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La morte di Osama Bin Laden: un successo dell'amministrazione Obama

L'analisi di Alessandro Ceci*

La morte di Osama Bin Laden non segna la conclusione di un ciclo, ma l'effetto diretto della nuova
politica americana. Con l'amministrazione Obama si è passati dalla politica di esportazione della
democrazia (la democratizzazione esogena del presidente Bush) al sostegno dei movimenti
democratici interni dei singoli Stati (democratizzazione endogena del presidente Obama).

La nuova dottrina politica di Barack Obama ha tolto alle organizzazioni terroristiche la motivazione
politica rispetto ai movimenti di liberalizzazione islamica, offrendo nel contempo ai cittadini una
strada per il riscatto politico diversa dalla politica del terrore.

Ciò ha tolto ad Al Qaeda la naturale esigenza al consenso politico su cui ogni gruppo terroristico
comunque fonda la sua azione.

Bin Laden, a questo punto isolato nella sua condizione politica, si è trovato isolato anche nella
situazione politica di protezione e tutela. In Pakistan ha perduto le protezioni e i privilegi che fino
ad allora lo avevano tutelato e dopo un lungo periodo di attività d'intelligence gli americani hanno
ottenuto un risultato che tutto lo sforzo militare e anni di guerra non avevano raggiunto.

La morte di Bin Laden dimostra chiaramente che i terroristi sono sempre e comunque dei soggetti
politici, e che soltanto con un'azione politica possono essere debbellati.

Il soft power risulta essere più duro dell'hard power.

*Politologo, docente di Filosofia Politica presso la LUM Jean Monnet di Bari, analista
d'intelligence e Direttore Scientifico del Campus degli Studi e delle Università di Pomezia.

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