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Progettista Anno di Progettazione Anno di Realizzazione Paese Committenza/Soggetti promotori Strumenti urbanistico
FOA Federico Oliva Associati e CZA Cino Zucchi Architetti 2004: concorso di idee; 2006: Masterplan; 2007: Piano Regolatore Generale. 2008-2015 SWITZERLAND Repubblica e Cantone del Ticino, Citt di Lugano, Comune di Porza e Comune di Canobbio. PRG (Piano Regolatore Generale)intercomunale, Piano Particolareggiato di esecuzione;PTL (Piano Regionale dei trasporti del Luganese), PD(Piano Direttore Cantonale), PVP (Piano della Viabilit del Polo Luganese) Piano di zona, Piano del paesaggio, Piano delle Infrastrutture e della mobilit 7100 753000 205000 275.090 9050 63340 20200 40500 80500 40800 63340 20200 40500 80500
Dati quantitativi
Popolazione insediata Superficie territoriale (St) Superficie o volume utile edificati (Su) Superficie fondiaria (Sf) Superficie coperta residenziale (Scr) Superficie delle strade Superficie dei parcheggi pubblici Superficie dei servizi pubblici Superficie del verde pubblico attrezzato Numero alloggi Superficie delle attivita commerciali Superficie delle attivita direzionali Superficie delle attivita ricettive Superficie delle attivita artigianali e industriali
Il Nuovo quartiere Cornaredo (NQC), realizzato nella periferia settentrionale di Lugano, nasce come esito di un concorso internazionale di idee svoltosi nel 2004. Il mandato di studio per il Masterplan dell NQC stato affidato al gruppo progettuale vincitore, NQC2 che vede come coordinatore lArchitetto Oliva, nel Febbraio del 2005. Lobiettivo primo del masterplan era, oltre a quello di avviare la redazione di un primo Piano Regolatore intercomunale e la progettazione delle infrastrutture stradali e del nodo intermodale, quello di trasformare questarea da frangia a nuova PORTA URBANA a nord della citt di Lugano, in uno stretto rapporto tra dimensione costruita e dimensione naturale (rappresentata dallanfiteatro naturale al centro del quale scorre il fiume Cassavate). Questo comparto urbanistico rappresenta un evento particolarmente adatto a svolgere questa funzione, in quanto situato alluscita della nuova galleria Vedeggio Cassavate, fulcro del nuovo assetto viabilistico, dal quale ha origine la grande spina dorsale. Spingendosi sino alla maglia urbana della grande Lugano essa rappresenta lelemento ordinatore dello spazio, mediante una serie di spazi urbani e tessuti edilizi che si innestano su di essa. Il progetto NQC sviluppato attorno allidea di realizzare, assieme alla riqualificazione e al completamento dei tessuti urbani esistenti, vero e proprio Quartiere di eventi a servizio non solo dellagglomerato di Lugano, ma di un territorio pi vasto. Questo nuovo quartiere, centro strategico e funzionale dell NQC, si compone di diverse funzioni pubbliche e collettive, inserite in un unico sistema urbano, infrastrutturale ( la nuova Via Sonico, la nuova gerarchizzazione della viabilit-mobilit urbana, il nodo intermodale ed ecologico. Si pu notare infatti come nella fase progettuale posta particolare attenzione agli elementi naturalistici che caratterizzano il comparto, in quanto la vallata si apre definendo un ricco e articolato panorama verde composto da giardini, aree agricole, antichi tracciati e permanenze storiche che si relazionano al sistema del Casserete. Oltre alle preesistenze naturalistiche si pu notare unulteriore sequenza di spazi verdi quali: il parco fluviale, il bosco collinare, il Pratone di Trevano e il verde costruito. La componente unificante tutti questi elementi rappresentata da una lunga passeggiata ciclo-pedonale, una sorta di raggio verde che struttura il tema degli spazi verdi, raggiungendo il culmine nella piazza su fiume che rappresenta il luogo della socialit e della fruizione fluviale. Quindi il fiume Casserete svolge un ruolo fondamentale, quello di cerniera, di connettore, tra citt e territorio, tra parti con funzione residenziale e parti produttive, in definitiva tra i diversi elementi che costituisco questo intervento urbanistico. Nello specifico, guardando allassetto dei tessuti edilizi, si notato come il progetto NQC2 si sia dovuto inserire in un contesto caratterizzato da unintensa urbanizzazione disordinata (diretta conseguenza del fatto che mancasse un piano urbanistico unitario per Cornaredo), dovendo quindi assolvere anche al compito di riqualificare e riorganizzare i tessuti esistenti in un sistema urbanistico pi complesso e unitario. Nello specifico lintervento del gruppo progettuale prevede la suddivisione dellarea in zone differenziate a seconda della funzione che andranno ad assolvere. Prevedono due settori prevalentemente a destinazione residenziale, uno a nord della galleria e della rotonda duscita, laltro ai piedi della collina che ospita le scuole e lUniversit; aree destinate allo svago ( come la pista da ghiaccio, il pratone di Trevano, verde attrezzato e aree giochi), attrezzature sportive minori ( ubicata sulla sponda sinistra del fiume Casserete, comprende alcune attrezzature sportive come campi da tennis e campetti da gioco) e unintera area destinata allo stadio calcistico e polo integrato della fiera ( situato a sud dellarea ).
Edilizia
Gli edifici svolgono in prevalenza la funzione residenziale per la quale stata scelta la conformazione a corte. Per gli adibiti alle funzioni terziarie - amministrative, invece, stata scelta la conformazione in linea. Nella parte sud dellarea di progetto prevista unarea in cui sorgeranno il nuovo palazzetto (anche con funzione fieristica).
Infrastrutture
La rete stradale, come si pu notare dal piano delle infrastrutture e della mobilit (Fig.8), si sviluppa in una viabilit: principale, di collegamento della galleria con la rete stradale urbana rappresentato da Via Sonvico che assumer le caratteristiche di un boulevard. Luscita della galleria Vedeggio - Casserete raccordata allasse urbano di Via Sonvico attraverso una rotatoria collocata a ponte sul fiume Casserete. Come gi detto, una rete di percorsi ciclo-pedonali garantiscono un collegamento capillare allinterno dellarea. Elemento determinante per la viabilit costituito dal nodo intermodale che ha la funzione di raccogliere il traffico in ingresso a Lugano e permetterne linterscambio con i mezzi pubblici al fine di ridurre la quantit di automobili allinterno della citt.
Compiti specifici
Il contenuto del mandato affidato suddiviso in due compiti specifici: - integrare nel progetto le osservazioni formulate dalla giuria del Concorso (rapporto del 14 ottobre 2004); - verificare il progetto a livello di struttura fondiaria, sulla base del catasto delle propriet aggiornato con gli espropri legati alla realizzazione del progetto della Galleria Vedeggio Casserete. Il rapporto della giuria aveva segnalato una serie di approfondimenti, suddivisi in cinque moduli tematici: Modulo 1: nuova organizzazione viaria del comparto sud, a partire dallipotesi dello spostamento dellasse viario Via Sonvico Via Trevano a sud dello Stadio calcistico, comprendente lorganizzazione del nodo del trasporto pubblico (attestamento delle tre linee urbane di bus e prime riflessioni sullattestamento della navetta Molinazzo Lugano). Modulo 2: riorganizzazione del concetto urbanistico del comparto sud sulla base delle risultanze del Modulo 1, in particolare per quello che riguarda una maggiore integrazione degli spazi pubblici, resa possibile dalla riorganizzazione viaria. In questo contesto, al posto dellipotesi di un centro wellness /piscina previsto dal programma del Concorso, da prevedere un edificio amministrativo. Modulo 3: verifica dellorganizzazione della rete viaria interna al quartiere, con particolare riguardo ai rischi di bypass in penetrazione sul polo urbano in sponda sinistra del Casserete, ma anche di accesso al nodo intermodale lungo la direttrice della strada interna al quartiere, determinando eventuali misure di accompagnamento per ridurre questi rischi potenziali. Modulo 4: approfondimento dei contenuti e delle modalit di sistemazione delle aree verdi, comprese le relazioni interne fra il parco di Trevano e il parco fluviale, cos come quelle tra piano e collina. Verificando inoltre il numero dei posteggi del nodo intermodale, con lipotesi di soppressione totale dei posteggi del centro scolastico del parco di Trevano. Verificando infine leventuale recupero del laghetto che faceva parte della tenuta del Parco di Trevano. Modulo 5: approfondimento dellasse viario principale, in particolare delle sezioni relazionate allasse fluviale e della rotatoria, con attenzione allaspetto di sistemazione idraulica del fiume.
Percorsi e verde
Un sistema articolato di spazi aperti collega le parti, facendole dialogare su pi livelli: il nuovo parco fluviale, il Pratone del Trevano, la piazza nei pressi degli edifici sportivi. Una serie di percorsi ciclabili e pedonali di diversa natura sottolineati dal disegno del verde connette le parti tra loro. I percorsi, che in prossimit della porta assumono carattere pi urbano, si innestano sulle percorrenze esistenti raccordando il fondovalle con la montagna e il centro con i paesi a nord. Una serie di limitate passerelle localizzate in luoghi strategici permettono di passare da una sponda allaltra del Casserete e da queste al Pratone del Trevano, costituendo un sistema continuo di spazi pubblici verdi di alta qualit ambientale.
Il parco fluviale
Il progetto prevede la definizione di un corridoio ecologico lungo il fiume Cassarate come fascia di mitigazione tra sviluppo urbano di progetto e tessuto della citt esistente. Landamento organico e naturalistico del disegno del parco segue le sponde del fiume delineando movimenti di terra che, come dune naturali, ridisegnano la sponda del fiume su via Sonico e sul nuovo quartiere. Il parco fluviale si presenta con un trattamento a isole arboree: gruppi di pioppi bianchi si alternano a filari di diverse lunghezze creando un ritmo che disegna il parco nel suo insieme. Verso est il parco fluviale acquisisce una trama pi geometrica in modo da ospitare le attrezzature sportive, diventando quasi un parco attrezzato per attivit ludico-sportive rivolte principalmente ai residenti del quartiere.
Il by-pass fiume/bosco
Particolare cura stata rivolta alla rinaturalizzazione della Roggia Molinara. Il nuovo tracciato della roggia richiama quello originario ed modificato in modo da divenire parte organica del disegno del Nuovo Parco nonch elemento di connessione e by-pass tra il bosco e il fiume. Questo ambito si ispira alla vegetazione spontanea delle aree umide e delle rive dei corsi dacqua, che vede la netta predominanza dellontano nero che si alterna a gruppi di betulle come specie ornamentale gi presente lungo il fiume Casserete. Singoli individui arborei di cipresso calvo andranno a caratterizzare alcuni punti notevoli dei questo micro-ambito dalla vocazione pi naturalistica.
Il bosco/lanfiteatro verde
Il sistema del verde esistente allinterno dellarea di intervento fortemente caratterizzato dal Parco storico del Trevano. Lobiettivo quello di ricostruire il paesaggio a partire dalle risorse disponibili, non solo quelle naturali, ma anche quelle storiche, quali antiche cascine o mulini, nonch dei percorsi esistenti, che diventano occasione di riqualificazione e valorizzazione dei paesaggi collinari e del patrimonio esistente. Lanfiteatro verde e il bosco di latifoglie che lo contraddistingue assumono quindi la valenza di regolare in modo eco-compatibile lo sviluppo urbano di determinare una cornice al nuovo quartiere di particolare suggestione. Il bosco di latifoglie presente lungo le pendici della valle luganese un ecosistema complesso formato da organismi che vivono in rapporti di reciproca simbiosi secondo cicli biologici completi. Tra le specie che pi frequentemente costituiscono questo tipo di vegetazione meritano di essere menzionate il castagno, il frassino, la quercia nelle sue diverse variet e lolmo. Le specie arboreo-arbustive che verranno impiegate saranno una composizione mista degli elementi vegetali autoctoni prevalenti nella zona luganese.
Il verde costruito
La rete infrastrutturale prevista pensata come occasione di riqualificazione ambientale, in stretta connessione col sistema del verde: con filari di diverse specie arboree ad accompagnarne e sottolinearne i tracciati. Filari di albero dei tulipani, specie ricorrente nel Parco del Trevano, disposti lungo le nuove direttrici, segneranno lingresso alla citt con il loro imponente portamento.
Comprensori di trasformazione
Comprensorio AP2 (di circa 16.000 mq) rappresentato dallarea produttiva in passato dedicata ai servizi
industriali della citt di Lugano (impianti di fornitura e produzione del gas), e si configura come un ambito da destinare a funzioni amministrative, sia pubbliche che private; con la possibilit inoltre di estendere in questarea il nodo intermodale (Comprensorio B1), con particolare riferimento ai collegamenti sotterranei, per il completamento e la funzionalit del sistema della mobilit e dello stazionamento degli autoveicoli.Il carattere degli insediamenti, che potranno ospitare un importante edificio della municipalit, sar di tipo intensivo, con Indice di sfruttamento compreso fra 2 e 2,5 mq/mq, generando una Superficie utile lorda realizzabile compresa fra 32.000 e 40.000 mq. Le altezze medie saranno pari a 30 metri, con la possibilit premiale di realizzare accentuazioni architettoniche (fino ad un massimo di 60 metri di altezza), da definirsi sulla base della qualit del progetto e delle sue ricadute pubbliche collettive.
Comprensorio B1 (di circa 21.500 mq), rappresentato dal nodo intermodale destinato alla realizzazione di
circa 2.000 posti auto interrati, di cui 1.500 per linterscambio modale con la prevista fermata dattestamento dei servizi urbani di trasporto pubblico. Il nodo intermodale dovr essere integrato ed arricchito con funzioni terziarie, commerciali, amministrative direzionali e ricettive. Il carattere degli insediamenti sar di tipo intensivo, con Indice di sfruttamento compreso fra 2 e 2,5 mq/mq, generando una Superficie utile lordamq. Le altezze medie saranno pari a 30 metri, con la possibilit premiale di realizzare accentuazioni architettoniche (fino ad un massimo di 60 metri di altezza), da definirsi sulla base della qualit del progetto e delle sue ricadute pubbliche collettive.
Comprensorio B2 (di circa 52.500 mq), rappresentato dalla fascia a destinazioni miste che si affaccia sia verso
il Pratone di Trevano che su via Sonvico (il cuore lineare della nuova Cornaredo), caratterizzata da funzioni terziarie, commerciali, amministrative direzionali, ricettive, abitative (laffaccio sul Pratone e forse qualche piano alto degli edifici terziari). Il carattere degli insediamenti sar di tipo semi - intensivo, con Indice di sfruttamento compreso fra 1,5 e 2 mq/mq, generando una Superficie utile lorda realizzabile compresa fra 79.000 e 105.000 mq. Le altezze medie saranno pari a 30 metri, con la possibilit premiale di realizzare accentuazioni architettoniche (fino ad un massimo di 60 metri di altezza), da definirsi sulla base della qualit del progetto e delle sue ricadute pubbliche collettive.
Comprensorio B3 (di circa 7.500 mq), rappresentato dal completamento a nord, oltre luscita della Galleria,
della fascia a destinazioni miste del Comprensorio B2, e risulter anchesso caratterizzato da funzioni terziarie, commerciali, amministrative direzionali, ricettive, abitative. Il carattere degli insediamenti sar di tipo semi - intensivo, con Indice di sfruttamento couna Superficie utile lorda realizzabile compresa fra 11.500 e 23.000 mq. Le altezze medie saranno pari a 30 metri, con la possibilit premiale di realizzare accentuazioni architettoniche (fino ad un massimo di 60 metri di altezza), da definirsi sulla base della qualit del progetto e delle sue ricadute pubbliche collettive.
Comprensorio C1 (di circa 20.500 mq), rappresentato dal nuovo tessuto programmato dal Masterplan ai
piedi della collina che ospita le scuole e lUniversit, e risulter caratterizzato da funzioni miste per attivit, a prevalenza abitativa e funzioni compatibili. Il carattere degli insediamenti sar di tipo semi - estensivo, con Indice di sfruttamento compreso fra 0,5 e 0,7 mq/mq, generando una Superficie utile lorda realizzabile compresa fra 11.000 e 15.500 mq. Le altezze medie saranno pari a 12 metri, con la possibilit premiale di realizzare accentuazioni architettoniche (fino ad un massimo di 20 metri di altezza), da definirsi sulla base della qualit del progetto (con particolare riferimento al suo rapporto con il paesaggio) e delle sue ricadute pubbliche collettive.
Comprensorio C2 (di circa 49.000 mq), rappresentato dal nuovo tessuto programmato dal Masterplan a nord
della Galleria e della rotonda duscita, anchesso ai piedi della collina, e risulter anchesso caratterizzato da funzioni miste per attivit, a prevalenza abitativa e funzioni compatibili. Il carattere degli insediamenti sar di tipo semi - estensivo, con Indice di sfruttamento compreso fra 0,5 e 0,7 mq/mq, generando una Superficie utile lorda realizzabile compresa fra 27.500 e 38.500 mq. Le altezze medie saranno pari a 12 metri, con la possibilit premiale di realizzare accentuazioni architettoniche (fino ad un massimo di 20 metri di altezza), da definirsi sulla base della qualit del progetto (con particolare riferimento al suo rapporto con il paesaggio) e delle sue ricadute pubbliche collettive.
Comprensorio AP1 (di circa 67.760 mq), rappresentato dal comparto sportivo e per lo spettacolo nonch
ricreativo esistente, formato dallo Stadio e dalladiacente Termica (Cinema), con i relativi spazi di servizio (parcheggi in particolare). Si tratta del Comprensorio che presenta maggiori potenziali per possibili sviluppi futuri, sia pubblici che privati, nonch la possibilit di estendere il limitrofo nodo intermodale. Lo Stadio potrebbe infatti venire arricchito e completato con nuove funzioni, integrative e complementari alle funzioni ludico ricreative e sportive esistenti: sia a nord, verso il nodo intermodale (con un parcheggio in struttura, per circa 1.000 posti auto), che a est (attraverso il completamento della tribuna con funzioni di servizio e di svago). Sul lato orientale in particolare potrebbe essere realizzato il nuovo Palazzetto dello Sport, strettamente relazionato (morfologicamente e funzionalmente) allo struttura dello Stadio riarticolata e rifunzionalizzata. Il Masterplan ha inoltre verificato (sia funzionalmente che in rapporto ai prevedibili flussi di traffico indotti), negli studi preliminari e propedeutici effettuati, la possibilit di localizzare sul lato orientale dello Stadio il nuovo Centro espositivo (per circa 12.000 mq), non necessariamente in alternativa al Palazzetto dello Sport. In questo caso, occorrer predisporre il progetto di ununica struttura fortemente e organicamente coesa: il centro espositivo e le relative strutture di servizio e funzionali alla quota del suolo; il Palazzetto dello Sport ad un livello soprastante, integrato sia alla struttura espositiva che allo Stadio. Un parcheggio interrato potrebbe completare la funzionalit del comparto e delle zone limitrofe.
Comprensorio AP3 (di circa 11.944 mq), rappresentato dal comparto sportivo e per lo spettacolo esistente
del Palazzo del ghiaccio. Anche questo Comprensorio presenta potenziali per possibili sviluppi futuri, sia pubblici che privati: il Palazzetto del ghiaccio potrebbe infatti venire arricchito e completato con nuove funzioni ludico ricreative, integrative e complementari alle funzioni sportive esistenti.
Comprensorio AP4 (di circa 11.086 mq), rappresentato dalla sede di deposito della Societ di trasporto
pubblico dellagglomerato (TPL SA), che sta progettando una nuova sistemazione delle strutture esistenti. Per questambito il Masterplan propone, anche in ragione della particolare localizzazione e delle esigenze di mobilit relazionate alla sua funzione, il mantenimento delle funzioni e delle attivit pubbliche esistenti.
Comprensorio D1 (di circa 37.172 mq), rappresentato dai tessuti semiestensivi prevalentemente residenziali
esistenti sui due lati di via Maraini, per i quali il Masterplan propone la manutenzione qualitativa dei manufatti esistenti, la riqualificazione degli spazi aperti, con adeguamenti e completamenti coerenti con le caratteristiche morfologiche e funzionali del tessuto.
Comprensorio D2 (di circa 45.588 mq), rappresentato dai tessuti intensivi prevalentemente residenziali
esistenti di via Maraini, per i quali il Masterplan propone la manutenzione qualitativa dei manufatti esistenti, con possibili adeguamenti e completamenti coerenti con le caratteristiche morfologiche e funzionali del tessuto.