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LE IDEOLOGIE POLITICHEECONOMICHE DEL XVIII SECOLO

Analisi dei movimenti politici e ideologici che si formarono nel periodo dellindustrializzazione inglese e europea del XVIII secolo. Trattiamo dei 3 principali movimenti che nascevano in questo periodo e che formeranno con gli anni la situazione del sistema industrialeproduttivo mondiale e dei lavoratori salariati (classe sociale appena nata nello sfondo imprenditoriale e capitalista nellInghilterra dell800): - Luddismo: uno dei primi movimenti dei lavoratori dovuto a una presa di coscienza dei lavoratori atto a migliorare la propria situazione (la base di una giustizia sociale degli operai); - Liberismo: un ideale economico che richiede labolizione di mercantilismo e protezionismo al fine di creare un mercato globale libero (uno dei punti fondamentali per una industrializzazione globalizzata);

- Socialismo: una forma di economia utopistica che punta a una divisione equa di tutti i beni tra tutti gli individui di uno stato e al raggiungimento del bene comune, opponendosi quindi alla nazionalizzazione e allimperialismo di quel secolo (dunque si oppose anche allo stesso liberismo).
Gabriele Lobina 4F Liceo Scientifico G.Brotzu

LUDDISMO
Fu uno dei primi movimenti di ribellione da parte degli operai

(specificatamente lavoratori delle industrie tessili) contro i proprietari capitalisti che, sfruttando la scia dellindustrializzazione si arricchivano a spese degli stessi lavoratori salariati che in cambio ricevevano salari miseri e una situazione sociale pessima (basti pensare al fenomeno del proletariato, in cui gli stessi operai che possedevano solo la prole, cio i figli, erano costretti a far lavorare questultimi per mandare avanti la famiglia). Questo movimento ideologico, che prende il nome dal primo tessitore insorto Ned Ludd, presupponeva uno spirito violento e ribelle, infatti gli stessi operai che ne fecero parte non si sdegnarono di utilizzare la violenza che caratterizza queste manifestazioni di opposizione: essi a causa delle loro condizioni, seguendo unideale di gruppo e una presa di coscienza della loro situazione insorsero contro gli stessi proprietari delle fabbriche dove lavoravano, e distrussero tutte le macchine utilizzate da loro per la tessitura. Questazione fu la caratteristica principale dei luddisti, i quali giustificavano il loro comportamento dando la colpa della loro situazione non alle macchine in s bens alluso che ne veniva fatto dagli imprenditori i quali aumentando la reddittivit e i guadagni, potevano permettersi tagli del personale.
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Inoltre con i loro prezzi competitivi le grandi industrie fecero fallire quelle piccole attivit a conduzione familiare che ormai non riuscivano pi a farsi spazio nel mercato (infatti alle manifestazioni luddiste presero parte anche quei piccoli artigiani che persero il lavoro per colpa delle industrie). Ovviamente, il luddismo, cos come quelle manifestazioni pacifiche che lo seguirono venne represso dallo stato inglese e venne introdotta una pena di morte per chi vi partecip; questo per non fermo certamente gli operai che ormai presero coscienza del potere effettivo che avevano tra le mani e della loro forza che portava avanti lindustrializzazione: cos si vennero a creare delle sorte di sindacati basilari come per esempio le societ di mutuo soccorso o le leghe di categoria e successivamente le rinomate Trade Unions.

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LIBERISMO
un ideale strettamente economico nato con lo sviluppo dellindustrializzazione del XVIII secolo: esso infatti sorge dalle basi ideali di quegli economisti cosiddetti liberali, cio che sostengono lidea del liberismo (un mercato libero dai dazi e trasparente a livello globale) per favorire uno dei punti fondamentali per lo sviluppo dellindustrializzazione un mercato forte. Ovviamente questo ideale tende a presentare sfumature politiche soprattutto quando si nota la sua opposizione verso il socialismo che prevede labolizione dello statalismo, il liberismo infatti promuove un libero mercato purch esso si basi su un piano statale (anche se gli stessi stati si devono limitare solo ad alimentarlo senza ostruirlo) e quindi tende a sostenere quel capitalismo tipico delle nazioni dei giorni nostri. Il capitalismo sostenuto dal liberismo inteso come un soddisfacimento della ricerca continua di profitto delluomo, esso infatti deve agire alimentando il mercato e senza ostacolarlo: da qui la prima massima del liberismo gli stati non devono interferire nel mercato con lintroduzione del mercantilismo o del protezionismo (vedi Germania).

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Lo stesso libero mercato infatti dovr agire come una sorta di entit autonoma con lunica regola basata sulla legge della domanda e dellofferta: i prezzi aumentano se la domanda alta e lofferta scarsa e diminuiscono se la domanda scarseggia e lofferta la supera. Quindi gli stati non dovranno creare nuove regole che possano disturbare lequilibrio del mercato (il cosiddetto laissez-faire, cio lasciar fare senza intervenire): lesempio pi rappresentativo quello del protezionismo, il quale favorisce lo sviluppo di un mercato chiuso e statale privo di qualunque scambio con gli altri stati, al contrario il mercato dovrebbe essere lunione dei mercati di tutti gli stati che si aiutano a vicenda favorendo gli scambi di materie diverse tra loro: questo ideale appunto si pu ricollegare al pensiero espresso dalleconomista Adam Smith secondo il quale lunione tra gli individui finalizzata al raggiungimento del bene comune abbatte legoismo rappresentato dal capitalismo.
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SOCIALISMO
Rappresenta una vasta gamma di idee finalizzate allabbattimento delle classi sociali per giungere ad un unico piano su cui mettere tutti gli individui, abbattendo quindi quelle differenze di ricchezza che si presentavano nelle societ europee del XVIII secolo e che classificavano le persone. Questideologia economica e politica venne a crearsi soprattutto con il fenomeno dellacquisizione crescente di potere da parte della borghesia, che essendo al centro dellindustrializzazione iniziava ad avere sempre pi visibilit; il capitalismo, portato avanti dalla stessa borghesia appunto il primo nemico contro cui si schiera il socialismo il quale tra le tante idee punta anche allabbattimento della propriet privata affinch si possa spartire tutto il bene a disposizione equamente tra tutti i cittadini in modo da abbattere di conseguenza tutte le barriere sociali rappresentate dalle classi. Il socialismo inizi a diventare una vera e propria corrente politica quando questo ideale divenne la base del cosiddetto partito socialista che si schier in prima linea in molte societ europee (un esempio furono i socialdemocratici inglesi opposti ai borghesi, rappresentanti del temuto capitalismo). Il socialismo nacque sotto il punto di vista politico soprattutto per rappresentare quella classe operaia e proletaria che cercava di migliorare le proprie condizioni inumane, e sicuramente questa ideologia a loro favore poteva mettere fine a questa ricerca.

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Il pensiero socialista puntava quindi a una sorta di governo formato da uno sviluppo comune e collettivo in cui ogni individuo era alla pari di tutti gli altri e contava politicamente, giuridicamente e economicamente tanto quanto chiunque altro: questo determinava lideologia socialista come unutopia visto e considerato che chi era al potere non avrebbe mai permesso che ci potesse accadere. Lagglomerato di persone considerato nel pensiero socialista non si poteva per definire stato: questo infatti determinava un governo in cui qualcuno contava pi di un altro visto che avrebbe dovuto rivestire delle cariche; infatti il socialismo principalmente si opponeva alle forme di nazionalismo e di imperialismo tipiche del periodo della sua nascita, e che tra laltro erano alla base del pensiero liberista, al quale quindi si oppone anchesso.
Questideale utopistico ancora vivo fino a pochi anni fa in alcuni paesi ha attraversato parecchie deviazioni e degenerazioni come potevano essere appunto lo sfociare in forme di anarchia e di socialismo rivoluzionario e non pacifico o in forme di comunismo (anche dittatoriale).
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