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L’incontro con Patch Adams

Il 6 ottobre scorso il Gruppo Pionieri di Piacenza ha conosciuto uno straordinario


personaggio che ha lasciato un grosso segno nell’animo dei giovani presenti: Patch
Adams. Questo signore, nato nel 1945 divenuto famoso grazie al film dall’omonimo titolo
interpretato da Robin Williams, ha raccontato la sua storia. Iniziò la sua esperienza col
mondo del dolore quando venne internato in un ospedale psichiatrico per aver tentato più
volte il suicidio. All’interno di questa struttura capì quanto poteva esser utile per un medico
ascoltare e comprendere il paziente e quanto, per aiutarlo, potesse servire oltre alla
terapia farmacologica tradizionale anche il sorriso.

“Sappiamo tutti quanto sia importante l'amore, eppure, con quale frequenza viene provato o
manifestato veramente?
I mali che affliggono la maggior parte dei malati, come la sofferenza, la noia e la paura, non possono
essere curati con una pillola.

I medici devono curare le persone, non le malattie”

Impressionante è la fortuna che l’insegnamento del Dottor Adams ha riscontrato nel


mondo. Nel corso di pochi anni molti ospedali si sono dotati di dottori alquanto speciali: i
Medici-clown, armati di naso rosso di plastica, stetoscopi giganti di gomma, nonché di fiore
con classico spruzzo d’acqua attaccato al camice bianco: questi colorati personaggi si
aggirano tra i letti di tanti ospedali di molte Nazioni del mondo. Lo stesso Adams è stato
negli ultimi anni in Israele e in Afghanistan tra le giovani vittime della guerra.
Le strutture che abbracciano questa filosofia terapeutica fanno spesso affidamento anche
sui volontari: sono infatti molti tra i laici, cioè i non addetti ai lavori in ambito medico, che
offrono qualche ora del proprio tempo per allietare le corsie.
A Firenze si trova invece uno dei pochi centri professionali per medici-clown in Italia. In
questa struttura vengono istruiti quelli che possiamo definire gli “addetti ai lavori”, perché
la terapia del sorriso si basa non solo sui volontari, ma anche sulle figure professionali:
medici e infermieri in primo luogo. Si sta lavorando perché queste iniziative si possano
allargare anche per altre categorie di pazienti, ad esempio gli anziani o i malati oncologici
anch’essi bisognosi di trovare nelle strutture ospedaliere l’ambiente più accogliente e il
personale più adatto. Lo scopo principale della filosofia di Adams è quello di porre al
centro dell’attenzione la persona e non la malattia.
Soprattutto nei casi di patologie progressive come i tumori e l’ A.I.D.S, che richiedono un
trattamento molto aggressivo, la figura di un clown, la possibilità di giocare o di vedere uno
spettacolo di magia porta il giovane paziente in una realtà più vicina alla quotidianità.
Adams esorta tutti a sorridere, soprattutto il personale sanitario dovrebbe imparare una
nuova scienza la Gerontologia. La nascita della “Gelotologia “ ( dal greco ghelos= riso,
logos= scienza; scienza della risata ) una nuova area di ricerca, una disciplina dedicata
allo studio sistematico del ridere, del buonumore e del pensiero positivo in funzione
terapeutica, come rimedio psicofisico. Questa neonata disciplina risulta essere un ponte
tra la biologia, la psicologia, l’antropologia e la medicina, perché il riso e il sorriso restano
inafferrabili se studiati in una sola di queste prospettive.
Presupposto teorico della Gelotologia, come sostiene Susumo Tonegawa, premio Nobel
per la medicina, è che “ Chi è musone, triste, depresso, non riesce a tenere lontano le
malattie”. Questa scienza getta le sue basi sugli studi di Psico-Neuro-Endocrino-
Immunologia, che hanno stabilito la diretta influenza degli stati mentali e dell’ emozione,
sul sistema immunitario e viceversa; in una circolarità di azioni che fanno decadere di
fatto, sia la predominanza dei fattori organici nello scatenamento di una malattia, sia la
prevalenza psicologica: le emozioni “parlano “ direttamente al sistema immunitario,
attraverso canali neuroendocrini, ed il sistema immunitario riflette il suo stato direttamente
sulle emozioni. Ridere spegne il cervello razionale, lo travolge annullando i suoi vincoli
emotivi e liberando tutte le energie che abitualmente si consumano pensando. Energie
che, mentre si ride, il corpo sfrutta per rigenerarsi. Negli attimi privi di autocontrollo
razionale, abbiamo una percezione più aperta del nostro essere parte del mondo: ed è per
questo che molti Maestri della clown-terapia considerano il ridere “un atto sacro di empatia
con il creato”.
La gelotologia o clownterapia, altrimenti nota come “terapia del sorriso”, nasce in alcuni
ospedali di New York tra il 1986 e il 1987 quando gruppi di clown professionisti
incominciarono ad essere impiegati, a fianco dei medici, negli ospedali pediatrici della
metropoli americana con il preciso intento di portare un po’ di gioia e di allegria tra i piccoli
pazienti a volte affetti da gravi patologie.
I risultati di questa prima esperienza furono talmente positivi e immediati che la cosa si
estese in pochi anni a numerose altre realtà degli Stati Uniti. Le straordinarie potenzialità
dell’affiancamento della Clownterapia alle terapie convenzionali godono ormai di evidenza
scientifica e sono state oggetto di numerosi trattati nonché di specifiche tesi di laurea che
hanno dimostrato in modo inconfutabile i benefici generali per i pazienti ricoverati

Durante l’incontro con la cittadinanza di Piacenza la CRI ha esposto la sua ambulanza


allestita per il trasporto infantile dotata di “attrezzature” particolari a misura di bimbo.

Pionieri C.R.I. Piacenza

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