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ARCHEOlOgIA STORIA SCIENzA E MISTERO

ANNO I gIUgNO 2011

PA 47 gI NE

OmaGGIO

CROP CIRCLE Scoperto vicino Grosseto


Intervista in esclusiva!

CONTATTISMO: ANjA zAblOCkI DR. FRANkENSTEIN: I SUOI EMUlI lEONARDO: UN CAVAllO PER Il DUCA

in questo numero:

16 ARTICOlI 18 NEwS 4 lIbRI 5 VIDEO 5 SITI wEb

inDiCe

GiuGno 2011 | 0
5 6 18 20 24 26 Editoriale News Video libreria Siti web Mostre e eventi

In questo numero

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LinterVistA Arcani simbolismi nei campi di braccagni?


luci nel cielo e geometrie sacre nel grossetano Intervista a Vincenzo Di gregorio a cura di Enrico Baccarini

CuriositA Il mistero della spedizione Doria-Vivaldi


Punteggiature storiche di Elena Serughetti

Il significato alchemico del baphomet


Perle di Saggezza di Lilly Antinea Astore

ArCHeostoriA Il cavallo di leonardo da Vinci


Nascita, vita e rinascita di un monumento di Alberto Arecchi

sCienZA lo spauracchio dell Escherichia coli

Come mai possibile che si sia trasformato in un batterio killer? di Ennio Piccaluga

Runa Bianca

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sCienZA Dr. Victor von Frankenstein, I suppose?

inDiCe

breve e indimenticabile conoscenza di alcuni emuli realmente esistiti di Roberto Volterri

mistero I misteri dei sacri boschi di bomarzo


Alla scoperta nel cuore della Tuscia di Marisa Uberti

Omero nel baltico

le origini nordiche dellOdissea e dellIliade di Felice Vinci

Costantino Cattoi

Tra UFO e antiche civilt di Enrico Baccarini

I misteri di Saliceto

Tesori nascosti, gallerie misteriose, camere segrete, simboli esoterici... di Luigi Bavagnoli e Margherita Guccione

Origine della geometria sacra


di Marisa Grande

Contattismo

Sono un essere divino rinchiuso in un involucro di carne di Anja Zablocki

Il libro di Oera linda

la storia dimenticata di un Continente scomparso di Antonio Soldani

la luna

Signora splendente della notte di Luana Monte

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Runa Bianca

inDiCe

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mistero gli Etruschi e le Rune: mistero o enigma?


Etruschi, ma anche Reti di Mario Moiraghi

Sfingi e piramidi in Sardinia


di Leonardo Melis

Comitato redazionale: Vincenzo Di gregorio Enrico baccarini Andrea Critelli

Per contattare la redazione, collaborare, segnalare libri, eventi potete scrivere a redazione@runabianca.it

Hanno collaborato in questo numero: Alberto Arecchi Anja zablocki Antonio Soldani Ennio Piccaluga Elena Serughetti Felice Vinci leonardo Melis lilly Antinea Astore luana Monte luigi bavagnoli Margherita guccione Mario Moiraghi Marisa grande Marisa Uberti Roberto Volterri

www.runabianca.it
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sviluppo e progetto grafico: Andrea Critelli

Runa Bianca

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editoriale numero Zero della runA BiAnCA


e Rune derivano dallalfabeto etrusco, ma in epoche successive, incise su elementi di vario materiale, sono state utilizzate come metodo di predizione sin dallantichit. Attraverso questo utilizzo si sono rapidamente diffuse tra le trib nordiche e teutoniche, celtiche, per la divinazione e per scopi rituali. la parola RUNA significa letteralmente segreto da sussurrare, dal tedesco raunen, da cui la sua derivazione nella sua accezione di Mistero, cosa Segreta. le rune conosciute sono 24, ma esiste una 25 runa chiamata: lA RUNA bIANCA. la runa senza scritte, ancora tutta da scrivere, lelemento che fa convergere in s il potere creativo di ci che ignoto. la runa bianca richiede unazione di coraggio, un salto nel buio, unazione di fede, ma nello stesso tempo, indica che nulla predestinato e che gli ostacoli lungo il sentiero possono diventare porte di ingresso verso nuovi inizi. E in questottica e con questi significati che abbiamo voluto chiamare lA RUNA bIANCA la nostra rivista, un e-magazine che si vuol dare un obiettivo ambizioso ma concreto, essere lelemento di unione di tutte le forze, gli ingegni, le passioni di coloro che provano emozione sulle tematiche del mistero. Mistero, si badi bene, inteso come cosa non nota, ma anche in fase di studio e di acquisizione.

misterioso quel qualcosa che non completamente noto, ma che lo diventer solo dopo il nostro studio ed il nostro impegno. Mistero inteso quindi come sforzo teso a conoscere l dove la conoscenza sempre un arricchimento interiore, unascesa ad un livello di consapevolezza pi alto. In Italia vi sono decine e decine di ricercatori che han dedicato la loro vita, il loro tempo libero, gli interessi della propria famiglia alla ricerca spinti unicamente dal fuoco sacro della passione. la RUNA bIANCA vuol fare da megafono a questi ricercatori. Vuol essere il salotto buono dove incontrarsi, discutere, scambiarsi opinioni, e perch no, anche critiche, che quando son costruttive son molto pi utili delle lodi fine a se stesse. Come la 25 runa, questa rivista online vuol essere un salto nel buio, unazione di fede. Noi infatti crediamo che il dilagare del web ha s portato ad un allargamento delle possibilit conoscitive, ma anche ad un appiattimento del sapere. la pratica pi diffusa quella del Copia/ incolla. Chiunque diventa uno specialista di qualsiasi materia... copiando le idee degli altri ed a volte anche senza citarne la fonte. Noi vogliamo invertire questa tendenza, realizzando (forse per la prima volta) una testata editoriale dove chi scrive lautore di quello che dice, dove si mette in gioco la propria faccia e le proprie idee. Nessuno pu arrogarsi il diritto di possedere la Verit... ma ognuno di noi ne pu possedere un tassello per avvicinarci a lei. la RUNA bIANCA vuol es-

sere un mosaico di pluralit in cui questi tasselli verranno collocati con pazienza ma con determinazione. Solo chi avr la costanza di seguirci nel nostro cammino, potr scorgerne la visione dinsieme, che fatta da una molteplicit di conoscenze ma tesa verso un medesimo scopo. Per questo motivo non vi sar un solo settore in cui preferiremo specializzarci. la RUNA bIANCA tratter argomenti tra i pi disparati, dalla storia alle scienze, dal medioevo, agli UFO, ma sempre con la stessa volont di conoscere e di approfondire. Il formato scelto (PDF scaricabile) vuol sfruttare le enormi possibilit di internet che sono i lINk. gli articoli di poche pagine possono ampliarsi ed arricchirsi con collegamenti a video, foto e riferimenti a siti esterni, trasformando ogni pagina della RUNA bIANCA in un documento interattivo, capace di ampliarsi allinfinito ( se si vorr farlo). Detto questo, vi auguro una buona lettura, la migliore lettura del primo numero della RUNA bIANCA che, scaramanticamente, abbiamo battezzato: numero zERO.

eDitoriALe neWs

Arch. Vincenzo Di Gregorio

GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

GRuna Bianca| n.0 iuGno 2011

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Notizie dal web

Sintesi delle news pi cliccate e interessanti del mese appena trascorso


a cura di Enrico baccarini
e.baccarini@runabianca.it

Vesuvio, la bomba a orologeria deuropa ArCHeostoriA


na rara immagine a colori dellultima eruzione del Vesuvio, avvenuta nel marzo 1944. Da allora il vulcano entrato in uno stato di quiescenza, ma gli scienziati sono unanimi nel ritenere che, prima o poi, destinato a risvegliarsi. Come, e con che violenza? Nel suo ultimo numero, la rivista Nature torna a occuparsi di quella che gi dal titolo definisce la bomba a orologeria dEuropa. katherine barnes, autrice del servizio, racconta come il recente terremoto del giappone spinga a ripensare alla possibilit dei cigni neri, vale a dire eventi poco probabili ma potenzialmente devastanti. Quando si appronta un piano di emergenza, occorre tener conto anche del cosiddetto worst-case scenario? barnes cita gli studi del team di giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo dellOsservatorio Vesuviano che

assieme ad altri studiosi gi nel 2006 indag sulla cosiddetta eruzione delle Pomici di Avellino, che circa 3.800 fa devast lintera Campania, con effetti ancora pi disastrosi della successiva eruzione di Pompei del 79 d.C. Secondo Mastrolorenzo, la prossima eruzione del Vesuvio potrebbe essere altrettanto violenta. Al suo allarme la nostra rivista dedic un servizio nel settembre del 2007. In uno studio pi recente, Mastrolorenzo e la sua collega lucia Pap-

palardo hanno ipotizzato, sulla base di una serie di indagini sismologiche, lesistenza di una vasta camera magmatica a circa 8-10 chilometri di profondit sotto il Vesuvio; segno, secondo gli studiosi, che il risveglio del vulcano potrebbe essere particolarmente violento. 13 maggio 2011 National geographic vai al sito della news >>

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a oltre un anno il centro di ricerche sottomarine Prodiving.CN e lONg laboratorio k stanno studiando un enigma archeologico rilevato in un lago del sud della Cina. Diversi sopralluoghi hanno evidenziato nel fondale del lago Fuxian (2434N,10254E), nella provincia dello Yunnan, unantica citt sommersa ma a causa dellelevata altitudine (1700 m s.m.) e delle basse temperature del lago ad oggi stato possibile effettuare solo analisi con sonde robotizzate. Una leggenda locale afferma che due fate, mentre scendevano sulla Terra, fossero passate da qu. Erano cos riluttanti a lasciare il bellissimo paesaggio che si trasfor-

unA AtLAntiDe Cinese ArCHeostoriA

marono in statue in pietra, da cui il nome del lago letteralmente Lago dal profilo di fata. In tempi recenti, il 24 ottobre 1991, un uomo di nome zhang Yuxiang mente stava pescando videro invece un disco luminoso uscire dal lago svanendo nel cielo. Ma grazie a geng wei, subacqueo specializzato, che alcuni anni fa furono scoperti materiali lapidei, tra cui lastre di pietra coperte da uno strato di muschio. Per svelare il mistero, fu coinvolto un team cinese di archeologi subacquei, che attraverso il sonar identificarono ci che sembrava unantica citt sommersa. I risultati degli archeologi cinorussi coordinati da leonid gav e Yevgeny Spiridonov sono stupefacenti, Abbiamo trovato in laghi dacqua dolce una piramide alta oltre 40 metri ed veramente sorprendente. Queste piramidi sono sopravvissute quasi intatte, fuo-

ri del tempo e lontane dallattivit delluomo. la parte superiore di una delle tre piramidi esaminate si trova ad una profondit di circa 54 metri, e la pi bassa a 97 m. le immagini mostrano blocchi di pietra con figure visibili, simili ad orecchie umane. Secondo il sonar, sono stati ripetutamente riconosciuti in scansione tridimensionale blocchi variabili nel formato da 3 a 5 metri. Come ci aspettavamo, lorigine del lago di Fuxian tettonica. let approssimativa delle costruzioni pu essere al periodo 500012000 a.C. E stato studiato solo luno per cento della superficie del lago, che largo 7 chilometri e lungo oltre 50. 19 maggio 2010 liutprand val al sito della news >>

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l ritrovamento di nuove prove storiche mostra come fino allXI secolo d.C., sul plateau di giza, esistesse una seconda sfinge in seguito smantellata. Nel 1858, Franois Auguste Mariette fu incaricato dal duca di luynes di verificare la dichiarazione di Plinio il Vecchio che la sfinge era stata costruita, e non era monolitica. Apr una trincea nei pressi della piramide di khufu (IV Dinastia, 2589-2566 a.C.) e in un santuario di Iside (risalente al I secolo

unA seConDA sfinge A giZA? ArCHeostoriA

a.C.), trov la cosiddetta Stele dellInventario in cui si afferma che durante il regno di khufu, egli ordin la costruzione di un monumento della lunghezza della sfinge. Questo porterebbe logicamente a concludere che la sfinge fosse gi l, e che la teoria accreditata, cio che la struttura sia contemporanea di khefre (IV dinastia, 2520-2494 a.C.), non corretta. Non c da stupirsi quindi che la maggioranza degli egittologi provi ad attirare lattenzione lontano dalla Stele dellInventario, perch pone troppi quesiti. Esiste per un testo del faraone Amenhotep II (ca. 1448-1420 a.C.), in cui la sfinge menzio-

nata come pi antica delle piramidi. Si ritrova poi la famosa Stele dei Sogni di Tuthmosis IV (XVIII Dinastia, 1420-1411 a.C.), in cui alcuni egittologi (troppo frettolosamente) credono di aver visto il nome di khefre. Tuttavia, ci che interessante la rappresentazione di due sfingi. Nella Stele dellInventario, menzionato un fulmine che colp il tetto di una seconda sfinge,segnando linizio della fine di questa seconda struttura. Secondo larcheologo Michael Poe, la seconda sfinge si trovava faccia a faccia con lancora esistente sfinge. Era situata sullaltra sponda del Nilo, e fu distrutta da una violenta piena

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GRuna Bianca| n.0 iuGno 2011

del fiume Nilo allincirca nel 1000 d.C. Questa tesi confermata da altri testi, come quelli del grande studioso e geografo arabo Al-Idrisi (1099-1166 d.C.) nelle sue due enciclopedie geografiche. Il famoso storico Musabbihi scrive di una sfinge minore rispetto alle altre dallaltra parte del Nilo, fatta di mattoni e pietre.In definitiva, questi rac-

conti presentano prove concrete che, in origine, vi fossero due sfingi: una, la sfinge che esiste ancora, e una seconda sfinge sul lato opposto del Nilo, fatta di mattoni, prima danneggiata e in tempi relativamente moderni, nellXI secolo, usata come una cava, poi completamente smantellata. Perch non si pi scritto nulla su questa seconda sfin-

ge? Cosa c da nasconde? Forse il motivo pi complesso: queste Sfingi nascondono un accesso a qualcosa che sta sotto laltopiano di giza? 3 maggio 2011 shan-newspaper.com vai al sito della news >>

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na scoperta sconcertante, pitture in vernice rossa trovate allinterno della grande Piramide da un robot armato di macchina fotografica. Misteriosi geroglifici sono stati ritrovati in una camera segreta posta oltre la porta del tunnel situato nella camera della regina. Secondo gli archeologi si tratterebbe di numeri per identificare le pietre risalente a 4500 anni fa. Ci sono molte domande senza risposta che generano queste immagini afferma Rob Richardson, lingegnere che ha progettato il robot presso lUniversit di leeds. Perch c scritto in questo spazio? Cosa dice la scrittura? si chiedeva Richardson. luca Miatello, un ricercatore indipendente specializzato in matematica egiziana antica cre-

i gerogLifiCi DeLLA PirAmiDe: ProBABiLmente numeri LegAti ALLe ProPorZioni CostruttiVe ArCHeostoriA

de di avere alcune risposte. le marcature sono segni numerici ieratici. Si leggono da destra a sinistra, e significano 100, 20, 1. I costruttori semplicemente registrarono la lunghezza totale dellalbero: 121 cubiti. Costruito per il faraone Cheope, conosciuto anche come khufu, la grande piramide la pi grande di una famiglia di tre piramidi sullaltopiano di giza, alla periferia del Cairo. Anni di indagini non hanno chiarito la funzione di questi tunnel n tantomeno delle porte poste lungo il loro cammino. Zahi Hawass, oggi divenuto ministro di Stato per le Antichit egiziane, descrive queste strutture come lultimo grande mistero della piramide e non sono pochi coloro che considerano i blocchi con le maniglie come lanticamera ad una nuova stanza segreta. Secondo legittologo kate Spence, dellUniversit di Cambridge non coinvolto direttamente nello studio, esistono forti sospetti per ritenere che le gallerie furono costruite con un significato simbolico. Hawass, direttore del progetto Djedi, afferma che

non nota nessuna altra piramide con tunnel e porte come

queste e ribasdisce come dietro di essa potrebbe essere trovata una stanza nascosta. La Camera del Re pu essere stata una sala fittizia, in quanto il fattore pi importante nella mente degli antichi Egizi era quello di nascondere la camera sepolcrale. Abbiamo una leggenda che narra lincontro tra il mago Djedi e Cheope, questultimo alla ricerca delle sale nascoste e dei segreti del dio Thoth. Sulla base di tale leggenda, forse c ancora qualcosa di nascosto nella piramide!. 8 giugno 2011 Discovery News vai al sito della news >>

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tramite programmi di immagini satellitari come google Earth, cos, strumenti alla mano, hanno deciso di sfidare il monte Cavallo e tra boschi di castagno e rovi spinosi hanno mirato al segreto cocuzzolo. l in cima c la testimonianza di unantica presenza umana: un grande cerchio di pietre Inghiottito da una fitta bianche, perfettamente regolavegetazione dalle parti re e con un diametro di circa 42 di Nuvolera, sul monte Cavallo, un cocuzzolo che fa da confine con la localit di Virle, dorme di un sonno millenario il leggendario e semi dimenticato Sercol: un magico cerchio di pietroni allineati con una figura umana incisa con un sole che punta al tramonto. Protetto dal suo sottobosco impenetrabile, di fatto isolato. In pochissimo possono dire di averlo visto: arrivarci unimpresa ardua, che in inverno diventa impossibile. lunico momento buono linizio della primavera, quando la vegetazione non ancora rigogliosa. Non esiste un sentiero percorribile: rovi metri. Esattamente al centro, a e massi aguzzi sbarrano pi vol- quota 420 metri, ci sono altri te lascesa sul ripido pendio e grandi massi ricoperti da munon raro sentire sibilare le vi- schi e detriti. l vicino c anche pere. un posto fuori dal tem- una piattaforma di pietra semi po e non alla portata della sem- sepolta con quella che potrebplice curiosit dei camminatori be sembrare una figura umana domenicali. profondamente scolpita nella Queste difficolt non hanno roccia adorante un disco solare: fermato due giovani studiosi la figura perfettamente allinedesenzanesi, Armando bellelli e ata verso ovest, verso il sole che Marco bertagna, entrambi ap- muore. Il cerchio di pietre sipassionati di storia bresciana e mile a quelli che si possono amarcheologi dilettanti. Qualche mirare in Inghilterra, Irlanda, voce era giunta alle loro orec- Scozia e molte altre parti dEuchie, ma a incuriosirli sono state ropa, mentre in Italia sono le misteriose geometrie visibili estremamente rari. le terre bre-

sCoPerto un CerCHio Di Pietre A nuVoLerA, BresCiA ArCHeostoriA

sciane sono state abitate da liguri, Celti e galli Cenomani, ma per apprezzare limportanza e la vastit del sito nostrano oggi necessatio utilizzare fotogrammetrie dallalto. Non mi sento di dare una datazione o unattribuzione ad una antica popolazione, - spiega bellelli ritengo sia necessaria e doverosa unattenzione particolare al sito da parte della Provincia di

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brescia e della Sovrintendenza. Potranno confermarlo soltanto gli archeologi professionisti, ma lidea che in cima a quel monte si celi da decine di secoli una Stonehenge bresciana mi emoziona fortemente e mi auguro che presto diventi oggetto di studio per verificare una simile possibilit. di Enrico Grazioli 4 maggio 2011 brescia Oggi val al sito della news >>

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ArCHeoLogiA suBACqueA: i 10 siti sommersi Pi interessAnti DeL monDo ArCHeostoriA


ino a quando i relitti di antiche navi sommerse ci sembravano testimonianze affascinanti e avventurose, figurarsi quando si riscopre sotto il mare unintera citt, con i suoi palazzi e le sue strade. Ecco una top ten dei dieci siti sommersi pi interessanti del mondo. Alessandria, Egitto Su Alessandria molti conoscono una leggenda pochi anni fa ritornata alla luce della storia, quella del suo famoso Pharos, i suoi resti si trovano sia in terra che sotto il mare. Pavlopetri, grecia - Al largo della costa meridionale greca, uno dei pi importanti siti subacquei del mondo, nonch la citt sommersa pi antica, popolata fino a 5 mila anni fa. Un tempo la citt micenea fu un nodo commerciale pulsante di vita. Ventotene, Italia - Nell piccola isola, lo scorso giugno, sono state ritrovate relitti di cinque navi romane, tutte ricolme di tesori e pregevoli manufatti antichi. Campi Flegrei, Italia - A ovest di Napoli si estende una vasta area di origine vulcanica larga ben 13 km. Probabilmente si tratta del sito sommerso pi attivo e frequentato del mondo, vantando

oltre 20 punti di immersione con un parco archeologico sommerso. Havana, Cuba Nella piccola isola dellAmerica Centrale numerosi esperti stanno studiando le megalitiche rovine nel Canale dello Yucatan, e qualcuno sostiene che i risultati potranno fornire informazioni sulla pi antica civilt precolombiana della regione. Per ora stata effettuata soltanto una mappatura a computer, ma i lavori promettono bene Assuan, Egitto - grazie alle moderne tecnologie, ancora oggi, interessanti tesori stanno emergendo dalle acque Assuan sotto locchio vigile del capo dello SCA, zahi Hawass. Mare del Nord - Oggi il Mare del Nord un tratto dacqua di 600 miglia che separa la gran bretagna dai Paesi bassi, la germania e la Scandinavia, 60 mila anni fa era per unenorme tavola ghiacciata Ecco perch qualche mese fa stato possibile, per una squadra svedese, trovare il teschio di un neandertaliano insieme ad altri scheletri antichissimi nelle reti da pesca. Nuove indagini stanno producendo incredibili scoperte. Stretto di Solent, gran bretagna - Nascosta lungo una scogliera sottomarina a bouldner, al largo dellIsola di wight, giace una struttura vecchia di 8 mila anni, che ha letteralmente stregato garry Momber, direttore della Societ per lArcheologia Marina dellHampshire e dellIsola di wight.

Capo greco, Cipro - Al largo della costa orientale di Cipro, 1800 anni fa affond una nave romana che trasportava ben 130 anfore della divina bevanda. Ma laspetto pi interessante del ritrovamento sono gli oggetti contenuti nelle navi: testimonianze preziose sulla vita quotidiana che i marinai conducevano durante lImpero Romano. Maljevik, Montenegro - Il sogno di ogni esploratore che si rispetti: il sedicenne Michael le Quesne assaporava unimmersione nei pressi della citt montenegrina di bar, nello scorso novembre, quando not qualcosa di strano tra le onde dellAdriatico. Ci che poteva essere un semplice scoglio si rivel una porzione di antiche colonne scanalate, probabilmente appartenute a un porto greco-Romano.

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18 maggio 2011 Il Turista vai al sito della news >>

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BLoCCAti gLi sCAVi neLLe PirAmiDi Di Visoko ArCHeostoriA


erplessit e sgomento sembrano manifestarsi riguardo le recenti prese di posizione ufficiali attuate contro gli scavi delle emblematiche piramidi bosniache di Visoko. Da vario tempo si cercava di bloccare il lavoro di Semir Osmanagic autore nellAprile del 2006 di una delle pi interessanti scoperte in territorio europeo. Si parla di un complesso di 5 piramidi di cui la maggiore, la Piramide del Sole, alta 220 metri ed in cui i suoi spigoli sono tagliati perfettamente con un inclinazione di 45 con lati inclinati di 365 metri. Oltre alle Piramidi sono state

rinvenute nel sito strutture megalitiche sferiche, una vasta rete di tunnel scavati esternamente alle piramidi ed internamente alle stesse. 15 milioni di anni fa, nella regione di Visoko, vi era un grande lago ed un immensa palude che hanno generato strati sedimentari di oltre due chilometri. Il lago scomparve 5 milioni di anni fa, lasciando per gli strati di sedimenti. Secondo la scienza ufficiale, le piramidi di Visoko sarebbero nate a causa di spinte tettoniche. le lastre di quel materiale simile al calcestruzzo trovate da Semir Osmanagic non sarebbero altro che pietra sedimentaria frammentata dal rialzamento del terreno. I tunnel che si estendono per km sotto il sito sarebbero antiche miniere di rame risalenti al neolitico (3000 a.c. circa), ma che, secondo alcuni vecchi di Visoko, furono sfruttate anche recentemente dal ex governo comunista di Tito. le iscrizioni

trovate allinterno dei tunnel sarebbero, sempre secondo i santoni dellarcheologia, graffiti elaborati da annoiatissimi minatori comunisti. Tutto questo sepolto da oltre 2,5 metri di terreno, allinterno del quale delle conchiglie fossili rivelano che le strutture sono state costruite prima di 12000 anni fa. Il lavoro va avanti grazie allaiuto di gruppi di professionisti volontari che a loro spese cercano di far emergere la verit tra gli angusti cunicoli sotterranei di Visoko. Questo succede per la prima volta in quasi cinque anni di scavi. Finora i tunnel erano completamente coperti da terreno, probabilmente portato allinterno del reticolo da un inondazione improvvisa avvenuta 12000 anni fa. 28 dicembre 2010 la gazzetta del Mistero vai al sito della news >>

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PirAmiDi BosniACHe, Le DAtAZioni AL C14 DiCono: HAn DieCimiLA Anni !!! ArCHeostoriA
quello che riferisce il Dottor Osmanagic ad una conferenza tenutasi a Slavonski brod riguardo le piramidi in bosnia. E stato il pi grande progetto archeologico del 2010 con pi di 500 volontari e 45 archeologi professionisti provenienti da

tutti i paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Ungheria, Croazia, Malesia..) . larcheologo ha sottolineato come negli scorsi sette anni abbiano totalizzato 340000 ore di lavoro e gi questo anno sono arrivati 700 volontari da tutti i continenti. la gente vuole far parte di questo progetto, vuole scoprire la prima piramide europea e la pi grande piramide del mondo , continua il ricercatore, che ormai ha presentato molte prove e lesistenza della piramide non pu essere pi negata. Nel corso del 2005 e del 2006 siamo

stati pesantemente attaccati, ma oggi non si sente pi nessuno negare levidenza. Tutte le squadre di esperti confermano la presenza di una piramide, ma ora ha bisogno di scoprire chi lha costruita e quando, per fermare una volta per tutte gli attacchi al progetto. l establishment culturale, invece, mantiene ancora un certo senso di non curanza verso quello che facciamo. ha dichiarato Osmanagic. Nel corso dei lavori stato raccolto del materiale organico proveniente dalle piramidi in modo da poter determinare

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GRuna Bianca| n.0 iuGno 2011

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let delle stesse. In uno degli scavi effettuati nella Piramide della luna abbiamo trovato del materiale adesivo di natura organica, e labbiamo inviata a gliwicame (in Polonia) per

effettuare il test della datazione dellet delle prime civilt al radiocarbonio, presso listituto avanzate. di Tecnologia di Slesia. let stata calcolata di circa 10, 35 7 giugno 2011 mila anni. Questo cambia la jutarnji nostra visione dell Europa e vai al sito della news >>

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e immagini satellitari a infrarossi della Nasa hanno permesso agli archeologi di identificare diciassette piramidi egiziane sepolte nel sottosuolo, oltre a un migliaio di tombe e tremila antichi

rAggi infrArossi sCoProno PirAmiDi nAsCoste ArCHeostoriA

insediamenti. Come riporta il sito della bbc, il progetto della Nasa attivo da circa un anno in un laboratorio di birmingham, nello stato americano dellAlabama e sfrutta il fatto che gli infrarossi sono in grado di penetrare nel terreno e mettere in risalto la differente densit dei materiali; dato che gli antichi egizi costruivano case e templi con mattoni di fango essiccato, molto pi densi del terreno circostante, tali strutture risultano riconoscibili dalle immagini.

Secondo i ricercatori per ora sono stati identificati solo i siti pi vicini alla superficie, ma ve ne sono migliaia che il Nilo avrebbe ricoperto di detriti con il passare dei secoli: i primi scavi condotti a Saqqara e Tanis hanno confermato in pieno le predizioni delle immaguini satellitari. 25 Maggio 2011 TMNews vai al sito della news >>

iunge ad un epilogo il dibattito sui rischi per la salute derivanti dalluso dei telefoni cellulari. Il Prof. girish kumar, del dipartimento IIT di bombay, ha recentemente presentato un rapporto dettagliato al Dipartimento delle Telecomunicazioni indiano in cui mette in guardia contro luso eccessivo dei cellulari in quanto espone gli utenti ad un aumento del rischio di

Le onDe Dei teLefoni CeLLuLAri sono mortALi sCienZA

cancro, tumore al cervello e di molti altri problemi per la salute. Per i bambini la cosa ancor pi accentuata. luso dei cellulari per pi di 30 minuti al giorno, per 10 anni, aumenta il rischio di cancro al cervello e neuroma acustico ma la radiazione dei cellulari provocherebbe anche danni irreversibili alla fertilit maschile. le frequenze utilizzate dai cellulari possono causare danni al DNA e favorire la formazione di radicali liberi allinterno delle cellule. Dagli studi del Prof. kumar si apprende anche che le frequenze dei cellulari interferiscono con il corretto funzionamento di alcuni dispositivi salvavita e possono scatenare la risposta allo

stress in cellule umane e animali. A ci si aggiunge, con un uso prolungato, la debilitazione del sistema immunitario e stimolazione di risposte allergiche e infiammatorie. lutilizzo prolungato pu anche danneggiare il sistema visivo in molti modi e portare ad un temporaneo riscaldamento del cervello nella zona irradiata come anche causare disturbi del sonno. In questo quadro la cautela nellutilizzo di questi dispositivi pu solo aiutarci a vivere una vita migliore e con minori rischi per la nostra salute. 25 aprile 2011 Ecplanet vai al sito della news >>

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neL sistemA soLAre Ce un ALtro PiAnetA, si CHiAmA HAumeA sCienZA


opo Plutone, un nuovo pianeta nano di nome Haumea sembra aggiungersi al nostro sistema solare dimostrandosi particolarmente affascinante per la sua composizione. Non si tratta soltanto della sua caratteristica forma a uovo ma anche del fatto che sembra sia completamente ricoperto da acqua ghiacciata. Haumea un pianeta nano che transita oltre lorbita di Nettuno e la sua esistenza stata confermata solo sei anni fa. Appare bianco lucente se osservato con un telescopio sufficientemente potente, come anche le sue due lune, Hiiaka e

Namaka. I ricercatori dell European Southern Observatory cileno hanno infatti scoperto che il 75% delle superficie di Haumea e il 100% di Hiiaka sono ricoperte da ghiaccio dacqua cristallizzato. Dato che la radiazione solare distrugge costantemente la struttura cristallina del ghiaccio sulla superficie, sono necessarie delle fonti di energia per mantenere la struttura del ghiaccio spiega benoit Carry, co-autore della scoperta. le due fonti che abbiamo preso in considerazione sono quelle in grado di generare elementi radiogenici (potassio-40, torio-232 e uranio-238), e le forze di marea tra Haumea e i suoi satelliti. Haumea non finisce di mostrare aspetti curiosi. Dal suo piano orbitale inclinato di 28 agli strani parametri planetari di Haumea fino ad una macchia, una regione decisamente vasta del pianeta chiaz-

zata di rosso. la veloce rotazione di Haumea, elemento che gli fornisce la tipica forma a uovo, potrebbe essere il frutto di una collisione che contribu anche alla creazione delle due lune del pianeta nano. la macchia rossa, invece, potrebbe essere stata creata dal deposito di minerali o di materia organica portati in superficie dallemersione di acqua cristallizzata. Ad oggi, tuttavia, si sa ancora poco su questo bizzarro pianeta: non se ne conosce lorbita precisa, e nemmeno quella dei suoi satelliti. Non si conosce lesatta origine della sua acqua e non si pu soltanto ipotizzare la gamma di fenomeni che possono manifestarsi su un pianeta nano tanto particolare. 13 Maggio 2011 Ansa vai al sito della news >>

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e teorie di Albert Einstein sullo spazio-tempo e sulla gravit hanno finalmente trovato conferma con una precisione estrema nei risultati della missione Nasa gravity Probe b (gP-b), pubblicati sulla Physical Review letters: lo spazio-tempo quadridimensio-

Distorsione sPAZiotemPorALe: ConfermAte teorie Di einstein sCienZA

nale risente della presenza di materia manifestando due effetti, quello geodetico legato alla curvatura delle spazio sotto lazione delle masse, come la corda di un funambolo che si flette sotto il suo peso, e quello di trascinamento dovuto alle increspature dello spazio-tempo prodotte dalla rotazione terrestre. Francis Everitt, fisico delluniversit di Stanford e a capo della ricerca, ha spiegato che possiamo immaginare la Terra come immersa nel miele. Quando il pianeta ruota su s stesso, o nel suo moto attorno al Sole, nel miele intorno si formano dei vortici. Quel miele lo spaziotempo. gli effetti prodotti in

questo miele cosmico sono dovuti al fatto che la gravit, secondo le teorie del celebre fisico, il risultato del moto degli oggetti che seguono le linee curve delle increspature dello spazio-tempo, che non si deformerebbe se la Terra fosse ferma, piuttosto che in moto. Non solo la Terra induce questi effetti, tutti i corpi aventi massa, noi inclusi, sono in grado di attuare una deformazione impercettibile alluomo, dello spazio che li circonda e di provocare le increspature del continuum spaziotemporale. la conferma delle teorie di Einstein rappresenta dunque una grande conquista per la fisica ed un successo ecla-

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tante per un progetto che dopo un anno di raccolta dati, ne ha richiesti 5 per le analisi. I risultati di tale missione avranno un impatto a lungo termine nel campo della fisica teorica - ha

osservato bill Danchi, astrofisico lavoro di gP-b. della Nasa . In futuro la sfida per la conferma della teoria del28 dicembre 2010 la relativit generale dovr fare i blitzquotidiano conti con misure pi precise vai al sito della news >> delle memorabili effettuate dal

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ufo neL mAre Di sorrento? no, un uoVo Di CALAmAro sCienZA


vvistamento eccezionale, nei fondali dellarea marina protetta di Punta Campanella. Daniele Castrucci ed Edoardo Ruspantini, due sub del TgI Diving Sorrento, hanno avvistato a 50 metri di profondit una sfera trasparente di circa un metro di diametro, gelatinosa e attraversata da una specie di condotto pi scuro, che si allargava a forma di imbuto alle due estremit. I due sommozzatori hanno scattato foto, alcune delle quali sono in questa pagina. Il mistero stato svelato dal professore Roberto Sandulli, biologo marino dellUniversit Parthenope,

che stato interpellato dai responsabili della riserva marina. la sfera gelatinosa, ha chiarito lesperto, non un ufo, ma una grossa teca ovarica di calamaro, che contiene migliaia di uova. Casi simili finora si sono visti solo in Norvegia, Nuova ze-

landa e Croazia. Mai, sembra, in Italia. Si tratta, quindi, di un ritrovamento eccezionale che sta facendo discutere la comunit degli appassionati e dei ricercatori. Pi difficile individuare, ha sottolineato il biologo Sandulli, di quale specie di calamaro si

tratti, poich in Italia sono censite 26 diverse variet di totani e calamari. lemissione delle uova allinterno di masse gelatinose tipico della famiglia degli Ommastrefidi, che nel Mediterraneo presente con 4 specie, tutte indicate col nome comune di totano. Potrebbe essere la teca di una femmina di totano la madre delle decine di migliaia di calamaretti contenuti nella sfera di Punta Campanella. Ma non escluso che si possa trattare anche di una specie aliena di calamaro, il Notodarus gouldi, sconosciuto nei nostri mari. Il che, se confermato, proverebbe che i due subacquei hanno proprio avvistato un ufo... di Fabrizio Geremicca 7 maggio 2011 Corriere del Mezzogiorno vai al sito della news >>

o scorso 28 aprile il sito wikileaks ha rilasciato un nuovo documento a sfondo ufologico ma, questa

rAeLiAni in un CABLo Di WikiLeAks mistero

volta, il cablo incentrato sul controverso movimento raeliano presieduto Claude Vorilhon. Oggetto del telex, ricevuto da wikileaks il 3 gennaio del 2003 e proveniente dal consolato canadese, sono le dichiarazioni rilasciate della dottoressa brigitte boisselier nel corso di una conferenza stampa tenuta-

si ad Hollywood il 27 Dicembre 2002. Ne risulta un quadro abbastanza chiaro degli interessi del movimento che sembrano essere di natura prevalentemente economica. la boisselier, chimico di origini francesi e responsabile della Clonaid, divenne infatti famosa per aver annunciato al mondo la nascita

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della prima bambina ottenuta attraverso il processo della clonazione. Eve, questo il nome che le fu dato, fu annunciata al mondo ma mai mostrata cos come gli altri due bambini che sarebbero nati con lo stesso sistema. Ancora oggi sussistono forti dubbi sulla realt di queste dichiarazioni e sulla realt stessa delle clonazioni tanto decantate. Il cablogramma esprime le forti preoccupazioni emerse nella comunit internazionale a seguito delle dichiarazioni della boisselier, parole che sembravano concretizzare una idea gi espressa pubblicamente nel 2001 (CRONACHE Domenica 05 Agosto 2001) di clonare il dittatore nazista Adolf Hitler Come molti di voi sapranno il movimento raeliano nasce nel

1973 a seguito dellincontro con esseri extraterrestri avuto da Claude Vorilhon (in arte Rael dallebraico luce di Dio) , ex cronista sportivo, ex cantante ed appassionato di motori. Erano esseri piccoli e verdi raccont di corporatura esile (alti allincirca 1,20m) e scendevano da una navicella atterrata nei pressi di un vulcano. Mi hanno detto che erano venuti solo per parlarmi e trasmettermi il messaggio che avrei dovuto diffondere alla gente di tutto il mondo. Un secondo incontro con i misteriosi esseri avvenne due anni dopo, il 7 ottobre 1975. Un Elohim prese e condusse Rael in un altro pianeta, dove incontr ges, Maometto, buddha e Mos! Nel mondo i seguaci del Movimento Raeliano sono 55000

divisi in 84 paesi. Una percentuale piuttosto bassa se si considera linteresse dei temi trattati: sesso ed ufo sostiene il portavoce canadese del gruppo Mike kropveld, la maggior parte degli utenti del sito frequenta saltuariamente gli eventi proposti. I membri attivi si attestano intorno ai 2000-3000 nel mondo e circa 700 a Montreal. Cifre destinate a crescere, sostiene sempre kropveld, dal momento che lorganizzazione cerca sempre nuovi argomenti per attirare lattenzione e la curiosit delle persone. la grande attesa del movimento , a loro dire, il ritorno sulla Terra degli Elohim nel 2035. 1 Maggio 2011 ENIgMA | Enrico baccarini vai al sito della news >>

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ella regione di Irkutsk, nei pressi della citt di bodaybo in Siberia, esiste un cratere dalla forma unica chiamato dai locali Potomski, o Nido dAquila di Fuoco. Scoperto nel 1949 da un giovane geologo di Irktusk, Vadim kolpakov ha unaltezza di circa 70 metri e si estende sul pendio della montagna degli altopiani di Patom per circa 180 metri. Si stima che sia formato da pi di un milione di tonnellate di ciotoli di calcare. le analisi hanno inoltre stabilito che let

AstronAVe ALienA sotto iL CrAtere Potomski? mistero

approssimativa del cratere di circa 250 anni pur se ai piedi della struttura stato trovato un larice di 480 anni che potrebbe radoppiarne let. Qualche anno fa giravano ipotesi molto esotiche sul cratere Potomski tra cui la caduta di un frammento di stella di neutroni, ma recentemente si scoperto che a 100 metri nel sottosuolo, sotto al cratere, si troverebbe un corpo di forma cilindrica o di ellisse, lungo 600 metri in grado di provocare anomalie magnetiche nellintera regione. Da cosa sia costituito questo uovo non dato saperlo. A giudicare dai risultati, non composto di ferro, o da qualsiasi altro metallo noto allumanit. Ma il fatto che c qualcosa un dato di fatto! afferma Alexander Pospeev. Un altra particolarit di

questo cratere data dalla sua bassa radiazione di fondo che diminiusce pi ci si avvicina al centro. l anomalia sotto il Cratere Potomski forse perfettamente spiegabile come fenomeno naturale, (eruzione vulcanica o impatto da meteorite sono le ipotesi pi accreditate, valida anche la tesi dellesplosione spontanea nel sottosuolo di una miniera di uranio o di un giacimento di metano) tuttavia fich non verranno effetuate analisi pi approfondite rimane il dubbio che la sotto, vista la forma particolare, possa celarsi unastronave aliena precipitata. Maggio 2011 Cratere Potomski vai al sito della news >>

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no studio condotto qualche decennio fa da un team di scienziati britannici ed americani sembra ritornare alla ribalta con interessanti evoluzioni. Il gruppo nel 1975 si sarebbe imbattuto accidentalmente in un evento alquanto misterioso e bizzarro mentre lavoravano su un progetto comune riguardante lo studio dei fenomeni metereologici. Il fisico americano Mariann Mclein ed i suoi colleghi scienziati confermarono la comparsa di uno strano vortice nebbioso formatosi al di sopra della zona in cui stavano operando. Inizialmente il team pens si trattasse di una casuale tempesta polare ma il vortice a spirale formatosi non si disperdeva ma rimaneva stazionario. Cos gli scienziati decisero di indagare sullo strano fe-

intensA AnomALiA mAgnetiCA in AntArtiCo CreA VortiCe temPorALe neL PAssAto? mistero

nomeno; il gruppo dopo aver preso uno dei suoi palloni metereologici attaccandovi pi strumenti lha rilasciato nel vortice che lo ha letteralmente risucchiato al suo interno facendolo scomparire. Dopo qualche minuto decisero di recuperare il pallone e nonostante qualche difficolt con largano sono riusciti a portarlo a terra e controllare gli strumenti. Mclein e compagni rimasero sbalorditi da quello che avevano osservato; il cronometro segnava la data riferita esattamente a dieci anni prima, cio 27 gennaio 1965 anzich 27 gennaio 1975. lesperimento fu ripetuto pi volte ma il risultato fu identico. lepisodio fu riferito in un secondo tempo ai servizi segreti militari e linformazione fu trasferita alla Casa bianca. Presumibilmente lo strano vortice, in realt un tunnel magnetico spazio-temporale, del quale i militari dellintelligence sono a conoscenza soprannominandolo in codice The time gate. E curioso che lo strano fenomeno sia avvenuto proprio in prossimit della zona in cui fu scoperta una costruzione artificiale

nellaprile del 2001, attraverso alcuni scavi effettuati sotto il ghiaccio ad una profondit di 2 miglia da parte dei militari americani. In seguito a questa scoperta gli stessi militari cercarono di impedire che questa notizia trapelasse ma in realt non fu cos;infatti nonostante fu intimato ai media il silenzio stampa, la notizia secondo cui

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erano iniziati degli scavi in gran segreto in Antartide arriv allEuropa, che protest in maniera formale contro lazione intrapresa dai militari americani e dal loro governo. 7 Maggio 2011 Evidenza Aliena vai al sito della news >>

toP ten DeLLe PreVisioni fALLite suL giorno DeL giuDiZio uniVersALe mistero

ecentemente Discovery ha stilato una top ten dei giorni del giudizio non verificatisi proiettando anche le nostre paure fino ai prossimi decenni ed alle profezie scritte secoli orsono da nomi illustri. la pi recente apocalisse fallita stata la data del 21 maggio. Il pastore Harold Camping,

presidente di Family Radio, aveva decodificato brani della bibbia, in cui si sarebbe affermato che in questa data un terremoto globale avrebbe distrutto lumanit. Di controparte il large Hadron Collider, lacceleratore di particelle pi grande e potente ad oggi realizzato, non ha ancora provocato la fine del

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mondo come molti temevano nel settembre 2009. Molti ritennero che avrebbe potuto creare un piccolo buco nero in grado di inghiottire il pianeta. Quando invece lorologio spost le lancette dalle 11:59 del 31 dicembre 1999 alla mezzanotte, tutti i computer del mondo erroneamente credettero che il 2000 era in realt lanno 1900. Il mercato azionario and nel caos, gli aerei precipitarono a terra e le basi missilistiche lanciarono i loro missili nucleari. O almeno questo ci che sarebbe dovuto accadere secondo alcuni profeti di sventura. Nel 1555, Nostradamus, predisse che il mondo sarebbe finito 444 anni dopo. I membri di Heavens gate erano inoltre convinti che la cometa Hale-bopp fosse in realt seguita da un UFO sul quale sarebbero potuti fuggire dallimminente apocalisse. Per imbar-

carsi sullastronave, un gruppo di 39 membri della Heavens gate si suicidi nel marzo del 1997. Cosa succede quando un ingegnere della NASA si interessa delle profezie sul giorno del giudizio? Edgar whisenant pubblic 88 Reasons why the Rapture will be in 1988 (88 ragioni per cui il Rapimento avverr nel 1988), un bestseller. Nel libro The jupiter Effect (leffetto di giove), bestselller del 1974, gli autori john gribbin e Stephen Plagemann predissero che un allineamento dei pianeti il 10 marzo 1982 avrebbe gettato il clima della Terra nel caos. Dopo che joseph Smith fond il mormonismo negli anni 20 del 1800, non ebbe molto tempo per avviare la sua nascente religione. Dopo tutto, anni dopo nel 1835 predisse che il mondo sarebbe finito entro 56 anni. Il 2012? ricco

di teorie, la pi famosa delle quali la previsione attribuita ai Maya che preannuncerebbe la fine del mondo il 21 dicembre 2012. E nel caso arriviate a vedere il 2060, avrete appena fatto in tempo a vivere un ultimo scenario apocalittico. Uno scarabocchio scritto a mano su una nota contiene tale previsione. lautore?Niente meno che Sir Isaac Newton. 20 Maggio 2011 Discovery News vai al sito della news >>

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russiA, enorme ufo APPAre soPrA ViLLAggio e miLitAri AProno iL fuoCo mistero
a suscitato grande scalpore la notizia apparsa sullemittente televisiva russagubernia TV. Un gigantesco UFO sarebbe apparso lo scorso 11 maggio sopra il villaggio di lesopilniy. gli abitanti di lesopilniy avrebbero osservato un gigantesco UFO di oltre 200 metri di diametro flut-

tuare sopra la loro cittadina per alcuni minuti facendo cadere nel panico molti residenti. loggetto stato visto ad occhio nudo anche dagli addetti ad una base militare che si trova nelle vicinanze, ma non stato rilevato dai radar. I militari hanno cos deciso di sparare dei proiettili dartiglieria allUFO, nel caso in cui fosse diventato ostile ma, a quanto pare, il misterioso velivolo sarebbe ripartito verso lalto velocemente e scomparendo alla loro vista. Nonostante il terrore dei testimoni non sono tardate a giungere le spiegazioni convenzionali sullavvistamento da parte di scienziati ed autorit governative che hanno parlato di me-

teore o altri fenomeni atmosferici non riconosciuti dai testimoni, riflessi di luci nellacqua, gas di palude e sciami dinsetti con dorsi brillanti. I testimoni non hanno accettato le ipotesi tranquillizzanti degli apparati governativi e sono certi di quello che hanno visto. Il video del telegiornale in lingua russa risulta quantomeno esaustivo nel panico generato dallavvistamento ma soprattutto risultano molto interessanti le ricostruzioni fatte dai testimoni delloggetto. 16 Maggio 2011 Noiegliextraterrestri vai al sito della news >>

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ViDeo

Video in rete
I filmati scelti per voi
a cura di Vincenzo Di gregorio
redazione@runabianca.it

egitto 17 piramidi sepolte scoperte con immagini nasa ArCHeostoriA


durata 01:21 Scoperte 17 nuove piramidi a Saqqara, un sito a sud del Cairo, grazie a foto e rilevamenti a raggi infrarossi compiuti dallo spazio. lincredibile scoperta opera di un team di archeologi delluniversit dellAlabama, assieme alle piramidi sarebbero stati scoperti anche migliaia di tombe e numerosi antichi insediamenti. Aperta una nuova era per larcheologia. gUARDA Il VIDEO >>

fisica quantistica - teoria Delle stringhe e universi Paralleli sCienZA


durata 23:30 Documentario tratto dalla trasmissione La Macchina del Tempo sulla teoria delle stringhe (D-brane e universi paralleli), una delle teorie candidate allunificazione delle forze. gUARDA Il VIDEO >>

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fusione fredda sCienZA


durata 23:30 Quali prospettive energetiche dopo la scoperta Rossi-Focardi? Ne discutono lo stesso professore Sergio Focardi, il professore di Fisica Francesco Celania, Stefano borrino della societ italiana brevetti insieme ai giornalisti e curatori del blog Petrolio Pietro Cambi e Debora billi e al giornalista di Rainews Angelo Saso che sullargomento ha realizzato uninchiesta. Conduce Maurizio Torrealta. gUARDA Il VIDEO >>

ViDeo

Bosnian Pyramid ultra/infra sonic emissions investigation 2011 mistero


durata 04:26 Il gruppo SbRg andata a Visoko per svolgere unindagine preliminare sullemissione di Ultra/Infra Sonore dalle piramidi bosniache. gUARDA Il VIDEO >>

flying over the Bosnian Pyramids mistero


durata 04:28 la Piramide bosniaca del Sole con unaltezza di 220 metri la pi alta piramide del mondo. la Piramide della luna, con una altezza di 190 metri superiore a quella di Cheope. lesistenza di una civilt sul continente europeo che precede la civilt del Medio Oriente statia ignorata da storici e giornalisti. gUARDA Il VIDEO >> GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

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La biblioteca virtuale

Recensioni, commenti, prefazioni, segnalazioni delle opere arrivate in redazione


a cura di Andrea Critelli
redazione@runabianca.it

Ovvero mostri naturali, artificiali e inesistenti roberto Volterri Eremon Edizioni 2011, 198 pp. 17,00

il Laboratorio del Dr. frankestein sCienZA

leggi scheda completa >> n questo libro non incontrerete il Big-foot n il Sasquatch, lascerete in panchina la povera (o povero?) Nessie e anche il bistrattato abominevole uomo delle nevi, sempre pi abominevole e sempre meno documentabile. Troppo facile! No, nulla di tutto questo. Vi affaccerete dapprima nel vero Laboratorio di qualche Dr. Frankenstein realmente esistito e poi scruterete nei meandri di una strana villa, ai confini con la liguria, in cui oper un geniale (o folle?) medi-

co di origine russa, alla perenne ricerca di qualcosa che potesse avvicinare lUomo alleternit. Vedrete in seguito a quali esperimenti si dedicarono luigi galvani e giovanni Aldini nel tentativo di correlare le attivit biologiche con i nascenti studi sullelettricit ma poi esplorerete anche i meandri della mente di mostri assassini forse colpiti da Licantropia, osserverete con un misto di piet e meraviglia alcuni poveri individui affetti da impensabili, mostruose patologie e farete finta di credere, per un momento, anche allesistenza di Anatre vegetali, di Agnelli che nascono sugli alberi e del Cavallo di Dio, lelegante, incredibile Unicorno Non mancher una rapida, curiosa rassegna di mostri a go-go, a cavallo tra leggende metropolitane dogni tempo e Paese e reali possibilit che, da qualche parte, qualcosa di mostruosamente vero esista GiuGno 2011 | n.0

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Insomma nellennesimo libro del Dottor Roberto Volterri, lAutore ha cercato di attenersi nei limiti del possibile e, in qualche caso, anche dellimpossibile alla definizione che dette quel grande naturalista che fu gorge-louis leclerc, Conte di buffon, in un tardo Settecento, ancor di pi illuministico riguardo alle possibili suddivisioni dei mostri in categorie: La prima quella dei mostri per eccesso; la seconda quella dei mostri per difetto; la terza, quella dei

mostri che lo sono per inversione o falsa distribuzione delle parti . Sic et simpliciter, direi! E ancor oggi attuale Tutto qui? No di certo, poich ai vari Capitoli seguiranno le inevitabili (per chi conosce linsano e disdicevole modus operandi dellAutore) Appendici Sperimentali in cui cercherete di avvicinarvi appena ovviamente nei limiti del possibile a qualcuno degli esperimenti e delle ricerche descritte nel libro. Da non perdere!

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La toscana dei misteri mistero


enrico Baccarini Zona 2010, 180 pp. 18,00

leggi scheda completa >> iaggiando attraverso valli dorate e pini marittimi, distese di cipressi erti come eterni monumenti, e luoghi magici ancora inesplorati la Toscana riserva ai suoi visitatori infiniti segreti e innumerevoli leggende patrimonio di una antica sapienza e di una conoscenza minimamente risvegliate. le sue colline levigate dal tempo ci sussurrano ancestrali enigmi dimenticati dalla storia e preservati dalla tradizione popolare. Appena GiuGno 2011 | n.0

bisbigliato il nome di un luogo, la sua memoria sembra risvegliarsi e donarci il racconto di ci che fu e ancora . la Toscana si presenta come una delle regioni pi belle del nostro paese, variegata nelle sue forme e nelle sue culture ma ancor pi adombrata da oscure presenze e ancestrali tradizioni che i suoi territori sembrano ancora nascondere. A sottolineare questa speciale alchimia tra terra e uomo in Toscana, ci rimangono le parole eterne di Curzio Malaparte, Sar forse che i toscani non sono come i bovi che vedono tutto in grande, ma certo che non perdono mai di vista la misura del mondo, e i rapporti palesi e segreti, fra gli uomini e la natura. Amico viaggiatore, se ti troverai mai a passare da queste parti, rimarrai incantato dallo stupefacente paesaggio che si dipaner davanti a te lungo il tuo camRuna Bianca

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mino; ma di lontano pace dicono al cuor le tue collina con le nebbie sfumanti e il verde piano ridente nelle pioggie mattutine (g. Carducci), riproduzione fedele della secolare interazione tra abilit e saggezza toscana e la natura circostante. Poche zone sembrano possedere una personalit talmente poliedrica e variegata da lasciare ancora oggi molte domande aperte. Anche attraverso il lato esoterico di questa regione, nel suo senso etimologico di nascosto e celato, sar possibile comprenderla ovvero attraverso ladozione e lutilizzo di simboli, metafore, allegorie, correlazioni che ci hanno potuto trasmettere conoscenze ed informazioni criptandole allinterno di qualsivoglia forma, testo, struttura architettonica o simbolo che sia. Nellarduo tentativo di voler delineare un qua-

dro coerente ed omogeneo di enigmi storici, misteri e curiosit che connaturarono e si legarono alla storia toscana, ci muoveremo attraverso i suoi borghi e i suoi poggi ovvero attraverso i suoi personaggi e gli elementi pi belli dellarte e della cultura che la segnarono. Parlare del suo folklore popolare e dei suoi enigmi ancora irrisolti, inoltre, certo non cosa semplice. Ogni anfratto nasconde storie e leggende che affondano allalba dei tempi. Abbiamo cercato, attraverso questo libro, di ripescarne le pi note, le pi importanti, le meno conosciute e le pi belle o interessanti. Sarebbe impossibile poterle elencare e analizzare tutte, ma certamente sar importante riscoprirne lessenza e le valenze cio quelle sottili forme che rendono questa regione una delle pi belle e affascinanti che il nostro paese possieda.

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Un dibattito sempre aperto rosario Vieni Capone Editore 2011 136 pp. 12,00

Atlantide e le Colonne dercole mistero

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uello di Atlantide e le Colonne dErcole un agile testo che vuole dire una parola

quasi definitiva sul problema del continente scomparso, da sempre al centro di discussioni e dibattiti tra i tanti che, negli ultimi secoli, interpretando malamente i testi di Platone, hanno collocato Atlantide nei luoghi pi diversi del globo terrestre. Il volume di Rosario Vieni, micenologo eretico per i suoi studi sulla lineare b, molto noto negli ambienti culturali greci ma poco fortunato in Italia, si muove, fondamentalmente, su tre direttrici: il rapporto che Platone ebbe con i circoli conservatori della sua citt dorigine e GiuGno 2011 | n.0

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con quello pitagorico magno-greco; losservazione accurata dei fenomeni geologici relativi allarea mesopelagica mediterranea e pi esattamente di quella tra la Sicilia e la costa tunisina; lanalisi linguistica puntuale e nuova dei testi del Filosofo e di altri autori antichi. Da tutto questo, senza fumosit e senza tutte le fantasticherie cui sono avvezzi gli atlantologi di mestiere, ne viene fuori unindagine assai credibile sulle cause e sulla

genesi della nascita del mito di Atlantide, nonch la giusta collocazione delle Colonne dErcole e del probabile o possibile sito di tale antichissima civilt. Tale testo , peraltro, il risultato dei suoi studi che risalgono intanto agli ultimi mesi del 1999, cui sono state aggiunte le tante novit gi rese note nei Congressi di Milos (2005) e di Atene (2008) e quelle che saranno presentate questanno al Congresso di Santorini.

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Il mondo non come pensavi che fosse

Civilization one mistero

Christopher knight e Alan Butler Arethusa 2010, 272 pp. 16,90 leggi scheda completa >>

possibile che nella preistoria sia esistita una civilt super-avanzata? E se cos non fosse, com possibile che un popolo, apparentemente primitivo come quello della britannia preistorica, possedesse un sistema di misurazione completamente integrato e basato su una profonda conoscenza del sistema solare? Alexander Thom, sconvolse il mondo dellarcheologia affermando di aver scoperto che le strutture lasciateci dalluomo dellEt della Pietra erano GiuGno 2011 | n.0

state costruite usando ununit di misura standard, cos precisa da avere un margine di errore inferiore alla larghezza di un capello. Il professor Thom chiam lunit di misura da lui scoperta yard megalitica, ma mori prima di aver potuto spiegare il motivo per cui un popolo cos lontano nel tempo (3500 a.C. circa) sia stato spinto a istituire questa unit di misura e riprodurla con tale precisione. Christopher knight e Alan butler, applicando tecniche forensi allarcheologia, hanno indagato per scoprire se Thom avesse davvero trovato ununit di misura o fosse stato ingannato dalla mole di dati che aveva accumulato nei suoi sopralluoghi dalle isole settentrionali della Scozia fino alla bretagna. Nel tentativo gli autori hanno scoperto che misure relativamente moderne come la libbra, il litro e il grammo sono vecchie di migliaia di anni. E non solo, il mondo non come pensavate che fosse! Runa Bianca

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siti WeB

Siti, portali, blog

Per appronfondire la cultura nel mondo web


redazione@runabianca.it

a cura di Andrea Critelli

te.s.e.s. ArCHeostoriA
www.teses.net lassociazione culturale Teses (TEam Sperimentale Esplorazione Sotterranei), fondata nel 1996 da luigi bavagnoli, ha lo scopo di ricerca, studio, esplorazione e tutela del patrimonio sotterraneo italiano. gli studi condotti spaziano dalla speleologia allarcheologia, dallarchitettura alla geologia, dalla storia al folklore, tutto documentato con video, fotografie e rilievi delle locations prima che il tempo o luomo le cancellino per sempre! VISITA Il SITO >>

Antikitera.net ArCHeostoriA
www.antikitera.net Nato il natale del 2002, il portale ha raccolto nel tempo un vasto archivio di news (oltre 10.000) di paleontologia, archeologia, scienza, storia e mistero. Antikitera.net ha lo scopo di condividere quante pi informazioni possibili degli argomenti trattati per poter dare visibilit anche a quelle notizie che altrimenti cadrebbero nel mare magnum del web. VISITA Il SITO >>

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Centro italiano studi seti sCienZA


www.issc-ciss.org lesistenza di forme di vita extraterrestre ha sempre suscitato la curiosit umana. la scienza moderna ha dimostrato che la comunicazione via radio fra due stelle vicine possibile, per quanto una stima realistica della probabilit dellesistenza di vita extraterrestre rimanga difficile. lavvento del SETI ha aperto una fase nuova nellevoluzione del pensiero umano. Da questa premessa si voluti fondare anche in Italia unassociazione per la ricerca della vita e dellintelligenza extraterrestre. VISITA Il SITO >>

siti WeB

Acam

mistero

www.acam.it Uno dei primi portali in Italia sulla Ricerca della Verit: dalle Origini e la Natura dellUomo al futuro che ci attende e le profezie del 2012. Miti, archeologia, scienza, fede, ragione, tantissimi articoli in cui si tenta di far luce alle tante domande insite nelluomo. VISITA Il SITO >>

enigmA mistero
www.enricobaccarini.com Sito del giornalista pubblicista e scrittore professionista Enrico baccarini che si occupa di saggistica con un particolare interesse per ci che insolito e paradossale con una predilezione per gli enigmi storici. Presenti tante sezioni con articoli che approfondiscono temi come UFO, esoterismo, parapsicologia, criptozoologia, luoghi misteriosi e tanto altro ancora. VISITA Il SITO >> GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

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mostre e eVenti

mostre e Eventi

Consigli per viaggiare e visitare musei, citt e persone


a cura di Andrea Critelli
redazione@runabianca.it

i LABorAtori DeL festiVAL DeL monDo AntiCo ArCHeostoriA


rimini 24 25 giugno 2011 antico.comune.rimini.it Custodire il passato per [di] segnare il futuro. Questo il titolo delledizione 2011 di Antico/ Presente, la rassegna che dal 2005 si trasformata in Festival del Mondo Antico e che questanno viene declinata nella formula di laboratori. Venerd 24 e sabato 25 giugno, Rimini e il suo territorio offriranno nuove e pi ricche opportunit di riscoprire il passato, ma anche di trovare occasioni di incontro ed approfondimento per la comprensione del presente. Saranno dunque i primi giorni dellestate riminese a salutare la nuova edizione pensata come un laboratorio di attivit ed esperienze nei luoghi pi suggestivi dellantico, come vuole la tradizione del Festival. Principali protagonisti saranno i giovani e i giovanissimi, custodi del patrimonio culturale, che si tufferanno nellantichit, dalla preistoria allet romana, cimentandosi in diverse forme di arte e artigianato, sfidandosi nei giochi dei loro antenati, divertendosi alle consolle o ai tavoli con giochi ispirati al mondo classico, seguendo visite guidate animate e plurisensoriali, lasciandosi affascinare da narrazioni, suoni, danze...Ma anche i meno giovani che potranno soddisfare le loro curiosit sul mondo dei gladiatori, esplorato attraverso larcheologia sperimentale dallAssociazione Ars dimicandi, o partecipare a incontri sui temi della conservazione del patrimonio culturale portati alla ribalta del grande pubblico da recenti eventi e

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pubblicazioni, o subire il fascino delle grandi scoperte archeologiche anche in terre lontane. O ancora incontrare nomi prestigiosi della storia e dellarcheologia, assistere a conversazioni e dialoghi, seguire spettacoli teatrali. Al fumetto, linguaggio privilegiato per comunicare lantico a piccoli e adulti, saranno dedicati una tavola rotonda a cura dellIstituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e inoltre uno spazio particolare pensato in collaborazione con Cartoon club. Eroi e personaggi disegnati dalla matita di noti fumettisti, saranno dunque i compagni di questa avventura alla scoperta del passato di un territorio ricco di storia e di archeologia come quello di Rimini. Un distretto che comprende realt originali quali la Domus del chirurgo, il centro villanoviano di Verucchio, oltre ai monumenti di una citt che ancora ricalca lassetto romano e tuttora si aggancia al reticolo stradale tracciato pi di 2000 anni fa. Un teatro naturale dellantico che vive per intensamente il presente con uno sguardo aperto e innovativo al futuro. le visite guidate al Museo della Citt, ricco di testimonianze dalle origini e di uno strepitoso campionario di mosaici romani, nonch alla Rimini antica, offriranno occasioni dincontro anche con i personaggi della Storia, da Cesare ad Augusto fino a Sigismondo Malatesta, il principe mecenate che nel XV secolo volle esaltare nel suo Tempio la tradizione architettonica romana. Nellintento di custodire il passato per [di]segnare il futuro si racchiude lo spirito di questa edizione del Festival improntata al laboratorio nel significato etimologico che fa del lavoro lesperienza del conoscere per conservare e per costruire il domani. Proprio Rimini, citt del divertimento e della vacanza, si fa portavoce di questo messaggio lanciato in primo luogo ai giovani, eredi della ricchezza di un patrimonio universale. Ed allora che il mare, quello stesso mare che fa da sfondo alla vivace scena del mosaico delle barche e tinge di turchese il logo del Festival, lo scenario in cui antico e presente si incontrano per ispirare le fondamenta del futuro. liniziativa, organizzata dai Musei Comunali di Rimini, biblioteca gambalunga e Istituzione Musica Teatro Eventi del Comune di Rimini, gode del patrocinio del MIbAC, della Regione Emilia-Romagna, dellUniversit di bologna, della Commissione Nazionale per lUNESCO. Per informazioni: Tel. 0541704308 - 0541704290 eMail: festival.antico@comune.rimini.it GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

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mostre e eVenti

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arcani simbolismi nei campi di Braccagni?


luci nel cielo e geometrie sacre nel grossetano Intervista a Vincenzo Di gregorio
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a cura di Enrico baccarini

Arcani simbolismi nei campi di braccagni?

a cura di Enrico baccarini

Vincenzo Di GreGorio

Architetto ed imprenditore, da sempre appassionato di archeologia, noto come scopritore delle cosiddette piramidi di Montevecchia i cui studi sono stati pubblicati nel libro dal titolo Il Mistero delle Piramidi Lombarde (Fermento, 2009). Fondatore di Antikitera.net (uno dei pi noti siti web di news archeologiche e di misteri) e della rivista Runa bianca (www.runabianca.it). Per le sue ricerche si avvale di foto aeree sia nel visibile che nellinfrarosso, fondando una societ finalizzata alla ricerca chiamata ludi ricerche che fa capo al sito web: www.aereofoto.it. Suoi studi son stati mostrati in diverse riviste di settore, e su reti televisive quali : Voyager (rai2), Mistero (italia1), Mediolanum Chanel (Sky), OdeonTV. il mistero delle Piramidi Lombarde Fermento, 2009 leggi scheda completa >>

a destato molto scalpore ed interesse la scoperta ai primi di giugno di un enorme cerchio nel grano nei pressi di braccagni, in provincia di grosseto, un evento che ha velocemente superato i confini italiani venendo inserito nel pi importante sito al mondo sul tema, Crop Circle Connector. lenorme eco avuta da questo Crop pu essere forse spiegata nelle sue considerevoli dimensioni, ben 104 metri di diametro, oppure nellapparente semplicit del suo disegno. Comunque la si voglia pensare levento verificatosi a braccagni sembra riservare ancora molte sorprese ai suoi studiosi, anomalie che sembrano possedere un livello di complessit sempre pi profondo. la notizia della sua scoperta viene battuta inizialmente e in tutta la sua sensazionalit il 6 giugno scorso nella versione online del quotidiano Il Tirreno, per essere subito ripresa nei principali canali di informazione nazionale, tra cui La Nazione del 13 giugno. Subito dopo la scoperta, lArchitetto Vincenzo di gregorio stato avvertito della comparsa dello strano disegno nel grossetano e con il suo velivolo ultraleggero si recato sul posto sorvolando la zona e donandoci immagini di ineguagliabile bellezza. Alcune indagini preliminari hanno inoltre stabilito anche che nei giorni precedenti la comparsa di questa formazione strane luci erano state viste sorvolare la zona, oggetti di cui non stata possibile appurarne la natura e lorigine. Per questo primo numero de LA RUNA BIANCA abbiamo intervistato, in esclusiva, lArchitetto Vincenzo Di gregorio tra i primi testimoni ad essersi recati sul posto e ad aver visionato la formazione. Dalle indagini condotte Runa Bianca

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FotoGraFia aerea Del crop circle realizzata Da Vincenzo Di GreGorio sono emersi elementi di grande interesse che potrebbero portarci a comprendere nella sua globalit sotto una nuova luce questo fenomeno e che, nel caso specifico, sembrano sottendere significati e significanti ben pi profondi di

quanto ci si sarebbe aspettato. Se molte domande rimangono ancora senza risposta, se il fenomeno non sembra aver ancora trovato una spiegazione esauriente, indubbio il fascino che queste formazioni ritrovate nei campi di tutto il mondo sembrano emanare su stuoli di studiosi ed appassionati. Simbologie, energie sconosciute, richiaGiuGno 2011 | n.0

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mi ancestrali che costituiscono solo la punta di un iceberg che ancora deve essere indagato! enrico Baccarini: Architetto Di gregorio, come ha saputo del Crop? Vincenzo Di gregorio: Il cerchio era stato avvistato da un amico grossetano gi sabato 4 giugno che si subito ricostruzione GraFica Del crop circle

premurato di avvisarmi. Da anni sono un grande appassionato di foto aeree a mezzo di un paio di superleggeri per cui mi sono recato subito sul posto ed ho effettuato un sorvolo scattando una serie di foto per documentare il ritrovamento. Ritornato a terra, per mezzo di un gPS con un buon livello di approssimazione, ho prelevato le coordinate dei punti essenziali per poter effettuare una restituzione grafica dellintera formazione.

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e.B.: qual stato lesito di queste rilevazioni? V.D.g.: Nella sua essenza il crop circles di grosseto risulta essere composto da diversi anelli concentrici di varie misure (disegno n2), una figura ragguardevole. le misure che ho riscontrato si riferiscono ai diametri espressi in metri: 104 88 52 36 10,4. Nel caso dei cerchi esterni, che sono Gli anelli concentrici Di Varie misure

risultati essere 24, ho riscontrato un diametro di 5,2 m mentre per la parte interna, in cui sono visibili 6 cerchi, ho riscontrato un diametro di 2,6 m. Attorno ai 6 cerchi interni si nota una zona di rispetto che ha una misura inscritta sempre in un cerchio di 5,2 m di diametro. Sono rimasto incuriosito da queste proporzioni e dopo alcune analisi ho evidenziato che le misure individuate sembrano essere multipli e sottomultipli del cubito reale egizio.

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e.B.: Ci pu spiegare meglio? V.D.g.: la misura del cubito reale era di circa mezzo metro e corrispondeva idealmente alla lunghezza dellavambraccio, a partire dal gomito fino alla punta del dito medio. la misura precisa variava a seconda dei paesi per cui il Cubito ebraico era di 44,45 cm mentre il Cubito egizio di 44,7 cm ed infine il Cubito reale egizio (niswt) di 52,3 cm. Non e casuale che linclinazione della piramide di keope sia di 52 gradi. Il dato interessante che in questo Crop, non son state utilizzate le unit di misura pi diffuse della nostra societ (

sistema metrico decimale o quello anglosassone - ndr) ma ununit di misura che non pi utilizzata da oltre 2000 anni. Studiando le proporzioni dei vari cerchi non si pu non constatare la ricerca di rapporti pari a met o doppio. e.B.: Potrebbe farci qualche esempio specifico? V.D.g.: Certamente! Ad esempio il cerchio interno (nel disegno di colore rosso - ndr) ha un diametro di 52 metri mentre ricostruzione Del calenDario proFetico

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Da notare la presenza Di un paleoalVeo che scorre sulla piana e passa proprio al centro Del crop

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quello esterno (di colore verde - ndr) ha invece un diametro di 104 metri (52m x 2). Il diametro del cerchio interno ( di colore nero - ndr) di 10,4 metri pari al doppio del diametro di tutti i 24 cerchi esterni, che sono di 5,20 metri, a loro volta il doppio del diametro dei cerchi interni pari a 2,60 metri. Si possono leggere anche altri interessanti rapporti matematico/simbolici, come il fatto che moltiplicando il numero di cerchi interni, 6, con quelli esterni, 24, si ottiene il numero di 144 dallalto valore simbolico e che si ritrova spesso nella bibbia e nellApocalisse dei San giovanni in particolare. Ma come il fatto che unendo i 6 cerchi interni si possono formare due triangoli equilateri tra di loro simmetrici, meglio noto come il Sigillo di Salomone o Stella di David. e.B.: oltre a lei qualcun altro ha identificato elementi simbolici cos profondi nel crop rinvenuto a Braccagni? V.D.g.: Si! Un ricercatore di nome Alessandro Pancia dopo aver visto sui giornali limmagine del Crop di grosseto ha cominciato a elaborare una teoria che trasforma questo cerchio nel grano in una specie di calendario profetico il cui scopo avvisare che in certe date nel prossimo futuro potranno accadere certe cose. lidea base quella che i 6 cerchi interni fossero altrettante punte del cosiddetto sigillo di Salomone cio lunione di due triangoli, uno con la punta verso lalto ed uno con la punta verso il basso. Questo sigillo dividerebbe il lato esterno del crop in 6 spicchi con allinterGiuGno 2011 | n.0

no 4 cerchi cadauno. Il principio su cui si basa tutta lipotesi formulata successivamente da Pancia chiama in causa il fatto che il crop apparso il 6 giugno, e mancando 24 giorni a fine giugno, le 24 sfere raffigurino i giorni di questo mese, mentre le punte della Stella di David, o sigillo di Salomone, indichino altrettante date in cui dovrebbe succedere qualcosa di importante. Queste date sono state identificate nei seguenti giorni: il 10 giugno 2011, il 14 giugno 2011, il 18 giugno 2011, il 22 giugno 2011, il 26 giugno 2011 e il 30 giugno 2011. e.B.: quale la sua opinione a riguardo? ritiene anche lei ci possano essere dei simbolismi nascosti? V.D.g.: Purtroppo il crop apparso nei giornali il 6 giugno, ma stato avvistato il giorno prima e sicuramente si formato tra il 3 ed il 5 giugno. lipotesi che quindi i 24 cerchi esterni potessero indicare i giorni dei mesi di giugno viene a decadere. Ma se volessimo proseguire su questo filone di interpretazione, solo per vedere dove ci porta, potremmo ipotizzare che al posto dei giorni, i cerchi, indichino i mesi a partire da questo della sua formazione. Partendo quindi dal giugno 2011 le date che vengono da questo nuovo calendario cadrebbero a cavallo dei mesi : Settembre/ottobre 2011, gennaio/Febbraio 2012, Maggio/ giugno 2012, Settembre/Ottobre 2012, gennaio/Febbraio 2013. la prima data da curare quindi un giorno di settembre quale esempio lanniversario del crollo delle torri gemelle l11 settembre Runa Bianca

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una straDa che corre per qualche Decina Di metri parallela al Vecchio torrente che conDuce aD una serie Di anomalie Di Forma circolare, retaGGio Di Vecchie costruzioni.

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del 2011. Ma questo tipo di profezie hanno lindubbio fascino di tutte le profezie, ma per contro anche linsicurezza e lindeterminatezza. Infatti in un arco di tempo cos vasto (due mesi) nel mondo pu succedere di tutto, da calamit naturali a omicidi pi o meno eccellenti. e.B.: Ci sono state altre ipotesi a riguardo? V.D.g.: Si! Sul sito CropCircle Decoder suGGestiVa panoramica Del campo Di Grano DoV stato realizzato crop circle

apparsa una seconda teoria secondo cui il messaggio nascosto dai creatori del cerchio implicherebbe un bisogno di cambiare il sistema attuale al fine di affrontare la sfida proveniente da un imminente periodo caotico. Tra le modifiche proposte vi sarebbe la riallocazione della misurazione temporale delle 24 ore di un giorno introducendo un nuovo sistema a 6 ore e il passaggio dai 24 fusi orari a 6 fusi orari. Ma perch abbiamo bisogno di cambiare? E perch sei fusi orari? beh, sar necessaria la saggezza per capirlo...

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e.B.: quali altri elementi di interesse ha rilevato durante il suo sorvolo? V.D.g.: Soffermerei lattenzione su di un fatto oggettivo e molto particolare. Il Crop di grosseto si trova in localit braccagni in un campo di grano dallestensione di circa 250 Ettari. In questo campo le foto aeree hanno rivelato la presenza di un paleoalveo che scorre sulla piana e passa esattamente al centro del crop. Casualit? Ma non solo osservando la foto in dettaglio si scorge la presenza di una strada che corre per qualche decina di metri parallela al vecchio torrente e che conduce ad una serie di anomalie di forma altra immaGine Del crop circle c ircolare, retaggio di

vecchie costruzioni. Abbiamo mostrato questa foto ad un archeologo specializzato nel periodo pre-storico e ci ha confermato che con molta probabilit si tratta o di un villaggio dellet del bronzo (4000 anni) o di una necropoli etrusca. A seguito abbiamo ovviamente avvertito le autorit competenti. Siamo quindi anche in presenza di un notevole sito archeologico completamente sconosciuto e che affiora solo adesso grazie alla formazione di questo crop ed alle foto aeree ad esso correlate. giova sottolineare per chi non studia questo fenomeno, che in moltissimi crop storici spettacolari formatisi nelle campagne inglesi, si constatato la stretta correlazione tra la formazione e un sito archeologico una

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per tutte quello apparso a Silbury Hill. e.B.: quale la sua opinione sui cerchi nel grano? V.D.g.: Secondo il mio personalissimo punto di vista, soggettivo e quindi opinabile, di Crop veri non ce ne sono ... Ci sono solo quelli fatti bene quelli fatti male... e quelli fatti malissimo. Quelli inglesi son fatti bene per la professionalit di quegli artisti organizzati in squadre che sanno esattamente cosa fare e come farlo. Rimane indubbio il fatto che sono delle opere di land Art. Il vero mistero dei Crop nella psiche di chi li fa e di chi Vista raVVicinata che eViDenzia il paleoalVeo che scorre sulla piana e attraVersa il crop circle

li va a visitare. Il realizzare unopera che ha molti valori simbolici e numeri magici... o ritenuti tali da migliaia di persone per migliaia di anni. Evocare certe forze a volte funziona. gli effetti elettromagnetici... le energie che si sentono quando si entra in un Crop vero... prescinde su chi lo ha fatto... ma la potenza del simbolo evocato. Chi ha provato a fare delle sedute spiritiche col sistema delle lettere in cerchio... sa cosa vuol dire ... aprire porte che non si sanno dove portano. Per il 90% questo Crop sar stato fatto dai soliti buontemponi ... ma casualmente il Crop ha centrato perfettamente un sito archeologico assolutamente invisibile dal basso.

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e.B.: Vero o falso che sia quindi gli autori sono stati guidati a realizzarlo in quel campo? V.D.g.: Sara un caso? O vi sono delle doti ESP che vengono eccitate dai simboli realizzati in scala enorme. Quello che mi chiedo se siamo proprio sicuri che visualizzare in dimensioni mega ...un sigillo di Salomone, dei simboli sacri, celtici, magici... anche se fatti da 4/6 ragazzi... non possa innescare realmente energie per noi poco note? Io penso di si! Quindi il problema di approccio al problema Crop sempre stato sbagliato. Non occorre impostare il dilemma sul falso o vero! Ma che simboli evoca! la forza di un Crop per me solo in questo. Il fatto che in questo Crop stato usato come unita di misura il cubito reale egizio di 52,3 cm e suoi multipli ... pu aver evocato forze sopite da millenni. 52 gradi e linclinazione della piramide di keope. Alessandro Pancia come descritto ha intepretato questo Crop come una specie di Stonehenge, di calendario profetico... e se fosse vero ? Se il disegno prevaricasse la stessa volont dei costruttori ed acquistasse una sua autonomia profetica ? Occorre riflettere anche su questo. e.B.: i Crop Circle sarebbero quindi come degli enormi catalizzatori di energie? V.D.g.: E un discorso simile a quello delleffetto placebo. Adesso si sa che se uno crede fermamente in qualcosa... quella cosa si realizza... questo nella guarigione di certe malattie, ma anche in quasi tutto quello che ci succede nella

vita di tutti i giorni. Se non credi in una cosa... puoi fare anche a meno di farla. Se ci credi veramente ed intensamente...!!! Quanti simboli che abbiamo ereditato dalle culture precedenti hanno avuto e continuano a mantenere un significato ben preciso per migliaia di persone ? Non quindi il simbolo in se... ma la psiche di coloro che in quel simbolo han visto certe cose/doti... che ne costituisce la sua forza. Per aggiornamenti dellinterpretazione della Teoria del Sigillo di Salomone sul Synergy Forum: la teoria del Sigillo di Salomone e le sfere di consapevolezza della CAbAlA Ulteriore intervista a Vincenzo Di gregorio sul podcast di Radio kiss kiss da ascoltare o scaricare: Dillo alla lillo cerchi nel grano

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Il mistero delle piramidi lombarde


Vincenzo Di gregorio

in LiBreriA

lindividuazione negli anni 90 di tre colline dalla curiosa forma piramidale stato linizio di uno studio che ha portato alla luce un periodo poco noto della storia dellumanit

una delle scoperte pi affascinanti ditalia

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Il mistero della spedizione Doria-Vivaldi


Punteggiature storiche
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di Elena Serughetti

Il mistero della spedizione Doria-Vivaldi

di Elena Serughetti

elena seruGhetti

Naturalista, si occupa di educazione ambientale e da anni coltiva per passione lo studio della storia, dellarcheologia e delle scienze di confine. Collabora con diversi siti web che si occupano di informazione e attualit ed responsabile del sito Crocomania.com.

i sono personaggi e vicende della storia che, sebbene ben documentati, risultano quasi del tutto sconosciuti al grande pubblico. lasciati scivolare nel baratro delloblio, si trovano purtroppo in buona compagnia; ed proprio in questo baratro che vorremmo intrufolarci, per andare alla scoperta di fatti curiosi e interessanti, levando un po di quella polvere che si portano addosso da secoli. Una vicenda quanto mai misteriosa quella di unardita spedizione avvenuta nellanno del Signore 1291, la cui fine avvolta dalle fitte nebbie del mistero. Nel Medioevo le grandi citt marinare della penisola si contendevano il primato dei mari per conquistare vie preferenziali verso paesi ricchi di materie prime. la Repubblica di genova aveva gi dallXI secolo stretto una serie di importanti sodalizi e trattati di amicizia con diversi paesi arabi, stabilendo per esempio in Siria una serie di possedimenti commerciali e aprendosi ai canali medio-orientali in direzione delle Indie. Si trattava per di territori instabili e i molti balzelli richiesti, uniti ai tentativi di frode, alle troppe intermediazioni di popolazioni locali e alla concorrenza con le altre repubbliche marinare, spinsero i genovesi a cercare una via per mare in sostituzione di quelle troppo insicure di terra. gli stretti e duraturi rapporti tra i genovesi e il mondo arabo permisero alla repubblica marinara di attingere a una serie di conoscenze di potenziale importanza strategica. Si sapeva per esempio che lAfrica altro non che una grande penisola: era possibile quindi circumnavigarla, aprendo cos una via di mare verso le Indie e le loro ricchezze. I genovesi si erano perci persuasi che si poteva ben girare attorno allAfrica: bisognava solo trovare qualche ardimentoso patriota che si cimentasse nellimpresa, ricca di incognite, di navigare l dove nessuno aveva mai navigato Runa Bianca

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Il mistero della spedizione Doria-Vivaldi

di Elena Serughetti

prima. Ad partes Indiae per mare oceanum (verso lIndia attraverso loceano): era questo il proposito della repubblica genovese, ancor pi dopo la caduta delle ultime piazzeforti cristiane in mediooriente. Nello stesso mese di maggio del 1291 in cui S. giovanni dAcri veniva espugnata dagli infedeli, Tedisio Doria e Ugolino Vivaldi terminavano di armare due galee e Ugolino stesso insieme al fratello Vadino prendeva il mare alla volta dellAfrica. Diversi autori dellepoca e successivi, tra cui il Petrarca, Pietro dAbano e Agostino giustiniani, riportano interessanti particolari della coraggiosa spedizione, che anticipa di ben due secoli le imprese celeberrime di Vasco Da gama. Quanto estremo e straordinario fosse il proposito dei navigatori genovesi viene palesato da jacopo Doria, testimone allepoca dei fatti e cronista degli Annali del Caffaro, che lo descrisse come un viaggio che nessuno prima di loro aveva mai osato tentare (quod aliquis usque tunc facere minime attemptavit). Sulle due galee, la SantAntonio e la Allegrancia, si imbarcarono certamente i due fratelli Vivaldi, mentre permangono forti dubbi che anche Tedisio Doria avesse preso parte alla spedizione, comparendo quindi solo in veste di armatore. la spedizione part dunque da genova e, superato lo Stretto di Setta (Ceuta, oggi Stretto di gibilterra), giunse fin oltre il Capo di gozola (gazora, sulle coste africane, allincirca allaltezza delle Isole Canarie). Dopo ci, non si seppe pi nulla delleroico viaggio. Runa Bianca

Nel suo LExpdition gnoise des frres Vivaldi (1859), il Cavaliere DAvezac sostiene che una delle due galee (quella secondo lui capitanata da Tedisio Doria) si aren poco dopo avere oltrepassato il Capo di gozola, mentre laltra continu il viaggio da sola verso il Mar di guinea, fino a che pervenne ad una citt della costa di Nigrizia chiamata Mena, poco discosta dal fiume Senegal che i dotti dallora riguardavano come un ramo del Nilo dEgitto ed ugualmente indicavano col nome di gihon. I fratelli Vivaldi vennero sostenuti dagli indigeni, n pi rividero la propria patria. Ciononostante la loro stirpe non si estinse sopra quella remota terra; e pi di 170 anni dopo, il navigatore Antoniotto Usodimare, arrivato col vi ritrov un superstite degli antichi avventurieri della spedizione dei fratelli Vivaldi. (1) Non dello stesso parere lo storico genovese Michele giuseppe Canale, che in diverse sue opere della met dell800 riporta cronache relative alla misteriosa spedizione. In una di queste obietta al DAvezac due fondamentali incongruenze: come poteva Tedisio Doria tornare indietro a raccontare i fatti, se la sua galea si aren tanto da non poter pi n muoversi n continuare il viaggio? Inoltre la stessa presenza del Doria a bordo delle navi non solo non certa ma sembra anzi da escludersi in base alle cronache del tempo redatte da jacopo Doria. I genovesi, sostiene il Canale, avrebbero potuto essere informati del raggiungimento del Capo di gozola da relazioni pervenute dalle terre africane o spagnole, con cui la repubblica marinaGiuGno 2011 | n.0

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Il mistero della spedizione Doria-Vivaldi

di Elena Serughetti

ra aveva frequentissimi scambi. (2) Il Canale prosegue aggiungendo ulteriori particolari: una delle Isole Canarie venne chiamata Allegrancia, proprio come una delle due galee della spedizione, come si vede in una carta dellAfrica del Portolano Mediceo risalente al 1351; sembra quindi probabile che la scoperta di quelle isole da parte europea fosse avvenuta con la spedizione Doria-Vivaldi nel 1291. Daltra parte, limpresa che sancisce lavvio di contatti con le isole, quella di lanzerotto Malocello del 1336 (da cui prese nome lisola di lanzerotta, oggi lanzarote), potrebbe essere stata approntata proprio per cercare tracce della spedizione precedente. Anche Cristoforo Colombo riconosce il merito ai prodi navigatori genovesi, ai quali tributa lonore di avere scoperto o trovato di nuovo le dimenticate Canarie, evento che molti storici successivi tendevano a datare al XV secolo. (3) girolamo Tiraboschi ci ricorda che anche il poeta Petrarca nel 1346 dava per certa la scoperta delle Canarie da parte dei genovesi (Eo siquidem et patrum memoria Genuensium armata classis penetravit, De Vita Solitaria) (4), mentre Dante Alighieri ha in mente probabilmente proprio la sventurata spedizione dei fratelli Vivaldi quando descrive lultimo viaggio di Ulisse nel XXVI Canto dellInferno. Cosa sia potuto accadere alle due galee genovesi dopo il Capo di gozola non dato sapere. la fine dellardimentosa impresa, che anticipa di due secoli lo spirito che pose fine al Medioevo e apr le porte alla storia moderna, avvolGiuGno 2011 | n.0

ta nelle nebbie di congetture e silenzi. le cronache di jacopo Doria riportano un laconico Non abbiamo pi avuto notizia certa di loro (aliqua certa nova non habuimus de eis); autori posteriori si lanciano in supposizioni che mancanco per di testimonianze e dati certi. Possiamo immaginare che almeno una galea possa aver costeggiato ancora per un buon tratto le coste africane, scoprendo paesaggi e popoli insoliti, profumi bizzarri, orizzonti lontani. Forse i fratelli Vivaldi e il resto dellequipaggio fecero naufragio alla foce del fiume Senegal, forse si salvarono e continuarono le proprie vite lontano dalla patria, come sostiene DAvezac, o forse riuscirono persino a raggiungere il Sudafrica e sperimentarono le turbolente acque del Capo di buona Speranza. Non possiamo saperlo, ma ci piace almeno rispolverare dai meandri della storia questi brandelli di unavventura grandiosa e rendere cos omaggio ai coraggiosi navigatori della SantAntonio e dellAllegrancia.
note 1) LExpdition gnoise des frres Vivaldi a la dcouverte de la route maritime des Indies Orientales aux XIII sicle, M. DAvezac. Paris, 1859. Pagg. 18-19. 2) Storia del commercio, dei viaggi, delle scoperte e carte nautiche deglItaliani, Michele giuseppe Canale. genova, 1866. Pagg. 305-312. 3) Lettere autografe edite ed inedite di Cristoforo Colombo, g. Daelli. Milano, 1823. Pagg. 24-25. 4) Storia della letteratura italiana. Volume II, girolamo Tiraboschi. Niccol bettoni e Comp., 1823. Pagg. 49-50.

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Curiosit

Il significato alchemico del Baphomet


Perle di Saggezza
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di lilly Antinea Astore

Il significato alchemico del baphomet

di lilly Antinea Astore

lilly antinea astore

Conduttrice e creatrice dei primi convegni di parapsicologia con relatori Massimo Inardi e Peter Kolosimo. Archeoastronoma, Cavaliere dellordine mistico Rosacrociano, rappresentante internazionale Synergetic Art, creatrice della trasmissione radiofonica Dimensione X, conduttrice di UFORAMA.

Il baphomet era in origine raffigurato come un triangolo isoscele rovesciato simbolizzante lacqua e contenente, un secondo triangolo pi piccolo, rivolto in senso inverso rispetto al primo, che riproduceva il naso di una figura umana a rappresentare il fuoco incluso nellacqua. Sulla base del grande triangolo vi era un segno simile ad un H maiuscola, ma pi largo e munito di un cerchio centrale, indicante lo spirito universale creatore. Nel gran triangolo a simboleggiare degli occhi,erano raffigurati la falce lunare e il cerchio solare. Alla base del piccolo triangolo era posto il globo crocifero indicante lo zolfo associato al mercurio. Dalla figura alla base del triangolo, si propagavano dei raggi che, verosimilmente miravano a simboleggiare una barba. Cos, in una prospettiva ingannevole e forzata di natura demonologico-zoomorfica; si presentava la terrificante figura del baphomet templare, il quale, in realt, non altro che un geroglifico completo dellOPERA ermetica. Per quel che concerne letimologia di questa parola, essa deriva da bAPHEUS (tintore), MES (messo) e MEN (lA lUNA), e quindi TINTORE DEllA lUNA o, ancora, TINTORE DEllA MATRICE (meter riferendosi al battesimo simbolico di Meteo, haphe meteos), battesimo della natura naturante, battesimo della luce o battesimo del fuoco. la parola latina bAPHEUS (tintore) e il verbo meteo (cogliere raccogliere, mietere) segnalano ugualmente questa virt speciale posseduta dal Mercurio, o lUNA DEI SAggI, di captare, durante limmersione o il bagno del re, la madre che labbandona e la conserver nel suo seno per il tempo richiesto. Si tratta qui del gRAAl contenente il Vino Eucaristico, liquore di fuoco spirituale (lo Spirito Santo), del colore del sangue, che gesu vers per l Ordine Umano e per lUNIONE nel padre creatore, come atto di estremo sacrificio: il Sangue Reale DEl RE DEI RE. Runa Bianca

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Il cavallo di Leonardo da Vinci


Nascita, vita e rinascita di un monumento
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di Alberto Arecchi

Il cavallo di leonardo da Vinci

di Alberto Arecchi

alberto arecchi

Messinese di nascita, pavese di adozione, architetto e scrittore. Dal 1975 al 1995 ha vissuto e operato in Africa come esperto di cooperazione per lo sviluppo internazionale. Fondatore e presidente dellAssociazione culturale liutprand, che cura in particolare pubblicazioni sul patrimonio storico e culturale del territorio pavese, con una grande apertura per le indagini alternative. Tra i suoi libri ricordiamo: Anonimo Ticinese e lultimo templare (EMI, 1988), la Maledizione di San Siro: la verit pericolosa (liutprand, 1999), Il Tesoro dellAntipapa nei sotterranei segreti della Certosa di Pavia (liutprand, 2003), Racconti da due mondi (liutprand, 2006) e...

Atlantide: un mondo scomparso unipotesi per ritrovarlo Liutprand, 2001 leggi scheda completa >>

galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, pens di celebrare la figura e le imprese del padre Francesco Sforza con una statua equestre in bronzo, in grandezza naturale, da collocare allinterno del Castello Sforzesco, o nel rivellino verso la piazza. Nel 1473 diede quindi incarico al funzionario ducale bartolomeo da Cremona di cercare artisti capaci di realizzare lopera. bartolomeo contatt il figlio di Maffeo da Civate ed i fratelli Mantegazza, ma n luno n gli altri erano fonditori esperti e proposero il primo di realizzare la statua in rame martellato e dorato, i secondi in ottone, anchesso dorato. galeazzo sollecit ulteriori informazioni, ma si fin per non farne nulla, probabilmente perch le soluzioni tecniche proposte non apparivano soddisfacenti. Il duca mor improvvisamente tre anni dopo e lidea fu ripresa dal fratello ludovico il Moro, nei primi anni del suo governo. Nel 1484 i protocolli medicei registrano due lettere, oggi perdute, inviate da lorenzo il Magnifico in risposta alle richieste di artisti avanzate dal Moro. probabile che il Magnifico cercasse di venire incontro alla richiesta del signore milanese e consultasse diversi artisti, fra i quali sicuramente Antonio del Pollaiolo. Suoi sono infatti due disegni che la critica, concorde, mette in relazione con il monumento Sforza. Il coinvolgimento di Pollaiolo nel progetto, tuttavia, fin qui, perch nello stesso 1484 egli part per Roma per realizzare la tomba di papa Sisto IV. la commessa pass allora a leonardo da Vinci, che si trovava a Milano gi dal 1482 e aveva manifestato il proprio interesse a Runa Bianca

ascita di un monumento

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lavorare al progetto, degli aiuti. Che vi come dimostra una sia stata uninterrulettera, di solito datata zione nellimpegno al 1483, nella quale, ofdellartista indubfrendo i propri servigi bio, come conferma al Moro, si dichiarava una sua annotazioin grado di dare opene sul codice C: A ra al cavallo di bronzo. d 23 daprile 1490 Negli anni seguenti cominciai questo lilartista si dedic ad bro e ricominciai il approfondire lo studio cavallo. di cavalli dal vivo, esela ripresa dei laguendo meravigliosi vori coincide con un disegni. Impossibile mutamento di prodire a quale stadio del gramma iconogralavoro fosse giunto nel fico, che comporta 1489, quando lamfra laltro un forte inbasciatore fiorentino grandimento delle a Milano, Pietro dimensioni della Alamanni, scrisse a statua. Un cavalcopertina Del libro un caVallo per il Duca lorenzo, su incarilo di bronzo alto co dello Sforza, per richiedere linvio di otto metri, del peso di 70 tonnellate. Tali uno maestro o dua, apti a tale opera, dimensioni rendono difficile pensare precisando che la commessa per uno che la sua collocazione possa essere angrandissimo cavallo di bronzo, suvi il cora il rivellino del Castello Sforzesco. Un Duca Francesco armato era stata affidadecreto ducale del 1492, con cui il Moro ta a leonardo, ma avanzando il sospetto progetta di aprire una vasta piazza dache il Moro nutra dubbi sulla capacit vanti al Castello, fa supporre che proprio dellartista di portare lopera a compiquesta dovesse diventare lo scenario mento. definitivo del monumento. Dal 1490 in le parole dellambasciatore sono in poi il lavoro di leonardo prosegue alarealt poco chiare e autorizzano ipotecremente e tra il 1491 e il 1493, il modelsi diverse: o leonardo, occupato anche lo pronto e visibile nel suo laboratoda altri interessi, non aveva prodotto rio di Corte Vecchia, lex palazzo ducale niente di concreto o di convincente e presso il Duomo. l sicuramente si trova ludovico cercava possibili sostituti; opnel 1493, quando si celebra il matrimopure lopera era a buon punto e il Moro, nio fra bianca Maria Sforza e Massimiliatemendo che leonardo non riuscisse a no dAsburgo. condurre a termine da solo il difficile laleonardo, tuttavia, non riuscir mai voro di fusione, pensava di procurargli ad arrivare alla fusione. Nel 1494 i franRuna Bianca GiuGno 2011 | n.0

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cesi di Carlo VIII scendono in Italia, ed una enorme quantit di bronzo, pari a poco meno di 160.000 libbre (circa 70 tonnellate), che sarebbe dovuto servire alla realizzazione del monumento, viene invece mandata a Ferrara al duca Ercole dEste per fabbricare cannoni. Il bronzo non sar pi reintegrato, a causa dei problemi finanziari del Moro, che, per sostenere la spedizione del re francese e pagare lacquisizione del titolo ducale, ha finito per coprirsi di debiti. leonardo tuttavia non abbandona il progetto e, secondo una suggestiva ipotesi di Pedretti, fra 1495 e 1497 trasferisce modello e forma di fusione dal laboratorio di Corte Vecchia ad una vigna di sua propriet, nei pressi di Santa Maria delle grazie, dove pensa probabilmente di sistemare la fonderia. le speranze di portare a termine lopera svaniscono per del tutto nel 1499, con la caduta del Moro. Il 9 e 10 settembre, quando ludovico gi fuggito da

Milano, unavanguardia delle milizie francesi di luigi XII entra in Milano da Porta Vercellina e si accampa nei paraggi di San Vittore al Corpo. la vigna di leonardo poco lontana e lenorme modello, ben visibile a cos breve distanza, deve costituire unirresistibile tentazione per i balestrieri guasconi che se ne servono come bersaglio, danneggiandolo e forse distruggendolo. Si salva invece la forma, che giace in completo abbandono, finch nel 1501 viene fatta richiedere da Ercole dEste, intenzionato a riutilizzarla nella fusione di un monumento equestre a Ferrara. Non pare per che la sua richiesta sia stata accolta. Da quel momento della forma non si ha pi notizia. leonardo lascia Milano nel dicembre 1499, avendo senzaltro visto lo scempio del modello, e questo ricordo forse non estraneo alla lapidaria e celebre frase con cui commenta la fine della fortuna del Moro: Il Duca perso lo Stato e la roba e libert, e nessuna sua opera si fin per lui.

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La sfida della fusione


la questione pi complessa era la tecnica di fusione, di cui leonardo si occup a pi riprese, lasciandone testimonianza in numerosi appunti, nei fogli di windsor e nel secondo codice di Madrid. gli studi si concentrano negli anni 14911494, quando egli cambia programma e concepisce un progetto di dimensioni abnormi, che esasperano i problemi legati alla fusione in bronzo. Runa Bianca

la ricostruzione in realt Virtuale Del proGetto Del caVallo, nel cortile Del castello sForzesco GiuGno 2011 | n.0

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Di tali problemi egli perfettamente a conoscenza, essendo stato allievo di Verrocchio, uno dei maggiori fonditori in bronzo dellepoca, dal quale aveva appreso la tecnica della fusione a cera persa, risalente allet classica e riportata in auge nel Quattrocento, nel quadro di una pi generale tendenza allimitazione dellantico. Essa prevede la realizzazione di unanima in terra refrattaria, cio resistente alle alte temperature, sbozzata s o m m a r i a m e nte e ricoperta di uno strato di cera, poi modellato fino ad assumere laspetto definitivo della statua. Il modello cos realizzato viene racchiuso in una cappa, anchessa in terra refrattaria, in cui sono predisposti i canali di colata. Il tutto, detto in gergo forma, viene calato nella fossa di fusione per la cottura, che ha la doppia funzione di asciugare e solidificare largilla e di sciogliere la cera la quale, fuoriuscendo, lascia fra lanima e la cappa unintercapedine, destinata a venire occupata dal bronzo. A questo punto si pu procedere alla colata vera e propria, cui seguono leliminazione della forma e i lavori di rifinitura. Runa Bianca

Questa tecnica presenta tuttavia una serie dinconvenienti, difficili da affrontare. lirregolarit dello spessore della cera, dovuta al fatto che lanima sottostante sbozzata solo in modo sommario, rende a sua volta irregolare lo spessore del bronzo, con la doppia conseguenza di dover impiegare pi metallo di quanto sarebbe in effetti necessario e di non poterne calcolare in anticipo la quantit occorrente, a rischio di non riuscire a concludere la colata. stuDi leonarDo su caValli, per monuDi mento equestre

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Per leonardo, che ha bisogno di alleggerire il pi possibile il peso della statua, invece essenziale ottenere un spessore del bronzo ridotto al minimo e uniforme. la tecnica della fusione a cera persa non quindi adeguata allo scopo e lartista, riprendendo una variante gi in uso per la realizzazione di rilievi ma non ancora adottata nella statuaria a tutto tondo, elabora un procedimento nuovo, che verr poi teorizzato da Vasari e che nelle sue linee essenziali continua ad essere impiegato ancora oggi. GiuGno 2011 | n.0

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Tale procedimento prevede innanzitutto la realizzazione di un modello dargilla identico alla scultura finita. Del modello viene effettuato un calco in gesso che, per poter essere staccato dalloriginale senza rompersi, realizzato in un gran numero di pezzi (tasselli), ciascuno contrassegnato, cos da poterli poi riaccostare nel giusto ordine. Il calco viene quindi ricomposto in due met, allinterno delle quali si stende uno strato uniforme di una sostanza malleabile ad esempio cera che leonardo chiama grossezza. Allinterno del calco, in modo da riprenderne esattamente la forma, viene realizzata in materiale refrattario lanima (o maschio), rinforzata con strutture metalliche di sostegno. A questo punto, le due met del calco vengono chiuse sul maschio dopo aver tolto la grossezza e, nello spazio lasciato vuoto da questultima, si procede a colare della cera. Eliminato anche il calco, la superficie della cera viene lisciata e rifinita e infine ricoperta con la cappa di fusione. stuDio Di leonarDo per la Fusione Del caVallo a testa in Gi

la forma cos ottenuta pu ora esser calata nella fossa, pronta per la cottura e la colata. Con questa tecnica, pi sofisticata e complessa di quella tradizionale, leonardo raggiunge gli obiettivi che si proposto: il controllo puntuale dello spessore del bronzo, garantito grazie allutilizzo della grossezza, e la possibilit di calcolare, mediante un preciso rapporto fra unit di peso della grossezza e unit di peso del bronzo, la quantit di metallo necessaria alla fusione. Tratto dal Cap. 5 de Un Cavallo per il Duca, Anthelios Editore.

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il problema della colata


Risolto il problema della forma, leonardo deve affrontare quello della colata, per la quale decide di procedere con un getto solo, salvo forse la coda, la cui complessit di realizzazione sembra suggerire una fusione a parte. la fusione in getto comincia a diffondersi nel Quattrocento, contrapponendosi a quella tradizionale in parti separate e poi saldate assieme e rifinite, rispetto alla quale risulta di assai pi complessa realizzazione. Del resto, proprio le difficolt tecniche, oltre alla resa estetica, sembrano fare di essa una sorta di ideale con cui gli artisti rinascimentali sono indotti a misurarsi ed probabilmente per questo che leonardo si ostina a tentarla, nonostante tali difficolt siano ingigantite oltre misura dallenorme mole del monumento. I maggiori ostacoli derivano dalla scelta della tecnica di fusione e della neRuna Bianca

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cessit di mantenere lenorme quantit di metallo a temperatura costante nel corso della colata. Riguardo al primo problema, leonardo studia due possibili alternative: fondere in verticale, collocando la forma rovesciata, con la testa del cavallo in basso e gli zoccoli in alto, oppure fondere in orizzontale, collocando la forma a giacere sul fianco. Entrambe le soluzioni presentano difficolt di cui egli ben consapevole. Una fusione in verticale richiederebbe una fossa profondissima che finirebbe per toccare la falda freatica, con unumidit dannosa per la fusione e difficilmente eliminabile. Inoltre leonardo teme che le zampe, che devono essere gettate piene, possano sfondare le altre parti, realizzate cave. Una fusione in orizzontale, invece, rischierebbe di comportare un raffreddamento non uniforme del metallo, ostacolandone quindi la distribuzione. Complica ulteriormente le cose il secondo problema, ossia la necessit di garantire al bronzo una temperatura costante durante tutta la colata. Date le dimensioni della statua, esso non risolvibile con una sola fornace; leonardo progetta di attivarne diverse contemporaneamente, ma la loro dislocazione crea ulteriori difficolt. Runa Bianca

Collocarle tutte a livello del terreno sarebbe la soluzione pi naturale ma, se pu andare bene nel caso di fusione in orizzontale, diventa improponibile qualora si decida di fondere in verticale, poich il bronzo, dovendo scendere da unaltezza elevata, finirebbe per raffreddarsi prima di aver raggiunto tutte le parti della fusione. Nellesaminare questultima ipotesi, leonardo prevede perci di distribuire i forni su pi livelli sovrapposti lungo i lati della fossa. Un procedimento molto complesso, che comunque non d garanzia di risultati ottimali. Entrambe le scelte (fusione in verticale e fusione in orizzontale) presentano quindi sia vantaggi sia inconvenienti, che leonardo analizza accuratamente. Una nota contenuta nel secondo codice di Madrid: A d 20 di dicienbre 1493 conchiudo gittare il cavallo sanza coda e a diacere lascerebbe pensare che egli sia orientato verso questa soluzione, ma in realt il fatto che le sue ricerche proseguano anche oltre il 1493 rende difficile affermare con certezza che questa sia veramente la decisione definitiva. leonardo appare dunque perfettamente conscio dellenorleonarDo:
composizione Di testa Di caVallo

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mit dei problemi tecnici connessi alla realizzazione del monumento Sforza, tanto da temere ad un certo punto di non riuscire a concludere lopera. A testimonianza dei suoi dubbi resta la minuta di una lettera del 1497 per i Fabbricieri del duomo di Piacenza, in cui, parlando di s, egli scrive: ...lonar fiorentino, che fa il cavallo del duca Francesco di bronzo, che non ne bisogna fare stima, perch ha a che fare il tempo di sua vita, e dubito che, per lessere s grande opera, che nolla finir mai. Tratto dal Cap. 5 de Un Cavallo per il Duca, Anthelios Editore.

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i due cavalli
Dal settembre 1999 a S. Siro, Milano, presente un nuovo monumento: un gigantesco cavallo di bronzo ispirato ai disegni di leonardo, realizzato negli Stati Uniti e donato alla citt dalla Fondazione leonardos Horse. leonardo aveva concepito la costruzione della pi grande statua equestre del mondo, unimpresa che coniugava arte e sfida tecnica; durante i diciassette anni di permanenza a Milano, leonardo riusc per a preparare soltanto un gigantesco modello in creta che fu distrutto, durante loccupazione francese delcharles Dent con il suo moDello Del caVallo Di leonarDo la citt, dai soldati francesi che armatura Della testa Del caVallo, Da un altro DiseGno Di leonarDo GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

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scelsero il modello come bersaglio per le loro balestre. Quasi cinquecento anni dopo, nel 1977, Charles Dent, un expilota di linea statunitense, lesse un articolo del National geographic sul Cavallo di leonardo e sinnamor dellidea di realizzare quel cavallo che leonardo aveva potuto soltanto sognare, per regalarlo alla citt di Milano come segno di gratitudine verso il Rinascimento italiano che tanto aveva dato al mondo intero. Dent cre quindi una fondazione (www.leonardoshorse.org) per raccogliere i fondi necessari alla costosissima fusione del Cavallo; il problema era per che in realt dellidea originale di leonardo non restavano che pochi schizzi, del tutto insufficienti a farsi unidea precisa del progetto originale. Dent cre un comitato scientifico di esperti leonardeschi e fece realizzare un modello del cavallo che per neppure lui riuscir a vedere realizzato in bronzo: morir infatti nel 1994. Nel 1999, finalmente, sotto la guida della scultrice Nina Akamu, il cavallo viene fuso in pezzi separati poi uniti; nel settembre 1999 il Cavallo viene portato a Milano, presso lIppodromo di San Siro, luogo nel quale oggi visibile in tutta la sua mole e la sua bellezza. In verit il Cavallo di San Siro non ha molti legami con il Cavallo originario pensato da leonardo. Come scrisse nel 1999 lallora Direttore del Museo della Scienza Domenico lini: siamo di fronte non al cavallo di leonardo, ma ad un omaggio a leonardo che appartiene allarea dellispirazione e dellinterpretazione, non a lui. Runa Bianca

A fronte di questo fatto il Museo della Scienza ha cercato di riportare lattenzione su ci che sappiamo del progetto originario di leonardo, con uno studio intitolato Un cavallo per il duca Storia e Fortuna del Monumento Sforza (Anthelios Editore), del quale abbiamo riportato due capitoli e la bibliografia. Simulazioni virtuali dimostrano la correttezza dei calcoli di leonardo da Vinci per il progetto del capolavoro mai realizzato. Una nuova ricerca multidisciplinare ha rivelato che Il Cavallo, lenorme statua equestre che leonardo Da Vinci non ebbe modo di realizzare, non era afflitto da problemi tecnici, come era opinione diffusa. Al contrario, il piano di leonardo da Vinci per la statua equestre pi grande del mondo era un progetto perfettaricostruzione
computerizzata Della Forma Di Fusione e Dei punti pi Delicati per il Flusso Del bronzo Fuso

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mente possibile che, se portato a termine, avrebbe costituito probabilmente la sua eredit pi grande, pi de lUltima Cena o di qualsiasi altra opera.

la copia Del caVallo, posta DaVanti allippoDromo Di san siro a milano gli ingegneri hanno sempre creduto che laudace progetto per realizzare la maggior fusione mai fatta sarebbe fallito a causa di problemi tecnici. Come mantenere calda, a temperatura uniforme, una tale massa di bronzo liquido, e come tenere in equilibrio una struttura dallenorme peso di parecchie tonnellate su tre gambe? linformatica avanzata e i dati precisi conservati nei manoscritti di leonardo hanno fornito le risposte, ha detto a Discovery News Paolo galluzzi, direttore dellIstituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, in Italia. Combinando le note di leonardo e il software Computational Fluid Dynamics, il team galluzzi ha mostrato che il cavallo di bronzo alto otto metri, del peso di 70 tonnellate, sarebbe stato GiuGno 2011 | n.0

gettato con successo in ununica colata di fusione, in soli 165 secondi. Il progetto era del tutto fattibile nelle due diverse versioni che leonardo aveva concepito, con il cavallo posto sia in posizione orizzontale, sia verticale. Tuttavia, dovette abbandonare la posizione a gamba levata, in quanto in una fossa profonda 20 metri la fusione non sarebbe stata sicura, ha detto galluzzi. Per costruire il suo cavallo al trotto, leonardo pens di utilizzare la cosiddetta tecnica della colata indiretta, che permette il riutilizzo degli stampi negativi preparati per la costruzione del nucleo centrale. ben noto ai greci sin dal VII secolo a.C., il metodo non era noto agli artisti del Rinascimento, poich nessuna descrizione era sopravvissuta dallantichit. Una sfida scientifica e artistica per il genio di leonardo, che nel suo progetto esamin tutti gli aspetti critici della procedura di colata. Per raggiungere la temperatura ideale nella tempistica voluta, Da Vinci aveva anche ideato un sistema di forni temporizzato. I forni si aprivano in base a una sequenza predeterminata. Essi erano controllati da sensori pirotecnici che esplodevano quando il bronzo fuso li raggiungeva, inviando il segnale per aprire il forno successivo, ha detto galluzzi. Il maestro del Rinascimento aveva anche preso in considerazione tutti i possibili punti critici della statua, nel momento delicato in cui il bronzo fuso fosse defluito dai forni nello stampo. Runa Bianca

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Il modello ha ripresso il Museo velato che tutto era di Firenze, mentre stato attentamente uno spettacolare pianificato. risulevento previsto tato che le parti pi per lExpo di Milacritiche della fusiono 2015. ne, dove il bronzo Ora che la nosi raffredda pi vestra ricerca ha dilocemente, sono mostrato che il quelli meno imporprogetto di leotanti per lequilinardo era possibibrio del cavallo, ha le, stiamo progetdetto a Discovery tando finalmente News Alessandro di realizzare il Incognito, direttore cavallo, proprio di XC Engineering, nella citt in cui la societ che ha effet- la riproDuzione moDerna Del caVallo Di doveva vedere la tuato la simulazione leonarDo, in stuDio luce, ha detto galdella colata. luzzi. Dai modelli in 3D emerso che il bronzo fuso avrebbe riempito gli stamstuDi Di leonarDo per lincastellatura a sosteGno Della statua eretta pi della colossale statua in meno di 165 secondi e che il metallo avrebbe avuto il peso 70 tonnellate, esattamente come leonardo aveva calcolato. Secondo Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale nella citt toscana di Vinci, dove lartista nacque nel 1452, questo studio importante, in quanto mette in evidenza gli aspetti che non possibile indagare con i tradizionali strumenti di ricerca storica. Presenta un modo interessante di affrontare i progetti artistici delle epoche antiche, dal momento che mette insieme la tecnologia contemporanea e i documenti storici, ha detto Vezzosi a Discovery News. I risultati di galluzzi e la ricerca dei colleghi saranno visualizzati in una mostra Runa Bianca GiuGno 2011 | n.0

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di Alberto Arecchi nument horse. The art and the engineering, bethlehem, leigh university press e london, Associated university press, 1995, pp. 6478. lEIN Edgar, Il problema della fusione in un getto o in parti separate dei bronzi del Rinascimento italiano, in I grandi bronzi antichi. le fonderie e le tecniche di lavorazione dallet arcaica al Rinascimento, Siena, Nuova immagine, 1999, pp. 385399. lEINATI luigi, lanatomia comparata, in leonardo da Vinci, Novara, De Agostini, 1956, pp. 389398. lEONARDO da Vinci, The drawings and miscellaneous papers of leonardo da Vinci in the collection of Her Majesty the Queen at winsord Castle. Volume II: Horses and other animals, edited by Carlo Pedretti, london, johnson, 1987. MAlAgUzzI VAlERI Francesco, la corte di lodovico il Moro. Volume II: bramante e leonardo da Vinci,, Milano, Hoepli, 1915. PEDRETTI Carlo, Un disegno per la fusione del cavallo per il monumento Sforza, in Raccolta vinciana, (XX) 1964, pp. 271275. PEDRETTI Carlo, I cavalli di leonardo, Firenze, giunti, 1996. PEDRETTI Carlo, The Sforza horse in context, in leonardo da Vincis Sforza monument horse. The art and the engineering, bethlehem, leigh university press e london, Associated university press, 1995, pp. 2739. SPENCER john, Il progetto per il cavallo di bronzo per Francesco Sforza, in Arte lombarda, 1973, n. 3839, pp. 2335. Storia di Milano. Volumi VI e VII, Roma, Fondazione Treccani degli Alfieri per la storia di Milano, 1955.

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Lo spauracchio dell Escherichia coli


Come mai possibile che si sia trasformato in un batterio killer?
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di Ennio Piccaluga

lo spauracchio dell Escherichia coli

di Ennio Piccaluga

ennio piccaluGa

Ingegnere Elettronico ed esperto di astronautica, si dedica da sempre allo studio del Pianeta Rosso. E autore del libro Ossimoro Marte. Vita intelligente sul Pianeta Rosso. Le prove (Hera books, 2006) e di vari articoli e conferenze sul tema Vita intelligente su Marte.

ossimoro marte Hera Books, 2006 leggi scheda completa >>

rande allarme ha generato il diffondersi, in germania, di una rara infezione da Escherichia coli, un batterio che prolifera normalmente nel colon di alcuni mammiferi, compreso luomo. Il microorganismo comunissimo ed assolutamente innocuo. Come mai possibile che si sia trasformato in un batterio killer? Il fatto che lescherichia coli, proprio per la sua struttura elementare, usato correntemente nei laboratori di biotecnologie allo scopo di trasformarlo in altre tipologie di batteri con differenti utilizzi, alcuni dei quali potrebbero risultare utili per determinate applicazioni. Non siamo per in nessun modo al riparo dalla possibilit che qualcuno di questi laboratori possa trasformare un banalissimo batterio in un killer a larga diffusione. E mia opinione che ogni laboratorio di biotecnologie dovrebbe essere assoggettato a rigidissime verifiche pubbliche onde tenere sotto rigido controllo delle ricerche i cui risultati, nelle mani di multinazionali senza scrupoli, potrebbero rappresentare un pericolo enorme per la collettivit. Ci preoccupiamo molto, e giustamente, dei materiali nucleari e dei pericoli della radioattivit, ma abbiamo finora sottovalutato ingenuamente i rischi molto pi grandi, legati allo sviluppo delle biotecnologie. Con appropriate tecniche, ormai possibile progettare in laboratorio dei batteri o dei virus in grado di operare in qualsiasi modalit e di essere inattaccabili con ogni tipo di antibiotico o arma biologica a nostra disposizione. la mia maggiore perplessit generata dalla reazione del tutto sbagliata dei nostri media e delle nostre autorit, e non mi riferisco solo a quelle italiane. Se le.c. un microorganismo che vive nellintestino degli animali, che cenRuna Bianca

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lo spauracchio dell Escherichia coli

di Ennio Piccaluga

trano, di grazia, i cetrioli e i germogli di soia? Come possibile che delle verdure o degli ortaggi trasformino in killer questo batterio? Al massimo, pi che accusare questa o quella verdura, si potrebbe consigliare di lavare bene tutto ci che si porta alla bocca. Credo invece che cercando in qualche laboratorio, potrebbe venir fuori tutta la verit, in quanto praticamente impossibile che un qualsiasi batterio diventi sua sponte resistente a ben otto famiglie di antibiotici. Con una piccola, ulteriore messa a punto, questo organismo potrebbe diventare lo strumento perfetto per ridurre drasticamente la popolazione mondiale, l

sui laboratori di ricerca. la sperimentazione potrebbe sortire effetti benefici per la collettivit, ma anche (se non controllata) killer mostruosi pronti ad essere impiegati a scopi delittuosi da soggetti, nazioni e/o organizzazioni senza scrupoli. Il tutto purtroppo enormemente facilitato dalla bovina accondiscendenza di una collettivit disabituata a pensare, ormai condizionata da una pubblicit martellante che sta costruendo una generazione di individui spogliati di ogni spirito critico. Consiglio finale: riappropriatevi del sacrosanto diritto di dubitare di ogni cosa che pubblicamente viene detta o

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batterio killer 683-02

dove si salverebbero solo alcuni prescelti immunizzati in modo programmato. Questa che potrebbe sembrare una fantasia folle, fa ormai parte di una realt che sta andando ben al di l delle nostre capacit di difesa e di comprensione. Qualcuno, neanche poi tanto folle, potrebbe contaminare lintera umanit, vendendo solo a pochi, ed a prezzi astronomici, il relativo antidoto. Quale il veicolo pi adatto per linfezione? gli acquedotti, quelli che qualcuno ha pensato di sottrarre al controllo pubblico. Questultimo dovrebbe sempre essere attuato sullaria, sullacqua, sulle fonti di energia, sulle comunicazioni e Runa Bianca

fatta per il vobatterio escherichia coli stro bene. Non pensate mai che lo Stato sia l per preoccuparsi per la vostra salute: se non lo farete voi, altri soggetti semplicemente ne approfitteranno in ogni modo per trarne profitto. Sciacquate bene con acqua e un pizzico di bicarbonato le verdure, cetrioli e germogli compresi, e consumateli in tutta tranquillit. Ma soprattutto diffidate, diffidate sempre, lunica possibilit che avete per evitare che soggetti senza scrupoli, traggano profitto a spese della nostra integrit fisica. Per approfondire: Infezione da E. Coli. Oltre lipotesi terroristica nuovi e pi allarmanti scenari di Carmelo Scuderi GiuGno 2011 | n.0

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Lalba delle piramidi


Il pi grande mistero della storia stato svelato
Christopher knight e Alan butler

DA mAggio 2011 in LiBreriA

Dopo aver studiato i pi antichi luoghi di culto del mondo, knight e butler possono affermare che il progetto per gli straordinari monumenti funerari dei faraoni precede la civilt egizia... di oltre mille anni

Chi ha davvero ideato e progettato le piramidi?

sCienZA

Dr. Victor von Frankenstein, I suppose?


breve e indimenticabile conoscenza di alcuni emuli realmente esistiti
tempo di lettura 10 minuti

di Roberto Volterri

Dr. Victor von Frankenstein, I suppose?

di Roberto Volterri

stare tranquilli (faccio per dire) in queste pagine quasi novelli Stanley sulle tracce dello scomparso esploratore non incontreremo il frutto del parto letterario di Mary Shelley, ma faremo una breve e indimenticabile conoscenza con qualche suo emulo realmente esistito

No,

sCienZA

roberto Volterri

ti ho chiesto io, Creatore


Ti ho chiesto io, Creatore, dalla creta di farmi uomo? Ti ho sollecitato io a trarmi dalloscurit? Cos scrive john Milton (1608 1674) nel suo poema Paradiso perduto , pubblicato nel 1667, in cui il poeta narra della cacciata dellUomo dal Paradiso Terrestre e delle tentazioni a cui lUomo stesso (e la Donna, Eva, naturalmente) cedette ad opera dellAngelo caduto, di Satana in persona. Questi versi si attagliano bene alle vicende narrate in un celeberrimo romanzo che ha dato origine a centinaia di film e imitazioni: Frankenstein, o il moderno Prometeo. Ma vediamo come esso nasce Maggio del 1816. lago di ginevra. la sorellastra di Mary Shelley, Claire Clairmont, amante di lord george byron, invita i coniugi Shelley a seguirla a Villa Diodati, affittata per le vacanze. Il tempo piovoso li costringe a stare in casa e ad annoiarsi. Cosa c di meglio, in queste circostanze, che leggere davanti al camino storie di fantasmi? Per, letto tutto ci che cera da leggere, la noia incombe ancora Ed ecco la geniale idea di lord byron, idea che ha dato origine sia al Frankenstein della Shelley sia al Il Vampiro di Polidori, giovane medico dello scrittore, ospiRuna Bianca

laureato in Archeologia, con tesi sperimentale in Archeometria, ha conoscenze nel campo dellElettronica, della Fisica, della biologia e si occupa da tempo di Archeometallurgia in ambito universitario. Studioso degli aspetti meno consueti della realt e delle questioni di confine in ambito storico-archeologico, ha raccolto i suoi studi in articoli comparsi in riviste come Arcani, Abstracta, Hera e scritto pi di una ventina di libri tra cui ricordiamo: Rennes-le-Chteau e il mistero dellAbbazia di Carol (SugarCo, 2005); I mille volti del Graal (SugarCo, 2005); Archeologia dellIntrovabile (SugarCo, 2006); Archeologia dellInvisibile (SugarCo, 2007); Gli stregoni della Scienza (Eremon Edizioni, 2009); Archeologia dellImpossibile (Eremon Edizioni, 2010) e infine... il Laboratorio del Dr. frankestein Eremon Edizioni, 2011 leggi scheda completa >>

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te anchegli della villa. byron propone infatti che ciascuno degli ospiti scriva una storia di fantasmi. Nel frattempo, durante le lunghe serate, le conversazioni vertono sulla natura della vita, sulla morte, sul darwinismo, sullelettricit, sul galvanismo e, non ultimo, sulla possibilit di dare origine ad una creatura artificiale ed infondere in essa la vita. Queste riflessioni scatenano limmaginazione di Mary, le ricordano qualche cosa di cui parleremo tra breve, risvegliano in lei incubi ormai sopiti e la conducono per allorigine di uno dei miti del romanzo gotico: uno studente in medicina, un medico che osserva la creatura che ha diremmo in modo blasfemo assemblato, una creatura che, grazie alle energie del Creato, comincia a mostrare segni di vita. la Shelley descrive efficacemente sia il successo dello scienziato per essere riuscito ad infondere una parvenza di vita nella sua la creatura sia il terrore che poi lo attanaglia pensando che il mostro, abbandonato a se stesso Ti ho sollecitato io a trarmi dalloscurit? possa morire. E anche creare, intorno a se, distruzione e morte. Non entro affatto negli sviluppi del romanzo poi pubblicato nel 1818 ed uscito successivamente in innumerevoli edizioni romanzo che esorto a leggere: ne vale veramente lo sforzo! ma sono ben certo che Mary Shelley venne a conoscenza di qualcuna delle opere di uno strano personaggio che risponde al Runa Bianca

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mary shelley, autrice Del romanzo Frankenstein

nome di konrad Dippel e che, verosimilmente, visit anche qualcuna delle localit ove Dippel aveva dimorato ed eseguito i suoi proibiti esperimenti. Non affatto escluso che abbia visitato anche il castello situato a pochi chilometri da Darmstadt, oggi conosciuto proprio come il Castello di Frankenstein, e che tutto ci le abbia dato lo spunto, durante la sua vacanza sul lago di ginevra, per scrivere il suo celeberrimo romanzo. Magari anche a seguito di ci che era accaduto a londra ad opera di quel giovanni Aldini i cui orrorifici esperimenti ho descritto nel recentissimo libro Il laboratorio del Dr. Frankenstein. GiuGno 2011 | n.0

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Tutto ci troverebbe conferma anche nelle indagini di uno studioso rumeno, Radu Florescu, docente al boston Institute, autore del libro In Search of Frankenstein, libro che farebbe luce su questa appassionante vicenda. Florescu avrebbe trovate le prove che il sulfureo alchimista johann konrad Dippel era effettivamente riuscito a creare un arcanum chymicum, lo strano ci che resta, a DarmstaDt, chimista konraD Dippel
Del castello Dellal-

composto organico che egli stesso battezz Olio di Dippel, ottenuto macerando ossa di cadaveri con Acido prussico allo scopo di ridar la vita a corpi omai in via di disfacimento. Ma, anzich rappresentare una sorta di diabolico elisir di lunga vita, le venefiche sostanze contenute nellOlio di Dippel, assunte anche dallalchimista, lo avrebbero condotto a sicura morte nel 1734. Venuta a conoscenza della vicenda, la Shelley lavrebbe resa ancor pi tenebrosa e scientifica enfatizzando luso dellelettricit atmosferica quale

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il libro Del Dottor charles Guthrie, pubblicato nel 1912. contiene la Descrizione Delle tecniche chirurGiche necessarie allesecuzione Di trapianti DorGani. anche Della testa Di sVenturati animali. illustrazioni Della tecnica usata Dal Dottor Guthrie per colleGare tra loro i Vasi sanGuiGni e esempliFicazione Di come le Due teste DeGli sVenturati animali siano state colleGate tra loro. agente catalizzatore delle improbabili reazioni che avrebbero dovuto ridestare la mostruosa creatura. Un inno, insomma, alleterno delirio di onnipotenza che sembra albergare perennemente nellanimo umano e che fa credere alla pi intelligente creatura del pianeta di poter fare concorrenza allOnnipotente. Ovunque e chiunque Egli sia

Potevano mancare dei folli e geniali emuli?


21 maggio 1908. Il dottor Charles guthrie (1880-1963), docente di fisiologia e farmacologia allUniversit di washington e poi a Pittsburgh effettua il trapianto della testa di un cane di piccola taglia nel corpo di un altro cane, di dimensioni maggiori, ottenendo una sorta di strana chimera in cui i due malcapitati animali convivono con le loro due teste affiancate. Nel 1912 quattro anni dopo il suo strano esperimento alla Frankenstein guthrie pubblica un interessante libro dal titolo blood Vessel Surgery and Its Applications in cui descrive minuziosamente le complesse tecniche da lui usate nei primi tentativi di trapianti di organi. Compresa la testa In realt guthrie sta cercando di mettere a punto svariate tecniche chirurgiche ad hoc, evidenziando anche tutti

quelli che potevano essere gli aspetti legati al rigetto. guthrie una sorta di genio della medicina in quegli anni in odor di Nobel, ma i suoi esperimenti, che fanno rabbrividire e indignare gli animalisti dellepoca, almeno secondo il parere di Hugh E. Stephenson, chirurgo della University of Missouri Columbia, gli costano lesclusione dallambito ricoGiuGno 2011 | n.0

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un ritaGlio Di Giornale in cui il Dottor robert cornish mostra orGoGliosamente Due Delle sue caVie

resuscitate.

noscimento scientifico. Spero vivamente che gli animalisti, gli antivisezionisti non me ne vogliano, ma ora incontreremo tre altri emuli del dottor Frankenstein i quali al di la del bene e del male, alla Nietsche insomma osarono effettuare operazioni chirurgiche forse ben pi proibite di quelle del dottor Robert white che avremo occasione di conoscere in altra occasione Iniziamo con il dottor Robert Cornish, della Universit di California, il quale nel 1939 tent di resuscitare animali morti introducendo nel loro circolo sanguigno anticoagulanti e adrenalina senza che fossero danneggiate parti interne importanti. Utilizz vari cani che ovviamente chiam tutti lazarus e, dopo averli asfissiati, li sottopose allesperimento sottoponendoli allazione di una sua speciale altalena su cui li faceva oscillare. Alcuni animali si ripresero ma rimasero seriamente menomati nellorgano della vista e al cervello. Pi o meno in quegli anni uno scienziato russo, il medico Sergej bryukhonenko, metteva a punto il primo dispositivo cuore-polmone artificiale, denominato Autojektor e con esso condusse una lunga serie di esperimenti sui cani, esperimenti in confronto ai quali quelli del Dr. Voronoff assomiglierebbero forse ad un gioco da ragazzi! Mediante lAutojektor, lo scienziato riusc a tenere in vita alcune teste di cane e realizz un filmato visibile in Internet su You-Tube, cercando Russian Dog Experiment in Runa Bianca

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cui si vede chiaramente la testa di una povera cavia staccata dal resto del corpo ma ancora ben sensibile a qualsiasi stimolo esterno, tattile, acustico, chimico, ecc. Successivamente, nel 1954, il chirurgo russo Vladimir Demikhov riesce ad impiantare la testa di un piccolo cane sul corpo (testa compresa) di un animale di maggiori dimensioni. Ovviamente non ci riesce al primo tentativo e molte coppie di animali sono state certamente sacrificate sullaltare di una scienza forse folle. Demikhov tenta anche con trapianti di teste di scimmie, aprendo il varco verso gli esperimenti che decenni dopo furono effettuati dal dottor Robert white che in una futura occasione andremo a visitare nel suo Antro

Alcuni decenni pi tardi


Agosto 1999. Sul Corriere della sera compare un interessante articolo in cui si relaziona sui recenti sviluppi avuti da unavveniristica tecnica ideata da un neurochirurgo americano, il dottor Robert white. la tecnica messa a punto riguarda i trapianti dorgani: fin qui nulla di eccezionale diremmo, poich allepoca eravamo abituati a simili prodezze della medicina e della chirurgia, dopo lormai lontano primo trapianto di cuore ad opera del dottor Christian barnard. E allora, cosa c di eccezionale in quellarticolo? leccezionalit consiste nel fat-

to che a poter essere trapiantata sarebbe unintera testa umana, questa volta! Ma proprio possibile tutto ci? Vediamo Sappiamo bene che in una testa di un animale, staccata dal resto del corpo, priva cio di irrorazione sanguigna, le cellule del cervello muoiono in poco tempo per carenza di Ossigeno. Per, gi dallOttocento, alcuni ricercatori cercano di capire se sia possibile mantenere il cervello in vita ossigenando il sangue e facendolo circolare artificialmente nella testa mozzata. Sembra ci riescano, poich la circolazione artificiale riesce a mantenere lattivit cerebrale, tanto che ci che resta del povero animale in grado di reagire alle stimolazioni sensoriali. Osando un po di pi, da tali ricerche si potrebbe arguire che, nel caso di un trapianto di lesperimento Del Dottor bryukhonenko: la
testa Della poVera bestia ViVe in maniera Del tutto autonoma

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una intera testa umana, la circolazione artificiale potrebbe servire a tenere in vita il cervello durante la pi che complessa operazione. Negli anni Ottanta del secolo appena trascorso, un neurochirurgo americano, il dottor Robert white, di Cleveland (Ohio), afferma di avere risolto gran parte dei problemi legati al trapianto di testa umana,

il riuscito esperimento Del Dottor DemikhoV GiuGno 2011 | n.0

abbassando la temperatura dellencefalo da 37C a circa 10C. Tale espediente gli consente di rendere il cervello attivo per circa unora. Quellora necessaria a ricollegare tutte le innervazioni, tutto lapparato circolatorio che poi dovrebbe consentire alla testa trapiantata di dare le necessarie informazioni al corpo su cui stata trapiantata. Fantascienza? Non proprio, poich Raffreddando il cervello ha spiegato white si rallenta il metabolismo e si recupera tempo prezioso per attaccare la testa al suo nuovo corpo. la complessa operazione chirurgica prevede dapprima una profonda incisione sulla schiena del corpo destinatario della testa estranea, in modo da mettere in luce la spina dorsale e i principali vasi sanguigni. Successivamente la testa deve essere collegata alla macchina per il raffreddamento cerebrale, macchina che inizialmente fornirebbe al cervello il sangue del corpo originale. Secondo il dottor white il quale ha gi effettuato loperazione su alcuni cadaveri si pu staccare definitivamente la testa dal corpo che laveva ospitata fino a quel momento e, anche se lencefalo dovesse rimanere senza la dovuta ossigenazione, il drastico abbassamento di temperatura ( di circa 27C) diminuirebbe notevolmente il rischio di provocare danni irreversibili ai tessuti cerebrali. Se la ipercomplessa operazione fino a qui riuscita, avremo a disposizione una testa da collegare ad un nuovo corpo. Facile a dirsi! Runa Bianca

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lo stesso dottor white un Frankenstein dei nostri giorni ammette senza remore che i rischi sono grandissimi poich estremamente difficile collegare tutti le innervazioni alla spina dorsale ed elevatissimo il rischio che il paziente rimanga paralizzato dal collo in gi! white si esercitato a lungo prima di pronunciarsi sulla possibilit di trapiantare unintera testa umana. E gi riuscito ad effettuare lo scambio delle teste tra due scimmie o, pi esattamente, la testa di una scimmia e stata trapiantata sul corpo di unaltra che, attraverso il suo cuore e i suoi polmoni, ha mantenuto in vita per circa sette giorni la testa trapiantata. Capisco che infiniti sono a questo punto della ricerca gli interrogativi dordine bioetico che, senza dubbio, fermeranno ulteriori ricerche in questa direzione. gli stessi problemi dordine morale pi che di ordine medico e biologico, che posero non solo scienziati ma anche rappresentanti del mondo religioso intorno alle onnipresenti tavole rotonde anche televisive: ricordo qualcosa del genere anche nelle trasmissioni RAI dopo quel lontano 3 Dicembre 1967, giorno in cui Christiaan barnard effettu con successo il primo trapianto di cuore umano su louis washkansky. E poco importa se, a causa del rigetto, questultimo muore diciotto giorni dopo il trapianto. Da quegli lontani anni la cardiochirurgia ha effettuato passi da gigante e, anche se non tutti i problemi sono stati risolti, oggi il trapianto di cuore diventata operazione quasi di routine. Runa Bianca

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il Dottor robert White, il neurochirurGo americano che sostiene Di poter trapiantare unintera testa umana. problemi Di bioetica ne hanno arrestato le ricerche Daltra parte, la Scienza e la Conoscenza in genere procedono proprio cos: con errori, con perfezionamenti, con coraggio Se non siete rimasti eccessivamente frastornati da questo brevissimo excursus nei territori proibiti della Conoscenza, potreste fare un altro illuminante giro nel Laboratorio del Dr. Frankenstein (Eremon Edizioni, 2011) che, con qualche brivido, ho appena pubblicato buon viaggio! GiuGno 2011 | n.0

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I misteri dei sacri boschi di Bomarzo


Alla scoperta nel cuore della Tuscia
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di Marisa Uberti

I misteri dei sacri boschi di bomarzo

di Marisa Uberti

marisa uberti

Ricercatrice indipendente, owner del sito www.duepassinelmistero.com, fondato nel 2002, ha unito la sua formazione scientifica allattrazione per il mistero ed il simbolismo. Instancabile viaggiatrice, ama documentare sul campo i soggetti dei suoi studi, conscia che ogni ricerca sia un tassello dellimmenso mosaico della conoscenza. Ha allattivo numerosi articoli sia in formato digitale che cartaceo. Fa parte della libera Associazione Ricercatori Templari Italiani. Ha collaborato con la rivista Hera e con numerose testate culturali nel web. Ha scritto un libro insieme a giulio Coluzzi dal titolo I Luoghi delle Triplici Cinte in Italia. Alla ricerca di un simbolo sacro o di un gioco senza tempo? (Eremon Edizioni, 2008) i Luoghi delle triplici Cinte in italia Eremon Edizioni, 2008 leggi scheda completa >>

omarzo, un paese di poco pi di mille abitanti, situato a 19 chilometri a NordEst dal suo capoluogo, Viterbo. Ci troviamo nel cuore della Tuscia, un luogo dove gli dei sembrano aver lasciato il loro spirito nella pietra. Anticamente era chiamato Polimartium cio citt di Marte (vicino c anche un paese chiamato giove e la cima che corolla il vicino lago di Vico il Monte Venere). Fu abitato fin dalla preistoria, per divenire poi un importante centro etrusco, in seguito caduto sotto il dominio romano. Nel 741 d.C. venne conquistato dai longobardi di re liutprando e da questi donato alla chiesa. Successivamente, pass nelle mani di diverse famiglie, tra le quali la pi famosa senzaltro quella degli Orsini, che hanno lasciato tracce indelebili, come lattuale Palazzo Comunale e il Parco dei Mostri. Il paese, di vocazione agricola, sorge su unalta rupe, a 263 m, che domina la Valle del Tevere ed circondato dai Monti Cimini, massicci vulcanici di remota formazione. la sua fortuna da sempre stata labbondanza di acqua, di boschi, e di un materiale lavico da costruzione ideale: il peperino. Se la fama di bomarzo nota in tutto il mondo per la presenza del giardino delle delizie, ovvero il Parco dei Mostri, voluto da Vicino Orsini nel XVI secolo, quasi nessuno conosce cosa si nasconda nellintricata selva dei suoi boschi sacri. Si, sacri, poich al loro interno, in epoche imprecisate (che possono risalire a quella Etrsuco-romana ma anche anteriore), giacciono strutture artificali create da una civilt che nei boschi viveva, praticava culti, moriva e si seppelliva. Non si trovano ancora descrizioni di questi manufatti sui libri scolastici, ed ancora lontano il momento in cui ne sentiremo parlare difRuna Bianca

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I misteri dei sacri boschi di bomarzo

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fusamente. Da un lato per fortuna (in quanto stando isolati, i siti si conservano, in un certo qual modo), dallaltro sarebbe auspicabile una loro tutela, un censimento, ai fini di uno studio mirato e di un inquadramento cronologico, storico ed antropologico. Altari e abitazioni rupestri, necropoli e massi sacralizzati, Vie Cave e la straordinaria piramide, emersa nella sua stupefacente bellezza dopo loperazione di ripulitura di Salvatore Fosci (luomo dei boschi che per pura passione, nel tempo libero, si dedica a questa attivit), danno soltanto una parziale idea di cosa si celi nel fitto di questa boscaglia. Abbiamo visitato nellagosto 2010 e poi nel gennaio 2011 alcuni dei siti archeologici che i selvaggi boschi bomarzesi gelosamente custodiscono e nascondono, ausiliati dalla presenza di Salvatore, socio onorario dell Associazione Archeotuscia, che ci altare arcaico rupestre ha fatto da gui-

da e al quale vanno i nostri amichevoli ringraziamenti. Addentrarsi nel folto dei boschi, infatti, se non li si conosce, sconsigliato. Imboccando una strada il cui nome tutto un programma, via Cupa, ci caliamo letteralmente nel passato. la prima struttura che abbiamo incontrato un altare arcaico, intagliato interamente nella viva roccia. Questo sito lo ha individuato e ripulito il Fosci nellinverno 2009-2010, nessuno lo aveva mai scoperto prima. Il manufatto si presenta come un lungo sedile di peperino, ma pi largo di un normale sedile, assumendo laspetto di un altare sacrificale o rituale. Nella parte attaccata alla collina, che diremmo fa da schienale, si notano alcune nicchie, una in particolare presenta dimensioni notevoli: a cosa serviva? Unaltra nicchia, pi piccolina, stata ricavata poco distante. Una colorazione scura verticale visibile a sinistra della nicchia, circa a met del manufatto: probabilmente qui scendeva acqua dalla roccia che veniva convogliata, tramite appositi canalini scavati nel masso, in una sorta di bacile o vaschetta scavata nella piattaforma che abbiamo chiamato altare. Ancora oggi, dopo un periodo di pioggia prolungato, lacqua fuoriesce nel medesimo punto, andando a riempire la piccola vasca, che poteva servire per le abluzioni, o purificazioni, o per quali altri scopi? Di certo, questacGiuGno 2011 | n.0

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qua era considerata sacra, in quanto la sua origine era mipestarola steriosa, un dono della Natura e quindi, divina. Numerose sono le pestarole che abbiamo incontrato lungo gli itinerari. Si tratta di grandi vasche di raccolta di forma quadrilatera, ricavate direttamente nella pietra, dove veniva messa luva che, un tempo, cresceva anche su alberi dalto fusto (ci informa Salvatore). Qui veniva pigiata (donde il nome di pestarole), con laggiunta magari di erbe aromatiche, e poi drenata tramite canali di scolo appositi in una vasca pi piccola, situata ad un livello inferiore, anchessa quadrangolare. Da questa, un foro permetteva al liquido di fuoriuscire ed essere raccolto in vari contenitori. A volte, per, la piattaforma della vasca grande di raccolta presenta vani circolari di forme differenti e di ignota destinazione (forse vi si metteva il prodotto da far macerare?). GiuGno 2011 | n.0

Quanti le hanno studiate, ritengono che le pestarole risalgano allepoca etrusco-romana, e siano state utilizzate anche nel Medioevo, forse come una sorta di cantina sociale. Difficile per avere una certezza assoluta in merito al loro effettivo impiego originale, a nostro avviso. Uno dei siti archeologici pi importanti, che stato anche mappato dalla Soprintendenza della Tuscia, il complesso funerario di santa Cecilia, che presenta sepolture di vario tipo, a fossa e in sarcofagi antropomorfi. I bomarzesi chiamano questo cimitero camposanto di Chia (nome del vicino centro abitato, dominato dalla torre medievale omonima), ma lintera necropoli nota come santa Cecilia. Vi sono infatti le rovine di una chiesa, con ogni probabilit intitolata a questa pilastri/menhir Vicino alla necropoli Di s.cecilia

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Santa, risalente allalto medioevo (VIII-X secolo). Oggi non restano che le fondamenta dei muri perimetrali ed un pilastrino che, forse, reggeva la mensa dellaltare. Sopra una necropoli arcaica, dunque, o vicino ad essa, sorse un luogo di culto cristiano. Ma frequentato da chi? Qualche blocco squadrato ancora presente, ma tutto il resto alla rinfusa. Il padre di Salvatore, il signor Abbondio (Cleto per gli amici), afferma che fino agli anni 70 del XX secolo, questa zona (seppure violata gi in antico), non era ridotsarcoFaGi e tombe terraGne nella necropoli Di ss.cecilia ta in questo modo. Molti massi sono stati buttati nel dirupo, i sarcofagi sono stati completamente scoperchiati e spezzati. le tombe terragne o a fossa, scavate nel macigno (che fu spianato apposta per accoglierle), si presentano di varia dimensione (per bambini e per adulti), e con la pioggia si riempiono di acqua; a quando risalgono? I sarcofagi sono monolitici e scavati in sagoma umana, ricordando parecchio quelli antropomorfi egiziani: sembra infatti che la salma possa essere stata fasciata come una mummia, per entrare l dentro. Alcuni coperchi di sarcofago giacciono per terra; su uno di essi notiamo una grossa croce greca, scolpita in rilievo, indice che almeno queste sepolture risalgono sicuramente al periodo cristiano. Unaltro dettaglio molto importante ce lo fa notare Salvatore, il quale ripulendo il sito ha notato su un masso una bellissima crocroce su concio in pietra nella necropoli Di s.cecilia Runa Bianca GiuGno 2011 | n.0

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Frammento Di pietra laVorata (appartenuta alla chiesa meDieVale?), necropoli Di s. cecilia

ce (templare?): bagnandola, si nota che lacqua si raccoglie in una sorta di fossetta (un caso?). Data la cospicua presenza di croci cristiane sui massi rupestri, sugli altari (ve n una anche sulla piramide) e molte ancora sono da scoprire, c da ritenere assai probabile un intento di riconsacrare questi luoghi in senso cristiano o di segnarli con intento magico-apotropaico onde allontanare gli spiriti dei pagani antenati, il cui potere ancora si temeva (e forse si teme!). Senza tener conto che quello spirito trascende qualsiasi forma teologica e appartiene allUniversale. Esso sempre in ogni Essere che si senta parte della Natura e del suo Creatore. Come lo si voglia chiamare, o dove esso si trovi, o alberghi, quali siano le sue leggi, i suoi disegni, fa parte del mistero insondabile che GiuGno 2011 | n.0

dalla notte dei tempi accompagna lUomo, pi o meno serenamente, lungo il cammino della vita su questa Terra. Accanto alla necropoli di S. Cecilia, vi un tempio rupestre, articolato su livelli diversi. Il mistero si fa palpabile; il respiro si ferma per un lungo istante, lattimo estatico. Osserviamo la struttura enigmatica, che poteva essere una sorta di santuario, forse dove si eseguivano riti sacri funerari. Salvatore lha ripulito negli ultimi tempi e si riesce a vedere un grosso masso lavorato, preceduto da un pilastro con un incavo, superiormente. Sulla sinistra si trova un sedile ricavato direttamente nella roccia, mentre a destra si individua un percorso che sale verso la piattaforma del masso, dove probabilmente si inerpicava un sacerdote. E tutto estremamente interessante e senza risposta. Procedendo nel nostro cammino, incontriamo unaltra, abitazione rupestre strabiliante abita-

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zione rupestre, di notevoli dimensioni, con delle buche negli stipiti, per alloggiarvi i pali lignei come chiusura dellingresso. Va ricordato che questi ripari furono riutilizzati sovente negli anni passati dai contadini e dai pastori, per ricoverarvi gli armenti. Standovi dentro, osservandola e ascoltando con tutti i sensi, anche quelli pi fini e sottili, nel silenzio del bosco, pare di percepire leco di un ricordo impreciso, labile, sfumato nel tempo. Forse qui stava rintanato uno sciamano, un asceta, cui la gente del posto si rivolgeva per la sua saggezza, o per procurarsi rimedi curativi, non sembra insomma una semplice abitazione rupestre, ma sepoltura antropomorFa qualcosa di pi. Quando Salvatore pass da questa zona, qualche anno fa, era completamente invisibile a causa dei rovi che lavevano totalmente inglobata. Una parete tufacea allimboccatura della scalinata, intagliata nella roccia, ci conduce alla radura e da l al terreno di Salvatore. la parete presenta, in alto, un riquadro incassato, una nicchia molto ben squadrata, ma a che periodo risale? Si ritiene che nel Medioevo vi potesse trovare posto qualche immagine sacra, di conforto al viandante che si trovava a percorrere questa strada. Salire i gradini intagliati nella roccia ormai agevole, e prima di congedarci dal bosco, Salvatore ci fa notare unaltra sepoltura antropomorfa, solitaria, intagliata nella viva roccia.

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La tagliata etrusca e le epigrafi latine


lindomani, prendendo la ormai nota Via Cupa, a poca distanza dal terreno di Salvatore, ci addentriamo nella strada comunale delle Rocchette, la quale ricalca in alcuni tratti unantica strada romana, attraversando un rado bosco di querce fino a quando la stradina precipita nettamente in discesa. Siamo nei pressi di tre tagliate, ovvero di strade rupestri che si sviluppano in trincea, profondamente incassate, con pareti vertiginose ai lati di chi cammina. Da un ripiano roccioso che precipita su una di queste profonde tagliate, Salvatore ci mostra dallalto il punto in cui situata la piramide. Restiamo incantati nel vedere una costruzione GiuGno 2011 | n.0

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simile nel fitto dei boschi, e speriamo di arrivarvi presto; tuttavia la strada ancora lunga...Costeggiamo il bordo del ripiano roccioso verso destra e imbocchiamo la discesa della tagliata delle rocchette (lunga 72 m e larga circa 2 m). Ci sentiamo piccolissimi: laltezza della parete tufacea si aggira sui 20 m! Questa doveva essere una strada pedonale di notevole importanza, quale raccordo con la localit sottostante, detta valle del Tacchiolo. A conferma del fatto che questo epiGraFi romane Dei Due Domizi luogo era usato in

epoca romana, rimane unepigrafe latina sul bordo superiore della parete sinistra, che recita TER (terminus, cio termine di confine) e, pi a destra di questa e un poco pi in alto, ITER PRIVATVM DVORVM DOMITIORVM (Strada Privata dei due Domizi). Chi ha studiato dette iscrizioni le ha classificate come romane, appartenenti al periodo alto imperiale (ca. 59-94 d. C.); esse dimostrano che questo passaggio era privato, di propriet dei due Domizi, ovvero i fratelli Cn. Domitius lucanus e Cn. Domitius Tullus, che timbrano le tegole dei tipi C. I. l. XV 989.1, 1001 e 1010, di cui parlano Plinio

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il giovane e Marziale. Unaltra iscrizione TER si localizza una cinquantina di metri pi avanti, sulla medesima parete di tufo. Mentre unaltra ancora, per ora la terza che si conosca, stata individuata da Salvatore. Si tratta - dice il Fosci di una mia recente scoperta, che non ha visto ancora nessuno ed posizionata su una rupe a strapiombo che guarda in direzione della piramide. Arrivare a vedere quell iscrizione non cosa facile, in quanto fu posizionata in modo che nessuno la potesse vedere, quasi a nascondere quel termine e fino ad oggi nessuno laveva mai vista. Altro mistero che il prosieguo della Ricerca tenter si svelare. Dopo aver camminato a mezza costa nel fitto della vegetazione per una decina di minuti, la nostra solerte guida ci conduce ad una struttura che egli stesso ha ripulito e che oggi possiamo vedere libera da i rovi. Ma di cosa si trattava, in origine? Un antico altare? Un rifugio? Salvatore la definisce scherzosamente piramidina e ci dice che in assetto con la piramide grande, ma bisognerebbe saperne di pi... Scendiamo ancora e raggiungiamo un viottolo da cui dovremo inerpicarci per raggiungere la grande piramide. la vegetazione si fa pi fitta, sembra che il bosco si restringa e opprima fisicamente il respiro. Salvatore ci tiene a mostrarci unaltra epigrafe su roccia tufacea (localit Macinara), piuttosto misteriosa. Essa consta, in realt, di due scritte, una pi lunga dellaltra e apparentemente composta da caratteri alfabetici distinti e forse cronologicamente differenti. la scritta superiore pi spostata a destra di quella inferioRuna Bianca

re. la scritta stata analizzata dal prof. Alvaro Caponi, il quale sostiene che [... ] i caratteri arcaici in cui vergata sono di difficile attribuzione, potendo appartenere ad una di quelle lingue scritte non pi comprensibili; una proto-lingua formata da caratteri greci, fenici ed etruschi, poi evoluta in una lingua distinta[...]. Noi riusciamo ad individuare una D, una T, una C, una Q, sembrano lettere sia maiuscole che minuscole, ma senza un senso logico, per noi profani. Sopra, lettere pi piccole e forse anche dei numeri romani (I, II, l ?). Che cosa significano e chi ha inciso questa epigrafe? A che epoca risale? scala intaGliata nella roccia

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Il mistero della genesi


Lincredibile scoperta delle vere origini dei faraoni
Robert bauval con Thomas brophy

DA mAggio 2011 in LiBreriA

le popolazioni nere vivevano nel Sahara migliaia di anni prima dellascesa dei faraoni e esse hanno costituito non solo la genesi delle antiche civilt ma di tutta la storia umana

Da chi ha avuto origine la civilt egizia?

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Omero nel Baltico

le origini nordiche dellOdissea e dellIliade

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di Felice Vinci

Omero nel baltico

di Felice Vinci

Felice Vinci

Felice Vinci ingegnere nucleare con la passione di Omero e della mitologia greca. Ha iniziato la sua ricerca sulla reale localizzazione dellIliade e dellOdissea nel 1992. Negli anni riuscito a trovare numerose coincidenze e tracce di un passato nel nord Europa e ha racchiuso le sue scoperte nel libro Omero nel baltico che stato aggiornato pi volte e tradotto di molte lingue. Un documentario stato trasmesso da Voyager nel 2008 girato in Finlandia e in Norvegia.

omero nel Baltico Palombi Editori, 2008 leggi scheda completa >>

reale scenario dellIliade e dellOdissea identificabile non nel mar Mediterraneo, dove d adito ad innumerevoli incongruenze (un clima sistematicamente freddo e perturbato, battaglie che proseguono durante la notte, eroi biondi intabarrati in pesanti mantelli di lana, fiumi che invertono il loro corso, il Peloponneso pianeggiante, isole e popoli introvabili...), ma nellEuropa settentrionale. le saghe che hanno dato origine ai due poemi provengono dal baltico e dalla Scandinavia, dove nel II millennio a.C. fioriva una splendida et del bronzo e dove sono tuttora identificabili molti luoghi omerici, fra cui Troia e Itaca; le portarono in grecia, in seguito al tracollo dellOptimum climatico, i grandi navigatori che nel XVI secolo a.C. fondarono la civilt micenea: essi ricostruirono nel Mediterraneo il loro mondo originario, in cui si erano svolte la guerra di Troia e le altre vicende della mitologia greca, e perpetuarono di generazione in generazione, trasmettendolo poi alle epoche successive, il ricordo dei tempi eroici e delle gesta compiute dai loro antenati nella patria perduta. gi gli studiosi dellantichit avevano notato che la geografia omerica presentava enormi incongruenze rispetto alla realt del mondo grecomediterraneo. Ma la geografia omerica stata motivo di perplessit anche in tempi molto pi recenti, allorch la decifrazione della scrittura micenea, la cosiddetta lineare b, graffita sulle tavolette provenienti da Cnosso, Pilo e a Micene, ha permesso di confrontare il mondo di cui esse erano espressione con la realt descritta nei due poemi. Ne emersa, come rileva il prof. Moses Finley, la completa mancanza di contatto tra la geografia micenea come ora la conosciamo dalle tavolette e dallarRuna Bianca

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cheologia, da una portavano con parte, ed i racconti loro la lingua greomerici dallaltra. ca (Russell). A questo fanno A sua volta il riscontro le evidenprof. klavs Ranze archeologiche a dsborg mette in favore della possirilievo che certi bilit che la civilt reperti dellarmicenea abbia avucheologia scanto unorigine nordinava, ed in pardica: al riguardo, ticolare le figure particolare Della FiGura Di un cocchio su una il prof. Martin P. incise sulle lastre Delle lastre presenti nel tumulo Di kiVik Nilsson enumera del tumulo di kivari significativi indizi, quali la presenvik, nella Svezia meridionale, presenza, nelle pi antiche tombe micenee, di tano rimarchevoli affinit con i modelli grandi quantit di ambra baltica (che dellarte egea, al punto da indurre qualinvece scarseggia sia nelle sepolture pi che studioso del passato a ipotizzare che recenti, sia in quelle minoiche a Creta), quel monumento fosse opera dei Fenilimpronta prettamente nordica della ci. Ed un altro significativo indizio della loro architettura (il megaron miceneo presenza degli Achei nel nord dellEuro identico alla sala degli antichi re scanpa, attorno allinizio del II millennio a.C., dinavi), limpressionante somiglianza costituito da un graffito di tipo micedi alcune lastre di pietra provenienti da tumulo Di kiVik nella sVezia meriDionale una tomba di Dendra con i menhir conosciuti dallet del bronzo dellEuropa centrale, i crani di tipo nordico trovati nella necropoli di kalkani e cos via. Daltronde, archeologi come geoffrey bibby e filosofi come bertrand Russell considerano probabile il fatto che la civilt micenea abbia tratto origine dai biondi invasori nordici che Runa Bianca GiuGno 2011 | n.0

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i due poemi, hanno fatto emergere un quadro complesso, in cui coesistono le divergenze, non soltanto geografiche, tra il mondo miceneo e quello omerico, le corrispondenze di questultimo con lEuropa barbarica dellet del bronzo (sottolineate con forza dal Prof. Stuart Piggott, grande accademico ed archeologo inglese) ed una serie di indizi sullorigine nordica dei Micenei, a cui fanno riscontro le singolari analogie tra reperti nordici e mediterranei della stessa epoca. A questo punto, un modo per far quadrare i conti potrebbe essere quello di introdurre un ulteriore tassello: la verifica delleventuale coincidenza della geografia omerica, cos problematica rispetto al contesto mediterraneo, con quel mondo nordico da cui potrebbero essere discesi i Micenei allorch si stabilirono in grecia. Si tratta di una prospettiva che se da un lato una conseguenza logica del quadro sopra delineato, dallaltro potrebbe consentire a tutti i pezzi sparsi del puzzle di trovare una collocazione logica in una visione dinsieme finalmente chiara e coerente. Un primo indizio in favore di tale ipotesi si riscontra nella meteorologia dei due poemi: nel mondo cantato il monDo Di omero e Della mitoloGia Greca lunGo il baltico da Omero effettivamente si allinizio Del ii millennio a.c., ricostruito attraVerso le inavvertono le asprezze tipiche Dicazioni GeoGraFiche Fornite DalliliaDe e DalloDissea GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

neo ritrovato nel complesso megalitico di Stonehenge, nellInghilterra meridionale, insieme con altre tracce, riscontrate dagli archeologi sempre nella stessa area (cultura del wessex), di epoca probabilmente precedente allinizio della civilt micenea in grecia. Insomma, gli studi portati avanti sulla civilt micenea e sulle sue origini, quali emergono dallarcheologia e dalla decifrazione dei testi riportati sulle tavolette, lungi dal chiarire i suoi rapporti con

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dei climi nordici. Sui combattenti nelalte latitudini nei giorni attorno al solla pianura di Troia cala spesso una fitta stizio estivo a far s che le truppe fresche nebbia ed il mare di Ulisse non quello guidate da Patroclo, entrate in battaglia splendente delle isole greche, ma appapoco prima del calare di una notte fure spesso livido e brumoso; dovunnesta, continuassero a combattere fino que si riscontra un clima tuttaltro che al giorno successivo, senza un attimo di mediterraneo, con nebbia, vento, fredtregua. Questa chiave di lettura consendo, pioggia, neve questultima anche tirebbe di ricostruire tutto lo svolgimenin pianura e perfino sul mare mentre il to della battaglia in modo perfettamensole, e soprattutto il caldo, sono pressote logico e coerente, senza le perplessit ch assenti. In quello che, secondo la trae le forzature delle attuali interpretaziodizione, dovrebbe essere un torrido basni. sopiano dellAnatolia, il tempo quasi Ed un ulteriore indizio della possibisempre perturbato, al punto che i comle collocazione nordica della geografia battenti, ricoperti di bronzo, arrivano omerica, che costituisce anche la chiave addirittura a invocare il sereno durante per entrare nel mondo dei due poemi, la battaglia. Daltronde, a tale contesto ce lo fornisce lo scrittore greco Plutarco, perfettamente adeguato labbigliamenil quale in una sua opera, il De facie quae to dei personaggi omerici, tunica e folin orbe lunae apparet, fa unaffermazioto mantello, che non lasciano mai, nepne sorprendente: lisola Ogigia, dove la pure durante i banchetti: esso trova un dea Calipso trattenne a lungo Ulisse pripreciso riscontro nei resti di il monte hoGoyGGj in unisola Delle Faroer (lisola oGiGia) abiti ritrovati nelle tombe danesi dellet del bronzo. Inoltre, in tale prospettiva si spiega anche la macroscopica anomalia della grande battaglia che occupa i libri centrali dellIliade, con due mezzogiorni e una notte interposta, durante la quale i combattimenti non sinterrompono per il buio, cosa incomprensibile nel mondo mediterraneo: potrebbe invece essere stato il chiarore notturno tipico delle Runa Bianca GiuGno 2011 | n.0

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ma di consentirgli il ritorno ad Itaca, era situata nellAtlantico del nord, a cinque giorni di navigazione dalla britannia. Partendo da questa indicazione e seguendo la rotta verso est, indicata nel V libro dellOdissea, percorsa da Ulisse dopo la sua partenza dallisola (identificabile con una delle Frer, tra le quali si riscontra un nome curiosamente grecheggiante: Mykines), si riesce subito a localizzare la terra dei Feaci, la Scheria, sulla costa meridionale della Norvegia, in unarea in cui abbondano i reperti dellet del bronzo. Non solo: da un lato Ulisse nel suo approdo aiutato dallinversione della corrente del fiume, evidentemente dovuta allalta marea fenomeno comune nei mari nordici, ma pressoch sconosciuto nel Mediterraneo dallaltro nellantico nordico skerja significava scoglio. Successivamente, partendo da qui, possibile localizzaun antico tumulo Vicino al VillaGGio toija

re una piccola isola danese, chiamata ly, la quale combacia perfettamente con lItaca omerica, sia per la topografia che per la posizione geografica rispetto alle isole vicine (tra le quali langeland, lisola lunga, corrisponde alla misteriosa Dulichio omerica, introvabile nel Mediterraneo). Invece lItaca del Mar Ionio non ha nulla a che vedere, n per la posizione geografica n per la topografia, con la patria di Ulisse, descritta da Omero in ogni dettaglio. A questo punto, in unarea ben delimitata nel sud della Finlandia si ritrovano numerosissimi toponimi che ricordano i nomi degli alleati dei troiani (Askainen, Reso, karjaa e tanti altri) ed un villaggio, Toija, il cui territorio coincide esattamente con la descrizione omerica di Troia (mentre il sito anatolico trovato da Schliemann allimbocco dei Dardanelli, corrispondente alla Troia greco-romana, d adito a molte riserve, di cui era al corrente anche lantico geografo greco Strabone). Addirittura, verso il mare si trova il sito di Aijala, corrispondente alla spiaggia, aigialos in greco, dove gli Achei sbarcarono e costruirono il loro campo fortificato, mentre verso linterno i toponimi Tanttala e Sipil ricordano nomi ben noti della mitologia greca. Ci coincide col fatto che, secondo Omero, Enea dopo la guerra di Troia non part per lItalia (come avrebbe poi affermato Virgilio con la tendenziosa ricostruzioRuna Bianca

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ne dellEneide, mirante a ricondurre localizzabili anche le avventure di Ulislorigine della famiglia dellimperatore se, le quali trovano precisi riscontri lunAugusto alla linea dinastica delleroe go le coste e le isole del Mar di Norvegia, troiano), ma fu il successore del vecchio attraversato da un ramo della Corrente re Priamo: insomma dopo lincendio e il del golfo, il fiume Oceano della mitosaccheggio da parte degli Achei la citt logia. fu ricostruita, come daltronde di norma Si delinea in tal modo una prospettiva accade in questi casi. E forse dal nome di del tutto nuova riguardo sia allambienEnea, che secondo Omero fu il capostitazione degli avvenimenti narrati nei pite di una lunga dinastia, deriva quello poemi omerici, sia allorigine della stesdi Aeningia, attestato da Plinio, con cui sa civilt greca: le saghe che hanno dato i Romani conoscevano la Finlandia meorigine allIliade e allOdissea provengoridionale. no dal nord dellEuropa; le portarono a Nel contempo, la scansione del Catasud i biondi navigatori che nel XVI secolo logo delle navi dellIliade trova una sea.C., in seguito al tracollo delloptimum rie di straordinari riscontri lungo le coste climatico, migrarono in grecia (predel baltico, a partire dalla Svezia, dove sumibilmente scendendo per i grandi nel II millennio a.C., in un contesto clifiumi russi, quali il Dniepr, come avrebmatico molto pi favorevole di quello atbero fatto millenni dopo i Vichinghi, la tuale, fioriva let del bronzo. E cos poscui civilt ha molti punti di contatto con sibile ricostruire integralmente il mondo quella descritta da Omero) e fondarono descritto da Omero (Tebe, Atene, Tirinto, la civilt micenea. Essi poi ricostruirono Aulide, lemno, Samotracia, Chio, lEunel Mediterraneo il loro mondo originabea, Creta, Naxos...) cio quello dellet rio, in cui si erano svolte le vicende racdel bronzo nordica, che in effetti il Fiume Finnico corrispettiVo Dellomerico scamanDro nel secondo millennio A.C. ebbe una grande fioritura eliminando tutte le incongruenze della tradizionale ambientazione mediterranea, quali il Peloponneso pianeggiante (che in realt corrisponde alla grande isola danese di Sjaelland) o la prosecuzione notturna della pi lunga battaglia dellIliade, spiegabile soltanto con la notte chiara delle alte latitudini attorno al solstizio estivo. Inoltre, in tale contesto settentrionale sono Runa Bianca GiuGno 2011 | n.0

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contate dalla mitologia greca. poli indoeuropei a spostarsi dalle loro Questultima dunque rappresenta il risedi originarie. Non a caso, le loro migracordo, trasmesso attraverso i secoli dagli zioni ebbero tutte luogo in un periodo aedi alle civilt successive, delle vicende compreso tra il XVIII ed il XVI secolo a.C., che a suo tempo si erano svolte nella allorch i Micenei scesero in grecia, gli perduta patria iperborea (a cui in effetArii in India, gli Hittiti in Anatolia, i Cassiti i greci classici continuavano a sentirsi ti in in Mesopotamia, gli Hyksos (che selegati, come ci attestano vari Autori). Ci condo recenti studi sarebbero indoeualtres consente di spiegare il fatto, notaropei) in Egitto, i Tocari in Turkestan ecc. to dagli studiosi, che il mondo omerico Daltronde, gi alla fine dellOttocento il appare pi primitivo di quello miceneo colto bramino indiano b.g. Tilak aveva (mentre sotto ipotizzato lomolti aspetti rigine artica risulta simile a degli antichi quello vichinArii cugini go, a dispetto degli Achei dellabisso temomerici nonporale tra quech parlanti ste due civilt): una lingua evidentemente molto affine, i contatti che i simile allatmigratori achei, tuale lituano navigatori e basandocommercianti, si sullantico dopo la discesa calendario dal nord intravedico, che presero con le prevedeva raffinate civilt un periodo di mediterranee sole continuo ne favorirono una ed uno di notte cariDDi in una mappa meDieVale Del norD europa rapida evoluzione. perenne, interla localizzazione baltico-scandinava vallato da albe rotanti: sono le danze del primitivo mondo acheo trova conferdellalba della mitologia indiana, a cui ma nel tracollo delloptimum climatico anche Omero accenna a proposito delliin tale area, avvenuto verso linizio del sola di Circe: qui in effetti avvengono II millennio a.C., dopo un lunghissimo anche altri fenomeni che sembrano alluperiodo di clima nettamente pi mite di dere ad una collocazione estremamente quello attuale, che si era protratto allinsettentrionale, al di sopra del circolo pocirca dal 5500 al 2000 A.C.: ecco dunque lare artico. la probabile ragione che spinse i vari poCi daltronde si pu inquadrare nelGiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

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la nuova situazione introdotta nella cui Omero illustra le decorazioni astrocronologia tradizionale dalla datazione nomiche fatte dal dio fabbro Efesto sulcol radiocarbonio corretta con la denlo strato in bronzo posto al centro dello drocronologia (la calibrazione con gli scudo di Achille: Vi fece la terra, il cielo anelli annuali degli alberi). Al riguardo, e il mare,/ linfaticabile sole e la luna pieil prof. Colin Renfrew afferma che si na,/ e tutti quanti i segni che incoronano verifica tutta una il cielo,/ le Pleiadi, serie di rovesciale Iadi, la forza dOmenti allarmanrione/ e lOrsa.... I ti nelle relazioni reperti di Nebra incronologiche. le somma mostrano tombe megalitilo stretto rapporto, che dellEuropa per cos dire trianoccidentale digolare, che, attraventano ora pi verso larcheologia, antiche delle pirasi pu stabilire tra midi o delle tomil mondo nordico be circolari di Credella prima et del ta, ritenute loro bronzo, quello miantecedenti; () ceneo (le spade) e in Inghilterra, la quello omerico (lo struttura definitiscudo). va di Stonehenge, Ci daltronde che si riteneva fosperfettamente in lise stata ispirata da nea con quanto afmaestranze micenee, ferma il prof. Piggott nel elmo Danese Dellet Del bronzo fu completata molto suo Europa Antica: la prima dellinizio della civilt micenea. nobilt degli esametri [di Omero] non Infine, una straordinaria, e recentissidovrebbe trarci in inganno inducendoma, conferma archeologica alla presenci a pensare che lIliade e lOdissea siano te teoria ci viene dal cosiddetto disco qualcosa di diverso dai poemi di unEudi Nebra (un villaggio situato 50 km ad ropa in gran parte barbarica dellEt del ovest di lipsia, nella germania orientale) bronzo o della prima Et del Ferro. Non e delle spade, di tipo miceneo, ritrovate c sangue minoico o asiatico nelle vene nello stesso sito. Il disco di Nebra un delle muse greche... esse si collocano manufatto in bronzo datato al 1600 a.C., lontano dal mondo cretese-miceneo e circolare (diametro 32 cm) con riportati a contatto con gli elementi europei di sole, luna e stelle (tra cui si distinguono cultura e di lingua greche, rilevava Rhys le sette Pleiadi). Esso il perfetto penCarpenter; alle spalle della grecia micedant dei versi del XVIII libro dellIliade in nea... si stende lEuropa. Runa Bianca GiuGno 2011 | n.0

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La Toscana dei misteri


Enrico baccarini

in LiBreriA

gli enigmi e i misteri pi affascinanti della toscana


Un tuffo nel passato, una ricerca tra le pagine del tempo attraverso le millenarie leggende che la regione nasconde, alla scoperta di un territorio che deve ancora svelare molte delle sue arcane conoscenze

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Costantino Cattoi
Tra UFO e antiche civilt
di Enrico baccarini

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Costantino Cattoi, tra UFO e antiche civilt

di Enrico baccarini

enrico baccarini

giornalista, pubblicista e scrittore, ha compiuto studi universitari di indirizzo psicologico e antropologico. E stato membro fondatore del Comitato Interdisciplinare per le Ricerce Protostoriche e Tradizionali (CIRPET) e co-fondatore della rivista associata Archeomisteri, I Quaderni di Atlantide. Dal 1989 al 2009 stato membro del Centro Ufologico Nazionale (CUN) con incarichi direttivi. Ha collaborato con Notiziaio UFO per lEditoriale Olimpia di Firenze, con Ufo Notiziario per la Acacia Edizioni, Archeomisteri, gli speciali dei misteri, HERA e i Misteri di HERA, SECRETA, nonch in diverse altre testate di settore.

La toscana dei misteri zona, 2010 leggi scheda completa >>

misteri delle Vie Cave non sono gli unici che sembrano segnare i luoghi della Toscana. Una sottile linea ha, negli ultimi cento anni, delineato uno scenario diverso quanto enigmatico entro cui poter riscoprire questa terra e le sue radici. Tra coloro che maggiormente cercarono risposte allintricato puzzle toscano troviamo il Colonnello Costantino Cattoi, famoso aviatore ed eroe pluridecorato dellaviazione italiana nel secondo conflitto bellico mondiale. Nel 1930 viene assegnato al comando e allaeroporto militare baccarini di grosseto, ben presto per un incontro segner la sua vita e il suo destino di uomo e studioso. Nel grossetano leroe dellaviazione conoscer Maria Domenica Mataloni, una giovane ragazza di cui si innamorer e che, successivamente, gli doner due figlie giovanna Atlantina (!) nel 1932 e Maria Pia nel 1938. la giovane moglie non fu una donna qualunque, una grande sensibilit era il dono che fin da piccola laveva contraddistinta, un sesto senso che ben presto Cattoi inizi a conoscere e ad apprezzare. Comprendendo le straordinarie facolt della moglie il giovane asso dellaviazione lascer la carriera militare per fondare assieme a Maria la Societ Radiogeotenica di grosseto per le ricerche idriche, minerarie e archeologiche nel sottosuolo. Cattoi non era un semplice aviatore, nel corso delle sue trasvolate aveva avuto modo, pi volte, di identificare in vari siti italiani strane costruzioni abbandonate o sepolte dalla boscaglia, questa sua qualit ed acume erano diventate tanto note che il vate e amico gabriele dAnnunzio lo aveva ribattezzato, nel 39, con lappellativo Costantin dallala occhiuta mentre il mondo dellarcheologia misteriosa lo conoscer come il Cercatore di Runa Bianca

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giganti. Oltre a diversi rilevamenti effettuati lungo le Alpi Apuane, Cattoi aveva fatto convergere buona parte delle proprie risorse, e future spedizioni, sul versante dellArgentario e dellAnsedonia e pose la propria base abitativa ad Orbetello. Qui, nascosto dal tempo, si trova un mundus subterraneus che grazie alle doti della moglie Maria sembrer lentamente disvelarsi e riemergere ai suoi occhi. Continuando le proprie ricercarta Della presunta tirreniDe realizzata Dallorientaliche nel campo dellarcheologica sta teDesco heinrich-julius Von klaproth (1783-1835) e nello studio della storia delle origini dei popoli italici, Cattoi locosta maremmana, fotografa quella che calizza lantica citt diventer nota come la Sfinge di Cosa, antiche terre emerse di Cosa presso la sullArgentario, e identificher numero-

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il colonnello cattoi con pierluiGi iGhina se sculture rupestri nellAnsedonia. A ulteriore conferma delle sue ipotesi Cattoi riesce a localizzare nel Mar Tirreno alcune citta sommerse, che sarebbero da annoverare tra le propaggini di quellantico continente che avrebbe dato successivamente vita alla civilt megalitica che il Colonnello chiam la civilita degli eredi di Atlantide. Nella sua ipotesi si tratt di un popolo che dallIrlanda a Stonehenge, dalla Spagna sino allEgitto ha lasciato ai posteri innumerevoli tracce sopravvissute fino ai giorni nostri. la nostra Italia, in particolar modo Toscana, liguria e lazio sarebbero stati tra i luoghi ove quellantichissima cultura si sarebbe maggiormente manifestata. Cattoi nelle sue ricerche ricevette lindispensabile aiuto di due importanti GiuGno 2011 | n.0

studiosi del periodo, il Dr. F. Martinelli, un collega di penna che lo consigli e coadiuv nelle sue ricerche tra il 55 e il 60 e il ricercatore americano george Hunt willamson (che era in realt il Principe Dobrenovich), trasferitosi in Per per studiare affondo la misteriosa citt di Tiuhanaco, e non solo Il periodo che sottende il decennio tra i 50 e i primordi degli anni60, rappresenta per il Cattoi lapice delle sue aspirazioni di uomo e studioso. Oltre ai citati Martinelli e wiliamson, questultimo giunto in Italia per confermare gli studi di Cattoi e produrre interessantissime correlazioni, il Colonnello intratterr scambi con i massimi studiosi del periodo. Come non ricordare le sue conversazioni con lo studioso Daniel Ruzo, grande esoterista, conoscitore dei misteri sud-americani, esploratore peruviano e scopritore dei misteriosi volti nella pietra di Marchahuasi. williamson stesso paragoner le sculture rupestri dellAnsedonia a quelle scoperte da Daniel Ruzo in Sud America, creando un incredibile collegamento tra due civilt tanto distanti quanto affini. Pur non essendo stato a Carrara e sulle Apuane, williamson indicher anche a Cattoi e Martinelli una interessante etimologia per la catena delle Apuane che viene fatta derivare dal termine Apu-an. Attraverso i testi di wilhem wanscher questa catena viene letta come Il Sole alato ritorna, ad indicare un possibile antico collegamento con divinit celesti, o extraterrestri come le definiva Cattoi, apportatrici di conoscenza e saRuna Bianca

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pienza. Ai tempi odierni, come in quelli del Colonnello Cattoi, sono numerosi gli studiosi del settore definito Archeologia misteriosa, o proibita a sostenere una singolare ipotesi che vede nella penisola italica la sede, o un centro importante, di una civilt che diede origine a sculture rupestri di dimensioni gigantesche nonch di una remotissima civilt oggi totalmente scomparsa e dimenticata. Ma chi erano, da dove venivano e che cosa hanno fatto esattamente quelle antichissime popolazioni? lipotesi cardine su cui poggia il lavoro di Costantino Cattoi quella che, sempre negli anni 30, era stata propria di un altro studioso solitario e indipendente, il medico Evelino leonardi. Tale ipotesi riassunta nella teoria di un Atlantide Tirrenica di cui avrebbero fatto parte, tra laltro, il monte Circeo, gaeta, le Isole Pontine, ma che si sarebbe estesa fino alla Toscana Settentrionale ipotesi poi ripresa, per lo meno in parte, alla fine degli anni Sessanta da Pier Paolo Cavallin nel suo saggio LAtlantide fu la Tirrenide. Queste terre sarebbero quindi state propaggini, emanazioni o colonie del mitico continente descritto da Platone. Tra i suoi principali sostenitori vi fu, nel primo 800, anche un serissimo studioso tedesco, Einrich julius von klaproth, tra i padri dellorientalismo e dellindoeuropeistica moderne. lo stesso giorgio Almirante, nella rivista la Difesa della Razza, nel quadro di unampia inchiesta su lUomo Sardo e sulla Sardegna intervistava il prof. luigi Castaldi, antropologo che affermava La Tirrenide, se esistette, dovette scomparire nei gorghi Runa Bianca

durante il miocene o forse dur anche nel pliocene fino allet quaternaria. Luomo sardo, che secondo alcuni come Arturo Issel sarebbe comparso nellet terziaria, deve essere in realt apparso ancora pi tardi. Il progenitore nostro pi antico, lHomo heidelberghensis, visse nel paleolitico pleistocene, cio 550 o 600 mila anni fa. La Tirrenide, allora, era gi sommersa. Ipotesi sconcertanti ma quantomeno suggestive.

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una mappa moDerna Della tirreniDe

tirrenide o Atlantide?
Il tutto sembra ulteriormente collegarsi, attraverso studi oggi condotti sui Nuraghi e sul popolo degli Shardana, con il mito della nascita della Sardegna. Secondo la pi antica delle leggende millenni fa, agli albori della vita sul nostro pianeta, sarebbe esistito un continente chiamato TIRRENIDE. Improvvisamente, per motivi inspiegabili, lira GiuGno 2011 | n.0

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un articolo De la nazione DellaGosto Dell58 in cui GeorGe h. Williamson perlustra larGentario nei luoGhi stuDiati Dal colonnello cattoi divina si sarebbe scagliata su di essa. Il suolo cominci ad agitarsi, scosso da terribili sussulti; il mare fu sconvolto da una furia terribile. le onde sarebbero state talmente alte quasi da toccare il cielo. Sfortunatamente questo diluvio di inumana potenza si abbatt sulla Tirrenide in modo rovinoso, scuotendo le coste e invadendo le fertili pianure. la leggenda narra che le onde, come se questo non bastasse, si alzarono tanto da arrivare a coprire le ridenti colline, ed ancora di pi fino a coprire le pi alte vette. la Tirrenide stava per inabissarsi del tutto GiuGno 2011 | n.0

finch la divinit, improvvisamente, plac la propria collera. Oh terra infelice! A quale sterminio ha portato la mia collera! avrebbe esclamato il dio pentito. laddove una piccola parte di terra emersa sopravviveva ancora, vi pose sopra un piede e riusc a trattenerla prima che il mare la inghiottisse completamente. Fu cos che della grande Tirrenide sarebbe rimasta quellimpronta solitaria in mezzo alla grande distesa dacqua. Dapprima prese il nome di ICHNUSA, che significa appunto orma di piede e in seguito SARDEgNA, da SARDUS, eroe brbero, venuto dallAfrica. Il mito platonico potrebbe quindi avere una possibile origine nelle nostre terre, o quantomeno, secondo le ipotesi oggi predominanti la stessa Toscana avrebbe potuto ospitare colonie di quel mitico continente descritto da Platone e successivamente distrutte come descritto nei suoi Timeo e Crizia. Comunque la si voglia vedere tanto le leggende quanto i riscontri e ritrovamenti archeologici potrebbero testimoniarci tale possibilit, non parlando delle misteriose mura megalitiche che ancora oggi sono visibili in buona parte dellalto lazio. Runa Bianca

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I misteri di Saliceto

Tesori nascosti, gallerie misteriose, camere segrete, simboli esoterici da decifrare...


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di luigi bavagnoli e Margherita guccione

I misteri di Saliceto

di luigi bavagnoli e Margherita guccione

Luigi BavagnoLi

Speleologo ed esploratore, presidente dellassociazione speleo-archeologica TE.S.E.S. (www.teses.net), da lui fondata nel 1996. E stato co-fondatore e consigliere della Federazione Nazionale Cavit Artificiali fino al 2008. Appassionato di storia, archeologia, geologia, folklore ed esoterismo tiene anche numerose conferenze sulle ricerche, e le scoperte effettuate.

grande appassionata di archeologia e materie storico-artistiche, con studi beni Culturali. Nel 2010 entra a far parte dellassociazione T.E.S.E.S. come responsabile delle ricerche storiche e culturali e come esploratrice. grazie allesperienza di esplorazione promuove la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico ed archeologico italiano.

M a r g h e r i ta guccione

olte sono le storie di tesori nascosti, di gallerie misteriose, di camere segrete, di simboli esoterici da decifrare. Si tratta di elementi ricorrenti in molte leggende e, per certi versi, diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale. Eppure esiste un paese reale in grado di amalgamare tutte queste situazioni. E Saliceto, in provincia di Cuneo. Sorto sul colle detto anticamente della Margherita e diviso in due borghi, borgovero e borgoforte, lasci poi la scena al borgonuovo edificato a fondovalle e fortificato con mura e torri gi nel XV secolo. I primi due insediamenti furono probabilmente distrutti dai saraceni, e proprio da questa epoca si eredita la prima leggenda che affrontiamo. Nel XI secolo mor Abdul Amin, principe saraceno che si era insediato sulle colline fuori Saliceto creando il suo alcazar (1) ed arricchendosi grazie alle scorrerie perpetrate ai danni dai villaggi e delle abbazie limitrofe. Egli decise di far seppellire con se tutte le sue ricchezze e, per questa ragione, convoc i migliori

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Fase Dellesplorazione Del pozzo Del castello GiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

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I misteri di Saliceto

di luigi bavagnoli e Margherita guccione

orafi di Piemonte e liguria. Fece realizzare, con una parte delloro a sua disposizione, la sua statua in oro pieno a grandezza naturale. Secondo altri, dal momento che giunse in Italia via mare, decise di far creare un vascello, in oro massiccio, in ricordo del viaggio che gli port fortuna. In parallelo un gran numero di schiavi avrebbe scavato nel ventre di una collina una camera sotterranea, allinterno della quale furono poi portati gli scrigni contenenti il suo tesoro. la nicchia sotto il liVello Dellacqua nel pozzo Del castello Al fine di mantenere segreta zione possibile, in un luogo poco frelubicazione del suo sepolcro, fuquentato e lontano da occhi indiscreti, rono uccisi tutti gli schiavi che avevano per mantenere la segretezza sulla sua partecipato alla sua realizzazione. I loro posizione. Deviare un corso dacqua pocorpi sarebbero poi stati gettati in una teva non passare cos inosservato. fossa comune poco distante. Negli anni molti abitanti della zona I cavalieri a lui pi fedeli trasportarohanno cercato qualche traccia di questa no la sua salma allinterno della sua tomtomba, ritrovando per un numero noba, fecero franare laccesso e piantarono tevole di strane gallerie, ipotizzando che delle querce per cancellare le tracce dei potessero essere state realizzate per delavori e rendere il luogo irriconoscibile. pistare eventuali ricercatori e sperando Alcuni ricercatori ipotizzano che il seche una di queste potesse condurre al polcro non venne scavato nella collina, sepolcro nascosto. Molti tratti di queste ma sotto al letto del bormida, fatto decavit artificiali sono ancora percorribili viare appositamente per loccasione e e spesso rinforzate da rivestimenti mupoi ricondotto al suo percorso naturale. rari a secco realizzati con materiale lapiAllo stato attuale delle indagini, in atdeo. tesa di ritrovare fonti di prima mano con Sono ricorrenti due elementi, comuun grado di attendibilit pi elevato delni nella maggior parte di queste opere le attuali, non possiamo far altro che riipogee: lampiezza della loro sezione, portare la leggenda, cos come giunta che consente il comodo passaggio di fino a noi. una persona adulta, e la presenza, pi o Ci permettano i lettori una sola conmeno abbondante, di acqua al loro insiderazione: leventuale scavo doveva terno. essere realizzato con la massima discreRuna Bianca GiuGno 2011 | n.0

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lipotesi pi accreditata che si tratti di opere idrauliche poich alcune di queste gallerie intercettano sorgenti dacqua direttamente da alcuni grottini naturali. Una di queste, in particolare, presenta recenti piscine limarie (2) a conferma del suo impiego come opera di captazione, di presa e di trasporto delle acque. Nel XII secolo la localit mut nome: il colle della Margherita divenne il colle della Rosa, lasciando supporre a molti storici una marcata influenza templare (3), considerando anche la potente ed enigmatica figura dei marchesi Del Carretto. una Delle numerose Gallerie Delle colline altra lunGa Galleria misteriosa

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Fu il cardinale Carlo Domenico Del Carretto a volere ledificazione della splendida chiesa rinascimentale, intitolata a San lorenzo, che possiamo considerare, con parole dello storico guido Araldo, un libro di pietra ancora da leggere. la sua facciata, ma anche il suo interno, presenta una gran quantit di simbologie esoteriche ed alchemiche, rappresentanti figure che non dovrebbero trovarsi su di una chiesa cristiana. Questi bassorilievi raffigurano anche sirene dai seni scoperti e dalle doppie code, salamandre, laraba fenice, il pellicano che nutre i piccoli con il proprio sangue. Va ricordato che Carlo Domenico era molto amico di Papa giulio II e del re di Francia luigi XII, che molto probabilmente conobbe leonardo da Vinci e

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presunto baFometto sulla chiesa Di san lorenzo che fu fratello maggiore di Fabrizio, gran maestro dei Cavalieri di Rodi. E infatti sulla sua facciata, in cima alla lesena di destra, che troviamo un possibile bafometto (4) ed un possibile percorso alchemico, dove lacqua rappresentata da anfore e dalla rana alata, il fuoco dalle salamandre e dalle torce accese, la terra dalle tartarughe e dai melograni e laria da uccelli e grifoni. Compare anche un possibile Ermete Trismegisto, un athanor (5), vari simboli contrapposti dal tipico dualismo templare, e cos via. Venne fatta costruire proprio sulle fondamenta dellantica pieve di Santa Maria, la quale, stando a recenti scavi, risulta disassata di circa 60 rispetto alla navata attuale. le pietre di questa chiesa rappresenGiuGno 2011 | n.0

ermete trismeGisto

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ad altri. Il dipinto mostra la Vergine durante lAnnunciazione, ma la curiosit un teschio presente nella parte inferiore della tela. Questo teschio ad un primo esame sembra non essere umano, la mascella allungata, cos come i denti e la cavit nasale pi ampia della norma. Ricorda un primate, forse un australopiteco. Non solo, sulla tempia in vista pare esserci un grande foro o una concavit che pu dare spazio a numerose interpretazioni. Anche il castello di Saliceto, che conserva ancora pregevoli affreschi trecenteschi e alcuni motivi decorativi medievali mescolati a volte gotiche, nasconde un segreto. Tra le sue mura, nei sotterranei, sarebbe celata una camera segreta. In questa stanza, nel XVI secolo, si sarebbero ritrovati di nascosto alcuni nobili delle langhe per tramare contro la dominazione spagnola di Filippo II, organizzati dal conte di Millesimo, Ottaviano Del Carretto. Dai documenti rinvenuti negli archivi storici, tra cui gli atti del processo intentato a Milano contro il conte di Millesimo, si apprende della sua esistenza. Dalla ricostruzione dei dati sembrerebbe che questa camera potesse trovarsi sotto alla grande cisterna, ritenuta da tutti scomDettaGlio Del Dipinto Dellannunciazione: teschio Forato parsa in seguito alla ripavimenGiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

tano ancora oggi un enigma che va studiato e forse messo anche in correlazione con unaltra scultura: una pietra rinvenuta casualmente sullarchitrave di una casa del centro storico. Vi scolpito lo stemma dei marchesi Del Carretto sormontato da un curioso manico di forma triangolare e da due martelli ai lati. Per alcuni storici e ricercatori locali potrebbe trattarsi di una testimonianza dei Francs-Maons. la pietra stata rinvenuta durante alcuni restauri, in quanto inglobata nella muratura con il rilievo rivolto allinterno e quindi invisibile. Oggi stata voltata ed possibile ammirarla. Anche al suo interno la chiesa custodisce interessanti enigmi. Di recente stato riconsegnato un dipinto, rimasto per anni lontano dalla chiesa per motivi di restauro. Chi scrive ha avuto la fortuna di essere tra i primi ad osservarlo ed ha potuto notare elementi sfuggiti

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tazione della stanza un tempo adibita a stalla. Nel corso della nostra indagine preliminare abbiamo osservato il pozzo del castello, notando, allinterno della canna, una curiosa nicchia situata sotto al livello dellacqua. E stato quindi richiesto lintervento della Protezione Civile per svuotarlo, tramite pompe idrovore. Durante le operazioni abbiamo avuto modo di esaminare la pavimentazione della vecchia stalla. lallenamento a scrutare ogni dettaglio ci ha portato ad individuare un tombino di modeste dimensioni, in precedenza ignorato da tutti. Esso si rivelato essere proprio laccesso alla cisterna. Mentre una nuova idrovora era impegnata a svuotare questa nuova cavit, scendevamo nel pozzo, nel frattempo liberato dalle acque. la nicchia, purtroppo, non era un suggestivo passaggio segreto, che ipotizzavamo dotato di semplici ma efficaci sistemi per il deflusso ed il riempimento rapido ma, piuttosto, una semplice nicchia ricavata nellintercapedine tra il rivestimento in muratura e la roccia viva, cavata durante la perforazione verticale del terreno e realizzata per ragioni ancora ignote. la cisterna, invece, ha mostrato molti detriti al suo interno ma nessuna ulteriore apertura. Uno studio completo e sistematico potrebbe rivelare indizi confutabili con le fonti scritte.
note 1) Parola spagnola di origine araba che indica un luogo fortificato. 2) Serie di vasche di decantazione per far preci-

pitare le impurit dallacqua captata. 3) Per via del dualismo della rosa, luogo di preghiera e di rifugio, e della spina, avamposto fortificato che proteggeva la rosa. 4) lidolo pagano che si ritenne adorato dai Templari. Una figura con enormi baffi e zampe da caprone, coincidente con lunica descrizione giunta fino a noi dal gran cancelliere del re di Francia guglielmo da Nogaret nellarringa di accusa contro jacques de Molay. 5) Termine di origine araba che indica il forno. Spesso utilizzato in alchimia per intendere la digestione alchemica. la metafora con lo spirito umano, che si purifica e si migliora come il piombo che diventa oro. Bibliografia Araldo, g., Le colline dellarcano, Il mio libro, 2011 Araldo, g., I Templari, la loro presenza in Piemonte Liguria Nizzardo e quattro luoghi magici. Poi oltre il mito, Il mio libro, 2011 Fenoglio, A., A caccia di tesori, Piemonte in bancarella, Torino, 1978 luppi b. (pref. De Ubaldo Formentini), I Saraceni in Provenza, in Liguria e nelle Alpi occidentali, Collana storico-archeologica della liguria occidentale, Istituto Internazionale di Studi liguriMuseo bicknell, bordighera, 1973 Pregliasco, A., Saliceto, il nostro paese, frammenti di arte e storia. Omega Edizioni, Torino, 1999 Settia A., I Saraceni sulle Alpi: una storia da riscrivere, in Studi Storici, n.1, [s.l.] 1987 Relazione presentata al convegno: Nel millenario di S. Michele della Chiusa. Dal Piemonte allEuropa: esperienze monastiche nella societ medievale, svoltosi a Torino, 27-29 maggio 1985

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Tutte le foto: (C) Teses - Stefania Piccoli GiuGno 2011 | n.0

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Origine della geometria sacra


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di Marisa grande

Origine della geometria sacra

di Marisa grande

Marisa grande

Dopo la sua carriera di insegnante di Disegno e Storia dellArte, continua nel campo artistico con un linguaggio originale, la Synergetic-Art, che trova la sua piena espressione nel meta-realismo della sua pittura e della sua poesia. Con il Manifesto del Movimento culturale Synergetic-art 1990 (www.synergetic-art.com) ha avviato unattivit di studi e di ricerca pluri-disciplinare, condotta con approccio sistemico, per cogliere le interconnessioni esistenti tra le varie branche del sapere e promuovere una rinnovata visione della conoscenza. Collabora con associazioni culturali e case editrici e scrive articoli per riviste di cultura. Tra le sue pubblicazione ricordiamo: Lorizzonte culturale del megalitismo (besa, 2008) e... Dai simboli universali alla scrittura Besa, 2010 leggi scheda completa >>

olte sono le storie di tesori nascosti, di gallerie misteriose, di camere segrete, di simboli esoterici da decifrare. Si tratta di elementi ricorrenti in molte leggende e, per certi versi, diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale. lessere umano, cogliendo lessenza degli elementi della natura, ha cercato e cerca le strutture portanti di tutte le forme delluniverso e costruisce modelli, con implicite le leggi dellarmonia che presiedono allordine nel cosmo. Da millenni egli ha inteso, di conseguenza, riproporre in terra opere perfette basate su modelli composti da forme geometriche, le cui leggi matematiche derivano dalle dinamiche che regolano i cicli degli astri nel cosmo. Per questo le forme ideate dalluomo per porre in sintonia la terra con il cielo rientrano in una conoscenza antica, estratta dallastronomia empirica e applicata per mezzo della geometria sacra. la geometria sacra ispirata alle strutture profonde e regolari delle forme naturali semplici e complesse appartenenti al piano del visibile e alle dinamiche cicliche che le generano. la conoscenza di base della geometria naturale ebbe origine quando luomo scelse un centro privilegiato per governare con lo sguardo tutte le direzioni possibili di uno spazio semisferico e luminoso, allinterno del quale si manifestavano fenomeni di natura apparentemente caotica, ma che egli intuiva essere sicuramente interdipendenti e connessi in una macro-struttura cosmica. la geometria sacra, quindi, scatur molto precocemente dal rapporto delluomo con lambiente. Il suo relazionarsi con gli aspetti mutevoli della natura lo spinse a cercare un ordine allinRuna Bianca

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terno di elementi che pur non sembravano governati da regole comprensibili. la capacit di cogliere linsieme delle forme naturali di un paesaggio in cui egli era fenomenologicamente immerso, facolt propria del lobo celebrale destro, gli permetteva di relazionarsi facilmente con gli elementi che componevano il suo habitat e di usufruire delle sue risorse. Un carattere di tipo adesivo con la natura, dovuto alla sua appartenenza al mondo animale, gli permetteva di attivare le sue capacit sensoriali ed emotive per percepire le caratteristiche ambientali e reagire di conseguenza, ricorrendo in extremis al suo innato spirito di sopravvivenza. luomo, in quanto essere pensante, espresse ben presto anche le sue caratteristiche di razionalit, proprie dellordine intellettuale, coniugando alla percezione globale del lobo destro del cervello le facolt insite nel lobo sinistro. Preposte alle capacit raziocinanti, queste gli permettono di catalogare, di associare e di valutare tutto ci che riesce a percepire con i suoi sensi e di attribuire significati pi profondi e complessi rispetto al significato intrinseco, oggettivo, di ogni elemento del creRuna Bianca

ato. la sua anima intellettiva, vitalit precipua del suo essere razionale che lo fa distinguere dagli altri esseri di natura, facendo leva sulluniversalit della sua anima spirituale, coniuga le facolt di entrambi i lobi del cervello e gli permette di intuire, associare, catalogare, connettere, confrontare e valutare gli elementi oggetto della sua esperienza e della sua conoscenza, fino a permettergli di esprimere un giudizio critico e di ricrearli nelle condizioni che ritiene ottimali per meglio usufruire delle loro propriet e funzioni. la sua posizione eretta, indubbiamente, lo favor nello stabilire le relazioni spaziali con lambiente. Egli pot completare la sua visione ruotando su estensione allorizzonte. Foto Di ezio sarcinella

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Fuoco sacro. elaborazione Di marco sarcinella se stesso, per osservare una circonferenza di un limite apparente composto da un circuito di 360 gradi. Tale orizzonte-limite visivo, pur essendo percepito come una linea retta, delimitante lestensione visibile della terra e lestensione visibile del cielo, sviluppandosi per 360 gradi risultava essere composto da una linea chiusa, poich non presentava alcuna GiuGno 2011 | n.0

soluzione di continuit. luomo concep simbolicamente tale circonferenza massima come simile ad un serpente che si morde la coda. Da qui limmagine dellOuroboros, uno degli archetipi pi potenti e pi onnicomprensivi di significati, a volte anche contrastanti ed ambigui. Poich quella curva lontana e irraggiungibile si sviluppava ad equidistanza da un medesimo luogo centrale di osservazione, ogni suo punto poteva essere considerato tanto il suo inizio, quanto la sua la fine. Essendo luomo il tramite visivo di quella curva senza ordine gerarchico tra i suoi punti, tutte le curve chiuse sottomultipli di essa avevano il medesimo centro, dal quale dipendeva la regolarit delle circonferenze concentriche che si espandevano da quel punto centrale fino allorizzonte. Ogni area compresa in quel luogo privilegiato era ritenuta sacra, poich simulava lespansione del grembo di una madre feconda intorno a un ombelico centrale. Non essendoci ordine gerarchico tra ogni punto di una circonferenza, ma Runa Bianca

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solo tra il centro e la circonferenza, ogni cerchio umano, stretto intorno ad un punto centrale vitale - focolare, mensa, altare, coppella sacra - fu quindi concepito come composto da elementi paritetici, partecipanti ad unazione collettiva condivisa. le azioni svolte in quel cerchio risultavano tanto centripete, per la concentrazione delle energie convogliate al centro e rivolte al cielo, quanto centrifughe, poich discendenti dal cielo e irradiate sulla terra tramite il medesimo centro. lintento di vincolare energeticamente la terra con il cielo in punti precisi sembr, perci, essere la condizione necessaria per rendere tangibile un incontro con il cielo, impossibile da realizzare sulla linea irraggiungibile dellorizzonte. Poich un innato horror vacui attanaglia lessere umano di fronte al mistero che si coniuga con uno spazio esteso allinfinito e con un tempo dilatato fino alleternit, concepire sulla terra una serie di cerchi sacri misurabili, riflessi dei cerchi sacri irradiati intorno a precisi astri del cielo, gli permetteva di esorcizzare la paura provata di fronte ad uno spazio e ad un un tempo incommensurabilmente estesi. Runa Bianca

Tali condizioni di indeterminazione spazio-temporale sembravano essere pi facilmente comprensibili da facolt proprie di esseri divini e immortali, ossia da menti superiori, anzich da menti limitate di un essere terreno e mortale. Il luogo centrale di circonferenze espanse, composte da punti paritetici dipendenti dal centro, corrispondeva pertanto al punto tangibile di contatto delluomo con tali entit superiori, essendo anche quel punto, come quelli dellorizzonte sul quale essi sembravano ciclicamente atterrare, uno degli innumerevoli punti dello spazio infinito, che, se pur percepito dalluomo in forma di calotta semisferica, alla luce della sua ragione limitata, risultava comunque incommensurabile e illimitato. coppella. Foto Di ezio sarcinella

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Sono un essere divino rinchiuso in un involucro di carne


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di Anja zablocki

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di Anja zablocki

anja zablocki

Nasce in bosnia nel 1981, si trasferisce in Italia a nove anni per sfuggire alla guerra civile. Fin da piccola ha esperienze di contatto coi mondi sottili. Nel 1999 inizia un rapporto amichevole con entit provenienti da unaltra dimensione, con le quali condivide un percorso evolutivo. Da un paio danni frequenta il forum di Nexus (forum.nexusedizioni.it) di cui diviene moderatrice col nickname di Ressay. le sue esperienze son state oggetto di discussione in alcune trasmissioni televisive tra cui mistero Italia1.

ono un essere divino rinchiuso in un involucro di carne. ci che vedo quando mi guardo allo specchio. Per arrivare a questo semplicistico concetto ho navigato trentanni in un oceano di incognite. I termini contattato, ufologia, esoterismo, erano solo concetti astratti. Oggi, ci che condivido con un crescente pubblico di curiosi, un tempo apparteneva solamente al giardino segreto della mia anima. lesperienza di contatto con altri mondi iniziata precocemente, attorno ai cinque anni di et, ma solo durante ladolescenza si pienamente concretizzata, anche se a quei tempi non avevo realmente consapevolezza di quanto fosse importante per me ci che stavo vivendo. Era la mia normalit, ma capivo che era molto diversa dalla normalit degli altri. Ne parlo ora perch credo di avere raggiunto let in cui si tirano le prime somme sulla vita che si conduce, e lasciare dietro di me questi sassolini desperienza spero sia utile a qualcun altro, sia che soddisfino una semplice curiosit, sia che riescano a far sentire meno sole le persone che fanno o che stanno per fare il mio stesso percorso. Tengo a precisare che non voglio predicare da un pulpito, n spacciare come verit assolute ci che una piccola tessera personale di questo infinito puzzle chiamato universo. Sono convinta che nessuno conosca la verit assoluta, ma ognuno pu contribuire alla comprensione del mistero della vita. lentit che chiamo Rabey mi ha contattato per la prima volta nellestate del 1999. Prima ancora di apparire nella sua forma energetica (queste creature non hanno un corpo fisico come il nostro) ha passato alcune settimane popolando i miei sogni. Durante le visite, era accompagnato da altre tre entit che restavano sempre in disparte. Comunicavano con un insieme di imRuna Bianca

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con un corpo rosso e testa da falco. magini tridimensionali, fonemi apparNon sono sempre presenti nella mia tenenti ad unarcaica lingua, e sensaziovita. Arrivano per motivi precisi e alterni. Il contatto risultava intimo e invasivo nano periodi di visite assidue a lunghi siallo stesso tempo, perch io percepivo lenzi, sia per darmi il tempo di riposare, ci che volevano mostrarmi come se nasia perch pianificano le visite cercando scesse direttamente dalla mia mente, e di non interferire troppo con le mie decilo scambio avveniva a velocit pensiero. sioni, sia perch, per mostrarsi in questa In principio non si avvicinavano mai dimensione devono succhiare energia pi di tanto, perch il loro peso enerda ci che li circonda, quindi getico molto elevaDiseGno Dellentit rabey dallambiente e ovviamente to e linterazione tra le da me. nostre energie mi Durante le prime causava un senso visite ho rivissuto di malessere, con momenti di alcunausea e un senso ne vite precedendi pressione al petti, che sarebbe pi to. Come promescorretto chiamare so, dopo un paio di vite parallele, in visite hanno risolto quanto le nostre questo problema anime fanno diveragendo energeticase esperienze conmente sul mio dna, temporaneamenma la sensazione te. In tutte seguo di essere una forun percorso mistemica di fronte a un rico e ho contatti elefante, al loro cocon loro. Sono vite spetto, non mi ha in cui occupo corpi mai abbandonato. umani ma anche Sono davvero credi strane creature ature imponenti. sicuramente aplaspetto con cui partenenti ad altri si mostrano irripianeti. levante, perch la loro dicono che abbiamo la stessa loro qualit vibratoria molto pi eleorigine, ma che abbiamo scelto percorsi vata della nostra, e usano simbolismi diversi. la loro evoluzione li ha portati a archetipici per assumere una forma che unesistenza per noi inconcepibile; vivola nostra mente possa accettare. A volte no in una dimensione diversa dalla nosono umanoidi eterei come fantasmi, di stra, e parlano della casa Orione, anche colore blu elettrico e occhi a mandorla, a se un dato molto generico, e non so volte assumono una forma pi pesante Runa Bianca GiuGno 2011 | n.0

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in quale forma sia evidentemente connesso alla costellazione. Dicono che ci sono molte persone come me su queuomini uccello e la loro presenza in alcune culture umane. in sequenza: horus per Gli antichi eGizi, raFFiGurazione atzeca Di uomo uccello, mitico uccello DiVino, caValcatura Di Vishnu,

sto pianeta, e che siamo arrivati qui per nostra scelta, per fare unesperienza indispensabile dentro contenitori che teoricamente non sono pi adatti a contenere la qualit vibratoria delle nostre anime, come vestiti di due taglie pi piccoli. Questa esperienza ci serve da rodaggio, diciamo. Ci chiamano Rispondenti, perch rispondiamo tutti alla stessa legge. Terminato il compito in questa vita, potr tornare a casa oppure scegliere di fare il loro stesso mestiere e diventare un Viaggiatore. In quegli anni hanno inserito informazioni in una zona della mia mente a cui ancora non ho accesso. Altri concetti li ho semplicemente rimossi perch per me incomprensibili, nonostante lo sforzo di capire. A molte domande invece non hanno dato risposta, perch secondo loro erano cose superflue, che volevo acquisire per un superficiale desiderio di saperne pi degli altri, o perch non avevano attinenza con il mio percorso. Ci sono periodi in cui mi visitano per alcune notti di fila e mi mettono in uno stato a met tra sogno e veglia, come in stand by, per Runa Bianca

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inserire a velocit incredibile una serie di dati, come se stessero scaricando dei files su un computer. Come ho gi accennato, riguardo a ci che credo sia il mio compito, non mi pongo nella condizione di profeta n guru, e la mia esperienza, nonostante coinvolga il mondo in cui vivo, credo sia pi un viaggio verso la consapevolezza personale; quella che ognuno di noi tenuto a fare dal momento in cui viene al mondo, anche se in modalit e con risultati molto diversi tra loro. Il ricordo pi vivo delle conversazioni avvenute dodici anni fa riguarda il particolare periodo che sta attraversando tutta lumanit e insieme a noi, tutta la galassia. Mi parlarono di un periodo di sconquasso, di perdite umane, di stravolgimenti nella natura e nella societ, ma dissero anche che era un fenomeno naturale e ciclico, sempre prevedibile e assolutamente necessario, ma che non dovevo averne timore, perch il nostro compito trarre insegnamento da questa preziosa esperienza e utilizzarla come catalizzatore per la consapevolezza. A fasi alterne, i contatti sono durati Runa Bianca

fino al 2003 quando, per sfinimento psico-fisico, ho sentito la necessit di prendermi una pausa. Il giorno dopo avere vissuto unesperienza particolarmente forte, ho espressamente chiesto che non mi contattasse pi nessuno e che mi addormentassi in attesa del momento in cui mi sarei sentita di nuovo abbastanza forte per continuare questo percorso. In quel momento unabbagliante luce bianca ha illuminato come un fulmine la mia camera e da quel momento, e per i successivi quattro anni, non ho avuto pi alcuna esperienza di contatto. Nel 2008 ho cominciato a sentire una familiare irrequietezza. Fenomeni strani tornavano ad accadere e dentro di me una voce insistente mi tormentava nelle occasioni pi impensabili dicendo ora di svegliarsi. Ho cercato di negare a me stessa questa realt, non mi sentivo ancora pronta, ma il mio stesso corpo mi stava dando segnali di allarme. Febbri improvvise, astrali frequenti, attacchi di panico, spossatezza, incubi ogni notte; ogni cellula del mio corpo cercava di ribellarsi al fuoco del risveglio che si stava ravvivando dentro di me. Solo mesi pi tardi ho trovato il coGiuGno 2011 | n.0

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raggio di cedere a ci che in fondo la mia natura di Rispondente. Devo ammettere che un grande aiuto lho trovato nelle splendide persone che ho conosciuto grazie al Forum di Nexus Edizioni, http://forum.nexusedizioni.it/ addotti_cercasi-t3161.0.html dove Rabey mi aveva invitato a raccontare per la prima volta la mia storia. Queste persone sono ormai legate al mio percorso, e ognuna di loro ha illuminato un pezzetto di buio. Quando si fa esperienza di una vita come la mia, lappoggio di amici e parenti allevia il senso di isolamento e solitudine che accompagna per sempre chi vi immerso. Sono stata fortunata. la gente tende a denigrare e a scappare da ci che non conosce perch lignoto fa paura, uccidendo cos in modo graduale lanimo sensibile di chi invece potrebbe trovare forza anche solo venendo ascoltato. Questa terribile operazione di lavaggio del cervello viene fatta gi da bambini, spegnendo anno dopo anno la magia delle loro menti. Se cos non fosse, ci sarebbero molte pi persone capaci di vedere oltre il Velo. Oggi posso dire che si avverato ci che mi avevano predetto; gli avvenimenti che sarebbero accaduti nella mia vita, nel mondo, le persone che avrei incontrato, i cambiamenti che avrei vissuto. So di avere fatto un errore cedendo alla paura, perdendo anni dietro a cose futili e convinzioni sbagliate ed esperienze estreme. Ma forse, anche questo errore stato a suo modo la strada giusta, la strada che mi ha portata fino a qui. GiuGno 2011 | n.0

Capire che gli anni di negazione mi hanno precluso una pi profonda scoperta di me stessa e del mondo mi ha portata alla decisione di condividere ora con pi persone possibile la mia esperienza, per iniziare una nuova strada nella ricerca. Per questo motivo ho anche partecipato due volte alla trasmissione Mistero, dove ho rilasciato brevi interviste. Al di l della valenza o meno di quel tipo di programma, o dellopinione denigratoria degli scettici, credo che sia servito esattamente al suo scopo: permettermi di conoscere ed entrare in contatto con altre persone come me. Mentre scrivo queste parole, sono ancora lontana dal completamento del mio percorso. Questa Via non facile da percorrere, e durante il cammino si possono anche fare incontri spiacevoli e vivere esperienze che creano ulteriori dubbi invece di dare risposte. Ma questo lunico modo in cui io posso essere, il sassolino che lascer sul sentiero insieme a milioni di altri. Quello che abbiamo un dono e un dovere: la paura di noi stessi e del giudizio degli altri, il timore dellignoto, sono il male peggiore che potevamo creare per noi stessi, e siamo noi, questo sia chiaro, a creare tutto. Io non smetter mai cercare. Del resto, limportante non la meta, ma il viaggio. Invito i lettori desiderosi di condividere la loro esperienza, o per avere risposta a domande e curiosit, a contattarmi allindirizzo e-mail anja.zablocki@gmail.com

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Il Libro di Oera Linda

la storia dimenticata di un Continente scomparso

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di Antonio Soldani

Il libro di Oera linda

di Antonio Soldani

antonio solDani

Nato nel 1954 a lorenzana un paesino delle colline Pisane libero ricercatore e amante della storia delle nostre origini e delle antiche civilt, ricerca verit alternative, insoddisfatto delle risposte ufficiali messe a disposizione dallaccademia istituzionalizzata; questo attraverso la correlazione di storia e religione con miti e leggende. webmaster del sito www.misteromania.it

entotrentacinque anni fa, un manoscritto antico fu tradotto in lingua moderna, in seguito conosciuto come il libro di Oera linda. le storie che racconta hanno rivelato i segreti dellEt Matriarcale nellEuropa Occidentale, infatti in esso registrata la storia dei Figli di Frya, la dea madre della loro razza e del suo Sacro Tex che ha fornito loro i valori sociali e morali necessari per costruire una grande nazione, forse la pi grande civilizzazione del mondo antico. Racconta delle lotte che le Madri Terra dovevano sostenere per mantenere la libert contro le invasioni e le influenze dei principi e dei sacerdoti del nemico proveniente dallEst. Ed grazie a questa lotta che siamo e ci sono giunti i nostri valori Occidentali, e molti degli eroi e delle eroine della nostra mitologia classica. la storia inizia nellEt del Toro quando le mitiche dee fecero da madri ai loro bambini ma quellet termin nei tempi cattivi con terre distrutte e sommerse da devastanti maremoti ed eruzioni vulcaniche, incendi di foreste ed inondazioni che cambiarono la faccia dell Europa annunciando la venuta dellEt dellAriete. Ed nel 2193 a.C. che lisola continentale di Atland scomparve, svanita come laltrettanto leggendaria Atlantide, completamente disintegrata da immense catastrofi. Molti superstiti riuscirono a trasferire la loro civilt altrove, volgendosi verso lEgitto e Creta compresa, infatti nel libro di Oera linda leggiamo che Minno (Minosse), il favoloso re di Creta, costruttore del labirinto, era un frisone e che era stata questa sua civilt a originare in seguito quella ancora pi splendente di Atene, fondata da Minerva che era una Madre. gli abitanti di Atland veneravano un solo dio, che si celava sotto il nome di wr-alda. Frya era la prima di tre sorelle. le altre si chiamavano lyda e Finda. lyda aveva la pelle scura ed aveva dato origine alle popolazioni negroidi; Finda aveva la pelle giallastra Runa Bianca

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ed aveva dato origine alle popolazioni orientali, Frya aveva la pelle chiara. let nuova inizi con le Madri Terra, con le ancelle della cittadella ed i lunghi viaggi dei Re del mare, finendo due mila anni dopo con i patriarchi, ed i re che richiesero il riconoscimento e la fedelt per i favori concessi, ed una diffidenza chiamiamola pure cos nei contributi femminili alla societ. Questa storia riguarda una societ razzialmente protettiva, con un alto stato di coscienza e di libert individuale basato su una morale ed un codice civile, dove uomini e donne erano rispettati per le loro intrinseche capacit, che migliaia di anni fa nellEuropa Occidentale tent di mantenere, ma inevitabilmente fallendo la sua integrit, anche se le sue persone tentarono di educare alle loro usanze e costumi tanto i commercianti stranieri quanto i marinai, per poi scomparire infine nei polders dellOlanda. alFabeto Frisone A loro per dobbiamo molto della nostra attuale civilizzazione Occidentale. Da loro derivano i nostri concetti di libert, di democrazia, il nostro senso dell onore

e le basi del nostro linguaggio che ha dato struttura alla maniera di pensare. Molto spesso siamo colpevoli di descrivere i nostri antenati come contadini primitivi o ignoranti, incapaci di capire una cultura civilizzata moderna; ma leggendolo si scopre le origini di molti nobili concetti che anche adesso, pur essendo lontani, non sono meno lodevoli. Dobbiamo a questo punto ricordare lo svol-

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gimento ed il modo della scoperta, che ebbe origine nellaprile del 1820, nella piccola cittadina di Enkhuizen, di fronte GiuGno 2011 | n.0

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Il libro di Oera linda

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allisola Frisona di Texel in Olanda, con la morte di Andries Over de linden. Tra i suoi effetti fu trovato un manoscritto molto antico che nessuno era in grado di leggere. Aveva 61 anni e sua figlia, Aafjie Meylhoff, sapeva della sacra tradizione che da sempre esisteva nella sua famiglia concernente questo libro. Per innumerevoli generazioni che nessuno ormai poteva ricordare, era stato tenuto nella famiglia degli Over de linden, passando di mano tra padre e figlio, con le ristrette istruzioni di preservarlo e proteggerlo dalle autorit e cio dalla Chiesa. Il successivo erede era suo nipote Cornelius Over de linden che caratteri in Frisone aveva soltanto 10

anni, infatti suo padre era morto prima di suo nonno, cosicch fu appunto sua zia Aafjie, a prendere il libro in custodia finche egli stesso non avesse raggiunto la maggiore et. Nel 1848, Cornelius ricevette il manoscritto, manifestando la curiosit che da sempre provava nei riguardi della storia misteriosa che esso raccontava e che non poteva leggere, ma fu solo nel 1867, che trov qualcuno in grado di tradurlo. Durante una sua visita alla libreria Provinciale a leeuwarden in Friesland, incontr il bibliotecario, il Dott. Verwijs, e gli parl del manoscritto tanto che questi incuriosito chiese di vederlo, ed immediatamente si rese conto che era scritto in antico Frisone, forse il pi vecchio esempio che mai aveva incontrato. la sua prima impressione fu che il libro fosse uno scherzo, ma esaminandolo pi attentamente, si convinse della sua estrema antichit e convinse anche Cornelius a concedergli di copiarlo a beneficio della Friesland Society. Il Dott. Verwijs cerc poi un supporto finanziario dalla Societ che era stata fondata per fare ricerche sulla lingua e la storia dei Frisoni, ma incontr lo scetticismo immediato, dovuto forse alle rivelazioni di qualche frammento che aveva gi tradotto. la Societ quindi pens ad un falso sin dallinizio, anche prima di essere in grado di consultarlo, ponendo il marchio che da allora ha perseguitato il libro di Oera linda. Il Dott. Verwijs ebbe, comunque, la soddisfazione di ricevere la commissione da un alderman deputato dello stato di Friesland di Runa Bianca

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Il libro di Oera linda

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redigerne una copia. Il lavoro continu per altri tre anni rivelando informazioni sorprendenti e fantastiche che confermarono inizialmente al Dott. Verwijs i primi sospetti di falso ma, continuando nella traduzione, sempre pi i fatti sostenuti erano storicamente riconosciuti ed insieme ai dati mitologici conquistarono la fiducia completa del traduttore che, alla fine, fu finanziariamente aiutato dal Dott. j. g. Ottema, che entusiasticamente sostenne le spese della traduzione stampando e pubblicando la prima copia in Frisone moderno sotto il titolo di Thet Oera linda bok. Nel febbraio, 1871, fu presentata una carta alla Societ di Friesland che riassumeva queste origini e menzionava alcune delle dichiarazioni sorprendenti trovate nel suo contenuto, causando una controversia immediata. Non ci deve sorprendere se guardiamo a queste rivelazioni, considerando gli atteggiamenti del tempo nei confronti di scoperte che potevano sconvolgere credenze lungamente conservate. la scienza sostituiva la teologia nella storia e lantropologia. la scoperta e la successiva traduzione della Stele di Rosetta erano avvenuti soltanto cinquanta anni prima, dando origine ai moderni concetti di storia antica basata sul calendario egiziano, giusto o sbagliato che sia. Abbiamo anche scoperto che la civilizzazione di Sumer molto pi vecchia di quella Egizia ma ancora oggi la maggior parte dei libri di testo danno questonore alla seconda. (Naturalmente considerando la storia accademica e non quella chiamata eretica). Heinrich Schlieman non aveva anRuna Bianca

cora pubblicato le sue scoperte riguardanti lattuale luogo storico di Troia, una citt menzionata ed anche databile nel libro, e le leggende furono tuttavia considerate favole di fate senza qualsiasi contenuto reale come daltronde molte sono considerate ancor oggi. la versione in lingua Frisone fu immediatamente seguita da una traduzione in lingua olandese con lo stesso titolo, e fu la versione olandese ad essere tradotta in inglese nel 1876. Questa edizione mostra il testo originale Frisone stampato sulla pagina sinistra in caratteri romani con la traduzione inglese sulla destra. Quando fu pubblicato cre un certo scompiglio nei circoli accademici per fu rapidamente dimenticato; forse perch troppo controverso o perch significava un grosso strappo al retaggio delle idee tradizionali. Il manoscritto originale aveva i caratteri fonetici inscritti in un cerchio, il segno di sole, con un I verticale ed una X ed attraverso questi si hanno sorprendentemente una serie di caratteri nel cui contesto si ritrova la maggior parte delle lettere dellalfabeto e la maggior parte dei numeri facilmente riconosciuti dai moderni Europei. Questo libro fu scritto da Hiddo Over de linden nellanno 1256 d.C. che copi gli originali sopra la nuova carta araba, molto ricercata al tempo in Europa, che era senza filigrana e praticamente fabbricata con cotone egiziano. Hiddo la chiam carta straniera e us un inchiostro di carbone senza ferro, e ci stato una fortuna perch i popolari inchiostri basati sul ferro usati in seguito sono facilmente riconoscibili dal loro scoloriGiuGno 2011 | n.0

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mento, e questo da una prova in pi per sostenere lautenticit del libro. In esso Hiddo ha usato dei termini moderni del suo tempo conservando anche le varianti ortografiche e di stile degli scrittori originali, inoltre non stata trovata nessuna prova di contaminazioni riconducibili a qualcosa di pi moderno del tredicesimo secolo, e neppure sono stati usati, nel testo, alcuni nomi di luogo originati dalloccupazione romana al tempo di giulio Cesare. le contese cerano e sono rivelate dal libro Oera linda, infatti si parla a lungo di un prode guerriero di nome Friso, ufficiale di Alessandro il mappa Della FrislanDa scoperta Da nicol zeno

grande (nato nel 356 a.C.) citato anche in altre cronache storiche dei popoli del nord, nelle quali si narra che Friso giungeva dall India. NellOera linda, leroe viene fatto discendere da una colonia di Frisoni stanziatasi nel Punjab attorno al 1550 a.C.; ed anche il geografo greco Strabone menziona queste stranissime trib indiane, da lui chiamate in modo generico (Arii) germania. Nel testo si ricorda anche Ulisse e la sua ricerca della sacra lampada, una profetessa gli aveva predetto infatti che qualora lavesse trovata sarebbe diventato re dItalia. Fallito il tentativo di farsi consegnare sotto lauta ricompensa (i molti tesori portati da Troia) la lampada dalla sacerdotessa, la Madre Terra, che la custodiva, Ulis-

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Il libro di Oera linda

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se aveva fatto vela fino a raggiungere un luogo chiamato walhallagara (nome che suona molto simile a walhalla) dove aveva avuto una storia damore con la principessa kalip (ovviamente Calipso) e con la quale era convissuto per molti anni fra lo scandalo e la disapprovazione di tutti coloro che lo conoscevano. Questo frammento di storia greca inserito nel libro di Oera linda quanto mai interessante. Data le avventure di Ulisse attorno al 1188 a.C., vale a dire una cinquantina di anni oltre la moderna datazione della caduta di Troia. Ma lOera linda potrebbe essere nel giusto. Da quel che la leggenda tramanda, la ninfa Calipso era una burgtmaagd (parola che significa vergine suprema, una sorta di capo di un gruppo di vergini vestali), un concetto che trova riscontro nelle affermazioni fondamentali dellOera linda, secondo il quale dopo la catastrofe i Frisoni avevano ripreso a navigare per tutto il mondo conosciuto, civilizzando larea del Mediterraneo per spingersi fino in India. Ma non solo, ci sono situazioni che si adeguano alle teorie isostasiche di biddel Airy, con linterramento dello stretto (canale) di Suez preesistente, forse dovuto allepisodio Thera di Santorini. Recentemente sono state rinvenute Mummie nelle regioni cinesi con aspetto prettamente nordico, capelli biondi o rossi con occhi azzurri e di alta statura oltre i 2 metri, conosciuto anche come luomo di Cherchen, che possono essere riferibili a queste migrazioni, ed inoltre per fare un esempio, se accettiamo che lisola di Calipso, walhallagara, era lisola di walcheren nel Mare Runa Bianca

del Nord, allora Ulisse aveva compiuto i suoi viaggi anche al di fuori del Mediterraneo. A tuttoggi, comunque, non esistono prove che il libro sia un falso e per questo motivo che sarebbe quanto mai utile una nuova, moderna edizione del testo, non solo per consentire agli studiosi di valutarlo appieno, ma anche per permetterne la lettura ai lettori comuni, certamente affascinati dai tanti racconti di battaglie e uccisioni, e rispondere magari alla domanda se la civilizzazione Europea venne dunque dallAsia e dall Est o cera una fonte Occidentale ? Non c nessuna contestazione delle origini di comunit civilizzate nel mondo ma il libro reclama una fonte originaria Occidentale per il suo sistema di governo, della comunit e del codice morale per lEuropa, insieme alla descrizione di una comunit molto pi antica attraverso lAtlantico del nord, (OldlandAldland anche Atland) la Vecchia Terra, la loro casa antica, data in termini nostalgici come i tempi buoni prima del cattivo, (termini che ricordano l Et delloro o lo zep-Tepi egizio) ed anche se esso non certamente scorrevole come un romanzo, e tratti dei vari argomenti passando dalluno allaltro talvolta in modo improvviso, come emozioni e pensieri annotati rapidamente su di un foglio, bisogna per essere consapevoli che se qualcuno riuscisse a dimostrare in modo incontrovertibile lautenticit di questo libro, ovverosia che racconta fatti realmente accaduti, allora la storia dellumanit Europea dellet del bronzo dovrebbe essere completamente rivisitata e conseguentemente riscritta. GiuGno 2011 | n.0

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La Luna

Signora splendente della notte

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giornalista pubblicista, scrittrice, laureata in lettere, ha collaborato con diversi quotidiani e riviste (Il giornale dItalia, TV Sorrisi e Canzoni, Il Messaggero, Radiocorriere, Annali dellAssociazione Nomentana di Storia e Archeologia...). Nel 1997, ha curato la sezione dedicata allimmagine di Iside in Astrologia e nei Tarocchi sul catalogo Iside. Il mito, il mistero, la magia. Dal 2005 partecipa a vari congressi su Atlantide proponendo la sua ipotesi a conferma della identificazione del mitico continente scomparso con lImpero Minoico. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Cristo simbolico (Atanor, 1983), con il padre Francesco Monte Luomo e lo Zodiaco (Edizioni Mediterrannee, 1984) e infine... Atlantis Lisola misteriosa ECIg, 2004 leggi scheda completa >>

a terra, nel suo continuo girovagare per lo spazio, pu contare su una compagna fedele che le orbita intorno ad una distanza media di 384.000 chilometri, la luna, il suo satellite (1). la luna, che con il suo freddo splendore illumina il cielo notturno, ha un diametro di circa 3470 chilometri; gravit pari ad un sesto di quella terrestre; temperatura superficiale che oscilla fra i +130 ed i -150 gradi centigradi; essa agisce sulla terra provocando maree marine e della crosta terrestre, e variazioni sul magnetismo. Secondo le credenze popolari, alla luna era imputabile anche una influenza su tutta una serie di stati e situazioni, dalla salute fisica e mentale degli esseri umani ai ritmi biologici, dal ciclo vegetale al clima ed alle acque, alla crescita delle piante e dei capelli, alla qualit del vino. Cos nel mondo agricolo la semina si effettuava con la luna nuova, in modo che, similmente allastro della notte, che allora inizia la sua fase crescente, il seme spuntasse dalle zolle diventando una pianta sempre pi alta e rigogliosa; il raccolto o il taglio di alberi e piante invece doveva farsi, per essere in armonia con i cicli cosmici, con la luna calante, cos da non eliminare qualcosa ancora ricco di vitalit. Una leggenda egizia racconta che il dio supremo Ra proib ai suo i nipoti geb (la terra) e Nut (il cielo) di amarsi, non consentendo loro di stare insieme nemmeno uno dei 360 giorni dellanno. Il dio Thot, commosso dallamore dei due, volle aiutarli e gioc a dama con la luna, vincendole una parte del suo splendore, con il quale cre 5 giorni in pi allanno, i cosiddetti giorni epagomeni (= aggiunti), nei quali finalmente geb e Nut poterono amarsi, dando vita a quattro figli illustri, Iside ed OsiriRuna Bianca

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de, Set e Nefti. Nellantichit, analogamente al Sole, la luna era adorata come divinit con vari nomi: in Egitto bastet , Iside (2); nel mondo greco Pasifae, e Artemide, Selene, Ecate, corrispondenti allaspetto di luna crescente, piena, calante, o, per dirla con Robert graves, di fanciulla, ninfa, vegliarda. A Roma la luna era Diana, la divinit dei boschi e delle selve, la dea dei parti e delle nascite, la Signora degli animali, la dea della luce notturna, come si evince dalletimologia del suo nome, che significa luminosa, splendente; la sua festa cadeva il 13 agosto. Presso Nemi, sullomonimo lago, esisteva un famosissimo santuario dedicato a Diana, venerata in aspetto triforme ( era detta trivia o triil Dio shu (latmosFera) tiene separati la Dea nut Dal Dio Geb (Fonte: phoenixqi.bloGspot.com)

plex o triformis), mentre il lago stesso, superficie riflettente in cui la dea amava rimirarsi, veniva designato anche come speculum Dianae. Attributi costanti di Diana erano la torcia, la capacit di far luce nel buio; le corna, assimilabili al crescente lunare e simbolo di divinit e regalit; le frecce, assimilate ai raggi del nostro satellite, capaci di provocare danni alla mente e al corpo. Infatti, anche la licantropia o malattia del lupo mannaro (dal lat. lupus hominarius) era, ed popolarmente associata alla luna, e sarebbe stata causata dallaver dormito allaperto in una notte di luna piena: in taluni luoghi, per la sua caratteristica di comparire alla mezzanotte di una notte di plenilunio, viene detta mal di luna. Nel Satiricon (lXII) di gaio Petronio Arbitro, Nicerote racconta di aver convinto un soldato ad accompagnarlo ; cos allalba, messisi in cammino con una luna cos chiara che sembrava di essere di giorno giunsero in un cimitero, dove allimprovviso il soldato si spogli, e, trasformatosi in un lupo spar nella vicina selva. Te r r o r i z z a t o Nicerote riusc a raggiungere la casa di una GiuGno 2011 | n.0

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amica che gli raccon(luned = lunae dies). la luna, De sphaera, sec. xV t come poco prima un Associata per le sue lupo avesse masfasi e le relatisacrato tutte le ve variazioni di pecore e poi fosse luminosit, alla riuscito a scappamutevolezza, re malgrado una alla ricettivit ferita al collo; poi, ed alla passivirientrato a casa t, per il fatto trov il soldato sul di risplendere letto con un medidi luce riflesco che gli curava sa, al freddo e una ferita al collo: allumido, alla quel soldato era notte ed alle un lupo mannaro! acque, alla feAncora nel secondit ed alla colo scorso luigi donna (per la Pirandello scrisse corrispondenza una novella, Mal di del ciclo lunare luna, in cui il procon quello metagonista, bat, struale - i terlasciato da bambimini mestruo no tutta una notte esposto alla luna, che e menarca sono riconducibili allo steslo aveva incantato, divenuto adulto, si so vocabolo greco che significa mese trasformava in un lupo mannaro ad ogni e luna), la luna fu considerata la Madre plenilunio. celeste, la Signora della notte, dei sogni, la luna ha avuto una importanza badelle fantasticherie, e del sensibile sesilare per il computo del tempo: i popoli gno zodiacale del Cancro. della Mesopotamia, grandi osservatori In Astrologia la luna personifica il sendella volta celeste, indagandone i moti, timento, lintuito, lemotivit, la creatiscoprirono il mese, il tempo impiegato vit, la fantasia, lanima, linconscio, lirdal nostro satellite a compiere un suo razionale, la femminilit, la fecondit, la ciclo completo; poi divisero il mese in fertilit, listinto materno, e, in negativo, settimane, in relazione a ciascuna delle lincostanza, la mutevolezza, la volubiliquattro fasi mensili che esso presenta t, la capricciosit, lillogicit, linfantili(luna nuova, Primo quarto, Plenilunio, smo, la vulnerabilit, lintroversione, linUltimo quarto); quindi dedicarono ciaganno. Un elemento particolare, la luna scun giorno della settimana ad una delle Nera, cio il punto dellorbita lunare pi sette divinit planetarie allora conosciudistante dalla terra (apogeo), psicologite ed adorate, una delle quali era la luna camente simboleggia laspetto notturGiuGno 2011 | n.0 Runa Bianca

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no, tenebroso della donna, il mondo degli istinti e delle passioni, la sessualit mal vissuta. Alla luna attribuita anche una delle 22 carte (22 come le lettere dellalfabeto ebraico), la numero 18, degli Arcani Maggiori dei Tarocchi, un antico mazzo di carte formato da 78 lame, 56 Arcani Minori (suddivisi in quattro semi ciascuno di 14 carte, dallasso al dieci, pi valletto, cavaliere, dama, re), 2 jolly ed i suddetti 22 Arcani Maggiori. Datate dai pi intorno al sec. XIV, queste carte, spesso artisticamente apprezzabili, dal sec. XVIII divennero, oltre che strumenti di gioco e passatempo, anche un mezzo di divinazione. luminoso ornamento del cielo notturno, la luna, celeste ispiratrice di sogni, miti e fantasie, si ritrova in poesie, racconti, proverbi, film, canzoni, a tutte le latitudini e longitudini. Cos la luna ora rossa, ora pallida, verde, malinconica, infida, tacita, silenziosa, rugiadosa, graziosa, cara... Secondo la saggezza popolare: gobba a ponente, luna crescente, gobba a levante, luna calante; Mutando luna si muta fortuna; la luna, non si cura dellabbaiare dei cani; Ogni granchio, ha la sua luna; la luna di gennaio splende come giorno chiaro; Non ne azzecca una chi guarda la luna; la luna bugiarda; quando fa C, diminuisce e quando fa D, cresce; Tutti i mesi fa la luna, tutti i giorni se ne impara una... Si pu volere la luna, cio desiderare cose impossibili; avere la testa nella luna, tra le nuvole; vivere nel mondo della luna, fuori dalla realt; avere la luna di traverso (..allora meglio stare Runa Bianca

alla larga...); abbaiare alla luna, come nel Tarocco, per protestare senza risultato; i chiari di luna, indicano momenti di ristrettezze; la luna nel pozzo qualcosa di impossibile; la pietra di luna o adularia un minerale (silicato di potassio) che presenta delle luminescenze simili ai bagliori lunari. la mezzaluna con vila luna nei tarocchi Di marsiGlia. xViii

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di luana Monte sibile ( di cui per taluni dubitano), parve di fare insieme a lui un piccolo passo per luomo un grande passo per lumanit. Secondo una credenza, la luna che vediamo adesso non sarebbe la prima del nostro pianeta: anticamente ce nera una pi grande, affermano, che con la sua forza dattrazione maggiore consentiva la vita sulla terra di animali enormi come i dinosauri ed uomini altissimi, i giganti. (2) Plutarco asserisce: Iside altro non se non la luna: e perci fra i vari tipi di immagini della dea, quelle con le corna rappresenterebbero la luna crescente, mentre quelle vestite di nero alluderebbero ai periodi in cui essa nascosta e invisibile, quando cio presa damore per il sole e lo insegue. Plutarco, op. cit. , p. 115. Bibliografia Sacra bibbia, Roma, 1966. Chevalier j. - Dictionnaire des Symboles, Paris, 1969. De Rachewiltz b., I miti egizi, Milano, 1983. Dizionario Enciclopedico Treccani, Roma DAnnunzio g., in: www.incontroallapoesia.it graves R., Miti greci, Milano, 1977. leopardi g., Canti, in: www.filosofico.net Monte F., Astrologia occulta, Roma, 1979 Monte F. - Monte l., luomo e lo zodiaco, Roma, 1984. Pairault F. H., Diana Nemorensis deesse latine, Mefra 81, 1969. Petronio Arbiter, Satyricon, in: www.latin.it Pirandello l., Novelle per un anno, in :www.pirandelloweb.com Plutarco, Iside e Osiride, Milano, 1985. Proverbi degli elementi, in: www.angelfire.com Selene, Dizionario dei proverbi, Milano, 1991.

cino una stella simbolo dellIslam e compare sulle bandiere di diversi stati . NellOrlando Furioso di ludovico Ariosto, il duca Astolfo, in groppa al cavallo alato Ippogrifo, per recuperare il senno di Orlando, impazzito, vola sulla luna, la dove finiscono tutte le cose che vengono perse sulla terra: il tempo, i sospiri di chi si ama, le lacrime, i desideri, la ragione degli uomini. lautore dellEcclesiastico (43,8) la definisce faro nelle regioni eccelse, splendente in alto nel cielo; giacomo leopardi la osserva e le si rivolge sovente: Placida notte, e verecondo raggio della cadente luna; Queta sovra i tetti e in mezzo agli orti posa la luna, e di lontan rivela serena ogni montagna; Che fai tu, luna, in ciel ? dimmi, che fai, silenziosa luna; DAnnunzio la saluta: O falce di luna calante che brilli su lacque deserte, o falce dargento, qual messe di sogni ondeggia al tuo mite chiarore qua gi; Saffo ne coglie la bellezza: gli astri dintorno alla leggiadra luna nascondono limmagine lucente, quando piena pi risplende, bianca sopra la terra.
note (1) dal latino satelles-itis = guardia del corpo, scorta, designa corpi celesti che ruotano intorno ai pianeti. Pianeta, dal greco planetes= errante, vagante, il nome attribuito a quei corpi celesti che, ruotando intorno ad una stella centrale, sembrano muoversi con libert e velocit, in contrapposizione agli altri astri apparentemente fissi sulla volta celeste. Quando nel luglio 1969 lastronauta Armstrong scese sulla superficie lunare, a tutti noi che fummo spettatori di una impresa che sembrava impos-

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A mia madre Raffaella, che, come la luna, ora mi sorride da lass. Runa Bianca

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Gli Etruschi e le Rune: mistero o enigma?


Etruschi, ma anche Reti
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gli Etruschi e le Rune: mistero o enigma?

di Mario Moiraghi

mario moiraGhi

Nato a Milano, nel 1942, si dedica attualmente alla realizzazione di testi storici e scientifici, allo studio di eventi sociali di rilievo e alla progettazione di piani operativi per la gestione di situazioni di rischio ambientale e di emergenza. In campo linguistico, in aggiunta a quattro lingue moderne, al greco antico e al latino, ha compiuto studi sulle calligrafie medievali, sulle lingue del bacino mesopotamico e sullegiziano geroglifico. Ha diretto riviste scientifiche e pubblicato numerosi articoli tecnici e storici, per riviste italiane e di lingua inglese. gestisce il sito www.scriptorium.it. Tra i suoi libri ricordiamo: La scoperta del vero sacro Graal (Piemme, 2001), Lenigma di San Galgano. La spada nella roccia tra storia e mito (Ancora, 2005) e... il grande libro del graal Ancora, 2006 leggi scheda completa >>

alfabeto etrusco, anzitutto, pu ritenersi ragionevolmente noto e decifrato. Si tratta, anche in questo caso, di un alfabeto di chiara marca mediterranea. Interessante il raffronto con quello greco, con il quale possiede notevoli affinit, ma anche con altri alfabeti, con quello fenicio e con quello ebraico (con i quali condivide quasi una decina di lettere e landamento da destra a sinistra) e con quello latino, del quale fu probabilmente il seme e lo strumento di distacco dal greco. lettura non difficile, dunque, ma il vocabolario con cui costruita la maggioranza delle frasi si compone di poche centinaia di parole. Molte, fra queste, sono nomi di divinit, nomi di persona, verbi elementari, come donare o fare, qualche pronome, numeri, oggetti votivi, ... Mancano, o sono insufficienti, o sono incomplete, molte categorie di parole fondamentali del vivere quotidiano, i nomi di animali e di vegetali, i verbi di azione, ... quanto insomma consentirebbe di percepire un discorso corrente, un racconto, una poesia, una sistematica successione logica del pensiero. lalfabeto etrusco stato, nella storia, il primo sistema di caratteri organico, completo e maturo, che ha condizionato e favorito il diffondersi di tutta la cultura occidentale. Di questo sistema di scrittura esistono testimonianze diffuse, ma la prima forma organica e, pi tardi modificato, adattato o perfino contrabbandato sotto il nome di rune celtiche. assai importante sottolineare che il primo alfabeto completo, strutturato e maturo, comprensivo di vocali (che fino allora erano assenti) compare per la prima volta nel bacino mediterraneo per opera degli Etruschi. Di tale primogenitura esiste una testimonianza precisa: Runa Bianca

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gli Etruschi e le Rune: mistero o enigma?

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una tavoletta assai nota agli etruscologi e ritrovata a Marsiliana DAlbegna, nei pressi di grosseto, contiene il primo completo ed esauriente alfabeto di 26 lettere, gi strutturato praticamente nella sequenza a noi nota e comprensiva di q u e l l e l e m e n t o innovatore fondamentale nelle nostre lingue, costituito dalle vocali. le lingue mediterranee pi antiche, infatti, non possedevano le vocali ma si limitavano ad utilizzare le consonanti. Solo lesperienza e la pratica diretta consentivano di pronunciare una parola in modo concreto, aggiungendo i suoni vocalici pi per cultura che per reale scrittura. Se ancor oggi questa fosse la pratica scrittoria, la terna TRN potrebbe significare treno, lalFateto etrusco trono, Trani, turno, linGue Del passato eterno, Torino, torno Runa Bianca

e, naturalmente terna. facile immaginare quali difficolt si pongono quindi ad interpretare fenicio, ebraico antico ed arabo, che sono stati tramandati nel tempo in base alla loro struttura consonantica. lintroduzione delle vocali costituisce pertanto una rivoluzione scrittoria fondamentale per la comprensione delle parole. Possiamo porre la questione in questi termini: sia la scrittura greca che quella etrusca compaiono nel secolo VIII a.C., ma la prima forma rivoluzionaria, organica e completa di caratteri, ormai stabilizzata su una sequenza alfabetica come oggi utilizzata in Occidente, messa a fuoco conFrontato con altre dagli Etruschi, nel secolo VII a.C. GiuGno 2011 | n.0

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etruschi e rune
la connessione fra caratteri etruschi e le cosiddette rune un problema complesso, sul quale occorre procedere per gradi. Un primo accostamento alla materia deve tener conto del cosiddetto problema retico. I Reti sono una popolazione presuntivamente diffusa in un area che include la Valtellina, il Veneto, lodierno Cantone dei grigioni e la Val Venosta, con qualche prosecuzione areale verso lAustria e la Svizzera pi settentrionale. Collegamenti di questo areale giungono in Slovenia e sulle coste dalmate, giungendo fino in Albania, dove il nome Tirana riconosciuto come legato ad una divinit etrusca, Turan, dea della bellezza. Iscrizioni retiche o comunque strettamente legate alla grafia dei Reti, compaiono in Trentino (Sanzeno, Val Di Non, Val Di Fiemme e altre localit), Veneto Settentrionale (Magr, Padova, Verona, Treviso), Alto Adige (bolzano, Schluderns, Malles, bressanone-brixen e alto), Tirolo (Inntal, Steinberg, Engadina). In realt lanalisi diretta rivela la stretta parentela con i caratteri etruschi, come scritta etrusca presso il museo Di Fiesole

si osserva anche nelle Iscrizioni Venetiche, facilmente assimilabili allo stesso ceppo grafico, a Este, Padova e Cadore, o alle iscrizioni Camune della Provincia Di brescia (berzo-Demo, Cividate Camuno, Naquane, Scale di Cimbergo, Foppe Di Nadro, Piancogno...) e alle iscrizioni leponzie diffuse nelle Province di Verona, bergamo, brescia, Milano, Pavia e Varese, fino alla Provincia di Vercelli. lalluvione di grafie imparentate con il ceppo degli Etruschi, anzi dei Rasenni o Rasna, si manifesta negli infiniti toponimi che vanno dai molti Piz Rasna della Val Venosta, al palese nome etrusco di Vipiteno, Sterzing in tedesco. Anche wikipedia afferma che le rune probabilmente derivano da una scrittura appartenente al gruppo delle cinque principali variet di alfabeto italico settentrionale, derivato dallalfabeto etrusco, e perci detto nord-etrusco. Si rivela per che questa assimilazione dellalfabeto etrusco e la relativa trasformazione nelle cosiddette rune avviene qualche secolo dopo Cristo, quando ormai gli Etruschi stavano scomparendo per lazione congiunta dei latini e, come diremo in altra sede, della Chiesa. Il fenomeno segnala anche la profonda traccia che la cultura etrusca ha seminato nellintero continente europeo.

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fupark
Qualcosa di pi si pu dire in merito al fupark. Vengono definiti rune i caratteri appartenenti ad una serie pi o meno ampia di lettere certamente utilizzate in area germanica e nord europea, con scopi di breve iscrizione su pietre, oggetti votivi, prodotti di artigianato o strumenti militari. Ma attorno alle rune stata creata unatmosfera misteriosa, dando credito al fatto che esse siano state usate, per eccellenza, nelle pratiche di magia. Il che non vero. In realt le rune, intese come apparato calligrafico usato in modo sistematico nel nord europeo, appaiono nei primi secoli d.C. e la loro serie pi nota detta fupark, o sistema runico germanico antico, datato non prima dei secoli II e III d.C. Per quanto i pi recenti studi ne ipotizzino ormai senza dubbio un origine classica, la scrittura runica compare per la prima volta nel II sec. della nostra era nel nord dellEuropa ed il mito vuole che la sua invenzione sia opera degli Dei. certo che la pi antica iscrizione runica risale al I o pi probabilmente II sec. d.C. ed un incisione che si trova sulla celebre fibula di Charnaix, ora conservata nel museo di Saint-germaine en laye, comune della cintura urbana di Parigi, originaria della Danimarca e facente parte di un carniere ritrovato in borgogna.(1) In merito alle rune e al fupark vale la pena elencare sinteticamente quale sia lopinione consolidata dei maggiori studiosi in materia. Runa Bianca

1. il fupark ha la sua fonte primaria negli alfabeti di derivazione etrusca dellItalia nord orientale e, secondaria, nellalfabeto latino.(2) 2.Il processo creativo, che ha portato alle rune, ha avuto come intermediario probabile il popolo venetico.(3) 3. il fupark non ha avuto origine n funzione rilevante nel mondo della magia. Nel complesso, si pu affermare che le rune si possono a buon diritto considerare la pi importante acquisizione dei germani nel loro contatto con le popolazioni dellItalia antica. Su queste basi interessante osservare che, a partire da queste prime forme imitative germaniche, le rune si sono diffuse in tutta Europa, fino alla Danimarca, alla Svezia, alle isole britanniche e allIslanda. In ogni caso le rune non si prestarono mai ad un uso letterario e pratico, non ebbero una versione corsiva, furono utilizzate soprattutto nelle epigrafi e divennero un passatempo di dotti.(4)
note: 1) Carlo Recalcati | Pubblicato il 30/04/2003 sul citato sito bibrax 2) R. gendre in Alfabeti: preistoria e storia del linguaggio scritto Colognola ai Colli 2000 Ed. Demetra, pag. 231 3) ibid. 4) R. gendre ibid. Quanto la materia sia complessa lo dimostrano incredibili vicende linguistiche, come quella dellinfluenza esercitata dai monaci irlandesi (!) nella formazione e nello sviluppo dei caratteri cirillici slavi. Vedere D. Poli in Alfabeti citato, pag. 218.

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Sfingi e piramidi in Sardinia


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di leonardo Melis

Sfingi e piramidi in Sardinia

di leonardo Melis

leonarDo melis

noto per essere autore di alcuni saggi sui Popoli del mare, gli Shardana. Ha presenziato un centinaio di conferenze ed interventi su questo tema che considera trascurato dalla storiografia ufficiale, soprattutto in Italia. Insieme al matematico Nicola de Pasquale ha sviluppato uninterpretazione delle pintaderas (o Arrodas de tempus) come calendario della civilt nuragica, in analogia a quelli di altri popoli dellepoca. Tra i suoi libri ricordiamo: Shardana: I popoli del mare (PTM Editrice, 2002), Shardana: I principi di Dan (PTM Editrice, 2005), Shardana: I calcolatori del tempo (PTM Editrice, 2008), Shardana: I custodi del tempo (PTM Editrice, 2008), e infine...

shardana: Jenesi degli urim PTM Editrice , 2010 leggi scheda completa >>

estate del 2010 vedeva la nascita di Shardana Jenesi degli Urim che, oltre alla pubblicazione di un documento in scrittura shardana, annunci anche la scoperta di una seconda Ziqurat dopo quella di Monte dAkkodi. la scoperta, annunciata da leonardo Melis gi nella Pasqua precedente alla Tv e alla Stampa, provoc la rabbia incontrollata di Archeologi della Sovrintendenza e Cattedratici. le minacce di pubblicazioni di smentite si sprecarono, anche perch la nuova edizione del libro appena dopo due mesi dalla pubblicazione annunciava che la ziqurat era costruita sopra un Nuraghe. E poich i nostri amici Archeobuoni avevano tra laltro dichiarato essere tale costruzione un semplice Protonuraghe possiamo immaginare la figura! Mentre la ziqurat di Pozzomaggiore finiva in Tv e Stampa, il Documento scritto finiva in Parlamento per uninterrogazione al Ministro della Cultura. Una petizione con migliaia di firme portava a Settembre la segnalazione dellesistenza di questo documento allopinione pubblica e alle Autorit. Ricordiamo che il reperto fu trovato in uno scavo ufficiale dalla Sovrintendenza di Sassari non lontano dalla stessa ziqurat. Questo accadeva nel 2006, ma del Documento nessuno sapeva niente, fino al ritrovamento casuale delle immagini da parte di leonardo Melis. lo stesso Melis incaricava un suo amico della decifrazione e della scoperta di quanto sospettava. Nel documento vi la parola SaRDaNa e lAleph Sinaitico molto presente anche in altri scritti segnalati da Melis. Un antico detto recita che una ciliegia tira laltra, e cos a gennaio di questanno ci arrivava una segnalazione di una strana costruzione pi a Nord di quella di Runa Bianca

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Sfingi e piramidi in Sardinia

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Pozzomaggiore gi pubblicata. Anche stavolta si trattava di una costruzione a gradoni, ma di forma rotonda. A noi ricorda le Pajare pugliesi e alcune costruzioni delle baleari, sempre a gradoni. Appena il tempo di esplorare la Pajara, che gi unaltra segnalazione ci arrivava dalla zona della Prima ziqurat, nel Nord Sardinia. Questa pi alta e ricorda la Torre di babele dei film. lannuncio in Conferenza di sabato 26/02/2011 della scoperta destava linteresse dei Media e la probabile reazione della Scienza Ufficiale che di sicuro dichiarer trattarsi di qualche ricovero di pastori (a tre o quattro piani!) o al massimo di Neviere! Si, Vista Frontale Della ziGGurat di Neviere.

Questo quanto dichiarato da un addetto ai lavori alla domanda da parte di Daniele (uno degli scopritori). le Neviere, anzi le Domus de su Nie (case della neve) erano costruzioni che si potevano vedere nel Gennargentu fino ai primi del secolo scorso. Si tratta di pozzetti con copertura in pietra ove i baroni della zona conservavano la neve per la produzione dei sorbetti in estate. Vi il sospetto che lesperto interpellato abbia preso un granchio, visto che la Neviera si trova a livello del mare!

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sfingi nel sinis?


Nella conferenza del sabato 26 febbraio 2011 annunciavamo al pubblico, gi meravigliato per le nuove ziqurat, il

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Sfingi e piramidi in Sardinia

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ritrovamento di una Sfinge nella favolosa penisola del Sinis, gi consacrata al Dio Nanna/Sin e residenza di Shardana e Tursha fino al 216 a.C. nella citt di Tharros. A pochi passi dal luogo del ritrovamento della Sfinge furono trovati nel 1974 le 35 Statue di Monti Prama, dimenticate per trentanni in uno scantinato del Museo di Cagliari. Conoscevamo la strana figura animale gi dal 2009, segnalata da un amico del forum dei Popoli del Mare, Stefano. la roccia per risultava in parte coperta dalla macVista Frontale Della sFinGe chia mediterranea e

non ci era parsa troppo interessante. Una serie di articoli di stampa e alcuni comunicati nelle TV locali ci incuriosirono ancora ai primi di gennaio di questanno (2011). Un medico di Oristano, appassionato di archeologia (Salvatore Zedda) ci invit a fare un sopraluogo per indicarci un ritrovamento che poteva testimoniare lautenticit del manufatto. Poco distante dalla figura animale si trovava un masso di circa 700 kilogrammi per met sottoterra. la parte affiorante compatibile con il corpo, ma la faccia sotto. Non possiamo, senza le autorizzazioni della Sovrintendenza, toccarla per il momento, ma un altro particolare, anzi

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Sfingi e piramidi in Sardinia

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due, ci hanno convinto dellautenticit. Il collo presenta dei fori regolari, sistemati a coppie, mentre la testa ha delle protuberanze che, anche se consumate dalle intemperie e dal tempo, sembrano compatibili con i fori. la sistemazione movibile della testa non il primo esempio in queste sculture, la Sfinge di giza ha una testa probabilmente posticcia. la Sfinge del Sinis non lunica sfinge ritrovata in Sardinia. A parte le tre provenienti da Solky (S. Antioco) e conservate nei musei dellIsola, unaltra gigantesca che gi pubblicammo in I Calcolatori del Tempo troneggia nel Sud-Ovest sardo. Anche questa poteva sembrare un capolavoro del vento, come le varie sculture nella costa della gallura. Questa per appare lavorata e soprattutto si presenta con una conformazione diversa dalle rocce circostanti. Appare liscia e con un Pulpito scavato sulla testa. Alta circa 4,5 m sovrasta una foresta con allinterno dei resti di insediamento umano e con tracce di ceramiche e altri manufatti. Nella sua parte destra del colo presenta unabrasione, come di unasportazione di una probabile scritta. A riprova che si tratti di un manufatto, la foto mostra il pulpito scavato sulla testa della stessa Sfinge. Altra prova dovuta al fatto che da qualsiasi parte la si guardi, risulta sempre essere una testa di fattezze egizie. Di contro, le varie rocce della gallura, lOrso, lElefante ecc cambiano se le si guarda da diversa angolazione. Qualcuno si chieder ora il perch di tanta presenza egizia in Sardinia e nel Mediterraneo del II millennio a.C. la riRuna Bianca

sposta sta proprio nellidentificazione dei Popoli del Mare in coloro che gli Egizi chiamavano SRDN.N.PI.YAM, (I Shardana del Mare), i Signori delle Isole poste nel Grande Cerchio dacqua, nel grande Verde. Migliaia di scarabei con i cartigli dei faraoni Ramesse II, Ramesse III, Amenophe IV, Tothmose III Testi geroglifici con le invocazioni alla Triade di Tebe. Statue raffiguranti la stessa Triade e diverse riproducenti Horus, Osiride, Hator, Sekmet, il Dio Nilo e altre divinit. Sfingi e altri animali sacri agli Egizi. Imbarcazioni di giunchi, i Fassones, identici a quelle egizie tantissimi altri oggetti riferiti alla cultura del sacro fiume. Certo non furono gli Egizi a portarli in Sardinia. Un popolo, quello egizio, che mai si sarebbe mosso dal suo paradiso. Qualcuno per frequentava assiduamente la terra dei faraoni, per motivi di commercio e soprattutto per svolgere un compito che risulta dai testi egizi in maniera chiara. I Shardana erano un corpo scelto dellesercito egizio. Addirittura fungevano da guardia del Corpo dei faraoni. A Medinet Abu, luxor, Abu Simbel, si possono ammirare questi guerrieri a fianco al faraone. Assolutamente riconoscibili dallarmatura, lo scudo tondo, lelmo con le corna e la spada a cuneo. Un ritrovamento avvenuto in quel di Tharros, non lontano dal luogo della Sfinge e GiuGno 2011 | n.0

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da Monti Prama, ci ha fatto incuriosire e gioire per unulteriore conferma della presenza di mercenari shardana nellesercito del faraone: un occhio di Horus. Non il solito occhio di Horus, di cui si contano decine di esemplari nel museo di Cagliari, ma un Occhio di Horus a ciondolo che veniva consegnato a chi si arruolava appunto nellesercito egizio. Questi soldati si comportavano come tutti i soldati del mondo e di ogni epoca: quando tornavano a casa in licenza o in congedo, portavano con s i ricordi della Terra che li aveva ospitati! Piccoli souvenir, come gli scarabei, o statuette degli dei a cui si erano magari invocati durante le battaglie nel Delta o in Palestina, o in Siria (Qadesh!).

riusciti ad avere le prime due, che vi proponiamo. Amon.ra. suten. neteru. tu. f. anch. utja. senb. nib. Cio: AmonRa, re degli Dei, signore del cielo, dia vita, salute e vigore pieni. mut. urt. nebit. Pet tu. s. senb, ossia: Mut la gran Signora del cielo, da vigore Ora, gi trovare una lastra con dei geroglifici in Sardinia di per s un fatto eclatante. Se poi lo scritto collegato anche a unimmagine chiaramente egizia, la cosa assume i contorni del giallo. Vero che il commento, probabilmente da attribuire al taramelli, sa proprio di dichiarazione tipicamente archeobuonica, del tipo Scaraboide egittizzante di stile hyksos. Vero sentiamo. Sicura e... o almeno una famigliarit con la Linlastra con GeroGliFici scoperta Da taramelli

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geroglifici in sardinia!
Una segnalazione fatta da un amico di Oristano, che ci invi anche le immagini, ci ha lasciati di sasso. Pur essendo abituati ormai a cose insolite fino a pochi anni fa, questa nuova acquisizione ci ha fatto fare un salto sulla sedia. Sapevamo del gruppo Statuario che raffigurava in una lastra di pietra (steatite?) la triade di tebe. Si tratta di una lastra che raffigura Amon-Ra, la moglie Mut e il loro figlio Khonsu. Una scoperta fatta, crediamo, dallarcheologo Taramelli decenni orsono. la foto del nostro amico P. z. rappresenta uniscrizione geroglifica che, tradotta a suo tempo, parve proprio uninvocazione alla Triade in questione. Si tratta in effetti di tre invocazioni, una per ogni Dio rappresentato. Siamo GiuGno 2011 | n.0

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gua e la Scrittura egiziana. Per cui anche se trattasi di unopera Fenicio/Punica... dovrebbesi pensare che lautore (Fenicio, naturale! N.d.A.) fosse conoscitore della Lingua e della scrittura in Egitto gi da allora, anzi soprattutto allora, si faceva passare tutto per Fenicio/Punico. Con buona pace della lampante realt egizia del documento. lampante, perch abbiamo scoperto che la lastra in steatite con i geroglifici corrisponde esattamente alla lastra (in steatite) che rappresenta la Triade Tebana che vi mostriamo. Insomma sul retro della lastra vi la scritta, sul diritto il gruppo di Tebe. la nostra domanda : perch una cosa talmente singolare (per essere cauti), ritrovata in Sardinia, in una di quelle citt da noi definite shardana e abitata proprio da quei popoli che frequentavano assiduamente lEgitto, non stata resa pubblica e pubblicizzata? Forse perch si deve continuare a ignorare questa presenza? Perch tutto quanto egizio, chiaramente egizio, deve essere attribuito a un Popolo, quello fenicio, mai esistito come Popolo altro e ad eseguire queste opere deve necessariamente essere stato un artista fenicio che conosceva a menadito i geroglifici? Stesso problema con gli scarabei con tanto di cartiglio dei faraoni egizi, definiti Scaraboidi egittizzanti di tipo hyksos datati al VII sec. a.C. quando degli hyksos Runa Bianca

non vi era manco pi memoria. Tutto questo per far quadrare il cerchio sulla presenza presunta dei Fenici? Noi non ci crediamo. E pensiamo che sempre meno persone oggi credono a queste sciocchezze. la cosa peggiore il perch un documento cos importante al solito sia stato tenuto nellombra per tanto tempo. Si argomenter: Ma il Taramelli la pubblic. Si rispondiamo noi, anche lilliu pubblic qualcosa sulle statue di Monti Prama. Diverso DIVUlgARE, in modo che la gente possa fruire e commentare. iscrizione riscoperta Da melis a pozzomaGGiore

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