Della simulazione (intesa come apparire qualcosa che
non si ) e della dissimulazione (intesa come non apparire
quello che si ), secondo una distinzione classica di Eco (1), non qui il caso di parlare: se ne fa fin troppo uso nella nostra scuola, che si rivela cos insospettatamente ben pi vicina alla vm (politica e sociale) di quanto non si creda !n questa sede, invece, mi sembra importante parlare del "ioco, che non solo alla scuola, ma alla cultura italiana in "enere, sempre stato estraneo, quando non addirittura inviso #n esempio ce lo fornisce ancora Eco, ricordando come fu collocato $uizin"a, autore di $omo ludens (%), dalla cultura italiana dell&epoca nella persona di 'arlo (ntoni, in un volume dedicato a tratte""iare )la crisi dello storicismo tedesco ) destinato a de"enerare nella )sociolo"ia) (*) +utto perch, in $omo ludens non si afferma soltanto che o"ni cultura fa posto a manifestazioni ludiche o che il "ioco si fissa subito come forma di cultura, ma, una volta identificate le caratteristiche del "ioco, si arriva all&asserzione che i caratteri del "ioco sono quelli della cultura e che quindi la cultura, sin dall&antichit-, si manifesta come "ioco (.) /vviamente il solo apparentare le due cose non poteva che far trasalire le vestali della nostra cultura accademica, anche perch, la tesi, come dimostra Eco, fu affrontata in modo un po& riduttivo Da allora, per0, sono stati compiuti passi avanti: sono stati pubblicati testi sulla teoria dei "iochi, 1itt"enstein ci ha proposto l&analisi della matematica come "ioco, De 2aussure ha istituito paralleli tra re"ole lin"uistiche e re"ole scacchistiche, 3evi 2trauss e 3acan hanno apertamente fatto posto al )ludico) nella cultura sociale e individuale !l risultato, per0, sembra essere stato quello di approfondire il solco tra chi afferma che tutto "ioco (cfr 4erne 567) e chi preferisce tenere il "ioco diviso da tutto il resto, pena la perdita del divertimento (8) #na possibile spie"azione a tali irri"idimenti (al di l- dei vizi culturali di fondo de"li accademici italiani) potrebbe essere la mancata chiarezza dei termini: in francese, in italiano, in tedesco, esiste una sola parola per identificare l&attivit- ludica, mentre l&in"lese ne ha due: pla9 e "ame 2enza disquisire pi a lun"o, si pu0 solo far rilevare che comunemente il concetto di piacere unito al pla9, mentre al "ame unito quello di re"ole e, non a caso, proprio in area an"losassone che il fenomeno ha avuto inizio ed stato ma""iormente studiato 5vedi scheda illustrativa7 2i visto allora che in o"ni caso, alla base di ciascuna tecnica, sta la presa di coscienza :itt"einsteniana (1;1<=) che noi ci facciamo imma"ini dei fatti> l&imma"ine un modello della realt-> per riconoscere se l&imma"ine vera o falsa dobbiamo confrontarla con la realt- (?) @ella pratica scientifica, allora, per riconoscere la realt- possiamo o manipolarla direttamente (sperimentazione), ma questo non sempre possibile (specie nel caso di or"anizzazioni complesse o di processi sociali od economici) o costruire un modello, manipolare questo e, dai risultati cos ottenuti, trarre previsioni sul comportamento del sistema )reale) (simulazione) (<) Aicapitolando: una simulazione l&estrapolazione e la simbolizzazione (iconica o concettuale) di un numero il pi possibile elevato di caratteristiche riscontrabili nella )realt- ) e la loro trasposizione in un ambiente ristretto e controllabile !l "ame parte dalla conoscenza delle re"ole intrinseche al sistema simulato e ipotizza una loro manipolazione da parte dei "iocatori al fine (inevitabile) di battere l&avversario, sfruttando al me"lio le possibilit- offerte dalle re"ole, comunque assolutamente )obbli"atorie e inconfutabili) 2e i "iocatori non sono per0 tutti sullo stesso piano (come ad es ne"li scacchi o nel monopoli), ma hanno differenti possibilit- di intera"ire, a seconda delle rispettive abilit-, siamo in presenza di un roleBpla9 'osa sia un "ioco di ruolo, ormai lo sanno tutti: i libriB"ame qui recensiti ne sono un esempio, cos come il classico DCD che ormai tutti i ra"azzini "iocano Da perch, la scienza sente il biso"no di )"iocare) delle situazioni, invece di analizzarle )soltanto ) E Evidentemente per poter vedere il modello in modo dinamico e dai punti di vista di osservatoriB"iocatori diversi, cosa che attraverso la pratica del "ioco risulta indubbiamente facilitata ( questo punto per0 qualche peda"o"ista potrebbe obiettare che la competitivit- (unita ad una situazione di fondo spesso violenta)presente nei "iochi ne sconsi"lia l&uso nella scuola 2enza entrare assolutamente nel merito della questione (peraltro ormai risolta) si potrebbe far rilevare che, a parte il pre"iudizio sulla )innocenza) dei bambini, per quanto detto all&inizio, sicuramente pi educativo "iocare alla pari con re"ole palesi piuttosto che con le re"ole non esplicitate (e di fatto contraddittorie) della vita scolastica quotidiana !noltre, chi ha analizzato un "ran numero di esperienze in questo campo (;), cita i se"uenti vanta""i della simulazione nell &istruzione: interesse pi vivace ed entusiasmo di imparare da parte de"li alunni> B)distacco dall&erudizione convenzionale> Beliminazione della polarit- studenteBinse"nante> ricorso ad una modalit- di comportamento universale> @el libro di +a9lor e 1alford, una vera bibbia in materia, oltre ad una serie di consi"li per condurre correttamente una sperimentazione, sono riportati ben ? "iochi ed un elenco molto nutrito di un altro centinaio, purtroppo con indirizzi e riferimenti non a""iornati !n !talia, infatti, la "amin" simulation conosciuta solo a livello universitario (1F), anche se ultimamente qualcosa si mosso soprattutto attraverso il 2!G!2 (2eminario !ntemazionale Giochi di 2imulazione), che si costituito nell&ottobre &;1 a Gradara, sotto "li auspici di numerosi enti interessati alla formazione (D(E2+, '@!+E, +E'/D, E@E(, !2H/3) #n primo risultato stato la formazione del "ruppo G!/@( @et:orI, che ha elaborato "iochi di simulazione, riferiti a diverse aree disciplinari e a differenti livelli di scolarit-, proponendo anche alle scuole corsi di a""iornamento in materia Jaolo Giatti Jubblicato in $ucI Hinn e "li altri nel "iu"no 1;;% Besperienza decisionale> Bconsapevolezza della funzione> Binterdisciplinarit- delle informazioni E& chiaro per0 che non basta l&entusiasmo, n basta far "iocare occasionalmente a Donopoli "li alunni, per illudersi di avere fatto della "amin"Bsimulation: occorre sce"liere un modello in cui l&inse"nante si applichi con competenza e anche con passione /ccorre provarlo, occorre inserirlo in una sequenza didattica, occorre discuterlo durante e dopo e, infine, occorre evitare una crisi di ri"etto da parte de"li alunni per tutto ci0 che )scolastico ) 1) # Eco, ! se"ni del potere, in )2ette anni di desiderio Dilano, 4ompiani, 1;<*, p %F% %) K $uizin"a, $omo ludem, +orino, Einaudi, 1;?*, ori" 1;*; *) # Eco, $uizm"a e il "ioco, m )2u"li specchi), Dilano, 4ompiani, 1;<6, p %<* .) ibidem, p %;F 6) E 4erne, ( che "ioco "iochiamo, Dilano, 4ompiani, 1;?; 8) G Dossena, Giochi da tavolo, Dilano, ( Dondadori, 1;<. ?) 3 1itt"enstein, +ractatus lo"icusBphilosophicus, +orino, Einaudi, 1;8< <) ( 'ecchini, 2imulazione e dissimulazione, in )4ollettino D(E2+) n ?, 1;<6, Lenezia ;) K +a9lorBA 1aldorf ! "iochi di simulazione per l&apprendimento e l&addestramento, Dilano, ( Dondadori, 1;?; 1F) D Giacomantonio, Gamin" simulation e comunicazione educativa, in )Muaderni di comunicazione audiovisiva), anno !n *, 1;<., D'DJadova