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GAZZETTINO
Pagina
delle
lettere
Giovedì
28
Aprile
2011,
Elezioni
CREDIBILITÀ
CANDIDATI
QUESTIONE
APERTA
È
sotto
gli
occhi
di
tutti
la
bassa
credibilità
della
politica
a
livello
nazionale
dove
si
parla
di
una
disaffezione
del
corpo
elettorale
pari
al
quaranta
per
cento
circa
e
del
disorientamento
della
maggioranza
della
parte
rimanente.
A
Rovigo
questa
caratteristica
generale,
probabilmente,
è
meno
marcata
perché
stiamo
andando
verso
le
elezioni
amministrative
in
un
comune
medio-‐piccolo
ma,
tuttavia,
è
ben
presente
nella
sensibilità
dei
rodigini.
Tale
situazione
poi
non
è
stata,
a
mio
avviso,
certamente
migliorata
dalla
abnorme
proliferazione
e
conseguente
presentazione
di
un
gran
numero
di
liste
(trenta
circa!)
e
di
candidati
sindaci
(dieci
circa!)
che
hanno
sconcertato
e
disorientato
il
cittadino
comune.
Infatti
come
si
possono
comprendere
le
vere
differenze
politico-‐amministrative
di
fondo
dei
partiti
e
dei
gruppi,
le
storie
personali,
la
coerenza
dei
percorsi
politici
individuali
e
la
vera
propensione
a
lavorare
per
il
bene
comune
dei
candidati
in
tale
mare
magnum?
Non
si
può,
forse,
trarre
l’impressione
che
in
tutto
questo,
ci
sia
una
buona
dose,
da
parte
di
qualcuno,
di
un
non
detto
che
cela
una
tendenza
al
trasformismo
ed
alla
conseguente
ricerca
della
convenienza
ed
utilità
di
gruppo
e
personale
una
volta
“passata
la
festa
e
gabbato
lo
santo”?
Io
penso
che
se
si
desidera
recuperare
una
buona
politica
i
cittadini
debbano,
appropriarsi
maggiormente
del
loro
ruolo
di
primi
attori
politici
esigendo
la
massima
trasparenza,
impegni
precisi
e
credibili
e,
con
le
loro
scelte,
apportare
una
drastica
riduzione
della
frammentazione
del
quadro
politico-‐amministrativo
locale.
La
politica,
d’altra
parte,
dovrebbe
essere
maggiormente
sensibile
e
disponibile
a
recepire
le
istanze
della
cittadinanza
lasciando
da
parte
distinguo
strumentali
a
pure
operazioni
di
potere
e
dare
risposte
chiare
e
concrete
anche
a
filoni
di
interrogativi
generali
ma
importantissimi
che
attengono:
i
curricula
dei
candidati
sindaci
sia
dal
punto
di
vista
della
loro
vita
lavorativa
che
da
quello
delle
loro
esperienze
al
servizio
del
bene
comune
rodigino;
l’impegno
ad
evitare
possibili
conflitti
di
interessi
come
quelli
che,
ad
esempio,
si
verificano
quando
un
commerciante
svolge
le
funzioni
di
assessore
al
Commercio
o
un
imprenditore
edile
quelle
di
assessore
all’Edilizia,
ecc;
la
conoscenza
delle
situazioni
patrimoniali
e
reddituali
dei
candidati
sindaci
e,
successivamente,
degli
assessori
della
giunta
comunale
sia
all’inizio
che
alla
fine
dei
loro
mandati;
due
o
tre
impegni
concreti
e
fattibili
caretterizzanti
la
linea
di
politica-‐
amministrativa
cittadina
(ad
esempio:
corso
del
Popolo,
maciapiedi,
verde
pubblico,
ecc.);
la
dichiarazione
pubblica,
solenne,
preventiva
ed
esplicita
su
quale
lista
verranno
fatti
confluire
i
voti
raccolti
da
ciascun
candidato
sindaco
qualora
non
riesca
ad
accedere
al
ballottaggio
finale.
Posso
sperare
che
su
questi
temi
le
forze
politiche,
i
gruppi
ed
i
candidati
sindaci
inizino
a
dare
delle
risposte
chiare
ed
impegnative
a
tutta
la
cittadinanza
ed
iniziare
così
un
percorso
virtuoso
di
recupero
della
partecipazione
linfa
vitale
della
democrazia
e
della
buona
politica?
Se
così
non
fosse,
la
mancata
risposta
sarebbe,
di
per
sé,
una
pessima
riposta
per
la
democrazia.
cittadina.
Giorgio
Ruffini