Professional Documents
Culture Documents
Cap.I
Egitto
• La regalità sacra nel mondo antico → Il sovrano è spesso innalzato a
divinità
• Il re è al contempo sovrano del cosmo e dello Stato.
• I simbili solari.
• Il re è garante della giustizia che amministra in maniera imparziale.
• È considerato manifestazione della divinità e per questo a volte ne è
l'unico mediatore.
• Può avere, perciò, funzioni sacerdotali
• Vive egli stesso nell'ambivalenza del sacro. Es. può violare certi tabù ma
se precipita può essere sacrificato per il bene della comunità.
• Centralità dei rituali legati alla regalità che assicurano la continuità della
monarchia
• Il faraone deve custodire Maat cioè il dharma.
• Il faraone è comunque un essere umano. Ciò che lo rende divino è il
rituale di sacralizzazione.
• Il faraone deve rendere conto solo a sé stesso.
Babilonia
• Anche per gli assiri e i babilonesi a essere divina è la regalità, la funzione
e non il funzionario. La regalità scende dal cielo.
• Ciò che conta qui non è tanto la linea ereditaria ma la volontà della
divinità che sceglie il sovrano. Così come concede il potere può anche
toglierlo.
• Viene sottolineata l'umanità del re con alcuni rituali tipo quello dell'akitu,
il capodanno, in cui il re viene schiaffeggiato e umiliato davanti alla
divinità alla quale lui confessa di essere stato un re giusto.
• Il re ha un dovere verso i suoi sudditi che non può tradire e deve
renderne conto costantemente alla divinità, che è la fonte del suo potere.
• In questo caso cresce il potere mediatore religioso.
Israele
• Criterio di elezione divina. Il re deve far parte del popolo eletto, quindi un
fratello, non uno straniero.
• Differenze con l'oriente: Il re è consacrato da un sacerdote-profeta ed è
subordinato al potere della Torah.
• Importanza fondamentale dell'unzione del re con l'olio sacro.
• Vediamo qui il sorgere della classe sacerdotale perché è lei a consacrare
il re.
• Il re dovrebbe evitare di avere troppi cavalli, troppe mogli o troppi
gioielli.
Cap. II
Paolo:
• è un cittadino romano allievo di farisei. Per questo si pone spesso il
problema della legge.
• Si pone in una posizione di lealismo politico (tipicamente fariseo) nei
confronti dei Romani.
• Paolo fonda le comunità paoline, diverse dalle comunità antiche unite da
vincoli etnico-religiosi.
Le comunità paoline erano unite dalla fede in Cristo e riunivano persone
di popoli, nazionalità ed etnie diverse.
• attraverso il battesimo si spogliavano di tutte le abitudini precedenti per
abbracciare nuovi tipi di valori, alternativi alla società.
• Paolo crede che queste comunità siano sacre perché hanno il loro
fondamento in cielo.
• Per il vero seguace di Cristo, il vero Stato è il Regno dei Cieli.
• Il cristiano non dovrebbe farsi giudicare dagli empi, dai pagani.
• I primi seguaci di cristo si consideravano pellegrini non appartenenti a
nessuno stato
• Per Paolo, per un verso, il potere è di origine divina, ma il cristiano può
decidere di agire secondo propria coscienza e, come per i giudei,
l'istituzione religiosa svolge solo un ruolo di legittimazione.
• Per un altro verso, la comunità cristiana diventa manifestazione del
potere sacro e quindi indipendente dai poteri temporali.
• Per alcuni il Regno dei Cieli aveva solo una dimensione interiore e non
politica.
• Ma in realtà l'effetto che ebbero le parole di Cristo sui seguaci e sugli
apostoli fu concreto e anche di tipo politico e tradisce la teoria dualistica.
• La nozione che Dio è Re è già presente presso gli ebrei.
• Per i cristiani Gesù tornerà sulla terrà e dio giudicherà i giusti.
• Col passare del tempo il regno dei cieli diventa sempre più una
dimensione spirituale e non spazio-temporale che attende il cristiano
dopo la morte. (visione millenaristica)
• La critica antimillenaristica, non vede il regno dei cieli in un futuro
remoto, ma lo vede come una possibilità attuabile qui ed ora attraverso
un rappresentante di Cristo (es. Costantino per la chiesa d'Oriente)
• Per Agostino invece la chiesa è la parte peregrinante della Città di Dio,
che è il regno dei cieli in terra.
In conclusione:
• Le comunità cristiane si configura come unica comunità politica perché le
comunità di pagani sono empie o destinate alla corruzione. Similitudine
con l'islam
• Il santo cristiano è disposto a morire per la sua comunità, a diventare un
martire. Similitudine con la jihad dell'islam.
Cap III
• Nell'XI secolo Gregorio VII inizia una grande riforma contro gli abusi e la
corruzione morale del clero.
• Tra i ceti che appoggiarono questa riforma vi erano i mercanti che
richiedevano una maggiore libertà nelle attività commerciali.
• Questo è lo sfondo alla vicenda di Tanchelmo
• Tanchelmo predicò tra Utrecht e Anversa, nelle fiandre, dove fece
parecchi discepoli tra i contadini e i mercanti. Predicava la povertà in
aperta campagna, il rifiuto dei sacramenti, si autoproclamava Dio al pari
di Cristo.
• La comunità venne strutturata in maniera gerarchica: un doppio gruppo
di eletti, dodici apostoli e una donna che rappresentava la Vergine Maria.
Poi vi era la milizia del nuovo messia e poi il popolo e i seguaci con cui
consumava sontuosi banchetti. Fu catturato e ucciso da un prete nel
1115.
• la presa di coscienza culmina in una proclamazione messianica.
• Eudo della Stella predicò nelle foreste più selvagge della Bretagna,
accompagnato da orde di discepoli nomadi. Dava dei nuovi nomi iniziatici
ai propri discepoli. Si proclamava Re dei Re. Saccheggiavano e
uccidevano nelle chiese e nei monasteri. Crearono una corte in cui
vivevano nel lusso senza lavorare in uno stato di gioia perfetta.
• Anche qui l'elemento determinante è l'identificazione col messia.
• Jan Bockelson, anabattista, prese il comando assoluto proclamandosi il
messia e nuovo Davide. Assediarono una città e istituirono un codice di
regole rigidissime tutte punite con la morte.
• David Joris, convinto della validità dell'esperienza spirituale, profetica e
visionaria. Si proclamava il terzo Davide venuto per completare la
missione dei precedenti. Il suo non era un messianismo politico ma
spirituale. Egli si poneva come esempio spirituale per i suoi seguaci.
Dal 1500 al 1800 c'è una situazione di stallo, non ci sono più messia.
• Nel 1800 Davide Lazzaretti realizza di essere l'aspetto umano di dio,
predice la sua tragica morte e organizza una milizia con la quale
preparare “la fine”
Cap IV
• La vera forza dei cristiani sta nella testimonianza del martirio, in cui c'è
una grande forza politica.
• Seguirono le persecuzioni di Severo e di Decio.
• I cristiani in questo periodo si rifiutavano di partecipare alle guerre,
volevano partecipare come esercito di devozione, ovvero solo pregando.
• Origene (III sec.) scrisse il Contro Celso. A questo punto la chiesa era già
un'istituzione, non come ai tempi di celso che le comunità cristiane erano
ancora marginali.
• Scrive che la vera realtà politica è una sola. Il potere spirituale gestisce
quello politico per formare dei buoni cristiani.
• Il potere spirituale e quello politico sono intrecciati perché il potere
spirituale è l'unico che può sacralizzare il potere temporaneo.
Cap V
Cap VI
Agostino
• Le differenze:
• Nel 494, papa Gelasio scrive un decreto in cui dice che esistono due
poteri: quello dei vescovi e quello regale. Il potere dei vescovi è molto
più gravoso perché devono rendere conto del giudizio divino. Ha
un'autorità eccezionale ed è superiore al potere dell'imperatore perché
ha come scopo la salvezza.
Il vescovo è il vicario di cristo in terra.
• Da qui in poi si sancisce la superiorità del potere ecclesiastico su quello
imperiale (vedi incoronazione di Carlo Magno, Natale 800)
• Questa superiorità trova legittimazione in un documento di papa Gregorio
VII del 1075, il dictatus papae.
• Questo documento è la prima espressione compiuta del primato papale.
Il papa è una figura santa che manifesta la funzione divina, detiene e
media la verità.
• Vi si sancisce la differenza tra i due poteri, spirituale e politico. Il primo è
paragonato al sole (vedi simbolismo solare degli imperatori antichi)
Cap VII
• Lutero desacralizza la natura della chiesa, formata non più da una casta
sacerdotale ierocratica, ma dall'insieme dei battezzati che delegano la
loro guida ai pastori, privi però della funzione mediatrice di gestione del
sacro
• Desacralizza anche la funzione dello stato, destinato a svolgere compiti
politici, polizieschi e amministrativi.
• Esiste ancora con lutero la visione dualistica tipica del medioevo, ma la
chiesa si trova nel mondo e nel mondo c'è lo stato e la chiesa deve
sottomettersi.
• Lo stato deve mantenere l'ordine anche con la spada mentre la chiesa in
maniera persuasiva.
• Dio governa la chiesa ma il mondo è governato dalle leggi a cui deve
sottostare anche la chiesa.
• Le chiese territoriali... cosa sono?
Cap. VIII