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Periodico di informazione, attualità e cultura musicale a cura del Saint Louis College of Music
Compositore di brani indimenticabili come Non ci sarà giorno
di Roberta Trains And Boats And Planes, Walk On By, I’ll che passerà senza che
Mastruzzi Never Fall In Love Again, Are You There With io, in cuor mio, non
Another Girl, What The World Needs Now Is ringrazi il maestro
Emme come Love, I Say A Little Miguel Martinez per
Morricone, Prayer, Raindrops avermi fatto ascoltare
Ennio, senza bisogno di presentazioni. Si dice Keep Falling On - parlo a nome di tutta
sia burbero e scostante. Pensi sia impossibile My Head e centina- l’umanità e non mi
avvicinarlo e che ti darà risposte secche e svo- ia di altre perle preoccupo delle con-
gliate. Mentre stai lì che fai i tuoi calcoli men- musicali, Burt seguenze - questa
tali (se uno ha scritto più di 500 colonne sono- Bacharach non Cantatina 22 luglio
re, avrà risposto a un migliaio di interviste, smette mai di emo- 1832 in cui ritrovo
ognuna delle quali conteneva una decina di zionarci senza mai Amore e Imene, e il
domande, cioè diecimila risposte, vuoi vedere ripetersi regalando- primo lo guardo in
che si sarà stancato di rispondere proprio quan- ci colonne sonore faccia mentre vedo questo spagnolo, che è ormai
do tocca a me?), Ennio-il-Genio viene in tuo traboccanti di pas- un romano, parlare del manoscritto dei conti
soccorso e accetta l’intervista. E scopri che non sione. Nonostante i Catanzano che è nelle sue mani; la seconda resta
è così schivo come vuol far sembrare e che, suoi oltre cinquan- un’estasiante rottura da quello che era ieri (vive-
come tutti gli Scorpioni, sotto un’apparente t’anni di carriera vo anche senza Rossini) e quello che è oggi (esat-
riservatezza cova il fuoco della passione. (in cui ha collezio- tamente come perdere la verginità). Oggi, infatti,
Quella per la musica prima di tutto, e poi l’amo- nato 3 Oscar e 6 io - che sono l’umanità - ho Rossini nel cuore e
re per il cinema, l’arte, la moglie Maria, (...) Grammy), (...) lui, Martinez, lo ha nelle mani. (...)
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Ppop&rock
OPCK PAOLO CONTE J AZZ
& blues
LIZA MINNELLI
Direttore
ROMINA CIUFFA
Direttore Responsabile
SALVATORE MASTRUZZI
Redazione
Romina CIUFFA redazione@musicin.eu
Flavio FABBRI classica@musicin.eu
Rossella GAUDENZI jazzblues@musicin.eu
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Ppop&rock
OPCK CLAUDIO BAGLIONI FEED
back
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CONSERVATOPI
È molto probabile che la scure della Ministero dell’Istruzione si abbat- insegnare quel docente ad un allievo cui ha impartito lezioni per dieci anni
terà prossimamente sui Conservatori, e noi appoggeremo finalmente per trasformarlo ora da diplomato in un laureato? E soprattutto, perché non
un’iniziativa governativa: ad oggi, l’arretratezza del sistema di istruzione gliel’ha insegnato prima durante quei dieci anni? Non aveva tempo?
Contributi musicale statale è imbarazzante, un disagio che riguarda sia il profilo La verità, che piaccia a destra o a sinistra, è che in Italia al momento non
Elisa Angelini, Lorenzo Bertini
Nicola Cirillo, Cristina D’Eramo organizzativo e strutturale, sia la preparazione di certi docenti, assunti con esiste un omologo privato del Conservatorio che possa fare sana concor-
Alessandra Fabretti, Gianluca Gentile il tipico contratto indeterminato italiano «non so come ho fatto ad entra- renza e contribuire a superare le tipiche inerzie che frenano lo sviluppo di
Paolo Romano, Eugenio Vicedomini re, ma in ogni caso ci rimango». qualsiasi ente che si trovi, come i Conservatori, ad operare in regime di
Il discorso è molto lungo e articolato e lo svolgerò a più riprese su que- monopolio; in sostanza, l’unico titolato a rilasciare un titolo avente valore
ste colonne, cominciando da un’analisi del sistema attuale comparato ai legale non ha alcun interesse a verificare che il proprio sistema di forma-
migliori sistemi europei e statunitensi. Dopo decenni, con il tentativo zione funzioni. E alla fine sforna tanti titolati e pochi(ssimi) professionisti.
ancora in atto di introdurre la laurea in musica - non musicologia, che Il Saint Louis, ad esempio, che è frequentata da oltre 1.500 allievi, è una
c’era già, ma quella di musicista vero e proprio, il vecchio strimpellatore scuola che non rilascia al momento titoli equipollenti, ma che curiosamente
Anno II n. 7 per capirci - trasformando i Conservatori in Università, si è compiuto un forma e sforna musicisti di livello; una scuola di musica moderna che sta
Autunno 2008 passo in avanti nel tentativo di elevare la considerazione verso questa seguendo per prima un percorso di riconoscimento universitario e ciò infasti-
categoria, per antonomasia ricca di venditori di fumo. Chiaramente lo si disce molte illustri personalità del settore. Anche se ritengo che la soluzione
Registrazione presso il Tribunale di Roma è fatto all’italiana, guai a verificare se gli stessi docenti di Conservatorio più rapida ed efficace, peraltro già adottata da molti Paesi europei, sia quella
n. 349 del 20 luglio 2007
che prima insegnavano nei corsi di diploma avessero preparazione e tito- di togliere valore legale a qualunque titolo universitario. In tal modo, l’allie-
li adeguati a diventare docenti di rango universitario. vo potrà scegliere l’ateneo o la scuola dove formarsi in base alle concrete pos-
Quindi, tutti nel calderone. Non cambia la sostanza, perché i docenti sono sibilità didattiche che questa offre, al numero di professionisti che sforna ogni
gli stessi, nel bene e nel male soprattutto; cambia solo la dicitura sul pezzo anno, ai docenti qualificati che vi lavorano e non in base alla carta filigrana-
di carta: non più diploma di musica, ma «laurea». Ed ecco subito che tutti i ta del diploma rilasciato. E molta gente che oggi vive sulle nostre spalle dovrà
STEFANO vecchi diplomati (me compreso) potrebbero trasformare il proprio diploma cercarsi un lavoro, finalmente.
MASTRUZZI in una laurea: come? Frequentando altri due anni, certamente con gli stessi Stefano Mastruzz i
EDITORE docenti con cui si erano diplomati dopo 10 anni di studio. Cosa mai avrà da
J AZZ
& blues CHAT NOIR Luca, Michele, LIZA MINNELLI Voglio sve- BURT BACARACH «Non voglio un
Music In Autunno 2008
a cura di ROSSELLA GAUDENZI Giuliano: chiamali gatti neri. gliarmi nella città che non dorme disco ricco di pezzi facili da mandare in
Che attraverseranno la strada mai. Oggi mi sveglio a Roma radio»: ed esce At This Time.
FRANK GAMBALE Ogni quanti giorni cambi corde? Usi JIMI HENDRIX FESTIVAL Un selvaggio della chitarra, il primo
J AZZ
& blues
la corda di sol di dimensione pari al mi cantino visto che il ad usare distorsioni in forma di fuzz, a sfruttare il pedale wah wah e
tuo bending lo effettui quasi sempre sul si? E poi e poi? a conferire dignità melodica al feedback, oggi compirebbe 66 anni
Frank Gambale - guitar hero trasversale e musicista talentuoso - è stato scritto tutto e il
È DI contrario di tutto; molti i detrattori di una tecnica esacerbata a tutto danno della musica e
molti (forse i più) coloro che seguono la carriera di questo fantasista delle sei corde. Certo
SOLO
è che un suo concerto non può passare inosservato e sotto silenzio, e per questo nella sua recente data
romana all’Auditorium Parco della Musica ci si è trovati di fronte a un protagonista importante della
musica contemporanea, in grado di suonare rock, jazz, fusion o classica (sì, classica...) con la stessa
intensità e con un mood di volta in volta adeguato allo spirito del genere di riferimento.
GAMBALE Né d’altro canto Chick Corea, tanto per dire una delle centinaia di collaborazioni prestigiose di
Frank Gambale, l’avrebbe voluto al fianco nella sua Elektrik Band per tanti anni se non vi avesse
riconosciuto un talento davvero fuori dall’ordinario. In più, credo, la sorpresa di ascoltarlo con una
formazione tutta acustica (Otmaro Ruiz al piano, Alain Caron alla chitarra acustica) con la quale ha
presentato il suo ultimo lavoro Natural High, una delle piccole perle discografiche dell’anno alle
spalle e del quale si è parlato troppo poco.
L’album e il tour di promozione comprendono una elegante rivisitazione di standard riarrangiati
e pertanto ironicamente ri-titolati da Have you met Tom Jones a You are all the things; in particola-
re quest’ultima rilettura è una delle più convincenti che da tempo si ascoltassero, dall’inversione
del tema ad un’improvvisazione lucida, ispirata e armonicamente originalissima. Il tutto supporta-
to dalla tecnica che, al di là di tutto, Gambale sfoggia sul suo strumento che tiranneggia in modo
illuminato e che recentemente sempre di più riesce a piegare ad esigenze espressive convincenti.
Lontano da un virtuosismo che alle volte - è vero - è risultato fine a se stesso e privo di comunica-
tività, Gambale è oggi un chitarrista, compositore ed arrangiatore maturo.
Per l’angolo dell’aneddotica, in un recente seminario svolto a Perugia mi trovavo in mezzo a tanti
altri più o meno giovani aspiranti chitarristi, tutti protesi a rubare briciole di mestiere a Gambale,
persona nota per il tratto umile, mite e sorprendentemente garbata nei modi. E lì, dopo i primi minu-
ti di imbarazzo che sempre prelude a questo genere di seminari, si è trovato subissato dalle doman-
de più bizzarre: ogni quanti giorni cambi corde? Usi la corda di sol di dimensione pari al mi canti-
no visto che il tuo bending lo effettui quasi sempre sul si (sic)? E poi ancora pickup, effetti, modu-
latori, pedali, rack, pickup, plettri, ponti, truss rod, insomma il tutto trasformatosi in un sequel di
ingegneria del suono e meccanica applicata.
Dopo aver risposto pazientemente a tutto, lui allarga il viso in un sorriso luminoso e dice: «Hey
guys, it’s just music, play it!». Ragazzi, è solo musica.
Paolo Romano
HENDRIX DRITTO
IN FACCIA
P er festeggiare una delle leggende della storia della musica che il
27 novembre avrebbe compiuto 66 anni, tutti a Stazione Birra
per la IV edizione del Festival Jimi Hendrix! Il 27 e il 28
Tm Stevens, Vinnie Moore, Uli Jon Roth,
Popa Chubby: sono tutti insieme
a festeggiare il 66esimo compleanno
novembre, dopo selezioni musicali e videolive dedicati al musicista di
Seattle, «James Marshall» Hendrix, saliranno sul palco alcuni fra i di un Foxy-man
migliori chitarristi hendrixiani. Prima Tm Stevens, bassista e cantante
(la cui voce viene spesso paragonata a James Brown) che vanta colla-
borazioni con Steve Vai, Cindy Lauper, Little Steven, Tina Turner e
Billy Joel, Pretenders, Joe Cocker ma anche Miles Davis, Mahavishu
e John McLaughlin durante i suoi esordi jazz. È qui con un sound
heavy metal funk contaminato da elementi percussivi, afro e reggae.
Quindi, Vinnie Moore: uno dei pochi chitarristi ad adottare il cosiddet-
to stile «neoclassico» traendo ispirazione da Yngwie Malmsteen, senza
limitarsi però ad emularlo ma introducendo nel genere uno stile del
tutto personale che lo rende uno dei più grandi shredder (guitar hero
«veloci») di tutti i tempi. Poi Ulrich Roth, in arte Uli Jon Roth, da molti
considerato l’erede più diretto di Hendrix: famoso per il suo passato
insieme agli Scorpions (il live Tokyo Tapes ha venduto un milione di
copie), che ha abbandonato nel 1978 per fondare gli Electric Sun.
Un’intera serata, quella di mercoledì, è invece dedicata a uno dei
musicisti più rappresentativi e carismatici del blues mondiale, capace
di innovarne il linguaggio e di contaminarlo con i generi più moderni:
Popa Chubby.
Il rock sanguigno, la voce sporca e grintosa e una Fender
Stratocaster affilata e swingante hanno fatto di Popa Chubby un punto
di riferimento fra i chitarristi di ultima generazione. La sua alchimia
musicale si è evoluta durante i suoi primi cinque album raggiungendo
la sua massima potenzialità con Brooklyn Basement Blues, che abbrac-
cia blues, soul, rhythm’n blues, rock, jazz, funk e rap e riflette l’atmo-
sfera multietnica del blues tipica di New York. Ha detto: «Il blues a
New York è una cruda musica urbana che ti colpisce direttamente in
faccia. È la personificazione dell’onestà e della realtà, che non mente
e non ha pretese».
Valentina Giosa
MARCO CONIDI Aveva aper- CLAUDIO BAGLIONI ELIO E LE STORIE TESE Esiste da sempre un
a cura di CORINNA NICOLINI to una porta del cielo anni fa e Un gancio in mezzo al cielo paese pro-Elio. Esiste un paese pronto alla contamina-
oggi ha fatto un miracolo e tutta la strada che ha fatto. zione. Esiste un’Italia che non ha voglia di piangere.
TRACY VIA
Entra e fatti un bagno caldo.
CON LUI
LA BURBERA Intanto, lui scrive per te
la più romantica pagina della storia
della musica italiana.
«Ci sono persone che stanno nel
mondo della musica solo per-
ché vogliono diventare famose, mentre ce
Ora puoi asciugarti di Gianluca Gentile
ne sono altre che vogliono semplicemen- apita a tutti, per forza di cose, di ta tratteggia piccole storie private o
te fare musica: ecco, io appartengo a
questa seconda categoria.»
Molti sostengono che Tracy Chapman
sia una persona introversa, dal carattere
C essere spettatori della propria vita.
Ma essere spettatori, interpreti e
testimoni di vite, sogni, speranze,
ambizioni, delusioni che evolvono
quasi. Finalmente, con Un gelato al
limon (1979) e Paris Milonga (1981),
Paolo Conte viene consacrato al grande
pubblico, prima italiano e poi francese. I
chiuso e spesso burbero, atteggiamento col mutare dei tempi non è da tutti. suoi concerti, registrati nei due dischi
che l’avrebbe tenuta sempre lontana dai Descrivere con linguaggio del tutto ori- Concerti e Paolo Conte Live, regalano
riflettori dei mass media. ginale, ricco di significative trame emozioni e registrano una serie infinita di
Probabilmente, dopo gli 8 milioni di testuali e poetiche, tipi, luoghi, situazio- sold out in Italia e all’estero.
copie vendute del primo album omonimo ni, storie, atmosfere dell’immaginario Un posto singolare nella sua discogra-
(1988), nessuno si sarebbe aspettato che del nostro tempo è prerogativa assoluta fia è occupato da Parole d’amore scritte
la cantautrice di Cleveland, allora poco di un grande artista quale è Paolo Conte. a macchina (1990), che racconta episodi
più che ventenne, avrebbe percorso la sua Il suo apporto in campo musicale decisamente atipici rispetto al corpus del
strada prediligendo esclusivamente la costituisce sicuramente una delle espe- suo repertorio. Con questo disco e il suc-
propria musica. rienze cardinali della canzone italiana e cessivo Novecento (1992), Conte si
La voce ruvida e profonda, la fusione il peso culturale della sua figura è dedica maggiormente a una sua persona-
tra blues, gospel, soul, r&b, jazz fusion e rimarcato dai numerosi premi e onorificenze ricevuti nel corso della car- lità più intima, alle emozioni spicciole, assestando la propria poetica su
la sensibilità per i duri temi sociali tratta- riera. Nato da una famiglia di legali appassionati di musica, fin da ragaz- narrazioni e confessioni del proprio io sognante. Il 1995 ci regala forse
ti le hanno fatto guadagnare, oltre che zino imparerà il rispetto per le diverse culture e per il proprio luogo il suo disco più maturo di sempre, Una faccia in prestito, che raccoglie
vari premi e riconoscimenti, la definizio- d’origine, tramite due grandi passioni: il jazz americano e le arti figura- gli elementi tipici della canzone alla Paolo Conte: la grazia plebea della
ne di una delle più intense e raffinate tive. E una volta conseguita quella laurea in legge che gli spettava, ini- musica e il gusto per il pastiche fra epoche e stili diversi.
cantautrici folk afroamericane viventi. zia a vivere le prime esperienze in campo musicale nel segno del jazz Dopo aver fatto sognare il suo pubblico, un successo ormai indiscusso
con il Paul Conte Quartet, dando sfogo a quella irrefrenabile passione gli regala la possibilità di realizzare il progetto più ambizioso della sua
per la canzone italiana, napoletana e per la chanson francese. vita: quello di vedere inscenato il proprio musical Razmataz. Ambientato
Ad un tratto sembra che il destino gli assegni il compito di scrivere alcu- nella Parigi degli anni 20, nel periodo e nel luogo che Conte vede come
ne tra le più romantiche e ampie pagine della storia della musica italiana. il fermento culturale di tutte le avanguardie del Ventesimo secolo, la sto-
Inizia - prima insieme al fratello Giorgio e poi da solo - a scrivere canzo- ria narra l’incontro tra la vecchia Europa e la nuova musica nera e la
ni, sulla scia di suggestioni assorbite dalla vita, dal cinema, dalla letteratu- scena è illuminata dai circa 1800 bozzetti e disegni di straordinaria effi-
ra e dall’arte. Restando dietro le quinte sforna, uno dopo l’altro, tutti i più cacia che testimoniano il grande eclettismo dell’artista.
grandi successi dell’epoca: La coppia più bella del mondo e Azzurro Oggi l’avvocato con il vizio del jazz torna con un nuovo album in usci-
(Adriano Celentano), Insieme a te non ci sto più (Caterina Caselli), Tripoli ta, Psiche, e una nuova serie di concerti. Il suo pianoforte e la sua voce
‘69 (Patty Pravo), Messico e nuvole (Enzo Jannacci), Genova per noi, roca, profonda, sferzante e anti retorica torneranno al Teatro Sistina di
Onda su onda (Bruno Lauzi) e molte altre. Più tardi l’avvocato astigiano Roma in una sei giorni (dal 18 al 23 novembre) da non perdere per
inizia ad uscire dall’ombra e, oltre che autore di testi e musica, diventa ese- poter continuare a vivere e a sognare tra passioni sfrenate e malinconie
cutore ed arrangiatore dei brani, nei quali una voce casuale e come distrat- di memorie passate; tutto sulle ali della musica di Paolo Conte.
a cura di VALENTINA GIOSA delici come l’ignoto, Mammut perché Shaw è la Lolita del dream- Per un genere in declino, ci TURISAS Calano
hanno il passato nella loro musica pop, noi negligenti peccatori vuole questa oscura pace i vichinghi
Cristina D’Eramo
Music In Autunno 2008
SEBASTIEN TELLIER Nel mio album sentirete il THE RESIDENTS Che DIE! DIE! DIE! Energia post-punk anni
EDGE
and back
canto di un cane, l’urlo di una donna, il rumore del cre- si nascondono dietro 80 e frenesia post-core degli anni 90 da
scere delle gambe, ma non la batteria... nessuna batteria giganteschi bulbi oculari uno scantinato qualunque a Chicago
L’INSOSTENBILE
LEGGEREZZA DI ESSERE
TORNO POVERA
SEBASTIEN TELLIER E BURLESQUE
Le follie dei poveri. Torniamo a quando non avevamo una lira, fumavamo cicche
Lui stesso raccomanda: ascoltatemi a luce di candela e ci piaceva guardare queste donnacce nei loro sketch. Bei tempi.
D I E ! D I E ! D I E !
Tre ragazzini neozelandesi: Andrew Wilson, Michael Prain e Lachlan Anderson. Look dal sapore indie-neo punk e
tanta vitalità e freschezza. Sono i Die! Die! Die!, nati circa due anni fa a Chicago in un seminterrato qualsia-
si e già conosciuti e apprezzati in tutto il mondo tanto che il loro ultimo lavoro vede alla consolle uno dei più grandi della
produzione rock-alternativa degli ultimi anni, Steve Albini (Nirvana, Pixies, PJ Harvey). Promises, Promises, uscito per
la californiana S.a.f. Records, è un concentrato di energia post-punk anni ‘80 e frenesia post-core degli anni ‘90. Niente
pause a separare un pezzo dall’altro: si tratta di una corsa irrefrenabile dove spiccano l’ ossessiva e martellante Death
To The Last Romantic, la sconvolgente A.T.T.I.T.U.D., dove allo spelling urlato si alternano strofe dominate da un’impec-
cabile padronanza della melodia, fino alla violenta Throw a Fit e alla più introspettiva Blue Skies. Un mix di voci andro-
gine e nervose, bassi pulsanti, chitarre incisive, ritmiche ossessive (così come la loro ossessione per la ripetizione dei
nomi…) che grazie alle lezioni di autentici maestri come Joy Division, Wire, Pixies e Black Flag coinvolge e diverte. I Die!
Die! Die! sono qui a riconfermare che la nuova generazione neo post punk, che unisce la venerazione per gli anni 80 a
ricordi noise rock e hardcore, non è ancora passata. (Valentina Giosa)
MUSICALL L’ALTRO LATO DEL LETTO Una DI’ A MIA FIGLIA CHE
Music In Autunno 2008
Nicola Cirillo
SANTASANGRE: L’APOCALISSE
Con l’aumento di un grado della temperatura atmosferica il mare sommergerebbe una parte del Golfo del Bengala,
con quattro Venezia e Saint Tropez, con sei sarebbe desertificazione. I Santasangre reagiscono così.
on cadere nella tentazione di definire i secondo studio dello spettacolo in tutta ricerca sul ciclo vitale dell’ac-
Santasangre una compagnia di danza. Italia, dal nord al sud, e a Groningen, in qua, affidata ad un surreale
N Sta infatti avvenendo di recente, e con
una certa frequenza, che li si contatti,
cerchi e intervisti partendo dal presupposto
Olanda, al Noorderzone Festival. Quindi, al
Palladium di Roma uno spettacolo di circa
50 minuti. Sulla scena Roberta, sola e avvol-
minimalismo, giochi di voci e
di effetti ad accompagnare
immagini che vanno dall’ab-
fuorviante che essi siano sostanzialmente ta da un tridimensionale apparato scenotec- bondanza alla desertificazio-
un gruppo di danza. Così non è. nico e video che utilizza l’ologramma a ne.
Diana Arbib, Luca Brinchi, Maria Carmela riflessione. La proiezione non ha nessun Sola sul palco, sempre di
Milano, Dario Salvagnini, Pasquale Tricoci e piano su cui appoggiarsi. Si agisce dall’in- spalle e in posizione centrale
Roberta Zanardo stanno tracciando un per- terno, ci si muove entro una figura evane- (limiti spaziali serrati che
corso che indaga le tensioni e le possibili vie scente che permette di entrare ed uscire. sono stati di grande stimolo
di fuga del corpo. Si decide di lavorare sul Il tutto, per affrontare con la trilogia Studi nello svilupparsi del proget-
corpo e si prende una direzione al fine di per un teatro apocalittico l’Apocalisse nel to: il risultato è uno spettaco-
arrivare ad una riscrittura: c’è una ricerca, senso del termine scisso dalla religione, lo del tutto strutturato),
che porterà a formalizzare dei gesti, e questi quello legato al concetto di «rivelazione». Roberta Zanardo sarà corpo,
gesti verranno ripetuti. Questo sarà il punto Dopo aver squarciato il velo su un futuro voce ed anima dei
di arrivo, che non si riusciva neppure a politico e sociale con gli spettacoli 84/06 Santasangre.
intravedere, al momento della partenza. (ispirato a George Orwell) e Spettacolo sinte- Centro di uno spettacolo di
Lo spettacolo Seigradi. Concerto per voce e tico per la stabilità sociale irrompe il tema del- teatro-danza sperimentale e,
musiche sintetiche fa l’apparizione sulle scene l’emergenza climatica. Se la temperatura per cinquanta minuti, centro
nel dicembre 2007 per la festa di chiusura della Terra si alzasse di sei gradi, saremmo del nostro mondo. Cinquanta
del RomaeuropaFestival: si tratta della destinati senza speranza all’estinzione. efficaci minuti per ricordarci
prima tappa del lavoro, venti minuti ben Nessun lavoro didascalico, ma un forte inte- che respiriamo e sospiriamo
confezionati, dalla struttura autonoma. È un resse nel lanciare l’allarme e scatenare la tutti sotto lo stesso cielo.
progetto prezioso, che può crescere, e del riflessione; Seigradi. Concerto per voce e musi-
quale il suddetto festival si fa produttore. che sintetiche si pone l’obiettivo di rivelare Rossella Gaudenzi
L’estate ha visto i Santasangre portare il un possibile futuro prossimo. In scena la
Fl a me nQueVive ESPRESSIONE-MELODIA-RITMO
P I N T U RAS
L’OMAGGIO DEL FLAMENCO
A PABLO PICASSO
BHA-RA-TA
legante, sofisticata, emozionante, molto interessante per esplorare la forza creati-
E tanto complessa quanto affascinante,
Bharata Natyam è una delle più anti- JOHANNA DEVI
va di ogni singolo genere e linguaggio.
Qual è il tuo prossimo progetto?
flamenco come celebrazione che forme di teatro-danza indiano. Fu Una coreografia a cui sto lavorando insieme a
IL dell’arte geniale e folle di Pablo creata - si crede - da Brahma per purificare e due grandi musicisti, Kilian Herold (clarinetto) e
Picasso: questa l’ultima scelta arti- sensibilizzare il genere umano, portare pace e Come una superba scultura vivente, con ener- Alpesh Moharir (tabla) e ad un’altra straordina-
stica della compagnia italo-spagnola bellezza al mondo. Nasce nel sud dell’India, nel gia, forza e precisione nel ritmo e un’ inegua- ria artista, Nicole Wendel.
FlamenQueVive, in cartellone al Tami Nadu, come preghiera danzata, per essere gliabile grazia, delicatezza ed eleganza nei Sarà una produzione multi-sensoriale che
Teatro Italia di Roma dal 28 al 30 eseguita nelle principali festività religiose movimenti accompagnati da una recitazione unirà elementi della musica, della danza e del-
novembre. Ritmi di danza flamenca all’interno dei templi ed è giunta nei palcosce- carismatica, Johanna Devi disegna con la sua l’arte dell’est e dell’ovest. Sono molto entusiasta
ad interpretare quelle Pinturas dal nici di tutto il mondo solo nel ‘900. danza antica, armonici e incredibili scenari che di questo progetto.
forte impatto che il maestro andalu- La struttura coreografica è composta da tre sembrano racchiudere secoli e secoli di vita. Qual è il tuo suggerimento per le persone che
so ha consacrato all’eternità. momenti fondamentali, Nritta, Nritya e Perché hai scelto questa insolita e affascinan- vogliono imparare il Bharata Natyam?
Abhinaya, che caratterizzano i due aspetti tipici te forma di danza, Bharata Natyam? Avere tanta pazienza e resistenza. È una tecni-
del Bharata Natyam, una forma astratta di Amo da sempre le storie dell’antica India, e ca molto difficile che richiede anni di dedizione
danza pura, basata su ritmi scanditi dal battito durante il mio viaggio in India ho imparato e pratica ma - una volta superata la prima fase e
potente dei piedi a terra che disegnano radiose molto della cultura e dei simboli della tradizione capito le posizioni, il ritmo e i passi base - avrai
successioni di forme geometriche con saltelli indiana. La cosa che mi piace è che il Bharata solo da divertirti.
veloci e graziosi movimenti delle articolazioni Natyam unisce tecnica e ritmi complessi ad un
e una parte recitata. Nritta, la danza astratta, aspetto narrativo e per me è essenziale trasmet- Valentina Giosa
comprende Karana, la posizione e il movimen- tere un messaggio al pubblico. La
to del corpo e Adavu, la posizione dei piedi in mitologia indiana è così ricca di
riferimento al suolo, che insieme danno vita a significati e di insegnamenti per la
movimenti eterei e superbe pose scultoree. vita e tradurre questo in danza è
Nritya e Abhinaya fanno invece riferimento stupefacente, regala sempre qual-
al racconto di episodi della mitologia indiana cosa di molto speciale sia all’ese-
Un linguaggio che per sua natura attraverso le Mudra (movimenti delle dita delle cutore che al pubblico.
oscilla tra allegria e dramma, tra pas- mani utilizzati come alfabeto narrativo) e il lin- Due parole per descrivere
sione struggente, sfrenata e manife- guaggio emozionale dell’espressione del volto Bharata Natyam…
stazione della sensualità lenta, ser- con gli occhi, le sopracciglia, la bocca. Geometrico, equilibrato, ritmi-
peggiante. A tinte forti, si narrano il Amore, Umore, Compassione, Collera, co, lirico, intenso.
mondo e la vita del pittore, con il sup- Coraggio, Paura, Rifiuto, Sorpresa, Pace Come definiresti il tuo stile?
porto di luci, proiezioni e colori. d’Animo sono i Nava Rasa, i sentimenti base Vario. Ho studiato con diversi
Fusione di arti, per uno spettacolo contemplati nella tradizione dell’India e che nel insegnanti di Kalakshetra: con
che vuole esplodere come un’esalta- Bharata Natyam vengono magnificamente narra- Rajyahsree Ramesh da cui ho
zione della vita. AL TEATRO ITALIA, VIA ti. Un inno alla bellezza e all’armonia fisica e spi- appreso lo stile «Pandanallur», e
BARI, 18 - ROMA - TEL. 06 44239286 rituale dove mito, rito e arte, espressione (Bha), con Lata Pada, che mi ha insegna-
melodia (Ra) e ritmo (Ta), si fondono armonica- to lo stile «Tanjavur».
mente in uno spettacolo che costitusce una vera e Quando mi occupo di coreogra-
propria «esperienza spirituale» per il pubblico, fia mi piace molto combinare ele-
che si troverà immerso in un’ affascinante dimen- menti di Bharata Natyam e la tec-
sione fuori dal tempo e fuori dal comune. nica contemporanea e questo è
CLASSICA
MENTE
Music In Autunno 2008
UNA CANTATINA
TRA ROSSINI E MARTINEZ
Il Maestro Miguel Martinez scopre una Cantatina di Gioacchino Rossini e ce la consegna come la marea della sua città,
San Sebastiàn, ogni mattina riporta nuovi oggetti, con ardore. È la storia di Amore e Imene: e Amore lo guardo in faccia
mentre questo spagnolo - che ormai è un romano - mi parla del manoscritto dei conti Catanzano. Imene, invece, resta
un’estasiante rottura da quello che era ieri (vivevo anche senza Rossini) e quello che è oggi. Come perdere la verginità.
CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA di ROMINA CIUFFA
(...) Un pianista grande, anche lui come il Ecco, dalla marea, la Cantatina 22 luglio coniugale-soprano, Euterpe-contralto, Apollo-
suo predecessore; in comune - oltre a 1832. L’ha scoperta e la tiene a casa, l’originale tenore, con un’aria per baritono più coro
questo - il fatto di essere vissuti entrambi a caval- con la firma autografa di Gioacchino Rossini maschile (tenore I, tenore II e basso) e accom-
lo di due secoli (Rossini, 1792-1868) e di esser (che è sua lo hanno detto i periti: radiografia, pagnamento di pianoforte. Testo in italiano, e
stati adottati da uno Stato limitrofo al proprio, la raggi ultravioletti, ialografia, pinacografia, cancellature e modifiche ad indicare che si trat-
Francia parigina per il Cigno di Pesaro, l’Italia macrofotografia, esami al radar, esami grafo- ta di un’opera in costruzione.
per questo nostalgico maestro di San Sebastiàn. stilistici-calligrafici, confronto grafologico lettera Martinez l’ha chiamata Cantatina dell’Amor
Poi, la mente corre proprio all’alta marea che per lettera, numero per numero, con Il viaggio a coniugale: è, infatti, un epitalamio che celebra
di notte invade la città basca, all’oceano che Reims e Il Barbiere di Siviglia). Cinquantasette la felicità del giorno delle nozze, probabilmen-
ogni sera bagna e ricopre le spiagge, all’idea - pagine di foglio rettangolare, inclusa la coperti- te quello di un amico del Rossini. Due ipotesi
che Martinez conosce bene - che vi sia un na e l’ultima, bianca. Dodici pentagrammi per sulla destinazione: la prima (più illuminista),
mondo intero nascosto lì sotto, che attende solo foglio, la pagina del titolo sporca e macchiata (e secondo cui l’avrebbe scritta durante le lunghe
la luce del giorno per emergere. macchie anche altrove). Tre voci soliste: Amor vacanze con la famiglia Aguado nel sud-ovest
della Francia, tra Bayonne e Tolosa, lontani da st’operetta sull’amore ci serve. Vogliamo sapere
una Parigi colpita dall’epidemia di colera del che proviene proprio da lui, l’autore della Gazza
1832 - data che corrisponde a quella indicata Ladra e del Barbiere di Siviglia, un ipocondriaco,
nel titolo (peraltro autodenigratorio, «cantati- umorale, collerico, pigro e depresso, come noi.
na» in luogo di «cantata», proprio nello stile del Poi, come noi, un amante delle donne, della
Pesarese). Solo poco tempo prima, nel 1827, buona cucina e del vino, tanto da esser famoso
Rossini aveva già composto una Cantata per il per le sue ricette e per i valzerotti sul burro, sulle
battesimo del figlio del marchese Alessandro acciughe, sui cetriolini e sull’olio di ricino.
Maria Aguado, banchiere amico e amministra- Rossini, mezzo illuminista mezzo romantico -
tore delle sue risorse finanziarie. La seconda per questo forse sempre in crisi, eterna la lotta
ipotesi, più romantica: nel 1832 Madame tra il senso dei suoi testi e l’emotività delle note
Olimpe Pellisier aveva assistito l’artista in - aveva detto: «Datemi una nota della lavanda-
occasione di una malattia neuro-vegetativa che ia e la metterò in musica»; nel suo profilo illu-
lo aveva colpito. Il maestro la sposerà nel 1846. ministico, si auto-plagiava utilizzando proprie
Martinez non esclude potesse essere Olimpia composizioni (i centoni) nelle nuove opere,
colei che «emula i Numi in cielo», madre- mentre il romantico regalava operette alle alun-
amante-amante-sposa che i Numi innamorò. ne, agli amici, alle amanti, e scriveva péchés de
L’intento è silenzioso, ma sopravvive fino ad vigilesse («semplici, senili debolezze»). La
oggi. Di proprietà del conte Vittorio Catanzano, prima opera all’età di 14 anni - un Demetrio e
il manoscritto è messo all’asta dal nipote - in un Polibio rappresentato solo nel 1812 - quando la
momento di bisogno - nel 1979 alla Christie’s passione per Mozart e Haydn lo consumano
di Londra e, invenduto, torna a Roma. Dove si (tanto da meritarsi il soprannome di «tedeschi-
trova il maestro Miguel Martinez. Musicologo, no»), subito il teatro e la lirica e il loro precoce
insegnante di Educazione musicale e Pianoforte abbandono, la depressione, il ritiro nella campa-
in istituti privati, nei Conservatori di Latina, gna parigina di Passy e ancora comporre. La
L’Aquila e Santa Cecilia di Roma, direttore prima rappresentazione fu al Teatro Mosè di
d’orchestra e sensibilissimo compositore, lui Venezia con La cambiale di matrimonio, l’ulti-
che è anche un amante di Rossini sposa la ma il Guglielmo Tell del 1829, a Parigi. Ma non
causa, svolge un’accurata revisione, elaborazio- finisce e continua a scrivere per gli intimi, per
di Flavio Fabbri e Romina Ciuffa intervalli, i contorni melodici, l’armonia e il sosta, a volte in modo esasperante, per giorni e
ritmo di un’esecuzione. Riusciamo quasi istinti- giorni». Il classico «ce l’ho in mente e non se
vamente a interagire con tutto questo e a ne va». Ciò - e il fatto che tale musica possa
costruire mentalmente musica, facendo intera- essere «del tutto fuori luogo o banale, per nulla
gire diverse parti del cervello su diretta azione gradita o addirittura odiosa» - indica un pro-
dell’organo uditivo e non solo. Così come la cesso coercitivo, che la musica sia «penetrata
musica ci può calmare, eccitare o dare conforto, in una parte del cervello e l’abbia sequestrata
allo stesso modo può essere utile, se non inso- costringendola a scaricare in modo autonomo e
stituibile, a livello terapeutico per i casi sopra ripetitivo»: come può accadere nel caso dei tic
citati. Ad esempio, come si fa a «pensare» la o della crisi epilettica.
musica? Neuroni. È in questa accezione che la musica diviene
Oliver Sacks, celebre neurologo e scrittore esterna alla nostra fisicità, uno degli elementi in
già noto al pubblico per il best seller Risvegli grado di disturbare il silenzio naturale del san-
del 1987 (da cui Penny Marshall ne trasse nel gue che scorre (quella soglia di rumore, sempre
1990 il film omonimo con Robert De Niro e presente, che è tollerata a livello percettivo da
Robin Williams), non ne ha dubbi: «... La musi- un corpo funzionale, adattabile, che altrimenti
ca fa così parte dell’umano che il suo utilizzo impazzirebbe e, per questo, elabora un sistema
quotidiano ne banalizza l’importanza. Eppure, difensivo tale da non riuscire ad ascoltare se
per tutti coloro che sono persi nelle oscurità non lo stomaco affamato o il cuore che batte
dell’Alzheimer o di altre forme di demenza, nelle orecchie, nelle vene, nel polso, e solo in
essa può avere un potere superiore a qualsiasi determinate circostanze). Il silenzio è tutto.
altro strumento nel restituirli, seppure soltanto La musica, elemento di disturbo. Penetrante.
per poco, a se stessi e agli altri». Coercitivo. Inconfinabile. La trappola di un
Lo crede perché c’era: un giorno, a New motivetto «orecchiabile», carcere per la mente,
York, davanti a una trentina di persone affette interferenza che a volte può divenire straziante,
dalla sindrome di Tourette, in preda a tic conta- e liberarsene impossibile. «Mi misi a saltare su
giosi che si propagano ad onde. Lì, sopra un e giù - spiegava all’autore il suo amico Nick -.
palco, un batterista. Che comincia a suonare. E Contai fino a cento. Mi spruzzai dell’acqua in
loro a seguirlo con dei tamburi, in perfetta sin- faccia. Cercai di parlare a me stesso ad alta
cronia ritmica. Come? voce, tappandomi le orecchie». È l’earworm,
rapporto che lega l’uomo alla musica Un giorno, l’insigne compositore contempo- verme dell’orecchio utilizzato dalle campagne
IL è classificabile come unico e proba-
bilmente assoluto. Un caso singolare
raneo Michael Torke disse alla sua insegnante:
«Mi piace proprio quel brano azzurro». E
pubblicitarie. Ed è contagioso. «(...) Due giorni
dopo, il narratore incontra un vecchio amico,
tra le specie animali di catarsi psicofi- aggiunse: «Il brano in re maggiore... il re mag- un pastore, e inavvertitamente lo ‘infetta’ con il
sica, che non ha davvero eguali nel mondo dei giore è azzurro». «Non per me», replicò l’inse- motivetto; il pastore, a sua volta, contagia
viventi. Se il corpo viene rapito dal ritmo con la gnante. A cinque anni, Torke - che già compo- senza volerlo tutta la congregazione».
danza, l’incredibile dinamica neurale della neva - dava per scontato che tutti vedessero dei «In chi è affetto da certe condizioni neurolo-
musica genera specifici nessi continui tra fun- colori in associazione alle tonalità musicali. giche (spiega Sacks) i ‘tarli’ o i fenomeni asso-
zioni e disfunzioni del cervello. Quando capì che ciò non era, la considerò come ciati - la ripetizione ecoica, automatica o com-
Nel suo ultimo lavoro, Musicofilia (Adelphi, «una specie di cecità», poiché in lui questa sine- pulsiva di note o parole - possono acquisire
2008), Oliver Sacks esplora il mondo nebuloso stesia con le tonalità musicali è stata sempre ulteriore forza. Rose R., una paziente del grup-
e sconosciuto di patologie estreme e drammati- presente, permettendogli di vedere colori preci- po di parkinsoniani postencefalitici che ho
che, come l’autismo, il Parkinson, la demenza si costantemente associati al suono della musi- descritto in Risvegli, mi raccontò di come nei
precoce, l’Alzheimer e le sindromi corticali, ca - scale, arpeggi, qualsiasi cosa. E il fatto di suoi stati ‘congelati’ fosse spesso stata ‘confi-
raccogliendo preziose testimonianze, spesso avere l’orecchio assoluto - spiega a Sacks - nata’, come diceva lei, in un ‘recinto musicale’:
aldilà del semplice referto medico. rende per lui le tonalità musicali assolutamente sette coppie di note (le quattordici note di
Universi oscuri in cui, attraverso la musica, si distinte: il sol diesis minore ha un ‘aroma’ Povero Rigoletto) che si ripetevano in modo
trovano incredibili risposte e benefici al limite diverso dal sol minore; ogni tonalità e modo irresistibile nella sua mente. Mi disse anche che
dell’inspiegabile. Allucinazioni sonore, amusia, appaiono visivamente distinti e caratteristici esse formavano un ‘quadrilatero musicale’
disarmonia, epilessia musicogena: da quali come lo è il suono, e nessuno sforzo di volontà lungo i cui quattro lati lei era costretta a cam-
inceppi, nella connessione a due vie fra sensi e o immaginazione può modificarli. minare, mentalmente, all’infinito. Questo pote-
cervello, sono causate? Come sempre l’indagi- E cosa succede se, guardando l’azzurro, va andare avanti per ore di seguito, e di fatto fu
ne su ciò che è anomalo getta luce su fenomeni suona un re maggiore che è giallo? Vede verde? proprio così, a intervalli, nell’arco dei quaran-
di segno opposto: l’orecchio assoluto, la memo- No, i colori sinestetici sono del tutto interiori e tatre anni della sua malattia prima che fosse
ria fonografica, l’intelligenza musicale e
soprattutto l’amore per la musica. E Sacks non
non si confondono mai. Per lui, sono rimasti gli
stessi e coerenti per almeno 40 anni.
‘risvegliata’ dalla L-dopa».
Può darsi che esista un continuum tra il pato- L’Inno
ci vede assolutamente nulla di miracoloso: la
musica è qualcosa di innato nell’essere umano
o, se si preferisce, di profondamente radicato
Sacks definisce «strano» che la musica sia, in
vario grado, nella testa di tutti noi, perfino in
assenza di fonti esterne. A volte, la normale
logico e il normale, o non si spiegherebbero
tarli improvvisi all’orecchio, irresistibili a livel-
lo neurologico. Ciò che mette paura è la stessa
alla vita dei
nella specie. Fin dalla più tenera età.
Siamo esseri musicali oltre che linguistici,
immaginazione musicale varca un limite e
diventa «patologica», come quando «un parti-
cosa che ci solleva: la musica costituisce un
mostro meraviglioso che sa far lacrimare per-
Carmina Burana
tutti in grado di percepire le note, i timbri, gli colare frammento di musica si ripete senza ché non va via, nel bene e nel male.
Tornano all’Accademia di Santa
Cecilia i popolarissimi Carmina
ENNIO MORRICONE L’intervista FESTA DEL CINEMA DI INTI ILLIMANI Raccontano dentro a un
a cura di ROBERTA MASTRUZZI Dopo ogni premio, lui torna alla sua ROMA Bob Marley, Fabrizio De poncho le stragi di Pinochet e i cadaveri get-
Trastevere assoluta Andrè, Caetano Veloso da vedere tati in mare. E Daniele Silvestri ruba da loro.
SULLA LORO
CATTIVA STRADA INTI-MI film è il racconto dettagliato delle stragi di
dissidenti compiuta dal governo Pinochet
accompagnato dalle note malinconiche di
erano una volta sei ragazzi cileni Vino del mar: in mare finivano i cadaveri in
M
usica protagonista del Festiva
Internazionale del Film di Roma che,
giunta alla terza edizione, ha cambia-
to nome, presidente e sezioni: ora si
mondo i riflettori puntati sul Brasile, con una
rassegna di dieci film in anteprima.
Tra questi, Coraçao vagabundo, dedicato a
Caetano Veloso. Il film, diretto da Fernando
C’ con un poncho nero dalle frange
bianche che attraversavano le Ande
portando con sé i propri strumenti
musicali: chitarre, percussioni, cha-
modo che scomparissero senza lasciare trac-
cia, desaparecidos per sempre.
La storia viene raccontata attraverso le
parole degli storici membri del gruppo, i fra-
chiama Festival Internazionale e Goffredo Grostein Andrade, segue il cantante brasiliano rangos, maracas e sikus. Erano alla ricerca di telli Jeorge e Marcelo Coulon, Max Berré e
Bettini, storico braccio destro di Walter durante il tour per la presentazione del suo una musica capace di essere moderna e anti- Juan Flores Luza, e dei nuovi arrivi Daniel
Veltroni, è stato sostituito alla Presidenza della primo album interamente realizzato in lingua ca, così da diventare un linguaggio che potes- Cantillana, Manuel Merino, Christian
Fondazione del cinema inglese. Il viaggio parte da San Paolo e arriva se unire i popoli latinoamericani, storicamen- Gonzalez e il percussionista cubano Efren
per Roma da Gian fino in Giappone, passando per il Carnegie Hall te oppressi da dittature e governi militari. Viera, passati da semplici ammiratori a parte
Luigi Rondi, storico e di New York. Un viaggio musicale impreziosi- La realtà superò i sogni ambiziosi dei integrante degli Inti-Illimani. Poi ci sono i
to dalle affettuose testimonianze di amici del- ragazzi e il gruppo da loro formato diventò
l’artista come Pedro Almodóvar, David Byrne e in tutto il mondo voce e simbolo della lotta
Michelangelo Antonioni. per la libertà. I sei musicisti avevano nomi
L’altro cinema ha presentato due documenta- come Horacio, Jeorge, José, ma per il resto
ri in anteprima con protagonisti d’eccezione: del mondo erano gli Inti-Illimani. La loro
Bob Marley e Fabrizio De Andrè. Bob Marley: storia inizia nel 1967 e prosegue fino ai
Exodus 77 è il film che Anthony Wall dedica giorni nostri.
all’artista giamaicano e all’album che segnò Dove cantano le nuvole è il primo film-
una piccola rivoluzione all’interno di un più documentario che ripercorre il loro lungo
grande movimento culturale che proprio nel cammino realizzato da Francesco Cordio e
1977 conobbe la sua massima espressione. Paolo Pagnoncelli. Il tempo non ha scalfito la
Mentre sulla scena musicale britannica irrompe vitalità dei primi anni ma ha aggiunto alla
il punk, Bob Marley è a Londra per registrare loro carica rivoluzionaria una sfumatura più
Exodus: l’album porta la musica reggae e la matura e riflessiva. L’innesto di nuovi musi- racconti di amici come Patricio Manns e Joan
cultura rasta alla ribalta agli occhi del mondo e cisti dalla solida preparazione accademica (i Jara (vedova di Victor Java, il musicista e
Bob Marley è il suo portavoce, rivelandosi tra fondatori del gruppo sono autodidatti) ha regista assassinato nello stadio di Santiago
l’altro un grande comunicatore. Le note di consentito di non rimanere ancorati alla vec- pochi giorni dopo il colpo di stato del ‘73), le
Exodus, che contiene alcuni brani storici come chia immagine del passato ma di aprire impressioni della gente comune e le riprese
Jammin’, Three little birds, One Love e Waiting nuove prospettive, nel pieno rispetto della dal vivo di alcuni concerti in Italia e in Cile.
critico cinemato- in vain, scorrono sulle immagini che rievocano filosofia del gruppo dove non esistono «pri- Infine, la partecipazione di Daniele
grafico, mentre i gli avvenimenti spesso drammatici di un anno medonne» e dove si cerca un’estetica musi- Silvestri, che confessa di aver «rubato» alcu-
nomi delle sezioni che segnò profondamente l’universo culturale. cale per unire tradizione e progresso. ne note per usarle come base ritmica de Il mio
sono stati italia- Effedià - Sulla mia cattiva strada è invece il La storia degli Inti-Illimani non può pre- nemico. Ma nella musica il concetto di pro-
nizzati. In questa documentario con cui la giornalista Teresa scindere dagli avvenimenti che sconvolsero il prietà è piuttosto labile. Il furto si trasforma
e d i z i o n e , Marchesi rende omaggio a Fabrizio De Andrè. Cile negli anni 70. I ricordi personali e il rac- in un omaggio e per finire in un concerto, in
Anteprima e Il cantautore, scomparso dieci anni fa, rivive conto storico si intrecciano: il golpe militare cui il cantautore romano esegue il suo brano
Cinema 2008 pre- attraverso interviste e immagini fino ad ora mai del 1973 e il lungo esilio del gruppo in Italia, accompagnato dalle chitarre degli Inti-
sentano i film in viste, concesse dalla Fondazione che porta il la dittatura di Pinochet e le esecuzioni dei dis- Illimani. Ed è sempre Silvestri a scrivere la
concorso, L’altro suo nome e che ha voluto questo film. Un sidenti allo stadio di Santiago, il referendum prefazione del piccolo booklet che completa
cinema è dedicato omaggio al cantautore che, come disse Nicola che decide il ritorno alla democrazia e il rien- il dvd, con gli scatti fotografici dello stesso
al cinema indipendente e all’incontro con auto- Piovani, «non è stato mai di moda. E infatti la tro in patria degli Inti-Illimani dopo quindici regista, Francesco Cordio, e i testi di Jeorge
ri e registi, e Alice nella città lascia spazio ai moda, effimera per definizione, passa. Le can- anni di assenza. Il momento più intenso del Coulon. (Roberta Mastruzzi)
film per ragazzi. Nella sezione Occhio sul zoni di Fabrizio restano». (Roberta Mastruzzi)
Music In Autunno 2008 SOUND
tracking
YUSUF SHAHIN Anarchico, irruente, sor- MICHAEL NYMAN IL PRIMO GIORNO D’INVERNO
nione, gentile. Il Fellini del mondo arabo che Potenza, istinto, pas- Giovanni Sollima Spasimo come atto d’amo-
ha attaccato persino i fondamentalisti islamici sione e dolore re per le tracce confuse dell’adolescenza
DENTRO toccare la nebbia e le creature che vivono in essa. Il finale è invece accompagnato da un
brano dei Dead Can Dance: la voce di Lisa Gerrard che interpreta una nuova versione di
The Host of Seraphim conduce dolcemente verso un inquietante finale. (Roberta Mastruzzi)
batteria.
NYMAN
«P
otenza, passione, istinto, dolore»:
così vede la musica Michael
SPASIMO
Nyman e così la percepisce il pub-
blico dell’Auditorium Parco della
Musica che accoglie il Maestro del minimali-
smo, in una piovosa serata di metà settembre,
SOLLIMA
Dura è l’adolescenza, e incontrollabile
per un’ora e mezzo di concerto interamente come uno spasimo
dedicata alla sua musica da film. Il composito-
re inglese si presenta con il suo gruppo, la dipinge l’adolescenza col luogo
comune del disadattamento, del
Michael Nyman Band. Sul palco con lui ci sono
un quartetto d’archi, una sezione fiati composta SI corpo che cresce troppo in fretta e con
da tre sax, tromba, trombone e corno francese, l’incapacità della mente a fronteggiar-
basso elettrico e poi lui, il piano. ne le sfide. Il film, opera prima di Mirko Locatelli,
Il viaggio nell’universo-Nyman tocca i suoi Il primo giorno d’inverno, (prodotto da Officina
punti fondamentali: le colonne sonore scritte per Film e in concorso nella sezione Orizzonti,
i film di Peter Greenaway, Water Dances, il brano 65esima Mostra del Cinema di Venezia), racconta
scritto per un cortometraggio in seguito reso cele- appunto l’adolescenza come passaggio critico,
bre da Nanni Moretti ne La stanza del figlio (è il indaga la solitudine in cui vive chi è un escluso
brano che ascolta ripetutamente mentre ricorda come Valerio, incapace non solo di provare a sal-
gli ultimi momenti passati con il figlio), le musi- varsi, ma anche di comunicare il suo dolore.
che di Wonderland e quelle di Gattaca. Un film che nasce anche dalla volontà di resti-
Il dono di Nyman è quello di riuscire a tene- tuire, alla nostra società sempre più smarrita, la
re uniti virtuosismo, ricerca stilistica e comuni- tribale e machista presenza adolescenziale, basata Il ritmo serrato, i personaggi folli, le
cazione con il pubblico. La sensazione è quella sulla prepotenza e sulla sopraffazione, sul fare immagini molto esplicite e violente
di assistere alla proiezione di una lunga sequen- gruppo e sull’esclusione di chi sembra diverso. ricordano Trainspotting e la citazione
za di immagini cinematografiche, una proiezio- Ne cura la colonna sonora, edita dalla Casa del film cult degli anni 90 da parte del
ne tutta interiore. Il segreto della musica da film Musicale Sonzogno di Milano, il compositore e violoncellista siciliano Giovanni Sollima col regista Koen Mortier sembra essere del
è questo: nasce, cresce e muore all’interno di brano De Harmonia, per violoncello solo, primo movimento dell’ampio brano per ensemble, tutto intenzionale.
una pellicola, ma allo stesso tempo si insinua dal titolo decisamente emblematico: Spasimo. Forse il primo progetto internazionale di Il regista belga definisce la propria opera
nell’inconscio e diventa un tutt’uno con le Sollima, nato nel 1995 su commissione del Comune e del Teatro Massimo di Palermo. prima «un esperimento musicale». In
immagini della propria vita. Concetto difficile, che rimanda non solo a un’emozione ma anche a un moto corporeo, det- effetti, il film trae gran parte della carica
Chi l’ascolta non deve far altro che abbando- tato da un malessere fisico profondo, non controllabile e per questo temuto. Un misto di pas- esplosiva da un’energica colonna sonora,
narsi alla musica e seguire il filo dei ricordi. E sione e violenza, di equilibrio precario e caduta, proprio come la musica di Sollima, il suo che dà ampio spazio a gruppi di matrice
alla fine arriva immancabile la melodia di violoncello struggente, sovrapposizione di suoni, anima e corpo: violino, flauto e viola. noise rock come i Lightning Bolt, gli Isis
Lezioni di piano a toccare le corde più intime Linguaggi diversi, mai troppo lontani dalle percussioni, le tastiere e le chitarre, che il com- e i Mogwai. Il risultato è una storia estre-
degli spettatori: il dramma di Ada, la protagoni- positore fa inserire con estrema semplicità. Una struttura post-minimalista, nata da ibrida- ma dal ritmo frenetico, irriverente e poli-
sta del film di Jane Campion, rivive ancora una zioni ossessive ed estremizzate, fino al rock, al jazz, alla musica mediterranea. Spasimo, ticamente molto scorretta.
volta tra le dita del pianista, che guida il pubbli- quindi, come atto d’amore per quell’insieme di amarezza, tracce confuse e occasioni di
co attraverso la struggente linea melodica in sogno che è l’adolescenza, come bellezza di un dialogo tra corpi che crescono e strutture Roberta Mastruzzi
un’immersione nella potenza, nella passione, armoniche inusuali, diverse.
nell’istinto e nel dolore della musica. (RM) Flavio Fabbri
BEY&further
OND Music In Autunno 2008
FORSE QUELLI CHE HANNO PAURA DELLA MUCCASSASSINA? IN UN liani. Il sound check nel tunnel del garage con-
vince l’artista: si farà qui. Si adatta la sceno-
grafia al nuovo set: un tappeto, una lampada,
un tavolino. Sullo sfondo, invece degli alberi,
C
ambia il direttore
artistico del party
numero uno in
fatto di tendenza,
black, r’n’b, house, house-electro. Bisogna
ricordare che Muccassassina ha come location
la discoteca Qube, un club con 3 piani e 4 dan-
cing floors… tanto per chiarire che non si tratte-
GARAGE uno scooter arancione. La luce della lampada
è appena sufficiente a illuminare il performer.
Nordgarden ha accettato di esibirsi per un
concerto acustico di 45 minuti. Dopo i primi
accordi il suono della sua chitarra invade il
Muccassassina. Come dire rà di un juke box impazzito! tunnel dei garage. Il «nuovo Elliot Smith»
cambiano le sonorità dei Hai parlato altrove di voler mescolare circo, ripercorre i suoi successi e propone i nuovi
quattro gironi dancing flo- ghetti di New York e vecchi bordelli francesi: brani dell’ultimo bellissimo cd «The path of
ors più famosi di Roma, puoi spiegare tutti e tre e come entreranno love». Si crea uno strano feeling tra lui e il
quelli della trasgressione, nella tua notte? pubblico. La luce fioca, il silenzio con cui gli
che non temono i confini, Per spiegarlo basta considerare la varietà del ascoltatori aspettano di sentirlo cantare, l’in-
che proiettano la pista in un cast artistico di quest’anno. Cerchiamo di rivo- tensità delle liriche, melodie ampie ed avvol-
luogo diverso, non Roma luzionare il concetto di animazione, all’insegna genti: un rito religioso di cui Nordgarden è
ma New York, Parigi, delle contaminazioni artistiche: sui palchi di ministro. Suona per due ore, racconta aneddo-
Berlino e Barcellona insieme. Posti in cui non vi Muccassassina ci saranno spettacoli di burle- ti, coinvolge il pubblico.
sono limiti perché la musica unisce chiunque sque, lap dance sia femminile che maschile, flip e il giardino che deve ospitare il C’è spazio per una cover del «Suonatore
ama e chiunque si ami.
Marco Longo, classe ’76, è un siciliano di
e acrobazie di breacker e ballerini/atleti profes-
sionisti. Mescolato e shakerato con attenzione.
PIOVE concerto è una palude. Norgarden
è venuto apposta da Oslo a Siena,
Jones» di Fabrizio De Andrè: «… Se la gente
sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la
Taormina, dunque non uno qualunque: pura Per rendere il tutto ancora più caleidoscopico, desideroso anche lui di fare il suo primo vita e ti piace lasciarti ascoltare». Lascia il
magia taorminiana. A Roma è venuto nel 1996 settimana dopo settimana i party saranno dedi- «house concert». Nessun compenso, solo un pubblico con questa confessione intima. Un
per l’Accademia di Musica Jazz e Scienze della cati a vari temi: suggestioni, epoche storiche e rimborso spese per il viaggio. Il cantautore vero fenomeno musicale, un artista maturo e
Comunicazione, mettendo in cantiere una tesi culture di volta in volta differenti prenderanno norvegese, che con le sue ballate raffinate ha convincente. E generoso.
sulla gestione e l’organizzazione di eventi; quin- vita ogni venerdì sera sui palchi di lasciato sfumare in suoni più brit-pop la sua Succede anche questo, che un giorno uno dei
di una borsa di studio tra Copenhagen e Londra Muccassassina, passando dai ritmi dei ghetti indole folk e jazz, arriva un po’ in ritardo. È cantautori più promettenti dell’ultima genera-
e ancora danza, teatro, cinema, video, arte figu- americani ai vampiri vittoriani, dai divi del vec- biondo e sorridente, ma per fronteggiare un zione, acclamato da pubblico e critica, ritorni
rativa e musica sperimentale. chio cinema al rock in versione queer, dal gla- temporale di fine estate non basta. a suonare in un garage. (Nicola Cirillo)
Personalità poliedrica, sensibile alle tendenze mour degli anni 80 al sudore dei ring di boxe.
in tutti gli ambiti che fungono da stimolo e ispi- New York, Berlino, Parigi, Barcellona: quale?
razione per la realizzazione di eventi, concerti,
party che lo vedono nella veste di direttore arti-
stico da circa 11 anni. Oggi Muccassassina è
E perché? E cos’altro?
È una scelta ardua. Artisticamente ammiro e
trovo interessanti tutte queste città. Mi piace l’ef-
DONNE IN-CANTO
«sua». E noi dovremo ballare quello che dice lui, ficienza sul lavoro di N.Y., i sound che sono nati Prima che Peter Gabriel nel 1982 lancias- celebre cantante popolare siciliana da tre
con chi dice lui, e come dice lui. tra i grattacieli (l’house music, tanto per dirne se il suo Womad a Firenze c’era già Musica acclamate folk singer italiane: Fausta Vetere,
uno). Berlino sta vivendo un’esplosione cultura- dei Popoli, un Festival che quest’anno cele- Lucilla Galeazzi e Clara Murtas. Quindi, la
Muccassassina, una definizione tutta tua. le non indifferente in questi ultimi anni, architet- bra la sua 33° edizione con il titolo Donne fadista Ana Moura, l’ex cantante dei
Muccassassina è come una riunione di condo- tura, musica e le cosiddette arti alternative stan- InCanto, dedicato al potere emozionale della Transglobal Underground Natacha Atlas,
minio: una gabbia di matti che si riunisce a no trovando strade interessanti da osservare. voce femminile. Otto concerti ottobrini pres- Susana Baca, esponente di punta della tradi-
Roma ogni venerdì sera da diciotto anni. È un Parigi è bella, le sue atmosfere sono magiche: so l’Auditorium della Flog a Firenze e l’esi- zione musicale afro-peruviana e la kurda
grande melting pot, un mix di gente, energie, è un cocktail insaporito con gusto da sonorità bizione di alcune tra le Aynur con la sua ampia
immagini, età, culture differenti. Una ‘shakera- ricercate. Barcellona? Beh, è una bella città con migliori interpreti femminili estensione vocale. Il 2
ta’ di spettacoli, performance e musica. Mettete il mare. E considerando le radici forti della mia delle musiche dal mondo, novembre, un doppio con-
insieme queste cose e avrete un’idea vaga di sicilianità mi sono sempre sentito un po’ a casa dalla cantaora La Macanita, certo: Saba, italo-etiope che
cos’è Muccassassina. lì. Barcellona è musicalmente piacevole anche se protagonista della tradizione mescola i ritmi della tradi-
Da questo momento è «tua»: che ne farai? ultimamente si sentono maggiormente le situa- gitana di Jerez, a Parissa, la zione africana a percussioni
Proverò a calibrare le spezie di questo bel cal- zioni commerciali e un po’ rumorose. Sarebbe più acclamata cantante di dalle sonorità contempora-
derone, cercando di proporre una ricetta nuova. insomma limitante per me dover scegliere solo musica tradizionale persiana, nee, e Mor Karbasi, israelia-
Quali sono i sound del 2009? una di queste meravigliose città. accompagnata da un ensem- na dalla voce incredibilmen-
L’offerta sonora di quest’anno è molto varie- Chi ha paura della Muccassassina? ble di virtuosi strumentisti. te versatile.
gata e si evolve di settimana in settimana con Io no... e voi? Attenti a quello che rispondete! Buon compleanno Rosa è
curiose contaminazioni, mescolando rock nord- dedicato a Rosa Balistreri, Nicola Cirillo
europeo, electroclash, funk anni 70, hip hop, A CURA DI ROMINA CIUFFA
Music In Autunno 2008
FEED
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ENZO PIETROPAOLI SYS2 QUARTET BIORN Venere Muri GARBO Come il vetro
Nota di Basso Rendersene Element C’è Brooklyn potenti su synth ricer- VERVE Forth Vorticosa inquietudine di a cura di ROMINA CIUFFA
totalmente dipendenti al centro di Roma cati come un esordio Ricomincio da 4 voler morire giovane
VERVE - FORTH
ENZO PIETROPAOLI - NOTA DI BASSO
c’è materiale su cui riflettere. Secondo, un’in-
trospettiva traccia di apertura, la fluida Sit and
J AZZ
& blues
È questo un cd di mero contrabbasso. Dio ce ne scampi e liberi, prima
reazione. E invece no: quest’ultima opera del nostro più grande contrab- Attesa, trasporto,
Wonder (solo questo, 7 visionari minuti).
Terzo, la freschezza e orecchiabilità del singo-
bassista la ascolterai centinaia di volte. Fosse un vinile lo rovineresti e psichedelia, emo- lo Love is Noise, il più criticato qui ma anche
graffieresti anche in cucina per l’uso maniacale che ne faresti. Non essere maniaco, zione. unico episodio di esperimento totalmente
Enzo Pietropaoli lo puoi ascoltare con tutta calma ogni qualvolta di calma avrai biso- Quattro parole per lunatico in un album che non trova ferma col-
gno. Lui, per (non) saper (né) leggere (né) descrivere l’album locazione né nella psichedelia né nel melodico:
scrivere, aggiunge anche parti elettroni- numero quattro il resto del disco è tutto un perdersi nel labirin-
che con maestria, a volte fischietta e dei Verve, e undici to che Ashcroft e soci hanno saputo creare
confonde voce con il suono del suo con- anni di attesa per mescolando sapienti ballate, atmosfere lisergi-
trabbasso. Che definisce ostico. la reunion della band britannica: dall’ultimo che e ritmi trascinanti. Sì, ci sono tutti gli ingre-
Precisamente: «tutta l’umanità che ho album collettivo, Urban Hymns, prima che dienti per un piatto alla Verve.
conosciuto, ma anche la solitudine, in una Richard Ashcroft si inserisse in un anonimo Ancorché criticato. Non un’ostentata originali-
stanza, con lui, il contrabbasso, così osti- percorso da solista pop spalleggiato dagli tà ma un rientro maturo che, oggi, imporrà
co, così familiare». amici Ray Davies, Burt Bacharach, Paul loro di prendere una direzione. Lo dicono loro,
Introduce il suo cd: «A essere sincero, Weller. L’attesa è valsa la pena. Primo, la sit and wonder: siedi, e pensa un attimo.
non sto male da solo, anzi… Ma non sono durata dei brani: tutti al di sopra dei cinque
solo, non si è mai soli di fronte alla musi- minuti e mezzo, in tutto 64. Prolisso forse, ma Cristina D’Eramo
ca. In ogni nota c’è un po’ della mia vita,
le luci, le tenebre, ogni differente sfuma-
tura». Solo, dentro casa sua, perché è là
che lo ha registrato: Recorded in Rome - GARBO - COME IL VETRO
Enzo’s House. E se ti ricorda Dave
Holland, ti stupirai - ora che sai che l’ha Con garbo torna Garbo in un tani dalla retorica imperante di certo cantau-
registrato a casa - di sentire come il suo EDGE
and back disco intenso e doloroso, sotto torato dominante.
suono sia ancora più pulito. l’etichetta Discipline, che affasci- C’è il singolo di lancio Voglio morire giovane,
Non solo Enzo Pietropaoli (la sua CB na al primo ascolto. che poi è un inno disperato alla vita, scritto dal-
Minor Blues ad esempio, «take another È una voce calda e penetrante, è esigenza di l’amico Tao, quasi un esorcismo della morte
cake» lo senti dire): rivisita, tra gli altri, la Mother Nature’s Son di Lennon-McCartney, vivere, tumulto di sentimenti. spirituale, affettiva; c’è Più
l’Autumn Leaves di Joseph Kosma e la Little Wing di Jimi Hendrix, Il Vento di Mogol- Suoni elettronici di bassa avanti, che fa riaffiorare gli
Battisti e Moon River dello stesso Henry Mancini che scrisse La pantera rosa. tensione sì, ma che riporta- echi della new wave; c’è No,
Poi, osa. E pecca: contrabassa addirittura l’Anklange op. 7 n. 3 di Johannes Brahms. no vorticosamente nel cuore che rapisce con un ritmo
Noi affoghiamo nel suo peccato, più maniacali ancora, e prendiamo un’altra fetta di dell’inquietudine metropolita- intenso e basso martellante.
torta dalla cucina mentre lo impatacchiamo sbadati. na, mettendo a nudo la fragi- Tra le 12 tracce trova posto
lità umana. anche una cover dei
ROMINA CIUFFA Il disco più marcatamente Ramones, Baby I love you, in
cantautoriale del musicista una versione leggera e ironi-
milanese fa sentire sottesa ca: quasi uno sguardo dolce
l’urgenza di comunicare e, a sul suo passato, visto col sor-
tal fine, di servirsi di tutti i riso bonario della maturità.
mezzi: musica, voce, liriche.
E per fortuna i testi sono lon- Nicola Cirillo
SYS2 QUARTET - ELEMENT
Qui non si tratta solo di un piani- sa che non afferriamo, dovessimo a questo cd
J AZZ
& blues sta, Emilio Merone, e di un chi- una stringa cosciente per suggellarne la men- GAETANO DONIZETTI - LUCIA DI LAMMERMOOR
tarrista, Luca Nostro, che ci talizzazione.
piacciono, il primo perché ha una sensibilità Ancora una volta Lucia ed tante e malinconico che, intriso di realismo
tastierale che s’infila nello sterno (come il Romina Ciuffa CLASSICA
&opera Edgardo dovranno dare drammatico e di linguaggio al limite del veri-
Thanksgiving di George Winston, ma lui prova del loro amore, attra- smo, deve, senza il reiterato straniamento
aggiunge il background jazz), il secondo per- verso l’eterno dramma di Lammermoor, che della protagonista, esprimere paura e terrore.
ché è un filosofo della musica e, dunque, ne Gaetano Donizetti consegnò alle scene nel Come nella seconda parte della cavatina
conosce il senso più latente (e ce lo spiega). 1835. Un’opera intensa, (Regnava nel silenzio) e come
Ma di due altri in formazione. melodica e struggente, tra nella celebre Scena della paz-
Il batterista Antonio Sanchez, messicano, melodramma romantico e zia.
suona da quando aveva 5 anni e ha collabora- ombre di verismo. La genove- Recitativo arioso per una
to con musicisti del calibro di Pat Metheny (del se Dynamics, casa discografi- scrittura che evoca tutte le
suo trio è batterista) e Chick Corea; mentre ca indipendente, pubblica una componenti del vocalismo
del contrabbassista di Los Angeles Scott nuova incisione live della Lucia d’agilità: gorgheggi in alta tes-
Colley si sono avvalsi la vocalist Carmen di Lammermoor, con l’incon- situra, volate e volatine, trilli,
McRae e fuoriclasse come Jim Hall, Herbie fondibile e seducente voce di note ribattute, picchettati. Al
Hancock, Andrew Hill, Michael Brecker, Joe Mariella Devia, belcantista ita- fianco di Devia non possiamo
Henderson. liana che dà corpo e anima a che trovare l’Edgardo di
I quattro, oggi, registrano insieme nello studio Lucia. Giuseppe Sabbatini, uno dei
Systems Two di Brooklyn, ed esce questo Soprano leggero dal colore più raffinati e sensibili tenori
Element, quattro tracce di Merone e quattro intimo e maturo, Devia è proiettata verso una dei nostri tempi, accompagnato in scena da
di Nostro. Le si ascolta con riflessione e se ne maturità che i suoi detrattori ancora contesta- Vladimir Stoyanov (Enrico Ashton), baritono di
avverte un pensiero latente che impedisce il no, ma che il Teatro Lirico di Cagliari consegna grande eleganza e pulizia vocale, con il seguito
mero mantenimento del sottofondo, perché in modo distinto attraverso una registrazione del cast composto da Carlo Colombara
monta un rischioso coinvolgimento auditivo- senza equivoci e diretta da Gerard Korsten. (Raimondo), Blagoj Nacoski (Arturo), Damiana
mentale: come peccassimo di trascuratezza, Interpretazione al limite della sensualità, Pinti (Alisa) ed Enrico Cossutta (Normanno).
mancasse la concettualizzazione di un qualco- disciolta tra filati e mezze voci impalpabili, in
acuti e colorature cristalline. Un canto palpi- Flavio Fabbri
BIORN - VENERE
RETTORE - STRALUNATA
BEYOND
&further
Quando un disco proviene
dritto dal cuore e non da una
title-track Venere, ma anche Gocce di Umore,
In silenzio). Torna la regina, una reduce. va, audace, indecente, sessuale, ironica e not-
chiacchierata a tavolino lo si Le canzoni scorrono leggere e orecchiabili Stralunata, il suo nuovo tour e turna 25 brani infila, uno dopo l’altro, la notte
percepisce subito. Ascoltando Venere, album accompagnate da testi mai banali dove la la raccolta dei suoi successi, specialmente. Raccolta che è un must.
d’esordio dei Biorn, non voce, piacevole e perfet- eccola, Donatella che non si è mai vergognata di
può certo sfuggire l’incre- tamente calzante con il nulla, che negli anni che furono ha rotto tutti gli Romina Ciuffa
dibile freschezza della mood dell’intero album, schemi e resta, ancora oggi, una che a sentirla
musica di questi cinque riporta a creazioni alla cantare ci si imbarazza. Anche perché non è
ragazzi di Roma: Blaze Chester Bennington dei perfetta e, ciononostante, si prende certi lussi e
(voce, chitarre, synth, Linkin Park e Scooter infila Madonna nel water e poi tira lo sciacquone,
suoni), Eddie (voce, basso, Ward dei Cold sia nel fra- dà a Mina della lavandaia nel duetto con Giorgia,
contrabasso), Manuele seggio che nel timbro. definisce Milva insopportabile e Carmen Consoli
(chitarre, synth, pianofor- Belle le chitarre, che vittima di uno scivolone, Patti Pravo ridicola,
te, fisarmonica), Aure alternano muri potenti di Laura Pausini l’Orietta Berti del 2008.
(batteria, percussioni) e suono a melodie accatti- Il cobra non è un serpente, lo dice il serpente.
Jako (programming, lap- vanti, supportate da una Lei, che se Mina ha la voce di una lavandaia le
top, synth, suoni). sezione ritmica incalzan- passa i panni e glieli strizza, va comunque ascol-
Ed è un mix realizzato a te e precisa. tata perché parla chiaro, parla di maschi e di
dovere, ispirato dal rock Fondamentale e ricerca- amore, fa ballare anche quando parla di suicidio
americano dell’ultima to l’uso dei synth che dà e di lamette. La Rettore è un’amante da porta-
generazione post-grunge ai Biorn una marcia in più re a letto la notte e non salutare la mattina, è
come Nickelback, Creed, Staind (vedi On Air, differenziandoli dalle rock-band tradizionali. una sigaretta da tirare con velocità e sensi di
l’unico brano cantato in inglese del disco, Certamente un esordio eccellente di una band colpa ma poca consapevolezza, un gustoso boc-
oppure Spring e Siamo su una stella) e dal genuina e di qualità. Bravi. cone che solo a pochi è dato capire, quelli che
cantautorato rock italiano di stampo sono un po’ anni 70 con quei suoni da luci psi-
Subsonica, Negramaro, Afterhours (sin dalla Valentina Giosa chedeliche in mezzo al salotto. Per chi è impulsi-