Spleen

Il giornale degli studenti del Tito Livio

Anno 1 - Numero 3
www.quellideltito.it/spleen

In bilico tra fuoco e democrazia

L’Italia e la guerra, L’Italia e le missio- nitense George W. Bush tenne un rismo, la cui durata era stimata intor-
ni di pace; due binomi apparentemen- discorso alla nazione sul luogo della no ai 30 anni.
te diversi e contrastanti fra loro per tragedia, in cui annunciava una lunga La prima tappa fu l’Afghanistan, noto
funzionalità, obbiettivi, principi, ma e difficile guerra al terrorismo interna- come paese ospitante le basi di Al-
che nella storia recente ci hanno dato zionale con lo scopo di esportare la Qa’ida, associazione terroristica con-
la prova contraria. Secondo l’articolo Democrazia nel mondo intero. siderata dalla CIA come responsabile
11 della nostra costituzione, l’Italia è Poco più di un mese dopo, in un cli- indiretta degli attacchi suicidi sul suo-
una nazione che ripudia la guerra ma di forte tensione, fra le lacrime e lo americano.
come strumento di offesa alla libertà lo sgomento del mondo intero, il Pre- segue a pag. 2
di altri popoli e come unico mezzo di sidente
risoluzione delle controversie interna- America-
zionali. Promuove e favorisce invece no, con A marzo abbiamo assistito a…
le organizzazioni rivolte ad assicurare l’appoggio di Fabrizio Capecelatro
pace e giustizia fra le nazioni. di alcune
Nei primi Abbiamo assistito preoccu- vincente. Abbiamo, poi, assistito
anni del pati alla crisi, o addirittura schifati all’acquisto di senatori
Ventune- caduta, del governo Prodi, da parte della destra per non
simo se- ma è davvero una spia di ridare la fiducia a Prodi e da
colo il mal governo? Credo, inve- parte della sinistra per riottener-
nostro ce, che sia da attribuire la. Un atteggiamento indegno,
Paese è esclusivamente alla risicata assunto da ambedue le coalizioni,
stato co- maggioranza che il gover- permettetemi, però, di ricordare
involto in no ha in Senato. È bastato, che ad iniziare tale vergognosa
tre guerre infatti, che due senatori, pratica è stata indubbiamente la
che non non un intero partito, non CdL con l’acquisto del senatore,
la interes- abbiano s o s t e n u t o eletto tra le file dell’Italia dei
savano l’esecutivo per farlo cade- Valori, Sergio De Gregorio.
diretta- re, mentre invece in tutte le Abbiamo, soprattutto, assistito al
mente, precedenti legislature non rapimento del giornalista Daniele
ma alle erano certo solo due voti a Mastrogiacomo, inviato in Afgha-
quali è fare la differenza. La cau- nistan per raccontarci le sorti
stata ob- sa, però, di una così scarsa della guerra iniziata nel 2001
bligata a maggioranza è indubbia- che, anche se ufficialmente con-
prender mente da attribuire ad una clusa, continua a fare vittime.
parte nel articoli a p. 6 e 7 bizzarra legge elettorale, Sebbene non sia prettamente il
rispetto di proposta ed approvata dal- caso di Mastrogiacomo, un gior-
un patto d’ausilio in caso di guerra nazioni la CdL, ma ora rinnegata. Non è, nalista e non un soldato, ma co-
che sancimmo con gli U.S.A. europee, allora, vero quanto ci è stato det- munque un italiano, credo sia
nell’Aprile del 1945, in seguito alla Italia com- to dall’opposizione che il gover- utile ricordare che quelli che per
liberazione dalle Armate Tedesche a presa, co- no sarebbe caduto per problemi noi sono eroi per altri sono inva-
Caserta. mincia la interni alla maggioranza, ma la sori ed ognuno li combatte come
All’indomani dell’attacco terroristico sua Guer- causa di tale crisi è evidentemen- può.
alle Torri Gemelle, il presidente Statu- ra al Terro- te questa legge elettorale utile
solo a rendere ingovernabile il
paese da parte della coalizione

IN PRIMO PIANO ATTUALITA’ SCUOLA

L’Italia e la guerra Playstation 3 in arrivo! Assemblee di istituto
Intervista doppia a 2 amici con La nuova consolle Sony è ormai Parte un ciclo di assemblee
opinioni diverse sulla guerre. In più approdata in Italia Saprà opporsi d'istituto su diversi temi
l’opinione dei Titoliviani con successo alla già affermata d'attualità che ci riguardano da
sull’argomento. rivale Xbox 360 della Microsoft? vicino.
.
articoli da p.2 a 5 articolo a p.8 articolo a p.9
 IN PRIMO PIANO

In bilico tra fuoco e democrazia

segue dalla prima
L’assedio ha provocato migliaia di 3200 uomini, con il compito di man- menti, 11 feriti e 27 vittime tutte ita-
vittime Afghane, centinaia fra quelle tenere la pace e proteggere le orga- liane. Inoltre secondo un rapporto
Americane ed europee, sacrificatesi nizzazioni umanitarie. Con questi risalente alla fine del 2005 il contin-
per il raggiungimento di un assetto ordini i nostri uomini erano stati gente italiano avrebbe ucciso 22
politico democratico filo-americano schierati nel sud sciita, con sede civili Iracheni, ferendone 35.
che si opponesse alla voce anti- principale nella città di Nassiriya. Cifre che sembrano relativamente
imperialista dei ridotte; ma non lo
Talebani, estre- sono affatto se con-
misti armati ar- sideriamo che i no-
roccati nel nord stri uomini erano
del paese che appena 3200 e so-
tuttora contrap- prattutto se conside-
pongono la loro riamo che la nostra
violenza a quella era una missione di
Americana. Sce- PACE.
nario differente Fatto qualche calco-
invece quello lo mi rendo conto di
Iracheno. Se quanto sia stato as-
infatti è compro- surdo partecipare
vata la complici- ad una guerra impo-
tà più o meno sta solo e unica-
diretta di paesi mente da motivazio-
c o m e ni poco limpide degli
l’Afghanistan USA e di quanto sia
con le rivendicazioni di gruppi terro- La partecipazione italiana in guerra stato inopportuno, nel rispetto dei
ristici quali Al-Qa’ida; ciò non è pe- fu alquanto mal voluta dall’opinione familiari delle vittime, spacciare la
raltro dimostrabile per l’Iraq, quindi pubblica Italiana, ma la decisione fu nostra come una missione “di pace”;
la scelta di attaccare l’Iraq è stata presa all’inizio 2006 dal governo le cifre sopra citate sembrano parla-
adoperata su supposizioni infondate Berlusconi che sosteneva di aver re di tutt’altro che pace; abbiamo
della CIA, in quanto questo paese è cercato senza successo di convince- dovuto cooperare con gli Stati Uniti,
stato completamente estraneo alla re alla rinuncia il presidente Ameri- abbiamo rispettato il patto ma abbia-
corrente terroristica nel corso della cano. Dopo il passaggio al governo mo perso tanti uomini, troppi, qual-
pur sanguinosa dittatura di Saddam Prodi (maggio 2006), il 2 dicembre cuno poteva anche degnarsi di pro-
Hussain. L’Italia ha partecipato a 2006 vengono ritirate le nostre trup- teggerci.
questa guerra con un contingente di pe dall’Iraq, con un bilancio di 8 rapi- Alessio Pezzana

Il Tito Livio contro la guerra

Tra le persone che abbiamo intervistato a scuola più della metà si è detta contraria a qualsiasi for-
ma di conflitto mentre tredici su cin- quanta hanno risposto alle nostre do-
mande dicendosi favorevoli ad alcune guerre,quando i
tentativi di pacificazione diplomatica non bastano.
Tra questi ultimi, otto sono convinti che la
guerra in Iraq era ne- cessaria,quattro che il
conflitto nello stato iracheno è stato giusto
e nove che si dciono favorevoli al conflitto
che probabilmente scoppierà in Iran.

Martina e Irene

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 IN PRIMO PIANO

Giro, giro tondo calpestata e derisa Guerra che ammazzi come animali
Che ruoti lontano dal Terra dell’avidità che ti
tutte le genti. Ripudio te, io
mondo disprezza Guerra mediatica, Che credevo a quel dio
Distrutto dalla guerra Terra che dagli uomini guerra d’azione Che una volta disse
Cadiamo tutti per terra sei stata uccisa. Guerra studiata, guer- siam tutti uguali
ra veloce
Terra di sangue, terra Giro, giro tondo Guerra fatta Giro, giro tondo
di confine Che ruoti lontano dal dall’uomo coglione Che non ruoti più in-
Terra di fucili, terra di mondo Guerra fatta torno al mondo
sfarzi ed ori Distrutto dalla guerra dall’uomo feroce. Sei stato distrutto dal-
Terra che vivi un orrore Cadiamo tutti per terra la guerra
senza fine Giro, giro tondo Che ha fatto morire per
Terra non hai più albe- Guerra di civiltà, Che ruoti lontano dal sempre la terra.
ri, prati e fiori. guerra di pace mondo
Terra che un tempo re- Guerra d’aerei, guerra Distrutto dalla guerra Giulia Fossi
gnavi con la tua bel- di bombe intelligenti Cadiamo tutti per terra
lezza Guerra che urla, guer-
Terra distrutta, terra ra che tace Guerra che ci uccidi

3
 IN PRIMO PIANO

«La guerra: a volte l’unica soluzione»

Nome? dono migliaia di innocenti parlo di Hitler, di Mussoli-
Alessandro civili. Lo sarebbe quella in I- ni, di Franco, di Stalin, di
ran? Mao Zedong ecc. tutti loro
Anni? lo era quella in Afghani- Attualmente si sta movi- hanno esercitato il loro
17 a giugno stan? mentando la diplomazia, potere con oppressione e
Si la guerra in Afghanistan nella quale ripongo davve- violenza, ma come pensa-
Professione? è stata una pronta e im- ro poca fiducia, ma se te che li abbiano sconfitti?
studente mediata risposta alla stra- questa fallisse, una ipoteti- Sicuramente nessuno di
ge dell’11 settembre, ri- ca guerra all’iran, se orga- loro è stato eliminato con
Guerrafondaio? sposta che ha permesso nizzata saggiamente e fiori e caramelle. Penso
No ai paesi occidentali di far con la collaborazione di che ricorrere alle armi ci
capire ai terroristi di tutto il paesi che fino ad ora sono abbia salvato.
Quindi come pensi si mondo che non hanno rimasti nell’ombra, andreb-
debbano risolvere le spaventato né intimorito, be a colpire una delle più Può esistere un mondo
controversie internazio- che si combatterà ogni grandi risorse, economi- senza guerre?
nali? possibile minaccia terrori- che e sociali, del terrori- Certo è un bel sogno, ma
Innanzitutto vorrei premet- stica con la massima deci- smo. un mondo senza guerra
tere che a mio modesto sione e con la giusta du- bisogna volerlo tutti e sin-
parere ci sono diversi tipi rezza. Forse non si sono Esistono missioni di pa- ceramente preferisco una
di “controversie internazio- ottenuti i risultati progetta- ce? società che reagisca an-
nali”. Se per “controversie ti, ma sono convinto che Esistono missioni che che violentemente per tu-
internazionali” si vuole con la guerra in Afghani- hanno come unico scopo telare i propri cittadini che
intendere l’abbattimento, stan, i governi di tutti i pa- quello di aiutare una popo- una società dove si viva di
per mezzo di aerei dirottati esi alleati contro Osama e lazione in difficoltà. Esisto- rosei sogni senza guarda-
da kamikaze, delle Twin compagni, hanno restituito no spedizioni umanitarie re come davvero stanno le
Towers che ha causato alla popolazione almeno che portano aiuto concreto cose al mondo.
più di 3000 civili americani un po’ della serenità e del- con attrezzature specifi-
morti, una risposta dal pu- la sicurezza persa dopo gli che a che ne ha bisogno,
gno duro mi sembra la più attacchi terroristici. missioni in cui non servo- Concludi con un
adeguata, se per no armi.
messaggio alle vitti-
“controversie internaziona- Quella in Iraq?
li” si vuole intendere una No la guerra in Iraq è stato Lo era quella in Iraq? me di guerra.
tiranno che per decenni ha un errore dettato dalla vo- Hanno tentato di farla di- Ognuno di voi deve cerca-
fatto letteralmente a pezzi lontà degli stati uniti di ventare missione di pace re di non dimenticare il
i suoi connazionali, la- togliere di mezzo Saddam in un secondo momento significato della parola
sciando i resti di questi, inHussein e ovviamente ottenendo un pessimo ri- onore: voi avete onorato
sacchi della spazzatura dagli evidenti interessi sultato, ma col tempo la voi stessi, avete onorato le
davanti alle porte dei loro economici per i signori del situazione si va stabiliz- vostre famiglie, avete ono-
parenti, non vedo altre petrolio. Tutto ciò ha por- zando. rato tutte le persone che in
soluzioni che la via milita- tato ad una frettolosa ed voi confidano e avete ono-
re. imprecisa progettazione rato la vostra madre pa-
ed attuazione di questa Ricorrere alle armi è tria, anche se ciò non sarà
vasta operazione militare. sempre stato sbagliato di consolazione ne a voi
Tutte le guerre sono giu- Ritengo però che, preso nel corso della storia? ne ai vostri cari, ricordate-
ste? atto di che errore sia stato Secondo me non si do- vi sempre che con il vostro
Assolutamente no aver iniziato questa guer- vrebbe parlare di “giusto o coraggio, con la vostra
ra, sarebbe errore ancora sbagliato”, ma di necessa- tenacia ed anche con la
Perché? maggiore fuggire dall’iraq, rio o meno. vostra morte avete contri-
Perché le operazioni mili- poiché così facendo si Guardiamo la storia non buito alla realizzazione di
tari diventano “guerre” giu- infonderebbe molta fidu- troppo lontana, quella par- quella grande opera che è
ste quando non si ottengo- cia nel movimento terrori- te di storia che avrebbe la democrazia.
no risposte favorevoli, ma stico, che porterebbe ine- potuto incidere anche sul
solo atti terroristici che vitabilmente ad una rea- nostro futuro: tutto il ‘900 è
mirano a colpire uno zione ancora più violenta stato dominato da dittatori,
“stato” , che invece ucci- di quelle viste fino ad ora. non voglio fare distinzioni,

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«Le parole meglio delle bombe»
Nome?
Iacopo
Anni?
17
Professione?
studente
Pacifista?
Se per pace si intende
ciò che è opposto alla
guerra, certamente.
Quindi come pensi si
debbano risolvere le
controversie interna-
zionali?
Tutto ciò che scatena
una guerra non sono le
“controversie” ma motivi
puramente economici la
guerra è esclusivamente
economica ed esclusiva-
mente a vantaggio dei
più potenti, di una sola
class sociale. E poi non
dimentichiamoci che esi-
ste la diplomazia, i diplo-
matici vengono pagati
per risolvere i cosiddetti
“problemi” tra due o più
nazioni. Le parole solita-
mente funzionano meglio
delle bombe.
Esiste una guerra giu-
sta?
Nessuna guerra è giusta,
solo per il fatto che si
possa definire tale. La
guerra è uno strumento
di offesa poiché senza
offesa non sarebbe ne-
cessaria neanche una
presunta difesa
Perché?
Innanzitutto perché la
guerra porta morte e poi
perché la violenza non
risolve mai nulla, perché
IN PRIMO PIANO
non è uccidendo migliaia plomazia internazionale Io penso che possa es-
di soldati, né a maggior si è mobilitata già da me- sere creato ma che, pur-
ragione di civili che si si per impedire all’Iran di troppo, non succederà
ottiene un risultato. La proseguire e perseverare mai, non si può negare il
guerra non è altro che nel progetto atomico passato, non si può ne-
una macchina dalla qua- gare che la guerra esiste
le deriva morte- Esistono missioni di da più di 2000 anni. Non
pace? penso si possa eliminare
lo era quella in Afgha- Esistono missioni che la guerra ma si può sem-
nistan? hanno come unico scopo pre sperare che i massa-
Non vi erano nemmeno quello di aiutare una po- cri finiscano.
le condizioni per interve- polazione in difficoltà.
nire in Afghanistan. Esistono spedizioni uma-
L’intervento lampo di nitarie che portano aiuto Concludi con un
Bush non ha portato ad concreto con attrezzature messaggio alle vitti-
alcun frutto. Si voleva specifiche a che ne ha
trovare Bin Laden? Beh bisogno, missioni in cui me di guerra.
dopo 6 anni ancora non non servono armi. Spero che il sacrificio
si è visto! Eppure i civili delle vostre vite non
Afgani sono morti, eppu- Lo era quella in Iraq? venga dimenticato e
re i militari della coalizio- Assolutamente no! quella che sia servito ad
ne sono morti, eppure in in Iraq, per quanto riguar-
insegnarci che la
Afghanistan la gente è da in contingente italiano
incazzata con tutti gli oc- non è altro che una guer- guerra non porta nul-
cidentali, tutto perché? ra camuffata da missione la di buono. Così cita
Per nulla! di pace. I nostri militari l’articolo 11 della Co-
sono stati i mandati in stituzione Italiana: “
Quella in Iraq? Iraq, a Nassirya, per mo- L'Italia ripudia la
Ovviamente no! se per rire, per sparare e non
quella in Afghanistan si per riportare la pace. guerra come stru-
può trovare una spiega- mento di offesa alla
zione, seppure apparen- libertà degli altri po-
te, per quella in Iraq Ricorrere alle armi è poli e come mezzo di
nemmeno quello. La sempre stato sbagliato risoluzione delle con-
guerra scatenata in Iraq nel corso della storia?
troversie internazio-
dagli americani no era Penso proprio di sì,
altro che una guerra per un’eccezione si può fare nali; consente, in
il petrolio, per i soldi, per per quei paesi che sono condizioni di parità
l’economia. Non di certo stati attaccati, e per quei con gli altri Stati, alle
per spodestare Saddam, paesi che hanno lottato e limitazioni di sovrani-
certamente dittatore cri- combattuto solo ed e-
tà necessarie ad un
minale, ma anche alleato sclusivamente per la pro-
degli U.S.A. nella guerra pria libertà e/o indipen- ordinamento che as-
Iraq-Iran. D a l denza e che hanno dovu- sicuri la pace e la giu-
20/03/2003, g i o r n o to obbligatoriamente usa- stizia fra le Nazioni;
dell’invasione sono oltre re la violenza per la pro- promuove e favorisce
650.000 persone, que- pria causa.la violenza fa le organizzazioni in-
sto, penso basta e avan- p u r t r o p p o parte
za. dell’indole umana e la ternazionali rivolte a
storia lo dimostra. tale scopo.”
Lo sarebbe quella in
Iran? Può esistere un mondo
Assolutamente no! la di- senza guerre?
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 INCHIESTA

Tutto termina in pregiudizi

La disperazione, la rabbia, il puro gu-
sto di trasgredire, la noia,
l’appartenenza ad un gruppo, o forse
più semplicemente la fragilità umana,
spesso sono questi i motivi che spin-
gono qualcuno ad accettare una can-
na, ad annuire quando qualcuno ti
offre di tirare su un striscia di cocaina,
o ad allungare la mano e prendere tra
le dita una semplice pastiglia colorata;
e noi accettiamo, e noi annuiamo e noi
allunghiamo la nostra mano. Non se-
guiamo quella vocina che dentro di noi
si è ammutolita, quella vocina che
spesso ci aveva salvato ma che in
quel momento ha smesso di suggerire
cosa è giusto o cosa è sbagliato per-
ché, sotto il peso di preoccupazioni, di
dolore, di tristezza, non ha più la forza
di parlare, oppure, se anche urlasse di
fermarci, saremmo talmente eccitati
che nemmeno la sentiremmo, in fondo
forse non la vogliamo sentire. Poi la
stanza si annebbia, poi i dolori si al-
leggeriscono, poi il sorriso fa capolino
su di un viso che probabilmente è da
troppo tempo che tiene il broncio, poi
ci sentiamo al centro del mondo, poi
non esistiamo più, perché è quella la
sensazione no? Poi è come non esi-
stere, potrebbe crollare il mondo sotto
i nostri stessi piedi ma non ci importe-
rebbe perché noi non esistiamo. Ecco
allora che la mattina successiva, o
anche solo quando ci passa l’effetto
paradisiaco, siamo nella stessa realtà,
siamo ancora qui. Ma una cosa è
cambiata, una sola piccola cosa: hai
provato ciò che nemmeno pensavi che
esistesse e ti è andata bene perché a
differenza di quello che fino ad allora
hai sentito dire da medici e famigliari,
sei sopravvissuto, riesci a pensare e a
muoverti anche se un po’ intorpidito e
intontito. “Ho solo provato, non capite-
rà più lo giuro!” ecco cosa ti dici.
Spesso è davvero così, spesso quella
serata è messa da parte e ricordata
come un’esperienza assurda, ma a
volte no, a volte le promesse che ave-
vi fatto a te stesso crollano. “Va bene
sta volta lo faccio ma è davvero
l’ultima, in fondo l’altra volta mi è an-
data bene!” un pensiero istantaneo, e
poi ecco che la seconda esperienza ti
travolge come un fiume in piena, sen-
za che la tua forza di volontà, o quel
poco che credevi di avere, senza che
intelligenza e responsabilità possano
fare qualcosa per fermarti. E così con-
tinuerai, serata dopo serata, i paletti
che ti sei imposto un tempo slitteranno
una volta dopo l’altra. Così dopo mesi
a volte dopo anni ci domandiamo per-
ché le persone ci definiscano drogati,
perché quel aggettivo che un tempo
noi medesimi attribuivamo a vagabon-
di al lato della strada, a loschi individui
che vivevano la notte, ora è associato
al nostro nome. A qualcuno potrebbe
piacere, qualcuno potrebbe sentirti
importante, provare compiacimento
nel sentirti definire drogato, ma ciò
che non ha capito è cosa sta dietro
questa definizione. Il mondo considera
chi fa uso di droga, a meno che non si
stia parlando di giovani rampolli di
nobile famiglia, un perdente, una per-
sona non responsabile, stupida e falli-
ta, un bruciato insomma. I pregiudizi
che la società ha nei confronti di que-
ste persone derivano a parer mio da
due cose: primo dalla preoccupazione
che ognuno prova quando vede che il
mondo si rifugia in mondi posticci per
scappare dai problemi, essendo tutti
noi talmente viziati dalla vita da crolla-
re spesso e volentieri davanti alla mi-
nima complicazione. Ciò porta a voler
a tutti i costi differenziarci da questa
categoria di persone, a additarli come
“DROGATI” per sottolineare che noi,
gente “SANA” non abbiamo nulla a
che fare con loro, che noi abbiamo la
forza per affrontare tutto. Secondo
dalla paura, dalla paura sfottuta di
ammettere che siamo esseri umani
come loro, che forse anche se ci sem-
bra impossibile, un giorno potremmo
arrivare a capirli, seppur non appro-
vando la loro scelta, temendo
l’ammettere a noi stessi che anche noi
potrebbe in lontano futuro crollare. Io
credo che chi si droga quasi sempre
sia stupido, spesso annoiato, a volte
solo distrutto. Ritenere un gravissimo
errore drogarsi non deve significare il
considerare chi lo fa un debole, per-
ché io credo o almeno spero che die-
tro questo gesto ci sia una motivazio-
ne, probabilmente tutti voi la confide-
rete assurda, nulla giustifica un tale
gesto, non è vero? Eppure tutti noi
siamo diversi, ognuno di noi vive i do-
lori, i problemi, le frustrazioni in modo
diverso, e chi sputa sentenze in faccia
a chi nella via vita non ha trovato la
forza di rialzarsi una volta toccato il
fondo, dovrebbe chiedersi: “e se capi-
tasse a me?”. Inutile giudicare, alzia-
mo le chiappe dal piedistallo di supe-
riorità che ci siamo costruiti sulla base
di precaria integrità morale e cerchia-
mo di aiutare chi in quel momento è
più debole di noi, perché siamo come
lui in fondo anche se spesso ce ne
dimentichiamo.
Francesca Tosarini

Per droga si intende qualsia-
si sostanza naturale o di sin-
tesi che cambia il comporta-
mento di colui che ne fa uso.
Ma perché ci si droga? I mo-
tivi che inducono ad utilizzare
queste sostanze sono molte-
plici e sicuramente si diffe-
renziano da individuo ad indi-
viduo. Infatti, le cause del
consumo di droghe devono
inserirsi nella matrice sociale,
culturale e istituzionale; il
contesto sociale, lo stile di
Perché ci si droga?
vita e la famiglia influenzano
notevolmente sull’utilizzo di
sostanze stupefacenti.
Spesso il desiderio di evade-
re da una società che ha co-
stumi e stili di vita che non si
condividono e il rifiuto ideolo-
gico della propria società
contribuiscono e possono
portare le persone all’abuso
di determinate sostanze. Non
possiamo certamente trala-
sciare le cause personali,
distinte per ogni persona,
possono ad esempio essere
la curiosità, l’evasione dalla
noia e dalla quotidianità.
Ultimamente, però, sono stati
condotti degli studi
all’università di Cambridge
che affermano che alcuni
individui sono predisposti al
consumo di droga fin dalla
nascita; differenze fisiche
nella struttura del cervello
potrebbero variare le proba-
bilità di esposizione ai narco-
tici. I ricercatori inglesi hanno
messo in relazione la struttu-
ra cerebrale di alcune cavie
con la loro attrazione per gli
stupefacenti.Le cavie che
presentavano meno recettori
di dopamina si sono dimo-
strate da subito più impulsi-
ve, hanno cercato con più
affanno una seconda dose.
Questa scoperta apre la stra-
da verso nuove cure contro
la tossicodipendenza.
Glenda Campolunghi

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 INCHIESTA

Legalize it?
Euforia, benessere, pace e fiducia in
se stessi: solo questi gli effetti della
cannabis? Giunto a noi europei sulle
carovane di Marco Polo, l’oro indiano
era coltivato dagli asiatici già nel lonta-
no 4000 A.C., utilizzato perfino a sco-
po terapeutico. Se ne parla spes-
so,rientra tra i temi scottanti della no-
stra generazione e anche famosi can-
tanti si sono spesso schierati con
l’approvazione dei fan e il ricorrente
dissenso dei genitori. Ma che posto
assume oggi nel 2007?
Nausea,emicranie,ansia,diminuzione
della memoria a breve termine e calo
della coordinazione. Questo il lato o-
scuro della cannabis. Eppure,intesa
come momento di aggregazione so-
ciale e nascosta sotto lo
pseudonimo di “droga legge-
ra”,tra i ragazzi di età compresa
tra i 15 e i 25 anni il fenomeno mari-
juana conquista una posizione sempre
più di rilievo tra le problematiche dello
stato, a tal punto da discuterne la le-
galizzazione.
In Italia è reputata illegale, ed è
inserita nelle stesse tabelle di eroina e
cocaina(non è ammessa quindi la dif-
ferenziazione ufficiale tra droga legge-
ra e pesante). La legislazione attual-
mente vig ente (decreto Fini-
Giovanardi) fissa limiti quantitativi di
principio attivo contenuto, superati i
quali si prefigura il reato di spaccio. La
coltivazione di canapa è punita con
6—20 anni di reclusione, sequestro di
passaporto e patente di guida e un
percorso di recupero in struttura per
tossicodipendenti.
Sotto il nome di droga leggera sono
comprese la marijuana(“erba”)e
l’Hashish(“fumo”), agenti vegetali deri-
vati dal fiore della canapa,un tipo di
pianta adattabile a diversi tipi di
terreno e clima e quindi molto
facile da coltivare.
Cosa comporterebbe l e g i t t i - qualcosa di comune e lecito perdendo
marla?
Legalizzare questa sostanza signifi- le?
cherebbe per lo stato autorizzare
l’utilizzo di un prodotto che se usato
regolarmente può provocare danni
permanenti ed è evidente come un
ente pubblico non possa consentire lo
spaccio di una droga che mette in pe-
ricolo se stesso e i suoi cittadini. Basti
pensare a cosa accadrebbe se un
dipendente o uno studente si presen-
tasse sul posto di lavoro dopo aver
consumato erba ed essendo ancora
sotto il suo effetto. Oltretutto con la
sua legittimazione noi stessi dovrem-
mo ammettere che la società ne ha
bisogno,e che quindi si tratti di una
sorta di dipendenza su larga scala.
In secondo luogo è però necessario
tenere in considerazione che con la
legalizzazione delle droghe leggere
sarebbe ovvia conseguenza la dimi-
nuzione dello spaccio stesso,in quanto
i ricavi dei venditori calerebbero a pic-
co,sostituiti dal monopolio dello stato
(come normalmente accade con le
sigarette).
Bisogna poi chiedersi quale sia il vero
motivo per il quale ancora
oggi i ragazzi fanno uso di
marijuana. La risposta si trova
nell’omologazione,nella evasione delle
regole e soprattutto nella trasgressio-
ne. E con la sua legalizzazione,non
diventerebbe la cannabis qualcosa
di legittimo, non sarebbe piuttosto
così l’attrazione del pubblico giovani-
Martina 5^E & Ludovica 5^C

Cantico dei drogati

Ho licenziato Dio gettato via
un amore
per costruirmi il vuoto nell'ani-
ma e nel cuore
Le parole che dico non han più
forma né accento
si trasformano i suoni in un
sordo lamento
Mentre fra gli altri nudi io stri-
scio verso un fuoco
che illumina i fantasmi di que-
sto osceno giuoco
Come potrò dire a mia madre
che ho paura?
Chi mi riparlerà di domani
luminosi
dove i muti canteranno e tace-
ranno i noiosi
di Fabrizio De Andrè
Quando riascolterò il vento tra
le foglie
sussurrare i silenzi che la sera
raccoglie
Io che non vedo più che folletti
di vetro
che mi spiano davanti che mi
ridono dietro
Come potrò dire la mia madre
che ho paura?
Perché non hanno fatto delle
grandi pattumiere
per i giorni già usati per queste
ed altre sere
E chi, chi sarà mai il buttafuori
del sole
chi lo spinge ogni giorno sulla
scena alle prime ore
E soprattutto chi e perché mi
ha messo al mondo
dove vivo la mia morte con un
anticipo tremendo?
Come potrò dire a mia madre
che ho paura?
Quando scadrà l'affitto di que-
sto corpo idiota
allora avrò il mio premio come
una buona nota
Mi citeran di monito a chi cre-
de sia bello
giocherellare a palla con il
proprio cervello
Cercando di lanciarlo oltre il
confine stabilito
che qualcuno ha tracciato ai
bordi dell'infinito
Come potrò dire a mia madre
che ho paura?
Tu che m'ascolti insegnami un
alfabeto che sia
differente da quello della mia
vigliaccheria.

7
 ATTUALITA

PS3: la nuova generazione è qui

Dopo le due versioni che hanno lette-
ralmente sconvolto il mondo
dell’intrattenimento virtuale ed inter-
nazionale essendone stati venduti
milioni di esemplari in tutto il mondo,
l’Europa è pronta ad accogliere
l’ultimo capitolo dell’epica saga pro-
dotta dalla Sony: la PlayStation 3!
Questa favolosa console di nuova
generazione sarà ufficialmente in
commercio nel nostro paese a partire
dal 22 marzo, mentre in Giappone e
negli U.S.A. ci smanettano su già dal
novembre scorso. Da noi arriverà
soltanto una delle due versioni pro-
gettate, quella con disco da 60 GB
completa di tutte le funzionalità come
la connessione Wi-Fi (ottima per
internet e per la connessione con
l’altro dispositivo Sony, la PSP), il
lettore memory card è una barra cro-
mata anti-polvere. Prezzo di lancio
599 euro.
Una delle più importanti novità della
PS3 è la qualità della grafica notevol-
mente migliorata grazie al processore
centrale denominato Cell, capace di
un elaborazione pari ai migliori Pc,
ma soprattutto grazie alla tecnologia
di Blu-Ray Disc che permette la visio-
ne di giochi e film in alta definizione
addirittura fino alla risoluzione di
1920x1080 pixel. Attraverso l’Hard
Disk della console è possibile imma-
gazzinare file musicali, foro, video
ottenuti da qualsiasi cd o dvd oppure
acquistandoli dal P layStation
NetWork. Questo è il nuovo servizio
offerto dalla PS3 che comprenderà
ha navigazione in internet, un siste-
ma di chat e di posta, la possibilità di
giocare on.line e uno store dove ac-
quistare accessori per il prodotto.
Esteticamente è piuttosto ingombran-
te, pesa 5 kg, e misura
325..X274mm. un’altra innovazione è
costituita dal JoyPad, chiamato SIXA-
XIS, quasi per tutto identico al vec-
chio Dualshock per PS1 e PS2 è pe-
rò più leggero e soprattutto wireless,
questo permette di giocare contem-
poraneamente a ben sette persone
con divertimento assicurato.
I giochi per la nuova PS3 già ultimati
sono ancora pochi, ma tra questi il
più diffuso è Resistance- Fall Of Man
1. soprattutto giochi di guerra dal rea-
lismo sorprendente. Questo e molto
altro è la Ps3 la nuova era del virtual
entertainment.
Mario Nardone

La nuova censura
Io e le strade di Milano. Ol-
tre alle polveri di sottile si
sta aggirando anche altro
per Milano. Devo cercare
un libro,un libro per me.
Tornato a casa faccio le
mie dovute ricerche su
internet e scopro che que-
sto libro non è trovabile per-
ché non lo leggerebbe nes-
suno quindi non solo non è
in commercio, non è nem-
meno stato tradotto in italia-
no. E il motivo di tutto ciò?
Semplice. Accendo la tele-
visione. Cosa c’è in televi-
sione? Esclusivamente ciò
che attrae la gente;ciò che,
come si dice in gergo, fa più
audience. Ebbene,cosa
piace di più a questo nuovo
mondo sorto dalle ceneri
della seconda guerra mon-
diale? Solo ciò che istanta-
neamente attrae più la sua
vista, non importa come o
perché, solo che lo attragga
abbastanza affinché il suo
dito non digiti quel pulsante
del telecomando che gli
faccia cambiare canale.
Anche se ciò accadesse
non cambierebbe molto, un
nuovo canale pronto a stu-
pire con scene di sesso o
sangue sarebbe nuovamen-
te pronto ad attrarre lo spet-
tatore, poi si interrompereb-
be per poter mostrare 5
minuti di pubblicità e poi
continuerebbe con altri 10
minuti di spettacolo. È an-
che vero che nessuno di-
venta un assassino guar-
dando programmi violenti in
tv, però, se pensiamo che
ognuno di noi la guarda
almeno un’ora al giorno, se
non di più, allora non si può
dire che non influisca su di
noi. Essa è, invece, il mez-
zo che più incide su di noi
dopo le persone che fre-
quentiamo, ma tale influen-
za non ci è nota, perché
non ci pensiamo o perché
non abbiamo tempo o vo-
glia di farlo. Perciò quali
sono i nuovi valori della so-
cietà? Forse la pace, ovve-
ro mettere sui nostri terrazzi
qualche bandiera con i co-
lori dell’arcobaleno? Io direi
di no. I nuovi valori sono
come poter fare i soldi, non
importa se onestamente o
meno, per poter comprare
ciò che non ci serve se non
ad essere considerato un
grande uomo all’interno
della società; ed ancora
come non lavorare e al con-
tempo fare i soldi, come
non pagare le tasse e come
odiare la gente diversa da
noi,meglio ancora se sono
islamici terroristi. Certo è
vero che questo ricalca solo
una tendenza che si sta
formando all’interno della
società e non un comporta-
mento utilizzato da tutti e in
ugual misura ma è, sicura-
mente, quanto ci trasmette
la televisione d’oggi. E lista o uno scrittore di ro-
quindi, se la censura è un
mezzo capace di far tacere
una certa voce affinché
un’altra possa parlare da
sola non possiamo forse
dire che oramai tutto ciò
che fa audience censuri la
cultura? È mai possibile che
ciò che i mezzi di comuni-
cazione propongono sia
scelto, non per il suo valore
reale e la sua capacità di
rendere migliore una perso-
na, ma per la sua capacità
di attrattiva? Non vi sembra
che vi sia un problema fon-
dato alla base della società
stessa? Succede, così, che
chi vuole acculturarsi e chi
ama tutto ciò che gli può far
capire meglio il mondo,nel
momento in cui deve guar-
dare la televisione o com-
prare un libro non trova ciò
che gli interessa. Ai giorna-
li,ai telegiornali e ai libri non
interessa la realtà, interes-
sa quanto essa sia capace
di fare audience e anche
quando essa fa audience
perché non modificarla o
non esporla solo attraverso
i fatti più eclatanti trala-
sciando quelli più noiosi?
Non credete che un giorna-
manzi storici per fare suc-
cesso debba seguire altre
regole piuttosto che espri-
mere la realtà dei fatti nella
sua completezza? Questo
non significa censurare la
verità? E non sarei sincero
con voi se non vi dicessi
che esistono programmi
culturali e libri interessanti
ma quanto essi potranno
opporsi a questo fenomeno
anticulturale su cui contano
molti partiti politici per otte-
nere più facilmente i loro
voti loro voti?
Quanto la cultura e la civiltà
possono contro gli interessi
economici e i loro detento-
ri?
Daniele Gavazza

8
 SCUOLA

Assemblee di istituto:
ricomincia il dibattito
Come previsto dal regolamento gli stu-
denti hanno diritto ad un’assemblea
d’Istituto al mese convocata su richiesta
degli stessi e autorizzata dal Dirigente.
Nel nostro programma elettorale aveva-
m o p r e v i s t o
un’assemblea ogni me-
se-mese e mezzo, e
questa volontà era sca-
turita dalla nostra voglia
di mantenere sempre
viva l’informazione nella
scuola sui temi di attua-
lità.
Mentre la prima assem-
blea d’Istituto, quella di
novembre, si basava
sulla presentazione
della lista e del programma, le assemble-
e che vorremmo invece proporre in futuro
riguarderanno tematiche attuali.
Solo ora però, dopo autogestione e setti-
mana scientifica, riusciamo a riprendere il
nostro progetto iniziale e i nostri buoni
propositi. Un’assemblea d’Istituto è infatti
già prevista per il mese di marzo e riguar-
derà molto da vicino il nostro Istituto, ab-
biamo infatti appreso dall’ultima assem-
blea dei rappresentanti di classe che non
vi è all’interno della scuola un clima sem- l’educazione civica, tematica che
pre pacifico, e che spesso le comunica- all’interno del nostro orario scolastico non
zioni non arrivano a tutta la componente viene affatto trattata e che invece a no-
studentesca. stro parere è molto utile conoscere so-
Vorremo inoltre dare un resoconto dei prattutto per coloro i quali fra qualche
progetti e delle anno si troveranno catapultati nel mondo
iniziative che ab- del lavoro, ma anche per chi già ora o a
biamo cercato di breve dovrà ad esempio votare senza
intraprendere e essere ancora a conoscenza di cosa sia
che non sempre una camera dei deputati o un emenda-
sono state accolte mento legislativo.
dagli studenti, a L’altra proposta riguarda invece il tema
questo proposito della violenza fra i giovani, argomento a
vorremmo inoltre noi vicino non solo perché ci coinvolge
capire quali siamo direttamente ma anche perché dopo gli
gli interessi di ultimi episodi di violenza abbiamo pensa-
quest’ultimi anche to che fosse giusto lasciare un po’ di spa-
i n v i s t a zio a una tematica così importante. A
dell’assemblea d’Istituto già programma- discutere con noi riguardo a ciò sarà un
ta per aprile che dovrebbe trattare e di- professore laureato in psicologia.
scutere la tematica del “nuovo proibizio- Ma visto che siamo in democrazia e che
nismo”. il nostro scopo è quello di far lavorare i
La scelta di questa è stata ponderata a vostri cervelli, saremmo assolutamente
lungo, e il proibizionismo ci sembrava felici di ricevere qualche vostra proposta
che potesse riguardare tutti da vicino, riguardo alle future assemblee d’Istituto,
soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti ma anche di venire a conoscenza dei
che hanno coinvolto il nostro paese. vostri dissensi, se ce ne fossero, riguardo
Per i prossimi due mesi abbiamo già in a quelle già proposte da noi.
mente altre due proposte, una riguarda Federica Ioppolo

L E T T E R E A L L A R E D A Z I O N E
Amore insano No all’inglese in 5F
Io sono un personaggio. Finzione veritiera. Sono una traccia del tuo cd preferito che continua Sono una dei quattro ragazzi
a saltare. Quella che ti fa più male, ma che devi sentire ripetutamente infinite volte. “ because che secondo il modesto pa-
you kill me….cause you kill me….cause you kill me….”. sto assistendo ad uno sdoppiamento rere del compagno della 5F
di personalità, non vedo l’ora di riuscirci. La parte di me che hai ucciso sta rinascendo putre-
verrà tagliata fuori dal mon-
fatta, come una macchia di colore che si sparge sul mio petto. Vischiosa sgorga da dentro. Il
rosso che ho dentro di me non uscirà quando mi porterai via da qui. Perché non lo posso per- do. Vorrei sottolineare i modi
mette….se solo volessi potrebbe liberarsi in un qualunque momento. Il rosso e l’altra mia scorretti con cui alcune per-
metà, quella irrazionale che ti ama. Sento l’odore acre che emana il mio stesso cadavere mai sone hanno agito per dan-
sepolto. Ora vuole un corpo nuovo e mi scorticherà la pelle dai muscoli per rivestirsi di neggiare l’unità della classe,
un’apparenza viva. I miei occhi piangeranno fino a diventare asciutti e starò sdraiata a terra usando mezzucci e menzo-
la sciandomi calpestare dal dolore. La mia gola arsa si lacererà e usciranno parole rinchiuse gne. Concludo dicendo che
per troppo tempo, diventate lame affilate per me e per te. Voglio ammanettarmi a te così sarò ognuno è libero di studiare o
sicura che non mi lascerai mai. Sono malata di te. Voglio averti. Ti amo. L’ho detto…io ti meno l’inglese, senza che
amo ancora e non so se ho mai smesso di farlo. Hai ucciso il mio ego, sdoppiandomi in questo qualcuno giudichi o almeno
personaggio vuoto e parziale. Hai ucciso i miei sentimenti a lungo oppressi dalla luce del
che abbia il coraggio di dire
buonsenso. Il cadavere puzza. Questo odore no mi si toglie dalla pelle anche se ci provo tutti i
giorni. “ama davvero chi trema a dire ti amo”. E io voglio gridartelo in faccia, guardandoti in faccia quello che pensa,
negli occhi e spostandoti i capelli indietro con la forza delle mie parole. E poi, con la schiuma senza fare scenate e mettere
all’angolo della bocca, rotolare giù da quei gradini testimoni senza più anima che regga i mio in piazza gli affari della clas-
corpo. E piangerai. Ma io non ci sarò. Prima credevo di poterti vedere dall’altro di un bel se. Rispondo anche alla do-
posto chiamato paradiso. Ma ora penso che dentro al corpo morto si siamo solo vermi e terra, manda “siete sicuri di poter
che l’anima sia solo il movimento involontario delle membra e l’impulso dei neuroni. Dunque sopportare questa responsa-
non si sarò anche se ti avevo promesso di non lasciati e tu ci avevi creduto. Ma lo sai, fidati di bilità?” : assolutamente si.
me e non credermi mai. Si me ti puoi fidare, ma io nego di amarti. Fingi di non saperlo. Vo- Anonimo
glio anche il tuo corpo, perché è questo platonismo che mi sta facendo riesumare la salme
dell’amore. Concediti a me e placherai la mia sete apparentemente infinita, con un solo bacio
tacerà tutto. Ora io sono una disfunzione molto più articolata della prima, così ingenua, nuo-
va e timida. Ora ci sono solo cosa sporche nella mia mente.
C.
9
 SPORT
La guerra per gioco
Fa freddo. Sei sdraiato nel fango, immobile. La
tua mimetica ti permette di essere parte inte-
grante del bosco in cui ti trovi. Il calcio del fucile
sotto la tua guancia ti ricorda per quale motivo
al mondo ti ritrovi in questa situazione. Senti dei
passi. Lentamente alzi la testa e guardi nel miri-
no, una sagoma non definita si trova all'interno,
si muove furtiva, stà bassa. Il "click" del seletto-
re che dalla sicura scatta sulla modalità raffica
fà gelare il sangue al "nemico". Spari...
Esci finalmente
dalla trance in
cui ti trovavi.
Non sei in guer-
ra, anche se tut-
to può far pen-
sare a questo,
stai giocando a
quello che ulti-
mamente viene
chiamato lo
"sport del ventu-
nesimo secolo":
il Soft Air. Il tuo
fucile altro non
è che un giocat-
tolo, una ripro-
duzione perfetta
dell' originale. Il
caricatore è pieno di pallini di plastica che pesa-
no intorno a 0.25 grammi e la cosa più impor-
tante è la consapevolezza di ritornare a casa il
pomeriggio stesso, sano e salvo, dopo aver par-
tecipato a quella che ha tutte le caratteristiche
per essere una vera battaglia.
Il Soft Air è uno sport che simula alla perfezione
un combattimento di guerra moderna. Due o più
squadre con un qualsiasi numero di giocatori si
scontrano in un bosco, all'interno di una fabbrica
abbandonata ecc., lo scopo è eliminare gli av-
versari tramite dei fucili carichi con pallini di pla-
stica che hanno una potenza di fuoco intorno al
joule e una frequenza di tiro spesso uguale o
addirittura superiore a dei veri mitragliatori.
Gioco molto simile al Paintball americano, con
la differenza che i pallini non contengono nes-
sun tipo di colore liquido, il Soft Air si basa
sull'onestà: una volta che un pallino colpisce u-
na parte del corpo bisogna "dichiararsi", alzare
una mano e gridare "Colpito!" ed uscire dal
10
campo di gioco; gli obbiettivi possono essere
vari: dal "trova ed elimina gli avversari" a
"cattura la bandiera", anche se non mancano
partite con obbiettivi più mirati che ricordano o-
perazioni di vere forze speciali. Ogni componen-
te di una squadra ha dei ruoli speciali come il
cecchino, il medico, il "gunner" (colui che porta
in combattimento una mitragliatore pesante) e
via dicendo. Sul campo, i giocatori comunicano
tra loro con radio o con dei gesti che ricordano
molto qualche recen-
te poliziesco america-
no.
Da poco entrato a far
parte del CONI, il
Soft Air con il passa-
re del tempo può
sempre di più essere
definito uno sport a
tutti gli effetti.
Esistono in Italia e
nel mondo numerosi
club e associazioni
che praticano questo
sport a livello agoni-
stico in tornei e com-
petizioni di vario tipo
e, nonostante le nu-
merose persone che
fraintendono questo sport definendolo violento e
guerrafondaio, dimenticando che il tutto si basa
su una grande onestà tra squadre, ci sono sem-
pre più persone che si avvicinano a questo gio-
co.
Giorgio E. Ausenda
(in battaglia DOCK)
La redazione
Coordinatore: Fabrizio Capecelatro - IB
Vice-coordinatrice: Francesca Tosarini - IB
Resp. grafico: Gabriele Petronella - IIC
Indirizzo e-mail: spleen.tito@hotmail.it
Chi volesse scrivere un articolo su un argomento
a scelta ma restare anonimo potrà lasciare il suo
articolo nella scatola “per eccellenza” che sarà
posizionata nel corridoio al secondo piano.
Un ringraziamento alla prof. Gabbini
 SPETTACOLO

Academy Awards 2007:

la rivincita di Ennio Morricone e di Martin Scorsese
Maledetto fuso orario! Per colpa
sua, la maggioranza degli Italiani
non ha potuto assistere a ciò per
cui verrà ricordata la Notte degli
Oscar 2007, ovvero l'ambito pre-
mio Oscar alla Carriera conse-
gnato a Ennio Morricone. Morri-
cone: quasi 80 anni, e non li di-
mostra. Morricone: uno degli Ita-
liani più conosciuti, acclamati e
richiesti all'estero. Morricone: au-
tore di più di 400 colonne sonore
fra piccolo e grande schermo.
Morricone: ben 5 nomination agli
Academy (I giorni del cielo,
Bugsy, The mission, Gli intocca-
bili e Malena), ma mai una vitto-
ria. Era ora, quindi, che i giganti
di Hollywood si ricordassero an-
che di lui, di lui che, insieme all'a-
mico Sergio Leone, è stato l'in-
ventore del genere "Spaghetti
western", durante gli anni d'oro
del cinema italiano. A consegna-
re la statuetta, nientemeno che il
quasi coetaneo Clint Eastwood,
che ha trovato la via del succes-
so proprio grazie ai western all'
italiana, per rendere un tributo
ancora più grande al grandissimo
Maestro. Come lui, anche il regi-
sta Martin Scorsese ha sfiorato
diverse volte il Premio Oscar, ri-
manendo sempre a bocca asciut-
ta (clamoroso il caso di "Quei
bravi ragazzi"); quest'anno però, invece per "Il labirinto del fauno",
la vendetta di Scorsese è stata "miglior fotografia", "Miglior sce-
spietata: il suo ultimo nografia" e "Miglior trucco"; Fo-
film, "The de- parted", rest Whitaker per "L'ultimo re di
ha vinto ben 4 Oscar, Scozia" e Helen Mirren per "The
"Miglior regia", queen" si sono aggiudicati gli O-
"Miglior scar come "Miglior attore" e
f i l m " , "Miglior attrice"; infine, "Miglior
"Miglior sce- colonna sonora" per "Babel",
neggiatura non "Migliori costumi" per "Marie An-
originale" e toinette", "Migliori effetti speciali"
"Miglior mon- taggio" per "Pirati dei Caraibi-La maledi-
facendo a pez- zi la zione del forziere fantasma",
concorrenza di "Miglior lungometraggio animato"
"Lettere da Iwo J i ma " , per "Happy feet" e "Miglior film
dell' highlander Clint straniero" per "Le vite degli altri".
Eastwood, vin- citore Notte insomma di grandi premia-
di un unico o- s c a r zioni, ma anche di grandi delusio-
per il "miglior ni, come Will Smith, rimasto a
montaggio mani vuote per il suo "La ricerca
sonoro"; al della felicità", Sacha Baron Co-
favoritissi- hen per la sceneggiatura di
m o "Borat" e "Lettere da Iwo Jima",
che si sarebbe meritato qualcosa
in più, se non si fosse trovato di
fronte un'Academy in debito ver-
so Scorsese. Questi dunque so-
"Dreamgirls" solo due statuette, no stati i premi Oscar '07, dopo
"Miglior mixaggio sonoro" e un anno straordinariamente proli-
"Miglior attrice non protagoni- fico dal punto di vista del buon
sta" (Jennifer Hudson); stesso cinema, e non resta quindi che
numero di premi per "Little miss augurarsi altri anni così ricchi di
sunshine", "Miglior sceneggiatura veri capolavoridel grande scher-
originale"e "Miglior attore non mo.
protagonista" (Alan Arkin); tre Andrea Calaresi

Blood Diamond
Africa…. Sierra Leone…..un paese distrutto dalla guerra
civile a cui si aggiunge anche il traffico di diamanti.
Sia il governo che i ribelli sfruttano la popolazione attra-
verso i lavori forzati nelle miniere.
Il film racconta la storia di Solomon Vandy (Djimon
Hounsou) che all’arrivo dei ribelli viene separato dalla
famiglia e portato con la forza a cercare diamanti. Trova
un diamante rarissimo, e lo nasconde prima dell’ attacco
da parte delle forze governative.
Solomon viene catturato e messo in prigione dove cono-
sce Danny Archer (Leonardo Di Caprio), un trafficante di
diamanti che lavora per il colonnello Sud Africano Coe-
zee, e gli offre di salvare la sua famiglia in cambio del
diamante. Danny spera di poter lasciare l’ Africa e con i
soldi ricavati dalla pietra rifarsi una vita.
Intanto si innamora di Maddy Bowen (Jennifer Connelly),
una giornalista che si trova in Sierra Leone per sma-
scherare le compagnie di diamanti che comprano contro
la legge le pietre dai paesi in conflitto.
Maddy insieme a Danny aiuta Solomon a trovare la sua
famiglia,viaggiando per il paese.
A noi è piaciuto molto…perché è un film diverso dagli
altri, che ci mostra la storia che è dietro a un bellissimo
diamante.
Una storia tragica…che ci dovrebbe far riflettere per un
attimo, provare a essere nei panni di quei bambini…che
come il figlio di Solomon sono costretti a diventare sol-
dati e di conseguenza ad uccidere.
Giulia Gillo e Diana Faccio

11

La ricerca della felicità
La scena si apre su una grande, tumul-
tuosa San Francisco degli anni ‘80. In
una simile metropoli managers e mendi-
canti percorrono la stessa strada pur
vivendo mondi completamente diversi.
Al divario fra ricchi e poveri, infatti, sem-
bra corrispondere anche quello tra felici
e infelici. In questo quadro si inserisce
la storia di Chris Gardner (Will Smith),
un venditore che si impoverisce sempre
di più per aver fatto un pessimo investi-
mento. I gravi problemi economici met-
tono in crisi anche il suo rapporto con la
moglie, tanto che essa lo abbandona
lasciandogli il figlio di cinque anni e di-
chiarando appunto di non essere più
“felice”. Chris concepisce allora il sogno
di diventare broker per ribaltare le sorti
della propria vita e a tale scopo si iscri-
ve ad un corso che darà la possibilità
ad uno solo dei partecipanti di essere
assunto. Comincia così per lui la fatico-
12
SPETTACOLO
sa scalata verso la felicità, ma nono-
stante la sua determinazione e il co-
stante impegno nel lavorare, studiare e
contemporaneamente prendersi cura
del bambino, la scalata appare inizial-
mente piuttosto un precipizio verso la
miseria più nera…miseria che egli attra-
versa sempre in giacca e cravatta.
Sotto questa luce il film potrebbe essere
interpretato come l’esatta rappresenta-
zione del sogno americano: un individu-
o particolarmente brillante può, parten-
do da zero nella scala sociale, arrivare
ai vertici di una carriera promettente.
Eppure il contenuto del film non si limita
a questo: la vicenda assume un signifi-
cato più profondo nella descrizione del
rapporto magnifico tra il protagonista e
suo figlio. L’ostinata volontà di Chris di
essere un padre dignitoso e stabile no-
nostante le bassissime condizioni di vita
fa sì che il bimbo possa dormire in un
ricovero sentendosi ugualmente a casa.
Ciò dimostra che essi, pur essendo alla
ricerca della felicità, ce l’hanno già in
tasca: ogni momento della storia, anche
il più drammatico, è permeato di questa
latente felicità. In tale sensibilità, a mio
parere, va ricercata l’originalità di Muc-
cino. Sono contraria a quanti accusano
il regista italiano di aver abbandonato,
dopo il trasferimento in America, le pro-
prie origini per adeguarsi incondiziona-
tamente allo stile americano. Credo
invece che in ogni sguardo dei suoi at-
tori ci sia il suo tocco delicato che gli ha
permesso di trasmettere emozioni pro-
fonde senza mai abbandonare una di-
screta compostezza.
Mariachiara Leteo