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Classe 3^- prof. A.

Frattarelli – DISEGNO e STORIA dell'ARTE

arte romanica
CONTESTO STORICO:
Tra l'XI e la prima metà del XII sec. l'Europa vive un'epoca di radicale
trasformazione e di intensa, febbrile, attività.
Trascorsa l'angosciosa attesa dell'anno Mille, si avverte un senso di
rinnovamento.

RILANCIO DEI CONTATTI, DEGLI


SCAMBI, DELL'ECONOMIA E DELLA
CULTURA.
Visione del Medioevo come periodo
“buio” oggi è superata.
Processo di modernizzazione che
investe l'agricoltura e i centri urbani,
con un sensibile aumento
demografico.

L'arte romanica dà corpo a questo


nuovo tempo attraverso una
unitarietà, prima sconosciuta, dal
punto di vista architettonico.
CONTESTO STORICO:
La nascita del termine Romanico:
È stato coniato nel XIX sec. da un critico normanno, Adrien de Gerville, per
indicare la produzione artistico-architettonica del XI e XII sec.
Parallelo con le lingue romanze, evoluzione del latino.

L'età Romanica si svolge sotto il segno del Cristianesimo e deve a questa


religione e i suoi valori simbolici il suo segno distintivo.
Nuove comunità – autonomie comunali.
ARCHITETTURA:
Il sistema STATICO-COSTRUTTIVO.
In tutta l'architettura europea la costruzione romanica è organica, consiste
in un sistema di pilastri e muri coperti con volte a botte o a crociera:
continuità muraria.

Il sistema statico si basa sulla funzione portante delle navate laterali che,
con un sistema di forze, reggono le spinte del peso della navata centrale.

Il processo di evoluzione formale e strutturale delle costruzioni romaniche


si compie immediatamente dopo l'anno Mille.
Già nella prima metà del XI secolo, infatti, l'applicazione organica del
sistema delle volte è riscontrabile in molti edifici europei.
ARCHITETTURA:
All'esterno delle costruzioni si trovano aggregazioni serrate di volumi
soprattutto nell'area absidale: si coglie l'innesto del transetto, la forma
dell'abside e del coro e spesso si trovano campanili dalla forma imponente
(in Italia però sono spesso staccati dalla costruzione).

Complesso abbaziale di Cluny Duomo di Spira


ARCHITETTURA:
Un “inventario tipologico” è però difficile nonostante la rispondenza ad
alcuni principi di base simili ovunque.
Le situazioni locali influenzano tali diversità.

In Italia ci sono due linee di tendenza:

1- con riferimento prevalente alla tarda antichità, sintesi tra cultura classica
e primo cristianesimo (basiliche Paleocristiane)
[Pisa e Firenze, Toscana, Liguria, Sardegna, Roma con il Lazio e la
Campania e Venezia]

2- con riferimento alla monumentalità solida e austera dell'architettura


tardo-imperiale
[area lombardo-emiliana, Umbria, Marche, Abruzzo e i domini normanni
del sud Puglia e Sicilia]
romanico toscano
I due centri da cui si diparte l'influenza romanica in italia sono Pisa e
Firenze con le loro soluzioni originali pur mantenendo la continuità con le
memorie classiche, romane e paleocristiane.

Le motivazioni sono ache di ordine religioso. Nel periodo della nascita


degli ordini monastici, su tutti l'ordine Benedettino, le chiese paleocristiane
sembravano l'espressione artistica più vicina alla spiritualità che doveva
essere espressa: l'aspetto ascetico della regola benedettina a discapito
della concretezza del lavoro manuale.
Pisa
Importante base navale durante il periodo romano, mantiene la sua
importanza anche sotto il dominio dei Goti e dei Longobardi. Dall'età
Carolingia svolge opera di difesa delle coste tirreniche. Esercita influenze
sulla Sardegna, appoggia poi i Normanni nella conquista della Sicilia,
partecipa alla Prima Cociata. Nel XII secolo, da Comune, acquista
maggiore importanza grazie al sostegno all'autorità imperiale in Toscana.
Pisa
La Cattedrale di Pisa deve il suo fascino anche alla prossimità, fisica e
cronologica, di elementi importanti come il Battistero e la torre campanaria.
Incisione sul sarcofago dell'architetto Buscheto:
Non habet exemplum niveo de marmore templo

Posizionato al di fuori del centro urbano, il


complesso vuole rievocare il più
importante e prezioso edificio della
Cristianità: il complesso costantiniano del
Santo Sepolcro a Gerusalemme, all'epoca
della costruzione della Cattedrale pisana
già distrutto (1010).

Le spese per la costruzione di questo


complesso monumentale furono sostenute
grazie all'ingente bottino ottenuto nella
presa di Palermo (1063).
Pisa
Numerosi architetti si successero alla direzione del cantiere:
- Buscheto il cui progetto però prevedeva una chiesa più corta;
- Rainaldo, che prolungò l'edificio originale e fece realizzare l'attuale
facciata (1150-1160)
- Diotisalvi, progettista del Battistero (1152)
- Bonanno Pisano, progettista del Campanile (1173)
Pisa
La Cattedrale ha pianta a croce latina, con 5 navate nel corpo principale
(95x13,5m), e 3 nel transetto (72x8m). Presenta una profonda abside.
Anche i bracci del transetto sono
absidati.

La cupola è ellissoidale e si imposta


su 4 pilastri di grandi dimensioni.
All'esterno vi è un dialogo di grandi
masse volumetriche, rese uniformi dal
paramento murario in marmo a fasce
bianche e grigie.
Pisa
La Cattedrale ha pianta a croce latina, con 5 navate nel corpo principale
(95x13,5m), e 3 nel transetto (72x8m). Presenta una profonda abside.
Anche i bracci del transetto sono
absidati.

La cupola è ellissoidale e si imposta


su 4 pilastri di grandi dimensioni.
All'esterno vi è un dialogo di grandi
masse volumetriche, rese uniformi dal
paramento murario in marmo a fasce
bianche e grigie.
Pisa
La cattedrale è cinta da ordini sovrapposti di stampo classico fatti di arcate
cieche.
Sulla facciata e sull'abside ci sono maggiori rilievi e trafori, le arcate sono
impostate su semicolonne; lungo i fianchi e i bracci del transetto, più lisci,
si impstano su lesene.
Sopra le arcate cieche ci sono quattro ordini di loggette su colonnine, ce
variano di misura in corrispondenza con l'andamento degli spioventi del
tetto.
Pisa
La cattedrale è cinta da ordini sovrapposti di stampo classico fatti di arcate
cieche.
Sulla facciata e sull'abside ci sono maggiori rilievi e trafori, le arcate sono
impostate su semicolonne; lungo i fianchi e i bracci del transetto, più lisci,
si impstano su lesene.
Sopra le arcate cieche ci sono quattro ordini di loggette su colonnine, ce
variano di misura in corrispondenza con l'andamento degli spioventi del
tetto.
Pisa
All'interno della Cattedrale, rigoroso e solenne, c'è la doppia serie di
colonnati (ha 5 navate) e, nel matroneo, c'è una interessante sequenza di
bifore racchiuse da arcate su pilastrini.
Pisa
Il Battistero è un edificio a pianta circolare
a doppio involucro.
Come per la cattedrale ci sono delle arcate
cieche al primo ordine e sopra c'è una
loggetta.
La cupola che oggi vediamo era in origine
una piramide a base ottagonale. L'attuale
aspetto della cupola e la presenza di
elementi decorativi gotici, è dovuto
all'intervento di ristrutturazione di Nicola
Pisano della seconda metà del XIII secolo
prima e di Giovanni Pisano poi.
Pisa
L'interno è caratterizzato dalla presenza di
colonne alternate a quattro pilastri che
delimitano lo spazio del deambulatorio
sopra il quale è presente una galleria su
pilastrini.
Pisa
Campanile (1173) a pianta circolare
contraddistinto dalle arcate cieche e da 6
ordini di loggette.
Alla sommità c'è la cella campanaria, di
diametro minore rispetto al resto della
torre.
L'inclinazione caratteristica è dovuta ad un
cedimento del terreno a causa del quale i
lavori funono anche interrotti per circa un
secolo e ripresi solo nel 1275.
La cella campanaria invece fu terminata
nel XIV secolo.
Firenze
Era la città che contendeva il primato a Pisa: sede di un Duca sotto i
Longobardi e di un Conte in età Carolingia e Ottoniana, nella fase della
lotta per le investiture avvia una politica anti-imperiale dovuta all'azione
della sua potente borghesia mercantile e artigiana.

Nel XII secolo il Comune fiorentino inizia la sua ascesa e la lunga vicenda
per l'autonomia.

L'architettura romanica fiorentina torna alle rigorose forme geometriche di


età classica. L'emblema è il Battistero.
Firenze
Consacrato nel 1059, il Battistero è frutto di ricostruzione su un fabbricato
precedente di epoca paleocristiana, in asse con la cattedrale di Santa
Reparata poi sostituita dal nuovo Duomo di Santa Maria del Fiore.
Firenze
Ha pianta ottagonale, coperta da una cupola a spicchi (diametro 25,6m)
inglobata da un tetto a piramide che crea un effetto molto più geometrico e
regolare visto dall'esterno.
Firenze
Ha pianta ottagonale, coperta da una cupola a spicchi (diametro 25,6m)
inglobata da un tetto a piramide che crea un effetto molto più geometrico e
regolare visto dall'esterno.
Firenze
L'esterno del Battistero è rivestito da preziosi
marmi in contrasto cromatico:
bianco di Carrara e verde di Prato.

Sovrapposizione di 2 ordini architettonici di


diverso disegno.
1°ordine: elementi rettilinei (lesene e
semicolnne, trabeazione continua e disegni
rettangolari)
2°ordine: linee curve (arcate, semipilastri a
sezione ottagonale, finestre classicheggianti,
finta gallerie di loggette disegnate col marmo
verde).

Sopra: alto attico con leggere lesene e


suddivisioni rettangolari date dalla policromia
del marmo.
Firenze
Stessi giochi di colori dati da diversi marmi si
trovano anche all'interno dove però la tonalità
appare più calda grazie all'uso di marmi
antichi di reimpiego con effetto dorato.

Le pareti sono scandite, nell'ordine


sottostante, da coppie di colonne addossate
ai muri perimetralie da lesene angolari che
incorniciano la parete e la dividono in tre parti
Firenze
Come il Battistero, anche la chiesa di San Miniato al Monte è rivestita dal
marmo bianco di Carrara e dal verde di Prato.
Si tratta di una chiesa abbaziale che si trova su uno dei colli della città che
viene completamente rinnovataa partire del 1018 fino a tutto il XII secolo.
La struttura portante è in pietra.
La facciata:
Firenze
Al pian terreno sono presenti 5 arcate su semicolonne corinzie che
contengono, in maniera alternata, i tre portali reali di accesso alla chiesa
e due “disegnati” attarverso l'uso del marmo verde.

Nella parte superiore, ritmata


da 4 lesene, c'è, al centro, una
finestra classicheggiante con
colonnine e timpano, e la
presenza di giochi geometrici
decorativi più complessi che
nella parte inferiore.
Firenze
All'interno, la consueta pianta basilicale paleocristiana a 3 navate, viene
variata con l'inserimento di possenti pilastri ogni due colonne che
reggono arcate trasversali che sovrastano la navata centrale.
Romanico laziale
In questa area geografica le committenze artistiche sono per la maggior
parte riconducibili al papato. Nei secoli XI e XII ricostruzione di basiliche
paleocristiane. (S.Prisca, S.Giovanni e Paolo, S.Lorenzo fuori le Mura...)

> Impianti planimetrici:


Fedeltà ai modelli tardo-antichi. Chiese di impianto basilicale a 3 navate,
divise da colonnati classicheggianti spesso fatti con materiali di reimpiego,
concluse con una o 3 absidi.
Il catino absidale prosegue con la tradizione del mosaico di rivestimento.
> Forme degli alzati:
Fedeltà al modello paleocristiano a Roma. In campania invece
introduzione di motivi orientaleggianti (ogive,finestre a ferro di cavallo etc)
> Materiali da costruzione:
Laterizio (mattone) o pietra, impietrositi da fasce di marmo policromo.
Gli interni sono più sontuosi per l'uso sapiente dei marmi per la
pavimentazione, per i colonnati e nell'arredo liturgico. Importanti infatti
sono i marmoristi romani.
es.: i chiostri di S.Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le Mura
Arti figurative romaniche
Oltre i mosaici, gli affreschi, la
pittura e la miniatura, in toscana
prende piede anche l'uso della
scultura in bronzo per le formelle dei
portali di edifici importanti.
Ne è un esempio il portale del
Battistero di Pisa, decorato con
sculture di Bonanno Pisano
(progettista della torre).
A lato la formella della Natività sulla
Porta bronzea di San Ranieri.
Poche figure, scarni elementi di
ambientazione, diversa profondità
nei bassorilievi.
Romanico veneto
> Impianti planimetrici:
Prototipi paleocristiani che attingono alla tradizione ravennate.
-Duomo di Torcello: pianta basilicale a 3 navate preceduta da nartece.
-Santa Fosca a Torcello: pianta a croce greca 1100 ca.
-San Marco a Venezia: modello costantiniano dell'Apostoleion a croce
greca e 5 cupole.

> Forme degli alzati:


Facciate quasi lisce, lievi lesene e archetti pensili per gli edifici basilicali.
Facciate più articolate e complesse per gli edifici a pianta centrale,
racchiusi da porticati che fanno da elemento di mediazione tra esterno e
interno. Cupole emisferiche su tamburo cilindrico.

> Materiali da costruzione:


Mattone, per la sua leggerezza.
La ricchezza cromatica all'esterno delle chiese è data da inserti in pietra
bianca (colonnine, motivi geometrici a intarsio etc)
Interni: absidi e controfacciate rivestiti di mosaici a fondo oro; colonnati,
arredi liturgici e pavimenti in marmo.
Romanico veneto
> Impianti planimetrici:
Prototipi paleocristiani che attingono alla tradizione ravennate.
-Duomo di Torcello: pianta basilicale a 3 navate preceduta da nartece.
-Santa Fosca a Torcello: pianta a croce greca 1100 ca.
-San Marco a Venezia: modello costantiniano dell'Apostoleion a croce
greca e 5 cupole.

> Forme degli alzati:


Facciate quasi lisce, lievi lesene e archetti pensili per gli edifici basilicali.
Facciate più articolate e complesse per gli edifici a pianta centrale,
racchiusi da porticati che fanno da elemento di mediazione tra esterno e
interno. Cupole emisferiche su tamburo cilindrico.

> Materiali da costruzione:


Mattone, per la sua leggerezza.
La ricchezza cromatica all'esterno delle chiese è data da inserti in pietra
bianca (colonnine, motivi geometrici a intarsio etc)
Interni: absidi e controfacciate rivestiti di mosaici a fondo oro; colonnati,
arredi liturgici e pavimenti in marmo.
Romanico lombardo-emiliano
> Impianti planimetrici:
Chiese di impianto basilicale a 3 navate, con o senza transetto e una
grande abside. Concezione modulare dello spazio: navata= somma di più
campate scandita da archi trasversali. A livello visivo c'è un ritmo più
sostenuto.

> Forme degli alzati:


Introduzione di volte in muratura, il maggior peso rispetto alle coperture
lignee necessita di sostegni maggiori e le colonne lasciano il posto a
robusti pilastri cilindrici, cruciformi o compositi. Mura perimetrali più spesse
e rafforzate dai contrafforti esterni. Numero e dimensioni delle aperture
diminuiscono. Facciate a salienti e facciate a capanna (S.Ambrogio a
Milano)

> Materiali da costruzione:


Materiali da costruzione a vista.
PIETRA: nell'area prealpina si utilizzano i conci,nell'area padana solo per le
parti portanti, le rimanenti sono in mattoni intonacati.
Le facciate sono più eleganti del resto della chiesa.
Sant'Ambrogio a Milano
Frutto di più fasi costruttive, nel
1080 vengono abbattute l'atrio e le
tre navate mantenendo però le
fondazioni (la pianta rimane la
stessa).

ESTERNO: nell'atrio i 4 bracci


porticati sono coperti da volte a
crociera che scaricano all'esterno su
una muratura portante e, all'interno,
su pilastri a fascio in pietra.
Sant'Ambrogio a Milano
Le arcate all'interno sono a doppia
ghiera con inserti di conci in pietra
bianca.
Decorazione nella fascia superiore
ad archetti pensili. Da ogni pilastro
sale una esile semicolonna.
I capitelli sono progettati
individualmente e danno vita a
diverse combinazioni: tralci vegetali,
animali esistenti o mostruosi.
Sant'Ambrogio a Milano
Il profilo della facciata è a due spioventi: FACCIATA A CAPANNA.
Non mostra più la suddivisione interna in 3 navate.
La facciata non è più semplice diaframma tra interno ed esterno, ma vera
struttura praticabile. Continuità con il porticato.
Affianco alla facciata due torri
campanarie. A destra il
cosiddetto Campanile dei
Monaci del IX sec.,a sinistra
quella contemporanea alla
grande riedificazione romanica,
il Campanile dei canonici.
Coerenza formale con la
facciata.
Sant'Ambrogio a Milano
INTERNO
La navata centrale è articolata in 4 campate a pianta quadrata, le prime 3
coperte da volta a crociera con costoloni in cotto che convogliano i pesi sui
pilastri compositi in pietra. Presenza di arcate trasversali

contrafforti campata
Duomo di Modena
Architetto e sovrintendente del cantiere del duomo fu Lanfranco, affiancato
dallo scultore Wiligelmo. Il 9 giugno 1099 viene posta la prima pietra della
nuova Cattedrale, costruita sul luogo dell'antica basilica paleocristiana
dedicata a San Geminiano.
FACCIATA:
Equilibrio classico nelle proporzioni. Altezza
uguale alla larghezza. Profilo a salienti, divisa
verticalmente in 3 parti.
A metà altezza della facciata una galleria di
arcate divise in trifore su grandi arcate rette
da semicolonne.
Portale con colonne rette da leoni di età
Romana. Originariamente priva di rosone (di
gusto gotico aggiunto nel XII sec.), appariva
più rigorosa, dalle forme e dai volumi
caratteristici di età Romanica.
Duomo di Modena
Architetto e sovrintendente del cantiere del duomo fu Lanfranco, affiancato
dallo scultore Wiligelmo. Il 9 giugno 1099 viene posta la prima pietra della
nuova Cattedrale, costruita sul luogo dell'antica basilica paleocristiana
dedicata a San Geminiano.
FACCIATA:
Equilibrio classico nelle proporzioni. Altezza
uguale alla larghezza. Profilo a salienti, divisa
verticalmente in 3 parti.
A metà altezza della facciata una galleria di
arcate divise in trifore su grandi arcate rette
da semicolonne.
Portale con colonne rette da leoni di età
Romana. Originariamente priva di rosone (di
gusto gotico aggiunto nel XII sec.), appariva
più rigorosa, dalle forme e dai volumi
caratteristici di età Romanica.
Duomo di Modena
INTERNO:
Parte presbiteriale conclusa già del 1106. La nuova pianta rispetta la pianta
basilicale dell'edificio precedente, senza transetto, ma si riduce il numero di
navate, da 5 a 3.
Spazi divisi da pilastri
compositi alternati a
colonne. Le attuali volte a
crociera sono state
costruite nel XV sec.
Sopra le navate ci sono
grandi trifore che si aprono
su finti matronei privi di
pavimento.
Duomo di Modena
INTERNO:
Parte presbiteriale conclusa già del 1106. La nuova pianta rispetta la pianta
basilicale dell'edificio precedente, senza transetto, ma si riduce il numero di
navate, da 5 a 3.
Spazi divisi da pilastri
compositi alternati a
colonne. Le attuali volte a
crociera sono state
costruite nel XV sec.
Sopra le navate ci sono
grandi trifore che si aprono
su finti matronei privi di
pavimento.
Duomo di Modena
SCULTURE IN FACCIATA:
Opera di Wiligelmo 4 lastre che si trovano sulla facciata. Accanto al protiro
due lastre con le Storie della Genesi che dovevano essere affiancate dalle
altre due che invece si trovano sopra i due portali minori.
Romanico Marche-Umbria-Abruzzo
> Impianti planimetrici:
Piante basilicali a 3 navate con una o 3 absidi, in genere senza transetto.
2 tendenze: o impianto ad aula di impianto paleocristiano o organizzazione
modulare dello spazio (a campate coperte da crociere) secondo lo stile
lombardo-emiliano. Nelle Marche pianta a croce greca.

> Forme degli alzati:


Variano a seconda del modello. In caso di ispirazione lombardo-emiliana i
pilastri per reggere le crociere sono più robusi (cilindrici, cruciformi o
compositi), le mura perimetrali diventano più spesse e sono rafforzate da
contrafforti.
Le facciate sono sono generalmente rettangolari-

> Materiali da costruzione:


Materiali di costruzione in vista. Normalmente conci in pietra (in area
adriatica anche laterizi). In umbria marmi policromi: es. San Rufino ad
Assisi iniziato nel 1140.
Romanico Marche-Umbria-Abruzzo
fine.

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