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1 INCONTRO
LA COMUNICAZIONE NELLA STORIA Passaggio dalloralit alla scrittura, fino alle nuove tecnologie
Ogni innovazione tecnologica nel mondo comunicativo non si mai sottratta alla fatica di ridisegnare le modalit di presenza dei media gi esistenti.
LULTIMO ARRIVATO NON ELIMINA COLORO CHE POPOLANO LA SCENA DA DECENNI, MA NE RIDISEGNA LA COLLOCAZIONE
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1.EPOCA DELLORALITA
Grande utilizzo delludito. Ripetizione e narrazione degli eventi in maniera continua e sistematica. Un esempio valido si trova analizzando la BIBBIA: abbiamo una netta prevalenza del verbo ascoltare sul verbo vedere.
ALFABETO GRECO
1. Tutti i fonemi devono essere resi nel linguaggio in maniera esauriente 2. Il numero dei segni deve essere tra i 20 e i 30. 3. I segni non devono essere suscettibili di un doppio o triplo impiego Inizialmente era utilizzato solo per le iscrizioni, poi diede inizio alla CULTURA CHIROGRAFICA
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I CINESI E LA STAMPA
I primi inventori della stampa furono i cinesi, sotto la dinastia Tang, che dal 618 al 907 d.C. aveva la propria gazzetta ufficiale. Gutemberg invece linventore del famoso torchio, brevettato nel 1438.
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LE GAZZETTE
I primi fogli stampati prendono il nome, in Francia, di occasionnels: si trattata di fascicoli tra le 8 e le 16 pagine, che si potevano collocare a met tra il volantino e il giornale. In Italia prendono il nome di gazzette, poich la gazzetta era una moneta da due soldi coniata dalla zecca veneziana, con la quale si comprava il foglio che ha dato il nome, per estensione, alloggetto acquistato. I manifesti conoscono un grande sviluppo allepoca delle guerre di religione, cos come le canzoni, fogli venduti in piazza con i principali fatti del periodo.
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CENSURA E CORRUZIONE
In Francia ed Inghilterra la stampa trova subito ostacoli imponenti da parte dei governi, che pretendono di vagliare e selezionare le notizie. La stampa libera trova dunque rifugio in Olanda, dove ci sono eccellenti stampatori, e meno divieti. Il secondo sforzo della stampa volto a selezionare i giornalisti che si fanno abbindolare dal denaro facile: la corruzione era a quel tempo un fenomeno dilagante, perch i governi e gli industriali, quando non intervenivano con la censura, cercavano di assoggettare economicamente giornalisti ed editori.
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NASCE LA PUBBLICITA
1600: della stampa inglese il merito di avere dato i natali alla pubblicit, inserendo le prime inserzioni nei fogli quotidiani pi importanti.
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IL XIX SECOLO
La libert di stampa si afferma, seguendo ritmi differenti nei vari paesi occidentali. Allorigine vi un duplice motivo. Da una parte, il progresso della democrazia e linstaurazione, per tappe, del suffragio universale (maschile) che implica la necessit di informare tutti gli elettori attraverso i giornali; dallaltra, i progressi tecnici che incidono sulla regolarit delle notizie, sulla stampa e sulla diffusione dei giornali.
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I MEDIA ELETTRONICI
Tra gli avvenimenti che hanno segnato il XIX e XX secolo occupano un posto di rilievo lavvento e la rapida diffusione dei mezzi di comunicazione di massa. SOCIETA INDUSTRIALE = SOCIETA DI MASSA, caratterizzata dalla produzione in serie, di merci come di beni informativi e culturali.
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LA GRANDE GUERRA
Si manifesta il fenomeno del mix tra censura e propaganda. Bisogna distinguere tra la censura, cio lazione difensiva dello Stato, volta a proteggersi da eventuali verit veicolate dai giornali, e la propaganda, cio lazione offensiva volta a smuovere spiriti e cuori, dentro e fuori la nazione.
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LA PROPAGANDA
In questo campo, invece di essere sulla difensiva, si cerca di essere aggressivi e ricchi dimmaginazione. Si afferma un media elementare: il VOLANTINO.
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1894: Marconi conduce a Bologna i primi esperimenti su apparecchi radio, usando il codice morse. 1899: primo collegamento radio, usando il morse, attraverso la Manica. Nel 1901 stessa cosa tra Cornovaglia e Terranova. 1908: prima trasmissione radio di voce umana, su una distanza di 15 km. Durante la Grande Guerra si sviluppa definitivamente la radio.
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Negli USA si assiste da subito alla privatizzazione delle stazioni radio, poich il governo non esercita particolari pressioni o limitazioni. In Germania e Gran Bretagna, invece il governo mantiene il controllo sulle radio, e questo causa, nel breve periodo, un certo ritardo nello sviluppo dellinformazione radiofonica Molto simile a quella di Germania e GB, la situazione italiana.
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DOPO IL 1945
La stampa francese quella che accusa la flessione maggiore, a causa della presenza imperante, gi dai primi anni del 2 dopoguerra, di radio e tv.
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7.000.000 6.000.000 5.000.000 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 0 Tirature totali dei quotidiani francesi 1870 1914 1939 1945 1959 1969 1975 1980 1985 1991
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Francia GB RFT
Durante il periodo pionieristico che precede la 2^ guerra mondiale, 4 paesi si distinguono per la qualit e la variet degli esperimenti televisivi: GRAN BRETAGNA: si inaugurano le trasmissioni pubbliche nel 1936. Nel 1939 pu contare su 20.000 apparecchi e 24 ore settimanali di trasmissione. Tutto si blocca il 1 settembre 1939. USA: domina il settore privato. 5.000 apparecchi nel 1941. Dopo la guerra, supereranno la Gran Bretagna. FRANCIA: nel 1932 viene lanciato un primo programma sperimentale di unora a settimana. GERMANIA: si lavora alle linee tv dal 1928, ma il boom si registra con le Olimpiadi di Berlino 1936.
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LA TV ITALIANA
Nel primo periodo, dal 1954 fino a tutti gli anni 60, la Democrazia cristiana a dare limpronta alla Tv di Stato. La Rai diretta da Bernabei. Dal 1975-76, prende il sopravvento il principio della lottizzazione: ognuna delle reti Rai viene attribuita ad una corrente politica: Rai 1 (Dc), Rai 2 (Psi), Rai 3 (Pci).
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LANARCHIA TELEVISIVA
In seguito alla lottizzazione, si vive un quadriennio (1976-1979) di anarchia televisiva, contrassegnato dal boom delle reti private. La seconda tappa lascesa di Berlusconi (19801984), che sfruttando proprio la suddetta anarchia e la mancanza di una legislazione definita, crea gradualmente un oligopolio televisivo in grado di concorrere direttamente con la Rai.
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LA TV SI STRUTTURA
Dopo i primi anni di assestamento, crescono i palinsesti dedicati allo SPORT, ai QUIZ e alle TRIBUNE POLITICHE. ANNI 80: EPOCA DELLA NEOTELEVISIONE: prima la Tv era pi rigorosa e pedagogica. Con la proliferazione delle Tv private cresce il fenomeno della Tv consumistica. La Rai si riprende a partire dal 1986 grazie alla riorganizzazione politica e gestionale del sistema. La Tv di Stato prende maggiore distanza dalla politica.
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ANNI 90
Aumenta enormemente la variet di trasmissioni, fino ad arrivare al fenomeno dei REALITY (2000).
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LA COMUNICAZIONE GLOBALE
Dalla tastiera di casa nostra possiamo comunicare in tutto il mondo. Si abbattono muri, barriere e distanze. Anche la lettura si trasforma, diventando interattiva. Si entra in una stagione nuova e, per certi versi, pericolosa. La bulimia della comunicazione porter a patologie antropologiche radicali. Si rende quindi necessaria una riflessione etica.
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PROBLEMI IRRISOLTI
La bulimia di comunicazione ha portato ad una crescita esponenziale della cultura media della gente, che per, in molti casi, rimane una cultura superficiale, fatta di approcci istantanei ai problemi. Questo rilevabile nei pi giovani, che hanno sviluppato, grazie alluso dei media (cellulare, videogiochi, internet, chat) una grande capacit interattiva, ma una scarsa predisposizione allapprofondimento degli argomenti.
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QUALCHE IDEA
In ogni ambito si cerca di fronteggiare la superficialit imperante, usando gli stessi strumenti della comunicazione massmediale odierna. Esempio: la Chiesa da una decina danni (in maniera particolare dal 2002) sta sperimentando nuove forme di evangelizzazione con i media.
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DI CHE SI TRATTA?
Allinterno dei gruppi ecclesiali giovanili, sono frequenti momenti di preghiera e catechesi realizzate con luso del power point, per attirare gli spettatori con limmagine, aiutandoli nella riflessione personale. Stessa cosa avviene nelle universit: le lezioni vengono sempre pi spesso svolte con i power point. Gli stessi professori non mettono pi a disposizione lunghi testi scritti, ma file ppt.
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E LINFORMAZIONE CARTACEA?
E sicura una vistosa diminuzione delle vendite dei giornali cartacei, a favore delle edizioni on-line. Quasi nessuno, per, crede che i giornali, e tantomeno i libri, spariranno nei prossimi decenni.
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pierpaolo.bellucci@libero.it
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