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G I U N G I

RA G I V I  
O B I E T T
I TU O I
 SM A R T
Ci vuole davvero un aiuto per raggiungere i nostri obiettivi?

Dipende:
c’è chi li ha sempre raggiunti, ha successo professionale o
personale …eppure ad un certo punto della vita ognuno di noi si
trova davanti ad una strana sensazione.

Ci sentiamo poco efficaci.


Qualche area sfugge dal nostro controllo.

E per fortuna, aggiungo io, specie per quelli di noi che sono
abituati a organizzare anche le colonie di formiche della propria
casa.

Appoggiarsi ad un esperto in questi particolari momenti della vita


è un sollievo. Perché?

Perché intanto facciamo quello che non siamo abituati a fare:


appoggiarci.

Chiedere aiuto appunto, farci sostenere, per un periodo limitato


certo e in un area circoscritta, per ripartire con più convinzione,
motivazione, forza e ritrovare l’efficacia delle nostre azioni.
A meno che… ad un certo punto ci prendiamo pure gusto nel
farci sostenere e nell’apprendere nuove cose.
A far lavorare l’istinto se di solito lavoriamo con l’intelletto o
viceversa.

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Per questo i libri possono aiutarci limitatamente: quello che
avviene nella relazione è un esperienza.
L'esperienza si può creare con corsi o laboratori esperienziali,
strumenti per focalizzare la nostra visione, i nostri obiettivi di
vita, lo stato delle cose, la messa a punto dei nostri desideri.

Nella nostra società competitiva siamo così abituati a continuare a


spingere e sempre di più spingere sull’acceleratore che non ci
rendiamo neanche più il
sacrosanto diritto e
soddisfazione di
festeggiare i successi.

E tu hai festeggiato i
tuoi?

Vediamo quali passi


possiamo compiere dalla
definizione dell’obiettivo al
suo raggiungimento.

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DEFINIRE UN OBIETTIVO SMART
S.M.A.R.T. è un acronimo che sintetizza il metodo descritto da
Peter Drucker nel suo libro The Practice of Management (1954).

S.M.A.R.T. sta per:

Specific
Measurable
Achievable
Relevant
Time Bound.

Il primo passo è SPECIFICARE l’obiettivo in forma


affermativa.

Troppo spesso infatti esprimiamo il negativo, cosa NON


vogliamo.

Si dice che il nostro cervello non registri il non, e questo ci


porterebbe diretti ciò che non vogliamo.

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Iniziamo a prendere questa meravigliosa abitudine:
esprimiamoci con noi stessi e gli altri affermando e non
negando (quando qualcuno dice ad es.: "non è per
contraddire" oppure "non è per polemizzare"...e allora per
cos'è? chi esordisce così sta dando una precisa indicazione su
come interpretare il suo messaggio.
Ovvero: lo sta dicendo proprio per contraddire e per
polemizzare.)

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Sii SPECIFICO su ciò che vuoi - utilizza le domande:
Chi? Come? Cosa? Dove? Quando?

es. "voglio la serenità" non è un obiettivo specifico. troppo vago.


cosa significa per te serenità? dove? con chi? in quale situazione?

Evita di usare “Perché?' poiché questo metterà in luce tue


convinzioni piuttosto che informazioni specifiche sull' obiettivo.
Accertati di aver definito in dettaglio cosa vuoi e soprattutto
esprimiti, anche con te stesso, in forma affermativa.

Alcune persone hanno la tendenza a dire cosa NON desiderano:


Il fatto è che allontanarsi da qualcosa non significa
automaticamente che ciò che
raggiungeranno sarà migliore di ciò da
qui vogliono andare via.

Hai presente chi si sposa per andare


via di casa?

Scegli un obiettivo VERSO cui tendere.

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MISURA L'OBIETTIVO
La seconda iniziale di
SMART significa
MISURABILE, ovvero
definire una dimensione
dell’obiettivo.

Se un progetto ti spaventa
perché troppo
importante, grande, a
lunga scadenza ed
impegnativo,
ridimensionalo in parti più
piccole, frazionate.

Così ogni giorno potrai impegnarti in una singola attività, in


maniera costante piuttosto che restare inattivo senza sapere da
dove cominciare.

Allo stesso modo se l’obiettivo ti sembra troppo piccolo per


essere motivante, ridimensionalo in uno più grande.
Due esempi.

Di un esame posso contare le pagine e suddividerle equamente


per il tempo disponibile. A fine di ogni giornata saprò se sono in

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linea col programma per essere certa di terminarlo prima della
data dell'esame.

In questo modo posso prendere subito azioni correttive: se alcuni


concetti mi hanno portato via più tempo, so che nei prossimi
giorni dovrò recuperare ad es. cinque pagine al giorno.
Comunque suddivise sono sempre meglio che restare congelata
per la paura e l'ansia di sostenere, e studiare tutto insieme la
notte prima.

Se il mio obiettivo di dimagrire 15 chili e mi sembra difficilissimo,


posso frazionarlo in dodici mesi e così saranno piccoli traguardi
(senza troppi sacrifici?)

C'è di più nel misurare l'obiettivo:


sapere di averlo o meno raggiunto.

Ci sono persone che nel fare si dopano, con il rischio di non


fermarsi, senza accorgersi che hanno già raggiunto molto di più
dell'obiettivo prefisso.
Che sarebbe ora di tirare i remi in barca e prendere il sole.
Di salire su un aereo e andare a trovare le amiche.
Di smettere di avere dubbi sulla propria bravura e iniziarsi a
fidare, di se.

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Che va bene, che ci si può fermare ...
...un quadro a volte è perfetto solo con pochi segni e uno o due
colori.

Dopo si rischia anche di mischiare troppo, e di voler fare troppo,


e di voler condividere in un ora quello che si è appreso in una
vita.

L'altro rischio è: sminuire e/o farvi sminuire.


Ci sono persone che lavorano duramente per rendere concreta
un’idea, per superare anche le proprie resistenze, tipo “è inutile,
non ci riuscirò mai, non lo so fare, ecc.”

Una volta raggiunto l’obiettivo, riescono a “farsi autogol”, a


sminuire il loro lavoro e a perdere un’opportunità per
valorizzare la loro autostima, perché dimenticano totalmente
quanto sembrava arduo, quanto lavoro ha determinato il
successo e lo sminuiscono, attribuendo il merito al caso.

Utilizzano, o soccombono ad affermazioni di giudici esterni


persecutori e demotivanti, con frasi come " e vabbè, cosa sarà
mai, è il minimo, etc etc" "Potevi fare di più."
Che è l'altra faccia di "non è mai abbastanza".

Se la misura è stata concordata, come ad es. nei lavori di team,


o definita autonomamente come negli obiettivi personali, è quella
valida.

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Oppure abbiamo bleffato prima, nel definire la misura
dell'obiettivo:
in quanti lo fissano troppo in alto così sanno di non poterlo
raggiungere ( e pensate anche alle aziende che fissano i premi di
fine anno talmente irrealistici che ai bonus non ci arriva nessuno;
ma quella è scorrettezza, é un obiettivo imposto, non condiviso
né condivisibile)

Uno delle basi del lavoro del counselor è proprio il lavorare su


obiettivi del cliente...e ognuno di noi ha una o più "sacche" di
resistenza, di autosabotaggio.

Datemi una A
Siamo alla A dell'acronimo
SMART.
Diverse versioni in giro: da
Achievable, in inglese,
ottenibile, attuabile.
ed anche ...come Azione:
quante persone passano il
tempo ad immaginare senza
passare mai all’Azione,
senza cioè agire!

Preferisco Attraente,
interessante, motivante per
me.

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Per ottenere il tuo scopo dovrai cambiare qualcosa nella tua vita,
probabilmente anche rinunciare ad altro; se il tuo obiettivo non ti
entusiasma, non è coerente con i tuoi valori e con la direzione
che vuoi dare alla tua vita, è difficile perseguirlo.

A questo scopo visualizza come sarebbe la tua vita quando lo


realizzerai:

il cuore ti batte forte?


sei felice lì dove sarai?

Potresti accorgerti ad es. che non è un tuo obiettivo, ma quello


che altri vorrebbero da te. e allora magari ci sarà più tristezza
che felicità...

Chi hai intorno se lo raggiungi?


Le persone con cui vuoi essere?
E tu, saresti la persona che vuoi essere?

E' un validissimo aiuto per scoprire se lo vuoi davvero.


Cosa stai facendo ora?
Quello che stai facendo dove ti porterà tra cinque anni?
Quali sono i benefici che prevedi e quali gli svantaggi?

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In un termine A di Accolto, quanto vuoi questo
obiettivo, per scoprire subito cosa ti trattiene, ti
rallenta, che rema contro, per boicottarti.
L'obiettivo è Accolto, Accettato, dentro di me?
Lo voglio totalmente?

Ti propongo queste domande:

Se ottenessi domani il tuo obiettivo, sarei contento/a?


Chi ho paura di ferire se lo raggiungessi?
Cosa ho paura di perdere e quale è il rischio?

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Ulteriore lettura della A di Smart:
Chi può Aiutarti?

Una volta che hai definito un obiettivo che ti motiva e ti sfida è il


momento di trovare un aiuto, per esempio qualcuno che ha già
realizzato un obiettivo simile al tuo, o che ha la preparazione
necessaria per poterti aiutare, per suggerirti modifiche da
apportare per far funzionare il tuo piano.

Anche chi fa un tifo, sano, per te, aiuta.


che ti chiede a che punto sei, che ti è accanto, che ti sostiene...

SmaRt
La R indica un obiettivo
Realistico
cioè tener conto dei limiti ed opportunità
personali e dell’ambiente, ed attuato
mediante azioni appropriate che
tengano conto del potenziale di
competenze individuali.
Voler diventare una ballerina a
quaranta anni è irrealistico.
Coltivare il proprio interesse per la
danza attraverso corsi ed occasioni di
ballo è un obiettivo realistico.

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R sta anche per Risorse a disposizione, mezzi, strumenti e azioni
che ti permetteranno di trasformare il tuo progetto in realtà.
Se hai la tendenza a fissare obiettivi poco realistici, difficilmente
saranno realizzabili, facendoti sentire erroneamente incapace.

L’errore non è nel non raggiungere l’obiettivo, ma nel come è


stato posto, formulato.

Tempificabile
Una scadenza indicativa a lungo
termine;
es.: "Entro cinque anni
cambierò casa”,
oppure definire una serie di
scadenze successive a breve
termine
es.: "Entro il 15 c.m. devo
inviare gli inviti per l’evento".

Sicuramente hai una tua


preferenza, che magari ti
porta a lavorare tantissimo in prossimità delle scadenze e quasi
niente lontano dalle scadenze.

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Hai mai notato che tra amici si dice "dai, organizziamo" ma poi
restano parole?

Provaci: una proposta, anche semplice, altrimenti nella


complessità delle giornate diventa un lavoro anche un uscita tra
amici.
Dai una scadenza, fissa un giorno: quando.

Io scrivo in agenda gli appuntamenti con gli amici e la palestra,


altrimenti lascerei scorrere i giorni rimandando.

Il mio (micro) obiettivo nel personale è dedicare almeno un


giorno alla settimana alle uscite con le amiche, gli amici, concerti,
teatri etc.

Organizzazione SMART
E' ora di passare all'azione: sperimenta il modello Smart, ad es.
per preparare il prossimo esame, per creare la tua pagina web,
per l'organizzazione di tutti i giorni, i meeting, il lavoro etc

L’ultimo consiglio è di farlo per iscritto, in modo da avere una


traccia per verificare com’è andata, quando è iniziato il
processo, cosa sembrava impossibile ed è accaduto e viceversa.

Organizza il tuo piano e le tue attività per arrivare all’obiettivo


efficacemente organizzato e motivato in ogni momento.

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Questo metodo ti consente di definire un Piano d'Azione e
Obiettivi Intermedi:
qual è il prossimo passo? Entro quando?

Che cosa Priorità Chi Quando Risorse


(responsabilità) Dopo/prima Entro il Con Con
chi cosa
Attività 1
Attività 2
Attività 3

Ti aiuterai a restare focalizzato, a controllare i tuoi progressi


stabilmente e a celebrare anche le piccole vittorie.

Se hai sostenuto un colloquio, quali domande ti hanno messo in


difficoltà, chi hai contattato, quando, con chi hai parlato, entro
quando dovresti ricevere una risposta oppure fare una
proposta?

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Metti per iscritto quello che secondo te ti ha aiutato nella
progressione e cosa potrai fare meglio la prossima volta.

Crea un tuo sistema personale per conservare, esplorare ed


utilizzare queste informazioni quando ne avrai bisogno.

Counseling per obiettivi...smart

Il mio lavoro di counseling è basato sul raggiungimento degli


obiettivi dei clienti:
alcune persone amano solo parlare del loro sogno, spaventati
dalla reale possibilità di poterlo raggiungere; altri aspettano che
suoni alla porta mentre guardano la televisione stesi sul divano;
altri lavorano duramente per rendere concreta un’idea, e si
fermano a pochi passi dalla sua realizzazione.

C’è chi, pur avendo perfettamente chiaro l’obiettivo, si direziona


verso altro, come se, potendo ricevere in regalo la vacanza dei
sogni, va a Riccione perché è più vicina, raggiungibile e
conosciuta, oppure resta a casa perché non ha tempo e voglia di
preparare la valigia.
Alcuni, proprio nel passare all'azione, si fermano.

Le ragioni includono l’essere pigri, l’aver paura del successo o


del fallimento, tendere alla rinuncia o al perfezionismo.
Se riconosci una delle scuse che usi, cerca sostegno,
incoraggiamento di un esperto anche in questa fase.
L’azione comunque spetta a te soltanto.

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Comunque arriverai da qualche parte: quella che hai deciso o
quella che ti capita (puoi avere fortuna, ma meglio darle una
mano).

Aver seguito il processo SMART fino a qui e fermarsi è come


andare dal medico e non prendere le medicine.

PAOLA BONAVOLONTA' cell 340 6181816


Conoscenza, creatività,
desideri, passione.
Ho imparato che sapere non
è abbastanza.
La creatività è il mio
strumento preferito per
realizzare desideri
trasformandoli in obiettivi
appassionanti.

Lavoro nella formazione e nello sviluppo personale e professionale di singoli


e gruppi; conduco in ambito aziendale, universitario e privato corsi teorici e
laboratori esperienziali su personal branding, marketing e self marketing
creativo, public speaking, comunicazione efficace, team building, problem
solving, time management, risoluzione conflitti, creatività, pittura
emozionale. Laureata con lode in Economia e Commercio, ho ricoperto ruoli
di marketing manager in multinazionali quali Colgate Palmolive, L’Oreal,
Revlon in Italia e negli Stati Uniti.
Attualmente vivo e lavoro a Roma.
www.energiacreativa.org/ www.counselingstyle.it/

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