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Newsletter

Editoriale

N 50 Agosto 2011

Trifir & Partners Avvocati

Ben ritrovati con il numero 50 della nostra newsletter! Un appuntamento mensile da oltre 4 anni che con piacere manteniamo, anche grazie alla Vostra accoglienza e allapprezzamento che ci viene espresso. Un grazie, dunque, a tutti Voi che ci seguite con interesse. E veniamo ai contenuti. La manovra di ferragosto, di cui tanto si discute in questi giorni, riguarda anche il rapporto di lavoro privato. Gli aspetti nanziari e il dibattito in corso lo hanno messo un po in ombra, ma gli argomenti disciplinati sono importanti, soprattutto quello relativo alla contrattazione collettiva di secondo livello con lelenco di materie la cui disciplina demandata alle parti sociali. Ne trattiamo nellAttualit di Diritto del Lavoro e vedremo se il decreto legge, entrato in vigore il 13 agosto, subir modiche in sede di conversione anche con riferimento al nostro settore. Di grande attualit anche lapprovazione del Testo Unico sullapprendistato avvenuta lo scorso 28 luglio. Il provvedimento, tuttavia, non ancora stato pubblicato e, quindi, attendiamo che si compia liter legislativo prima di trattarne. Possiamo anticipare che la novit principale riguarda lattribuzione in via esclusiva alla contrattazione collettiva della regolamentazione dellapprendistato, ma ne parleremo diffusamente dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufciale. La Sentenza del mese riguarda un caso complesso ed interessante deciso dal Tribunale di Roma. Si tratta di una impugnazione di trasferimento, che tocca anche largomento dei congedi parentali e delle modalit di richiesta delle ferie. Nelle Altre sentenze vi proponiamo decisioni in tema di sanzioni disciplinari, di rivendicazione di qualica superiore, di licenziamento per giusta causa. Anche la sezione di Diritto Civile contiene nellattualit una interessante sentenza, relativa ad una complessa ed interessante vicenda in tema di operazioni immobiliari. Segue lusuale settore Assicurazioni dove, tra laltro, riproponiamo una recentissima sentenza della Corte di Cassazione in tema di infortuni sul lavoro scolastico, di attualit vista limminente apertura delle scuole. Il punto su . esamina il D.lgs. n. 67 del 21 aprile 2011 in tema di lavori usuranti con la previsione dellaccesso anticipato alla pensione per i dipendenti interessati (anche questo tema di particolare attualit visto il dibattito sulla disciplina delle pensioni contenuta nella manovra di ferragosto). Eventi e rassegna stampa chiudono la newsletter e non resta che augurarVi buona lettura!
Stefano Beretta e il Comitato di Redazione composto da: Stefano Trir, Marina Tona, Francesco Autelitano, Luca DArco, Teresa Cofano, Claudio Ponari, Tommaso Targa e Diego Meucci

Diritto del Lavoro Attualit 2 Le Nostre Sentenze 4 Diritto Civile, Commerciale, Assicurativo Attualit 7 Assicurazioni 9 Il punto su 11
Eventi

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Rassegna Stampa 13 Contatti 14

N50 Agosto 2011

Diritto del Lavoro

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LE MISURE DI STABILIZZAZIONE FINANZIARIA DI CUI AL DECRETO LEGGE N. 138 DEL 13 AGOSTO 2011
A cura di Orazio Marano
Con decreto legge n. 138, in vigore dal 13 agosto 2011 (giorno di approvazione e pubblicazione sulla Gazzetta Ufciale), il Governo ha introdotto ulteriori disposizioni urgenti per la stabilizzazione nanziaria e lo sviluppo. Lintervento governativo ha riguardato, tra le molte materie trattate, anche il rapporto di lavoro pubblico e privato. Con riferimento a detto ultimo ambito, meritano attenzione gli articoli dettati in materia di sostegno alla contrattazione collettiva di prossimit (art. 8), collocamento obbligatorio e regime delle compensazioni (art. 9), fondi interprofessionali per la formazione continua (art. 10), livelli di tutela essenziali per lattivazione dei tirocini (art. 11) nonch intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 12). Quanto alla contrattazione collettiva di secondo livello, stato introdotto un elenco di materie che possono essere oggetto di accordi siglati con le associazioni dei lavoratori comparativamente pi rappresentative sul piano nazionale, ovvero con le rappresentanze sindacali aziendali, nalizzati a realizzare una maggiore produttivit, lemersione del lavoro irregolare, incrementi di competitivit e di salario, la gestione di crisi aziendali e occupazionali, nonch lorganizzazione del lavoro e della produzione (con particolare riferimento allinstallazione e gestione di impianti audiovisivi e di nuove tecnologie, alle mansioni classicazione e inquadramento del personale, ai contratti a termine e parttime, ai casi di ricorso alla somministrazione di manodopera, allorario di lavoro, alle modalit di assunzione e disciplina dei rapporti di lavoro anche nelle forme della collaborazione coordinata e continuativa a progetto, alla trasformazione e conversione dei contratti di lavoro e alle conseguenze nel caso di recesso dal rapporto di lavoro, ad eccezione del licenziamento discriminatorio e di quello della lavoratrice in concomitanza del matrimonio). Di particolare importanza la previsione per cui le disposizioni contenute nei contratti collettivi aziendali vigenti, sottoscritti in epoca anteriore al 28 giugno 2011 (data di sottoscrizione dellaccordo interconfederale tra le parti sociali), sono efcaci nei confronti di tutto il personale dellunit produttiva ove il contratto trova applicazione (che, quindi, vincola anche i lavoratori non iscritti allorganizzazione sindacale rmataria dello stesso), a condizione che detto accordo sia stato approvato con votazione, a maggioranza dei lavoratori (lefcacia erga omnes dei contratti collettivi aziendali stata prevista nel summenzionato accordo interconfederale del 28 giugno 2011 sulla rappresentanza sindacale, sottoscritto da Conndustria, CGIL, CISL e UIL, con facolt di ricorrere al referendum - su richiesta di una delle organizzazioni rmatarie dellaccordo interconfederale o del 30% dei lavoratori addetti allunit produttiva a cui il contratto collettivo aziendale si riferisce - al solo ne di farne dichiarare linvalidit).

Altra novit prevista dal decreto legge n. 138 concerne la compensazione territoriale nellambito del collocamento obbligatorio (disciplinato dalla legge n. 68/1999): le imprese che occupano personale in diverse unit produttive, nonch i datori di lavoro privati che fanno parte di
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gruppi dimpresa ai sensi dellart. 2359 cod. civ., possono effettuare, in autonomia, compensazioni territoriali assumendo in una sede un numero di lavoratori aventi diritto al collocamento superiore a quello previsto per legge e, quindi, compensare detta eccedenza assumendo un minor numero di lavoratori nelle altre unit produttive o nelle altre imprese del gruppo. stata, poi, introdotta la facolt di utilizzare le risorse accumulate dai fondi interprofessionali (disciplinati allart. 118, primo comma, della legge 388/2000) anche per realizzare misure di formazione a favore di apprendisti e collaboratori a progetto. Anche la disciplina dei tirocini formativi e di orientamento non curriculari ha subito profonde modiche: i medesimi potranno essere promossi esclusivamente da soggetti che sono in possesso di determinati requisiti preventivamente stabiliti da normative regionali (in assenza delle quali trova applicazione la disciplina di cui allart. 18 della legge n. 196/1997 nonch il decreto ministeriale applicativo del 12 maggio 1998), non possono avere durata superiore a mesi 6 (comprensivi di eventuali proroghe) e possono coinvolgere unicamente personale neo-diplomato o neo-laureato, entro 12 mesi dal conseguimento del titolo di studio. Detta disposizione non riguarda i tirocini promossi per determinate categorie di soggetti. Linosservanza delle previsioni sopra menzionate potrebbe determinare gli organi ispettivi a ricondurre il rapporto di lavoro nellambito della subordinazione, con applicazione delle relative sanzioni amministrative previste per tale ipotesi, oltre al recupero dei contributi (detta normativa non ha efcacia retroattiva, ragion per cui tutti i tirocini attivati sotto la vigenza della vecchia disciplina sono validi sino alla scadenza). Il dettato normativo esclude i tirocini formativi e di orientamento c.d. curriculari (vale a dire quelli inseriti in un programma di alternanza scuola-lavoro o nelle scuole professionali, con apprendimento di natura professionale). Da ultimo, si segnala lintroduzione del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, mediante inserimento nel Codice Penale degli artt. 603-bis e 603-ter. Viene punito chi svolge attivit di intermediazione mediante il reclutamento di manodopera e lorganizzazione di attivit lavorativa caratterizzata da sfruttamento, violenza e minaccia o intimidazione; le pene previste sono quella della reclusione dai 5 agli 8 anni e della multa dai 1.000 ai 2.000 euro per ciascun lavoratore reclutato. Di particolare importanza la previsione di un elenco contenente gli indici di sfruttamento, quali la retribuzione palesemente difforme dalle previsioni del contratto collettivo di riferimento e sproporzionata in peius rispetto alla quantit e alla qualit del lavoro; la violazione sistematica della normativa sullorario di lavoro, sui riposi settimanali e sulle ferie; la sussistenza di violazioni della normativa in materia di sicurezza, tali da esporre il lavoratore al pericolo per la propria salute e sicurezza; la sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, metodi di sorveglianza o situazioni di alloggio particolarmente degradanti; sono state previste delle aggravanti (quali il numero dei lavoratori reclutati superiore a tre, la presenza di minori tra i lavoratori e la commissione del fatto con lesposizione del lavoratore a situazioni di grave pericolo), nonch pene accessorie connesse al reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Resta da vedere se il Parlamento apporter modiche in sede di conversione del decreto.

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LE NOSTRE SENTENZE
La sentenza del Mese
TRASFERIMENTO - CONGEDI PARENTALI - FERIE (Tribunale di Roma, 24 maggio 2011)

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Una lavoratrice impugnava il trasferimento ed il licenziamento intimatole per il riuto di adempiervi motivato con esigenze di tutela della salute della madre e con un preteso accoglimento di una richiesta di ferie. In particolare la dipendente lamentava a) la violazione dellart. 33, comma 3, l.104/1992, in materia di congedi per prestare assistenza alla propria madre invalida; b) la violazione dei principi di buona fede e correttezza, per la pretesa natura ritorsiva e punitiva dei provvedimenti. Il Tribunale rilevava, in relazione al trasferimento, che interpretando lart. 33, comma 5, l.104/1992, la recente giurisprudenza di legittimit ha statuito che il diritto di scegliere la sede di lavoro pi vicina al proprio domicilio e a non essere trasferito in altra sede senza il suo consenso, non si congura come assoluto ed illimitato del lavoratore, giacch esso pu essere fatto valere allorquando il suo esercizio non nisca per ledere in maniera consistente le esigenze economiche, produttive od organizzative del datore di lavoro, ed aggiungeva, inoltre, che precisando meglio la portata della norma indicata (ove stabilito che il lavoratore non possa essere trasferito senza il suo consenso, senza ulteriori specicazioni), le Sezioni Unite della S.C. hanno da ultimo chiarito che, in tale ultima ipotesi, linteresse della persona affetta da handicap si pone come limite esterno al potere datoriale di trasferimento, prevalendo sulle ordinarie esigenze produttive e organizzative del datore di lavoro; ci tuttavia non esclude che il medesimo interesse debba conciliarsi con altri interessi rilevanti, diversi da quelli sottesi alla ordinaria mobilit (ad esempio, laccertata soppressione del posto di lavoro determina linapplicabilit della tutela di cui allart. 33, comma 5, seconda parte, l.104/1992: in questo senso Cass. SS.UU. n.16102 del 9 luglio 2009). Il Tribunale sottolineava, inoltre, in merito ai congedi parentali, che possono beneciare dei permessi in questione i parenti entro il 3grado di soggetti in condizione di handicap grave accertata ai sensi dellart. 3, comma 3, l.104/1992 dalla Competente Commissione della A.U.S.L. (con certicazione di validit pari a 6 mesi). Sulla base di tale considerazione affermava, dunque, linfondatezza della doglianza ritenendo non solo che la certicazione fornita dalla ricorrente non fosse idonea allottenimento dei permessi richiesti, in quanto non recante la rma di un medico specialista della AUSL circa la sussistenza di handicap grave accertata e, pertanto, illegittima, ma anche che la stessa non recasse il carattere dellattualit, in quanto: risulta dirimente come in nessuna di tali certicazioni si legga che la predetta D.G. si trovasse gi allepoca, a causa della minorazione, singola o plurima, dalla quale affetta, in una condizione di riduzione dellautonomia personale, correlata allet, tale da rendere necessario un intervento. In merito, poi, alla dedotta carenza di esigenze tecniche, produttive ed organizzative poste a fondamento del trasferimento, il Tribunale, premesso che lonere di provare la sussistenza delle condizioni di cui allart. 2103 c.c., per poter procedere legittimamente al trasferimento, grava sul datore di lavoro, va precisato che lo stesso datore non deve, necessariamente, indicare anche le ragioni del trasferimento, se di questultime non ne fatta esplicita richiesta da parte del lavoratore. Non avendo, poi, nel caso di specie, la ricorrente contestato in modo specico nemmeno in giudizio la sussistenza delle ragioni del trasferimento, il Tribunale concludeva con il rigetto della doglianza proposta atto che: la decisione dellimprenditore di utilizzare un certo lavoratore invece di un altro per lo svolgimento di mansioni comunque rientranti nella qualica dello stesso insindacabile.
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Con riguardo, inne, alla pretesa concessione di ferie, il Tribunale ha osservato come la comunicazione generica, a mezzo e-mail, di voler usufruire di una settimana nel mese di giugno, non contenente alcuna specica indicazione circa la volont di usufruire di un periodo di ferie, seguita, poi, da una e-mail della societ, nella quale si richiedeva ai dipendenti di utilizzare una delle settimane di ferie nel periodo compreso tra giugno e settembre, non sia di per s sufciente ad indicare le reali intenzioni della ricorrente n, tanto meno, idonea ad evidenziare alcuna approvazione di un piano feriale da parte datoriale. Dal che il Tribunale concludeva per la piena fondatezza della contestazione disciplinare anche sotto questo prolo. (Causa curata da Giacinto Favalli e Paolo Zucchinali)

Altre sentenze
ILLEGITTIMA LA SOSPENSIONE DISCIPLINARE INFLITTA AL LAVORATORE, CHE ABBIA RIFIUTATO DI ESEGUIRE LA PRESTAZIONE DI LAVORO, QUALORA IL DIPENDENTE ABBIA PRECEDENTEMENTE MANIFESTATO AL PROPRIO SUPERIORE LE DIFFICOLT INCONTRATE NELLO SVOLGIMENTO DI TALE PRESTAZIONE (Corte dAppello di Milano, 31 gennaio 2011) Un lavoratore conveniva in giudizio la societ datrice di lavoro, domandando lannullamento e la conseguente revoca di una serie di sanzioni disciplinari irrogate contro di lui. In particolare, domandava la revoca della sanzione della sospensione dallattivit lavorativa per la durata di tre giorni, inittagli dopo che si era riutato di svolgere unattivit tipicamente rientrante nelle sue mansioni, invocando a giusticazione le difcolt pratiche legate allesecuzione di tale attivit, gi riferite al proprio superiore. Il Tribunale di Busto Arsizio ha ritenuto legittima tale sanzione disciplinare, stabilendo che, in ogni caso, le rimostranze del lavoratore, relative allinidoneit dei mezzi in sua dotazione rispetto alle mansioni assegnategli, non possono essere manifestate nella forma del riuto di rendere la prestazione lavorativa, fatta eccezione solamente per lipotesi, non riscontrata nel caso di specie, in cui sussista un pericolo per la salute del lavoratore, o di lesione di altro diritto primario. Riformando la sentenza di primo grado su questo punto, la Corte dAppello ha invece ritenuto la sanzione in oggetto non proporzionata alla gravit dellinfrazione, attribuendo valore determinante alla circostanza che i testi avessero confermato le difcolt connesse allesecuzione della prestazione in questione, e che il lavoratore le avesse altres riferite al suo superiore. (Causa curata da Giorgio Molteni e Claudio Ponari) RIVENDICAZIONE QUALIFICA SUPERIORE (Tribunale di Cassino, 15 giugno 2011) Quando il lavoratore rivendica il diritto alla qualica superiore, deve allegare e provare il contenuto delle mansioni di fatto espletate, produrre il CCNL applicato e specicare linquadramento che ritiene corrispondente a tali mansioni. Se il lavoratore non assolve a tali oneri di allegazione e di prova, il ricorso deve essere rigettato nel merito, senza che il giudice possa disporre dufcio lacquisizione del CCNL, poich tale acquisizione, di per se stessa, non consentirebbe comunque la prova del preteso diritto alla qualica superiore. (Causa curata da Tommaso Targa)

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MOBBING ED EPISODI VESSATORI (Tribunale di Milano, 7 aprile 2011)

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Un lavoratore (pilota), con ricorso ex art. 700 cod. proc. civ., ha convenuto, in via durgenza, avanti al Tribunale di Milano la societ presso cui lavorava per sentire dichiarare illegittimo il licenziamento intimatogli per giusta causa ed in subordine giusticato motivo, avendo perso lidoneit a volare su determinato aeromobile della Societ. Secondo il dipendente, la condotta posta in essere dal datore di lavoro, in occasione del suo periodico esame di idoneit al volo (non superato), avrebbe integrato un vero e proprio tentativo di mobbing, aggravato da demansionamento . Il Giudice ha rigettato il ricorso motivando che, per ritenere integrato il mobbing, necessario dimostrare una ripetitivit della condotta per un tempo piuttosto lungo mentre, nel caso di specie, la condotta censurata si sarebbe estrinsecata al massimo in due episodi: nella pretesa interferenza al momento dellesame e nel licenziamento, peraltro conseguente anche ad una inidoneit certicata da ente terzo. (Causa curata da Vittorio Provera e Marta Filadoro)

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Civile, Commerciale, Assicurativo


OPERAZIONI IMMOBILIARI: TECNICHE ATIPICHE PER RENDERLE (O PROVARE A RENDERLE) LUCROSE
(Tribunale di Milano, 16 luglio 2011)

Il caso deciso dalla sentenza segnalata trae origine da un contratto avente ad oggetto la vendita di un importante compendio immobiliare destinato ad attivit produttiva, intercorso fra due Societ (la venditrice A che operava in tale compendio e lacquirente B che intendeva compiere unoperazione di conversione ad uso residenziale). Il contratto, tenuto conto dei tempi di smobilizzo del complesso e di attuazione del progetto di B, prevedeva una dilazione della consegna di alcuni mesi ed indicava un termine al 30 dicembre dellanno in corso al momento della stipula. Pochi giorni prima del termine indicato (quando le operazioni nalizzate alla consegna erano in corso, bench non ultimate) B comunicava ad A di aver promesso in vendita limmobile ad un terzo C, con un termine di consegna al 7 gennaio, termine che (a differenza di quello ssato nel primo contratto) era qualicato essenziale (il cui superamento, perci, avrebbe determinato la risoluzione del contratto tra B e C). Nonostante il carattere inaspettato della notizia ed il periodo festivo, A si attivava per effettuare la consegna; sorgevano tuttavia intralci per concordare gli appuntamenti fra le parti e per regolare talune residuali attivit di sgombero di materiali presenti nel compendio. Pur ritenendo A di aver gi messo in condizione B di prendere possesso dellimmobile, B accettava solo successivamente di rmare il verbale di consegna (il 18 gennaio). A questo punto B affermava che, nel successivo contratto di vendita stipulato con C, questultimo aveva comunicato con telegramma, il giorno 8 gennaio, che il contratto concluso fra B e C era risolto, chiedendo il versamento del doppio della caparra. B, su queste basi, citava in giudizio A chiedendo un ingente somma a titolo di risarcimento del danno, penali, mancato guadagno ed ulteriori oneri nanziari che lo stesso B affermava di aver sopportato. A contestava integralmente le pretese e, peraltro, evidenziava che le complessive modalit delloperazione denotavano la strumentalit delloperazione stessa a proprio danno. Ad esito del procedimento il Tribunale di Milano ha respinto le pretese di B rilevando, fra laltro, che: B avrebbe dovuto comunicare prima ad A di essersi impegnata a consegnare il compendio ad un terzo entro il 7 gennaio (mentre la comunicazione stata fatta a ridosso di Natale e pochi giorni prima del termine pressato al 30 dicembre);

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era imputabile allo stesso B laver assunto con C un impegno di consegnare, a pena di risoluzione, a pochi giorni di distanza (ed in periodo festivo) dal momento in cui B stesso, nella migliore delle ipotesi, avrebbe potuto disporre del compendio, essendo noto che i tempi di consegna di immobili di dimensioni rilevanti subiscono ritardi; il termine cos breve ssato tra B e C (7 gennaio) non si spiegava con nessuna particolare esigenza evidenziata in causa, trattandosi, peraltro, solo di un preliminare; appariva in tal senso sorprendente anche la rapidit con cui C, con telegramma in data 8 gennaio, aveva comunicato la risoluzione del contratto e, parimenti, la rapidit con cui B si era assoggettata a tale risoluzione ed al pagamento della caparra, sapendo che le operazioni di consegna erano ormai pressoch perfezionate. Per queste ed altre ragioni la sentenza ha respinto le pretese, osservando, conclusivamente, che apparivano anomale e, comunque, addebitabili ad imprudenza di B le circostanze che, nella prospettazione di questultima, avevano ad essa determinato un pregiudizio. (Causa curata da Francesco Autelitano)

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Assicurazioni
A cura di Bonaventura Minutolo e Teresa Cofano
INCENDIO DEL VEICOLO IN SOSTA SU AREA PUBBLICA

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La sosta di un veicolo a motore su unarea pubblica o ad essa equiparata integra, ai sensi e per gli effetti dellart. 2054 cod. civ. e dellart. 1 della legge n. 990 del 1969 (ed ora dellart. 122 del decreto legislativo 209/2005), anchessa gli estremi della fattispecie circolazione, con la conseguenza che dei danni derivati a terzi dallincendio del veicolo in sosta sulle pubbliche vie o sulle aree equiparate risponde anche lassicuratore, salvo che sia intervenuta una causa autonoma, ivi compreso il caso fortuito, che abbia determinato levento dannoso. (Cassazione, 13 luglio 2011, n. 15392)

La responsabilit di cui all'art. 2052 cod. civ., prevista a carico del proprietario in relazione ai danni cagionati da un animale di cui proprietario, trova un limite solo nel caso fortuito, ossia nell'intervento di un fattore esterno nella causazione del danno, che presenti i caratteri della imprevedibilit, della inevitabilit e della assoluta eccezionalit: con la conseguenza che all'attore DANNO CAGIONATO compete solo di provare l'esistenza del rapporto eziologico tra il comportamento dell'animale e l'evento lesivo, mentre il convenuto, per DA ANIMALI liberarsi, deve provare l'esistenza di un fattore, estraneo alla sua sfera soggettiva, idoneo ad interrompere detto nesso causale, non essendo sufciente la prova di aver usato la comune diligenza nella custodia dell'animale. (Cassazione, 20 luglio 2011, n. 15895)

TERMINE DI PRESCRIZIONE FATTO COSTITUENTE REATO

Se l'illecito civile considerato dalla legge come reato, bench il giudizio penale non sia stato promosso, anche per difetto di querela, all'azione risarcitoria si applica l'eventuale pi lunga prescrizione prevista per il reato (art. 2947, terzo comma, prima parte, c.c.) onde consentire al giudice civile di accertare "incidenter tantum", e con gli strumenti probatori ed i criteri propri del procedimento civile, la sussistenza di una fattispecie che integri gli estremi di un fatto-reato in tutti i suoi elementi costitutivi, soggettivi ed oggettivi.

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Detto termine decorre dalla data del fatto, da intendersi riferito al momento in cui il soggetto danneggiato abbia avuto - o avrebbe dovuto avere, usando l'ordinaria diligenza e tenendo conto della diffusione delle conoscenze scientiche - sufciente conoscenza della rapportabilit causale del danno lamentato. (Cassazione, 20 luglio 2011, n. 15883) Non sono oggetto di assicurazione anche gli infortuni occorsi agli alunni in occasione di eventi sportivi, non connessi all'attivit istituzionalmente svolta dalla scuola, e tanto meno pu essere loro riconosciuta agli alunni l'indennit giornaliera per inabilit temporanea, in quanto essi non percepiscono alcuna retribuzione, mentre l'art. 68 del d.P.R. n. 1124 del 1965 prevede chiaramente che tale indennit temporanea consiste in una misura percentuale della retribuzione giornaliera, essendo diretta ad assicurare al lavoratore i mezzi di sostentamento nch dura l'inabilit che impedisce totalmente e di fatto all'infortunato di rendere le sue prestazioni lavorative. (Cassazione sez. lav., 20 luglio 2011, n. 15939)

INFORTUNI SUL LAVORO SCOLASTICO

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IL PUNTO SU
A cura di Vittorio Provera

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LAVORI USURANTI
Con Decreto Legislativo n. 67 del 21 aprile 2011 sono state varate le disposizioni riguardanti laccesso anticipato al pensionamento per i soggetti addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, a norma dellart. 1 legge 4 novembre 2010 n. 183. In breve, la nuova disciplina consente il diritto di accedere - anticipatamente - alla pensione a quei dipendenti che abbiano svolto talune attivit usuranti, ci per almeno sette anni negli ultimi dieci e, a partire dal 2018, per almeno met della loro vita lavorativa. Il diritto di accesso al trattamento pensionistico anticipato - fermo restando il requisito di anzianit contributiva non inferiore a 35 anni ed il regime di decorrenza del pensionamento vigente al momento della maturazione di requisiti agevolati - coinvolge le seguenti tipologie di lavoratori dipendenti:
Lavoratori Lavoratori Lavoratori

impegnati in mansioni particolarmente usuranti di cui allart. 2 del Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 19 maggio 1999. notturni, come deniti e ripartiti ai soli ni del predetto D.lgs. 67/2011 nelle categorie riportate allarticolo 1 lettera b) dello stesso provvedimento. alle dipendenze di imprese per le quali operano speciche voci di tariffa per lassicurazione contro gli infortuni, impegnati allinterno di processi produttivi in serie contraddistinti da un ritmo determinato da misurazioni di tempi di produzione, con mansioni organizzate in sequenze di postazioni e che svolgono attivit caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto nale, che si spostano a usso continuo o a scatti con cadenze brevi, determinate dallorganizzazione del lavoro o dalla tecnologia; di veicoli con capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti al servizio di trasporto collettivo.

Conducenti

A prescindere dalla circostanza che, in base allart. 2 del citato decreto, i lavoratori interessati debbono trasmettere le relative domande (corredate con la documentazione indicata in detto articolo) nei termini previsti nel provvedimento, il medesimo impone specici obblighi ai datori di lavoro. Innanzitutto debbono rendere disponibile al dipendente la documentazione di competenza aziendale prevista dalla legge per corredare la domanda. In aggiunta, le Aziende, anche tramite le Associazioni di categoria, debbono comunicare annualmente alla Direzione Provinciale del Lavoro competente per territorio lesecuzione di lavoro notturno svolto in modo continuativo, o in regolari turni periodici, nel caso in cui occupi lavoratori notturni come deniti dal decreto medesimo.

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Per quanto concerne le cosiddette lavorazioni in serie o a catena, prevista analoga comunicazione, a carico dellAzienda, alla Direzione Provinciale del Lavoro competente per territorio ed agli Istituti Previdenziali, da inoltrare entro 30 giorni dallavvio delle suddette lavorazioni (in sede di prima applicazione il termine di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto). Tutte le comunicazioni devono essere eseguite attraverso lutilizzo di appositi modelli predisposti dal Ministero, disponibili dal corrente mese di luglio. In caso di omissione di una delle comunicazioni di cui sopra, la normativa pone a carico del datore di lavoro una sanzione amministrativa da 500,00 a 1.500,00 per ogni violazione. pertanto indispensabile porre attenzione alle incombenze poste dalla normativa a carico del Datore di Lavoro, sia per evitare le sanzioni, sia per non pregiudicare eventuali futuri diritti dei dipendenti, esponendo poi lAzienda a possibili rivalse.

Eventi
Napoli,Hotel

Royal Continental 29 Ottobre 2011, ore 11.30 Convegno Nazionale AGI 2011 DIRITTO SINDACALE ANNO ZERO? LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA TRA SISTEMA E ATTUALIT Ta v o l a R o t o n d a : R a p p re s e n t a n z a , r a p p re s e n t a t i v i t e contrattazione collettiva Relatore: Avv. Giacinto Favalli Programma
Milano,

4 Novembre - 3 Dicembre 2011 AGI AIDP Seminario: La gestione del rapporto di lavoro 4 Novembre 2011, ore 9 - 18 Il lavoro subordinato ed il lavoro autonomo: le diverse tipologie contrattuali Relatori: Avv. Salvatore Trir, Avv. Stefano Beretta 26 Novembre 2011, ore 9 - 13 2 Dicembre 2011, ore 9 - 18 Le crisi aziendali e gli ammortizzatori sociali Relatore: Avv. Giacinto Favalli Programma

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Rassegna Stampa

JOBtalk - JOB24 - Il Sole 24 Ore: 01/09/11 twitter @24job Tutela delle lavoratrici, licenziamento causa matrimonio e pubblicazioni intempestive: sentenza in Cassazione di Stefano Beretta Diritto24 - Il Sole 24 Ore: 29/07/11 twitter @Diritto24 Il punto sul diritto alle ferie e il recente orientamento della Corte di Cassazione di Vittorio Provera HR On Line - AIDP: N14 Luglio 2011 Newsletter - AIDP: N17 Luglio 2011 Laccordo interconfederale del 28 giugno 2011 ed i suoi antecedenti del 2009: un passo in avanti verso la ne del diritto sindacale transitorio di Giacinto Favalli Corriere della Sera - Corriere Economia: 04/07/11 Lavoro - Arbitro in campo, ma schia ancora poco Intervista a Salvatore Trir Corriere della Sera - Corriere Economia: 04/07/11 Trir & Partners Avvocati HR On Line - AIDP: N13 Luglio 2011 Certicati di malattia: prime indicazioni operative per la trasmissione telematica di Mario Cammarata e Paola Balletti La Rassegna Stampa e le Newsletter T&P sono pubblicate su www.triro.it e Scribd Le Newsletter T&P sono consultabili su iPhone e iPad con Float Reader, app di Scribd

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