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“LA SAPIENZA”
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
INFERMIERISTICA DI COMUNITA’ II
PIANI DI ASSISTENZA APPLICATI ALLA
CHIRURGIA SPECIALISTICA
Diagnostico Emergenza
Esplorativo Urgenza
Ricostruttivo Necessario
Curativo
Trapianto
Palliativo
Classificazione interventi chirurgici
Interventi puliti - non drenati, non traumatici, non infetti,
- non interessano l’apparato respiratorio,
genitourinario, gastroenterico
- assenza di processi infiammatori
Interventi - interventi sull’apparato respiratorio,
genitourinario, gastroenterico
puliti- - assenza di bile o urine infetta
contaminati
Interventi - Secondari a traumi, ferite aperte,
- Importante contaminazione per spandimento
contaminati contenuto gastrointestinale
Interventi - Secondari a traumi in presenza di tessuto
devitalizzato, contaminazione fecale
sporchi - perforazione di visceri, processo
infiammatorio acuto purulento
Fasi dell’assistenza infermieristica
Fase preoperatoria
Fase intraoperatoria
Fase postoperatoria
Nursing preoperatorio
Accertamento infermieristico
• Anamnesi ed esame fisico:
Peso e altezza
Parametri vitali
Precedenti esperienze chirurgiche
Anamnesi allergica
Storia di malattie croniche e abitudini di vita
Stato cardiovascolare, respiratorio, renale
Esami ematochimici ed esami diagnostici
Dati di esami diagnostici e di
laboratorio
• Esami ematochimici
- emocromo
- elettroliti
- prove di coagulazione
• Analisi delle urine
• Elettrocardiogramma
• Radiografia del torace
• Gruppo sanguigno e prova crociata
• Visita anestesiologica (ispezione vie aeree, auscultazione
polmonare e cardiaca, registrazione segni vitali)
Interventi infermieristici
• Educazione del paziente
• Consenso informato
• Preparazione del paziente
- Stato di digiuno
- Accesso endovenoso
- Preparazione intestinale
- Preparazione della cute
• Farmaci preoperatori
• Controllo del paziente prima dell’intervento
chirurgico
Il digiuno preoperatorio
• Il paziente viene messo in uno stato di digiuno
prima dell’intervento chirurgico per prevenire in
particolare il vomito e l’aspirazione.
• Nelle linee guida degli anestesisti americani, si
raccomanda di non assumere liquidi due ore prima
dell’intervento (American Society of Anestesiologists 2000)
(valutazione del paziente)
• In alcuni pazienti è indicato il posizionamento del
sondino nasogastrico per decomprimere lo stomaco
e permettere la rimozione del suo contenuto
Come si esegue la preparazione
intestinale?
• La preparazione intestinale è particolarmente
indicata per interventi chirurgici a carico del
tratto gastroenterico e quando si prevede un
prolungato periodo di allettamento o difficoltà
nella mobilizzazione
• La pulizia del colon favorisce la diminuzione della
carica batterica e previene la possibile fuoriuscita
di contenuto intestinale
• Può essere eseguita con la somministrazione di
clisteri, lassativi, antibiotici orali
Informazione ed educazione del
paziente
• L’educazione preoperatoria aiuta il paziente
a comprendere che cosa si verificherà
durante ogni fase dell’esperienza chirurgica,
favorisce la riduzione del suo stato ansioso.
• Si forniscono al paziente informazioni
relative alle modalità di preparazione
all’intervento chirurgico, al tipo di
intervento, alle procedure postoperatorie
L’informazione e Il consenso
• Documenti legali che attestano che sono state
fornite alla persona le informazioni relative al
trattamento chirurgico e che il paziente acconsente
al procedimento essendone stato informato
• Il chirurgo è responsabile dell’ottenere il consenso
dopo aver spiegato al paziente in termini
comprensibili il trattamento proposto, i rischi e le
potenziali complicanze
• L’infermiere collabora con il medico al fine di
garantire che il paziente abbia compreso le
implicazioni dell’intervento
Si accerta inoltre che il consenso sia firmato e
presente nella cartella clinica
Come si esegue la preparazione
della cute?
• La rasatura dei peli nella zona di incisione,
essenzialmente eseguita per migliorare la visione del
campo operatorio da parte del chirurgo, aumenta il
rischio di infezione del sito chirurgico, ne viene quindi
suggerito l’abbandono
• Quando necessaria deve essere eseguita
immediatamente prima dell’intervento con rasoio
elettrico; questo è associato ad un minor tasso di
infezione
• La doccia preoperatoria riduce l’entità della
colonizzazione cutanea (non ancora dimostrato il ruolo
nell’incidenza delle infezioni chirurgiche)
Accesso venoso
Assistenza postoperatoria
Assistenza perioperatoria
• Psicologica
• Fisica
• Tecnica
ACCERTAMENTO
INFERMIERISTICO
• CHIRURGIA PROPOSTA
• STORIA DI PRECEDENTI INTERVENTI
• STORIA DI ALLERGIA
• STORIA DI MALATTIE CRONICHE
• STORIA DI FUMO
• STATO RESPIRATORIO E CARDIACO ATTUALE
• PESO,ALTEZZA ,PARAMETRI VITALI
• RESTRIZIONI NELLA MOBILITÀ
• BISOGNI DI APPRENDIMENTO E DI DIMISSIONE
Insegnamento preoperatorio
Azioni di sostegno ed educative per
promuovere la salute prima e dopo l’intervento.
Acquisizione di conoscenze e abilità e
modificazioni comportamentali.
TRASMISSIONE DI INFORMAZIONI +
SOSTEGNO EMOTIVO =
A. RIDUZIONE DELL’ANSIA
B.RIDUZIONE DELLA PERCEZIONE DEL DOLORE
C.RECUPERO DELLA SALUTE PIU’ RAPIDO
BISOGNO DI ALIMENTARSI NEL PERIODO PRE
OPERATORIO
INFORMARE
SUGLI EFFETTI DELL’ANESTESIA RISPETTO L’ELIMINAZIONE :
• difficoltà ad evacuare per ileo paralitico
• difficoltà ad urinare per paralisi del detrusore
SULLE MOTIVAZIONI DELLE ATTIVITÀ EFFETTUATE PER
INTERVENTO:
• posizionamento catetere vescicale,effettuazione clistere evacuativo
SULL’USO DEI PRESIDI:
• padella,pappagallo,comoda
LA GIORNATA PRIMA DELL’INTERVENTO
• preparazione intestinale con lassativi, con dieta povera di scorie
• eventuale effettuazione di clistere evacuativo
• preparazione vescicale:l a vescica va svuotata prima dell’intervento
BISOGNO DI RIPOSO E SONNO
NEL PERIODO PRE OPERATORIO
• Ascoltare le preoccupazioni
• Dare informazioni chiare
• Ridurre la luminosità, i rumori, assicurare una giusta temperatura,
provvedere all’igiene personale, alla preparazione del letto e al suo
adeguato posizionamento
BISOGNO DI RESPIRARE
NEL PERIODO PRE OPERATORIO
• LA GIORNATA DELL’INTERVENTO
• Rilevare alcuni parametri vitali(frequenza e ritmo del polso, PAO,
temperatura corporea.se rialzo termico riportare il dato al medico)
• applicare ,alle persone portatrici di varici agli arti inferiori,calze
elastiche o bendaggi
BISOGNO DI INTERAZIONE NELLA
COMUNICAZIONE
NEL PERIODO PRE OPERATORIO
• INFORMARE SU.:
• quali linee endovenose,cateteri,sondino nasogastrico,drenaggi saranno
presenti durante il periodp postoperatorio
• la dimensione e la localizzazione dell’incisione
• quali farmaci saranno prescritti per controllare la nausea ed il dolore
INFORMARE
LA GIORNATA DELL’INTERVENTO
Togliere oggetti personali (monili)
La donna deve rimuovere il trucco, rossetto e smalto
Togliere lenti a contatto, protesi acustiche, protesi degli arti, protesi
dentali
Indossare camice, cuffia e calze pulite fornite dall’ospedale
Ricambio biancheria del letto e della barella
• Effettuare tricotomia secondo protocolli
BISOGNO DI IGIENE NEL PERIODO PRE-
OPERATORIO ( LA TRICOTOMIA)
• Nell’ambito dell’assistenza preoperatoria vengono compiuti
diversi interventi per ridurre il rischio di infezione della
ferita chirurgica: si pensi alla detersione della cute del
paziente, mediante doccia preoperatoria o all’uso di
antisettici specifici per la preparazione del sito chirurgico .
• criteri di risultato
• fa domande sull’intervento chirurgico
• descrive che cosa succederà rispetto all’intervento
• dimostra di sapersi girare,tossire effic.,respirare in
modo profondo,eseguire esercizi per le gambe
Valutazione
risultati attesi
• Obiettivo
• LA PERSONA RIFERIRA ’UNA DIMINUZIONE
DELL’ANSIA PER L’INTERVENTO
• criteri di risultato
• la p.a. discute le sue paure e sue
preoccupazioni
• la p.a. esprimerà una diminuzione dell’ansia
• la p.a identifica sistemi di controllo dell’ansia
Valutazione
risultati attesi
• Obiettivo
• LA PERSONA ESERCITERA’ UN ADEGUATO CONTROLLO
DEL DOLORE:
• criteri di risultato
• la.pa. riferisce un accettabile livello del dolore
nel preoperatorio
Valutazione
risultati attesi
• Obiettivo
• LA PERSONA DIMOSTRERA’ SEGNI DI RIPOSO
ADEGUATO PRIMA DELL’INTERVENTO:
• criteri di risultato
• la p.a. riferisce riposo adeguato il giorno
dell’intervento
LISTA DI CONTROLLO DI
ACCERTAMENTO PREOPERATORIO
• DOCUMENTO LEGALE
• IL CHIRURGO NE E’ RESPONSABILE
• SPIEGA:LA PROCEDURA CHIRURGICA,RISCHI E BENEFICI DELLA
PROCEDURA ,LA RAGIONI PER CUI E’INDICATA,LE PROBABILITA’ DI
SUCCESSO,CONSEGUENZE DEL MANCATO TRATTAMENTO
Assistenza postoperatoria
Assistenza perioperatoria
• Psicologica
• Fisica
• Tecnica
FASE INTRAOPERATORIA
• RISPETTO ASEPSI
• LAVAGGIO MANI
• PREPARAZIONE CUTE
• SICUREZZA DEGLI STRUMENTI
• CONTA DEL MATERIALE
A.I. NEL POST OPERATORIO
• Registrare ora di arrivo
• Trasferimento barella-letto
• Registrazione p.v.
• Valutazione del colorito della cute
• Valutazione dell’aspetto della cute
• Valutazione e sorveglianza dello stato di coscienza
• Valutazione e sorveglianza dell’attività motoria
• Somministraz. di infusioni e.v.
• Valutazione delle medicazioni chirurgiche
• Sorveglianza dei drenaggi
• Controllo della diuresi
• Gestione del dolore
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE:
INTERVENTI
ISTRUIRE IL PAZIENTE:
• PROCEDURE PERIOPERATORIE
• LE RESTRIZIONI ALIMENTARI
• L’INSERZIONE DI LINEE VENOSE O ARTERIOSE
• L’AMBIENTE DELLA SALA OPERATORIA
• SUL TIPO DI FERITA
• SULLA GINNASTICA RESPIRATORIA
• SULLA GINNASTICA FISICA
• SUI TIPI DI DRENAGGI, SONDINI, CATETERI, ECC.
MANCANZA DI CONOSCENZE DELLA ROUTINE
PERIOPERATORIA.
MOTIVAZIONI
INDICATORI DI RISULTATO:
PRIORITA’ ASSISTENZIALI:
INTERVENTI
INDICATORI DI RISULTATO
PRIORITA’ ASSISTENZIALE
ALLEVIARE IL DOLORE
DOLORE
INTERVENTI
CONTROLLARE CONTINUAMENTE IL
PAZIENTE PER RILEVARE POSSIBILI
INDICATORI DI DOLORE:
• VERBALIZZAZIONE
• MIMICA FACCIALE
• SUDORAZIONE
• POSTURA DI DIFESA
• IRREQUIETEZZA
• IRRITABILITA’
• APATIA
• ALTERAZIONE DEI SEGNI VITALI
DOLORE
INTERVENTI
MOTIVAZIONE
INDICATORI DI RISULTATO
PRIORITA’ ASSISTENZIALE:
• OBESITA’
• ETA’
• SCARSE DIFESE IMMUNITARIE
• STATO DI DENUTRIZIONE
• DIABETE MELLITO
RISCHIO DI INFEZIONE
INTERVENTI
• CONTROLLARE LA TEMPERATURA
INDICATORI DI RISULTATO
PRIORITA’ ASSISTENZIALI:
PREVENIRE LE LESIONI
RISCHIO DI LESIONI P.O.
INTERVENTO:
• VALUTARE IL LIVELLO DI COSCIENZA,
L’ORIENTAMENTO E LA CAPACITA’ DEL PAZIENTE DI
SEGUIRE LE DIRETTIVE
• POSIZIONARE SUL FIANCO IL PAZIENTE ANCORA
ADDORMENATO
• TENERE LE SPONDE ALZATE
• PORRE IL CAMPANELLO ALLA PORTATA DEL PAZIENTE
• ASSISTERE IL PAZIENTE LE PRIME VOLTE CHE SI ALZA
DAL LETTO DOPO L’INTERVENTO CHIRURGICO
RISCHIO DI LESIONI P.O.
MOTIVAZIONI
INDICATORI DI RISULTATO
PRIORITA’ ASSISTENZALE:
INTERVENTI
MOTIVAZIONI
INDICATORI DI RISULTATO
• SHOCK
• EMBOLIA POLMONARE
• TROMBOFLEBITE
• ILEO PARALITICO
• BRONCOPOLMONITE DA ASPIRAZIONE
RISCHIO DI SHOCK
POSTOPERATORIO
• PRIORITA’ ASSISTENZIALI:
• RICONOSCERE LE MANIFESTAZIONI
DELLO STATO DI SHOCK
RISCHIO DI SHOCK
POSTOPERATORIO
INTERVENTI
• CONTROLLARE E REGISTRARE I PARAMETRI VITALI
• ESAMINARE LA MEDICAZIONE CHIRURGICA
• VALUTARE LA QUANTITA’ E LE CARATTERISTICHE DEL DRENAGGIO
• CONTROLLARE CHE L’AREA INTORNO ALLA FERITA NON SIA GONFIA E NON
PRESENTI EMATOMI
• CONTROLLARE LA DIURESI
• CONTROLLARE HT ED HB
• IPOSSIA CEREBRALE
PRIORITA’ ASSISTENZIALI:
CONTRIBUIRE A PREVENIRE LA
TROMBOEMBOLIA
INTERVENTI MOTIVAZIONI
INDICATORI DI RISULTATO
PRIORITA’ ASSISTENZIALI:
• RICONOSCERE LE MANIFESTAZIONI
DELL’ILEO PARALITICO
• CONTRIBUIRE A PREVENIRE LA
STITICHEZZA
ILEO PARALITICO
INTERVENTI
• CONTROLLARE L’ADDOME
• EDUCARE IL PAZIENTE CIRCA IL DIVIETO DI
ASSUMERE CIBI E BEVANDE
• INSERIRE IL SNG
• INSERIRE UNA SONDA RETTALE
• SOMMINISTRARE LIQUIDI PER VIA
ENDOVENOSA
• INCORAGGIARE LA DEAMBULAZIONE
• CONSULTARE IL MEDICO RIGUARDO ALL’USO
DI LASSATIVI O CLISTERI
ILEO PARALITICO
MOTIVAZIONI
SISTEMA RESPIRATORIO
• TORACOTOMIA
• TRACHEOSTOMIA O TRACHEOTOMIA
• CA POLMONARE
TORACOTOMIA
DEFINIZIONE
• LA TORACOTOMIA E’ UN’INCISIONE LA CUI
SEDE SULLA PARETE TORACICA DIPENDE
DALL’INTERVENTO CHE SI VUOLE PRATICARE.
• TORACOTOMIA ESPLORATIVA
• PNEUMONECTOMIA
• LOBECTOMIA
• RESEZIONI SEGMENTARIE
• LA DECORTICAZIONE
• TORACOPLASTICA
• INTERVENTI SULL’ESOFAGO
• INTERVENTI SUL DIAFRAMMA
• INTERVENTI SULL’AORTA
• INTERVENTI A CUORE APERTO
TORACOTOMIA
FATTORI EZIOLOGICI
• DISPNEA
• ECCESSIVA PRODUZIONE DI CATARRO CON TRACCE DI
SANGUE
• SENSO DI AFFATICAMENTO
• EDEMI AI PIEDI O ALLE CAVIGLIE
• FAMILIARITA’ A MALATTIE CARDIACHE
• FATTORI DI RISCHIO ELEVATO
• RIDUZIONE DELL’APPETITO
• RIDUZIONE DI PESO
• PAURA PER LA MALATTIA
TORACOTOMIA
APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO:
• ARITMIE, ANGINA, DOLORE, IPOTENSIONE,
TACHICARDIA.
APPARATO RESPIRATORIO:
• DISPNEA, TACHIPNEA, UTILIZZO DI MUSCOLI
ACCESSORI, RONCHI, SIBILI, CREPITI.
APPARATO DIGERENTE:
• RIGURGITO O PIROSI DOPO I PASTI;
DOLORE,DISFAGIA
SISTEMA TEGUMENTARIO:
• CIANOSI, PALLORE.
TORACOTOMIA
INDAGINI DIAGNOSTICHE:
• EMOGASANALISI
• ENZIMI CARDIACI: CPK, LDH
• EMOCROMO. VES
• AZOTEMIA, CREATININA
• ELETTROLITI SIERICI
• ESAME URINE
• ESAME DELL’ESPETTORATO
TORACOTOMIA
PER TUTTE LE EZIOLOGIE:
• RX TORACE
• ECG
• ECOGRAFIA
• RMN
TORACOTOMIA
POTENZIALI COMPLICANZE
• ARITMIE
• VERSAMENTO PLEURICO
• VERSAMENTO PERICARDICO
• PNEUMOTORACE A VALVOLA
• EMOTORACE
• INFEZIONI
• EDEMA POLMONARE
• EMBOLIA POLMONARE
• EMORRAGIA
• ARRESTO CARDIACO
• SHOCK
• TAMPONAMENTO CARDIACO
TORACOTOMIA- TRATTAMENTO PRE-
OPERATORIO
• FUMO DI TABACCO
• FUMO PASSIVO
• ESPOSIZIONE AMBIENTALEOCCUPAZIONALE
• FATTORI GENETICI
TUMORI DEL POLMONE
• BENIGNI E MALIGNI
• PRIMARI O METASTATICI
TUMORI DEL POLMONE
• PNEUMONECTOMIA
• LOBECTOMIA
• SEGMENTECTOMIA
• RESEZIONE A CUNEO
LA PNEUMONECTOMIA
Viene effettuata per neoplasie maligne ilari o
che invadono più lobi polmonari, dove non
è sufficiente la lobectomia ma è necessaria
l’exeresi dell’intero polmone. Altre ragioni
che giustificano tale intervento sono le
bronchiectasie estese, gli ascessi cronici
interessanti uno o più lobi, i tumori
benigni e qualsiasi lesione unilaterale
estesa.
LA LOBECTOMIA
È l’intervento di exeresi di uno o più lobi del
polmone. Viene effettuato per rimuovere
neoplasie benigne o maligne o anche
metastatiche, quando la lesione è
localizzata perifericamente e non siano
coinvolti i linfonodi ilari. Altre condizioni
sono le bronchiectasie circoscritte, bolle
enfisematose, infezioni fungine ed
anomalie congenite.
LA RESEZIONE SEGMENTARIA
ACCERTAMENTO
• TOSSE, ESPETTORATO (QUANTITA’ E
COLORE), EMOTTISI, DOLORE TORACICO,
DSPNEA
• FUMATORE O NON
• LA TOLLERANZA CARDIOPOLMONARE A
RIPOSO E DOPO ATTIVITA’
• DORME DISTESO O COL BUSTO ERETTO
• DITA A BACCHETTA DI TAMBURO
• ALTRE PATOLOGIE
LA CHIRURGIA POLMONARE
ESAMI DIAGNOSTICI:
• EGA
• RX TORACE
• SPIROMETRIA
• ECG
• LA DECISIONE DI ESEGUIRE QUALSIASI
RESEZIONE POLMONARE E’ BASATA SULLO
STATO CARDIOVASCOLARE E SULLA
RISERVA POLMONARE DEL PZ.
LA CHIRURGIA POLMONARE
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
• Obiettivo:
• Alleviare il dolore
DOLORE CORRELATO ALL’INCISIONE, AI
TUBI DI DRENAGGIO E ALLA PROCEDURA
CHIRURGICA
INTERVENTI:
Controllare continuamente per rilevare possibili
indicatori di dolore:
• Verbalizzazione
• Mimica facciale
• Sudorazione
• Postura di difesa
• Irrigidimento
• Irrequietezza
• Irritabilità
• Apatia
• Alterazione dei p.v.
DOLORE CORRELATO ALL’INCISIONE, AI TUBI DI
DRENAGGIO E ALLA PROCEDURA CHIRURGICA
INDICATORI DI RISULTATO:
Entro un’ora dall’inizio del dolore il pz.
• Dirà di sentirsi meglio
• Avrà una postura ed una mimica facciale
rilassata
• Presenterà i p.v. nella norma
INEFFICACE LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE
CORRELATA A PATOLOGIA POLMONARE,
ALL’ANESTESIA E AL DOLORE
Obiettivo:
• Rendere ottimali la ventilazione e
l’ossigenazione
INEFFICACE LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE
CORRELATA A PATOLOGIA POLMONARE,
ALL’ANESTESIA E AL DOLORE
INTERVENTI:
• aspirazione
• tosse efficace ( bassa, profonda, controllata)
• aerosol terapia
• Controllare e documentare il livello di
ossigenazione attraverso l’ega e l’ossimetro
• Promuovere l’uso dello spirometro
• Alternare il decubito laterale ogni due ore il
giorno dell’intervento e in posizione seduta in
prima giornata
INEFFICACE LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE
CORRELATA A PATOLOGIA POLMONARE,
ALL’ANESTESIA E AL DOLORE
Interventi:
• Monitorizzare frequenza,profondità e regolarità del
respiro.f.c. e p.a.
• Livello di coscienza
• Rumori respiratori e movimentitoracici bilaterali
• L’utilizzo della muscolatura accessoria
• Colorito dell mucose e della cute
• Valutare la quantità il colore e la consistenza
dell’espettorato
INEFFICACE LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE CORRELATA
A PATOLOGIA POLMONARE, ALL’ANESTESIA E AL DOLORE
Risultati attesi:
• Durante il periodo p.o. il pz
• Mostrerà una frequenza respiratoria di 14-20
atti respiratori al minuto
• Avrà una respirazione profonda
• Assenza di dispnea
• Assenza di cianosi
• Assenza di rumori respiratori patologici
COMPROMISSIONE DELLA MOBILITA’ DEGLI
ARTI CORRELATA ALL’INTERVENTO AL
TORACE
• T.I.
• EMOTRASFUSIONI
• MONITORAGGIO DELLE ENTRATE E DELLE
USCITE.
FINE
TRAUMA PENETRANTE
Ferita d'arma da fuoco
(Rx; ev. angiografia)
• Elevato rischio di
sanguinamento
in cavità pleurica
IL DRENAGGIO TORACICO
• UNA BOTTIGLIA
• DUE BOTTIGLIE
• TRE BOTTIGLIE
IL DRENAGGIO TORACICO
SISTEMA A GUARDIA IDRAULICA A UNA BOTTIGLIA
(SEGUE)
Chirurgia convenzionale
Aneurismi dell’aorta addominale - Terapia chirurgica
Chirurgia endovascolare
Parodi JC, Palmaz JC, Barone HD.
Transfemoral intraluminal graft implantation for abdominal aortic aneurysm.
Ann Vasc Surg 1991;5:491-9.
Aneurismi dell’aorta addominale - Terapia chirurgica
Ridotta invasività
Minore morbilità-mortalità
Morfologia dell’AAA
IRC
Rischio chirurgico
Follow-up
Polmone
PNEUMO-EMOTORACE
Chilotorace
TraumaTorace
Trauma Torace
TUBO TORACOSTOMICO
Tubo di 38 –49 F di diametro
TraumaTorace
Trauma Torace
DRENAGGI TORACICI
DRENAGGI TORACICI
DRENAGGI TORACICI
CHIRURGIA DELLA TIROIDE
LE GHIANDOLE PARATIROIDI
Sono generalmente quattro piccole masse di
tessuto a forma di uovo, si trovano dietro i
lobi della tiroide, raramente all’interno di
essa, entro la fascia pre-tracheale.
Ciascuna paratiroide misura dai 5 ai 7
mmx3.
LA CHIRURGIA DELLA TIROIDE
ESAMI DIAGNOSTICI
Esami ematici:
T3 ( triiodiotironina)
T4 ( tiroxina)
Tsh ( ormone tireotropo)
Ft3 ( triiodiotironina libera)
Ft4 (tiroxina libera)
Agoaspirato
LA CHIRURGIA DELLA TIROIDE
ESAMI STRUMENTALI:
• ECOGRAFIA
• SCINTIGRAFIA
LA CHIRURGIA DELLA TIROIDE
• TIROIDECTOMIA TOTALE
• TIROIDECTOMIA SUBTOTALE
• LOBECTOMIA TIROIDEA
LA CHIRURGIA DELLA TIROIDE
• La tiroidectomia totale consiste nell’asportazione
dell’intera ghiandola tiroide e nei casi di tumori
maligni anche di una adeguata linfoadenectomia
regionale.
• Nella tiroidectomia subtotale si conservano le
porzioni anteriori di ciascun lobo tiroideo per
proteggere i nervi laringei ricorrenti e l’integrità
delle paratiroidi.
• La lobectomia è l’asportazione di un solo lobo.
LA CHIRURGIA DELLA TIROIDE
LE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Alterazione della deglutizione per ostruzione
meccanica
Rischio di alterazioni della respirazione per
compressione da edema o tumefazione
Disturbi dell’immagine corporea relativi alla
cicatrice chirurgica
LA CHIRURGIA DELLA TIROIDE
Alterazione della deglutizione per ostruzione
meccanica
INTERVENTI:
Tenere pronto l’aspiratore ed in caso di secrezione
orofaringea aspirare.
Verificare che non insorgano difficoltà di
deglutizione
Mantenere una via venosa fino a quando il
paziente non viene dimesso.
LA CHIRURGIA DELLA TIROIDE
Rischio di alterazione della respirazione per edema
o tumefazione
INTERVENTI:
Controllare la frequenza respiratoria e identificare
prontamente i segni di difficoltà respiratoria
( stridore, dispnea, affanno)
Osservare la medicazione e l’area del collo
Verificare il colorito del letto ungueale
Controllare la pervietà del drenaggio chirurgico
LA CHIRURGIA DELLA TIROIDE
Disturbi dell’immagine corporea relativi alla
cicatrice chirurgica
INTERVENTI:
Spiegare che l’incisione verrà fatta in maniera tale
da non risultare troppo antiestetica
Istruire il pz circa la migliore posizione del collo e
della testa da tenere durante il decorso post-
operatorio per diminuire la tensione sulla linea di
sutura.
LA CHIRURGIA DELLA TIROIDE
FINALITA’ DELL’INTERVENTO
COMPLICANZE
1. Emorragia
2. Insufficienza respiratoria
3. Infezione della ferita
4. Crisi tetaniche
5. Afonia
LA TRACHEOSTOMIA
LA TRACHEOSTOMIA
LA TRACHEOSTOMIA
TRACHEOSTOMIA
• Complicanze
Le complicanze associate alla tracheostomia vengono suddivise in complicazioni precoci e tardive.
PRECOCI
-emorragie provocate da un’accidentale lesione vascolare
-alterazione della coagulazione del paziente
-turbe del ritmo
-arresto cardio-respiratorio
-lesioni delle strutture anatomiche contigue,
-rimozione accidentale della cannula
-ostruzione della cannula
-polmonite,
-infezioni dello stoma
-enfisema sottocutaneo
-pneumotorace
-emorragie
-difficoltà nella deglutizione
LA TRACHEOSTOMIA
• TARDIVE
• -fistola tracheo-esofagea
-fistola tracheo-arteriosa
-stenosi tracheale
-infezioni respiratorie
TRACHEOSTOMIA
COMPLICANZE:
DISTRESS RESPIRATORIO
• IRREQUIETEZZA
• IRRITAZIONE
• AGITAZIONE
• CONFUSIONE
• TACHIPNEA
• USO DI MUSCOLI ACCESSORI
• DIMINUITA SATURAZIONE DI O2
• L’OSTRUZIONE DEVE ESSERE IMMEDIATAMENTE
CORRETTA ATTRAVERSO L’ASPIRAZIONE E
CHIEDENDO AL PZ DI TOSSIRE E RESPIRARE
PROFONDAMENTE.
LE CANNULE TRACHEALI
• Le cannule tracheali
Si distinguono due grandi gruppi di cannule tracheali:
-Rigide
-Flessibili
• Cuffiate: sono provviste di una cuffia, gonfiabile a bassa pressione per mezzo di una
siringa e consentono di mantenere una buona tenuta alla parete tracheale.
CANNULE
TRACHEALI
• COMUNICAZIONE GESTUALE
LARINGECTOMIA
D.I. LIBERAZIONE INEFFICACE DELLE VIE
AEREE CORRELATA AD ALTERAZIONI
CHIRURGICHE.
I FATTORI IMPORTANTI DA
CONSIDERARE IN CASO DI
ALIMENTAZIONE MEDIANTE SONDINO
SONO:
• LA VELOCITA’ DI FLUSSO
• LA TEMPERATURA
• IL VOLUME
• ADEGUATA ASSUNZIONE DI LIQUIDI
ALIMENTAZIONE MEDIANTE
SONDINO
IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI ALIMENTAZIONE
E’ RESPONSABILITA’ DELL’INFERMIERE.
PER ASSICURARE LA PERVIETA’ DEL SISTEMA E PER
RIDURRE LA CRESCITA BATTERICA SI
SOMMINISTRANO 15-50 ML DI ACQUA:
• DIARREA
• NAUSEA/VOMITO
• GAS/GONFIORE/CRAMPI
• STIPSI
• POLMONITE AB INGESTIS
• SPOSTAMENTO DEL SONDINO
• OCCLUSIONE DEL SONDINO
• PRESENZA DI RESIDUI
• IRRITAZIONE DEL NASOFARINGE
• IPERGLICEMIA
• DISIDRATAZIONE E IPERAZOTEMIA
GASTROSTOMIA
DEFINIZIONE
• La gastrostomia è una procedura
chirurgica con la quale si realizza un
accesso allo stomaco a scopo nutrizionale.
• Può essere realizzata con tecnica poco
invasiva in anestesia locale con procedura
combinata percutanea/endoscopica (PEG)
GASTROSTOMIA
ACCERTAMENTO
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE:
• DEFICIT NUTRIZIONALE
• ELEVATO RISCHIO DI INFEZIONE
• RISCHIO DI COMPROMISSIONE INTEGRITA’
CUTANEA
• DISTURBO DELL’IMMAGINE DI SE’
• RISCHIO DI GESTIONE INEFFICACE
GASTROSTOMIA
INTERVENTI
• RAGGIUNGIMENTO E MANTENIMENTO DI UN
ADEGUATO STATO NUTRIZIONALE
• CURA DEL SONDINO E PREVENZIONE DELLE
INFEZIONI
• CURA DELLA CUTE PERISTOMALE
• ACCETTAZIONE DELLA PROPRIA IMMAGINE
CORPOREA
• INSEGNARE AL PAZIENTE L’AUTOASSISTENZA
GASTROSTOMIA
COMPLICANZE
• INFEZIONE DELLA FERITE (CELLULITE ED
ASCESSO DELLA PARETE ADDOMINALE)
• EMORRAGIA
• DISLOCAMENTO DEL SONDINO
NUTRIZIONE PARENTERALE TOTALE
I METODI DI SOMMINISTRAZIONE:
• INDICAZIONI:
INTERVENTI CHIRURGICI:
Gastrectomia parziale
ACCERTAMENTO
• Riduzione dell’ansia:
Un aspetto importante dell’assistenza pre
operatoria e l’infermiere deve essere in
grado di alleviare i timori, di chiarire i
dubbi, di dare indicazioni sull’intervento e
incoraggiare il pz.
CHIRURGIA GASTRICA
POTENZIALI COMPLICANZE:
Emorragia
Infezioni
Alterazioni respiratorie
Alterazioni cardiocircolatorie
CHIRURGIA RENALE
INDICAZIONI:
TIPI DI CHIRURGIA
COMPLICANZE
• Infezione
• Incrostazione del tubo
• Formazioni di coaguli all’interno dello stent
• Spostamento dello stent dalla sue sede
NEFRECTOMIA
DEFINIZIONE
La nefrectomia e’ l’asportazione
chirurgica del rene che puo’ rendersi
necessaria per diverse ragioni.
La ragione per cui si attua l’intervento
determina il tipo di approccio chirurgico
NEFRECTOMIA
ACCERTAMENTO
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
INTERVENTI
COMPLICANZE
• EMORRAGIA
• POLMONITI
• INFEZIONI
• ALTERAZIONI DEL BILANCIO IDRICO
• TROMBOSI VENOSA PROFONDA
CISTECTOMIA
DEFINIZIONE
E’ l’asportazione chirurgica della vescica eseguita
per patologie tumorali invasive o multifocali. Puo’
essere eseguita una semplice cistectomia o una
cistectomia radicale, quest’ultimo tipo di intervento ,
negli uomini, implica l’asportazione della vescica,
della prostata, delle vescicole seminali e dei tessuti
perivescicali adiacenti. Nelle donne, oltre alla
rimozione della vescica, viene asportata la porzione
inferiore degli ureteri, l’utero, le tube di falloppio, le
ovaie, la vagina anteriore e l’uretra.
URETEROSTOMIA CUTANEA
E’ una procedura chirurgica con la quale si
abboccano gli ureteri a un’incisione
cutanea facendoli passare attraverso la
parete addominale. Si pratica solo in casi
particolari di ostruzione ureterale (cancro
pelvico avanzato), in pazienti ad alto
rischio chirurgico e in coloro che sono stati
sottoposti a radioterapia addominale.
URETEROCUTANEOSTOMIA
Abboccamento
diretto alla cute
dell’uretere
isolato mono o
bilaterale
SCELTA DISPOSITIVO DI
RACCOLTA
UROSTOMIA
MONO E DUE
PEZZI
DIVERSIONE URINARIA CONTINENTE
• SACCA DI KOCK
• SACCA DI CHARLESTON
.
.DIVERSIONE URINARIA CONTINENTE
Per i pazienti sottoposti a neovescica si
utilizzano spesso piu’drenaggi:
• Catetere da cecostomia dalla sacca
• Catetere in uscita dallo stoma
• Stent ureterali
• Drenaggio penrose
• Catetere uretrale
DIVERSIONE URINARIA CONTINENTE
URETEROSIGMOIDOSTOMIA
Utilizza un
tratto di
intestino a cui
si
anastomizzano
gli ureteri
ASSISTENZA AL PAZ. CON DIVERSIONE URINARIA
ACCERTAMENTO:
• I.P.B.
Asportazione della porzione adenomatosa
periuretrale della ghiandola
CHIRURGIA DELLA PROSTATA
• TUMORI MALIGNI
Prostatectomia radicale , rimozione
dell’intera ghiandola e vescicole seminali
CHIRURGIA DELLA PROSTATA
IPB :
1- prostatectomia retropubica
2- “ sovrapubica
3- “ transperineale
4- TURP ( approccio chirurgico endoscopico)
CHIRURGIA DELLA PROSTATA
Fattori determinanti :
Età
Condizioni generali dei pz
Dimensioni della ghiandola
Eventuali patologie associate
AASISTENZA AL PAZ. SOTTOPOSTO A
COLECISTECTOMIA
I FATTORI DI RISCHIO:
• L’esposizione prolungata a sostanze
tossiche
• Il fumo
• La dieta ad elevato contenuto lipidico
• Il diabete mellito
• La pancreatite cronica
LA CHIRURGIA DEL PANCREAS
ACCERTAMENTO:
Dolori addominali
Calo ponderale, nausea,vomito,astenia
INDAGINI DIAGNOSTICHE:
Ecografia
Tac
ERCP
Cea
Ca199
Prelievi bioptici sotto guida ecografica o tac
LA CHIRURGIA DEL PANCREAS
L’intervento di Whipple
(pancreatoduodenectomia) consiste nella
rimozione della testa del pancreas, della
porzione distale del coledoco compresa la
colecisti, del duodeno e dello stomaco
distale con conseguente anastomosi dei
rimanenti pancreas, stomaco e via biliare
al digiuno.
LA CHIRURGIA DEL PANCREAS
Diagnosi infermieristiche:
Dolore correlato all’intervento chirurgico
Alterazioni nutrizionali
Deficit volumetrici correlati alla protidemia
ed alterazioni chirurgiche
Alterazione dell’integrità cutanea secondaria
alla ferita chirurgica ed alla presenza di
drenaggi biliari e pancreatici.
LA CHIRURGIA DEL PANCREAS
COMPLICANZE:
Ostruzione biliare, gastrica e duodenale
Ipertensione portale secondaria al
coinvolgimento dei vasi ematici nella
regione del pancreas
Emorragia
Infezioni
LA CHIRURGIA DEL PANCREAS
ALTRI PROVVEDIMENTI:
CHEMIOTERAPIA
RADIOTERAPIA
POSIZIONAMENTO DI ENDOPROTESI PER VIA
PERCUTANEA O ENDOSCOPICA
SPLANCNICECTOMIA CHIMICA, INIEZIONE DI
ALCOOL NEL PLESSO CELIACO, ANESTETIZZA
LE TERMINAZIONI NERVOSE NELL’AREA DEL
PANCREAS E FORNISCE SOLLIEVO AL DOLORE.
CHIRURGIA RINOLOGICA
• RINOPLASTICA CORRETTIVA
Consiste nella rimozione della gobba, nel
restringimento e accorciamento del naso e
nella ricostruzione della punta del naso.
CHIRURGIA RINOLOGICA
• ACCERTAMENTO
Esame clinico
ecografia
tac
CHIRURGIA DELLE ERNIE
• D.I.: Inattività fisica per il dolore
Intervento: determinare il livello di attività di base
del paziente.
Incoraggiare una precoce deambulazione post-
intervento
Istruire il pz e richiedere i medicinali antidolorifici
prescritti
Esortare il pz ad aumentare gradualmente la
propria attvità fisica.
CHIRURGIA DELLE ERNIE
GESTIONE DOMICILIARE
COLACCI TERESA
STOMA O STOMIA
Abboccamento di un viscere
o di una cavità alla cute che
crea una comunicazione,
una fistola tra interno
ed esterno
COLOSTOMIA
DEFINIZIONE
LA COLOSTOMIA E’ UN TRAMITE
CREATO CHIRURGICAMENTE, CHE
PERMETTE L’ELIMINAZIONE DELLE FECI.
COLOSTOMIA
INDICAZIONI CHIRURGICHE:
• PATOLOGIE INFIAMMATORIE
• OCCLUSIONI INTESTINALI
• TUMORI
• TRAUMI DEL COLON
ALTERAZIONI FISIOPATOLOGICHE
• FUORIUSCITA DEL
CONTENUTO
INTRAVISCERALE
• INTRODUZIONE DI
PRODOTTI
NUTRIZIONALI O
FARMACI
STOMIA
• TEMPORANEA
• DEFINITIVA
• TERMINALE
• LATERALE
COLOSTOMIA
E’ la più
comune
“deviazione”
che capita di
vedere
COLOSTOMIA DEFINITIVA
QUASI
SEMPRE
TERMINALE
COLOSTOMIA TEMPORANEA
• LATERALE
(DEVIAZIONE
PARZIALE)
• A CANNA DI
FUCILE
(DEVIAZIONE
COMPLETA)
COLOSTOMIA
TRASVERSO
STOMIA
SIGMOIDOSTOMIA
INTERVENTO DI
HARTMANN
( TEMPORANEA )
SIGMOIDOSTOMIA
INTERVENTO DI
MILES
( DEFINITIVA )
PROCTOCOLECTOMIA TOTALE
• RETTOCOLITE
ULCEROSA
• MORBO DI CROHN
• POLIPOSI
FAMILIARE
ILEOSTOMIA
APERTURA
ALL’ESTERNO
DELL’ILEO
( FUORIUSCITA
DI CONTENUTO
SEMPRE LIQUIDO )
ILEOSTOMIE TEMPORANEE
• TERMINALI O
LATERALI
• PROTEZIONE DI
ANASTOMOSI ILEO-
RETTALI O ILEO-
ANALI
ILEOSTOMIE PERMANENTI
• SEMPRE TERMINALI
• DI DIFFICILE
GESTIONE IN
QUANTO
COMPLETAMENTE
INCONTINENTI
POSIZIONAMENTO DELLO STOMA
PAZIENTE
ENTEROSTOMISTA E
FAMIGLIA
CHIRURGO
INFERMIERE
POSIZIONAMENTO DELLO STOMA
ZONE DA EVITARE
1. Arcata costale
2. Ombelico
3. Vecchie cicatrici
4. Pieghe adipose
5. Linea della vita
6. Incisione principale
7. Cresta iliaca
POSIZIONAMENTO DELLO STOMA
• OSSERVAZIONE
DELL’ADDOME
• MAPPAGGIO
• DISEGNO DEL PUNTO
SCELTO
• VERIFICA DELLA
VISIBILITA’
COMUNICAZIONE
UTILIZZO DI
LINGUAGGIO:
• SEMPLICE
• UNIFORME
RICOVERO E INTERVENTO
EVENTI
STRESSANTI
PAZIENTI
VITA
CARICA
DI
SOFFERENZE
ATTESE DEL PAZIENTE
CERTEZZA
E
SICUREZZA
INFORMAZIONE CORRETTA
EFFETTO
POSITIVO SUL
DECORSO POST
OPERATORIO
NON DIMENTICARE
IL MODO DI
FORNIRE
L’INFORMAZIONE
VALE PIU’ DELLA
INFORMAZIONE
STESSA
BISOGNO DI
COMUNICAZIONE
LA GESTIONE DELLA STOMIA
NON
USARE
MAI
LA CURA DELLA STOMIA
• OCCORRENTE SMALTIMENTO
RIFIUTI
• OCCORRENTE PER LA TOILETTE
• SAPONE ACIDO
• PRESIDI STOMALI
IGIENE PERSONALE
BAGNO
O
DOCCIA
DISPOSITIVO DI RACCOLTA
FORMA E MISURA
IL PIU
POSSIBILE
SIMILE A
QUELLO DELLO
STOMA
SOSTITUZIONE DELLA SACCA
• Tamponare la stomia
• Asciugare delicatamente la cute
• Applicare il presidio pulito
• Se necessario, per i maschi,
praticare tricotomia peristomale
SCELTA DISPOSITIVO DI
RACCOLTA
MONOPEZZO
FONDO
CHIUSO
SCELTA DISPOSITIVO DI
RACCOLTA
MONOPEZZO
FONDO
APERTO
SCELTA DISPOSITIVO DI
RACCOLTA
DUE PEZZI
FONDO
APERTO E
CHIUSO
COLOSTOMIA
COMPLICANZE:
DISTACCO
GIUNZIONE
MUCO
CUTANEA
COMPLICANZE
EDEMA
STOMALE
COMPLICANZE
ERNIA
PERISTOMALE
COMPLICANZE
NECROSI
STOMALE
COMPLICANZE
DERMATITI
PERISTOMALI
COMPLICANZE
PROLASSO
COMPLICANZE
STENOSI
COMPLICANZE
STOMIA
CONFEZIONATA
SU PLICA
CUTANEA
IRRIGAZIONE
• E’ UN SEMPLICE CLISTERE DI
PULIZIA ADATTATO ALLE ESIGENZE
DEL PORTATORE DI STOMIA.
• PRODUCE UN CONTROLLO
MECCANICO DELLA FUNZIONE
EVACUATIVA
IRRIGAZIONE
INDICAZIONI:
• COLOSTOMIA
TERMINALE SX
VANTAGGI
POSIZIONE
IRRIGAZIONE
POSIZIONI
POSSIBILI
MATERIALE OCCORRENTE
SET
IRRIGAZIONE
MATERIALE OCCORRENTE
SET
IRRIGAZIONE
CON SACCA DI
RACCOLTA
STOMIE INTESTINALI
GESTIONE DOMICILIARE
GRAZIE
TERESA COLACCI
CHIRURGIA VASCOLARE
CHIRURGIA VASCOLARE
• PATOLOGIE VENOSE:
L’insufficienza venosa acuta è provocata dalla
presenza di un coagulo nel sistema venoso
profondo che induce a una trombosi venosa
profonda (DVT).
L’insufficienza venosa cronica è la conseguenza di
una sindrome post-flebitica; si verifica di solito in
un solo arto che si presenta tumefatto,
edematoso e dolente.
CHIRURGIA VASCOLARE
• PATOLOGIE ARTERIOSE
• L’insufficienza arteriosa acuta è causata dalla
presenza di emboli. La sintomatologia è
caratterizzata da dolore improvviso, urente,
assenza di polso, parestesia, paralisi e pallore
dell’estremità colpita.
• L’insufficienza arteriosa cronica si verifica a
causa del deposito di calcio e colesterolo
all’interno della parete vasale.
• Gli aneurismi sono dilatazioni delle pareti
dell’arteria con aumento del calibro del vaso.
CHIRURGIA VASCOLARE
GLI ANEURISMI:
• Dissecanti per lacerazione della parete con
perdita di sangue fra gli strati vasali.
• Pseudoaneurismi per lacerazione di tutti gli strati
del vaso con raccolta extravasale tamponata.
Sedi più frequenti:
Aorta addominale, aorta toracica. Arterie iliache,
femorali e poplitee.
CHIRURGIA VASCOLARE
ASPORTAZIONE DI ANEURISMA AORTO-
ADDOMINALE
L’intervento di elezione è raccomandato prima che
avvenga la rottura, quando il diametro ha
raggiunto i 4-5 cm.
Indicato il trattamento anche prima se si verificate
embolie o microembolie distali
Quando è presente dolore l’indicazione
all’intervento diventa urgente (rischio imminente
di rottura).
Consiste nella apertura ed esclusione chirurgica
dell’aneurisma ed il ripristino della continuità
arteriosa attraverso l’inserzione di una protesi
vascolare.
CHIRURGIA VASCOLARE
L’intervento di urgenza viene fatto quando
avviene la rottura spontanea
dell’aneurisma. È rivolto a occludere
l’aorta addominale prossimalmente al
punto di rottura per il controllo
dell’emorragia.
Aneurismi dell’aorta addominale - Terapia chirurgica
Elezione Urgenza
0-3% 33-75%
ANEURISMI DELL’AORTA ADDOMINALE
Aneurismi dell’aorta addominale
Definizione
Epidemiologia
Morfologia, Sede
Eziopatogenesi
Storia naturale
Clinica
Diagnostica
Terapia
Definizione
Aneurisma
Ectasia
Aneurisma
Maschio
D > 3 – 3.5 cm
Femmina
Aneurismi dell’aorta addominale
Definizione
Epidemiologia
Morfologia, Sede
Eziopatogenesi
Storia naturale
Clinica
Diagnostica
Terapia
Epidemiologia
Prevalenza
Studi autoptici
maschi: 1.1% – 4.6%
femmine: 0.5% – 2.1%
Definizione
Epidemiologia
Morfologia, Sede
Eziopatogenesi
Storia naturale
Clinica
Diagnostica
Terapia
Aneurisma dell’aorta addominale
Morfologia
Fusiforme Sacciforme
Aneurisma dell’aorta addominale
Sede
10 %
90 %
Aneurisma dell’aorta addominale
Sede: terminologia
Pararenale
Sovrarenale
Sottorenale
Iuxtarenale
Aneurisma dell’aorta addominale
Aneurismi associati
Definizione
Epidemiologia
Morfologia, Sede
Eziopatogenesi
Storia naturale
Clinica
Diagnostica
Terapia
Aneurismi dell’aorta addominale
Eziopatogenesi
Micotici
Traumatici
Infiammatori
Eziopatogenesi
Aneurismi Degenerativi
Studi istologici
Riduzione spessore parietale
Tonaca media: riduzione-assenza di fibre elastiche, infiltrato
linfomonoplasmacell.
Tonaca intima: lesioni ateromasiche
Studi biochimici
Riduzione contenuto di elastina
Incremento peptidi derivati dall’elastina
Eur J Vasc Surg 1993; 7: 546-553
Incremento collagene solubile J Submicros Cytol Pathol 1995; 27: 75-81
Eziopatogenesi
Aneurismi Degenerativi
Elastasi
Incremento in parete aortica
Incremento ematico
Prodotta da cellule infiammatorie
Familiarità
13-29% dei fratelli maschi di un paziente con AAA presenta un AAA
Rischio relativo di sviluppare un AAA per i parenti di un paziente con AAA è:
3.97 padre
4.03 madre
9.92 fratello
22.93 sorella
Difetti genetici
Alterazioni braccio lungo del cromosoma 16
Definizione
Epidemiologia
Morfologia, Sede
Eziopatogenesi
Storia naturale
Clinica
Diagnostica
Terapia
Storia naturale
1. Crescita imprevedibile
2. Incremento medio / aa diametro : 0.4 cm
3. Rottura
Storia
naturale
1955 rottura
dell’aneurisma e decesso
Storia naturale
Rottura/ anno
3 – 3.9 cm 0.9%
4 – 5.5 cm 2.7%
> 5.5 cm 27.8%
Rottura a 5 aa
< 5 cm ?
5 - 5.9 cm 25%
6 cm 35%
> 7 cm 75%
JT Powell In: Surgical and endovascular
treatment of aortic aneurysms 2000
Storia naturale
Rottura
elevata PA media
fumo
insufficienza
respiratoria
morfologia (blister)
Aneurismi dell’aorta addominale
Definizione
Epidemiologia
Morfologia, Sede
Eziopatogenesi
Storia naturale
Clinica
Diagnostica
Terapia
Aneurismi dell’aorta addominale - Clinica
Asintomatici
Sintomatici
Dolore epigastrico
Dolore lombare
Sintomi da compressione delle vie urinarie
Sintomi da compressione del tubo gastroenterico
Ischemia acuta periferica (tromboembolia)
Aneurismi dell’aorta addominale - Clinica
AAA rotto
Definizione
Epidemiologia
Morfologia, Sede
Eziopatogenesi
Storia naturale
Clinica
Diagnostica
Terapia
Aneurismi dell’aorta addominale - Diagnostica
Esame obiettivo
massa pulsante
d.d.: neoformazioni,
lordosi
Aneurismi dell’aorta addominale - Diagnostica
Definizione
Epidemiologia
Morfologia, Sede
Eziopatogenesi
Storia naturale
Clinica
Diagnostica
Terapia
Aneurismi dell’aorta addominale – Terapia chirurgica
Indicazioni
AAA in elezione
Valutazione morfologica dell’AAA
diametro > 5 cm
diametro < 5 cm con rottura tamponata o blister, BPCO, accrescimento annuo > 0.5 cm
Chirurgia convenzionale