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“CANCEROGENI”
a partire dal posto di Lavoro
► Gruppo 2 - (Questa categoria include agenti, miscele o circostanze di esposizione per cui, da una
parte, il grado di evidenza di cancerogenicità nell’uomo è quasi sufficiente o, dall’altra, non ci sono
non ci sono dati sull’uomo ma c’è evidenza di cancerogenicità per l’animale
► Gruppo 2B - L’agente (o miscela) è un possibile cancerogeno per l’uomo (la lavorazione comporta
esposizioni che sono possibili cancerogene per l’uomo).
► Gruppo 3 - L’agente (o miscela o circostanza di esposizione) non è classificabile in relazione alla sua
cancerogenicità per l’uomo.
► Gruppo 4 - L’agente (o la miscele) probabilmente non agiscono come cancerogeni per l’uomo.
PROTEZIONE DA CANCEROGENI A PARTIRE DAL LAVORO
(alcune lavorazioni)
Fusione ferro-
ferro-acciaio
idrocarburi aromatici policiclici
2A-2B cute, polmoni
(*)
1 polmone
cromati (VI)
Galvanica 1 polmone
cromati (VI)
1 laringe
forti (contenenti acido solforico)
1 polmone
Produzione di cemento silice
(*) Lavorazioni che IARC classifica come tali per il rischio cancerogeno, pur senza riuscire ad individuare i singoli agenti cancerogeni in causa. Vedi tabella 2.
Tab.1
PROTEZIONE DA CANCEROGENI A PARTIRE DAL LAVORO
Tabella 2
PROTEZIONE DA CANCEROGENI A PARTIRE DAL LAVORO
► 6. Come si deve comportare il datore di lavoro nei riguardi di agenti agenti ritenuti cancerogeni ma che non
riportano le frasi "R45" o "R49"?
► Il datore di lavoro è tenuto ad applicare quanto previsto nel D.Lgs 626/94 per agenti cancerogeni come definiti da
quella legge.
► Nei riguardi di altri agenti (o situazioni di esposizione) per i quali esistano evidenze scientifiche di cancerogenicità
cancerogenicità,
il datore di lavoro dovrà
dovrà comunque attuare delle precauzioni per effetto di obblighi che derivano dalla norme
generali di tutela (art. 3 e art. 4 D.Lgs 626/94), le quali impongono di considerare tutti i rischi per la salute,
indipendentemente dalla loro natura.
► Queste esposizioni vanno prese in considerazione nella valutazione
valutazione e nella gestione dei rischi presenti in azienda
ai fini della eliminazione o riduzione al minimo dei rischi, della della programmazione della prevenzione, della
"sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso", limitazione al minimo del numero
dei lavoratori esposti, informazione e formazione, sorveglianza sanitaria ecc.
► Le procedure di intervento sono le stesse richieste per qualsiasiqualsiasi altra situazione di pericolo, per la quale il datore
di lavoro deve valutare i possibili rischi e decidere la necessit
necessità di misure di prevenzione e protezione: tra i possibili
effetti dell’ terrà conto, in questo caso, della possibile azione cancerogena e si adotteranno le particolari
dell’agente si terrà
misure preventive ritenute necessarie e indicate dalla tecnica.
► In ogni caso, l’l’approccio agli agenti cancerogeni descritto D.Lgs 626/94 appare utilmente applicabile a tutte le
situazioni di rischio cancerogeno.
► Oltre alle leggi specifiche e alle situazioni sopra richiamate relative
relative alla possibile insorgenza di malattie
professionali "tabellate
"tabellate",
", è utile ricordare l’l’obbligo generale stabilito dal Codice civile per cui "l’"l’imprenditore è
tenuto ad adottare nell’
nell’esercizio dell’
dell’impresa le misure che, secondo la particolarità
particolarità del lavoro, l’l’esperienza e la
tecnica, sono necessarie a tutelare l’l’integrità
integrità fisica e la personalità
personalità morale dei prestatori di lavoro" (C.C. Art. 2087
Tutela delle condizioni di lavoro).
PROTEZIONE DA CANCEROGENI A PARTIRE DAL LAVORO
► 13. Cosa deve fare invece il datore di lavoro (v. aziende con
meno di 11 dipendenti) che può autocertificare la valutazione?
► Il datore di lavoro in quel caso è esentato dalla redazione del
documento ma certamente non dalla effettuazione della valutazione
dei rischi. In altre parole, non è tenuto ad avere un "documento", che
è a disposizione anche dell’organo di vigilanza, ma dovrà in ogni caso
conoscere i dati della valutazione ed essere in grado di fornire le
informazioni relative, se richiesto.
► Il documento di valutazione, nei casi in cui è obbligatorio, è
innanzitutto uno strumento del datore di lavoro: è consigliabile,
tuttavia, che il datore di lavoro, anche quando non obbligato dalla
legge, tenga una propria registrazione di quanto attiene al processo di
valutazione dei rischi (processo di cui, oltretutto, è responsabile).
PROTEZIONE DA CANCEROGENI A PARTIRE DAL LAVORO
Fine
novembre 2008