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Fichte Era talmente povero che era costretto a lavorare come guardiano di oche, per aveva una memoria

ferrea e fu notato da un barone, che lo chiamava per sentire da lui il sermone pronunciato dal pastore la domenica, e che gli diede la possibilit di studiare. Facendo il precettore, arriv alla conoscenza del pensiero di Kant quando uno studente gli commission di studiare le sue opere e rimase talmente colpito che scrisse unopera, Ricerca di una critica di ogni Rivelazione, che venne scambiata per unopera di Kant. La filosofia di Fichte riscosse successo per la continua richiesta di libert dei tedeschi che vedevano la loro patria calpestata dalle truppe napoleoniche. Infatti, mentre Kant, pur facendo prevalere la ragione pratica su quella teoretica, perch in questultima c'erano gli errori, mentre nella pratica c'erano i postulati, si trattava comunque di una morale razionale. Fichte, invece, sbarazzandosi del noumeno fa in modo che l'Io si costruisca la realt.

La Dottrina della Scienza LIo Puro di Fichte infinito e attivit creatrice. LIo penso di Kant era un principio formale, non era ununit creatrice perch aveva come unico scopo organizzare il materiale che veniva dalle intuizioni. Era finito perch il limite era lesperienza. LIo puro di Fichte produce tutto. Lidealista felice perch crea la realt, artefice della propria vita e del proprio destino. Fichte comincia a criticare il principio di non contraddizione di Aristotele (A non pu essere non A), da cui discende il principio di identit accolto da Kant (A=A). Fichte afferma che questi principi non sono validi, perch dicendo A=A, si dice che se A esiste, allora A=A. Essendo un principio formale, di logico c solo il legame se-allora. Quindi ci deve essere un principio precedente a questo che se pensa e pone se stesso, pone tutta la realt. Questo primo principio lIo Puro che Autoposizione Autocondizione Autocreazione LIo pone se stesso E condizione di s, prima dellIo non c altro principio Crea se stesso, crea tutta la realt

Nella prima edizione della Dottrina della Scienza, lIo puro coincide con luomo, successivamente Fichte revisiona la sua filosofia e si identifica con il Logos, il sapere assoluto.

La struttura dialettica dellIo La divisione dellIo in autoposizione, autocondizione e autocreazione, una visione dialettica di sviluppo dellIo dove: lIo pone se stesso coincide con la tesi; lIo pone a se il non Io coincide con lantitesi; lIo oppone nellIo ad un io divisibile un non io divisibile la sintesi degli opposti perch lio e il non io non si annullano reciprocamente, ma si ha una delimitazione reciproca per arrivare allio empirico e al non io empirico. Fichte distingue unattivit teoretico-conoscitiva e un'attivit pratico-morale. Nell'attivit teoretico-conoscitiva, lIo determinato dal non Io. LIo va poi a determinare il non Io perch noi nellesperienza siamo circondati da oggetti e subiamo la loro azione. Per spiegare il fatto che gli oggetti sono altro da noi, Fichte riprende limmaginazione trascendentale che Kant aveva usato nello Schematismo Trascendentale per superare leterogeneit tra conoscenza sensibile e conoscenza intellegibile. Qui limmaginazione produttiva diviene produzione inconsapevole: l'attivit infinita dellio che, inconsapevolmente, produce gli oggetti. E se li ritrova attraverso la riflessione, la sensazione, il giudizio ecc. L'Io, quindi, attraverso la produzione inconsapevole si ritrova loggetto come se non lavesse creato lui stesso e d vita allio divisibile e al non io divisibile.

Si ha quindi la sintesi degli opposti: nulla pensabile aldil dellio, quindi lopposizione comporta una reciproca delimitazione per cui si hanno lio divisibile e il non io divisibile. Lio divisibile o io empirico luomo, il non io divisibile o non io empirico sono tutti gli oggetti che ci circondano. Per quello che riguarda lattivit pratico-morale, sappiamo che lio si serve del non io per esplicare allinfinito la sua attivit, la sua essenza, cio la libert. Quindi il soggetto si serve delloggetto come sforzo (Anstoss).

Idealismo e dogmatismo Fichte fedele a Kant: lio puro sta per lio penso, limmaginazione inconscia limmaginazione trascendentale ecc. Tuttavia, mentre Kant era legato al noumeno sia sul piano conoscitivo, sia sul piano pratico e non si era liberato dei dualismi che impedivano all'uomo di essere felice e libero, lidealismo di Fichte supera il dualismo tra virt e felicit, libert e meccanicismo e si sbarazza del noumeno. Per Kant alluomo era possibile solo unintuizione fenomenica, mentre per Fichte si parla di intuizione intellettuale, assegnata allio, al soggetto. Perci, anche per questo motivo, l'uomo di Fichte libero perch un idealista, cio produce la realt ed capace di trasformarla . Il dogmatico invece deve accettare la realt e lazione pratica non incide sulla realt.

Dottrina della conoscenza Dallopposizione di Io e non io, che comporta la loro reciproca limitazione, Fichte spiega la realt teoretico conoscitiva e pratico-morale. Realismo dogmatico: riferito al dogmatismo in generale e al criticismo kantiano legato alla conoscenza: loggetto esiste come fenomeno, come appare e il soggetto prende atto della realt esterna indipendente dallio. Se nellattivit teoretica era lio a controllare il non io, nellattivit pratica lopposto cio lio si serve del non io per poterlo superare. Poich l'obiettivo la libert, lidealismo di Fichte etico.

Dottrina morale Kant aveva provato a sottomettere i sensi alla ragione, ma non ci era riuscito perch la volont era pi ampia della libert. Fichte invece afferma che luomo agisce perch il padrone assoluto e incondizionato della sua vita.

La missione sociale dell'uomo e del dotto Tutti vogliamo essere liberi ma per conservare la nostra libert bisogna rispettare le leggi e ci vuole un uomo che si elevi sugli altri: il dotto. Ci si trova di fronte a un discorso contrattualistico: Fichte risente degli autori della fine del 700 (Rousseau col Contratto Sociale, che cede poi il posto a una visione liberista e successivamente socialista). Fichte ha una visione di uno stato sociale che garantisca il lavoro e il benessere a tutti, ma che sia anche autarchico.

La filosofia politica Rivoluzione Francese, Stato liberale, Societ autarchica: ad ognuno di questi periodi corrispondono degli scritti e una mutata concezione. Si passa dall'approvazione degli ideali della rivoluzione Francese

Con lo scritto Contributo per rettificare il giudizio del pubblico sulla Rivoluzione Francese, Fichte abbraccia, alla maniera di Rousseau, la visione contrattualistica: un'assemblea di individui stabilisce un patto di unione (si stipula un contratto tra lo stato e gli individui) o di soggezione (tutti gli individui rinunciano ai propri diritti, tranne quello alla vita, e li affidano a un sovrano). In Rousseau c'era una terminologia diversa: volont generale o volont di tutti, l'esaltazione del principio democratico basato sulla maggioranza. L'adesione alla forma contrattualistica per richiede una funzione pedagogica: Fichte ritiene che l'istruzione sia necessaria per i tedeschi, che sono gli unici ad aver conservato la loro lingua e la purezza della loro razza. Come avevano fatto gli Spartani, bisogna affidare l'educazione allo stato. Devono vivere in collegi con vitto come aveva detto un pedagogista svizzero del tempo, Enrico Pestalozzi. Da ci derivano i Discorsi alla nazione tedesca per risollevare la Germania dalla frammentazione territoriale e politica e dallinvasione delle truppe napoleoniche. Si rivolge ai giovani, che una volta istruiti potranno diventare la guida del Paese.

Visione della storia La visione della storia riflette quella illuministica: come l'illuminismo vede un'infanzia, una giovinezza e una maturit nell'uomo, cos ci sono anche nella societ. Solo che la societ di Fichte, cio la realizzazione dell'idealismo etico, non possibile da realizzare e corrisponde alla quinta epoca.

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