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Aw. Fausto Corti Aw.

Hetbet Simone
Via Garibaldi62 Via Sabotino 36
T el. 0862/ 414779F ax 0862/ 207604 Tel. 0863/ 35216 Fax 0863/ 446971
67100L'Aquila 6705lAvezzano (Aq)

ECC.MOT.A.R.ABRUZZO-L'AQUILA
Rrconso
perITALIA NOSTRA Onlus,C.F.80078410588,
in persona
del legalerappre-
sentanteAlessandraMottola Molfino, con sedein Roma, Viale Liegi 33,00198
Roma,rappresentata
e difesa dall'avv. FaustoCorti del Foro dell'Aquila ed eletti-
vamentedomiciliatapressoil suo studioin Aquila,Yia Garibaldi62, giustaprocu-
ra in calce al presente atto, e per i signori Claudio PALLZZI, C.F.
PLZCLD64B08A515H, res. in Avezzaîo, Via Corradini 12, in proprio e nella
qualità di Presidentedella SezioneLocale di Avezzano di Italia Nostra Onlus,
RenatoSIMONE,C.F.SMNRNT35R31A515U,
res.in AvezzaÍro,
Via Sabotino
23; Umberto IRTI, C.F. RTIMRT40Pl8A5l50, res.in Avezzano,Via Benedetto
Croce15;Alfredo RETICO, C.F. RTCLRD 68807A515R,res.in Avezzano,Via
Vittorio Veneto 95; Herbert SIMONE, C.F. SMNHBR74C09A515M,res. in
Avezzano, Via Sabotino 23; Francesco Saverio CATALDI, C.F.
CTLFNC66B27A515S,res. in Avezzano,Via Bagnoli 93; Alberto CIPOLLO-
NI, C.F. CPLLRT56BI2A515K, res. in Avezzano,Via Monte Nero 24; Chiara
TOZZOLI, C.F. TZZCHR73T45I838Q,res. in Avezzano,Via Sabotino23; ln-

erid SIMONE, C.F. SMNNRD75M65A515Y,res. in Avezzaîo, Via Sabotino


23; Rosa SORGI, C.F. SRGRSO48E52A515U,res. in Avezzano,Via Sabotino
23: Evarist GRANATA. C.F. GNRVST76S11A515L.res. in Avezzano-Via
Mons. Valerii 110; Kito Giovanni DE GREGORIO. C.F.
DGRKGV72Ml8G482W, res. in Avezzano, Via A. Diaz 63; Lucia PROTO,
C.F. PRTLCU71M48H50IT,res. in Avezzano,Via A. Diaz 63; Emanuele LI-
VI, C.F. LVIMNL81C27A5I5C, res. in Avezzano, Via G. Mazzini, g3; Ciro
SABATINO, C.F. SBTCRI66A29E7I6X, res. in Avezzano,Via Mons. Valerii
63; Nicola RUBEO, C.F. RBtINCL7lA3lA5l5Z., rcs in Avezzano,Via Amen-
dola. 51; Amanda CAPONE, C.F. CPLMND77E48AA515C,res. in Avezzano,
Via Montello lIlA; Fernando CHERUBINI, C.F. CHRFNN37B23A515E,res.
in Avezzano, Via Monte Velino 42; Luciano SCIARRETTA, C.F.
SCRLCN66T13A515R,res. in Avezzano,Via XX Settembre4ll;' Vittorio DI
DOMENICO, C.F. DDMVTR62D05ZLL4W,res. in Avezzano,Via Fonte Rio
44; EmanueleBONFITTO, C.F. BNFMNL46H13H985C,res.in Avezzano,Yia
Mazzini 739, rappresentatie difesi dall'avv. Herbert Simone del Foro di Avezza-
no e dall'aw. Fausto Corti del Foro dell'Aquila, elettivamentedomiciliati presso
lo studio del secondoin Aquila, Via Garibaldi 62, giustaprocura in calce al pre-
senteatto;
- ricorrenti -

contro
il Comune di Avezzano (AQ), in personadel Sindacol.r. p.t. ;
- intimalo -

per la declaratoria di illegittimità e per il conseguenteannullamento


- della Deliberazionedi Giunta Comunale n. 375 del 30.12.2010 (pubblicata

all'Albo Pretoriodel Comune sino al27 gennaio2011), aventead oggefr.o"Req-


lizzazionedella Nuova Scuola Media nella Zona Nord di Avezzono- Approvazio-
ne Progetto Preliminare per awio procedura variante urbanistica e di espro-
prio", che autorizzae dispone,tra l'altro, anchela dismissionee I'alienazionedel
complessoimmobiliare di proprietà pubblica che attualmenteospita le Scuole
Medie cittadine"Camillo Corradini-EnricoFermi".
- e di tutti gli altri connessi,presuppostie conseguenti,tra cui la Deliberazionedi

G.C. n.22312010e la Delibera Consiliaredi approvazionedel PrograrrunaTrien-


nale OO.PP.del dicembre2009.
***

PREMESSE

1. Con Deliberazionen.375 del 30.12.2010la GiuntaComunaledi Avezza-


no ha stabilito di alienare al miglior offerente il complessoimmobiliare di pro-
prietà pubblica che oggi ospita le ScuoleMedie Corradini-Fermi,situato al centro
della città di Avezzano, e che occupa - congiuntamentead altri edifici scolastici
adiacenti(quello ove sono le aule delle Scuole Elementari Mazzini, e quello che
ospitavala Scuola Materna Maria Montessori), l'intero isolato compresotra Via
Conad i ni -V i a Mazzini -Piazza Ri sorgi m ento-V i a Font ana.
L'alienazione, a detta della Giunta, sarebbevolta a reperire risorse frnanzia-
re per la realizzazionedei lavori di costruzionedi una nuova scuola media loca-
lizzatanella zoîa nord della Città, dietro il Teatro Comunale (scuola che dovreb-
be sostituirequella dimessa).
L'edificio pubblico oggettodi dismissioneè assaiimportanteper il capoluo-
go marsicano,da diversi punti di vista: da quello storico, in quanto fu costruito
dopo il rovinoso terremoto del 1915 nel cuore del nuovo centro urbano della Città,
edificatoex novo a seguitodel R.D. del29 Aprile 1915n.573; da quello architet-
tonico, in quanto è un esempio notevole dello stile degli anni '20 del XX secolo
(c.d. architetturaDecò); da quello sociale,in quanto centinaiadi bambini e ragaz-
zi frequentanole scuole in esso ospitate; infine esso è rilevante anche sul piano
urbanistico:Avezzano è una città modernae purtroppo priva di memorie antiche,
per cui - anchese l'edificio risale a meno di un secolofa - è comunqueuno degli
elementicaratterizzantidel centro cittadino (assiemea quello, della stessaepoca,
che ospitail TribunaleCivile e Penale).
Essoe altresìvincolato dall'Autorità Ministeriale,per il suo rilievo dal pun-
to di vista storico-architettonico-culturale.
2. L'alienazione del complesso scolasticoè stata prevista e autorizzatain
modo non trasparentenell'ambito della Deliberazioneimpugnata.Infatti il prov-
vedimentoin esameha come oggetto espressol'approvazionedel progetto di una
nuova scuola situata nella zona nord di Avezzano. La dismissione del vecchio
complessoimmobiliare scolastico situato al centro di Avezzano - tuttora piena-
mente funzionante- è invece l'oggetto "nascosto" e artatamentecelato: di essa
non si parla nel "titolo" del provvedimento,né nella "parte deliberativa" del me-
desimo.
Appena un accennoalla volontà di alienareil predetto complessoimmobi-
liare comparenella "propostadi deliberazione".
Della dismissionesi parla poi, ma in pocherighe, nella "RelazioneTecnica-
Illustrativa" (che è parte integrantedel progettopreliminarein esame).
Sembraquasi che il complessoscolasticosia visto come un fardello di cui
l'Amministrazione intende liberarsi quantoprima e "alla svelta", senzaporsi trop-
pi problemi, e senzasuscitareun dibattito pubblico sull'opportunità di tale deci-
sione.
Ma in realtà la delocalizzazionedelle Scuolemedie è un atto che ha un valo-
re e un impatto notevole sulla fisionomia della città e sulla vita dei cittadini: per
cui l'atto ha suscitato,giustamente,ampie polemiche.
***

L'Associazione Onlus "Italia Nostra" è direttamente legittimata


all'impugnazionedella Deliberazionen.375 in baseal proprio Statutoe alla Leg-
ge 34911986,ed agiscesia come AssociazioneNazionale,sia per il tramite della
SezioneLocale.
Gli altri ricorrenti sono cittadini avezzanesiresidenti al centro della città o
proprietari di immobili nella stessazoîa: essi sono legittimati ad opporsi alla di-
smissione della Scuola, in quanto subirebbero un rilevante pregiudizio dalla
scomparsadi una così importante strutturapubblica. Essi -tra l'altro - contanodi
far frequentarele scuoleposte al centro della Città, in futuro, dai propri figli o ni-
poti, e quindi si oppongono alla suddettascomparsa.Alcuni dei ricorrenti sono
genitori di alunni che già frequentanole ScuoleMedie Corradini o le Scuole Ele-
mentari Mazzini.
Tutti i ricorrenti non approvano il fatto che la vendita dell'edificio venga
compiuta"al buio", in violazione dello StrumentoUrbanistico, e senzache si sap-
pia quale sarà la nuova destinazioneurbanisticae funzionale dell'edificio mede-
simo, e senzaalcuna seria garanzia:i timori di vedere trasformato il complesso
immobiliarein una "Galleria Commerciale"sonopiu che legittimi, dato che que-
sta è la destinazioneindicata dai vertici dell'Amministrazione nel corso di Confe-
renzeStampae attraversointerviste giornalistiche.
Si chiedel'annullamentodella Deliberazioneper i seguenti
MOTIVI
I. Eccessodi notere: istruttoria carente, lacunosa, oerplesss - Difetto di motivs-
zione: violazione art. 3 L. 241/1990.
l. La Relazione Tecnica approvata con la Delibera impugnata contiene la
seguentescarna"pseudo-motivazione"in ordine alla decisionedi alienareil com-
plessoimmobiliareche ospitale ScuoleFermi-Conadini
"A seguito dell'evento sismico del giorno 06/04/2009 che ha interessato
la provincia di L'Aquila, nonché dell'entrata in vigore della nuovo normativa
antisismicache classifica come "sensíbili" gli edifici scolastici, si è proceduto
ad una verifica preliminare delle strutture che ospitano le scuole comunali tra
cui il complessoche attualmenteospito le scuole medie "Fermi"-"Corradini".
Dall'esome e dalle indagini effettuate sull'edificio, si è riscontrato che
i costi stimati per l'adeguqmentoai nuovi standardantisismicirisulterebbero
molto elevati.
Per quanto sopra, in considerazione anche della attuale inadeguatezza
della struttura sotto l'aspetto funzionale dovuta alla carenza per quantità e
qualità degli spazi disponibili, si è ritenuto preferibile e vantaggiosoprocedere
olla realizzazione di nuove strutture più rispondenti alle attuali esigenzedidqt-
tiche e conformialle nuovenorme antisismiche".
2.La carenzadi istruttoria e il difetto di motivazione sono evidenti.
Si parla infatti apoditticamentedi inadeguatezzadella struttura dal punto di
vista funzionale e antisismico, e di costositàdei lavori di adeguamento,senzaul-
teriori dettagli.
Siamo di fronte ad una motivazione standard puramente apparente, a-
dattabilea qualsiasiprovvedimento di questotipo.
a) In primis l'accenno fugace ad una operazione di "verifíca oreliminare
della struttura" è assolutamenteinsufficiente. Non si dice null'altro: quandotale
verifica sarebbestataeffettuata,da chi, con quali criteri, a quale scopo; quali sia-
no i risultati precisi dal punto di vista tecnico; quali i criteri e i parametri adottati;
quali i metodi di analisi.
Nulla di tutto ciò viene spiegatoin modo oggettivoe verificabile.
b) Anche l'asserzionesecondocui i costi per I'adeguamento sarebbero
elevati è lacunosa e perplessa:non viene indicato a quanto ammonterebberoi
predetti costi in termini di cifra assoluta,né perché gli stessivengono ritenuti e-
levati, e in basea qualeparametro.
Inoltre non si sa se siano giudicati costosii lavori per l'adeguamentoalla
normativa antisismica,oppure quelli per realizzaÍestrutturemigliori dal punto di
vista didattico;né si dice a quantoammonterebbero
i costi necessariper raggiun-
gerel'una e l'altra finalita
La Deliberanon dice nulla al proposito.
c) Non sì dà atto dello svolsimento di una seria istruttoria. di
un'operazione di ponderazione di tutti gli interessi in gioco, pubblici e priva-
ti; né sembra che siano state consideratetutte le potenziali conseguenzedella
scomparsadelle scuolemedie dal centro della Città. Eppure si tratta di una deci-
sionedestinataa cambiarela vita non solo del quartierecentraledi Avezzano,ma
della Città nel suo complesso:a seguitodi essanon vi saràpiù alcunascuolame-
dia nella zona piu importante dell'aggregato urbano; centinaia di famiglie do-
vranno rivedere i propri programmi, il proprio stile di vita, le abitudini giornalie-
re (ad esempioquella di accompagnarea scuolai figli a piedi, ed in un certo ora-
rio). Si svaluterannomigliaia di abitazioni, la viabilità ne uscirà letteralmente
sconvolta.
Del resto, un imprenditore privato che dovesseacquistareil complessoim-
mobiliare in oggetto sarebbeport ato inevitabilmente a massimizzarc il profitto,
installandovi edifici commerciali e direzionali: questo comporterebbeinevitabil-
menteun ulteriore aumento del traffico automobilistico, in contraddizionecon le
prescrizioni del Piano RegolatoreGeneralee del Piano Traffico (volte a facilitare
la mobilità pedonale,e a scoraggiareil traffico motorizzato).
Con riferimento alla mancata esposizionedei dati che attengono alla a-

sibilità ed adesuatezza strutturale dell'edificio, il predettodifetto di motiva-


zioneè tanto più grave, se si considerache nella "scheda di l" livello di rileva-
mento danno, pronto intervento e agibilità per edffici ordinari nell'emergenzo
post-sismico"del 14.4.2009si dà conto di un sopralluogoeffettuatoin tale dala
dal personaledel Dipartimento della ProtezioneCivile, a seguito del quale è e-
merso che la struttura non ha subito alsun danno né agli elementi strutturali, né a
quelli non strutturali a seguito del tragico sismadel 6 aprile 2009.
L'edificio è stato giudicato perfettamente "agibile". con un bassorischio
da tutti i punti di vista: strutturale, non strutturale,esterno, geotecnico.L'unica
prescrizioneè stata quella di rimuovere alcuni infissi in alluminio posti al piano
terra all'ingresso.
d) Infine, e questo sembra un elementomolto importanto, 411114 del tutto
nell'atto impugnatolresposizionedella ragioni che fanno ritenere nreferibile
lltAmministrazione vendere le vecchie scuole centrali e costruire un nuovo
-
edificio nella Zona Nord. rispetto alla chiaraalternativapossibilee a giudizio
dei ricorrenti - auspicabile:quella che prevedeil mantenimentodelle Scuole al
Centro, e la loro ristrutturazione per risolvere i problemi derivanti

dall'adeguamentoalla normativa antisismica sopravvenuta,e dalla necessitàdi


migliorare le attrezzaturescolastiche.
E' stata considerataquesta alternativa?Sembraproprio di no: la Delibera-
zione n. 375 dice solo - sbrigativamente- che è piu vantaggiosoprocederealla
realizzazionedi nuove strutture, senzaandaretroppo per il sottile, quasi che si
trattassedi un "dogma" inconfutabile, e che non merita quindi alcun dibattito o
analisi.
Ma così facendo l'Amministrazione è incorsa nell'eccessodi potere, in
quanto non ha analizzatoe ponderato tutti gli aspetti della vicenda, giungendo
quindi ad assumereuna determinazioneillogica e inazionale, frutto evidente di
un'istruttoria lacunosae carente.
*:|< *

II. Eccessodi notere ner falsitù di presupnosti. Inesistenza e mancata adozione


del nresunto "Piano di Edilizia Scolastica" di cui si parla nella Deliberazione
impugnata. Violazione di legge: DM 18.12.1975- Incompetenza.
1. In più punti della Deliberazionen. 37512010la Giunta afferma che il
prowedimento costituirebbeattuazionedel nuovo "Piano di Edilizia Scolastico"
della Città di Avezzano: questo sarebbestato a sua volta approvatocon Delibera
di Giunta Comunalen. 223 del 30.8.2010 (cfr. pag. 2 della RelazioneTecnica-
Illustrativa).
Orbene,si tratta di un'affermazione effonea,imprecisae illegittima, poiché
in verità la deliberazionen. 223 della Giunta approva,come è owio, solo la mera
"Proposta" di Piano di Edilizia Scolastica,e non già il Piano stesso.
Tale propostaè ancora tale, non essendostatamai sottopostaall'attenzione
del Consiglio Comunale,unico organo competentead approvareil Piano di Edili-
zia Scolastica,che a tutti gli effetti è parte integrantedel Piano RegolatoreGene-
rale (cfr. art.l.0.1. del d.m. 18.12.1975:"In sededi formazione dei piani urbani-
stici dovrà procedersi alla localizzazionee al dimensionamentodelle scuole di
ogni ordine e grado"). Si veda in proposito anchela Deliberazionedel Consiglio
Comunalen. 3712010.
In virtù di questacircostanzaemergonodiversi vizi:
In primis sussisteI'eccessodi potere per falsità di presupposti e per con-
traddittorietà intrinseca al prowedimento.
Infatti la Giunta ha approvato la Deliberazione n. 375 sul presupposto
dell'awenuta adozionedi un atto (il Piano di Edilizia Scolastica),in realtà giam-
mai adottato.Inoltre essasi è contraddetta,perchéda un lato ha affermato che tale
Piano di Edilizia Scolasticaè un presuppostonecessarioper approvareil progetto
preliminaredella nuova scuolacon dismissionedi quellavecchia;ma dall'altro ha
ritenuto disinvoltamentee contraddittoriamentedi farne a meno.
In secondoluogo emerge la violazione di legge. e in particolare della
normativa posta dal DM 18.12.1975,recante"Norme tecnicheaggiornaterela-
tive all'edilizia scolastica" (tutt'ora applicabile,giusta I'art. 14 della L.R. Abruz-
zo 115/2000),che - congiuntamenteall'art. 42 D.Lgs.26712000- attribuisceal
Consiglio Comunale il compito di procederealla localizzazionedegli edifici sco-
lastici mediante l'adozione di apposite norme urbanistiche interne al PRG, che
dovrebberoessereraggruppate- per espressovolere della Giunta - nel c.d. Piano
dell'Edilizia Scolastica.
In terzo luogo la Delibera è affetta da incompetenza, perché la Giunta pre-
tende di assumeredecisioni così importanti per la città, quali l'alienazione dello
storico complessoscolasticoimmobiliare centralee la costruzionedi uno nuovo,
senzache il Consiglio Comunalesi sia espressoin materia.
Né vale affermare,come fatto invece oralmenteda alcuni organi del Comu-
fle, che il Consiglio si sarebbe espressoin subiecta materia in occasione
dell'approvazionedel Bilancio a dicembre2009.
In realtàil Consiglio ha approvato,in quell'occasione,solo una postaconta-
bile, e nulla più, accennandoalla possibilità che la costruzionedi un nuovo edifi-
cio scolasticopotesse essere frnanziata con i proventi dell'alienazione di altro
complessoscolastico.
Ma certamentel'approvazione di una posta del bilancio comunale di previ-
sionenon può ritenersi equipollenteal vero e proprio Piano di Edilizia Scolastica,
né dal punto di vista formale, né da quello di vista sostanziale.
***

III. Violazione di legge. Mancato risnetto degli standard di auartiere orevisti dal
DM 1444/1968- Violazione del D.M. 18.12.1975sotto sltro profílo.
1. Le Scuole Corradini-Fermi sono frequentateda allievi che provengonoda
diverse zonedella Città e del circondario.Ma, prima di tutto, essosono attrezzatu-
re collettive a servizio del quartierecentraledella Città di Avezzano.
Infatti nella zonaNord esistegià un'altra ScuolaMedia (Scuola"Alessandro
Vivenza"),. nella zoîa sud vi è un altro edificio scolasticoche ospita una succur-
saledella ScuolaMedia ora indicata(c.d. Succursaledi Via Pereto).
Le Scuole Medie Corradini-Fermisono quindi legate indissolubilmenteal
quartiereo'Centro",secondole preciseindic azioni sugli standarddelle atîrezzature
collettive contenutenel DM 1444/1968
e in tutta la restantenorm ativadi
riferi-
mento: in particolare si tratta di attrezzature
collettive al servizio delle famiglie
che abitanonel quartierecentrale,che
vi portano i propri figli in età scolare.
2' A seguitodella vendita a privati
dell'edificio scolasticoche oggi ospita
le
ScuoleFermi-Corradini,

ra' con gravissimodisagio per chi


vi abita. I genitori sarebberocostretti
a prende-
re l'automobile per accompagnare
i propri figli nella zonaNord, ove
si program-
ma di situarela nuova scuola media:
per di piu questaavrebbela propria
entrata
in una piccolae angustastradina(Via
Kolbe), dove già oggi le code di
automobili
sono all'ordine del giorno' si
tratta di una strada talmente
stretta che
l'Amministrazioneè statacostretta
ad istituirvi il c.d. sensounico.
Si tengaconto che la nostra città
e molto caoticae arretratadal punto
di vi-
sta della viabilità, della mobilità
e dell'urbanisticain generale,né
si vedono se-
gnali di miglioramento' Essaè
ancoraoggi priva di una rete di piste
ciclabili, e so-
lo in talune vie del centro, e nei pressi
della "pineta", i suoi marciapiedi
hanno
una larghezza(appena) sufficiente
per il transito pedonale; negli
altri quartieri
moltissime vie hanno marciapiedi
di poche decine di centimetri, oppure
non ne
hanno per niente. I marciapiedi, quando
esistenti,sono spessissimoinvasi
da au-
tomobili in sosta;per di piu il Regolamento
Edilizio negli ultimi anni ha ridotto
assurdamente la larghezza minima dei marciapiedi,
per consentiredi massimizza_
re lo sfruttamentodi qualsiasiterreno
a fini edificatori.
si tengaancheconto che la rete dei
mezzipubblici è assolutamentecarente,
anchein raffronto ad altre cittadine
abruzzesidi analoghedimensioni,
e subirà a
breve ulteriori e notevoli tagli,
a seguito delra Legge Finanziaria
20lr e
dell'approvazionedel c.d. Federalismo
Fiscale.
Avezzano' inoltre, è una città spezzatain
due dal tratto urbano della Ferro-
via Roma-Pescara,ed esistono solo
due sottopassaggiautomobilistici per
andare
da una parte all'altta della città, dal
centro alla zonaNord. vi è un solo
sottopas-
saggiopedonaleche passaall'interno
della stazioneferroviaria; maquesto
non è
assolutamente a nonna, ed è in una condizionedi
degrado,di sporci zia edi insicu-
rezzainverosimili.
La cittadinanzae quindi spinta ad un uso pressochéesclusivo del mezzo a
motore privato per gli spostamentiurbani, con i gravi disagi che ne derivano: aria
inespirabile e inquinata, continua congestioneda traffico automobilistico, perico-
lo enormeper pedoni e ciclisti, e in generaleper gli utenti deboli della strada.
In questa situazione pensareche gli studenti possanorecarsi a piedi nella
nuova Scuola della Zona Nord, partendo dal quartiere centrale, sembra quasi
un'utopia: infatti il sottopassaggiodi Via Pagani(già Via Albense)-Via Don Min-
zoni ha solo una minuscola banchinapedonaledi pochi centimetri, che è del tutto
fuori nonna e che non può esseredefinita come marciapiede,e i marciapiedi di
via Don Minzoni sono costantementeinvasi dalle automobili (a tal punto che
l'uso degli stessicome parcheggio si puo definire un comportamentoormai lega-
lizzato), oppure dai cassonettidella spazzatura.
Sarà quindi inevitabile per i genitori che abitano al Centro dover prendere
l'automobile per accompagnarei figli a scuola.
Ma ciò saràimpossibileper coloro che non hanno l'automobile, o che non
hannopossibilità di usarla: e gravissimi disagi verranno subiti, in generale,da co-
loro che non hannopossibilità di accompagnarei figli a scuola.
Si tratta di aspettiche l'Amministrazione non ha consideratoin alcun modo.
3. La mancataconsiderazionedi questiprofili implica non solo la chiara sus-
sistenzadell'eccessodi potere (per istruttoria carente,perplessae lacunosa),ma
anchela violazionedi legge Per mancato rispetto degli standard urbanistici di
quaÉiere previsti dal DM 144411968, e per mancata osservanzadelle rigorose
indicazioni urbanistiche relative alla localizzazione delle scuole poste dal
D.M. 18.12.1975,di cui si riporta uno stralcio:
" 1.0.I. In sededi formazionedei piani urbanisticidovràprocedersi
alla localiuazíone e al dimensionamentodelle scuole di oení ordíne e
Prado, attenendosíaí críterí dí cuí oí sesuentí ountí e tenendo conto di
tuttí gli elementíche confluiscono nel oroblema.e cioè:
I) delle condízìoni ecolosícheed urbanístÍche:
II) delle caratteristiche di sviluppo demograficoed economicodel
territorio esaminato,conriferimento al tipo ed agli ffittivi andamenti
della popolazioneresidente;
III) della conseguenteentità degli ffitttvi da scolarizzare,nonché
dei tipi e della quantità delle scuole;
IV) del livello delle attrezzatureculturali;
V) della quantità e dello stato degli edifici esistenti;
VI) dei pianifinanziari per attuare il programma, ai vari tivelli;
VII) dei tempi di attuazione;

l0
VIID delle osservazioni e delle proposte formulate dal consiglio
scolastico provinciale e dai consigli scolastici distrettuali ove costituiti.
Qualora le previsioni del piano urbanistico generale debbano esse-
re attuate mediante la successiva precisazione della delimitazione dell'a-
rea, i criteri suddetti dovranno essere verificati in sede di formazione dei
piani di esecuzione (piani particolareggiati,lottizzazioni convenziona-
te,ecc).
Le previsioní dei piani regolatori vigenti o adottate dovranno esse-
re adeguate alle presentí norme e pertanto dovrà procedersi alle relative
verifiche. La stessa verifica dovrà essere ffittuata per i programmi di
fabbricazione.
Per le opere da realizzare in comuni sprowisti di piani urbanistici
l'ubicazione degli edifici sarà determinata tenendo conto delle presenti
norme.
1.0.2. Allo scopo di garantire, per qualunque tipo di scuola, indi'
pendentemente dalla localizzazione e dimensione, un massimo di relazío-
ni che permettano a tutti gli allievi, senza distinzione di provenienza e di
ceto, di istruirsi, nelle migliori condizioni ambientali ed educative, ogni
edificio scolastico va considerato parte di un "continuum" educativo, in-
serito in un contesto urbanistico e sociale, e non come entità autonoma.
Pertanto, gli edifici scolastici debbono essereprevisti in stretta re-
lazione tra di loro e con altri centri di servizio, con essi integrabili sia
spazialmente che nell'uso, quali servizi sportivi, ricreativi, culturali, am-
ministrativi, ecc.
Per quanto concerne l'interrelazione tra più scuole di uno stesso
ambito territoriale, si devefavorire lo stretto coordinamento tra i servizi,
le attività scolastiche e parascolastiche delle singole scuole.
l. I.localizzazione della scuola.
1.1.I. Le destínaz.íonidi zona e le localízz.azionírelatíve all'edílizia
scolastíca debbono discendere da uno studio morfologíco orelíminare
delltambíente (oreesístenze urbane, storíche, naturalí. rísanamento e
comoletamento dí centri urbani, nuove progettazioní urbane, ecc.t, che
valuti le conseguenze determinate dalla scuola nel contesto in cui viene
ínserita.
Nello stesso studio dovrà essere precisato in quali modi la scuola
favorisce lo scambio di relazioni sociali, assumendoinsieme con le altre
componenti della struttura urbana, il carattere di strumento correttivo o
incentivo della pianificazione urbanistica.
Sí dovrù, ínoltre, tener conto:
I) del tipo di scuola,dell'età e del numero degli alunni destinati a
frequentarla;
III del tempo massímo e del modo dí nercorrenza (a piedÍ con vei-
colí, motoveicoli, autoveícoli pubblici o privatí, servizi dí trasporto sco-
lastico,ecc.t tra la resídenza degli alunní e la scuola e víceversa:
III) delle condizioni ambientali.
1.1.2. Per quanto riguarda i tempi e modi di percorrenza in rela-
zione tipo di scuola e all'età degli alunni, va considerato quanto segue:
al
I) la scuola materna è strettamente collegata alla morfologia resi-
denziale e gli alunni non sono autonomi nella percorrenza dalla residen-
za alla scuola e viceversa:

11
ad un ambito residenziale,che,
II) ta scuola elementaresi riferisce
nella normalità dei casi,consente di raggiungerlaa piedi;per gli insedia-
dt u'"n'io'alità (mancanzadi
mentisparsi, ovenon sussistanocondrlnni
di trasporto'condizioniclimatiche
stradeadeguate,insfficienza di mezzi
d-itempo,ecc.)gli alunni, per rag-
stagionatrouurrr:;i;; funghi periodi
di meizi di trasporto scolasticoo di
giungereIa scuola, porronouiufrufre
mezziPubblici o Privati; (medía), sW-che si f!
t- ^^^^aAntìn ,ti nrimn srnd.o
tln b;c. tal,
scuola elementareo
sllo stessoam
a zonu a da alunní Díù sutonomt ne
av
e maegiormente adattí ad usu-

autonomi,pubblici o privati, e' appar-


con mezzidi ft;sporto scolasticio
deve esserelocalizzata in modo da
tenendoad un ambito territoriale,
dalte loro condizionieconomi-
permettereagli alunni, indipenie'niemente
i vari típi che la dffirenziano; a tale
che e sociali, ta più ampiasceltatra
unico centro scolasticoscuole di di-
scopopossono àrrururiunite in un
comuni' e' nei casi espressamente
verso tipo, con Selyizi ed attrezzature
previsti,cononnessaresidenzaperallievieprofessori' casa-scuola
,oggfungibilea-ptidt, il percorso
euando la scuola A
condizionidi massimasicurezza
deveessereagevoreed effettuabirlneile
di linee di trffico (stradale'tran-
e, possibilmentesenzaattraversamenti
provengonoda un più vasto
viario, ferroviario, ecc);quandogli alunni
esseretale da garantire' nelle con'
ambito territoriale, l'ubicazioneileve
collegameito t'o la scuola e il
dizioni di massimasicurrrro,' un rapido
conti della vicinanzae della a'
territorio servito:si deve,pertanto, tener
(stazioniferroviarie'di metropo-
gevole,oggiurgilitità d;igai di trffico
ecc) e di linee di comunicazio'
Iitana, di autobus,svincoli autostràdali,
ng'"
**{<

contenutein questanorma
Tutte le indicazioni e prescrizioniurbanistiche
ha compiutoalcu-
sonostatetrascurate dau,Amministrazionecomunale,chenon
disposizione'
na seriaanalisidegli aspettiindicatidalla
della città'
La delocar\zzaz\one delreScuoledal centroarlaperiferiaNord
seria analisi di tutti gli effetti che essa
insomma,non consegueaffatto ad una
vita dei cittadinichevi abitano'
comporteràsul territorio urbanoe sulra
***

stù' Contraddittorietù intrinseca'


IV. Eccessodi -otere. Illogicità maniî
di potere, e in particolare della istruttoria
un ulteriore sintomo dell,eccesso
ha de-
fatto che l'Amministrazione comunale
racunosae insuffrciente,deriva dal
il nuo-
immediatamente,e non già quando
liberato di alienarel,attuale complesso
e a disposizionedella collettività'
vo edificio saràpronto, co[audato,

t2
Vi saràquindi un periodo in cui la Scuola Media Corradini-Fermi non avrà
alcuna sede! Infatti la vendita, secondoil progetto del Comune, verrà effettuata
contestualmenteaIIa consegna deí lavorí (e non si sa quanto questi dureranno,se
finiranno,etc.).
Non è dato saperecosaaccadrànel periodoche va dalla consegnadei lavori
al collaudoe all'entratainfunzione del nuovo plessoscolastico;in particolarenon
si sa dove verrannoospitati gli insegnantie gli scolari.
Si tratta di un aspettodi illegittimità, inazionalità e incongruenzagravissi-
mo.
Essoè ancorapiù grave, se si considerache - come purtroppo accadespesso
in Italia - i tempi di esecuzionedelle operepubblichepossonodilungarsia dismi-
sura.Esistonoesempidi cio anchenella nostracittà.
Si puo forsepresumereche per alcuni anni gli scolaridella ScuolaMedia sa-
rannocostrettia stare"pigiati" in edifici di fortuna.
Ma ciò non può ritenersi legittimo, consideratele regole e i principi afferma-
ti dalla legge e ribaditi dalla giurisprudenza,sul numero e composizione delle
classi.
**{<

V. Violazione di lesge: art. 53 Codice dei Contratti oubblici aoprovato con d.lgs.
163/2006
1. Come è noto, l'art. 53 del Codice Contratti prevededue strumenti per la
realizzazionedei lavori pubblici: contratti di appaltoe di concessione.
L'art.53 comma 6 prevedepoi la possibilitàdi alienareun immobile pubbli-
co in favoredell'aggiudicatariodella gara.Questadisposizioneconsentetale ope-
razionepurché vengano rispettate le condizioni ivi indicate: il trasferimento dei
beni immobili appartenentiall'amministrazioneaggiudicatricedeve esserefinaliz-
zato alla sostituzioneparziale o totale del corrispettivodell'appalto; tali beni de-
vono essereindicati nel programma di cui all'articolo 128 del Codice per i
Contratti Pubblici (il quale recita: "nel progromma triennale sono altresì indica-
ti i beni immobili pubblici che, al fine di quantoprevisto dall'art. 53, comma 6,
possonoessereoggetto di diretta alienazione...preawiso esperimentodi una ga-
ra; tali beni sono classificati e valutati ancherispetto ad eventuali caratteri di ri-

13
levanza storico.artistica, architettonica, poesaggistica e ambientale e ne viene
acquisita la documentazionecatastalee ipotecaria").
Inoltre i medesimi beni non devono assolverepiu a funzioni di interesse
pubblico.
Nel caso di specie I'Amministrazione non sembrache si sia avvalsa di tale
norna, peraltro mai citata nelle premessedella Deliberazione.
Sembrainvece che essaabbia previsto lo svolgimentodi una garadi appalto
pura e sempliceper la realizzazionedel nuovo istituto situato nella Zona Nord, in
cui il corrispettivo è quello ordinario e normale: ossia uî prezzo in denaro.
L'Amministrazione ha inquadrato il vecchio complessoscolasticonon già come
"sostitutivo del prezzo-corrispettivo",ma come un cespiteda alienareper procu-
rarsi fondi da spendereper la nuova opera. In altri termini, non sembra esservi
un'operazioneglobale unica, quale è l'appalto con pagamentomediante trasferi-
mento di un immobile, ma due operazioni tra loro collegate:un appalto di opera
pubblica con pagamentodi un corrispettivo in denaro,e a lotere un'alienazionedi
una vecchiaoperapubblica per pagarei lavori realizzazionedi quella nuova.
Ciononostante,in modo del tutto incongruo e illegittimo, nella terza pagina
della Relazione Tecnico-Illustrativa, nella sezione dedicata alla "attuazione
dell'intervento" si dice: "L'appolto dei lavori verrà ffidato medianteprocedura
aperta nel rispetto del Dlgs 163/2006 mediante appalto integroto. Il finanzia-
mento veruù assicurato con l'alienazione dell'attuale edilicio scolastíco Corra-
dini-Fermi con offerta di prezzo contestuale all'offerta per la realiuazione del
,r.

Questobrano della Relazioneè importantee rivelatore per diversi aspetti.


Da un lato conferma quanto dicevamo: il vecchio immobile oggetto di alie-
nazionenon sembraessereessostessoil conispettivodell'appalto.Diversamente
e più tradizionalmente esso viene alienato, e la somma incassata
dall'Aministrazione veffà usata per il "frusuziamento" dell'appalto della nuova
scuola.
Per altro verso, la Relazione rivela che il Comune pensa di riconere a uno
strumentoibrido. illegittimo e abnorme: ossia ad uno schemain cui l'offerta di
prezzo per l'acquisto del vecchio edificio è contestualeall'offerta per la realizza-
zionedel nuovo edificio scolastico.

t4
E' palesela violazione dell'art. 53 d.lgs. 16312006e del principio di tassati-
vità dei metodi di realizzazionedelle operepubbliche.
***

VI. Violazione art. 53,commi 6 e ss.d.lss. 163/2006sotto altro profilo.


1. Le determinazionidella P.A. sarebberocomunqueillegittime anche qua-
lora si voglia ritenere che il Comune abbia inteso far ricorso alla figura prevista
dall'art.53, commi 6 e ss.d.lgs. 16312006.
Le disposizionicontenutenell'art. 53 commi 6 e ss.cit. sembranoviolate da
diversi punti di vista.
In primo luogo l'appalto con pagamento mediante trasferimento
delf immobile non è uttlizzabile perchèmanca a monte la precisa individuazio-
ne dell'immobile stessonel programma triennale ex art. 128. Tale programma
infatti non indica il complessoscolasticoFermi-Corradinicome opera che può es-
sereoggettodi diretta alienazione,ai fini dell'art. 53 comma 6 Codice Contratti.
L'art. 128, comma 4 di questo testo normativo stabilisce che tale precisa
previsione contenutanel ProgrammaTriennale è assolutamenteindispensabilee
non ammetteequipollenti: in mancanzanon si può far ricorso allo strumentopre-
visto dagli artt.53 commi 6 e ss.del d.lgs. 16312006.
Non è stata quindi compiuta I'operazione di classificazionee valutazione
del comolesso immobiliare "risoetto ad eventuali caratteri di rilevanza storico-
dalla nonna.
artistica, architettonico...", che pure è richiestaespressamente
Tale omissione è tanto più grave, se si pensache tali caratteri di rilevanza
storicae architettonicasussistonosenz'altronel casodi specie(cfr. infra, amplius,

$vrr).
Inoltre non risulta in alcun modo che il complessoscolasticosuddettosia
stato mai inserito in rtn "programma di dismissionedel patrimonio pubblico".
Mancainsommail presuppostobasilarerichiestodall'art. 53, comma 6 Cod. Con-
tratti.
2. In secondoluogo la Deliberazionen. 375 sarebbeillegittima per violazio-
ne delltart. 53. comma 7 Cod. Contratti.
Tale noffna prevedeinfatti che il trasferimentodella proprietà dell'immobile
pubblicodismessopuò essereeffettuatosolo dopo I'approvazione del certificato
di collaudodella nuova opera pubblica.

t5
Nel caso di specie,invece, il Comune ha progettatotutt'altro, e cioè di tra-
sferire immediatamente I'immobile pubblico oggetto di dismissione:così pri-
vandosi del bene contestualmentealla consegnadei lavori, mentre la noffna pre-
vedechetal trasferimentopossaawenire solo dopo il collaudodell'opera!
* *,&

WI. Violazione delle norme del d.lgs. 42/2004 sulla cessazíonedel vincolo
di destinazione nubblicktica ner i beni tutelati - Violazione delle norme sulle
sutoriuazioni all'alienazione e sull'offerta in prelazione degli immobili vinco-
lati.
1. Il complessoimmobiliare che I'Amministrazione Comunale vorrebbe di-
smettereè sottopostoa vincolo storico-culturale.
In particolaresull'intero edificio che ospitale ScuoleCorradini-Fermisussi-
ste un vincolo appostocon Decreto Ministeriale del 5 marzo 1992 dal Sottosegre-
tario di Statoper i beni Culturali e Ambientali.
Il vincolo è stato appostoper il suo interesserelativo alla tipologia di edili-
zia scolasticadel periodo degli arri'20.
Con Decreto di pari dataè stato appostoil vincolo di analogo contenutosul
complessoche ospita attualmentele Scuoleelementari"Mazzini".
Per quantoconcernel'ex asilo di Via Fontana,intitolato a Maria Montessori.
il25 gennaio2007 è stato appostoun vincolo a firma del Direttore RegionaleRo-
berto Di Paola,in quanto si tratta di uno dei primi esempi di Scuola Materna che
adottò il sistemaMontessori.
2. Data questa situazione, il vincolo di destinazionepubblicistica non può
venir meno in modo puro e semplice,come vorrebbel'Amministrazione Comuna-
le.
Infatti per i beni vincolati, ai fini dell'inserimentonegli elenchi di immobili
pubblici da dismettere,è obbligatoria la previa autorizzazionedell'alienazione da
parte del Ministero pei Beni e le Attività Culturali, secondo le prescrizioni del
Codicedei Beni culturali e del Paesaggio(art. 55, comma3, d.lgs. 4212004).
La necessitadi autorizzazionesarebbenecessariaanche a voler ritenere che
il complessoimmobiliare oggetto di alienazionenon rientri nell'ambito di appli-
cazionedell'art. 55 d.lgs. 16312006.
In tal caso,datala sussistera del vincolo. sa-
rebbecomunquenecessarial'autorizzazioneai sensidell'art. 56 d.lgs. 16312006.

t6
La stessaAutorità per i Lavori Pubblici ha chiarito che "il vincolo di desti-
nazioneprevisto dalla normativa sullo tutela dei beni culturali può essererimos-
so solo attraverso i procedimento speciali previsti dalla legislazionedi settore" e
che I'art. 14 comma 4 della Legge 10911994,oggi corrispondenteall'art. 128,
comma 4 del Codice Contratti "non modffica la disciplina relativa alla tutela dei
vincoli artistici e ambientali" (Autorità di Vigilanza,Deliberazionen. 338/2001).
La volontà della P.A. di alienareil complessoimmobiliare in modo puro e
sempliceè tanto più grave se si considerache - in maîcaîza di contrarie indica-
zioni - si prevede di concederelibertà totale al privato che acquisteràil bene di
mutarne la destinazionedi uso. Significativamente,nel contesto di dichiarazioni
parlato del fatto che
rese alla stampa,i vertici del Comune hanno espressamente
l'immobile potrebbeessereadibito a "Galleria commerciale".
Come noto. la normativa stabilisceche nella richiesta di autorizzazionead
alienareil bene, l'Ente proprietario debba indicare il programmadelle misure ne-
cessariea garantirela conservazionedel bene,nonché I'indicazione delle modali-
tà di pubblica fruzione del bene, anche in rapporto con la corrente destinazione
d'uso.
3. Risulta inoltre violata in modo completoe totale la normativache impone
all'AmministrazioneComunaledi offrire in prelazione il complessovincolato ad
altra Ammini strazione.
La normativa prevedeche il diritto di prelazionesugli atti di compravendita
di beni vincolati, previsto dall' art. 60 del Codicedei Beni Culturali possaessere
esercitatodal Ministero, dalla Regione,dalla Provincia, in base alle procedure
previstedagli artt.6l e 62 del Codicedei Beni Culturali.
***

WII. Violozione di lesse sotto altro nrofilo. Difetto ed enore di stima


dell'immobile ossetto di slienazione.Artt. 128 e 53 d.les. 163/2006.
Risulta violata la normativa sulla "stima" dell'immobile oggetto di aliena-
zione da diversi punti di vista:
1) In primo luogo perché la stima doveva esserecontenuta già nel Pro-
gramma Triennale delle Opere Pubbliche, al momento dell'apposita indicazione
richiestadall'art. 128 comma 4 Codice Contratti.Ma tale indicazionespecifica
manca,comedetto,e mancaanchele relativastima.

17
2) ln secondoluogo perché la stima operatanell'ambito del progetto preli-
minare sembradel tutto carente,erroneae immotivata.
Infatti il progetto preliminare contienesolo una "stima" dei lavori per la rea-
lizzazione del nuovo immobile da costruire nella Zona Nord della Città, mentre
non dice nulla sulla stima del vecchio immobile da alienaresituato nella zonacen-
trale.
Risulta quindi paleselaviolazione dell'art. 128 Codice Contratti e degli artt.
111e 112Regolamento
20612010.
't**

IX. Violazione dell'art. 53 Codice Contratti sotto altro -- *' - per - ssí-
tù dell' azione amministrativs.
La Deliberadi G.C. 37512010è illegittima ancheperchénon chiariscein al-
cun modo le modalità di svolgimento della futura gara:si limita a dire che venà
indetta una procedura aperta, ma non dice quale sarà il criterio
dell'aggiudicazione( quello del prezzopiù bassoo quello dell'offerta più vantag-
giosa).
Orbene, dal momento che si prevede l'alienazione del vecchio complesso
immobiliare scolastico,non è dato saperequale sarà il criterio di aggiudicazione
di tale immobile.
***

X. ViolaTíonedella normativa urbanistiche e delle -' -scrizioni del pRG


1. In basealla legge l'approvazionedi un progettodi operapubblica, com-
porta variante urbanistica solo per quanto riguarda la localizzazione della nuova
operapubblica.
Ma tale effetto automaticodi variantenon si verifica affatto, perchénon pre-
visto da alcunanonna, Per il complessoimmobiliareoggettodi dismissione,la cui
vendita andrà a frnanziarel'appalto per la nuova scuola. Esso infatti non è una
nuova operapubblica, quale invece è la nuova scuola media che si vorrebbe rea-
lizzare dietro al Teatro dei Marsi.
E' presentequindi una lacuna evidente all'interno del Progetto Preliminare
approvatocon la Deliberazionen.375: da un lato l'Amministrazioneha avviato il
procedimentodi vatiazione urbanisticaper il terreno oggetto di espropriazione
si-

18
tuato nella Zona Nord della Città, nel momento in cui ha approvatoil progetto di
costruzionedi una nuova scuolasul terrenostesso.
Dall'altro l'attuale complessoimmobiliare che ospita le scuole nel centro
della Città non ha subito alcuna variazioneurbanisticao di destinazioned'uso: es-
so quindi aveva e ha destinazioned'uso scolastica.Tale destinazioned'uso ne
impediscecompletamentela dismissionee la vendita a soggetti terzi, per di più
senzaalcunaindicazionevincolante sul futuro utilizzo.
Insomma:prima di awiare la proceduradi alienazionedel complessoscola-
stico sarebbestatonecessarioprovvederead una variantespecialeal PRG, mutan-
done la destinazioned'uso e urbanistica.
In mancaîzal'alienazione è vietata perché contrastantecon le prescrizioni
di Piano. L'edificio che si vorrebbe venderedeve restareadibito a Scuola Pubbli-
ca,perchécosì disponeil PRG.
2. Si tenga inoltre conto che le NTA prevedonola pedonalizzazionedi parte
del Centro,con limitazionedell'accessoai soli residenti(art.7.l.l l). In particola-
re è prevista la pedonalizzazionedi Via Corradini nel tratto compresotra Via Ga-
ribaldi e Via Mazzini.
La reahzzazionedi una Galleria Commercialeo di un complessodirezionale
negli edifici che oggi ospitanole ScuoleMedie ed Elementarisarebbedel tutto in
contrastocon tali previsioni di P.R.G.,dato che comporterebbel'afflusso di traffi-
co veicolaresu Via Conadini, dove è l'ingressodelle Scuole(che dovrebbedive-
nire, inopinatamente,
l'ingressodi un CentroCommerciale).
***

XI. Violazione della delibera 37/2010 con cui è stato aporovato l'atto di
indiríao alla variante generale al PRG.Difetto dell'atto oresuoposto.
Con deliberazionen. 37 12010il Consiglio comunale di Avezzarroha ap-
provato l'atto di indirizzo al nuovo Piano regolatoregenerale.
Stabiliscetale prowedimento (punto 4 della delibera) che il PRG dovrà
"costituire la cornice entro la quale deliberare lo sviluppo socio-economicodel
comune,dove devono trovare coerenzetutte le altre attività di programmazionee
pianificazione comunali con particolare riguardo a" tral'altro "il Piano Edilizia
Scolastica".

t9
Si stabiliva quindi al punto 5 della delibera che "ogni atto di progrommo-
zione e/opianificazione, ed ogni interventodi qualsiasi natura realizzato da qual-
siasi settore comunale, che producano impatti e ripercussioni sul territorio po-
tranno esserepredisposti solo previa veríJîcapositiva sulla rispondenza olle pre-
visioni del PRG e del PPA vigenti ffittuata daparte dell'Ufficio di Piano costi-
tuito presso il SettorePianfficazionee Sviluppo del Territorio".
Il Consiglio comunale aveva quindi collegato ogni prowedimento di va-
riata urbanistica posteriore all'awio della redazione della variante generale al
PRG agli esiti di tale nuova attività di pianifi cazione,subordinandoil loro iter al
parerepreventivo dell'Ufficio di piano.
Sta di fatto che la deliberan.375110 che ha approvatoil progettoprelimi-
nare della nuova scuola media (così dando concreto awio alle procedure di di-
smissionee successivatrasformazionedelle scuole di Via Corradini) è stato ap-
provata in maniera del tutto distinta dalla procedura di pianificazione in atto e,
nello specifico, serzache sia statoespressoil pareredall'Ufficio di piano.
Anche la Deliberazionen.22312010che ha approvatola "Propostadi Pia-
no di Edilizia Scolastica"è affetta dallo stessovizio.Infatti, l'iter per la redazione
e successivaapprovazionedel Piano di Edilizia Scolasticanon poteva esserenem-
meno awiato senzala preventiva acquisizionedel predettoparere.
Se ne può concludereche entrambi i prowedimenti violano il quadro ope-
rativo definitivo del Consiglio comunalee risultanoper tale ragione illegittimi.
* * *

XII. Violozione degli art. 6 e 11 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152. Difetto dell,atto
presupposto.

Come espostonel motivo precedenteil Consiglio comunale ha instaurato


un nessodi presupposizionetra la variante generaleal PRG e la scelta delle aree
su cui edificare il nuovo plesso scolastico,con la conseguenzache solo una volta
definito (quanto meno) I'assetto generaledel territorio sotto il profilo urbanistico
si sarebbepotuto procederealla approvazionedel prowedimento impugnato.
Ne discendeulteriormente che l'awio della proceduradi costruzionedelle
nuove scuole era subordinataagli adempimentiistruttori che precedonoI'attività
di redazionedella variante generale.

20
Orbeneai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 15212006i comuni che intendono
procederea interventi di pianificazione del proprio territorio devono svolgere la
valutazioneambientalestrategicala quale, ai sensi del comma 3o, "ha la finalità
di assicurare che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno
sviluppo sostenibile,e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosi-
stemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un'equa distribu-
zione dei vanlaggi connessiall'attività economica".
Ai sensi dell'art. ll "la valutazione ambientalestrategica è awiata dal-
l'autorità procedentecontestualmenteal processo di formazione del piano o pro-
gramma" (comma 1o),e va "effettuata anteriormente all'approvazione del piano
o del progrommo (...) e comunquedurante lafase di predisposizionedetlo stesso.
Essaè preordinato a garantire che gli impatti significativi sull'ambientederivanti
dall'ottuazionedi detti piani e programmi siano presi in considerazionedurante
la loro elaborazionee prima della loro opprovazione"(comma 3o).
Ai sensidel comma 5o, infine, "La VAScostituisceper i piani e program-
mi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto,parte integrante del
procedimento di adozione ed opprovazione" per cui "i provvedimenti ammini-
strativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategi-
cu, oveprescritta, sono annullabili per violazione di legge".
In forza della normativa sopra descritta,dunque,la redazionedella varian-
te al PRG del Comune di Avezzano è subordinata alla valut azione ambientale
strategica:tale condizione opererà,quindi, ancherispetto alla variante per la co-
struzionedella nuova scuola Corradini-Fermi che per volontà del Consiglio co-
munaleera subordinataalla "cornice" definitiva dalla varianteal PRG.
Ne conseguela illegittimità della Deliberazionen.375 perché,pur costi-
tuendouna parte integrantedel procedimentodi variantegenerale,è stato adottato
in difetto della VAS.
2. La mancataeffettuazionedella VAS rende illegittima anche la Delibera-
zionen. 2231201
0.
Abbiamo già detto supra che quesfa- a differenzadi quanto affermato nella
RelazioneTecnico-Illustrativaapprovatacon la Deliberazionedi G.C. 37512010-
NON approvail Piano di Edilizia Scolastica(che viene approvatodal Consiglio),
ma la "Propostadi Piano di Edilizia Scolastica",di competenzagiuntale.In realtà

2l
deve ritenersi che anche la mera proposta di Piano di Edilizia Scolasticadoveva
essereprecedutanecessariamente dalla VAS.
Ci riserviamo comunquedi impugnarecon motivi aggiunti il futuro piano di
Edilizia Scolasticaqualora venga approvato:essoin quanto basatosulla proposta
approvatacon Delibera n. 223 sarà affetto per deriv azionedai profili di illegitti-
mità che rendonoinvalida quest'ultima (atto presupposto).
***
xrII. violazione dell'art. I2B, D. Lss. 163/2006 e del D.M. 2I giusno 2000.
Va, infine, ricordato che ai sensidell'art. 128 D. Lgs. 16312006larealiz-
zazionedelle opere pubbliche si "svolge sulla base di un programma triennole
e
di suoi aggiornamentiannuali" che "costituiscemomentoattuativo di studi di
fot-
tibilità e di identificazionee quantificazionedei propri bisogni che le amministra-
zioni aggiudicotrici predispongononell'esercizio delle loro sutonomecompetenze
e, quando esplicitamenteprevisto, di concerto con altri soggetti, in conformità
a-
gli obiettivi assunti comeprioritari,,.
Ai sensi del secondo comma tali studi di fattib ilitìr "individuano i lavori
strumentali al soddisfacimento dei predetti bisogni, indicano le caratteristiche

funzionali, tecniche,gestionali ed economico-finanziariedegti stessie contengono


I'analisi dello stato di fatto di ogni interventonelle sue eventuali componenti
sto-
rico-artistiche, architettoniche,paesqggistiche,e nelle sue componentidi sosteni-
bilitò ambientale,socio - economiche,amministrativee tecniche,,.
Orbene,la mancanza dello studio di fattibilità determinal'illegittimità del
procedimentodi approvazionedell,opera.
Si veda Cons. Stato sez.V, 23 ottobre 2002,n. 5824,secondo cui,,Costi-
tuiscono elemento essenzialeed imprescindibile per I'inserimento di un,opera
pubblica nel progrommo triennale di cui all'art. 14, comma I, l. n. : 09
det 1994,
gli studi difottibilità, previsti dal comma 2, del medesimoart. 14, che
diano atto
di tutte le condizioni di realizzazione dell'opera, ivi compresolo stato difatto
det-
-
le componenti storico artistiche, architettoniche, paesaggistiche ed ambientali
dell'opera".
Sicché "L'inserimento di un intervento nel programma triennale dette
operepubbliche deve necessariamenteesserepreceduto dalla redazione di studi
di fattibilitù dell'opera nei quali si deve dare atto di tutte le condizioni dí realiz-

22
zazionedella stessa,ivi compresolo stato di fatto delle componentistorico - arti-
stiche,architettoniche,paesaggisticheed ambientali" (ibidem).
Nella fattispecienon risulta che f inserimentodell'opera in questionenel
programmatriennale del Comune di Avezzano sia statoprecedutodalla redazione
dello studio di fattibilità, circostanza che rende illegittima la Deliberazione di
G.C.n.37512010,nonchéla Deliberazionedi G.C. n.22312010e il PianoTrienna-
le delle OO.PP.adottatonel dicembre2009 (che di tale decisionecostituisconoat-
ti presupposti).
***

Tutto ciò premessosi rassegnanole seguenti


CoNcLusIoNI
Voglia l'Ecc.mo Tribunale Amministrativo Regionaleper l'Abruzzo annul-
lare il provvedimentoimpugnato.
Con vittoria di spese,diritti e onorari del procedimento,oltre rimborso forfe-
tario e accessoridi legge, e con salvezzadiogni altro diritto.
Si fa istanzaistruttoria affinché il Tribunale ordini al Comune di Avezzano,
e al Ministero dei Beni Culturali di depositareatti e documenti rilevanti nel pre-
senteprocedimento.
Si produrrà copia del provvedimento impugnato e i documenti citati nel ri-
corso.
Si dichiara che la controversia è esente da contributo unificato ai sensi
dell'art. 27-bisD.P.R. 64211972in quantoil ricorsoè propostoda Associazionedi
ProtezioneAmbientale, OrganizzazioneNon Lucrativa di Utilità Sociale.
L' Aquila-Av ezzano,28 marzo 2011
HerbértSimone Avv. FaustoCorti

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-.\ \-

23

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