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324 caratteri 15 settembre 2011

Internet e leggende metropolitane


di Leonardo Rubino

Relativamente a Internet appare opportuno sfatare alcune leggende metropolitaneche fanno ascendere la progettazione di Internet per finalit militari di difesa strategica e, dallaltro, lattribuzione agli hacker della qualifica di pirati informatici e diffusori di virus. Per prima cosa va chiarito che la rete delle reti non nata in funzione della realizzazione di un progetto militare, ma per collegare i computer delle Universit e dei centri di ricerca USA; Internet (a partire dalla progenitrice Arpanet) stata realizzata, infatti, grazie alla straordinaria passione, al sacrificio disinteressato e allo sforzo coordinato di una moltitudine di studenti, ricercatori, docenti universitari e funzionari pubblici. Quindi, pi che una conquista strategica delle forze armate statunitensi, Internet stata una conquista umana e culturale di un gruppo di pionieri che hanno creduto nel networking quando le Universit erano ancora gelosissime del tempo macchina dei propri calcolatori, e parlare di una condivisione delle risorse suscitava grande diffidenza allinterno degli ambienti scientifici. Oggi, grazie a quella grande marea di visionari, utopisti e idealisti che hanno inseguito con determinazione i loro sogni, Internet costituisce il pi grande spazio pubblico che lumanit abbia mai conosciuto, la proiezione di unaltra metafora, la societ della conoscenza. Non si tratta di un semplice mezzo di comunicazione, ma di un vero e proprio ambiente di relazione. Con la rete delle reti la conoscenza acquista valore di bene pubblico globale.

E stato opportunamente osservato che la rete, facilitando la diffusione della conoscenza, incrementa il valore della cittadinanza. Grazie ad essa, si afferma un nuovo concetto di libert, la libert dimpressione, che costituisce oggi lequivalente della libert despressione, simbolo dellIlluminismo. Di fronte alla invadenza di molti Stati, che cercano di utilizzare il residuo potere della propria sovranit per limitarne luso e laccesso, emerge nei giuristi pi avvertiti linterrogativo circa la costituzionalizzazione del diritto di accesso a Internet, come diritto fondamentale di ogni persona. Sulla stessa lunghezza donda si colloca unorganizzazione plurimillenaria come la Chiesa cattolica con il documento Etica in Internet).

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ETICA IN INTERNET Il documento del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali

Nel febbraio 2002 il Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali pubblica il documentoEtica in Internet, evidenziando le straordinarie opportunit di questo meraviglioso strumento tecnologico. Nel condannare il digital divide (differenze di opportunit nellaccesso alla rete), indicato come inaccettabile forma di discriminazione tra ricchi e poveri e tra nazioni, si afferma che il cyberspazio dovrebbe essere una fonte di informazioni e servizi accessibili a tutti gratuitamente in una vasta gamma di lingue. Quanto alla concezione di Internet come luogo di comunicazione e informazione, il Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali sostiene con vigore la libera espressione e il libero scambio di idee. Rispetto a Internet la Chiesa si trova di fronte a nuovi approcci, nuovi spazi che chiedono creativit, capacit di fare conversazione, di condurre riflessioni critiche. Si chiede anche un nuovo senso di comunit, di collaborazione e anche di contemplazione. I cristiani - precisa infine il Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali - sono anche connessi, prima che dalla rete,

da una stessa convinzione di fede, capace di ispirare una qualit di relazioni che va oltre la frammentariet e la declinante appartenenza istituzionale.

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