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Ricorso Italia Nostra Contro Vendita Scuole Corradini-Fermi
Ricorso Italia Nostra Contro Vendita Scuole Corradini-Fermi
Hetbet Simone
Via Garibaldi62 Via Sabotino 36
T el. 0862/ 414779F ax 0862/ 207604 Tel. 0863/ 35216 Fax 0863/ 446971
67100L'Aquila 6705lAvezzano (Aq)
ECC.MOT.A.R.ABRUZZO-L'AQUILA
Rrconso
perITALIA NOSTRA Onlus,C.F.80078410588,
in persona
del legalerappre-
sentanteAlessandraMottola Molfino, con sedein Roma, Viale Liegi 33,00198
Roma,rappresentata
e difesa dall'avv. FaustoCorti del Foro dell'Aquila ed eletti-
vamentedomiciliatapressoil suo studioin Aquila,Yia Garibaldi62, giustaprocu-
ra in calce al presente atto, e per i signori Claudio PALLZZI, C.F.
PLZCLD64B08A515H, res. in Avezzaîo, Via Corradini 12, in proprio e nella
qualità di Presidentedella SezioneLocale di Avezzano di Italia Nostra Onlus,
RenatoSIMONE,C.F.SMNRNT35R31A515U,
res.in AvezzaÍro,
Via Sabotino
23; Umberto IRTI, C.F. RTIMRT40Pl8A5l50, res.in Avezzano,Via Benedetto
Croce15;Alfredo RETICO, C.F. RTCLRD 68807A515R,res.in Avezzano,Via
Vittorio Veneto 95; Herbert SIMONE, C.F. SMNHBR74C09A515M,res. in
Avezzano, Via Sabotino 23; Francesco Saverio CATALDI, C.F.
CTLFNC66B27A515S,res. in Avezzano,Via Bagnoli 93; Alberto CIPOLLO-
NI, C.F. CPLLRT56BI2A515K, res. in Avezzano,Via Monte Nero 24; Chiara
TOZZOLI, C.F. TZZCHR73T45I838Q,res. in Avezzano,Via Sabotino23; ln-
contro
il Comune di Avezzano (AQ), in personadel Sindacol.r. p.t. ;
- intimalo -
PREMESSE
III. Violazione di legge. Mancato risnetto degli standard di auartiere orevisti dal
DM 1444/1968- Violazione del D.M. 18.12.1975sotto sltro profílo.
1. Le Scuole Corradini-Fermi sono frequentateda allievi che provengonoda
diverse zonedella Città e del circondario.Ma, prima di tutto, essosono attrezzatu-
re collettive a servizio del quartierecentraledella Città di Avezzano.
Infatti nella zonaNord esistegià un'altra ScuolaMedia (Scuola"Alessandro
Vivenza"),. nella zoîa sud vi è un altro edificio scolasticoche ospita una succur-
saledella ScuolaMedia ora indicata(c.d. Succursaledi Via Pereto).
Le Scuole Medie Corradini-Fermisono quindi legate indissolubilmenteal
quartiereo'Centro",secondole preciseindic azioni sugli standarddelle atîrezzature
collettive contenutenel DM 1444/1968
e in tutta la restantenorm ativadi
riferi-
mento: in particolare si tratta di attrezzature
collettive al servizio delle famiglie
che abitanonel quartierecentrale,che
vi portano i propri figli in età scolare.
2' A seguitodella vendita a privati
dell'edificio scolasticoche oggi ospita
le
ScuoleFermi-Corradini,
l0
VIID delle osservazioni e delle proposte formulate dal consiglio
scolastico provinciale e dai consigli scolastici distrettuali ove costituiti.
Qualora le previsioni del piano urbanistico generale debbano esse-
re attuate mediante la successiva precisazione della delimitazione dell'a-
rea, i criteri suddetti dovranno essere verificati in sede di formazione dei
piani di esecuzione (piani particolareggiati,lottizzazioni convenziona-
te,ecc).
Le previsioní dei piani regolatori vigenti o adottate dovranno esse-
re adeguate alle presentí norme e pertanto dovrà procedersi alle relative
verifiche. La stessa verifica dovrà essere ffittuata per i programmi di
fabbricazione.
Per le opere da realizzare in comuni sprowisti di piani urbanistici
l'ubicazione degli edifici sarà determinata tenendo conto delle presenti
norme.
1.0.2. Allo scopo di garantire, per qualunque tipo di scuola, indi'
pendentemente dalla localizzazione e dimensione, un massimo di relazío-
ni che permettano a tutti gli allievi, senza distinzione di provenienza e di
ceto, di istruirsi, nelle migliori condizioni ambientali ed educative, ogni
edificio scolastico va considerato parte di un "continuum" educativo, in-
serito in un contesto urbanistico e sociale, e non come entità autonoma.
Pertanto, gli edifici scolastici debbono essereprevisti in stretta re-
lazione tra di loro e con altri centri di servizio, con essi integrabili sia
spazialmente che nell'uso, quali servizi sportivi, ricreativi, culturali, am-
ministrativi, ecc.
Per quanto concerne l'interrelazione tra più scuole di uno stesso
ambito territoriale, si devefavorire lo stretto coordinamento tra i servizi,
le attività scolastiche e parascolastiche delle singole scuole.
l. I.localizzazione della scuola.
1.1.I. Le destínaz.íonidi zona e le localízz.azionírelatíve all'edílizia
scolastíca debbono discendere da uno studio morfologíco orelíminare
delltambíente (oreesístenze urbane, storíche, naturalí. rísanamento e
comoletamento dí centri urbani, nuove progettazioní urbane, ecc.t, che
valuti le conseguenze determinate dalla scuola nel contesto in cui viene
ínserita.
Nello stesso studio dovrà essere precisato in quali modi la scuola
favorisce lo scambio di relazioni sociali, assumendoinsieme con le altre
componenti della struttura urbana, il carattere di strumento correttivo o
incentivo della pianificazione urbanistica.
Sí dovrù, ínoltre, tener conto:
I) del tipo di scuola,dell'età e del numero degli alunni destinati a
frequentarla;
III del tempo massímo e del modo dí nercorrenza (a piedÍ con vei-
colí, motoveicoli, autoveícoli pubblici o privatí, servizi dí trasporto sco-
lastico,ecc.t tra la resídenza degli alunní e la scuola e víceversa:
III) delle condizioni ambientali.
1.1.2. Per quanto riguarda i tempi e modi di percorrenza in rela-
zione tipo di scuola e all'età degli alunni, va considerato quanto segue:
al
I) la scuola materna è strettamente collegata alla morfologia resi-
denziale e gli alunni non sono autonomi nella percorrenza dalla residen-
za alla scuola e viceversa:
11
ad un ambito residenziale,che,
II) ta scuola elementaresi riferisce
nella normalità dei casi,consente di raggiungerlaa piedi;per gli insedia-
dt u'"n'io'alità (mancanzadi
mentisparsi, ovenon sussistanocondrlnni
di trasporto'condizioniclimatiche
stradeadeguate,insfficienza di mezzi
d-itempo,ecc.)gli alunni, per rag-
stagionatrouurrr:;i;; funghi periodi
di meizi di trasporto scolasticoo di
giungereIa scuola, porronouiufrufre
mezziPubblici o Privati; (medía), sW-che si f!
t- ^^^^aAntìn ,ti nrimn srnd.o
tln b;c. tal,
scuola elementareo
sllo stessoam
a zonu a da alunní Díù sutonomt ne
av
e maegiormente adattí ad usu-
contenutein questanorma
Tutte le indicazioni e prescrizioniurbanistiche
ha compiutoalcu-
sonostatetrascurate dau,Amministrazionecomunale,chenon
disposizione'
na seriaanalisidegli aspettiindicatidalla
della città'
La delocar\zzaz\one delreScuoledal centroarlaperiferiaNord
seria analisi di tutti gli effetti che essa
insomma,non consegueaffatto ad una
vita dei cittadinichevi abitano'
comporteràsul territorio urbanoe sulra
***
t2
Vi saràquindi un periodo in cui la Scuola Media Corradini-Fermi non avrà
alcuna sede! Infatti la vendita, secondoil progetto del Comune, verrà effettuata
contestualmenteaIIa consegna deí lavorí (e non si sa quanto questi dureranno,se
finiranno,etc.).
Non è dato saperecosaaccadrànel periodoche va dalla consegnadei lavori
al collaudoe all'entratainfunzione del nuovo plessoscolastico;in particolarenon
si sa dove verrannoospitati gli insegnantie gli scolari.
Si tratta di un aspettodi illegittimità, inazionalità e incongruenzagravissi-
mo.
Essoè ancorapiù grave, se si considerache - come purtroppo accadespesso
in Italia - i tempi di esecuzionedelle operepubblichepossonodilungarsia dismi-
sura.Esistonoesempidi cio anchenella nostracittà.
Si puo forsepresumereche per alcuni anni gli scolaridella ScuolaMedia sa-
rannocostrettia stare"pigiati" in edifici di fortuna.
Ma ciò non può ritenersi legittimo, consideratele regole e i principi afferma-
ti dalla legge e ribaditi dalla giurisprudenza,sul numero e composizione delle
classi.
**{<
V. Violazione di lesge: art. 53 Codice dei Contratti oubblici aoprovato con d.lgs.
163/2006
1. Come è noto, l'art. 53 del Codice Contratti prevededue strumenti per la
realizzazionedei lavori pubblici: contratti di appaltoe di concessione.
L'art.53 comma 6 prevedepoi la possibilitàdi alienareun immobile pubbli-
co in favoredell'aggiudicatariodella gara.Questadisposizioneconsentetale ope-
razionepurché vengano rispettate le condizioni ivi indicate: il trasferimento dei
beni immobili appartenentiall'amministrazioneaggiudicatricedeve esserefinaliz-
zato alla sostituzioneparziale o totale del corrispettivodell'appalto; tali beni de-
vono essereindicati nel programma di cui all'articolo 128 del Codice per i
Contratti Pubblici (il quale recita: "nel progromma triennale sono altresì indica-
ti i beni immobili pubblici che, al fine di quantoprevisto dall'art. 53, comma 6,
possonoessereoggetto di diretta alienazione...preawiso esperimentodi una ga-
ra; tali beni sono classificati e valutati ancherispetto ad eventuali caratteri di ri-
13
levanza storico.artistica, architettonica, poesaggistica e ambientale e ne viene
acquisita la documentazionecatastalee ipotecaria").
Inoltre i medesimi beni non devono assolverepiu a funzioni di interesse
pubblico.
Nel caso di specie I'Amministrazione non sembrache si sia avvalsa di tale
norna, peraltro mai citata nelle premessedella Deliberazione.
Sembrainvece che essaabbia previsto lo svolgimentodi una garadi appalto
pura e sempliceper la realizzazionedel nuovo istituto situato nella Zona Nord, in
cui il corrispettivo è quello ordinario e normale: ossia uî prezzo in denaro.
L'Amministrazione ha inquadrato il vecchio complessoscolasticonon già come
"sostitutivo del prezzo-corrispettivo",ma come un cespiteda alienareper procu-
rarsi fondi da spendereper la nuova opera. In altri termini, non sembra esservi
un'operazioneglobale unica, quale è l'appalto con pagamentomediante trasferi-
mento di un immobile, ma due operazioni tra loro collegate:un appalto di opera
pubblica con pagamentodi un corrispettivo in denaro,e a lotere un'alienazionedi
una vecchiaoperapubblica per pagarei lavori realizzazionedi quella nuova.
Ciononostante,in modo del tutto incongruo e illegittimo, nella terza pagina
della Relazione Tecnico-Illustrativa, nella sezione dedicata alla "attuazione
dell'intervento" si dice: "L'appolto dei lavori verrà ffidato medianteprocedura
aperta nel rispetto del Dlgs 163/2006 mediante appalto integroto. Il finanzia-
mento veruù assicurato con l'alienazione dell'attuale edilicio scolastíco Corra-
dini-Fermi con offerta di prezzo contestuale all'offerta per la realiuazione del
,r.
t4
E' palesela violazione dell'art. 53 d.lgs. 16312006e del principio di tassati-
vità dei metodi di realizzazionedelle operepubbliche.
***
$vrr).
Inoltre non risulta in alcun modo che il complessoscolasticosuddettosia
stato mai inserito in rtn "programma di dismissionedel patrimonio pubblico".
Mancainsommail presuppostobasilarerichiestodall'art. 53, comma 6 Cod. Con-
tratti.
2. In secondoluogo la Deliberazionen. 375 sarebbeillegittima per violazio-
ne delltart. 53. comma 7 Cod. Contratti.
Tale noffna prevedeinfatti che il trasferimentodella proprietà dell'immobile
pubblicodismessopuò essereeffettuatosolo dopo I'approvazione del certificato
di collaudodella nuova opera pubblica.
t5
Nel caso di specie,invece, il Comune ha progettatotutt'altro, e cioè di tra-
sferire immediatamente I'immobile pubblico oggetto di dismissione:così pri-
vandosi del bene contestualmentealla consegnadei lavori, mentre la noffna pre-
vedechetal trasferimentopossaawenire solo dopo il collaudodell'opera!
* *,&
WI. Violazione delle norme del d.lgs. 42/2004 sulla cessazíonedel vincolo
di destinazione nubblicktica ner i beni tutelati - Violazione delle norme sulle
sutoriuazioni all'alienazione e sull'offerta in prelazione degli immobili vinco-
lati.
1. Il complessoimmobiliare che I'Amministrazione Comunale vorrebbe di-
smettereè sottopostoa vincolo storico-culturale.
In particolaresull'intero edificio che ospitale ScuoleCorradini-Fermisussi-
ste un vincolo appostocon Decreto Ministeriale del 5 marzo 1992 dal Sottosegre-
tario di Statoper i beni Culturali e Ambientali.
Il vincolo è stato appostoper il suo interesserelativo alla tipologia di edili-
zia scolasticadel periodo degli arri'20.
Con Decreto di pari dataè stato appostoil vincolo di analogo contenutosul
complessoche ospita attualmentele Scuoleelementari"Mazzini".
Per quantoconcernel'ex asilo di Via Fontana,intitolato a Maria Montessori.
il25 gennaio2007 è stato appostoun vincolo a firma del Direttore RegionaleRo-
berto Di Paola,in quanto si tratta di uno dei primi esempi di Scuola Materna che
adottò il sistemaMontessori.
2. Data questa situazione, il vincolo di destinazionepubblicistica non può
venir meno in modo puro e semplice,come vorrebbel'Amministrazione Comuna-
le.
Infatti per i beni vincolati, ai fini dell'inserimentonegli elenchi di immobili
pubblici da dismettere,è obbligatoria la previa autorizzazionedell'alienazione da
parte del Ministero pei Beni e le Attività Culturali, secondo le prescrizioni del
Codicedei Beni culturali e del Paesaggio(art. 55, comma3, d.lgs. 4212004).
La necessitadi autorizzazionesarebbenecessariaanche a voler ritenere che
il complessoimmobiliare oggetto di alienazionenon rientri nell'ambito di appli-
cazionedell'art. 55 d.lgs. 16312006.
In tal caso,datala sussistera del vincolo. sa-
rebbecomunquenecessarial'autorizzazioneai sensidell'art. 56 d.lgs. 16312006.
t6
La stessaAutorità per i Lavori Pubblici ha chiarito che "il vincolo di desti-
nazioneprevisto dalla normativa sullo tutela dei beni culturali può essererimos-
so solo attraverso i procedimento speciali previsti dalla legislazionedi settore" e
che I'art. 14 comma 4 della Legge 10911994,oggi corrispondenteall'art. 128,
comma 4 del Codice Contratti "non modffica la disciplina relativa alla tutela dei
vincoli artistici e ambientali" (Autorità di Vigilanza,Deliberazionen. 338/2001).
La volontà della P.A. di alienareil complessoimmobiliare in modo puro e
sempliceè tanto più grave se si considerache - in maîcaîza di contrarie indica-
zioni - si prevede di concederelibertà totale al privato che acquisteràil bene di
mutarne la destinazionedi uso. Significativamente,nel contesto di dichiarazioni
parlato del fatto che
rese alla stampa,i vertici del Comune hanno espressamente
l'immobile potrebbeessereadibito a "Galleria commerciale".
Come noto. la normativa stabilisceche nella richiesta di autorizzazionead
alienareil bene, l'Ente proprietario debba indicare il programmadelle misure ne-
cessariea garantirela conservazionedel bene,nonché I'indicazione delle modali-
tà di pubblica fruzione del bene, anche in rapporto con la corrente destinazione
d'uso.
3. Risulta inoltre violata in modo completoe totale la normativache impone
all'AmministrazioneComunaledi offrire in prelazione il complessovincolato ad
altra Ammini strazione.
La normativa prevedeche il diritto di prelazionesugli atti di compravendita
di beni vincolati, previsto dall' art. 60 del Codicedei Beni Culturali possaessere
esercitatodal Ministero, dalla Regione,dalla Provincia, in base alle procedure
previstedagli artt.6l e 62 del Codicedei Beni Culturali.
***
17
2) ln secondoluogo perché la stima operatanell'ambito del progetto preli-
minare sembradel tutto carente,erroneae immotivata.
Infatti il progetto preliminare contienesolo una "stima" dei lavori per la rea-
lizzazione del nuovo immobile da costruire nella Zona Nord della Città, mentre
non dice nulla sulla stima del vecchio immobile da alienaresituato nella zonacen-
trale.
Risulta quindi paleselaviolazione dell'art. 128 Codice Contratti e degli artt.
111e 112Regolamento
20612010.
't**
IX. Violazione dell'art. 53 Codice Contratti sotto altro -- *' - per - ssí-
tù dell' azione amministrativs.
La Deliberadi G.C. 37512010è illegittima ancheperchénon chiariscein al-
cun modo le modalità di svolgimento della futura gara:si limita a dire che venà
indetta una procedura aperta, ma non dice quale sarà il criterio
dell'aggiudicazione( quello del prezzopiù bassoo quello dell'offerta più vantag-
giosa).
Orbene, dal momento che si prevede l'alienazione del vecchio complesso
immobiliare scolastico,non è dato saperequale sarà il criterio di aggiudicazione
di tale immobile.
***
18
tuato nella Zona Nord della Città, nel momento in cui ha approvatoil progetto di
costruzionedi una nuova scuolasul terrenostesso.
Dall'altro l'attuale complessoimmobiliare che ospita le scuole nel centro
della Città non ha subito alcuna variazioneurbanisticao di destinazioned'uso: es-
so quindi aveva e ha destinazioned'uso scolastica.Tale destinazioned'uso ne
impediscecompletamentela dismissionee la vendita a soggetti terzi, per di più
senzaalcunaindicazionevincolante sul futuro utilizzo.
Insomma:prima di awiare la proceduradi alienazionedel complessoscola-
stico sarebbestatonecessarioprovvederead una variantespecialeal PRG, mutan-
done la destinazioned'uso e urbanistica.
In mancaîzal'alienazione è vietata perché contrastantecon le prescrizioni
di Piano. L'edificio che si vorrebbe venderedeve restareadibito a Scuola Pubbli-
ca,perchécosì disponeil PRG.
2. Si tenga inoltre conto che le NTA prevedonola pedonalizzazionedi parte
del Centro,con limitazionedell'accessoai soli residenti(art.7.l.l l). In particola-
re è prevista la pedonalizzazionedi Via Corradini nel tratto compresotra Via Ga-
ribaldi e Via Mazzini.
La reahzzazionedi una Galleria Commercialeo di un complessodirezionale
negli edifici che oggi ospitanole ScuoleMedie ed Elementarisarebbedel tutto in
contrastocon tali previsioni di P.R.G.,dato che comporterebbel'afflusso di traffi-
co veicolaresu Via Conadini, dove è l'ingressodelle Scuole(che dovrebbedive-
nire, inopinatamente,
l'ingressodi un CentroCommerciale).
***
XI. Violazione della delibera 37/2010 con cui è stato aporovato l'atto di
indiríao alla variante generale al PRG.Difetto dell'atto oresuoposto.
Con deliberazionen. 37 12010il Consiglio comunale di Avezzarroha ap-
provato l'atto di indirizzo al nuovo Piano regolatoregenerale.
Stabiliscetale prowedimento (punto 4 della delibera) che il PRG dovrà
"costituire la cornice entro la quale deliberare lo sviluppo socio-economicodel
comune,dove devono trovare coerenzetutte le altre attività di programmazionee
pianificazione comunali con particolare riguardo a" tral'altro "il Piano Edilizia
Scolastica".
t9
Si stabiliva quindi al punto 5 della delibera che "ogni atto di progrommo-
zione e/opianificazione, ed ogni interventodi qualsiasi natura realizzato da qual-
siasi settore comunale, che producano impatti e ripercussioni sul territorio po-
tranno esserepredisposti solo previa veríJîcapositiva sulla rispondenza olle pre-
visioni del PRG e del PPA vigenti ffittuata daparte dell'Ufficio di Piano costi-
tuito presso il SettorePianfficazionee Sviluppo del Territorio".
Il Consiglio comunale aveva quindi collegato ogni prowedimento di va-
riata urbanistica posteriore all'awio della redazione della variante generale al
PRG agli esiti di tale nuova attività di pianifi cazione,subordinandoil loro iter al
parerepreventivo dell'Ufficio di piano.
Sta di fatto che la deliberan.375110 che ha approvatoil progettoprelimi-
nare della nuova scuola media (così dando concreto awio alle procedure di di-
smissionee successivatrasformazionedelle scuole di Via Corradini) è stato ap-
provata in maniera del tutto distinta dalla procedura di pianificazione in atto e,
nello specifico, serzache sia statoespressoil pareredall'Ufficio di piano.
Anche la Deliberazionen.22312010che ha approvatola "Propostadi Pia-
no di Edilizia Scolastica"è affetta dallo stessovizio.Infatti, l'iter per la redazione
e successivaapprovazionedel Piano di Edilizia Scolasticanon poteva esserenem-
meno awiato senzala preventiva acquisizionedel predettoparere.
Se ne può concludereche entrambi i prowedimenti violano il quadro ope-
rativo definitivo del Consiglio comunalee risultanoper tale ragione illegittimi.
* * *
XII. Violozione degli art. 6 e 11 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152. Difetto dell,atto
presupposto.
20
Orbeneai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 15212006i comuni che intendono
procederea interventi di pianificazione del proprio territorio devono svolgere la
valutazioneambientalestrategicala quale, ai sensi del comma 3o, "ha la finalità
di assicurare che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno
sviluppo sostenibile,e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosi-
stemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un'equa distribu-
zione dei vanlaggi connessiall'attività economica".
Ai sensi dell'art. ll "la valutazione ambientalestrategica è awiata dal-
l'autorità procedentecontestualmenteal processo di formazione del piano o pro-
gramma" (comma 1o),e va "effettuata anteriormente all'approvazione del piano
o del progrommo (...) e comunquedurante lafase di predisposizionedetlo stesso.
Essaè preordinato a garantire che gli impatti significativi sull'ambientederivanti
dall'ottuazionedi detti piani e programmi siano presi in considerazionedurante
la loro elaborazionee prima della loro opprovazione"(comma 3o).
Ai sensidel comma 5o, infine, "La VAScostituisceper i piani e program-
mi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto,parte integrante del
procedimento di adozione ed opprovazione" per cui "i provvedimenti ammini-
strativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategi-
cu, oveprescritta, sono annullabili per violazione di legge".
In forza della normativa sopra descritta,dunque,la redazionedella varian-
te al PRG del Comune di Avezzano è subordinata alla valut azione ambientale
strategica:tale condizione opererà,quindi, ancherispetto alla variante per la co-
struzionedella nuova scuola Corradini-Fermi che per volontà del Consiglio co-
munaleera subordinataalla "cornice" definitiva dalla varianteal PRG.
Ne conseguela illegittimità della Deliberazionen.375 perché,pur costi-
tuendouna parte integrantedel procedimentodi variantegenerale,è stato adottato
in difetto della VAS.
2. La mancataeffettuazionedella VAS rende illegittima anche la Delibera-
zionen. 2231201
0.
Abbiamo già detto supra che quesfa- a differenzadi quanto affermato nella
RelazioneTecnico-Illustrativaapprovatacon la Deliberazionedi G.C. 37512010-
NON approvail Piano di Edilizia Scolastica(che viene approvatodal Consiglio),
ma la "Propostadi Piano di Edilizia Scolastica",di competenzagiuntale.In realtà
2l
deve ritenersi che anche la mera proposta di Piano di Edilizia Scolasticadoveva
essereprecedutanecessariamente dalla VAS.
Ci riserviamo comunquedi impugnarecon motivi aggiunti il futuro piano di
Edilizia Scolasticaqualora venga approvato:essoin quanto basatosulla proposta
approvatacon Delibera n. 223 sarà affetto per deriv azionedai profili di illegitti-
mità che rendonoinvalida quest'ultima (atto presupposto).
***
xrII. violazione dell'art. I2B, D. Lss. 163/2006 e del D.M. 2I giusno 2000.
Va, infine, ricordato che ai sensidell'art. 128 D. Lgs. 16312006larealiz-
zazionedelle opere pubbliche si "svolge sulla base di un programma triennole
e
di suoi aggiornamentiannuali" che "costituiscemomentoattuativo di studi di
fot-
tibilità e di identificazionee quantificazionedei propri bisogni che le amministra-
zioni aggiudicotrici predispongononell'esercizio delle loro sutonomecompetenze
e, quando esplicitamenteprevisto, di concerto con altri soggetti, in conformità
a-
gli obiettivi assunti comeprioritari,,.
Ai sensi del secondo comma tali studi di fattib ilitìr "individuano i lavori
strumentali al soddisfacimento dei predetti bisogni, indicano le caratteristiche
22
zazionedella stessa,ivi compresolo stato di fatto delle componentistorico - arti-
stiche,architettoniche,paesaggisticheed ambientali" (ibidem).
Nella fattispecienon risulta che f inserimentodell'opera in questionenel
programmatriennale del Comune di Avezzano sia statoprecedutodalla redazione
dello studio di fattibilità, circostanza che rende illegittima la Deliberazione di
G.C.n.37512010,nonchéla Deliberazionedi G.C. n.22312010e il PianoTrienna-
le delle OO.PP.adottatonel dicembre2009 (che di tale decisionecostituisconoat-
ti presupposti).
***
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-.\ \-
23