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Di male in peggio Il Governo inasprisce la Manovra accentuando la sua insostenibilit sociale Il Governo, utilizzando cinicamente una oggettiva situazione

di emergenza derivante dalle turbolenze e dalla instabilit dei mercati finanziari, inasprisce la manovra allargando oltre il tollerabile il suo segno antisociale. Taglio delle agevolazioni fiscali Si inserisce nella Manovra, contraddicendo l'impegno a ridefinire un riordino del sistema di imposizione con una apposita Delega, un taglio delle agevolazioni fiscali (Detrazioni e deduzioni) pari al 5% per il 2013 ed al 20% per il 2014, con tagli lineari sull'intero ammontare delle stesse, con un gettito previsto di 4 miliardi di euro previsto nel 2013 e di 20 miliardi di euro nel 2014. Di fronte a difficolt o ritardi di attuazione della norma, per garantire la cogenza di tale disposizione il Ministro dell'economia incaricato di garantirne, con una sorta di delega discrezionale, le modalit di attuazione. Secondo le dichiarazioni sulla Manovra del Relatore di maggioranza Gilberto Pichetto Fratin il taglio alle agevolazioni fiscali sar indistinto. Cio riguarder tutte le 483 voci di agevolazione attualmente previste. Tavola riassuntiva per macro aree di agevolazione fiscale
Agevolazioni fiscali Lavoro e pensioni Casa Famiglia e sanit Altre agevolazioni persone fisiche Accisa IVA Altre agevolazioni (*) Effetto finanziario 56.812 9.197 21.449 15.925 3.571 38.797 15.396 Taglio del Taglio del 20% 5% nel 2013 nel 2014 2.841 460 1.072 796 179 1.940 770 11.362 1.839 4.290 3.185 714 7.759 3.079

(*) Erogazioni liberali Terzo settore; agevolazioni Enti non commerciali; agevolazioni in materia di imposte dirette per le imprese; agevolazioni in materia di registro e imposte ipocatastali.

Si noti come, con questa interpretazione, si otterrebbero rispettivamente oltre 8 miliardi il primo anno e circa 32 miliardi nel 2014, ben oltre i 20 previsti nel Decreto. Tavola riassuntiva macro aree di diretto interesse di lavoro e pensioni
A e o zio i fis a g v la n c li L v ro e p n io i ao es n Cs aa F m lia e s n a ig a it T ta o le E tto fin n rio ffe a zia 5 .8 2 6 1 9 9 .1 7 2 .4 9 1 4 8 .4 8 7 5 Tg dl a lio e 5 n l2 1 % e 03 2 4 .8 1 40 6 1 7 .0 2 4 7 .3 3 Tg dl a lio e 2 %n l 2 1 0 e 04 1 .3 2 1 6 1 3 .8 9 4 9 .2 0 1 .4 1 7 9

Come si vede i risparmi su questa area di cittadini si avvicinano di pi ai saldi di bilancio indicati. Forse a pensare male si fa peccato ma non vorremmo si

pensasse di rivolgersi ai soliti noti. Infatti, gli effetti pratici di tale impostazione sarebbero devastanti per le famiglie di lavoratori dipendenti e pensionati i quali, secondo le nostre simulazioni, considerando solo le agevolazioni direttamente riconducibili a loro (quali quelle per la casa, la famiglia e quelle da lavoro dipendente o pensione) vedrebbero una perdita secca per famiglia, di lavoratore dipendente o pensionato, mediamente superiore ai 1.200 euro annui. Se a queste aggiungiamo tutte le altre forme di agevolazione di cui indirettamente beneficiano i lavoratori dipendenti e pensionati quali, le agevolazioni in materia di IVA o sulle accise, il taglio lineare proposto dal governo comporterebbe mediamente un danno di circa 1.800 euro. Come la Cgil aveva predetto, l'obbiettivo del Governo si manifestato essere non quello di rimettere mano ad un fisco iniquo e incapace di sostenere lo sviluppo ma quello di fare cassa, evitando di toccare gli interessi dei ceti benestanti, delle rendite parassitarie e delle grandi ricchezze. Il risultato di questo emendamento sar quello di colpire ulteriormente i cittadini, soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati, che si vedranno fortemente, e senza alcuna giustificazione di equit redistributiva, ridurre le detrazioni per spese di produzione del reddito, le detrazioni per spese mediche, le agevolazioni per la famiglia. Altre modifiche, apportate con il maxi emendamento, come quella che introduce una addizionale del 10% sui bonus per i managers delle imprese finanziarie, certamente utile, oppure quella che ridisegna l'imposta di bollo sui depositi di titoli, la quale, pur attenuando il suo carico di ingiustizia, permane regressiva poich priva di un minimo di progressivit o, almeno, di proporzionalit, non cambiano un quadro di inaccettabilit nella composizione dei sacrifici che si chiedono soprattutto ai ceti pi deboli. Se si aggiunge che le modifiche ai provvedimenti in materia di previdenza aggravano le condizioni generali dei vecchi e dei futuri pensionati (un esiguo alleggerimento del taglio alle rivalutazioni pi pesantemente scambiato con l'aumento dell'et di pensionamento, anche per chi ha 40 anni di contributi, con l'anticipo al 2013 dell'aggancio all'aspettativa di vita, e con l'immediata introduzione dei tickets sanitari), si pu affermare che il disegno complessivo della Manovra non solo colpisce lavoratori e pensionati in maniera drammatica ed inaccettabile ma, anche laddove si introducono norme che coinvolgono porzioni di percettori di reddito elevato, conferma la volont del governo di escludere dal contributo al risanamento tutti quei soggetti che in questi anni hanno accumulato grandi ricchezze, utilizzando sia gli enormi spazi di evasione loro concessi, sia l'accumulazione di ingenti patrimoni che il circuito degli investimenti finanziari i quali, nel nostro Paese, concorrono in misura davvero esigua alle entrate dello Stato. Particolarmente pericoloso, infine, la riproposizione di una volont di privatizzare i beni ed il patrimonio pubblici, a testimonianza che, per non colpire le grandi ricchezze private, si liquida la ricchezza dello Stato e delle Amministrazioni, che la ricchezza cumulata di tutti i cittadini, evidenziando una cieca azione di depauperamento del Paese poco coerente sia con l'esigenza di equit che con quella di produrre uno sviluppo compatibile.

LA CGIL SOSTIENE CHE SONO POSSIBILI POLITICHE ALTERNATIVE : 1. Un piano straordinario contro levasione fiscale che ne programmi la riduzione strutturale introducendo norme pi restrittive sulla tracciabilit (oltre 500 Euro) e incrociando tutte le banche dati esistenti. 2. Laumento immediato della tassazione sulle rendite finanziarie 3. Lintroduzione di una imposta sulle Grandi ricchezze. 4. Una vera lotta al sommerso rendendo il caporalato reato penale e con nuove norme sugli appalti. 5. Assunzione dei beni comuni e dei temi del welfare come elemento qualificante della crescita del Paese, producendo per questa via un'economia di spesa e un sostegno alla crescita. 6. Una politica di riequilibrio della spesa per il Sud e un diverso utilizzo dei Fondi strutturali, non appannaggio del Governo ma risorse necessarie a contrastare oltre il divario, la divaricazione, sociale ed economica del Paese. 7. Un serio provvedimento sui privilegi della politica riducendo il proliferare delle strutture che rappresentano duplicazioni e con una generale politica di moralizzazione dei rapporti tra Pubbliche amministrazioni e imprese oltre che delle spese relative all'esercizio delle funzioni di rappresentanza. La Cgil rafforza, quindi, il suo giudizio di drammatica inaccettabilit della manovra e conferma la sua azione di lotta che dovr vedere, a partire dalle iniziative di questi giorni per proseguire nelle prossime settimane, un impegno di contrasto e di proposta per costruire una nuova politica economica e sociale in grado di favorire lo sviluppo e l'equit.

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