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, 2011

SANDRO PENNA

POESIE SCELTE

TRADUZIONE
CHRISTOS ALEXANDRIDIS

ATENE, LUGLIO 2011


2

Se la vita sapesse il mio amore!


me ne andrei questa sera lontano.
Me ne andrei dove il vento mi baci
dove il fiume mi parli sommesso.

!
.

.

Ma chi sa se la vita somiglia


al fanciullo che corre lontano ...

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E' pur dolce il ritrovarsi


per contrada sconosciuta.
Un ragazzo con la tuta
ora passa accanto a te.
Tu ne pensi alla sua vita
- a quel desco che l'aspetta.
E la stanca bicicletta
ch'egli posa accanto a s.
Ma tu resti sulla strada
sconosciuta ed infinita.
Tu non chiedi alla tua vita
che restare ormai com'.

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- .

.

.

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-----Autunno

Il vento ti ha lasciata un'eco chiara,


nei sensi, delle cose ch'i vedute
- confuse - il giorno. All'apparir del sonno


,
- .

difenderti non sai: un crisantemo,


un lago tremulo e una esigua fila
d'alberi gialloverdi sotto il sole.

: ,

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Nel sonno incerto sogno ancora un poco.


E' forse giorno. Dalla strada il fischio
di un pescatore e la sua voce calda.
A lui risponde una voce assonnata.

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.
.

Trasalire dei sensi con le vele,


fuori, nel vento? lo sogno ancora un poco.

,
, ; - .

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Notte - sogno di sparse


finestre illuminate.
Sentire la chiara voce
dal mare. Da un amato
libro veder parole
sparire... - Oh stelle in corsa
l'amore della vita!

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.

- ,
!

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Mi avevano lasciato solo


nella campagna, sotto
la pioggia fina, solo.
Mi guardavano muti
meravigliati
i nudi pioppi. Soffrivano
della mia pena. Pena
di non saper chiaramente...


,
, .

.
.

E la terra bagnata
e i neri altissimi monti
tacevano vinti. Sembrava
che un dio cattivo
avesse con un sol gesto
tutto pietrificato.



.


.

E la pioggia lavava quelle pietre.

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Citt

Livida alba, io sono senza Dio.


Visi assonnati vanno per le vie
sepolti sotto fasci d'erbe diacce.
Albe pi dense di colori vidi

, .

.

su mari su campagne inutilmente.


Mi abbandono all'amore di quei visi.

.
.

-----La vita... ricordarsi di un risveglio


triste in un treno all'alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell'aria pungente.
Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa pi dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l'azzurro
e il bianco della sua divisa, e fuori
un mare tutto fresco di colore.

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:

.

:
:
,
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-----Sole senz'ombra su virili corpi


abbandonati. Tace ogni virt.
Lenta l'anima affonda - con il mare entro un lucente sonno. D'improvviso
balzano - giovani isolotti - i sensi.
Ma il peccato non esiste pi.

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-----Il mare tutto azzuro.


Il mare tutto calmo.
Nel cuore quasi un urlo
di gioia. E tutto calmo.

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Nuotatore

Dormiva...?
Poi si tolse e si stir.
Guard con occhi lenti l aqua. Un guizzo
il suo corpo.
Cos lasci la terra.

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-----Il sole che ha brunito questo corpo


di giovinetto cede la sua forza.
Ma resta al bacio tenue ancora
il giovinetto immobile: gi sogno...
-----Il mio Amore era nudo
in riva di un mare sonoro.

-----
.

:
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.

Gli stavamo d'accanto


- favorevoli e calmi io e il tempo.
Poi lo rub una casa.
Me lo macchi un inchiostro. o resto
in riva di un mare sonoro.


-
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.
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-----Mi nasconda la notte e il dolce vento.


Da casa mia cacciato e a te venuto
mio romantico antico fiume lento.
Guardo il cielo e le nuvole e le luci
degli uomini laggi cos lontani
sempre da me. Ed io non so chi voglio
amare ormai se non il mio dolore.
La luna si nasconde e poi riappare
- lenta vicenda inutilmente mossa
sovra il mio capo stanco di guardare.

----- .

.

,
.
.

- ,
, .

-----Nell'alto arido eremo salmastri


venti a ridarmi dolore di luce.
(E la notte di aprile chiari astri
e nuovi cuori sempre riconduce...)
Vanamente rivivo
in questi cuori: oh assorte
lontananze. E' pi vivo
distacco Amor che la confusa Morte.

-----
.
(
)

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Scuola

Negli azzurri mattini


le file svelte e nere
dei collegiali. Chini
su libri poi. Bandiere
di nostalgia campestre
gli alberi alle finestre.



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Sera nel giardino

La sera mi ha rapito
i rissosi fanciulli.
Le loro voci d'angeli
in guerra.
Adesso in seno
a nuove luci stanno
l sull'opposte case.


.

.


, .

Resta sul cielo chiaro


d'un eroe s'un cavallo
incisa macchia muta
sotto la prima stella.
-----Le nere scale della mia taverna
tu discendi tutto intriso di vento.
I bei capelli caduti tu hai
sugli occhi vivi in un mio firmamento
[ remoto.
Nella fumosa taverna
ora l'odore del porto e del vento.
Libero vento che modella i corpi
e muove il passo ai bianchi marinai.
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, .

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Fantasia per un inizio di primavera

I tuoi occhi infernali


non mi guardano pi.
Sento nascere ali
in me. Gi guardo in su.
Solcano verdi prati
leggeri treni neri
e scordano, beati,
le stazioni di ieri.
Ove - ferme le ore
su attoniti quadranti ritorna un vago amore
alle cose vaganti.
Partire ancora lieve
se ti lasci alle spalle
- dimentico - la neve
che scende al fondo valle.


.

. .

,
, ,
.



.


-
.

-----Sotto il cielo di aprile la mia pace


incerta. I verdi chiari ora si muovono
sotto il vento a capriccio. Ancora dormono
l'acque ma, sembra, come ad occhi aperti.
Ragazzi corrono sull'erba, e pare
che li disperda il vento. Ma disperso
solo il mio cuore cui rimane un lampo
vivido (oh giovinezza) delle loro
bianche camicie stampate sul verde.

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.
[
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, .

.

( )
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Dorme sul lento carro un uomo. E' giugno.


E l'anima si leva in una vaga
certezza. O cieli fermi. E nudi corpi.
Ma le vivaci lotte dei fanciulli
non sostano nel sole... Antica notte
li piegher pi tardi con amore.

.
[.

. . .


.

-----Le stelle sono immobili nel cielo.


L'ora d'estate uguale a un'altra estate.
Ma il fanciullo che avanti a te cammina
se non lo chiami non sar pi quello ...

----- .

[ .
,
,

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Vacanze

Gi declina l'estate e il plenilunio


porta vigore nuovo. Ed io son solo.
Dalla casa di Baldo, contadino
antico, viene un suono di organetto.
Poi si levan due voci in alta gara.
L'una virile e l'altra, ancor pi bella,
forse Baldo il giovinetto amico.


. .
,
, .
.
, ,
.

-----Gi mi parla l'autunno. Al davanzale


buio, tacendo, ascolto i miei pensieri
piegarsi sotto il vento occidentale
che scroscia sulle foglie dei miei neri
alberi solo vivi nella notte.
Poi mi chiudo nel letto. E mi saluta
il canto di un ragazzo che la notte,
immite, alleva: la vita non muta.
-----Piove sulla citt. Piove sul campo
ove incontrai, nel sole, il lieto amico.
Ei, nell'et gentile, ha il cuore vago.
E a me certo non pensa. Ma innocenti
peccati in me la pioggia riaccende.
----- Alla pregiata vostra ... e il ticchettio
delle macchine sotto curve spalle.
Alla finestra ronza col silenzio,

----- .
, ,


, .
.
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----- .
, , .
.
.
.
-----
.
,

tutto di sole, il cerchio di un fanciullo.

, .

-----Esco dal mio lavoro tutto pieno


di aride parole. Ma al cancello
hanno posto gli di per la mia gioia
un fanciullo che giuoca con la noia.

-----
.

.

-----L'opaca moltitudine si aggira


tutt'intorno alla musica. Contenta
non sai di che. Una bellezza sola ...
Invisibile a tutti e pi a se stessa.

-----
.
.
.

-----Se sono vuoti gli alberi e il gennaio


comincia appena, a un puro sole brilla
sulla ghiaia del parco ora deserto
lo sputo del fanciullo ch' passato
forse correndo mosso dall'aprile
lontano ...

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, ,
, ,

,

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Torre

Mi portano lontano
dal mondo le campane
del vespro. Ma le umane
trite cose? La mano
di quell'uomo al lavoro
su la spiaggia lontana
che gi s'abbuia ...
Umana tenerezza nel coro.



.
;



.

-----Ritornava il borghese alla sua casa


pel mezzogiorno. In riva al fiume amico
un ragazzo operaio sue guerriere
voglie sfogava nel lanciare all'acque
sassi veloci. Ora al borghese piacque
nel sole il giuoco. E a lui disse parole
di cauta simpatia. Ma s'accigli l'operaio
non uso a confidenze. Insistere dovette con
[suoi modi
amorosi il borghese a fare il chiaro.
Quando in fine appari dietro l altera

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.
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. ,
, .

, .

espressione una luce limpidissima


ma quanto limpida.
Torn il borghese
alla sua casa con la nuova luce.


.

.

-----Dal portiere non c'era nessuno.


C'era la luce sui poveri letti
disfatti. E sopra un tavolaccio
dormiva un ragazzaccio
bellissimo.
Usci dalle sue braccia annuvolate,
esitando, un gattino.

----- .
, .


.
,
, , .

-----Eccoli gli operai sul prato verde


a mangiare: non sono forse belli?
Corrono le automobili d'intorno,
passan le genti piene di giornali.
Ma gli operai non sono forse belli?

-----
: ;
,
.
, ;

-----Anche se il vento copre


la primavera, il popolo
canta alla notte.
L'ascolto io dal mio letto. Lascio
La vita di Ges . Ardo a quel canto.

-----
,
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Ero per la citt

Ero per la citt, fra le viuzze


dell'amato sobborgo. E m'imbattevo
in cari visi sconosciuti... E poi,
nella portineria dov'ero andato
a cercare una camera, ho trovato...
Ho trovato una cosa gentile.

,
.
, ,

,
.

La madre mi parlava dell'affitto.


o ero ad altra riva. Il mio alloggio
era ormai in paradiso. Il paradiso
altissimo e confuso, che ci porta
a bere la cicuta...


.
.
,

Ma torniamo
alla portineria, a quei sinceri
modi dell'una, a quel vivo rossore...


, ,

Ma supremo fra tutto era l'odore

10

casto e gentile della povert.

-----Sotto il sole vivace e rumorosa


fu la gara. Rimane solo il campo.
E si prepara ad ascoltare il fiume
[ nascosto
come il lento ragazzo si allontana
ultimo, ancora non vestito bene.
-----Se mezzanotte viene, ancora gli uomini
sono attaccati al bicchiere e all'amico.
Ma richiamato ai sogni di domani
con lenta grazia gi ripiega un volto
adolescente.
-----Lungo il vecchio sobborgo
non vive malinconia.
Vivon gli stracci una vita gentile
indorati dal sole. E cos sia.
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[ .
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. .

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Era il settembre. Riandava la gente


rumorosa alle strade. Il sole amava
il vino e l'operaio. I canti ardevano
fino alla notte fonda.

. .

.
.

Ma restava
attonito un fanciullo, ormai legato
- sotto il caldo fogliame di una sera al ridere innocente di un amico...


,
-

-----La veneta piazzetta,


antica e mesta, accoglie
odor di mare. E voli
di colombi. Ma resta
nella memoria - e incanta
di s la luce - il volo
del giovane ciclista
vlto all'amico: un soffio
melodico: Vai solo?
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,
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11

Io vivere vorrei addormentato


entro il dolce rumore della vita.
-----Quando la luce piange sulle strade
vorrei in silenzio un fanciullo abbracciare.
-----Non rivedr il paese ove la sera
cala alla lenta nebbia l'angelo del lavoro.
La luce rivedr, la luce d'oro
ove brilla il fanciullo. E nella sera
brillan, sognando, le sue gote accese.

-----Un bicchiere di latte ed una piazza


col monumento. Un bicchiere di latte
dalle tue dolci sporche nuove mani.
-----Leggera piomba sul bene e sul male
la loro dolce fretta di godere.
-----Se appare il mio ragazzo all'osteria
uomini a lui sorridono sorpresi,
da una luce. Ma torna la partita
subito dopo. Incerto e solo resta
fra le sue grosse mani il mio fanciullo.
-----Ribrillava una strada, alta sul buio
della campagna, nel notturno
vento di tramontana. Mi fermavo
sorpreso dalla nuova voce, antica
voce felice che diceva: Adesso
ecco il primo passante, ecco il pi bello.
-----Ride su me la primavera. Tornano
le rondini, si sa. Volano via
via le parole degli amici stolti.
Ritornano, per me, ora le antiche
parole dell'amore. In te, fanciullo,
splendono. Giuocano nei tuoi passi


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12

incerti. Ma certa in me cammina


solitaria e tranquilla la felicit.

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.

-----Deserto il fiume. E tu lo sai che basta


ora con le solari prodezze di ieri.
Bacio nelle tue ascelle, umidi, fieri,
gli odori di un'estate che si guasta.

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, , ,
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-----Gi fiammeggia il cocomero. La sera


cade pi densa ormai. E tu ritorni
un poco malinconico al mio ardore.

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Quando su la citt, beata, antica,


il dolce e rumoroso crepuscolo cantava,
i lenti carrozzoni portavano lontano
le sudice divise dei giovani operai.
A tutti sconosciuto (e quanto poi, a se
[stesso!)
fra le odorose e sudice divise amava andare
- alla dolce deriva delle periferie un angelo. (E credete: non quello che oggi
[scrive).

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,

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( !),
,


(
[ .)

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Non era la citt dove la sera


ebbro cantavo fra le sparse luci
sopra la dolce umidit del fiume.
Adesso un biondo sole sulla nera
bottega di mio padre par che bruci
la nostra assenza. E non ritrovo il fiume.



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La sera

Indi restammo in pochi - senza donne


nella campagna. Il freddo era cessato.
Ci guardanuno in silenzio. Germinava
la terra. E il mio ragazzo ricord: L'altra
[ stagione
ho guardato una donna - e tu dicevi:
"Chi ha sete nel sole
lasci la bicicletta
e aspetti la luna.


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. :
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13

Un monotono vento di veicoli


ci sradic dalla strada maestra.
Ci trovammo sull'erba. E fu la mesta
luce di quel crepuscolo un pericolo
gaio: la docile figura del lattaio.
-----Indi salito in alto riposavo
in silenzio. Intorno a me passava
e ripassava una lenta figura.
Una nuova figura che portava
-intenta a un suo lavoro - quasi un chiaro
saluto e dell'acqua che brillava.
-----Ma se ognuno dormiva il treno e io,
demoni affettuosi alla deriva,
vegliavamo su lui. L'alba richiama
gli angeli sonnacchiosi. Basse e lente
cavalcate di nebbie: la pianura
etrusca. Con un piglio leggero la sua
guancia
ricerca ora una luce e vi si accosta.
Si fila verso il giorno se la terra
appare lentamente. Ed egli parla... o numi,
egli viene quaggi per lavorare.
-----Non ami le pareti della tua
stanza. Hai negli occhi i papaveri rossi
in fuga. Il sorriso del giovane
acrobata. Il trionfo
di lui, o della tua
vita quando torna primavera.
-----Languiva la stagione pigramente
al di l dei tuoi vetri, mio barbiere.
Ma un calmo biondo sole occidentale
versavano i tuoi occhi nel mio viso.
Le mute interminabili dolcezze
delle tue dita entro quel chiuso aprile.
-----Con un rapido vezzo hai liberato
la fronte dal ciuffetto. Fieramente
hai dato fuoco alla tua sigaretta.


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14

Ma ricade il ciuffetto. E la stagione


indugia, e ride assai languidamente.
-----Vidi arrossire un giorno in un giardino
fanciulli. E le fanciulle pi sicure
di s gi sorridevano alla vita.
-----Viene l'alba d'estate. Oh prima luce
sul letto del fratello. Nel silenzio
la ferma confusione: panni e sesso.
Quando viene l'estate lascia questo
malinconico ardore. Nel silenzio
raggiungi il mare placido di luce.
-----Il cielo vuoto. Ma negli occhi neri
di quel fanciullo io pregher il mio dio.
Ma il mio dio se ne va in bicicletta
o bagna il muro con disinvoltura.
-----Il mio fanciullo ha le piume leggere.
Ha la voce s viva e gentile.
Ha negli occhi le mie primavere perdute.
In lui ricerco amor non vile.
Cos ritorna il cuore alle sue piene.
Cos l'amore insegna cose vere.
Perdonino gli di se non conviene
il sentenziare su piume leggere.
-----La mano casta e odorosa di ferro
baciavo... E poi dall'officina un grido
lungo veniva a rapirmi la mano.
-----Mentre noi siamo qui, fra consuete
cose sepolti, sul mondo la luna
e bagna il canto ai contadini. Quete
ascoltano le siepi.
Il fondo ascolto
della mia vita a quel lume di luna.
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15

Le porte del mondo non sanno


che fuori la pioggia le cerca.
Le cerca. Le cerca. Paziente
si perde, ritorna. La luce
non sa della pioggia. La pioggia
non sa della luce. Le porte,
le porte del mondo son chiuse:
serrate alla pioggia,
serrate alla luce.
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I pini solitari lungo il mare


desolato non sanno del mio amore.
Li sveglia il vento, la pioggia
dolce li bacia, il tuono
lontano li addormenta.
Ma i pini solitari non sapranno
mai del mio amore, mai della mia gioia.


.
,
,
.

, .

Amore della terra, colma gioia


incompresa. Oh dove porti
lontano! Un giorno
i pini solitari non vedranno
- la pioggia li lecca, il sole li addormenta coll'amore danzare la mia morte.

,
.
!

- ,
.

-----La mia vita monotona, se arde


un calmo sole alle persiane verdi.
Si fa docile sguardo, calmo amore
anonimo, poesia di quattro versi.
-----Un fanciullo correva dietro un treno.
La vita - mi gridava - senza freno.
Salutavo, ridendo, con la mano
e calmo trasalivo, indi lontano.
-----Anonime stazioni, a un calmo treno
riemergeva il mio corpo addormentato.
E il mondo lieto s'incrociava all'angolo
dei miei calzoni di fresco soldato.
-----Fischiava alla sua porta o nel mio cuore

----- ,
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,
, .
----- .
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, ,
, .
----- ,
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, .
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16

voleva nella notte egli rientrare


il tenero padrone senza chiave?
-----Passano i buoi pesanti con l'aratro
nella gran luce. Chiudimi in un bacio.
-----L'insonnia delle rondini. L'amico
quieto a salutarmi alla stazione.
-----E' dolce piangere quando il cielo sereno
e brillano le acque nei cantieri
della disperazione giovanile.
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;
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. .
----- .
.
-----

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Qualcuno era venuto a turbare il vostro


[cuore
liberi spettatori senza nome
assorti e indifferenti nella noia,
nella gioia per voi della stagione.


,
,
.

Qualcuno era venuto a invecchiare il vostro


[cuore
liberi adolescenti senza amore
assorti e indifferenti nella gioia,
nella noia per voi del suo peccato.


[

,
.

Qualcuno era venuto e poi se n'era andato


lasciandovi nei cesti, come frutti al mercato.


,
[.

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Amavo ogni cosa nel mondo. E non avevo


che il mio bianco taccuino sotto il sole.
-----Ero solo nel mondo, o il mondo aveva
un segreto per me? Di primavera
mi svegliavo a un monotono accordo
e il canto di un amore mi pareva.
Il canto di un amore che premeva
con gli occhi di quel cielo puro e fermo.
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[ .
----- ,
;

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17

Sedere a una tavola ignota.


Dormire in un letto non mio.
Sentire la piazza gi vuota
gonfiarsi in un tenero addio.
-----Era la mia citt, la citt vuota
all'alba, piena di un mio desiderio.
Ma il mio canto d'amore, il mio pi vero
era per gli altri una canzone ignota.
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----- ,
, .
,
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Di primavera, se un piccolo amore


grandeggiava nell'animo, diceva:
io durer lontano come il sole,
sar nascosto come le viole.

,
, :
,
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Ma nell'inverno calmo, al fuoco lieto


l'amore impiccioliva, un suo divieto
inutile pareva e gi lontano.
L'amore era con me nella mia mano.

,
,
.
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L'estate se ne and senza rumore.


Nubi leggere ad una ad una il cuore
gremirono di segni senza nome.
La luna trascorreva ansiosa e onesta.

.

.
.

Lunga distesa sovra un muro nella


canicola dormiva un'altra et.
Nella mano stringeva il suo pi caro
oggetto. Non per pudore ch non ha pudore
il sonno, e il sogno solo anche in citt.


.

. ,
,
[ .

-----Felice stata oggi la mia casa.


Cani giovani e belli l'hanno invasa.
Ogni cosa hanno messo a soqquadro
di loro a me lasciando il pi bel quadro.
-----Usc dal verde inaspettato, ancora
un poco nudo, e subito spar.
Rest nel caldo di quell'ora un caldo
odore, alcune mosche, - e io con loro.
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----- .
.

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----- ,
, .

, , - .
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18

La rima facile, la vita difficile

La mia vita si appanna, e poi che piove


scelgo il passaggio sotto il tunnel dove
tutto molliccio, ma per non piove.
Qui tra la gente solita, che muove
il passo verso le solite cose
anch'io mi muovo tra cose non nuove.
Pi comune degli altri, non so dove
muove il mio passo stanco, che non vuole
tale apparire a se stesso ed altrove.
Quando a un tratto uno sguardo che sa dove
del mio corpo dirigersi e non vuole
mi sveglia in un baleno - ed gi altrove.
Invano io lo ricerco entro un antico
universo che mi era un giorno amico.
Quando pi non pensavo a questa cosa
rintron sotto il tunnel una gioiosa
voce che sovrastava ogni altra cosa.
Era un saluto postumo e lontano
postumo nel mio cuore, non lontano
nel tunnel pi di un breve tratto umano.

,

, .
,

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,
,
.


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,
,
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Qualcuno vi parlava e voi rispondevate


sullo strano argomento delle vendite a rate.
Poi d'un tratto - chiudeste gli occhi per un
[momento
come per rivedere - e d'un fiato: chi era
intorno a una fontana, solitario e di sera?
C'era allora la guerra, vero, e c'era il
[ coprifuoco,
ma fuggir spaventato per un soldato ignoto!
Forse non era un'ombra, quell'uomo, era un
[fanciullo
e la sua fuga un giuoco soltanto volontario.
E riprendeste il corso del discorso interrotto.
Ma d'un tratto affondaste in un pianto
[dirotto.
Cos tra i chiari affari la ria malinconia
s'introduce vestita di buia nostalgia.


.

:
, ;
, , ,

[!
, ,
.
.
.


[.

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Il treno tarder di almeno un'ora.


L'acqua del mare si fa pi turchina.
Sul muro calcinato il campanello
casalingo non suona. La panchina
di ferro scotta al sole. Le cicale
sono le sole padrone dell'ora.

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.

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19

-----Felice chi diverso


essendo egli diverso.
Ma guai a chi diverso
essendo egli comune.
-----Indi rivolto il viso verso il guanciale
sorrideva a se stesso, con beato
rossore.
-----E poi son solo. Resta
la dolce compagnia
di luminose ingenue bugie.
-----Viene l'autunno sonnolento. Brillano
dietro i lucenti vetri due lucenti
occhi.
-----Ho puntato la brama in ogni luogo.
Sotto la pioggia ho perduto il mio seme.
Ora si gonfia il fiume e in me fiorisce
- straripa il fiume - un desiderio nuovo.
-----Poi fu una cosa povera, avvilita,
nascosta da una mano, il segno della vita.
-----Non la costruzione il lieto dono
della natura. Un fiore chiama l'altro.
-----Tu mi lasci. Tu dici la natura ... .
Cosa sanno le donne della tua bellezza.

-----Non la timidezza che tu celi forse un sogno


confuso degli di?

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----- .
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- .
----- ,
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[ .
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20

-----Straripa nell'umida notte in silenzio


il fiume. Addio secco vigore della mia
giovent.
-----Oh nella notte il cane
che abbaia di lontano.
Di giorno solo il cane
che ti lecca la mano.
---Qui la cara citt dove la notte
alta non ti spaura. Amici
solitari qui passano e ti danno
uno sguardo d'amore. O tu lo credi...
-----Mi ridestava la voce
del giovane operaio che cantava
dentro la stanza vuota.
-----Sul campo aperto giuocano al pallone.
Il sole ora l investe ora li lascia.
La camera d albergo del mio corpo
nudo agli specchi. E sconosciuta
la citt.
-----E bello lavorare
nel buio di una stanza
con la testa in vacanza
lungo un azzurro mare.
-----Ecco, fanciullo, io ti ho portato a questo
luogo selvaggio, a notte, per che fare?
Non so. Non posso soffocare io questo
amore della vita. E sotto il mare.
Lo varcher. Conoscer le genti
pi disparate. Vedr quanto bella
la vita negli occhi di chi ha
quindici anni fanciullo, come te.

-----
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, ,
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21

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Sole con luna, mare con foreste,


tutt insieme baciare in una bocca.

, ,
.

Ma il ragazzo non sa. Corre a una porta


di triste luce. E la sua bocca morta.

.
. .

-----Fanciullo tutte queste tue bellezze


in questa cameretta mia borghese
fra la citt severa che non sa
niente di tutte queste tue bellezze.

----- ,
,

.

-----Forse la giovinezza solo questo


perenne amare i sensi e non pentirsi.

-----
.

-----I tuoi calmi spettacoli. La vita.


L'amore che li lega. Sole sul colle.
E pi tardi la luna. Aiuto, aiuto!

----- . .
. .
. , !

-----E' nel dolce scompiglio del tuo viso


l'amore della folla. Quanti amici
per un amico qui confuso e solo.

-----
.
.

-----Lasciami andare se gi spunta l'alba.


Ed io mi ritrovai solo fra i vuoti
capanni interminabili sul mare.
Fra gli anonimi e muti cubi anch'io
cercavo una dimora? Il mare, il chiaro
mare non mi volt con la sua luce? Salva
era soltanto la malinconia?
L'alba mi riport, stanca, una via.

----- .

.

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;
;
, , .

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-----,
.

Amore, amore
lieto disonore.
-----

------

Donna in tram

Vuoi baciare il tuo bimbo che non vuole:

22

ama guardare la vita, di fuori.


Tu sei delusa allora, ma sorridi:
non l'angoscia della gelosia
anche se gi somiglia egli all'altr'uomo
che per guardare la vita, di fuori
ti ha lasciata cos...

, .
, :


,

-----Il vento mi d pace e la fontana


rumorosa l'oblio. E intanto penso
ricominciare. E sosto in questa piazza
ove il popolo sosta a me dintorno.

-----
.
.
.

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------

La lezione di estetica

Ma che bellezza c' nella poesia?


Ascolta, quando vedi un forte amico
pieno di donne intorno, quando preso
sei dall'orchestra, e sotto il riflettore
risplendono i colori di una diva
che seminuda scende gi in platea,
dove tu trasalisci, e sei nascosto
da tanta gente!, quando in una notte
buia e serena in una piazza amici
ballano senza donne al suono d'una
fisarmonica e tu non sei di loro; ebbene
questo
non bello per te? E' anche bello
per un vecchio signore che si chiama
critico e trova molte cose belle, andato
anzi pi avanti nel trovare al mondo
e forse fuori, belle cose sempre
pi belle; eppure dice con amore: quanto
bella questa poesia. E tu
mi guardi e non mi di neppure un bacio?

;
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,
,

,
,
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;

,
,
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:
.
;

-----Solo un fanciullo ascolta la mia voce.


E di me parla il mondo: arido bene.
-----La mia poesia non sar
un giuoco leggero
fatto con parole delicate
e malate
(sole chiaro di marzo
su foglie rabbrividenti
di platani di un verde troppo chiaro).

----- .
: .
-----



(

).

23

La mia poesia lancer la sua forza


a perdersi nell'infinito
(giuochi di un atleta bello
nel vespero lungo d'estate).
----Andiamo, andiamo disperatamente
ancora insieme ne la notte fonda
e lieve e vellutata dell'estate.
-----Nella notte profonda
si consumano le stelle.
Un dolore m'innonda:
un amor di cose belle.
-----Mi adagio nel mattino
di primavera. Sento
nascere in me scomposte
aurore. o non so pi
se muoio o pure nasco.
-----Nuoce pi l'innocente o il delinquente?
Se tu parli di amore l'innocente.
-----Porto con me la dolce pena. Erro
entro terre pi belle dell'amore.
E mi affaccio sul mare che si batte
contro gli scogli per ridere di s.
-----Il mio mondo che vi pare di catene
tutto tessuto d'armonie profonde.
-----Il caldo, il freddo, delle sale d'aspetto.
Il mondo mi pareva un chiaro sogno,
la vita d'ogni giorno una leggenda.
-----Non c' pi quella grazia fulminante
ma il soffio di qualcosa che verr.



(
).
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24

-----Nel chiuso lago, sola, senza vento


la mia nave trascorre, ad ora ad ora.
Fremono i fiori sotto i ponti.
Sento la mia tristezza accendersi ancora.
-----Torna un pensier d'amore
nel cuore stanco, come
nel tramonto invernale
ritorna contro il sole
il fanciullo alla casa.
-----Tutto il giorno passai coi contadini.
Altro non feci che vederli fare.
La sera la vergogna ai colmi vini
mi prese: alla taverna cosa stavo io a fare?
Isolato, in un angolo, oh sul muro
leggo atterrito e attratto: il nostro Sandro
poeta fa l'amore di sicuro,
sempre solo muto come un mulo.
Senza fiato rimango, ormai felice
di quel che il muro, a me tacendo, dice.
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Era l'alba su i colli, e gli animali


ridavano alla terra i calmi occhi.
o tornavo alla casa di mia madre.
Il treno dondolava i miei sbadigli
acerbi. E il primo vento era su l'erbe.
Altissimo e confuso, il paradiso
della mia vita non aveva ancora
volto. Ma l'ospite alla terra, nuovo,
gi chiedeva l'amore, inginocchiamo.

,
.
.
.
.

.
, ,
, .

Cadeva la preghiera nella chiusa


casa entro odore di libri di scuola.
Navigavano al vespero felici
gridi di uccelli nel mio cielo d'ansia.


.

.

-----Forse invecchio, se ho fatto un lungo viaggio


sempre seduto, se nulla ho veduto
fuor che la pioggia, se uno stanco raggio
di vita silenziosa ... (gli operai
pigliavano e lasciavano il mio treno,

----- ,
,
,
(
,

25

portavano da un borgo a un dolce lago


il loro sonno coi loro utensili).
Quando giunsi nel letto anch'io gridai:
uomini siamo, pi stanchi che vili.

-----Abbandonarsi all'onda delle sensazioni


come quest'acqua bionda che si smorza
e si riaccende sotto un giallo sole
carico, come me, di umiliazione.
------


).
:
, .

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, , .
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Il mio amore furtivo


come quello di un povero.
Ognuno pu rubarlo.
Ed io dovr lasciarlo.
Per ci, fiume silente,
per ci, mio dolce colle,
io non posso chiamarlo
amor semplicemente.


.
.
.
, ,
, ,

.

Ma tu, colle dorato,


e tu, mio fiume molle,
sapete che il mio amore
davvero un grande amore.

, ,
, ,

.

Il pericolo odiato
per adesso non c'?
Ma voi sapete, amici,
che nel mio cuore .


;

.

Piangere mi vedrete,
o voi sempre felici,
non come piango gi,
non di felicit.

,
,
,
.

-----Malinconia d'amore, dove resta


bianco il sorriso del fanciullo
come un ultimo gabbiano alla tempesta.
-----Sempre fanciulli nelle mie poesie!
Ma io non so parlare d'altre cose.
Le altre cose son tutte noiose.
o non posso cantarvi Opere Pie.

----- ,

.
----- !
.
.
.

26



1906
. ,
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.
1925 1929 ,

. ,
.
, ,
.
1929 ,
.
27

1939 ,
.
, , .
1950
(Appunti) (Arrivo al
mare). 1956
(Una strana goia di vivere)
.
.

. ,
.
1958 (Croce e delizia)
1970
,
.
.
1973 ,
,
(Un po di febbre).



.
1976 (Stranezze),
, , ,
.


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(
)
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28

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.


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(
)

:

.

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30


.
1973


.

:
http://umhomemgrego.blogspot.com/2005/10/no-205.html
http://www.poiein.gr/archives/2248/index.html
http://turigr.blogspot.com/2011/01/normal-0-false-false-false-el-x-none-x.html
,

http://www.culturaesvago.com/sandro-penna/
https://sites.google.com/site/sirafonzi/omaggio-a-sandro-penna
http://www.la-poesia.it/italiani/fine-1900/penna/SP_indice.htm

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