Spleen
Il giornale degli studenti del Tito Livio
Anno 1 - Numero 2
www.quellideltito.it/spleen
La violenza “inutile” tra i giovani
A febbraio abbiamo assistito a…
di Fabrizio Capecelatro
Venerdì 2 allo stadio di della nuova “lenzuolata”
Catania, negli scontri tra di riforme
tifosi e forze dell’ordine, p r o p o s t a
dove ha anche perso la dal mini-
vita Filippo Raciti, un po- stro Bersa-
liziotto, un servitore dello ni, utile a
Stato, quindi un uomo che g a r a n t i r e
lavorava anche per il no- una mag-
stro bene, abbiamo assisti- giore possi-
to inorriditi alla riconfer- b i l i t à
ma che l’uomo deriva dal- d’acquisto
le scimmie ma che, seppur a noi con-
fisicamente si sia evoluto, s u m a t o r i .
non sempre l’ha fatto an- a b b i a m o
che mentalmente. Abbia- a s s i s t i t o
mo assistito impotenti, orgogliosi
nell’ultimo tentativo di un all'istituzio-
uomo, sempre più messo ne, il 10 febbraio, della
in disparte, di far parlare giornata del ricordo per le
di se, allo spostamento dei vittime delle foibe.
riflettori dagli avveni-
menti politici, come le
riforme e le leggi pro-
poste ed approvate, a
quelli che sono i pro-
blemi personali di Sil-
vio Berlusconi. Abbia-
mo assistito speranzosi
alla proposta di legge
per garantire i patti di
convivenza alle coppie
di fatto, ed ancora più
speranzosi aspettiamo
l’approvazione da par-
te del parlamento. Ab-
biamo assistito conten-
ti alla presentazione articolo a p.6
POLITICA
DICO: cosa sono?
Cosa ne pensano i Titoliviani?
Il punto della situazione sulla La pirateria è ormai diffusa a mac-
questione DICO, con descrizione, chia d’olio. Quali sono i motivi? E’
opinioni di diretti interessati al veramente un male?
problema e un sondaggio condotto tra
gli studenti.
articoli a p.3 e 4
Tutti i giorni, tornando da scuola, la prima cosa che fac-
cio è collegarmi al sito dell’ANSA per sapere cos’è ac-
caduto nel mondo e, quasi tutti i giorni, mi trovo di fron-
te a notizie che evidenziano una violenza inspiegabile
ed ingiustificata. Non troppo tempo fa, infatti, siamo ri-
masti sbalorditi nel sentire
di quelle tre donne uccise
dai vicini di casa per ba-
nali motivi, ma restiamo
ancora più allibiti quando
gli artefici di queste barba-
rie sono giovani come noi,
che dovrebbero essere
ancora entusiasti della vita
e lontani da ogni forma di
rabbia o di insoddisfazio-
ne. Dobbiamo, innanzitut-
to, nell’interrogarci sulle
cause che inducono taluni
giovani alla violenza, nota-
re una perdita di ideali. Abbiamo, infatti, spesso sentito
parlare di clamorosi esempi di violenza nel corso della
storia, e ultimo ma non meno importante è quello della
rivoluzione del ’68, finalizzata però alla conte-
stazione di uno stile di vita ritenuto scorretto.
Oggi, invece, esiste un tipo di violenza, che
spesso si esprime nelle cosiddette baby-gang,
generato da un’eccessiva differenza economi-
ca tra i ragazzi, che induce il più povero ad
essere adirato nei confronti del compagno di
banco più agiato.
Sono,invece, più difficili da capire le cause che
inducono a tirar sassi alla polizia durante le
partite di calcio, piuttosto che picchiare un
compagno disabile, ma, secondo me, sono
comunque da ricondurre alla necessità di af-
fermazione di ragazzi dalla personalità frustra-
ta.
Fabrizio Capecelatro
ATTUALITA’ SCUOLA
La pirateria: Lo Spleen
scelta o necessità? aderisce all’A.gi.sco.
Il nostro giornalino è entrato a far
parte dell’Agisco, un progetto
comune a più licei. I dettagli
all’interno
articolo a p.5 articolo a p.6
 IN PRIMO PIANO

Catania - Palermo: storia di una tragedia

Sdegno, sgomento, rabbia e amarezza. Da dello stadio però le forze dell’ ordine stan- così, per una partita di calcio. Gli scontri
queste parole, pronunciate da cittadino no ancora scortando i tifosi ospiti del Pa- continuano, dureranno fino a tarda notte.
italiano e da sportivo, ma soprattutto da lermo all’interno dell’impianto. Ad acco- La notizia fa il giro del mondo in pochissi-
amante del calcio voglio partire per rac- glierli centinaia di persone, tifosi o meglio mo tempo, l’ennesima partita sfociata in
contare un episodio terribile successo da pseudo-sostenitori della squadra catanese, tragedia, l’ennesima vita spezzata per un
pochi giorni nel nostro Paese. La nostra armati con spranghe, fumogeni, sassi, e pallone, l’ennesima dimostrazione
triste storia inizia venerdì 2 febbraio ed è lacrimogeni, così ha inizio un sanguinoso dell’accezione moderna del calcio, nato
ambientata a Catania, nell’isola più grande scontro con le forze dell’ordine. Mentre come gioco, nato come sport, trasformato
e forse più bella del Mediterraneo. Sono Polizia e Carabinieri sono impegnati a in guerra, in battaglia, in strage. Il calcio si
circa le 16 di pomeriggio quando 22 gioca- sedare questa massa di uomini, se si posso- ferma per un periodo di riflessione: dai
tori salgono su due diversi pullman che, in no considerare tali, Raciti combatte per campionati giovanili alla Nazionale non si
non molto tempo, li porteranno allo stadio, riportare l'ordine, ma una bomba carta gioca; il calcio si ferma per ricordare a tutti
4 arbitri escono dal loro albergo, salgono dall'alto degli spalti viene lanciata sul suo quello che è successo, per ricordare Licursi
sul taxi e si dirigono, anche loro allo sta- discovery, allora, prontamente, l'ispettore e e Raciti, ultime vittime di un fenomeno
dio, il loro compito è quello di dirigere una i suoi si buttano fuori dall'auto, quando diventato ormai inaccettabile. Ognuno di
partita di calcio, del GIOCO più amato e un'altra bomba carta gli esplode in faccia, noi, dal semplice tifoso al giocatore deve
conosciuto d’Italia. Fino a qui la vicenda accasciato a terra viene poi ferito da una tornare a pensare che il calcio è uno sport e
sembra una tra le tante, di un pomeriggio sprangata di un 17enne; l’ispettore verrà, un gioco stupendo e non una guerra disu-
all’insegna del divertimento e della gioia, in seguito, trasportato all’ospedale dove mana.
di un giorno in cui due grandi club di serie morirà qualche ora più tardi. Filippo Raci-
A si incontrano sul campo per decidere chi ti, lascia la moglie e due figli, li abbandona Iacopo Bissi
potrà ambire alle zone più alte della classi-
fica. Ma, purtroppo, la nostra storia conti-
nua e si sposta in un commissariato di Poli-
Quando il sesso diventa violenza
zia della città. Anche da qui partono pul- di Francesca Tosarini
lman per lo sta-
dio, pieni di La violenza ragazzi così giovani 14enne uccisa dopo donna come stru-
poliziotti che a sfondo cercano il diverti- essere stata stupra- mento di piacere,
sessuale mento in ta in un capannone bello ma in fondo
dovranno con-
fra i giovani quest’oscenità? nei pressi di Brescia vuoto. E allora, die-
trollare che la è aumenta- Studi psicologici nel ottobre del 2005 tro lo sconforto, la
partita si svolga ta negli riportano che i ra- da ragazzi 17enni paura e il senso di
nel migliore dei ultimi 20 gazzi troppo giova- con la complicità di impotenza che ci
modi sia in cam- anni del ni, sono iperstimola- Giovanni Erra, un assale quando leg-
po sia fuori dallo 28% . Ma il ti al sesso a causa operaio 36enne. giamo di stupri e
stadio; Filippo dato più della televisione Ricordiamo lo sgo- violenze su donne,
Raciti, 38 anni, preoccu- poco educativa, di mento, la rabbia, il dobbiamo provare
ispettore di Poli- pante è pubblicità spinte e dolore della famiglia rabbia per il ruolo
zia a Catania è che l’età ancora, battute, e di tutti noi, che ci che l’immaginario
sicuro che la degli stu- immagini, valori, domandavamo co- collettivo ci sta attri-
serata di lavoro pratori e stereotipi che tratta- me fosse possibile buendo senza che
non sarà tra le soprattutto no argomenti ec- tanta cattiveria in noi facciamo qual-
delle ra- cessivamente auda- ragazzi così giova- cosa per impedirlo.
più facili, lo sa
gazze vitti- ci rivolgendosi a ni. Ciò che nemme- Lo stupro è una tra
bene che Catania me di abu- ragazzi troppo gio- no sfiora le vergogne della
– Palermo, derby siciliano, è una partita si, è scesa vertigi- vani che si fanno quest’ultimi è il trau- civiltà moderna, lo
molto sentita dal pubblico e dalla popola- nosamente. Da un’idea distorta del ma che subisce la sdegno è d’obbligo
zione dell’isola e potrebbero verificarsi sempre assistiamo sesso e soprattutto ragazza, marchiata in particolare se i
scontri tra le tifoserie, eppure si tratta di impotenti a stupri di delle donne. Cre- a fuoco a vita dopo protagonisti sono
una partita di calcio, chissà forse ci pensa minorenni da parte scendo, nel periodo quella terribile e- ragazzini, ma ren-
anche lui quando sale sul pullman sul qua- di amici coetanei, dell’adolescenza, i sperienza. L’altro diamoci conto, mi
le nessuno può prevedere che l’ispettore fidanzati o amici di ragazzi, mossi dalla lato della medaglia rivolgo alle donne,
Raciti non farà più ritorno. Lo stadio Mas- famiglia. Leggiamo visione che in pre- però, grava sulla che noi facciamo
simino è pieno, tutti i biglietti sono stati su giornali o sentia- cedenza si sono figura che la donna poco e nulla per far
venduti. Le due squadre entrano in campo mo alla televisione creati, cercano nel sta assumendo capire alla società
accompagnate da grida di gioia e da uno casi di 13enni o sesso il puro diverti- nello scenario dei che la nostra parte
15enni obbligate da mento, spesso ca- valori giovanili. Più non è far sbavare
spettacolare lancio di materiale pirotecni-
giovanissimi a se- dendo nel violento e spudorate, più sfac- uomini incollati da-
co, come previsto si rispetta un lungo mi- guirli in luoghi isolati nel perverso, fino a ciate, più provocan- vanti alla tv, né sod-
nuto di silenzio prima di iniziare a giocare, per poi venire pic- raggiungere livelli di ti, ecco le donne del disfarli di notte ben-
visto che la domenica precedente un uomo, chiate e stuprate. cattiveria e perver- 2007, non prodotto sì vivere con la loro
Ermanno Licursi, dirigente di una squadra Perché tutto que- sione che si rifletto- dell’emancipazione stessa dignità.
di un campionato giovanile, era stato ucci- sto? Come si può no in stupri e abusi. della donna, ma
so dalla follia del pubblico. Ma alle 18 si arrivare a violentare Ricordiamo forse creazione dei media
inizia la partita, quella vera. All’esterno un’amica o una tutti il tragico caso e che nell’uomo fa
ragazzina? Perché di Desiré Piovanelli scattare l’idea della

2
 INCHIESTA

DICO: istruzioni per l’uso

DICO (Diritti e doveri dei le coppie di fatto che hanno agli Stati membri di ricono- Barbara Pollastrini (ministro
conviventi): è uno strumento rapporti stabili di convivenza scere pari diritti alle coppie delle pari opportunità) e
a cui possono accedere le la legge prevederà alcuni dello stesso sesso. La Carta Rosy Bindi (ministro della
coppie che non vogliono riconoscimenti ulteriori, nel dei Diritti fondamentali famiglia) afferma con ottimi-
contrarre matrimonio ma rispetto della volontà della dell’Unione Europea vieta smo che presto si troverà
preferiscono una regola- coppia di non darsi alcun infatti qualunque discrimina- anche un accordo con il
mentazione più leggera per v i n c o l o zione motivata Parlamento.
il loro rapporto. Per gli omo- normati- dall’orientamento Nel resto dell’Europa la si-
sessuali in particolare rap- vo: assi- sessuale e riconosce tuazione è diversa: leggi
presenterebbe la prima for- stere in a tutti il diritto a costi- specifiche riconoscono già
ma di riconoscimento giuri- ospeda- tuire una famiglia. dignità e diritti alle coppie
dico delle proprie unioni. le il pro- E’ un percorso di li- omosessuali in Francia,
Il DICO, è un patto che vie- prio par- bertà in cui l’Italia è Germania, Olanda, Belgio,
ne sottoscritto in Comune in t n e r , rimasta indietro, bloc- Portogallo Danimarca, Nor-
modo semplice, e semplice parteci- cata da pregiudizi e vegia, Svezia, Finlandia,
è anche il suo scioglimento. pare alle decisioni che ri- dagli interventi del Vaticano Islanda, Lussemburgo e
E’ l’accordo tra due persone guardano la sua salute e la all’interno del dibattito sui nelle regioni spagnole di
(eterosessuali e omoses- sua vita, lasciare in eredità il diritti riguardanti la sfera Catalogna, Aragona, Navar-
suali) che prevede il regola- proprio patrimonio alla per- delle relazioni sessuali. L'8 ra. La Gran Bretagna, la
mento giuridico dei rapporti sona con cui si è condivisa di febbraio l'intero consiglio Svizzera e la Croazia stan-
CONTRO
personali e patrimoniali rela- l'esistenza. Sono queste dei ministri, ad eccezione no invece per approvare
tivi alla loro vita in comune. alcune delle opportunità, del guardasigilli Mastella leggi analoghe su proposta
La proposta di legge non oggi non regolamentate o dell'UDEUR, ha approvato dei rispettivi governi.
impone nulla alle coppie di addirittura negate, che ver- tale decreto che ora verrà
fatto che non vogliano darsi rebbero introdotte dalla nuo- discusso ed approvato in Irene Calbi
alcun vincolo giuridico: il va legge. Parlamento.
DICO è un’opportunità in più Il 15 gennaio 2003 il Parla- Il premier Romano Prodi al
per tutti, non un obbligo. Per mento europeo ha chiesto termine dell’incontro con

Cosa ne pensi dei DICO?

Il Tito Livio dice sì
Il Tito Livio è sensibile al tema dei Pacs (oppure definiti Di.Co). È questo il dato
più rilevante da questo sondaggio. Una buona maggioranza dei Titoliviani ritiene
di sapere cosa siano i Pacs e tra questi più del 50% di dice d’accordo con
un’eventuale legge che tuteli alcuni diritti delle coppie di fatto sia eteroses-
suale che omosessuali. Come prevedibile tra gli studenti del liceo l’interesse
è più diffuso (il 73% è a conoscenza del tema) ed è maggiore la percentuale
di favorevoli (60%), mentre tra i ginnasiali il 60% ritiene di conoscere
l’argomento ma solo il 40% si dichiara favorevole. Ma, a mio parere, non è per
nulla trascurabile il dato relativo al comportamento della Chiesa che contro i Pacs
si imposta rigidamente, partecipando attivamente al dibattito politico al punto
che secondo molti esperti, era dal risorgimento che tra Chiesa cattolica e go-
Cosa ne pensi della posizione della Chiesa? verno italiano non si presentavano tanti punti di scontro. Il numero di Titolivia-
ni che ritiene il comportamento della Chiesa scorretto se non addirittura inac-
cettabile è quasi il doppio rispetto a coloro che lo ritengono legittimo e ragione-
vole. Questo fatto è rilevante in quanto può rafforzare l’opinione di coloro che
sostengono che le giovani generazioni non hanno la fiducia nell’istituzione
cattolica considerata troppo rigide, conservatrici e non al passo con
l’evoluzione della società.
Infine è da considerare un ultimo dato relativo all’opinione tra diversi sessi: se
il livello di interesse risulta essere lo stesso tra ragazzi e ragazze sono queste
ultime più favorevoli ai Pacs e le più critiche nei confronti della Chiesa.
Alessandro Peregalli

L’OPINIONE DELLA CHIESA

La C.E.I. (conferenza episcopale italiana) si è dichiarata contraria ai “di.co” ed,anzi, ha esortato il mondo politico
italiano ad occuparsi maggiormente della famiglia, intesa come istituzione utile a tramandare i principi del cattoli-
cesimo. La Chiesa, per contestare il riconoscimento di diritti alle coppie di fatto, si è appellata alla concezione
dell’unione tra due persone al solo scopo di procreare ed al necessario sigillo di Dio sull’unione tra due amanti

3

La parola ai gay:
“Assolutamente favorevoli”
I trentacinquenni Luca e Maurizio si
conoscono da tempo, si amano, lavo-
rano e vivono insieme da quattro anni
e come tutte le coppie etero e omo-
sessuali, hanno attraversato i loro
momenti di crisi, ne sono usciti ed
ecco la loro testimonianza, più quella
di Luca (2), un loro amico 21enne che
ha iniziato da appena due settimane
una convivenza con il compagno Cri-
stiano.
Cosa ne pensi dei DICO, sia
per omo che etero sessuali?
Maurizio: assolutamente favo-
revole, anche se personalmen-
te credo che il matrimonio sia
solo un’istituzione e come tale
non mi interessa. Però la lega-
lizzazione dei rapporti, al di là
del matrimonio è giustissima.
Non nuoce a nessuno e va por-
tata avanti. La Chiesa essendo
influente e potente è un gran
freno per lo sviluppo dei DICO,
ma il governo deve impegnarsi
per far si che rispetti le decisio-
ni da esso prese, ricordando
soprattutto che in uno stato
laico, i dogmi ecclesiastici sono
una cosa, le leggi statali
un’altra e non devono interferi-
re una con l’altra.
E per quanto riguarda
l’adozione di bambini da par-
te di una coppia omosessua-
le?
Maurizio: credo che l’adozione
per coppie omo o etero ses-
suali, non legate da matrimo-
nio, sia giusta. Meglio una cop-
pia gay o lesbica che sbaciuc-
chia un bambino dalla mattina
alla sera piuttosto che
l’orfanotrofio, la strada o una
famiglia cosiddetta “normale”
ma gravemente disagiata. An-
che se , lo riconosco, non man-
cherebbero le difficoltà. Io co-
munque non voglio avere figli.
Luca(2) Io e il mio compagno
siamo ancora giovani per pen-
sarci, ma trovo che non sia
giusto per un bambino cresce-
re con genitori omosessuali,
forse meglio la coppia tradizio- Un intenso abbraccio tra i tre pone
nale con una figura materna e fine all’intervista.
una paterna.
4
INCHIESTA
Avete mai subito discrimina-
zioni?
Maurizio: Si io anche da parte
di alcuni poliziotti, che mi han-
no addossato la colpa di una
rissa, quando era evidente che
era stata un’aggressione ai
miei danni da parte di un ra-
gazzo che non mi ha risparmia-
to insulti di vario tipo rivolti alla
mia sessualità, a suo dire
“deviata”.
Luca: io, verso i 15 anni, pas-
savo le giornate chiuso in casa
a piangere con l’idea del suici-
dio, a causa delle ripetute pre-
se in giro da parte dei miei
compagni.
E i vostri genitori?, le loro
reazioni?
Luca: a mia madre l’ho detto
solo due anni fa, ma ha reagito
bene.
Luca(2):La frase tipica che le
madri rivolgono ai figli gay è
“meglio drogato che frocio”.
Mia madre ha invece puntato
sull’originalità con “ un altro
handicap in famiglia”, con chia-
ro riferimento a mio fratello re-
almente disabile.
Maurizio: ai miei non l’ho anco-
ra detto ma si sa, i genitori ca-
piscono tutto.
Perché per una donna il pro-
totipo dell’amico ideale è
gay?
Luca (2): perché siamo più
sensibili
Maurizio: non è vero, ho cono-
sciuto gay per nulla sensibili.
Luca: sostanzialmente perché
non ci proviamo con loro.
E precedenti relazioni etero?
Maurizio: si, ma verso i 18 anni
ho capito si essere gay e gli
insulti che mi ferirono tanto
allora, mi toccano molto meno
ora perché mi sono fatto la
scorza dura e soprattutto ho
capito che in me non c’è nulla
di sbagliato, sono orgoglioso di
essere uomo, semplicemente
mi piacciono gli uomini.
Martina Zigiotti
Semplicemente
incostituzionali
art. 29: “La Repubblica
riconosce i diritti della
famiglia come società
naturale fondata sul ma-
trimonio.
Il matrimonio è ordinato
sull'eguaglianza morale
e giuridica dei coniugi,
con i limiti stabiliti dalla
legge a garanzia dell'u-
nità familiare”.
Mi perdonino i sofisti,
ma credo che questa
proposizione non possa
voler dire tutto e il con-
trario di tutto. Mi pare
che la Costituzione, ri-
guardo alla famiglia, sia
inequivocabile. Al di fuo-
ri di qualsiasi polemica
etica, e tanto meno reli-
giosa, l'articolo 29 defini-
sce la famiglia naturale,
in quanto appartiene alla
sfera degli ordinamenti
che precedono la crea-
zione dello stesso stato,
e fondata sul matrimo-
nio. Sottolineo matrimo-
nio e non unioni di fatto.
Ora, credendo superfluo
discutere sull' incontro-
vertibilità di questa pro-
posizione, sorge una
conseguenza. I DICO
sono anti-costituzionali.
Attualmente la famiglia,
non a mio parere, ma
secondo la Costituzione,
non è riconosciuta in
ambiti diversi dal matri-
monio. Due persone
sposate sono una fami-
glia, perché unite del
vincolo, o dal negozio
giuridico - se preferite -
del matrimonio. Altret-
tanto due persone divor-
ziate, per via della pre-
cedente unione. Ma una
coppia di fatto, proprio
in quanto tale, non si
può definire fondata sul
matrimonio. Pertanto
una coppia di fatto non
può essere considerata
agli occhi della legge
una famiglia. Con tutto
ciò non voglio negare
che due persone che
convivano non possano
avere sentimenti sinceri,
non siano in grado di
vivere assieme civilmen-
te, avere dei figli (un
uomo e una donna ov-
viamente) e essere in
grado di educarli, ma
poiché non riconosciuti
costituzionalmente, non
abbiano gli stessi diritti
degli sposati. Credo che
se si voglia portare a-
vanti la battaglia dei DI-
CO si debba farlo quindi
attraverso una modifica-
zione della Costituzione,
magari attraverso un
referendum che possa
davvero esprimere l'opi-
nione comune italiana,
piuttosto che un legge,
tanto controversa e, mi
pare anticostituzionale,
fatta per accontentare
fazioni estreme e radiali.
Certo, si potrebbe dire,
legalizziamo i DICO,
senza conferire a loro i
diritti delle famiglie, sen-
za considerarli famiglie,
per raggirare la questio-
ne costituzionale. Ma
secondo voi, cari lettori,
possono crescere figli
che diventino davvero
adulti e non delinquenti
da stadio, fuori dalla fa-
miglia? Può il Paese
Italia trovare una tanto
agognata stabilità, quan-
do questa è precaria
anche nei rapporti tra i
singoli cittadini? Ma dav-
vero soltanto per non
promettere amore eter-
no, o evitare le pratiche
del divorzio, vogliamo
correre il rischio una
società futura con la fa-
miglia sostituita dalle
unioni di fatto?
Enea Moscon
 ATTUALITÀ

Pirati per necessità

Sempre di più, di giorno in
giorno, aumentano i ragazzi
che usano programmi da cui
è possibile scaricare illegal-
mente cd, dvd e videogiochi,
invece di comprarli nei
negozi.
Le cause di questo feno-
meno sono molteplici ma
convergono tutte verso
una constatazione di
fondamentale rilevanza:
l’acquisto di cd (ma an-
che dvd, videogame e
così via) è un lusso che,
come tale, non tutti si
possono permettere con
regolarità. I costi di tali
prodotti hanno raggiunto
cifre molto elevate e non tutti
- alla nostra età - sono dispo-
sti a spendere cifre come 20
euro (“quarantamilalire” che
fa sempre più effetto) per un
CD o 30 euro per un DVD.
Seguo molti cantanti e gruppi
e ovviamente possiedo molti
dei loro album. A chi non
piace? In questo modo ci
costruiamo dei nostri gusti
musicali, delle idee, ci faccia-
mo trasportare dai testi delle
canzoni. Ora, se avessi ac-
quistato in negozio tutta la
musica che possiedo, penso
che avrei dovuto ipotecare la
casa (e non credo che i miei
sarebbero stati molto conten-
ti).
La circolazione del pensiero
(che sia sottoforma di musi-
ca, libri, film…) non deve
essere ostacolata come lo è
oggi e dovrebbe avere per-
tanto un costo, se non pari a
zero, perlomeno molto conte-
nuto.
Recentemente ho letto sul
giornale un’intervista ad Eros
Ramazzotti nella quale
quest’ultimo affermava che i
cd vanno comprati in nego-
zio. Grazie del suggerimento
caro Eros. Me li presti tu i
soldi per tutta la tua discogra-
fia? Non capiscono questi
cantanti che se non ci fosse
la pirateria perderebbero
gran parte del loro pubblico?
Per questo mi sento libero di
affermare che l’unica arma
che abbiamo contro il mono-
polio economico delle case
discografiche (ma anche ci-
nematografiche, di software e
quant’altro) che rendono la
musica (e i film, e i videoga-
me...) un privilegio elitario è
la pirateria, una vera e pro-
pria necessità paradossal-
mente dettata dalle stesse
leggi di mercato che regolano
la vendita dei cd originali. Un
bene per tutti e che ci con-
sente di continuare a pensa-
re.
Gabriele P.

Liberalizzare per un’Italia più competitiva

Liberalizzazioni: tanto se ne parla, se
ne discute, ma il discorso viene este-
so in maniera poco obbiettiva, così fra
critiche, scioperi e proteste, molta
gente, specialmente noi giovani, an-
cora si chiede il perché di queste ma-
novre. Trovo quindi corretto chiarire
innanzitutto il concetto di Liberalismo,
per poi delineare meglio i provvedi-
menti cardine presi fino ad ora. Que-
sta dottrina politica è una delle più
rilevanti sulla sfera politica moderna, il
suo motivo centrale è la rivendicazio-
ne contro ogni forma di potere autori-
tario e oppressivo, nei confronti dei
diritti e della libertà del medio e picco-
lo imprenditore. È una concezione
economica che ritiene essenziale, per
il raggiungimento di un equilibrio fi-
nanziario, l’affermazione della libera
iniziativa individuale. Le finalità dun-
que di una politica liberale sono in
primo luogo quelle di rendere più di-
namico il mercato, aumentare la con-
correnza e tutelare i consumatori abo-
lendo i privilegi di alcune categorie
sociali; in secondo luogo vi è l’intento
di diminuire le spese dei cittadini e
snellire le pratiche burocratiche. Il
ministro dello Sviluppo Economico
Pierluigi Bersani si è posto i sopra
elencati obbiettivi e per raggiungerli
ha emanato il Decreto Legge
223/2006 definitivamente convertito
con la Legge n. 248 del 4 agosto
2006 che comprende due pacchetti di
liberalizzazioni. Il primo pacchetto ha
tre elementi chiave che verranno di-
scussi di seguito. L’elemento numero
uno riguarda la vendita di farmaci da
banco (non su ricetta) nei supermer-
cati, che comporterà la rottura del
monopolio della distribuzione farma-
ceutica, un forte aumento della con-
correnza e di conseguenza un signifi-
cativo calo dei prezzi. Il secondo ele-
mento rilevante è la liberalizzazione
delle licenze dei tassisti che prevede
un aumento considerevole delle licen-
ze e l’abrogazione del diritto di eredi-
tarietà di queste ultime. Ciò garanti-
sce un numero più alto di taxi nelle
grandi città (attualmente tra i più bassi
d’Europa) quindi un piano tariffario più
concorrenziale. Terzo ed ultimo punto
fondamentale è quello riguardante i
pagamenti, infatti tutti i liberi profes-
sionisti saranno tenuti ad accettare
pagamenti di importi superiori ai cento
euro solo per assegno, bonifico o car-
ta di credito. La restrizione dei paga-
menti in contanti permetterà quindi
allo stato di controllare grossi sposta-
menti di denaro, agevolando peraltro
la lotta all’evasione fiscale. Il secondo
pacchetto varato dal governo prevede
novità assolute quali l’abolizione dei
costi di ricarica dei cellulari e
l’erogazione di carburante all’interno
dei supermercati. Sarà inoltre possibi-
le avere una targa a titolo personale
che potrà essere trasferita fra diverse
automobili (come già accade per i
motorini).
Questo permetterà ai consumatori di
poter scegliere fra una più vasta gam-
ma di polizze assicurative a prezzi
minori. Infine un elemento che sta alla
radice di questo decreto è quello ri-
guardante le piccole imprese, secon-
do il quale per mettere in piedi
un’azienda non bisognerà più presen-
tare domande ad ogni singolo ente
burocratico. Basterà una comunica-
zione unica alla Camera di Commer-
cio che sarà sufficiente ad assolvere
tutti gli adempimenti amministrativi
previsti per l’iscrizione al Registro del-
le Imprese. Questa agevolazione per-
metterà la creazione di un’azienda in
24 ore e rappresenterà un incentivo
significativo per migliaia di giovani
imprenditori italiani. Dopo aver quindi
esaminato gli stadi più rilevanti di que-
sto progetto economico ed aver chia-
rito le finalità e gli effetti previsti, sta
all’orientamento politico di ciascuno
giudicare l’idoneità di questo decreto
legge all’interno del Documento di
Programmazione Economica Finan-
ziaria (DPEF) dell’attuale governo.
Alessio Pezzana
5
 SCUOLA

Lo Spleen entra a far parte dell’A.gi.sco.

L’editoria scolastica può essere, se fatta con intelligenza, un’opportunità importante di dialogo tra gli studenti che,
tramite articoli, lettere e domande, possono esprimere la loro opinione e sentire quella dei loro compagni. Partendo
proprio da questo fondamentale concetto che sta alla base di ogni giornalino scolastico, un gruppo di amici, respon-
sabili dei giornalini di diversi licei, ha deciso di creare l’agisco. È questo un’associazione di giornalini scolastici che
trova il suo scopo nel redigere un giornale trimestrale alla cui redazione partecipano gli studenti di diverse scuole.
Come responsabile del giornalino del Tito Livio ho deciso di
informarmi su tale progetto e dopo diverse riunioni, a cui ho
partecipato per capire lo spirito con cui lo si realizzava, con il
consenso dei più affezionati collaboratori dello Spleen, ho
Inglese: un diritto di tutti
fatto richiesta ufficiale di entrare a far parte dell’Agisco. Do- Possiamo senza ombra di dubbio affermare che la
po un attento esame del nostro giornalino ed una votazione, nostra suola sia enormemente cresciuta negli ultimi
lo Spleen è stato accettato in tale associazione, sarà, quindi, anni. Inizialmente sono state aggiunte nuove sezioni, e
d’ora in poi possibile scrivere articoli che verranno pubblicati negli ultimi due anni sono state addirittura create due
nello Spleen ed, anche, articoli per l’agisco, con la consape- nuove sperimentazioni, quella musicale e il PNI (Piano
volezza, però, che saranno letti e discussi da migliaia di stu- Nazionale d’Informatica).
denti anche di altre scuole. Ho creduto importante darci que- Tuttavia, c’è qualcosa che, a mio parere, ancora non
sta possibilità di confronto con altri licei del calibro del Ber- funziona. Mi riferisco alla questione della lingua inglese
chet, del Manzoni, del Volta, del Carducci per abolire il pre- da tempo dibattuta. Siamo l’unico liceo classico di Mila-
giudizio del Tito Livio come scuola poco attenta alle proble- no che ha ancora classi che non fanno inglese per tutti
matiche esterne al liceo e per darci l’opportunità di far vede- cinque gli anni. Quello che adesso sembra una scioc-
re quanto valiamo. chezza non lo sarà più un domani, quando i ragazzi
Fabrizio Capecelatro che non studiano inglese si trovano al di fuori della
scuola, sia all’università che nel mondo del lavoro, do-
ve chi non conosce l’inglese verrà sistematicamente

SOS furti: l’unità dov’è?

di Andrea Calaresi
Da un po’ di tempo a questa
parte, si sono verificati alcuni
furti all’interno della nostra
scuola: non veri e propri scip-
pi, ma alcuni oggetti, rimasti
incustoditi, hanno improvvisa-
mente cambiato proprietario,
lasciando senza parole il vec-
chio possessore.
Per ora non sono
stati presi veri e
propri provvedi-
menti, anche se si
è parlato di tristis-
sime serrature e
ancor più tristi
lucchetti da mon-
tare sulle porte
delle classi, per
poter garantire
almeno un mini-
mo di sicurezza;
si è anche consigliato di por-
tare sempre con sé gli oggetti
di maggior valore, come cel-
lulari e lettori mp3, di metterli
al sicuro negli armadietti, o
addirittura di non portarli a
scuola per evitare qualsiasi
rischio. Certo, un po’ più di
attenzione non guasterebbe,
ma vale sempre il vecchio
detto “roba trovata, mezza
rubata”. Questi furti sono ca-
pitati un po’ dovunque e un
po’ ad ogni orario e, per que-
sto motivo, possono essere
esclusi dalla lista dei sospet-
tati studenti di altre scuole o
esterni di altro tipo; i colpevoli
sono quindi, molto probabil-
mente, persone
della nostra stes-
sa scuola, ed è
forse questo
l’aspetto più tri-
ste: si fa tanto
per dare un’idea
del Tito come di
una scuola unita,
dove si collabora
e si lavora insie-
me, per dare a
tutti un certo
senso di appar-
tenenza a un gruppo, e poi,
anche con queste “piccole”
cose, tutto crolla come un
castello di carte... e se gli
studenti non sono uniti, è
inutile fare assemblee, orga-
nizzare autogestioni o stam-
pare questo giornalino.
tagliato fuori.
Potreste rispondermi che i ragazzi scelgono di non fare
inglese sotto la loro responsabilità. Ma coloro che sono
costretti a non farlo? Probabilmente quasi nessuno è a
conoscenza della spinosa questione della 5F. su 18
ragazzi di questa classe, 14 hanno insistito per
l’introduzione di un corso quinquennale di lingua ingle-
se, mentre 4 si sono detti contrari. Ora, a causa di que-
sta 4 ragazzi, la classe non potrà continuare a fare
inglese com’era suo desiderio. Io ho un messaggio per
questi 4 ragazzi: non soltanto recate danno a voi stes-
si, ma anche a tutti i vostri compagni di classe. Siete
sicuri di poter sopportare questa responsabilità?
Pubblichiamo l’articolo lasciatoci da un nostro compagno,
che ringraziamo per la collaborazione che dato al giornali-
no della scuola. Invitiamo altri studenti ad esprimersi sulla
questione sollevata, tenendo, anche, presente che è un rico-
noscimento della libertà dello studente lo scegliere tra un
corso tradizionale di studi, che non prevede tra le materia
del classico lo studio della lingua straniera, ed eventuali
discipline integrative che potrebbero essere anche diverse
da quelle auspicate dall’autore dell’articolo.
La redazione
Coordinatore: Fabrizio Capecelatro - IB
Vice-coordinatrice: Francesca Tosarini - IB
Resp. grafico: Gabriele Petronella - IIC
Indirizzo e-mail: spleen.tito@hotmail.it
Chi volesse scrivere un articolo su un argomento
a scelta ma restare anonimo potrà lasciare il suo
articolo nella scatola “per eccellenza” che sarà
posizionata nel corridoio al secondo piano.
Un ringraziamento alla prof. Gabbini

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 SPORT

Decreto anti-violenza: 13 modi per salvare il calcio

Nella giornata di mercoledì è stato finalmente approvato
dal governo,riunitosi a palazzo Chigi per uno staordinario
consiglio dei ministri,il nuovo decreto contro la violenza
negli stadi che sarà composto da 13 articoli. Come primo
provvedimento rimarranno chiusi al pubblico gli stadi rite-
nuti non a norma secondo le regole del ministro Pisanu,
che si riferiscono ad ogni impianto di capienza minima di
7000-7500 spettatori. Assolutamente proibiti pri-
ma,durante e dopo le manifestazioni sportive fumoge-
ni ,lanciarazzi e bombe carta. Sarà anche aumentata la
pena in caso di resistenza a pubblico ufficiale visto che si
parte da un minimo di 5 a un massimo di 15 anni.
In più divieto categorico di ingresso negli stadi per i tifosi

Non si vive di solo calcio

Qual è lo sport più amato
dagli Italiani? Ovviamente il
calcio. Niente di male, il cal-
cio è uno degli sport più pra-
ticati del mondo, quindi è
quasi ovvio che sia anche il
più seguito. Ma il problema
è: e se a qualcuno dovesse
piacere un altro sport? Io,
per esempio, preferisco il
basket, ma non mi si danno
molte possibilità per seguirlo
come vorrei, dato che ogni
mezzo dei media (radio, gior-
nali e tv) è puntato soprattut-
to sulle partite di calcio e sui
loro derivati. Mi è addirittura
capitato di vedere che veni-
vano trasmesse in televisio-
ne partite di calcio vecchie di
secoli piuttosto che i play-off
di basket o vari tornei di altri
sport; ovviamente non parlo
solo di Mediaset e delle reti
statali, che per un fatto di
ascolti sono quasi obbligati a
trasmettere quel che attira di
più, ma anche su i celebri
canali Sky non viene dato
molto spazio a sport
“alternativi”, e persino nei
giornali sportivi si parla di
qualsiasi cosa che riguardi il
calcio, mentre gli altri sport
vengono confinati in poche
pagine riassuntive. Purtroppo
succede quasi la stessa cosa
in ambienti più vicini a noi: in
Italia si trovano facilmente
campi da calcio di ogni di-
mensione, mentre è molto
più difficile praticare qualsiasi
altro sport, proprio per man-
canza di infrastrutture e luo-
ghi adatti; ed è un peccato,
dato che ci sono moltissimi
atleti italiani abilissimi in
sport diversi dal calcio, come
ad esempio nel ciclismo, nel
nuoto, nello sci e in molte
altre discipline: atleti pagati
meno del peggiore dei cal-
ciatori che, nonostante la
semi-povertà di mezzi ade-
guati, sono riusciti a diventa-
re dei campioni nei cosiddetti
“sport secondari”.
Andrea Calaresi
con precedenti penali( denuncie o diffide) da applicare
anche soltanto per prevenzione. Mai più biglietti per le
trasferte che verranno venduti in blocco dalla società o-
spitante a quella ospite(che poi li fa avere ai propri ultras
organizzati),ma d’ora in poi chi vuole seguire per l’Italia la
propria squadra dovrà munirsi di biglietto nominale.
Vietata qualsiasi collaborazione economica tra le società
e i suoi supporters.
Novità anche per quanto riguarda la cosiddetta flagranza
differita: se immortalati da foto o ripresi da telecamere
durante le azioni violente,i tifosi potranno essere prelevati
dalle forze dell’ordine anche a distanza di 48 ore dai fatti
e giudicati per direttissima. Infine tutti gli incontri in nottur-
na saranno anticipati al classico orario delle 15 e il turno
di campionato non disputato,ovvero la terza giornata di
ritorno, verrà recuperata probabilmente il 18 aprile.
Mario Nardone
L’ABC degli stadi a norma
Il decreto emanato dal consiglio dei ministri che non permetterà in
nessuno modo ai tifosi di entrare negli impianti non a norma, è
severo e intransigente, così come apprezzato.
Ma quali sono dunque gli stadi non in regola secondo la legge
Pisanu e cosa manca ad essi perché vengano promosso come
sicuri dall’osservatorio del Viminale?
In serie A al momento a offrire tutte le garanzie previste contro la
violenza calcistica sono soltanto l’“Olimpico” di Roma e quello di
Torino, il “Franchi” di Siena, il “Renzo Barbera” di Palermo e il
“Luigi Ferrarsi” di Genova, che però non è ancora del tutto a nor-
ma in quanto a brevi distanze dal carcere. Per quanto concerne
gli altri stadi italiani di serie A ecco la situazione:

• Il “Del Duca” di Ascoli (capienza massima 23 mila spettatori) è sprovvisto dei tornelli, del posto di polizia e della zona di pre-
filtraggio.
• “L’azzurri D’Italia” di Bergamo (26 mila spettatori) manca di posto di polizia e controllo biglietti nominativi.
• Il “S. Elia” di Cagliari è quasi a norma, ma manca la zona di prefiltraggio, in ogni caso ha il via libera per ospitare il pubblico.
• A Catania il “Massimino” è come noto sotto sequestro dopo i violenti scontri che sono cosatati la morte di Filippo Raciti, man-
cano inoltre le telecamere a circuito chiuso.
• Il “Castellani” di Empoli ( 17 mila) ha appena installato i tornelli e perciò può restare a porte aperte.
• Nello stadio di Firenze il “Franchi” (47.200), c’è da completare l’istallazione dei tornelli e le tribune sono troppo vicine alle
panchine.
• Il “Picchi” di Livorno manca di quasi tutte le misure di sicurezza necessarie.
• Per il “S. Filippo” di Messina (40.200) sono state contate tre mancanze: biglietti non controllati e ancora la duplice assenza di
polizia e zona di prefiltraggio.
• La scala del calcio, ovvero lo stadio “Giuseppe Meazza” di Milano grazie alla tempestiva aggiunta della recinzione esterna e
dei tornelli sarà accessibile per il momento ai soli abbonati.
• “L’Ennio Tardini” di Parma è in regola ma ha i tornelli troppo bassi (stadio comunque aperto per i tifosi).
• A Reggio Calabria il “Granillo” con il nuovo posto di polizia è perfettamente a norma.
• Il “Franchi” di Siena presenta un’unica anomalia: la capienza (15.300) è inferiore allo standard di 20.000 posti deciso dalla
lega.
• Al “Friuli” di Udine mancano tornelli, video sorveglianza, posto di polizia ed illuminazione esterna. Infine lo stadio di Verona è
sprovvisto di tornelli e di camera di sicurezza.
Mario Nardone
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 SAN VALENTINO

La leggenda vuole S. Valentino come l'autore indusse nel 1644 i cittadini a proclamarlo Pa-
di numerosi miracoli ma soprattutto è consi- trono di Terni. Ma la notorietà internazionale
derato Santo protettore degli innamorati o il di San Valentino si deve
santo dell'amore, poiché si tramanda che ce- alla leggenda, nata nei
lebrò il matrimonio fra il legionario romano paesi anglosassoni, se-
Sabino ed una giovane cristiana Serapia. Per condo la quale egli fos-
ordine di Placido Furio, prefetto di Roma, se solito donare ai
San Valentino venne decapitato il 14 febbraio giovani che lo an-
273 d.C. La sua colpa era quella di aver con- davano a salutare
giunto i due giovani con un sacramento reli- un fiore del suo
gioso cristiano anziché con l'antico rito paga- giardino.
no della festa della fertilità. La sua vita dedi- Tra due di questi
cata all'apostolato, consacrata dal martirio, giovani nacque un
amore che portò ad un
unione tanto felice che
molte altre coppie se-
guirono il loro esempio.
QUI TI AMO Da allora tutti noi fe-
steggiamo il 14 feb-
Qui ti amo. Negli oscuri pini si districa il vento. braio come la festa
Brilla la luna sulle acque erranti. dell’amore, cerchia-
Trascorrono giorni uguali che s'inseguono. mo il più bel regalo
La nebbia si scioglie in figure danzanti. per la persona che
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle. amiamo o con la quale festeggere-
O la croce nera di una nave. Solo. mo questo giorno ormai speciale.
A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima. S. Valentino in fondo è un giorno come un
Suona, risuona il mare lontano. altro, solo che quando esci di casa e ti guardi
Questo è un porto. Qui ti amo. intorno pensi che forse sprecare un sorriso in
Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde. più nel giorno degli innamorati non possa fa-
Ti sto amando anche tra queste fredde cose. re che bene. Io credo che sia una distrazio-
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono. ne, un giorno lavorativo che però si colora di
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àn- rosso e di felicità per molti di noi. Molte per-
core. sone probabilmente non lo festeggiano nem-
I moli sono più tristi quando attracca la sera. meno, non lo considerano neanche come u-
La mia vita s'affatica invano affamata. na festa, ma un sorriso scappa sempre quan-
Amo ciò che non ho. Tu sei cosi distante. do qualcuno ti augura “buon S. Valentino!!”.
La mia noia combatte con i lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi. Da molti anni però il 14 febbraio viene attac-
La luna fa girare la sua pellicola di sogno. cato e definito una festa inventata dal consu-
Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi. mismo per spillare soldi alle persone tra Na-
E poiché io ti amo, i pini nel vento vogliono canta- tale e Pasqua, un giorno creato dai commer-
re cianti di cartoline, peluche, e torte per abbin-
il tuo nome con le loro foglie di filo metallico. dolare creduloni come noi. Forse è così, ma
Pablo Neruda ammettiamolo: hanno avuto un idea origina-
le.
Francesca Tosarini