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La Liturgia di Martedi 13 Settembre 2011 ====================================================== San Giovanni Crisostomo ====================================================== Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico:

Bianco Antifona d'ingresso Il Signore gli ha aperto la bocca in mezzo alla sua Chiesa; lo ha colmato dello Spirito di sapienza e d'intelletto; lo ha rivestito di un manto di gloria. Colletta O Dio, sostegno e forza di chi spera in te, che ci hai dato in san Giovanni Crisostomo un vescovo mirabile per leloquenza e per linvitta costanza nelle persecuzioni, fa che il popolo cristiano, illuminato dalla sua dottrina, sappia imitare la sua fortezza evangelica. Per il nostro Signore Ges Cristo...

Commento Il Crisostomo (Antiochia c. 349 - Comana sul Mar Nero 14 settembre 407) fu annunziatore fedele della parola di Dio, come presbitero ad Antiochia (386-397) e come vescovo a Costantinopoli (397404). Qui si dedic allevangelizzazione e alla catechesi, allopera liturgica, caritativa e missionaria. Lanafora eucaristica da lui rielaborata in forma definitiva sullantico schema antiocheno ancor oggi la pi diffusa in tutto lOriente. La sua predicazione nel campo morale e sociale gli procur dure opposizioni e infine lesilio (404-407), dove mor. Nella sua opera di maestro e dottore ha rilievo il commento alle Scritture, specialmente alle lettere paoline, e il suo contributo alla dottrina eucaristica. PRIMA LETTURA (1Tm 3,1-13) Bisogna che il vescovo sia irreprensibile; allo stesso modo i diaconi conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timteo Figlio mio, questa parola degna di fede: se uno aspira allepiscopato, desidera un nobile lavoro. Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola donna, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia guidare bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi e rispettosi, perch, se uno non sa guidare la propria famiglia, come potr aver cura della Chiesa di Dio? Inoltre non sia un convertito da poco tempo, perch, accecato dallorgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo. necessario che egli goda buona stima presso quelli che sono fuori della comunit, per non cadere in discredito e nelle insidie del demonio. Allo stesso modo i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare, moderati nelluso del vino e non avidi di guadagni disonesti, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perci siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto. I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie. Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in Cristo Ges. Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 100) Rit: Camminer con cuore innocente. Amore e giustizia io voglio cantare, voglio cantare inni a te, Signore. Agir con saggezza nella via dellinnocenza: quando a me verrai? Camminer con cuore innocente dentro la mia casa. Non sopporter davanti ai miei occhi azioni malvagie, detesto chi compie delitti: non mi star vicino. Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo ridurr al silenzio; chi ha occhio altero e cuore superbo non lo potr sopportare. I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perch restino accanto a me: chi cammina nella via dellinnocenza, costui sar al mio servizio.

Canto al Vangelo (Lc 7,16) Alleluia, alleluia. Un grande profeta sorto tra noi, Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia.

VANGELO (Lc 7,11-17) Ragazzo, dico a te, alzati! + Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, Ges si rec in una citt chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della citt, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della citt era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: Non piangere!. Si avvicin e tocc la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: Ragazzo, dico a te, lzati!. Il morto si mise seduto e cominci a parlare. Ed egli lo restitu a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: Un grande profeta sorto tra noi, e: Dio ha visitato il suo popolo. Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante. Parola del Signore

Dio ha visitato il suo popolo Il miracolo della risurrezione del figlio unico della vedova di Nain si presenta, nel Vangelo di San Luca, con degli aspetti particolari. Lo stesso evangelista descrive la situazione in modo preciso, tale da sottolineare alcuni aspetti non marginali. Ges si reca a Nain, cittadina non lontana da Nazareth, con il seguito dei discepoli e di una grande folla. Ges si sta rivelando ai suoi discepoli come il vero Messia, e questo produce evidentemente grande interesse. Le aspettative antiche e le profezie gi annunciate sembrano realizzarsi in Ges, in un modo - per - non immediatamente percepibile. Ges incontra un'altra folla: il corteo funebre che accompagna un giovinetto morto. La madre del giovinetto una vedova, inconsolabile. Questa la folla di chi cerca di darsi ragione per un destino crudele. Una madre ed un Figlio si incontrano; due folle assistono a questo incontro; due folle con i loro interrogativi, i loro dubbi ed i loro perch sulla vita. Ecco l'incontro, tra il semplice e l'accogliente. In poche parole, in pochi gesti, Ges esprime tutta la sua umanit e divinit. La resurrezione del giovinetto e la sua restituzione alla madre sono il segno del Mistero Pasquale di

Cristo che donato alla chiesa. Ges risponde, quindi ai suoi discepoli, preannunciando una salvezza che si realizza cogliendo nella fede il suo Mistero. Egli il padrone della vita e della morte e con la sua morte ci dona la vita eterna. Con il dono della vita dato al giovane e poi restituito alla madre, Ges indica che nella chiesa il dono della vita si realizza per tutti. La folla piangente che segue la madre pu rappresentare l'umanit completa, di tutti i tempi e di tutti i luoghi che cercano risposte e senso alla propria esistenza. Il messaggio di salvezza di Ges nell'annuncio pasquale rispondono in pieno alle angosce ed ai dubbi dell'uomo moderno. Monaci Benedettini Silvestrini ***** "Giovinetto, alzati!" " GIOVINETTO, ALZATI! " Quella madre rappresenta la nostra madre nella fede, la madre Chiesa, che ci assiste e ci segue, e ci porta nel cammino della vita, anche se stiamo morendo nella fede o siamo morti, nella bara dell'egoismo, della superbia, della mondanit, della superficialit, o addirittura nella bara che racchiude tutta la freddezza della nostra vita religiosa. Senza esagerare, ma quante cose sono davvero morte in quella bara della nostra fede, dove, in fin dei conti, ci siamo noi con quelle realt.

Eccola, allora, questa madre Chiesa, condurre la bara della nostra fede morta, delle nostre opere morte, delle nostre parole morte, la bara di una certa nostra moralit fatta moralismo morto. Ed ecco anche allora la compassione di Ges, il farsi vicino di Lui a Lei, il toccare con quel tocco vitale e di resurrezione che la caratteristica della potenza del Risorto. E la resurrezione di quel giovinetto, simbolo delle nostre realt di fede cos giovani e rampanti, e cos presto morte, simbolo dei nostri afflati mistici periti nell'aridit del tempo, simbolo delle paure che hanno soffocato la fede incerta. RISORGI, RIPRENDI LA VITA DELLA FEDE, DICE PURE A NOI GESU' Don Luciano Savinto

Oggi nel mio silenzio contemplativo mi lascer raggiungere dalla compassione del Dio Trinitd'Amore nelle zone di morte che ristagnano dentro il mio cuore e chieder a Ges di 'toccare la bara' e di 'restituirmi alla vita'.

Ti lodo Signore Ges perch tu, sempre per primo, anche quando il dolore mi toglie la forza di invocarti, tu muti "il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia" (Sal 30, 12). La voce di un contemporaneo Guidami luce gentile tra l'oscurit che mi avvolge. Guidami innanzi oscura la notte lontano sono da casa. Dove mi condurrai non te lo chiedo, o Signore! So per che la Tua potenza m'ha conservato al sicuro. Henry Newman

I santi del giorno


Marted 13 Settembre 2011

S. GIOVANNI CRISOSTOMO, Vescovo e dottore della Chiesa (memoria)


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San Giovanni Crisostomo Vescovo e dottore della Chiesa (memoria)

Giovanni detto Crisostomo, cio Bocca doro a motivo del fascino suscitato dalla sua arte oratoria, pu dirsi vivo ancora oggi, anche a motivo delle sue opere. I suoi scritti permettono anche a noi, come ai fedeli del suo tempo, che ripetutamente furono privati di lui a causa dei suoi esili, di vivere con i suoi libri, nonostante la sua assenza. quanto egli stesso suggeriva dallesilio in una sua lettera (cfr A Olimpiade, Lettera 8,45). Giovanni nacque ad Antiochia, da una famiglia cristiana benestante tra il 347 e il 349. In quel tempo la citt era la seconda per importanza in oriente dopo Costantinopoli.

Durante tutto il IV secolo profondi contrasti si erano verificati in Oriente, ed anche ad Antiochia, tra pagani, manichei, ariani, gnostici apollinari, ebrei; gli stessi cristiani erano divisi tra due vescovi rivali: Melezio e Paolino. Anche la giovinezza di Giovanni visse in tale clima di contrasti. Suo padre, Secondo, alto ufficiale dell'esercito siriano, mor quando Giovanni era ancora in tenera et; la madre Antusa, di soli 22 anni, affront il peso di crescere da sola lui e la sorella pi grande. Fu allievo del celebre oratore e maestro Libanio, che ebbe a dire di questo suo discepolo: Sarebbe stato uno dei miei migliori allievi se la Chiesa non me lo avesse rubato. A 18 anni incontra il vescovo Melezio e chiede il battesimo. Incomincia, allora, a seguire dei corsi di esegesi presso Diodoro di Tarso, la sua scuola era famosa per l'interpretazione letterale delle Sacre scritture, in contrapposizione con la scuola alessandrina che, invece, privilegiava una lettura anche allegorica. Terminati gli studi Giovanni riceve gli ordini minori e si ritira in un eremitaggio dove si dedica allo studio della teologia. Compone un trattato, De Sacerdotio, molto influenzato da Gregorio Nazianzeno. Egli riteneva che il monachesimo non era la sola via per raggiungere la perfezione; la vita sacerdotale al servizio dei credenti e in mezzo alle mille tentazioni del mondo era per lui il miglior modo di servire Dio : un errore mostruoso credere che il monaco debba condurre una vita pi perfetta, mentre gli altri potrebbero fare a meno di preoccuparsene ... Laici e monaci devono giungere a un'identica perfezione (Contro gli oppositori della vita monastica 3, 14). Nell'inverno 380-381, viene ordinato diacono da Melezio ad Antiochia. Qualche anno pi tardi ordinato sacerdote dal vescovo Flaviano, diventando predicatore. I sermoni di Giovanni duravano oltre un paio d'ore, ma sapeva usare, con consumata perizia, tutti i registri della retorica, non certo per vellicare l'udito dei suoi ascoltatori, ma per ammaestrare, correggere, redarguire : i suoi fedeli prendevano anche delle note durante le sue omelie. Nel 397 Nectario, arcivescovo di Costantinopoli, mor. Dopo un'aspra battaglia per la successione, l'imperatore bizantino, Arcadio, scelse Giovanni. Egli diriger con grande forza e rigore la Chiesa affidatagli, scagliandosi contro la corruzione e la licenziosit dei potenti ma facendosi molti nemici a corte. Fa destituire molti presbiteri indegni: sotto queste misure cadde anche il vescovo di Efeso. Fa rientrare nei monasteri i monaci che erravano vagabondi. Combatte con rigore le eresie. Nel 402 molti nemici di Giovanni si rivolgono al patriarca di Alessandria d'Egitto Teofilo, la cui Chiesa si trovava in contrasto con quella di Costantinopoli. Teofilo, chiamato a Costantinopoli per giustificarsi di varie accuse che gli venivano mosse, si presenta con una schiera di vescovi alessandrini e mette in minoranza Giovanni che viene deposto ed esiliato dall'imperatore. Ma avendo l'imperatrice abortito in concomitanza con l'esilio di Giovanni, ella lo fa richiamare. Ciononostante i suoi nemici non cessano di tramare contro di lui e il 9 giugno del 404 viene definitivamente allontanato da Costantinopoli. Per tre anni confinato a Cucusa, tra le montagne dell'Armenia, dove svolge un'intensa attivit. Nel 407 gli viene intimato un nuovo trasferimento a Pitiunte, sul Mar Nero. Giovanni muore il 14 settembre del 407, a Comana in Abkhazia (oggi parte della

Georgia), durante il viaggio di trasferimento. Secondo la tradizione, le sue ultime parole furono: doxa to Theo pantn eneke gloria a Dio in tutte le cose . Dal sepolcro di Comana, il figlio di Arcadio, Teodosio il Giovane, fece trasferire i resti mortali del santo nella Chiesa dei Santi Apostoli a Costantinopoli, dove giunsero la notte del 27 gennaio 438, tra una folla osannante; trasportati, in seguito, a Roma, furono collocati nella Basilica Vaticana, dove sono tuttora conservati. Nel novembre 2004 il Beato Giovanni Paolo II (Karol Jzef Wojtya, 1978-2005) ha fatto dono al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I di una parte delle reliquie di S. Giovanni Crisostomo venerate in Vaticano. Il Martirologio romano, come pure i sinassari orientali, hanno iscritto la festa di Giovanni al 27 gennaio, anniversario del ritorno del corpo a Costantinopoli. Attualmente nel calendario romano la sua festa celebrata il 13 settembre. Nello stesso giorno la festa celebrata presso i siri. La Chiesa bizantina lo festeggia anche il 30 gennaio, insieme a San Basilio e a San Gregorio di Nazianzo, e il 13 novembre, giorno del suo ritorno dall'esilio. In Oriente si incontrano molti monasteri a lui dedicati. Dottore della Chiesa, Giovanni circonda con i Santi Atanasio, Ambrogio e Agostino, la Cattedra del Bernini nell'abside della Basilica Vaticana. Il Beato Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, 1958-1963) pose il Concilio Vaticano II sotto la sua protezione. S. Giovanni Crisostomo si colloca tra i Padri pi prolifici: di lui ci sono giunti 17 trattati, pi di 700 omelie autentiche, i commenti a Matteo e a Paolo (Lettere ai Romani, ai Corinti, agli Efesini e agli Ebrei), e 241 lettere. Significato del nome Giovanni : "il Signore benefico, dono del Signore" (ebraico). Per approfondimenti & le Catechesi di Papa Benedetto XVI : San Giovanni Crisostomo (I) San Giovanni Crisostomo (II)
Fonti principali : vatican.va; wikipendia.org; santiebeati.it (RIV.).

"Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti dia pace". Amen!

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