You are on page 1of 12

Spleen

Il giornale degli studenti del Tito Livio


Anno 1 - Numero 4
www.quellideltito.it/spleen

Il fuoco del terrorismo


Secondo la legge della sopravvivenza, gli animali, nella loro natura talvolta avara e superba, manifestano fin
dai primi mesi di vita il bisogno di dimostrarsi superiori ad un loro simile, al fine di poter godere singolarmente
della propria superiorità ed esercitare il proprio dominio sugli altri. In alcuni casi però possiamo verificare come
questo atteggiamento non sia insito al solo
Ultimamente abbiamo assistito a… emisfero animale; infatti, così come possiamo
di Fabrizio Capecelatro ammirare, nella loro più totale ingenuità, due
bambini contendersi
Abbiamo assistito fiduciosi ai pri- critiche su come con qualche smanac-
mi passi concreti verso la fonda- siano state condot- ciata il giocattolo più
zione del partito democratico. In- te le trattative con
bello, quello a cui tutti
fatti non solo è stato redatto il ma- i Talebani. Vorrei
aspirano, vediamo
nifesto che spiega le posizioni poli- tanto poter chiede-
tiche che prenderà il partito nei re a questi specu- anche numerosi ado-
problemi del nostro paese, ma DS latori politici se lescenti come noi che
e Margherita hanno riunito i loro concordano con hanno già la mania di
iscritti per annunciare l’adesione a me che la vita di comandare su coeta-
questo nuovo grande progetto. un uomo non sia la nei e non; risulta an-
Quello che noi, da italiani, ci a- cosa principale da cora più amaro però
spettiamo è che il partito democra- salvare? sapere che l’uomo,
tico segni la definitiva fine di que- Abbiamo assistito nella sua più totale
sta crisi politica, che ci porta a sbigottiti alla stra- consapevolezza, sia
votare il “meno peggio” e non il ge avvenuta in una stato capace di inneg-
migliore, che ci restituisca, insom- delle più impor-
giare e accendere
ma, fiducia nel mondo politico. Da tanti università Intervista a p.5
guerre su guerre, ge-
giovane italiano mi auspico, inol- americane, dove
tre, che grazie al partito democra- uno studente, in preda ad un mo- nocidi, massacri, bar-
tico ci sia uno svecchiamento nel mento d’ira, ha sparato su un barie, seminando terrore, panico e fiumi di la-
mondo politico e venga dato più gruppo di suoi compagni, intenti a crime semplicemente per dimostrarsi più forte
spazio a noi giovani, futuro di que- seguire una lezione. Siamo ancor di qualcun altro, magari anche temuto, ma che
sta Italia. più spaventati sapendo che stragi nulla può di fronte alla paura della morte.
Abbiamo assistito inorriditi ad una di questo tipo potranno ancora (segue a pagina 2)
guerriglia urbana tra Cinesi e for- avvenire fin quando il governo
ze dell’ordine, dovuta ad un con- americano non si deciderà a mette-
trollo della polizia municipale. re delle limitazioni nell’acquisto di INTERVISTA
Non è ancora chiara la dinamica armi. ESCLUSIVA
della vicenda, in quanto le tesi Abbiamo assistito felici al ritorno
delle due parti sono del tutto di- in rai del più anziano ed autorevo-
scordanti, certo è che questo è il le giornalista italiano, Enzo Biagi. LA FIGLIA DEL GIUDICE GALLI
primo caso di violenza da parte dei Egli, allontanato dalla televisioni
cinesi, popolo noto per essere tran- per motivi politici dal governo PARLA DELL’ASSASSINIO
quillo e pacifico. Berlusconi, è potuto finalmente DEL PADRE
Dopo la liberazione del giornalista tornare a raccontarci l’attualità in
Daniele Mastrogiacomo, avvenuta modo spregiudicato e libero.
sul finire di Marzo, abbiamo assi- servizio a pagina 3
stito schifati alle polemiche ed alle

INCHIESTA ATTUALITA’ SCUOLA


.Immigrazione e razzismo 25 Aprile La missione della scuola

Dopo i recenti fatti di via Paolo Sarpi La festa del 25 aprile. Solo un l compito principale della scuola è
lo Spleen si interroga sui problemi giorno di vacanza da scuola? Non educare, educare tutti noi a vivere,
relativi al rapporto con gli immigrati, dimentichiamo le origini di questa ma siamo noi i primi a dover
intervistano anche una giovane ricorrenza... combattere per questo diritto
cinese.
p. 4-6 p. 7 p.10
IN PRIMO PIANO

Il fuoco del terrorismo


segue dalla prima
Questa è sostanzialmente la leg- il nome di Allah. A questo terrori- per andare a creare altri gruppi
ge del più forte, di chi può uccide- smo di matrice medio-orientale, selezionati pronti ad una nuova
re. Applicata al genere umano si se ne affianca uno prettamente resistenza, che con il tempo si
può tradurre come “strategia del- politico: il Terrorismo Italiano. trasformerà in lotta armata. Ed
la tensione”, ovvero l’imposizione Parlare di questo fenomeno che ecco che fra la fine del ’69 e
di una condizione o di un’idea per ci riguarda più da vicino vuol dire l’inizio del ‘70 in Italia si vennero
mezzo di minacce e sangue. Da parlare quasi a formare i pri-
opinioni contrastanti infatti può esclusiva- mi gruppi terro-
derivare l’opposizione ideologica, mente di ristici, come le
ma quando si passa da opposi- sovversione BR, i NAP al
zione a imposizione, quando le di estremisti sud e Prima
idee diventano univoche e incon- schierati; che Linea al nord.
trastabili, quasi fossero legge di ha come pe- Così fra una
una mentalità un po’ troppo egoi- riodo di ma- congregazione
sta, allora si passa ad una politi- turazione e un'altra, dal
ca di repressione di tutto ciò che interna la 1969 al 1984
è diverso ed ostacolante. Così il fine degli an- l’Italia è stato
dialogo si tramuta in armi, feroci, ni sessanta, un paese in-
ma efficaci; la distruzione della e come pun- sanguinato dal-
vita degli uomini diventa una to di piena la logica del
scorciatoia rapida per ottenere affermazione terrore, una
risultati immediati, altrimenti irrag- il 12 Dicem- logica stragista
giungibili per via pacifica. Questa bre 1969, che, al fine di
è l’intricata rete di aspirazioni, giorno della condizionare la
egoismi, sentimenti razziali, pro- strage di natura demo-
vocazioni e sangue che ha inve- piazza Fon- cratica della
stito da sempre l’umanità e l’ha tana a Mila- nostra Nazione,
portata a farsi giustizia nel modo no. Negli ha collezionato
più rapido ed efficace: questo anni imme- circa 150 morti,
“metodo di giustizia” è chiamato diatamente 652 feriti e 11
terrorismo. Il terrorismo è un fe- precedenti all’attentato, stava stragi, indefiniti i tentativi di mas-
nomeno che si è imposto a livello crescendo in Italia un movimento sacro. Pare difficile, leggendo
globale nel secolo appena tra- politico nuovo, quello del ’68, for- queste cifre, trovare buone moti-
scorso, con un’intensità e una mato da studenti e operai che vazioni per giustificarle: protezio-
violenza sempre in crescendo. Di aveva come punto primo quello di ne della Patria? Difesa del nome
terrorismo internazionale ne sen- accrescere politicamente il movi- del Dio in cui si crede? O degli
tiamo parlare ogni giorno, si svi- mento e di elaborare strategie ideali? Messa in atto della volon-
luppa in particolar modo nei Pae- necessarie a pervadere l’intero tà divina? Nessun Re nella storia
si con un assetto politico meno tessuto della Società. avrebbe potuto mai desiderare
stabile e più esposto alle influen- L’esplosione di quella bomba a una difesa così sanguinosa della
ze esterne come l’Afghanistan. Milano porta il movimento a tro- propria terra, così come ritengo
Qui si sono venute a creare vere varsi a confronto con il Golpe, assurdo che un Dio avrebbe po-
e proprie associazioni di vasta l’idea di un Potere istituzionale tuto mai permettere l’uccisione di
ramificazione, quali Al-Qaeda, che sia in grado di mettere in gio- chi non avesse creduto in lui in
spinte oltre che da un profondo co tutta la sua forza per contra- quanto infedeli. Solo la follia po-
senso di protezionismo della pa- stare ogni indirizzo riformista o trà un giorno giustificare tali bar-
tria dalle invasioni occidentali, rivoluzionario. Sarà proprio la pa- barie. Il terrore deve essere ne-
anche da un’estremizzazione del- ura di poter fronteggiare una rea- mico dell’uomo, non complice.
la religione musulmana che porta zione drastica e violenta del Go-
a considerare infedeli da elimina- verno, a far maturare la necessità Alessio Pezzana
re chiunque non creda o rinneghi di alcuni gruppi isolati di armarsi

2
IN PRIMO PIANO

Un magistrato , un uomo,
un padre… Guido Galli
In una piacevole serata di Aprile abbiamo avuto la pos- padre, deciderebbe proseguire nel suo lavoro. Infatti la
sibilità di incontrare Alessandra Galli, magistrato presso cosa più importante che il padre le ha insegnato con la
il tribunale di Chiavari (GE) nonché figlia di Guido Galli, sua dedizione è il senso dello Stato e del lavoro.
anch’egli magistrato e Professore di criminologia all’ Alessandra ci descrive con voce sommessa quel giorno
università Statale di Milano, ucciso dalle Brigate Rosse in cui era al bar dell’università ad aspettare l’inizio di
il 19 Marzo del 1980. Chiacchierando con Alessandra una lezione, quando all’improvviso tutti intorno a lei ini-
abbiamo scoperto che il padre era entrato volontaria- ziarono ad agitarsi per lo scoppio di una bomba, fu così
mente a far parte del pool anti-terrorismo della procura che lei, pensando subito al padre, corse al piano supe-
di Milano, città dove viveva con la famiglia a cui era riore dove vide il corpo del padre a terra.
molto legato e alla quale dedicava la gran parte del suo Il giudice Galli aveva appena terminato la sua lezione
tempo libero, nel momento in cui un collega si era rifiu- quando venne colpito dallo scoppio di una bomba carta
tato di portare avanti l’indagine istruttoria. Benché quel- e tre pallottole sparate da un commando armato di Pri-
lo fosse un periodo violento e sanguinoso, con numero- ma Linea, associazione terroristica vicina per ideologia
si attentati a persone e istituzioni da parte di giovani alle BR. Galli era colpevole, secondo queste persone,
attivisti di movimenti estremisti di destra e di sinistra, il “di essere appartenente alla frazione riformista e garan-
giudice Galli non riteneva di essere una possibile vitti- tista della magistratura”come scrivono nella rivendica-
ma anche se, il timore degli ultimi mesi, lo ha portato a zione dell’omicidio.
scrivere un appunto riguardo alla possibilità di essere La curiosità di vedere negli occhi quegli uomini che le
colpito ma non certo ad abbandonare l’indagine. Ales- avevano portato via il padre e che avevano tolto a tutti
sandra ricorda, però, che il padre ha cercato sempre di noi un grande servitore dello stato, che mai avrebbe
non far vivere questa angoscia alla famiglia, solo la mo- voluto diventare un eroe, spinse Alessandra a recarsi
glie Bianca, infatti, si era resa conto della possibilità che alle prime udienze del processo riguardo la morte del
il marito venisse ucciso. Dalle parole di Alessandra si padre e se avesse potuto interrogarli avrebbe chiesto
evince che il padre si sentisse in qualche modo abban- loro con quale criterio avessero preferito proprio lui e
donato dallo Stato che non gli aveva fornito la protezio- non un altro simbolo dello Stato, che loro volevano di-
ne probabilmente necessaria, anche se non era certo struggere. Alessandra resta perplessa quando vede
stato ostacolato nel suo lavoro. Alessandra Galli ha, che a questi assassini viene data dai mass-media la
inoltre, raccontato che se le fosse stato chiesto da suo possibilità di far sentire la propria opinione e resta an-
padre, nel momento in cui il pericolo era più concreto, cor più delusa nel sentire le motivazioni fini a se stesse
se continuare la difficile inchiesta e, quindi, accettare le che costoro esprimono riguardo alla loro “rivoluzione”.
gravi conseguenze, o ritirarsi ad indagini meno rischio- Iacopo Bissi & Fabrizio Capecelatro
se, in quanto figlia gli avrebbe consigliato di preoccu-
parsi soprattutto della propria vita, ma oggi, che anche
lei è un magistrato, probabilmente, nella condizione del

La redazione dello Spleen e in particolare noi che abbiamo avuto la possibilità di conoscere Alessandra, e di confrontarci con
lei, la ringrazia per la sua cortesia e disponibilità nel ricordarci quanto è successo non solo a suo papà ma in generale in un
periodo buio della storia del nostro paese.
Vogliamo concludere riportando quello che di concreto resta di Guido Galli, quello che rinnova a chi passa davanti alla targa
in memoria di Guido, al secondo piano del tribunale di Milano, il ricordo di un uomo che ha lasciato, alla sua famiglia e a
tutti noi, un insegnamento importante:

“A quelli che hanno ucciso mio marito e nostro padre. Abbiamo letto il vostro volantino: non l’abbiamo ca-
pito. Sentiamo ugualmente il dovere di scrivere queste righe, anche perché altri possano leggerle. Capiamo
solo che il 19 marzo avete fatto di Guido un eroe e lui non avrebbe mai voluto esserlo, in alcun modo: voleva
solo continuare a lavorare nell’ anonimato, umilmente e onestamente come sempre ha fatto. Avete semplice-
mente annientato il suo corpo, ma non riuscirete mai a distruggere quello che ha oramai dato per il lavoro,
la famiglia, la società.
La luce del suo corpo brillerà sempre annientando le tenebre nelle quali vi dibattete.”

Bianca, Alessandra e Carlina Galli

3
INCHIESTA

Nel 2050 ci vorranno tutti


Sin dalla preistoria interi gruppi di verso le regioni settentrionali che seguenze derivanti dalla presenza
popolazioni hanno lasciato i territo- offrivano lavoro e un tenore di vita di immigrati: problemi di integrazio-
ri in cui vivevano stanzialmente per decisamente superiore. ne sociale, messa in regola delle
cercare nuove opportunità econo- Dalla fine degli anni ’70 il quadro persone entranti, questioni riguar-
miche e di vita, per effetto di grandi del movimento migratorio del no- danti lavoro, legge e salute. Que-
mutamenti climatici o per sfuggire stro paese cambia radicalmente. sto ha ripercussioni sulla percezio-
a pericoli esistenti. La storia italia- Da paese esportatore di mano ne che i cittadini italiani hanno del
na ha sempre assistito a fenomeni d’opera, l’Italia diviene meta di uno fenomeno migratorio, e c’è stata
quali emigrazioni di massa, e im- spostamento di massa proveniente una difficoltà oggettiva da parte
migrazioni notevoli. Tra la fine del dai paesi poveri del bacino del Me- dell’opinione pubblica nel valutare
XIX sec. e i primi anni venti, circa diterraneo quindi dall’Africa, da correttamente questo fenomeno.
15 milioni di persone migrarono conglomerati urbani dell’Albania e Sono sorti così dibattiti incentrati
verso paesi dell’Europa settentrio- dai paesi dell’Ex Iugoslavia. Cam- su posizioni diametralmente oppo-
nale oppure nella maggior ste, chi appoggia e apre le porte
parte dei casi verso del Paese e chi si dichiara total-
L’America. I fattori principali mente contrario, e chissà come
di questi spostamenti vanno gioiranno quest’ultimi nel leggere
innanzitutto divisi in fattori di il dossier, non ancora interamen-
“spinta” e fattori d’ te pubblicato, del Dipartimento
“attrazione”, dunque ciò che affari economici e sociali delle
spinse 15 milioni di persone Nazioni Unite nel quale si dichia-
a lasciare le proprie famiglie ra che, secondo calcoli e statisti-
e la propria patria furono che, in un non troppo remoto
sostanzialmente motivi eco- 2050 l’Italia diverrà la quarta me-
nomici, considerando che i ta mondiale del immigrazione.
fattori d’ “attrazione” devo- Lo storico inglese Eric Hob-
no essere ricercati in un li- sbawm così scriveva nel suo li-
vello di vita ben più alto e bro dedicato al XX (narrato a
opportunità lavorative mi- partire dal 1914 fino al 1991)
gliori che paesi come secolo intitolato “Il secolo bre-
l’America o l’Inghilterra po- ve”: “Circondati dai paesi poveri
tevano offrire. Nasce con vasti eserciti di giovani che
nell’immaginario collettivo il reclamano lavori modesti nei pa-
così detto “sogno americano”, la biamenti politici e crisi economiche esi sviluppati,i paesi ricchi con una
speranza di guadagni e di ricchez- spingono numerosissimi cittadini popolazione sempre più vecchia e
za che avvolge quel lontano pae- ad intraprendere il viaggio della con pochi bambini devono sceglie-
se, sogni e speranze che subirono “speranza” verso paesi dell’Europa re tra consentire un’immigrazione
un grave colpo con la grande crisi settentrionale e di conseguenza massiccia (che determina grossi
economica americana del 1929, verso l’Italia. problemi politici all’interno), barri-
ma che riaffiorarono più vive che Rispetto ai paesi dell’Europa conti- carsi contro gli immigrati di cui
mai dopo il New Deal nel 1933. nentale che avevano sperimentato hanno bisogno per alcune attività
Ecco che nel trentennio successi- già in passato flussi migratori con- (una scelta che a lungo termine
vo alla seconda guerra mondiale, il sistenti, l’Italia ha una storia relati- potrebbe rivelarsi impraticabile) o
nostro paese si è trasformato in vamente recente come paese di trovare qualche altra soluzione”. E
ricettore di flussi migratori costituiti immigrazione. Anche sotto un pro- noi fieri abitanti addirittura del XXI
o da stranieri in cerca di lavoro o filo quantitativo, la popolazione siamo disposti a trovare una qual-
da italiani che, delusi dalla speran- straniera residente in Italia è infe- che altra soluzione che porti a
za americana, rimpatriavano a te- riore, anche se in notevole aumen- qualcosa di concreto senza conti-
sta bassa, oppure si manifestò in to, rispetto ad altri paesi europei. nuare a lamentarci e a discrimina-
grande quantità quel fenomeno Dunque il passaggio da terra di re?
che fino ad allora aveva seguito un emigrazione a paese di immigra-
corso d’evoluzione omogeneo non zione è avvenuto in un arco di tem- Francesca Tosarini
presentando mai picchi quantitati- po troppo breve perché si possano
vi: la migrazione dal sud d’Italia assimilare le numerosissime con-

4
INCHIESTA

L’immigrazione secondo i titoliviani


80
si
70
60
no
50
40
30 non so/dipende
20
10 non risponde
0
hai pre giudiz i? de ve e sse re lo stato ad sono un pe ricolo? offrono un'occasione
inte grare gli di scambio culturale ?
immigrati?

Tra i 100 studenti che abbiamo intervistato la maggior parte dichiara di non avere pregiudizi nei confronti degli
immigrati,anche se il 40% degli studenti intervistati afferma che sono o potrebbero essere un pericolo,dato emer-
so soprattutto tra le ragazze. Molti sono incerti ,affermano che non li ritengono un pericolo,ma dipende dalle si-
tuazioni;una minima parte(28%) ritiene che gli immigrati non sono un pericolo,in quanto anche i cittadini italiani
possono esserlo per il loro paese. Quasi tutti sono concordi nel dire che è compito dello Stato integrarli,anche se
noi cittadini dobbiamo fare di meglio per farli sentire integrati e parte della società. Come ultima domanda “Credi
che l’immigrazione possa essere occasione di scambio culturale?” 57 ragazzi su 100 hanno risposto di
sì,dicendosi favorevoli ad interagire con persone di diverse culture e ad avere compagni di classe di altre nazioni.

Glenda Campolunghi & Mariachiara Leteo

Immigrazione quindi razzismo?


Non è facile parlare di un tema im- colonialismo, il razzismo diffuso ne- anziché per migliorare; già ora esi-
portante come il razzismo. Non solo gli USA di cinquant’anni fa, alle di- stono diversi gruppi, politici e non,
perché è un argomento complicato, scriminazioni religiose di alcuni pae- dichiaratamente contro varie mino-
ma anche perché è triste parlarne, si arabi e asiatici e, soprattutto, al ranze etniche, e gli ultimi sconti nella
dato che tutti sanno cos’è, tutti ne nazismo. Sembrano fatti lontani, ma Chinatown nostrana non migliorano
parlano, tutti lo rinnegano, eppure non lo sono. È impressionante pen- certo le cose. Ma stanno soprattutto
esiste ancora, come prima, forse più sare che l’Apatheid, uno degli ultimi nascendo forme di razzismo più mo-
di prima. Vocabolario alla mano, il regimi coloniali razzisti, sia stato de- derne, che non badano più al colore
razzismo è “teorie, parole e azioni finitivamente annullato meno di della pelle: sto parlando delle discri-
volte a giustificare la supremazia di vent’anni fa. Oggi, almeno in Europa minazioni contro gli omosessuali.
una razza sulle altre, discriminando- e in America, non esistono più leggi Cosa dobbiamo fare quindi? Per
le in quanto inferiori”, ovvero, non di stampo razzista, e tutti i governo prima cosa, gli stranieri che vivono
solo credersi superiori a un altro, ma sono ufficialmente impegnati nella nel nostro paese, dovrebbero impa-
considerarlo inferiore a causa della lotta contro le discriminazioni; ma è rare ad adattarsi un minimo alla no-
sua nazionalità o della sua cultura. così anche fra la gente comune? stra cultura, senza necessariamente
Dopotutto, il razzismo è una piaga Ovviamente no. Basta guardare in dimenticare la loro, mentre noi dob-
antica, nata insieme all’Uomo: Ro- casa nostra, lasciando perdere pae- biamo usare un po’ più di tolleranza,
mani e Greci non si credevano su- si stranieri; è vero, non ci sono for- e non solo verso gli immigrati. Tolle-
periori agli altri popoli? E la segrega- me violente di discriminazione, co- ranza; che non vuol dire credere di
zione del popolo ebraico? E dove me è successo solo poco tempo fa essere tutti uguali, ma vuol dire capi-
mettiamo le varie guerre religiose fra in Francia, ma di certo ci sono tanti, re di essere tutti diversi, e saperlo
cristiani e musulmani? Anche la sto- piccoli problemi fra italiani e immi- accettare.
ria più o meno recente è piena di grati. La maggior parte sono solo
gravi fenomeni di discriminazione: forme di diffidenza, di xenofobia, Andrea Calaresi
come la tratta degli schiavi neri, il come direbbero gli Ska-p, ma ho
massacro degli indiani d’America, il paura che finiranno per peggiorare,

5
INCHIESTA

Una giovane cinese si racconta


Abbiamo intervistato una ra- E nel periodo in cui dilagava tà, ma sbaglio o la maggior
gazza cinese di 15 anni che si la SARS? parte di coloro che svolgono
trova nel nostro paese da In quel periodo poi mi sentivo lavori pesanti ma utili per la
quando ne aveva 7. perennemente accusata e una società sono stranieri?
volta è capitato che alcuni ra- E naturalmente di criminali ita-
Hai avuto difficoltà gazzi avessero gridato in mia liani non ce ne sono… per loro
d’integrazione inizialmente? presenza: “SARS! SARS! i “nordici” sono superiori a tut-
Non ho avuto particolari diffi- SARS!” to e tutti.
coltà all’inizio, grazie anche al
fatto che ero capitata in una Ma quale è la tua arma di di- Cosa ne pensi di quello che
classe bella forte ed unita. Sta fesa? è recentemente successo a
di fatto che mi sentivo diver- Divento indifferente e faccio Chinatown?
sa , non esclusa ma differente finta di non sentire. Sicuramente i miei connazio-
da tutti gli altri. nali hanno esagerato e su
Cosa ne pensi del fatto che i questo non si discute ma se-
E quali sono state le conse- cinesi siano chiamati in mo- condo me la multa è stata un
guenze di questo disagio? do dispregiativo gialloni? pretesto, la classica goccia
Mi sono chiusa in me stessa e Ahahah! Quando a dirmelo che ha fatto traboccare il vaso
non mi sentivo libera di espri- sono i miei amici nessun pro- in un clima di tensione preesi-
mermi perché impaurita dal blema perché so che lo dicono stente e aggravato dalle leggi
giudizio altrui e temevo di es- ironicamente ma quando a dir- Moratti.
sere criticata perché la mia melo sono sconosciuti, magari Essi una volta per tutte hanno
provenienza e le mie origini della Lega.. espresso il loro disagio e sicu-
erano comunque altre. ramente hanno sbagliato a
A proposito di quest’ultima farlo in modo così violento.
E per quanto riguarda il tuo cosa mi dici? Inoltre erroneamente la comu-
rapporto con gli estranei sei Non credo che sia giusto e nità cinese in Italia è sempre
mai stata vittima di spiace- normale che ai tempi d’oggi stata molto chiusa e la non
voli episodi di razzismo? esistano ancora persone che apertura verso gli altri forse ha
Si, per esempio nella casa do- facciano discorsi di questo ge- contribuito a non renderli un
ve vivevo prima i miei anziani nere, come Bossi, Calderoli, popolo amato.
vicini guardavano in malo mo- Borghezio e la loro bella com-
do me e la mia famiglia e pe- pagnia. Per chiudere… come si vive
stavano la scopa sul muro ac- L’odio che provano e che non in Italia?
cusandoci di fare rumore an- fanno nulla per nascondere Ho frequentato tutte le scuole
che quando non lo facevamo nei confronti degli stranieri è qua, ho gli amici qua…
e lanciandoci occhiate truci dovuto a una generale paura Insomma questa la considero
ogni volta che ci incrociavano. del diverso che giudicano re- casa mia, anzi il mio secondo
Inoltre a volte sul tram “sento” sponsabile di tutti i mali e che paese. Cercherò di combatte-
le persone che mi fissano e non riescono a vedere come re il razzismo sperando che
borbottano tra di loro. E poi- qualcosa di positivo. un giorno la società odierna
ché i miei genitori hanno un Sono persone ignoranti e do- superi questi disagi.
ristorante, a volte passa la vrebbero sparire dalla scena In Italia si vive bene!
gente, lancia occhiate sospet- politica con i loro discorsi in-
te e insistenti all’interno e va farciti di violenza e razzismo. Martina Zigiotti & Irene Calbi
via subito... Per loro la parola straniero e-
quivale a minaccia e criminali-

6
ATTUALITA’

25 aprile: per ricordare


“Da parte tedesca, non fu mai attuata, in nessuno dei campi, una politica vol-
ta intenzionalmente a procurare la morte degli internati. In campi come Bu-
chenwald, Dachau e Bergen-Belsen furono liberate decine di migliaia di inter-
nati che apparivano ancora relativamente in buona salute. C'erano anche loro
quando "le fotografie" vennero scattate. Esistono documenti filmati che mo-
strano queste persone camminare, parlare e scherzare tra loro.”

E’ questo quello che afferma Bradley Smith nel contro l’occupazione nazista e la caduta del fa-
suo dibattito,portavoce di quella che viene defi- scismo italiano. Il 25 aprile significò per i tede-
nita corrente del revisionismo storico”, nata già schi la loro sconfitta; ma per gli italiani, la vitto-
nei pirmi mesi dopo la fine della guerra. Una ria. Ci rimane solo una data, unica prova con-
guerra atroce,un susseguirsi di massacri,di de- creta che non ci può essere strappata dalla me-
portazioni,di stragi e di violenza gratuita contro moria, unica testimone della storia di ogni sin-
esseri umani: il più grande genocidio che la sto- golo partigiano, ogni uomo che con il suo corag-
ria abbia mai conosciuto,scaturito dalla follia di gio ha dato un senso a ciò che per noi italiani
un solo uomo. significa ancora oggi libertà. Basti pensare a
Eppure, contro documenti, prove e persino fil- quanto sangue è scorso sui nostri territori e sul-
mati e fotografie, c’è chi riesce ad affermare che le strade che ogni giorno attraversiamo, a quan-
questo non sia mai esistito:sono i figli, i discen- ti figli in Italia nel dopo guerra siano rimasti sen-
denti diretti dei nazisti i revisionisti storici. Quelli za un cognome e a quante mogli confortate dal
che hanno combattuto contro i nostri partigiani. solo metallo di una fredda targhetta...
Quelli che hanno perso. I nemici. Ed è per que- Dobbiamo dare a tutto questo un senso. Dob-
sto che Primo Levi ci descriveva, nel suo libro, biamo fare tutto ciò che è in nostro potere per
quello che era accaduto davvero;non per rac- non far zittire tutte le voci dei nostri e-
contare,ma per non dimenticare. roi...dobbiamo far passare giorno per giorno il
Di giorno in giorno, di anno in anno anche la più messaggio di libertà che li ha portati a sacrifica-
grande delle tragedie potrebbe scivolarci addos- re la vita stessa...
so inosservata, soprattutto tra i giovani e tra co- Solamente il ricordo non renderà vani i loro sfor-
loro che non sono stati protagonisti di questi an- zi e le loro voci non smetteranno mai di parlarci
ni atroci. E’ fondamentale il ricordo della guerra di coraggio e di democrazia.
e ancora di più per noi italiani il giorno della no-
stra liberazione, il 25 aprile,una data storica che Martina Ioppolo & Ludovica
segnò la fine della resistenza partigiana italiana

“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra
Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle
carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità,
andate li o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra
Costituzione”.

7
ATTUALITA’

Strage alla Virginia University


In una splendente giornata primaverile, il dere tante persone innocenti? Perchè gli sti ragazzi hanno dovuto cercare dentro di
16 Aprile, gli universitari della Virginia studenti non sono stati avvisati di rimanere sé per andare avanti e riuscire a condurre
Tech University si stavano svegliando co- nelle camere fino a quando l’università era la propria vita. Alcuni ce l’hanno fatta dopo
me tutti gli altri Lunedì mattina, inconsape- sicura? Come è possibile che Seung-Hui vari anni, altri no.
voli della tragedia che sarebbe accaduta sia riuscito ad attaccare a due ore di di- Questa è stata la peggiore uccisione di
nei minuti successivi. Verso le 7.15 uno stanza? Perchè l’intervento della polizia massa avvenuta negli Stati Uniti. Su
studente coreano di 23 anni, Cho Seung- tardò? Internet circolano le foto degli studenti e
Hui, irruppe armato in uno dei dormitori più A molte di queste domande non si è anco- professori uccisi, per avvisare le rispettive
grandi dell’università, uccidendo due stu- ra riusciti a dare una risposta e forse non famiglie ma anche per ricordare l’atrocità
denti, Ryan Clark, ufficiale della banda l’avremo mai da parte del governo ameri- degli eventi a cui abbiamo assistito sotto
musicale della Virginia Tech e Emily Hil- cano. Anche otto anni fa, all’università di shock e rattristati. Gli Stati Uniti dovrebbe-
scher, studentessa veterinaria al suo pri- Colombine la polizia arrivò tardi e il suo ro riconsiderare la facilità d’acquisto delle
mo anno. intervento fu molto caotico. Io ho cono- armi da fuoco: il porto d’armi oggigiorno è
L’allarme fu mandato a tutti gli studenti via sciuto un ex-studente di Colombine che inesistente e chiunque compiuti i 21 anni
e-mail, raccontando l’accaduto e consi- era a scuola durante l’attacco e fece una di età può entrare in un negozio d’armi e
gliando cautela. Nel frattempo la polizia presentazione riguardo al terribile massa- acquistare una pistola. Queste uccisioni di
stava indagando e interrogando uno dei cro davanti ad un gruppo di 50 persone, massa accadono soprattutto negli Stati
sospettati killer quando, due ore dopo, alle nostri coetanei inclusa me stessa. La sua Uniti proprio perché c’è troppa liberalizza-
9.40 precise ci fu un nuovo attacco da presentazione rimane ancora adesso inde- zione nel commercio delle armi. Quelli
parte dello studente coreano. Entrò in va- scrivibile: sentire i fatti raccontati da uno speranzosi tra di noi hanno fiducia che il
rie classi sparando agli studenti e ucciden- che li ha vissuti in prima persona, percepi- governo americano attuerà una legge per
do. Un insegnante di Ingegneria romeno, il re la sua rabbia e il suo dolore verso un il porto d’armi, rendendo il suo paese più
prof. Librescu salvò gran parte delle vite atto così insensato e crudele commuove. sicuro. Non si può continuare ad assistere
dei suoi studenti bloccando la porta della Commuove perché ragazzi dai 20 ai 23 impotenti a queste stragi ma si deve reagi-
classe mentre gli studenti scappavano anni, che dovrebbero avere tutta la vita re e prevenirle. Una prima iniziativa imme-
dalla finestra. Sacrificò la sua vita cosic- davanti a loro vengono uccisi da loro coe- diata potrebbe essere sottoporre la vendi-
ché gli studenti del Virginia Tech lo consi- tanei che si sentivano esclusi dalla comu- ta delle armi negli stati Uniti alle stesse
derano un eroe. Prima di suicidarsi, il nità dell’università. Furono uccise 19 per- restrizioni e limitazioni che ci sono in Italia
serial killer tolse la vita a trentatré persone sone alla Colombine University ma, come e nei maggiori paesi europei. Fino a
e consegnò alla rete americana NBC un diceva l’ex studente, c’erano moltissimi quando si potranno comprare fucili di pre-
video violento in cui imitava alcuni perso- feriti: un suo amico rimase in carrozzella e cisione e pistole automatiche nelle catene
naggi ripresi dai film come Tomb Raider. il suo migliore amico si suicidò qualche dei supermercati americani alla stessa
Dopo questo secondo attacco un’altra e- anno dopo perché non riusciva ad andare facilità con cui si compra una cassa di
mail fu mandata a tutti gli studenti ordinan- avanti dopo questa terribile strage. Ci so- birra, sarà difficile evitare il ripetersi di
do di rimanere barricati nelle classi e nelle no alcune persone spettatrici che ricorda- queste uccisioni di massa.
stanze. Le lezione erano state annullate. no solo i morti e non pensano agli incubi
Perché? Questa è la domanda che tutti si avuti anno dopo anno dagli studenti Flavia Faccio
pongono da una settimana. Perché ucci- dell’università, alla forza d’animo che que-

Il volontariato nel XXI secolo


Fra le tante sfaccettature delle incoeren- nua ricerca di un benessere non tenente ne di questi, sia della continuità dell'atti-
ze dell'uomo vi è anche quella del vo- conto delle esigenze altrui, sollecitando vità intrapresa. Molti tra coloro che deci-
lontariato: infatti nonostante le banali liti la conoscenza ed il rispetto dei diritti, dono di fare parte del cosidetto "esercito
quotidiane o le sanguinose guerre a cui rilevando i bisogni e i fattori di emargi- del Bene", imboccano questa via spinti
prende parte o assiste, ha da sempre nazione e degrado,proponendo idee e da una motivazione interiore e dalla
cercato di collaborare con gli altri, di progetti. Esso quindi, svolge anche un voglia di poter essere utile, in altri aspi-
dare e ricevere aiuto, forse in nome di ruolo politico, partecipando attivamente ranti invece - forse i più? - prevalgono
quella vocina chiamata misticamente ai processi della vita sociale e favoren- motivazioni inconsce che fanno soprat-
"Coscienza", che ogni tanto, quando do la crescita del sistema democratico. tutto riferimento a se stessi ( bisogno di
meno ce lo si aspetta si fa sentire, e Il volontariato è presente ove vi è soffe- una gratificazione, d'autorealizzazione,
oggi, sempre in un numero maggiore, renza, nonostante i rischi e i pericoli cui ecc.) piuttosto che ai destinatari dei ser-
sono numerosi i cittadini attenti al socia- spesso va incontro e soprattutto nono- vizi.
le che si adoperano spontaneamente al stante l'ingratitudine e l'indifferenza che Può darsi che storcerete il naso nel leg-
volontariato. circonda la sua opera. Bisogna quindi gere ciò e che pensiate non siano per-
Il volontariato è, in tutte le sue forme e rilevare quanto quest'attività fondamen- sone davvero 'pure di cuore', ma trovo
manifestazioni, espressione del valore tale non sia sufficientemente pubbliciz- comunque sia un bel modo di essere
della relazione e della condivisione con zata in particolare dai mezzi d'informa- 'egoisti' e che indipendentemente dal
l’altro in quanto attività libera e gratuita zione. Chiunque può decidere di presta- movente, praticare volontariato comporti
che non risponde alle logiche del profit- re soccorso, scegliendo se farlo indivi- ad un arrichimento interiore oltre che
to, che incarna e testimonia con i fatti la dualmente e in modo piu' o meno spora- essere un valido aiuto al fine di migliora-
parte solidale della nostra società e ne dico o associandosi ad altri volontari re la società in cui viviamo.
rallenta il processo di all'interno di un' organizzazione garante
"disumanizzazione" avviato dalla conti- sia della formazione e della coordinazio- Elena ganci e Vittoria

8
SPORT

Autodifesa: arte marziale o semplice lotta?


Con Arte marziale s’intende nalità,soprattutto sulle donne e difesa con lo street-fighting. La
una disciplina legata al com- sui bambini, con il fenomeno difesa personale comprende
battimento che raccoglie al su- d e l b u l l i s m o . sia tecniche fisiche per la dife-
o interno determinate pratiche È molto diffusa l'opinione che sa dalle aggressioni, sia un
e tecniche codificate fondate a la difesa personale sia solo un profondo lavoro psicologico. È
loro volta su particolari principi insieme di tecniche ed inse- ovvio che per imparare a fon-
fisici, culturali e filosofici.Il ter- gnamenti atti ad atterrare un do e sfruttare nel modo giusto
mine è entrato nell'uso agli ini- avversario prima che sia lui a questi insegnamenti bisogna
zi degli anni sessanta quando farlo, come si può vedere in essere seguiti da ottimi istrut-
furono introdotte in occidente alcune pellicole cinematografi- tori. Molte arti marziali racchiu-
le arti marziali orientali. Oggi le c h e confondendo l'auto- dono al loro interno princìpi
arti marziali vengono studiate come autocontrollo e rispetto
per varie ragioni: ottenere abi- per gli altri, per questo la dife-
lità di combattimento, autodife- sa personale prende molto
sa, sport, salute fisica, auto- spunto da esse. Le arti mar-
controllo, meditazione, acqui- ziali non solo rendono chi le
sire confidenza col proprio pratica più forte, con
corpo, sicurezza nelle pro- l’educazione del corpo e
prie capacità e consapevo- della mente, ma infon-
lezza dei propri limiti. dono maggiore sicu-
Negli ultimi anni la pratica rezza di sé e delle
delle arti marziali è aumen- proprie capacità,
tata esponenzialmente si so- cosa sicuramente
no formate molte nuove pa- indispensabile nei
lestre. Ma perché questa bambini.
nuova passione per questi
sport? I motivi sono molte- Glenda Campolunghi
plici; ad esempio per il for-
te legame che s’instaura
all’interno della pale-
stra. Penso che il
reale motivo si
debba alla cre-
scente ondata
di violenza
e crimi-

LA REDAZIONE
Coordinatore: Fabrizio Capecelatro - IB
Vice-coordinatrice: Francesca Tosarini - IB
Responsabile grafico: Gabriele Petronella - IIC
Indirizzo e-mail: spleen.tito@hotmail.it

Chi volesse scrivere un articolo su un argomento a scelta ma restare anonimo potrà lasciare il
suo articolo nella scatola “per eccellenza” che sarà posizionata nel corridoio al secondo piano.
Un ringraziamento alla prof. Gabbini

9
SCUOLA

La sfida della scuola


Io vado a scuola perché questa società scuola dovrebbe essere una dolce medici- con l’ignoranza: la vera ignoranza non è
me lo impone o se preferiamo, me lo con- na; oggi però è soltanto un colorato lecca- quella dei quattro in latino o in greco… E
cede. È ma è un lungo percorso, la scuo- lecca. La scuola deve combattere contro se la scuola non è abbastanza forte, sia-
la, che mi apre e mi chiude molte porte. l’ignoranza, cercando di farti scoprire i più mo noi studenti che dobbiamo lottare con-
Terminate le tappe obbligatorie delle ele- svariati aspetti del sapere, i quali devono, tro l’ignoranza: contro i violenti, i maledu-
mentari e delle medie si incomincia da come ci hanno sempre detto i nostri geni- cati, i famosi bulli insomma, contro tutti
entrare nello specifico perché bisogna tori, farci aprire la mente. Questa è una coloro che non hanno avuto una buona
incominciare a fare delle scelte: Classico? funzione importantissima della scuola, ma educazione in famiglia e che la scuola non
Scientifico? Istituto tecnico? Alberghiero? non è quella principale, perché prima di ha cambiato, ma anzi peggiorato!
Scuola per apprendisti maghi? tutto il percorso scolastico ti deve formare Purtroppo vedo che già nel mondo dei
….superata quest’ultima fare, se vuoi e se e aiutare per farti diventare un buon citta- ragazzi sono gli ignoranti a dettare legge.
puoi, ti separi da quel regalo che la socie- dino che dovrà vivere regolandosi ai mec- Ma cosa succede? Cosa fanno gli altri?
tà ti ha fatto, la scuola, e decidi se andare canismi di questa società. Osservando Succede che gli altri, me compreso, non
a fare l’università o se andare a lavorare, l’italiano medio, cito gli Articolo 31 non a hanno la forza di agire, perché il timore
e per chi può stare a casa a girarsi i polli- caso, ti accorgi che gli strumenti che la reverenziale ti blocca e al contrario, ti por-
ci. Poiché sono ancora all’interno della scuola, come la famiglia ti offre sono in- ta a mitigare i peggiori elementari, che
scuola anche se tra poco, spero, me ne sufficienti. I contenuti della scuola devono sono sempre temuti e rispettati. Se voglia-
dovrei uscire, sto riflettendo sugli strumen- essere le fondamenta solide per la nostra mo che i peggiori abbiano la meglio allora
ti che essa mi ha fornito per un futuro la- crescita verso una vita sociale e politica in ci dovremmo accontentare di vedere certa
voro, per il mio modo di pensare, per la cui si deve formare in noi una mentalità gente in parlamento altrimenti, con una
mia formazione culturale e soprattutto sul critica e indipendente. Non esagero se scuola che fa finta di non vedere, dobbia-
suo significato più strettamente educativo. dico che non ci dobbiamo meravigliare se mo essere noi i protagonisti, noi ad avere
Lucrezio spiega il senso della poesia uti- un ragazzo uccido un poliziotto allo stadio coraggio anche a costo di qualche brutta
lizzando la suggestiva immagine o se fra gruppi di giovanissimi ci si accol- figura, perché come la storia e la vita di
dell’amara medicina che beve il bambino tella per una ragazza o se uno, perché tutti i giorni insegnano per ottenere qual-
assieme al miele, per addolcirla, così la gay, si suicida; infatti la responsabilità è cosa ci vuole sacrificio.
poesia deve educare e quindi essere utile anche della scuola che non agisce, che
come deve anche dilettare. Anche la non sa alzare la voce, ma che convive Niccolò Tominetti

Il vignettista: Un insolito lavoro


Nome: Silvestro Nicolaji venuto a Milano a 19 anni e ho disegnare una storia senza aver- ho illustrato(Orfeo) e adesso in
Età: 28 anni studiato alla scuola di fumetto la scritta io stesso, come spesso edicola c’è un fumetto per cui
Professione: fumettista e illu- che c’è qui e che è anche la più capita a molti fumettisti, devo disegno le copertine che sta
stratore antica d’Italia. farla come vuole il committente, riscuotendo un certo successo
In che cosa consiste il tuo lavo- Cosa ti ha spinto a diventare il che non sempre coincide con (Sol mirror) e sto lavorando ad
ro? fumettista e a venire a Mila- la mia visione delle cose. Inoltre un idea per un fumetto su Paolo
Come illustratore, disegno spes- no? devo disegnare quando me lo Borsellino, che spero mi pubbli-
so copertine e immagini per Non saprei, un po’ è stata mia dicono, anche se non ne ho vo- cheranno. Inoltre faccio molte
alcuni libri. Quella di fumettista madre,un po’ la grande passio- glia. illustrazioni per il Battello a
però è un’altra cosa. Io ho sem- ne che ho sempre avuto per i Hai mai pensato di smettere? vapore.
pre pensato che i fumetti fossero fumetti, ma anche il fatto che ho No…Non proprio. Cosa consiglieresti a un ragaz-
un linguaggio con cui si vuole cominciato a disegnare dando Cosa è successo? zo che vuole fare il fumettista?
comunicare qualcosa. Nello un senso a quello che facevo. Una volta avevo trovato un la- Da un punto di vista tecnico gli
stesso modo in cui un quadro o Quali sono i lati positivi del voro in Francia, e il mio agente consigliere di iniziare a copiare
un libro ci possono far provare tuo mestiere? mi aveva fatto fare già molti dai fumetti e di iscriversi alla
delle emozioni, così anche io, Sicuramente il fatto che la mia disegni, ma alla fine non ho scuola di fumetto, per imparare
fumettista, posso farlo. Le mie passione è anche il mio lavoro e firmato nessun contratto e sono il mestiere. Ma da un punto di
non sono solo storie disegnate, i che quindi faccio quello che mi rimasto senza lavoro. È stata vista sentimentale gli direi che
miei fumetti vogliono e devono piace. Inoltre posso tranquilla- per me una grossa delusione e se vuole fare il fumettista deve
raccontare qualcosa a chi li mente lavorare a casa, ascol- mi sono anche arrabbiato mol- saper rischiare ed essere co-
legge. tando la musica che amo. to. Ma non ho mai pensato di sciente che con questo lavoro
Qual’è stato il tuo percorso di E quelli negativi? smettere, amo troppo questo per molto tempo non avrà nes-
studi? Il fatto che la mia passione lavoro. E poi è normale subire suna certezza. Dovrà essere
Ho studiato a Palermo in un coincide con il mio lavoro. In- qualche colpo basso: sono an- paziente e soprattutto determi-
liceo classico. Ho poi iniziato fatti essendo i fumetti la mia cora giovane e sto facendo ga- nato. Ma alla fine penso cha la
l’università, provando varie professione devo guardarli in vetta. cosa più importante sia avere
facoltà: prima scienze biologi- maniera fredda e distaccata. Però alcuni tuoi lavori sono tantissima passione per quello
che, poi medicina e infine lettere Inoltre devo rispettare i tempi di stati pubblicati vero? che si fa.
moderne, ma non era quello che consegna; se faccio Sì certo. Un po’ di tempo fa è
volevo fare. Così alla fine sono un’illustrazione o mi limito a uscito un mio libro che io stesso Giulia Russo

10
RECENSIONI

300: Serse torna a sfidare re Leonida


480 a.C, Termopili: re Leonida fra Greci e Persiani. Come già si trovino ad affrontare poco per
(Gerard Butler) difende la porta per “Sin city”, questo film ha di- volta nemici sempre più forti,
d’ingresso per la Grecia a capo viso sia critica che pubblico pa- come in un videogioco. Per altri
di 300 esaltatissimi Spartani, gante, tanto che per alcuni è invece, “300” è un gran film, con
vestiti alla buona e armati di lan- quasi un capolavoro, per altri è un’ottima fotografia, dei bei
cia, spada e scudo. Contro di solo l’ennesimo splatter made in combattimenti e con frasi dav-
loro, l’intero esercito persiano, USA. I contrari non hanno parti- vero esaltanti sparate a raffica,
composto da milioni di guerrieri, colarmente gradito il fattore esa- alcune delle quali già di culto.
maghi, giganti e bestie varie. Gli gerazione: guerrieri capaci solo Per me, è comunque un film
Spartani resistono a colpi di di farsi ammazzare dai 300, ele- che incrocia felicemente diversi
spadate al rallentatore, finché, fanti e rinoceronti sconfitti come generi, fra cui azione, splatter,
traditi dal gobbuto Efialte, ven- ridere, milioni di frecce che o- peplum, storico e fantasy, da
gono circondati e sterminati. scurano il sole, un Serse alto vedere se non altro per poter
Questo è Sparta! Questo è più di due metri, depilatissimo e dire la propria opinione e per
“300”, ovvero l’ultimo film di coperto di catene d’oro, un E- gasarsi un po’ (‘Spartani! Qual è
Zack Snyder, tratto fialte che sembra un Gollum ve- il vostro mestiere?’)…
dall’omonimo graphic novel del nuto male e altro ancora. Non
buon Frank Miller, che rivede a sono stati apprezzati neanche il Andrea Calaresi
modo suo la celebre battaglia sangue a fiotti e il fatto che i 300

Diario di uno scandalo


Drammatico e ai confini del thriller , “Notes of a Scandal” trapianta nella dotta e austera cronaca
del diario di Barbara Covett, Judi Dench, un’inflessibile insegnante over 50 che galoppa con rigore
nella sua illimitata solitudine. Ad allacciare rapporti ben sconfinanti dalla reciproca stima con la cor-
rucciata Barbara, è Sheba Hart, Cate Blanchett, snella novizia insegnate approdata quasi per caso
alla St. George, la medesima scuola disastrata dove impera la tatcheriana professoressa. Presto le
due colleghe sono legate da una solida amicizia cementata dall’autorevolezza dell’anziana e dalla
soggezione innocente di Sheba, ma quando Barbara scopre che l’amica, alla quale aveva segreta-
mente riservato una collocazione eterna nella sua vita è implicata in una relazione sessuale con un
prestante quindicenne, il legame gerarchico che subordina la volontà della candida novella a quella
dell’ambigua confidente si muta intorbido incastro di ricatti e debiti morali. Così, quando al letale
bivio tra famiglia e amicizia pericolosa Sheba imbocca la strada per rimarginare le ferite coniugali,
la Covett accende la sua devastante miccia vendicativa scatenando una bufera giornalistica circa
la vicenda sentimentale tra Sheba ed il suo livello. Ingenuamente, lei imputa la scandalizzante con-
fessione all’amato adolescente, riducendola ad un cedimento adolescenziale e così, momentanea-
mente radiata dal marito, trova rifugio dalla nauseante scarnificazione mediatica presso la com-
prensiva Barbara. Presto però la giovane, leggendo frammenti del suo diario, sbarra gli occhi alla
destabilizzante realtà e comprende finalmente il diabolico intento di controllo sentimentale attuato
da Barbara. Un film in bilico fra il thriller psicologico e la tragedia familiare, “Diario di uno Scandalo”
annovera nel cast due perle di immensa bravura: Judi Dench dall’impeccabile e composta recita-
zione minimal, e Cate Blanchett che manifesta il suo talento sprigionando una profondità esempla-
re. Il regista affida lo svolgimento della pellicola alla costante lettura del diario di Barbara che rita-
glia la vicenda in episodi, alimentando un crescendo di tensione che culmina nell’enigmatico epilo-
go.
Salpetra

11
RINGRAZIAMENTI

Grazie!!
Francesca Tosarini per avermi aiutato a coordinare il giornalino, ma soprattutto per avermi sopportato, spinto ad
andare avanti e per avermi ricordato le scadenze e gli impegni.
Gabriele Petronella per aver dato un aspetto gradevole al giornalino e per essere rimasto con me fino a notte inoltra-
ta ad impaginare gli ultimi articoli che arrivavano.
Alessandro Audino non solo per gli articoli realizzati, ma soprattutto per essere stato il senso critico della redazione,
fondamentale per migliorarci.
Iacopo Bissi per aver scritto degli articoli così eccelsi , spesso degni della prima pagina, e per aver creduto sin
dall’inizio in questo giornalino e per essersene affezionato come pochi.
Andrea Calaresi per aver accettato, per il bene del giornalino, di fare articoli su argomenti spesso indegni della sua
eclettica intelligenza e delle sue capacità scrittorie.
Alessio Pezzana per essere stato disposto a fare carriera persino nello Spleen, partendo con articoli semplici fino ad
aver utilizzato a pieno le sue capacità, realizzando gli articoli di prima pagina degli ultimi due numeri.
Federica Ioppolo per aver donato una firma autorevole al giornalino e per averci supportato moralmente e burocrati-
camente dall’alto del suo incarico. (colgo anche l’occasione per ringraziare lei e la sua collega-amica Maddalena Mo-
ranti per quanto fatto quest’anno)
Martina Ioppolo & Ludovica Brignola per aver portato un accento di allegria nella redazione e per aver realizzato
sempre articoli impegnativi con molta semplicità.
Martina Zigiotti & Irene Calbi per aver realizzato della magistrali interviste e per aver sopportato i miei nervi spesso
scossi.
Edoardo per aver realizzato delle divertenti vignette, rendendo così più giocoso l’aspetto del giornalino.
Daniele Gavazza per aver messo da parte la sua vena poetica ed aver scritto interessanti articoli sulla società mo-
derna.
Mario Nardone per essersi occupato, sia pur sempre in ritardo, della pagina sport.
Mariachiara Leteo & Glenda Campolunghi per aver collaborato alla realizzazione di questo giornalino, scrivendo
articoli sui più vari argomenti.
Francesco Borrelli, Alessandro Peregalli, Enea Moscon, Giulia Fossi, Giorgio E. Ausenda, Giulia Gillo e Diana
Faccio, Niccolò Tominetti, Giulia Russo, Vittorie ed Elena Ganci, Flavia Faccio e tutti coloro che hanno lascia-
to lettere anonime nella scatola “per eccellenza” per aver voluto dare il loro aiuto alla realizzazione del giornalino.
Gli amici dell’Agisco per averci consigliato, dall’alto delle loro esperienze, sul come portare avanti un giornalino sco-
lastico.
La signora Mena e tutte le sue colleghe per aver stampato rapidamente il giornalino.

Un grazie particolare a
Il preside Prof. Carlo Vincenzo Manzo, che ci ha consentito di realizzare questo nostro progetto
La prof. O. Gabbini per aver accettato, nonostante i suoi già numerosi impegni, di correggere e controllare gli articoli
dello Spleen.
La prof. A. Riboldi per aver corretto il primo numero dello Spleen, la prof. Rusconi per averci permesso di rilegare il
giornalino durante alcune ore di lezione e il prof. Wholfard per aver sempre commentato il giornalino, mostrando un
interessamento verso questo progetto anche da parte del corpo docenti.

Voi lettori che, prendendo il giornalino e talvolta discutendo di qualche articolo, ci avete spinto a continuare, nono-
stante le difficoltà, nel nostro lavoro, consci di star facendo qualcosa di interessante ed utile per noi stessi e per gli
altri. In quest’anno di lavoro non solo mi sono divertito ma spero di aver realizzato un buon prodotto, che vi abbia per-
messo di riflettere su tutti gli avvenimenti più importanti dell’anno.
Spero che l’anno prossimo questa iniziativa continui, semmai con qualcun altro, semmai con più collaboratori, ma
l’importante è che lo Spleen non resti l’esperimento di un anno ma diventi una realtà di sempre.
Fabrizio Capecelatro

E i n f i n e...
...un ultimo istante di attenzione! Manca infatti il ringraziamento più importante, dedicato a colui che ha
permesso a tutti noi di realizzare ciò che da un po’ di tempo sognavamo, colui che ha concretizzato le mil-
le parole e i mille progetti che volavano per la scuola: Fabrizio, alias Cape. Già, il nostro caro direttore al
quale noi personalmente dedichiamo queste ultime righe. Grazie per essere stato un grande compagno in
questo progetto, un serissimo coordinatore e, come sempre nella vita, ma soprattutto nei momenti difficili,
un grandissimo amico. E quindi grazie Direttore, grazie per averci spronato a non abbandonare tutto, gra-
zie per i consigli e per la franchezza, grazie per le serate passate al computer a completare lo Spleen, gra-
zie per averci dato finalmente un giornalino degno di essere definito tale.
Con immenso affetto Francesca e Gabriele

12

You might also like