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Dopo i recenti fatti di via Paolo Sarpi La festa del 25 aprile. Solo un l compito principale della scuola è
lo Spleen si interroga sui problemi giorno di vacanza da scuola? Non educare, educare tutti noi a vivere,
relativi al rapporto con gli immigrati, dimentichiamo le origini di questa ma siamo noi i primi a dover
intervistano anche una giovane ricorrenza... combattere per questo diritto
cinese.
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IN PRIMO PIANO
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IN PRIMO PIANO
Un magistrato , un uomo,
un padre… Guido Galli
In una piacevole serata di Aprile abbiamo avuto la pos- padre, deciderebbe proseguire nel suo lavoro. Infatti la
sibilità di incontrare Alessandra Galli, magistrato presso cosa più importante che il padre le ha insegnato con la
il tribunale di Chiavari (GE) nonché figlia di Guido Galli, sua dedizione è il senso dello Stato e del lavoro.
anch’egli magistrato e Professore di criminologia all’ Alessandra ci descrive con voce sommessa quel giorno
università Statale di Milano, ucciso dalle Brigate Rosse in cui era al bar dell’università ad aspettare l’inizio di
il 19 Marzo del 1980. Chiacchierando con Alessandra una lezione, quando all’improvviso tutti intorno a lei ini-
abbiamo scoperto che il padre era entrato volontaria- ziarono ad agitarsi per lo scoppio di una bomba, fu così
mente a far parte del pool anti-terrorismo della procura che lei, pensando subito al padre, corse al piano supe-
di Milano, città dove viveva con la famiglia a cui era riore dove vide il corpo del padre a terra.
molto legato e alla quale dedicava la gran parte del suo Il giudice Galli aveva appena terminato la sua lezione
tempo libero, nel momento in cui un collega si era rifiu- quando venne colpito dallo scoppio di una bomba carta
tato di portare avanti l’indagine istruttoria. Benché quel- e tre pallottole sparate da un commando armato di Pri-
lo fosse un periodo violento e sanguinoso, con numero- ma Linea, associazione terroristica vicina per ideologia
si attentati a persone e istituzioni da parte di giovani alle BR. Galli era colpevole, secondo queste persone,
attivisti di movimenti estremisti di destra e di sinistra, il “di essere appartenente alla frazione riformista e garan-
giudice Galli non riteneva di essere una possibile vitti- tista della magistratura”come scrivono nella rivendica-
ma anche se, il timore degli ultimi mesi, lo ha portato a zione dell’omicidio.
scrivere un appunto riguardo alla possibilità di essere La curiosità di vedere negli occhi quegli uomini che le
colpito ma non certo ad abbandonare l’indagine. Ales- avevano portato via il padre e che avevano tolto a tutti
sandra ricorda, però, che il padre ha cercato sempre di noi un grande servitore dello stato, che mai avrebbe
non far vivere questa angoscia alla famiglia, solo la mo- voluto diventare un eroe, spinse Alessandra a recarsi
glie Bianca, infatti, si era resa conto della possibilità che alle prime udienze del processo riguardo la morte del
il marito venisse ucciso. Dalle parole di Alessandra si padre e se avesse potuto interrogarli avrebbe chiesto
evince che il padre si sentisse in qualche modo abban- loro con quale criterio avessero preferito proprio lui e
donato dallo Stato che non gli aveva fornito la protezio- non un altro simbolo dello Stato, che loro volevano di-
ne probabilmente necessaria, anche se non era certo struggere. Alessandra resta perplessa quando vede
stato ostacolato nel suo lavoro. Alessandra Galli ha, che a questi assassini viene data dai mass-media la
inoltre, raccontato che se le fosse stato chiesto da suo possibilità di far sentire la propria opinione e resta an-
padre, nel momento in cui il pericolo era più concreto, cor più delusa nel sentire le motivazioni fini a se stesse
se continuare la difficile inchiesta e, quindi, accettare le che costoro esprimono riguardo alla loro “rivoluzione”.
gravi conseguenze, o ritirarsi ad indagini meno rischio- Iacopo Bissi & Fabrizio Capecelatro
se, in quanto figlia gli avrebbe consigliato di preoccu-
parsi soprattutto della propria vita, ma oggi, che anche
lei è un magistrato, probabilmente, nella condizione del
La redazione dello Spleen e in particolare noi che abbiamo avuto la possibilità di conoscere Alessandra, e di confrontarci con
lei, la ringrazia per la sua cortesia e disponibilità nel ricordarci quanto è successo non solo a suo papà ma in generale in un
periodo buio della storia del nostro paese.
Vogliamo concludere riportando quello che di concreto resta di Guido Galli, quello che rinnova a chi passa davanti alla targa
in memoria di Guido, al secondo piano del tribunale di Milano, il ricordo di un uomo che ha lasciato, alla sua famiglia e a
tutti noi, un insegnamento importante:
“A quelli che hanno ucciso mio marito e nostro padre. Abbiamo letto il vostro volantino: non l’abbiamo ca-
pito. Sentiamo ugualmente il dovere di scrivere queste righe, anche perché altri possano leggerle. Capiamo
solo che il 19 marzo avete fatto di Guido un eroe e lui non avrebbe mai voluto esserlo, in alcun modo: voleva
solo continuare a lavorare nell’ anonimato, umilmente e onestamente come sempre ha fatto. Avete semplice-
mente annientato il suo corpo, ma non riuscirete mai a distruggere quello che ha oramai dato per il lavoro,
la famiglia, la società.
La luce del suo corpo brillerà sempre annientando le tenebre nelle quali vi dibattete.”
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INCHIESTA
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INCHIESTA
Tra i 100 studenti che abbiamo intervistato la maggior parte dichiara di non avere pregiudizi nei confronti degli
immigrati,anche se il 40% degli studenti intervistati afferma che sono o potrebbero essere un pericolo,dato emer-
so soprattutto tra le ragazze. Molti sono incerti ,affermano che non li ritengono un pericolo,ma dipende dalle si-
tuazioni;una minima parte(28%) ritiene che gli immigrati non sono un pericolo,in quanto anche i cittadini italiani
possono esserlo per il loro paese. Quasi tutti sono concordi nel dire che è compito dello Stato integrarli,anche se
noi cittadini dobbiamo fare di meglio per farli sentire integrati e parte della società. Come ultima domanda “Credi
che l’immigrazione possa essere occasione di scambio culturale?” 57 ragazzi su 100 hanno risposto di
sì,dicendosi favorevoli ad interagire con persone di diverse culture e ad avere compagni di classe di altre nazioni.
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INCHIESTA
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ATTUALITA’
E’ questo quello che afferma Bradley Smith nel contro l’occupazione nazista e la caduta del fa-
suo dibattito,portavoce di quella che viene defi- scismo italiano. Il 25 aprile significò per i tede-
nita corrente del revisionismo storico”, nata già schi la loro sconfitta; ma per gli italiani, la vitto-
nei pirmi mesi dopo la fine della guerra. Una ria. Ci rimane solo una data, unica prova con-
guerra atroce,un susseguirsi di massacri,di de- creta che non ci può essere strappata dalla me-
portazioni,di stragi e di violenza gratuita contro moria, unica testimone della storia di ogni sin-
esseri umani: il più grande genocidio che la sto- golo partigiano, ogni uomo che con il suo corag-
ria abbia mai conosciuto,scaturito dalla follia di gio ha dato un senso a ciò che per noi italiani
un solo uomo. significa ancora oggi libertà. Basti pensare a
Eppure, contro documenti, prove e persino fil- quanto sangue è scorso sui nostri territori e sul-
mati e fotografie, c’è chi riesce ad affermare che le strade che ogni giorno attraversiamo, a quan-
questo non sia mai esistito:sono i figli, i discen- ti figli in Italia nel dopo guerra siano rimasti sen-
denti diretti dei nazisti i revisionisti storici. Quelli za un cognome e a quante mogli confortate dal
che hanno combattuto contro i nostri partigiani. solo metallo di una fredda targhetta...
Quelli che hanno perso. I nemici. Ed è per que- Dobbiamo dare a tutto questo un senso. Dob-
sto che Primo Levi ci descriveva, nel suo libro, biamo fare tutto ciò che è in nostro potere per
quello che era accaduto davvero;non per rac- non far zittire tutte le voci dei nostri e-
contare,ma per non dimenticare. roi...dobbiamo far passare giorno per giorno il
Di giorno in giorno, di anno in anno anche la più messaggio di libertà che li ha portati a sacrifica-
grande delle tragedie potrebbe scivolarci addos- re la vita stessa...
so inosservata, soprattutto tra i giovani e tra co- Solamente il ricordo non renderà vani i loro sfor-
loro che non sono stati protagonisti di questi an- zi e le loro voci non smetteranno mai di parlarci
ni atroci. E’ fondamentale il ricordo della guerra di coraggio e di democrazia.
e ancora di più per noi italiani il giorno della no-
stra liberazione, il 25 aprile,una data storica che Martina Ioppolo & Ludovica
segnò la fine della resistenza partigiana italiana
“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra
Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle
carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità,
andate li o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra
Costituzione”.
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ATTUALITA’
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SPORT
LA REDAZIONE
Coordinatore: Fabrizio Capecelatro - IB
Vice-coordinatrice: Francesca Tosarini - IB
Responsabile grafico: Gabriele Petronella - IIC
Indirizzo e-mail: spleen.tito@hotmail.it
Chi volesse scrivere un articolo su un argomento a scelta ma restare anonimo potrà lasciare il
suo articolo nella scatola “per eccellenza” che sarà posizionata nel corridoio al secondo piano.
Un ringraziamento alla prof. Gabbini
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SCUOLA
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RECENSIONI
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RINGRAZIAMENTI
Grazie!!
Francesca Tosarini per avermi aiutato a coordinare il giornalino, ma soprattutto per avermi sopportato, spinto ad
andare avanti e per avermi ricordato le scadenze e gli impegni.
Gabriele Petronella per aver dato un aspetto gradevole al giornalino e per essere rimasto con me fino a notte inoltra-
ta ad impaginare gli ultimi articoli che arrivavano.
Alessandro Audino non solo per gli articoli realizzati, ma soprattutto per essere stato il senso critico della redazione,
fondamentale per migliorarci.
Iacopo Bissi per aver scritto degli articoli così eccelsi , spesso degni della prima pagina, e per aver creduto sin
dall’inizio in questo giornalino e per essersene affezionato come pochi.
Andrea Calaresi per aver accettato, per il bene del giornalino, di fare articoli su argomenti spesso indegni della sua
eclettica intelligenza e delle sue capacità scrittorie.
Alessio Pezzana per essere stato disposto a fare carriera persino nello Spleen, partendo con articoli semplici fino ad
aver utilizzato a pieno le sue capacità, realizzando gli articoli di prima pagina degli ultimi due numeri.
Federica Ioppolo per aver donato una firma autorevole al giornalino e per averci supportato moralmente e burocrati-
camente dall’alto del suo incarico. (colgo anche l’occasione per ringraziare lei e la sua collega-amica Maddalena Mo-
ranti per quanto fatto quest’anno)
Martina Ioppolo & Ludovica Brignola per aver portato un accento di allegria nella redazione e per aver realizzato
sempre articoli impegnativi con molta semplicità.
Martina Zigiotti & Irene Calbi per aver realizzato della magistrali interviste e per aver sopportato i miei nervi spesso
scossi.
Edoardo per aver realizzato delle divertenti vignette, rendendo così più giocoso l’aspetto del giornalino.
Daniele Gavazza per aver messo da parte la sua vena poetica ed aver scritto interessanti articoli sulla società mo-
derna.
Mario Nardone per essersi occupato, sia pur sempre in ritardo, della pagina sport.
Mariachiara Leteo & Glenda Campolunghi per aver collaborato alla realizzazione di questo giornalino, scrivendo
articoli sui più vari argomenti.
Francesco Borrelli, Alessandro Peregalli, Enea Moscon, Giulia Fossi, Giorgio E. Ausenda, Giulia Gillo e Diana
Faccio, Niccolò Tominetti, Giulia Russo, Vittorie ed Elena Ganci, Flavia Faccio e tutti coloro che hanno lascia-
to lettere anonime nella scatola “per eccellenza” per aver voluto dare il loro aiuto alla realizzazione del giornalino.
Gli amici dell’Agisco per averci consigliato, dall’alto delle loro esperienze, sul come portare avanti un giornalino sco-
lastico.
La signora Mena e tutte le sue colleghe per aver stampato rapidamente il giornalino.
Un grazie particolare a
Il preside Prof. Carlo Vincenzo Manzo, che ci ha consentito di realizzare questo nostro progetto
La prof. O. Gabbini per aver accettato, nonostante i suoi già numerosi impegni, di correggere e controllare gli articoli
dello Spleen.
La prof. A. Riboldi per aver corretto il primo numero dello Spleen, la prof. Rusconi per averci permesso di rilegare il
giornalino durante alcune ore di lezione e il prof. Wholfard per aver sempre commentato il giornalino, mostrando un
interessamento verso questo progetto anche da parte del corpo docenti.
Voi lettori che, prendendo il giornalino e talvolta discutendo di qualche articolo, ci avete spinto a continuare, nono-
stante le difficoltà, nel nostro lavoro, consci di star facendo qualcosa di interessante ed utile per noi stessi e per gli
altri. In quest’anno di lavoro non solo mi sono divertito ma spero di aver realizzato un buon prodotto, che vi abbia per-
messo di riflettere su tutti gli avvenimenti più importanti dell’anno.
Spero che l’anno prossimo questa iniziativa continui, semmai con qualcun altro, semmai con più collaboratori, ma
l’importante è che lo Spleen non resti l’esperimento di un anno ma diventi una realtà di sempre.
Fabrizio Capecelatro
E i n f i n e...
...un ultimo istante di attenzione! Manca infatti il ringraziamento più importante, dedicato a colui che ha
permesso a tutti noi di realizzare ciò che da un po’ di tempo sognavamo, colui che ha concretizzato le mil-
le parole e i mille progetti che volavano per la scuola: Fabrizio, alias Cape. Già, il nostro caro direttore al
quale noi personalmente dedichiamo queste ultime righe. Grazie per essere stato un grande compagno in
questo progetto, un serissimo coordinatore e, come sempre nella vita, ma soprattutto nei momenti difficili,
un grandissimo amico. E quindi grazie Direttore, grazie per averci spronato a non abbandonare tutto, gra-
zie per i consigli e per la franchezza, grazie per le serate passate al computer a completare lo Spleen, gra-
zie per averci dato finalmente un giornalino degno di essere definito tale.
Con immenso affetto Francesca e Gabriele
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