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Piergiorgio Caselli

Scuola Non Scuola


Raccolta di scritti e articoli

Il volo della meditazione


Hai mai visto il volo del falco ? Le ali aperte, il corpo rilassato, ogni movimento pura armonia. Il suo uno scivolare leggero sullaria, un delicato accarezzare il cielo. Nella sua danza con le nuvole non lo vedrai sforzarsi e per questo puoi vederlo l su, cos in alto, dove non ci sono n cornacchie n merli n altri uccelli. E un aprirsi, un lasciarsi andare, un mollare la presa e lasciare che il volo accada. E meditazione. Spesso mi sono imbattuto in insegnanti e in testi che insistono sullimportanza dello sforzo nella pratica meditativa. Anche in diverse conferenze ho sentito parlare della meditazione in questi termini e vorrei esporre a riguardo quello che il falco mi ha mostrato. Poco tempo fa mi trovavo in campagna, non lontano da casa mia, seduto sotto un albero. Mi guardavo intorno assorbendo quel senso di pace che la campagna con uno spicchio di lago allorizzonte ti d quando uno di questi grandi maestri di volo apparso, proprio prima che mi dedicassi allamato silenzio. Quel che segue non quindi farina del mio sacco, ma solo la traduzione in parole di quello che un grande amico dei cieli mi ha regalato. Con infinita gratitudine per lui, che mentre st qui a chiacchierare in cielo a gioire del volo chiss dove, e per la vita tutta, che non finisce mai di riversarti addosso benedizioni e oppurtunit. A mani giunte. La meditazione viva alchimia, contatto con la magia della vita, azzardo, volo nel cielo sconfinato dellesistenza. Ma luomo addormentato. Ha dimenticato le ali ampie del suo essere, la gioia di danzare con le nuvole, lestasi della libert totale, il fremito della picchiata nellabisso.. Ha da pagare il mutuo e deve sbrigarsi per andare al lavoro, e poi c la macchina da portare a fare il tagliando.. Questa storia del volo non sar roba pericolsa? Non sa pi tuffarsi nella vita come un avventuriero. Ha perso la capacit di buttarsi e di rischiare e quindi di gioire e di danzare. Ha dimenticato chi . Ed ecco che a contatto con un morto anche la meditazione diviene morta. Una routine, una collezione di farfalle di cui parlare in salotto, un fossile, una pratica sterile, un abitudine meccanica. E sai perch ? Perch sotto sotto luomo ha paura. Fin da quando eri piccolo ti hanno riempito la testa di "stai attento", "mi raccomando", "fai il bravo", "meritatelo", "comportati bene", "non devi", "pensa bene a quello che fai", "non puoi".. E quelle paure sono cresciute con te, sono divenute parte del tuo sangue e delle tue ossa. Non le vedi ma ci sono in te, a livello inconscio, e plasmano il tuo modo di vivere. Meglio, plasmano il tuo modo di non vivere: pieno di paure come puoi rilassarti nellesisteza ? Come puoi essere davvero grato della vita se la temi ? Come puoi gioire di qualcosa che non vivi ? Questa paura, questa erba tossica dellanima, ti blocca, ti inchioda a terra. E sai da cosa lo puoi vedere ? da quanto ti devi sforzare per vivere.

Per luomo tutto uno sforzo. Il lavoro uno sforzo, non la sana soddisfazione di creare, la gioia di materializzare il proprio sostentamento. E fatica, noia e dovere. Perch ? Perch non ha avuto la fortuna di avere un bel lavoro ? Certo i suoi occhi gli dicono questo. Ma solo perch vede attraverso la paura. Non ha il coraggio di rischiare, di buttarsi, di azzardare alla ricerca del lavoro che ama. V al cinema a vedere film di avventura e vive come un codardo. Tutti gli hanno inculcato la paura del lavoro, la necessit di tenersi stretto non quello che ama e lo fa volare no, ma quello che sicuro e tranquillo. Vivendo in una societ di addormentati viene educato al sonno, capisci ? Ed ecco che la gran parte delle ore che vive sono vissute allombra del timore, non della creativit che qualsiasi lavoro, anche il pi umile, porta a galla e fa affiorare nellindividuo quando fa ci che davvero ama fare. I rapporti con gli altri sono uno sforzo, lhai mai notato ? La psicologia moderna ci informa che luomo nelle relazioni interpersonali non fa altro che competere per il potere. Non la gioia di trovarsi in questa vita e fare un pezzo di strada insieme. Non la gioia di condividere il volo dellesistenza con un amico, un amante, una moglie, un figlio.. E l che scherza e ride ma sotto sotto a caccia di attenzioni, approvazioni, complimenti. E lo puoi vedere da come ogni rapporto alla fine si trasforma in un vincolo, in una serie di doveri e obblighi.. Siamo addirittura arrivati a dire che quando si vuole bene a qualcuno si legati a quel qualcuno. Legati! Nulla a che fare con la gioia col quale il falco condivide il volo con la sua compagna. Giocano alla vita, godono della loro libert, gioiscono dellessere vivi e dellessersi trovati. Ti baster guardarli per vedere quanta armonia c fra loro. Quelle curve in aria, quelle picchiate fianco a fianco, quei voli altissimi.. E come potrebbero volare se fossero luno legato allaltra ? Luno trascinerebbe a terra laltro. E questo quello che facciamo noi. Precipitiamo in basso allinsegna dellamore e dellamicizia. Come pu essere amicizia ? Come pu essere amore se non ti fa volare ? Ma ecco che "vivendo" tutti cos per noi diviene normale cos. Tanto andremo al cinema a vedere qualche bellissimo film damore.. La vacanza uno sforzo! Hai mai guardato attentamente luomo in spiaggia ? Il mare l, bellissimo, ma lui non c. Un pezzo di lui al lavoro che lo aspetta la prossima settimana, un pezzo di lui a quel che manger la sera, un pezzo di lui a fare foto a tutto spiano, un pezzo di lui preoccupato per il figlio e un pezzo di lui in quel bellissimo bikini laggi. E frammentato, e torna dalla vacanza a pezzi. Deve risposare, e certamente si sforzer di riposare.. Se si sforza in tutto, come pu non sforzarsi di meditare ? E anzi si sforzer ancor pi nella meditazione perch la sua mente gli dice che importante, che una cosa che lo trasformer, che lo render migliore, pi bello e luminoso davanti agli altri. La sua mente investe nella meditazione, ha bisogno di meditare per sentire che st facendo qualcosa di spirituale. Al lavoro sembra funzionare cos: pi ti sforzi e pi riesci. E cos anche in una corsa: pi forza ci metti e prima arrivi. Anche nella meditazione deve essere cos.. Ed ecco che questa benedizione, questa via al risveglio, questo mistero che conduce a chi veramente sei la

intraprendi come uno "sport dellanima": anzich correre dietro ad un pallone corri dietro al silenzio. E in tutto questo senti insegnanti invitarti allo sforzo, lo stesso che continuano a compiere loro e lo stesso che hanno compiuto per preparare i loro discorsi. Ti dicono: aumenta la velocit, corri pi forte, allena ancor pi le gambe e presto sarai cos veloce che la meditazione non potr pi sfuggirti. Cornacchie. Cornacchie che insegnano a volare basso e che credono che esista solo quel modo di volare, che di fatto non volare. Hanno confuso il volare con il mantenersi a qualche metro di altezza grazie ad un movimento convulso delle ali, grazie allo sforzo e allallenamento. Nulla a che fare con qualcosa pi di te, con la magia dellaccadere, dellessere trasportato, della beatitudine della meditazione profonda. In questo modo non la raggiungerai mai, e anche chi ne parla in questi termini non lha mai sperimentata in profondit. Certo forse esperto e sa un sacco di cose, forse ha scritto libri e frequantato corsi su corsi, ma questo non vuol dire volare alto. Non vuol dire che ha toccato la magia, la totalit, lessere. Non significa che ha aperto le ali e che vola nellesistenza. Quella di cui ti parlano non meditazione. E una forma di rilassamento che ti permetter di essere un po pi tranquillo, di dormire meglio e di suonare meno il clacson nel traffico. Ma non ha nulla di sacro, non un contatto col divino, non conoscere i cieli sconfinati dellessere, non risveglio, non volo. E solo un dormire pi tranquillamente. E una sorta di training autogeno e certo non sbagliato, pu aiutarti, ma non ha nulla a che fare con la nobile via della meditazione profonda. La meditazione qualcosa che accade nel tuo essere. Non un tuo fare, non un tuo sforzo. Tutto abbandono, le ali sono aperte e il cielo ti accoglie, ti sorregge con le sue correnti di silenzi e benedizioni, ti conduce, ti annulla. E ricorda: non nemmeno un tuo non fare. Infatti sia che tu faccia che tu non faccia sei sempre tu a decidere, sempre quel tu che guida. Sia che quel tu decide di fare che di non fare sempre presente, ed lo stesso decidere che rafforza la sua presenza. E fin quando c quel tu non c meditazione. O c quel tu o c meditazione. Non st dicendo che le tecniche non servono. Le tecniche sono utili, ma non sono la meditazione. Tutto cos semplice da essere difficilissimo per la mente, ed proprio per questo che le tecniche allinizio sono importanti. Tutta la nostra cultura incentrata sulla complicatezza, sulle cose intelligenti, e pi una cosa mentale pi ci appare raffinata e importante. Siamo addormentati. Se tu fai il contadino non fai nulla di che, ma se tu fai il contadino perch stai seguendo una filosofia ecco che gli altri iniziano ad interessarsi a te, a seguirti, sarai il guru della patata. Fai il calzolaio e non sei nulla, ma inventati la filosofia del riparare le scarpe e sarai circondato da mille cornacchie con le scarpe rotte. Diverrai famoso ! La vita mi ha donato la possibilit di tenere dei corsi di meditazione nelle scuole medie per i professori e di poter entrare nelle classi nellorario scolastico per condurre dei gruppi sulla consapevolezza con i ragazzi. E sconcertante accorgersi di quanto venga loro insegnato a fare tutto con la mente. Pi mente ci metti in una certa cosa pi quella cosa sar buona. E

Questo pu essere vero per la matematica e per la fisica, ma che cosa sar di quel poveretto davanti allamore ? Che cosa sar di lui davanti alla vita ? Danzer mai con le nuvole ? Lesistenza gli chieder di essere creativo, di essere vivo, di essere limpido e capace di gioire, di vivere la vita con intesit e con coraggio come una grande avventura cosmica e lui e l che non si ricorda a che pagina era scritto la cosa pi giusta da fare adesso. I voti e le cose che sa non possono sostituire quello che , e nessuna laurea con lode potr conferirgli il silenzio e larmonia necessari per una vita piena e luminosa. E uno degli infiniti candidati alla sopravvivenza, non al vivere davvero. E non st tanto parlando di un ragazzo che ha ora 13 anni ma di noi quando avevamo la sua et, capisci ? Tu ed io siamo stati indottrinati all intellettualit, allessere intelligente e controllato in tutto ci che si fa, ad essere sicuro che il cervello sia collegato prima di dire o fare qualsiasi cosa. Il caro padre Ballester dice che siamo tutti figli di Aristotele. In questo marasma di intellettualit come pu accaderti la meditazione ? E necessaria una tecnica che ti permetta di avvicinare gradualmente quel Mistero, quella Gioia e quella Libert che pulsano nelle profondit del tuo essere. Quella magia, quellabissale silenzio, quello svanire come un fiocco di neve che cade nel mare.. Puoi conseguirli anche adesso. In questo preciso istante ,mentre i tuoi occhi poggiano su queste parole, nulla lo st impedendo. Eppure non accade, come mai ? Non perch tutto questo sia lontano da te, no no. Tutto qui, tutto ora.. Ma perch sei tu lontano da tutto questo, capisci ? Hai mai visto una foglia sforzarsi per essere portata via dal Vento ? E vero il contrario: necessario uno sforzo per non essere portata via dal Vento. E qual quello sforzo ? E lo sforzo del rimanere aggrappato allalbero, la tensione con la quale rimani aggrappato allintellettualit. E lintellettualit la distanza fra te e il volo del falco. E cos come sei ora non puoi andare da nessuna parte senza portarti dietro la mente con tutto il suo fardello fatto di fare e di credo e di condizionamenti. Saranno le tecniche ad avvicinarti, a riempire un po quel dislivello. Ed solo questa la loro funzione. Ora tu sei la tua mente e dalla tua mente devi partire, ecco perch allinizio occorre una tecnica ed uno sforzo. Ma poi quello stesso sforzo dovr sparire. C una bellissima storiella nella quale Ges e Pietro camminano sulle sponde di un lago, quando il maestro dice- vieni Pietro, seguimi, faremo prima di qua ed inizia a camminare sullacqua. Pietro impietrito. Sa che il figlio di Giuseppe e Maria un mistico ed abituato alle sue improvvise stranezze, ma questo veramente troppo! E l che passeggia sullacqua come niente fosse ! Dopo aver ammirato estasiato la scena per un po torna in s e decide di fare quello che il maestro gli ha detto, ed entra in acqua anche lui per seguirlo. Subito inizia ad affondare: maestro, vado a fondo - e Ges dai Pietruzzo andiamo, siamo in ritardo, seguimi -. Il buon Pietro ce la mette tutta, ascolta il respiro per qualche istante, fa la discesa a zero, vuota la mente.. E riparte. Ma niente, continua ad affondare. Lacqua arriva alla vita, alla pancia, al collo..Disperato urla Ges non riesco, aspettami, non riesco come

te.. cos affogher! al che il maestro si gira a guardare quello che st accadendo. Vedendo la scena fa Pietro, ma che stai facendo ? Perch non cammini sugli scogli affioranti come faccio io ? Quando lo sforzo rimane nei giorni e nelle settimane c qualcosa che non v. Ci che doveva accadere non accaduto ed tempo di fermarti e di comprendere perch. E tempo di cambiare qualcosa nella vita, tempo di accorgerti di qualcosa che non stai vedendo. Hai mancato le rocce sotto il pelo dellacqua, ti stai muovendo nella complicatezza, nello sforzo, nella fatica. Prima o poi annegherai. Non hai toccato la vera meditazione. Certo, forse per diverse ore al giorno tieni la schiena dritta e gli occhi chiusi, ma questo non vuol dire che la meditazione ti ha sfiorato col suo tocco leggero, che ti ha incontrato, che ti ha invitato a entrare nei silenzi dellanima.. Stai praticando qualcosa in cui credi, qualcosa che solo mente. Hai deciso che importante, che bene, ma non basta. Questa meditazione solo unideologia. Bella, bellissima, ma non ti shiuder nessuna soglia sul mistero, nessuno spiraglio sullinfinito. Non ti far aprire le ali e spiccare il volo, capisci ? Devi trovare gli scogli, devi trovare la via della semplicit o diverrai un robot della pratica meditativa. E ricorda: quella via unica. Non puoi seguire quella di un altro. Quella che per un altro la via leggera e consapevole per te pu non esserlo. Di fatto non pu esserlo, perch tu sei un essere unico in tutto luniverso. Sono unici i tuoi occhi, unico il tuo viso, addirittura unica la tua impronta digitale. Come puoi pensare che non sia unica la tua interiorit ? Come puoi pensare che non sia unica la tua via alla verit e al silenzio ? Ma queste cornacchie continuano a dirti di sforzarti, ti tenere duro, di tirare avanti. Ti invitano a essere cieco e andare avanti come un cavallo con i paraocchi. Ti dicono di essere consapevole e ti portano sulla strada dellinconsapevolezza. E sai perch ? Perch non hanno realizzato quel silenzio, non lhanno vissuto. Lhanno solo studiato, ne hanno fatto una materia teorica, uccidendo la meditazione viva. Hanno preso il seme e lhanno messo in un laboratorio. Ne parlano e ne discutono e ci scrivo libri e ci tengono conferenze. Ma non lhanno seminato nel loro essere. Non lhanno fatto germogliare. Non ne hanno tratto fiori e frutti, ne profumi da regalare al Vento..Per favore ricordalo: la meditazione non pu essere morta. Non pu essere un libro che hai letto, qualcosa che hai conosciuto in passato, un corso che hai fatto 2 anni fa.. La meditazione viva adesso, e ti porta alla semplicit, al saper vedere gli scogli sui quali passare, a trovare la via facile. E quando questo accade inizierai a vedere la vita sorriderti. Non che prima non ti sorridesse, solo non avevi occhi per vederlo. Prima era solo aria in faccia, ora una carezza. Prima era solo un bimbo, ora un elfo. Prima era solo un albero, ora un essero vivo che danza nel vento. Prima era solo un falco, ora un maestro. Prima era solo sopravvivenza, ora Vita. Certo questo miracolo pu non accaderti immediatamente. La meditazione potrebbe non toccarti subito. Per vite e vite hai navigato nella complicatezza e ora potresti non riuscire ad uscirne al primo tentativo. Puoi sbagliare, naturale, sano, addirittuara bello. Sei vivo e tutto questo fa parte del gioco, v benissimo cos. Se rimani con gli occhi aperti prima o poi accadr, e non importa neanche quando. Tutto gi cos bello, che importa ? Quello stesso tenere gli occhi aperti gi magia, gi bellezza al punto che non importa altro. Lilluminazione, Dio, la Verit..

Che importa ? E ricorda, proprio quando nulla importante che tutto lo diventa. E proprio quando non sei pi cos preoccupato e teso nello sforzo di raggiungere Dio che Lui viene a visitarti e a colmarti..Ma dovrai sperimentarlo da te, o tutto questo sar solo un articolo su una rivista che tra poco dimenticherai chiss dove. Nel caldo torrido della savana una giraffa si st arrotolando una canna. E l stanca che si prepara a fumarsela quando allimprovviso gli arriva un ceffone su una zampa. Guarda in basso e c un coniglio tutto sudato e concitato che gli fa - basta con queste canne, vieni a correre con me, a fare qualcosa di salutare, daiiiii e via partono in due. Coniglio e giraffa corrono alzando un polverone, il coniglio avanti che la incita forza dai forzaaaa -. Dopo qualche centinaio di metri i due si imbattono in una scimmia. St l appoggiata stancamente su un ramo che si fuma la sua canna quando il coniglio gli fa smettila con queste canne, ti fanno solo male. Risveglia le tue energie e vieni a correre con noi e via partono in tre. La colonna di polvere ancora pi grossa ora. Il coniglio velocissimo davanti che urla allimpazzata di spingere sulle zampe, la scimmia e la giraffa dietro che ce la mettono tutta, concentratissimi. Poco dopo si imbattono in una zebra. Sbracata allombra l che s sta sniffando la sua droga quando il coniglio le d un ceffone piantala con questa robba. Vieni a correre con noi scema, accenditi, vivi davvero ..- ed ecco la compagnia di corridori alzare nella corsa un enorme nuvola di polvere. Il coniglio davanti con gli occhi di fuori che urla di mettercela tutta e dietro la giraffa, la scimmia e la zebra sudati e impegnatissimi. La cosa v avanti cos: incontrano uno gn, un leopardo, 2 elefanti, un rinoceronte, un gruppo di avvoltoi, un branco di iene, un facocero, una gazzella e 3 ippopotami e tutti convinti dallenergico coniglio mollano le loro droghe e corrono con tutte le loro forze allinsegna di una vita pi piena e energica. C polvere ovunque, la terra trema, gli animali protesi nello sforzo. Il coniglio davanti a tutti con gli occhi rossi e spiritati urla pi che mai : dai forza spingete su quelle zampe e su quelle ali, pi veloci pi veloci energiaaaaa - quando improvvisamente si trovano davanti al re della giungla. Un leone maschio sdraiato a pancia in s con una grossa canna nella zampa, l che fa cerchi di fumo nellaria. Tutti si fermano. Il re della giungla pur sempre il re della giungla. Il coniglio si avvicina, ma non fa in tempo ad aprire la bocca che il leone gli d una zampata cos forte che lo scaraventa alto in aria. I corridori ammutoliti seguono con lo sguardo la parabola del coniglio mentre vola alto sopra le loro teste, per atterrare rovinosamente in gruppo di cespugli lontani. Tutti sono impietriti. Per un po regna il silenzio mentre il leone l che continua a fumare la sua canna facendo cerchi di fumo, una zampa dietro alla testa e gli occhi un po assonnati a guardare le nuvole come se nulla fosse accaduto. Alla fine il rinoceronte forte della sua corazza s fa avanti, e dice al grande leone perch ci fai questo ? E il nostro guru, ci ha fatto uscire dalla droga e ci ha incitati ad una vita pi consapevole.- ma il leone non lo lascia finire e fa: ma quale guru e guru, sei grande grosso e bambacione! quello Santain, non lo conosci ? Possibile che ogni volta gli animali della mia foresta si fanno fregare cos ? Correre allimpazzata e incitare tutti a lasciare le droghe per seguirlo la solita reazione che ha quando ha esagerato con la sua dose -. E proprio cos, stai attento. Non lasciare che lo sforzo sia la tua meditazione, non lasciare che la meditazione sia solo il praticare una tecnica. Smettila di correre dietro al coniglietto del silenzio, quello non il vero silenzio, capisci ? I metodi sono solo trucchetti, giocattoli, espedienti per aiutarti a saltare oltre la mente. Ma se tu rendi la meditazione solo una

tecnica come potrai fare quel salto ? Rimarrai al suo interno, e quella che chiami meditazione altro non sar che un grande sforzo e lalzare un gran polverone. Per favore lascia che te lo ripeta: la tecnica non la meditazione. Sei tu che ripeti un nome supremo, sei tu che ripeti un mantra o una preghiera, sei tu che respiri in quel modo, sei tu che porti e riporti lattenzione sulla punta del naso..C ancora un fare, c ancora un tu, ed cos impegnato nello sforzo che come pu svanire ? Se ti guardi con attenzione potrai vederti nel tuo sforzo di cornacchia: stare l a gracchiare lo chiami meditazione ? Nessun volo silenzioso nel cielo sconfinato, solo uno sforzo, solo una pratica. Certo questo allesterno non si vede. Sei seduto l nella tua bella posizione e puoi dire agli altri che stai meditando, e che lo fai da anni con spirituale regolarit. Puoi addirittura ingannare te stesso: come sono elevato, come sono mistico. Quegli sciocchi non fanno altro che correre dietro ad un pallone, mentre io corro dietro al silenzio.. E sempre un fare, capisci ? Solo adesso lo hai spostato da fuori a dentro, ma stai continuando ad inseguire qualcosa, a sforzarti. Prima cercavi il goal nella porta, ora invece lo cerchi nellilluminazione, nel silenzio ultimo, nel nirvana.c ancora una tensione, c ancora un obiettivo. E per raggiungerlo alzerai un gran polverone, attraverso il quale non potrai pi vedere la realt. E sai qual il guaio ? Il guaio che ora il tuo ego si sente importante. Pratichi la meditazione da anni.di fatto da cos tanto tempo che rincorri il silenzio che lego si allenato. Ha gambe forti e un torace ampio. Ora cos grosso e muscoloso, come potr passare per la porta stretta ? Come potr svanire se in tutti quegli anni diventato cos importante ? Un giorno vedrai la meditazione proseguire senza che tu faccia pi nulla. Non c nulla che tu abbia fatto per toccare questo stato e non c nulla che tu possa smettere di fare per toccarlo, capisci ? Semplicemente accade. E una grazia, una benedizione, la vita che ti prende per mano e ti conduce. Ora non devi pi sbattere quelle alucce nere, puoi smettere di gracchiare. Ora puoi semplicemente essere. Ora voli alto. C un bellissimo detto zen che dice: lerba cresce da sola. E magnifico, lerba cresce da sola. Tu non fai nulla, tutto scivolare nel non sforzo, tutto accade e le benedizioni cadono su di te nel silenzio come la neve sulla grande montagna. Ed ecco il volo: magico, armonioso, delicato Eppure forte e possente. Come puoi dire che sei tu a volare ? Come puoi dire che sei tu ad essere arrivato a volare ? Non sei stato tu. Non merito tuo. Come puoi adesso dire che quella certa pratica ti ci ha condotto ? Non vero.

Di fatto tutte quelle tecniche, tutti quei corsi e quelle iniziazioni, tutti quelle letture e quegli studi cos seriTutti quegli sforzi e nulla accadeva..E adessoCome puoi non ridere ? Rinzai, un grande maestro zen del passato, entr un giorno nel monastero dove insegnava meditazione cavalcando un somarello lanciato a tutta velocit. Davanti ai suoi allievi sbigottiti sfrecciava a destra e sinistra per tutto il cortile urlando a squarcia gola: ho perso il mio somaro, ho perso il mio somaro, dov? Dov ? E sempre in groppa allanimale schizz di nuovo fuori della scuola e scomparve, per quel giorno non lo si vide pi. Quel giorno diede una meravigliosa lezione. Le tecniche non sono meditazione, non ti accontentare di praticare una tecnica, anela al cielo, al silenzio ultimo, non diventare un robot della pratica tecnica, o la meditazione non ti accadr mai. Per anni inseguirai il silenzio e non ti accorgerai che quellinseguimento iniziale, quello sforzo non era mirato a farti correre pi veloce per acchiapparlo, no. Era mirato invece a renderti consapevole che esso stesso tiene lontano il silenzio, senza mai fartelo raggiungere. Ma allinizio avevi cos bisogno di corerre che stato meglio farti correre dietro al silenzio che dietro a qualcosaltro. Essendo cos scalpitante come ti si poteva dire che era la corsa stessa a tenere lontano il silenzio ? Sarebbe stata solo una repressione, non una benedizione. Tu eri la tua mente e come ti si poteva dire di svanire nel silenzio ? Essendo la tua mente era necessaria una tecnica che altro non era che un gioco per la mente stessa. Non ha nulla di sacro in s. Anche se ha nomi alto sonanti come nome supremo o mantra o dio in realt non nulla di sacro, solo una parola. Ma potrebbe risvegliare il Sacro in Te. Potrebbe condurti a ci che veramente Sacro. Ma questo pu accadere solo se la usi per quello che , senza attaccartici e senza farne una pratica meccanica. Se arrivi a stancarti di correre e ti fermi anzich drogarti per correre di pi, capisci ? E quel sacro la capacit di vedere, di vedere che nulla mai stato lontano da te. Ne il Dio misterioso, ne lilluminazione, ne il Tao Chiamalo come vuoi. E sempre stato in te e lo cercavi lontano, sempre stato te e lo cercavi in qualcun altro. Sfrecciavi su Lui cercando Lui. Somaro! Come puoi non ridere ? Questo stesso universo una grande risata, queste stelle, queste nuovole, quel falco, queste pareti, questa tastiera, il canto di questi uccelli. Come puoi non ridere ? Ma ora lo dovrai realizzare da te. E allora quel cadere della mente vero, una tua realizzazione non un tuo averlo letto o creduto. Allora quella risata ha una qualit unica. Non solo ridere, vedere, danzare, vivere, ringraziare, gioire. E il vero Allelujia. Lallelujia che non una parola ripetuta meccanicamente la domenica, ma una vita piena e consapevole, una luce accesa, il celebrare lintera esistenza. Allora il sacro accade in te, e la meditazione il volo del falco. Semplice, leggera, delicata Eppure abissale, sconfinata, infinita. Allora il falco svanisce e rimane solo il volo. Allora il volo svanisce e rimane solo il Cielo

La sola rivoluzione
Grazie per questi fiori qu sul tavolo, sono bellissimi. Loro sono veri maestri: guardali bene. Sono fioriti, vedi ? . Fioriscono per quel che sono: una rosa fiorisce come rosa, un tulipano come tulipano, una gerbera come gerbera...... . Ogni fiore fiorisce per ci che . E nel fiorire non fanno altro che portare a galla la loro vera natura, ci che gi erano in . profondit, capisci ? . Lasciano soltanto che il seme germogli, cha la loro potenzialit si attui. . Ecco perch sono veri maestri per tutti noi. . Il grande Ramana Maharshi diceva : "sii ci che sei" e vedi ? . I fiori gli danno retta e fioriscono per quel che sono. . E sono molto pi religiosi di noi. .

Non ho mai visto una rosa cercare di divenire una orchidea o un giglio sforzarsi . di essere un anemone.....semplicemente fioriscono, seguendo la loro natura. . Non cercano di essere diversi da ci che sono, si accettano. . E in questa accettazione, in questo grande s all'esistenza.....La fioritura. . Hanno colori e profumi diversi eppure, se sei attento, se sai ascoltare il canto della vita, potrai accorgerti che stanno dicendo tutti la stessa cosa, senti ? [ Si avvicina con l'orecchio al mazzo ] Ascolta, senti ? Stanno dicendo tutti s. S. Sai davvero ascoltare attentamente ? Conosci la vera attenzione ? A scuola ci educano a essere attenti e pensiamo di saperlo essere. Dentro di noi diciamo "ora sar attento........" ma questa non vera attenzione.

Questo qualcosa che costruisco in me, che decido di iniziare e che posso decidere di interrompere...... [ In questo preciso istante qualcuno nell'auditorio starnutisce fragorosamente ] Magnifico ! Avete sentito ?! Tu non decidi di starnutire, tu non dici a te stesso qualcosa come "ora inzier a starnutire e dopo due o tre colpi mi arrester", anche se mi auguro che quella persona non continuer pi con queste esplosioni tonanti. Uno starnuto semplicemente accade. E cos la vera attenzione alla quale ti invito. Accade, semplicemente accade. Non un tuo sforzo, qualcosa che accade in te. Ma allora, dirai tu, come si pu essere invitati a qualcosa che non posso decidere di iniziare ? Lasciandola accadere. Lasciala accadere, lasciala accadere....[ Pier Giorgio prende una campanella che sul tavolo e alzandosi in piedi la suona ]. Stai qu.....Come questi teneri fiori..... Come il dolce suono di questa campanellina..... Stai qu. E non dico alla persona seduta affianco a te, dico a te. Stai qu, ora. [ seguono diversi istanti di silenzio ].

Chi sei tu ? Conosci veramente te stesso ? Sai chi sei ? Chi sei tu ? Tu puoi avere un bel vestito e non conoscerti, avere una bella macchina e ancora non saperlo, essere importante e avere un lavoro che tutti ti invidiano e non essere minimamente sfiorato da questa consapevolezza. Puoi anche tenere una conferenza su questo e non saperlo !....E anche puoi uscire dal corpo, vivere i cos detti viaggi astrali, incontrare entit di altri piani, angeli, deva......e ancora non saperlo. Puoi vedere le auree della gente o degli alberi e sapere tutto su piani pisottili di questo [ batte con le nocche del pugno sul tavolo ].....Ma ancora non sapere chi sei . Chi sei ? Vedi, questa un p quella che Cohelo chiamerebbe la mia leggenda personale:

io ho sguazzato a lungo in questi "giochi sottili". Ho seguito tanti guru e maestri, sono stato in India e in varie parti dell'oriente.....E sono svolazzato diverse volte fuori dal corpo, vivendo esperienze molto particolari. Ma chi sono in realt io ? Puoi volare al di sopra di un bosco col tuo corpo astrale e puoi davvero, se hai abbastanza costanza e impegno nel tuo "allenamento sottile", percependo presenze invisibili, vedendo fiamme di colore intorno ad ogni cosa e vivendo le esperienze pi eccitanti della tua vita, puoi anche sviluppare il potere della guarigione e tanti altri....... Non sapendo ancora chi sei davvero. Non avendo ancora mai sperimentato la tua vera natura. La persona che ha parlato prima ha detto cose molto belle sullo zen. Nello zen esiste un koan: quale faccia avevi prima di nascere ? Ecco, tu puoi vivere fenomeni eccezionali ma non conoscere quella faccia. E in quella faccia la vera religione. Religione tutto quello che ti avvicina all'amore. E' tutto quello che permette la fioritura del tuo essere. [ si alza e sollevando un fiore lo guarda in silenzio per diversi secondi ]. C' un tratto bellissimo sul vangelo. Vogliono lapidare Ges perch ha appena affermato di essere tutt'uno col Padre. Ascolta bene con orecchie limpide, perch magnifico: i farisei erano molto intransigenti su quello che per noi il vecchio testamento. E Ges, da grande maestro che , non li attacca e non recrimina, ma cita la loro stessa legge, dicendo loro : - non st forse scritto che siete dei ?-. E' bellissimo! Non polemizza, non dibatte, non un politico ! Ma solo li prende per il verso pi adatto, come un grande giardiniere che d ad ogni tipo di seme la cosa pi adeguata alla sua crescita, ai suoi particolari bisogni.

Siete dei e ve lo siete dimenticato, e anche la vostra legge lo dice. E allora perch ve la prendete con me che ho realizzato e affermo la divinit in me? E i farisei non poterono far altro che gettare a terra le pietre e tornare alle loro case. E pensa all'atmosfera di magia che in quel momento deve essersi creata, all'amore, all'intensit di quell' istante..... Siete dei, e questo vale per te, per me, per tutti oggi come duemila anni f. Siete dei. Non meraviglioso ? E c' un altra frase del grande Ges che vorrei ricordarti: - il regno dei cieli in mezzo a voi e sai una cosa ? Nel testo antico la frase era diversa, e diceva che il regno dei cieli dentro di voi. Dentro di voi, dentro te, me, lui, lei..... E' qu, e non lo vedi. E' qu su questa poltrona [ pier giorgio indica una suora seduta davanti a lui ] ora. E' qu in te.Tu sei. Tu sei, il tempio dello Spirito [ seguono diversi istanti di silenzio ]. Non magnifico che degli esseri cos elevati vengano a ricordarci chi siamo veramente ? Non bellissimo che sulla terra abbiano messo piede creature cos splendenti ? Puoi sentire la gratitudine sbocciare nel cuore ? La senti ? Non quella che "bisogna avere perch sei religioso", ma quella vera, spontanea, quella che assomiglia a questi piccoli fiori. C' una storia che racconto spesso nei gruppi di meditazione. Risale al grande Budda, che la narr in India 2600 anni f. Quando era ormai anziano e i suoi discepoli lo accudivano amorevolamente un sadhu chiese di vederlo. Disse che doveva parlargli a tutti i costi. Quando fu condotto dal maestro, che era steso su un letto d'erba, gli domand: - Ho seguito tanti maestri. Ho ascoltato guru e insegnanti religiosi ma c' confusione in me. Mi rivolgo a te perch ho sentito che sei un grande illuminato. Ti prego, dimmi, che cos' veramente la spiritualit ? Budda non era un filosofo. Budda era un maestro, un uomo che aveva trovato quel regno dei cieli dentro di lui, che aveva realizzato chi fosse realmente. E come ogni grande uomo di Verit parlava con estrema semplicit, non come i filosofi o i dotti.

E raccont una storia semplice, bellissima, che a mio avviso tutti i sinceri ricercatori dovrebbero conoscere e assaporare col cuore.

Ascolta con orecchie limpide: - Una leonessa perse il proprio cucciolo. Il piccolo si smarr in un gregge di pecore e crebbe con loro. Impar a belare, a scappare al minimo segno di pericolo, a rimanere sempre attaccato alle altre pecore per essere sempre al sicuro. Un giorno si avvicin al gregge un leone adulto per cacciare. Aqquattato immezzo all'erba alta osservava il gruppo alla ricerca di una preda, quando vide il leoncino. Si comportava come una pecora ! Stupito salt fuori e, nel fuggi fuggi generale del gregge, agguant il piccolo. Gli chiese cosa stesse facendo l immezzo, ma il cucciolo impaurito soltanto belava ! Il re della foresta gli disse che anche lui era un leone e che non c'era nulla da temere, ma il cucciolo non ascoltava e cercava solo di scappare e di raggiungere le altre pecore. Il grande felino, non vedendosi ascoltato e non sapendo che fare, si guard in torno e vide uno stagno a pochi metri da l. Con due balzi ci port il cucciolo e fece affacciare il suo musetto sul pelo dell'acqua, calma e placida come uno specchio. E quando il piccolo vide chi veramente era, rugg. Finita di raccontare la storia il Budda si rivolse al Sadhu e disse: - Spiritualit ruggire E' bellissima vero ? Ruggire, risvegliarsi a quello che siamo realmente. Al regno che abbiamo dentro, alla divinit che c' in noi e che abbiamo dimenticato. Mi pare che fosse Santa Teresa d'Avila a dire che la religione per i coraggiosi. Ed proprio cos. Ora ti tratter un p male, ma non prendertela. E se proprio te la devi prendere osservati e potrai vedere parti di te che non conosci.....[ Seguono istanti di silenzio ] Le persone religiose sono pochissime, rari esseri. Noi all'insegna della religione abbiamo costruito una maschera che copre la paura. Paura della morte, di un dio che punisce, della sofferenza, della mancanza di sicurezza.....Paura.

Vai in un ospedale e lo trovi pieno di immagini sacre, di santini, di rosari..... Poi vai in settimana bianca o in un villaggio turistico al mare. Che fine hanno fatto tutte le tue preghiere, le tue devozioni, le immagini di santi e maestri ? In ospedale temi di morire o che un tuo caro perda la salute, ed ecco che divieni religioso, devoto..... Poi vai in montagna o al mare e sai cosa diviene sacro l ? Il tuo giornale, la tua discoteca, il tuo andare a pesca.....Ora non hai nulla da temere e quindi non ti occorre nessuna ancora di salvezza. E non c' solo l'ospedale. C' anche il colloquio di lavoro, la gara sportiva, la prova importante che tuo figlio deve affrontare..... Ci sono un'infinit di situazioni nelle quali preghi, perch ci sono un'infinit di situazioni nelle quali hai paura. Hai mai notato che le persone cos dette religiose sono quelle che pi temono la vita ? Sono quelle che non sono a loro agio, che sono sempre tese, preoccupate continuamente..... E se sono ridotte cos quale dio hanno trovato ? Che cosa contattano con le loro continue suppliche e preghiere ? Se contattassero solo un pizzico di verit, di ci che , non potrebbero essere cos contratte e nervose.

Quell'estasi, quella luce che la vera interiorizzazione porta le cambierebbe, le trasformerebbe. Da anni pregano e partecipano a riti, affermano di essere religiose da sempre eppure non vi alcuna armonia nelle loro vite, non c' alcuna luce nei loro occhi. Non danzano mai con le nuvole. Non l'albero buono che da buoni frutti ? E quali frutti stanno raccogliendo se sono sempre cos preoccupate e tese ? A mio avviso un cristiano vero uno che prende sul serio le parole di Ges. E chi davvero si preoccupa della divinit che in lui ? Chi veramente f qualcosa per muoversi verso il regno che ha dentro ? Santa Teresa ha ragione: la religione per i coraggiosi, non per i pavidi

. Il grande Lao Tzu dice che un viaggio di cento mila miglia si inizia col prima passo, ed il pi importante perch sveglia la tua determinazione a partire, a muoverti, ad avviarti..... Tu sei partito ? Hai mosso quel passo ? [ Seguono diversi istanti di silenzio ]

[ Si sporge e guarda fuori dalla finestra ] Beh! , se sei ancora qu fuori deve davvero piovere forte. Qualcuno ha parlato della religione e dell'importanza del suo rinnovarsi. Ma come potr la religione rinnovarsi se non si rinnova l'uomo ? Io auspico un rinnovamento della religione e, per questo, prima sono per un rinnovamento dell'individuo. Del singolo. Hai mai incontrato la societ ? La societ un concetto, l'individuo reale. Tu sei reale, eccoti qu. Lei reale, eccola l [ indica diverse persone nell'auditorio ]. Ed ecco Pasquale Chiaro [ lo indica a fianco a lui ] solo lui non reale. Ma questo un caso particolare.....Capisci ? L'individuo reale, e se si vuole una reale rivoluzione si dovr guardare al singolo individuo, non alla societ. E se il singolo individuo cambia non potr non cambiare la societ, capisci ? Ma se parliamo di cambiamento della societ senza guardare al singolo individuo non ci sar mai un vero cambiamento, ma solo teoria. Prima di una religione rinnovata un individuo rinnovato. E qual' quel rinnovameto ? E' l'entrare in contatto con te stesso, con la scintilla divina, con la luce del tuo essere. E io chiamo quel contatto meditazione: un sprofondare negli abissi della tua interiorit, oltre la mente, in profondit che non conosci, che hai dimenticato..... Non parlo di movimenti, di organizzazioni, di gruppi, di politica. Parlo di te, di me, di lui, di lei. E quando contatti il centro del centro (come lo chiamava S. Giovanni della croce) non potrai non contattare l'amore, la gioia, la libert...... Perch la tua essenza. Perch, anche se non ne sei consapevole, la tua vera natura. E' il leone che dorme in te. Svegliati ! E allora e solo allora potr avvenire veramente un cambiamento. Il grande Krishnamurti la chiamava "la sola rivoluzione", ed ha ragione.

Conosciamo le tante rivoluzioni della storia ma abbiamo mai conosciuto la rivoluzione dell'individuo ? Abbiamo mai portato una rivoluzione in noi pi profonda del nostro credo o del nostro pensare ? Abbiamo mai toccato qualcosa in noi oltre la mente ? No, ed ecco perch ogni rivoluzione caduta, dimenticata. Perch tu, come gli angeli nella bibbia, sei caduto in basso. Perch tu hai dimenticato chi sei. Il vero cambiamento non pu essere attuato dalle pecore. Puoi mettere un bel vestito ad una pecora, farle la permanente, mandarla in palestra, metterla in adorazione ai piedi di un leone.....Ma rimarr sempre un pecora. E non ruggir. C' un bellissimo detto della tradizione yoga: "se vuoi cambiare il mondo cambia te stesso". S! Il vero cambiamento attuato da chi cambia se stesso. Cambia te stesso. Cambia te stesso e cambierai il mondo. Svegliati ! Tu non sei quel che credi di essere, stai dormendo, svegliati ! C' una parola bellissima che abbiamo un p frainteso: pentimento. Per noi qualcosa che ha a che fare con un senso di colpa, di sbagliato, di peccaminoso..... Ma in aramaico (la lingua che parlava Ges) questa parola ha tutto un altro sapore: pentirsi significa "rigirarsi" come si rigira un calzino.... .Gira la tua attenzione da fuori a dentro.....Guarda chi sei veramente.....Torna a casa ! Sai una cosa ? La vera religione non ti appesantisce mai, non ti carica di colpe, non ti schiaccia. La vera religione ti alleggerisce. Ricordi Ges ? : - Venite a me perch il mio carico leggero..... Come puoi volare se non ti alleggerisci ? La vera religione ti f volare, e bada bene: non ti mette le ali, no no. Non te le pu mettere perch gi le hai ! Te ne rende soltanto consapevole. Ti f vedere quel che gi sei ora, qu, adesso.....di essere capace di volare nel cielo della vita..... [ apre le braccia nel gesto di volare ].....Non di "tirare a campare", capisci ? Sei figlio di Dio e puoi vivere una vita divina, un tuo diritto ! E' la tua eredit celeste, rivendicala ! Vivi ! Vivi la vita che per te ! Apri gli occhi, svegliati ! Torna a casa !

Sei tu il sale della terra e se tu perdi sapore con che cosa si saler ? [ seguono istanti di silenzio ].

Ma ora mettiamoci a coppie, voglio presentarvi un esercizio, qualcosa contro il calo demografico..... [ pier giorgio guida una meditazione nella quale le coppie si guardano negli occhi in silenzio tenendosi mani nelle mani. Dura diversi minuti al termine dei quali tutti si abbracciano ]. Questo esercizio viene dalla bellissima tradizione degli esseni. Loro lo chiamavano "imparare a guardare" ed un invito a guardare con gli occhi interiori, oltre i filtri dell'educazione, della cultura, del credo..... Guardare senza condizionamenti, non solo con la mente, ma con tutto il tuo essere. Guardare le cose non per ci che appaiono, ma per quel che realmente sono. Nei gruppi di meditazione che tengo prendo un po da tutte le tradizioni: sufi, zen, taoista, essena, dai cristiani delle origini, dalla moderna psicosintesi, da Gurdjieff.... .E soprattutto prendo dal mio maestro, anche se lui non ama essere chiamato cos, che Padre Mariano Ballester. Per me stato ed importantissimo, ringrazio con tutto il cuore questo grande leone. Lui oggi non c', ma c'. E ora lascia che ti racconti una storiella. Non essere serio. Oggi esiste una malattia tremenda non ancora classificata come tale. Rode l'anima, uccide la vita, spegne ogni gioia: la seriet. E' un muro tra te e l'esistenza, perch l'esistenza non mai seria. Se guardi un merlo, il mare, le nuvole......Se guardi la vita intorno a te potrai vedere che non mai seria. E' un oceano di gioia traboccante, dirompente. E tanto pi sei serio tanto pi sei separato da questa meraviglia. Puoi essere importante davanti agli uomini ma se non ti avvicini all'esistenza non sarai mai veramente vivo. Non essere serio, gioca. E la vita giocher sempre pi con te.....Senti ? [ in giardino degli uccelli cantano ]

Pensi che si stiano preoccupando della polizza vita o di cosa mangeranno domani ?

No. Non stanno nemmeno chiacchierando. Stanno celebrando. Celebrano l'essere vivi, l'appartenere a questa meraviglia, l'essere qu ed ora. Sono continuamente in festa perch la vita una festa continua. Un giorno Budda f invitato a parlare alla corte di un re. Era una situazione molto importante e molta gente, ministri, sacerdoti si erano radunati per l'occasione nel cortile della reggia. Il maestro si sedette e prima che iniziasse a parlare un piccolo uccello gli s poggi vicino e inzi a cantare. Budda lo guard per tutto il tempo, senza interromperlo, lo ascolt amorevolmente E quando l'uccellino fin disse :- avete sentito ? Questo piccolo uccello ha detto tutto e non disse pi nulla in quella occasione. Non bellissimo ? I mistici risultano strani ai nostri occhi perch gli strani, in realt, siamo noi. Siamo noi a essere separati dal banchetto della vita. Eppure nulla lo st impedendo, anche ora, in questo preciso istante, puoi svegliarti. Come gli uccelli, come il mare, come le nuvole non essere serio. E ascolta questa storiella, che parla proprio di uccelli: Una donna molto religiosa acquista una pappagallina. E' molto bella e ne parla a tutti i membri della sua parrocchia. E un giorno, mentre a casa sua ci sono molti amici venuti a vederla, l'uccellino se ne esce e f: - fammi tua, sono tutta per te - ! La signora rimane esterrefatta, come tutti gli amici. Nei giorni successivi la cosa si ripete di frequente. La povera signora non s che fare, e alla fine si rivolge al suo parroco. Questi la rassicura, dicendole che ha due pappagalli maschi religiosissimi che potranno tranquillamente educarla alle buone maniere. E cos invita la signora a portare la sua pappagallina da lui. La signora, ormai disperata e disposta a provarle tutte, si decide e porta l'uccellino con la sua gabbia dal parroco. Quando arriva subito si sente sollevata. La scena questa: un pappagallo del prete tira una cordina alla quale collegata una piccola campana e l'altro, con un libricino aperto davanti, recita le sacre scritture. Rincuorata prende la pappagallina e la mette nella gabbia dei religiosissimi pappagallini.

E appena entra quella f - fammi tua, sono tutta per te - e subito un pappagallo, chiudendo il libricino, f all'altro: - smettila di suonare quella campana, finalmente le nostre preghiere sono state esaudite ! Che cos' veramente la preghiera ? E' veramente qualcosa che ha che fare con le nostre domandine ? Ti prego fammi andare bene all'esame.....aiuta mio figlio.....fa che trovi quel lavoro.....Che cos' davvero la preghiera ? E' qualcosa di cos piccolo ? E' una attivit del nostro ego e dei suoi capricci ? Per favore dammi la tua attenzione, non la seriet, ma la tua attenzione. Potremo scoprire qualcosa di importante. Tu che dici ? Che cos' veramente pregare ? Sapete che quella che oggi si chiama meditazione profonda un tempo si chiamava preghiera profonda. Che cos' dunque la preghiera ? E' davvero una serie di domande fatte in un atteggiamento pi o meno riverente ? La preghiera uno stato dell'essere. E non che ci sia qualcosa di sbagliato nel domandare, no no. E anzi, se domandi con profondit, ricevi. Veramente. Ma questo non pregare, questo domandare. E puoi anche domandare a Dio, non sar certo io a dire che questo sciocco. Questo bellissimo, un figlio che chiede al Padre......Ma solo questa non preghiera, capisci ? Lascia che te lo ripeta: la preghiera uno stato dell'essere. Hai mai sentito parlare dei sufi ? E' una tradizione bellissima, sono i mistici dell'islam. Sai che nel sufismo un modo di avvicinarsi alla preghiera la danza . Una danza bella, di totale arresa all'esistenza. I dervisci danzano con le braccia aperte, con il viso verso l'alto, ruotando su se stessi in un atteggiamento di totale abbandono. E' bellissimo. E sai come nacque questa danza ? Nacque da un antico mistico, interessante, lascia che te lo racconti: Questo mistico stava attraversando un periodo molto intenso e passava diverse ore ritirato in preghiera. Ma pi pregava e meno sentiva la vicinanza di Dio o, per dirla con il loro linguaggio, di Allah

. Pi i suoi sforzi aumentavano e pi si sentiva distante, lontano dal Padre. E un giorno, al culmine delle sue fatiche religiose e preso da un senso di impotenza, si interruppe e usc a girovagare per la citt. Camminava solo per camminare, senza alcun motivo, senza alcuna meta. E camminando si rilass, abbandonando ogni sforzo. Continuando nel suo girare si trov a passare nella via degli orefici. Chi di voi stato in oriente avr presente il tipico mercato pieno di suoni, aromi, voci..... E in questa via, dove gli orefici lavoravano ai loro argenti con i loro scalpellini e martelletti, accadde qualcosa di meraviglioso. Il mistico rimase impietrito: tutti i rumori intorno a lui, tutte le martellate, tutte le voci..... Tutto divenne un solo suono: Allah. Allah, Allah...... Ogni cosa canta il suo nome, ogni cosa piena della sua fragranza, del suo amore, della sua gioia. E in questa musica, in questo stato di profonda grazia l'uomo, in mezzo al mercato, apre le braccia e inizia a danzare al suono sacro di Allah. Tutto gioia, abbandono, svanire.....Allah, Allah....... tutto canta solo il suo nome. Scivola via la mente, il ragionare, il pensare..... Scivola via tutto, e tutto un profondo abbandono a Lui.... .Alla vita...... Alla Luce.....Allah, Allah............ [ Seguono istanti di silenzio ]. Quando chiedi chi che chiede ? E' la mente. E la preghiera non ha nulla a che fare con la mente. Ha a che fare con uno stato di non mente. Tutto tace, dentro di te tutto silenzio, come puoi chiedere ? Chi pu chiedere ? In quel silenzio totale l'ego svanisce, non c' pi la tua personalit con i suoi bisogni, con le sue idee, con le sue suppliche.... .Come puoi chiedere ? La preghiera uno stato dell'essere, di totale apertura, di innocenza. E non un atteggiamento che assumi. Non qualcosa come "ora st pregando e devo essere candido e puro", no.

Non puoi scegliere come essere. Semplicemente non puoi essere altrimenti perch, oltre l'ego e la mente, quella la sola cosa che tu sia realmente. Sei pura presenza, sei totale ricettivit. Tutto candore e limpidezza. Sei vergine. La vera religione non ha nulla a che fare con una verginit fisica, con un velo di pelle.

Questo per secoli ha soltanto caricato di sensi di colpa e di vergogna la donna. La religione vera ha a che fare con una verginit dimenticata. C' in te, ma l'hai dimenticata. E' nelle profondit del tuo essere. E' l, dove la preghiera ti porta. E la preghiera, ricordalo, non puoi farla tu. Non qualcosa che fai, qualcosa che accade. Nella millenaria tradizione spirituale indiana c' una parola bellissima: samadhi. Indica lo stato di coscienza pi elevato, la vetta della consapevolezza umana. Samadhi la fusione della vita dell'individuo con la vita cosmica, l'unione col tutto. E' il silenzio ultimo: in esso le acque della tua interiorit sono cos immobili e cristalline da riflettere la tua vera natura. E' la fusione col Padre. Ma la parola samadhi ha anche un altro significato: tomba. E perch ? Perch quello stato cos profondo accade solo quando la tua personalit svanisce, quando l'ego muore. La parole di Ges sono un continuo invito a morire, morire per rinascere. Sono un continuo invitarti a entrare in quella tomba.....E ricordi le parole di San Paolo ?: - Io muoio ogni giorno -. "Io muoio ogni giorno" capisci ? Paolo muore ogni giorno, ogni giorno la sua personalit muore, ogni giorno il suo ego svanisce nel silenzio totale, ogni giorno rinasce nello spirito. Ogni giorno prega. [ Indica l'immagine della madonna con il bimbo per diversi istanti di silenzio ] In quel pregare l'ego svanisce. Allora sei vergine.

E in quella verginit nasce Dio.

Piergiorgio

BOSCO INSEGNAMI
Notte. Bosco. Luna piena.

La spada fende l'aria. Il suo sibilo, unico e magico, si fonde con i mille suoni del bosco. L'aria fresca e umida, il respiro veloce. La nostra una danza. Lei danza sulle mie mani, io sul suo filo.

Il bosco tutto pare guardare. Gli alberi, le foglie, le stelle ... tutto guarda e con noi gioca. Anche la civetta; su quel ramo da un bel po', due occhi grandi fermi su di me.

La spada veloce, ma la mia mente corre di pi. La litigata con Lucia, il lavoro, la morte di nonna ... Nella mia testa mille pensieri partecipano alla danza, e ballano meglio di me. Quando molleranno la presa? Ci che accaduto dieci anni fa si accavalla a ci che mi aspetta dopodomani. L'ansia del futuro sta giocando a tennis con l'ombra del passato, e in questa partita la palletta sono io. Sono partito che gi era buio e ho camminato per quasi due ore. Ora notte fonda, ma non mi sono lasciato alle spalle niente. Niente! Ogni cosa qui con me, mi ha seguito come la mia ombra.

Mi ricordo di una storia antica: Circa tre secoli fa un uomo incontr il maestro sufi del quale da anni sentiva parlare. Non era facile trovarlo e non era facile poterlo avvicinare.

Quando finalmente se lo trov davanti prima che potesse dire qualcosa questi lo anticip, chiedendogli: "perch sei venuto con tutta questa gente? " Il tizio si gir a guardare dietro di s, non c'era nessuno. Che stava dicendo questo tipo con la barba lunga? Forse lo avrebbe dovuto incontrare prima ... qualche anno fa ... forse ora era troppo tardi ... ora aveva una certa et ... ora era rimbambito ... Ma il maestro demol i suoi dubbi, dicendogli una cosa meravigliosa: "no, non guardarti dietro. Guardati dentro ... Ora v, torna da me un altra volta, e torna solo".

Perch sono venuto con tutta questa gente? Volevo passare una notte nel bosco da solo e invece eccomi qui, in mezzo alla folla. Voci ed echi a centinaia, sono nella porta portese di Robin Hood. Cara civetta, in mezzo a questa radura, sotto questa luna, siamo in tanti ad avere una spada in mano.

Qui ogni cosa magica. Le grosse querce, le foglie e i ricci pieni di castagne, le stelle, questa luna tonda e luminosa ... Hai presente la sensazione di silenzio vivo e pulsante che il bosco di notte trasmette? E' magnifico. E magnifico accorgersi che questo profondo silenzio non viene dall'assenza di rumori, ma dall'assenza delle disarmonie. Ci sono mille suoni qui: il vento tra i rami, il trotterello lontano di una volpe, un riccio cade da un castagno, una civetta canta.

Nel bosco non sentirai mai il silenzio, pieno di rumori. Eppure il bosco sempre in silenzio. E questo il silenzio del meditante. Non la sterile mancanza di suoni, ma la mancanza di disarmonia, capisci?

Allora non devi crearlo, non devi combattere per conquistarlo. Non devi neanche cercarlo. E' semplicemente la tua natura ed in te anche in mezzo alla piazza del mercato. Ti muovi in Lui, respiri in Lui, vivi in Lui. Se hai orecchie limpide potrai sentire che il bosco sempre immerso in questo silenzio, anche mentre il falco caccia e l'erba cresce.

Il bosco maestro di meditazione.

La spada continua a volteggiare, la mente a correre. In mezzo a questa grande armonia qualcosa di disarmonioso c': io. Pieno di pensieri fino all'osso, davanti alla quiete di queste maestose querce mi sento come un televisore acceso a tutto volume. Forse per questo la civetta continua a guardarmi. Forse ha pure il telecomando e si diverte a scegliere tra i moltissimi generi che stanno dando dentro di me: drammatici, comici, avventurosi ...

Non pensare ... Non pensare ... Nello sforzo di non pensare penso di pi. ... Non pensare ... Non pensare ... Pensare al non pensare gi pensare. Sto lottando contro la mente e i suoi pensieri, e sto pensando pi che mai. Pi mi sforzo di calmarla e pi si agita, pi cerco di spegnere quel televisore pi il suo volume cresce. Mi muovo leggero, la spada fende l'aria. Combattere creare un nemico, combattere dare forza al nemico. E' questo il meccanismo della mente: oscillare come un pendolo. Destra e sinistra, santo e peccatore, illuminazione e ignoranza, dio e diavolo ... E in questo oscillare il centro continua a sfuggire. Continua ad essere un passaggio, nessuna sosta, nessuna centratura.

La natura della mente nel movimento. Un pendolo fermo non un pendolo, solo un peso attaccato ad un filo. Il pendolo tale perch oscilla, e cos la mente tale nel pensare. Quando ferma non pi mente. Quando ferma non pi. E quanto pi ti sforzi di fermare quel pendolo tanto pi lo spingi nel suo oscillare.

...Lasciar scorrere ... Lasciar accadere ... Lasciar fluire ... Senza tensioni o sforzi, senza attriti o violenze, come questa foglia che cadendo leggera si abbandona alla brezza notturna. Non sa dove v, non conosce niente del suo viaggio. Si staccata, si liberata, si lasciata andare totalmente. Senza filosofie o teologie soltanto v, portata dal vento. Non la vedrai lottare, non la vedrai combattere o sforzarsi. La vedrai essere tutt'uno con il bosco. La vedrai compiere il suo destino. ...A volte una foglia ha pi fede di Te.

...Lasciar scorrere ... Lasciar accadere ... Lasciar fluire ... La lotta del guerriero quella che si combatte per arrivare a non combattere pi. Combattere per smettere di combattere, camminare per arrivare l dove non c' pi cammino, giungere senza un io che possa arrivare. Come una foglia che cadendo ti sfiora il braccio. Continuo a muovermi, l'aria fresca sul viso. ... Lasciar scorrere ... Lasciar accadere ... Lasciar fluire ...

Cos' stato?

Fermo la spada, il riflesso della luna sulla lama.

Cos'era quel rumore? Le orecchie tese e attente, Pier giorgio teso e spaventato. Di volpi ne ho sentite pi d'una, ma questo rumore diverso ... Di nuovo! Cos'? Il cuore accelera, il corpo immobile.

Signori e signore ecco a voi la paura. Non si era ancora fatta viva, forse avevo troppo da pensare. Non la prima volta che vengo nel bosco di notte e la conosco. A volte arriva gi alla sola idea di andare in un posto buio e isolato. In altri casi invece arriva all'improvviso, cos. Fa parte del gioco ed parte del televisore che mi porto dentro: cara civetta per te c' anche il genere horror ... Di nuovo! Cos' questo rumore? Non una volpe, conosco il ritmo del suo trotto leggero e svelto. E' diverso. Deve trattarsi di qualcosa di grosso, e peggio: qualcosa che non ha nessuna fretta di andarsene. Laggi, da qualche parte ... La mente parte: qualcuno mi ha seguito fin qui! Il cuore accelera. Mi dico di stare calmo, ma me lo dico soltanto. Altre volte venendo da queste parti di notte la paura giocava con la mia fantasia. E' cos che mentre meditavo un minimo fruscio alle mie spalle si trasformava in un mostro pronto ad azzannarmi o in un pazzo che con un coltello lungo cos voleva fare di me un puzzle mistico, ma ora diverso. Ora non un fruscio, non una mia proiezione mentale. Ora c' veramente qualcosa ... Di nuovo! Cos'? Ho paura. Questa volta c'era anche uno strano verso, profondo, gutturale.

E' qualcuno che vuole spaventarmi e sta giocando alla strega di Blair. Ma s, qualcuno dei miei amici deve avermi seguito fin qui. Mi osservo sperarlo con tutto il cuore. Mi osservo non crederlo neanche un po'. La tensione continua ad aumentare, la paura danza in me liberamente. Il paese pi vicino a quasi due ore di cammino e solo ora mi accorgo di quanto sono isolato. La voglia di meditare, la ricerca del profondo silenzio ... ogni cosa sparisce. Rimane solo la consolazione di avere in mano la mia spada. La stringo forte. Ancora quel verso! Un rantolo sommesso e prolungato mi ghiaccia l'anima. Oddiomio. Le gambe tremano, la mente immobile. Laggi, dietro a quel castagno, qualcosa si muove lentamente.

Mi sposto piano, di qualche passo, attento a non fare alcun rumore. Ora intravedo ... ora vedo qualcosa ... c' veramente qualcosa! C' veramente! Nel petto il cuore mi esplode: laggi, dietro a quel castagno, una grossa sagoma scura accovacciata mi sta fissando. La mente urla in silenzio. Poi, il panico: Improvvisamente scatta e corre contro di me.

Un grosso cinghiale mi passa da qui a l, tuffandosi nella macchia e sparendo rapidamente tra gli alberi.

Quanto tempo passato ? Lentamente riprendo coscienza di me. Mi osservo. Impugnando la spada con entrambe le mani ho assunto una posizione di difesa.

Non ricordo di essermi messo cos, non ricordo di essermi mosso. Nella mia memoria solo una grande massa nera che grugnendo all'impazzata mi piombava addosso. Nella carica sbatteva il muso tra le foglie secche sollevandone a quintali mentre mi puntava deciso. Poi, a un paio di metri da me, ha deviato bruscamente e si buttato a capofitto tra quegli alberi, sparendo nella macchia.

Rido. Rido come uno scemo. Sono vivo.

Il cinghiale si portato dietro una forte odore insieme a tutte le mie tensioni. Un grande grazie si solleva silenzioso verso gli alberi, le stelle, la vita. Tante volte ho giocato col bosco, ora lui ha giocato con me. Grazie.

Voglio giocare ancora, voglio riprendere la mia danza e dedicarla a tutto l'universo. Pi veloce di prima, pi veloce che mai la lama leggera tra le mie mani corre nell'aria. Quel cinghiale, quella paura, quella risata ... una grande energia si svegliata in me. Il bosco mi sta insegnando qualcosa. Il respiro accelera, la spada vola. ... Lasciar scorrere ... lasciar accadere ... lasciar fluire ... I riflessi della luna sulla lama. E' un oggetto meraviglioso, fatto in Giappone da artigiani esperti. E' stata battuta e ribattuta a mano, con le stesse tecniche che si usavano pi di mille anni fa. Nei secoli passati in oriente spade come questa si tramandavano di padre in figlio. Al momento del dono il vecchio benediceva il giovane augurandogli che la spada lo aiutasse a tagliare il velo dell'illusione, il velo di Maya. Tagliare il velo dell'illusione.

Qualcosa cresce in me. Il corpo sudato si muove come non mai, va da solo, senza peso.

I movimenti accadono senza pensarli, senza deciderli. Perfettamente bilanciata la spada diviene tutt'uno con le mie braccia, con i miei movimenti, con il mio respiro.

Gli alberi e le stelle sono con me. Mi sorridono, ed io piango. N caldo, ne freddo, n stanchezza. Solo presenza. N prima, n dopo. Solo qui, solo ora. La vera lama la mia attenzione, affilata come non mai. Un taglio verticale sibila forte, ultimo, supremo. Poi tutto si ferma. Il corpo immobile, la fronte sudata, i muscoli tesi. Anche il bosco si ferma, anche il vento nei rami. Anche il tempo.

In cielo una stella cade e si lascia dietro una lunga scia.

E' caduta per me, mi sta dicendo qualcosa. Siedo con la schiena dritta e chiudo gli occhi.

Tutto si calma. Il respiro svanisce. Gli alberi e le stelle sono con me Gli alberi e le stelle sono me. Qualcosa arriva ma non bussa Perch la porta gi aperta.

Ti aspettavo ed eri qui, Ti cercavo e non eri mai andato via. Senza parole qualcosa parla.

Hai mai visto la magnificenza di una stella che cade? Se ne v, sparisce, e in questo sparire per un attimo diviene bellissima. Prima, quando era ferma al suo posto, non era cos brillante e luminosa. Non aveva tutta quella luce, era uguale a mille altre. Ma quando cade, quando si lascia andare, quando accetta di sparire nel mistero, svanendo per sempre, diviene bellissima. E se sai guardarla attentamente, se sai guardarla con tutto il tuo essere, la sentirai parlarti. La sentirai invitarti a lasciarti andare, a cadere e dissolverti cos come sei. Nessuna lotta, nessun combattimento, nessun nemico da dover vincere. Non invita la tua mente, non invita il tuo comprendere. Invita il tuo essere. E' un invito tra due stelle, tra la stella che vedi e la stella che sei. Se sai guardarla attentamente, se sai guardarla con tutto il tuo essere, la sentirai sussurrarti di illuminarti e svanire, come lei. La mano che l'accompagna nel mistero ultimo del dissolversi nell'universo, la stessa amorevole mano che l'aveva accesa in cielo, ecco perch cos piena di fiducia.

Hai mai visto la magnificenza di una stella che cade ? Se sai guardarla attentamente, con tutto il tuo essere, la sentirai invitarti a compiere il tuo destino. La sentirai invitarti a tornare a casa. E nel seguirla con lo sguardo nel suo volo potrai cogliere, nell'istante prima che svanisca, il suo ultimo sussurro: Non aver paura.

Piergiorgio

Lettera mail ad una mamma


" ... devi fare costantemente i conti con una realt diversa da quella che vorresti tu per lui". Perch ? Perch volere qualcosa tu per lui ? Questo il primo passo per portarlo ad allontanarsi dai sentieri interiori, mettergli in testa che questi sono migliori di quelli che lui sta gi percorrendo.

Approfondendo se stesso, entando pi in se stesso, tuffandosi in se stesso gli stessi sentieri che percorre ora diverranno Via. E questo sar il segno che "cammina": il suo stesso lavoro, il suo stesso svago, il solito computer, i soliti amici ... tutto ci che ha sempre fatto si trasformer e divver Via. Non deve abbandonare ci che sta facendo per trovare la Via. Se far questo non sar Via: sar una decisione, una svolta costruita nella sua mente, ma nulla di vero. Se la Via imboccata la vedr affacciarsi in ogni cosa, e le cose che ha sempre fatto diverranno nuove. Assumerano colori diversi, tinte nuove. E sono sempre state cos in realt, ma gli occhi non potevano vederlo. La via deve essere trovata in ci che fai, capisci ? Non devi fare qualcos'altro per trovarla, ma fare ci che hai sempre fatto in modo diverso. Ora fai ci che hai sempre fatto, ma c' una luce, una consapevolezza, una fresca vitalit del tutto nuovi. E non devi abbandonare nulla, non devi scappare da nessuna parte, non devi ritirarti, perch la Via ovunque. E' ora qu in questo monitor, nei notturni di Chopin che st ascoltando, nel bianco della maglietta che indosso ...

... Continui a preoccuparti per tuo figlio. Chi sei tu per decidere quale la via per lui ? Non hai neanche trovato la via per te e credi di sapere quale sia quella per lui !

Ti prego, non ti offendere, ascolta col cuore aperto:

dici di volere qualcosa per lui quando ci che vuoi per te non riesci a farlo; dici che vorresti venire al gruppo ma ... e poi vuoi qualcosa per lui !? Non credi che dovresti iniziare dal realizzare ci che vuoi per te ? Fai attenzione perch la mente maestra in questo: conitnua a volere, a sapere ci che meglio, a pianificare la tua vita e quella di tuo figlio ... a fare un sacco di cose. E al di fuori di questo, in realt, non ti accade nulla.

E' tutto solo una proiezione mentale, una serie di programmazioni, di giusto e sbagliato ... tutto un gran baccano, un gran disordine sul quale stendiamo un velo con su scritto: vita. E questa non la vita ! Non questa ! Questa solo una scritta !

E come potrai vedere cos' Vita ? Bh, ti parr strano, ma ora non puoi vederlo. Prima dovrai far cadere quel velo che tu stessa hai teso, quel velo che non ti permette di vedere la vita per quello che realmente . Prima di vedere la Vita devi toglierti da davanti gli occhi quella sciocca scritta vita. Per gustare un cioccolatino devi togliere la carta che lo avvolge,vero ? Cos togli la carta e mangia !

E' strano. E' strano togliere quella carta perch bellissima: argentata e piena di bei disegnini ... poi c' quella bella scritta cos importante: vita. E quegli abbellimenti, quella carta colorata cos' ? Sono tutte le tue teorie sulla vita, tutti i tuoi credo, tutte le tue dottrine e religioni: hai costruito una carta bellissima, che ti piace tanto. In questo ti senti profonda, perch hai letto molto, sai un sacco di cose e quella carta proprio bella. Ci hai messo proprio tutto. C' quello che ti dicevano i parenti, i professori, c' quello che hai letto, c' quello che hai sentito dai guru ... c' proprio tutto. Ma solo la carta.

... continui a preoccuparti per tuo figlio.

Togli quella carta. Scarta la vita e assaporala. Gustane l'essenza pi profonda ... E quando questo accadr

primo: non te la prenderai per quello che ti st dicendo secondo: non ti esprimerai pi in modo cos sciocco terzo: qualcosa dentro di te canter.

... e quel canto avr gli echi di casa, della tua vera Casa, quella che hai dimenticato, quella che ti attende da sempre ...

Buttati dentro di te e vai a toccare ... a sperimentare ... ad assaporare. Scarta la vita, scartala: non c' nulla di cos buono. Niente. Abbi coraggio, togli quei colori, spogliala di tutto ci che sai, di tutto quello che credi e assaporala. Assaporala, non morire senza aver gustato questa magia, perch nulla cos sublime, cos nobile, cos vero. E potrai accorgertene solo quando avrai assaporato, non prima. Se dici s a questo, se dici s a queste sciocche paroline senza veramente mangiare stai ancora abbellendo la tua carta. Non dire s, non capire, non assentire. A me non interessa che dici si o dici no a quello che dico. Non mi interessa che sulla carta del cioccolatino scrivi s o no. A me interessa che scarti e assapori. Mangia la vita. Nutritene fino al midollo, falla scorrere in te. Tu puoi, nulla te lo st impedendo. Puoi anche ora, in questo preciso momento, nulla lo sta impedendo.

Non aver fretta di mettere tuo figlio sulla strada giusta.

La vita penser a lui, non st a te. Amalo, dagli tutto, ma non decidere cosa bene per lui. Apri le orecchie e sii attenta a ci che buono per te, avvicinati pi a te, vola dentro di te ... oltre tutti i tuoi ora non posso ... .

Parli di "quando sar" ma non accadr. Il quando sar vale per una nuvola: leggera, e quando sar che il vento soffier se ne andr via ... La nuvola pronta, pronta perch libera ... e questa vera spiritualit: sei pronto, hai sganciato tutte le corde che ti tenevano legato a terra e aspetti il vento. E nemmeno te ne preoccupi pi: quando sar, sar. E' cos bello stare quas leggero ... che importa quando accadr ?

Guarda una nuvola; se avrai orecchie limpide potrai imparare da lei un sacco di cose. Una nuvola un maestro, guardala, togli quel velo da davanti gli occhi e guarda ... .

Ma quando sei aggrappata, quando ti tieni cos forte, cos saldamente il "quando sar" sar mai. Perch il Vento, per quanto forte, non ti smuover dalle tue ancore. Il Vento non mai violento. Il Vento rispetta e ama e in quanto tale non ti strapper dalle tue posizioni.

Attender che molli la presa cos salda. Attender che smetti di attendere.

Possa il Vento spettinare le pieghe della tua mente

pg

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