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I beni ambientali
I BENI AMBIENTALI
1. Larredo urbano
Linventario dei beni culturali e ambientali comincia dalle cose pi comuni che vediamo e utilizziamo quotidianamente: larredo urbano. Esso rappresenta un biglietto da visita tanto di un piccolo paese quanto di una grande citt. Quando arriviamo in una citt, ne visitiamo i monumenti pi famosi, ma, mentre percorriamo le strade, notiamo i punti luce (i lampioni), le fioriere nellisola pedonale, le rastrelliere per le biciclette, la collocazione dei cartelli pubblicitari (fig. 4) Nellosservare questi elementi, otteniamo unimmediata impressione dellaspetto di una citt: cogliamo se ben tenuta e ordinata, oppure trascurata. Larredo urbano ha lo scopo di rendere vivibile e gradevole un luogo abitato. Il Piano dellarredo urbano Laspetto dellarredo pubblico di una citt riveste tale importanza, specialmente nei centri storici, che le amministrazioni pubbliche affidano a professionisti la stesura del Piano dellarredo urbano, al fine di trovare la sistemazione migliore per piazze, vie, giardini, parchi. Tale piano serve anche per indirizzare gli interventi dei cittadini che vogliano installare sul suolo pubblico oggetti come insegne e cartelloni pubblicitari, in modo che essi non siano in contrasto con lambiente.
Queste ricerche in genere sono condotte in luoghi dove la documentazione storica attesta insediamenti di grandi civilt. Esiste, tuttavia, unarcheologia detta minore, ma non per questo meno importante, che si occupa di raccogliere e conservare le testimonianze che emergono da lavori e scavi occasionali e che forniscono preziose informazioni sullorigine storica di un luogo.
3. Il museo locale
Le grandi scoperte archeologiche, anche se rinvenute in luoghi lontani dalla citt capoluogo, vanno ad arricchire il patrimonio dei musei cittadini. Ci avviene per evitare la dispersione dei reperti e per avere una visione unitaria e il pi possibile esauriente delle origini e della storia di una citt. Ci sono per piccoli oggetti, come semplici monili, utensili, frammenti di ceramica, monete, di solito rinvenuti in sepolture antiche, che sono conservati in piccoli musei locali. Oggetti che, allocchio del visitatore comune, non dicono molto, ma che per larcheologo rappresentano una miniera di informazioni preziose (fig. 6).
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Fig. 6 Una sala del Museo G. Whitaker di Mozia, sullisola di Pantaleo, vicino alla Sicilia. In primo piano la statua del Giovane di Mozia, opera di un artista greco, 450-440 a.C.
4. Il restauro
Molti monumenti e reperti storici versano in condizioni di forte degrado, a causa dellabbandono e dellincuria delluomo; tuttavia esistono casi in cui il degrado imputabile a eventi climatici sfavorevoli o a calamit naturali. Se oggi possiamo ammirare molte opere del passato grazie alla scienza del restauro. Per il suo lavoro il restauratore pu disporre di sofisticate tecnologie, quali le spettrografie, le elaborazioni computerizzate, le analisi fisiche, chimiche e di nuovi prodotti da usare per la pulizia delle opere darte (fig. 7). Il restauro unattivit delicatissima, perch prodotti e tecniche che un tempo sembravano molto adatti, si sono poi rivelati dannosi, provocando un ulteriore degrado dellopera darte. Le cause del deterioramento possono essere molteplici: la luce troppo intensa su un quadro ne altera i colori; gli sbalzi di temperatura e lumidit sfaldano addirittura le pietre; in questi ultimi anni, poi, lalto tasso dinquinamento, dovuto principalmente ai mezzi di trasporto e al riscaldamento nelle case, rappresenta una grave minaccia per molte opere darte.
Fig. 7 Laboratorio per il restauro di dipinti su tavola.
Come restaurare Restaurare unopera darte non comporta problemi solo di carattere tecnico, ma anche culturale, e a questo proposito sono nate accese dispute, che hanno dato origine a diverse scuole di pensiero. Il quesito che ci si pone il seguente: meglio conservare, pulire e consolidare ci che rimasto di unopera darte, anche se gravemente danneggiata, oppure meglio ricostruire lopera come doveva essere allorigine? Nel secolo scorso si privilegiato il restauro integrale che effettuava ricostruzioni complete di opere darte; in alcuni paesi, come quelli dove si sono sviluppate le civilt precolombiane, si attua ancora oggi questo tipo di restauro. Il risultato finale senza dubbio spettacolare per il visitatore, perch si trova di fronte a unopera completa e cromaticamente sfavillante. Di fatto, per, questi restauri sono per la maggioranza falsi storici, perch, in mancanza di fonti e documenti precisi, le ricostruzioni dipendono dalle scelte personali dei responsabili dei restauri. Il metodo di restauro comunemente seguito oggi invece di tipo conservativo: non effettua integrazioni n tanto meno rifacimenti, ma si limita a evidenziare e valorizzare ci che rimane dellopera con puliture e fissaggi, attuando in molti casi il restauro del restauro, ovvero eliminando ci che stato aggiunto arbitrariamente nei precedenti restauri. Le parti mancanti sono evidenziate con superfici e volumi neutri che non contrastano e si distinguono dalle parti originarie (fig. 8).
Fig. 8 Un tempio ricostruito a Xanter, in Germania. Sono facilmente individuabili le parti ricostruite.
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La chimica mette a disposizione del restauratore molti prodotti nuovi per il ripristino di colori e materiali, ma la tendenza dominante quella di usare sostanze ottenute da essenze naturali, per evitare successive reazioni chimiche imprevedibili. Restauro e sponsor Il patrimonio artistico dellItalia immenso. Quindi sono numerosi i monumenti che hanno bisogno di restauro, con un conseguente, gravissimo onere finanziario. Le competenze per la programmazione di questi interventi, che riguardano sia le opere pubbliche sia quelle private, dipendono dalle sovrintendenze. I fondi per il restauro delle opere pi importanti vengono stanziati dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni. Questi finanziamenti, per, non sono sufficienti. Negli ultimi anni, istituti di credito, fondazioni, gruppi economici e grandi industrie hanno spesso messo a disposizione somme rilevanti per restaurare monumenti pubblici e opere darte famose. Questi soggetti si definiscono sponsor (termine inglese che significa garante), perch ricavano pubblicit abbinando il nome della propria azienda al merito del recupero dellopera darte.
Fig. 9 Il villaggio operaio di Crespi dAdda, progettato da Angelo Colla nel 1875.
5. Larcheologia industriale
La rivoluzione industriale dalla seconda met del Settecento ha trasformato profondamente i sistemi produttivi e il territorio dellItalia. Inoltre, la scoperta di nuove fonti di energia ha portato a vere e proprie rivoluzioni sociali ed economiche in tutti i paesi dEuropa. Per secoli luomo aveva vissuto in sintonia con il ritmo delle stagioni, lasciando inalterato il territorio. Con la rivoluzione industriale e lesigenza di insediare nuove strutture, il paesaggio cambiato profondamente, soprattutto in seguito alla rapida costruzione di ponti, stazioni e reti ferroviarie, centrali elettriche, fabbriche e insediamenti. Negli anni successivi, le esigenze di mercato, le nuove scoperte tecnologiche e la conseguente organizzazione del lavoro hanno portato allabbandono di queste infrastrutture, che sono precipitate in un lento ma inesorabile degrado, testimonianze scheletriche di intere generazioni di lavoratori. Negli ultimi decenni, grazie ad alcuni illuminati architetti, maturato il concetto che tutto ci che luomo ha prodotto nel tempo testimonianza preziosa del suo lavoro. Da qui, lobbligo civile di conservare e trasformare queste grandiose strutture in qualcosa daltro. Cos, vecchi stabilimenti, lanifici, centrali elettriche, fornaci, vecchie stazioni, anzich essere demoliti e cancellati per sempre dalla memoria storica, sono stati trasformati in musei, sale desposizioni permanenti, luoghi con funzioni culturali, ricreative e sociali, che soddisfano le esigenze e i bisogni della societ contemporanea (fig. 9).
7. Il museo oggi
I musei di oggi sono generalmente amministrati da enti pubblici o fondazioni, e non sono solo luoghi di conservazione di opere di grande valore storico-artistico, ma centri di cultura viva, in cui si organizzano mostre, dibattiti, conferenze e si vendono prodotti, quali libri e oggettistica (cravatte, spille, foulard, agende, fermagli, magliette) (fig. 10). Le sale di esposizione sono dotate di sofisticatissimi sistemi dallarme per prevenire eventuali furti e danneggiamenti, e di rilevatori che controllano lintensit della luce, la temperatura e lumidit del locale (che devono essere sempre costanti, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche esterne).
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Il museo oggi un complesso dotato di laboratori di restauro, sale di proiezione, biblioteche specializzate in apparati didattici per scolaresche e molti altri servizi finalizzati a rendere le visite piacevoli oltre che istruttive.
8. Visitare un museo
Per educare alla cultura artistica i musei promuovono con particolare attenzione il rapporto con le scuole, perch la passione per larte nasce presto, se stimolata e coltivata. Vedere, osservare, analizzare unopera darte dal vivo molto differente rispetto al guardarla su una riproduzione, perch dal vivo essa trasmette sensazioni ed emozioni uniche. Occorre, per, arrivarci preparati e motivati, sapere che cosa si vuol vedere, per capire e gustare lopera darte che, come abbiamo visto, complessa per la molteplicit dei messaggi che comunica (fig. 11).
Fig. 10 Lingresso del Mart, il Museo dArte Moderna e Contemporanea di Rovereto (Trento).
9. I diversi musei
A seconda di ci che conservano, i musei assumono nomi diversi: i musei darte contengono in genere quadri, sculture e altri oggetti riferiti a pi periodi storici; lesposizione di questo materiale segue, di solito, un criterio cronologico; le gallerie e le pinacoteche sono prevalentemente costituite da opere pittoriche di diversi periodi storici; le gipsoteche sono raccolte di gessi ricavati con calchi su originali di bronzo, di marmo o di terracotta; i musei dedicati a correnti artistiche coprono periodi specifici e limitati, come il museo Guggenheim, che raccoglie opere darte moderna e contemporanea; i musei monografici sono quelli dedicati a un unico artista (fig. 12); i musei archeologici contengono materiali e reperti relativi ai reperti antichi di precise zone geografiche.
Percorsi operativi
Suggerimenti Si consiglia di seguire questi percorsi facendo un lavoro dquipe.
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