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Autonomie alla scoperta del Web sociale


di Domenico Pennone
on il termine Web 2.0 viene indicato quellinsieme di servizi internet capaci di garantire una maggiore presenza e partecipazione da parte degli utenti che memorizzano e condividono contenuti capaci di generare valore indotto dalla condivisione. Si tratta, in genere, di veri e propri ambienti, cosiddetti di web sociale (Social media e Social Network site) che rispecchiano la socialit e la relazionalit tipica dei gruppi tradizionali come le comunit di pratiche, le comunit professionali, i club, le associazioni, istituzioni, enti eccetera. Nel primo semestre del 2011, su circa 25 milioni di italiani che hanno avuto accesso a Internet, quasi 20 milioni naviga abitualmente su Facebook, social network che si conferma come uno dei principali siti di questo genere. Limportanza e il ruolo che i social media ricoprono oggi per la popolazione italiana non si limita, per, solo ai numeri delle persone coinvolte. In questi anni si assistito, grazie a questi strumenti, a una modifica dei comportamenti quotidiani di tutti noi. Una modifica che coinvolge il modo con cui ormai quotidianamente reperiamo le informazioni e soprattutto 26 NOVEMBRE 2011 - n 47

le modalit con cui comunichiamo con gli altri. Attraverso il filtro delle relazioni laccesso e la selezione delle informazioni passa, sempre pi spesso, dai social network e la rete diventa il principale strumento per informarsi e per dialogare. DIALOGARE IN RETE Facebook, YouTube, Twitter e gli altri Social Network ci consentono di valorizzare tutte la forme di interazioni tra utenti e di creare valore dalle relazioni che si sviluppano. Tutto ci rende inevitabile che le aziende e le Istituzioni provino a utilizzare questi strumenti per aumentare il dialogo con i propri utenti. La dimensione di questo cambiamento rende, infat-

ti, oggettivamente insufficiente la semplice presenza istituzionale on line basata sui soli siti internet. Le aziende, ma anche e soprattutto la Pubblica amministrazione, hanno non solo il dovere, ma la necessit di raggiungere la propria utenza nei luoghi ove essa ormai abituata a muoversi. E tali luoghi sono appunto i cosiddetti Social Network Site. Per garantire una corretta e costante informazione, non basta pi, dunque, soltanto mettere le informazioni a disposizione del cittadino sui siti web, ma diventa indispensabile, presidiare i vari Social Network Site in maniera adeguata. Questa presenza pu realmente e finalmente, ren-

Nel I semestre 2011, su circa 25 milioni di italiani che hanno avuto accesso a Internet, quasi 20 milioni naviga abitualmente su Facebook, social network che si conferma come uno dei principali siti di questo genere. Numeri importanti che fanno di questo strumento la nuova priorit della comunicazione politica locale. Le cautele necessarie ed il quadro normativo di riferimento

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dere possibile una reale attivit di ascolto delle istanze che provengono dai cittadini consentendoci di ascoltarli e interagire con essi. Un mezzo, quello dei social network, attraverso cui possibile, in maniera economica, rafforzare il livello di coinvolgimento democratico garantendo la partecipazione non solo nellatto finale della decisione ma in tutte le fasi che concorrono a determinare i processi decisionali. Garantire la presenza della Pubblica amministrazione sui Social Network Site implica, per, in primo luogo, la conoscenza delle regole e delle dinamiche che fanno funzionare questi strumenti. Prima di avventurarsi in queste iniziative necessario allora acquisire tutte le competenze utili per poter gestire con consapevolezza lenorme potenziale tecnologico offerto,

evitando effetti che possono essere addirittura controproducenti. Bisogna, ad esempio, conoscere bene il linguaggio utilizzato adeguandosi al mondo nuovo nel quale ci si muove e che prevede, come prima regola, la velocit nei tempi di risposta. Questo richiede anche forme di riconoscimento delle responsabilit di chi opera nei Social Network, che gli consentano di essere legittimati a parlare in nome e per conto del proprio ente. Essere presenti allinterno di uno o pi Social Network Site rappresenta, dunque, unopportunit per la Pubblica amministrazione solo se la presenza competente e costante. Questo ci consentir realmente di poter valutare ad esempio il livello di soddisfazione dei cittadini o qual il livello di qualit percepita. Di avere, insomma, una enorme fonte di conoscenza, ma anche, di veicolare le informazioni che si ritiene necessario trasmettere ai cittadini. QUADRO NORMATIVO Nel nostro ordinamento non esistono precisi obblighi giuridici ne divieti espliciti relativi alla presenza delle Pubbliche amministrazioni sui Social media e Network Site. Evidentemente, il Legislatore, ha ritenuto che la scelta di utilizzare gli strumenti del Social Web sia assunta soltanto dagli enti che sono in condizione di gestirne le dinamiche. Il fatto che non vi sia per

gli Enti lobbligo di essere presenti sui Social media e Network Site, non comporta lautomatica irrilevanza giuridica del ricorso da parte della Pubblica amministrazione al Web 2.0. Alcune norme gi vigenti presuppongono il ricorso a tutti gli strumenti che consentono di stimolare e di valorizzare un nuovo rapporto con i propri cittadini-utenti. Nelle Linee Guida per i siti web della PA, previste dalla Direttiva del 26 novembre 2009 n. 8 del ministro per la Pubblica amministrazione e linnovazione auspicato un uso proficuo dei Social Network Site per fini istituzionali, specialmente nel campo della comunicazione. Lutilizzo del Social Network Site da parte delle Amministrazioni anche incentivato dellarticolo 3 del Dlgs 82/2005 che sancisce un vero e proprio diritto alluso delle tecnologie, in capo a cittadini e imprese, nelle comunicazioni con i pubblici uffici. Larticolo 9 del Dlgs 82/2005, poi, espressamente afferma che bisogna favorire ogni forma di uso delle nuove tecnologie al fine di promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini al processo democratico, facilitando, anche, lesercizio dei diritti politici e civili, sia individuali sia della collettivit. In tal senso, gli strumenti del Social Web, possono effettivamente consentire al cittadino la partecipazione alle scelte dellAm26 NOVEMBRE 2011 - n 47

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ministrazione, attraverso un nuovo dialogo - e confronto - tra cittadino e istituzioni. Inoltre, luso dei Social Network Site da parte della Pubblica amministrazione rientra, senza dubbio alcuno, tra le attivit di informazione e comunicazione istituzionale di cui alla legge 150/2000 che, allarticolo 1, comma 4, prevede che tali attivit siano finalizzate a: 1) illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative, al fine di facilitarne lapplicazione; 2) illustrare le attivit delle istituzioni e il loro funzionamento; 3) favorire laccesso ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza; 4) promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale; 5) favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati nonch la conoscenza dellavvio e del percorso dei procedimenti amministrativi; 6) promuovere limmagine delle Amministrazioni, conferendo conoscenza e visibilit a eventi dimportanza locale, regionale, nazionale e internazionale. La presenza sui Social Network Site non pu essere, per, sostitutiva dei siti web istituzionali delle Pubbliche amministrazioni. Il Dlgs 82/2005 ha infatti individuato il sito web ufficiale come un insostituibile strumento di trasparenza. Non aggiornare il sito 26 NOVEMBRE 2011 - n 47

istituzionale, a vantaggio dei social siti, determinerebbe una disparit di trattamento ingiustificata tra i cittadini, e una violazione del principio della neutralit tecnologica. Questo principio sotteso dentro limpianto normativo in materia di digitalizzazione della Pubblica amministrazione. In ogni caso, se lente decide di fare ricorso a questi innovativi strumenti, dovr necessariamente tenere nella giusta considerazione gli atti normativi per assicurare correttezza e legittimit alla propria presenza sui Social Network Site. Il profilo di una Pubblica amministrazione sui Social Network Site, deve chiaramente identificare lEnte (e lufficio) che ha aperto il profilo e, per quanto possibile, rispettare la normativa in materia di accessibilit ai servizi informatici e telematici della Pubblica amministrazione da parte dei soggetti disabili (articolo 2, comma 1, legge 4/2004). Particolari cautele dovranno riguardare i contenuti veicolati attraverso questi strumenti soprattutto in considerazione del fatto che i Social Network Site sono realizzati da soggetti terzi rispetto alla Pubblica amministrazione che li utilizza e che ha un controllo limitato sulle funzionalit offerte. Va anche ricordato che liscrizione a questi servizi, anche se gratuita, comporta la conclusione di un vero e proprio contratto a oggetto informatico, e quindi deve essere assi-

curata la compatibilit dellattivit negoziale con quanto previsto dalla normativa vigente (Dlgs 163/2006). LAmministrazione che decida di garantire la propria presenza nei Social Media deve tenere in adeguata considerazione, infine, la normativa in materia di diritto dautore (legge 633/1941) con riferimento ai contenuti pubblicati sul profilo dellEnte; la normativa in materia di riservatezza dei dati personali (Dlgs 196/2003). Non esistendo dunque precise normative che obblighino la Pa, a essere presente e attiva nei Social Network Site la presenza sui SN rappresenta ancora una scelta. Tuttavia, risulta sempre pi alto il numero di amministrazioni che scelgono di esserci e di garantire una presenza attiva. La scelta di dialogare con i cittadini, confrontarsi con essi, stabilire relazioni anche di fiducia il frutto di della consapevolezza e del bisogno diffuso tra amministratori e dipendenti innovatori di essere sempre e comunque allaltezza dei tempi e capaci di utilizzare e gestire le innovazioni nellinteresse collettivo anche sperimentando ogni nuova forma di partecipazione civica. l

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