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Era un anno fa quando scrivevo a proposito della sanit: Biella e il Biellese sono risucchiati sempre pi in una politica regionale

e feudataria che ci vede non solo come la periferia di Torino ma oggi anche come un quartiere di Novara. A farne le spese saranno i pazienti, ignari e distanti da queste logiche pi partitiche che politiche, con i nostri rappresentanti silenti provinciali e comunali relegati al ruolo di vassalli (declassificati per giunta) e i Biellesi neanche pi valvassini ma semplici servi della gleba. Speravo di essere smentito. Invece puntualmente in soli dodici mesi il boccone amaro servito al tavolo della Regione e la sanit viene spartita con il silenzio imbarazzante di Simonetti e Gentile. Non so se hanno fatto linchino anche a loro a Cota, di sicuro la loro sottomissione al Presidente ormai assodata. In sintesi lassessore regionale alla sanit Monferrino, ha proposto un piano sanitario che per usare un gergo non tecnico ma chiaro a tutti, declassifica lospedale di Biella lo pone sullo stesso livello di quello di Borgosesia, mentre porta quello di Vercelli sullo stesso piano di quello di Novara. Cosa significa? Minori trasferimenti, minor qualit, rischio di fuga dei cervelli, minori servizi, pazienti in fuga. Tutto questo violando qualsiasi criterio di oggettivit, di economicit e di equit, piegandosi al volere politico delle altre province che riescono a far valere voce e muscoli e umiliando lamministrazione, i medici, gli infermieri, tutto il personale del nostro ospedale, che negli ultimi anni hanno raggiunto con impegno, professionalit, sacrifici, passione, risultati importanti. Ho seguito da vicino per anni questa partita, e insieme ai Sindaci di allora ci siamo battuti indipendentemente dalle appartenenze politiche di ciascuno affinch Biella non fosse considerata di serie B. Ci siamo battuti non per una mera logica campanilista, ma perch i numeri ci davano e ci danno ragione ancora oggi, perch vedevamo le professionalit crescere, perch ho conosciuto e vedo personalmente ancora come gli operatori si danno da fare, perch la mobilit passiva continua a scendere, perch il tasso di ospedalizzazione diminuisce, segno che la rete ambulatoriale sul territorio efficace e perch lospedale nuovo rappresenta davvero unopportunit. Anche qui accompagniamo la critica ai numeri, per evitare di essere tacciati di faziosit, indicando le prospettive che non si vogliono cogliere. 1. Valore della produzione di ricovero delle strutture del quadrante, 2010 (Biella Novara -Vercelli Borgosesia Borgomanero Arona- Verbania - Domodossola) Per ragioni di sintesi riportiamo i dati gestionali pi significativi con i totali in euro: Biella 58.403.738, Vercelli 39.332.714, Borgosesia 15.880.238, Borgomanero 30.326.358, Arona 9.638.194, Domodossola 21.566.068, Verbania 23.065.019, Aso Novara 134.708.034. Prima considerazione, Vercelli e Borgosesia sommate insieme sono inferiori alla produzione di Biella. Seconda considerazione, in termini di produzione ambulatoriale, Biella con 32.220.229 supera nuovamente Vercelli 18.555.499. Terza considerazione, guardando sempre i dati della produzione la sanit biellese al secondo posto nel quadrante e per alcune specialit al primo. 2. Il nuovo ospedale, sar lunico nuovo nosocomio per i prossimi dieci anni che il Piemonte potr vantare, (Regione che ricordo ha una vetust ospedaliera sui 60/70 anni), quindi moderno, tecnologicamente avanzato, funzionale. Camere da uno/due letti, blocco operatorio concentrato, un ampio pronto soccorso collocato al piano terreno a fianco dei servizi demergenza, due sale operatorie super sterili, uniche nel quadrante, che consentiranno interventi ad altissimo livello. Potremmo proseguire. Come non capire che questa struttura deccellenza un valore per il Biellese, per la sua popolazione e per tutta la regione Piemonte. 3. Lospedale nuovo pu rappresentare anche unopportunit straordinaria per luniversit ed essere abbinata a Citt Studi. Oggi la sede universitaria per il polo orientale Novara, ma la struttura certamente datata e meno funzionale rispetto alla nostra di Corso Pella. Se luniversit anche clinica, didattica e ricerca, allora una ramificazione a Biella tra il nostro nuovo polo ospedaliero con quello universitario, per giunta vicini, unoccasione unica che merita di essere sfruttata e per la quale vale la pena batterci. 4. Conclusione: per evitare che lipotesi che scrissi in epilogo un anno fa e che oggi ho posto in premessa diventi la realt, la Conferenza dei Sindaci sulla Sanit, lultima possibilit, lultimo strumento al fine di esercitare unazione energica nei confronti della Regione per dire ad alta voce che Biella non vuole essere presa in giro. Ronzani per quanto si opponga, da solo di pi non pu incidere. Se Simonetti e Gentile (Presidente della conferenza dei Sindaci) hanno deciso di fare il gioco delle scimmiette allora vengono in mente le parole del Comandante De Falco, salga a bordo cazzo. Sindaci del Biellese avete il potere per farlo e avete una popolazione che vi chiede di fare il vostro lavoro. Salite a bordo voi e assumete il comando per evitare un altro naufragio nel mare dellipocrisia. Vittorio Barazzotto

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