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IL PRINCIPE FELICE (riscrittura in prosa ritmica dalla storia di Oscar Wilde)

Sorgeva sopra unesile colonna, bello e possente, il Principe Felice. Con gli occhi di zaffiro lui guardava dallalto la citt, come in cornice. Coperta di sottili foglie doro, la statua somigliava a un cherubino. A completare quel capolavoro, sullelsa della spada ... un bel rubino. Chiunque la vedeva si fermava, lodandola con gli occhi e le parole per leleganza e le fattezze rare. Del Principe era fiero pure il sole.
bello come una banderuola osserv uno degli assessori che ambiva farsi una reputazione di buon intenditore darte. Non del tutto utile, per aggiunse, nel timore che la gente lo giudicasse privo di senso pratico, la qual cosa non era affatto. Perch non sai comportarti come il Principe Felice? chiese una madre piena di buon senso al suo bambino che piangeva perch voleva la luna. Il Principe Felice non si sognerebbe mai di piangere per nulla. Sono contento che a questo mondo ci sia qualcuno davvero felice borbott un uomo disilluso, ammirando la splendida statua. Sembra un angelo dissero i trovatelli, uscendo dalla cattedrale nei loro lucenti mantelli scarlatti e con i grembiulini puliti e bianchi. Come fate a dirlo? osserv il professore di matematica, se non ne avete mai visto uno? Oh, s che ne abbiamo visti, nei nostri sogni risposero i bambini. E il professore aggrott la fronte e fece la faccia scura, perch non trovava giusto che i bambini sognassero.

Era dautunno ed una rondinella, che aveva perso il volo per lEgitto, da quelle parti capit una sera e, prima di riprendere il tragitto, decise di posarsi e riposare ai piedi della statua celebrata. Che meraviglia! disse luccellino, vedendo quella camera dorata. Ma quando fu per mettere la testa, leggera, sotto lala per la notte, le cadde addosso un gocciolone dacqua. Che cosa strana! borbott. Stanotte il cielo senza nuvole e le stelle son chiare e luminose. Eppure piove! Il clima qui nel nord spaventoso: bisogna che al pi presto emigri altrove. In quella cadde ancora unaltra goccia. Se non ripara, a cosa serve un tetto? lei brontol. E fece per volare. Ma appena apr le ali, gonfio il petto, sent di nuovo il cielo gocciolare. Alz lo sguardo e vide ... immaginate? il Principe Felice che piangeva, gli occhi gonfi di lacrime accorate che rigavano il biondo delle guance. Quel viso doro, bello pi di Adone, nella pallida luce della luna, alluccellino mise compassione. Chi sei? gli chiese. Il Principe Felice rispose lui. E luccellino, piano: Se sei felice, allora perch piangi? Quandero vivo e avevo un cuore umano la statua replic, non conoscevo coserano le lacrime ... e ... ecc!... perch il dolore non aveva albergo tra i muri del palazzo a Sans-Souci. Giocavo tutto il giorno nel giardino coi miei compagni e a sera, allegramente, le danze dirigevo nei saloni. Del mondo fuori non sapevo niente ch lalto muro intorno mimpediva di vedere le cose alla radice. Per la spensieratezza i cortigiani mi chiamavano il Principe Felice. Cos felice vissi. E quando Morte mi avvolse nel suo gelido mantello, fui messo in questo posto tanto in alto che vedo la citt ed ogni ostello, le sue miserie, le scelleratezze, le sofferenze, il perfido veleno ed anche se di piombo adesso ho il cuore di piangere non posso fare a meno. 1

La rondine prov una stretta al cuore per quella storia dolce e dolorosa. Ma il Principe riprese presto a dire con voce delicata e melodiosa: Lontano, in una povera casetta, il viso stanco, pallido, sciupato, una donna ricama passiflore su un elegante abito velato che la pi bella tra le damigelle della regina indosser festante al ballo che sar tenuto a Corte. Nel letto il figlio suo febbricitante vorrebbe qualche arancia da mangiare, ma in casa non c neanche uno scellino ed il bambino piange. O rondinella, perch non porti loro il mio rubino che luccica sullelsa della spada? Io son fissato a questo piedistallo che non permette ai piedi miei dandare. Allora vacci tu, ti prego, fallo! Gli amici miei mi aspettano in Egitto rispose luccelletto dispiaciuto. Gi volano sul Nilo a capofitto e il fior di loto ha dato il benvenuto. Il Principe insistette: Rondinella, rimani qui per una sera ancora, il bimbo ha sete ed la madre triste, riparti con le luci dellaurora. Il Principe Felice aveva un viso al punto sofferente che luccello prov gran pena e col suo becco aguzzo strapp dallelsa il fulgido gioiello. Lieve vol sui tetti delle case, sfior la torre della cattedrale, pass sul fiume superando il Ghetto e quando entr nellumile locale vide la donna addormentata, il figlio sul letto sagitava febbrilmente: lui saltell sul tavolo e depose la pietra rossa. Poi, teneramente, con le sue ali accarezz il bambino e ritorn con gran soddisfazione. Fa freddo disse, eppure sento caldo. il dolce frutto della buona azione il Principe rispose. E luccellino rimase l a pensare ma, ben presto, col fatto che sentiva un grande sonno, saddorment nel gusto di quel gesto. Il giorno lo trov di buon umore, chera giunto il momento demigrare: vol sui tetti, fece il bagno al fiume, trascorse intere ore a cinguettare.
Che fenomeno straordinario! esclam il professore di ornitologia che in quel momento passava sul ponte. Una rondine dinverno! E sul fatto scrisse al giornale locale una lunga lettera che tutti citarono, anche se era costellata di un sacco di vocaboli che nessuno capiva.

Quando la luna apparve tonda in cielo, dal Principe vol. Son di partenza. Vuoi che porti i saluti a qualcheduno? Per lEgitto hai da darmi unincombenza? luccello disse e il Principe gli chiese: Perch non resti qui una notte ancora? Mi aspettano in Egitto disse quello. Vorrei arrivar domani di buonora. O rondinella, vedo in lontananza un giovane scrittore in un solaio: una commedia deve terminare ma non c legna nel suo focolaio, ha freddo e fame e non pu continuare .... Ho gi capito disse luccellino, che aveva un cuore doro. Ho da portare al giovane scrittore un tuo rubino. Non proprio fece il Principe Felice, non ho rubini pi da regalare, puoi prendere da un occhio uno zaffiro. Ma cosa dici, amico? vuoi scherzare? Il Principe insistette e luccellino cav malvolentieri un occhio azzurro: vol dallo scrittore e sui suoi fogli lasci la gemma, tutto in un sussurro. Il giorno dopo, in volo verso il porto, il rondinotto vide un bastimento e si pos sullalbero maestro. Vado in Egitto cinguett contento. Ma non sent nessuno quella festa, ch normalmente luomo troppo preso dai suoi pensieri e dalle sue fatiche per osservare ed essere sorpreso. Quando fu sera e rispunt la luna, dal Principe vol quel rondinino. 2

Son qui per salutarti disse arzillo. Amico, aspetta ancora un momentino. inverno ormai il rondinotto disse, e tra non molto arriver la neve. Il sole invece caldo, l in Egitto, e i nidi i miei compagni fanno a breve. Addio, mio caro Principe Felice, io mai ti scorder e in primavera ti porter due gemme assai preziose ... Rimani qui ancora unaltra sera il Principe interruppe. Nella piazza, vedi qui sotto quella bambinetta? una fiammiferaia ed ha perduto gli zolfanelli suoi nella cunetta. Se adesso torna a casa senza soldi la picchier suo padre. O rondinella, dallocchio mio rimuovi laltra gemma e portala alla bimba poverella. Star con te ancora questa notte luccello acconsent ma, caro amico, giammai ti caver quellaltro occhio. Ti prego, fallo, fa come ti dico il Principe rispose ed alla fine la rondine cedette al suo volere: prese la gemma e nella mano fredda della bambina la lasci cadere. Che bello questo vetro! quella disse, e corse a casa tutta sorridente. Luccello disse al Principe: E adesso io rimarr con te perennemente. No, rondinella cara, dolce amica, andrai in Egitto il Principe riprese. No, non ti lascio adesso che sei cieco lei ribad in tono assai cortese. Cos saddorment vicino ai piedi. E il giorno dopo stette appollaiata sulla sua spalla, descrivendo i luoghi in cui la gente bruna ed abbronzata. Gli raccont degli ibis sul Nilo, della Sfinge che vive nel deserto, dei viaggi dei mercanti sui cammelli, del re della montagna e del concerto che venti sacerdoti con le voci innalzano in onore del serpente che dorme in un palmizio ed nutrito con focacce di miele erubescente. Gli disse infine di quei pigmei, il popolo che vive nella valle, che va sul lago sopra grandi foglie e fa la guerra sempre alle farfalle. Il Principe le disse: Rondinella, tu parli a me di cose misteriose, ma qual pi gran mistero la Miseria che rende le persone indecorose? Va dunque sopra la citt in volo e torna a raccontarmi ci che vedi. Luccello and tra i ricchi nelle ville e i poveri sui freddi marciapiedi; vol su vicoli e stradine buie e vide i visi smorti dei bambini, gli occhi assenti tristi allucinati, che sembravano tanti clandestini. Poi ritorn dal Principe e descrisse le cose amare chegli avea veduto. Io sono ricoperto doro fino col quale posso dare ancora aiuto il Principe gli disse. Basta solo che foglia a foglia me lo levi via e ai poveri lo porti. Il rondinotto con tenera pazienza e maestria le scaglie doro pilucc pian piano finch la statua non mostr il colore del piombo grigio e del metallo opaco, perdendo tutto quanto il suo splendore. Linverno, ormai, seguito in pompa magna da neve e gelo, vento pioggia e ghiaccio, possente aveva fatto il proprio ingresso nella citt del Principe e labbraccio, nel quale aveva stretto luccellino, mostrava adesso i tratti suoi mortali. La rondine che aveva molto freddo si scaldava col frullo delle ali. Quando alla fine si sent morire ebbe giusto la forza di volare sulla spalla del Principe Felice. Addio, mio caro, ti vorrei baciare la dolce mano disse luccellino. Davvero son contento, amico mio il Principe gli disse, che tu vada, e gi in Egitto porti il cinguettio. Non in Egitto che io vado disse la rondine tremante, ma alloscura dimora della Morte. Il Principe baci teneramente e cadde dura. Sud improvvisamente nella statua un colpo sordo, un crac, e come un botto: per il dolore il Principe era andato e il cuore suo di piombo sera rotto! Faceva un freddo cane quel mattino, quando il Sindaco, in testa agli assessori, passando per la piazza alz lo aguardo e incredulo esclam:

Mio Dio, signori, com conciato il Principe Felice! Ha perso lustro gemme e doratura e ai piedi c perfino un coso morto: non sembra ormai neppure una scultura!
Oh, s, com conciato! esclamarono gli assessori, che ripetevano sempre quel che diceva il sindaco. E andarono tutti su per vedere meglio. Eh gi! Gli caduto il rubino dallelsa della spada, gli occhi non ci sono pi e la doratura sparita disse il sindaco. Insomma, sembra poco meno che un accattone! Poco meno che un accattone! ripeterono gli assessori. E qui, ai piedi della statua, c perfino un uccello morto! prosegu il sindaco. Dobbiamo assolutamente emanare unordinanza che agli uccelli non sia permesso morire qui! E il segretario prese appunti per la stesura del decreto. Dal momento che non pi bello, non nemmeno utile osserv il professore di Belle Arti delluniversit. Cos tirarono gi la statua del Principe Felice.

E il sindaco eman un decreto in cui la statua andava fusa totalmente per farne unaltra che raffigurasse lui s medesimo personalmente! Che cosa strana disse loperaio, addetto alla fornace, in fonderia. Il piombo di sto cuore non si fonde: non mi rimane che buttarlo via! E cos fece. E il cuore and a finire tra limmondizia fetida e ammucchiata, dovera stata pure abbandonata la rondinella morta assiderata. Va sulla Terra e portami due cose, le pi preziose che saprai trovare ad uno dei suoi Angeli nel cielo Iddio richiese in tono familiare. E langelo torn portando seco un cuor di piombo e un uccellino morto. Scelta migliore non potevi fare, mio Angelo, sei stato proprio accorto, ch questa rondinella col suo canto allieter per sempre il Paradiso e il Principe Felice col suo cuore vivr in eterno accanto a me assiso.

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