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LEZIONI PRATICHE

NELLO YOGA
Di

SRI SWAMI SIVANANDA

A DIVINE LIFE SOCIETY


PUBLICATION
Traduzione della edizione web di libera lettura “Practical Lessons in Yoga”, disponibile su http://
www.SivanandaDlshq.org. Il presente manoscritto viene pubblicato gratuitamente, fino
all’eventuale edizione italiana. Tutti i Diritti riservati Divine Life Society, Rishikesh.

Eighth Edition: 1997


(Copies 6,000)
World Wide Web (WWW) Edition: 2001
Traduzione in Italiano: 2010
WWW site: /

This WWW reprint is for free distribution

© The Divine Life Trust Society

ISBN 81-7052-010-X

Published By
THE DIVINE LIFE SOCIETY P.O. SHIVANANDANAGAR—249 192
Distt. Tehri-Garhwal, Uttaranchal, Himalayas, India.

Traduzione in Italiano a cura di


Ayurveda International Academy
via Burchiello 2/R, 50124 Firenze
AGLI
STUDENTI DI YOGA
IN
ORIENTE E IN OCCIDENTE
NOTA DELL’EDITORE

Sua Santità Sri Swami Sivananda Saraswati è un ornamento non solo per le gloriose Himalaya e per
l’India, ma per il mondo intero. Dalle fresche alture del suo Ashram Himalayano, “Ananda Kutir” il
grande Yogi si erse come una potente dinamo irradiante Amore Divino, Gioia e Pace su milioni di
cuori feriti in tutto il mondo; uno Yogi che brilla come una luminosa stella polare nel firmamento
spirituale dell’universo, che guida lo stanco e agitato viaggiatore verso il paradiso di Pace,
Beatitudine e Conoscenza.

Come grande santo e filosofo, la sua purezza senza macchia, la santità della sua vita, i suoi
magnetici e voluminosi scritti non hanno avuto pari; egli non è semplicemente stato un eminente e
popolare autore di temi concernenti la filosofia e la religione Hindu, ma una vera autorità in queste
materie. Egli era non solo un uomo di lettere e di vasta erudizione, ma anche uno che aveva
pienamente realizzato, nel corso di uno strenuo sforzo durato più di quindici anni di intenso
distacco e rigorose austerità nelle sacre regioni dell’Himalaya, i benefici incalcolabili delle pratiche
Yoga. Inoltre, i suoi inestimabili scritti, per mezzo di alcuni quotidiani, riviste e giornali influenti e
largamente conosciuti non solo in India ma anche all’estero e in America uniti alla sua stessa unica
e potente personalità e realizzazione gli hanno valso un invidiabile posto d’onore in ogni casa
indiana incline alla spiritualità, alla religione e alla filosofia. Infatti, se l’India politica dei nostri
giorni può andare fiera almeno di un Gandhi, l’India spirituale può essere fiera di almeno uno
Sivananda!

L’obiettivo con cui questo libro è pubblicato è duplice. Anno dopo anno un numero crescente di
Europei e Americani, donne e uomini, vengono in India per imparare e per praticare lo Yoga sotto la
guida di un Adepto. Nel corso dei loro infiniti peregrinaggi alla ricerca di un tale Adepto nello
Yoga, queste persone non hanno altra alternativa se non rivolgersi all’Ashram Himalayano di
Swami Sivananda. Ma Sfortunatamente, a causa di svariati motivi, questi viaggiatori non possono
rimanere a lungo in questo paese. Tornano a casa avendo imparato qualcosa qui e qualcosa lì, in
maniera frammentaria, spesso senza portare con sé niente appreso da un solo vero Yogi, il quale è
l’unico che si potrebbe dire essere di qualche solida e pratica utilità per loro.

Gli Occidentali interessati in pratiche Yoga devono allora rivolgersi ai libri e ad altra letteratura
sulla materia, che o risulta per loro o, molto frequentemente, che è stata scritta da persone il cui
obbiettivo nello scrivere libri era, nel novantanove per cento dei casi, di dimostrare la propria
erudizione piuttosto che di insegnare lo Yoga rendendo la materia di facile approccio e interessante
per il pubblico. Questa è la differenza tra i libri scritti dalla maggior parte degli autori e Swami
Sivananda. Inoltre, diversamente da molti altri, Swami Sivananda Saraswati era uno Yogi pratico,
che realizzò appieno i frutti dello Yoga, ed era pertanto al massimo grado adatto a scrivere libri sulla
materia della sua stessa esperienza pratica personale, Il presente libro è stato specificamente
disegnato dall’autore tenendo a mente le necessità degli studenti di Yoga in Europa e America, che
hanno bisogno di una presentazione pratica ma non tecnica alla materia in un linguaggio accessibile
al principiante sul cammino. Ci auguriamo che questo libro serva pienamente questo scopo
supremamente sacro. Possano le costanti benedizioni di Swami Sivananda piovere profusamente
sulle teste di tutti i lettori a Est e a Ovest, e ancora di più su quelli che vivono a Nord e a Sud, e
condurli al Satchidananda che ognuno in verità sta cercando.

THE DIVINE LIFE SOCIETY

I
NOTE SULLA TRADUZIONE

Omaggi al Guru

Om
omaggi al Guru
che siede in silenzio
nella camera del cuore.

Lezioni Pratiche nello Yoga: un capolavoro per ogni libreria


Caro lettore, come scoprirai, questo testo è un capolavoro nel suo genere, degno di comparire tra i
grandi classici dello Yoga o tra i più moderni trattati redatti dai grandi maestri contemporanei. Il
livello nel quale la materia viene affrontata consente, a chi è alle prime armi come a chi è avanzato
nello Yoga, una sicura e sostanziale evoluzione.

La sequenza di Rishikesh : il guadagno “minore”


Grazie alle tabelle “Corso di Yoga”, riportate alla fine del libro, e alla dettagliata descrizione delle
singole Asana, anche l’Hatha Yogi poco interessato alla filosofia troverà molto utile questo testo.
Infatti, la serie di Rishikesh, come viene ormai chiamata la serie di Asana proposte in questo trattato
è una serie semplice, ripetitiva, ma estremamente benefica che ha ormai letteralmente conquistato il
mondo, essendo il nucleo proposto da tantissime scuole di Yoga moderne. Ben quattro esercizi su
otto tonificano vigorosamente i muscoli dorsali, garantendo un’efficacissimo strumento contro il
mal di schiena di tipo degenerativo. Le controposizioni di queste asana invece stirano i muscoli
della schiena e sciolgono i dolori dorsali e lombari dovuti alle contratture muscolari. Mayurasana e
le posizioni “pancia a terra” alternativamente attivano gli addominali e li stirano, esercitano
notevole pressione sugli organi della cavità addominale; così li tonificano, migliorando l’attività
epatica, pancreatica e di tutto il tratto gastrointestinale. Emorroidi di primo grado scompariranno
completamente mentre quelle di grado superiore regrediranno. Colite e sindrome premestruale
possono essere completamente annientate dalla pratica di Sirsasana, Sarvanghasana, Matsyasana e
Paschimottanasa. Le posizioni di flessione e di stiramento del collo attivano la tiroide i cui ormoni
sono indispensabili per lo stato di attenzione, per lo sviluppo dell’intelligenza nel bambino, per
regolare l’attività energetica di tutte le cellule dell’organismo e per la corretta calcificazione delle
ossa. Le posizioni di flessione all’indietro stimolano le surrenali e sono considerate attivanti per il
metabolismo di tutto l’organismo. Le posizioni a testa in giù sono considerate una panacea per il
cuore e la circolazione, per la capacità di concentrazione, per l’appropriato stato di distensione
mentale che è necessario ad un elevanto rendimento intellettuale. Gli esercizi di Pranayama non
richiedono introduzione ma uno studio diretto. Nauli e Bhastrika, invece meritano una speciale
menzione per l’attivazione vigorosa determinata dalla contrazione massimale della parete
addominale a beneficio di tutti gli organi addominali. La serie di Rishikesh è stata sapientemente
composta da Swami Sivananda, che prima del vestito arancione ha indossato con successo
strepitoso quello del medico Ayurvedico, al fine di tonificare tutti i muscoli del corpo, sciogliere le
tensioni lungo le catene cinetiche, modulare l’attività cerebrale, stimolare il sistema endocrino e
tutti gli organi addominali.

Note sulla traduzione


Nella traduzione, la fedeltà allo stile di Swami Sivananda ha prevalso sulla forma stilistica. Così,
frequentemente, nel corso di articolati periodi espressi in un determinato tempo, come il
congiuntivo o il futuro,si passa a improvvise subordinate riportate nel tempo presente. Ad esempio:
Perfino se i piaceri del mondo fossero goduti al massimo livello consentito dalla loro natura,

II
perfino se fossero intensi, vari, e ininterrotti al massimo grado possibile, ancora la vecchiaia in
tutta le sua forma insidiosa lo minaccia di morte e distruzione. Oppure se solo cercherai .... puoi
avere... Swamiji ha spesso fatto uso di simili fluttuazioni temporali. In questo modo può comunicare
con maggior enfasi l’idea che “anche se fosse, la verità è”. Nelle traduzioni degli inni, il traduttore
ha scelto di esprimere quasi sempre il soggetto, incorrendo nell’inevitabile ripetizione dei pronomi
personali;come in Tu sei..., Tu sei..., Tu hai.... In fine, laddove la forza compositiva lo ha richiesto,
l’ordine sintattico non è stato alterato, producendo sentenze di imperfetta armonia semantica,
punteggiatura temeraria, ma cariche di originale forza espressiva.

brahmachari Mahadeva
Firenze, Ottobre 2010

PREFAZIONE

Questo libro intitolato “Lezioni Pratiche nello Yoga” consiste di dodici facili e interessanti lezioni.
La Prima Lezione tratta lo Yoga e i suoi Obiettivi. La Seconda Lezione affronta la Yoga Sadhana,
ovvero la pratica dello Yoga, e contiene una chiara e lucida descrizione dei quattro cammini
importanti: Karma Yoga, Bhakti Yoga, Raja Yoga e Jnana Yoga. Ognuno può facilmente scegliere
per sé un cammino secondo il suo gusto,temperamento e capacità personale grazie ad un accurato
studio di questa Lezione. Sono fermamente convinto che nessuno desideroso di diventare un
perfetto Yogi può realizzare il suo desiderio se non comincia le sue pratiche Yogiche con il Karma
Yoga, che vuol dire agire al fine dell’azione stessa, senza l’idea di essere l’agente e senza
aspettative verso i frutti dell’azione. Ho anche coincisamente menzionato le altre varie forme di
Yoga, come l’Hatha Yoga, il Mantra Yoga e il Kundalini Yoga.

Nella Terza Lezione, sulla Disciplina Yogica, ho chiaramente ed espressamente dichiarato che la
pratica dello Yoga è radicata nella coltivazione di virtù e nella eradicazione delle qualità negative, e
ho anche esposto in dettaglio quali virtù dovrebbero per necessità essere coltivate e quali vizi
devono essere eradicati e tramite quali mezzi.

La Dieta Yogica rappresenta il soggetto della Quarta Lezione. Bisognerebbe tenere nitidamente in
mente che la mente è fatta delle particelle sottili del cibo che mangiamo, e che siamo quello che
mangiamo. Se lo studente Yoga neofita desidera deporre delle ferme, sicure, concrete fondamenta
nella sua pratica, dovrebbe fare attenzione a mangiare solo quel cibo che conduce al suo
avanzamento spirituale e al suo progresso, evitando tutto il resto. Inoltre è fornita una lista dei vari
articoli della dieta prescritti e proibiti.

Nella Quinta Lezione ho avuto cura di riunire tutti gli ostacoli che l’aspirante può incontrare sulla
strada insieme a tutti i vari mezzi per superarli. Consiglio fortemente allo studente di leggere e
rileggere questa Lezione un buon numero di volte in modo che possa essere cauto al momento della
tentazione.

Successivamente, nella sesta lezione, ho trattato le Yogasana ovvero le posizioni Yoga. E’


necessario per il futuro Yogi mantenere un corpo e una mente sani e vigorosi per raggiungere il
successo nella sua impresa; affinché possa raggiungere questo obbiettivo, un numero di sempici e
facili esercizi, fisici e di conseguenza mentali, è stato prescritto. Questi esercizi erano praticati dagli
Yogi e dai Rishi dei tempi antichi e sono ancora praticati in India e in altre nazioni con risultati
sorprendenti.

III
La Settima Lezione tratta il Pranayama ovvero la regolazione del respiro. Esercizi semplici e
pratici sono stati prescritti per regolare e controllare del respiro, cosa che risulterà in fine nel
controllo della mente. Questi esercizi di controllo del respiro non servono semplicemente ad
aumentare la salute e il controllo della mente ma giocano un ruolo vitale nell’assicurare un corpo
sano. Lo studente di Pranayama che ottiene la perfezione in esso svilupperà numerosi poteri
psichici.

Regolare il respiro e controllare la mente conducono alla concentrazione. Così, la concentrazione è


l’argomento della lezione successiva. Ho trattato estesamente la natura della mente e i metodi
tramite i quali può venire controllata. Alcuni esercizi pratici vengono qui dati per raggiungere il
successo nella concentrazione.

La Nona Lezione tratta della Meditazione perché il frutto della concentrazione è la meditazione. Un
buon numero di facili e interessanti esercizi è stato prescritto. Il frutto della meditazione è il
Samadhi e questo forma la materia oggetto della prossima lezione. Samadhi è lo stato di
supercoscienza dove lo Yogi riceve conoscenza superintuitiva o supersensoriale e beatitudine
supersensoriale. In Samadhi lo Yogi è in comunione con il Signore e gode l’Assoluta Indipendenza.
Adesso ha raggiunto l’Obbiettivo.

Nell’Undicesima Lezione ho trattato il Potere Serpentino ovvero la potente Forza primevea


sottostante a tutta la materia organica e inorganica. Questa forza è in uno stato dormiente e dorme di
un sonno profondo in quasi ogni persona nel basale Muladhara Chakra. Quando questa Forza
dormiente è destata all’azione, perfora ascendendo i vari centri di energia spirituale del corpo
umano e raggiunge la sommità del capo ovvero il Sahasrara Chakra dove Lei si unisce al Suo
Consorte, il Signore Shiva. Solo quello Yogi che ha portato la dormiente Kundalini al Sahasrara
Chakra e l’ha unita col Signore Shiva ha raggiunto l’obbiettivo, non altri. Il processo tramite il
quale questo Potere dormiente può essere destato all’azione e portato alla sommità del capo è stato
descritto con bellissime illustrazioni. Lo Yogi che ha avuto successo nel raggiungere questa unione
diventa il Signore di tutti i poteri e della conoscenza.

Nell’ultima Lezione sulle Vibrazioni Spirituali e sull’Aura ho esposto il significato di quello che
vibrazione e aura significano e vari mezzi per produrre vibrazioni di amore, gioia, pace,
misericordia, simpatia e purezza e come sviluppare l’aura spirituale. Ho anche trattato in breve di
come l’aura umana abbia vari colori secondo la crescita e lo sviluppo fisico, mentale, morale e
spirituale di una persona e di come ogni colore possieda il suo proprio significato .
Colui che vorrebbe diventare uno Yogi dovrebbe far svanire tutti gli altri colori e sviluppare la
particolare aura spirituale, il colore della quale è giallo.

Al termine del libro sono stati aggiunti una Appendice e un Glossario di termini Sanscriti.
Nell’Appendice I è stata stesa una routine giornaliera per gli aspiranti: una per il principiante, una
per lo studente intermedio e una terza per lo Yogi avanzato. Credo che se una simile routine è
programmata secondo le proprie necessità e la propria convenienza e poi è seguita regolarmente e
sistematicamnte niente si frapporrà sulla via dell’aspirante Yogi dal raggiungere il successo nello
Yoga. Inoltre, si dovrebbe mantenere un Diario Spirituale simile a quello fornito nell’ Appendice,
realizzando l’importanza e i benefici di tale disciplina. Nell’Appendice II è anche stato aggiunto un
interessante articolo su Yoga e Scienze nella convinzione che sarà letto con considerevole interesse.

Mi appello agli studenti di Yoga in Oriente e in Occidente affinchè inizino a fare qualche pratica
spirituale e Yogica con serietà e sincerità, dopo aver digerito e assimilato le verità e gli ideali qui
inculcati; spero che saranno immensamente beneficiati da questo libro.
Sivananda

IV
LA PREGHIERA UNIVERSALE
Tu sei, o Signore! Il Creatore di questo universo. Tu sei il protettore di questo mondo. Tu sei
nell’erba e nella rosa. Tu sei nel sole e nelle stelle. Saluti a Te, O Distruttore del ciclo di nascite e
morti! Saluti a Te, che doni Beatitudine e immortalità!

O dolce Signore! Possa io essere libero dai legami della Morte. Mai possa io dimenticare la mia
natura immortale. Possa io essere in grado di guardare ogni cosa con visione equanime. Possa io
raggiungere il Seggio Supremo del Brahman. Possa io essere libero da impurità e dal peccato. Possa
io conoscere la mia vera natura essenziale.

Adorazione all’Essere Supremo che vive nel cuore di tutti gli esseri, che è nel fuoco e nell’acqua e
che è nelle piante, erba, alberi, che si trova in pietre, mattoni e barre di ferro e che ha pervaso
l’intero universo.

Mi inchino a Te, o Segreto dei segreti! O Abitante dei nostri cuori! Mi inchino a Te, o Silente
Testimone di tutte le attività di tutte le menti! Mi inchino a Te, o Sovrano Interiore di tutti gli esseri!
Mi inchino a te, o Anima-filo che connetti tutti gli esseri, che pervadi e permei e interpenetri tutte le
cose di questo universo!

Saluti a Te, il Signore Supremo. Tu sei senza inizio e senza fine. Tu sei il fiore; Tu sei l’ape; Tu sei
la donna; Tu sei l’uomo, Tu sei il mare; Tu sei le onde; Tu sei l’anziano che cammina traballando
con il bastone; Tu sei il santo; e tu sei il furfante.

Tu sei Luce Divina. Tu sei Luce di Conoscenza. Tu sei Colui che disperde l’oscurità. Tu sei il
supremo Guru. Tu sei aldilà della portata della mente e del linguaggio. Tu sei oltre qualsiasi tipo di
limitazione. Tu sei la Superanima. Tu sei il Sé di questo universo.

Tu sei Autoluminoso. Senza parti, senza azioni, senza membra, senza la minima macchia di errore,
senza nascita nè morte. Tu sei Padre, Madre, Fratello, Amico, Guru Parente e unico Rifugio.
Tu sei l’incarnazione di Pace. Beatitudine, Conoscenza, Potenza, Forza e Bellezza.

O Signore misericordioso! Attraverso la tua grazia, possa io realizzare la verità. Possa io


intrattenere sempre pensieri sublimi. Possa io realizzare me stesso come Luce Divina. Possa io
contemplare l’uno Sè immortale in tutti gli esseri. Possa io realizzare il Brahman con intelletto puro.

Possa quella Luce tra le luci guidarmi sempre. Pulisca la mia mente da ogni impurità. Possa Egli
ispirarmi. Possa Egli conferirmi Potenza, Coraggio e Forza. Rimuova Egli il velo nella mente.
Possa Egli rimuovere tutti gli ostacoli nel Cammino Spirituale. Possa Egli rendere la mia vita felice
e fruttuosa. Mi inchino a te, o Signore dei signori, O Dio degli Dei, O Deva dei Deva, O Brahman
delle Upanishad, il Supporto di Maya e di Isvara, il Ponte Supremo per l’Immortalità!

Om Pace! Pace! Pace!

V
INTRODUZIONE
La Religione del Vedanta e dello Yoga si erge come una brillante stella cometa per lo studente della
Filosofia Yoga e dell’Occultismo, invitandolo nel misterioso mondo sconosciuto che
entusiasticamente egli desidera esplorare, e incoraggiandolo a marciare avanti, fino a che lo stadio
sia raggiunto nel quale tutti i poteri cari ad ogni cuore umano giacciono ai suoi ordini, e tutte le
attrazioni terrene cessano di influenzarlo. Il fatto che ogni essere vivente lotti per ottenere la felicità
è una verità, ma la felicità che raggiunge tramite le proprie azioni, per la sua più profonda
insoddisfazione e sofferenza, scopre essere solo di durata limitata. Le gioie dei sensi sono transienti,
e i sensi stessi sono logorati dall’eccessivo godimento. Inoltre, il peccato generalmente accompagna
questi godimenti e rende l’essere vivente infelice al di là di ogni paragone. Perfino se i piaceri del
mondo fossero goduti al massimo livello consentito dalla loro natura, perfino se fossero intensi,
vari, e ininterrotti al massimo grado possibile, ancora la vecchiaia in tutta le sua forma insidiosa lo
minaccia di morte e distruzione. Si dovrebbe ricordare che perfino i piaceri del paradiso stesso non
sono in realtà più invidiabili di questi piaceri dei sensi; sono della stessa natura sebbene meno misti
(alla sofferenza n.d.r.) e più duraturi. Inoltre anch’essi finiscono perché sono acquisiti tramite le
azioni; e come le azioni sono finite anche il loro effetto deve essere finito. In una parola, c’è
necessariamente una fine a questi piaceri.

O ometto di poca fede! Perchè vuoi vanamente faticare per i piaceri, che sai non poterti soddisfare
oltre il momento di godimento? Cerca la felicità immutabile, infinita e suprema che deve venire da
un Essere nel quale non c’è cambiamento. Cerca e trova un tale Essere, e se solo avrai successo
nella tua ricerca, allora puoi ottenere pura felicità da Lui.

Tutte le grandi religioni del mondo proclamano con voce unanime che c’è Un Essere, proprio come
è stato detto. Questo Essere, credimi, non è molto lontano da te. Anzi, ti è piuttosto vicino. Risiede
nel tuo Tempio Corporeo, nei recessi più profondi del tuo cuore. E’ il Testimone silenzioso della tua
mente, l’Osservatore di tutte le attività del tuo intelletto. E’ l’Essere Supremo delle Scritture, così
altamente elogiato da Santi. Saggi, Yogi, Filosofi e Profeti. Questo Essere può essere realizzato da
tutti tramite la pratica dello Yoga.

E’ un fatto assodato che un qualsiasi numero di zeri non ha valore intrinseco a meno che il numero
1 non venga posizionato prima degli zeri. Allo stesso modo la ricchezza di tutti e tre i mondi non
vale niente se non conduci una vita spirituale, se non cerchi di acquisire Ricchezza Spirituale, se
non ti sforzi per ottenere la Realizzazione del Sè. Dovrai vivere nell’Anima o Sè interiore. Dovrai
aggiungere Atman alla vita qua. Questo è il motivo per cui il Signore Gesù ha detto:”Cercate prima
il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in più”.

Ognuno di voi è una potenza in sé. Tu puoi influenzare gli altri. Puoi irradiare Gioia e Pace su
milioni di milioni di persone, lontane e vicine. Puoi elevare gli altri persino da una grande distanza.
Puoi trasmettere i tuoi potenti, elevanti per l’anima, e benefici pensieri agli altri, perché tu sei un
immagine di Dio, macché, sei Dio Stesso nel momento in cui il velo di ignoranza che ti avvolge è
strappato via.

Questo mondo è una grande scuola. Questo mondo serve per la tua educazione. Ogni giorni impari
numerose preziose lezioni. Se sei sufficientemente saggio da trarre il massimo vantaggio da tutte
queste opportunità nello spirito dello Yoga, le tue capacità e la tua forza di volontà si espanderanno
a un incredibile grado. Crescerai. Evolverai. Ci sarà uno sviluppo integrale. Marcerai diritto innanzi
verso il goal. Tutti i veli cadranno, uno dopo l’altro. Tutte le limitazioni e le barriere saranno
annichilite. Tutte le catene cadranno in pezzi. Riceverai sempre più Luce Divina, Conoscenza,
Purezza, Pace e Forza Spirituale.

VI
Tu sei l’artefice del tuo destino. Tu stesso hai creato tutto questo. Tu stesso sei interamente
responsabile per questo. Tu sei l’architetto delle tue stesse gioie e dei tuoi dolori. Proprio come il
ragno o il baco da seta tessono una rete o un bozzolo per la loro stessa distruzione, così anche tu hai
creato questa gabbia di carne tramite le tue stesse azioni, attrazioni, repulsioni e falso egoismo. Sei
diventato lo schiavo della carne, schiavo del tuo corpo e della tua mente, schiavo di desideri
innumerevoli. Sei affondato nei pantani della più profonda ignoranza.

Non piangere, bambino mio! Non dare adito alla sofferenza! Un glorioso, brillante futuro ti attende!
Sforzati di uscire da questa gabbia di illusione proprio adesso, in questo preciso secondo. Se il tuo
tentativo è onesto e sincero, se ti sforzi con tutta la tua forza e intendi raggiungere l’obbiettivo,
allora grazie alla pronta Grazia del Signore disperderai queste nuvole scure di ignoranza e brillerai
nei tuoi veri colori, nella tua nativa gloria originale.

Respingi l’idea erronea: “io sono il corpo”. Sviluppa la consapevolezza e la realizzazione del vero
“io” dentro di te. Questo vero “io” è Sat-Chit-Ananda o Atman o Sè, la Coscienza Unica comune, il
filo spirituale che collega tutti i cuori.

Destati alla consapevole realizzazione della tua attuale unità con il Supremo Sè. Pensa al Sè
continuamente. Come dice Tennyson: “Che la tua voce si alzi per me come una fontana notte e
giorno.” Questa è la vera pratica spirituale (Brahma-abhyasa). Questo ti condurrà nel tempo alla
realizzazione del Sè. Che la lotta sia accesa. Che il tuo sforzo sia sincero. Che il tuo motivo sia
puro. Deve esserci disciplina di ferro, determinazione di ferro, volontà di ferro e Sadhana (pratica
spirituale) di ferro. Non ci saranno difficoltà nell’ottenere la beatitudine finale della vita-una vita
sublime nella sua natura, risplendente di luce spirituale, radiante splendore, vibrante di estasi e
piena di Pace.

Mere concezioni intellettuali di questo senso di unità non serviranno al tuo scopo. Devi veramente
sentire ed esperire la verità dello stesso tramite l’intuizione. Devi diventare pienamente consapevole
del Vero Sè, la base o substrato o fondamento di questo mondo, corpo, mente, Prana e sensi. Devi
entrare in una coscienza in cui la realizzazione diventa parte integrante della tua vita quotidiana.
Devi vivere questa ideale vita spirituale ogni giorno. Che i tuoi vicini sentano effettivamente come
sei un essere interamente cambiato -un superman. Che odorino la Fragranza Divina da te. Uno Yogi
completamente sviluppato non può mai essere nascosto. Proprio come fumi fragranti emanano dai
bastoncini di incenso, così, dolce fragranza spirituale emanerà dal tuo corpo nel momento in cui
raggiungerai la perfezione nello Yoga, perfino se ti fossi chiuso in una caverna nelle remote
Himalaya.

Uno Yoga-Bhrashta (uno che è caduto dalle pratiche Yogiche), che ha fatto rigorosa pratica
spirituale nella sua vita precedente, ma che non è stato in grado di raggiungere la realizzazione del
Sè per una causa o per l’altra, ottiene la realizzazione del Sè in un batter d’occhio. Egli è un adepto
nato. Egli non compie alcuna pratica spirituale. Non ha un precettore spirituale (Guru). Ha avuto la
su iniziazione nella vita precedente. Ashtavakra e Rishi Vamadeva, i due Yoga-Bhrashta dei tempi
antichi, ottennero la Conoscenza del Se ancora mentre erano nel grembo delle loro madri.
Jnanadeva di Alandi (un posto vicino a Pune, India), autore della Jnanesvari-Gita, era un adepto
nato. Ancora fanciullo esibiva già numerose Siddhi (poteri psichici). Toccò un bufalo e il bufalo
ripeté i Veda. Creò fuoco dalla sua schiena e sua sorella poté cucinarvi sopra il pane. Ma tali esempi
sono molto rari. La maggior parte delle persone deve fare intensa Sadhana prima di poter
raggiungere la realizzazione del Sè.

Gli Sastra Hindu asseriscono con enfasi stupefacente: “Questo mondo di nomi e forme è irreale:
Dio solo è Reale.” Gli oggetti che l’uomo del mondo considera preziosi vengono ignorati da uno

VII
Yogi, che li considera privi di alcun valore. Questo mondo, con tutti i suoi variegati piaceri, i suoi
dolori, le sue gioie, le sue sofferenze, i suoi fiumi, le sue montagne, cielo, sole luna e stelle; coi suoi
duchi e i suoi mendicanti, esiste solo per fare sì che i frammenti dell’Unico Sè incarnato in così
tante forme possano riguadagnare la loro perduta Divina Coscienza e realizzare la vera gloria
originale e manifestare i poteri del Sè attraverso la materia che li riveste.

Non esiste niente di simile alla materia inanimata. C’è vita in ogni cosa. La vita è coinvolta in un
pezzo di pietra. La materia è vibrante di vita. Questo è stato conclusivamente provato dalla scienza
moderna. Sorridi ai fiori e all’erba verde. Gioca con le farfalle e coi cobra. Stringi la mano a felci,
cespugli soffioni e germogli. Parla all’arcobaleno, al vento, alle stelle e al sole. Conversa con
torrenti, correnti, e con le onde turbinose del mare. Lasciati tenere compagnia dal tuo bastone da
cammino e godi della sua dolce compagnia. Sviluppa amicizia verso tutti i tuoi vicini, cani, gatti,
mucche, esseri umani, alberi; nei fatti, con tutte la creazione della natura. Allora avrai un ampia,
perfetta, ricca piena vita. Allora realizzerai Dio. Allora raggiungerai il successo nello Yoga. Questo
stato può a malapena essere descritto in parole finite. Dovrebbe essere avvertito e ne dovresti fare
esperienza svelando la divinità interiore.

Questo incredibile svolgimento dalla pietra a Dio passa attraverso milioni di anni, attraverso eoni di
tempo. Ma nell’individuo questo spiegamento avviene più rapidamente e velocemente con tutta la
forza del del suo passato dietro di esso. Queste forze che si manifestano e si svelano in evoluzione
sono cumulative nella loro potenza. Incarnate nella pietra, nel mondo minerale, crescono ed
espongono un pochino più di forza; così nel mondo minerale adempiono a questo spiegamento.
Quindi diventano troppo forti per il minerale e continuano a fare pressione fino ad arrivare nel
mondo vegetale. Là esse svelano sempre più la loro divinità, fino a diventare troppo potenti per il
vegetale, e diventano quindi animali. Espandendosi all’interno e acquistando esperienza
dall’animale, di nuovo superano i limiti dell’animale e compaiono come essere umano. Nell’essere
umano esse continuano a crescere per, e ad accumularsi con, forza sempre crescente; esercitando
una pressione sempre maggiore contro la barriera, e poi, fuori dall’essere umano, esse spingono nel
superumano. Quest’ultimo processo di evoluzione è chiamato Yoga. Per questo, Yoga, quando è
definitivamente iniziato, non è qualcosa di nuovo, come spesso si immagina.

Se cominci a vedere lo Yoga in questa luce, allora questo Yoga che sembrava così esotico e così
strano apparirà indossare un volto familiare, e arriverà a te in maniera tutt’altro che strana. Non
sembrerà così strano che dall’uomo tu debba passare al superuomo, dalla mortalità all’immortalità,
ed entrare una regione dove la divinità diventa manifesta. Quando cominci ad apprendere che c’è un
Sè in tutti questi nomi e queste forme, che Lui è lo stesso in un re o in un popolano, in un uccello o
in una bestia, in un uomo o in una donna, in una pietra o in un pezzo di legno, e che tutti i poteri che
vedi nel mondo sono latenti nelle sostanze “inorganiche”, che questo Sè è sempre lo stesso, e che
non c’è né aumento né diminuzione nel Sé, allora lo Yoga diverrà una possibile conquista.

In fatti hai già praticato lo Yoga, consciamente o inconsciamente, nelle tue vite precedenti, e questo
è un punto di vitale importanza che non dovrebbe essere perso di vista. Tutto quello che devi fare
ora è dare un potente momentum per accellerare il processo dello spiegamento della divinità e
ottenere il Più Alto Traguardo della Vita — Perfezine, Pace, Gioia, Immortalità e Felicità.

In questo libro ho dato definite linee-guida per ottenere vero successo nello Yoga. Puoi anche
ottenere felicità, popolarità, nome, fama, potenza, ricchezze, distinzione sociale e prorompente
successo a trecentosessanta gradi in tutte le tue imprese a un livello che non stupirà solo te stesso
ma tutti gli altri che verranno in contatto con te. Questo volume contiene l’essenza distillata di anni
di ricerca estesa ed esperienza personale. Ti assicuro che sarai pienamente in grado di realizzare in
pieno i benefici delle pratiche yogiche grazie all’unico aiuto di questo solo libro. Non si dovrebbe
tardare nemmeno di un momento. Stai diventando sempre più vecchio di ora in ora. Tre cose

VIII
veramente rare, che provengono dalla grazia di Dio, sono: una nascita umana, il desiderio per la
liberazione e le cure e la protezione di un Saggio perfezionato. L’uomo che, avendo in qualche
modo ottenuto una nascita umana, con un un corpo maschile e la possibilità di padroneggiare le
scritture è sufficientemente sciocco da non sforzarsi nella realizzazione del Sé veramente commette
suicidio, perché uccide sé stesso aggrappandosi a cose irreali. Lasciami suonare il campanello
d’allarme qui: potresti non ricevere nuovamente questa rara nascita umana. Affrettati finché il sole
brilla. Recati alla Fonte Suprema di Dio e bevi profondamente dal Nettare dell’Immortalità. Possa il
Signore Krishna, il Signore degli Yogi, il Grande Maestro, far piovere le sue più scelte benedizioni
su tutti voi e possa darvi una bella spinta sul Sentiero della Spiritualità. Questa è la mia fervente
preghiera!

IX
INDICE

Nota dell’editore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .I
Note sulla traduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .II
La Preghiera Universale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . V
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .VI

LEZIONI
I. Lo Yoga e i suoi Obiettivi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
II. Yoga Sadhana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
III. Disciplina Yogica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
IV. Dieta Yogica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18
V. Ostacoli nello Yoga. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
VI. Yoga-Asana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34
VII.Pranayama
VIII.Concentrazione
IX.Meditazione
X. Samadhi
XI.Il Potere Serpentino
XII.Vibrazioni Spirituali e Aura

APPENDICE I
Routine Giornaliera per Aspiranti

APPENDICE II
Yoga e Scienza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Glossary. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

X
Lezione I
LO YOGA E I SUOI OBIETTIVI

La filosofia Yoga è uno dei sei sistemi della Filosofia Hindu che esiste in India. Diversamente da
molte altre filosofie di questo mondo, è una filosofia interamente pratica. Lo Yoga è una scienza
esatta basata su certe Leggi Immutabili della Natura. E’ ben nota a persone di tutte le nazioni del
mondo interessate alo studio della civilizzazione e della cultura orientale, ed è considerata con
stupore e reverenza in quanto contiene le chiavi di volta che aprono i reami della Pace, della
Beatitudine, del Mistero e del Miracolo. Perfino i filosofi Occidentali trovarono sollievo e pace in
questa Scienza Divina. Gesù Cristo stesso era uno Yogi di ordine superiore, un vero Raja Yogi. Il
fondatore della filosofia Yoga fu Patanjali Maharishi, che non fu solo un Filosofo e uno Yogi ma
anche un medico. Si dice che abbia vissuto trecento anni prima di Gesù Cristo.

Patanjali definisce lo Yoga come la sospensione di tutte le funzioni mentali. Come tale, qualsiasi
libro sullo Yoga che non tratti questi tre aspetti, e cioè: la mente, le sue funzioni, e il metodo per
sospenderle, può essere in sicurezza messo da parte come non affidabile e incompleto.

La parola Yoga viene dal sanscrito “Yuj”, che significa “unire”. Yoga è la scienza che ci insegna il
metodo di unire l’anima individuale con l’Anima Suprema. E’ la fusione della volontà individuale
con la Volontà Universale. Yoga è quell’inibizione delle funzioni della mente che conduce alla
dimora definitiva dell’anima nella sua stessa vera natura di Gloria Divina e Divino Splendore. E’ il
processo tramite il quale lo Yogi stabilisce l’identità dell’anima individuale con quella della
Superanima. In altre parole, l’anima umana è portata alla comunione cosciente con Dio. Lo Yoga è
la Scienza delle scienze che sgroviglia l’anima individuale dal mondo fenomenico degli oggetti dei
sensi e la connette all’Assoluto, i cui attributi sono: Infinita Beatitudine, Suprema Pace, Conoscenza
Infinita e gioia ininterrotta.

Lo Yoga è quello stato di pace assoluta nel quale non c’è né immaginazione né pensiero. Lo Yoga è
il controllo della mente e delle sue modificazioni. Lo Yoga ci insegna come controllare la mente per
raggiungere la liberazione. Ci insegna come trasmutare la natura non rigenerata per raggiungere lo
stato di Divinità. E’ la completa soppressione della trasformazione della mente in oggetti, pensieri,
ecc. Lo Yoga uccide qualsiasi sorta di dolore, miseria e tribolazioni. Vi dà la libertà dai cicli di
nascita e morte, e dai loro concomitanti mali di malattia, vecchiaia, ecc.. e conferisce su tutti voi i
Poteri Divini e la liberazione finale tramite la coscienza superintuitiva.

La parola Yoga si può inoltre applicare nel suo senso secondario ai fattori dello Yoga, cioè
addestramento di sé stessi, allo studio, alle differenti azioni e pratiche che costituiscono lo Yoga;
perchè conducendo al completamento dello Yoga, come tali indirettamente conducono
all’emancipazione. L’Unione con Dio è il goal della vita umana e questo dovrebbe diventare il
metro di paragone di tutte le imprese umane. Questo è tutto l’essere e tutto il fine dell’esistenza.

Equanimità è Yoga. Serenità è Yoga. Destrezza nell’azione è Yoga. Controllo della mente e dei
sensi è Yoga. Nella vita, ogni cosa tramite la quale il meglio e il superlativo può essere raggiunto è
anche Yoga. Lo Yoga, così, è onnicomprensivo, onnipervadente, universale nella sua applicazione,
e conduce allo sviluppo a tutto tondo di corpo, mente e anima.

L’obbiettivo dello Yoga è indebolire quelle che sono chiamate le cinque afflizioni. Le cinque
afflizioni sono Ignoranza, Egoismo, Attrazione, Repulsione e l’istinto di autopreservazione (o attacc
14amento alla vita del corpo). L’Ignoranza è il suolo fertile che produce un abbondante messe di
tutto il resto. E’ solo in conseguenza dell’ignoranza che l’egoismo si è manifestato. Ovunque ci sia
egoismo, là invariabilmente esistono attrazione, repulsione e il resto, fianco a fianco.
L’attaccamento alla vita del corpo o paura della morte nasce unicamente dalle attrazioni. Non è altro
che attaccamento.

L’Egoismo è una speciale forma di ignoranza. La mente si attacca ovunque ci sia piacere. Se alla
mente piace il melograno, si attacca a questo frutto, poichè deriva piacere dal mangiarlo. La mente
corre dietro a cose a cui sono state associate esperienze gradevoli nel passato. Questo è
l’attaccamento (attrazione). La mente fugge dagli oggetti che le hanno causato dolore. Questa è
repulsione. Questi sono tutti i difetti dell’uomo. Il mondo non può mai ferirti. I cinque elementi
sono i tuoi migliori insegnanti. Ti aiutano in una varietà di modi. Le cose create dal Signore sono
tutte benefiche. E’ solo la creazione umana che porta miseria e sofferenza. Le cinque afflizioni ti
legano agli oggetti esteriori e ti riducono a una pietosa schiavitù. Queste afflizioni rimangono come
tendenze anche mentre non sono operative. Queste afflizioni e tendenze possono essere attenuate da
una disciplina Yogica.

A causa dell’ignoranza hai dimenticato la tua primitiva Gloria Divina. A causa di questo male non
sei in grado di ricordare il tuo antico status di Divino né la tua originale natura: immortale, beata,
divina. L’Ignoranza è la causa alla radice dell’egoismo, dell’attrazione, della repulsione e di tutto il
resto.Queste cinque afflizioni sono un grande impedimento per lo Yoga. Si ergono come ostacoli sul
cammino verso la realizzazione del Sè.

Le cinque afflizioni rimangono in uno stato dormiente, attenuato, sopraffatto o pienamente


sviluppato. Quando il marito comincia a litigare con sua moglie, il suo amore per lei diventa
dormiente e lui dimostra repulsione nei confronti di lei per un certo periodo. In uno studente Yogico
queste afflizioni vengono assottigliate e attenuate dalla forza spirituale delle sue pratiche Yogiche.
Tuttavia persistono in uno stato sottile. Non possono creare alcun disordine. Sono come un cobra le
cui zanne velenose siano state estratte dall’incantatore di serpenti. Lo stato sopraffatto è quello stato
in cui una serie di impressioni è frenata per un certo intervallo di tempo da un’altra potente serie di
impressioni. Quando la causa della soppressione è rimossa, esse si manifestano di nuovo.
In un uomo mondano con passioni e appetiti queste possono essere osservate mentre operano a
pieno regime. Ma in uno Yogi pienamente sviluppato queste impressioni e afflizioni sono bruciate
in toto.

A causa dell’ignoranza hai confuso il corpo fisico con il Sé e questo è tutto il tuo sbaglio. Ma è uno
sbaglio veramente serio. Cambiando la tua attitudine mentale, purificando il tuo cuore e il tuo
intelletto, puoi ottenere la Conoscenza del Sè. Mente, Prana, corpo e sensi sono tutti solamente
strumenti. Il vero Testimone è il Sè, che è puro, immutevole, eterno, luminoso in se stesso, esistente
in se stesso, contenuto in se stesso, infinito e immortale. Quando cominci ad identificarti con questo
Sè immortale e onnipervadente, tutte le miserie della vita cesseranno.

Attrazioni e repulsioni sono le cause che portano a compiere azioni buone o cattive. Azioni buone e
cattive portano piacere e dolore. Così il ciclo delle rinascite è mantenuto da tempo immemore
tramite la ruota a sei raggi delle Attrazioni, Repulsioni, Virtù, Vizio, Piacere e Dolore.

Lo studente Yogico dovrebbe innanzitutto cercare di indebolire queste cinque afflizioni. Tre pratiche
sono prescritte per questo proposito. Esse sono: Austerità (Tapas), Studio delle Scritture
(Svadhyaya) e la Resa alla Volontà del Signore (Isvara-pranidhana). Il praticante dovrebbe avere
intensa fede nell’efficacia delle sue pratiche. Allora l’energia per perseverare nelle pratiche si
manifesterà spontaneamente. Allora sorgerà la vera memoria. Quando c’è memoria, allora non c’è
difficoltà nel praticare la concentrazione. Se c’è concentrazione, sorgerà la discriminazione. Ecco
perché Patanjali dice:”Il Samadhi è il frutto di fede, energia, memoria, concentrazione e
discriminazione.”

Per questo, per raggiungere il successo nella concentrazione, nella meditazione, e nella pratica dello
Yoga, devi avere una pazienza tremenda, una volontà tremenda e una tremenda perseveranza.
Tuffati nella concentrazione. Immergi la mente nell’unica idea di Dio e di Dio solo. Che la mente vi
sia completamente assorbita. Dimentica il resto. Che l’intero corpo, muscoli, tessuti, nervi, cellule e
cervello siano colmati dall’unica idea di Dio. Questa è la via del successo. Grandi saggi e santi dei
tempi antichi hanno praticato lo Yoga solo in questo modo. Lavora duro. Raggiungerai l’obbiettivo.
Diverrai inoltre un grande santo. Qualsiasi cosa sia stata raggiunta da uno, può essere raggiunta
anche dagli altri. Questa è la Legge.

Il prossimo capitolo, sarà disponibile entro la fine di Febbraio dove hai trovato il
precedente oppure su www.aiapoojaprogram.blogspot.com. Hari Om.
Lezione II
YOGA SADHANA

Sadhana significa: qualsiasi pratica spirituale che aiuti l’aspirante a realizzare Dio. E’ un mezzo per
raggiungere il fine della vita. Senza Sadhana nessuno può raggiungere questo fine. La Sadhana varia
secondo le attitudini, il temperamento e le capacità individuali.

Puoi realizzare lo scopo della vita tramite quattro diversi sentieri. Proprio come uno stesso
impermeabile non avrà la taglia giusta sia per il signor John che per il signor Smith, per il signor
William e il signor Dick, uno stesso cammino non sarà adatto a ogni persona. Questi quattro
cammini conducono allo stesso obbiettivo, cioè al raggiungimento della Realtà Ultima. Le strade
sono diverse ma la destinazione è la stessa. Il Signore Krishna dice ad Arjuna: “In qualunque modo
Mi si avvicini, in quello stesso modo io ricompenso, perché il cammino che si intraprende da ogni
direzione, o Partha, è Mio.” I quattro cammini sono: il cammino del lavoro (Karma-Yoga), il
cammino della devozione (Bhakti-Yoga), il cammino del controllo psichico (Raja-Yoga) e il
cammino dell’autoanalisi e della conoscenza (Jnana-Yoga).

Questa non è una divisione rigida. Non esiste una linea di demarcazione tra l’una e l’altra. Un
cammino non esclude l’altro. Per esempio, il Karma Yoga è appropriato per un uomo dal
temperamento attivo; Bhakti-Yoga per un uomo dal temperamento emozionale, Raja-Yoga per un
uomo dal temperamento mistico e il cammino del Jnana Yoga o Vedanta per un uomo di volontà o
di ragione. Ogni cammino si fonde negli altri. In ultimo, tutti convergono e diventano uno. Così è
difficile dire dove finisce il Raja Yoga e dove inizia il Jnana Yoga. Alla lunga, tutti gli aspiranti sui
diversi cammini si incontrano su una piattaforma comune.

La religione deve educare e sviluppare l’intero individuo - testa, cuore e mani. Solo allora ci sarà
perfezione. Uno sviluppo unidirezionale non è consigliabile. I quattro cammini, ben lungi
dall’essere antagonisti gli uni degli altri, indicano che i diversi metodi del Sistema Yoga sono in
assoluta armonia reciproca. il Karma Yoga conduce al Bhakti Yoga, che a sua volta porta al Raja
Yoga. Raja Yoga produce Jnana. La Devozione Suprema non è nient’altro che Jnana. Bhakti, si
dovrebbe tenere a mente, non è divorziata da Jnana. Al contrario, Jnana intensifica Bhakti. Karma
Yoga rimuove i sobbalzi della mente, Raja Yoga rinsalda la mente e Jnana Yoga rimuove il velo
dell’ignoranza e porta alla Conoscenza del Sè. Ogni Yoga è il compimento del precedente. Così
Bhakti è il compimento di Karma, mentre il Raja Yoga lo è della Bhakti e Jnana lo è di tutti i
precedenti tre.

La pratica del Karma Yoga prepara l’aspirante alla ricezione della conoscenza del Sè. Lo plasma in
un vero Adhikari (aspirante) per lo studio del Vedanta. Persone ignoranti saltano subito al Jnana
Yoga senza nessun preliminare allenamento nel Karma Yoga. Ecco perchè falliscono miseramente
nel realizzare la Verità. Le impurità sono ancora in agguato nelle loro menti. La mente è piena di
attrazioni e repulsioni. Essi parlano e basta di Brahman o Dio. Essi indulgono in ogni sorta di
inutile discussione, vano dibattito e in sterili, infinite, controversie. La loro filosofia si trova solo
sulle loro labbra. In altre parole sono Vedantici-leporini. Quello che realmente si vuole è Vedanta
pratico tramite incessante servizio disinteressato.

Coloro che seguono il cammino del Karma Yoga dovrebbero lavorare per amore del lavoro, senza
nessun altro motivo. Due sono i requisiti indispensabili nella pratica del Karma Yoga. Un Karma
Yogi dovrebbe avere estremo non-attaccamento per i frutti del suo lavoro e secondo, dovrebbe
dedicare tutte le sue azioni all’altare di Dio con il sentimento di Isvarapranidhana (resa al Signore).

4
Il non attaccamento porta libertà e immortalità. Attaccamento è morte. Non attaccamento è vita
eterna. Il non attaccamento rende un uomo assolutamente impavido. Quando così consacri tutte le
tue azioni a Dio, svilupperai naturalmente devozione verso di Lui, e più grande è la devozione più
vicino sei al Signore. Lentamente comincerai ad avvertire che Dio lavora direttamente attraverso il
tuo corpo e i tuoi sensi. Adesso non farai più fatica nel compiere il tuo lavoro. Il pesante fardello
che sentivi precedentemente a causa del tuo falso egoismo è adesso scomparso dalla vista, per non
tornare mai più.

La dottrina del Karma Yoga1 forma una parte integrale del Vedanta. Espone il rebus della vita e
l’enigma dell’universo. Porta sollievo, soddisfazione e felicità a tutti. E’ una verità autoevidente.
Fortunatamente anche gli occidentali hanno cominciato a coglierne l’importanza e la veracità. Non
hanno altra alternativa. Ogni uomo o donna sensibile dovrà accettarlo. “Ciò che semini raccogli”
mantiene la sua validità non solo sul piano fisico ma anche nel mondo morale. Ogni tuo pensiero ed
ogni tua azione generano in te delle tendenze che influenzeranno la tua vita attuale e futura. Se
compi buone azioni in uno spirito disinteressato ti librerai alto in regioni di pace e beatitudine.
Karma Yoga è il gradino più basso nella scala spirituale ma ci eleva sù, verso altezze ineffabili.
Distrugge l’orgoglio, l’egoismo e l’egocentrismo. Aiuta la crescita e l’evoluzione.

Ogni lavoro è un misto di bene e di male. Questo nostro mondo è un piano relativo (di esistenza).
Per questo ti devi sforzare di compiere azioni che possano produrre il massimo bene e il minimo
male. Se conosci il segreto del lavoro, la tecnica del Karma Yoga, sarai assolutamente libero dalle
insidie del Karma. Il segreto è lavorare senza attaccamento e senza egoismo. L’insegnamento
centrale della Bhagavad Gita e dello Yoga Vashista è il non attaccamento al lavoro. “O Arjuna,
lavora senza sosta. Il tuo dovere è lavorare sempre. Ma non ti aspettare i risultati. Il destino
dell’uomo che ambisce ai risultati del proprio lavoro è penoso. Egli è l’uomo più miserevole del
mondo.”

Generalmente le persone hanno svariati motivi per i quali lavorano. Alcuni lavorano in società per
aumentare il proprio prestigio e la propri fama, alcuni per denaro, alcuni per ricevere potere e un
elevata posizione, e alcuni per ottenere godimenti in paradiso. Alcuni costruiscono templi e chiese
con l’idea che i loro peccati saranno lavati via. Alcuni effettuano sacrifici per ottenere figli. Alcuni
scavano pozzi e cisterne così che i loro nomi siano ricordati perfino dopo la loro morte. Alcuni
allestiscono giardini e parchi pubblici con l’idea che godranno di tali amabili parchi e giardini in
cielo. Alcuni effettuano atti di carità con l’idea di rinascere nella casa di un Henry Ford o di un
Rockerfeller nella prossima vita.

Il più grande servizio che uno può rendere all’altro è impartire la Conoscenza del Sè. L’aiuto
spirituale è il più alto di tutti. La causa alla radice di ogni sofferenza è unicamente l’ignoranza
(Avidya). Taglia il nodo dell’ignoranza e bevi la dolce Beatitudine Nirvanica. Quel saggio che
prova a rimuovere l’ignoranza degli uomini è il più grande benefattore nel mondo. Se elimini la
fame dell’uomo, si tratta dopotutto di un aiuto fisico temporaneo. E’ una rimozione di necessità
fisiche che dura per tre o quattro ore. Dopodiché nuovamente la fame si manifesta. L’uomo rimane
nello stesso miserabile stato. Così è possibile concludere con sicurezza che costruire ospedali,
dharmasalas o dispensari per la distribuzione gratuita di cibo, abiti, ecc... non è la forma più alta di
aiuto, nonostante siano assolutamente necessari. Dico che questo non è il più alto tipo di aiuto
perché mi chiedo: quanto a lungo può durare tutto questo? Le miserie devono essere eradicate una
volta per tutte, definitivamente. Il mondo rimarrà nello stesso stato miserabile perfino se tu
costruissi milioni di ospedali e di mense gratuite. C’è qualcosa che può porre fine a tutte queste
miserie, sofferenze, preoccupazioni e ansietà; quel qualcosa è la Conoscenza del Sè.

1 Per particolari dettagliati vedi il mio libro: Practice of Karma Yoga

5
Bhakti-Yoga2 è il cammino della devozione ovvero dell’amore; è adatto per quelle persone dotate di
temperamento devozionale o nelle quali l’elemento di amore è predominante. Le donne sono adatte
a questo cammino, perché nutrire sentimenti di affezionata attenzione predomina in esse.
Generalmente c’è una combinazione di temperamento devozionale e di temperamento intellettuale
in ogni persona. Per questo motivo il Bhakti Yoga è accessibile a una vasta maggioranza della
popolazione. Nel Bhakti-Yoga il devoto compie una assoluta resa di sé stesso, senza alcuna riserva.
Egli dipende dal Signore per qualsiasi cosa. E’ estremamente umile e gentile. Il devoto del Signore
sviluppa la devozione verso Dio gradualmente fino a un livello elevatissimo tramite la ripetizione
del Nome di Dio, lo studio delle Sacre Scritture e la pratica dei nove metodi della devozione.
Ascoltare il Nome del Signore, cantare le Sue Glorie, ricordare la Sua presenza, servire i Suoi Piedi
di Loto, adorarLo, prostrarsi di fronte a Lui, prendersi cura di Lui, amarLo come un Amico, e
abbandonare sé stessi interamente a Lui rappresentano i nove metodi della devozione. Il devoto
praticherà austerità, pregerà con frequenza Dio e gli offrirà adorazione mentale. Il devoto servirà il
suo prossimo realizzando che il Signore risiede nel cuore di Tutti. Questa è la Sadhana per coloro
che desiderano calcare il cammino dello Yoga della devozione.

Sri Sankara, il grande Advaita Jnani era un grande Bhakta del Signore Hari, Hara e della Devi.
Jnanadeva di Aladi, un grande Yogi del passato, era un Bhakta del Signore Krishna. Ramakrishna
Paramahamsa adorava Kali e ottenne Jnana tramite Totapuri Swami, il suo Advaita Guru. Appaya
Dikshitacharya, un famoso Jnani del Sud India, autore del “Siddhanta Lesha” e di altri monumentali
lavori sul Vedanta era un devoto del Signore Shiva.

E’ evidente, quindi, che Bhakti può essere combinata con gran vantaggio a Jnana. Bhakti è il mezzo
per raggiungere il fine. Conferisce purezza mentale e rimuove le oscillazioni della mente
(Vikshepa). Sakama Bhakti (devozione con aspettativa) porta il devoto nello Svarga, mentre
Nishkama Bhakti (devozione senza aspettativa) porta purezza mentale e Jnana.

Una vita senza amore per Dio è praticamente morte. Non esiste potenza superiore all’amore. Puoi
vincere i cuori degli altri unicamente tramite l’amore. Puoi vincere i tuoi nemici tramite il solo
amore. Puoi domare animali selvaggi unicamente tramite l’amore. La gloria dell’amore è ineffabile.
Il suo splendore è indescrivibile. Il potere dell’amore è inimmaginabile.

La vera religione non consiste in osservanze rituali, abluzioni e pellegrinaggi ma nell’amare tutti.
L’Amore Cosmico include tutto, abbraccia tutto. Alla presenza del puro amore tutte le distinzioni e
le differenze, ogni odio, gelosia ed egoismo sono dispersi come le tenebre sono disperse dai raggi
penetranti del sole mattutino. Non esiste religione più elevata dell’amore. Non esiste conoscenza
più elevata dell’Amore. Non esiste tesoro più elevato dell’Amore, perchè l’Amore è Verità, l’Amore
è Dio. Questo mondo è sorto dall’Amore, esiste nell’Amore, e in ultimo si dissolverà nell’Amore.
Un cuore senza amore è un deserto senza acqua. Dio è un oceano di Amore. In ogni angolo della
Sua creazione è ampiamente evidente il Suo sconfinato Amore per i Suoi bambini.

E’ così facile parlare di Amore Universale, ma quando arrivi all’applicazione pratica manifesti segni
di fallimento. Se il Signor John parla male di te e usa parole dure, ti sbilanci istantaneamente. Ti
irriti, mostri il tuo volto adirato e lo ripaghi con la stessa moneta. Non desideri privarti dei tuoi beni,
quando vedi persone in difficoltà. Un uomo che sta lottando per sviluppare Amore Cosmico e per
realizzare Lui tramite l’Amore non può tenere niente per sé stesso in più di quello di cui veramente
ha bisogno per vivere serenamente. Egli sacrificherà volontariamente perfino quel poco per servire
una persona bisognosa, e si sottoporrà al digiuno con grande piacere. Gioirà al pensiero che il
Signore gli ha dato una magnifica opportunità di servirLo. Le persone generalmente parlano di

2 Per maggiori dettagli vedi il mio libro: Pratica del Bhakti Yoga

6
AmoreUniversale ma sono molto taccagne nell’agire. Sventolano simpatia-leporina e amore-
leporino in vane parole. Questo non è niente di meno che ipocrisia.

Coloro che parlano di Amore Universale dovrebbero sforzarsi di sviluppare varie buone qualità.
Essi dovrebbero servire l’umanità giorno e notte con spirito disinteressato per molti anni. Devono
essere preparati sopportare quietamente gli insulti e le ingiurie. Solo allora esisterà una prospettiva
di sviluppare Amore Cosmico. Altrimenti è tutto un vano, arzigogolato, chiacchierare; mero pigro
gossip.

I santi, veggenti e profeti del mondo hanno parlato dell’Amore come il fine e lo scopo della vita. Il
Signore Krishna ha predicato l’amore con il suo flauto. Il Signore Buddha era un oceano di Amore.
Rinunciò al Suo corpo per appagare la fame di un cucciolo di tigre. Re Sibi donò la carne del suo
petto in quantità pari a quella di un piccione per soddisfare l’appetito di un falco. Il Signore Rama
visse una vita d’Amore e mostrò Amore fin nella più piccola delle sue attività. Il Signore Gesù
stesso predicò e praticò l’Amore nella più completa forma.

O caro bambino dell’Amore! Attingi ispirazione dai loro insegnamenti e calca il cammino
dell’Amore. RicordaLo. Avverti la Sua presenza ovunque. ContemplaLo in ogni volto, in ogni
oggetto, in ogni movimento, in ogni sentimento, in ogni azione. Medita sulla sua forma con
devozione unintenzionale. Diventa un devoto del Signore senza pari in questa stessa vita, anzi, in
questo stesso secondo.

Lo studente che percorre il cammino del Raja-Yoga3 deve ascendere la Scala Spirituale passo dopo
passo, stadio dopo stadio. Esistono otto gradini nel Raja Yoga; Yama, Niyama, Asana, Pranayama,
Pratyahara, Dharana, Dhyana e Samadhi. Praticando Yama e Niyama all’inizio lo studente ottiene
un addestramento etico e la purificazione della mente. Sviluppando l’amicizia, la misericordia e la
compiacenza distrugge l’odio, la gelosia e la crudeltà di cuore e perciò ottiene serenità mentale.
Praticando le Asana egli stabilizza la sua postura e conquista il perfetto controllo sul corpo e la sua
padronanza. Quindi pratica Pranayama per arrestare le fluttuazioni della mente e distruggere Rajas
(passione) e Tamas (inerzia). Il suo corpo diventa leggero ed elastico. Tramite la pratica del
Pratyahara (distacco degli Indrya o sensi dagli oggetti dei sensi) egli acquista forza e pace mentale.
Adesso è pronto per la concentrazione che arriva spontaneamente. Pratica meditazione ed entra in
Samadhi. Attraverso la pratica combinata di concentrazione, meditazione e Samadhi (Samyama
Yogico) riceve varie Siddhi (poteri). Concentrandosi sui sensi, egoismo, mente ecc., va incontro a
vari altri poteri ed esperienze. Adesso vede senza occhi, assapora senza lingua, ode senza orecchie,
odora senza naso, e sente senza pelle. Può fare miracoli. Semplicemente vuole e tutto viene in
essere.

Coloro che seguono il cammino del Jnana-Yoga4 o Vedanta dovrebbero in primo luogo acquisire i
quattro mezzi di salvezza; Viveka, Vairagya, Shat-Sampatti e Mumukshutva. Viveka è la
discriminazione tra il Reale e l’irreale. Vairagya è l’indifferenza agli oggetti dei sensi adesso e poi.
Shat-Sampat è la sestuplice virtù; Sama (calma mentale), Dama (disciplina dei sensi), Uparati
(sazietà), Titiksha (potere di sopportazione), Sraddha (fede) e Samadhana (mente unintenzionale).
Mumukshutva è l’intensa aspirazione verso la liberazione. Successivamente dovrebbero avvicinare
un Brahma-Nishta Guru (uno che è stabilito in Brahman o Dio), che ha pienamente realizzato il
Supremo Sé e ascoltare le Scritture direttamente dalla sua bocca. Dovrebbero quindi riflettere e
meditare su quello che hanno udito ed ottenere la realizzazione del Sè. Adesso il jnani esclama in
gioia esuberante:”Solo l’Atman esiste, Uno senza secondo. Atman o il Sè è l’unica Realtà. Io sono

3 Per maggiori informazioni vedi il mio libro: Raja-Yoga


4 Per maggiori informazioni vedi il mio libro: Vedanta in Daily Life

7
Brahman (Aham Brahma Asmi). Io sono Shiva (Shivoham). Io sono lui (Shivoham). Così, l’anima
liberata vede il Sè in tutti gli esseri e tutti gli esseri nel Sè.

Ci sono altre tre forme di Yoga oltre a quelle sopra menzionate. Queste sono: Hatha Yoga, Mantra
Yoga e Laya Yoga o Kundalini Yoga. L’Hatha Yoga concerne il corpo fisico, le Asana, Bandha,
Mudra, il voto di silenzio, il fissare lo sguardo, guardare il cristallo, rimanere su una gamba sola,
ecc. L’Hatha Yoga non è separato dal Raja Yoga. Prepara lo studente a impegnarsi nel Raja Yoga.
Hatha Yoga e Raja Yoga sono, pertanto, ciascuna la necessaria controparte dell’altra. Nessun può
diventare uno Yogi di ordine perfetto senza una chiara conoscenza della pratica dei due Yoga. Il
Raja Yoga inizia laddove l’Hatha Yoga propriamente praticato termina. Un Hatha Yogi comincia la
sua Sadhana col suo corpo & Prana (respiro); un Raja Yoghi con la sua mente. Uno Hatha Yogi
riceve diversi poteri quando la potente Kundalini Shakti raggiunge il Sahasrara Chakra (sito a
livello della sommità del capo); un Raja Yogi ottiene poteri psichici dalla combinazione nello stesso
momento delle pratiche di concentrazione, meditazione e Samadhi. Il Mantra Yoga concerne la
recitazione di certi mantra (parole sacre alle quali sono ascritti determinati poteri) come Om Namo
Narayanaya, Om Namo Bhagavate e Om Namah Sivaya. Laya Yoga è Kundalini Yoga. Concentrarsi
sul suono emanato dal loto del cuore è Laya Yoga. Laya è dissoluzione. La mente si dissolve in Dio
proprio come un cubetto di ghiaccio nella nell’acqua gasata.

Uno Jnana Yogi può praticare la sua Sadhana perfino mentre cammina, mangia, o parla. Non
necessita di alcuna Asana o stanza. Ma un Raja Yogi ha bisogno di una stanza e di un Asana per la
sua pratica. Un Jnana Yogi è sempre in Samadhi. Non è influenzato da Maya ovvero l’illusione.
Non esiste “in Samadhi” e “fuori dal Samadhi” per un Jnani, mentre uno Yogi è influenzato da
Maya quando scende dal suo Samadhi. E‘ un po’ come se il Raja Yogi tappasse la sua mente tramite
lo sforzo, proprio come chiudi una bottiglia con un tappo di sughero, e così cessasse ogni attività
mentale. Egli cerca di rendere vuota la propria mente. Rimane come un silente testimone di tutte le
attività della sua mente e del suo intelletto. Un Raja Yogi comincia le sue pratiche con la mente.Uno
Jnana Yogi comincia le sue pratiche con la volontà e la ragione.

Un Karma Yogi si impegna nel servizio disinteressato per uccidere il suo piccolo sé. Un Bhakta,
ovvero un devoto del Signore pratica la resa di sé stesso per annientare il suo egoismo. Uno Jnani
pratica l’autodiniego. I metodi sono differenti ma tutti mirano a distruggere questo piccolo
autoarrogante “io”; la causa radice del legame e della sofferenza. Karma Yoga prepara la mente per
la ricezione di Luce e Conoscenza. Espande il cuore ad infinitum. Distrugge tutte le barriere che si
ergono sulla via dell’unità e dell’unicità. Bhakti e meditazione: anche loro sono Karma mentali.
Non può esserci Jnana senza Yoga. Il frutto della Bhakti è Jnana. Hai compreso adesso la natura dei
quattro Yoga e le loro interrelazioni?

C’è un verso Sanscrito il senso del quale, in breve, è il seguente: “Gli Sastras sono infiniti; c’è
molto da imparare; il tempo è breve; gli ostacoli sono numerosi; ciò che costituisce l’essenza
dovrebbe essere afferrato proprio come fa il cigno nel caso del latte mischiato all’acqua”. Per questo
desidero che tu inizi a fare una pratica spirituale, di un tipo di o di un’altro, e realizzi l’obbiettivo
della vita e giustifichi la tua esistenza davanti al Signore nel “Giorno del Giudizio” 5.

5 Vedi lezione XI

8
Lezione III
DISCIPLINA YOGICA6

Lo Yoga è radicato nella virtù. La disciplina etica è indispensabile per il successo nello Yoga.
Disciplina etica significa adottare la giusta condotta di vita. Le due colonne portanti morali dello
Yoga sono Yama e Niyama, che l’aspirante deve praticare nella sua vita quotidiana. Essi
corrispondono approssimativamente ai dieci comandamenti del Signore Gesù o al nobile ottuplice
cammino del Signore Buddha. Non violenza (Ahimsa), verità (Satyam), non rubare (Asteya),
continenza (Brahmacharya) e non bramosia (Aparigraha) sono le parti che compongono Yama.
Purificazione interiore ed esteriore (Saucha), accontentamento (Santosha), austerità (Tapas), studio
di libri religiosi e filosofici (Svadhyaya) e resa al Signore (Isvara Pranidhana) rientrano in Niyama.
La pratica di Yama e Niyama sradicherà tutte le impurità della mente. In verità, Yama e Niyama
sono le pietre miliari della filosofia Yoga.

Tra tutte le virtù la posizione di preminenza è data all’astenersi dal provocare sofferenza nei
confronti di ogni essere vivente (Ahimsa). Dev’esserci non violenza in pensieri, parole ed azioni. La
non violenza è messa per prima perché è la fonte delle successive nove. La pratica dell’amore
universale o della fratellanza tra gli uomini non è altro che non violenza messa in pratica. Colui che
pratica la non violenza otterrà rapidi successi nello Yoga. Il praticante deve abbandonare perfino le
parole dure e gli sguardi non gentili. Deve mostrare benevolenza e amicizia verso tutti. Deve
rispettare la vita. Deve ricordare che il Sè comune dimora nel cuore di tutti gli esseri.

La verità (Satyam) viene subito dopo, nell’ordine degli Yama. Il pensiero deve rispecchiare la
parola, e la parola l’azione. Questa è verità. Queste virtù sono alla portata soltanto delle persone non
egoiste. La verità può a mala pena emergere, a meno che non vi sia un motivo puro dietro ogni
azione. Le parole di uno Yogi devono essere una benedizione per gli altri.

Quindi viene il non rubare (Asteya). Devi essere soddisfatto con quello che ottieni tramite mezzi
onesti. La legge del Karma è inesorabile. Dovrai soffrire per ogni tua azione sbagliata. Azione e
reazione sono eguali e opposte. Ammassare ricchezze è vero furto. L’intera ricchezza di tutti e tre i
mondi appartiene al Signore. Sei soltanto un custode della sua ricchezza. Devi dividere
volontariamente ciò che hai con tutti e donarlo in carità.

La quarta virtù è la pratica del celibato. Quella porzione dell’energia umana che è espressa
nell’unione sessuale, quando controllata, viene trasmutata in una speciale forma di energia
spirituale chiamata Ojas-Sakti, ed è accumulata nel cervello. Se pratichi lo Yoga ed allo stesso
tempo conduci una vita impura, voluttuosa e immoderata, come puoi aspettarti progressi nello
Yoga? Tutti i grandi giganti spirituali del mondo hanno praticato il celibato; e questa è la ragione
per cui potevano scuotere ed elettrizzare il mondo intero tramite il potere della speciale energia
spirituale che avevano accumulato nei loro cervelli. Uno Yogi abbondantemente dotato di questa
energia fa pendere il pubblico dalle sue labbra e lo influenza come un monarca influenza il suo
dominio. C’è un particolare charme nel suo sorriso e potere nelle parole che emanano dal suo cuore.
Egli produce un’impressione molto profonda nelle menti di coloro coi quali viene a contatto.

I capofamiglia sono autorizzati a visitare le proprie mogli una volta al mese al momento
appropriato, senza l’idea del godimento sessuale ma per la perpetuazione della progenie. Se questa
regola è osservata, allora equivale alla pratica del celibato. Tali persone osservanti di questa regola
sono anch’esse Brahmachari. Non appena il figlio è nato, la moglie diventa la madre, perchè il

6 Da una lezione di Swamy Sivananda tenuta nella Hallet Hall, Gaya, 3 Marzo 1937.

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padre stesso è nato nella forma di un figlio. Un figlio non è altro che l’energia modificata del padre.

Brahmacharya è la base per acquisire l’immortalità. Brahmacharya porta il progresso materiale e


l’avanzamento psichico. Brahmachrya è il substrato per una vita nell’Atman. E’ una potente arma
per muovere una inflessibile guerra contro i mostri interiori - passione, avidità, rabbia, miseria,
ipocrisia ecc. Contribuisce alla gioia perenne e all’ininterrotta beatitudine che non può mai
decadere. Conferisce energia tremenda, mente chiara, gigante forza di volontà, fiera comprensione,
memoria ritentiva e potere di inquisizione (Vichara Sakti). E’ tramite il Brahmacharya e solo tramite
il Brahmcharya che puoi ottenere l’avanzamento fisico, mentale, morale e spirituale.

Ciò che si vuole è controllo e non la soppressione del desiderio sessuale. Nel controllo nessun
pensiero sessuale sorgerà nella mente. C’è perfetta sublimazione dell’energia sessuale. Ma nella
soppressione l’Aspirante non è al sicuro. Ci sono pensieri sessuali. Quando si presentano
circostanze favorevoli i desideri repressi si ripresentano con forza e spirito di vendetta raddoppiati e
si corre il rischio di una misera caduta. Bisognerebbe stare molto attenti.

Dopo aver descritto tutti i segreti del sistema medico Ayurvedico ai suoi discepoli, a Dhavantari fu
chiesto quale fosse la nota chiave di questa scienza. Il maestro rispose: “Vi dico che Brahmacharya
è in verità un prezioso gioiello; è la più efficace medicina, vero nettare, che distrugge la malattia, il
decadimento e la morte. Per ottenere pace, brillantezza, memoria, conoscenza, salute, realizzazione
del Sè, uno dovrebbe osservare il Brahmacharya come il più alto dovere. Brahmacharya è la più alta
conoscenza; Brahmacharya è la più potente forza. Veramente questo Atman è della natura del
Brahmacharya, e nel Brahmacharya risiede. Salutando Brahmacharya per primo, i casi per i quali
non c’è cura io curo. Sì, Brahmacharya può cancellare tutti i segni di cattivo auspicio”.

Ciò che si vuole è profonda vita interiore. Silenziare i pensieri ribollenti. Tenere le mente fresca e
calma. Apriti ad una più elevata coscienza spirituale. Avverti la Presenza Divina e la Guida Divina.
Fissa la tua mente ai Piedi di Loto del Signore. Diventa come un bambino. ParlaGli liberamente.
Diventa assolutamente candido. Non nascondere cattivi pensieri. Non lo puoi fare, perché Egli è il
Governante Interiore (Antaryamin). Egli osserva tutti i tuoi pensieri. Prega per ottenere
Misericordia, Purezza, Forza, Pace e Conoscenza. Sicuramente ti saranno dati. Sarai stabilito nel
Brahmacharya.

Uno studente Yogico dovrebbe astenersi dalla cupidigia. Non dovrebbe ricevere regali lussuosi da
nessuno. I doni influenzano la mente di chi li riceve. Queste cinque virtù devono essere praticate in
pensieri, parole e azioni, perché non sono semplicemente restrizioni ma veri cambiamenti del
carattere, che implicano purezza e forza interiore.

Oltre a queste, l’aspirante Yogi dovrebbe anche praticare alcune altre virtù quali: la pulizia del
corpo e della mente, l’accontentamento, l’austerità, lo studio di libri religiosi e filosofici e la resa al
volere di Dio. Accontentamento non significa soddisfazione, ma volontà di accettare le cose come
sono e di viverle al meglio. Austerità come i digiuni occasionali e l’osservanza del silenzio
aumentano il potere di tolleranza. Resa al volere di Dio è il considerare ogni lavoro come quello del
Signore Supremo, rinunciando a ogni pretesa verso i suoi frutti. Lo studio dei libri religiosi riempie
la mente di pietà e di purezza. Una tal rigorosa disciplina etica porta una sensazione di libertà e di
elevazione morale. Quando sei sufficientemente avanzato nelle pratiche sopra menzionate, puoi
affrontare ogni tentazione chiamando in aiuto puri e pacificanti pensieri.

Due cose sono necessarie per ottenere il successo nel controllo mentale: pratica (Abhyasa) e
distacco (Vairagya).
Devi sforzarti al livello estremo delle tue forze di liberarti da tutti i desideri verso ogni piacere,
visto o non visto; questo distacco può essere ottenuto tramite la percezione costante dei mali che vi
si trovano. Il distacco è la rinuncia all’ottenimento. E’ l’avversione al godimento sensuale ora e poi.
Il distacco o l’impassibilità è di due tipi; inferiore e superiore. Vijnana Bhikshu distingue i tipi
superiore e inferiore di Vairagya nel seguente modo: “La seconda è una repulsione verso le buone
cose della vita, ora e poi, causata dall’esperienza che esse non possono essere acquisite o preservate
senza grandi difficoltà mentre la loro perdita causa dolore e che la ricerca (di questi piaceri) non è
mai libera da sentimenti egoistici. La prima, invece, è basta sulla chiara percezione della differenza
esistente tra l’intelligenza e l’oggetto che appare nella sua luce.”

Ci sono vari stadi di distacco. La determinazione di astenersi dal godere degli oggetti sensuali
rappresenta il primo stadio. Nel secondo stadio, alcuni oggetti perdono il loro charme nei confronti
dell’aspirante spirituale mentre egli cerca di distruggere anche le rimanenti attrazioni. Nel terzo
stadio i sensi sono controllati, ma una vaga nostalgia per i piaceri sensuali permane nella mente. Nel
quarto, l’aspirante perde completamente ogni interesse di sorta negli oggetti esterni. Lo stadio finale
è lo stato della più elevata assenza di desiderio. E’ questo tipo di distacco che conferisce allo Yogi
tutti i tipi di poteri psichici come l’Onniscienza ecc..

E’ tramite la pratica è il distacco che la fuga del pensiero verso gli oggetti esterni può essere
controllato. La mera indifferenza non servirà allo scopo. Anche la pratica è necessaria. Ricordare
sempre Dio; anche questo è pratica. Il Signore Krishna dice ad Arjuna riferendosi alla pratica di
controllare la mente: “ Abbandonando senza riserva ogni desiderio nato dall’immaginazione della
mente, piegando verso l’interno gli aggregati dei sensi da ogni lato, gradualmente che ottenga
tranquillità per mezzo della Ragione governata dalla stabilità; avendo reso il Sè la dimora della
mente, che egli non pensi a niente. Tanto la mente instabile e vacillante si allontana all’esterno
quanto, conducendola indietro, la porti egli sotto il controllo del Sè”. (Bhagavad Gita: VI-21,25,26).

Il suono e altri oggetti fanno vagabondare la mente lontano. La mente è trascinata verso gli oggetti
esterni dalla forza del desiderio. Convincendosi dell’illusorietà degli oggetti dei sensi tramite un
indagine sulla loro natura e coltivando indifferenza verso gli oggetti mondani, la mente può essere
controllata e riportata al Sè per dimorarvi finalmente. In virtù di questa pratica dello Yoga, la mente
dello Yogi raggiunge la pace nel Sè. La pratica consiste nella costante ripetizione della stessa idea o
pensiero a proposito di qualsiasi oggetto. Tramite la riflessione costante e l’esercizio della forza di
volontà, si dovrebbero dare impressioni alla mente subconscia di non cercare piaceri nel mutevole
mondo fuori, ma in quello immutabile dentro. Dovresti esercitare la massima vigilanza per afferrare
le opportunità, quando la mente si sofferma sugli oggetti dei sensi, per suggerirle nuovi significati
ed interpretazioni e farle così cambiare la sua attitudine nei loro confronti in vista della sua
definitiva ritirata da essi. Questo è chiamato pratica.

La caratteristica principale della mente nello stato di veglia è di avere qualche oggetto su cui
soffermarsi. Non può mai rimanere bianca. Può concentrarsi su un oggetto alla volta. Cambia
costantemente i suoi obiettivi e così è agitata. E’ impetuosa, forte e difficile da piegare. E’ difficile
da piegare tanto quanto il vento. Questo è il motivo per cui Maharishi Patanjali dice che la pratica
deve essere stabile e continua e che si deve estendere lungo un considerevole arco di tempo, e che
deve essere intrapresa con fede perfetta nei suoi rigeneranti e elevanti poteri. Non devi mostrare
alcun sintomo di pigrizia in nessuno stadio della pratica.

Il controllo non viene in un giorno ma nel corso di una lunga e continua pratica sostenuta da zelo ed
entusiasmo. Il progresso nello Yoga può essere solo graduale. Molte persone abbandonano la pratica
della concentrazione dopo un certo tempo, quando non vedono alcuna prospettiva tangibile di
ottenere poteri psichici. Diventano impazienti. Fanno poco e si aspettano tanto. Questo è male.
Condurre una qualsiasi pratica a spizzichi e bocconi non porterà il frutto desiderato. L’esperienza
diretta è il goal della vita. Nonostante lo sforzo o la pratica siano dolorosi all’inizio, essi porteranno
Suprema Gioia alla fine. Il Signore Krishna dice ad Arjuna: “La Suprema Gioia appartiene a questo

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Yogi, la cui mente è calma, la cui natura passionale è controllata, che è senza macchia, e che è della
natura dell’eterno.” (Bhagavad-Gita: Ch. VI-27).

Controlla i tuoi sensi. Calma la mente. Arresta il ribollire dei pensieri. Fissa la mente nel loto del
cuore. Concentrati. Medita. RealizzaLo intuitivamente in questo stesso secondo e godi la
Beatitudine del Sé.

Abbi ferma e incrollabile fede nell’esistenza di Dio, il supremo, immortale, Principio intelligente o
Essenza o Substrato che esiste nei tre periodi del tempo - passato, presente e futuro. Egli non
possiede inizio, mezzo né fine. Egli è Sat-Chit-Ananda (Assoluta Esistenza, Assoluta Conoscenza,
Assoluta Beatitudine).

O uomo ignorante! Perchè cerchi vanamente la felicità nei deperibili oggetti esterni del mondo
condizionato da tempo, spazio e causa? Non hai pace mentale. I tuoi desideri non sono mai
pienamente gratificati. Puoi ammassare ricchezze sconfinate, concepire meravigliosi bambini,
guadagnare titoli, onori, nome, fama, potere, notorietà e tutto ciò che vuoi, e ciò nonostante la tua
mente è irrequieta. Non possiedi alcuna reale, duratura felicità. Per tanto non dimenticare mai da
questo momento in poi che questa sensazione di pienezza o di eterna soddisfazione può essere
ottenuta in Dio realizzandoLo tramite la costante pratica dell’auto-controllo, purezza,
concentrazione, meditazione e pratica dello Yoga.

Vi è irrequietezza ovunque. Egoismo, avidità, gelosia e lussuria compiono un inimmaginabile


scempio in ogni cuore. Lotte, schermaglie, infimi litigi stanno inquinando l’atmosfera del mondo e
stanno creando discordia, disarmonia e confusione. La sirena è suonata e gli eserciti marciano verso
il campo di battaglia per distruggere i nemici. Una nazione muove guerra ad un’altra nazione per
acquisire maggiori domini e potere. Fianco a fianco di queste sanguinose guerre, anche il
movimento per l’armonia e la pace sta lavorando, per l’eradicazione della più grave ignoranza, che
è la causa alla radice di tutte le sofferenze umane, e per la disseminazione della Conoscenza Divina.

La più grande necessità del mondo d’oggi è il messaggio dell’amore. Accendi la luce dell’amore per
primo nel tuo stesso cuore. Ama tutti. Includi tutte le creature nel caldo abbraccio del tuo amore. Le
nazioni possono essere unite solo attraverso l’amore puro. Si può porre fine alle guerre mondiali
solo tramite l’amore. La Lega delle Nazioni non può fare molto. L’amore è una misteriosa colla
divina che unisce il cuore di tutti. E’ un balsamo magico di elevatissima potenza. Carica ogni azione
con puro amore. Uccidi la falsità, la bramosia, la disonestà e l’egoismo. E’ estremamente crudele
togliere la vita agli altri usando gas velenosi. Questo è un crimine capitale. Lo scienziato che
produce il gas in laboratorio non può fuggire senza essere punito per questo crimine dal grande
Signore. Non dimenticare il Giorno del Giudizio. Cosa direte al Signore, o voi mortali, che correte
dietro il potere, i dominii e le ricchezze? Abbi una coscienza pulita e puro amore. Veramente
entrerai nel Regno di Dio.

Com’è misterioso l’universo! Come sono misteriose le azioni silenziose del Potere invisibile, che
spinge da un lato persone passionali a muovere guerra e dall’altro persone pie a disseminare
Conoscenza Divina e portare pace e felicità alla sofferente umanità intera!

Il desiderio è il vero nemico della pace. L’inquietudine è alimentata dal desiderio come il fuoco è
alimentato dall’olio. Nello Yoga Vasishtha troverai il Saggio Vasishtha dire al suo regale discepolo
Rama: “ O migliore tra gli intelletti! L’obliterazione del desiderio latente, la Gnosi, e la dissoluzione
della mente, se tentate simultaneamente per un sufficiente lasso di tempo, conferiscono i frutti
desiderati”. Anche il Signore Krishna dice al suo discepolo regale Arjuna, sul campo di battaglia
Kurukshetra: “E’ il desiderio, è l’ira, nato dalla qualità della mobilità; che tutto consuma, che tutto
inquina; conosci questo come il nostro nemico, qui, sulla terra. Come una fiamma è avvolta dal

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fumo, come uno specchio è ricoperto di polvere, un embrione dall’amnios; così vi è avvolta la
saggezza. Avvolta è la saggezza da questo costante nemico del saggio nella forma di desiderio che è
insaziabile come una fiamma. Dominando per primi i sensi, annienta tu, dalle armi potenti, il
nemico nella forma del desiderio, distruttivo di saggezza e conoscenza.”

Swami Vidyaranya Sarasvati, il rinomato autore di “Panchadasi” and “Jivanmukti-Viveka” dice:


“Fintantoché questi tre (obliterazione del desiderio latente, Gnosi e dissoluzione della mente) non
sono propriamente tentati ripetutamente, lo stato di Jivanmukti (liberazione in questa vita) non può
essere realizzato, perfino dopo centinaia di anni. Quando la mente è dissolta, e non c’è sensazione di
alcuna causa esteriore che può pienamente destare le impressioni mentali, il desiderio latente
svanisce. Quando il desiderio latente svanisce, e non rimane alcuna causa per quel funzionamento
della mente che chiamiamo lussuria, rabbia, ecc, anche la mente è dissolta. Quando la mente è
annientata, sorgerà la Gnosi.

Le Scritture Hindu sostengono: “Solo la mente è, per l’uomo, la causa della schiavitù o della
liberazione; persa nei godimenti, conduce a schiavitù; liberata da ogni scopo, conduce alla
liberazione. Poiché la mente liberata da ogni scopo conduce alla liberazione, colui che desidera la
liberazione o il successo nel cammino dello Yoga deve sempre cercare di spazzare via lo scopo dal
piano della mente. Quando ogni connessione con gli oggetti dei sensi è stata recisa dalla mente, e
questa viene confinata nella luce del cuore, essa finalmente si trova nell’Estasi, e si dice che abbia
raggiunto il punto culminante. Bisognerebbe prevenire la mente dal funzionare fino a che la sua
dissoluzione nel cuore non sia avvenuta; questa è Gnosi, questa è concentrazione; il resto è mera
logomachia.

Si potrebbe descrivere il desiderio come la bramosia per le cose; che sviluppa una tale padronanza
sulla mente da precludere perfino indagini sugli antecedenti delle cose desiderate e sulle loro
conseguenze. L’uomo diventa immediatamente ciò in cui si identifica per forza del potente e
profondo attaccamento, e perde memoria di qualsiasi altra cosa nell’atto di esaudire il suo desiderio.
Così, l’uomo, sottomesso dal desiderio, puntando gli occhi e da ogni parte e su ogni oggetto, viene
illuso dalla convinzione che si tratti di cose vere. A causa della perdita di controllo l’uomo
percepisce attraverso occhi annebbiati in questo modo allucinato, come una persona sotto
l’influenza di un forte intossicante.

Come pensi, così diventi. Pensa di essere un giudice della Corte Suprema; giudice della Corte
Suprema diverrai. Pensa di essere il monarca del mondo intero; il monarca del mondo intero
diverrai. Pensa che sei un grande insegnante; un grande insegnante diverrai. Pensa di essere povero
e debole; povero e debole diverrai. Pensa di essere Dio, o l’Atman o Brahman; Dio, Atman o
Brahman diverrai. L’intero universo è dominato da questa meravigliosa Legge della Natura.

Pensa sempre correttamente e agisci correttamente. Non tentare mai di arraffare la proprietà degli
altri. Non invidiare mai i tuoi vicini. Coltiva pensieri nobili e sublimi. Abbi autostima suprema e
coraggio. Qualunque cosa tu faccia, fallo con la volontà di riuscire. Avrai successo sempre, in tutte
le tue imprese. Il successo è tuo. Non conoscerai fallimento. Questo è il segreto Sovrano. Medita su
questo Segreto giornalmente nella mattina per un po’ e godi della Beatitudine del Sè.

Nei Vishnupurana troverai: “Se lo sciocco illuso ama il corpo, un mero ammasso di carne, sangue,
pus, feci, urine, muscoli, grasso e ossa, veramente sta amando l’inferno stesso! Per colui che non è
disgustato dell’offensiva puzza del suo stesso corpo, quale ulteriore argomentazione si può addurre
in favore del distacco?”

E’ un fatto ben noto che il godimento non può soddisfare il desiderio. Al contrario, peggiora il
desiderio e rende l’uomo ancora più irrequieto. La causa alla radice di tutte le sofferenze e le

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miserie umane è l’anelare ai piaceri mondani. Più sei attratto da questi piaceri sensuali più sei
infelice. I desideri crescono anche quando non vengono esauditi. Non potrai mai essere felice
fintantoché esiste in te l’anelito per i piaceri.

Il desiderio nasce dall’ignoranza (Avidya). L’attaccamento, l’anelare e il preferire sono i


componenti del desiderio. Non adoperarti per esaudire i desideri. Fai del tuo meglio per cercare di
ridurre i tuoi desideri. Ritira il carburante della gratificazione. Allora il fuoco del desiderio si
estinguerà da sé. Proprio come la lampada senza ghi si spegne quando il ghi non vi viene più
riversato, così il fuoco del desiderio morirà quando il carburante della gratificazione non vi verrà
più riversato. Se l’attaccamento è sradicato, allora l’anelito e la preferenza verso gli oggetti
moriranno da sé.

L’uomo commette vari tipi di peccati e ferisce gli altri quando si sforza di ottenere l’oggetto
desiderato. Egli deve cogliere il frutto delle sue azioni; per questo è trascinato ancora e ancora in
questo cerchio di nascite e morti. Se aumenti di un oggetto la lista dei tuoi possedimenti o
aspettative, anche il desiderio aumenta dieci volte. Più oggetti mondani possiedi, più distante sei da
Dio. La tua mente starà costantemente pensando e pianificando su come ottenere e proteggere gli
oggetti desiderati, come guadagnare tonnellate di soldi e metterli al sicuro. Se l’oggetto acquisito
viene perduto, la tua mente ne viene completamente scossa.

Preoccupazioni, tensioni, ansietà e ogni sorta di tormento mentale aumenta con l’acquisizione degli
oggetti. Indubbiamente è doloroso guadagnare soldi. E’ ancora più doloroso tenere i soldi che si
sono guadagnati. E’ perfino più doloroso quando i soldi si riducono. Ed è estremamente doloroso, se
tutti soldi vengono persi. I soldi sono la dimora di ogni sorta di dolore. Questo è il motivo per cui in
India un Sadhu o un Sannyasin non possiede niente. Nella sua grande visione, non possiede neanche
il suo corpo. Egli costantemente ripete: “Il corpo non è mio; io non sono corpo.” Un vero Sannyasin
è colui che sente: “sono senza corpo.” Questi Sannyasin conducono una vita di perfetta equanimità
e spietata rinuncia. La rinuncia porta con sé Pace suprema.

E’ molto difficile divenire assolutamente privi di desideri. Soltanto un saggio liberato o uno Yogi
pienamente sviluppato è completamente libero dalle tracce del desiderio, perchè ha completamente
annichilito la mente e gode della Beatitudine suprema del Sè interiore. Come può sorgere il
desiderio in colui che è immerso nell’oceano di Beatitudine Divina?

Un neofita sul sentiero spirituale dovrebbe intrattenere nobili desideri. Dovrebbe impegnarsi in
azioni virtuose e sviluppare un desiderio intenso di liberazione. Al fine di raggiungere il suo scopo
dovrebbe studiare le Sacre Scritture regolarmente e sistematicamente. Dovrebbe mettersi in
condizione di godere della compagnia dei saggi. Dovrebbe praticare la giusta condotta, il giusto
pensiero, il giusto parlare e la giusta azione. Dovrebbe regolarmente praticare la meditazione. Poco
a poco tutti i vecchi viziosi desideri e gli aneliti sensuali e le propensità malvagie svaniranno. O
Saumya! Conduci una vita di puro accontentamento. L’accontentamento è la beatitudine della vita.
La fresca acqua nettarea dell’accontentamento estinguerà velocemente il fuoco del desiderio.
L’accontentamento è la sentinella capo che vigila senza tregua sul dominio di Pace del Regno di
Dio.

I vecchi desideri sottomessi ricorrono, persistono e resistono. Essi proclamano: “ O uomo ingrato!
Mi hai dato rifugio nella tua mente per tutto il tempo. Hai goduto di vari oggetti nel mondo
unicamente tramite me. Se non ci fosse il desiderio di mangiare e di bere, come potresti godere del
cibo e delle bevande? Se non ci fosse desiderio di rapporto sessuale, come potresti godere di una
donna? Perchè sei così crudele nei miei confronti adesso? Ho ogni diritto di vivere in questa dimora
della tua mente. Fai quel che ti pare.” Ma non dovresti lasciarti minimamente scoraggiare da queste
minacce. Tutti i desideri saranno gradualmente assottigliati tramite la meditazione e lo Yoga. Alla

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fine periranno in toto al di là di ogni possibile resurrezione.

Una mente forte ha influenza su una mente debole. La mente influenza il corpo fisico. La mente
agisce sulla materia. La mente porta la schiavitù. La mente porta la liberazione. La mente è il
diavolo. La mente è il tuo miglior amico. La mente è il tuo Guru (Precettore Spirituale). Dovrai
domare la tua mente. Dovrai disciplinare la tua mente. Dovrai controllare la tua mente. Ecco quello
che devi fare. Studia le tue sensazioni e le tue emozioni. Separati da queste sensazioni ed emozioni.
Analizzale. Dissezionale. Non identificarti con queste sensazioni ed emozioni. Separati da queste
sensazioni ed emozioni. Ergiti come un silente testimone. L’identificazione con queste sensazioni e
queste emozioni è la causa della schiavitù e della miseria.

La rabbia è una modificazione del desiderio nella mente. Non esiste modificazione del Se, il vero
“io” o Atman. Un uomo mondano si identifica con la rabbia e così diviene miserabile. Questa è solo
ignoranza. Il corpo e la mente sono tuoi strumenti di crescita ed evoluzione. Identificati col grande
“io” infinito utilizzando questi due strumenti e diventa il padrone della tua mente e del tuo corpo.
Sei tu il pilota di questa turbina - corpo e mente. Rivendica il tuo diritto di nascita e sii libero,
bambino mio. Comprendi i trucchi di questa mente dispettosa. Ha giocato con te già abbastanza.
Sviluppa la completa padronanza su di essa. Puoi farlo facilmente tramite la pratica dello Yoga.
Osserva e frantuma e spezza i pensieri non appena essi emergono dalla mente. Uccidili: morti
all’istante. Se lo trovi difficile, diventa indifferente; non dar loro attenzione. Consenti loro di
assumere la propria forma. Presto moriranno da soli. Oppure puoi a volte frantumare i pensieri e
quando ti stanchi di farlo puoi adottare il metodo di rimanere indifferente. L’ultimo metodo è più
facile. Se leghi una scimmia a un palo, diverrà ancora più turbolenta, se invece le consenti di vagare
secondo la sua volontà e piacere non sarà così turbolenta. Perciò vari tipi di cattivi pensieri entrano
nella mente dei neofiti quando praticano la concentrazione. Ma non devono allarmarsi inutilmente.
Se trovi difficile concentrare la mente in un punto, permettile di saltellare per un po’ come una
scimmia. Non lottare con la mente. Si stancherà velocemente e allora attenderà obbediente i tuoi
ordini. Adesso la puoi controllare facilmente.

Liberati dalla tirannia della mente. Ti ha tormentato spietatamente per lungo tempo. Le hai
permesso di indulgere nei piaceri sensuali e di fare come voleva. Adesso è giunto il tempo di
domarla proprio come domeresti un cavallo selvaggio. Sii paziente e perseverante. Pratica
quotidianamente il non pensiero o l’inibizione dei pensieri. L’impresa potrebbe essere difficile
all’inizio. Sarà in realtà disgustosa e stancante, ma la ricompensa è grande. Coglierai Immortalità,
Gioia Suprema Pace Eterna e Infinita Beatitudine. Perciò, pratica diligentemente nella completa
sincerità. Ne vale la pena. Stai allerta. Se sei sincero nel tuo desiderio e forte nella tua decisione
niente sotto il sole è impossibile da raggiungere. Niente può ostacolare la tua strada. Se fallisci nel
tentativo, non essere scoraggiato. Ricorda la storia mozzafiato della terribile lotta tra Ercole e il
gigante prodigioso. Nel corso dei suoi viaggi in cerca di avventure, Ercole si imbattè in un mostro
che era stato così meravigliosamente creato dalla natura che ogni volta che toccava terra diventava
dieci volte più forte. Ricordando dentro di te questo episodio otterrai forza interiore e coraggio. Sei
destinato al successo.

Realizza che non sei né corpo né mente, che non eri mai nato né che mai morirai, che sei
invincibile, che niente al mondo può ferirti, che sei il Sole attorno al quale ruota l’intero universo.
L’intera conoscenza è custodita nelle camere del tuo cuore. Procurati le chiavi e dischiudi le porte
della Conoscenza. Lo Yoga è la Chiave. Otterrai pace inalterabile, meraviglioso autocontrollo e
tremenda forza di volontà.

Guarda! Là sulle rive del sacro Gange a Rishikesh, Himalaya, un Saggio, un Paramahamsa
Sannyasin di ottanta estati, dai lustri occhi, volto sereno, personalità magnetica, chiara carnagione
siede coperto unicamente da un perizoma. Dietro di lui c’è una piccola capanna di paglia sotto un

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albero. Nella capanna troverai una piccolo orcio (Kamandalu) per l’acqua e un bastone comune.
Questi sono tutti i suoi effetti personali. Egli siede sempre là, in un sentimento di contemplazione.
Non parla mai, né ride, ma occasionalmente annuisce con la sua testa rotonda e sorride gentilmente.
Non si muove mai dal posto. Non è influenzato dal caldo dell’estate o dal freddo pungente
dell’inverno. Non usa mai coperte, no, nemmeno d’inverno. Che meravigliosa resistenza! Egli vive
solo di un po’ di latte e frutta. Il suo cuore è pieno di purezza, misericordia, compassione, simpatia e
amore! Persone provenienti da varie parti del paese accorrono a lui a centinaia e a migliaia in
stagione e fuori stagione con fiori e frutti nelle loro mani, si prostrano ai suoi Santi Piedi, lo adorano
con le loro offerte e lasciano il posto con le sue pronte benedizioni. Non parla mai, ma tutti i dubbi
sono chiariti meramente dalla sua presenza. Le persone dimenticano il mondo, le loro famiglie, i
loro figli. Esse si bagnano nella sua aura magnetica. Tale è la benigna influenza di un saggio liberato
che è veramente un faro per il mondo intero.

Adesso c’è un uomo che vive nella più caotica parte della città. Guadagna un grasso salario. Spende
la metà del suo introito nel gioco d’azzardo e nel bere. L’altra metà se ne va in cinema e prostitute.
Mangia pesce, carne e fuma molto. Ogni mese contrae debiti e trova sempre più difficile andare in
pari. Non apprezza i saggi e i santi. Non ha fede in Dio o nelle scritture. E’ molto crudele. Frequenta
sale da ballo e teatri, va a letto alle 2 del mattino e si alza alle 9. Dimostra un volto rovinato dalle
preoccupazioni perfino nonostante appaia in costosi abiti di seta. E’ sempre tetro e depresso. Il suo
cuore è riempito di lussuria, rabbia, avidità, vanità, ipocrisia ed egoismo. Compara per un momento
la vita di quest’uomo con quella del magnanimo saggio dell’Himalaya! Sono poli opposti. L’uno è
un uomo di Dio, l’altro è un uomo-bruto. Ma se l’uomo-bruto cerca la compagnia dell’uomo di Dio
si libererà senz’altro delle sue vecchie sporche abitudini. Proprio come il ferro è trasformato in oro
dal contatto con la pietra filosofale, così il bruto verrà radicalmente cambiato in un vero santo poco
a poco dal costante contatto con uno Yogi sviluppato.

Mio buon amico! Annienta questo serpente dell’ignoranza senza pietà. Acquisisci Conoscenza del
Sé: questo porterà la tua Libertà o Liberazione. L’ignoranza è il tuo nemico più letale. Ha
saccheggiato il Gioiello di Saggezza per lunghe ere. Ergiti al di sopra delle tentazioni di questo
piccolo mondo. Questo mondo è uno show di cinque minuti diretto dal giocoliere Maya, la mente.
Attenzione. Non lasciarti intrappolare. Soldi, donne, potere, nome, fama-queste sono le esche
viventi di Maya. Coloro che non sono caduti vittima di queste esche illusorie giungeranno
sicuramente all’altra sponda di immortalità e assenza di paura- la riva al di là delle tenebre dove è
gioia perenne ed eterna luce. Raggiungi questa riva per mezzo di lotta infaticabile, rigida disciplina
e rigorosa pratica dello Yoga.

Dalla condizione della tua mente, dai tuoi sentimenti e condotta, puoi ben comprendere la natura
delle tue azioni nelle tue vite precedenti e puoi annullare o neutralizzare gli effetti di cattive azioni
compiendo buone azioni, Tapas, disciplina e meditazione. Cerca di condurre una vita di non-
attaccamento. Disciplina la tua mente con attenzione. Nessuno è libero da dolori, malattie,
problemi, difficoltà. Dovrai riposare nella tua natura divina. Solo allora attrarrai la forza per
affrontare le difficoltà della vita. Solo allora avrai una mente bilanciata. Solo allora non sarai affetto
dalle morbili influenze esterne e da vibrazioni discordanti. Meditare regolarmente nel mattino ti
conferirà nuova forza e vita interiore di gioia e beatitudine. Pratica la meditazione. Avverti questa
gioia e beatitudine nonostante le tue condizioni tempestose e le circostanze avverse. Gradualmente
crescerai spiritualmente. Otterrai l’autorealizzazione.

Abbandona questa politica mangia-bevi-e-sii-felice. Guarda sempre in alto e in avanti. Abbi un


ideale di fronte a te. Vivi alla sua altezza ad ogni costo. Puoi diventare grande come chiunque altro.
Abbandona questo complesso di inferiorità. Abbandona anche il complesso di superiorità. L’idea di
inferiorità e quella di superiorità sono nate dall’ignoranza. Il complesso di inferiorità genererà
timori. Il complesso di superiorità genererà orgoglio e vanità. Accendi l’interruttore della Luce

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eterna nelle camere più profonde del tuo cuore. Mantieni la Fiamma Divina, che bruci stabilmente.
Nutrila regolarmente. Lanciati anima e corpo in pratiche spirituali. Non sprecare un singolo minuto.
Sii persistente e metodico nella tua sadhana. Schiera abilmente e con potenza tutte le tue forze
proprio come il Generale Supremo dell’esercito schiera gli eserciti sul campo di battaglia. Tutte le
miserie si scioglieranno via presto. Brillerai come un glorioso jivanmukta nella più elevata
realizzazione. Tutte le sensazioni di separazione, distinzione, dualità e differenza svaniranno dalla
tua vista. Sentirai unione e unità ovunque. Sentirai che non esiste nient’altro che Brahman o Dio.
Con quale magnanima visione sei benedetto. Quale stato esaltato, quale sublime, stupenda, elevante
esperienza sarà tua! Sarai intontito. Questo stato è indescrivibile. Ne devi fare esperienza tramite
diretta percezione interiore.

Pratica giornalmente l’introspezione ed esamina i vari angoli e anfratti del tuo cuore. La mente è
molto diplomatica e ingannevole. L’ego terrà molti desideri da parte, in attesa di una segreta
gratificazione. Molti desideri si acquatteranno nella tua mente. E’ difficile individuarne la presenza.
Aspiranti gonfi di erudizione scolare e qualche potere (Siddhi) non possono rintracciare la presenza
di queste correnti sotterranee di desiderio nelle loro menti. Si atteggiano a grandi Yogi, fanno
lezioni in diversi luoghi del mondo, costruiscono Ashram e fanno discepoli donne. Ciononostante,
si dovrebbe ammettere, i loro discorsi non producono alcuna profonda impressione nella mente di
chi li ascolta. Questi discorsi sono come pallottole vuote. I desideri segreti attaccano lo studente di
Yoga senza pietà, ogniqualvolta un’occasione adeguata si presenta, e distruggono tutte le sue nobili
qualità e i suoi sublimi ideali. Essi balzano sullo studente di Yoga con tale vendetta e raddoppiato
vigore che portano senza speranza una caduta che non ha paralleli. Coloro che hanno un puro,
sottile, intelletto, che ricordano Dio sempre, che sono assetati della comunione con Lui, che
praticano giornalmente l’introspezione, l’autoanalisi e la meditazione, saranno capaci di individuare
la presenza di desideri in agguato, non altri. Colui che ha abbandonato ogni desiderio, che è libero
da ogni aspettativa, giunge a infinita pace. Egli gode della suprema felicità. Meno sono i desideri,
maggiore è la felicità. Quello Yogi senza desideri che vaga per il mondo con solo un perizoma e una
coperta è l’uomo più felice nei tre mondi.

L’egoismo è un attributo negativo della mente inferiore. E’ una modificazione del desiderio che
emerge in una mente piena di passione. E’ il primogenito dell’ignoranza o della non
discriminazione. E’ il più grande ostacolo nel cammino dello Yoga. E’ il calvario della vita. Contrae
il cuore all’infinito e identifica l’idea di separazione dagli altri. L’egoismo va mano nella mano con
l’ipocrisia, la vanità, la miseria, l’imbroglio, la disonestà e l’orgoglio. Come eradicare questo
egoismo? La risposta è piuttosto semplice. Servizio disinteressato in una forma o nell’altra,
coltivare le qualità delle virtù opposte quali nobiltà, magnanimità, essere disinteressati, integrità,
generosità, natura caritatevole, pietà e amore universale-tutte queste lastricheranno una lunga via
nell’eradicazione della malattia critica, il nemico mortale della pace e dello Yoga. Il positivo è più
potente del negativo. Questo è un detto infallibile nello Yoga.

Per riassumere i fondamentali requisiti per la pratica dello Yoga: dovresti essere assolutamente
senza paura, avere cura di ogni creatura che respira, rispetto per la verità, continenza, dovresti non
essere avido, vivere una vita di accontentamento, austerità, senza rabbia né ipocrisia. L’eccellenza
morale non è il goal finale della vita ma è solo un mezzo per quel fine. Quando uno Yogi è stabilito
in queste virtù, ottiene alcuni poteri come l’efficacia della parola, l’arrivo non ricercato di ricchezze,
il vigore nel corpo e e nella mente, la partecipazione chiara e lucida agli eventi della vita, chiarezza
di pensiero, fermezza dell’attenzione, controllo dei sensi, gioia immensa ed intuizione.

Amato Sè immortale. Osserva il voto del silenzio. Mantieni la mente pienamente occupata. Siedi
nella tua Asana preferita e pratica regolarmente meditazione. Canta i Nomi del Signore. Gira i grani
(del rosario). Studia le scritture. Pratica il celibato o sii molto, molto moderato nell’atto sessuale.

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Prendi mandorle e zucchero candito tutti i giorni7. Non consultare i dottori. Allontana la mente dal
corpo. Sii sempre allegro. Sorridi, fischietta, ridi, danza in gioia e in estasi. Pensa a Dio e medita su
di Lui con vera devozione e sentimento e immergiti in Lui. Questo è il goal della vita. Lo hai
raggiunto dopo una lunga e continuata lotta durata alcuni anni con zelo ed entusiasmo. Sei diventato
un Jivanmukta (anima liberata in vita). Alleluia, alleluia a te, o mille alleluia, bambino mio.

7 Lascia in ammollo dieci-dodici mandorle per una notte. Il giorno dopo pelale e mangiale insieme allo zucchero candito.

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Lezione IV
DIETA YOGICA

Una dieta che conduca alla pratica dello Yoga e al progresso spirituale è chiamata dieta Yogica. La
dieta ha una connessione intima con la mente. La mente si forma dalla parte più sottile del cibo. Il
Saggio Uddalaka così istruisce suo figlio Svetaketu: “Il cibo, quando consumato duventa di tre tipi:
la parte grossolana diviene escrementi, quella intermedia carne e quella più fine la mente. Figlio
mio, quando il latte irrancidito è frullato, le sue particelle più fini affiorano per formare il burro.
Così, bambino mio, quando il cibo è consumato, le sue particelle sottili che affiorano formano la
mente. Pertanto in verità la mente è cibo.” Nella Chandogya Upanishad troverai: “Per la purezza del
cibo uno purifica la propria natura interiore; attraverso la purificazione della propria natura interiore
si acquisisce certamente la memoria del Sè, e tramite l’ottenimento della memoria del Sè, tutti i
legami e gli attaccamenti vengono recisi.

La dieta è di tre tipi; esiste la dieta Sattvica, la dieta Rajasica e la dieta Tamasica. Latte, farina,
mais, cereali, burro, formaggio, patate, miele, datteri, frutta, mandorle e zucchero candito8 sono tutti
articoli alimentari Sattvici. Rendono la mente pura e calma. Pesce, uova, carne, sale, chilli e
asafetida sono articoli Rajasici. Eccitano la passione. Carne, vino, aglio, cipolla e tabacco sono
articoli Tamsici. Riempiono la mente di rabbia, tenebre ed inerzia.

Il Signore Krishna dice ad Arjuna: “Il cibo che è caro a ciascuno è di tre tipi. Ascolta le distinzioni
tra di essi. Gli Alimenti che aumentano la vitalità, l’energia, il vigore, la salute e la gioia, e che sono
deliziosi, delicati, sostanziosi e appetitosi sono cari al puro. Il passionale desidera cibi che sono
amari, aspri, salati, eccessivamente piccanti, pungenti, asciutti e brucianti e che producono dolore,
sofferenza e malattia. Il cibo stantio, sciapo, putrido e andato a male, i resti e le cose impure sono
cari al Tamasico (Bhagavad-Gita. Ch. VII-8, 9, 10).

Il cibo gioca un ruolo importante nella meditazione. Cibi diversi producono diversi effetti su
differenti compartimenti del cervello. Ai fini della meditazione il cibo dovrebbe essere leggero,
nutriente e Sattvico. Latte, frutta, mandorle, burro, zucchero candito, lenticchie verdi, lenticchie
Bengali lasciate in ammollo per una notte, pane, ecc, sono tutti di grande aiuto nella meditazione.
La Thed (un tipo di radice abbondantemente disponibile nelle regioni Himalayane) è molto Sattvica.
Lo zucchero e il tè dovrebbero essere usati con moderazione. E’ meglio, se puoi rinunciarvi
completamente. La polvere di ginger può essere mescolata al latte e assunta frequentemente. Gli
Yogi indiani amano molto questa bevanda. Un’altro alimento che conferisce salute è il mirobalano
della varietà gialla che può essere masticato di quando in quando. Nel Vagabatha è rappresentato
come superiore perfino ad una madre premurosa. Si prende cura del corpo meglio di una madre.
Una madre si può irritare col suo bambino, a volte, ma il mirobalano mantiene sempre un
temperamento equilibrato ed è gioioso ed entusiasta nell’curarsi del benessere degli esseri umani.
Preserva il seme e arresta le emissioni notturne. Anche le patate, bollite senza sale o cotte sul fuoco,
sono un cibo eccellente per i praticanti.

Un principiante deve essere molto attento nello scegliere alimenti di natura Sattvica. Il cibo esercita
un’influenza tremendamente vasta sulla mente. Lo puoi vedere palesemente nella vita di ogni
giorno. E’ molto difficile controllare la mente dopo un pasto pesante, indigesto e ricco. La mente
corre, vaga e salta come una scimmia tutto il tempo. L’alcohol causa una grande eccitazione della
mente.

8Lascia dieci o dodici mandorle in ammollo in acqua fredda per una notte. Il giorno dopo sbucciale e
mangiale con lo zucchero candito.
Evoluzione è meglio di rivoluzione. Non dovresti fare cambiamenti improvvisi, in niente,
particolarmente in tutto quanto riguarda il cibo e le bevande. Che il cambiamento sia lento e
graduale. Il sistema dovrebbe abituarvisi senza problemi. Natur non agit per saltum (la natura non
si muove tramite salti). Il cibo è solo una massa di energia. Anche l’acqua e l’aria forniscono
energia al corpo. Puoi vivere senza cibo per molti giorni, ma non puoi vivere senz’aria nemmeno
per pochi minuti. L’ossigeno è perfino più importante. Ciò che è necessario per nutrire il corpo è
l’energia. Se puoi fornire questa energia tramite altri mezzi, puoi fare interamente a meno del cibo.
Gli Yogi vivono senza cibo bevendo nettare. Il nettare scorre attraverso un buco nel palato.
Gocciolando nutre il corpo. Uno Jnani può attingere energia direttamente dalla sua pura, irresistibile
volontà e sostenere il corpo senza alcun tipo di cibo. Se conosci il processo del trarre energia
dall’Energia Cosmica, allora puoi mantenere il corpo indefinitivamente a lungo e puoi
completamente rinunciare al cibo.

Il cibo è di quattro tipi. Ci sono liquidi che sono bevuti, solidi che sono polverizzati dai denti e
mangiati, ci sono semi-solidi che sono assimilati leccandoli e ci sono generi alimentari soffici che
sono ingoiati senza essere masticati. Tutti gli articoli alimentari dovrebbero essere completamente
masticati nella bocca fino ad essere ridotti a liquidi prima di essere ingoiati. Solo allora possono
essere prontamente digeriti, assorbiti ed assimilati dal sistema.

La dieta dovrebbe essere tale da consentire di mantenere l’efficienza fisica e la buona salute. Il
benessere dell’individuo dipende da una perfetta alimentazione più di qualsiasi altra cosa. Vari tipi
di malattie intestinali, aumentata suscettibilità alle malattie infettive, carenza di vitalità e di potere
di resistenza, rachitismo, scorbuto, anemia o povertà del sangue, beriberi ecc., sono dovute a
un’alimentazione errata. Bisognerebbe ricordare che non è tanto il clima che gioca un ruolo chiave
nel produrre un corpo sano e forte o uno debole afflitto da un esercito di malattie, ma è il cibo.
Un’apprezzabile conoscenza della scienza della dietetica è indispensabile per tutti, specialmente per
gli aspiranti spirituali, per mantenere l’efficienza fisica e la buona salute. Gli aspiranti dovrebbero
essere in grado di allestire una dieta economica e bilanciata servendosi solo di certi articoli
alimentari. Ciò che è necessario è una dieta ben bilanciata, non una dieta ricca. Una dieta ricca
produce malattie del fegato, reni e pancreas. Una dieta bilanciata aiuta un uomo a crescere, a
compiere più lavoro, aumenta il suo peso corporeo e mantiene elevate l’efficienza e la stamina
insieme ad un alto standard di energia e vigore. Sei quello che mangi.

Dove possono i Sannyasi in India, vivendo di carità pubblica, accedere ad una dieta ben bilanciata?
Ci sono giorni in cui ricevono solo cose pungenti, altri in cui ricevono solo dolci, e in altri ancora
solo cose acide. Ma sono in grado di ricevere l’energia necessaria attraverso il potere della
meditazione. Questo sistema Yogico unico è sconosciuto alla professione medica e agli scienziati.
Ogniqualvolta la mente è concentrata, un’onda divina bagna tuti i tessuti con un elisir divino. Tutte
le cellule vengono rinnovate e vivificate.

I ghiottoni e gli epicurei non possono neanche sognare di avere successo nello Yoga. Colui che
assume una dieta moderata, che ha regolato la sua dieta, può diventare uno Yogi, non altri. Questa è
la ragione per la quale il Signore Krishna dice: “ Veramente lo Yoga non è per colui che mangia
troppo, né per colui che si astiene dal cibo all’eccesso, non è per colui che dorme troppo, né per
colui che è sempre desto, O Arjuna! Lo Yoga estingue ogni dolore per colui che è regolato nel
mangiare e nel divertirsi, regolato nell’agire, regolato nel dormire e nel vegliare.”(Bhagavad-Gita:
Ch. VI-16-17). Perciò mangia del cibo che sia gradevole e dolce fino a riempire metà dello
stomaco; riempi un quarto dello stomaco con acqua e lascia il rimanente quarto vuoto per
l’espansione dei gas. Offri l’atto di mangiare al Signore. Questa è la dieta moderata.

Tutti gli alimenti putridi, stantii, decomposti, sporchi, cotti due volte, vecchi di un giorno,
dovrebbero essere abbandonati. La dieta dovrebbe essere fresca, semplice, leggera, dal sapore

18
delicato, salubre, facilmente digeribile e nutriente. Colui che vive per mangiare è un peccatore, ma
colui che mangia per vivere è veramente un santo. Nella Shiva Samitha è scritto: “Lo Yoga non
dovrebbe essere praticato immediatamente dopo un pasto, nemmeno se si è molto affamati; prima di
iniziare la pratica del latte e burro possono essere assunti”.

Nella Yoga Tattva Upanishad troverai: “L’esperto nello Yoga dovrebbe abbandonare gli elementi di
ostacolo alla pratica. Dovrebbe rinunciare a sale, mostarda, alimenti acidi, piccanti, pungenti o mari,
asafetida, donne, emaciare il corpo attraverso i digiuni, ecc. Nei periodi iniziali della pratica è
prescritto cibo a base di latte e ghi, insieme a cibo ottenuto dalla farina, germogli e riso rosso;si dice
che questa dieta favorisca il progresso. Dopo, l’aspirante diviene capace di trattenere il respiro
quanto vuole. Tramite questa ritenzione del respiro a volontà, Kevala-Kumbhaka (cessazione del
respiro senza inalazione nè esalazione) è ottenuta. Per colui che ha ottenuto Kevala-Kumbhaka, e si
è così liberato dall’inalazione e dall’esalazione non vi è più nulla di irraggiungibile nei tre mondi.”

Nella Bhikshuka Upanishad troverai : “Paramahamsa come Samavartaka, Aruni, Svetaketu, Jada
Bharata, Dattatreya, Suka, Vamadeva, Haritaki e altri, mangiavano otto bocconi e si sforzavano di
raggiungere Moksha unicamente tramite il cammino dello Yoga”.

Manu, Gesù e Buddha esortavano le persone a trattenersi dall’usare liquori, intossicanti e droghe,
poichè essi sono deleteri nei loro effetti. Non è possibile alcun progresso spirituale senza
abbandonarli.

La maggior parte delle persone si scava la fossa coi propri denti. Nessun riposo è mai dato allo
stomaco. Dopotutto, l’uomo ha bisogno di molto poco su questa terra d’abbondanza - qualche fetta
di pane, un pò di burro e dell’acqua fresca. Questo sarà ampiamente sufficiente a mantenere la vita.
Le persone, al contrario, soffocano il proprio stomaco con ogni sorta di cose, commestibili o
immangiabili, a causa della forza dell’abitudine perfino quando non hanno appetito. Questo è molto
male. Tutte le malattie nascono dal sovraccarico dello stomaco. La fame è la salsa migliore. Se c’è
fame, il cibo può essere ben digerito. Se nn hai appetito, non prendere niente. Che lo stomaco si
prenda una piena vacanza.

Una varietà di piatti congestiona lo stomaco, induce un appetito capriccioso e rende la lingua
fastidiosa. Diventa difficile allora soddisfare la lingua. Pertanto, controlla la lingua per prima: allora
tutti gli altri sensi potranno essere facilmente controllati.

L’uomo ha inventato così tanti tipi di piatti solo per soddisfare il suo palato, e ha reso la vita
complessa e miserabile. Chiama sé stesso un uomo civilizzato quando in realtà è ignorante e
allucinato dai sensi. La sua mente si agita quando non può ottenere le sue pietanze abituali in un
posto nuovo. E’ vera forza questa? E’ diventato uno schiavo assoluto della sua lingua. Questo è
veramente deplorevole. Sii naturale e semplice nel mangiare e nel bere. Moderazione è Yoga.
Mangia per vivere e non vivere per mangiare. Segui questa regola d’oro e sii felice. Puoi dedicare
più tempo alle pratiche Yoga.

Uno studente Yogico che spende il suo tempo completamente in pura meditazione necessita di
pochissimo cibo. Una misura, una misura e mezza di latte al giorno e della frutta saranno sufficienti.
Ma uno Yogi che ascende la piattaforma del lavoro attivo e vigoroso necessita di abbondante cibo
nutriente.

La dieta vegetariana è stata acclamata come la più conduciva all’avanzamento spirituale e psichico.
E’ stato scoperto che lacarne aumenta le passioni animali e diminuisce le capacità intellettuali.
Mentre è vero che le nazioni mangiatrici di carne sono fisicamente attive e forti, altrettanto non si
può dire dei loro progressi spirituali. La carne non è per niente necessaria per mantenere salute

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perfetta, vigore e vitalità. Al contrario è altamente deleteria per la salute. Porta con sé una schiera di
malattie come i vermi intestinali, albuminuria e altre malattie renali. Uccidere animali per ottenerne
cibo è un grande peccato. Anziché uccidere l’egoismo e l’idea di “mio”, persone ignoranti uccidono
animali innocenti sotto il pretesto del sacrificio alla dea, ma in realtà mirano ad appagare la loro
propria lingua o palato. Cge orribili crimini disumani vengono commessi nel nome di Dio e della
Religione! Ahimsa (non violenza) è la prima virtù che un aspirante spirituale dovrebbe cercare di
possedere. Si dovrebbe riverire la vita. Il Signore Gesù disse: “Benedetti sono i misericordiosi,
perchè otterranno misericordia.” Mahavira ha gridato, con voce simile a una tromba:”Tratta ogni
essere vivente come te stesso e non fare del male a nessuno.” La legge del Karma è inesorabile,
inflessibile, immutabile. Il dolore che infliggi a qualcun’altro rimbalzerà sicuramente su di te e la
felicità che irradi tornerà indietro aumentando la tua felicità. Colui che conosce questa legge non
ferirà nessuno.

Mangiare carne e l’alcolismo sono strettamente alleati. Il desiderio irresistibile di liquore muore di
morte naturale quando la carne viene esclusa dalla dieta. Anche il controllo delle nascite è molto
difficile nel caso di di coloro che assumono carne. Per loro il controllo della mente è quasi
impossibile. Osserva come la tigre mangiatrice di carne e la mucca o l’elefante che vivono di erba
verde sono poli opposti. L’una è selvaggia e feroce, gli altri sono calmi e pacifici. La carne ha una
influenza diretta sui diversi compartimenti del cervello.

Il primo e più importante passo nell’avanzamento spirituale di un aspirante è la rinuncia alla carne.
La Luce Divina non discenderà, se lo stomaco è carico di carne. Nelle nazioni forti mangiatrici di
carne la mortalità per cancro è molto alta. I Vegetariani si mantengono in buona salute fino all’età
anziana. Anche in Occidente i dottori negli ospedali mettono i pazienti in ragime di dieta
vegetariana. La convalescenza così è veloce. E’ un segnale incoraggiante vedere che almeno in
alcuni paesi Europei stanno spuntando hotel vegetariani in numero incredibile, e non è troppo
aspettarsi che nel corso di una decade o due gli Occidentali diventeranno una razza di perosne
piuttosto diversa in fatto di cibo, abbigliamento, maniere, abitudini e costumi sociali.

Pitagora sembra protestare amaramente quando dice: “Attenti, o mortali, dall’insozzare i vostri
corpi con cibo peccaminoso. Vi sono cereali, vi sono frutti che piegano i loro rami dal loro peso, e
lussureggiante uva sulle viti. Vi sono dolci vegetali ed erbe che il fuoco può rendere gradevoli e
soffici. Nè ti sono negati latte, né miele, fragranza dell’aroma del fiore di timo. La terra prosperosa
ti offre un abbondanza di cibo puro e fornisce pasti ottenibili senza il massacro e lo spargimento di
sangue.

Digiunare è proibito ai praticanti dello Yoga perchè produce debolezza. Ma un digiuno moderato
occasionale è altamente benefico. Questo ripara il sistema interamente, dà pace allo stomaco e agli
intestini ed elimina l’acido urico. Gli studenti Yoga possono prendere un pasto intero alle 11, una
tazza di latte caldo al mattino e mezza misura di latte o un pò di banane cotte (o arance o mele) alla
sera con gran vantaggio. Il pasto notturno dovrebbe essere molto leggero. Se lo stomaco è
sovraccaricato, sopravverrà il sonno e poiché troppo sonno è dannoso alle pratiche Yogiche non è
possibile fare alcun reale progresso nel cammino dello Yoga. Perciò una dieta che consiste di solo
latte e frutta è uno splendido menù per tutti i praticanti.

Gli aspiranti dovrebbere evitare tutti i narcotici, caffè, tè, alcol e fumo, che stimolano i sensi. I
nostri sensi sono comparati a cavalli irrequieti, e diventano incontrollabili tramite l’assunzione di
narcotici. Dovresti controllarli astenendoti dall’assumere narcotici. Siamo tutti più o meno schiavi
dei nostri sensi e i sensi, a loro volta, sono schiavi dei narcotici. Se veramente desideri intensamente
la perfezione, il controllo della mente e il successo nello Yoga, evita questi narcotici con ogni
mezzo possibile.

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Bolli mezza misura di latte insieme a del riso bollito, ghi e zucchero. Questo è chiamato Charu. E’
un cibo eccellente per i praticanti dello Yoga. Questo è per cena. Mezza misura di latte e qualche
frutto saranno sufficienti per la notte. Prova questa prescrizione e dimmi dei benefici che ne hai
tratto nella tua Sadhana. Il latte non dovrebbe essere bollito troppo. Dovrebbe essere rimosso dal
fuoco nel momento in cui il punto di bollitura è raggiunto. L’eccessiva bollitura distrugge tutti i
principi nutrienti e le vitamine e rende il latte non adatto al consumo. Il latte è un cibo ideale per gli
aspiranti. E’ un alimento perfetto in se.

La dieta a base di frutta esercita una meravigliosa influenza sulla costituzione. E’ una dieta naturale.
I frutti sono tremendi produttori di energia. Frutta e latte aiutano la concentrazione e la meditazione.
Il grano, la farina. il latte. il ghi e il miele producono longevità della vita e aumentano la potenza e
la stamina. I succhi di frutta e l’acqua in cui lo zucchero candito è disciolto sono bevande
veramente buone. Il burro misto allo zucchero candito e le mandorle lasciate in ammollo per la
notte raffredderanno il sistema.

Più d’ogni altra cosa; non fare tanto baccano per la tua dieta. Non hai bisogno di fare pubblicità a
nessuno che sei in grado di vivere su una particolare forma di dieta. L’osservanza di tali Niyama
(regole) è per il tuo proprio avanzamento nel cammino spirituale e non sarai spiritualmente
beneficiato dal fare pubblicità alle tue pratiche. Ci sono molti, al giorno d’oggi, che hanno fatto la
loro professione fare soldi e il loro sostentamento tramite l’eecuzione di qualche Yoga Asana,
Pranayama, o qualche disciplina alimentare come mangiare solo articoli crudi o foglie o radici.
Queste persone non possono fare alcuna vera crescita spirituale. Il goal della vita è la realizzazione
del Sé, e gli aspiranti dovrebbero sempre tenere questo a mente e fare intensa Sadhana con zelo e
pazienza.

Conduci una vita semplice e naturale. Assumi cibo semplice, che sia perfettamente compatibile al
tuo sistema. Dovresti avere il tuo menù personale, adatto alla tua costituzione. Tu stesso sei il
giudice perfetto per selezionare una dieta Sattvica. In materia di cibo e bevande farai bene a
mangiare e a bere come un maestro. Non dovresti provare il minimo desiderio per nessuna dieta
particolare. Non dovresti diventare uno schiavo di questo cibo o di quel cibo. Cibi e bevande
semplici, naturali, non-stimolanti, che costruiscono i tessuti, che producono energia, non alcolici,
manterranno la mente calma e pura e aiuteranno lo studente di Yoga nele sue pratiche e nel
raggiungimento del goal della vita.

ARTICOLI SATTVICI RAJASICI e TAMASICI DELLA DIETA

Sattvico Rajasico Tamasico

Latte di mucca Pesce Bistecca

Crema Uova Maiale

Formaggio Carne Vino

Burro Sale Cipolla

Yogurt Peperoncino Aglio

Ghi Chutney Tabacco

Frutta dolce Asafoetida Articoli avariati

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ARTICOLI SATTVICI RAJASICI e TAMASICI DELLA DIETA

Sattvico Rajasico Tamasico

Mele Spezie piccanti Cibo raffermo

Banana Tamarindo Articoli non puliti

Uva Mostarda Cibi cotti due volte

Papaya Articoli acidi Tutte le sostanze intossicanti

Melograno Tè Tutti i liquori

Mango Caffè

Arance Cacao

Ananas Ovomaltina

Guaiave Zucchero bianco

Fichi Carote

Vegetali Rape

Cocco Spezie

Melanzane

Patate

Cavoli

Spinaci

Pomodori, cetrioli, cavolfiori, Lady’s finger, pesche, mandorle, pistacchi, resine, uvetta secca,
farina, riso rosso, riso integrale, orzo, farina d’avena, fagioli secchi, datteri, zucchero candito,
lenticchie verdi, lenticchie bengali, germogli verdi, arachidi, cereali, ginger secco, mirobalano,
limone, miele, Charu.

22
Lezione V
OSTACOLI NELLO YOGA

Esistono alcuni ostacoli nel cammino dello Yoga che dovresti, con ogni mezzo, superare all’inizio
della tua carriera Yogica. Se non sarai adeguatamente in guradia contro questi impedimenti al
momento giusto tramite la voce ammonitrice del tuo Guru, questi schianteranno ogni tua speranza e
aspirazione a pezzi e ti condurranno alla fine a una miserabile caduta.

Concupiscenza, avidità, rabbia, odio, gelosia, paura, inerzia, depressione, pregiudizio, intolleranza,
cattive compagnie, arroganza, autosufficienza, desiderio di nome e fama, curiosità, costruire castelli
per aria e ipocrisia sono i principali. Dovresti sempre praticare l’introspezione ed osservare la tua
mente. Dovresti prendere misure efficaci per rimuovere questi ostacoli completamente; radici e
rami.

“Donne, letti, seggi, vesti e ricchezze sono ostacoli nello Yoga. Betel, cibi appetitosi, carrozze,
regni, nobiltà e poteri; oro, argento, rame geme legno di aloe e mandrie; imparare i Veda e gli
Shastra; danzare, cantare e ornamenti; arpa, flauto e tamburo, cavalcare elefanti e cavalli, molgi e
bambini, piaceri mondani; tutti questi sono così tanti impedimenti.” (Siva Samitha V-3).

Lo studente Yoga non dovrebbe possedere molte ricchezze perchè lo trascineranno verso tentazioni
mondane. Potrebbe tenere da parte una piccola somma per le necessità del corpo. L’indipendenza
economica è di primaria importanza per un’aspirante: perchè lo libererà dalle ansietà e gli
permetterà di continuare le sue pratiche senza interruzioni.

Se ti offendi facilmente perfino per cose banali, sappi che non puoi fare alcun progresso nello Yoga
e nella meditazione. Dovresti, per questo motivo, coltivare una natura amabile e amorevole, e
l’adattabilità. Alcuni aspiranti si offendono facilmente se menzionano i i loro vizi e difetti. Si
indignano e cominciano a lottare con la persona che ha visto i loro difetti. Pensano che quella
persona cospiri contro di loro per gelosia ed odio. Questo è male. Gli altri possono individuare
molto facilmente i tuoi difetti. Se non hai una vita di introspezione, se la tua mente è di tendenza
estroversa, come puoi trovare i tuoi stessi difetti? La tua superbia vela e inganna la tua visione
mentale. Per tanto, se vuoi crescere nella spiritualità e nello Yoga, devi ammettere i tuoi difetti,
quando sono indicati dagli altri. Ti devi sforzare di eradicarli e devi essere veramente grato
all’uomo per indicarti i tuoi difetti.

E’ piuttosto difficile eradicare la natura autoassertiva. Questa natura è nata solamente


dall’ignoranza. Ognuno ha costruito la sua personalità da tempo immemorabile. Questa personalità
e cresciuta ed è divenuta molto forte. E‘ difficile piegare questa personalità e renderla malleabile ed
elastica. Vuoi dominare sugli altri. Non vuoi ascoltare le opinioni e gli argomenti degli altri, anche
quando sono piuttosto logici, sensati e verosimili. Hai un paio di occhi itterici. Dici: “qualsiasi cosa
dico io è corretta, qualunque coa faccio è giusta. Le opinioni e le azioni degli altri sono sbagliate.”
Non ammetti mai i tuoi errori. Ti sforzi al massimo di sostenere le tue opinioni capricciose con
argomenti contorti. Se le argomentazioni falliscono, passerai alla vituperazione e anche alla lotta a
mani nude. Se le persone mancano di mostrarti rispetto ed onore, sei istantaneamente pervaso da
una fitta di furia. Sei immensamente compiaciuto quando qualcuno cominci ad adularti. Dirai
qualsiasi numero di bugie per giustificarti. Autogiustificazione va mano per la mano con la natura
Rajasica autoassertiva. Non potrai mai progredire nello Yoga finchè hai questa natura autoassertive
e l’abitudine di giustificarti. Dovresti cambiare la tua attitudine mentale. Devi sviluppare l’abituine
di guardare alle cose dal punto di vista altrui. Devi avere la nuova visione di rettitudine e veracità.
Solo allora crescerai nello Yoga e spiritualmente. Dovresti trattare rispetto e onori come scarti e
veleno, e la censura e il disonore come ornamento e nettare.

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Inoltre troverai difficile adattarti ai modi alle abitudini degli altri. E’ come se la tua mente fosse
piena di attrazioni e repulsioni, pregiudizi di casta, credo e colore. Sei piuttosto intollerante. La
natura del trovare difetti è ingranata in te. Salti immediatamente ai difetti degli altri. Non riesci a
vdere il buono che c’è negli altri; hai un paio d’occhi malati. Non pouoi apprezzare le azioni
meritevoli altrui. Ti vanti delle tue capacità e dei tuoi meriti. Ecco perchè combatti con tutti e non
puoi mantenere relazioni cordiali con gli altri a lungo. Dovresti superare questi difetti sviluppando
tolleranza, amore ed altre buone virtù.

I vecchi samskara (impressioni latenti) di vanità, falsità, imbroglio, arroganza, mentalità meschina,
lottare, vantarsi e darsi un sacco di arie, autostima o pensare troppo di te stesso, parlar male degli
altri, sminuire gli altri potrebbero ancora essere in agguato nella tua mente. Non puoi mai brillare
finchè non rimuovi completamente questi difetti. Il successo nello Yoga non è possibile a meno che
queste qualità negative indesiderabili di natura inferiore sono comletamente sradicate.

Coloro i quali si gettano in discussioni roventi, vani dibattiti, pettegolezzi, warfare liguistico e
ginnastiche intellettuali causano seri danni ai loro corpi astrali. Molta energia viene sprecata. Il
corpo astrale viene effettivamente infiammato e si forma un’ulcera aperta. Il sangue diventa caldo.
Bolle come latte sul fuoco. Le persone ignoranti non hanno idea degli effetti disastrosi delle
discussioni e delle argomentazioni non necessarie. Coloro che hanno l’abitudine di dibattere
inutilmente e di entrare in vane discussioni non possono aspettarsi uno iota di progresso nello Yoga.
Gli spiranti devono completamente rinunciare alle discussioni non necessarie. Dovrebbero
distruggere gli impulsi tramite un’attenta introspezione.

Hai udito molti discorsi brillanti, rilasciati da monaci eruditi o Sannyasi. Hai udito diversi discorsi
ed esposizioni sulla Bhagavad Gita, il Ramayana, il Bhagavata e le Upanishad. Hai anche udito
numerose, preziose istruzioni morali e spirituali. Ma non ti sei per niente sforzato di mettere nulla in
seria ed onesta pratica e di fare protratta solida Sadhana.

Il mero assentire intellettuale ad un’idea religiosa, chiudere un pò gli occhi al mattino e alla sera
servono solo a imbrogliare te stesso e l’Abitante e il Testimone, un piccolo sforzo per aderire alla
routine spirituale giornaliera e di sviluppare qualche virtù in maniera trasandata e fiacca, qualche
blando sforzo di eseguire le istruzioni del tuo precettore spirituale con la minima fatica non saranno
sufficienti.

Questo tipo di mentalità dovrebbe essere completamente abbandonata. Dovresti seguire le istruzioni
del tuo maestro e gli insegnamenti delle Scritture veramente alla lattera. Nessuna pigrizia/
tolleranza/allentamento/permissività per la mente. Non ci possono essere mezze misure nel
cammino dello Yoga. Esatta, stretta obbedienza alle istruzioni è ciò che ci si aspetta da te.
Non fare esclamazioni senza pensare. Non pronunciare nemmeno una singola parola inutile.
Rinuncia ai discorsi futili, ai discorsoni, alle grandi chiacchiere, ai discorsi campati per aria. Evita le
cattive compagnie. Divieni silente. Non reclamare diritti in questo piano fisico, illusorio. Pensa di
più ai tuoi doveri e meno ai tuoi diritti. Questi diritti sono privi di valore. Asserisci il tuo diritto di
nascita di Coscienza di Dio. Allora sei un uomo saggio.

Se sei dotato di buon carattere, celibato (Brahmacharya), verità, misericordia, amore, tolleranza,
perdono, serenità, queste qualità saranno più che sufficienti per controbilanciare molte altre cattive
qualità che possiedi. Quindi gradualmente queste cattive qualità svaniranno, se sei attento, se metti
il fuoco della tua attenzione su di loro.

Se rimani nella compagnia di un santo sviluppato, sarai veramente beneficato dalla sua aura
magnetica e dalla magnifica corrente spirituale. La sua compagnia sarà come una fortezza per te.
Non sarai alterato da cattive influenze. Non c’è paura di caduta. Puoi fare rapidi progressi spirituali.

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I giovani aspiranti dovrebbero rimanere nella compagnia dei loro Guru o di altri santi esperti finchè
diventano fermamente plasmati e stabiliti in profonda meditazione. Oggi molti giovani aspiranti
vagano senza meta di luogo in luogo. Non si curano delle istruzioni dei loro maestri. Vogliono
l’indipendenza dall’inizio stesso. Per questo non fanno alcun progresso nello Yoga.

L’humour è un raro dono della natura. Aiuta gli aspiranti nella loro marcia sul sentiero spirituale.
Rimuove la depressione. Mantiene allegri. Porta gioia e divertimento. Ma non dovresti scherzare a
spese altrui e ferire i loro sentimenti. La parola umoristica deve educare e correggere gli altri.
Dovresti ridere in una maniera delicata, gentile e decente. Sciocco sghignazzare, spanciarsi, o la
risata crassa, esplosiva ed indecente dovrebbe essere abbandonata, perchè previene il progresso
spirituale e distrugge la serenità della mente e una seria attitudine magnanima. I saggi sorridono
attraverso gli occhi. E‘ grandioso ed elettrizzante. Solo gli aspiranti intelligenti possono capire
questo. Non essere infantile e sciocco.

Perfino la minima noia ed irritabilità influenzano la mente ed il corpo astrale. Non dovresti
permettere a queste modificazioni (Vritti) di manifestarsi nella mente-lago. Potrebbero esplodere
come grandi onde di rabbia da un momento all’altro, se sei debole e distratto. Dovrebbero essere
annientate sul nascere. Dovresti sviluppare le nobili qualità del perdono, dell’amore e edella
simpatia per gli altri. Non dovrebbe esserci il minimo disturbo nel lago della mente. Dovrebbe
essere perfettamente calmo e sereno. Solo allora la meditazione è possibile.

Il successo nello Yoga è possibile solo se l’aspirante pratica profonda e costante meditazione. Deve
praticare l’autocontrollo in ogni momento, perchè improvvisamente i sensi possono diventare
turbolenti. Questa è la ragione per cui il Signore Krishna dice ad Arjuna: “O figlio di Kunti! I sensi
eccitati, perfino di un uomo saggio, nonostante egli si sforzi impetuosamente, portano via la sua
mente. Poichè la mente, che segue la scia dei sensi erranti, porta via la sua discriminazione, come il
vento (porta via) una barca sulle acque.” (Bhagavad-Gita: II-60, 67).

Una terribile fitta di rabbia scuote il sistema nervoso fisico e produce una profonda e duratura
impressione sul corpo astrale. Frecce nere si proietteranno in fuori dal corpo astrale. I germi che
hanno causato l’epidemia di influenza Spagnola potranno morire, ma le ondate di influenza
continuano ancora in varie località per molto tempo. Così, nonostante gli effetti di una fitta di rabbia
nella mente possano placarsi in breve tempo, le vibrazioni o onde continuano ad esistere per giorni
o settimane insieme al corpo astrale. Una leggera sensazione spiacevole che dura nella mente
cinque minuti può produrre vibrazioni nel corpo astrale per due o tre giorni. Una terribile fitta d’ira
produrrà una profonda infiammazione nel corpo astrale. Sulla superficie del corpo astrale si formerà
un’ulcera aperta. Occorreranno mesi per la guarigione dell’ulcera. Hai realizzato ora le serie
conseguenze della rabbia? Non cadere vittima della rabbia. Controllala tramite il perdono, l’amore,
la misericordia, la simpatia, l’analisi (chi sono io?) e la considerazione degli altri.

Preoccupazioni, depressione, pensieri non sacri e odio producono una sorta di crosta o strato scuro
sulla superficie della mente o del corpo astrale. Questa crosta, o ruggine, o sporco previene le
benefiche influenze dall’accedere dentro, ma permette alle forze malefiche o alle influenze più basse
di operare. Le preoccupazioni causano un grande danno al corpo astrale e alla mente. Molta energia
è sprecata attraverso questa abitudine alle preoccupazioni. Causa infiammazione e prosciuga la
vitalità dell’uomo. Dovrebbe essere eradicata attraverso la pratica della letizia, della vigile
introspezione e dal mantenere la mente occupata.

Tramite la continenza, la devozione al Guru e la pratica stabile, il successo nello Yoga arriva dopo
un lungo tempo. Dovresti essere paziente e perseverante.
Gli aspiranti che ricorrono alla seclusione generalmente si impigriscono dopo qualche tempo,
poichè non sanno come utilizzare la loro energia mentale, non hanno una routine giornaliera, non
seguono le istruzioni dei loro Guru.

Hanno Vairagya (distacco e disgusto per i piaceri mondani) all’inizio, ma poichè non fanno
esperienze nella linea spirituale, Vairagya comincia a svanire. Non fabbo alcun vero progresso alla
fine. La pratica intensa è costante dello Yoga è necessaria per entrare in Asamprajatna Samadhi.
Se lo studente Yogico che pratica la meditazione è malinconico, depresso, e debole sicuramente c’è
un’errore nella Sadhana da qualche parte. La vera meditazione rende l’aspirante forte, gioioso e
sano. Se gli aspiranti stessi sono malinconici e isterici, come faranno a impartire gioia, pace e forza
sugli altri?

Dovrai padroneggiare ogni stadio dello Yoga. Non intraprendere nessun nuovo stadio prima di aver
completamente padroneggiato il precedente. Gradualmente, ascendi attraverso gli stadi successivi
fieramente e allegramente. Questa è la giusta via regale verso la perfezione nello Yoga.

Gli Aspiranti non possiedono una vera e incrollabile fede nei loro Guru e negli insegnamenti delle
scritture. Perciò falliscono nell’ottenere il successo nello Yoga.

E’ necessaria una vigilanza insonne, se desideri avere un rapido progresso spirituale. Non riposarti
mai accontentandoti di un piccolo risultato o successo nel cammino, un po’ di serenità mentale, un
po’ di unintenzionalità mentale, qualche visione di angeli e Deva, una piccola facoltà di lettura del
pensiero e così via. Ci sono ancora cime più elevate da ascendere, regioni più alte da scalare.

Uno Yogi rivendica di poter sviluppare poteri straordinari e conoscenza sottomettendo le passioni e
gli appetiti e praticando Yama, Niyama e Samyama Yogico (concentrazione, meditazione e Samadhi
allo stesso tempo). Patanjali avverte chiaramente che gli studenti non dovrebbe essere trascinati via
dalle tentazioni dei poteri. Gli dei stessi tentano l’incauto Yogi offrendgli una posizione simile alla
loro. Gli aspiranti corrono più dietro alle Siddhi (poteri psichici) che dietro al vero progresso
spirituale nonostante la chiara nota di ammonimento.

Il desiderio dei poteri agirà come sbuffi d’aria che possono spegnere la lampada dello Yoga che stà
venendo attentamente riempita. Qualsiasi rallentamento nel suo riempimento causato dall’incuria o
dall’egoismo spegnerà completamente la piccola lampada spirituale che lo Yogi ha acceso dopo così
tanti sforzi e lo scaraventerà giù nei profondi abissi dell’ignoranza. Non può rialzarsi all’altezza
originale alla quale era asceso. Le tentazioni stanno semplicemente aspettando si sopraffare
l’incauto aspirante Yogi.

Le tentazioni dei mondi astrali, mentali e Gandharva sono più potenti delle tentazioni terrene.
Patanjali elenca i seguenti nove ostacoli: Malattia, languore, dubbio, incuria, pigrizia, sensualità,
errata nozione (falsa conoscenza), instabilità della mente e instabilità nel rimanere nello stato di
Samadhi. Per questo prescrive la pratica della concentrazione su un soggetto (Eka-Tattvabhyasa)
per vincerli. Questo darà all’aspirante stabilità e vera forza ineteriore. Inoltre Patanjali invoca la 4
pratica dell’amicizia tra pari, della misericordia verso gli inferiori, della compiacenza verso i
superiori e dell’indifferenza verso le persone perverse. Questa pratica genererà pace mentale o
mente composta e dstruggerà odio, gelosia, ecc. Una nuova vita sorgerà in lui, quando pratica
queste virtù. La perseveranza è necessaria. E’ la nota chiave del successo nello Yoga. Lo Yogi è
ampiamente ricompensato, quando acquista il pieno controllo sulla sua mente. Sperimenta la gioia
della suprema beatitudine dell’Asamprajatna Samadhi.

Nello Yoga Kundalini Upanishad troverai: “Le malattie sono generate nel corpo di una persona
attraverso le seguenti cause: dormire di giorno, vigilare di notte, rapporti sessuali eccessivi,

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muoversi in folle, trattenere le urine e le feci, cibo cattivo ed insalubre e le laboriosi operazioni
mentali col Prana. Se uno Yogi teme tali malattie (quando ne è attaccato) dice: “Le mie malattie
sono sorte dalla pratica dello Yoga”, allora interromperà le sue pratiche. Questo si dice essere il
primo ostacolo. Il secondo ostacolo è il dubbio, il terzo è l’incuria, il quarto è la prigrizia, il quinto
il sonno, il sesto, non abbandonare gli oggetti (dei sensi), il settimo la percezione errata, l’ottavo il
godimento sensuale, il nono, la carenza di fede e il decimo il fallimento nel raggiungimento della
verità nello Yoga. Un uomo saggio dovrebbe abbandonare questi dieci ostacoli dopo grande
deliberazione.

La fatica è pericolosa per gli aspiranti. Dovrebbero evitare lunghe camminate e molto esercizio.
Quando lo stato di tranquillità prevale durante la meditazione, non disturbare la mente. Non alzarti
dal tuo seggio. Cerca di prolungare la meditazione.

Non puoi appagare il mondo. Ricorda la storia del vecchio, di suo figlio e dell’asino. Aderisci ai
tuoi ideali, convinzioni e principi tenacemente, sia che diventi popolare che impopolare; perfino se
il mondo intero ti si oppone. Ergiti fieramente sui tuoi principi di giusta condotta e giusto vivere.
Non tornare sui tuoi passi, nemmeno per la frazione di un pollice.

Non scavare buchette qua e là per trovare l’acqua. Le buche si asciugheranno presto. Scava un
profondo buco in un unico posto. Centralizza qui tutti i tuoi sforzi. Avrai acqua buona tutto l’anno.
Proprio così, cerca d’imberti degli insegnamenti spirituali di un solo precettore. Abbeverati
profondamente da un solo uomo. E’ inutile vagare di luogo in luogo, da un uomo all’altro mossi
dalla curiosità, perdendo fede velocemente. Non avere la mente sempre mutevole di una prostituta.
Segui le istruzioni spirtuali di un uomo solo. Se vai da molte persone e segui le loro istruzioni ti
perderai. Ti troverai nel dilemma.

Non rilassare i tuoi sforzi. Mantieni la Fiamma Divina; che bruci saldamente. Ti stai avvicinando
alla meta. E’ venuta la luce. C’è un’aura Brahmica sul tuo volto. Hai attraversato molti picchi e
vette insormontabili nel cammino spirituale per mezzo di un’indefessa, paziente Sadhana. E’
veramente altamente encomiabile! Hai fatto meravigliosi progressi. Sono grandemente compiaciuto
di te. O Giovanni! Dovrai ascendere ancora un picco in più e avventurarti attraverso ancora uno
stretto passo. Questo richiede qualche altro sforzo paziente e forza. Dovrai sciogliere anche il tuo
egoismo Sattvico. Dovrai trascendere lo stato beato di Savikalpa Samadhi. Anche la Brahmakara
Vritti dovrà morire. Solo allora otterrai Bhuma, il più elevato goal della vita. Puoi fare anche
questo. Ne sono certo.

Là, sulla sommità della Collina della Beatitudine Eterna, puoi vedere adesso il Jivanmukta o lo Yogi
pienamente sviluppato. Egli ha scalato le altezze stupende tramite una costante e intensa lotta. Ha
fatto Sadhana spirituale rigorosa e severa. Ha fatto profonda meditazione. Ha speso notti insonni.
Ha tenuto lunghe veglie, la notte,durante innumerevoli occasioni. Ha asceso gradualmente le altezze
passo dopo passo. Si è riposato in diversi punti di sosta. Ha perseverato con pazienza e diligenza.
Ha superato molti ostacoli. Ha conquistato la diperazione, la malinconia e la depressione. Oggi è un
raggio di luce per tutto il mondo. Anche tu puoi ascendere a quella sommità se solo lo vuoi9 .

9 Per ulteriori particolari vedi il mio libro: “ Vie sicure di successo nella vita e nella realizzazione di Dio”

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