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Domenica 2 ottobre 2011

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Indagine di Bari nessuna decisione sugli indagati

AFFARI LORO
ipotesi di reato iscrivere nel registro degli indagati lex direttore de LAvanti! e, molto probabilmente, Silvio Berlusconi. Secondo il Riesame, infatti, Lavitola non stato lorganizzatore di un presunto ricatto al premier, ma lintermediario tra Gianpi e il presidente del Consiglio, che a sua volta non sarebbe vittima del reato ma avrebbe indotto limprenditore barese a mentire ai magistrati sulla vicenda delle escort portate a palazzo Grazioli, Villa Certosa e Arcore. Il procuratore Drago ha chiesto lacquisizione dellintervista di Lavitola a La7. Unintervista che potrebbe costare cara non solo allex direttore ma anche al premier. Era stato il presidente Berlusconi a chiedermi di occuparmi di Tarantini ha infatti detto Lavitola ad Enrico Mentana, smentendo di fatto quanto scritto nella memoria inviata dal capo del governo ai magistrati napoletani.

on c ancora alcuna certezza. Il procuratore aggiunto di Bari, Pasquale Drago, al lavoro sul fascicolo arrivato da Roma sui soldi che il premier ha elargito a Gianpaolo Tarantini tramite Valter Lavitola. Dovr decidere (entro il 16 ottobre e cio non oltre i 20 giorni dallordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli che ha stabilito la competenza a Bari) quando e per quale

di Antonio Massari

urch sia un governo che governi. Questa la frase pi ricorrente in questi giorni, nel palazzo di piazza Montegrappa, la sede di Finmeccanica a Roma. Segno che Silvio Berlusconi non regge pi il peso della politica estera, quella che pi interessa al colosso industriale italiano, legato a doppio filo con gli affari internazionali, come per Eni o Fincantieri. Per capire le frizioni tra i colossi dellindustria, e la politica estera, basta rileggere il caso Battisti alla luce delle intercettazioni dellinchiesta su Valter Lavitola. Per comprendere quanto siano delicati i rapporti tra la politica estera del fare - quella che punta ai miliardi - e le dichiarazioni della politica parlata, sufficiente rileggere unintercettazione del 7 giugno. I pm napoletani intercettano lex direttore commerciale di Finmeccanica, Paolo Pozzessere, che parla con il presidente Piero Guarguaglini: Guarguaglini si legge negli atti - chiama Paolo e gli comunica di essere stato contattato dal Quirinale e lo avrebbe informato del fatto che oggi alle ore 02,00 Brasiliane si riuniscono i giudici. La data fondamentale: siamo a ridosso della sentenza brasiliana che negher lestradizione del terrorista in Italia. La politica preme perch Battisti torni nel nostro Paese. E con toni durissimi. Ai colossi industriali italiani, del rientro di Battisti, non interessa nulla: con il Brasile c in ballo una commessa che vale dai 6 ai 10 miliardi di euro. Commesse per esportare navi che riguardano Fincantieri: fregate e pattugliatori destinati alla marina fluviale, sistemi satellitari per il controllo delle coste e dei giacimenti petroliferi (dinteresse Eni). Le navi sono armate, da qui linteressamento per lindustria di Finmeccanica. questo che c in gioco mentre il Brasile decide la sorte di Battisti. Ed per questo che Pozzessere, quando il suo presidente gli dice dessere stato contattato dal Quirinale e che, alle 2, si riuniscono i giudici, commenta con un laconico: Purtroppo". Il direttore commerciale di Finmeccanica spiega che, della vicenda, s parlato gi il 2 giugno con il ministro degli esteri Franco Frattini, e lascia intuire che laffare rischia di sfuggire dalle mani.

Il maxiappalto e quello scambio con Battisti


Ignazio La Russa

FINMECCANICA

Nelle intercettazioni dellinchiesta di Napoli le preoccupazioni del colosso per un business da 10 miliardi

Con il no allestradizione dellex terrorista tra Italia e Brasile relazioni commerciali a rischio

ddl per ratificare gli accordi sullaffare in questione tra Brasile e Italia. Il doppio binario avanzava da tempo. La diplomazia di Finmeccanica e Fincantieri aveva raggiunto lapice durante il terremoto di Haiti, quando parte per il Sudamerica parte la nave Cavour, in soccorso degli sfollati, s, ma quelli brasiliani. Il ministro Tremonti sacquiet soltanto quando seppe di non dover sborsare (quasi) un centesimo: loperazione non venne finanziata dal governo, ma proprio da Fincantieri e Finmeccanica, per oliare, con unoperazione velata dalla solidariet, la commessa da chiudere con il paese brasiliano. Il fattore Berlusconi Neanche Berlusconi, in fondo, aveva fatto il suo dovere appieno, in base al bon ton della diplomazia industriale: il Brasile chiedeva che la chiusura dellaccordo tra Stati fosse sancita a Brasilia ma gli impegni del premier non riuscivano a soddisfare la richiesta del paese che stava mettendo sul tavolo un affare da almeno 6 miliardi di euro. Laccordo si chiuse nel 2009, ma a Washington, durante il G20. Unica concessione di Berlusconi alla richiesta di Ignacio Lula: laccordo fu comunque firmato nellambasciata brasiliana. Un governo che governi, ecco cosa chiede Finmeccanica, e Berlusconi con le sue intemperanze e le dichiarazioni di La Russa sul caso Battisti non pi il soggetto ideale per la politica estera del colosso industriale. Anche per questo, ormai, Berlusconi stato scaricato da Guarguaglini con unintervista al Messaggero A Berlusconi ho detto no quando mi parl di Tarantini e da sua moglie, Marina Grossi, ad di Selex sistemi integrati: Berlusconi poteva risparmiarci almeno Tarantini e Intini. E ora che nel ciclone c pure Valter Lavitola - luomo che, presentato a Finmeccanica da Berlusconi, consent di chiudere unaffare da 180milioni di euro il premier definitivamente inaffidabile anche per la lobby di piazza Montegrappa. Che convinta, per esempio, di aver perso importanti commesse con la Turchia di Erdogan anche per colpa della pessima figura internzionale legata ai bunga bunga del premier.

Pier Francesco Guarguaglini

Sono stato contattato dal Quirinale, alle due si riuniscono i giudici. Frattini devo tenermelo buono

Le impunatture della Difesa Guarguaglini risponde: Per quello che posso cercher di tenermelo buono, aggiunge che se vede Frattini bisogna dirgli che gli hanno telefonato, che bisogna dirlo in modo chiaro a Berlusconi e a Letta. E Pozzessere daccordo: Se ci sono casini risponde - si passa dal Presidente, perch non si pu buttare allaria tutto per unimpuntatura. Limpuntatura, secondo fonti attendibili, soprattutto quella di Ignazio La Russa, perch da mesi il ministro della Difesa usa toni duris-

simi nei confronti del Brasile. E le parole di La Russa pesano doppio perch, nella stipula degli accordi, prevista la firma di entrambi i ministri della Difesa, quello italiano e brasiliano. soprattutto lui che Finmeccanica ha bisogno di zittire. Il commento del presidente Napolitano, il 9 giugno, sar durissimo: parler di un atto ''gravemente lesivo del rispetto dovuto'' agli accordi tra Italia e Brasile e del

Sopra Cesare Battisti. In altro Giorgio Napolitano, La Russa e Guarguaglini. (FOTO ANSA)

rispetto della lotta al terrorismo combattuta dall'Italia ''nella rigorosa osservanza delle regole dello stato di diritto. Una decisione che contrasta con gli storici rapporti di amicizia tra i due paesi e appoggia pienamente ogni passo che l'Italia vorr compiere''. Ma la successiva dichiarazione di la Russa alla luce delle pressioni di Finmeccanica appare davvero interessante: ''Non sto contando fino a

dieci, ma fino a mille, prima di fare un commento. Sto mordendomi la lingua e non cedo alla tentazioni di esprimere possibili contromisure''. A gennaio, invece, La Russa aveva dichiarato che erano a rischio le relazioni commerciali. Ma nel frattempo, a febbraio, il Parlamento in gran silenzio - mentre la questione Battisti era aperta e gi si presagiva la mancata estradizione - aveva approvato un

Le foto della pre-latitanza

Lavitola a Procida. A 48 ore dalla fuga


di Vittorio Malagutti

l, il latitante pi famoso E ccolo, eccolodiventato l'ex commerd'Italia, Valter Lavitola, ciante di pesce consulente e confidente di Silvio Berlusconi. Il 22 agosto, due giorni prima che un articolo di Panorama lo avvisasse dei guai in arrivo, Lavitola si godeva tranquillo il sole e il mare di Procida. Lo confermano alcune fotografie pubblicate ieri sera dal sito Dagospia. Valterino in barca. Valterino a tavola. L'ex direttore dell'Avanti si diverte con gli amici nellisola che frequenta da una vita. Questione di ore, poi fugge oltrefrontiera inseguito da un mandato d'arresto della procura di Napoli. Il 24 agosto, come risulta da una telefonata

agli atti delle indagini, Lavitola si gi rifugiato all'estero e parla al telefono con Berlusconi che lo consiglia di stare l. Gi, ma dove? Nel breve colloquio con il premier il fuggiasco sostiene di trovarsi a Sofia, ma il brogliaccio dell'intercettazione segnala invece un telefono fisso di Panama. Proprio l, nel Paese centroamericano, Lavitola pu contare su amici molto influenti. Uno su tutti, il presidente Ricardo Martinelli, che il 19 agosto sbarcato in Italia per una visita lampo, di soli tre giorni. Una coincidenza che appare a dir poco sorprendente. Il programma del viaggio, come conferma un comunicato stampa del governo panamense datato 20 agosto, comprendeva anche un incontro con Berlusconi.

Un portavoce del presidente del Consiglio ha per dichiarato al Fatto che non risulta alcun incontro. Il 23 agosto i giornali panamensi hanno invece riferito della visita di Martinelli a Berlusconi durante il viaggio in Italia. Insomma, la situazione tuttaltro che chiara. Lunico impegno del presidente di Panama nella sua tre giorni italiana sarebbe stata la firma di un memorandum dintesa con le Poste. Troppo poco per giustificare un viaggio tanto lungo. Resta il fatto che poche ore prima della sua precipitosa fuga, il potente amico panamense di Lavitola sbarca a Roma. E fa ritorno in patria la notte di marted 23 agosto. Quando anche Valterino ha ormai pronte le valigie. Con tanti saluti a Procida.

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