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LUNED 22 AGOSTO 2011

CULTURA
IL POSTO

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I 33
Disegno di Anna Godeassi

dellefragole/9
DARIO CRESTO-DINA MODENA n giorno di settembre scrisse una poesia, lunica, su unAurelia grigia che passava lungo lAurelia nella pioggia mentre da un palazzotto anni 50 unAurelia bionda guardava quei due grigi sciacquarsi in unacqua non di mare e non di terra. Quel giorno Paolo Conte divent egli stesso un paesaggio. Ricorda, oh s, e si stupisce di non essere il solo a ricordare il nostro indugiare dentro il passato remoto che di solito ci sembra migliore di quello prossimo. Sono un timido matricolato, dice poco prima di indossare la faccia di Wyatt Earp, polvere di deserto e mistero selvaggio come certe canzoni, per mettere il braccio sulla spalla della ragazza che vuole la foto per pap e scoraggiare la signora che clicca vergognandosi nellorgoglio della confessione: Lei mi fa piangere. Sar il caso o sar la poesia, ma i luoghi che attraversa sembrano trasfigurare per meritarsi uno spazio loro nellinquadratura e nel suo modo di guardare. Succede anche qui, a Modena, mentre al bar Morsichino che sembra una drogheria di una volta beve un succo dananas, fuma una marlboro rossa, celebra il vino Carema e domanda dov Egle, la donna testimone di una vita. Sta a dieci chilometri, gli dicono, sta arrivando e lui posa lansia sul tavolino. Ha una t-shirt nera, pantaloni verde acqua, la faccia arata di un contadino che sa ascoltare e gli rimane appena mezzora prima del concerto. Le mani nel gesto intrecciano un nodo: Odio sentirmi cantare, la mia voce nascosta, oscura. A volte mi dico: ah! se questa potesse cantarla Aznavour... . stanco di farlo? Un poco. Mi pesa labitudine, mi pesano i concerti e gli alberghi. Ma mi piace ancora fare musica, comporre. Anche se le parole arrivano pi tardi, magari dopo due anni. Le sue canzoni sono luoghi. C un posto e i personaggi che lo popolano potrebbero stare solo l. E cos i loro sentimenti, buoni o malvagi che siano. Accetta la definizione di cantautore di paesaggi?

Lartista e le estati alla Favorita tra le campagne piemontesi Qui nato il suo gusto per i personaggi etnici e per i luoghi

P aolo

CONTE
COS NELLA FATTORIA DI MIO NONNO HO IMPARATO A FAR CANTARE I PAESAGGI
Direi un posto in cui si nasconda la dinamica di un possibile racconto, un luogo in un certo senso sacro, un luogo che abbia uno stile. Questo per me. Quale stato il suo luogo santo? Le racconto una piccola storia. Vuole?. La ascolto. Qualche anno fa, di notte sognando, sentivo che mi stavo arrampicando su per una riva ripida. Cera unaria giallastra, unatmosfera ocra da cui mi allontanavo salendo. Avevo limpressione di rampignare verso il paradiso. E capivo che lo conoscevo, cero stato da ragazzo e non solo destate. Era La Favorita, una tenuta nellAstigiano che mio nonno aveva comprato poco prima della guerra. L ho vissuto con i miei per dieci anni indimenticabili. L cominciato molto di me. ancora oggi capace di descriverla? Pi di trenta ettari, tanto per le nostre zone, quaranta mucche, due tori, quattro enormi cavalli da tiro, una cavallina con il suo calesse. Tre cani da caccia, il sole bianco sulla terra, il profumo del mosto, lodore buonissimo delle stalle. I grilli, il gufo nel buio, le lucciole e due alti cedri del Libano che ancora adesso riesco a scorgere in lontananza. E la fragranza notturna del fieno, che quella che mi portava lontano. Sembra limmagine di un posto lento, quasi fantasmatico. Era cos o il suo modo di sentirlo? Non so, forse la mia maniera di prendere appunti sulla vita. Il mio modo di fare il mestiere. Qualche frammento, qualche scheggia, arriva allimprovviso. Non tutto, almeno quasi mai. Poi c tanto lavoro di cadenze, di logica, di detto e non detto. Chiarezza e enigma, astratto e concreto. Le rime, gli accenti, linterpretabilit. Lei ha cantato suonatori di fisarmonica, ciclisti, puttane, assicuratori, ballerini di rumba, sfortunati gestori di bar, cassiere alascane, elettricisti, uomini e gatti svaniti in una tappezzeria. Nelle sue canzoni sembra esserci molto di Simenon. Qual la sua letteratura preferita? Ho letto pochissimi romanzi e nessun personaggio mi ha particolarmente colpito. Fin da adolescente prediligevo la poesia, in particolare i novecentisti italiani. E Giorgio Seferis, lirico greco, il mio preferito. E ascoltavo, come tuttora, jazz arcaico e musica classica. Un po di lirica. Sono un Verdiano convinto. Cos si seduto al pianoforte e si detto: far musica. E suo fratello Giorgio con lei. Tutto molto semplice? Da ragazzo avrei voluto studiare medicina, poi, per ragioni di convenienza famigliare - nonno, padre e zio notai - ho fatto per un po di tempo lavvocato. Finch la musica non ha preso il sopravvento. Ricordo una vecchia battuta di Gior-

La foto
Paolo Conte nato ad Asti nel 1937 e ha fatto per anni lavvocato prima di affermarsi come musicista Vieni via con me, una delle sue canzoni pi famose, ha dato il titolo alla trasmissione di Fazio e Saviano

gio, di quattro anni pi giovane, che scherza sempre sulle nostre differenze: in casa cera uno smoking solo, lo hai preso tu. Nasi tristi come salite, eleganze di zebra, labbra che si guardano, la campagna che abbaia, lintorno che solo pioggia e Francia. Si potrebbe andare avanti a lungo. Come nasce una canzone onomatopeica? Nel jazz arcaico o classico il linguaggio degli strumenti si formato sullimitazione della voce umana e dei versi degli animali. Quando mi sono messo a scrivere testi di canzoni non ho dimenticato quella tavolozza infinita. Ma c un altro aspetto: le parole lontane dal linguaggio parlato e rotolante mi danno di pi sul piano dellessenza poetica e ritmica. Il jazz viene considerata una musica colta. Guardando il suo feeling con ogni tipo di pubblico non si direbbe. Semplicemente le confesso che non faccio jazz e che il mio pubblico non quello del jazz. Se poi batte anche il piede mi fa piacere... . La musica di per s seduttiva? La seduzione lessenza stessa di tutte le musiche belle. Credo sia seduzione di se stessa, indipendentemente da eventuali pretese descrittive o dalluso che se ne vuole fare. Le capita di tornare nella vecchia casa di suo nonno, per toccare di nuovo quei muri? Non ci riesco. Oggi che alla Favorita c una scuola agraria non ho pi avuto il coraggio di avvicinarmi. Che cosa andrebbe a cercare lass? Qualcosa, tutte le cose che non ho capito n allora n oggi. Oggi che il comprendonio dovrebbe essermi pi a portata di mano. C qualcosa di quel luogo in Diavolo Rosso, quelle falciatrici a cottimo che arrivano sulle aie bianche? Forse s. Tutta la canzone ambientata nella campagna profonda. Il valzer di vento e di paglia che risale le risaie e fa il verso delle rane una immagine sia visibile sia sonora dellapparire della morte.

Odio sentire la mia voce, che nascosta Alle volte penso: magari potesse essere qui Aznavour...
S, lo sono. E forse sono il migliore o, almeno, una mia specialit. Penso a: Te dentro un caff, dentro il caff uno specchio, dentro lo specchio una barca, la barca per me. Si inizia sempre da un luogo? Gi la musica pur nella sua astrattezza propone degli ambienti. Luoghi, segnali, colori soprattutto. Poi, i personaggi che descrivo sono in qualche maniera etnici, hanno una provenienza, una razza, qualcosa che li spiega. Tutto questo viene anche dallesigenza teatrale o filmica che hanno le canzoni. Dire in poco spazio, indicare. E, poi, magari, ci sono i miei compiacimenti personali di autore e spettatore. Che cosa trasforma una stradina moderna sotto la pioggia in ispirazione?

Io non faccio jazz e il mio pubblico un altro In quella tenuta ho vissuto anni bellissimi tra grilli e lucciole
La morte colei che falcia e lo fa a cottimo. Pi taglia e pi contenta. Bastarda. Che cos per lei la malinconia? Debolezza, delusione, disillusione pi o meno motivata. Un rapporto inutile con il battere del tempo. La peggiore quella colorata, la malinconia da luna park. Paolo Conte apre il concerto in piedi, cerca il tempo sulle cuciture dei jeans. La prima canzone Cuanta pasin, dove le vigne stanno immobili nel vento forsennato. Sotto i portici di piazza Roma linsegna illuminata di un negozio si affretta a entrare nel suo paesaggio. Dice cos: Profumeria specializzata per i capelli. d.crestodina@repubblica.it
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Il volto umano della scienza: luci e ombre, debolezze e passioni si fondono nel ritratto di un matematico e del suo mondo.

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