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LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012 ANNO 51 - N. 7
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CONFINDUSTRIA TRA BOMBASSEI E SQUINZI
CHI GUIDERÀ
GLI IMPRENDITORI
di DARIO DI VICO
F
inora il confronto
tra Alberto Bombas-
sei e Giorgio Squin-
zi per la presidenza
della Confindustria è vissu-
to quasi esclusivamente at-
torno all’abolizione dell’ar-
ticolo 18. Fortunatamente,
però, da qui al 22 marzo c’è
tutto il tempo per rimedia-
re, magari a cominciare già
da domani a Bologna quan-
do i due concorrenti incon-
treranno gli industriali emi-
liani. Del resto, se questi di-
battiti fossero aperti e fos-
se previsto un contradditto-
rio all’americana la qualità
delle rispettive proposte
verrebbe fuori con maggior
nettezza e trasparenza.
Ma quali sono i temi sui
quali è interessante appro-
fondire il punto di vista di
Bombassei e Squinzi? Vale
la pena forse cominciare
proprio dall’organizzazio-
ne che andranno a dirige-
re. In un’intervista conces-
sa al Corriere nel gennaio
2011 Emma Marcegaglia in-
dicò un dettagliato piano
di riforma della Confindu-
stria. Molte misure sono ri-
maste sulla carta, magari
solo per il sopravvenire di
scadenze più urgenti, ma il
nuovo presidente dovrà im-
pegnarsi a fondo per ridur-
re il peso della burocrazia
interna. Convegnite, dupli-
cazione di strutture, rimo-
dulazione dei servizi offer-
ti alle imprese sono alcuni
degli snodi da affrontare e
se i contendenti assumes-
sero da subito impegni pre-
cisi se ne gioverebbe l’im-
magine stessa della confe-
derazione.
Più in generale, infatti,
si può dire che le stagioni
migliori della Confindu-
stria, da Angelo Costa in
poi, sono risultate quelle
in cui la sua azione è riusci-
ta a legarsi a un’idea di Pae-
se, alle esigenze di moder-
nizzazione anche di chi
non possiede un’impresa.
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
Basti pensare al processo
di apertura dei mercati o al-
l’adesione al processo di in-
tegrazione europea. Nessu-
no chiede a Viale dell’Astro-
20 2 1 3>
9 771120 498008
nomia di rinunciare alla
funzione primaria di sinda-
cato delle imprese, ma vi-
sto il momento che vivia-
mo non è esagerato chiede-
re a Bombassei e Squinzi di
indicare quale società im-
maginano, quale possa e
debba essere il futuro del-
l’Italia. In fondo, se la Con-
findustria gode di tanta
considerazione è perché
tutti la quotano come par-
te insostituibile della clas-
se dirigente. E da questa re-
sponsabilità non ci si può
dimettere.
Proporsi come classe di-
rigente dell’Italia 2020 vuol
dire proseguire lungo il
percorso di privatizzazione
e liberalizzazione delle
strutture di un Paese invec-
chiato. Per farlo con credi-
bilità occorre però render
conto di come si è operato
nel recente passato. Non ci
si deve sottrarre ai bilanci
e alle autocritiche. Troppe
volte, infatti, un monopo-
lio pubblico si è trasforma-
to in uno privato senza che
l’associazione degli im-
prenditori facesse sentire
la sua voce. Mentre un pez-
zo importante dell’indu-
stria italiana si ristruttura-
va e si metteva in gioco sui
mercati internazionali —
le aziende di Bombassei e
Squinzi, la Brembo e la Ma-
pei ne sono due esempi —
c’era un’altra fetta che am-
biva solo a diventare «im-
prenditore della concessio-
ne» e a dotarsi di una robu-
sta protezione politica. Re-
sta così la sensazione che,
mentre l’economia italiana
si muoveva in una prospet-
tiva privatistica e Partecipa-
zioni statali più Intersind
venivano sciolte, un po’ di
quello spirito — certamen-
te non il migliore — sia tra-
smigrato nel campo degli
industriali privati. Il capita-
lismo di relazione non è so-
lo intreccio «cucciano» di
piccole partecipazioni fi-
nanziarie, è anche un’antro-
pologia, un modo di viver-
si come imprenditori a bas-
sa intensità.
CONTINUA A PAGINA 32
In Italia EURO 1,20
italia: 515249535254
Roma, Piazza Venezia 5
Del lunedì www.corriere.it Tel. 06 688281
Campionato / La sorpresa Oggi Risparmio
su Depositi o certificati?
Il Novara affonda l’Inter Come guadagnare
Mondonico espugna San Siro
di Marvelli, Puliafito e Sabella
F. Monti, Ravelli e Sconcerti alle pagine 42 e 43 CorrierEconomia nell’inserto
Passa nella notte il piano chiesto dalla Ue. Rapporto di Bruxelles: Italia poco competitiva Chiesa e società
Sì ai tagli, Atene in fiamme UNA FEDE
INDEBOLITA
NEI PALAZZI
Parlamento sotto assedio, scontri, assalto alle banche DEGLI INTRIGHI
di VITTORIO MESSORI
Giannelli
D i questi tempi,
seguire certe non
edificanti cronache
vaticane può essere
gustoso o rattristante, a
seconda degli umori
anticlericali o clericali.
ANSA / EPA / SIMELA PANTZARTZI
In realtà, non dovrebbe
scomporsi più di tanto
il cattolico che non
solo conosca la storia
della sua Chiesa ma che
non sia dimentico degli
avvertimenti del
Vangelo. Questa
Chiesa, cioè, è un
di DANILO TAINO campo dove buon
Lettera aperta a Mario Monti grano e velenosa
V iolenza e disperazione ad Atene: bom-
be carta, sassi, molotov, edifici in
fiamme, assalto alle banche, decine di feri-
Roma e Berlino
zizzania cresceranno
sempre insieme; è una
rete gettata a mare e
ti negli scontri. Nella notte il Parlamento
ha approvato il piano di tagli per evitare la
insieme per l’Europa nella quale
convivranno sempre
bancarotta. La Ue: Italia poco competitiva. AMATO, CANGELOSI, DASTOLI pesci buoni e cattivi.
DA PAGINA 2 A PAGINA 6 e QUADRIO CURZIO CONTINUA A PAGINA 27
A. Ferrari, Fubini, Nese, Offeddu, Sarcina A PAGINA 32 A PAGINA 26 Vecchi
1963-2012 Battuto il sindaco. Crollo dell’affluenza
Il talento,
la bellezza Genova, schiaffo al Pd
e il dolore: Alle primarie vince
addio
a Whitney il candidato di Vendola
di MARIA LAURA di MARCO IMARISIO
RODOTÀ Una città, un Paese
B ellissima-bravissi-
ma-famosissima,
C’ è il rischio che le pri-
marie del centrosini-
stra a Genova si risolva-
questo era Whitney no in una disfatta di pro-
Houston, la cantante porzioni imbarazzanti Genova
trovata morta in una per il Pd, così grande da
vasca da bagno del far sentire la sua onda an-
Beverly Hills Hotel. che a Roma. Il professor
Marco Doria, indipenden-
Si vive meglio
Aveva 48 anni.
Con il suo talento te benedetto dal prete di
strada don Andrea Gallo
ma conta meno
riuscì a battere
LAPRESSE / STARSTOCK / PHOTOSHOT
record di vendite. e da Nichi Vendola, sarà di ALDO CAZZULLO
il prossimo candidato sin-
Nel ’92 si sposò
con il cantante Bobby
Brown e cominciò
daco del centrosinistra
nel capoluogo ligure. Bru-
G enova è risorta. Si è
ripresa il mare, ha
restaurato i palazzi. Non si è
ciante sconfitta per il sin-
a fare uso di cocaina. mai vissuto così bene, non è
daco uscente Marta Vin-
A PAGINA 23 mai stata così bella. Peccato
cenzi e per la senatrice
ALLE PAGINE 22 E 23 non conti quasi più nulla.
Farkas, Luzzatto Fegiz, Porro del Pd Roberta Pinotti.
CONTINUA ALLE PAGINE 14 E 15
ALLE PAGINE 12 E 13 Dellacasa
Abruzzo, decine di frazioni isolate. Anziana trovata morta nel suo orto ad Ascoli
In elicottero sulle case sepolte dalla neve
di VIRGINIA PICCOLILLO
Il racconto
GRAPPA E TORCIA
A lla neve e al gelo ora si aggiun-
ge il rischio di slavine. Dall’eli-
cottero del Corpo forestale si vedo- Quel pasticcio
no i punti critici in cui la neve si è
IL MIO KIT accumulata troppo e ora rischia di
scivolare. Gli interventi si susse-
dei doppi
PER SOPRAVVIVERE guono: sono ancora decine i paesi
isolati. Intorno all’Abruzzo la neve
contributi
SUI NOSTRI TRENI alta più di due metri copre ampie
zone delle Marche, con situazioni per le pensioni
critiche nella provincia di Pesaro e
di SUSANNA TAMARO Urbino. Nell’Ascolano un’anziana è di MILENA GABANELLI
A PAGINA 21 stata trovata morta nel suo orto. A PAGINA 11
A PAGINA 20
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2
#
Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Grecia La crisi ❜❜ Il futuro della Grecia nell’eurozona ora è solo

nelle mani dei greci Philipp Rösler, vicecancelliere tedesco

Le tappe
Dal buco di bilancio
all’unità nazionale

1
A fine 2009 il governo
Papandreou rende noto
un enorme deficit di
bilancio: si apre la crisi
che renderà necessari
i piani di salvataggio.
Oggi Papademos guida
un governo di unità

Le riforme
chieste dalla troika

2
Venerdì notte l’esecutivo
Scontri Agenti tra le fiamme in piazza Syntagma; sotto, un edificio dato a fuoco
ha approvato il nuovo
(Reuters, Afp). A destra un uomo tra i lacrimogeni impugna una pistola lanciarazzi
pacchetto di austerità
richiesto dalla troika
(Unione Europea-Banca
centrale europea-Fondo
monetario) per
sbloccare gli aiuti

Il verdetto
dei deputati

3
Il piano è arrivato ieri
all’esame dei deputati.
Tra molotov, bombe
carta e lacrimogeni
migliaia di manifestanti
hanno assediato
la sede del Parlamento
di Atene

Il Parlamento assediato vota i tagli

Il sì nella notte mentre nell’Aula arrivano le urla e il fumo dei lacrimogeni
Risparmi per 3,3 miliardi dovranno garantire lo sblocco di 130 miliardi di aiuti
DAL NOSTRO INVIATO
ATENE — Scegliere tra la pi-
stola alla tempia puntata dai
partner internazionali e le mani-
festazioni popolari di un Paese
al limite di rottura. Il Parlamen-
to greco era chiamato a questa
decisione, ieri: in piena notte ha
accettato le richieste europee e
ha votato a favore del nuovo
pacchetto di austerità: 199 depu-
tati a favore, 74 contro. Sulla
piazza di fronte, l’ormai famosa
Syntagma, intanto continuava-
no a passare i cortei, si accende-
vano fuochi, si prolungava la ve-
glia.
Il governo di Atene — primo
ministro tecnico, Lucas Papade-
mos, ma ministri politici — ha
dunque fatto approvare il cosid-
detto Memorandum, un nuovo
piano di tagli e sacrifici voluto
da Unione europea, Banca cen-
trale europea e Fondo moneta-
rio internazionale — la troika —
come condizione per erogare al-
la Grecia il secondo pacchetto di
aiuti: 130, probabilmente 145,
miliardi che servono con urgen-
za, innanzitutto per rimborsare
14,5 miliardi di titoli pubblici in
scadenza il 20 marzo e evitare
una bancarotta incontrollata.
Una giornata drammatica si è co-
sì conclusa con Atene che cerca
Parlamento disperatamente di rimanere ag- escludeva l’uscita di Atene dal- menti, ai piccoli business che
Il premier ganciata all’Eurozona. l’euro (garantendole di restare chiudono, molti deputati non
greco Lucas La pressione sui parlamenta- nella Ue). Con ciò, Schäuble con- se la sentivano di votare altri sa-
Papademos ri, già elevatissima nei giorni fermava le indiscrezioni della crifici. Il pacchetto di austerità
(a destra) con scorsi, ieri era diventata tremen- stampa tedesca che lo indicano prevede risparmi per 3,3 miliar-
il ministro da. Durante la discussione, nel- come in contrasto con Angela di: tagli alle pensioni, licenzia-
delle Finanze l’aula del Parlamento entravano Merkel, meno dura, sull’utilità mento di 15 mila dipendenti
Evangelos i rumori e i fumi della manife- di tenere la Grecia nell’Eurozo- pubblici entro l’anno (150 mila
Venizelos stazione di piazza. Ma poche na, ma soprattutto ricordava entro il 2015), riduzione della
poco prima ore prima, al mattino, i deputa- nel modo più netto ai politici di spesa per farmaci di 1,1 miliar-
del voto sulle ti, titubanti, avevano letto un’in- Atene che il punto di rottura è di, abbassamento del salario mi-
misure di tervista del ministro delle Finan- vicino. nimo del 22% a 560-600 euro.
austerity. «La ze tedesco Wolfgang Schäuble Nei giorni scorsi, il governo Sei membri dell’esecutivo si era-
scelta non è fatta apposta per mettere pres- di Papademos — un ex banchie- no dimessi e molti deputati ave-
tra fare i sione su di loro. Diceva che «le re centrale — aveva già vacilla- vano annunciato l’intenzione di
sacrifici e non promesse della Grecia non ci ba- to a causa dei dubbi avanzati da non votare per il Memoran-
farli, ma tra i stano più, devono prima realiz- molti membri dei tre partiti che dum.
sacrifici e zare parte del programma con- lo sostenevano. Di fronte alla Alla fine, i voti dei socialisti
qualcosa di cordato» e non realizzato. La crisi delle famiglie greche, alla del Pasok e della destra di Nuo-
inimmaginabi- Grecia — aggiungeva — «non disoccupazione che ha superato va Democrazia sono bastati, no-
le», ha detto può diventare un pozzo senza il 20% (48% quella giovanile), al- nostante un gruppo di dissiden-
Venizelos fondo» e, soprattutto, evocava le tasse aumentate, alle pensio- ti che hanno votato contro o si
(Reuters) la minaccia delle minacce: non ni e ai salari tagliati, ai licenzia- sono astenuti (e che sono stati

130 Lo scrittore Vassili Vassilikos, autore di «Z-L’orgia del potere»

Miliardi di euro:
il prestito previsto
dal nuovo piano
«Situazione gravissima
di salvataggio
ma niente nostalgie militari
35 Confidiamo nel premier»
Miliardi: i prestiti di ANTONIO FERRARI so, girato da Costa Gavras e inter-
per Atene da parte pretato da Irene Papas, Yves Mon-
del Fondo temporaneo ATENE — Nella Grecia degli An- tand, Jean-Louis Trintignant e Rena-
salva Stati Efsf ni 60, le turbolenze politiche, le vio- to Salvatori.
lenze di piazza, l’impossibilità di Chiedo a Vassilikos se, mezzo se-
avere una maggioranza di governo, colo dopo, il dramma della Grecia
l’assassinio del deputato di Salonic- di oggi possa riproporre quel tragi-

22 co Grigoris Lambrakis da parte di

servizi segreti deviati portarono poi
al colpo di Stato militare del 1967,
che umiliò il Paese con una dittatu-
Per cento: i tagli ra durata sette anni.
al salario minimo In quel periodo si colloca il cele-
previsti con altre misure bre libro di Vassili Vassilikos
dal pacchetto di austerità «Z-l’orgia del potere», poi diventa-
to un film di straordinario succes-
co clima. La risposta è abbastanza
decisa: «No, direi di no, perché allo-
ra c’era la domanda di un uomo for-
te, capace di risolvere i problemi ❜❜
che la classe politica non riusciva La domanda di un uomo
ad affrontare. Dal partito centrista
di Jorgos Papandreou, padre di An- forte creò le condizioni
dreas e nonno del nostro ex primo del golpe del 1967
ministro George, si era staccata una

Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
❜❜
espulsi dai due partiti). L’ipote-
si di un rifiuto del pacchetto —
che Papademos aveva definito
«catastrofica, la storia ci giudi-
cherà» perché avrebbe rischiato
di spingere la Grecia verso un
default incontrollato — non si è
dunque materializzata. Ora, la
troika chiede ai partiti greci di
mettere per iscritto l’impegno a
rispettare le decisioni di ieri an-
che dopo le prossime elezioni,
forse già in aprile. Atene dovrà
presentare il tutto a Bruxelles,
ai ministri delle Finanze, marte-
dì e mercoledì: questi ultimi do-
vrebbero dare il via libera agli
aiuti e alla ristrutturazione del
debito pubblico (un abbattimen-
to di 100 miliardi) concordato
con gli investitori privati. Poi-
ché la fiducia verso la Grecia è
sempre più bassa, è però possi-
bile che la troika chieda altro,
ad esempio di mettere una par-
te dei 130 miliardi di aiuti in un
fondo gestito dalla Bce che
avrebbe come compito prima di
rimborsare i creditori, cioè i
possessori di titoli pubblici, e
solo poi di dare denaro ad Ate-
ne per gli affari interni. Una nuo-
va umiliazione, vista dall’alto
del Partenone.
D. Ta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
costola, quella di Costantino Mitso-
takis. La situazione era tesissima. A
poco a poco quell’incertezza creò le
sciagurate condizioni del golpe. No,
oggi la situazione è gravissima ma
non ci sono nostalgie di tipo milita-
re per l’uomo forte con le stellette.
Almeno, io credo».
Forse non un militare, magari
un crescente potere del mondo fi-
nanziario, che potrebbe commis-
sariare la Grecia.
«Vede, oggi abbiamo un dono di
Dio, e questo dono si chiama Lucas
Papademos. Un dono straordinario
per due ragioni: primo perché, co-
me ex vicepresidente della Banca
centrale europea, è l’unico che cono-
sce non soltanto i personaggi ma an-
che i meccanismi tecnici che posso-
no aiutare la Grecia a uscire da que-
sto tunnel mefitico; secondo, per-
ché Papademos, nel momento in
cui è stato chiamato, era libero da
gravosi impegni internazionali.
Quindi la Grecia, nel pieno della
tempesta, può dirsi fortunata. Tutta-
via, sarebbe necessario un ulteriore
salto...».
Vuol dire maggiori poteri al pre-
Un default ci porterebbe nell’ignoto, avrebbe conseguenze
inimmaginabili Filippos Sachinidis, viceministro delle Finanze greco
La giornata Ore di scontri urbani: da una parte studenti, «anarchici», casalinghe, impiegati e dall’altra poliziotti rigidi e nervosi
Molotov e bombe carta in piazza Syntagma
Palazzi in fiamme, prese di mira le banche
Decine di feriti nella più grande manifestazione dall’inizio della crisi
DAL NOSTRO INVIATO
ATENE — Niente racconta la ma-
ledizione a cui va incontro l’Europa
come gli scontri di Piazza Syntag-
ma, ieri, nel cuore della capitale gre-
ca. Violenza e disperazione. Bombe
carta, bottiglie, sassi, petardi, molo-
tov. E lacrimogeni e petardi storden-
ti. Edifici dati alle fiamme, almeno
una decina. Presi di mira banche,
negozi, cinema. Sessanta feriti,
scontri che sono continuati nella
notte. Ma, soprattutto, due mondi
che si scontrano: il Palazzo e la piaz-
za. Nel Parlamento, in alto su bastio-
ni ornati dalle targhe dedicate agli
EPA / ALKIS KONSTANTINIDIS
eroi del passato, i deputati, simboli
e scheletro della democrazia, che di-
scutono il piano di austerità impo-
sto, come una pistola puntata alla
tempia, dai «salvatori» europei. As-
sediato, protetto da migliaia di poli-
ziotti imbottiti di gommapiuma,
con gli scudi, i lancia-lacrimogeni,
le maschere antigas. Intorno, deci-
ne di migliaia di manifestanti di
ogni età e di ogni classe, la carne
della democrazia, che chiedono, su-
gli striscioni, di «non gettare al ven-
to quello che abbiamo costruito».
Una giornata di dramma e battaglia
per stabilire chi ha il diritto di deci-
dere il destino, comunque gramo,
della Grecia.
Nel pomeriggio torna il sole su
Atene, dopo il diluvio. Arrivano i
primi manifestanti. E i carretti degli
hot dog, le signore greche determi-
nate a farsi sentire ma a mani nude.
Sotto gli aranci al centro della piaz-
za, un gruppo di ragazzi monta una
tenda con la croce rossa: primi soc-
corsi, non si sa mai. Si aprono gli
striscioni. «Danke Frau Merkel,
Merci Monsieur Sarkozy: popoli eu-
ropei svegliatevi, i prossimi della li-
sta siete voi». Bandiere greche, ma
anche falci e martello. Militanti,
gente comune, intellettuali: anche
Mikis Theodorakis, 86 anni, musici-
sta nel mito, a protestare.
Davanti agli occhi della polizia
schierata davanti al Parlamento,
scudi poggiati a terra e aria ancora
distesa, passa un gruppo organizza-
to: dodici file a passo di marcia, cap-
pucci neri e grigi, manici di piccone
con uno straccetto rosso a fare da
bandiera: sembrano i Katanga —
un po’ più trasandati — della Mila-
In piazza
Manifestazioni
ad Atene; al
centro, una
banca presa di
mira dai
dimostranti.
A sinistra lo
scrittore greco
Vassili Vassilikos,
77 anni, autore
di «Z-l’orgia
del potere»
mier?
«Voglio dire che Papademos, co-
me in Italia il presidente del Consi-
glio Mario Monti, dovrebbe avere la
possibilità di scegliersi i ministri. Fi-
nora, di sua scelta, tra ministri, vice-
ministri e sottosegretari, ne ha sol-
tanto quattro, e sono decisamente i
migliori. Vista l’invadenza dei parti-
ti, così non si può andare avanti.
Vorrei che il premier avesse la possi-
bilità di rafforzare la squadra e che
il governo restasse in carica mini-
mo per altri otto mesi, se non di
più».
E lei crede che i litigiosi politici
italia: 515249535254
no anni Settanta. Parecchi hanno
maschere antigas, altri mascherine
bianche «giapponesi». La folla cre-
sce, arriva da tutte le strade che por-
tano a Syntagma: chiamata dai sin-
dacati maggiori, pubblici e privati,
per manifestare contro le nuove mi-
sure di austerità in discussione den-
tro al Palazzo, contro il «Memoran-
dum», come si dice qui, cioè i licen-
ziamenti, il taglio a salari e pensio-
ni, la riduzione dell’assistenza medi-
ca chiesti dalla Ue. Alle 17, la piazza
è gonfia, piena, e la gente arriva an-
cora. È chiaro: questa sarà la mag-
giore manifestazione di protesta
dall’inizio della crisi greca, «la più
grande in assoluto che io abbia mai
visto», dice una signora: decine e
decine di migliaia di persone.
Un quarto d’ora dopo le cinque
del pomeriggio, verso un angolo
del Parlamento, si vedono pezzi di
marciapiede volare verso la polizia,
greci siano disposti a rinunciare
alle elezioni? Il Pasok socialista di
Papandreou, dicono i sondaggi, è
in caduta libera. Si parla addirittu-
ra di meno del 10 per cento dei
consensi. Nuova democrazia, cioè
il primo responsabile della crisi, è
in forte crescita e il suo leader so-
gna un successo. Che però, assicu-
rano i sondaggi, non sarebbe suffi-
ciente a garantire una maggioran-
za in Parlamento. E poi c’è la sini-
stra estrema e radicale, che tutti
prevedono in irresistibile salita.
«No, i politici greci non rinunce-
ranno alle elezioni. Lo so bene. E
❜❜ Ancora una volta la città di Atene viene utilizzata per
provare a destabilizzare il Paese
sassi, legni. Sono i collettivi «anar-
chici» (si fa per dire), vestiti di ne-
ro, arrivati con l’obiettivo — un’illu-
sione — di impedire il dibattito dei
deputati. Due minuti e la polizia spa-
ra lacrimogeni. Prima un paio, poi
parecchi. La gente non respira e de-
ve lasciare la piazza, di corsa, dalle
strade da cui arrivano cortei in dire-
zione opposta. Inizia la guerriglia.
«Una giornata storica», dice un ra-
gazzo di 23 anni che vorrebbe torna-
re alla dracma, che cioè la Grecia ab-
bandonasse l’euro: «Almeno decide-
remo noi del nostro futuro, non vo-
Fronti opposti
Cariche dei manifestanti
organizzati e controcariche
delle forze dell’ordine, i cui
cordoni spesso cedono
questo mi preoccupa. Al punto che
vorrei che Papademos avesse uno
schieramento, un gruppo, un parti-
to, non so quale, e si presentasse co-
me leader alle elezioni. Questa sa-
rebbe la soluzione per sperare di sal-
varci».
Ma lei è pronto a sostenere Pa-
pademos?
«Come lei sa sono uno scrittore,
un intellettuale, ho fatto fino a poco
tempo fa l’ambasciatore presso l’U-
nesco a Parigi. Prima lei chiedeva
dei partiti della sinistra estrema e ra-
dicale, che sono in forte crescita. I
comunisti del KKE, intrisi di passa-
Codice cliente:
Primo Piano 3
#
Giorgos Kaminis, sindaco di Atene
glio arrivare a cinquant’anni in que-
sta crisi». Bottiglie molotov, pezzi Il compositore
di marmo e bombe carta da una par-
te, lacrimogeni dall’altra. Ore di
scontri, in piazza e nelle vie laterali Theodorakis
bloccate dai poliziotti. Cariche dei
manifestanti organizzati e contro ca- colpito
riche delle forze dell’ordine, i cui
cordoni spesso cedono. Qualche dai gas
volta lo scontro è fisico ma, per lo
più, la polizia fa solo muro. Verso
sera, qualche centinaio di militanti
organizzati conquista alcune vie, dà
fuoco a negozi, caffetterie, a un cen-
tro commerciale: qualcuno viene ar-
restato. Davanti al Parlamento la
manifestazione rimane pacifica.
Una ragazza, avvocato, parla con
i poliziotti, giovani come lei ma rigi-
di, in silenzio, diventati tesi. «Quel-
ATENE — Anche il
celebre compositore
lo che non sopporto — dice — è greco Mikis Theodorakis
che io so perché siamo a questo (nella foto), 86 anni,
punto, ma loro, questi della polizia, autore, tra l’altro, delle
non sanno niente, sono qui e ba-
musiche di Zorba il greco,
sta». Forse non è proprio così, an-
ieri pomeriggio si è unito
che quei giovanotti dietro lo scudo
e con i caschi bianchi vivono la crisi alle migliaia di
manifestanti a piazza
drammatica della Grecia, probabil-
mente il loro padre o la loro sorella Syntagma ad Atene. Poco
prima che iniziasse a
hanno perso il lavoro. Ma non san-
no da dove si ricomincia, chi ha ra- parlare alla folla è stato
interrotto dai gas
gione, come ci si salva. E il fatto è
lacrimogeni sparati dalla
che non lo sa nessuno. Non loro.
Non la ragazza avvocato. Non quei polizia. Una portavoce del
deputati dentro al palazzo a discute- musicista ha denunciato
re del «Memorandum» scritto tra che gli agenti hanno
Bruxelles, Francoforte, Berlino e sparato i candelotti
Washington. E, probabilmente, direttamente verso la
nemmeno i leader della Ue, della gente che si era riunita
Banca centrale europea, del Fondo intorno a Theodorakis. Il
monetario internazionale sono pro- compositore, che è anche
prio sicuri che la Grecia si salvi in un noto attivista politico,
questo modo. È un pasticcio genera- si è schierato sin dalla
le che diventa una maledizione: chi prima ora contro le
deve decidere? I politici legittima- misure di austerity per
mente eletti, ma ormai sotto la tute- salvare il Paese dalla
la se non l’imposizione straniera, o bancarotta.
il popolo in piazza? Dov’è il cuore
della democrazia? Nel caffè della
Starbucks e nella filiale della Euro-
bank che ieri sera bruciavano? Nel-
Su «Der Spiegel»
l’odore di lacrimogeni che a un cer-
to punto è entrato nell’aula del Par-
lamento mentre i deputati discute-
vano? Nella moneta unica, in crisi, Duro attacco
che chiede una disciplina generale
anche se mai votata? Questo si è di Soros
chiesta ieri la Grecia. E l’ha chiesto
a tutta l’Europa. alla Merkel
Danilo Taino
Twitter @danilotaino
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ta nostalgia sovietica, usano un lin-
guaggio che è fuori dal tempo: con-
tro il capitalismo e contro l’Unione BERLINO — Duro attacco
Europea. Loro sono per il no drasti- di George Soros, il
co ai sacrifici. Syriza, un tempo rap- miliardario americano di
presentato da Synaspismos, è una origine ungherese, alla
coalizione più possibilista: contro cancelliera tedesca Angela
le misure di sicuro, ma con distin- Merkel: «Sta portando
guo politici. E poi c’è il nuovo grup- l’Europa nella direzione
po, "Dim.ar", che vuol dire "Sinistra sbagliata», afferma in
democratica", guidato da Fotis Ku- un’intervista sul sito di
velis, uscito da Syriza. Fino a poco Der Spiegel, temendo che
tempo fa era accreditato del 2 per si facciano gli stessi errori
cento dei consensi, oggi lo danno commessi durante la
intorno al 18, perché raccogliereb- grande depressione del
be molti transfughi delusi del Pa- 1929. Soros suggerisce di
sok. Kuvelis ha una posizione one- «raddrizzare la situazione
sta e responsabile». nei Paesi europei in crisi
E allora perché non accetta i sa- iniettando fondi piuttosto
crifici che, come ha detto Papade- che forzare i governi a fare
mos, sono indispensabili per sal- economie» mentre teme
vare il Paese? che, in caso di default
«Perché se lo facesse tornerebbe greco, si assista a una
al 2 per cento. Io ho simpatia per "Si- escalation che «potrebbe
nistra democratica", capisco la ne- portare a un rush verso gli
cessità di preservare la dote politica sportelli bancari in Italia e
che è riuscita a raggiungere, però in Spagna, e a quel punto
continuo a dire: teniamoci Papade- l’Europa salterebbe per
mos il più a lungo possibile». aria».
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4 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
» Approfondimenti
LA LUNGA DERIVA DELL’ECONOMIA GRECA
DAL BOOM AL CROLLO DEL PIL DEL 12%
Il piano da 130 miliardi dovrebbe tamponare, ma i disoccupati sono al 20%
Cinque manovre in neanche due an-
ni: circa 40 miliardi di euro tra tagli Schäuble
furibondi alla spesa pubblica e nuove
imposte. Nell’altra colonna più o me-
no 250-265 miliardi di aiuti, promessi
da Unione europea e Fondo moneta-
rio internazionale. Ma la Grecia conti-
nua a rotolare fuori controllo su una
scarpata dolorosa, tra scontri di piaz-
za e drastico impoverimento sociale.
❜❜
Giù verso il bivio drammatico del 20
marzo, quando o il governo rifinanzia
titoli di Stato in scadenza per 14,4 mi-
Per il ministro
liardi di euro o il progetto di una Gre-
cia moderna ed europea cade nel vuo- delle Finanze
to del «default». tedesco,
la Grecia verrà
Comanda il debito comunque
L’agenzia di rating Fitch dà per cer-
to il fallimento, più o meno pilotato, salvata
della Grecia. La massa dell’indebita- in un modo
mento ha cancellato ogni logica nella o nell’altro,
dinamica dei conti pubblici e ora sta
ma deve
sommergendo l’economia reale, cioè
il lavoro, i risparmi, le retribuzioni dei diventare
cinque milioni di greci attivi (la popo- competitiva
lazione totale è di 11 milioni di abitan-
ti). Nel 2010 l’allora primo ministro, il
socialista George Papandreou, dichia- Dallara
rò che il dissesto del bilancio. Investi-
tori di lungo periodo e rapaci specula-
tori sul breve cominciarono subito a
studiare la stratificazione del debito
pubblico, che aveva raggiunto un li-
vello grottesco: 144% sul prodotto in-
terno lordo. Nel maggio 2010 l’Unio-
ne europea assegnò ad Atene un pri-
❜❜
mo «kit» di pronto soccorso: 110 mi-
liardi da spalmare su tre anni. E non a
caso fu chiesto a Papendreou non so- Secondo il
lo di tagliare la spesa (è la prima ma-
novra da 6,5 miliardi di euro), ma di direttore
dell’Istituto
abbattere l’esposizione accumulata
con un ambizioso piano di privatizza- di Finanza
zioni. Il leader greco si impegnò per internaziona-
50 miliardi di incassi entro il 2015 (ter-
mine poi spostato al 2017). L’anno le (Iif)
scorso ci furono grandi manifestazio- i politici
ni di piazza contro «le svendite di Sta-
greci devono
to». Inutili, perché di fatto nessun capire bene
compratore si è fatto avanti. Il «siste-
ciò che
ma Grecia», anche se in saldo, non at-
tira i capitali stranieri. Al momento le è in gioco
privatizzazioni sono ancora in rodag-
gio (solo 1,5 miliardi di entrate) e co-
munque non sembrano essere la leva
giusta per risalire.
In parallelo il nuovo governo «se-
mi-tecnico», guidato dall’ex vice pre-
sidente della Bce, Lucas Papedomos,
ha negoziato una sorta di concordato
fallimentare con le banche straniere
creditrici (tedesche e francesi soprat-
tutto). E ora si dice pronto a raggiun-
gere l’accordo entro il 17 febbraio, ot-
Spese militari Il bilancio della Difesa ellenico a livelli record
Fregate, sottomarini e caccia
Quelle pressioni di Merkel e Sarkò
per ottenere commesse militari
I greci sono alla fame, ma hanno gli arsenali bel-
lici pieni. E continuano a comprare armi. Quest’an-
no bruceranno il tre per cento del Pil (prodotto in-
terno lordo) in spese militari. Solo gli Stati Uniti,
in proporzione, si possono permettere tanto. Ma
cosa spinge Atene a sperperare montagne di sol-
di? La paura dei turchi? No, è l’ingordigia della Me-
rkel e di Sarkozy. I due leader europei mettono da
mesi il governo greco con le spalle al muro: se vo-
lete gli aiuti, se volete rimanere nell’euro, dovete
comprare i nostri carri armati e le nostre belle na-
vi da guerra.
Le pressioni di Berlino sul governo di Atene per
vendere armi sono state denunciate nei giorni
scorsi da una stampa tedesca allibita per il cini-
smo della Merkel, che impone tagli e sacrifici ai
cittadini ellenici e poi pretende di favorire l’indu-
stria bellica della Germania.
Fino al 2009 i rapporti fra Atene e Berlino anda-
italia: 515249535254
Le cinque manovre di seguito e i maxi tagli
tenendo la cancellazione del 70% del
valore sui titoli da rimborsare. Sareb-
be l’unico risultato positivo e di effet-
to immediato per le casse greche: lo
stock del debito sarebbe ridotto di
100 miliardi di euro. Anche se ne re-
sterebbe sempre una pila altissima: a
termine 250 miliardi, pari al 120% del
prodotto interno lordo (oggi è 160%).
Misure disperate
L’altro punto di crisi, naturalmente,
è il deficit che si è attestato tra il 9,5 e
il 10% rispetto al pil negli ultimi due
anni. Dal 2010 a oggi, considerando le
cinque manovre fondamentali di ag-
giustamento (due nel 2010, due nel
settembre 2011 e quella attuale), il go-
verno Papendreou e poi quello di Papa-
demos hanno compilato un catalogo
di tagli micidiali. Primo capitolo, quel-
lo più a portata di mano: la previden-
za. Il leader socialista ha innalzato a 65
anni l’età pensionabile per le donne;
ha ridimensionato gli assegni di
anzianità e cancellato quelli di reversi-
bilità; ha legato l’indicizzazione delle
rendite all’andamento del pil e altro
ancora. Poi è passato al pubblico im-
piego, l’altra polpa della spesa pubbli-
ca: tredicesime e quattordicesime ri-
dotte a presenza simbolica; stipendi
congelati e in alcuni casi ridotti. Tra
gli ultimi atti del governo Papandreou
(settembre 2011), la messa in mobilità
di 30 mila dipendenti statali. Infine la
casa. Uno dei due provvedimenti dello
scorso settembre era interamente con-
sacrato alla tassazione degli immobili,
da cui l’esecutivo conta ancora di recu-
perare 2,5 miliardi di euro. In un pri-
mo tempo il prelievo doveva durare
solo un anno, ma neanche venti giorni
dopo, i ministri del gabinetto Papen-
dreou l’hanno esteso fino al 2014.
Sembrava lo sforzo limite, ma Papa-
demos è andato ancora più in profon-
dità. E arriviamo alla manovra ieri al-
l’esame del Parlamento di Atene. Altri
3,3 miliardi di «sacrifici», studiati dal
ministro delle finanze Evangelos Veni-
zelos. Un’altra strizzata alle pensioni e
licenziamenti di massa nel pubblico
impiego. Gli statali in Grecia sono 750
mila, una folla. La nuova guida del Pa-
ese vuole lasciarne a casa 150 mila en-
tro il 2015 e 15 mila da subito. Ma la
mossa che davvero fa capire quanto
sia disperata la situazione è la decurta-
zione del salario minimo dai 750 euro
lordi a 580.
Come affonda un Paese
Certo, ora sembra quasi incredibile
ricordare che solo nel 2004, la Grecia
vano a gonfie vele, il governo greco era presieduto
da Kostas Karamanlis (centrodestra), grande ami-
co della Merkel. Gli anni di Karamanlis sono stati
una vera manna per la Germania. «In quel periodo
- ha calcolato una rivista specializzata - i produtto-
ri di armi tedeschi hanno guadagnato una fortu-
na». Una delle commesse di Atene riguardò 170
panzer Leopard, costati 1,7 miliardi di euro, e 223
cannoni dismessi dalla Bundeswehr, la Difesa te-
desca.
Nel 2008 i capi della Nato osservavano meravi-
gliati le pazze spese in armamenti che facevano
balzare la Grecia al quinto posto nel mondo come
nazione importatrice di strumenti bellici. Prima di
concludere il suo mandato di premier, Karamanlis
fece un ultimo regalo ai tedeschi, ordinò 4 sotto-
marini prodotti dalla ThyssenKrupp.
Il successore, George Papandreou, socialista, si
è sempre rifiutato di farseli consegnare. Voleva ri-
sparmiare una spesa mostruosa. Ma Berlino insi-
Codice cliente:
Primo Piano 5 #
era considerata (e si autorappresenta-
va) come il Paese-rivelazione del-
l’Unione europea. Ancora nel 2006 il
pil cresceva del 5,6%, nel 2007 del
4,28%. Poi la discesa fino al sottozero
del 2009 (-2,04%) e del 2010 (-4,47%).
Quattro anni di apnea, se si aggiunge
il -6% nel 2011, per un totale del 12%,
e il previsto -3% per il 2012. Dall’ini-
zio della crisi la Grecia ha perso, in ter-
mini assoluti, circa 65 miliardi di ric-
chezza prodotta (su un pil totale che
I numeri oggi vale un po’ meno di 300 miliar-
di). A differenza di altri casi (la bolla
Rapporto debito/Pil Debito pubblico Inflazione Disoccupazione immobiliare in Irlanda o Spagna per
165,5% 365,6 2,8% 20,9% esempio) è difficile indicare una cau-
(2011 - Fonte: Fmi) miliardi di euro sa scatenante. L’economia greca si è
semplicemente e drammaticamente
sfasciata contro la crisi mondiale. Il si-
Debito pubblico in bond 40 stema industriale, in gran parte domi-
alla Bce nato dalla mano pubblica, non ha ret-
200
in mano a istituzioni 276 20
to. Il turismo non poteva essere suffi-
ciente. Inoltre il dinamismo degli ulti-
finanziarie miliardi altre banche centrali
(banche, assicurazioni, di euro mi anni ha favorito lo sviluppo di un
16 ceto parassitario devastante per le cas-
fondi)
ai risparmiatori privati se dello Stato. Si stima che l’evasione
fiscale in Grecia superi i 30 miliardi di
euro, vale a dire quasi l’equivalente
Sistemi bancari nazionali più esposti al debito greco in miliardi di dollari
(40 miliardi) delle entrate regolari. Il
punto di caduta di tutto ciò si riassu-
47,9
me con il tasso di disoccupazione:
18,6 20% (quello ufficiale), 50% se si consi-
11,5 8,7 derano solo i giovani. Tra mille dubbi
6 4,1 3,2 2,6
e diffidenze (non solo tedesche in veri-
tà), l’Unione europea si è mossa a
Francia Germania Regno U. Portogallo Stati Uniti Olanda ITALIA Austria
Fonte: Banca dei regolamenti internazionali, 30 settembre 2011
Il peso dei sacrifici
Circa 40 miliardi tra tagli
Piano di Finanziamenti Finanziamenti
ristrutturazione già concessi da concedere
100 furibondi alla spesa pubblica
da Efsf e nuove imposte. A casa
del debito con dalla Ue e da Fmi nel secondo
taglio nominale nel primo programma 30 150 mila statali su 700 mila
(haircut) del 50% programma di aiuti da Ue e Fmi
100 120 130/145 di cui: 15 strappi. La prima tranche di aiuti risa-
eventualmente le al maggio del 2010: 110 miliardi in
miliardi miliardi miliardi
di euro di euro di euro da decidere tre anni.
L’ultima sponda degli aiuti
Le misure Taglio di Taglio del Taglio di Da allora è cominciato un negoziato
decise permanente. Ora la «troika» formata
15 mila 22% 1,1 miliardi
dal governo dipendenti del salario di euro nella da Ue, Fondo monetario e Banca cen-
Papademos pubblici minimo spesa per farmaci trale, agita sotto il naso di Papademos
un assegno da 130 miliardi, che potreb-
bero diventare 145 se si aggiungono
Valore del piano Obiettivo: 15 miliardi per salvare le banche elleni-
di austerità: riduzione che. Per adesso siamo fermi qui, anco-
3,3 del rapporto ra con gli stivaloni d’emergenza. Poi,
debito/Pil al
miliardi di euro se la Grecia tornerà in superficie, si do-
120% vrà porre anche il problema di come
Piano di entro il 2020 dare una prospettiva sostenibile al Pae-
privatizzazioni per: se. Un solo esempio: nel nuovo Tratta-
to sulla disciplina di bilancio c’è una re-
4,5 gola (l’Italia la conosce bene) che impo-
miliardi entro il 2012 ne di tagliare di un ventesimo ogni an-
(1,5 già effettuate) no lo stock di debito che eccede il 60%
in rapporto al Pil. È pensabile che «que-
15 sta» Grecia, chiunque sarà al governo,
miliardi entro il 2015 potrà essere in grado di onorare quel
vincolo? Evidentemente no, e allora, se
non si interviene in qualche modo, c’è
il rischio di ricominciare.
Giuseppe Sarcina
CORRIERE DELLA SERA © RIPRODUZIONE RISERVATA
steva. Allora il leader greco ha trovato una scusa dei poveri greci. Un guadagno immorale, secondo
per dire no. Ha fatto svolgere una perizia tecnica
dai suoi ufficiali della Marina, i quali hanno sen-
tenziato che quei sottomarini non reggono il ma-
il leader dei Verdi tedeschi Daniel Cohn-Bendit.
Papandreou ha dovuto pagare pegno anche a
Sarkozy. Durante una visita a Parigi nel maggio
re.
Ma la verità, ha tuonato il vice di Papandreou,
Teodor Pangalos, è che «ci vogliono imporre altre
armi, ma noi non ne abbiamo bisogno». Gli ha da-
scorso ha firmato un accordo per la fornitura di 6
fregate e 15 elicotteri. Costo: 4 miliardi di euro.
Più motovedette per 400 milioni di euro.
Alla fine la Merkel è riuscita a liberarsi di Papan-
to ragione il ministro turco Egemen Bagis che, in
un’intervista allo Herald Tribune, ha detto chiaro
e tondo: «I sottomarini della Germania e della
dreou, sostituito dal più docile Papademos. E i pro-
grammi militari ripartono: si progetta di acquisire
60 caccia intercettori. I budget sono subito lievita-
Francia non servono né ad Atene né ad Ankara». ti. Per il 2012 la Grecia prevede una spesa militare
Tuttavia, Papandreou, alla disperata ricerca di superiore ai 7 miliardi di euro, il 18,2 per cento in
fondi internazionali, non ha potuto dire di no a più rispetto al 2011, il tre per cento del Pil. L’Italia
tutto. L’estate scorsa il Wall Street Journal rivela- è ferma a meno dello 0,9 per cento del Pil.
va che Berlino e Parigi avevano preteso l’acquisto Siccome i pagamenti sono diluiti negli anni, se
di armamenti come condizione per approvare il la Grecia fallisce, addio soldi. Ma un portavoce del-
piano di salvataggio della Grecia. la Merkel è sicuro che «il governo Papademos ri-
E così il leader di Atene si è dovuto piegare. A spetterà gli impegni». Chissà se li rispetterà anche
marzo scorso dalla Germania ha ottenuto uno il Portogallo, altro Paese con l’acqua alla gola e al
sconto, invece dei 4 sottomarini ne ha acquistati 2 quale Germania e Francia stanno imponendo la
al prezzo di 1,3 miliardi di euro. Ha dovuto prende- stessa ricetta: acquisto di armi in cambio di aiuti.
re anche 223 carri armati Leopard II per 403 milio- I produttori di armamenti hanno bisogno del
ni di euro, arricchendo l’industria tedesca a spese forte sostegno dei governi dei propri Paesi per
vendere la loro merce. E i governi fanno pressione
sui possibili acquirenti. Così nel mondo le spese
7
militari crescono paurosamente: nel 2011 hanno
raggiunto i 1800 miliardi di dollari, il 50 per cento
Miliardi di euro: la spesa militare in più rispetto al 2001.
della Grecia prevista per il 2012, Marco Nese
il 18,2% in più rispetto al 2011 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

» Approfondimenti Il rapporto europeo sui conti degli Stati

I protagonisti

La Commissione Ue
presieduta da José
Manuel Barroso (foto
sopra), ha elaborato
il primo rapporto sul
meccanismo d’allerta
per la prevenzione
e la correzione degli
squilibri
macro-economici.
Nella lista l’Italia
è «maglia nera»
insieme a Spagna,
Cipro e Ungheria

discuterà con un ospite di nome Ma-

LA PAGELLA IN ROSSO DI BRUXELLES rio Monti.

Il dossier di Bruxelles si iscrive nel-
la cornice del cosiddetto «six pack»,
le nuove regole entrate in vigore a di-
Tra i Paesi con
i maggiori squilibri
macro-economici

«L’ITALIA RESTA POCO COMPETITIVA»

«Siete in coda con Cipro, Spagna e Ungheria. Intervenire sul lavoro»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES – Nel gruppo dei Paesi
europei che hanno più seri squilibri
macro-economici, dovuti al livello
del debito pubblico e alla perdita di
competitività a partire dagli anni 90,
c’è anche l’Italia con la Spagna, l’Un-
gheria, Cipro. Anzi, sono questi i quat-
tro Paesi dov’è più necessario e urgen-
te intervenire.
ben controllato, di cui bisognerà pu-
re tener conto; secondo, che la perdi-
ta di competitività ha ovviamente af-
fondato le sue radici nel calo di pro-
duttività e nel fluttuare del costo del
lavoro per unità di prodotto; terzo,
che l’Italia e gli altri Paesi dovranno
ridurre l’elevatissimo debito ma an-
che recuperare competitività per mi-
gliorare la crescita. Ma se il costo del
lavoro ha continuato a salire, e que-
sto ha contribuito al calo di produtti-
vità, competitività e dunque crescita,
allora si può dedurre che il meccani-
smo inverso di riequilibrio – quello
appunto auspicato da Monti – si ac-
corda forse con le indicazioni della
Ue. Da Palazzo Chigi ieri si parlava in-
fatti di «segnali di incoraggiamento»
provenienti da Bruxelles, segnali che
potranno pesare nella trattativa go-
verno-sindacati sul mercato del lavo-
ro. Già fra domani e dopodomani si
vedrà se è così e se il senso da attribu-
ire al documento Ue è proprio quello:
il rapporto dovrebbe essere infatti
presentato dal commissario Ue agli af-
fari economici e monetari, il finlande-
se Olli Rehn, alla riunione collegiale
della Commissione che si terrà a Stra-
sburgo, presso l’Europarlamento; e
subito dopo, mercoledì, lo stesso Eu-
roparlamento in seduta plenaria ne
cembre per garantire un miglior coor- figura anche la
dinamento e controllo incrociato fra Spagna, con un
le politiche economiche, contro la cri- deficit 2011 dell’8%,
si del debito. La lista dei Paesi a ri- lontano dall’obiettivo
schio, valutati secondo dieci indicato- del 4,5% che era
ri economici che comprendono ap-
punto il costo della mano d’opera,
prevede «allarmi preventivi» e sanzio-
stato prefissato per
il 2012. Il governo
guidato da Mariano
ni quasi automatiche: anche multe pa- Rajoy (foto sopra), ha
ri allo 0,2% del prodotto interno lor- avviato un’incisiva
do, se l’ammonimento sui conti in di- riforma del lavoro
sordine non troverà ascolto. In una fa-
scia mediana, cioè sotto attenta osser-
vazione, si trovano Francia, Belgio,
Gran Bretagna, Slovenia e Bulgaria.
Su Finlandia, Svezia e Danimarca, no-
nostante una discreta situazione fi-
nanziaria, viene sospeso il giudizio.
Nessuna preoccupazione per Germa-

-2,1 31
Lo dice la Commissione Europea, nia e altri, mentre dei «dannati» Gre-
nel suo primo rapporto sul meccani- cia, Portogallo, Irlanda e Romania,
smo d’allerta per la prevenzione già rianimati a metà dai prestiti inter-
(«vaccino» contro un nuovo caso Gre- nazionali, non si parla neanche. Nel mirino
cia) e la correzione degli stessi squili- Le nuove regole di controllo e vigi- dei mercati è finita
bri macro-economici: una radiogra- lanza riguardano tre categorie di Pae- anche la Francia,
fia di situazioni in buona parte note si: quelli in severe difficoltà per la lo- seppure con minore
da anni e imputabili a vari governi; È il calo, espresso in percentuale, È il tasso percentuale di ro stabilità finanziaria; quelli che rice- intensità, dopo la
ma in parte, anche, un quadro di indi- della produzione industriale disoccupazione giovanile in Italia a vono già un’assistenza finanziaria in perdita del rating con
cazioni che sembrano sostenere indi- in Italia nel trimestre dicembre. Il dato generale è via precauzionale o definitiva; e quel- la tripla «A». Il debito
rettamente le riforme appena avviate ottobre-dicembre 2011 rispetto dell’8,9%. In Europa il Paese con più li che, guariti, stanno per lasciare que- salito del 10% del Pil
dal governo Monti, soprattutto quel- all’anno precedente. Nel solo occupati fra i 15 e i 24 anni è st’ultima condizione. Per tutti, i medi- negli ultimi tre anni
la del mercato del lavoro. Il documen- mese di dicembre, l’indice è l’Olanda con il 63,4%, a fronte di una ci di Bruxelles avvertono: attenti, qui resta tra i più elevati
to Ue, anticipato ieri dall’agenzia An- risultato in crescita dell’1,4% media Ue del 33,5%. In Italia il tasso prima o poi ci vuole un vaccino. (nella foto sopra, il
sa, dice infatti molto altro: primo, rispetto al mese di novembre di occupazione giovanile è del 19,6% Luigi Offeddu presidente francese
che accanto a quello pubblico esiste loffeddu@corriere.it Nicola Sarkozy)
un debito privato italiano abbastanza © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il retroscena Il grande gelo del governo con il Fmi: la missione di monitoraggio a Roma non è più benvenuta, continuano i rinvii
tiri i remi in barca sul rigore non appena

Grilli parla di Eurobond ai grandi di Wall Street
Il successo degli incontri a New York
con Paulson, Tudor Jones e Blankfein
Fra l’Italia e il Fondo monetario inter-
nazionale è sceso il grande freddo. Intan-
to però dopo aver ritirato la fiducia
l’estate scorsa, Wall Street inizia a dare
una nuova occhiata. E quello che vede
nel Paese appare a questo punto più con-
vincente rispetto anche solo a pochi me-
si fa. Il ritorno degli investitori america-
ni sui titoli del debito pubblico italiano
potrebbe essere il primo dividendo della
visita del governo negli Stati Uniti della
scorsa settimana.
È stato sicuramente determinante il
tour di Mario Monti, giovedì alla Casa
Bianca e venerdì negli incontri di New
York con moltissimi degli uomini più in-
fluenti di Wall Street. Ma il premier è sta-
to preceduto da una diplomazia discre-
ta, come spesso ama fare quando viag-
gia all’estero, che ha preparato la parte
newyorkese della missione. Giovedì
scorso, mentre Monti era da Barack Oba-
ma, il viceministro dell’Economia Vitto-
rio Grilli ha incontrato uno a uno, prima
a pranzo e poi a cena, tutti i principali
protagonisti della piazza finanziaria ame-
ricana: i numeri uno di grandissime ban-
che come Llyod Blankfein di Goldman
Sachs o i gestori dei più vasti fondi spe-
culativi come George Soros (l’uomo che
contribuì al crollo della lira nel ’92),
Paul Tudor Jones (che previde il «lunedì
nero» dell’87) o John Paulson, l’investi-
tore divenuto multimiliardario per aver
visto arrivare prima degli altri il crollo
dei mutui subprime.
A loro, secondo varie fonti, Grilli ha
presentato una requisitoria in più parti a
favore del proprio Paese e dell’euro. Il vi-
ceministro ha dimostrato, cifre alla ma-
no, che l’Italia ha i flussi di bilancio pub-
blico più sani in Europa (al netto del pa-
gamento degli interessi), ha ricordato la
riforma delle pensioni e ha spiegato per-
ché il debito può calare del 3% (o più) del
Pil ogni anno già dall’anno prossimo. Poi
è andato oltre, ha parlato della riforma
del lavoro e ha illustrato l’impatto delle
liberalizzazioni sulla crescita. Agli «hed-
ge fund», Grilli ha citato uno studio della
Banca d’Italia secondo il quale le misure
di apertura del mercato, dopo una lunga
stagnazione, possono far salire la produt-
tività del 15% in dieci anni (in realtà Via
Nazionale stima l’11%). Questa, ha con-
cluso l’emissario del Tesoro, è l’eredità
Vittorio Grilli, viceministro dell’Economia
che il governo intende lasciare ai suoi
successori dopo il marzo 2013.
Ma soprattutto Grilli con i grandi capi-
tani di Wall Street ha parlato di politica
europea. La svolta dell’Italia, ha detto, ha
stemperato di molto le tensioni con la
Germania: la cancelliera Angela Merkel
non ha più ragione di temere che Roma
l’Europa offre un sostegno. A partire da
questa realtà il clima è cambiato e ora c’è
più coesione anche in Europa nel lavorare
a un piano di ulteriore apertura del merca-
to unico. Questa, secondo la presentazio-
ne di Grilli a Wall Street, è la prossima tap-
pa del negoziato europeo; ma il vicemini-
stro ne ha prevista anche una successiva:
se e quando la tensione di mercato di pla-
cherà, Grilli conta che si arrivi davvero a
parlare di Eurobond con Berlino e Parigi.
Dalle prime reazioni, i protagonisti di
Wall Street sono stati favorevolmente
impressionati. Non lo sono invece i fun-
zionari del Fmi, a partire dal primo vice-
direttore generale, l’americano David
Lipton. Il Fondo preme per offrire assi-
stenza finanziaria, ma l’Italia ha messo
in chiaro che non ha bisogno. C’è irrita-
zione da entrambe le parti e intanto l’av-
vio dell’annunciato «monitoraggio» del
Fmi viene rinviato di settimana in setti-
mana. Finche, sperabilmente, ci se ne di-
menticherà.
Federico Fubini
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Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Le riforme Il lavoro

Reddito minimo e indennizzi invece il lavoro del tavolo tec-

in cambio dell’articolo 18
nico delle parti sociali, che con-
tinuerà a occuparsi di manu-
tenzione degli ammortizzatori
sociali, riduzione delle forme
contrattuali, stretta sulla cosid-
Fornero e l’ipotesi di «compensazioni» per convincere la Cgil detta «flessibilità cattiva».
Sempre nel pomeriggio in
Cgil si riunirà, come di consue-

I punti
Riprende
la trattativa
Riprendono da
stamattina, con un
incontro tra Rete
imprese Italia e i leader
dei tre principali
sindacati, Cgil, Cisl e Uil,
le trattative sulla
riforma del mercato del
lavoro. Le parti sociali
sono alla ricerca di una
posizione comune da
presentare al tavolo
con il ministro del
Lavoro Elsa Fornero
Apprendistati e
ROMA — La parola chiave
per capire come possa prose-
guire il difficile negoziato sul
mercato del lavoro tra governo
e parti sociali, che tra mercole-
dì e giovedì potrebbe registra-
re un nuovo incontro, è «com-
pensazioni». Il governo, tenen-
dosi il più lontano possibile
dalle polemiche, intende proce-
dere mantenendo l’obiettivo
di una riforma seria, vera che
tocchi tutti gli aspetti del lavo-
ro, compreso l’articolo 18.
Sapendo però che per porta-
re a casa questo risultato, col
maggior consenso possibile,
dovrà concedere delle «com-
pensazioni». Quali? Su questo
starebbe lavorando, al ministe-
ro del Lavoro, Elsa Fornero,
chiamata a trovare una possibi-
le mediazione entro tempi rela-
tivamente brevi: il mese di
marzo. Indennizzi economici,
politiche di outplacement, irro-
bustimento degli ammortizza-
tori sociali, cancellazione dei
contratti che creano precaria-
to, reddito minimo per gli indi-
genti. Su queste carte punte-
rebbe il governo per far restare
al tavolo anche la Cgil.
Nel governo, insomma, non
c’è l’intenzione di interrompe-
re il dialogo instaurato, a que-
sto scopo anche il presidente
Giorgio Napolitano si sta spen-
dendo molto affinché si arrivi
a una soluzione condivisa.
Forse per questo ieri l’indi-
screzione diffusa da Repubbli-
ca di un incontro segreto tra il
premier Mario Monti e il segre-
tario generale della Cgil, Susan-
na Camusso, ha creato confu-
sione e nervosismo, al punto
da rendere necessaria una pre-
cisazione da parte degli interes-
sati. Dopo una telefonata tra
Monti e Camusso, è stato diffu-
so un comunicato congiunto
di smentita: «Palazzo Chigi e la
Cgil — si legge — rendono no-
to che nei giorni scorsi non vi
è stato nessun incontro, né col-
loquio tra il presidente del Con-
siglio Mario Monti e il segreta-
rio generale della Cgil, Susan-
na Camusso». Si precisa poi
che «peraltro, se tale incontro
fosse avvenuto, non sarebbe
stato il primo faccia a faccia.
Il pressing del Colle
Anche il Quirinale
si sta spendendo
perché si arrivi
a soluzioni condivise
Il tavolo con il governo
Un momento della riunione fra governo
e parti sociali del 2 febbraio scorso,
secondo incontro della delicata
trattativa sul lavoro
Susanna Camusso e Mario prescindere dalle nostre idee».
Monti si erano infatti già in- E il negoziato dovrà prose-
contrati nel novembre scorso guire più che mai sui punti
al momento della formazione condivisi, per evitare d’impan-
del nuovo governo». tanarsi sul solito scoglio del-
Dura la reazione di Camusso l’articolo 18. Stamattina ci sarà
che ha parlato di «grave inven- l’incontro tra Rete Imprese Ita-
zione», arrivando a ipotizzare lia e Cgil, Cisl e Uil. Sarà anche
«quasi che qualcuno voglia far l’occasione per i tre «genera-
saltare il confronto». Malgra- li», che dovrebbero presidiare
do ciò il leader della Cgil ha te- il tavolo, per confrontarsi sugli
nuto il punto, ribadendo l’im- ultimi avvenimenti, sebbene
pegno a stare nel negoziato, av- già ieri i contatti telefonici non
vertendo però che «non dire- siano mancati.
mo sì a tutti i provvedimenti a Nel pomeriggio proseguirà
to, la segreteria generale che
probabilmente non potrà fare
a meno di affrontare i temi più
caldi. All’interno del sindacato
sono tanti a chiedersi se la Cgil
terrà fino in fondo la linea in-
transigente esibita fin qui. C’è
chi non ci crede, come Gianni
Rinaldini, coordinatore nazio-
nale de «La Cgil che Voglia-
mo», area di minoranza del sin-
dacato di Corso d’Italia, che ha
già detto di considerare «non
più rinviabile» la convocazio-
ne del Direttivo Nazionale pri-
ma del prossimo incontro col
governo, in modo da essere in-
formato, «come finora non è
ancora successo», sul comples-
so della trattativa, a partire dal-
l’articolo 18 e «per decidere co-
sa fare».
A. Bac.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

contratti d’ingresso
Le parti sembrano
vicine a un accordo Dietro le quinte Ai suoi la segretaria ha spiegato che non accetterà fughe in avanti dell’esecutivo e finora non vede scambi possibili
sulla possibilità di
chiedere incentivi
all’ingresso nel mondo
del lavoro attraverso
contratti di
apprendistato (per i
giovani) e inserimento
(per l’adeguamento di
professionalità già
acquisite) usando la
leva fiscale e quella
contributiva

Estensione degli
ammortizzatori
L’idea che pare
fino a qui condivisa Protagoniste
tra sindacati e Elsa Fornero, ministro
associazioni dei datori del Welfare, e Susanna
di lavoro è quella di Camusso, leader Cgil
un’estensione degli
ammortizzatori sociali

Camusso, timori di isolamento dal governo e dal Pd

a tutte le categorie che
oggi ne sono escluse.
Il punto è stabilire dove
recuperare i
finanziamenti
di questi strumenti stabilizzare attraverso il meccanismo cenziamenti discriminatori e discipli- Raffaele Bonanni, convinto che un ac-
La leader vuole stralciare il tema caldo delineato dai giuslavoristi Tito Boeri e nari, liberando quelli economici, non cordo tra parti sociali, compresa Con-
Flessibilità in uscita Pietro Garibaldi, e riversato in più pro- piace. E comunque, è il pensiero del findustria, non possa prescindere da

e articolo 18
È il vero scoglio della
trattativa. L’obbligo di
riassumere i dipendenti
licenziati senza giusta
causa nelle aziende al di
sopra dei 15 dipendenti
resta il nodo sul quale si
sono sempre arenate le
discussioni tra le parti
sociali. Ma il governo
Monti pare deciso a
inserirlo fra i capitoli
della riforma
Le aziende straniere
che investono qui
Nei progetti del
governo c’è anche
quello di incentivare gli
investimenti stranieri in
Italia (crollati del 53%
No dei democratici se sceglierà la piazza
ROMA — La sindrome dell’accer-
chiamento in Cgil è tornata a farsi sen-
tire fortissima. Sembrano lontani i
tempi in cui il leader Susanna Camus-
so metteva a segno la firma nell’accor-
do del 28 giugno, forte di un inedito
asse con Emma Marcegaglia, presiden-
te degli industriali. Una mossa che
l’aveva rafforzata all’interno del sinda-
cato, riducendo all’angolo la minoran-
za più oltranzista.
Susanna Camusso persegue due
obiettivi chiari in questa trattativa: il
primo è stare al tavolo il più possibile,
nel tentativo di condizionare il nego-
ziato su temi che considera alla porta-
ta di un accordo per il suo sindacato.
Il secondo è non tornare nell’isola-
mento e mantenere il ritrovato dialo-
go con Cisl e Uil, che fin qui ha prodot-
to un bilanciamento del tavolo sulla ri-
forma del mercato del lavoro.
È per questo che le indiscrezioni cir-
colate ieri su un presunto incontro
nato. Ai più stretti collaboratori che ie-
ri hanno sentito Camusso, il segreta-
rio ha assicurato che finora il patto
era stato rispettato e perciò che nessu-
na fuga in avanti era possibile sul te-
ma: figuriamoci un accordo. Non sul-
la stabilizzazione dei precari, in cam-
bio di una flessibilità nei primi tre an-
ni di assunzione e nemmeno sull’arti-
colo 18 e i licenziamenti discriminato-
ri.
Qualsiasi concessione per Camusso
passa attraverso una compensazione,
uno scambio, e «finora — avrebbe det-
to ai suoi — non ho visto lo scam-
bio». Sulla questione dei precari da
I tempi
I tecnici all’opera
e il prossimo incontro
getti di legge, la Cgil potrebbe alla fine
trovare un accordo. Ma prima Camus-
so vuole essere sicura che vengano eli-
minati tutti quei contratti che creano
precarietà, come l’abuso delle finte
partite Iva.
Sull’ipotesi, sempre delineata da
Pietro Garibaldi, di consentire alle im-
prese in start up e a quelle straniere
che si insedino in Italia, una sospen-
sione dell’articolo 18, il leader della
Cgil non sentirebbe ragioni: la norma
creerebbe un inaccettabile doppio bi-
nario.
E poi c’è il punto dirimente: l’artico-
lo 18. A Camusso la proposta di Raffae-
le Bonanni, leader della Cisl, di circo-
scrivere la tutela dell’articolo 18 ai li-
segretario, non è quello che il gover-
no ha in mente, visto che il ministro
Fornero vuole riformare l’intero siste-
ma degli ammortizzatori sociali.
Insomma concedere spazi sull’arti-
colo 18, che non sia l’accelerazione
dei procedimenti giudiziari, per Ca-
musso è inutile se poi il governo in-
tende procedere sulla propria strada.
È per questo che per la Cgil la contro-
versia sull’articolo 18 andrebbe stral-
ciata dall’accordo tra le parti sociali,
accordo assolutamente necessario per
condizionare la trattativa, e rimessa al-
le decisioni del governo e al negoziato
con i partiti.
Ma sul punto ci sono due scogli.
Uno è il granitico segretario della Cisl,
La corsa verso
il limite del 31 marzo
qualche concessione in più sull’artico-
lo 18 rispetto a quelle offerte dalla
Cgil. E altrettanto persuaso che un
fronte compatto delle parti sociali sia
l’unico modo per modificare il testo
che il governo sta preparando. Le di-
stanze tra Cgil e Cisl restano ampie, se
è vero che Bonanni, nel caso il gover-
no usasse la linea dura, non ha nessu-
na intenzione di diventare un «sinda-
cato greco», cioè di scendere in piazza
con uno sciopero in un momento co-
me questo. Mentre la Cgil sembrereb-
be intenzionata a non escludere il ri-
corso alla protesta di piazza nel caso
in cui il negoziato fallisse.
E poi c’è il Pd, che finora attraverso
Bersani ha spalleggiato Camusso. L’as-
se però tra Cgil e Pd è destinato a incri-
narsi nel caso in cui la Cgil respinga
l’accordo. In un’ipotesi simile il Pd sa-
rebbe chiamato a scegliere tra l’appog-
gio al governo e quello alla Cgil. Una
decisione che potrebbe spaccare il par-
tito, se è vero che già adesso il respon-
sabile economico Stefano Fassina ha

nel 2011) rendendo
meno rigidi i vincoli
dell’articolo 18 per le
nuove imprese. Si
tratta, tuttavia, anche
di individuare sistemi
per evitare le elusioni
della norma
1 2
con Mario Monti, e forse più ancora Tra mercoledì e giovedì ci I tempi per la riforma sono sposato la linea della Cisl sull’articolo
l’ipotesi di un accordo già sottoscritto potrebbe essere un nuovo brevi. Almeno nelle 18, mentre l’ex ministro Cesare Damia-
con il governo, comprensivo di modi- incontro tra governo e intenzioni del governo di no, vicino alla Cgil, manda a dire: «Mi
fiche sostanziali dell’articolo 18, han- parti sociali per discutere Mario Monti. L’esecutivo lascia perplesso una soluzione che ve-
no colpito molto il segretario, che si- della riforma del lavoro. esaminerà i punti sui quali da il sindacato coinvolto nelle decisio-
curamente ne discuterà con la sua se- Mentre oggi è proseguito il c’è possibilità di accordo ni sui licenziamenti individuali».
greteria nel consueto appuntamento tavolo tecnico fra sindacati per poi elaborare un Al momento non è possibile preve-
di oggi pomeriggio. Camusso sembra e associazioni dei datori di proprio documento. La dere l’esito della vicenda. A metà setti-
tenere moltissimo a difendere la pro- lavoro dove si discute di data entro cui il premier ha mana l’incontro con il governo potreb-
pria strategia: discutere di tutto, la- «manutenzione» degli promesso di presentare la be chiarire alcuni passaggi. Soprattut-
sciando per ultimo l’articolo 18. ammortizzatori sociali, propria riforma del to si potrà verificare se il governo ha
Se un accordo c’era tra governo e riduzione delle forme mercato del lavoro è il 31 intenzione di disporsi a una trattativa
Cgil (ma anche con il segretario del contrattuali e lotta alla marzo. Seguirà poi l’iter vera o si limiterà a un vigile ascolto.
Pd, Pier Luigi Bersani) era proprio su flessibilità «cattiva» d’Aula Antonella Baccaro
questo metodo e finora aveva funzio- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Primo Piano 9

» Approfondimenti Liberalizzazioni, la carica dei 2.299 emendamenti

I VERI NODI SONO ASSICURAZIONI E BANCHE

Tesoreria unica, Anci contro il governo. E il Pd chiede aste onerose per le frequenze tv
I temi
Credito e polizze
Banche e assicurazioni
Per le assicurazioni il nodo
è l’installazione sulle auto di
scatole nere, per le banche i
mutui legati a polizze-vita
ROMA — Comincia oggi l’opera
di semplificazione sugli emendamen-
ti al decreto liberalizzazioni (arrivati
esattamente al numero di 2.299, per
quasi 2.500 pagine), mentre i sindaci
sono pronti a scendere sul piede di
I soldi al «centro» Servizio pubblico
Tesoreria unica I taxi
Scontro sulla norma che Novità in vista per le
toglie l’uso della liquidità licenze dei taxi: potrebbero
agli enti locali: sarà gestita essere coinvolti i Consigli
dalla tesoreria centrale comunali
I numeri ze, «a condizioni agevolate», a impre-
se a gestione prevalentemente fem-
minile o gestite da soggetti con me-
no di 35 anni di età.
I capitoli più sensibili che potreb-
bero impattare davvero sul decreto
nistro dello Sviluppo) d’impedire
agli istituti di credito di condiziona-
re l’erogazione di un mutuo alla sti-
Nuove aperture Tariffe pula di una assicurazione sulla vita.
Altri nodi da risolvere riguardano
l’innalzamento del quorum (da
Le farmacie Le professioni 3.000 a 3.500 abitanti) richiesto dal
Nel decreto è previsto Possibile l’abolizione decreto per aprire nuove farmacie e
la liberalizzazione dei medicinali di
l’innalzamento del quorum dell’obbligo del preventivo e fascia C. Possibile uno scambio tra
(da 3.000 a 3.500 abitanti) la creazione nelle società di l’aumento di nuove parafarmacie e
per aprire nuove farmacie un tetto (25%) ai soci privati lo stop all’obbligo per i medici di in-
dicare in ricetta i farmaci generici.
Un punto sensibile e aperto a possibi-
li convergenze tra i partiti di maggio-
ranza riguarda la separazione della
rete gas Eni-Snam per la quale si
chiede un allineamento alle norme
europee, con diminuzione della quo-
ta di controllo sino al 5%. Si spinge
liberalizzazioni riguardano le assicu- pagare la rimozione del dispositivo inoltre per l’adozione di tempi più
razioni e le banche. Per le prime in in caso di cambio di polizza. Un’altra stretti per avviare l’operazione (sin
discussione c’è l’installazione della modifica riguarda il plurimandato al- da maggio) mentre il decreto in so-
scatola nera sull’auto, grazie alla qua- l’agente per renderlo effettivamente stanza la rinvia di un paio d’anni.
le il decreto prevede uno sconto sul- operante. Sulle banche sta avanzan- Roberto Bagnoli
le polizze senza chiarire a chi tocchi do l’ipotesi (d’accordo Pd, Isvap e mi- © RIPRODUZIONE RISERVATA

guerra contro l’articolo 35 che impe-

disce l’uso della liquidità agli enti lo- 2.299
cali spostandola dalle banche alla te- Sono gli
soreria centrale. «Questo decreto è ir- emendamen-
ricevibile, siamo molto preoccupati ti presentati
— spiega Graziano Delrio, presiden- al decreto
te dell’Anci, associazione dei Comu- liberalizzazio-
ni italiani — significa che non potre- ni in
mo più usare la liquidità per circa 9 Commissione
miliardi di euro all’anno. Vuol dire Industria del
che un Comune di 80-90 mila abitan- Senato:
ti non potrà più disporre di qualcosa occupano 7
come 300-500 mila euro, frutto fino- volumi per
ra degli interessi bancari». Delrio, 2.496 pagine
del Partito democratico e sindaco di complessive
Reggio Emilia, precisa di essere in (ma molti
prima linea e d’accordo col governo sono
per raggiungere gli obiettivi di risa- fotocopia, e
namento. «Ma siccome ci saremo alcuni
noi a spiegare ai cittadini il pagamen- portano la
to dell’Imu — continua — franca- firma di un
mente speravo in uno stile un po’ di- solo
verso da parte dell’esecutivo Mon- senatore)
ti». 290
Il fronte del dissenso al blitz del
Sono gli
governo si allarga e giovedì si terrà
emendamen-
un confronto interno all’Anci per de-
ti presentati
cidere cosa fare. Il Carroccio è la for-
dai partiti di
za politica più colpita da questo prov-
opposizione:
vedimento che si configura come un
circa 150
altro macigno sulla strada del federa-
dalla Lega e
lismo fiscale dopo la decisione (pe-
140 dall’Idv.
raltro dell’ex ministro Tremonti) che
dimezza il versamento dell’Imu nelle Dal Pdl ne
casse dei Comuni. «A questo punto arrivano 700,
— afferma il leghista Attilio Fonta- Dal Pd 650 e
na, sindaco di Varese e presidente i restanti
dell’Anci Lombardia — il governo dagli altri
mandi un commissario a gestire tut- gruppi che
ti gli 8.400 Comuni italiani e così ab- sostengono
biamo risolto il problema alla radi- l’esecutivo
ce». In attesa di vedere come andrà a 300
finire questo braccio di ferro tra Anci I milioni di
e governo (ma Palazzo Chigi ha già euro da
detto che sull’articolo 35 non farà destinare
marcia indietro), dalla prima analisi all’emergen-
della valanga di emendamenti emer- za neve,
ge che moltissimi riguardano lo stop come da
alle norme sui professionisti (circa emendamen-
200) e un centinaio quelli per ottene- to del
re l’introduzione del quoziente fami- senatore
liare. Enrico
Torna anche la delicata questione Musso
(per Mediaset) dell’asta frequenze (Terzo polo),
tv: tra gli emendamenti figurano che chiede di
due proposte di correzione del Pd escludere
che chiedono «una procedura di as- dall’applica-
segnazione su base onerosa» di una zione del
parte delle frequenze. Il governo si Patto di
era limitato a sospendere per 60 gior- Stabilità le
ni la vecchia procedura gratuita del spese dei
beauty contest. Con gli emendamen- Comuni per il
ti in questione il Pd chiede anche di maltempo
assegnare una quota delle frequen-

❜❜
Questo decreto è
irricevibile, siamo
molto preoccupati
Graziano Delrio
presidente dell’Anci

Codice cliente:
10 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Codice cliente:
Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Primo Piano 11 #

» Approfondimenti I costi della politica e l’austerity

STIPENDI E TURN OVER, I TAGLI DEL QUIRINALE

Risparmiati 60 milioni di euro. Quasi 400 dipendenti in meno del 2006
ROMA — Un risparmio di 60 milioni di
euro dall’inizio del Settennato. Il personale
ridotto di 394 unità rispetto al 2006. E il
fondo di dotazione bloccato (anche per il
prossimo anno, ma non per il 2014) alla
stessa quota del 2008 (considerando l’infla-
zione). Il Quirinale rivendica le economie
realizzate negli ultimi anni e fornisce alcu-
ne cifre, in un comunicato pubblicato sul
sito ufficiale e firmato dal segretario gene-
rale Donato Marra. Un modo per contribui-
re al clima di «austerity» e al programma
di tagli ai costi della politica, già avviati o
ancora da portare a termine.
La dotazione
La dotazione a carico del bilancio dello
Stato ammonta a 228 milioni di euro. La
stessa cifra prevista dal precedente eserci-
zio finanziario, che era inferiore di
3.217.000 euro rispetto a quella del 2009. Il
prossimo anno non cambierà. La dotazio-
ne attuale, spiega la nota, è «sostanzial-
mente pari a quella del 2008, a fronte di
un’inflazione dell’8,4 per cento».
Com’è stato possibile ottenere questo ri-
sultato? Grazie ad alcuni provvedimenti di
riorganizzazione adottati all’inizio del Set-
tennato. Il Quirinale li elenca: blocco del
turn over del personale di ruolo, progressi-
va riduzione del personale distaccato, co-
mandato e a contratto, introduzione del re-
gime pensionistico contributivo, soppres-
sione del meccanismo di allineamento au-
tomatico delle retribuzioni a quelle del per-
sonale del Senato, blocco degli stipendi e
delle pensioni al livello del 2008 fino al
2013, riduzione delle indennità di distacco
e di comando, limitazione della correspon-
sione degli straordinari alla carriera ausilia-
ria con la previsione di un tetto massimo,
soppressione di alcune indennità, insieme
a un’attenta revisione di tutti i comparti
della spesa per beni e servizi.
Le pensioni
Nel corso del 2011 il Colle ha provvedu-
to alla riforma delle pensioni di anzianità,
allineate ai principi dell’ordinamento gene-
rale, attraverso il progressivo innalzamen-
to dei necessari requisiti anagrafici e di
anzianità contributiva e l’applicazione di ri-
duzioni dei trattamenti pensionistici nella
fase transitoria. Il Quirinale ricorda di aver
dato attuazione alle manovre approvate
dal Governo a partire dal 2010, compresa
l’applicazione del contributo di solidarietà
del 5 e del 10 per cento e l’estensione pro
rata del regime contributivo a tutto il per-
sonale di ruolo.
Il personale
Il personale complessivo si è ridotto, ri-
spetto al 31 dicembre 2006, di 394 unità.
Nel corso del 2011 si è avuta un’ulteriore
riduzione di 20 unità del personale di ruo-
lo (da 843 a 823) mentre è rimasto stabile
sia il personale comandato e a contratto
(103 unità), sia militari e Forze di polizia
distaccate (861). Per quanto riguarda il per-
sonale di ruolo (diminuito di 320 unità dal
2006), il Quirinale vuole rinfoltire alcuni
profili, nelle carriere direttiva e di concet-
to.
Le misure
Blocco degli adeguamenti fino
al 2013 e riduzioni delle
indennità. La dotazione a carico
del bilancio dello Stato è
la stessa del 2008 e anche per
il prossimo anno non cambierà
L’andamento della spesa
La spesa complessiva prevista ammonta
a 245,3 milioni di euro e rimane invariata.
La spesa per il personale in servizio regi-
stra un calo rispetto al bilancio assestato
del 2011, passando da 136,1 a 132,8 milio-
ni di euro. Quanto alla spesa pensionisti-
ca, la sua incidenza si riduce dal 37,8% del
bilancio di previsione 2011 al 35,2% del
2012. La spesa per beni e servizi cresce a
causa di aumenti dovuti all’incremento
del tasso d’inflazione e degli oneri fiscali,
nonché alle spese per le celebrazioni del-
l’unità d’Italia.
Le economie e i confronti
Oltre ai 60.500.000 euro risparmiati, le
ulteriori economie conseguenti alle Finan-
ziarie ammontano nel periodo 2011-2014
a 10.900.000 euro. Di conseguenza, saran-
no restituiti alle Finanze 15.048.000 euro,
pari al 2,2 per cento della dotazione, per
ciascun anno del triennio 2011-2013.
Spesso si rinfacciano al Quirinale i dati
dei bilanci di altre nazioni e la mancanza
di un bilancio certificato e reso pubblico.
Si fa il parallelo con l’Eliseo che costa 112,5
milioni, sostanzialmente la metà. Per pre-
venire questi attacchi, la nota del Quirina-
le rimanda alle note precedenti che spiega-
vano l’impossibilità del confronto, per «la
diversità sia delle funzioni sia dei criteri
contabili». In sostanza, il Quirinale ricorda
che le spese pensionistiche in molti ordina-
menti sono a carico del bilancio statale e
che l’Italia deve gestire un patrimonio arti-
stico che non ha pari in altri Paesi. Quanto
alla richiesta di trasformare almeno parte
del Quirinale in un museo, si fa presente
che già oggi è garantito l’accesso al pubbli-
co (250 mila presenze) e che le Scuderie
del Quirinale, concesse in gestione gratui-
ta sono «una sede espositiva tra le più pre-
stigiose».
Alessandro Trocino
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Una norma del 2010

e il passaggio
dall’Inpdap all’Inps:
in migliaia dovranno pagare
fino a 300 mila euro
per ritirarsi dal lavoro

Pensioni, la legge-pasticcio la famigerata legge 122, che riguarda indiscrimina-

tamente tutti, senza calcolare che in questi anni di
privatizzazioni, migliaia di cittadini, senza cambia-
lancio. Inoltre, dentro la maggioranza che votò la
folle 122, c’era un sommo esperto di previdenza, il
deputato Giuliano Cazzola... ma non fu consultato.

dei doppi contributi re scrivania, hanno cambiato datore di lavoro, pas-

sando dal «pubblico» al «privato» (dai Comuni,
agli elettrici, ai telefonici), e non sono loro a sce-
gliere dove versare i contributi, perché le regole so-
di MILENA GABANELLI tributi!». Ancora: «Ho lavorato 31 anni presso la no decise da altri. Ora a questi lavoratori, se non
ragioneria del Comune e versato i contributi al-
300 vogliono perdere anni di contributi già versati,
L’onorevole però era presente al momento del vo-
to ed essendo competente in materia, avrebbe po-
tuto accorgersi che stavano rovinando l’esistenza
di migliaia di persone, ma anche a lui è sfuggito il
senso di quelle due righe. O forse non le ha nem-
meno lette.

F orse al ministro Fornero scapperà un’altra la-
crima quando dovrà mettere mano alla pata-
ta bollente ereditata dal governo Berlusconi.
Sì, perché al disorientamento provocato dalla sua
riforma, si aggiunge l’incubo di migliaia di lavora-
tori prossimi alla pensione che devono ripagare i
contributi già versati. L’origine del frutto bacato
risale ad una legge del 2010. Il risultato è una lun-
ga lista di situazioni simili a quelle descritte in
queste lettere: «Sono un ex dipendente della Pub-
blica amministrazione: ho lavorato 22 anni in una
Ausl, che versava i miei contributi all’Inpdap, poi,
15 anni fa, sono passato alle dipendenze di una
azienda privata, che li ha versati all’Inps; quando
chiesi la ricongiunzione, mi fu consigliato dai fun-
zionari dell’Inps di farlo l’ultimo giorno di lavoro,
perché tanto era gratuita (in effetti sul sito ufficia-
le dell’Inps c’era scritto così fino a metà gennaio
2012, ndr). Ora ho scoperto, per caso, che per fare
la ricongiunzione dovrò sborsare 93 mila euro,
che ovviamente non ho. Quindi, se questa legge
l’Inpdap; poi, 9 anni fa, hanno ridotto il personale
e sono passata a una ditta privata, che li ha versati
all’Inps. Adesso sto ultimando il 41esimo anno di
lavoro e, per fare la ricongiunzione, vogliono più
di 200.000 euro. Mi dicono: "Però può pagare a ra-
te...", ma quali rate, visto che io dovrei andare in
pensione con 1.600 euro al mese!».
Questo è il prodotto della Legge 122, «infilata»
dentro ad altri provvedimenti nella Finanziaria
del luglio 2010. La legge dice, in sintesi, che la ri-
congiunzione dall’Inpdap all’Inps, finora gratuita,
perché peggiorativa, diventa onerosa. Il motivo di
questa decisione nasce con l’innalzamento del-
l’età pensionabile delle donne del pubblico impie-
go, da 60 a 65 anni. Ora, per i dipendenti pubblici
ad erogare la pensione è l’Inpdap. Nel settore pri-
vato invece la pensione la paga l’Inps, e per l’Inps
le donne hanno diritto alla pensione di vecchiaia
a 60 anni.
Ricordiamo che siamo nel 2010 e l’allora mini-
stro del Welfare Sacconi deve aver pensato che le
l’Inps chiede di versarli una seconda volta. Per chi
fa domanda di ricongiunzione, la cifra può rag-
Mila giungere i 300.000 euro. Siccome si tratta per la
euro: tanto può stragrande maggioranza di semplici impiegati e
arrivare a pagare operai, si è pensato di agevolarli inviandogli a casa
un ex dipendente le cartelle, comprensive di interessi. Così 215.000
pubblico che euro diventano 300.000, da pagarsi in 190 «como-
chiede la de» rate mensili di 1.600 euro. Insomma, la signo-
ricongiunzione ra della seconda lettera se la caverebbe sopravvi-
dall’Inpdap all’Inps vendo senza stipendio per «soli» 15 anni!
L’urlo di disperazione è arrivato in Parlamento;
ad accorgersi del disastro è stata la deputata del Pd
800 Maria Luisa Gnecchi, che ha impiegato un anno a
convincere tutti i gruppi parlamentari a porre ri-
medio, e nel luglio 2011 ha presentato una mozio-
Euro ne, votata all’unanimità, per annullare la legge
è la pensione 122. Ma poi il governo l’ha dimenticata e adesso,
mensile di chi dopo che la Fornero ha avviato la sua audace rifor-
rinuncia alla ma delle pensioni, è ancora ferma in commissione
ricongiunzione e va Bilancio.
in pensione: contava Il problema è che si sono messi a bilancio gli
Nell’inquietante intervista al collega Bernardo
Iovene, che per Report sta scandagliando il mondo
degli enti previdenziali, dichiara: «Non è stato un
errore materiale, ma una scelta politica che si è ri-
velata sbagliata». Quindi si è voluto consapevol-
mente fare cassa sulla pelle di onesti e modesti la-
voratori, che possono solo svenarsi per fare la ri-
congiunzione, o andare in pensione totalizzando il
minimo. Così, chi pensava di incassare 1.800 euro
al mese ne prenderà 1.200, chi pensava a 1.400 ne
prenderà 800.
Il ministro Fornero non è responsabile di que-
sta aberrazione, ma non potrà continuare a far fin-
ta di niente. Non serve ricordare ogni giorno che
sono finiti i tempi del lavoro fisso, perché lo sap-
piamo già, e qualificarlo come «monotono» è una
presa in giro. Anche i tempi delle pensioni certe
se ne sono andati, però chiedere ai cittadini di pa-
gare «il pizzo» quando cambiano datore di lavoro,
no, questo no.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

non viene modificata, mi trovo a dover rinunciare
a 22 anni di contributi, o rinunciare alla liquidazio-
ne, e andare in pensione a 66 anni piuttosto che a
62 e con una pensione di 1.400 euro lordi, invece
di 2.500. Questo dopo aver versato 43 anni di con-
signore con qualche anno di contributo Inps voles-
sero fare una ricongiunzione di massa e prendersi
la pensione di vecchiaia in anticipo, anche se leg-
germente più bassa. Per impedire questa eventuali-
tà, non è stato fatto un provvedimento ad hoc, ma
su un assegno ipotetici incassi, ed ora per rimediare occorre tro-
di 1.400 euro vare la copertura, e i soldi non ci sono. Ma è possi-
IL VIDEO
bile prevedere l’incasso di un importo ipotetico dell’inchiesta
che, in questo caso, è diventato «non dovuto»? In su www.corriere.it
una qualunque azienda si chiamerebbe falso in bi-

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12 Primo Piano
#
Centrosinistra La consultazione
Primarie a Genova: suicidio Pd
Vince Doria, spinto da Vendola
Battute Vincenzi e Pinotti. Il sindaco: non so se voterò questo candidato
GENOVA — Era tutto scritto.
Nero su bianco, carta intestata
del Pd. L’autore era uno dei massi-
mi dirigenti cittadini. Lo ricopia-
mo fedelmente. «Livello basso
(20-22 mila). Doria, con 8 mila,
vince». L’appunto, lasciato una
settimana fa su un tavolo della se-
greteria di piazza Vittoria, prose-
guiva con le previsioni sul sinda-
co Marta Vincenzi «vince con li-
vello medio, 23-30 mila» e la can-
didata «ufficiale» del Pd, Roberta
Pinotti, che aveva bisogno di af-
fluenza alta («30-35 mila?») e un
«partito mobilitato, diffuso».
Le primarie di Genova non
hanno avuto nessuna delle ulti-
me due opzioni. E la guerra inter-
na tra le due Erinni, copyright del-
la candidata minore Angela Bur-
lando, rischia di risolversi in una
disfatta imbarazzante per il Pd,
così grande da far sentire la sua
onda anche a Roma. Alle 23, do-
po due ore di spoglio, è chiaro
che il professor Marco Doria, indi-
pendente benedetto dal prete di
strada don Andrea Gallo e da Ni-
chi Vendola, una volta sentito il
profumo del colpaccio, è il prossi-
mo candidato sindaco del centro-
sinistra a Genova. Il sindaco in ca-
rica commenta così: «È un terre-
moto politico, che non rappresen-
ta un voto ideologico né un voto
che unisce la città. È un voto con-
tro la continuità di un partito che
ha rappresentato il perno della
maggioranza a Genova». E su Ber-
sani avverte: «Non sarà felice».
L’appoggio a Doria, per ora, resta
un’ipotesi: «Vedremo... Non ho
ancora letto un programma, solo
tanti no».
Doria era il terzo incomodo, se
mai ce n’è stato uno. L’ultimo a
iscriversi a questa corsa infinita,
partita 12 mesi fa, quando i mu-
gugni del Pd locale contro la voca-
zione autoritaria dell’ex super
Marta avevano superato il livello
di guardia creando le premesse
per la discesa in campo di Rober-
ta Pinotti. La disfida interna ave-
va consegnato una città bisogno-
sa di cure e attenzioni come po-
che altre a una campagna elettora-
le estenuante, dove tutto veniva
letto alla luce della competizione
carsica nel partito di maggioran-
za. Doria ha deciso di provarci so-
lo tre mesi fa, azzeccando i tempi
e i modi, girando al largo dalle
due candidate e dalle rispettive fa-
zioni troppo impegnate a scan-
narsi per accorgersi che Genova
Possibili dimissioni
Tullo, segretario regionale:
«Uno tsunami». E i vertici
locali dei democratici
potrebbero dimettersi
cercava alternative.
La domenica delle primarie è
stata una corsa verso un risultato
che era nell’aria. La tramontana
nera ha risparmiato i 73 circoli cit-
tadini dove si votava, faceva fred-
do ma neppure tanto. Eppure i so-
stenitori del centrosinistra sono
rimasti a casa. La vicenda del seg-
gio di Carignano, dove per un
black out gli elettori hanno vota-
to alla luce dei fanali di auto
schierate all’occorrenza, è stata
presa alla stregua di un presagio.
Alla fine si sono presentati ai seg-
gi solo 21.000 cittadini, confer-
mando la profezia dell’appunto
anonimo. Nel 2007, alle primarie
che designarono Marta Vincenzi,
votarono in 37.453. Il segnale del
disamore è inequivocabile, nep-
pure i dati dell’affluenza lenisco-
no i dolori di un Pd consapevole
di essersi sparato in un piede. Ba-
sta leggere le parole di Marco Tul-
lo, deputato e segretario regiona-
le, l’unico a metterci la faccia in
una notte da dimenticare. «Abbia-
mo perso ed è un risultato che de-
Affluenza bassa
Ai seggi solo 21 mila
cittadini. Il candidato
di Sel ottiene il 46%
delle preferenze
italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera
La festa Marco Doria
festeggiato dai suoi
sostenitori (Ansa)
ve aprire una riflessione seria, an-
che nazionale. Uno tsunami politi-
co. Purtroppo non esagero». I ver-
tici locali democratici valutano
l’ipotesi di lasciare.
I calcoli sui seggi del centro e
del Levante, che vedevano una
tendenza-Doria, contrapposti ai
quartieri popolari del Ponente,
roccaforte pd divisa tra Pinotti e
Vincenzi, erano esercizi di stile.
La vittoria di Doria (con il 46%
dei voti) è netta, ovunque. Il suo
programma improntato al prag- L’esito delle urne
matismo, nessuna promessa di ri- Il sindaco uscente Marta
durre le tasse ma impegno a man- Vincenzi alle urne
tenere inalterati i servizi essenzia-
li, ha fatto breccia. Angela Burlan-
do, ex vicequestore e candidata
minore (quota socialista), è con-
vinta che sia stata una vittoria di I democratici «Sosterremo il vincitore». Ma la roccaforte è a rischio
genere. «Il Pd ha schierato due
candidate di peso equivalente
che si sono annullate, come temu-
to anche dai dirigenti democrati-
E nel partito: paghiamo i sì al premier
ci, incapaci di opporsi a un suici-
dio annunciato». ROMA — I dirigenti del Pd temevano che sa- nosce è che non c’è stata la capacità di «ridurre
Doria si è inserito tra due debo- rebbe finita con Doria vincente. Ma ieri sera, a uno» i due candidati del Pd. «Ma la Vincenzi è
lezze. Tra un sindaco ferito dal quando hanno avuto il risultato davanti, hanno sindaco uscente, la Pinotti è una parlamentare
dramma dell’alluvione e un’av- ondeggiato, incerti. Vogliono attendere i risulta- genovese, come potevamo scegliere?», dicono
versaria costruita in casa che non ti ufficiali e definitivi, che è un modo per pren- ora i collaboratori del segretario Bersani (nella
si è mai scrollata di dosso la pati- dere tempo, riflettere. Il compito di fronteggia- foto). Nessuna delle due ha voluto fare un passo
na di candidato d’apparato. Maga- re l’evento è stato affidato a Davide Zoggia, re- indietro. «Se Marta dovesse vincere le primarie,
ri senza evocare tsunami, ma an- sponsabile enti locali. La linea prevede che il Pd io sarei la sua prima elettrice», ha detto la Pinot-
che nella roccaforte di Genova la «sosterrà senza tentennamenti il primo arriva- ti. Solo che Marta non ha vinto.
frittata del Pd è servita. to alle primarie, perché questa è la logica delle Altro elemento importante: la campagna elet-
Erika Dellacasa primarie». Zoggia aggiunge che «le due candida- torale di Marco Doria, molto critica sull’operato
Marco Imarisio ture Pd hanno aperto la strada all’affermazione del governo Monti. Sarebbe questo il primo se-
© RIPRODUZIONE RISERVATA di un terzo candidato». La verità che ognuno co- gnale del prezzo che il Pd paga nell’appoggio al-
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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Primo Piano 13 #

❜❜ Il Pd sosterrà senza tentennamenti il primo arrivato alle

primarie, perché questa è la loro logica Davide Zoggia, Pd

Il ritratto Docente di Storia economica, figlio del nobile che nel dopoguerra si iscrisse al Pci

L’erede del marchese rosso La scheda

diere vendoliane si offre di sollevarlo

sulle orme di Pisapia Chi è

Marco Doria,
54 anni,
per portarlo in trionfo. Lui declina l’in-
vito con garbo, accetta solo il parago-
ne con Giuliano Pisapia. «La mia vitto-
ria esprime la stessa volontà di cam-

«Rivoluzioni? No, serietà» è professore

l’esecutivo «tecnico» e ai sacrifici. Un dato che
peserà nelle valutazioni del giorno dopo è quel-
lo dell’affluenza, dai 33 mila votanti delle pri-
marie che premiarono Vincenzi ai 21 mila di ie-
ri. Un po’ di maltempo e un po’ di disaffezione
verso lo strumento-primarie da
parte degli elettori. Adesso il timo-
re prende un’altra forma, quella di
perdere un baluardo del centrosini-
stra come Genova. Doria è un can-
didato che piace a sinistra, ma può
irritare e allontanare gli elettori più
vicini al centro, può spingere l’U-
dc-Terzo polo (che non ha qui una
delle sue roccaforti) alla presenta-
zione di un suo candidato o all’accordo col cen-
trodestra.
A. Gar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«È il Paese che cambia, il centrosinistra lo capisca»
DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA — Quando si iscrisse al li-
ceo classico che porta il nome di un
suo antenato, ammiraglio e principe
dell’età dell’oro, divenne subito il quar-
to alunno, su mille che erano, a prende-
re la tessera della federazione giovani-
le del Pci. Non era un passo scontato e
neppure facile, nell’istituto che in quei
giorni metteva all’indice un professore
accusato di essere troppo a sinistra in
quanto liberale moderato.
Ci sono scelte che si trasmettono
per via ereditaria, nel nome del padre.
Giorgio Doria, papà di Marco, era il
marchese rosso, ultimo discendente di
una famiglia che annoverava tra i suoi
avi il vincitore della battaglia di Lepan-
to. Nel primo dopoguerra decise di
iscriversi al Pci. Fu diseredato come un
novello San Francesco, ma divenne
una delle figure epiche della sinistra ge-
novese. Vicesindaco nella prima stagio-
ne del Pci al governo negli enti locali,
appena insediato firmò la revoca del di-
ritto all’auto blu per tutti gli assessori.
A differenza del padre, Marco Doria
ha sempre anteposto la passione per
l’economia alla politica. Ricercatore al-
l’Archivio storico Ansaldo, poi alla
Fondazione Einaudi di Torino, infine
docente universitario nella sua città.
Sempre con la tessera del Pci in tasca,
fino alla fatale Bolognina, quando non
accetta la svolta di Achille Occhetto e
insieme al padre, scomparso nel 1998,
si iscrive a Rifondazione comunista.
Da allora, se ne erano perse le tracce.
Adesso dovrà correre per governare la
città che fu la Repubblica governata
dai suoi antenati.
Ma quando appare alla sede del suo
comitato, piena di ragazzi in festa, età
media bassa, entusiasmo a livelli di
guardia, conferma la sua natura di stra-
no outsider, dal tratto per nulla popola-
re. In piazza delle Fontane Marose ci so-
no centinaia di persone che lo acclama-
no. Lui accetta il bagno di folla ma mo-
stra anche di subirlo, fedele al suo trat-
to abbastanza austero, poco incline al-
le feste e ai sorrisi, caratteristica abba-
Il paragone
«Il mio successo
esprime la stessa
volontà di cambiamento
di quello visto a Milano»
associato
di Storia
economica
biamento che spinse la sua. Ma quan-
do ho deciso di provarci, le assicuro
che mi sono limitato a ragionare da cit-
tadino ed elettore. Non mi trovavo nel-
la proposta politica offerta alla città,
nell’ateneo
del capoluogo
ligure. È il figlio
tutto qui. Cercherò di non scegliere le
mie posizioni su un calcolo di consen-
so immediato. Credo nei progetti, nel
del «marchese
stanza temuta dai suoi sostenitori du- rosso» Giorgio pragmatismo». La sua vittoria equiva-
rante i tre mesi di campagna per le pri- Doria, figura di le all’umiliazione di un Pd destinato a
marie. «Non è successo nulla, l’impe- primo piano del diventare, forse, il suo principale allea-
gno deve continuare. Mi aspettavo una Pci anni ’70 e to. «È riduttivo parlare di una sconfit-
buona risposta, non così estesa. Credo ’80, ex ta del Pd. Nei circoli democratici ci so-
che la serietà della mia proposta abbia vicesindaco, no andato, ho ascoltato i militanti. Lo-
pagato. A fare la differenza è stato un passato al Prc e ro non sono stati sconfitti. A perdere,
modo diverso di porgersi nei confronti scomparso nel forse, sono le logiche di partito e delle
dei cittadini, che hanno bisogno di 1998. Marco tessere, che sono un’altra faccenda.
una politica diversa da quella che han- Doria si è Apro un problema politico nel Pd?
no visto negli ultimi anni. Non è un’on- candidato alle Non credo di essere stato io. C’era già,
da lunga che arriva da Milano, è qual- primarie del a livello di gruppo dirigente».
cosa che c’è nel Paese, e il centrosini- centrosinistra Le sue parole e la sua notte finisco-
stra ha il dovere di percepirla». sostenuto da no qui. La sosta al comitato elettorale
La erre vagamente blesa freme alla Sel dura appena mezz’ora, il tempo di un
domanda su eventuali posti in giunta. I candidati brindisi a spumante. «Domattina va-
«Questo è un modo vecchio di ragio- Oltre a Doria do a lavorare, come sempre, saluti a
nare, esattamente il modo di fare poli- e al sindaco tutti». Marco Doria non esulta perché
tica che mi riprometto di evitare». Cu- uscente Marta in cuor suo sa bene di aver vinto delle
riosa la sua reazione a una vittoria cla- Vincenzi, primarie a formato ridotto, appena 21
morosa e netta, perché lontana da qua- puntavano alla mila votanti. «Di nicchia», le definisce
lunque trionfalismo, da definire so- «nomination» Sergio Cofferati, certo non un suo so-
bria, se non si trattasse di un aggetti- la senatrice stenitore. Ma c’è comunque qualcosa
vo molto abusato di questi tempi. «Ge- Roberta Pinotti di antico in un distacco esibito e since-
nova non cambierà dopo questa not- (Pd), Andrea ro. Per uno che nell’album di famiglia
te. Non ho mai promesso rivoluzioni, Sassano può vantare un principe ammiraglio
mi limito a promettere serietà, credo («Ostinatamen- del Cinquecento, un cardinale del
che il mio punto di forza sia proprio te di sinistra») 1700 e tre senatori del Regno d’Italia,
questo. A questo punto l’entusiasmo e Angela cosa vuoi che sia una vittoria di tappa.
potrebbe essere cattivo consigliere». Burlando (Psi) M. Ima.
Un gruppo di ragazzi avvolti in ban- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Centrodestra Il segretario cerca una strategia per un Pdl in affanno

Alfano: «Sostegno a Monti

a costo di perdere la Lega»
In televisione
Il segretario
del Pdl
Angelino
Alfano
ieri sera negli
studi di «Che
tempo che fa»,
intervistato
da Fabio Fazio
(Ansa)

ROMA — Alle prese con il
momento più difficile di un
Pdl in preda al panico, diviso
tra chi si dichiara ipermontia-
no (Frattini), chi non vuole
«morire montiano» (Matteo-
li), chi flirta con il Terzo Polo
(Micciché, tentato dall’allean-
za con Casini a Palermo), chi
ancora mira al patto con la Le-
ga (La Russa), chi auspica un
ritorno allo «spirito del ’93, al-
tro che melassa centrista»
(Ronchi), chi pensa invece a
un «grande partito riformista
e moderato» con l’Udc (Cic-
chitto) e chi, ieri Formigoni su
Repubblica, provocando la le-
vata di scudi di tutto il partito,
candida alle primarie Corrado
Passera, Angelino Alfano più
che un segretario sembra Erco-
le alle prese con dodici e più
fatiche.
Il compito, improbo, di tene-
re calmo un partito terrorizza-
to dal futuro, a partire da quel-
lo prossimo che minaccia un
bagno di sangue alle ammini-
strative, è riuscito solo in par-
te: rotture, scissioni, transu-
manze non ci sono state, ma
un’infinita confusione mista a
terrore su quello che dovrà es-
sere il partito in futuro, sulle
alleanze, sulla leadership, c’è e
si fa sentire. Mentre si svolgo-
no un po’ in tutta Italia i con-
gressi provinciali (ieri a Mila-
no è andato in onda un duello
a quattro), all’orizzonte si pro-
filano due montagne da scala-
re: il voto alle amministrative,
da affrontare senza accordi or-
ganici con Lega e Udc; la ri-
strutturazione del centrode-
Il ruolo nel partito
Sulla candidatura
alle primarie: «Ora sto
facendo il segretario»
stra, che molti vorrebbero sal-
vato da un messia, si chiami
Passera (per il quale, assicura-
no alcuni, lo stesso Berlusconi
si starebbe spendendo) o no.
Per affrontare l’oggi se non
il domani Alfano a «Che Tem-
po che fa» detta qualche pun-
to fermo. Il primo: il Pdl dà to-
tale appoggio a Monti, anche
se dovesse significare la fine
dell’alleanza con la Lega e la
débâcle alle amministrative:
«Se dovessimo pagare questo
conto per il bene dell’Italia lo
pagheremmo perché siamo
convinti di aver fatto la scelta
giusta. L’Italia merita anche il
piccolo sacrificio di un parti-
to».
Sul caso Passera invece Alfa-
no usa il fioretto. Forte del con-
senso che da tutto il Pdl gli è
arrivato perché, come dice Pa-
olo Bonaiuti, se «abbiamo scel-
to per acclamazione, con spe-
ranza ed entusiasmo Angelino
a luglio per guidarci, non si ve-
de il motivo per cui discuter-
ne», il segretario dice che sì,
certo, il ministro potrà candi-
darsi alle primarie «se si iscri-
verà al Pdl», e comunque non
è detto che la stessa cosa fac-
cia lui: «Non ho ancora deciso.
Ora sto facendo il segretario e
voglio farlo bene». Piuttosto,
è la stoccata, peccato che «For-
migoni non si candiderà più».
E a proposito di leadership fu-
ture: «Come profilassi nei con-
fronti del governo sconsiglio a
tutti di candidare Monti: lui
stesso credo ambisca a non es-
sere candidato».
Paola Di Caro
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14 Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

» Approfondimenti
Una città
Genova

Introversa
un Paese

di Aldo Cazzullo

e ribelle
La città che somiglia al paradiso
(ma conta sempre di meno)
SEGUE DALLA PRIMA
Il «quasi» è obbligatorio per tre motivi. Da Genova, nel
suo palazzo tra la Cattedrale e i carrugi, il cardinale Angelo
Bagnasco governa la Chiesa italiana, dividendosi con Ro-
ma. A Genova, nella sua Fondazione a picco sul mare, uno
dei più importanti architetti del mondo, Renzo Piano, pro-
getta la modernità, dividendosi con Parigi e New York. E a
Genova c’è il porto. Meglio, Genova è il porto del Nord Ita-
lia, lo sbocco al mare della Lombardia, l’affaccio di Milano
al Mediterraneo. E il porto, con i suoi tanti volti — i contai-
ner e l’acquario, i bacini di carenaggio e le crociere, i camal-
li e i traghetti per il Nord Africa —, resta il motore dell’eco-
nomia di Genova, il suo ancoraggio al mondo, il fattore che
definisce la sua identità.
Per il resto, la città non ha più il peso demografico e in-
dustriale che aveva. Da 900 a 600 mila abitanti in trent’an-
no, e il cardinale Giuseppe Siri, Papa mancato, capo dell’ala
destra della Chiesa italiana.
Tra i carrugi con il cardinale
Da Siri fu consacrato sacerdote — nel 1966, a ventitré
anni — Angelo Bagnasco, ora arcivescovo di Genova e ca-
po dei vescovi italiani. «In privato, Siri era un uomo dolce,
attento al rapporto umano. Veniva a trovarci in seminario
ogni mercoledì. Quando ho detto messa per gli operai della
Fincantieri, 750 posti di lavoro a rischio, i delegati della
Fiom mi hanno parlato di Siri con gratitudine. Ancora si
racconta di quando salvò il porto e le fabbriche, durante e
dopo la guerra».
Con Bagnasco passiamo una mattinata tra i carrugi: il
quartiere dov’è cresciuto, la chiesa della prima comunione,
i palazzi costruiti sulle macerie dei bombardamenti tra cui
giocava a guardie e ladri, la fabbrica di dolci dove il padre
lavorò fino a 78 anni — «sotto Natale e Pasqua non tornava
a casa neppure la notte, turni continui per fare panettoni e

Genova
La città
Genova, capoluogo ligure, si
estende su 243,60 chilometri
quadrati e con i suoi 607.906
abitanti ha una densità di
600 .000
gli abitanti della città, calati
di 300 mila unità in 30 anni
ni; record di centenari, riuniti dal sindaco in una festa mol-
to affollata; pochi i giovani, e metà sono stranieri. La storia
ha finito per gemellare Genova con Torino. Per secoli le
due città si sono avversate, un po’ come oggi Roma e Mila-
no. Torino era Roma: la corte, la politica, la burocrazia. Ge-
nova era Milano: le banche, il lavoro, i commerci. Paolo
Conte ha raccontato lo spaesamento — passati gli Appenni-
ni — del piemontese, per cui «i gamberoni rossi sono un
sogno»; e «che paura ci fa quel mare scuro che si muove
anche di notte e non sta fermo mai». «Genova: industria
pubblica e operai scontenti» diceva l’Avvocato Agnelli. Ora
l’industria ha chiuso o traslocato. Anche Genova si è imbor-
colombe» —, il vicolo delle prostitute: «De André nelle sue
canzoni ne ha dato una visione consolatoria, rassegnata.
Invece non dobbiamo rassegnarci». Anche a Bagnasco, co-
me a Siri, capita di essere fermato per strada dai genovesi
che vogliono ringraziarlo. Sono i beneficiati dal welfare fi-
nanziato dalla Curia con i 960 mila euro dell’8 per mille e
costruito dalla Caritas e da 27 gruppi di volontari. Chi man-
tiene il cinquantenne rimasto senza lavoro. Chi accoglie il
padre separato messo fuori casa. Chi insegna agli anziani a
evitare gli sciacalli che comprano appartamenti a 500 euro
il metro per rivenderli al decuplo. Chi diffonde la guida
stampata da Sant’Egidio: «Dove dormire, dove mangiare,
dove scaldarsi». Chi, come l’oncologa Maria Vittoria Mari,
apre ambulatori per i figli dei poveri, e compra all’ingrosso
sacchi di frutta e verdura per le madri straniere, cui non
viene il latte per la cattiva alimentazione.
Spiega il cardinale di non avere nulla in contrario alla
costruzione di una moschea, su cui Genova litiga da anni.
Fa notare che una piccola moschea c’è già, dietro una ser-
randa, accanto alla meravigliosa chiesa romanica di San Do-
nato. Aggiunge che la Chiesa non è un ente assistenziale,
ma aiuta gli ultimi perché il loro volto, segnato dal bisogno
e dagli errori, è il volto di Dio. I parrocchiani lo guardano
adoranti. Gli studenti della facoltà di architettura, dove pro-
segue la visita pastorale, lo fissano attoniti. Ad accoglierlo
ci sono professori e burocrati. I giovani restano nelle aule.
Lui passa a salutarli, qualcuno si avvicina, qualcuno ridac-
chia, qualcuno sbuffa. Il cardinale dice: «Fate un lavoro im-
portante, la bellezza delle vostre opere ci conferma l’esi-
stenza del Signore». Gli studenti non hanno l’aria di aver

2.495 persone per kmq
Il nome
Il nome deriva dal termine
latino genua, parola di ceppo
indoeuropeo che individua il
ginocchio (geneu) o la mascella
(genu), in riferimento alla
conformazione del luogo: una
sottile e lunga fascia costiera
La storia
Genova è stata una delle
quattro grandi repubbliche
marinare d’Italia ed è Medaglia
d’oro al valor militare
ghesita. Ha ritrovato una sua dolcezza di vivere. E ha stem-
perato la sua durezza caratteriale e ideologica. Da sempre,
questa è la città più di sinistra d’Italia. A Bologna la sinistra
è sistema, potere, denaro, coop. Qui è ribellione. Si spiega
anche così la clamorosa vittoria alle primarie del marchese
comunista Marco Doria, e la disfatta del Pd. Genova è stata
repubblicana quando l’Italia era monarchica, antifascista o
almeno scettica ai tempi del Duce, comunista nell’era della
Dc; i Savoia per riprenderla nel 1849 dovettero cannoneg-
giarla dal mare, nel luglio ’60 i portuali spezzarono l’allean-
za tra la Dc e la destra, durante il G8 i genovesi si schieraro-
no apertamente con i manifestanti. A garantire la Genova
borghese e cattolica provvidero nel dopoguerra Paolo Emi-
lio Taviani, partigiano atlantico, storico ministro dell’Inter-
❜❜
capito.
Nello studio dell’Architetto
Neppure Renzo Piano ha capito se è stata Genova a fare i
genovesi, o i genovesi a fare Genova. La verità, dice, sta nel
Il cardinale Bagnasco non ha mezzo. La città è sottovalutata. La si dice avara, in realtà è
parsimoniosa: una virtù, nell’età del consumismo. Più che
nulla contro la moschea e fa diffidente, è prudente: un pregio, in un Paese credulone.
Può sembrare chiusa, forse è solo riservata. Certo, per
notare che una piccola c’è già, quanto il porto antico ridisegnato appunto da Piano sia ora
un moltiplicatore di turismo, Genova non è il massimo del-
dietro una serranda, accanto l’accoglienza. Sulle toilette di molti bar è scritto «GUA-
STO»; funzionano benissimo, ma prima devi consumare,
alla chiesa di San Donato poi ti daranno le chiavi. La città invecchia e la sera va a

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 Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Primo Piano 15

Sguardi Angelo Bagnasco,

arcivescovo di Genova e
presidente della Cei,
consacrato sacerdote nel
1966 dal cardinale Giuseppe
Siri (foto di Michele Mulas). A
lato Paride Batini (con la
giacca verde), storico
console dei camalli genovesi
scomparso nel 2009, a
fianco del suo erede Antonio
Benvenuti. A sinistra, il porto
di Genova (foto Ceschina)

Visionari Renzo Piano, uno degli architetti più famosi
del mondo, al lavoro nel suo studio genovese (foto a
sinistra, Gianni Berengo Gardin) e al timone della barca in
compagnia di Fabrizio De Andrè (qui sotto, foto RPBW)
L’amministrazione
Il sindaco
Nel 2008 Marta Vincenzi (Pd) vince le
elezioni e diventa il primo sindaco donna di
Genova dopo 38 uomini. Ieri ha perso le
primarie e non sarà ricandidata
Il centrosinistra
Storicamente la città è una roccaforte della
sinistra italiana. L’uomo forte del Pd è
Claudio Burlando, presidente della Liguria.
Ma ieri è arrivato uno schiaffo al principale
partito del centrosinistra, con la vittoria alle
primarie del candidato sostenuto da Sel
La chiave della città
I destini di Genova sono legati al porto, che
letto presto, allo storico cinema Ariston l’ultimo spettacolo
è alle 21 e 15, pure in posti chic come l’enolibreria di via
san Lorenzo ti portano il conto anche se non richiesto, do-
po le undici le focaccerie chiudono e si mangia solo kebab.
Dice però il suo architetto che Genova non è ruvida; è timi-
da. Introversa. La ricchezza mai esibita, la bellezza spesso
nascosta, nei cortili, negli arredi. Il centro storico non è tut-
to uffici come altrove, la gente ci vive e soprattutto convi-
ve, i ricchi al piano alto e i poveri al mezzanino, gli spaccia-
tori in via del Campo e i professionisti nella parallela. I ge-
novesi assomigliano alla loro città: non sono facili. Posso-
no essere crudeli: i pisani lasciati morire di stenti e sepolti
nel campo che ne porta il nome, i mendicanti imbarcati su
navi affondate al largo, i telai dei concorrenti lionesi com-
prati per essere bruciati; da qui il grido dei veneziani, «ge-
novesi mangiatevi il cuore se ancora l’avete!». Però posso-
no comporre melodie più durature del tempo, come Ivano
Fossati acclamato al Carlo Felice per l’ultimo concerto, co-
me Fabrizio De André che con Piano andava in barca, come
Gino Paoli con cui Piano è stato negli scout. Tutta gente di
poche parole. «Mio padre, da genovese doc, non parlava
quasi mai — ricorda l’architetto —. Però ogni domenica,
dopo la messa, voleva andare al porto. Uno spettacolo di
pietra e di acqua. Non c’erano i container. Gli oggetti vola-
vano. Le automobili in braccio alle gru. Un capolavoro del-
l’effimero: tutto vola o galleggia, nulla tocca terra; ti viene
voglia di costruire per sfidare la legge di gravità. Per questo
c’è un po’ di Genova in tutto quello che faccio».
Al porto con i camalli
Il primo giorno di lavoro alla Compagnia Unica, nel
1974, ad Antonio Benvenuti furono forniti i guanti, una tu-
ta normale, una tuta da ghiaccio, una cappotta per i sacchi,
una zappetta per i pacchi di caffè, un gancio normale, un
gancio lungo per il caucciù e le carni (e gli scontri con la
Celere), la tessera della Cgil e quella del Pci. Benvenuti rifiu-
tò solo quest’ultima: dal partitone era già uscito, in quanto
antiberlingueriano e leninista. Oggi è il console dei camalli
(dall’arabo hamal, portatore), erede del leggendario Paride
Batini. Nella sala chiamate ci sono ancora i ritratti di Lenin,
Togliatti, Di Vittorio e Guido Rossa; ma i camalli oggi ven-
gono qui solo per sfidarsi sul ring della savate, la boxe fran-
cese. Le convocazioni arrivano via sms, 364 giorni l’anno,
tutti tranne il primo maggio. Domani sera fanno il karaoke.
Racconta il console che qualcuno vota Berlusconi, altri Le-
ga.
detti, i camalli sono poco più di mille, e i conti sono in atti-
vo. La fine del monopolio della Compagnia Unica ha inverti-
to il declino. Raggiunta Marsiglia, superata Barcellona, Ge-
nova sta tornando il primo porto di destinazione finale del
Mediterraneo (Valencia e Algeciras guidano la classifica dei
porti di transito). Racconta il presidente, Luigi Merlo, che
sono iniziati i lavori per raddoppiare i volumi, da 2 a 4 mi-
lioni di container: si scava il mare e si costruiscono nuovi
piazzali. Già si litiga sulla nuova diga foranea, che dovreb-
be sottrarre spazio al Mediterraneo e proiettare la città an-
cora più al largo. E a giugno partirà il fatidico terzo valico:
previsti otto anni di lavori per abbreviare il viaggio delle
merci verso Nord.
Attorno al porto, c’è un mondo. L’Accademia del mare,
dove i diplomati del nautico studiano da capitani. Cinque
bacini per riparare le navi. Il grattacielo in costruzione del-
la Msc, i concorrenti della Costa, che ha scelto Savona e
peggio per lei. Il quotidiano L’avvisatore marittimo (è arri-
vato un bastimento carico carico di...). Il fenomeno dell’ac-
quario. Eataly. Il galeone del film «Pirati» di Polanski e la
nave di «Love boat». Trentamila posti di lavoro nell’indot-
to.
Fuori dal porto, c’è una città in crisi, come il resto del
Paese. Della Finsider e dell’Ansaldo restano aziende ad alta
Giannelli
tecnologia, talora però amministrate da fuori. L’altoforno
di Cornigliano, dove il brigatista Riccardo Dura sognava di
gettare vivi i capisquadra, ora è spento, in attesa della ricon-
versione a freddo gli operai sono cassintegrati. I 750 della
Fincantieri di Sestri tengono in ostaggio una nave da crocie-
ra commissionata dagli americani dell’Oceania: la conse-
gneranno quando avranno la garanzia che lo stabilimento
non chiude; altrimenti minacciano di bloccare il festival di
Sanremo, «i compagni Morandi e Celentano capiranno».
Racconta Sergio Cofferati di aver visto, per la prima volta
in vita sua, i commercianti scioperare con gli operai: se
chiude la fabbrica, è finita per tutti.
L’«ex sindaco»
«Se non cambia, questa città ha dieci anni di vita» dice il
sindaco in carica, Marta Vincenzi, figlia di un operaio del-
l’Ansaldo. Sfidata alle primarie da un’altra donna, anche lei
del Pd, la senatrice Roberta Pinotti, figlia di un operaio del-
l’Enel. Battute entrambe dall’outsider Marco Doria. Una sor-
ta di suicidio collettivo del Pd. La Vincenzi è molto simpati-
ca. Porta prodigiosamente i suoi 64 anni. Però ha in parte
dilapidato un patrimonio di popolarità, pasticciando un
po’ su tutto, dalla moschea alla Gronda, la nuova tangenzia-
le. Opere necessarie, ma non amate. Se poi il sindaco propo-
ne ogni volta un luogo e un percorso diversi, i nemici si
moltiplicano. Ha pure litigato con il boss locale e presiden-
te della Regione, Claudio Burlando, figlio di un camallo,
che non l’ha mai amata. Il resto l’ha fatto l’alluvione. Sei
vittime, tutte femmine, due bambine e quattro donne: «Le
porterò per sempre sulla coscienza» disse la Vincenzi. Si
vota a maggio. Doria avrà forse come avversario Enrico
Musso. Chiunque vinca, avrà punti fermi cui aggrapparsi. I
grandi ospedali, il Gaslini per i piccoli e il San Martino per i
vecchi. Marassi, lo stadio all’inglese. La Carige, che è rima-
sta la banca di Genova. Palazzo Ducale, dove la mostra su
Van Gogh e Gauguin è prorogata a furor di visitatori. Lo
Stabile, con il teatro della Corte e il Duse. E una bellezza
appartata, silenziosa, da ammirare dai colli a strapiombo
su cui si sale in ascensore. «Quando mi sarò deciso d’andar-
ci, in paradiso, ci andrò con l’ascensore di Castelletto» scri-
veva Giorgio Caproni. Per De Andrè, invece, il paradiso era
al primo piano delle case di via del Campo. Di sicuro, per i
genovesi, il paradiso è da qualche parte nella loro città.
http://blog.aldocazzullo.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA

oggi conta 15 terminal privati. Iniziati i lavori
per raddoppiare i volumi, da 2 a 4 milioni di
container. A giugno parte il terzo valico per
abbreviare il viaggio delle merci a Nord
Negli Anni 70, il porto di Genova era pubblico e aveva 5
mila dipendenti, più 10 mila camalli. Quando nel ’94 la ge-
GUARDA
stione fu privatizzata, lo Stato si accollò debiti per centina- Il video del reportage su
ia di miliardi di lire. Ora i 15 terminal privati — del carbo- www.corriere.it
ne, del sale, dell’alluminio... — hanno meno di duemila ad-

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16
#
Esteri
La rivelazione Il «Sunday Times» racconta la «confessione» che il leader di Al Qaeda avrebbe fatto a una delle mogli prima di essere ucciso
Il viatico di Bin Laden: «Figli miei,
andatevene a studiare in America»
Pubblicata la foto dei bambini catturati dopo il raid del 2011
WASHINGTON — Osama, invec-
chiando, si era ammorbidito. E sogna-
va per i suoi figli non la «carovana del-
la Jihad» ma studi e vita in Occidente.
Un sogno americano, reso ancora più
forte da una raccomandazione pater-
na: lasciate perdere la lotta armata,
non fate come me. Precisazione. Que-
❜❜
sto insolito ritratto del Bin
Laden privato è stato svela-
to al Sunday Times da una
fonte indiretta, Zakaria Al
Sadah, cognato del capo qa-
edista e fratello di Amal, la Vivete in pace,
quinta moglie del «Calif-
fo». La donna, che era nel non diventate
rifugio di Abbottabad al
momento dell’attacco, terroristi come me
avrebbe svelato a Zakaria
questi aspetti inediti. Per
questo sono affermazioni da prende-
re con grande prudenza, come tutte
quelle che girano sul grande nemico
dell’Occidente.
Amal, rimasta ferita nel blitz e mes-
sa agli arresti domiciliari in Pakistan,
ha raccontato a Zakaria come il mari-
to avesse cambiato idea su molte del-
le sue scelte. A cominciare dall’11 set-
tembre. Osama — secondo la donna
— si sarebbe pentito per le conse-
guenze dell’attentato e voleva che i fi-
La riunione La richiesta fatta alle Nazioni Unite
Svolta della Lega Araba
«I caschi blu in Siria»
DAL NOSTRO INVIATO
IL CAIRO — La Lega Araba rilancia
sulla Siria. E lo fa cercando di coinvol-
gere la comunità internazionale. I suoi
ministri degli Esteri riuniti ieri nella ca-
pitale egiziana hanno approvato a mag-
gioranza un documento in cui si chie-
de l’invio di una forza di pace mista,
composta da rappresentanti arabi e
scelti dalle Nazioni Unite, finalizzata a
porre fine ai massacri che da 11 mesi
insanguinano il Paese. Il documento
condanna inoltre la repressione violen-
ta delle proteste contro il regime di
Bashar al Assad, invita i Paesi arabi a
tagliare i rapporti diplomatici, chiede
l’intensificarsi delle sanzioni economi-
gli e nipoti che vivevano ancora con
lui nel covo pachistano facessero al-
tro. Per prima cosa, diremmo noi,
«prendersi la laurea». E meglio se in
Occidente. Quindi, secondo comanda-
mento, evitare di seguire le orme pa-
terne: il vostro obiettivo — sarebbe
stato il suo auspicio — è «vivere in pa-
ce e non fare quello che faccio io».
Osama, forse, aveva rivisto, con cal-
ma, il film della sua vita. Lui aveva fre-
quentato scuole solo nei Paesi arabi e
non — come i suoi fratelli — in Euro-
pa o negli Usa. Una scelta personale
ma anche legata al fatto che Osama
non era il prediletto del clan. E per al-
cuni ciò ha avuto un’influenza deter-
minante sul suo futuro, perché all’uni-
versità saudita ha avuto tra i suoi pro-
fessori anche ideologi della Jihad. E
quegli insegnamenti non li ha mai di-
Lega Araba Il posto vuoto della Siria
italia: 515249535254
che e l’apertura di «canali di comunica-
zione con le opposizioni».
È la risposta al fallimento de facto
della missione degli osservatori invia-
ti in Siria dalla Lega Araba nella terza
settimana di dicembre, ma poi dura-
mente criticata dai gruppi della rivolu-
zione come «controproducente» e per-
sino «destinata a legittimare i massa-
cri perpetrati dai militari». A fine gen-
naio i 165 osservatori avevano pratica-
mente cessato ogni attività. E ieri si è
dimesso tra le polemiche il loro capo,
il controverso generale sudanese
Mohammad al Dabi, in passato accusa-
to di gravi violazioni contro i civili.
Il nuovo progetto elaborato al Cairo
resta comunque vago e persino contro-
verso. La Siria in serata lo ha rifiutato
«completamente» con una risposta
secca. Non è affatto chiaro se la missio-
ne di «peacekeeping» possa essere ar-
mata, e dunque con un’effettiva capaci-
tà di intervento sul campo, oppure sia
destinata alla passiva osservazione co-
me la precedente e con la sola differen-
Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera
menticati. Tanto è vero che li ha «pas- La scheda
sati» ad alcuni dei figli — almeno 20
— in particolare Saad, Mohammed e
Hamza. Loro sono entrati nel movi-
mento terrorista e poi sono stati ucci-
si. Un altro figlio, Omar, che si è tenu-
to lontano dalla militanza non ha un
buon ricordo dell’infanzia. In un libro La famiglia
ha raccontato che il padre non com- Osama Bin Laden, il
prava mai giocattoli e costringeva la leader di Al Qaeda,
famiglia ad una vita spartana. Ma, se- ucciso all’età di 54
condo il cognato, erano altri tempi.
Zakaria ha spiegato che i bambini
anni in un attacco
Usa contro il suo
che erano con Osama ad Abbottabad covo ad Abbottabad
— nove figli più alcuni nipoti — so- in Pakistan, ha avuto
no rimasti traumatizzati dall’esperien- oltre 20 figli da
za di maggio. In particolare la dodi- cinque mogli. Dalle
cenne Safiyah. Prima sono stati testi- prime due mogli ha
moni del raid dei Navy Seals, con l’uc- divorziato. Con lui nel
cisione del patriarca. Poi la lunga de- rifugio in Pakistan
tenzione. Amal, con le altre due mo- c’erano le altre 3
glie, Khairiah e Siham, sono state mogli e 9 figli
messe in una residen-
za sorvegliata in
quanto i pachistani
intendono ricavare
informazioni e, pro-
babilmente, tenere
in mano delle pedi-
ne. Più volte è stato
promesso un rilascio
ma non si è concretiz-
zato. E infatti le don-
ne hanno iniziato
uno sciopero della fa-
me nella speranza di
ottenere clemenza.
Il racconto del co-
gnato sui desideri di
Bin Laden contrasta
con altre versioni. In-
tanto Osama predica- Il futuro
va una cosa e ne faceva un’altra. I figli Amal Sadah, sposata
che erano ad Abbottabad non andava- da Osama nel 2000
no a scuola ma venivano istruiti dai
genitori. E non uscivano mai dal com- (quando lei aveva 18
plesso recintato. Bambini senza ami- anni e lui 43) ha
ci, costretti a vivere in quella che si raccontato che il
era tramutata in una sorta di prigio- marito aveva
ne. Il secondo aspetto riguarda il pre- consigliato ai figli di
andare negli Usa o in
sunto pentimento. Le carte sequestra-
te dagli americani provano che il lea- Europa a studiare e
za del suo carattere più internazionale. der continuava a progettare, con mol- «vivere in pace,
A ciò si aggiunge l’incognita dell’atteg-
giamento di Russia e Cina, che dome-
nica scorsa al Consiglio di Sicurezza
te velleità, piani d’attacco all’interno
degli Stati Uniti. Ed era sempre preso
dal suo ruolo, al punto che si riguarda-
anziché fare quello
che faccio o che ho
fatto io». Dopo
dell’Onu avevano posto il netto veto al-
la risoluzione che chiedeva le dimissio-
ni del presidente Assad e l’avvio del ne-
goziato tra dittatura e opposizioni.
va spesso in tv.
Allora come spiegare il racconto di
Zakaria? Forse c’è qualcosa di vero,
magari è soltanto una frase di Bin La-
l’uccisione di Bin
Laden, lei e le altre
due mogli Khairiah e
Siham Sabar sono
Le incertezze sono tali che ieri pome- den detta in un certo momento. Più state trattenute con i
riggio per ben due volte è stata indetta probabile che la ricostruzione fornita figli per mesi in un
una conferenza stampa nei saloni del- alla stampa sia un tentativo per aiuta- appartamento di
l’hotel Marriott, dove era riunita la Le- re la sorella e il resto della parentela Islamabad
ga Araba, salvo poi venire cancellata. nello Yemen. Da cittadini liberi. Un sorvegliato dai servizi
«Ci sono gravi contrasti. Algeria, Iraq e modo per rompere con la «tradizio- di intelligence
Libano continuano a sostenere il regi- ne» bellicosa e terroristica, un’iniziati- pachistani, ha
va per sottrarre i figli dalle colpe del
me siriano. Per contro, i Paesi del Gol- padre. Mossa legittima e umana che rivelato la donna al
fo e l’Arabia Saudita vorrebbero la ca- non farà piacere ai fautori del «marti- fratello, il quale è
duta rapida di Assad», ci ha detto uffi- rio» e a chi ha perso un parente che stato intervistato dal
ciosamente un partecipante. A piazza ha risposto all’appello di Bin Laden. Sunday Times
Tahrir e poi di fronte all’hotel alcune Sempre che siano disposti a credere
centinaia di siriani manifestavano in- quello che scrivono i media occidenta-
tanto a favore di un «intervento milita- li.
re internazionale che ponga fine ai Guido Olimpio
massacri dei civili». Twitter @guidoolimpio
Lorenzo Cremonesi golimpio@rcs.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
Le stragi
ignorate
Chiese in
fiamme, fedeli
massacrati o
costretti all’esilio:
serve un allarme
a livello globale
Gesù insanguinato Un dipinto del
Cristo macchiato di sangue nella
chiesa di Alessandria d’Egitto dopo
l’attentato del 1˚ gennaio 2011
che causò 23 vittime (Reuters)
PER BATTERE LA CRISTIANOFOBIA
L’OCCIDENTE PASSI ALLE SANZIONI
In molte parti del mondo è stata scatenata una vera persecuzione
di AYAAN HIRSI ALI
S i sente così spesso parlare dei musulmani
sia come vittime di abusi e pregiudizi in
Occidente, sia come combattenti per la li-
bertà contro la tirannide nelle rivolte della Pri-
mavera araba, da non accorgersi che, in realtà,
oggi è in atto una guerra ben diversa, una lotta
sommersa e misconosciuta che falcia migliaia
di vite umane. Nel mondo islamico, i cristiani
vengono massacrati per la loro fede religiosa.
Siamo davanti a un genocidio dilagante che do-
vrebbe suscitare allarme a livello globale. Il ri-
tratto che si fa dei musulmani, in veste di vitti-
me o di eroi, è solo in parte corrispondente al
vero. Negli ultimi anni, l’oppressione violenta
delle minoranze cristiane è diventata la norma
nelle nazioni a maggioranza musulmana, dal-
l’Africa occidentale al Medio Oriente, fino al
Sud dell’Asia e all’Oceania. In alcuni Paesi sono
stati i governi stessi e i loro rappresentanti a da-
re alle fiamme le chiese e a imprigionare i fede-
li. In altri, gruppi ribelli e milizie di vario gene-
re hanno preso in mano la situazione, assassi-
nando i cristiani e scacciandoli dalle regioni do-
ve vantavano radici secolari.
La reticenza dei media in proposito ha diver-
se motivazioni, quale il timore di attizzare ulte-
riori violenze. A mio avviso, con maggior proba-
bilità, il loro colpevole silenzio è dettato da vari
gruppi di pressione, come l’Organizzazione del-
la cooperazione islamica — una specie di Nazio-
ni Unite dell’Islam con sede in Arabia Saudita
— e il Consiglio sui rapporti islamo-americani.
Nell’arco dello scorso decennio, questi e altri
gruppi simili hanno ottenuto un sorprendente
successo nel convincere grandi personalità pub-
bliche, e non pochi giornalisti occidentali, che
ciascun esempio di discriminazione anti-mu-
sulmana corrisponde all’espressione di uno
squilibrio sistematico e sinistro chiamato «isla-
mofobia», termine che si propone di suscitare
l’identico ribrezzo morale di xenofobia e omofo-
bia. Tuttavia, una valutazione ponderata degli
ultimi avvenimenti e delle recenti tendenze la-
scia intendere che la portata e la gravità dell’i-
slamofobia impallidisce se paragonata alla san-
guinosa cristianofobia che oggi percorre tutte
le nazioni a maggioranza musulmana, da un ca-
po all’altro del pianeta. (...) Oggi nel mondo isla-
mico è in pericolo la sopravvivenza non solo
del cristianesimo, ma di tutte le minoranze reli-
giose.
Dalle leggi anti-blasfemia agli omicidi più ef-
ferati, fino agli attacchi con ordigni esplosivi,
alle mutilazioni e all’incendio dei luoghi di cul-
to, in molte nazioni oggi i cristiani vivono nel
terrore. In Nigeria, i cristiani sono stati sottopo-
sti a tutte queste forme di persecuzione. La Ni-
geria ha la più grande minoranza cristiana in
rapporto alla popolazione (il 40% su 160 milio-
ni di abitanti) di qualunque altro Paese musul-
mano. Per anni, musulmani e cristiani in Nige-
ria sono vissuti sull’orlo della guerra civile. So-
no gli estremisti islamici, in prevalenza, a scate-
nare le tensioni. La più recente delle loro orga-
nizzazioni si fa chiamare Boko Haram, che signi-
fica «l’istruzione occidentale è sacrilega», e si
propone di introdurre la sharia in Nigeria. A ta-
le scopo ha dichiarato che è pronta a stermina-
re tutti i cristiani residenti nel Paese. Nel solo
mese di gennaio 2012, gli affiliati di Boko Ha-
ram hanno commesso 54 omicidi. Nel 2011 i
suoi membri hanno ucciso 510 persone e bru-
ciato o distrutto oltre 350 chiese in 10 regioni
del Nord. I miliziani usano armi da fuoco, botti-
glie molotov e persino machete, al grido di «Al-
lah akbar» (Dio è il più grande), mentre colpi-
scono ignari cittadini. (...) Finora si sono con-
centrati sull’eliminazione di sacerdoti, politici,
studenti, poliziotti e soldati, come pure dei reli-
giosi islamici che hanno osato condannare le lo-
ro violenze. (...)
Nel Sudan, la cristianofobia che da anni dila-
nia il Paese assume forme molto diverse. Da de-
cenni il governo autoritario dei musulmani sun-
niti nel Nord del Paese tormenta le minoranze
cristiane e animiste che vivono nel Sud. Quella
che è spesso stata definita una guerra civile al-
tro non era in realtà che il tentativo del gover-
no sudanese di annientare le minoranze religio-
se. La persecuzione è culminata nell’efferato ge-
nocidio del Darfur, che prese inizio nel 2003.
Benché lo stesso presidente musulmano del Su-
dan, Omar Al Bashir, sia stato condannato dal
Tribunale internazionale dell’Aia con tre impu-
tazioni di genocidio, e malgrado le reazioni eu-
foriche che hanno accolto la semi indipenden-
za concessa al Sud Sudan nel luglio dello scorso
anno, le violenze non sono cessate. Nel Kordo-
fan del Sud, i cristiani subiscono tuttora bom-
bardamenti aerei, omicidi mirati, il rapimento
dei loro bambini e altre atrocità.
Entrambi i tipi di persecuzione — scatenata
sia da gruppi extra governativi che da agenti
dello Stato — sono confluiti in Egitto all’indo-
mani della Primavera araba. Il 9 ottobre scorso,
nella zona Maspero del Cairo, i cristiani copti
(che rappresentano all’incirca l’11% degli 81 mi-
lioni di egiziani) hanno organizzato una marcia
di protesta per denunciare l’ondata di attacchi
subiti per mano degli estremisti islamici — in-
cendio di chiese, stupri, mutilazioni e omicidi
— in seguito al rovesciamento della dittatura
italia: 515249535254
In pericolo
Dalla Nigeria all’Egitto, dal
Pakistan all’Iraq, oggi nel
mondo islamico è in
pericolo la sopravvivenza
non solo del cristianesimo
ma di tutte le altre
minoranze religiose
Caso a parte
In Arabia Saudita vivono oltre
un milione di cristiani,
lavoratori stranieri. Ma le
chiese sono vietate e la polizia
religiosa perquisisce le case
dei fedeli, accusandoli spesso
di aver infranto la legge
Intolleranze
Teniamo bene in mente la
portata e la gravità delle
forme d’intolleranza:
una cosa sono le vignette,
i film e i libri; ben altra cosa
sono i coltelli, le pistole
e le granate
di Hosni Mubarak. Durante la manifestazione,
le forze di sicurezza egiziane hanno spinto ca-
mionette e blindati contro la folla, aprendo il
fuoco sui civili, schiacciando e uccidendo 23
persone e ferendone altre 300. Per la fine del-
l’anno, oltre 200 mila copti hanno abbandonato
le loro abitazioni in previsione di nuovi attac-
chi. Oggi che gli islamisti si preparano a gestire
maggiori poteri, grazie al recente successo elet-
torale, i timori dei copti appaiono più che giu-
stificati. (...)
Dal 2003 a oggi, oltre 900 cristiani iracheni
(per gran parte assiri) hanno trovato la morte
negli attacchi terroristici nella sola Bagdad, e 70
chiese sono state date alle fiamme, secondo
l’agenzia Assyrian International News (Aina).
Migliaia di cristiani iracheni sono fuggiti per
sottrarsi alle violenze scatenate specificatamen-
te contro di loro, riducendo il numero dei cri-
stiani presenti nel Paese a meno di mezzo milio-
ne, da oltre un milione prima
del 2003. L’agenzia Aina descri-
54
ve il fenomeno come «la fase
iniziale di un genocidio, o di pu-
lizia etnica, che mira a scacciare
gli assiri dall’Iraq».
I 2,8 milioni di cristiani che
vivono in Pakistan rappresenta-
no solo l’1,6% degli oltre 170 milioni di abitan-
ti. In quanto membri di una sparuta minoran-
za, essi vivono nel terrore costante non solo de-
gli estremisti islamici, ma anche delle severissi-
me leggi anti-blasfemia varate dal governo. Ri-
cordiamo un caso che fece scalpore, quello di
una donna cristiana condannata a morte per
aver insultato, a quanto pare, il profeta Maomet-
to. Quando le pressioni internazionali spinsero
il governatore del Punjab, generale Salman Ta-
seer, a trovare un modo per rimetterla in liber-
tà, egli stesso venne assassinato da una sua
guardia del corpo. L’assassino fu poi esaltato
dalle massime autorità religiose musulmane co-
me un vero eroe, e benché sia stato condannato
alla pena capitale a fine dello scorso anno, il giu-
dice che ha emesso la sentenza oggi è costretto
a vivere nascosto, per timore di rappresaglie.
Non sono, questi, casi isolati in Pakistan. (...)
La semplice dichiarazione di fede nella Trinità
cristiana è considerata blasfema, poiché con-
traddice la dottrina teologica islamica. Quando
una comunità cristiana viene sospettata di aver
infranto le leggi antiblasfeme, le conseguenze
possono essere atroci. Andate a chiedere agli
operatori di World Vision, un’organizzazione
umanitaria cristiana. Nella primavera del 2010 i
suoi uffici furono assaltati da una decina di uo-
mini armati di granate, che si lasciarono dietro
sei morti e quattro feriti. Un gruppo islamico
militante rivendicò la responsabilità dell’atten-
tato, accusando World Vision di sovvertire i va-
lori dell’Islam, quando in realtà i volontari era-
no all’opera per aiutare i superstiti di un grave
terremoto.
Nemmeno l’Indonesia, spesso esaltata come
la nazione a maggioranza musulmana più tolle-
rante, democratica e moderna, è rimasta immu-
ne al morbo della cristianofobia. Secondo i dati
raccolti dal Christian Post, il numero di aggres-
sioni violente commesse ai danni delle mino-
ranze religiose (e i cristiani, che rappresentano
Esteri 17
il 7 per cento della popolazione, sono al primo
posto) è aumentato di quasi il 40%, da 198 casi
a 276, tra il 2010 e il 2011.
E la triste litania delle sofferenze non finisce
qui. In Iran, decine di cristiani sono stati arresta-
ti e incarcerati per aver osato manifestare il pro-
prio culto al di fuori delle regole imposte dalle
autorità. Nel frattempo, l’Arabia Saudita rappre-
senta un caso a parte. Malgrado il fatto che nel
Paese viva oltre un milione di cristiani — i lavo-
ratori stranieri — le chiese sono espressamente
vietate, come pure ogni manifestazione di culto
cristiano. Per imporre simili restrizioni totalita-
rie, la polizia religiosa perquisisce regolarmen-
te le case dei cristiani e non pochi di loro vengo-
no accusati di aver infranto la legge in tribunali
dove la loro deposizione ha minor peso legale
rispetto a quella di un musulmano. Persino in
Etiopia, dove i cristiani sono la maggioranza
della popolazione, l’incendio delle chiese per
mano della minoranza musulmana comincia a
destare gravi preoccupazioni.
Da questo catalogo di atrocità sarà ormai
ben chiaro che la violenza contro i cristiani rap-
presenta un problema spesso ignorato o sotta-
ciuto. Certo, la violenza non è pianificata a livel-
lo centrale né coordinata da qualche agenzia in-
ternazionale islamista. Sotto questo aspetto, la
guerra globale contro i cristiani non è una guer-
ra convenzionale. Essa incarna, piuttosto,
l’espressione spontanea di risentimenti anti-cri-
stiani da parte dei musulmani, che travalicano i
confini di culture, regioni o etnie. Come ha fat-
to notare Nina Shea, direttore del Centro per la
libertà religiosa del Hudson Institute, in un’in-
tervista con Newsweek, le minoranze cristiane
in molti Paesi a maggioranza musulmana han-
i cristiani uccisi in
Nigeria nel solo mese
del gennaio 2011
no ormai «perso la protezione della loro socie-
tà». Questo accade in particolare nei Paesi che
vedono la rapida ascesa di movimenti radicali
islamici (salafiti). In queste nazioni, i gruppi ar-
mati aderenti a tali movimenti spesso sanno di
poter agire con totale impunità (...) La vecchia
idea dei turchi ottomani — che i non musulma-
ni, all’interno delle società musulmane, doveva-
no essere protetti (benché quali cittadini di se-
conda classe) — è tramontata del tutto in gran
parte del mondo islamico, e ne conseguono
sempre più spesso intimidazioni e massacri.
Cerchiamo pertanto di fissare le nostre priori-
tà. Sì, i governi occidentali hanno il dovere di
proteggere le minoranze musulmane dall’intol-
leranza e dal pregiudizio. E occorre consentir lo-
ro di svolgere il loro culto, di vivere e lavorare
in piena libertà e senza alcun timore. Il princi-
pio della libertà di coscienza e di parola è ciò
che distingue le società libere da quelle che non
lo sono. Teniamo tuttavia bene a mente la porta-
ta e la gravità dell’intolleranza: una cosa sono
vignette, film e libri; ben altra cosa sono coltel-
li, pistole e granate.
Quello che l’Occidente può fare per aiutare le
minoranze religiose nei Paesi a maggioranza
musulmana, a mio avviso, è di utilizzare la leva
dei miliardi di dollari di aiuti umanitari conces-
si a questi Stati. Esiste poi la via del commercio
e degli investimenti. Oltre alle pressioni diplo-
matiche, i rapporti commerciali e gli aiuti uma-
nitari dovrebbero essere concessi solo a condi-
zione che i Paesi in questione si impegnino a
rispettare la libertà di coscienza e di culto reli-
gioso di tutti i loro cittadini. Anziché ingiganti-
re i casi di islamofobia in Occidente, proviamo
a prendere una ferma posizione contro la cri-
stianofobia che sta infettando il mondo musul-
mano. Tutti hanno diritto alla tolleranza —
tranne gli intolleranti.
(Traduzione di Rita Baldassarre)
© Newsweek, Corriere della Sera
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18 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Esteri 19 #

Cina La religiosa ha gridato slogan per la libertà da Pechino: è la 12esima vittima Protesta Tenzin Choedon,
novizia 18enne del monastero
femminile di Mamae; in basso

Nuovo martirio per il Tibet a sinistra monaci in corteo (Afp)

erano in fuga dopo aver parteci-

Giovane monaca si dà fuoco pato a una protesta nella contea

La diciottenne in fin di vita trascinata via dalla polizia
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE di un’ondata di gesti estremi
che in un anno ha fatto registra-
PECHINO — Diciotto anni. re almeno 22 episodi. Del sacrifi-
La vita di Tenzin Choedon si è cio di Tenzin Choedon ha parla-
fermata qui. Era una novizia del to anche International Campai-
monastero femminile di gn for Tibet. Per Pechino, inve-
Mamae, prefettura tibetana di ce, un motivo di imbarazzo alla
vigilia della visita del vicepresi-
dente Xi Jinping a Washington
Timori e del vertice sino-europeo di Pe-
Pechino teme ulteriori chino.
disordini in coincidenza L’ennesimo suicidio si è svol-
to con modalità analoghe a quel-
con il Capodanno le di molti altri. Gli slogan grida-
tibetano, il 22 febbraio ti contro il governo di Pechino,
a sostegno del Dalai Lama e del-
la «libertà per il Tibet», quindi
Aba, in Sichuan. Sabato si è da- le fiamme e l’intervento degli
ta fuoco. Secondo alcune testi- agenti. Subito dopo, uomini in
monianze era ancora viva quan- divisa hanno stretto un cordo-
do soldati e poliziotti l’hanno ne intorno al monastero di
portata via. Per gli attivisti di Mamae, che ha una tradizione
Free Tibet la donna sarebbe poi di intransigente lealtà al Dalai
deceduta, dodicesima vittima Lama e dal quale proveniva an-
che una ventenne suicida in ot-
tobre. Il timore che l’approssi-
marsi del Capodanno tibetano,
22 febbraio, porti con sé un in-
tensificarsi degli atti dimostrati-
vi da parte di tibetani (non ne-
cessariamente religiosi) insoffe-
renti alla presenza cinese pren-
de ulteriore consistenza, e Aba
di Luhuo il 23 gennaio. Quattro
funzionari del Partito comuni-
sta, invece, sono stati rimossi
per aver abbandonato i loro po-
sti, ovvero essere andati in va-
canza, durante la settimana del
Capodanno cinese. Una diretti-
va politica dei giorni scorsi ordi-
nava ai dirigenti in Tibet e nelle
aree tibetane di fare tutto il pos-
sibile per prevenire incidenti.
I media ufficiali hanno dato
evidenza all’incontro di venerdì
scorso tra il premier Wen Jiabao
e il Panchen Lama nominato da
Pechino (la stragrande maggio-
ranza dei tibetani riconosce in-
vece un Panchen Lama ricono-
sciuto dal Dalai Lama ma preso
in custodia dai cinesi nel 1995 e
da allora sparito). Il primo mini-
stro ha raccomandato di «guida-
si conferma l’area più esposta al re i lama e i fedeli nell’amore
fenomeno. Tenzin Choedon ha per la patria, ubbidendo alle leg-
sigillato una settimana di tensio- gi e agli insegnamenti buddhi-
ni e sangue. Manifestazioni, sti» e di «giocare una parte an-
un’altra immolazione e, giove- cora più grande nel salvaguarda-
dì, la morte di due fratelli tibeta- re l’unità nazionale e l’unità di
ni — uno dei quali monaco — tutti i gruppi etnici».
braccati e circondati dalla poli- M. D. C.
zia. Stando a Radio Free Asia, © RIPRODUZIONE RISERVATA

Intervista Lobsang Sanagy, leader politico e braccio destro del Dalai Lama, lancia un appello alle autorità per il dialogo. E chiama in causa l’Occidente

Il premier in esilio: «Pronti al più alto sacrificio»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Tappe
PECHINO — «Tutto il mondo sa che la trage-
dia dei tibetani che si danno fuoco non è terro-
rismo, come dicono i cinesi. Sono atti di resi-
stenza. Ma ai cinesi non importa nulla di cosa il
mondo pensi davvero del Tibet e delle violazio-
ni dei diritti umani. È proprio questa tracotan- Nel 2008
za a preoccupare la comunità internazionale Nella
quando osserva l’ascesa della Cina sulla scena provincia
globale. Se alla Cina serve davvero il rispetto del Sichuan
vere costituzionale di attenermi». Ha mai incon-
trato inviati di Pechino? «Finora no». Quando
le trattative? «Risolvere pacificamente la que-
stione del Tibet non dipende solo da noi. Dipen-
de anche dall’atteggiamento dei cinesi, se sono
davvero interessati a una soluzione amichevole
alla crisi tibetana, e dal sostegno al dialogo da
parte della comunità internazionale. Tuttavia, no potrebbe fare per mostrare buona volontà».
come dimostrano le auto-immolazioni, i cinesi
Il Paese Eccole: «Via il controllo militare intorno ai mo-
stanno adottando una repressione estremamen- nasteri. Basta con la demonizzazione del Dalai
te dura e sono lontanissimi dall’idea di un tavo- Lama e col divieto di mostrare le sue immagini.
lo negoziale. Ma noi siamo pronti a trattare. In Quindi la Cina potrebbe rilasciare i prigionieri
ogni momento e ovunque». di coscienza in cella e dare una buona volta det-
Per Sangay esistono «alcune cose che Pechi- tagli precisi sul Panchen Lama riconosciuto dal
Impero Dalai Lama», arrestato bambino e sostituito nel
Il Tibet, ’95 con un Panchen Lama organico a Pechino.
secondo la Tuttavia tra i cinesi, riconosce, «c’è un numero
posizione sempre maggiore di intellettuali e giuristi che

LOCMAN
del mondo, deve capire cosa sta dietro le au- nel 2008 ufficiale di esprimono preoccupazione per come il gover-
to-immolazioni. Se non affronta le sofferenze ci fu una Pechino, da no cinese tratta i tibetani. Un centinaio di loro
®
autentiche dei tibetani, la loro resistenza nel rivolta secoli è parte firmò una petizione nel 2008. Correndo rischi
prossimo futuro continuerà». Lobsang Sangay, contro integrante personali, avvocati cinesi si sono esposti per di-
giurista di Harvard, è il Kalon Tripa, il «primo l’occupazio- della nazione fendere dei manifestanti tibetani arrestati. Met-
ministro» del cosiddetto governo tibetano in ne del cinese, di cui tono in discussio-

ITALY
esilio. Ha assunto la piena leadership politica Tibet. La ha fatto ne le politiche sba-
ereditata dal Dalai Lama, che resta la guida spi- protesta parte In lotta gliate del governo
rituale dei buddhisti tibetani. «L’avversario è prese poi politicamen- in Tibet. Segni di

❜❜
potente, le sfide pazzesche...», confida al Corrie- la forma te fino alla come cresca la con-
re della Sera. di singole caduta sapevolezza dei ci-
Gli atti di protesta nelle aree tibetane conti- autoimmola- dell’Impero nesi han circa la re-
nuano, ultima vittima una monaca diciottenne. zioni di retto dalla Se Pechino non ale situazione in Ti-
Incombe l’anniversario dei moti del 2008. Ri- monaci dinastia Qing affronta le nostre bet».
(1644-
1911) sofferenze, le La propaganda
cinese insiste sul
Autonomia autoimmolazioni miglioramento del-
Con la
nascita della
continueranno le condizioni di vi-
ta, il piano quin-
Repubblica quennale ha stan-

❜❜
cinese, e il ziato per il Tibet
conseguente 212 miliardi di ren-
periodo di
minbi (25 miliardi
grande Via i controlli di euro). «Ma esper-
instabilità e dai monasteri ti indipendenti han-
guerra civile,
il Tibet ha I cinesi non no mostrato chiara-
mente che a godere
vissuto per demonizzino dei principali bene-
decenni in
autonomia, il Dalai Lama fici economici in Ti-
se non in bet sono i cinesi
han. I leader comu-

❜❜
una
indipendenza nisti di etnia tibeta-
di fatto na non hanno pote-
spondendo da Dharamsala, in India, Sangay de- Oggi re reale: sono fan-
finisce le autoimmolazioni «lo zenit della resi- Il governo
Riconquista La comunità tocci e non hanno
Con la
stenza nonviolenta, perché darsi fuoco distrug- cinese teme nascita della internazionale il potere di tenere
ge il proprio corpo ma non tocca l’avversario, disordini Repubblica sostenga alcun canale di co-
cioè i cinesi. Noi, governo in esilio, non abbia- per il Popolare, il municazione con
mo mai incoraggiato questi sacrifici e abbiamo Capodanno Regno
il dialogo tra noi. Comandano i
chiesto di astenersi da misure estreme. Detto tibetano, il buddhista Tibet e Cina quadri han. Anche
questo, l’essenza delle proteste resta il fatto che 22 febbraio torna sotto il il Panchen Lama di
i tibetani non accetteranno mai l’occupazione Bilancio controllo Pechino è un fan-
militare del Tibet e lo status di cittadini di se- Nell’ultimo della Cina: toccio». Mentre «i cinesi provano a dividere i
conda classe. E dunque è una reazione natura- anno le tibetani senza riuscirci», la comunità interna-
le: dove c’è oppressione, c’è resistenza». Ma autoimmo- Change nel 1950 le
truppe di zionale non sembra invece avere intenzione di
per un buddhista il suicidio è filosoficamente lazioni nel FORNITO DI TRE CINTURINI INTERCAMBIABILI DI COLORI DIVERSI. Mao entrano infastidire più di tanto Pechino. «Ma l’Occiden-
giustificabile? «È un tema molto complesso. Sichuan IL CINTURINO, IN SILICONE O IN PELLE NATURALE, a Lhasa. Nel te sa bene che nella vita umana l’economia non
Ma chi si arde vuole attrarre l’attenzione del sono state SI SOSTITUISCE CON UN SEMPLICE GESTO,PROPRIO COME UNA CINTURA. 1959, il Dalai è tutto. Esistono valori non spendibili, come i
mondo sul Tibet. Atti di altruismo, il più alto 22 (nella Movimento meccanico automatico certificato S.I.O. (Scuola Italiana di Orologeria) Lama è diritti umani e altre libertà civili. La repressio-
sacrificio possibile». foto Lobsang o cronografo al quarzo. Cassa in acciaio impermeabile fino a 5 ATM. costretto alla ne di intellettuali e avvocati in Cina e l’occupa-
Nato nel 1968 da una famiglia povera scappa- Sangay) fuga zione del Tibet macchiano l’ascesa di Pechino.
ta dal Tibet nel ’59, dottorato in legge ad Har- Se Pechino e la comunità internazionale voglio-
vard, Sangay dice «avversario», non «nemico». no che cessino le auto-immolazioni, allora le le-
E «governo» cinese, non «regime». È una sfida gittime richieste dei tibetani vanno prese in
politica: «L’obiettivo del mio governo è garanti- considerazione, se non accolte immediatamen-
re, attraverso il dialogo pacifico con i rappre- W W W. L O C M A N . I T te. Il gioco delle accuse non serve a nulla».
sentanti di Pechino, una genuina autonomia L O C M A N S . P. A . - M A R I N A D I C A M P O - I S O L A D ’ E L B A
Marco Del Corona
nella cornice della Costituzione cinese. È la "via leviedellasia.corriere.it
di mezzo" formulata dal Dalai Lama cui ho il do- © RIPRODUZIONE RISERVATA

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20 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Cronache Balle di fieno Gli uomini della

Forestale portano cibo ai
cavalli isolati dalla tormenta

L’Italia al gelo Con l’elicottero della Forestale in missione per aiutare persone e animali

Salvataggi e timori di slavine

In volo sui paesi irraggiungibili
Fieno lanciato ai cavalli. La neve frana sulle strade
DAL NOSTRO INVIATO
L’AQUILA — L’elicottero B412 del Cor-
po Forestale vira a destra, scende verso ter-
ra e arriva radente alla distesa di neve e di
alberi scheletriti. Bisogna far presto per-
ché le nuvole si fanno più basse e minac-
ciose sopra Scanno. È là verso la Valle del
Sagittario e la Val di Sangro che il maltem-
po sta creando l’ultimo allarme: le slavine.
La spessa coltre di neve è troppo pesante e
poco compatta. Tende a scivolare. Due fra-
ne sono già cadute interrompendo la stata-
le 479 che va da Sulmona a Scanno e bloc-
cando l’accesso a Pescasseroli e Opi. Un
fronte di strada di 15 chilometri è minac-
ciato dal possibile arrivo di slavine. Dall’al-
to si vedono i punti critici dove la neve si è
accumulata troppo e ora rischia di scivola-
re su se stessa. Gli esperti del Corpo Fore-
stale dello Stato hanno saggiato in modo
spettacolare la sua tenuta, nei giorni scor-
si. Saltando con gli sci sugli alti accumuli
nevosi sopra Scanno e Villetta Barrea per
generare blocchi di scorrimento. E hanno
confermato i timori: il rischio slavine ha
raggiunto, e già superato, il grado 4 (su 5).
Non solo qui, avverte Luciano Garfagnini
della Forestale: «L’idea che ora, al migliora-
mento del tempo, torneranno sulle piste
da sci i ragazzi che amano il fuori pista mi
fa venire i capelli bianchi. Con questo accu-
mulo di neve, l’aumento del vento e delle
temperature, basta poco a far partire la sla-
vina. Attenzione, non è un problema che
riguarda solo questa zona. E nessuno deve
sentirsi troppo esperto da pensare di poter-
lo evitare. Non è un caso che ieri a causare
una piccola frana siano stati due maestri
di sci».
Un distacco artificiale. In piccolo ciò che
Le vittime
Chiese a rischio Il centro di Urbino sotto la neve
si progetta di fare a Scanno per diminuire
la portata dela frana. Prima si usavano mi-
crocariche esplosive. Ora si fa con lo spo-
stamento d’aria generato dalla Daisy Bell,
un’enorme campana trasportata dall’elicot-
tero. Ma non si può fare oggi. Si attende
una squadra di esperti dal Trentino. E quel
cielo è troppo minaccioso. Meglio rinviare
anche l’intervento di soccorso a un branco
di cervi rimasti intrappolati senza cibo tra
le cime della Valle del Sagittario.
Il gelo ieri ha imperversato ancora nella
Marsica. Sono ancora decine i paesini iso-
lati. E tutto intorno all’Abruzzo una coltre
di neve di oltre due metri at-
tanaglia nell’emergenza am-
pie zone delle Marche, con
situazioni più critiche nella
provincia di Pesaro e Urbino
e nell’ascolano. Centinaia le
famiglie sfollate o in fuga
verso parenti e amici. Gelo e
disagi ancora in Emilia Ro-
magna, in Veneto, e alcune
parti della Lombardia e Trie-
ste. Ma è ancora emergenza
anche giù in Basilicata e in
Molise, in Campania, con di-
sagi anche in Campania. Do-
po 27 anni è nevicato anche
a Olbia. E non è finita. L’aria
gelida dell’Artico porterà ne-
vicate sulle regioni meridionali e freddo in- una settimana sotto due metri di neve. mentre il nucleo di soccorso carica a bor-
tenso su quelle del centronord. Intanto in Nell’Aquilano «Ne ha fatta tanta che non riuscivamo a do le balle di fieno e riparte in una nuvola
Abruzzo il cielo torna a chiudersi. uscire nemmeno col trattore. Ho fatto l’al- di vento e neve per cercare i suoi animali.
Ma i piloti del B412 del centro operativo In alto i cavalli scappati da un pino nella brigata Julia e l’ho vista così, ma Volano basso, virano, salgono, scendono.
aereo della Forestale di Pescara, Antonio allevamento di Casaline di Preturo a Tarvisio. Ma non ci importa per noi, ma Poi li avvistano. Sono sulla cresta più alta
De Lizia e Pellegrino D’Avanzo, tentano un corrono nella neve. Sopra un paesino per i cavalli che si sono spaventati e sono della montagna e corrono in un bosco. Im-
ultimo soccorso prima del rientro. Ci sono della Valle dell’Aterno, nell’Aquilano scappati. Le pecore e le capre le abbiamo possibile atterrare. L’elicottero piega anco-
due anziani allevatori di Casaline di Pretu- (Servizio Benvegnù/Guaitoli) riprese. Ma i cavalli non ce l’abbiamo fat- ra e vola a bassa quota. Arriva quasi in ver-
ro, nell’Aquilano, rimasti isolati per oltre ta» si accalora il signor Donato, 83 anni, ticale sulla traiettoria degli animali. Il mo-
torista apre il portellone e lancia a terra le
balle di fieno, appena caricate a bordo, dal-
la stalla raggiunta con una motoslitta. Ba-
steranno ai cavalli del signor Donato per
superare questi giorni critici.
È andata peggio a una mandria di puro-
Trovata morta di freddo nel suo orto sangue arabi di un allevamento in Tosca-
na, a Badia Tedalda. Per il troppo peso del-
la neve la tettoia della stalla, come molte
Si era allontanata da casa per controllare la situazione i danni causati dalle nevicate, non ultimi quelli alle chiese. strutture moderne, ha ceduto: 12 sono
del suo raccolto, dopo i giorni di neve, a Porto d’Ascoli, Il peso della neve ha squarciato una navata al Santuario morti sotto le macerie, 8 sono rimasti feri-
provincia di Ascoli Piceno. Non vedendola più tornare, i del SS. Crocifisso di Urbania (provincia di Pesaro Urbino) ti. Per portarli in salvo, insieme agli 8 rima-
suoi familiari hanno dato l’allarme. Elisa Fabi, 83 anni, è dove c'è una «Madonna con bambino» di Federico sti illesi, il Nucleo speciale operativo del
stata ritrovata morta nella neve poco distante dalla sua Barocci: il dipinto è stato salvato. Due giorni fa era stata Corpo Forestale di Arezzo, ha lavorato per
abitazione. Secondo i sanitari, il decesso sarebbe la chiusa parte del Palazzo Ducale: per precauzione sono ore. Con una turbina si è aperto un varco
conseguenza diretta delle basse temperature. La stati posti in salvo due preziosi globi del '500 di Gerardo nei tre metri e mezzo di neve che copriva-
pensionata non è l’unica vittima del maltempo di ieri. Un Mercatore. A Urbino, invece, è caduta una trave del no l’azienda agricola. I cavalli feriti sono
uomo di 78 anni è stato investito a Modena da un trattore convento di San Francesco che ospita la Cappella Albani, stati fatti salire con enormi difficoltà su un
spazzaneve, e tre persone sono cadute dai tetti in lesionata pure la volta della Chiesa dei Cappuccini. Il carro bestiame e trasferiti a Ponte Presale
provincia di Frosinone, riportando fratture varie. E Duomo è stato chiuso cautelativamente per infiltrazioni dove era stato allestito una sorta di pronto
mentre a Roma riaprono le scuole, il sindaco Alemanno nella navata destra, mentre nel centro storico sono crollati soccorso veterinario. Poi coperte calde e
lancia l’allarme ghiaccio: «Raccomandiamo le catene a alcuni tetti. biada per tutti.
bordo, rimane vietato l’uso di ciclomotori e minicar». Tra © RIPRODUZIONE RISERVATA Virginia Piccolillo
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un mese dalla tragedia Messa per le vittime alla presenza del capo dello Stato. Iniziato il recupero del carburante: «Si può concludere entro 5 giorni»

Napolitano: Concordia, rammarico per responsabilità italiane

ROMA — Dalla prima lette-
ra di San Paolo ai Corinzi: «Mi
sforzo di piacere a tutti in tut-
to, senza cercare il mio interes-
se ma quello di molti, perché
giungano alla salvezza...». Sem-
brano parole terribili di moni-
to per il comandante France-
sco Schettino. Nella domenica
del ricordo, monsignor Maria-
no Crociata, il segretario della
Cei, le legge davanti ai familia-
ri delle vittime e a decine di su-
perstiti della nave Costa Con-
cordia, a un mese dal naufra-
gio. La basilica romana di San-
ta Maria degli Angeli e dei Mar-
tiri trabocca di gente commos-
sa. È arrivato anche il presiden-
te della Repubblica, Giorgio
Napolitano e con lui alcuni au-
torevoli rappresentanti del go-
verno Monti: i ministri Cancel-
lieri, Passera, Terzi. Ci sono
l’ambasciatore degli Stati Uniti
in Italia David Thorne (due cit-
tadini americani figurano anco-
ra tra i dispersi), il capo della
Protezione civile Franco Ga-
brielli, l’ad di Costa Crociere
Pierluigi Foschi, il sindaco del-
l’isola del Giglio Sergio Ortelli
con la fascia tricolore. Il capo
Il presidente della Cei
Il cardinale Bagnasco,
presidente dei vescovi
italiani: «Adesso verità
e giustizia»
dello Stato stringe la mano ai
parenti dei morti: «Esprimo
rammarico — dice Napolitano
— per quello che c’è stato di re-
sponsabilità italiana e di italia-
ni...». Sembra chiaro il riferi-
mento all’«inchino» disgrazia-
to del comandante Schettino.
E ancora: «Ora è necessario
continuare ad indagare per fa-
re luce sulla tragedia e i magi-
strati meritano rispetto per tut-
to l’impegno che stanno svol-
gendo». Infine, conclude il Pre-
sidente, «manifesto il mio sen-
so di ammirazione per gli abi-
tanti del Giglio, le autorità loca-
li e la straordinaria rappresen-
tanza delle forze dell’ordine
per quello che hanno fatto e
per quello che continueranno
a fare per evitare il peggio». Il
presidente della Cei, il cardina-
le Angelo Bagnasco, arriva in ri-
tardo a causa del maltempo,
ma dall’altare pronuncia paro-
le gravi: «La luce del Signore
aiuti a fare verità e giustizia, a
sanare le ferite, a rafforzare la
fiducia e — insieme — il corag-
gio per il futuro. È possibile e
doveroso». Poi esprime «grati-
tudine verso chi ha fatto il pro-
prio dovere, tra cui in prima fi-
la gli abitanti del Giglio», cioè i
primissimi generosi soccorrito-
ri di quella notte infame del 13
gennaio 2012. E proprio oggi,
che ricorre il trigesimo, sul-
l’isola si celebrerà un’altra mes-
sa: appuntamento alle 18 nella
parrocchia dei Santi Lorenzo e
Mamiliano, a Giglio Porto, con
lo spettro della Concordia sul-
lo sfondo. «Bisogna assoluta-
mente evitare che dalla nave si
riversi liquido che possa rovi-
nare la costa», dice il presiden-
te Napolitano lasciando la basi-
lica romana, a mezzogiorno. Il
disastro ambientale va scon-
giurato. L’incubo, infatti, è tut-
to quel petrolio che ancora dor-
me nelle cisterne. Ma proprio
ieri, per fortuna, grazie al mare
tornato calmo, le ditte Smit e
Neri hanno potuto cominciare
il pompaggio dai primi sei ser-
batoi di poppa della nave, che
contengono complessivamen-
te più di 1500 metri cubi di car-
burante, pari al 67 per cento
del totale: «Tra 4-5 giorni, tem-
La messa po permettendo, avremo fini-
to di svuotarli», giurano i tecni-
Giorgio Napolitano ci della Neri. Sarebbe il primo,
con i parenti delle vero, passo verso la salvezza.
vittime del Giglio Fabrizio Caccia
(Monaldo/LaPresse) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
La scrittrice O abiti in una città servita dai Frecciarossa oppure si è costretti a disagi maggiori di venticinque anni fa
di SUSANNA TAMARO
A lmeno questa volta ho la soddisfazio-
ne di dire: io non c’ero. Non ero lì
chiusa al buio e al freddo, nell’asso-
luta ignoranza del mio destino, in uno dei
tanti treni bloccati per ore dalla neve e nel
gelo in qualche campagna italiana. Non si
è trattato, però, di un caso fortunato ma di
una scelta ragionata e consapevole, frutto
di quasi quarant’anni di frequentazione as-
sidua delle Ferrovie dello Stato, ora Trenita-
lia. Martedì, infatti, consultando il meteo
su Internet ho scoperto che si stava avvici-
nando una precipitazione nevosa definita
«abbondante» sul Nord e Centro Italia, che
avrebbe poi toccato Roma nel week end. E
così, senza troppi indugi, ho cancellato tut-
ti gli impegni che mi avrebbero costretto
ad andare nella capitale nei giorni seguen-
ti. Troppo vivo era infatti il ricordo di un
viaggio in treno di qualche anno fa. Niente
a che fare con l’emergenza di questi giorni,
soltanto una banale spruzzatina di neve, di
quelle che, in inverno, sono piuttosto fre-
quenti nella pianura padana; appena pochi
centimetri, ma sufficienti per bloccare l’In-
tercity Napoli - Trieste, in piena campa-
gna, poco dopo Padova, e farlo rimanere
per diverse ore al buio e al freddo, senza
alcuna informazione né generi di conforto
per chi viaggiava. Per fortuna, proprio in
virtù della mia lunga esperienza con Treni-
talia, mi ero portata dietro il kit «inver-
no/lunga percorrenza», che consiste in
uno zainetto contenente un thermos con
del tè caldo, una bottiglietta di grappa, al-
cuni panini, una torcia e una bella e morbi-
da coperta di pile, giusto per limitare i pos-
sibili danni. Il treno è arrivato poi a Trieste
alle quattro di mattina, con cinque ore di
ritardo. A quell’ora naturalmente non ci so-
no taxi, non esiste una sala di aspetto, né
un locale aperto. L’unica speranza che ri-
mane è quella di avere qualche buon ami-
co disposto ad alzarsi nel cuore della notte
e venirvi a prendere. È stato allora che, al
mio kit «inverno/lunga percorrenza» ho
aggiunto anche la bomboletta spray antiag-
gressione, perché le stazioni di notte non
sono molto amiche delle donne.
Non guido volentieri la macchina e non
sono un’amica del cielo, dunque mi muo-
vo prevalentemente in treno. Fin dal suo
inizio, questa consuetudine - quando anco-
ra c’erano le Ferrovie dello Stato, ma poi in
un crescendo rossiniano con Trenitalia —
è stata segnata da eventi che definirei poco
esaltanti. Inizialmente, pensavo si trattas-
se di un karma personale, un destino avver-
so che voleva farmi scontare non so quali
colpe di remote vite precedenti, ma poi,
parlando con altri viaggiatori — perché
quando si sta ore o si rischia l’assideramen-
to in una stazione senza sale d’aspetto vie-
ne spontaneo entrare in quella condizione
che è una delle più
belle prerogative del
viaggio in treno: la
conversazione — ho
capito che non si trat-
tava di un mio caso
personale, ma di un
infausto destino che
affliggeva tutta la na-
zione. E mi sono con-
vinta anche che tutte
queste avventure,
raccolte insieme, po-
trebbero trasformar-
si in una meraviglio-
sa opera letteraria
collettiva, in confron-
to alla quale Le mille e una notte apparireb-
be come una sequela di pedanti eventi.
Una volta, conversando con un gentile
passeggero, fui incoraggiata a scrivere qual-
cosa su queste avventure. «Chi, se non lei
può raccontarle?» Io ero titubante ma lui,
dopo essersi rivelato come un dirigente del-
le Ferrovie in incognito, mi incitò: «La pre-
go, lo faccia. Faccia conoscere la realtà».
Da dove cominciare? Dalle porte impazzi-
te dei nuovi interregionali che, per ben tre
volte, hanno messo a rischio la mia
incolumità, chiudendosi a tutta velocità
mentre stavo scendendo? E, sempre per re-
stare nell’argomento porte, come dimenti-
care le tante e troppe volte che non sono
riuscita a scendere nella stazione dove ero
diretta perché le suddette porte non si so-
no aperte? Per non parlare poi dei servizi
igienici dei nuovi interregionali e Intercity
che hanno voluto modernizzarsi, pressuriz-
zando i bagni come i treni ad alta velocità,
con il risultato di avere tazze stracolme, in-
tasate di liquami, rubinetti che non eroga-
no acqua e sapone che non scende. Abitan-
do in una città di provincia, Orvieto, e pro-
venendo dalla città peggio collegata in Ita-
italia: 515249535254
TÈ, GRAPPA, COPERTA E TORCIA
IL MIO KIT PER SOPRAVVIVERE
SUI TRENI DA ORVIETO A TRIESTE
I guasti e la sporcizia. «Così presi la polmonite»
Rotaie imbiancate Rimozione della neve alla stazione di Rogoredo a Milano (Viegi/Emblema)
lia, Trieste, naturalmente sono una forzata
Notturni di questi treni dove un tale degrado è la leg-
ge quotidiana. Perché, mi chiedo, non so-
❜❜
no mai saliti i Nas a controllare o l’ufficio
di Igiene, così solleciti in altri casi nel tute-
Folle la decisione lare la nostra salute? E che dire della volta
che ho preso la polmonite a Bologna, sul-
di sopprimere l’Eurostar: meno 8 in stazione e più 35 a
i treni notturni,
bordo? Alla mia richiesta di abbassare un
per la cui po’ il termostato, sempre la stessa rispo-
sopravvivenza i sta: «Non siamo in grado di aggiustare il
guasto». Negli Intercity, purtroppo, questa
lavoratori stanno è la norma. Si può salire in gennaio e trova-
protestando re un’implacabile aria condizionata spara-
alla stazione ta dalle fessure sotto il finestrino. Per que-
di Milano sta ragione, il mio kit Trenitalia compren-
de anche un potente nastro adesivo marro-
ne, da pacchi. Ricordo ancora la gratitudi-
ne di due simpatiche signore toscane da-
vanti alla mia abilità nel bloccare quel sof-
fio glaciale.
Nella loro smania di scimmiottare i treni
ad alta velocità, poi, i moderni interregio-
nali non hanno più finestrini apribili e
d’estate, con l’aria condizionata quasi sem-
pre fuori uso, è assolutamente impossibile
respirare. Verrebbe da dire, carri bestiami,
ma le recenti normative europee hanno do-
tato i camion per gli animali di conforti
maggiori dei nostri treni di seconda catego-
ria. Inutile poi tentare di nutrirsi o di abbe-
verarsi in qualche modo a bordo, perché
ormai sono stati cancellati tutti i vagoni ri-
Note sul binario storo.
Il cantante Vinicio Passiamo adesso alla scintillante e mo-
Capossela la notte dernissima Frecciarossa. Avrete capito che
di sabato scorso io amo i treni e dunque sperimentarne
in un concerto uno nuovo mi mette in uno stato di gioio-
improvvisato alla sa eccitazione. Dato che il viadotto passa
stazione di Milano proprio sopra ad Orvieto Scalo, una volta,
in solidarietà dei dovendo andare a Milano, avevo detto alle
lavoratori dei treni bambine: «A una tal ora alzate lo sguardo
notturni dalla finestra della vostra classe e mi vede-
(Gerace/Foto- re sfrecciare come un razzo». Povere bam-
gramma) bine, sono state ore con il naso per aria,
inutilmente. Il treno è arrivato già da Napo-
li con 20 minuti di ritardo e altri 25 ne ha
accumulati a Roma; un quarto d’ora dopo
la partenza, si è bloccato in una galleria do-
po Settebagni, e lì è rimasto per qualche
ora. Naturalmente ho perso tutti gli appun-
tamenti che avevo a Milano. Avevo così de-
ciso di consolarmi con un pranzo al risto-
rante, ma, ahimé, anche lì una brutta sor-
presa. Il forno a microonde che scaldava i
pasti precotti era rotto. Per non parlare del-
la gentilezza squisita e dall’affabilità di una
delle hostess della ristorazione, la quale,
un’altra volta, davanti alla richiesta se fos-
se possibile mangiare solo un piatto del
Codice cliente:
Cronache 21 #
de (59.856,9 milioni di euro) mentre il re-
stante 27,9% (23.081,7 milioni) al traspor-
to su rotaia, di cui 15,4 alle metropolitane
e solo il 12,5 alle linee ferroviarie.
In un tempo in cui dovremo essere con-
sapevoli che le vie di trasporto da privile-
giare sono quelle non alimentate dal petro-
lio, si penalizzano le ferrovie, e lo fa si in
un momento in cui è in
costante crescita il nu-
mero dei pendolari. Sale
il numero dei pendolari
e si taglia il numero dei
treni, naturalmente fa-
cendo aumentare le ta-
riffe. Non c’è qualcosa
di folle in tutto questo?
Come è stata folle la de-
cisione di sopprimere i
treni notturni, per la
quale sopravvivenza i la-
voratori ancora stanno
protestando alla stazio-
ne di Milano. Treni che
univano l’Italia, fonda-
mentali per l'unità e
l’umanità del nostro Pa-
ese.
Certo, sono finiti i bei
tempi delle Ferrovie del-
lo Stato. Ci hanno spie-
gato che non siamo più
viaggiatori, ma clienti.
Ma essere clienti, pre-
suppone l’idea di avere
a disposizione una scel-
ta di prodotti dal quale
selezionare quello più
adatto al nostro gusto.
Invece noi, vittime di
questa situazione, sia-
mo «costretti» a usare
Trenitalia, senza nessu-
L’autrice na possibilità di scelta.
Siamo cioè obbligati, co-
me tutti i pendolari pos-
sono confermare, a viag-
giare in condizioni ver-
gognose per un Paese
che si ritiene civile e ap-
menu, mi rispose: «Se non ha soldi, si com-
partenente alla Comunità Europea.
pri un panino».
Allora la grande domanda che viene è
Potrei, come Sherazade, andare avanti
una. Com’è possibile che questo degrado,
per ore e ore a raccontare e forse molti let-
questa perdita di una parte importantissi-
tori ricorderanno le ore passate insieme in ma della realtà del Paese, sia avvenuto nel-
treno, come quella volta in cui partii un po- l’assoluto silenzio della classe politica? Co-
meriggio d’inverno da Milano con il treno me è stato possibile che l'intera viabilità
completamente al buio e con una simpati-
ferroviaria italiana sia stata sacrificata sul-
ca bigliettaia che si affacciava ad ogni Triestina l’altare delle Frecce? Io, ad esempio, impie-
scompartimento, chiedendo. «C’è un inge- Susanna Tamaro go molto più tempo ora per andare da Or-
gnere, un elettricista tra voi, insomma è nata a Trieste vieto a Trieste, e con molti maggiori disa-
qualcuno che ci capisca qualcosa?» E via nel 1957. gi, rispetto a 25 anni fa; non ci sono quasi
torme di volonterosi con coltellini svizzeri, Diplomata in
più treni diretti, si è costretti a cambiare
forcine dei capelli e nastri isolanti a traffi- regia al Centro molte volte in stazioni che sono prevalente-
care nell’inespugnabile quadro elettrico. sperimentale di mente degli shopping center e non offro-
Tutto inutile, abbiamo viaggiato per sei cinematografia, no alcun servizio al viaggiatore. Servizio,
ore nel buio e nel freddo più totale. è autrice, tra appunto, è questa la parola completamen-
Purtroppo, viaggio in treno in tutta Euro- l’altro, dei romanzi te scomparsa. Continuo infatti caparbia-
pa e dunque ho ben chiari quali sono i livel- Per voce sola mente a credere che viaggiare in treno sia
li medi delle altre ferrovie, dove, tanto per (1991), Va’ dove ti un servizio per il Paese e che, come un ser-
fare un esempio, i vagoni silenziosi - dove porta vizio, dovrebbe funzionare.
non si può usare il cellulare - esistono già il cuore (1994, Oppure, allora, voglio essere davvero un
da metà degli anni 90, e non solo nelle car- quindici milioni di cliente, ed è per questo che, insieme a tutti
rozze super Vip di prima classe. Da ciò si copie vendute nel i miei amici pendolari di Orvieto, nelle not-
evince che, nelle altre realtà, il viaggiatore mondo); Luisito ti di luna piena, ci mettiamo a ballare sotto
è ancora un viaggiatore e viene trattato (2008) i piloni della Direttissima. E con questa
con rispetto, mentre da noi, con la scusa Le ultime opere danza, di sapore vagamente druidico, vo-
«con quel poco che pagate» - refrain ripetu- Nel 2011 gliamo invitare le ferrovie tedesche e au-
to ossessivamente nei riguardi dei viaggia- Susanna Tamaro striache — che pare già arrivino fino a Bo-
tori dei treni interregionali - c’è solo un ha pubblicato il logna — a venire a salvarci, coprendo la de-
profondo disprezzo venato di menefreghi- romanzo Per relitta linea secondaria che porta a Roma o
smo. sempre e L’isola a Firenze. Come Cheyennes, siamo già tut-
Secondo l’attuale gestione di Trenitalia, che c’è. Il nostro ti con l’orecchio appoggiato al suolo per
chi viaggia in treno dovrebbe vivere unica- tempo, l'Italia, i riuscire a percepire le amichevoli vibrazio-
mente nelle fortunate città baciate dal tran- nostri figli, una ni dei suoi locomotori, pregustando il con-
sito delle Frecce. Tutti gli altri sarebbe me- raccolta di saggi fort, l’igiene e la comodità che ci offriran-
glio che usassero il trasporto su gomma, brevi, alcuni già no le loro carrozze.
come ho letto in una recente intervista. usciti sulla Perché allora sì, davvero vogliamo esse-
Del resto, i dati ci confortano in questa vi- stampa, altri re clienti.
sione. Nel periodo 2002/2011, il 72,1% del- inediti © Susanna Tamaro
le risorse statali è finito a strade e autostra- www.susannatamaro.it
Il degrado è la norma, ma perché i Nas
non controllano? Le stazioni sono ormai
shopping center senza servizi. Vengano
le ferrovie tedesche e austriache a salvarci
❜❜
22 Cronache italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

1963 - 2012 Le parole

e il dolore ❜❜ Star delle star Per celebrare l’unica e sola Whitney Houston,
ascoltate la sua voce, il suo tutto. È la star delle star Laura Pausini

le origini il successo la crisi il ritorno

Nel 2009 il nuovo cd
e il ritorno in scena
Dopo anni di silenzio nel
2009 la cantante era
Soccorsi tornata ad esibirsi,
L’ambulanza pubblicando anche un
che ha

Globe Photos / Alec Michael

portato via
nuovo album (a distanza di
sette anni dal precedente),

Afp Photo / Tal Cohen

dal Beverly
Hilton Hotel «I Look To You», che resta

Italyphotopress
il corpo senza il suo ultimo
vita della
cantante
(Reuters)
Inizia a cantare Tra gli anni 80 e 90 I guai personali

Whitney
nel coro della Chiesa la fama mondiale e con l’ex marito
Whitney Elizabeth Il successo mondiale è Il declino è arrivato
Houston era nata a arrivato già con il suo negli anni 2000 per le
Newark, nel New Jersey, il album d’esordio del gravi vicende personali
9 agosto del 1963. Aveva 1985, dal titolo «Whitney (compreso un arresto) e
iniziato a cantare a 9 anni Houston»: da allora era cause legali contro il
nel coro della Chiesa considerata un’icona marito Bobby Brown

Addio triste e solitario, morta in hotel

La Houston trovata annegata nella vasca da bagno, forse un mix di farmaci e alcol
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK — Se n’è andata
alla vigilia dei Grammy, la sua
«festa preferita», che ieri notte
si è vestita a lutto, omaggiando-
la. Il corpo esanime della leg-
gendaria cantante-attrice Whit-
ney Houston è stato rinvenuto
sabato pomeriggio in una vasca
da bagno dell’hotel Beverly Hil-
ton di Beverly Hills, il volto com-
pletamente sott’acqua. Ancora
da accertare i motivi del presun-
to annegamento, anche se si fa
strada l’ipotesi di un’overdose
di sedativi e alcool. A dare la no-
tizia della sua morte è Tmz, il si-
to gossip del gruppo Time War-
ner. A lanciare l’allarme sareb-
bero stati la sua parrucchiera e
guardarobiere personali, che si
trovavano con lei nella suite al
4˚piano.
«Aspettavamo che finisse il
bagno», rivelano, «per aiutarla
a prepararsi per la festa organiz-
zata da Clive Davis nello stesso da», racconta la parrucchiera, glia della cantante, è stata auto- 1983 la scoprì, Clive Davis, dava
albergo». Dopo oltre un’ora, «abbiamo tentato di rianimarla rizzata a vedere il corpo della inizio al party pre-Grammy per
preoccupati per il ritardo di ma non c’è stato nulla da fare». madre. il quale Whitney era lì. Ma sen-
Whitney, hanno cominciato a Mentre la salma è stata porta- Accorsa al quarto piano del- za di lei. Due giorni prima della
bussare, ma senza ottenere ri- ta all’obitorio di Los Angeles, l’albergo alcune ore dopo la tra- sua morte, quando Whitney era
sposta. «Sono entrata e l’ho tro- potrebbero passare settimane gedia, quando i poliziotti non le arrivata alle prove di quel party,
vata col volto sommerso e le prima di conoscere il risultato hanno permesso di entrare, la un giornalista del Los Angeles
gambe in aria, come se fosse sci- ufficiale dell’autopsia. «Gli esa- giovane ha cominciato a piange- Times aveva scritto che «puzza-
volata, annegando: era già fred- mi tossicologici richiedono fi- re e urlare ma non c’è stato nul- va d’alcol e sigarette» e «appari-
no a due mesi per essere com- la da fare. Sotto choc, è stata va gonfia, trasandata e sudata
pletati», spiega il coroner. Dal fradicia». Più tardi era stata vi-
suo entourage arriva intanto la sta gironzolare senza meta nel
conferma che la star prendeva L’indagine parco dell’hotel e si era messa a
da tempo l’Alprazolam, un an- La sera prima avrebbe fare la verticale vicino alla pisci-
siolitico della famiglia delle ben- bevuto troppo. Alla figlia è na, spingendo alcuni clienti ad
zodiazepine, usato contro gli at- allertare la sicurezza dell’alber-
tacchi di panico e i disturbi da stato proibito di vederla: go.
ansia e che, mischiato ad alco- ricoverata in stato di choc Quella stessa sera, ad una fe-
ol, può provocare intossicazio- sta organizzata da Kelly Price al
ne e narcosi. Tru nightclub di Hollywood,
La notte prima di morire, se- poi ricoverata in ospedale. Il ri- era quasi venuta alle mani con
condo diverse testimonianze, conoscimento della salma era il cantante Stacy Francis. Il suo
Whitney aveva bevuto moltissi- già stato fatto da altri amici e pa- compagno Ray J era intervenu-
mo sino a tardi. Proprio questo renti e gli stessi agenti più tardi to ma per difendere Francis.
mix potrebbe essersi rivelato le- hanno negato l’accesso anche a Poi era salita sul palcoscenico
tale. Una tesi confermata dall’as- Dionne Warwick, cugina di insieme a Price per intonare
senza di droghe nella suite do- Whitney. «Jesus Loves Me», senza sapere
ve la polizia ha rinvenuto molte Mentre il suo cadavere era an- che quella sarebbe stata l’ulti-
scatole di psicofarmaci. Intanto cora nella stanza, in un salone ma esibizione della sua vita.
si scopre che neanche la diciot- dell’albergo, il leggendario pro- Alessandra Farkas
tenne Bobbi Kristina, unica fi- duttore discografico che nel © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il partner nel film «Guardia del corpo»

Kevin Costner non si dà pace

«Avrei dovuto essere lì con lei»
MILANO — A 30 anni dalla scomparsa di
John Belushi, morto per overdose in una
stanza d’albergo in cui il telefono suona a
vuoto, oggi il copione si ripete identico per
la Houston, attesa per la festa discografica
dei Grammy.
Come molte cantanti di classe, metti Do-
rothy Dandridge (splendida Carmen Jones,
splendida Porgy and Bess), Lena Horne, Dia-
na Ross, anche l’adorata Whitney, figlia di
una regina del gospel, aveva voluto provare
il cinema, ma non il musical che le sarebbe
stato facile, incominciando (e finendo) pure
con qualche serial tv: l’ultimo titolo, «Cinde- Coppia Whitney Houston e Kevin Costner nel film
rella», in cui interpretava svariati motivi. Era
diventata in effetti una brava attrice con soli vin Costner con bella presenza, bella voce e
tre titoli, in 4 anni, dal 1992 al 1996: il succes- un naturale accento di attrice. Lei era quello
so internazionale, Guardia del corpo, il film che si dice una magnetica presenza, arrivava
femminista corale un po’ audace Waiting to sullo schermo e la notavi, la guardavi, la se-
exhale (Donne) e infine la favola angelica, guivi al di là del timbro della voce. E infatti
buonista, paranormale Uno sguardo dal cie- gran successo, una canzone al top («I will
lo, con Denzel Washington, remake di La mo- always love you») e prenotazione per altre
glie del vescovo con voglia di diventare un se- storie ad alto tasso adrenalinico ma riscatta-
condo Ghost, il che non avvenne. Infine ebbe te dalla love story, protetta e amata dal sedut-
un ruolo anche di produttrice (9 progetti in tore Kostner l’eroe di Balla coi lupi.
porto) per storie di largo consumo minoren- Infatti il più disperato della morte della can-
ne. tante pare oggi essere proprio il suo primo
La Houston arrivò sul set del thriller di Ke- partner Kevin, che ha rilasciato attraverso il

Codice cliente:
Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Cronache 23 #

❜❜ La madrina È così scioccante e incredibile ciò

che è successo. Non ci posso credere Aretha Franklin ❜❜ Cuore spezzato Ho il cuore spezzato per la morte
scioccante della mia incomparabile amica Mariah Carey

✒
L’ovazione al Festival di Sanremo
e l’imbarazzante show di Milano
di MARIO LUZZATTO FEGIZ

I l pubblico italiano scoprì Whitney Houston al Festival di Sanremo

1986. La platea dell’Ariston le riservò una lunga «standing
ovation» dopo aver ascoltato la sua esecuzione di «All at once». Era
una ragazza di rara bellezza, dall’aspetto puro e virginale, insomma
tutta casa e chiesa, molto versatile nel soul e nel gospel, ma anche
nel pop, country, dance, ballate. Aveva preso le migliori qualità
vocali e sceniche dalla cugina Dionne Warwick e dalla «madrina»
Aretha Franklin. Un po’ patinata e un po’ prima della classe, in ogni
caso notevole. Completamente diverso il contatto con il pubblico
italiano al concerto di Milano del 20 ottobre 1999. Sul palco
un’artista fragile e insicura nell’intonazione, già sfiancata al terzo
brano. Ridotta a mendicare il consenso del pubblico: «Ho bisogno di
sentire che vi piace la mia musica, vi prego, fatemi un applauso».
Quella sera Whitney tentava di sconfiggere i suoi demoni, tentava di
far dimenticare il freddo fascino della fotomodella per valorizzare
l’anima sexy e aggressiva. Ma l’energia scarseggiava e il gioco al
risparmio vocale era evidente. Show vistoso, classica
«americanata», contesto pacchiano e confusionario. Eros
Ramazzotti abbandonò il concerto a metà: «È orribile, mi spezza le
orecchie, me ne vado. Centomila lire, uno show così non le vale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sul palco
Uno scatto
del 22
novembre del
Il ritratto L’educazione, il talento, i premi: era stata l’immagine dell’America vincente
2009 quando
la cantante
si è esibita
agli American
Music Awards
Quella ragazza nata perfetta
travolta dall’amore sbagliato
cantando «I
Didn’t Know My
Own Strenght»

Il padre della Winehouse

Le nozze con Bobby Brown, poi la cocaina e il tracollo
«Ora è con Amy e Etta
di MARIA LAURA RODOTÀ
Che bel trio in cielo» list con Chaka Khan e Jermaine Jackson,
fu notata sempre con la madre alla Carne-
hanno per anni canticchiato «How Will I
Know/That He Really Loves Me», e ricor-

A
nche negli anni Ottanta,
«Amy, Etta, Whitney. Che quando era bellissi-
grande trio di ragazze oggi ma-bravissima-famosissi-
in cielo». È stato questo il ma, Whitney Houston
commento di Mitch non suscitava invidia nelle coeta-
Winehouse, padre di Amy nee sensibili. Casomai, ansia. Era
Winehouse (foto sopra), praticamente perfetta sotto ogni
all’annuncio della morte di aspetto, aveva l’aria di doverlo es-
Whitney Houston. «La loro sere e di non poter fare niente per
musica non morirà mai», conto suo. Aveva il sorriso fisso e
ha commentato l’uomo luccicante delle bambine trascina-
su Twitter. Il padre della te fin da piccole ai concorsi di miss;
cantante morta a 27 e aveva lavorato duramente, fin da
anni ha reso omaggio bambina, pure lei.
anche a Etta James Il suo talento rivelato presto e il
(foto sotto), leggenda suo aspetto angelico erano diventati
del jazz morta a catalizzatore e veicolo delle ambizioni
gennaio. di una famiglia di matriarche del go-
spel-rhythm ‘n blues-pop-soul, la mam-
ma Cissy, le zie Dee Dee e Dionne
Warwick, la famiglia afroamericana del
New Jersey severa e determinata a costruir-
le un grande successo. E Houston l’aveva
avuto; era una superstar aggraziata e roboti-
suo agente un’accorata dichiarazione: «L’ho ca, che infilava una hit dietro l’altra. Una
lasciata molto giù e non ero insieme a lei uguale all’altra perché così aveva deciso
mentre avrei dovuto esserci. Vivrò tutta la vi- l’industria musicale, praticamente una mo-
ta con questo dolore dentro. Non ho mai sa- no-canzone declinata molte volte («Saving
puto spiegarle cosa sentivo davvero per lei e All My Love for You», «How Will I Know»,
forse non era neppure il caso, ma non rim- «Greatest Love of All», «I Wanna Dance
piangerò mai la natura della nostra relazio- with Somebody (Who Loves Me)», «Didn’t
ne». Il che lascia aperta la porta a gossip po- We Almost Have It All»; aiutandovi con la
stumi che sarebbero di pessimo gusto. memoria, riuscite a distinguerle?) che le ha
Forse il suo ruolo più bello fu in Donne del- fatto scalare più classifiche e vincere più
l’attore Forrest Whitaker, il film all black premi di qualunque altra cantante. «I Will
che racconta, con eccesso di zuccheri nel Always Love You» (canzone belante di Dol-
sangue della sceneggiatura, le storie in- ly Parton, salvata dalla sua voce) resta il sin-
crociate di quattro amiche di colore: lei golo di una solista donna più venduto nel-
è quella che aspetta il principe azzur- la storia della musica. Il film in cui la canta-
ro. Al cinema era tornata, dopo 16 va, The Bodyguard (Guardia del corpo), del
anni, perché aveva finito di girare 1992, si può rivedere quasi come un avverti-
lo scorso agosto il musical da 17 mento, della storia di una giovane diva spa-
milioni di dollari Sparkle con la esata che trova affetto nella guardia del cor-
regia di Salim Hakel in cui fa la po. Alla diva vera è andata molto peggio.
mamma di Jordin Sparks. Un bodyguard l’ha trovata morta in una va-
Maurizio Porro sca da bagno del Beverly Hills Hotel; com-
© RIPRODUZIONE RISERVATA primario e location paiono consequen-
ziali se non ridondanti. E tutta la vita di
Houston è stata eccessiva, prima dove-
Premiata va obbligatoriamente andare troppo
Whitney bene, poi è andata troppo male.
Houston nel Nata nel 1963, era cresciuta nel
2009 vincitrice sobborgo medioborghese di East
ai Bet Honors, Orange, ultima di tre fratelli. Ave-
l’evento che va esordito nel coro della sua chie-
premia sa battista, insieme alla mamma
le personalità cantante di gospel. Studiava pia-
di colore dello no, andava a un liceo di suore,
spettacolo cantava nei locali con la madre,
otteneva ruoli di backup voca-
gie Hall e cominciò a lavorare come mo- dano con affetto il video in cui fa la santa-
della. Firmò il suo primo contratto per rellina). Come «prima fidanzata nera
un disco nel 1983 (aveva avuto offerte pre-d’America», tra l’altro.
cedenti, ma la madre li aveva bocciate). Fidanzatissima con l’America e oltre, vin-
La sua prima canzone, «Hold Me», duet- citrice di Grammy, reginetta del pop nono-
to con Teddy Prendergast, fu un succes- stante il disappunto dei critici (sempre Rol-
so del rhythm ‘n blues. ling Stone: «Lo stretto canale in cui è stato
Il suo album di debutto, «Whitney Hou- ingabbiato il suo talento è frustrante»),
ston», uscì nel 1985; vendette moltissimo, con il suo secondo album Whitney riuscì a
battere altri record di vendite e permanen-
lei fu elogiata dalla critica. Come «una del-
le voci più entusiasmanti degli ultimi an- ze in classifica (più dei Beatles e dei Bee Ge-
ni» (Rolling Stone), e «un eccezionale ta- es), cantò a Londra al concerto per Nelson
lento vocale» sia pure in «una confezione Mandela, creò una fondazione a suo nome
musicalmente conservatrice» (il New per i bambini svantaggiati. Intanto, molti
York Times). Non solo musicalmente: colleghi e critici afroamericani la accusava-
Houston, brava ragazza patinata anni Ot- no di essersi venduta alla musica generali-
tanta, stupenda e così perbene da far ac- sta. Intanto, nel 1991, al Superbowl giocato
cettare a chiunque il suo essere afroameri-durante la guerra del Golfo, Houston si pro-
cana, era perfetta per la nascente Mtv. Cheduceva in un’esecuzione memorabile del-
la lanciò definitivamente (le sue coetanee l’inno americano. Intanto, dopo brevi lega-
mi (un campione di
football, Eddie Mur-
phy), si era messa
col cantante Bobby
Brown. Con cui si
era sposata nel 1992
(commentando «la
principessa sposa il
ragazzaccio»); con
cui nel 1993 aveva
avuto l’unica figlia,
Bobbi Kristina.
Brown, tossico e
con precedenti pe-
nali, era geloso del
successo della mo-
glie. Houston co-
minciò a fare uso di
cocaina. A metà an-
Insieme Whitney Houston con l’ex marito Bobby Brown nel 2003 ni Novanta tirava
tutti i giorni, e non
era in grado di lavorare. Registrò un solo
Nessuna come lei album, nel 1998. Diventò un caso pietoso
Da superstar famosissima e dello show business. Circolavano sue foto
bellissima aveva infilato una hit da strafatta, non si presentava agli eventi,
fu arrestata per possesso di droghe. Nel
dietro l’altra. «I will always love 2005, bisognosi di soldi, lei e il marito furo-
you» resta il singolo di un’artista no protagonisti di un atroce reality show,
donna più venduto nella storia «Being Bobby Brown», in cui erano costan-
temente in stato confusionale. Nel 2005
Houston entrò in una clinica; nel 2006 di-
vorziò da Brown. Negli ultimi anni altalena-
La parabola va tra coca e cliniche, tra devastazione e
A metà degli Anni 90, con il particine, e qualche serata. La sua voce non
matrimonio in crisi, cominciò a era più la stessa. La sua storia ha, volendo,
fare uso di droga. Fu anche molte morali, per le madri, per le figlie,
per lo show business. Ma è soprattutto
arrestata. Poi il divorzio, le cliniche molto triste, non c’è Beverly Hills Hotel che
e una ripresa mai avvenuta tenga, in questi casi.
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24 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
L’Aquila Studentessa salvata dal proprietario di una discoteca: «Sembrava morta, ho fermato un ragazzo»
Ventenne stuprata dopo una festa
Svenuta e ferita, lasciata seminuda al gelo. Interrogati tre soldati
MILANO — Svenuta, al ge-
lo, seminuda e nel sangue. Lui-
gi Marronaro l’ha vista che era-
no quasi le quattro del matti-
no. «Oddìo è morta» ha detto
a se stesso chiamando il butta-
fuori della sua discoteca. «Fai
un giro di controllo mentre
cerco un’ambulanza» gli ha
chiesto. Ed è bastato dare
un’occhiata dietro il locale per
trovare quel ragazzo: un tizio
con i vestiti sporchi di sangue
che ripeteva di essere un mili-
tare in servizio all’Aquila.
Cosa sia successo ieri notte
davanti alla discoteca Guerni-
ca di Pizzoli (L’Aquila) è anco-
ra da chiarire nei dettagli. Di si-
curo c’è una ragazza di vent’an-
ni che sarebbe morta assidera-
ta se il proprietario del locale
non l’avesse notata e soccorsa.
Di sicuro quella ragazza ha su-
bito un’«aggressione sessuale
selvaggia» per dirla con le pa-
role dei carabinieri dell’Aqui-
la. Tanto selvaggia da richiede-
re diversi interventi di sutura
per le ferite provocate dallo
stupro. E ancora: di sicuro in
questa storia c’entra qualcosa
quel militare trovato dal butta-
fuori e consegnato ai carabi-
nieri. «L’ho solo baciata» sem-
bra abbia detto per prima cosa
quand’era ancora a un passo
dalla ragazza. Nel lungo inter-
rogatorio davanti agli inqui-
renti avrebbe invece parlato di
un rapporto sessuale, «ma con-
senziente». I medici del pron-
to soccorso hanno accertato la
violenza ma soltanto gli esami
Il divertimento di un vero casinò ogni volta che sei on line. Oggi tutte le emozioni di un casinò provale su Sisal.it.
clinici potranno dire se è stato
uno stupro di gruppo oppure
no e, naturalmente, sarà deter-
minante il racconto della ra-
gazza che ieri non è riuscita a
dire una sola parola talmente
era scioccata e debilitata. Ha
perso molto sangue, è in con-
dizioni gravi ma non è in peri-
La Liguria dopo il Piemonte
Corteo no Tav
I muri
«imbrattati»
UNʼEMOZIONE PIÙ REALE DI QUELLO CHE PENSI.
italia: 515249535254
colo di vita. È una studentessa e divertimento. I carabinieri tre ragazzi, uno dei quali sareb-
universitaria di vent’anni, ori- stanno cercando di ricostruire La difesa be proprio il soldato sospetta-
ginaria di Tivoli (Roma) che quando e come la ragazza sia Uno dei giovani to. Anche gli altri due, secon-
però vive e studia all’Aquila. uscita dal locale senza che sospettati: do i primi accertamenti, sono
Anche lei sabato sera si era nemmeno l’amica arrivata con militari: 33esimo Reggimento
presentata (con un’amica) alla lei se ne accorgesse. Alcuni dei rapporto di Artiglieria terrestre «Acqui»
festa organizzata in discoteca. testimoni sentiti ieri avrebbe- consenziente dell’Aquila. Ma i sospetti sono
C’erano un centinaio di perso- ro raccontato di averla vista concentrati più che altro sul ra-
ne, la serata prometteva ballo chiacchierare, all’interno, con gazzo dai vestiti sporchi di san-
gue. La sua versione non con-
vince ma gli investigatori ci
vanno cauti: prima i risultati
delle analisi scientifiche e poi
eventuali provvedimenti.
Sarà molto importante per
le indagini anche la testimo-
nianza di Luigi Marronaro.
«Se non mi fossi accorto di
quella giovane per terra, sve-
nuta, probabilmente sarebbe
morta per il freddo — raccon-
ta —. L’ho trovata nel parcheg-
gio, era in un lago di sangue.
Avevamo appena chiuso, sta-
vamo giusto facendo i control-
li attorno alla discoteca. Quan-
do l’ho vista mi sono preso
uno spavento... è stato tremen-
do». Poi parla del militare:
«Era in borghese, ci ha detto
lui di essere un soldato in ser-
vizio all’Aquila. E ha detto che
il giorno dopo sarebbe dovuto
andare al lavoro. Siamo tutti
molto scioccati per quello che
è successo ma chiaramente
quello che avviene fuori dal lo-
Come a Torino, così a Genova. Muri della città imbrattati con scritte e slogan anti cale non dipende da noi».
Tav contro la stampa genovese e alcune istituzioni nazionali al termine della La ragazza è ricoverata. Ac-
manifestazione per chiedere la liberazione degli arrestati dopo gli scontri in Valsusa canto a lei la famiglia, i medici
della scorsa estate. «Sono orgoglioso di questo corteo, dimostra che ci sono tante e gli psicologi a cercare di argi-
persone che la pensano come mio figlio», ha detto Massimo Filippi, il padre del nare le ferite. Non soltanto
giovane Gabriele detenuto a Marassi. La manifestazione, a cui hanno preso parte quelle fisiche.
circa 500 persone, si è snodata dalla centrale piazza De Ferrari al carcere di Marassi. Giusi Fasano
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Cronache 25 #
Il caso
I baci fra donne
e la pipì in strada
Nuova polemica
su Giovanardi
ROMA — «Due donne che si
baciano? Come chi fa pipì per
strada. Se uno lo fa in bagno va
bene, ma in pubblico può dar
fastidio». Carlo Giovanardi non
esita. Chiamato a commentare dai
microfoni di Radio24 l’impegno
del ministro Elsa Fornero per gli
omosessuali, il senatore del Pdl
decreta: «Se il ministro avesse
inteso di far insegnare nelle
scuole che sono naturali i rapporti
tra omosessuali ci sarebbe la
rivolta del Parlamento». La rivolta
è stata sul web contro le sue
parole. Paola Concia, deputata
omosessuale del Pd, ha postato su
Facebook e su Twitter un appello
ai gay per rivoltarsi contro le
parole dell’ex-sottosegretario
Giovanardi. Esplode: «In
Germania starebbe in carcere, da
noi vive indisturbato in Senato».
E la presidente del Pd, Rosy Bindi:
«Giovanardi non cessa di stupire
per la mancanza di pudore e per la
pochezza. Anche oggi ha sfoderato
il suo becero maschilismo e ha
offeso la dignità di tutte le
donne». Si unisce anche Paola
Binetti, deputata dell’Udc (ex Pd):
«Si possono esprimere le proprie
idee, ma non c’è bisogno di usare
il cattivo gusto. Il rispetto per le
persone deve essere al primo
posto». Anche a volerli cercare,
interventi a sostegno di
Giovanardi non se ne trovano.
Concia lancia un appello a Elsa
Fornero: «Il ministro che ha la
delega per le Pari opportunità
deve prendere le distanze da
questa Italia omofoba».
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Un mondo di gioco.
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26 Cronache
#
italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Vaticano «Il Segretario di Stato può anche essere criticato, ma a viso aperto e non con squalificate cose anonime»

«C’è uno stile cattivo nella Curia»

Il cardinale Kasper e la nota sul «complotto»: fughe di notizie irresponsabili
La vicenda dei «veleni» vaticani cade in una Segretario di Stato, colpire an- si presta a queste cose manca
settimana importante di incontri e riunioni che altre persone. Di certo ne di senso della Chiesa, di lealtà A San Pietro
cardinalizie. E il clima non è dei migliori, dopo va dell’immagine di tutta la nei confronti della Chiesa e
l’«appunto» anonimo pubblicato da «Il Fatto Chiesa. Anche se l’appunto del Vaticano stesso. No, que- Un’immagine che risale
Quotidiano» nel quale si adombrava un complotto anonimo che è stato dato alla ste cose non si fanno. Come al 19 aprile del 2005,
contro il Papa che «avrebbe solo altri 12 mesi da stampa è fuori dalla realtà, ri- cristiano e come persona pen- Città del Vaticano.
vivere». «Farneticazioni», secondo la Santa Sede. Ma dicolo: ognuno ne è consape- so che uno possa chiedere giu- Il sagrato davanti alla
resta il fatto che il testo, consegnato alla Segreteria di vole, è l’evidenza». stizia, se ritiene di aver subito basilica di San Pietro è
Stato dal cardinale Darìo Castrìllon Hoyos, è stato Appunto: al di là dal conte- un torto. Ma non così. C’è affollato per l’elezione
fatto filtrare all’esterno. Tanto che la gendarmeria nuto, il problema è che den- uno stile cattivo». del nuovo Papa,
vaticana, guidata dal comandante Domenico Giani, tro il Vaticano ci sia qualcu- Uno stile cattivo? Benedetto XVI
indaga per scovare la «talpa» o le «talpe». Intanto no che fa filtrare queste co- «Sì, questa vicenda mostra E i cardinali, con al
venerdì il Collegio cardinalizio si riunirà alla vigilia se all’esterno... anche un clima nella burocra- centro Tarcisio Bertone,
del concistoro di sabato, quando il Papa creerà 22 «Io non so né ho mai zia interna, uno stile di lavoro si presentano ai fedeli
nuovi cardinali. Prima ancora, giovedì, saputo molto sugli inter- che non va bene. Non in tutti, affacciandosi ai balconi
nell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede si ni del Vaticano. Non chiaro, tanti lavorano per la laterali della basilica.
festeggeranno i Patti Lateranensi con un incontro tra ne ho mai voluto sa- Chiesa. Ma chi fa queste cose Nella foto a sinistra
i vertici dei due Stati. E domani è prevista una seduta pere di queste cor- è un irresponsabile». il cardinale Kasper
del Consiglio dei cardinali per lo studio dei problemi date, non mi inte- Ma qual è lo stile corret- (Emblema e Ap)
organizzativi ed economici. ressa, sono uno stra- to?

CITTÀ DEL VATICANO —
«Mi dispiace per il Santo Pa-
dre. Mi dispiace molto. Lui de-
v’essere molto triste nel vede-
re come cercano di distrugge-
re ciò che ha edificato». Il car-
dinale Walter Kasper, 78 anni,
per dieci a capo del pontificio
Consiglio per i rapporti con le
altre confessioni cristiane e
con gli ebrei, è uno dei massi-
mi teologi viventi. Uno dei po-
chi che Benedetto XVI abbia
citato direttamente nel suo
«Gesù Nazaret». Lui e Ratzin-
ger si conoscono da più di
quarant’anni, hanno avuto an-
che posizioni teologiche diffe-
renti ma li unisce una stima
reciproca. Quest’anno è stato
pubblicato in Italia «La Chiesa
cattolica. Essenza. Realtà. Mis-
sione» (Queriniana), l’opera
nella quale il cardinale Kasper
riflette sul futuro della Chie-
sa: «Una nuova partenza è
possibile solo se, in modo si-
mile a come è accaduto per il
movimento che condusse al
Vaticano II, concorrono insie-
me tre cose: un rinnovamen-
to spirituale alimentato dalle
fonti, una solida riflessione te-
ologica e una mentalità eccle-
siale». Soprattutto quest’ulti-
ma pare sia mancata con le
continue fughe di notizie pilo-
tate, da ultimo l’appunto ano-
nimo sul «complotto» inesi-
stente contro il Papa. «Le ho
trovate disgustose», sospira.
Che cosa sta succedendo,
eminenza?
«Guardi, io non so se siano
liti di potere o cos’altro e non
me ne occupo. Non è molto
chiaro cosa si propongano.
Forse si vuole danneggiare il
❜❜
niero in Curia! E ho
cercato di fare il di responsabilità». incontrare le persone, ho sem-
mio lavoro. Per È stato un cardinale, pre parlato con la gente. Su
questo so quanto Darìo Castrìllon Hoyos, a queste vicende i fedeli sono
il Papa si rattristi consegnare alla Segreteria scandalizzati, e a ragione. Chi
di queste cose». Così si provoca di Stato l’appunto anonimo. fa queste cose provoca confu-
Ratzinger ha «Ma questo si può anche sione nel popolo cristiano. Ne
passato trent’an- confusione fare. Certo, la nota è fuori dal- va dell’immagine della Chie-
ni nella Curia romana. la realtà, il contenuto è da ri- sa. E questo proprio mentre
Non sarà sorpreso, no? nel popolo dere. Ma ci sono persone che c’è un pontefice che lavora
«Il Papa non è mai entrato hanno la responsabilità di va- per il rinnovamento della
in questo sottobosco. Fin da cristiano lutare. Se ricevo una segnala- Chiesa: lui, quando ha visto
quand’era cardinale e prefet- zione, informare il Segretario degli abusi, ha voluto fare or-
to della Congregazione per «Se uno vuole criticare il se- di Stato è un obbligo. Però dine».
la dottrina della fede, Jose- gretario di Stato o qualcun al- c’è qualcuno che ha dato il Che cosa si può fare ora,
ph Ratzinger ha sempre tro lo può fare, se ha degli ar- documento ai giornali, que- eminenza?
pensato a fare il suo lavo- gomenti. Parla chiaramente, sto è il punto. Io sono molto «Vede, io saprei che cosa di-
ro, a prestare il suo servi- presenta le sue obiezioni al di- deluso di queste fughe di no- re al Santo Padre. Posso dirlo
zio alla Chiesa. Mai si è in- retto interessato, lo dice al Pa- tizie, dai documenti riservati al Papa stesso, o scrivergli
serito in queste liti inter- pa. Ma non così, non con que- alle nomine che appaiono sui una lettera. Poi lui valuterà e
ne. Questione di dignità». ste cose anonime che non giornali prima che siano uffi- farà o non farà, come vuole.
Che cosa non funzio- hanno credibilità e si squalifi- ciali». Ma certo non lo direi mai in
na? cano da sé. Chi ha da dire Quali sono le conseguen- tv o sui giornali».
«È un problema di man- qualcosa deve presentarsi ze? Gian Guido Vecchi
canza di ecclesialità. Chi con la sua faccia e il suo senso «Io ho sempre continuato a © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
✒
L’analisi
SE LA FEDE VACILLA O SI SPEGNE
ANCHE NEL CUORE DELLA CHIESA
SEGUE DALLA PRIMA
Parola di Gesù stesso, che esor-
ta a non scandalizzarsi per questo
e a non tentare neppure di divide-
re il sano dal guasto, riservando a
sé questo compito nel giorno del
Grande Giudizio. Esempio primo
di questa situazione è ovviamen-
te il centro e il motore della «mac-
china» ecclesiale: la Curia vatica-
na, cioè, l’amministrazione cen-
trale di quella che la Tradizione
chiama «la Chiesa militante».
Beh, quanto a questa, non fu un
eretico o un mangiapreti, bensì
una santa che Paolo VI volle pro-
clamare «dottore della Chiesa», la
compatrona d’Italia, Caterina da
Siena, a constatare: «La corte del
Padre Santo Nostro sembrami ta-
lora un nido d’angeli, tal altra un
covo di vipere». Bene e male, dun-
que, uniti nella stessa realtà, co-
m’è di ogni cosa umana: e la Chie-
sa è anche una istituzione umana,
è un involucro storico (con i limi-
ti che ne derivano) per contenere
un Mistero metastorico.
Ma a una valutazione morale fa-
L’apparato
Voler mantenere l’apparato
barocco quando
scarseggiano le forze porta
a sbandamenti ed errori
remo un cenno più sotto. C’è, pri-
ma, un aspetto «organizzativo»
da considerare. Va ricordato, in-
fatti, che dal Vaticano odierno
non giungono solo echi di «scan-
dali» per affari, sesso, potere. È la
macchina stessa dell’amministra-
zione che da anni ormai sembra
incepparsi con inquietante fre-
quenza; sono gli equivoci, le di-
strazioni, le gaffe diplomatiche,
persino gli errori — magari in do-
cumenti solenni — in quel latino
che è ancora la sua lingua ufficia-
le, ma che è conosciuto sempre
meno e sempre peggio.
D’accordo, la Curia, al pari del-
la Chiesa stessa, semper refor-
manda est. Ma qui non sembra
possibile una «riorganizzazione
aziendale» ,perché sembrano
mancare le forze fresche e di qua-
lità. Gli infiniti uffici vaticani so-
no retti, sin dai tempi della Con-
troriforma, da personale ecclesia-
stico che giunge da tutte le dioce-
si e da tutti gli ordini religiosi del
mondo. Ma è un mondo, questo
nostro, dove la maggioranza del-
le diocesi e delle congregazioni
ha chiuso seminari e studentati
per mancanza di frequentatori e il
loro problema non è certo quello
di inviare a Roma, al servizio del-
la Chiesa universale, i giovani più
promettenti. Questi giovani non
ci sono e, se qualcuno c’è, è dife-
so gelosamente da vescovi e dai
superiori generali. Eppure, dopo
italia: 515249535254
quel Vaticano II che avrebbe dovu-
to snellire la struttura ecclesiale,
l’Annuario pontificio ha quasi tri-
plicato le sue pagine, l’espansio-
ne burocratica non ha avuto so-
sta. Aumentano funzioni, posti,
responsabilità, mentre vengono
meno, anno dopo anno, le risorse
umane. E i pochi rincalzi non
sembrano in grado di portare
quella schiacciante responsabili-
tà che è gestire in terra nienteme-
no che la volontà del Cielo.
Dunque, il realismo cattolico
sembra imporre un drastico ridi-
mensionamento della struttura
di una Catholica che, di massa
All’Angelus
I casi
1
Monsignor Viganò
Il 25 gennaio Gianluigi Nuzzi su
LA7 parla di una lettera in cui
monsignor Carlo Maria Viganò, a
marzo 2011, chiedeva al Papa di
non essere trasferito dai vertici del
Governatorato, rivendicando di
I soldi in Germania
2 L’8 febbraio «ambienti giudiziari»
citati da alcune agenzie di stampa
accusano lo Ior di aver trasferito
180 milioni da banche italiane alla
Germania per evitare i controlli di
Bankitalia. La Santa Sede replica:
Il complotto
3
Venerdì scorso,Il Fatto, ha
pubblicato una nota che il
cardinale in pensione Darío
Castrillón Hoyos ha consegnato
alla segreteria di Stato vaticana
e nella quale si parla di un sorta di
rori che si constatano nella gestio-
ne ecclesiale. Prendere, dunque,
sul serio chi propone di ritornare
al primo millennio, coll’affidare
all’Unesco, come siti artistici e tu-
ristici, i palazzi sul colle Vaticano
e tornare alla «vera» cattedrale
del vescovo di Roma, quella di
san Giovanni in Laterano, con
una struttura istituzionale al mini-
mo? Non è il caso di rifugiarsi in
quale era, sta diventando o è già simili estremi, ma il problema esi-
divenuta comunità di minoranza. ste e dovrà essere affrontato, pur
Voler mantenere l’imponente ap- lontani da ideologie «sessantotti-
parato barocco quando le forze ne», di demagogia pauperista.
vengono a mancare (e le poche Ma, dicevamo, sembra esserci
che ancora ci sono talvolta non anche un cedimento morale che
sono adeguate) porta inevitabil- non è solo sessuale (questione pe-
mente agli sbandamenti e agli er- dofili, ma non solo, docet) ma è
anche il ritorno, quasi come ai
tempi rinascimentali, di palazzi
Intrighi vaticani ridotti a nodi di intrighi
Sembra esserci un e di lotte per carriere, poteri, de-
cedimento morale, il ritorno naro, interessi ideologici e politi-
ci. Ebbene, qui, non c’è riforma
come ai tempi rinascimentali che tenga, qui non c’è rimedio so-
di intrighi e lotte di potere lo umano. Qui, ogni tecnica di
riorganizzazione aziendale è ridi-
Il Papa: l’amore di Dio è più forte
del male contagioso e orribile
CITTÀ DEL VATICANO — «In quel gesto e in quelle parole di Cristo
c’è tutta la storia della salvezza, c’è incarnata la volontà di Dio di
guarirci, di purificarci dal male che ci sfigura e che rovina le nostre
relazioni». Benedetto XVI ha commentato ieri all’Angelus l’episodio
evangelico nel quale Gesù guarisce un lebbroso, «lo voglio, sii
purificato!». Una riflessione sul male che ammorba anche i rapporti
tra le persone: «In quel contatto tra la mano di Gesù e il lebbroso
viene abbattuta ogni barriera tra Dio e l’impurità umana, tra il
Sacro e il suo opposto, non certo per negare il male e la sua forza
negativa, ma per dimostrare che l’amore di Dio è più forte di ogni
male, anche di quello più contagioso e orribile».
G. G. V.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cronache 27 #
aver risanato «tante situazioni di
corruzione e prevaricazione». A
novembre Viganò viene trasferito
negli Usa come Nunzio. Un’altra
lettera simile viene pubblicata da Il
Fatto. Santa Sede e Governatorato
contro le lettere: il Governatorato
«non è in balìa di forze oscure».
«Come fanno anche gli enti
finanziari italiani, lo Ior si avvale dei
servizi di banche estere (italiane e
non) quando essi sono più
efficienti e a minor costo» e,
inoltre, «tutti i movimenti in
contanti sono certificati con
documenti doganali».
«complotto», datato 30 dicembre
2011. Benedetto XVI, si legge,
«avrebbe solo altri 12 mesi da
vivere» e «si starebbe occupando
in segreto del suo
successore: il cardinale Scola».
Dalla Santa Sede ancora una volta
la smentita: «Solo farneticazioni».
colmente impotente e deve aprir-
si allo «scandalo» della preghiera.
Parola di papa Benedetto XVI ma,
per decenni, parola anche del car-
dinal Joseph Ratzinger. Se la Chie-
sa è in crisi, ha sempre ripetuto, è
perché è in crisi la fede degli uo-
mini di Chiesa. Gerarchia non
esclusa. Giunse a dirmi, una vol-
ta: «Al punto in cui siamo, lo con-
fesso: la fede , quella piena, quel-
la che non esita, mi sembra esser-
si fatta così rara che, incontrando-
la , mi stupisce di più che l’incre-
dulità». Per questo è tornato alle
radici di tutto, con i suoi tre volu-
mi sul Gesù della storia, per que-
sto ha voluto un organo apposito
per la nuova evangelizzazione,
per questo ha proclamato questo
2012 «anno della fede». L’inten-
dance suivra, diceva Napoleone:
prima la conquista, poi i funziona-
ri dell’amministrazione. La Chie-
sa, papa Benedetto ne è certo, ha
da fare essa pure una conquista,
anzi una riconquista: quella della
fede nella storicità dei Vangeli,
nel Dio che si è incarnato in una
donna, in un Gesù che risorgen-
do ha mostrato di essere il Cristo.
La Chiesa ha ormai pochi uomi-
ni e talvolta poco adeguati, come
si dice? Ebbene, lo sfaldamento,
per l’istituzione, sarebbe sicuro
se chi è ancora «al lavoro nella vi-
gna del Signore» (così ama dire il
Papa) perdesse la prospettiva di
impegnarsi non per un premio
umano bensì divino. Se la fede va-
cilla o si spegne, se non è più la
ragione quotidiana di vita, la pi-
grizia sorniona del burocrate è in
agguato, il vecchio monsignore
come il giovane religioso sono
pronti a trasformarsi in funziona-
ri da ministero clericale e, come
tali, soggetti a ogni tentazione.
Vittorio Messori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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28 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Cronache 29

Moda Al via le passerelle femminili per il prossimo inverno. Taglia il nastro il campione del Superbowl

Sport e militare, lo stile New York gli archivi due momenti più
inclini alle vette che alle volée
paccio, il soprabito double-fa-
ce, poi con un salto plurigene-

David (con figli) alla prima di Victoria sottorete. La prima è un’escur-

Colletti maschili e look rossoneri per la Beckham, lo sci di Lacoste
NEW YORK — «È la prima
volta che vengo alla sfilata di
Victoria. Gli anni scorsi stavo
a casa con i bambini...». Pare
perfino un po’ emozionato (si-
curamente più rotondo), Da-
vid Beckam, all’esordio in pri-
ma fila per la collezione della
sua magrissima moglie, ex
Spice.
Ma anche nel backstage di-
mostra quanto sia solerte con
le creature (oltre che con le ba-
by sitter) tenendo in braccio
Harper Seven, simpatica pa-
ciarottella dopo la cui recente
nascita il biondo laterale dei
Galaxy di Los Angeles ha con-
fessato, dolendosene, «d’ora
in poi non potrò più girare nu-
do per casa». Abitudine che
ovviamente non gli era preclu-
sa da Brooklyn, Romeo e
Cruz, i tre machissimi, ultra
fotografati Beckam-boys.
Non è un caso che l’ex capi-
tano della nazionale inglese
(la bimba si chiama Seven in
omaggio al 7 della sua storica
maglia) si mischi a questo pri-
mo colorato avvio di moda
americana altamente conta-
giata dallo sport.
Ancora non si è spenta
l’eco della spettacolare com-
parsata ultra kitch di Madon-
na in versione dorata e copri-
capo accessoriato di corna, ve-
Nei panni del papà
Nel backstage con
la piccola Harper Seven
«Ora non posso più
girare nudo per casa»
stita da Riccardo Tisci per Gi-
venchy, durante l’intervallo
della finale di Superbowl. E
sempre non a caso questa ses-
sione di passerelle è stata
inaugurata con taglio del na-
stro da Victor Cruz, campio-
ne dei New York Giants che
hanno battuto i New En-
gland Patriots proprio nel
finale di quella partita.
Dato il contesto, non
è un’eresia pensare che dietro
le silhouette scolpite («terri-
bilmente sexy», assicura Da-
vid) dall’ultima fatica creativa
di Victoria, ci sia un’andatura
militare ma anche sportiva co-
me alle parate d’apertura del-
le Olimpiadi. E che molte ri-
ghe colorate e colletti maschi-
li ricordino le maglie degli at-
leti. Notate anche alcune usci-
te in mise rossonera: remine-
scenza di un recente, pur se
non felicissimo passato calci-
stico-milanese sponda Milan?
Sempre in tema sport, Laco-
Alexander Wang
Il look «lucido»
e i colori decisi
dell’allievo
di origine cinese
di Marc Jacobs
Richiami sportivi nei
giacconi con la zip
ste accantona la racchetta da
tennis, suo storico attrezzo di
riferimento, per attingere
nuova ispirazione dall’alta
montagna e dallo sci.
Felipe Olivera Baptista, di-
rettore artistico della casa con
il coccodrillo, ha pescato ne-
sione automobilistica in alta
quota della famiglia di René
Lacoste negli anni Trenta. La
seconda la vestizione cocco-
drillata della nazionale france-
se di sci alpino nel 1966, esat-
tamente quando il gran cam-
pione e gran tombeur de
femmes Jean Claude Killy di-
ventava campione del mondo
in discesa libera e in combina-
ta.
Da qui nascono i riferimen-
ti agli anni Trenta con i moti-
vi del tweed, le gonne al pol-
razionale, ecco i maglioni da
montagna in lana merino con
disegni geometrici e colorati,
parka a forma di uovo, cap-
pucci che si trasformano in
colli larghi. Tra gli accessori
le scarpe con la zeppa che si
rifanno al vecchio scarpone e
la borsa Cathy, costola della
sacca da golf anni 60 di Cathe-
rine Lacoste.
L’incrocio fra una nuova
anima lussuosa e sportiva è il
biglietto da visita di Alexan-
der Wang, 28 anni, origini ci-
nesi ma nato nella Chinatown
di San Francisco, considerato
uno dei nomi emergenti della
moda a stelle e strisce. Wang,
allievo di Marc Jacobs, si di-
verte a nascondere e snatura-
re tessuti e fibre, punta sul
bianco-nero e su tonalità ab-
bastanza allarmanti come zol-
fo, carbone e materiali chimi-
ci. La sua è comunque una
donna che scherza con lo
sport veloce, quando in-
dossa giubbotti da moto-
ciclista o quando pro-
tegge parte del viso
con una specie di rete
da pesca. Forse per far
capire che non è cer-
to il tipo pronto ad
abboccare all’amo.
Gian Luigi
Paracchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’accessorio

Borsalino «rosa»
per il marchio
d’avanguardia
NEW YORK — A parte il legittimo
desiderio di ripararsi dal gelo
newyorkese, che cosa hanno in comune
attrici come Scarlett Johansson e Kirsten
Dunst, le protagoniste di «Gossip Girl», ragazze di
glamour come Poppy Delevigne, Olivia Palermo e Tatiana
Santo Domingo? Un cappello Borsalino, negli ultimi
tempi particolarmente coniugato al femminile. Fra l’altro
lo storico marchio piemontese
(150 anni), si sta ritagliando
come accessorio un notevole
spazio sulle passerelle
americane. Come nella sfilata di
Ruffian, il marchio disegnato da
Brian Wolk e Claude Morais che
diverse vestali modaiole
definiscono di «pura
avanguardia». Nella maggioranza
delle uscite, le modelle di Ruffian
si sono presentate con un feltro
italiano in capo, a tese più o
meno larghe, di colori anche
violenti, rigido piuttosto che Lacoste Victoria Beckham
morbido. Così anche Borsalino in La maniche aperte sono Un modello rossonero
un certo senso ha avuto una sua uno dei dettagli della dalla linea superfasciante.
sfilata americana. sfilata Lacoste, insieme In alto, Victoria con
G.L.P. alle zeppe alte l’ultimogenita. Sopra,
© RIPRODUZIONE RISERVATA e agli occhiali da sci David fotografa la sfilata

L’ex top model L’idea del sindaco di un paese vicino a Parigi per ricordare le lavoratrici straniere. L’opera pagata per metà dai contribuenti

Carlà operaia italiana, la statua che divide i francesi

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Foto d’epoca sto Elizabeth Cibot che ha chie-
delle operaie di sto e ottenuto l’aiuto di Carla
PARIGI — Una Carla Bru- Nogent-sur-Marne Bruni-Sarkozy come modella:
ni-Sarkozy di due metri e mez- e Carla Bruni il monumento è un omaggio a
zo, in tuta da lavoro e bronzo, una delle tante operaie italia-
piantata nel nuovo quartiere ne addette alla lavorazione del-
della Petite Italie, suscita accu- le piume, le plumassières, che
se di deriva nordcoreana a No- erano impiegate nelle fabbri-
gent-sur-Marne, una cittadina che di Nogent, e la moglie di
di 30 mila abitanti appena fuo- Sarkozy si è lasciata fotografa-
ri Parigi, popolata da discen- re perché i lineamenti della
denti dei tanti immigrati pia- statua fossero i suoi.
centini arrivati da metà dell’Ot- Carla Bruni operaia perfet-
tocento. ta? «È molto triste per le don-
La statua sarà inaugurata in
primavera, proprio nei giorni
della sfida presidenziale, e co- Indignazione
sterà 96 mila euro, 41 mila dei La realizzazione costerà 96 mila euro.
quali pagati con i soldi del con-
tribuente (gli altri 57 mila dal- Ciò ha sollevato l’indignazione di molti
lo sponsor privato Cogedim). abitanti di Nogent-sur-Marne
La scultrice è l’artista del po-
ne che hanno fatto questo me-
stiere — si indigna il socialista
locale William Geib —. La pre-
mière dame avrà visto pure
delle piume in vita sua, ma su-
gli struzzi e nelle sfilate, non
certo in fabbrica!».
Il sindaco di centrodestra
Jacques Martin, che ha avuto
l’idea, si difende dicendo che
«la statua è un modo per dare
un’esistenza fisica alla memo-
ria degli abitanti di Nogent».
Ma pare che quando il consi-
glio comunale ha approvato
l’iniziativa il sindaco non par-
lò del dettaglio di Carla Bru-
ni-Sarkozy: il rischio è che il
monumento sia un omaggio
alla moglie del presidente più
che alle operaie. L’entourage
della première dame ha reagi-
to alle polemiche: «Carla è una
ex modella, le richieste artisti-
che sono numerose e lei accet-
ta ogni tanto che una parte del
suo corpo venga copiata: pie-
di, mani, viso, a titolo gratuito
e senza che il suo nome venga
divulgato. È molto triste che
qualcuno voglia farsi pubblici-
tà alle sue spalle o trascinarla
in una polemica».
L’epopea degli italiani di No-
gent-sur-Marne è stata raccon-
tata dal più celebre di loro, lo
scrittore (e co-fondatore di
Charlie Hebdo) François Ca-
vanna, autore nel 1978 del ro-
manzo autobiografico «Les Ri-
tals» poi diventato una fiction
tv di grande successo. Rital è
il termine dispregiativo per gli
immigrati italiani: la lettera
iniziale indicherebbe la nostra
tipica R sonora, o l’iniziale per
«résident italien» indicata sui
documenti dell’immigrazione,
o entrambe le cose.
Gli italiani — provenienti
in gran parte dai comuni pia-
centini di Bettola, Farini e Fer-
riere — costruirono il viadot-
to della ferrovia sopra la Mar-
na nel 1855, e continuarono a
lavorare nell’edilizia; le donne
erano operaie nello stabilimen-
to che trattava le piume di
struzzo destinate poi ai teatri e
alle sfilate di moda. «Una sta-
tua di Carla Bruni a Nogent? È
grottesco», dice François Ca-
vanna, oggi 88enne.
Stefano Montefiori
twitter @Stef_Montefiori
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30
Cultura
Museo diffuso Un progetto per l’arte contemporanea che coinvolgerà tutti gli spazi della città
Ora Milano si rimette in marcia
La sua umanità sarà in mostra
Bonami: il modello è «The Family of Man» del Moma di New York
di LUCA MASTRANTONIO
P
er ripensare l’arte contempora-
nea a Milano, l’assessore alla
Cultura, Moda e Design Stefano
Boeri — che oggi in conferenza
stampa a Palazzo Reale presenta il pro-
gramma delle mostre 2012 — ha coin-
volto il critico d’arte Francesco Bonami.
Classe 1955, ha all’attivo circa 90 mostre
in vent’anni, tra cui una Biennale di Ve-
nezia e una Biennale del Whitney Mu-
seum di New York. Al «Corriere» rac-
conta le sue linee guida per la città.
Cosa ha in mente per Milano?
«Bisogna allargare la prospettiva del-
l’arte contemporanea. Non si può limita-
re alle arti visive. Oggi abbraccia campi
più vasti. Documentari, materiale d’an-
tropologia, sociologia, fumetti, video-
game, pubblicità... Per il prossimo au-
tunno penso a una grande mostra, The
Human Family, che li metta in relazio-
ne. Il modello è la mostra del 1955 al Mo-
ma di New York curata da Edward Stei-
Di Francesco
Bonami (nella foto
a destra)
è in programma
al Palazzo Reale
di Milano, per
maggio, la mostra
«Addio Anni 70!»
chen: The Family of Man. Con centinaia
di fotografie scelte tra quasi due milio-
ni, raccontava la famiglia degli esseri
umani, dalla nascita alla morte. Per The
Human Family la formula va reinterpre-
tata, allargandola ad altri mezzi di
espressione e rappresentazione».
Qual è il ruolo di Milano nel siste-
ma dell’arte contemporanea?
«Deve diventare un museo aperto,
diffuso. Ma serve una programmazione
almeno triennale. L’idea, condivisa con
l’assessorato alla Cultura, è costruire
un’identità coesa coordinando vari spa-
zi: Palazzo Reale, il Pac, il nuovo Museo
delle culture di David Chipperfield al-
l’Ansaldo, la Fabbrica del vapore. Luo-
ghi con identità diverse ma comple-
mentari. Offrono la rara opportunità di
avere un museo diffuso nella trama ur-
bana».
Allarghiamo il campo. Quali sono i
tre punti critici del sistema dell’arte
contemporanea italiana.
«Le mostre civetta. Come quelle di
Marco Goldin. Possono essere dignito-
se, ma restano confuse. Usano nel titolo
grandi nomi di richiamo, anche se poi
ci sono opere minori o irrilevanti. Hop-
per, Warhol, Vermeer… Un grande no-
me presente con opere di bassa qualità
delude lo spettatore senza che lui se ne
accorga. Perché non sa che è un’opera
minore. Secondo punto: i musei finisco-
no spesso in mano a funzionari che per
caso, cooptazione o anche concorso, si
ritrovano alla direzione di strutture per
le quali sono inadeguati dal punto di vi-
sta della capacità di programmazione.
Artistica, non dico amministrativa. Per
cui servono direttori o figure con espe-
rienza sul campo. Terzo punto: la noto-
rietà batte la competenza. Il presenziali-
smo in tv vale più del merito. Ovviamen-
te mi riferisco a Vittorio Sgarbi e Philip-
pe Daverio. Non metto in discussione il
loro appeal televisivo e magari divulga-
tivo. Discuto che ne deri-
vi in automatico un pre-
sunto valore curatoria-
le».
Tre punti di forza?
«Abbiamo strutture
snelle e veloci. Come la
Biennale di Venezia, capa-
ce di muoversi con rapidi-
tà utilizzando budget
"normali". Secondo: ab-
biamo spazi storici che
fanno invidia a mezzo mondo. Penso al
Castello di Rivoli, anche se oggi vive un
momento di crisi per una intromissio-
ne pasticciata della politica. Terzo: ci so-
no collezioni private importantissime
di arte contemporanea, anche se la poli-
tica fiscale è ancora punitiva per chi in-
veste in cultura, rispetto alle agevolazio-
ni che ci sono ad esempio in America».
Un confronto tra la sua esperienza
americana e l’Italia?
«Negli Stati Uniti il problema è la "bu-
rocrazia dell’efficienza". Tutto è così
ben programmato che a volte è impossi-
bile accelerare o cambiare rotta reagen-
do agli stimoli che l’arte contempora-
nea porta con sé, improvvisi. Un museo
programma con anni di anticipo una
mostra di artisti considerati emergenti
che, però, quando poi si realizza la mo-
stra, sono già star o sono caduti nel-
l’oblio. Tuttavia si lavora molto bene.
italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera
✒
Per favore froncoroni@corriere.it
Tra «obiettivo», forma dotta, vicina al latino obiectum, cosa posta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
innanzi e «obbiettivo», forma popolare, scegliete, per favore, la prima,
che è la forma più diffusa. Secondo Luca Serianni, nell’annata 1993 il Corriere
della Sera l’ha usata 3.266 volte contro le 214 di «obbiettivo».
Federico Roncoroni
Il curatore
] Francesco
li, per avere la sua benedizione. Mi dis-
se che ci sarebbe voluto un concorso,
Bonami è nato a un comitato scientifico… Le solite scu-
Firenze nel 1955, e se burocratiche per non sporcarsi le ma-
vive a New York. È ni, per non scontentare gli esclusi. Noi
direttore artistico andammo avanti e fu una grande soddi-
della Fondazione sfazione. Due anni dopo ci fu il padiglio-
Sandretto Re ne Italia ufficiale curato da Ida Giannel-
Rebaudengo per
L’Arte (Torino), di
Enel Contemporanea
li. Ma il primo vero padiglione Italia fu
il nostro curato da Gioni. Il presidente
Bernabè ebbe un coraggio da leone a
e di Pitti Immagine farmi fare tutto quello che volevo».
Discovery (Firenze) Un giudizio sui padiglioni Italia più
] Dal 1999 al 2008 recenti? Di Luca Beatrice, Vittorio
è stato Senior Sgarbi...
Curator del museo di «Ida Giannelli è stata l’unica che ha
Chicago. Nel 2003 fatto un lavoro serio. Sugli altri stendo
ha diretto la Biennale un velo pietoso. Spero che per il 2013 si
d’arte di Venezia. torni alla qualità e alla serietà di Ida
Dal 2004 al 2008 Giannelli».
ha diretto Villa Com’è cambiato il ruolo del curato-
Manin. Nel 2010 ha re?
curato la Biennale «Internet l’ha rivoluzionato. Nel 1993
del Whitney Museum quando fui invitato da Helena Kontova a
di New York curare una sezione di "Aperto" alla Bien-
nale curata da Boni-
to Oliva, il fax era
ancora considerato
all’avanguardia. L’e-
mail era fantascien-
za. Oggi invece In-
ternet facilita l’invio
di materiale, lo
scambio di informa-
zioni e opinioni,
rendendo più effi-
ciente il lavoro del
] Inoltre è stato curatore. Meno avventuroso, ma più effi-
cofondatore cace. Molti giovani si fanno largo. Gary
del think tank Italia Murayari, che ha fatto con me la Bienna-
Futura, insignito nel le del Whitney, Douglas Fogle, Cecilia
2010 della Legione Alemani, Irene Calderoni, e poi Alberto
d’onore francese. Salvadori, Pier Luigi Fassi, Luca Cerizza,
Direttore editoriale Christine Macel, Jessica Morgan, Chiara
della rivista «Tar» e Parisi... I senior restano arroccati. Come
In grande: W. Eugene Smith, «In cammino per il Giardino del Paradiso»; a destra Bob della collana di libri Germano Celant, con il suo modo di ma-
Schwalberg, «Mille parole»; due delle foto scelte nel 1955 da Edward Steichen «Supercontempora- nipolare la storia dell’Arte povera che
nea» di Electa lui stesso ha costruito, e Bonito Oliva,
Meglio che in Italia, dove se fai due pas- narutto alla fiera torinese di Artissi- ] Ha scritto, tra con il suo egocentrismo fine a se stesso.
si avanti poi devi farne tre indietro. La ma? l’altro: «Gabriele Hanno fatto grandi danni all’arte con-
politica ha schiavizzato la cultura, con «Forse non è un caso che queste no- Basilico» (Phaidon temporanea, segregandola nelle loro
nomine di istituzioni culturali con Cda mine di valore — e lo dico da tempi Press, Londra 2001) cantine. La mia generazione è dovuta
politicizzati simili a quello della Rai. Lo non sospetti — siano venute fuori ora «CREAM» (Phaidon scappare dall’Italia per far sentire la sua
stesso dicasi per i musei». che la politica ha meno presa sui Cda». Press, Londra) voce. Ancora oggi loro sono riveriti e te-
Vale anche per le nomine di due Un commento alla nomina di Gioni «Lo potevo fare muti. Anche da quelli più giovani di me.
suoi ex collaboratori Massimiliano (classe 1973). anch’io» (Oscar Dai quali, francamente, mi aspetto più
Gioni alla direzione della Biennale «Grande soddisfazione. Avevamo la- Mondadori 2007) coraggio nel prendere una posizione au-
d’arte di Venezia e Sarah Cosulich Ca- vorato ad un paio di mostre, come Uni- «Dopotutto non è tonoma».
forme. Ordine e disordine per la Fonda- Brutto» (Mondadori Rifarebbe la Biennale?
zione Pitti Immagine Discovery a Firen- 2009), «Si Crede «È come un grande vecchio amore
❜❜
Ci sono troppi
ze. Quando mi nominarono direttore
della Biennale gli affidai il compito in-
grato di curare il primo padiglione del-
Picasso», (Mondadori
2010) «Dal
Partenone al
che rimane vivo nella memoria. Ci si ri-
trova ad una cena e se si beve un bic-
chiere in più si finisce a letto. Ma en-
l’arte italiana, che non esisteva e rimase Panettone» (Electa trambi si rendono immediatamente
funzionari per caso o non ufficiale. Lo costruimmo dentro ai 2010) «Maurizio conto che non è più la stessa cosa. Era
cooptazione; i senior giardini, disegnato dal gruppo di giova- Cattelan. più bello il ricordo. Però sì, lo dico sen-
ni architetti genovesi A12. Poi andai da Autobiografia non za vergogna, con un bicchiere in più ri-
come Bonito Oliva Pio Baldi, allora direttore del Darc, di- autorizzata» farei la Biennale. Per fortuna il presiden-
e Celant si arroccano partimento Arte e architettura contem- (Mondadori 2011) te Baratta ha puntato su un giovane».
poranea del ministero dei Beni cultura- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Terza Pagina 31

Elzeviro Democrazia Un pamphlet di Corrado Augias sugli antichi difetti del nostro carattere nazionale
Una raccolta di scritti e discorsi di Pertini

LA LEZIONE AI GIOVANI Se le élite diventano cricche

DEL PARTIGIANO SANDRO In Occidente si allarga il divario tra eletti ed elettori
di MARZIO BREDA di LUCIANO CANFORA

«A
vevo vent’an-
ni. Non per-
metterò a nes-
suno di dire
che è la più bella età della vita».
Fa effetto ritrovare il celebre in-
cipit del romanzo-diario di Paul
Nizan Aden Arabie, del 1931, tra
le frasi più evocate sul web da
tanti ragazzi per descrivere se
stessi, oggi. Fa effetto perché,
adattando a se stessi quella de-
nuncia, riassumono la propria
giovinezza come una stagione
senza speranze e senza futuro.
E vi si ribellano, con l’effetto di
lasciare gli adulti ammutoliti.
Succede quasi sempre così,
quando il disagio delle nuove
generazioni sfocia in rabbia e ri-
volta, perché è difficile trovare
le parole giuste per dar loro co-
raggio. Tra i pochi uomini pub-
blici del nostro Paese che han-
no avuto la capacità di dialoga-
re con i giovani e di rassicurarli,
Sandro Pertini sovrasta chiun-
que altro. Lo dimostra, oltre la
non casuale definizione di «La-
erte con il cuore di ragazzo» co-
niata per lui, l’enorme influen-
za che esercitò su liceali e uni-
versitari dei difficili anni di
Sandro Pertini (1896-1990)
piombo, accolti a migliaia al
Quirinale durante il suo manda-
to da presidente della Repubbli-
ca.
In realtà questa forza «il par-
tigiano Sandro» la testimoniò
sempre. Già molto tempo pri-
ma di diventare capo dello Sta-
to, come adesso emerge da un
libro (Gli uomini per essere libe-
ri, a cura di Pietro Pierri, Add
editore, pp. 224, € 14) che racco-
glie una selezione di suoi scritti
e discorsi, con qualche inedito.
Testi tra i quali spicca una lette-
ra del 1957 a Umberto Voltolina,
fratello diciassettenne della riot-
tosa first lady Carla. Il cognato
gli ha appena rivolto una serie
di domande cariche d’ansia e
Pertini, ormai sessantaduenne,
risponde mettendosi sullo stes-
so piano dell’adolescente e con-
fidandogli di attraversare «un
— che vi abbiamo dato troppi
esempi di «tradimenti, intrighi,
egoismo», al punto da infettare
la società di «malcostume, affa-
rismo, corruzione».
Una confessione che sembra
pronunciata adesso, anche se
nessuno oggi si permette simili
autocritiche. Ad aggiungere de-
solazione a quel clima, Pertini
aggiunge l’aggravante dell’as-
senza di «maestri» come i Tura-
ti, i Gramsci, gli Amendola, i Go-
betti in cui si era riconosciuto
lui, ciò che (cinquant’anni fa co-
me oggi) rende ancor più oscu-
ro l’orizzonte di un giovane.
«Tu mi chiedi se la protesta pos-
sa divenire fede», riflette a un
certo punto. Per replicare subi-
to che sì, «per esperienza, tutte
le grandi fedi sono scaturite da
una protesta», ma questa «rima-
ne solo un atto negativo se ci si
chiude in essa e ad essa ci si ab-
bandona». Avrebbe voglia di
suggestionare il ragazzo alla
propria dottrina, però si limita
a una raccomandazione genera-
le: «Sii sempre, in ogni circo-
stanza, un uomo libero e pur di
esserlo sii pronto a pagare qual-
siasi prezzo». Il che, detto da
uno che aveva affrontato con co-
raggio esilio, confino e carcere,
era un precetto di credibile coe-
renza.
Il carisma di Pertini si fonda
su questo pensiero e su questo
impegno, che nel libro affiora-
no chiaramente. Una miscela
che lega insieme un’eroica sto-
ria personale, un’intransigenza,
un anticonformismo e una
schiettezza persino imbarazzan-
ti, per i palazzi del potere. Dove
infatti si almanacca persino di
un «rapporto edipico» tra Perti-
ni e gli italiani, i giovani in parti-
colare. Resta che le sue sortite,
sintonizzate sul sentimento co-
mune, hanno spesso un segno
profetico, a riprova dell’eternità
di certi costumi nazionali. Co-
me quando nel ’53 duella alla
Camera con De Gasperi, che
vuole imporre un percorso d’ur-
genza per il varo di una legge
elettorale subito battezzata co-
me «legge truffa». O quando, a
proposito di costi della politica,
indirizza a Palazzo Chigi nel
1979 un’aspra obiezione all’au-
mento delle indennità per am-
ministratori e consiglieri di Co-
muni e Province (e identica co-
sa fa pretendendo che non sia
rivalutato il suo assegno da pre-
sidente). O quando nel 1988 va
a visitare il feretro del leader
missino Giorgio Almirante ed è
D
opo La libertà dei servi di
Maurizio Viroli (Laterza), ec-
co Il disagio della libertà (sot-
totitolo: Perché agli italiani
piace avere un padrone) di Corrado Au-
gias (Rizzoli). Entrambi questi libri so-
no nati quando «il Cavaliere» sembra-
va imbattibile e gratificato di vasta po-
polarità, nonostante la pioggia di scan-
dali di vario genere che lo avevano in-
vestito soprattutto nell’ultimo anno
del suo governo. L’indignazione, di cui
fu segnale importante la grande mani-
festazione svoltasi all’insegna dello slo-
gan «Se non ora, quando?», scaturiva
da un problema non piccolo: che fare
quando la «maggioranza» compie scel-
te che paiono sbagliate? O mettere in
discussione il principio di maggioran-
za (le cui basi logiche, come ben sap-
piamo dall’insegnamento del liberale
Ruffini, sono fragili), oppure indignar-
si.
Sia ben chiaro: l’«indignazione» non
è affatto sterile: è uno dei modi per inci-
dere sulle scelte sbagliate della «mag-
gioranza». Ovviamente non sortisce
sempre i suoi effetti: dipende anche «Dentro e fuori» (1926), un dipinto dell’artista tedesco George Grosz (1893-1959)
(ma non unicamente) dagli argomenti
addotti a sostegno dell’indignazione. Il se non talora intrinsechezza, dei verti- Torniamo invece alla legittima «indi- qualunquistico che però è uno sterile
presupposto, lodevolmente ottimisti- ci rispetto alla radicale divaricazione gnazione» e alla sua concreta efficacia. fuoco di paglia). E si potrebbero ricer-
co, di tale scelta è quello «pedagogi- delle rispettive basi (alle quali i vertici Un aspetto particolare dell’indignazio- care alcune cause di tale differenza.
co»: che cioè «democrazia» ed «educa- trasmettono slogan agitatori, in cui for- ne è la ricerca delle cause storiche re- Per esempio questa: che da noi la «rivo-
zione» sono coessenziali, come avreb- se non credono, ma finalizzati a galva- mote e recenti che stanno alla base dei luzione alla francese» (coi suoi princi-
bero un dì detto i teologi. nizzarle). Ma questo tema meriterebbe comportamenti che suscitano indigna- pi e i suoi dogmi) fu importata e propi-
La scuola in primis, e ogni altra isti- una disamina a parte, che potrebbe zione. È il caso del libro di Augias, che ziata da minoranze che furono malvi-
tuzione avente come fine l’acculturazio- prendere le mosse addirittura dallo stu- da questo punto di vista si colloca nella ste perché considerate al servizio dei
ne di massa, è il presupposto essenzia- dio delle dinamiche politico-familiari scia della gobettiana diagnosi del fasci- «liberatori» fattisi presto padroni. (È
le, vitale, del funzionamento della «de- e di clan della repubblica romana dai smo come «autobiografia» del nostro quel che accadde nell’Est Europa dopo
mocrazia». «Democrazia» indica uno Gracchi a Giulio Cesare. E perciò lo ac- Paese. Diagnosi severa (Augias si richia- il 1945-48). In tal modo i princìpi im-
stato di cose, o meglio un rapporto di cantoniamo. ma più volte a Gobetti), e certo non «ot- portati non hanno mai messo, da noi,
forze; «educazione» vuol dire alimento timistica», che ha molte radici interes- durevoli radici.
che renda coscienti delle loro scelte i santi: tra le quali indicherei La lotta po- Ma si possono concettualizzare sif-
soggetti coinvolti in quel rapporto di Giornalista e conduttore litica in Italia di Alfredo Oriani, ma an- fatte generalizzazioni? Non è pur sem-
forze. Ecco perché la scuola (che è, co- che gli studi di Vilfredo Pareto, nonché pre degna di riflessione quella drastica
munque, sempre molto difficile da ad- la riflessione critica sulla vicenda risor- definizione dell’ethos medio dei tede-
domesticare) è nel mirino ad ogni cam- gimentale, che accomuna — con diver- schi contenuta nel testamento di Teo-
bio di «regime» o di prevalenza politi- si accenti — Gobetti, Gramsci e, in anti- doro Mommsen («incapaci di trascen-
ca. Ecco perché i più rozzi tra i politici cipo sui tempi, lo stesso D’Azeglio. dere il servizio nei ranghi»)? Nonché la
danno ciclicamente l’assalto ai manuali Di una peculiarità italiana si è spes- diagnosi di un acuto storico francese
di storia in uso nelle scuole (già il tiran- so, e a ragione, parlato, per avere il no- passato, nel tempo, dal Pcf al gollismo
nico imperatore della Cina che fece la stro Paese vissuto la plasmatica vicen- — ci riferiamo a Emmanuel Le Roy La-
grande muraglia ordinò anche la distru- da della Controriforma senza aver però durie —, secondo cui, nonostante il
zione dei libri di storia in quanto «peri- subito il salutare scossone della Rifor- 1789 e il «regicidio», i francesi hanno
colosi per il governo»). Ecco perché lo ma, e per aver subìto i pesanti contrac- serbato pur sempre in sé una grande
strumento che con più forza costruisce colpi della «controrivoluzione» (nel «voglia di monarchia», che di tanto in
la coscienza di massa, cioè la tv, è al 1849 non meno che nel 1919-22) senza tanto riaffiora? E non è pur sempre ve-
centro di una battaglia permanente tra ] S’intitola «Il disagio della libertà» che la «rivoluzione» avesse messo radi- ro che il modello statunitense di un
le forze politiche. Ecco perché «il Cava- (Rizzoli, pagine 174, e 15) ci profonde nella massa popolare. Que- presidente-quasi-monarca eletto per
liere» ha costruito la sua efficace presa il nuovo libro di Corrado Augias sto è certamente vero, specie se, come lo più da una minoranza del corpo elet-
su vaste masse italiane attraverso il suo (nella foto), che cerca di spiegare si suole, raffrontiamo la nostra storia a torale (modello cui guardano con gli
impero mediatico. perché nel nostro Paese hanno quella della Francia, che pure per tanti occhi lucidi i «presidenzialisti» nostra-
Per la verità, giova anche chiedersi successo leader politici dalla forte versi ha influenzato la nostra. (Augias ni) costituisce un indizio che va nella
perché i suoi di norma fiacchi avversa- vocazione paternalistica preferisce richiamarsi al modello ingle- stessa direzione? Dunque forse la que-
ri non hanno saputo intaccare tale frut- ] Nato a Roma nel gennaio 1935, se, del quale è un «patito»: a pp. stione vera sta nel comprendere — in
tifero impero né l’una né l’altra volta giornalista e conduttore televisivo, 125-135. Ma forse idealizza troppo quel riferimento ad un orizzonte più vasto
che sono saliti al governo del Paese. La Augias ha ottenuto di recente modello). — per quali ragioni si approfondisce
domanda ci porterebbe a studiare il fe- un notevole successo con una serie È certo che in Francia la reattività sempre più nel tempo, e per fattori tec-
nomeno, importantissimo nelle cosid- di libri dedicati alla figura di Gesù, del cittadino rispetto al potere è, nel nici, economici, culturali, l’abisso tra
dette «democrazie occidentali», della alla religione cristiana e alla Chiesa costume quotidiano, più marcata che governanti e governati.
molto maggiore vicinanza, contiguità, da noi (da noi prevale talvolta l’urlo © RIPRODUZIONE RISERVATA

momento penoso... di delusio- poi costretto a difendersi da un

ni e amarezze» per la deriva pre-
sa da quel Partito socialista che
è la sua ragione di vita. Poi cede
a uno sfogo senza paternalismi:
«Siamo noi responsabili del vo-
stro tormento, dello smarrimen-
to in cui vi agitate... del dram-
ma che soffrite». Noi — ripete
compagno socialista che gli con-
testa quell’omaggio. «Bada che
io i fascisti li ho combattuti da
vivi, a caro prezzo... tu, che non Denunce Un libro del procuratore Pietro Grasso mette a fuoco la minaccia crescente della finanza mafiosa
ricordo attivo nella Resistenza,
li vorresti combattere da mor-
ti?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’insidia mondiale dei riciclatori in doppiopetto
di FELICE CAVALLARO re letteralmente le economie del pia- passano dal riciclaggio rappresente- rallelo», sistema partorito da un’evolu-
neta con i loro Soldi sporchi, titolo az- rebbero il 10 per cento del Pil. Sarem- zione delle mafie. Un dato che deve

S in dalla prima Piovra televisiva,
L’iniziativa della Crusca la mafia che conta e che si muo-
ve sul piano dei mercati interna-
«L’italiano entra in cucina»: zionali fu rappresentata con il volto di
un algido e spregiudicato finanziere
il dizionario della gastronomia come quello del bravissimo Remo Gi-
rone. Un profilo ben diverso dal qua-
dretto «cicoria e ricotta» ostentato da
Cento libri storici di cucina in formato digitale selezionati Bernardo Provenzano quando fu arre-
nella fase iniziale del progetto per realizzare un portale stato nella sua Corleone dopo qua-
Internet e un dizionario da «acqua cotta» a «zenzero»: il rant’anni di latitanza. E Pietro Grasso,
primo vocabolario storico della lingua gastronomica il magistrato che ha contribuito a cat-
italiana ricostruirà i modi e le forme attraverso cui si è turare «don Binnu» con tante indagi-
delineato nei secoli «l’italiano in cucina». È l’impresa che ni seguite da procuratore di Palermo
sta per partire dalla collaborazione fra l’Accademia della e poi da procuratore nazionale anti-
Crusca di Firenze, il più importante centro di ricerca mafia, ha sentito il bisogno di arrivare
scientifica dedicato allo studio e alla valorizzazione in libreria per offrire un’analisi ragio-
dell’italiano, e l’Accademia Barilla di Parma, istituzione che nata proprio sulla proiezione econo-
promuove la tradizione gastronomica italiana nel mondo. mica dei criminali in doppiopetto,
Manca, a tutt’oggi, un repertorio linguistico dei principali lontani dal cliché del contadinotto o
testi della tradizione gastronomica italiana: per colmare del picciotto con lupara in spalla.
questa lacuna la Crusca con alcuni atenei (a Roma, Torino È venuta fuori una sorta di compen-
e Siena) promuove il progetto «L’italiano in cucina. Per un dio su fatti e misfatti delle nostre ma-
vocabolario storico della lingua della gastronomia». fie e di quelle che rischiano di soffoca-
zeccato per questo manuale scritto
con l’ausilio di un cronista di razza co-
me Enrico Bellavia. Pubblicato da Da-
lai editore (pagine 359, e 18), ha un
eloquente sottotitolo: Come le mafie
riciclano miliardi e inquinano l’econo-
mia mondiale.
Come sostenuto dall’ex magistrato
Giuliano Turone, e come Grasso ripe-
te richiamando il collega, l’economia
criminale è protesa alla conquista ille-
gale di spazi di potere, inquina il tes-
suto produttivo e gli assetti istituzio-
nali. È il cancro di una pecunia che
puzza, anche se per molti «non olet».
Infatti, senza il riciclaggio, le fortune
accumulate dai mafiosi sarebbero car-
ta straccia. Occorre che il denaro torni
a circolare, ripulito. E qui entrano in
campo spregiudicati operatori, a volte
ben celati nei consigli di amministra-
zione di grandi banche.
Alta la posta in gioco. Per Bankita-
lia, riferisce Grasso, i quattrini che
mo oltre i 1.500 miliardi di euro, una farci guardare oltre confine perché,
massa di capitali sporchi tre volte più fuori dal nostro Paese, sta accadendo
grande di un’azienda di credito come qualcosa che sembra superare l’in-
Intesa Sanpaolo. Esempi che ricorro- fluenza delle mafie italiane. A comin-
no nei capitoli concentrati sul sistema ciare dalla criminalità russa che, stan-
bancario-finanziario. D’altronde, è do ai nostri servizi segreti, sarebbe
sempre Bankitalia composta da 5.770 gruppi con alme-
a ricordare che «il no 114 mila affiliati, a loro volta coper-
riciclaggio rappre- ti da 3 milioni di fiancheggiatori.
senta un ponte fra Un quadro inquietante in tempi di
criminalità e socie- spread accelerato. Una ragione in più
tà civile». Beh, pro- per imporre il tema almeno sul piano
prio perché «civi- europeo dove Grasso, nonostante stru-
le», la società do- menti come Europol, Eurojust o squa-
vrebbe voltare le dre investigative comuni, sottolinea
Pietro Grasso spalle ai banditi, la sussistenza di un’area a «legalità va-
additarli. Ma spes- riabile». Un richiamo agli Stati perché
so si ritrovano accolti e integrati nel facciano di più, perché capiscano che
sistema, come dice Grasso, rifletten- quei Remo Girone in doppiopetto, se
do sulla «dimensione sociale del rici- non vengono fermati, «finiranno per
claggio, con il suo potere di coinvolgi- distruggere l’economia, per inquinare
mento e corruzione». la politica e per costituire un pericolo
Di qui «il concreto rischio» della per le democrazie moderne».
presenza di «un sistema bancario pa- © RIPRODUZIONE RISERVATA
32
Idee&opinioni
FONSAI, SPECCHIO DEL SISTEMA BLOCCATO
DAI GUARDIANI DELLO STATUS QUO
✒ Fonsai, specchio dei nostri
mali veri. Azionisti, regolato-
ri, banche, tutti in scena. Gli azionisti
«si servono» delle casse delle compa-
gnie (controllate via scatole cinesi), pie-
ne di soldi degli assicurati, non della
compagnia. L’Isvap (regolatore pruden-
ziale) si sveglia solo quando i danni del-
la gestione Ligresti, da anni evidenti,
portano al tracollo la compagnia su cui
doveva vigilare, e attinge l’umorismo
dicendo d’essersi mosso «già» nel
2010. Il prospetto approvato dalla Con-
sob per l’aumento di capitale di prima-
vera — già triturato dalle perdite del
2011 — si rivela falso; fosse stata più ac-
corta, non avrebbe prestato fede all’I-
svap, così palesemente distratto.
Anche le banche non si fanno man-
care nulla. Il 10 febbraio Palladio, inve-
stitore con un piede in Generali, comu-
nica di avere il 2,25% di Fonsai. Medio-
banca, che dovrà trovare 1.100 milioni
per l’aumento di capitale Fonsai e al-
trettanti per Unipol (sul doppio incari-
co ci sarebbe da ridire, ma glissons),
sarà lieta che qualcuno creda in Fon-
sai, no?
No. L’indomani Mediobanca e Uni-
credit, le banche nelle cui mani stanno
i destini di Fonsai e del gruppo Ligre-
sti, fan trapelare la propria «irritazio-
ne»: Palladio s’è mossa senza chieder
FINANZA TEDESCA A TUTTA BIRRA (INGLESE)
IN DEUTSCHE BANK IL DEBITO DIVENTA PUB
✒
L’eterna sfida fra tedeschi e
inglesi su quale sia la miglio-
re birra del mondo sembra aver trova-
to un punto di congiunzione. In nome
dei debiti. E per intercessione del mon-
do bancario.
Così, senza intaccare beninteso le
differenze e le caratteristiche che stan-
no all’orgine delle lagers tedesche ri-
spetto alle ales inglesi, la
Deutsche Bank sarebbe
sul punto di mettere le
mani su una delle mag-
giori catene di pub ingle-
si, la Orchid Pubs, che
con circa 300 locali occu-
pa il sesto posto tra le so-
cietà del settore nel Re-
gno Unito.
Meglio la birra della fi-
nanza? A ben guardare
più che una scelta è un’iniziativa di tut-
t’altro spessore. Il colosso bancario di
Francoforte, secondo un’indiscrezione
rilanciata dall’inglese Mail On Sunday,
avrebbe infatti deciso di monetizzare
un debito con il gruppo inglese Lloyd
Banking, in cambio appunto della par-
tecipazione in Orchid, che gestisce cen-
tinaia di pub nella terra di Albione. Per
CONFINDUSTRIA, CORSA ALLA PRESIDENZA
MA IN GIOCO C’È DI PIÙ: UN’IDEA DI PAESE
SEGUE DALLA PRIMA
Sarebbe di grande interesse anche
se i candidati entrassero nel merito
delle scelte di politica industriale.
L’esperienza Brembo e Mapei è
quella di un made in Italy competiti-
vo dal punto di vista tecnologico e ca-
pace di creare valore; è probabile
quindi che entrambi estendano que-
sto messaggio a tutte le imprese. Con-
tinuare sulla strada della specializza-
zione, non stancarsi mai di innovare.
Ma cosa dirà la Confindustria a que-
gli associati, mettiamo i produttori di
elettrodomestici, che sostengono
apertamente che non c’è alternativa
alla delocalizzazione? Li scoraggerà o
tenterà di elaborare un mix funziona-
le tra innovazione di prodotto e luogo
di produzione?
Sempre in materia di politica indu-
striale c’è da affrontare il destino del-
le piccole imprese che rappresentano
— non lo si dimentichi — l’85% degli
permesso. E perché mai servirebbe l’in-
vito, per salvare una compagnia in diffi-
coltà? Proprio perché è un salvataggio,
Unipol chiede a Consob l’esenzione dal-
l’Opa su Fonsai. Escluso che questa sia
più sana di un pesce e il «salvataggio»
un trucco, quale la colpa di Palladio?
Non sarà lei a complicare il tema Anti-
trust; se ha «un piede» in Generali, Me-
diobanca c’è dentro tutta. La pelle sotti-
le di questa si irrita allora perché Palla-
dio ha portato via il 2,25% di Fonsai per
due soldi? Al mercato, chiunque può
comprare o vendere, senza dover esibi-
re cartoncini d’invito all’ingresso. Se
poi fossimo all’inizio di un’«asta», chi
dovrebbe goderne più dei creditori? E
sull’adeguatezza dei nuovi azionisti
che eventualmente arrivassero, statene
certi, l’Isvap veglierà da par suo...
Siamo una società bloccata, tutto va
negoziato con i guardiani dello status
quo. Qui il potere conta più dei soldi;
se ce l’hai, poi i soldi li fai. Meglio se
con le buone, altrimenti brutalizzando
le minoranze. Poi ci lamentiamo che
non c’è sviluppo. Eccola, la liberalizza-
zione più osteggiata, si veda la sorda
lotta alla norma che vieta gli incarichi
intrecciati in banche e assicurazioni.
Altro che articolo 18!
Salvatore Bragantini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dirla in gergo finanziario (e caro agli in-
glesi): un’operazione debt-for-equity.
In pratica, una sorta di baratto. Che
forse non farà la gioia dei sudditi di
sua maestà, almeno quelli più attenti
alle manovre del mondo finanziario e
ai passaggi di controllo tra società. Ma
di sicuro garantirà la sopravvivenza di
una parte di quei locali, che fanno par-
te dell’iconografia anglo-
sassone e che a causa del-
le difficoltà del gruppo
Lloyd Banking rischiava-
no di esserne travolti.
Poco importa poi se
gli incassi di ogni bocca-
le di birra venduto alla fi-
ne non resteranno nelle
casse locali, ma finiran-
no, seppure indiretta-
mente, dall’altra parte
della Manica. Proprio in quella terra
che è riuscita a imporre al mondo inte-
ro il proprio metodo di preparazione
della birra. Un metodo al quale gli in-
glesi, per orgoglio, non hanno mai vo-
luto adeguarsi.
Gabriele Dossena
gdossena@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
associati. Non è forse giunta l’ora di
modernizzare le relazioni tra grandi e
piccoli favorendo il massimo delle ag-
gregazioni ma anche mutuando le
pratiche migliori di accorciamento
della filiera, di partnership con i forni-
tori, di creazione di reti di impresa?
Infine, una competizione leale sul-
la leadership del mondo industriale
italiano non può eludere il nodo del
credito. I piccoli si vedono chiudere
dalle banche i rubinetti mentre il dia-
logo di vertice tra Confindustria e Abi
non è stato mai così fitto e collaborati-
vo. È politicamente scorretto chiede-
re a Bombassei e Squinzi di mettere
in secondo piano la diplomazia inte-
rassociativa e programmare con i ban-
chieri «un bagno di sincerità» per af-
frontare il rischio credit crunch? Mol-
ti loro elettori si aspettano che lo fac-
ciano.
Dario Di Vico
twitter@dariodivico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
italia: 515249535254
DIRITTI & ARBITRARIETÀ
Annegati da leggi, norme, sanzioni
Il regime del dispotismo amministrativo
di PIERO OSTELLINO
L’
Italia è un regime di dispotismo
amministrativo. La
discrezionalità della Pubblica
amministrazione è diventata
pura arbitrarietà attraverso un
arcipelago di norme, regolamenti, misure,
sanzioni che ricordano più le pratiche
punitive e intimidatorie dell’autoritarismo
fascista che la giustizia di uno Stato di
diritto e le libertà e i diritti soggettivi di una
democrazia liberale. Il governo tecnico
farebbe bene a rifletterci. Ma temo che non
ne abbia la sensibilità culturale; né alcuni
dei suoi ministri l'interesse. Il Parlamento
«non sa vedere» oltre le proprie mura ed è
complice interessato degli eccessi della
pubblica amministrazione. La Corte
costituzionale ha peggiorato la situazione,
rivelando di non essere un organo di
garanzia, bensì il braccio giurisdizionale
armato del dispotismo amministrativo.
L'articolo 25 della Costituzione recita:
«Nessuno può essere distolto dal giudice
naturale precostituito per legge. Nessuno
può essere punito se non in forza di una
legge che sia entrata in vigore prima del
fatto commesso. Nessuno può essere
sottoposto a misure di sicurezza se non nei
casi previsti dalla legge». Ma una sentenza
della Consulta costituzionalizza tali garanzie
— irretroattività, tassatività degli illeciti,
eccetera — solo per il diritto penale.
Compaiono misure amministrative
strampalate, che paiono più frutto della
fantasia malata di qualche stralunato dottor
stranamore acquattato nelle catacombe della
burocrazia che del senso comune. Risalire
alle fonti della loro irragionevole
prescrittività è impossibile e il cittadino,
magari incolpato erroneamente, finisce col
vagare nei corridoi di una sorta di tribunale
kafkiano, in seduta permanente e segreta,
senza venirne a capo.
La multa per mancato, o ritardato,
pagamento di una sanzione amministrativa,
magari mai pervenuta, diventa, ad libitum,
«enne volte» la sanzione pecuniaria
primitiva, sommandosi a essa. L’esecutorietà
della sanzione, da parte della stessa
amministrazione, esclude il giudice terzo e
cancella il principio della buona fede,
presente in diritto penale, moltiplicando,
per il cittadino, danni e disagi collaterali.
L’infrazione stradale commessa da un suv è
sanzionata non solo con la multa prevista
dal codice della strada, ma anche
accompagnata, senza ragione logica, dalla
automatica segnalazione all'Agenzia delle
entrate dello status fiscale
LETTERA APERTA A MARIO MONTI
Roma e Berlino insieme per l’Europa
di GIULIANO AMATO, ROCCO CANGELOSI, PIER VIRGILIO DASTOLI, ALBERTO QUADRIO CURZIO
C
aro presidente del Consiglio, da
tempo avevamo proposto di asso-
ciare al Trattato internazionale (il fi-
scal compact) un appuntamento a
cui invitare opinione pubblica e isti-
tuzioni europee per riprendere il cammino
verso una più forte unione politica secondo
l’ispirazione di Altiero Spinelli. Nessuno po-
trebbe ragionevolmente sostenere che le mi-
sure trascritte nel Trattato siano da sole desti-
nate a far uscire l’euro e con esso il progetto
europeo dalla crisi. Molti sono poi convinti
che il clima di esasperazione sociale creatosi
in Grecia possa estendersi al resto d’Europa
in mancanza di prospettive credibili per il fu-
turo.
Dai suoi incontri a Washington, oltre alla
conferma della ritrovata credibilità dell’Ita-
lia, sono venuti segnali inequivoci a favore di
una strategia consapevole: il rigore finanzia-
rio non basta se non accompagnato da politi-
che e strumenti per garantire la ripresa della
crescita economica, uno sviluppo sostenibile
nella logica della solidarietà fra generazioni
ed il rispetto della qualità della vita, la garan-
zia di una società inclusiva all’interno della
quale un buon governo assicuri beni comuni
a dimensione europea. Noi siamo inoltre
convinti che sia necessario ed urgente colma-
re il gap crescente che si va creando tra citta-
dini ed istituzioni, mettendo in evidenza co-
Corriere della Sera SMS
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Doriano Solinas
dell’automobilista. La retrodatazione
nell’applicazione di nuove norme;
l’inversione dell’onere della prova, la
negazione del «giusto processo» in materia
fiscale — teorizzata persino dalla Corte di
Giustizia europea, interprete della sovranità
tributaria degli Stati — non sono un
abominio giuridico, ma prassi cui, da noi,
distorsioni e carenze del diritto
amministrativo conferiscono piena
legittimità. Gli esempi sono infiniti.
❜❜
Un arcipelago di misure e
regolamenti vicino più alle
pratiche dell’autoritarismo
che ai principi di una
democrazia liberale
❜❜
Nelle tirannie degli Stati del
socialismo reale i popoli
erano ben vivi. Forse è
lecito domandarsi se anche
gli italiani lo siano
me le misure di rigore finanziario possano es-
sere pienamente efficaci solo se democratica-
mente condivise. Mentre proliferano nei no-
stri Paesi reazioni di rigetto di ciò che è stato
definito nel Trattato di Lisbona come caratte-
rizzante della nostra società (solidarietà, non
discriminazione, tolleranza, giustizia), si di-
mentica troppo facilmente il valore aggiunto
dell’unità dell’Europa ed i vantaggi che cia-
scuno — Stati, popoli, persone — ha tratto
dalla sua appartenenza alla costruzione co-
munitaria. La Commissione europea dovreb-
be calcolare e divulgare i costi della non-Eu-
ropa. Quelli legati alla frammentazione dello
spazio europeo senza frontiere anche nella
sua dimensione sociale e quelli che derivano
dalla mancata attuazione del Trattato di Li-
sbona analizzando le ragioni politiche ed isti-
tuzionali di questi ritardi. La Commissione
dovrebbe aggiungere a questi calcoli l’analisi
dei costi che derivano dalle inadeguatezze
del Trattato.
Evidenti sono alcune insufficienze e man-
canze: le politiche energetica, dell’immigra-
zione, sociale, industriale, la cooperazione
giudiziaria in materia penale, la politica este-
ra. A queste si aggiungono settori importanti
nei quali è stato mantenuto il voto all’unani-
mità nel Consiglio, la frammentazione delle
competenze fra consigli specializzati, l’inade-
guata dimensione della democrazia europea,
Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera
Ha spiegato Norberto Bobbio che la
«tirannia è una forma degenerata e corrotta
di governo. Illegittima, perché viola i due
principi su cui si regge il governo delle
leggi, il principio del potere il cui titolo è
conforme alla legge fondamentale e quello
del potere il cui esercizio è conforme alle
leggi ordinarie; temporanea, perché
compare soltanto in momenti di grandi crisi
storiche ed è destinata a scomparire quando
la crisi è risolta e a soccombere per gli effetti
dei suoi stessi eccessi che rendono
intollerabile la sua signoria». Ricorda ancora
Bobbio che già Aristotele aveva spiegato che
mentre i sudditi dei tiranni sono scontenti
perché sono uomini liberi, tanto che i
tiranni sono indotti a difendersi contro i
loro stessi cittadini, i sudditi del despota
sono contenti perché appartengono a popoli
naturalmente servili.
Un antico cronista della Moscovia, durante il
regno di Basilio III, aveva scritto: «Non si sa
se sia la rozzezza del popolo a richiedere un
sovrano così tirannico o se la tirannia del
principe abbia reso il popolo così rozzo e
crudele». Chi è vissuto nei Paesi di
socialismo reale ne aveva visto all’opera la
versione nel «meccanismo delle reazioni
previste» — l’aspettativa, da parte del
potere, che il popolo ubbidisse anche senza
ricorso alla coercizione — ma ha constatato
che quei popoli erano ben vivi. Forse è lecito
chiedersi se gli italiani lo siano.
postellino@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la traduzione in norme costituzionali dei pre-
giudizi nei confronti della Commissione eu-
ropea e la governance economica. Le recenti
dichiarazioni della cancelliera Angela Merkel
ci incoraggiano a rilanciare la nostra propo-
sta di iscrivere nel Trattato internazionale
una «clausola del rendez-vous» nella quale
— come direbbe Jacques Delors — è necessa-
rio precisare i contorni del progetto, il meto-
do e l’agenda.
Siamo stimolati in questa nostra proposta
dall’appello lanciato ad Helsinki dal capo del-
lo Stato, Giorgio Napolitano. In momenti dif-
ficili della storia dell’integrazione europea il
motore italo-tedesco ha rimesso in marcia un
ingranaggio che si era fermato e che i mecca-
nici di Berlino e Parigi non erano stati capaci
insieme di riparare. Noi crediamo che sia ve-
nuto il momento che a Roma e Berlino, insie-
me, si valuti attentamente la possibilità di
proporre agli altri partner europei un appun-
tamento per decidere, nel rispetto delle pro-
cedure previste dal Trattato di Lisbona, quel
che deve essere aggiornato e completato allo
scopo di ridurre i costi della non-Europa. Fra
poco più di due anni, mezzo miliardo di citta-
dine e di cittadini europei saranno chiamati a
rinnovare il Parlamento europeo. Abbiamo il
dovere di restituire loro il sogno di una socie-
tà europea solidale, giusta e democratica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente:
 Codice cliente:

Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254

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Lettere al Corriere Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:
«Lettere al Corriere» Corriere della Sera
via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79
@ E-mail: lettere@corriere.it
oppure: www.corriere.it
oppure: sromano@rcs.it

Risponde LA CRISI DELLA GRECIA Particelle elementari

Sergio Romano È LA CRISI DELLO STATO GRECO di Pierluigi Battista

Non crede anche lei che le

ingenti spese sostenute dalla
Grecia per l’organizzazione
duto, la colpa non è delle
Olimpiadi, ma di un sistema
che aveva già infettato i conti
sponsabile. È illusorio, quin-
di, pensare che la Grecia pos-
sa uscire dalla crisi con prov-
Non è vero. Negli ultimi tre an-
ni, l’aumento del debito pub-
blico e del disavanzo nel no-
nervosismo con cui l’eurozo-
na e la Troika — Commissio-
ne di Bruxelles, Banca centra-
Guardiani della fede
delle Olimpiadi del 2004
abbiano inciso notevolmente
sul suo disavanzo
dello Stato.
I veri mali della Grecia sono
politici, non economici. Gli or-
vedimenti esclusivamente fi-
nanziari. Ne uscirà soltanto
quando sarà consapevole del-
stro Paese è stato, se confron-
tato a quello degli altri mem-
bri dell’Ue, contenuto. Sono
le europea, Fondo monetario
internazionale — giudicano la
situazione greca. Il documen-
Agguati da vigliacchi
economico? ganici della funzione pubblica la necessità di trasformare lo state fatte manovre importan- to di cinquanta pagine conse-

G
Italo Tacelli sono stati gonfiati per ragioni Stato clientelare in uno Stato ti senza l’aiuto del Fondo mo- gnato dalla Troika al governo entile Hamza Kashgari, lei è un giovane poeta arabo
tacelli@alice.it elettorali e clientelari. Le indu- di diritto, fondato sull’osser- netario internazionale. È stato di Atene negli scorsi giorni è costretto a nascondersi perché, accusato di aver tra-
strie pubbliche hanno avuto, vanza della legge e sull’elimi- avviato un programma di ri- una sorta di prontuario in cui smesso un messaggio «blasfemo» su Twitter (ha so-
Caro Tacelli, più o meno, la stessa funzio- nazione delle numerose sac- forme. Il governo Monti ha sono minuziosamente elenca- lo dato del «tu» a Maometto), è stato condannato a

I l costo delle Olimpiadi ha ne. La corruzione e l’evasione che d’irregolarità diffuse nel- un’autorità e un prestigio con- te le cose da fare, i risparmi da morte dai fanatici al potere in Arabia Saudita. Ma il
dato un duro colpo al bi- fiscale hanno privato il bilan- l’intero Paese. siderevolmente superiori a realizzare e le relative scaden- suo destino è doppiamente tragico. Perché lei, a soli 23 anni,
lancio greco. In altre circo- cio dello Stato di una larga par- Qualcuno potrebbe sostene- quelli di Lucas Papademos, ri- ze. Vi è persino una clausola rischia di essere trucidato in un agguato dei vigliacchi che la
stanze, tuttavia, il Paese si sa- te delle risorse di cui aveva bi- re, caro Tacelli, che questo è spettato ex banchiere centrale che impone l’eliminazione dei perseguitano, e solo per aver espresso un’opinione difforme
rebbe risvegliato dopo i Gio- sogno per la gestione della co- anche il ritratto dell’Italia. ed europeo, ma oggi presiden- vicesindaci con un risparmio dai guardiani della fede che si sentono autorizzati a disporre
chi con molti debiti, ma anche sa pubblica. Quando la Grecia te di un Consiglio dei ministri di 50 milioni di euro. Il docu- della vita altrui, monopolisti abusivi di una Verità resa sprege-
con un patrimonio non trascu- chiese di entrare nell’eurozo- in cui siedono i rappresentan- mento contiene condizioni si- vole dal loro lessico violento e arrogante. E in secondo luogo
rabile di nuove infrastrutture na, la sua classe politica nasco- ti dei maggiori partiti naziona- mili a quelle dei trattati che le perché lei sa che, nel mondo «libero», del suo destino e del
e un gettito fiscale aumentato se la reale situazione del Paese li, vale a dire i responsabili del- potenze vincitrici impongono destino di milioni di donne e di uomini oppressi da uno spa-
dai buoni affari dell’industria dietro una maschera di bugie la crisi. a un Paese sconfitto. ventoso integralismo totalitario di matrice islamista, a nessuno
turistica. Se questo non è acca- perché era collegialmente re- Questo spiega il crescente © RIPRODUZIONE RISERVATA importa granché. Lei sta affrontando in solitudine le minacce
di una occhiuta polizia del pensiero. Non creda a chi dice che
Twitter e i social network in cui lei ha pensato di comunicare
LE QUOTE ROSA ne europea è una donna, il STATO DI CALAMITÀ contributi in 42 anni di libero dalla catene che la opprimono siano il regno della liber-
Primo ministro danese è una L’aumento delle accise lavoro? Perché il governo tà. Lo è della libertà di chi è già libero. Degli altri, nessuno si
Dibattiti e ruoli chiave donna, il Primo ministro au- non trova una formula per occupa. Purtroppo.
Caro Romano, scrivo perché straliano è una donna, i presi- Oggi, se si dichiara lo stato garantire a tutti una Ipersensibili per tutto ciò che ci riguarda, pronti a gridare
la vedo personalmente denti dell’Argentina e del Bra- di calamità naturale, accade continuità contributiva, dal alla «censura» per noi stessi, la nostra indifferenza diventa tota-
impegnato nella serie di sile sono donne. E in Italia alla neve come Austria, che aumentino le accise sulla momento che è obbligatorio le quando constatiamo che una buona porzione del mondo è

❜❜
incontri promossi dalla tre ministeri importanti (Giu- Svezia e altri Paesi nordici benzina nella regione colpita versare contributi ai fini asfissiato da un’oppressione in
Fondazione Corriere della stizia, Interni, Lavoro) sono ma non in Italia in quanto dall’evento. Una legge da pensionistici? Del resto io cui tutto è vietato, «blasfemo»,
Sera in collaborazione con diretti da donne. Non credo non omologate. Perché non sospendere per quelle regioni non posso dire «siccome non contrario ai precetti prepotente-
l’Ispi. Non riesco a che il rispetto delle «quote ro- si omologano anche da noi? così flagellate dal maltempo. voglio la pensione, mi mente stabiliti dalle tirannie reli-
partecipare a questi incontri sa» nella organizzazione di Pietro Solaini
psolaini13@libero.it
Non può esserci federalismo
fiscale che tenga di fronte a
riservo di versare i
contributi».
La fatwa contro giose. È vietato tutto. Tutto. È vie-
tato alle donne istruirsi, cammi-
davvero interessanti per un dibattito su temi politici un giovane poeta nare da sole, scegliere il proprio
motivi famigliari e culturali possa dare un con- eventi di tale portata. Maria Luisa Rossi
professionali, ma in merito tributo significativo all’obiet- DOPO IL GELO Altrimenti perché dichiararci
ancora italiani?
mlrossi70@hotmail.com arabo, il «mondo destino, truccarsi. È vietato legge-
re Rushdie e Mahfuz, Kureishi e
le faccio una sola domanda. tivo della parità. Emergenza fiumi Elvira Pierri POSTA CERTIFICATA libero» che fa Taslima Nasreen. Come ha ricor-
Possibile che non ci sia
nemmeno una donna da IN CASO DI NEVE
Guardando in tv le enormi
masse di neve che assediano
pierri2000@libero.it Email senza conferma finta di niente dato Luigi Mascheroni, persino i
Simpson sono stati messi al ban-
inserire nella rosa dei
relatori sul tema della Ruote con le «calze» i nostri comuni, mi chiedo: i CON IL POSTO FISSO Ho utilizzato la posta do dagli ayatollah. Sono vietate
«leadership»? Forse le donne fiumi riusciranno — nel Continuità e contributi certificata per inviare le bambole. È vietata la musica rock. Sono vietati i giornali. Da
Tra i dispositivi che momento del disgelo — a documenti a uffici pubblici ora in poi sono vietate le sue poesie, gentile Kashgari.
non hanno molto da dire o consentono di procedere in contenere l’imponente In questi giorni si fa un gran ma, nonostante la posta È vietato criticare i test obbligatori della verginità. È vietato
insegnare? Purtroppo il mio auto sulla neve oltre alle volume di acque che si parlare della voglia del posto risultasse inviata al essere omosessuali. È vietato essere cristiani. È vietato criticare
sconcerto non è solo legato a catene, ai costosi pneumatici riverserà nei loro letti? O fisso (leggi contratto a certificatore dell’ufficio chi ha sgozzato in Olanda Theo Van Gogh, o chi ha fatto irruzio-
un evento, ma si ripete da neve o termici ci sono le saremo di fronte a una tempo indeterminato) da interessato, dopo 48 ore il ne nella casa di un vignettista danese, armato di ascia per moz-
spesso, in più occasioni. pratiche, economiche, nuova emergenza? parte dei giovani. Vorrei mio certificatore comunicava zare la testa dell’infedele. È vietata la tv «blasfema» (cioè la tv
Non capisco come mai sia lavabili, riutilizzabili calze. Margherita De Napoli chiedere: quale altra forma che la posta non risultava tout court). È vietato aprire chiese e sinagoghe. L’elenco dei di-
così impossibile allargare gli Esse sono consentite nei marghe3@ contrattuale permetterebbe inoltrata. La sola vieti occuperebbe tutte le pagine di questo giornale.
orizzonti e rompere con il Paesi maggiormente abituati tiscali.it di accumulare 42 anni di spiegazione è che la posta Da noi non è vietato niente, tranne ricordare che da voi è
monologo al maschile. Credo certificata non venga vietato tutto. Perché se qualcuno lo ricorda e chiede uno strac-
che non solo il nostro Paese, scaricata in modo da non cio di solidarietà per chi è vessato da un’orribile prepotenza
ma tutta la Terra dovrebbe dare la conferma legale di teocratica subito scatta l’accusa di fomentare lo scontro di civil-
ricominciare a pensare a più La tua opinione su SUL WEB Risposte alle 19 di ieri La domanda ricevimento. Mi chiedo se tà. Inoltre, gentile Kashgari, a differenza di lei, qui siamo molto
voci. corriere.it/opinioni/ di oggi questa pratica è casuale o paurosi e sappiamo che possiamo dire qualsiasi cosa irridente
Paola Caspani costituisce una scappatoia su tutte le religioni senza alcuna conseguenza. Tutte, tranne
caspani@saep.it Gli scontri in Grecia di Pur di avere un posto degli uffici pubblici per non una, perché le conseguenze sono molto sgradevoli. Perciò, ca-
Il cancelliere tedesco è una
donna, il segretario di Stato
americano è una donna, il mi-
nistro degli Esteri dell’Unio-
fronte al nuovo,
pesante piano di tagli e
sacrifici: Atene deve
restare nell’euro?
Sì
RR 44 No 56 fisso l’84% dei giovani
è disposto a
guadagnare meno.
Condividete?
essere vincolati a date certe.
Massimiliano Borsa
massimiliano.borsa@
fastwebnet.it
ro Kashgari, si nasconda bene. I suoi aguzzini non scherzano.
Qui invece, nel mondo libero, per far finta di niente scherzia-
mo e basta.
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Interventi & Repliche

La fiction su Enzo Tortora diventa protagonista di una battaglia di bellissima storia d’amore che ci ha aiutato L’articolo 18: gli investitori esteri poter pagare i fornitori a babbo morto perché
Con riferimento alla fiction sulla vita e sulla giustizia. Ancor più se personaggio famoso, ad affrontare anche i momenti più brutti, L’avvocato Salvatore Trifirò sostiene che sia se quelli vi fanno causa il processo civile dura
vicenda giudiziaria di Enzo Tortora (Corriere, amato da milioni di telespettatori. Ecco miei e suoi, con amore, con il sorriso, la superfluo cambiare l’articolo 18 perché, in degli anni; purtroppo però le banche vi
11 febbraio), mi preme precisare alcuni perché non si può svilire il ruolo di Raffaele complicità, la forza, la determinazione di chi pratica, il licenziamento è già possibile, anche finanziano con fidi a revoca e se poi dovete
aspetti. Nei mesi passati ho avuto modo di Della Valle (lo studioso delle carte sa di non essere solo. Perché eravamo se è costoso a causa delle lungaggini dei licenziare il capo azienda perché ruba gli
leggere la sceneggiatura e di dialogare con processuali, portavoce del collegio di difesa insieme». Una storia d’amore confermata tribunali che alla fine lo fanno costare più dei dovete anche dare 3 anni di stipendio ecc.
gli sceneggiatori proprio perché il film fosse e di contro il portavoce di Enzo presso il dalle tante lettere che Enzo mi ha scritto dal 15 mesi di stipendio previsti (Corriere, 8 ecc.». Il potenziale investitore scappa a gambe
una storia-verità. D’altronde, vivendo in via collegio di difesa) o di Marco Pannella carcere e che finora ho conservato febbraio). Proviamo a vedere il problema dal levate. In Italia noi possiamo accettare che
dei Piatti 8, ho condiviso con Enzo ogni (senza il quale la storia sarebbe un’altra): la gelosamente nel cassetto della mia vita. punto di vista di un potenziale investitore tutto si aggiusta nella pratica e attraverso
momento della sua difesa giudiziaria e della vita di Enzo era questa. È morto facendo Lettere che parlano di noi ma anche estero che è dubbioso sull’aprire uno scorciatoie e aggiramenti; ma se vogliamo
sua battaglia politica, oltre che della sua collegamenti radiofonici o televisivi in voce dell’inchiesta, della situazione carceraria, di stabilimento in Italia, in alternativa a un altro diventare un Paese attraente dobbiamo
malattia. Il 5 dicembre ho inviato una mail a per la sua battaglia, per denunciare le quei magistrati napoletani che non Paese. Il suo consulente gli dirà: «Non si deve essere più flessibili, rapidi, rigorosi, trasparenti
Ricky Tognazzi nella quale preciso (riprendo disfunzioni del sistema Italia. Per dire che la l’avrebbero «mollato» facilmente, della sua preoccupare perché è vero che la legge ed economici dei nostri concorrenti: e avere
testualmente) che è «la vera storia di Enzo malagiustizia può uccidere. Prima di morire determinazione ad uscirne a «testa alta». impedisce di licenziare, ma poi ci si arrangia; e leggi che si applicano puntualmente così
che deve venir fuori. Un film verità che Enzo mi ha passato il testimonio della sua Credo sia arrivato il momento di aprire quel non bisogna nemmeno preoccuparsi delle come sono scritte e che sono meno garantiste
inchiodi i magistrati alle proprie battaglia: se non dicessi queste cose tradirei cassetto. lungaggini burocratiche per costruire lo e bizantine di quelle dei nostri concorrenti.
responsabilità, che sottolinei la grandezza di quel mandato. E, infine, un ultimo spunto Francesca Scopelliti stabilimento perché conosco qualcuno che sa Gianfilippo Cuneo
un uomo che da vittima, perseguitato, sulla mia storia con Enzo: è stata una Grosseto come aggirarle. In Italia c’è poi il vantaggio di g.cuneo@synergosgr.it

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* Con "Sette" e 2,70; con "Io Donna" e 2,70; con "Style Magazine" e 3,20; con "Corriere Enigmistica" e 2,50; con "I due Fantagenitori" e 9,19; con "La grande storia" e 14,10; con "La Cucina del Corriere della Sera" e 6,10; con "I Classici dell’Arte" e 8,10; con "L’Europeo" e 9,10; con "La storia sono loro" e 6,10; con "Concordia la vera storia" e 4,00; con "Corso di Fumetto" e 8,19; con "Classici dell’Avventura" e 8,10; con "Supereroi. Le
leggende Marvel" e 11,19; con "A tavola con Benedetta Parodi" e 9,10; con "Vasco Manifesto" e 14,10; con "Un secolo di guerre" e 11,19; con "Un secolo di Poesia" e 9,10; con "Arrivederci, Mostro! In acustico" e 11,10; con "Eros Ramazzotti" e 11,10; con "PK. Il mito" e 11,19; con "Le Grandi Fiabe" e 9,10; con "Il Mondo" e 4,00; con "Laicicattolici + Sette" e 4,20
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Eventi
L’intervista Il racconto
Bianconi dei Baustelle: La spia e la scienziata
noi, cantori dell’estasi Passione oltre l’uranio
di ROBERTA SCORRANESE di GIUSEPPE GENNA

ILLUSTRAZIONE DI MICHELE TRANQUILLINI

Io e l’amore taggato
della giovane Alessia
di CHIARA GAMBERALE

«Q
uello che mi piace è fidanzato,
un po’ anch’io gli piaccio, ma
domani è San Valentino e lui lo
passerà con la ragazza», mi rac-
contava ieri, al parco dove portiamo i nostri ca-
ni, Alessia, sedici anni, mille riccioli biondissi-
mi e lì in mezzo sempre tante domande.
— Ieri però m’ha chiamato.
L’autrice Chiara — E?
Gamberale. Il suo — Vuoi sentire? Il mio telefono registra —.
ultimo romanzo si Ha preso il cellulare, ha premuto velocissima-
intitola «L’amore mente due o tre tasti e ecco. La sua voce che
quando c’era» parlava con quella del ragazzo che le piace. O
meglio: la voce del ragazzo che parlava e quel-
la di Alessia che biascicava sì, no, eh, boh.
— Sei una disinvolta, tu: perché eri così, con lui?
— Ero troppo impegnata a registrare —, mi ha risposto, placida.
Ci siamo salutate.
— Tanto sicuramente domani quando torna a casa dalla sua sera-
ta con la ragazza, twitta quello che hanno fatto per farmi rosicare
—, mi ha urlato, ormai già di spalle, e mi ha sorriso, fiera, come se
nel frattempo già stesse pensando a una contromossa.
Lo tempesterà di sms finché lui silenzierà il cellulare ma non
senza prima essere stato costretto a spiegare, o più probabilmente
inventare, il perché alla sua ragazza? Si farà taggare nella foto di
una festa di San Faustino, domani sera, in cui sarà evidente che i
single sono sì generalmente più tristi di chi è in coppia, ma proprio
per questo quando si divertono sanno farlo meglio?
Si cancellerà da Skype? Si iscriverà a Meetic? A LinkedIn? Di cer-
to prima o poi Alessia riuscirà a dimenticare questo funesto San
Valentino duemiladodici: e se così non fosse fra una quindicina di
anni potrà ricontattare il ragazzo che oggi ha preferito la sua ragaz-
za a lei su Facebook, confidando di coglierlo verso il sesto anno di
matrimonio, quando le cose magari già non andranno più benissi-
mo ma nemmeno così male da fare sì che la disperazione di una
crisi coniugale vera e propria non gli lasci il tempo di chattare con
quella ragazzina biondissima che ieri ha rifiutato ma ora, chissà
perché, gli appare la risposta a tutto quello che non torna nella sua
vita di ogni giorno.
Va bene: ma quella roba lì — come si chiama? — l’amore, nel
frattempo? S’è fatto liquido, ci ha insegnato Bauman: quindi ci sta
che, fluido ed elastico, sappia strisciare fino a farsi tag, post, tweet.
E mettere chi lo vive nelle condizioni di esprimersi tanto, tanto me-
glio di quanto avrebbe potuto fare fino a qualche anno fa. Ma sul
serio? Sul serio ne ha così tante di cose da dichiarare, l’amore, quan-
do c’è? Tante quanti sono i mezzi di comunicazione messi oggi a
sua disposizione? Eppure mentre c’innamoriamo di una persona,
mentre qualcosa realmente ci stravolge, in quel momento e per
sempre, fra il cuore e la pancia, purtroppo e per fortuna non stiamo
mai davvero attenti a quello che sta dicendo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

36 Eventi
L’intervista Come si scrive una canzone d’amore? Risponde Francesco Bianconi dei Baustelle
Noi che cantiamo l’estasi
«Da Prévert a Vasco: tanti linguaggi
Versatile
Francesco
Bianconi,
per dare voce ai visionari innamorati»
P
compositore er favore, niente verità
e autore sull’amore. Meglio i non
non solo per detti, le allusioni. O una
i Baustelle canzone. Che sia la ten-
sione dantesca di Battiato o lo
strazio punk di Ti taglio la gola
di Vasco Rossi. O il fascino di un
trentenne pallido e interessante
che cita Roland Barthes: «Una
canzone d’amore è un discorso»,
esordisce Francesco Bianconi,
leader dei Baustelle, scrittore e
cantore dell’amore postmoder-
no.
Canzoni e canzonette. Spes-
so gli intellettuali le snobbano.
È giusto?
«Non credo. L’innamorato è
un visionario, distorce la realtà.
È portato ad amare l’amore in sé.
Le canzonette sono l’arma più mi-
cidiale che l’uomo abbia inventa-
italia: 515249535254
❜❜
to per esprimere questa distorsio-
ne. Ecco perché sono piene di
metafore e artifici retorici».
Per esempio?
«Se ascolto le parole di Sad
eyed lady of the Lowlands di Bob
Dylan, di Canzone delle domande
consuete di Guccini, di Laura
non c’è di Nek, di Stessa spiag-
gia, stesso mare di Vianello, di
Suzanne di Cohen, di Serenata
rap di Jovanotti, di Ti taglio la go-
la di Vasco Rossi, capisco in
quanti modi diversi si possa rap-
presentare un’estasi».
Si può parlar d’amore parlan-
do d’altro?
«La canzone d’amore non è
più soltanto quella che tratta di
relazioni fra uomo e donna o
omosessuali. L’oggetto amato po-
trà essere Dio, il mondo, un ca-
La differenza tra l’amore e il sesso, è che il sesso
allevia le tensioni e l’amore le provoca
ne. Anni fa Francesco De Gregori
aveva intitolato Canzoni d’amo-
re un suo disco ricco di testi di
denuncia sociale: c’è una canzo-
ne in cui ci si chiede se sia più da
condannare chi ruba nei super-
mercati o chi li ha costruiti ru-
bando. In quella canzone l’ogget-
to d’amore non è una donna, ma
una Weltanschauung».
Come si scrive una canzone
d’amore?
«E ti vengo a cercare di Battia-
to è un altro esempio di canzone
d’amore in cui l’oggetto amato è
chiamato in causa, ma di cui si
ignora l’identità precisa. Anzi,
funziona perché lascia aperta la
porta dell’interpretazione: il sog-
getto cerca il contatto con Beatri-
ce o con il Creatore?»
Cosa lega Jacques Prévert a
Codice cliente:
Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera
Woody Allen
Tiziano Ferro?
«Da autore e ascoltatore di Gli autori
canzonette, posso elencare alcu-
ne caratteristiche. L’autore può
voler esprimere il desiderio da
parte dell’innamorato (I want to
hold your hand dei Beatles). Op-
pure di lontananza/assenza (Les
feuilles mortes e Barbara di
Prévert e Kosma). O l’appaga-
mento (You make me feel like a
❜❜
natural woman di Aretha
Franklin, o Je t’aime, moi non
plus di Gainsbourg, dove si co-
munica l’istante dell’orgasmo). La mia preferita
Oppure la paura della disgiunzio-
ne (Ne me quitte pas di Jacques
è «La donna
Brel, Tu no di Piero Ciampi), e cannone» di
l’astio (come in Walk on by e I’ll De Gregori, fusione
never fall in love again di Bacha-
rach e David). Il denominatore perfetta tra melodia,
comune è che il discorso del- armonia e parole
l’amante contiene quasi sempre
una riduzione del senso di realtà
delle cose».
Le sue canzoni d’amore pre-
ferite?
«Fra le italiane, La donna can-
none di De Gregori. È il primo di-
sco che ho posseduto, un esem-
pio di fusione perfetta fra melo-
dia, armonia e parole. "Butterò
❜❜
questo mio enorme cuore fra le
stelle, un giorno, giuro che lo fa-
rò", un modo bellissimo per co-
minciare a raccontare. Si proce- Molti testi di Paolo
de per elisione. E si rende parteci-
pe l’ascoltatore. Si evocano fanta-
Conte, genio
smi. Anche molti testi di Paolo assoluto, sono
Conte, genio assoluto, sono co- costruiti per elisione,
struiti così».
La sua «Love affair», nel di- coinvolgendo
sco «La moda del lento» è una l’ascoltatore
canzone amorosa?
Terzo
millennio
I Baustelle,
nati nel
2000, targa
Tenco nel
2008.
«Baustelle,
mistici
dell’Occi-
dente»
(2011) è
il libro che
racconta
il loro
successo
«È il ricordo di un amore. Vole-
vo fare il ritratto di un amore ado-
lescenziale, e renderlo ancora
più trasfigurato e puro attraver-
so il punto di vista di un uomo
non più adolescente».
E quale sua canzone è (inso-
spettabilmente) d’amore?
❜❜
«L’indaco, da I Mistici dell’Oc-
cidente. Comincia con Non ango-
sciarti più / che bisogno c’è? /
Quando partono le rondini / la- Non è giusto
sciale andare, e sono inviti rivolti
a me stesso. È una stramba canzo-
snobbare: da Guccini
ne d’amore autoriflessiva». a Vasco da Pausini a
Infine, un aneddoto legato a Nek, l’amore si può
un brano sentimentale.
«Scrissi un testo per Anna rappresentare
Oxa, su una tigre in gabbia nello in modi diversi
zoo. Nella prima stesura, le paro-
le erano: Lei è così / imperturba-
bile / però vola via / e dove andrà
/ che India ci sarà / Se ne va / e
l’uomo mai comprenderla potrà
/ In gabbia, sì / fra urina e arachi-
di / però.... Oxa mi mandò un
sms in cui diceva che il testo le
era piaciuto, sì, ma che bisogna-
va assolutamente cambiare qual-
❜❜
cosa. Pensai: il problema è sicura-
mente l’"urina". Mi chiamò il
giorno dopo e fece: Diciamolo,
questa storia dell’India è davvero «E ti vengo a
logora».
Roberta Scorranese cercare» di Battiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA è bella perché
lascia spazio alla
interpretazione: chi
è l’oggetto amato?
Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
❜❜ Ho il terrore che Francesco si dimentichi del nostro
appuntamento perché c’è CSI in tv
Il fanta-racconto San Valentino: Israele decide di colpire i siti del nucleare...
Alan e Fatemeh, come amarsi
ai tempi dell’attacco all’Iran
La spia Usa che vuol salvare la scienziata di Qom
di GIUSEPPE GENNA
I n natura esistono miriadi umane
ma soltanto due tipi di isotopi di
uranio: il 238 e il 235. Con que-
st’ultimo si produce la fissione nucle-
are. Bombe, se si vuole, per fare
esplodere mondi, catene montuose,
intere nazioni. Israele, se si vuole. Bi-
sogna però arricchire l’uranio, e que-
sto è ciò che si fa nei pressi di Qom,
città teologica a nord di Teheran.
Uno dei siti nucleari iraniani, famige-
rati punti sensibili da cui gli occiden-
tali si attendono partire, ad altezza
San Valentino 2012, la guerra nuclea-
re che invererà la profezia maya.
L’agente Cia Alan Guideline non
può ricordare il giovane ossuto e om-
broso Ruhollah Mustafa Mosavi Kho-
meini aggirarsi per la polvere di
Qom. Alan non era ancora nato, ai
tempi, e non avrebbe appreso del-
l’esistenza di Qom prima del 2006.
Era già venerabile e barbuto Khomei-
ni, futura guida del popolo. Negli an-
ni Venti era al fianco del suo maestro
al-Karim Ha’iri, a Qom. Vi rimase fi-
no al 1962. La bomba teologica Kho-
meini è pronta a esplodere ora?
Guideline non si ricorda, a una a
una, le torture subite per penetrare
nel sito segreto in cui l’intelligence
nucleare iraniana stoccava l’uranio
acquistato da lui. Il dolore, come in
amore, si stempera col passare del
tempo. La stanza per gli «accertamen-
ti», un eufemismo di indebita dolcez-
za, gli era riservata in quanto sospet-
to. Un locale squallido, nero di pece
umana, gomma umana che era san-
gue coagulatosi alle pareti. Il suo pas-
saporto da infiltrato Cia recitava una
falsa cittadinanza australiana. Trop-
po sospetta per non essere vagliata.
Furono due notti di lancinanti ulula-
ti dei muezzin e di un agente ameri-
cano sotto copertura. I massacratori
erano capitanati da una donna: l’in-
gegnere capo del sito nucleare di Fo-
drow, poco fuori Qom. La donna die-
tro l’hijab verde marcio, cioè il vene-
rabile velo, era capoprogetto del più
avanzato tra i laboratori nucleari ira-
niani. Alan Guideline non disponeva
altro che di pixel da foto satellitari,
per identificare a malapena il suo
sguardo. Fatemeh Shirannejad era il
nome della donna, forse falso, quan-
to l’amor patrio di Guideline. In effet-
ti non sapeva perché faceva quel me-
stiere. È difficile, nel corso di un’inte-
ra vita, venire a conoscenza di ciò
che si desidera. Ci si accontenta di
compromessi o di enfasi fasulle, in
fatto di piacere. Non è quanto accad-
de quando Fatemeh si presentò nella
stanza delle torture e con uno sguar-
do altero osservò lo scempio di Alan.
Che ritrovò la capacità di vedere, fis-
sando le pupille nere grafite di Fate-
meh. Il colpo di fulmine, evento non
necessariamente mortale ma comun-
que doloroso, rendeva nulle le scari-
che elettriche che impartivano alle
carni dell’infiltrato. Venne giudicato
idoneo. Alan vantava competenze
suppletive in fatto di fissione. Tra-
scorse tre settimane, stoccato come
uranio, nel sito di Fodrow, riemer-
gendo per osservare il brillìo delle cu-
pole d’oro delle moschee universita-
Facevano l’amore instancabili come lo è
l’uranio 235 arricchito al 3-7%, che mantiene
costantemente in vita una centrale intera
❜❜
italia: 515249535254
Eventi 37
Ambra Angiolini
❜❜ La perfetta stabilità di un rapporto, è esattamente
quello che ho sempre voluto Johnny Depp
Il luogo
Tecnici iraniani
al lavoro nella
centrale
nucleare di
Bushehr
(Ap Photo).
Si rincorrono
sempre di più le
voci di un
attacco
israeliano in
primavera
Era stato tutto facile. Aveva adotta-
to il passaporto di un’unità Cia ucci-
uranio 235 e 238 viene introdotto in
una centrifuga ferma, in ambiente
sa in Afghanistan. Si era tinto i capel- privo di ossigeno, riscaldato a tempe-
li, si era fatto crescere una barba che rature altissime per conservare l’esa-
lo faceva assomigliare a un George fluoruro di uranio sotto forma gasso-
Michael meno glamour. Si era procu- sa. Morirono sciogliendosi l’uno den-
rato rotte belliche israeliane, criptate tro l’altra».
in un chip. Aveva organizzato lo Non è vero. Alan Guideline riuscì
scambio a Fodrow. Aveva stabilito, a trascorrere quel San Valentino, ra-
con i contatti iraniani, che non c’era dioso e non radioattivo, al fondo di
tempo per la stanza degli «accerta- una tromba di ascensore pneumati-
menti». Il 14 febbraio 2012 Alan Gui- co - accovacciati, lui e Fatemeh, a ba-
deline scendeva scortato l’ascensore ciarsi, in attesa. In piena notte usciro-
del terzo silo a sud. Le porte si apriro- no, eludendo ogni sorveglianza. Se
no e vide la dottoressa Shirannejad. ne andarono a piedi, privi di cellula-
Portava una benda sull’occhio sini- ri, irrintracciabili. Passarono il confi-
stro. Tremarono. Pochi minuti e furo- ne a nord, in Turkmenistan, dopo
no soli. Il bacio fu forsennato: bramo- molte deviazioni per confondere i ne-
sia più che brama, ferocia più che mici: che erano tutti gli umani. I ser-
amore. Fatemeh disse: «Mi hanno vizi segreti di ogni nazione li cercava-
tolto l’occhio. Un’operazione in ane- no. Li avrebbero trovati. Si diressero
stesia totale. Lo hanno fatto perché nel deserto di Karakum, a Derweze.
rie di Qom. Era l’amore che aveva ciavano la sicura morte di Fatemeh, La speranza hai scelto me per lo scambio. È filtra- Qui brucia la Porta dell’Inferno: un
L’autore modificato i piani di Guideline e la l’ex infiltrato Cia riassaporava la cifra Teheran, ta la notizia che le rotte israeliane cratere del diametro di 70 metri, una
missione della dottoressa Shiran- salina della pelle ambrata di lei bacia- 2008: una che gli hai portato sono false». voragine che esala gas velenosi e bru-
nejad. I corpi di Alan e Fatemeh si an- ta all’ombra dei falsi silos agricoli donna Di loro ricorda il veterano dell’in- cia ogni ora. La notte, rigirandosi tra
nodavano disnodandosi, nel respiro che nascondevano ascensori per l’in- iraniana al telligence iraniana Reza il Vecchio: il gelo del deserto e l’ardore del fuo-
affannato, insaziabili nel delirio di ferno: le bombe si fabbricano sotto- seggio per le «Li immersero nella vasca di arricchi- co velenoso, fecero l’amore finché le
carne a due. Facevano l’amore instan- terra, lontane dagli occhi. A questo votazioni mento dell’uranio. La prima fase, lo esalazioni ebbero la meglio.
cabili come lo è l’uranio 235 arricchi- pudore giunge l’umano. (Reuters) sapete, è infernale. Il miscuglio di © RIPRODUZIONE RISERVATA
to al 3-7%, che mantiene costante-
mente in vita una centrale intera.
Esplodevano come pastiglie di ura-
nio 235 arricchito all’80%, che serve
Giuseppe per devastare il cuore della Bestia
Genna (Milano israeliana, secondo le profezie del
1969) lavora Mahdi, secondo certe sura corani-
da 25 anni che, secondo la follia di Mahmud Ah-
nell’editoria ed madinejad, il sesto presidente della
è attualmente cosiddetta Repubblica Islamica, un
responsabile ossimoro che non bastava un giubbi-
della narrativa no da mercato rionale a nascondere.
italiana presso Volevano la Bomba, stavano co-
il Saggiatore. struendo la Bomba, volevano annien-
Ha pubblicato tare la Bestia.
con le maggiori In un sussurro, nel trasporto della
case editrici follia amorosa, Alan compromise tut-
italiane to: «Vengo da Langley — confessò al-
molteplici la donna —. La sede centrale della
romanzi, di cui Cia». Fatemeh lo sapeva. La stanza
alcuni tradotti degli «accertamenti» aveva svelato
l’attrazione tra i due ma anche l’ama-
con successo
ra verità: un amore impossibile ai
all'estero (come
tempi posti sotto il segno di M.me
«Nel nome di
Curie e di Fukushima. La lingua di lei
Ishmael»,
tacitò la lingua di lui.
Mondadori). Il
suo ultimo libro *
14 febbraio 2012: sei anni dopo,
è «Hitler»
(Mondadori) e Alan Guideline è a Fodrow. Era da
poco tornato da un viaggio a Tel
la sua prossima
pubblicazione, Aviv il capo del Pentagono, Leon Pa-
netta, un macaroni che aveva fatto
prevista per il
carriera sotto Obama, estirpando dal
2012, è «Fine
regno dei viventi il corpo di Bin La-
Impero». Il
den (bisogna fare attenzione agli ita-
racconto qui
liani: sono bonariamente terribili).
pubblicato Aveva confermato all’Amministrazio-
costituisce il ne e all’Agenzia: gli israeliani attacca-
nucleo di un no, poco prima delle elezioni per la
ulteriore presidenza Usa. Non si salverà nem-
romanzo, meno uno dei capiprogetto, tutti i si-
«Romeo & ti nucleari verranno dissolti e saran-
Giulietta 2012 no radioattivi per ere. Fatemeh, ab-
- Una spy love bandonata in un giorno afoso del
story», che avrà 2006 a Qom, era stampata nella me-
pubblicazione moria a lunghissimo termine di Alan
nel 2013. Guideline. Mentre Leon Panetta e i
residui della sua acne giovanile enun-
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38 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
39 #

Spettacoli
Dalla piscina all’Ariston
Federica Pellegrini è nata a Mirano, in
provincia di Venezia, il 5 agosto del 1988:
è la prima donna italiana ad aver vinto una
medaglia d’oro nel nuoto ai Giochi olimpici
(a Pechino nel 2008). È fidanzata con
il collega nuotatore Filippo Magnini

Verso il Festival La campionessa di nuoto a Sanremo giovedì Il caso

Federica
«Sul palco una sorpresa
tranquilli, non canterò» Al comando
Gianni Morandi (67 anni)
e Rocco Papaleo (53) Mazzi in tv
Pellegrini: mi volevano tutte le sere ma c’è l’Olimpiade sono i conduttori del
Festival che parte domani attacca
F
ederica Pellegrini prima della pi-
scina con vista su Londra (Olim-
piadi 2012) passa per il palco
«Sì, per far salire ancora di
più l’adrenalina. Non ho una
canzone portafortuna, ne
«Sì, soprattutto negli ultimi
anni. Ho trovato divertente quel-
lo della Clerici. Ma anche quello
Iacchetti
con vista su Sanremo (Festival 2012). scelgo una per ogni gara. Ai dell’anno scorso l’ho seguito mol- ROMA — Dopo lo sfogo, il
Colpa dei Giochi olimpici se si limite- mondiali ascoltavo Lady Ga- to, forse è quello che ho seguito di botta e risposta. Enzo
rà a una sola vasca (giovedì sera): «Mi ga. Per le Olimpiadi ancora più». Iacchetti è tornato ieri
avevano proposto di co-condurre con non lo so». La domanda che le fanno più sulle modalità di scelta
Gianni Morandi, però purtroppo ho Ora le tocca il test sanremese? spesso? dei giovani in gara al
dovuto dire di no, perché questo è un «Oddio». «Ora vanno di moda le Olimpiadi». Festival di Sanremo. Lo
anno molto particolare per me, ci so- Quanti cd di Morandi ha nel suo Ecco, allora facciamola. ha fatto su Rai1, durante
no le Olimpiadi, quindi fare Sanremo iPod? «Ci sono ancora tanti mesi di pre- «L’Arena». «Non si
avrebbe richiesto mesi di preparazio- Ride. «Cd interi sinceramente pen- parazione, non le vedo così vicine, a prendono in giro i giovani
ne, anche perché non è il mio lavoro. so neanche uno». fine luglio sarà diverso». così — ha detto —. Non
Ho dovuto dire di no con la promessa Canzoni? La domanda che le dà più fasti- si devono prendere in giro
che se avessero avuto piacere avrei fat- Altra risata. dio? 1.600 ragazzi sul web che
to una serata da ospite». Passiamo ai film di Papaleo, «Quando si va a hanno speso i soldi per il
Promessa mantenuta. Che cosa quanti ne ha visti? parlare di cose video, la canzone, poi
farà sul palco? «Quelli sì, le commedie italiane di molto private arrivano primi e vengono
«Non sarà solo un’intervista, ma Pieraccioni le ho viste tutte, anche se preferisco evita- scelti quelli che vogliono
non so ancora cosa mi attende. Mo- Ospite i titoli non me li ricordo». re di risponde- loro. Ho un’etichetta
randi mi ha detto di aspettarmi gran- Come si chiama la valletta del Fe- re». discografica indipendente.
di sorprese». Federica stival? Stia tranquilla che tanto per Ecco, allora. Sanremo è proprietà delle
Se tra le sorprese ci fosse quella vestirà stile ora non se lo ricorda nessuno. Il suo fidanzato, major: se controllate
di cantare? sirena. «So che è una modella, ma ha un Filippo Magnini, ha i cantanti, vedete se ce n’è
«Direi di no, mi sembra un insulto Per l’abito nome impossibile». detto che la accompagnerà a Sanre- uno di una casa
alla canzone italiana, perché sono sto- Emporio Chi ha vinto l’anno scorso? mo. discografica che non sia
natissima». Armani «No, no, questa la so. Io tifavo per «Spero che riesca a venire. Ci sono una major». Ma poi è
Come? Non canta sotto la doccia? color gesso Emma e i Modà che sono arrivati se- gli allenamenti e bisogna chiedere il intervenuto il direttore
Con tutte le docce che si fa, sarà bra- ricamato e condi. Ha vinto Vecchioni». permesso all’allenatore. Vedremo». artistico della kermesse,
vissima. paillettes Lei che ha solo 23 anni, lo guarda Cambia spesso allenatore. Ora Gianmarco Mazzi:
«Un conto è cantare da sola, un al- con bustino, il festival di Sanremo? ha Claudio Rossetto: è quello giu- «Iacchetti ha un po’ il
tro sul palco dell’Ariston, quindi decli- tagli laterali sto? dente avvelenato perché
no l’invito». in vita «Spero vivamente di sì». l’anno scorso suo figlio
Che musica ascolta? e lunga Gusti musicali Dica la verità, ha avuto più fidan- si presentò alla parte di
«Un po’ tutto, dipende dall’umore, gonna «Amo molto la musica zati o allenatori? concorso che fa il Comune
dalla giornata, da dove sono, da cosa ampia italiana: da Giorgia a Ligabue «Più allenatori, molti più allenato- di Sanremo e arrivò tra
devo fare. Amo molto la musica italia- ri...». gli ultimi. Noi non lo
na: da Giorgia a Ligabue, da Piero Morandi? Non ho un suo Renato Franco scegliemmo perché non lo
Pelù a Battisti». album intero nel mio iPod» twitter @RenatoFranco70 ritenemmo all’altezza».
La ascolta prima delle gare? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Abiti La Mrazova, 19 anni, interpreterà una griffe al giorno con 3-4 cambi. Inaugurazione con Alberta Ferretti. Una fantasia di sfumature

Profondo rosso per esaltare la bellezza di Ivana contrappunto sarà la statuaria

MILANO — Il rosso in tutte le
sfumature: fucsia, cardinale, ru-
bino. E azzurro, blu, oro, argen-
to, bianco-nero. Perfino lo smo-
king del bravo presentatore
Gianni Morandi assume sfuma-
ture alternative: sangue di bue,
fumo, blu (uno solo è tradizio-
nalmente black). Per l’appunta-
mento più nazionalpopolare del-
la televisione italiana l’abito as-
sume un’importanza anche so-
ciologica. E infatti è da tre mesi
che gli stilisti lavorano per co-
struire il look giusto. Da quando
il testimonial vale quanto una sfi-
lata, tutti fanno a gara per vesti-
re le star che a loro volta nella
moda vedono un faro acceso sul-
la carriera. È indubbio che lo
smoking ecosostenibile di Pirel-
li P-Zero abbia dato l’anno scor-
so una svolta elegante a Roberto
Vecchioni.
Quando Gianni Morandi ha
avuto la conferma del bis, ha su-
bito richiamato Salvatore Ferra-
gamo. Sì, perché la vanità non è
più faccenda femminile. Il diret-
tore creativo Massimiliano Gior-
netti da novembre è al lavoro
per creare i 5 completi «vincen-
ti» del presentatore. Si parte da
un ventaglio di proposte e si la-
scia alla star la possibilità di sce-
gliere. Quindi cominciano le pro-
ve (4-5) con i rispettivi aggiusta-
menti. Ma il 68enne Morandi
«ha una 50 perfetta e può per-
La modella
Che cosa
indosserà
Federica Pellegrini in Emporio
Armani color gesso tempestato
mettersi i capi di sfilata»: due ne per assecondare gli inconve- una modella dalle curve anni 80 pin up, e non certo da modella di paillettes, corpetto e gonna ef-
giacche in velluto rosso, una in nienti (o i capricci) dell’ultima può interpretarla? Accanto a Mo- anoressica: 90-63-90. fetto sirena. La nuova sensualità
velluto nero e due blu, una di ora, tutto sotto la regia di Marvi randi nella conduzione è stata Ogni sera interpreterà una è sottolineata dagli spacchi e dal-
moiré di seta e una di mohair. De Angeli dello studio Marver chiamata Ivana Mrazova, 19 an- griffe, con 3-4 cambi d’abito. le spalle, parte del corpo da sem-
Camicie bianche, gilet e papil- che inaugurò la moda all’Ariston ni, dalla Repubblica Ceca parago- L’esordio con Alberta Ferretti pre ritenuta regale. Il décolleté
lon. ai tempi della coppia Koll-Fal- nata a Cindy Crawford. Ivana, oc- che festeggia San Valentino con generoso di Ivana sarà messo in
Gli abiti devono restare top se- chi. Il 62˚festival celebra il ritor- chi azzurri e capelli castani, 1,76 un abito lungo rosso ciliegia dal- evidenza anche dall’abito bu-
cret, con più riserve a disposizio- no all’eleganza. E chi meglio di cm, 39 di scarpe, ha misure da lo scollo a cuore e sandali che stier ciclamino di Vivienne We-
Ivana ha preteso con plateau stwood nella quarta serata. La
(più comodi). La seconda sera stilista punk ha scelto 7 abiti nei
Ferragamo diventa superstar al- toni di oro, argento, bronzo, tur-
Debutto
Per San
Giovedì
Moschino
Venerdì
Vivienne
Sabato
Gran
l’Ariston: oltre a Morandi veste
anche Ivana. Tre abiti lunghi,
chese. A sfidare Ivana questa vol-
ta c’è Sabrina Ferilli, altra don-
Valentino
Alberta
gioca sul
bon ton
Westwood
italianizza
finale
con
blu, metallo e cipria. Sarà una ga-
ra d’eleganza con le conduttrici
na-donna che sulla moda ha im-
prontato la reputazione.
Ferretti ha
pensato a
anni 50
con
il suo
punk
l’alta
moda
del 2011: Elisabetta Canalis in
Versace Atelier in abito rock
Il 18, per il gran finale, va in
scena l’alta moda. Dopo un testa
un abito corpetti british di Sarli — corpetto a nido d’ape in a testa tra Sarli e Hervé Léger ha
rosso con e gonne che pelle e argento e gonna in vinto il sarto romano offrendo
scollo a ampie vestirà cady corta davanti e lunga ad Ivana alcuni abiti preparati
cuore anche dietro — e Bélen Rodri- per la Notte degli Oscar. Tocche-
Mercoledì gli guez indecisa tra Ferretti rà poi a Ennio Capasa di Costu-
Abito blu Oscar e Fausto Puglisi (ha vesti- me National dimostrare come si
brillante di to Nicki e Mia al Superbowl) trasforma il «migrante» Rocco
Ferraga- che l’ha convinta con un abi- Papaleo in un intellettuale. Poi
mo to bianco lungo in plissé di c’è Celentano fedele a Giorgio Ar-
seta e uno fucsia stile Aca- mani, degagé come si conviene
pulco. La terza sera Moschi- a un molleggiato, ma rigorosa-
no proietta Ivana nel bon mente firmato.
ton anni 50, vita strizzata Maria Teresa Veneziani
e gonna gonfia. A farle da © RIPRODUZIONE RISERVATA

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40 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

ESTRATTO DI BANDO DI GARA PER PROCEDURA RISTRETTA
1. Ente Appaltante: Aeroporti di Roma S.p.A. - Via dell’Aeroporto di Fiumicino n. 320
- 00054 - Fiumicino (RM) - Telefono 0039/06/65951, http://www.adr.it.
2. Appalto di servizi: Servizio annuale di assistenza tecnica, manutenzione ordina-
ria, intervento su guasto e manutenzioni straordinarie sugli impianti a servizio
delle piazzole aeromobili (Pontili di imbarco, erogazione energia elettrica a 400
hz, impianti precondizionamento aeromobili, sistemi guide ottiche).C.I.G. n.
3887792373.
3. Importo complessivo annuale dell'appalto € 2.054.785,00 così articolato: Importo
a base d'asta € 1.938.000,00 di cui € 638.000,00 per manutenzione ordinaria
correttiva e interventi su guasti/danneggiamenti, € 1.300.000,00 per manutenzio-
ni straordinarie; compenso per oneri di sicurezza € 116.785,00 di cui € 25.750
per la manutenzione ordinaria e € 91.035,00 per la manutenzione straordinaria.
4. Aggiudicazione ai sensi dell’art. 83 del D. Lgs. 163/2006: offerta economicamen-
te più vantaggiosa in base ai criteri indicati di seguito con i relativi pesi loro
attribuiti:
- Prezzo 80%
- Valore tecnico 20%
Non sono ammesse offerte in aumento.
5. Le domande di partecipazione, comprensive di tutte le dichiarazioni e/o docu-
menti richiesti nella sezione terza del bando di gara integrale, dovranno, a pena
TRENORD S.R.L.
Piazzale Cadorna n. 14/16 - 20123 MILANO
Telefono 0285114250-4251
DIREZIONE CONTROLLI E GOVERNO SSR Telefax 0285114621
ESTRATTO DI BANDO DI GARA PER PROCEDURA RISTRETTA
1. Ente Appaltante: Aeroporti di Roma S.p.A. - Via dell’Aeroporto di Fiumicino
AVVISO RELATIVO AD APPALTO AGGIUDICATO AVVISO DI GARA
n. 320 - 00054 - Fiumicino (RM) - Telefono 0039/06/65951, http://www.adr.it. Denominazione conferita all’appalto: Fornitura di Aghi e Siringhe in fabbisogno Viene indetta la gara a procedura ristretta ai
2. Appalto misto di servizi e lavori di durata annuale: servizio di manutenzione alle Aziende Sanitarie e Ospedaliere della Regione Veneto. Numero di gara: sensi del D.lgs. 163/2006 per: PRESTAZIONI
PROFESSIONALI E DI CONSULENZA E/0
ordinaria e lavori di manutenzione straordinaria su elevatori, scale e tappeti 722584; Valore finale totale dell’appalto: € 3.963.015,58= IVA esclusa; Data
mobili dell’Aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino. L’esecuzione dei lavori di di aggiudicazione: 30/01/2012; Nome dell’operatore economico in favore del SERVIZI DI COMUNICAZIONE, ATTIVITA’ DI
CORPORATE, BELOW THE LINE, BUBBLI-
manutenzione straordinaria troverà effettiva attuazione mediante la stipula di quale è stata adottata la decisione di aggiudicare l’appalto: per i LOTTI 1 e
specifici ordini attuativi nei quali, di volta in volta, saranno definiti, tra l’altro, l’og- CITA’ E GRAFICA CIG 3740265451. Importo
22: Ditta Promed s.r.l.; per il LOTTO 2: Ditta Arthya s.r.l.; per i LOTTI 3, 4, 5, 7, 8,
getto del lavoro, l’importo, il termine utile e le modalità per l’esecuzione dei a base di gara € 2.000.000,00 + I.V.A. com-
lavori.C.I.G. n. 3887824DD8. 10, 18, 19, 21: Ditta Artsana S.p.A.; per il LOTTO 6: Ditta Chemil s.r.l.; per prensivi degli oneri della sicurezza di € 0,00
3. Importo complessivo dell’appalto € 1.273.883,50 così articolato: 1) importo “a il LOTTO 11: Ditta Ri.Mos. s.r.l.; per il LOTTO 12: Ditta B Braun Milano S.p.A.; non soggetti a ribasso di gara. L’appalto sarà
base d’asta”: € 1.131.334,00 “a misura”, di cui € 507.334,00 per le attività di per il LOTTO 13: Ditta Fitochina Italia s.r.l.; per i LOTTI 14, 15, 16, 17: Ditta C.B. aggiudicato con il criterio dell’offerta econo-
manutenzione ordinaria programmata e correttiva ed € 624.000,00 per i lavori Medical s.r.l.; per il LOTTO 20: Ditta Becton Dickinson Italia S.p.A.; per il LOTTO micamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 83
di manutenzione straordinaria; 2) Importo “a corpo” per compensare gli oneri 23: Ditta Forniture Ospedaliere Benefis s.r.l.; Data di spedizione del presente del D.Lgs 163/06. Le domande di partecipa-
connessi agli adempimenti in materia di sicurezza, non soggetto a ribasso: € avviso alla GUUE: 31/01/2012. zione redatte, in lingua italiana dovranno
81.050,00 di cui € 21.050,00 relativi alle attività di manutenzione ordinaria ed pervenire entro le ore 12.00. del giorno:
€ 60.000,00 relativi ai lavori di manutenzione straordinaria; 3) importo a dispo- Il Dirigente Regionale Responsabile Unico del Procedimento 12.3.2012 a: TRENORD S.R.L. - P.le Cadorna,
sizione, non soggetto a ribasso, per interventi imprevisti (danneggiamenti, Dott. Francesco Dotta 14 - 20123 MILANO - UFFICIO PROTOCOLLO.
manutenzione migliorativa...) pari a € 61.499,50. Per quanto riguarda i lavori di Il bando integrale di gara è stato inviato sulla
G.U.C.E n. S 25 del 7.02.2012 e sulla G.U.R.I.
manutenzione straordinaria, le lavorazioni di cui si compone l’appalto ai sensi

G2021119
di esclusione, essere inserite, firmate digitalmente, sul Portale acquisti ADR, in
apposita busta chiusa digitale, entro e non oltre le ore 12.00 del 27/02/2012.
6. Non è stata pubblicata preinformazione. Il bando di gara integrale è stato inviato
all’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali dell’Unione Europea il 07/02/2012, che lo ha
ricevuto in pari data ed è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica
del D.P.R. n. 207/2010 e s.m.i. sono riferite esclusivamente alla categoria pre-
valente OS4 classifica III (fino a € 1.033.000).
4. Aggiudicazione ai sensi dell’art. 83 del D. Lgs. 163/2006: offerta economica-
mente più vantaggiosa in base ai criteri indicati di seguito con i relativi pesi loro
fiemme servizi spa
Estratto bando di gara  Procedura aperta D. Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii.
n. 17 del 10.02.2012 V Serie Speciale -
Contratti Pubblici. Il bando integrale di gara
è altresì disponibile presso la Direzione
Generale - Servizio Approvvigionamenti - Unità
Italiana 5ˆ Serie Speciale n. 18 del 13/02/2012 e sul sito web dell’Ente Appaltante attribuiti: Gare e Appalti sito in Milano - Piazzale
www.adr.it. - Prezzo 80% I.1) AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Fiemme Servizi S.p.A., Via Dossi, 25  38033 Cadorna n. 14, nonché all’indirizzo internet
AEROPORTI DI ROMA S.p.A. - Valore tecnico 20% Cavalese (TN)  Tel. 0462.235591  Fax 0462.340720  Email: info@fiemmeservizi.it www.fnmgroup.it.
L’Amministratore Delegato Non sono ammesse offerte in aumento. II.1.1) OGGETTO DELL'APPALTO: Servizi di raccolta di rifiuti: Lotto 1  CIG: 3855580D41 L’AMMINISTRATORE DELEGATO
Ing. L. Lo Presti 5. Le domande di partecipazione, comprensive di tutte le dichiarazioni e/o docu- DOTT. GIUSEPPE BIESUZ
menti richiesti nella sezione terza del bando di gara integrale, dovranno, a pena  Servizio di raccolta differenziata delle frazioni secche riciclabili costituite da carta e
di esclusione, essere inserite, firmate digitalmente, sul Portale acquisti ADR, in vetroplasticalattine, tramite svuotamento di campane stradali;
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
apposita busta chiusa digitale, entro e non oltre le ore 12.00 del 27/02/2012. Lotto 2  CIG: 3855675BA7  A) Servizio di spazzamento meccanizzato delle strade, DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI
GreenStream B.V. 6. Non è stata pubblicata preinformazione. Il bando di gara integrale è stato invia-
WTC - Tower B
piazze, piazzali ed altri spazi pubblici o ad uso pubblico; B) Servizio di trasporto dei E PAESAGGISTICI DEL VENETO
to all’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali dell’Unione Europea il 07/02/2012, che ARCHIVIO DI STATO DI VERONA
Strawinskylaan 1743 lo ha ricevuto in pari data ed è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della rifiuti urbani non pericolosi, dei rifiuti speciali assimilati e assimilabili ai rifiuti urba AVVISO DI GARA EUROPEA MEDIANTE PROCEDURA
1077 XX Amsterdam Repubblica Italiana 5ˆ Serie Speciale n. 18 del 13/02/2012 e sul sito web ni, nonché dei rifiuti speciali agli impianti di recupero o agli impianti di smaltimento APERTA E CON CRITERIO DELL’OFFERTA ECONOMICA-
dell’Ente Appaltante www.adr.it. finale ubicati al di fuori dal territorio della Valle di Fiemme. MENTE PIU’ VANTAGGIOSA PER L’AFFIDAMENTO DEL SER-
The Netherlands VIZIO DI DIGITALIZZAZIONE E PUBBLICAZIONE DI
AEROPORTI DI ROMA S.p.A. II.2.1) QUANTITATIVO DELL'APPALTO: Importo complessivo stimato: Euro 702.500,00 INVENTARI E SERIE ARCHIVISTICHE - CIG 354735384B. E’
L’Amministratore Delegato (Lotto 1); Euro 1.736.400,00 (Lotto 2). indetta una gara europea, con procedura aperta e con criterio
Ing. L. Lo Presti dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art.
II.3) DURATA DELL'APPALTO: 24 mesi (Lotto 1); 48 mesi (Lotto 2). 54 commi 1 e 2, dell’art. 55 comma 5, dell’art. 64 comma 1,
IV.1.1) TIPO DI PROCEDURA: Aperta. dell’art. 81 comma 1 del D.Lgs. 163/2006. ENTITA’ TOTALE:
€ 351.000,00 IVA ESCLUSA. DURATA: 24 MESI. SCADENZA
Con il patrocinio del Promosso da IV.2.1) CRITERI DI AGGIUDICAZIONE: Prezzo più basso DEL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
IV.3.4) TERMINE PER IL RICEVIMENTO DELLE OFFERTE: 23.3.2012  Ore 12:00. DI PARTECIPAZIONE: ALLE ORE 12.00 DEL 13 MARZO 2012
PRESSO ARCHIVIO DI STATO DI VERONA - VIA FRANCE-
IV.3.8) MODALITA' DI APERTURA DELLE OFFERTE: Seduta pubblica in data 29.3.2012, ore SCHINE, 4 37122 VERONA. DATA DI TRASMISIONE DEL
REGIONE PUGLIA 10,00, presso la sede della Stazione Appaltante. BANDO DI GARA ALLA G.U.U.E.: 01.02.2012. MODALITA’
DI ACCESSO ALLA DOCUMENTAZIONE INTEGRALE DI
Estratto di bando di gara
Area Politiche
per lo Sviluppo Rurale VI.3) Bando integrale, disciplinare di gara e capitolato speciale d'appalto con rispetti GARA: SITO INTERNET www.archivi.beniculturali.it/ASVR/.
1° CONCORSO ENOLOGICO NAZIONALE DEI VINI ROSATI D’ITALIA vi allegati su www.fiemmeservizi.it e presso la sede della Stazione Appaltante. Per informazioni e chiarimenti: tel. 045/594580 - fax
VI.5) Data di spedizione del presente avviso alla GUUE: 25.1.2012 045/8041453 - e-mail: as-vr@beniculturali.it.
ESTRATTO DEL REGOLAMENTO
Ente aggiudicatore: GreenStream B.V. Il Presidente di Fiemme Servizi S.p.A
A.  Ing. Giuseppe Fontanazzi
L’Archivio di Stato Verona
La Regione Puglia è stata autorizzata dal Ministero delle politiche agricole alimentari IL DIRETTORE - dott.ssa Antonietta Folchi

Tipo di procedura: negoziata e forestali ad organizzare il 1° Concorso Enologico nazionale dei Vini Rosati d’Italia.
L’obiettivo è di valorizzare le migliori produzioni nazionali di vini rosati, favorirne la COMUNE DI NAPOLI
Questa Amministrazione, per la realizzazione dell'evento “America's Cup World Series a Napoli” intende affidare
Tipo di appalto: servizi conoscenza e la diffusione e, allo stesso tempo, rafforzare il percorso delle aziende attraverso la procedura prevista dall'articolo 57 del D.Lgs. 163/2006 l'appalto delle seguenti prestazioni:
sulla produzione di vini di qualità e sulla loro più adeguata e moderna 1. allestimento dell'area multifunzionale denominata “Public Event Village” all'interno della Villa Comunale di
commercializzazione. Potranno partecipare i vini tranquilli, frizzanti e spumanti rosati Napoli, destinata ad ospitare il pubblico e ad accogliere i servizi e le attrezzature per la promozione del terri-
Oggetto dell’appalto: Global Service per la manutenzione industriale torio.
del Terminale GreenStream di Gela e servizi connessi a Denominazione di Origine Protetta (DOP); i vini tranquilli e frizzanti ad Indicazione
2. realizzazione del programma di intrattenimento del “Public Event Village” per la durata dell'evento sportivo
Geografica Protetta (IGP), nonché i vini spumanti di qualità rosati prodotti ed “America's Cup World Series a Napoli”.
Luogo di consegna/di esecuzione della prestazione: Gela (CL) imbottigliati in Italia presentati da viticoltori, vinificatori in proprio, cantine sociali ed 3. realizzazione del piano di comunicazione nazionale per la promozione dell'evento sportivo “America's Cup
aziende commerciali ed industriali. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con World Series a Napoli”.
A tal fine ricerca, anche mediante il presente avviso informativo, soggetti del mercato in possesso dei seguenti
Durata: 36 mesi dall’aggiudicazione dell’appalto. L’Ente Aggiudicatore l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani, l’Accademia Italiana della Vite e del Vino requisiti tecnici:
si riserva il diritto di estendere la durata del contratto per un periodo e l’Unione delle Camere di Commercio di Puglia. Le aziende che intendono iscriversi • oggetto sociale prevalentemente costituito dalla erogazione dei servizi connessi alla organizzazione di eventi
dovranno far pervenire inderogabilmente entro il 6 aprile 2012, la domanda di di rilevanza internazionale;
opzionale di 12 mesi • fatturato annuo non inferiore, nel triennio 2008/2010, ad euro 30 milioni;
partecipazione e i campioni di vino - secondo le procedure stabilite dall’art. 6 del
• organizzazione di almeno tre grandi eventi di rilevanza internazionale – preferibilmente sportivi - nel triennio
Regolamento del Concorso pubblicato sul sito www.concorsorosatiditalia.it - presso
Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa 2008/2010;
la SAMER, Servizio Analisi Chimico Merceologiche - Via Emanuele Mola, 19 - La domanda di partecipazione potrà essere consegnata in busta chiusa a: Comune di Napoli – Protocollo Gare
70121 Bari. La fase di selezione del concorso si svolgerà, invece, il 20 e 21 aprile e Contratti - Piazza Municipio n. 1 palazzo San Giacomo Napoli, entro le ore 12,00 del giorno 18 febbraio 2012.
Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione: Non verranno accettate le domande spedite a mezzo posta.
nell'Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari, dove le commissioni di degustazione si
29/02/2012 La busta dovrà recare la dicitura: RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE A PROCEDURA NEGOZIATA AMERICA'S CUP
riuniranno per valutare i campioni di vino iscritti alla competizione. Ogni NAPOLI
commissione sarà composta per sorteggio da 4 enologi/enotecnici e da 1 giornalista
Testo integrale del Bando: il testo integrale del Bando è stato
italiano o straniero nominato dall’Ente organizzatore.I campioni saranno valutati in
pubblicato in data 04/02/2012 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione base al metodo “Union Internationale des Oenologues”. I primi tre vini che,
Europea (GUUE) con il numero 2012/S 24-039459 ed è disponibile nell’ambito di ciascuna categoria prevista, avranno ottenuto il punteggio più elevato,
sul sito https://eprocurement.eni.it saranno premiati rispettivamente con Medaglia d’Oro, Medaglia d’Argento e UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA
Medaglia di Bronzo. La cerimonia conclusiva di premiazione si svolgerà il 5 maggio REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
GreenStream B.V. 2012, a Otranto, in provincia di Lecce, in occasione di un convegno internazionale sui ASSESSORATO DELLA PROGRAMMAZIONE, BILANCIO, CREDITO E
1077 XX Amsterdam, The Netherlands vini rosati al quale parteciperà anche il Ministro alle Politiche agricole alimentari e ASSETTO DEL TERRITORIO
forestali, Mario Catania. Centro Regionale Di Programmazione
AVVISO DI GARA ESPERITA
INVITO A MANIFESTARE INTERESSE COMUNE DI LODI Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri CIG 24725951F1 - CUP E29E11000510009 COMUNE DI ROVIGO
P.zza Broletto, 1 - 26900 Lodi Codice Fiscale e Partita IVA: 04738701004 PROCEDURA APERTA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI
Il Commissario Straordinario del Consorzio Azienda Servizi Ambiente - ASA - in Ammi- Piazza S. Maria della Pietà, n. 5 - 00135 Roma Estratto bando di gara
Tel. 0371-409.261 - Fax 0371-409.441 “ASSISTENZA TECNICA E ATTUAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE
nistrazione Straordinaria, nominato con D.M. del 21 maggio 2010, rende noto di essere Telefono: 06/3306.1 (c.lino) - telefax: 06/30601492
Con Determina a contrarre n. DTD/2012/-
AVVISO DI GARA - CIG [38728844FA] www.sanfilipponeri.roma.it DEL PO FESR SARDEGNA 2007/2013”
stato autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico a procedere alla cessione dei 186 del 30.01.2012 il Comune di Rovigo ha
Questo Ente indice gara, mediante procedura aperta ESTRATTO BANDO DI GARA Il Centro Regionale di Programmazione rende noto di aver aggiudicato in via de-
complessi aziendali dei predetti enti (art. 54, D.Lgs. n. 270/1999). con aggiudicazione a favore del prezzo più basso per Si rende noto che l’Azienda Complesso Ospedaliero San indetto una gara a procedura aperta
A tale riguardo, egli invita a far pervenire formale manifestazione di interesse - e richiesta Filippo Neri ha indetto gara, ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs.
finitiva, con Determinazione n. 11428/1634/CRP del 30.12.2011 al RTI COSTI- per l’affidamento del servizio di gestione
l’affidamento della fornitura di energia elettrica per
di accesso alle informazioni ed alla documentazione di natura legale, contabile e fiscale le utenze del Comune. Durata servizio: anni due con n. 163/2006. Procedura di gara aperta, ai sensi del D.Lgs. TUENDO: GRUPPO MOCCIA S.P.A. (Mandataria) e Altri con sede a 00197 sinistri derivanti da R.C.T. per il peri-
relativa agli enti di cui sopra - per l’acquisto di uno o più gruppi di beni facenti parte del possibilità di rinnovo fino ad un massimo di 2 anni. 163/2006, finalizzata all’aggiudicazione della fornitura di Roma, Via Della Camilluccia 535, il servizio di “ASSISTENZA TECNICA E AT- odo 31.07.2012 - 31.07.2017. Codice
dispositivi medici chirurgici per laparoscopia occorrenti al
complesso aziendale ramo “energia” di ASA in Amministrazione Straordinaria, composto Importo complessivo dell’appalto: € 3.484.085,08
fabbisogno dell’UOS Chirurgia Laparoscopica e all’UOC TUAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE DEL PO FESR SARDEGNA C.I.G 386105428E. Indirizzo: Piazza
oltre IVA. Termine ricezione offerte: 12.03.2012 ore Chirurgia Generale e Oncologica dell’Azienda Complesso 2007/2013” sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Importo di Vittorio Emanuele II°, 45100 Rovigo - tel.
dai seguenti beni: 12.00. Apertura: 13.03.2012 ore 10.00. Documen-
a) porzione di beni immobili del sito di Castellamonte di ASA; tazione integrale disponibile presso il sito web del
Ospedaliero San Filippo Neri per la durata di 3 anni. CPV aggiudicazione: € 1.776.684,00 (Euro unmilionesettecentosettantaseimilaseicen- (+39) 0425206225 fax 0425206239 -
(vocabolario comune per gli appalti): 33169000. Importo
Comune al link Bandi di Gara. tottantaquattro//00), IVA esclusa. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito e-mail: assicurazioni@comune.rovigo.it.
b) beni strumentali (quali mezzi operativi, automezzi, attrezzature per trasporto, gestione, complessivo: Euro 7.854.959,36 Iva esclusa. Il termine ul-
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO timo per la ricezione delle offerte, da redigere in lingua ita- della Regione Autonoma della Sardegna: www.regione.sardegna.it. Spesa presunta € 285.000,00 Iva esclusa,
stoccaggio delle biomasse e dei combustibili per il funzionamento degli impianti) liana, è fissato al giorno 13/03/2012, alle ore 12,00. Il di cui € 87.500,00 per costi del personale
di ASA; (f.to dott.ssa Cinzia Bergamaschi)
bando integrale è stato inviato all’ufficio delle pubblicazioni Il Direttore - Gianluca Cadeddu
ufficiali delle Comunità europee nella seguente data:
ed € 7.500,00 per oneri di sicurezza, en-
c) centrali termiche, sottocentrali, impianti, reti di distribuzione del calore (teleriscalda- 10/01/2012; ed è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della trambi non soggetti a ribasso. Criterio di
L’AMIAT S.p.A. con socio unico indice la GRUPPO SNIA/CAFFARO
mento) site sul territorio dei Comuni serviti e riferibili ad ASA; Repubblica Italiana, 5ˆ Serie Speciale n. 14 del 03/02/2012, IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA aggiudicazione: offerta economicamente
d) convenzioni con i Comuni, contratti di gestione del calore; seguente gara: * [Rif. PA 2/12] - Servizio nonché sul sito aziendale: www.sanfilipponeri.roma.it, più vantaggiosa, ai sensi degli artt. 81,
D.Lgs 8 luglio 1999 n. 270
e) rapporti di lavoro. di raccolta e trasporto rifiuti speciali pe- ove è altresì pubblicata la documentazione per partecipare
SOCIETA’ CAFFARO S.R.L. in A.S. comma 1, e 83 del Codice dei Contratti.
ricolosi e non pericolosi effettuato nel- alla gara e che gli aspiranti hanno l’onere di consultare per
La manifestazione di interesse, l’impegno di riservatezza e la relativa richiesta di accesso accertare eventuali modifiche o informazioni di interesse AVVISO Termini di ricevimento delle offerte:
l’ambito territoriale della Città di Torino e generale, prima di presentare la propria offerta. Le ulteriori Il Commissario Straordinario, Avv. Marco Cappelletto, della Società Caffaro srl in Amministrazione Straordinaria (“Procedura”), 20/03/2012, ore 13.00. Apertura delle of-
alla documentazione dovranno essere formulate secondo il testo dell’invito a manifestare
della sua provincia. Importo a base di informazioni possono essere acquisite presso la “U.O.C. premesso
ferte: presso la Sede Municipale il
interesse che sarà reso disponibile dal Commissario Straordinario. gara: € 936.069,00 + IVA (compresi costi Provveditorato”, nella sede dell’ente, utilizzando, il se- i. la Procedura ha pubblicato nel proprio sito www.a.s.caffarochimica-a.s.caffaro.it l’Avviso di Gara ad oggetto, inter alia, un’area
La manifestazione di interesse - unitamente ai relativi allegati - dovrà pervenire, in busta guente recapito telefonico: 0633062806. Il responsabile di di 7.720 mq di proprietà della Società Caffaro srl in A.S. situata in prossimità dell’ingresso principale del sito industriale di Tor- 22/03/2012, ore 10.30 Data di spedizione
di sicurezza); La documentazione delle tale procedimento è il Dr. Angelo Furfaro. viscosa (UD), sulla quale insistono due fabbricati con destinazione accessoria (uffici e di-rigenza) aventi una superficie di 1.825 dell’avviso alla G.U.U.E.: 31.01.2012 Il
chiusa e sigillata, entro e non oltre le ore 18:00 del 28 febbraio 2012 al seguente gare è disponibile sul sito aziendale: mq, il tutto individuato come Lotto 2 “Direzione e Servizi”, stimato in € 120.000,00.= quanto al Diritto di Superficie, in €
IL DIRETTORE GENERALE - Dr. Domenico Alessio bando integrale e la documentazione di gara
recapito: Commissario Straordinario di ASA in A.S. http://www.amiat.it - Sezione “Appalti e 800.000,00.= quanto alla Proprietà Superi-ficaria ed in € 1.110.000,00.= quanto alla piena proprietà;
sono disponibili e scaricabili gratuitamente
presso notaio Caterina Bima in Torino, C.so Duca degli Abruzzi, n. 16, cap. 10129. ii. con rifermento a detto Lotto 2 la Procedura ha ricevuto un’unica offerta (“Offerta”) così formulata:
Gare”. Il bando è stato inviato alla G.U. Università degli Studi del Sannio (ii.1) € 40.000,00.= per il Diritto di Superficie; dal sito dell’ente www.comune.rovigo.it
Torino, 13 febbraio 2012 della Comunità il 30/01/2012. Benevento (ii.2) € 375.000,00.= per la Proprietà Superificaria; sezione “Gare e appalti”.
(ii.3) € 145.000,00.=, “oltre IVA se dovuta e rivalutazione”, per il Diritto di Proprietà dell’area Direzione e Servizi una volta avve-
ASA in A.S. L’Amministratore Delegato Bando di Gara Appalto di Lavori - Codice ratasi la condizione di cui al punto 3.3 dell’Avviso di Gara, Il Responsabile del Procedimento
Il Commissario Straordinario - Prof. avv. Stefano Ambrosini Dott. Maurizio Magnabosco Identificativo Gara: 3020986482 invita Dr. Ippazio Renna
1. a far pervenire, entro il termine perentorio delle ore 12,00 di mercoledì 7 marzo 2012, offerte, irrevocabili e cauzionate, mi-
Estratto dell’Avviso di esito di gara gliorative dell’Offerta e, per quanto attiene ai corrispettivi indicati ai punti ii.1, ii.2 e ii.3 sub ii delle premesse, con aumenti del
ASL Cagliari Avviso di deposito progetto definitivo Avviso di deposito progetto definitivo
L’Università degli Studi del Sannio rende noto 20% (venti per cento).
Autorizzazione Unica Autorizzazione Unica 2. Le offerte migliorative dovranno essere (a) presentate dai Soggetti indicati al punto 4.1 (esclusi i Soggetti indicati al punto 4.2)
Servizio Acquisti Valutazione di Impatto Ambientale Valutazione di Impatto Ambientale che, con Determina Direttoriale del 20 gen- dell’Avviso di Gara; (b) corredate dalla documentazione di cui al pun-to 4.3 (ad eccezione della lett. h) dell’Avviso di Gara; (c) re-
ESTRATTO AVVISO DI GARA Località San Severo (FG) Località Torremaggiore (FG) naio 2012, n. 58, i lavori di ristrutturazione del datte se-condo quanto indicato dalla Sezione 6 (ad eccezione di quanto non compatibile con il presente avviso e di quanto
Si rende noto che è indetta una procedura La ATS ENERGIA PE FLORIO S.R.L. con sede in La ATS ENERGIA PE VALLE S.R.L. con sede in Complesso Immobiliare denominato “Polo indicato sub ii, sub iii, sub iv del punto 6.3) dell’Avviso di Gara.
Torremaggiore (Fg) dà avviso di aver depositato Torremaggiore (Fg) dà avviso di aver depositato Didattico”, sede della Facoltà di Economia, 3. Al presente avviso si applicano le Sezioni 7 (esclusi i primi due capo-versi del punto 7.3), 8 e 9 dell’Avviso di Gara.
aperta il servizio di somministrazione lavoro 4. Le offerte, sia migliorative sia di rilancio, saranno in ogni caso discre-zionalmente valutate avuto riguardo ai presupposti ed alle
presso la Provincia di Foggia - Settore Ecologia e presso la Provincia di Foggia- Settore Ecologia e sito in Benevento, alla Via Nicola Calandra,
temporaneo varie categorie professionali. La sono stati affidati alla Società a Responsabi-
finalità del D.Lgs 8.7.1999 n. 270 e dell’Avviso di Gara. Non verranno altresì prese in considerazione offerte emulative, defatigatorie
documentazione di gara dovrà essere scari- Ambiente - via Telesforo n. 25 Foggia, il progetto Ambiente - via Telesforo n. 25 Foggia, il progetto e comunque incompatibili e/o pregiudizievoli per le operazioni di vendita.
definitivo e lo Studio di Impatto Ambientale per il definitivo e lo Studio di Impatto Ambientale per il lità Limitata “Fucci Edil Restauri”, avente sede 5. In caso di offerte migliorative, irrevocabili e cauzionate, positivamen-te valutate, il Commissario Straordinario si riserva di dar
cata dal sito aziendale www.aslcagliari.it procedimento di Autorizzazione Unica ed ai fini procedimento di Autorizzazione Unica ed ai fini Legale in Airola (Bn) alla Via San Giovanni, luogo ad una successiva fase di rilancio avanti il Notaio designato.
sezione “bandi e gare”, alla voce inerente la della Valutazione di Impatto Ambientale, per la rea- della Valutazione di Impatto Ambientale, per la senza numero civico, che ha riportato un pun- 6. Le definizioni usate, i riferimenti alle Sezioni ed ai punti contenuti nel presente avviso sono quelli dell’Avviso di Gara.
presente procedura. Le offerte dovranno 7. Le offerte migliorative dovranno pervenire nel termine perentorio sopra indicato, in plico sigillato, a mezzo raccomandata a.r. o
lizzazione di un impianto eolico sito in agro di San realizzazione di un impianto eolico sito in agro di teggio pari a 88,634 punti ed ha offerto un per corriere, a: Caffaro Srl in A.S., Commissario Straordinario Avv. Marco Cappelletto c/o Notaio Laura Rigonat, Via Ippolito
pervenire entro le ore 12.00 del giorno Severo in località “Casalorda-Palombi”, della po- Torremaggiore in località “Valle”, della potenza prezzo pari ad € 1.484.769,59, oltre gli oneri Nievo, 16, 33058 San Giorgio di Nogaro (UD). RCS MediaGroup S.p.A.
28.02.2012. Ulteriori informazioni possono tenza complessiva di 255 MW, strade di collega- complessiva di 189 MW, strade di collegamento e per la sicurezza, pari ad € 11.505,88. La ver- 8. Per ricevere informazioni e/o documentazione utile ai fini del presen-te avviso, si potrà contattare la Segreteria della Procedura Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
essere richieste al fax: n. 070.6093225 o al- mento e relativo cavidotto interrato di allaccio alla relativo cavidotto interrato di allaccio alla stazione sione integrale del presente Avviso è consul- di Ammi-nistrazione Straordinaria: 33050 Torviscosa (UD), Piazzale F. Mari-notti, 1, Tel. +39.0431.381424 - Fax +39.0431.381343.
l’indirizzo e-mail acquisti@asl8cagliari.it. stazione elettrica, in agro di Lucera, per l’immis- elettrica, in agro di Torremaggiore, per l’immissione Per garantire la più ampia informazione al mercato circa le operazioni di vendita del predetto Lotto 2 con riferimento all’Offerta ri-
tabile nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica cevuta, la quale presenta alcuni contenuti non conformi all’Avviso di Gara, ed al fine di raccogliere eventuali offerte migliorative,
L’avviso di gara è stato pubblicato sulla GUUE sione dell’energia elettrica prodotta alla Rete Nazio- dell’energia elettrica prodotta alla Rete Nazionale. Italiana, 5° Serie Speciale “Contratti Pubblici”,
www.corriere.it/legale
nale. Entro sessanta giorni dalla pubblicazione del Entro sessanta giorni dalla pubblicazione del pre- (a) si pubblica il presente avviso nel sito della Procedura www.a.s.caffarochimica-a.s.caffaro.it e sui quoti-diani “Il Sole 24 Ore”,
in data 01/02/2012 ed è pubblicato integral- del 6 febbraio 2012, numero 15. “Il Corriere della Sera”, “Messaggero Veneto” e (b) si comunica che il Ministero dello Sviluppo Economico, in assenza di offer-te
presente annuncio, chiunque può prendere visione sente annuncio, chiunque può prendere visione migliorative, irrevocabili e cauzionate, positivamente valutate, ha già autorizzato il Commissario Straordinario ad accettare l’Offerta
mente sul sito www.aslcagliari.it e sul sito degli elaborati depositati e presentare in forma degli elaborati depositati e presentare in forma Benevento, 9 febbraio 2012
e, per l’effetto, a dare corso ai successivi conseguenti incombenti.
della Regione www.regione.sardegna.it. scritta osservazioni alla Provincia di Foggia - Ufficio scritta osservazioni alla Provincia di Foggia - Ufficio Il Direttore Amministrativo Torviscosa, 7 febbraio 2012
Il Direttore generale - Dott. Emilio Simeone Ambiente, via Telesforo n. 25, 71100- Foggia. Ambiente, via Telesforo n. 25, 71100 - Foggia. Dottore Gaetano Telesio Il Commissario Straordinario - Avv. Marco Cappelletto

Per la pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Vico II San Nicola alla Dogana, 9
legale e finanziaria Tel. 02 2584 6665 o 02 2584 6256 80133 Napoli
rivolgersi a: Fax 02 2588 6114 Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12

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Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Fax 080 5760 126

Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
La rassegna Il film sui fatti accaduti a Genova nel 2001
Irruzione alla Diaz
Berlino rievoca
le violenze del G8
Il regista Vicari: fu una notte di vergogna
BERLINO — Era mezzanotte.
In gran parte già dormivano i
giovani ospiti della scuola Diaz
accorsi da tutto il mondo a Ge-
nova sotto le insegne dei vari
movimenti no global. A risve-
gliarli bruscamente dal loro
sonno e dai loro sogni, furono i
manganelli di un centinaio di
poliziotti. Nessuno ne uscì in-
denne, chi in coma, chi con le
costole o con i denti rotti. E al-
tri oltraggi, torture, umiliazio-
ni, dovettero subire i ragazzi
poi condotti alla caserma di Bol-
zaneto. Una mattanza ieri rico-
struita sugli schermi del Pano-
rama berlinese da «Diaz», film
a fortissime tinte di Daniele Vi-
cari, che nel cast vede i nomi di
Claudio Santamaria, Elio Ger-
mano e Davide Jacopini. Il sotto-
titolo Don’t clean up this blood,
allude al sangue che macchiava
le pareti e il pavimento di quel-
la scuola.
«Quello che successe la not-
te del 21 luglio 2001 è così orri-
bile da mettere in discussione
gli stessi principi della demo-
crazia — sostiene Vicari —.
Scandalosamente nessuna voce
ufficiale si levò a protestare. Né
da noi né all’estero. Forse per-
ché l’Italia figurava di aver fer-
mato quel movimento no glo-
bal che metteva in discussione
le regole dell’economia planeta-
ria. Quei giovani sono stati trat-
tati come nessun essere umano
dovrebbe, e tutto il mondo è
stato a guardare».
Ma il film, che pure ha il me-
rito di ricostruire in forma di
docu-fiction quella notte di
vergogna, sorvola sui nomi di
chi, allora, quell’operazione
condusse o giustificò. «In un
primo tempo la sceneggiatura
prevedeva l’elenco completo
dei ragazzi e dei responsabili
del massacro — precisa il pro-
duttore Domenico Procacci —.
Poi però la parte offesa ci ha
Il 27 febbraio
Gidon Kremer alla Scala
per un concerto benefico
Il 27 febbraio, al Teatro alla
Scala, andrà in scena un
concerto straordinario a
favore della ricerca
scientifica contro
l’Alzheimer promosso dal
comitato Negri Weizmann. Sul palco,
accompagnati dall’Orchestra Kremerata
Baltica, tre grandi solisti: il violinista Gidon
Kremer (foto), il violoncellista Mischa
Maisky e il pianista Alexander Lonquich.
italia: 515249535254
In piazza Una scena di «Diaz». Nel tondo Elio Germano
chiesto di non citare i
loro nomi. E a quel
punto abbiamo deciso
di togliere anche gli al-
tri». Con il rischio però
che un giovane di oggi fatichi
a capire contesto storico e pro-
Quasi 9 milioni di spettatori
«Italia’s got talent»
stravince su «Ballando»
Ha sfiorato i 9 milioni di
spettatori l’ultima puntata
dello show di Canale 5
«Italia’s got talent». Il
programma con Maria De
Filippi (foto), Gerry Scotti e
Rudy Zerbi ha registrato 8.812.000
spettatori, con uno share del 34,53%.
Molto distante la concorrenza su Rai1:
«Ballando con le stelle» è stato visto da
5.418.000 spettatori con il 21,64% di share.
tagonisti. A parte una breve im-
magine di Berlusconi, che si
complimenta per l’operato del-
la polizia, non si citano né l’allo-
ra ministro degli Interni Scajo-
la, né il capo della polizia De
Gennaro, né il questore di Ge-
nova Colucci, né Gianfranco Fi-
ni, ai tempi vicepresidente del
Consiglio dislocato per l’occa-
sione nella sala operativa della
Questura genovese. «C’è già tut-
to su Internet — si giustifica Vi-
cari —. Noi volevamo additare
il degrado morale di quell’ope-
razione di polizia. Ugualmente
inaccettabile anche se dentro la
Diaz ci fossero stati dei delin-
quenti comuni. Quella notte ha
segnato una grave frattura tra
le forze dell’ordine e la società
civile. Per tentare di sanarla oc-
correrebbe almeno una assun-
zione di responsabilità. Ma fino-
ra nessuno ci ha mai provato».
Giuseppina Manin
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Spettacoli 41
In platea
Spie e sentimenti
nella Germania divisa:
applausi a «Barbara»
di PAOLO MEREGHETTI
C on Barbara, la Germania gioca il primo dei suoi tre
«assi» e incassa subito un’accoglienza molto
calorosa. Il film di Christian Petzold ci riporta
indietro nel 1980, nella Germania divisa in due: una
dottoressa, la Barbara del titolo (Nina Hoss), ha chiesto
ufficialmente di poter raggiungere il fidanzato all’Ovest
e per punizione è stata trasferita in un piccolo ospedale
di provincia, dove scoprirà ben presto di essere spiata.
Da un gelido funzionario (che non le risparmia
nemmeno umilianti perquisizioni corporali) ma anche
dal suo superiore medico. Eppure tra i due colleghi si
istaura una complicità «professionale» che mette in crisi
sia la diffidenza di lei (che pensa alla fuga) sia gli
obblighi «patriottici» di lui. Tanto classico nella messa
in scena quanto efficace nel restituire l’umiliazione e la
paura di chi si sentiva «ricattato»
da una invisibile rete di spie, il film
affronta anche il tema del diritto
alla propria «felicità» e del
confronto con chi sta peggio, senza
cadere mai nella retorica o nel
manicheismo. Decisamente
insolito, invece, il film greco
Metéora di Spiros Stathoulopoulos,
che sceglie come protagonisti un
monaco e una suora, chiusi in due
conventi abbarbicati su due
altissimi pinnacoli di roccia,
appunto le «meteore». La loro giovane età e qualche
occasionale incontro fanno nascere un sentimento che
mette in discussione le scelte monastiche e che il regista
racconta con una sorprendente libertà espressiva. Più
che la tentazione della carne filma i lunghi momenti di
solitudine e la complicazione degli incontri, lasciando a
degli inserti animati (molto debitori dello stile delle
antiche icone) il compito di narrare il precipitare degli
eventi. Solo tradizionale invece il modo con cui Brillante
Mendoza in Captive ha ricostruito il rapimento, nelle
Filippine del 2001, di un gruppo di turisti da parte di
estremisti musulmani: lunghe ed estenuanti fughe nella
giungla, qualche confuso scontro armato con l’esercito e
molta sofferenza fisica che Isabelle Huppert, nei panni
di una rapita, rende con la sua solita «maestria».
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42
#
italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Sportlunedì
Risultati Classifica
23ª giornata *1 partita in meno **2 partite in meno

ATALANTA-LECCE 0-0 LAZIO-CESENA 3-2 MILAN 47 ROMA* 35 FIORENTINA** 28 BOLOGNA** 22

BOLOGNA-JUVENTUS rinv. NAPOLI-CHIEVO oggi JUVENTUS** 45 NAPOLI* 31 CATANIA** 27 SIENA** 20
CAGLIARI-PARMA 2-1 PARMA-FIORENTINA rinv. LAZIO 42 PALERMO 31 PARMA** 27 LECCE 18
CATANIA-GENOA 4-0 SIENA-ROMA oggi UDINESE 41 GENOA* 30 CHIEVO* 27 CESENA* 16
INTER-NOVARA 0-1 UDINESE-MILAN 1-2 INTER 36 CAGLIARI 30 ATALANTA* (-6) 24 NOVARA 16

Le pagelle Inter Sorpresa La squadra di Ranieri si arrende in casa all’ultima in classifica Inter che combini?
Cambiasso incredulo,

Un Mondo
l’Inter ha perso ancora
Chivu è immobile (Ansa)

6 JULIO CESAR Una buona uscita su

Caracciolo nel primo tempo, rapido a
togliergli la palla dai piedi nel secondo.
Sul gol non può nulla, poi salva su Rigoni
e Morganella il possibile 2-0.

di guai
5,5 J. ZANETTI Attento dietro, nella ripresa
prova a spingere un po’ di più. Quando parte MILANO — In questa annata
palla al piede ricorda un po’ Forrest Gump: la di espiazione anche dei peccati
sua corsa è volonterosa ma asociale. mai commessi, l’Inter ha deciso
5,5 LUCIO Sul gol di Caracciolo si prende di non farsi mancare niente.
qualche residuo di colpa (quelli che Battuti all’andata dal Novara, i
avanzano a Chivu). Si butta sempre avanti, nerazzurri sono riusciti a perde-
ha un’occasione buona nell’azione che re anche al ritorno (Caraccio-
precede il gol e un altro tiro è deviato da lo), chiudendo tra i fischi e gli
Ujkani. insulti (pesanti) del pubblico,
5,5 CORDOBA Meglio nel primo tempo, poi che dopo anni di feste (nessuna
l’età si fa sentire.
4,5 CHIVU In avvio prova a spingere e più o
meno tiene. Ma il suo secondo tempo inizia
sconfitta a San Siro con Mou-
rinho, solo vittorie con Leonar-
do), nulla ha risparmiato agli
Inter senza testa né gambe
con un traversone sciagurato, viene segnato
dall’immobilismo con cui ammira Caracciolo
che si sistema la palla sul piede, e chiude
con un’uscita anticipata tra i fischi.
ex campioni. Così la squadra
che era di Tesser e ora è di Mon-
donico ha raccolto sei dei sedi-
ci punti in classifica contro i ne-
Al Novara riesce l’impresa
6 POLI San Siro deserto sembra razzurri, che il Novara non bat- Ranieri ha bruciato subito creava soltanto caos e avvicina-
improvvisamente pieno quando cade in area teva dal 31 maggio ’53. un cambio, sostituendo nell’in- va gli avversari al secondo gol,
dopo il fallo di Garcia: è rigore. Prima di L’Inter, che già aveva dato tervallo Alvarez con Pazzini, con Forlan, già fuori condizio-
uscire per Forlan non fa male: generoso, mai cinque punti su sei al Palermo e ma nemmeno il 4-3-1-2 cam- ne, costretto all’ala destra. Il No-
decisivo, ma forse non ci si aspetta da lui la tre al Lecce, ha perso contro il biava la situazione. Anzi il Nova- vara si ritrovava in dieci (espul-
giocata cambia-partita. Novara, perché non ha avuto la ra, sulla ripartenza dopo la re- so Radovanovic); Sneijder gio-
5 STANKOVIC L’alibi: rientra dopo una lunga lucidità, la velocità, la forza di spinta di Ujkani su Lucio, co- cava da solo e aveva la palla del-
assenza. Parte con una promettente gambe e di testa, la reattività struiva il vantaggio, perché Chi- l’1-1 al 43’, ma il pallone sbatte-
percussione con palla a Milito, ma poi si per superare il dispositivo di- vu lasciava libero Caracciolo, va sulla traversa; Pazzini al 48’
avvita su se stesso, come quando svirgola fensivo, che Mondonico aveva che aveva tutto il tempo per aveva un sussulto, ma la palla
quella palla da buona posizione. Prova il tiro costruito con straordinaria abi- prendere la mira e segnare. Il finiva addosso a Ujkani.
dalla distanza, non trova mai la porta. lità, dimostrando quanto possa tentativo di rimonta portava Ra- Così l’Inter ha incassato la
essere efficace il calcio all’italia- nieri ad azzardare un 4-2-4 che nona sconfitta (non succedeva
5,5 CAMBIASSO Buoni inserimenti davanti,
na (difesa e ripar- da 54 anni), la seconda consecu-
dove trova il tempo giusto, un’ottima palla
tenze perché è bel- Inter tiva in 23 partite e non si vede
per Milito. Aiuta poco in difesa.
5 R. ALVAREZ Un paio di scambi con
lo giocare all’olan-
dese se si hanno gli Non vorrei essere
0 come possa arrivare al terzo po-
sto, giocando un calcio prevedi-
Dopo sei anni esplode la contestazione
Sneijder portano l’olandese al tiro, ma resta olandesi), quando bile e senza vigore. Sono implo-
un giocatore ammazza-ritmo.
6 SNEIJDER Dodici tiri, dodici, verso la porta
non è soltanto un
modo passivo di in-
il portacenere
di Moratti stasera...
Novara
1 si i problemi che la squadra si
trascina da tempo: al di là della
Stankovic sta con i tifosi
Comunque anche dopo
e quasi tutti in fotocopia: quando centrano la
porta, arrivano abbordabili a Ujkani, a parte
la traversa. Spesso si incaponisce a fare da
terpretare la parti-
ta. Ranieri è partito
con un attaccante
la delusione come
sempre forza Inter
Marcatore: Caracciolo 11’ s.t.
fuga di Thiago Motta, dell’atteg-
giamento di Sneijder, dell’umo-
re nero di Milito, delle tensioni
«Giusto andare a lavorare
solo e anche le punizioni non sono gestite al
meglio.
(Milito) e due tre-
quartisti (Alvarez e
Ah, ho capito. Quelli
bianchi sono il Real
Madrid, non il Novara
INTER (4-3-2-1): Julio Cesar 6;
J. Zanetti 5,5, Lucio 5,5,
Cordoba 5,5, Chivu 4,5
di gruppo, il processo di rinno-
vamento non si è realizzato.
se perdi una partita così»
5 MILITO Da unica punta ha una sola palla Sneijder), ma ha ca- Bloccati dai grandi vecchi, che
buona (su suggerimento di Cambiasso) e la Lo scambio (Nagatomo 5,5 25’ s.t.); Poli 6
pito dopo 45’ che devono giocare per contratto, i MILANO — La vittoria nel derby non hanno risparmiato
spreca. Invisibile. Eto’o-Forlan è (Forlan 4,5 19’ s.t.), Stankovic 5,
sarebbe stato neces- giovani faticano ad emergere. (15 gennaio, gol di Milito), nessuno: presidente, dirigenti,
paragonabile a quello Cambiasso 5,5; R. Alvarez 5
5 PAZZINI Febbricitante, entra quando c’è sario aumentare il Ma da due anni sono stati ope- l’avventuroso sorpasso nei allenatore, giocatori. Soltanto
Roberto Carlos-Pistone (Pazzini 5 1’ s.t.), Sneijder 6;
da recuperare. Sul suo piede l’ultima potenziale offensi- rati innesti inadeguati: fare il confronti della Lazio (22 Valentino Rossi ha provato a
Milito 5. All.: Ranieri 5
occasione: sprecata. vo, perché di peri- Valentino Rossi mercato con budget illimitato gennaio), i sette successi sdrammatizzare, con una
4,5 FORLAN Sulla destra non si trova, lui che coli i nerazzurri ne (Quaresma!) era comodo; cerca- consecutivi, la rincorsa al battuta sul suo profilo di
NOVARA (5-3-1-1): Ujkani 6,5;
è una punta vera: un tiro malissimo e avevano costruiti pochissimi. re soluzioni efficaci in epoca di vertice della classifica: tutto Twitter: «Al momento non
Dellafiore s.v. (Morganella 6,5
altissimo, due traversoni sballati. Nel frattempo l’arbitro Russo fair play finanziario è complica- dimenticato. I tifosi dell’Inter vorrei essere il portacenere di
14’ p.t.), Lisuzzo 6,5, Centurioni
aveva negato un rigore su Poli to. Però lasciar partire Destro non hanno perdonato lo 0-1 Moratti... Comunque, anche
5,5 NAGATOMO Spinge di più, mette una 6,5, Garcia 6, Gemiti 6 (Paci 6
buona palla dentro, ma niente di che. (entrata di Garcia, 36’) e chiuso per Castaignos, ingaggiare Cou- contro il Novara e un inizio di dopo la delusione, come sempre
20’ s.t.); Porcari 6,5 (Pesce 6,5
un occhio per un intervento di tinho, Jonathan e Zarate, pren- girone di ritorno orrendo, come forza Inter». La seconda
1’ s.t.), Radovanovic 5,5, M.
Centurioni su Cambiasso, ma dere Palombo, dimenticare gio- la partenza in campionato: sconfitta consecutiva delle nove
5 RANIERI Il pubblico chiede, diciamo così, questo non spiega il gioco invo-
Rigoni 7; Jeda 7; Caracciolo 7,5.
catori a basso costo che sono la quattro partite, tre sconfitte e in campionato è arrivata tre
impegno, ma quella è l’unica cosa che non luto dei nerazzurri che non sa-
All.: Mondonico 8
forza di altri (esempio: Barzagli un pareggio. Contestazione giorni dopo la visita di Moratti
manca. È tutto il resto che è deficitario: pevano come lasciare il segno ed Estigarribia) sono operazio- pesante nel gelo di San Siro, ad Appiano, successiva alla
corsa, idee e persino fortuna. Arbitro: Russo 4
di fronte a una squadra, con die- ni che richiedono un interven- come non succedeva da sei anni disastrosa partita di Roma. Ma il
a. rav. ci uomini dietro alla linea della
Espulso: Radovanovic 35’ s.t.
to immediato di Moratti. (aprile 2006); reazioni furenti (e messaggio è stato recepito solo
Ammoniti: Porcari, Morganella
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palla, che fiutavano l’aria del- Fabio Monti di pessimo gusto) sul web, che a parole. Ed è per questo il
Recuperi: 2’ più 3’
l’impresa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il commento Serve un cambiamento, ora i nerazzurri non hanno più la forza per essere una grande
LE SCOMMESSE VICINO A TE

Calcio: Serie A
I posticipi del lunedì
& Liga Tocca a Moratti indicare la direzione
Per iniziare la settimana con brio! di MARIO SCONCERTI L’Inter anche l’ultima estate, non ha
speso poco, ha speso male. Né si può più
fair play è una spinta a produrre di più.
Aumenta il fatturato, fatti venire idee e
no dell’intervento del proprietario se la
gestione ha merce di scambio. L’Inter
Napoli - Chievo
Risultato Finale
1 1,50
Under/Over 2,5
ore 20.45

Doppie Chances
L’ Inter è tornata al punto di parten-
za, sarà già complesso provare ad
arrivare terzi. Se serve, possiamo pren-
pensare che un presidente di oggi possa
continuare a mettere cento milioni l’an-
no come beneficienza. Non esistono più
potrai superare quelli che non le hanno
avute. Se traduci l’invito come un taglio
alla spesa, non ti riprenderai più .
non ne ha più. Solo Sneijder, non c’è un
altro giocatore che valga venti milioni. E
Sneijder fa fatica a giocare. È straordi-
X 3,75 Under 1,78
X/2 2,39 dercela con Ranieri, ma sarebbe come presidenti del genere, non li ha il Man- L’Inter sta perdendo adesso anche pa- nario accorgersi di quanto valore sia an-
2 7,00 Over 1,88
1/2 1,21 dare la colpa a un’idea davanti alla fla- chester United, non il hanno il Milan né trimonio. Nel mercato si può fare a me- dato sprecato in pochi mesi. Certo Ranie-
granza del reato. L’Inter non c’è più. È il Barcellona. Troppo alte le cifre. Gli sti- ri commetterà errori, nessuno l’ha mai
Siena - Roma sbagliata, è sfinita, è un’altra squadra pendi dei calciatori hanno portato le spe- nemmeno profondamente scelto, è arri-
ore 20.45
Risultato Finale Under/Over 2,5
rispetto a quello che rappresenta. Mot- se dieci volte avanti rispetto agli anni Vincino vato all’Inter dopo molte curve. Ma cre-
1 3,20 Doppie Chances ta sarebbe certamente servito, ma se vo- scorsi. È tempo di capire che una grande dere ancora che il problema dell’Inter
X 3,20 Under 1,73
1/X 1,57 leva andarsene non era giusto fare pri- società deve vivere di quello che produ- sia un modulo o un fantasista irrisolto,
2 2,25 Over 1,95 X/2 1,29 gionieri. Eliminiamo tutti quelli che pos- ce, differenziare l'investimento dalla significa fare un torto alla competenza
1/2 1,29
sono essere alibi, stiamo alla sostanza. spesa. Moratti si copre da qualche tem- che ormai tutti gli spettatori hanno. Ieri
Real Sociedad - Siviglia L’Inter non ha più la forza per essere po dietro le esigenze del fair play finan- contro il Novara ha finito di esistere la
ore 21.00 una grande squadra. Si diceva giocasse ziario. Sarebbe curioso sapere cosa in- Grande Inter. Niente di quello che c’è
Risultato Finale Under/Over 2,5
1 2,65 Doppie Chances male anche un mese fa quando vinceva. tenda lui con questo termine. Se vuol di- adesso (abitudini, tecnico, dirigenza,
Under 1,57
X 3,30 1/X 1,44 Come potrebbe vincere adesso che gioca re che tutti possono spendere solo fino a molti giocatori) può avere altra strada.
2 2,55 Over 2,20 X/2 1,41 decisamente peggio? Ma il fatto grave è quanto fatturano, vorrebbe anche dire Ma la direzione deve indicarla Moratti,
1/2 1,27
che non si sente nell’Inter l’alito di una che le gerarchie sono immutabili, cristal- specificando cosa intenda per investi-
Quote aggiornate e altre scommesse su www.snai.it coscienza del problema. Manca una par- lizzate all’attimo in cui diventerà opera- menti. E, se ci sono, a chi intenda affi-
te tecnica che guidi la nave nel rinnova- tivo il fair play. Così l’Inter è e resterà darli.
mento. nona o decima. Ma questo è un errore. Il © RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
Suarez: «Mi scuso
dovevo stringere
la mano a Evra»
presidente è sceso nello
spogliatoio: non per fare
processi, ma per capire che cosa
stia capitando. Dejan Stankovic
è stato il più sincero: «Noi
abbiamo dato tutto ma, con il
massimo rispetto per il Novara,
non si può perdere contro
l’ultima in classifica. È giusto
che i tifosi ci dicano di andare a
lavorare; potevamo aspettarcelo
dopo un k.o. del genere».
Ranieri ha provato ad usare
l’estintore, perché il momento è
già complesso e il futuro è
incerto senza aggiungere altra
benzina: «Non ci deve essere
alcun contraccolpo psicologico;
sapremo reagire: io mi sento il
primo responsabile, ma
dobbiamo stare vicino a questi
ragazzi. Dobbiamo stare sereni,
perché lavorando ne verremo
fuori, come è già successo in
passato. Noi non molliamo». Ha
evitato polemiche sul rigore
LONDRA — Troppo in ritardo, sono giunte ieri le scuse di Luis
Suarez, l’attaccante del Liverpool che sabato non aveva
stretto la mano a Patrick Evra prima della sfida col
Manchester United. «Ho parlato con l’allenatore e ho capito
di aver sbagliato» ha detto l’uruguaiano sul sito del club. Luis
Suarez aveva dato del «negro» a Evra il 15 ottobre 2011 ad
Anfield: la squalifica era stata di otto turni. Il pentimento
tardivo dopo l’ultimo fatto non gli leverà la nomea di razzista.
(«come diceva Boskov, rigore
c’è quando arbitro fischia»); ha
spiegato il cambio di Poli (con
Forlan): «Ho preferito tenere in
campo Stankovic e Cambiasso
perché sono più tattici, mentre
Poli non ha ancora i 90 minuti.
La squadra ha tirato tante volte,
ma spesso non ha inquadrato la
porta. La traversa di Sneijder è il
tredicesimo palo dela stagione e
questo spiega molto». Ranieri è
convinto che Sneijder,
corteggiato dall’Anzhi, resterà
almeno fino al termine della
stagione: «Ho parlato con lui;
mi ha confermato che qui sta
bene e vuole restare. Ma noi
allenatori siamo come i mariti,
gli ultimi a sapere le cose... Con
Thiago Motta non c’è stato nulla
da fare. Credo che anche al
presidente non sia mai successo
prima un caso del genere».
f. mo.
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italia: 515249535254
La Coppa d’Africa
va allo Zambia
Decisione ai rigori
Il personaggio L’impresa di Mondonico e il ricordo della malattia
«Dite pure catenaccio
Così vince il più debole»
«Alla fine tanti pensieri: non calcistici»
MILANO — Catenaccio, contropiede,
buona sorte e ironia. È il Mondo perfetto.
«Loro le hanno tentate tutte per vincere,
noi abbiamo giocato come una volta, tut-
ti bei raccolti e poi via in contropiede». Ci
sguazza in una domenica così, Emiliano
Mondonico. Da sempre condottiero
dei «pellerossa contro i cow-boy», li-
der maximo di tutti i Davide del cal-
cio, il baffo quando esce da San Si-
ro vittorioso e viene travolto da-
gli abbracci non sembra neanche
troppo contento. Piuttosto, infa-
stidito perché lo distolgono dai
suoi pensieri: «E non erano certo
pensieri calcistici». La malattia,
l’abbandono della panchina dell’Al-
binoLeffe, la prima operazione, il ri-
torno in squadra, la seconda operazio-
ne, la guarigione e la chiamata inattesa
del Novara: davvero troppe cose cui
star dietro, un attimo dopo che il tiro
di Pazzini è stato respinto e la vittoria
acquisita. «Il Novara mi ha fatto un
grandissimo regalo e spero tanto di ri-
pagarlo a fine stagione. Quando mi han-
❜❜
Il Novara mi ha chiamato
perché gli interessavo
senza chiedermi come
stavo: per me è stato
un regalo bellissimo
no chiamato, sono stati gli unici a dirmi
che erano interessati a me come allenato-
re, senza chiedermi come stavo. Questo
dice tutto della loro fiducia. E il fatto che
io sia qui è già una grande vittoria».
Ma poi si parla di calcio, e aumentano
i sorrisi. L’impresa ricorda quella del 20
novembre ’88, Bonacina al 90’ castiga il
Milan, l’Atalanta fa il colpo e finisce 1-2:
le immagini sembrano arrivare da un’al-
tra era, eppure il Mondo era sempre lo
stesso, e forse anche il calcio. Il baffo è
solo un po’ più bianco, ma raggiunge il
suo momento di maggior soddisfazione
quando può canzonare Arrigo Sacchi in
tv, assieme alle sue teorie di organizzazio-
ne e gioco da imporre: «Quel calcio d’an-
golo? Oh, l’abbiamo provato per tutta la
settimana». E poi: «Il calcio è una cosa
LIBREVILLE — Lo Zambia si è laureato campione d’Africa
battendo la Costa d’Avorio ai rigori per 8-7 (l’ivoriano del
Chelsea, Drogba, ha fallito un penalty al 25’ della ripresa;
l’errore capitale è stato poi di Gervinho). È la prima volta
che questa nazione centra il trofeo: lo Zambia succede
all’Egitto, affermatosi nelle tre precedenti edizioni. Gli
zambiani hanno reso omaggio ai loro predecessori del
1993, morti in una sciagura aerea al largo di Libreville.
semplice, si gioca coi piedi. Guai a com-
plicarlo. E solo nel calcio può succedere
che il debole vinca sul più forte». Ieri
hanno vinto il catenaccio e il contro-
piede: «Io non mi vergogno a chia-
marli così, anche se adesso si
chiamano ‘‘difesa dietro la li-
nea della palla’’ e ‘‘riparten-
ze’’. Poi abbiamo avuto an-
che fortuna. Diciamo che
abbiamo vinto Sanremo».
Spiegazione necessaria: nei
giorni scorsi Mondonico
aveva descritto la trasferta a
San Siro del Novara come la
presenza di Celentano al Festi-
val. Perché non è il posto dove ti
aspetti di vederli.
Ma la modestia del Mondo è solo
apparente: a parole gioca sul filo
dell’ironia e sul filo della retorica,
come in campo non gioca sul filo
del fuorigioco, ma solo perché pen-
sa che sia più semplice così. In fon-
do, è quello che tutti ci aspettia-
mo di sentire dall’allenatore che
ha fatto del calcio «pane e sala-
me» il suo marchio di fabbrica,
sin dai tempi della Cremonese.
Ma se si gratta un po’, emerge tut-
to l’orgoglio di un uomo che ve-
de le sue convinzioni materializ-
zate: «Magari diranno che il mio
calcio non va imitato. Vedete, da
commentatore anch’io preferisco il
Barcellona, anche perché parlare be-
ne del Barcellona significa andare
d’accordo con tutti. Ma è più facile
spiegare i gol fatti di quelli non presi.
E molti confondono la tattica difensi-
va con il catenaccio: guardando la no-
stra gara difensiva contro l’Inter cre-
do ci sia tanto da imparare. Insom-
ma, chi gioca per vincere e chi per
non prenderle dovrebbero vedersi rico-
nosciuti gli stessi meriti».
C’è solo il tempo per non infierire su-
gli avversari «potenti» («Non ho visto
un’Inter allo sbando, le ha provate tutte
per segnare») e per incassare un favore
arbitrale ridendo: «Noi siamo i bianchi?
Allora non è rigore, è andato nettamente
sul pallone. Però se volete che è rigore,
non ci sono problemi, tanto il risultato
non cambia più». Catenaccio, contropie-
de, buona sorte e tante risate.
Arianna Ravelli
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Sport 43 #
Le pagelle Novara
Jeda recupera e riparte
6,5 UJKANI Il colpo di reni su Lucio è la
base dell’azione che porterà al gol. Pronto
sulla punizione di Sneijder (un po’ centrale),
decisivo alla fine quando chiude su Pazzini.
E se poi l’Inter non centra la porta non è
colpa sua.
6,5 LISUZZO Se Milito non l’ha mai vista,
Pazzini ha un’occasione sola, Sneijder è
costretto a tirare sempre dal limite un
motivo ci sarà. Anticipi e chiusure.
6,5 CENTURIONI Il capitano architrave della
fase difensiva, anche chiamata catenaccio,
del Novara. Quando serve non disdegna il
fallo.
6 GARCIA Solo l’arbitro considera non rigore
il fallo su Poli. Per fortuna sua, non è una
macchia indelebile.
6 GEMITI A lui spetta l’avanti e indietro che
trasforma la difesa da 5 a 3. Qualche
ripartenza interessante.
6,5 PORCARI Francobollato su Cambiasso o
chiunque gli capiti a tiro, è decisivo nello
spezzare il gioco nerazzurro. Un po’ nervoso
e falloso, viene tolto prima di rischiare
l’espulsione.
5,5 RADOVANOVIC Già ammonito, butta via
il pallone nell’ennesimo tentativo di perdere
tempo. È vero che altri gesti simili erano
stati perdonati, ma non è stata una
genialata.
7 M. RIGONI Vero che la fase difensiva è
stata decisiva, ieri, ma gli uomini davanti del
Novara giocano una partita perfetta. Un bel
tiro dopo un’azione di Jeda che passa tra le
numerose gambe interiste, la sua incursione
distrae Chivu in occasione del gol. Il motore
della squadra.
7 JEDA Pressing, palle rubate e ripartenze.
Sguscia via spesso sulla sinistra (e non
solo), è una delle spine nel ventre molle
interista. Il lancio in contropiede per il gol di
Caracciolo è intelligente quanto preciso.
7,5 CARACCIOLO Arpiona ogni palla che
passa di lì, più avvoltoio che airone. Ci
prova prima di testa al 21’, poi lanciato a
rete lo ferma JC. E quando lo lasciano
comodo a tirare tutto solo, indovina quel
sinistro a giro: sesto gol all’Inter.
6,5 MORGANELLA Al posto di Dellafiore che
si fa male quasi subito, è portato a spingere
un po’ di più (senza esagerare, come dice il
Mondo), ma anche dietro non si perde
quando l’Inter preme. Un bel tiro impegna
Julio Cesar nel finale.
6,5 PESCE Altro ingresso stra-utile alla
causa: consente al centrocampo di tenere
nel secondo tempo.
6 PACI Entra per rafforzare la difesa, lotta e
pochi fronzoli.
8 MONDONICO Parla di catenaccio,
contropiede e fortuna: uguale calcio
semplice ed efficace. Azzecca la partita.
a. rav.
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44 Sport
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italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Il protagonista I rossoneri volevano Tevez, ora ringraziano l’ex del Catania

Lopez, piano B del Milan

Maxisuccesso a sorpresa
Dai giorni recluso in hotel al gol decisivo di Udine
MILANO — Cinque giorni
da recluso in albergo a sgra-
nocchiare le noccioline del fri-
go bar e a pedalare sulla cyclet-
te della palestra. Seguito minu-
to per minuto dalle telecame-
re di Sky come se fosse uno
dei partecipanti al Grande Fra-
tello. Un reality al termine del
quale si vince la permanenza
al Milan.
La pazienza di Maxi Lopez,
l’uomo la cui autostima pote-
va essere incrinata dalla consa-
pevolezza di essere per i rosso-
neri il piano B, è stata premia-
ta. La vittoria di Udine, vissu-
ta da tutto l’ambiente rossone-
ro come lo spartiacque della
stagione, ha la cresta del gioca-
tore argentino: all’attivo un
gol e un assist per El Shaa-
rawi. Non male per l’attaccan-
te prenotato un mese prima
dell’inizio del mercato e ac-
quistato il giorno in cui la di-
rigenza rossonera era con-
vinta di ufficializzare l’arri-
vo di Carlitos Tevez. «Al-
le 18.30 ero strasicuro
che il nostro nuovo at-
taccante sarebbe stato
Carlitos» racconta oggi
Adriano Galliani. «Avevo
già mandato al City la co-
pia del contratto firmato ed
ero in attesa del fax da Man-
chester. Andrea D’Amico, il
procuratore di Maxi, era nel
mio ufficio con le lacrime agli
occhi. ‘‘E adesso chi glielo di-
ce a Maxi?’’ sospirava l’agente.
Poi il tempo passava, con gli
inglesi erano sorte complica-
zioni e poco prima delle 19 ar-
rivò sul display del mio telefo-
nino un sms dell’amministra-
tore delegato del Catania, Lo-
monaco. ‘‘Adriano, mi aspetto
che terrai fede alla parola da-
ta’’. Avevo fatto un patto con accettava la sfida di rifiutare
la società siciliana, non pote- ogni proposta (il Fulham su
vo disattenderlo. Così nel via- tutte) per aspettare la chiama-
vai di avvocati, urlai a Cristi- ta dello stesso club che lo ave-
na, la mia segreteria, ‘‘deposi- va cercato nel 2005.
ta in Lega il contratto di Ma- Mai attesa di un giocatore
xi’’. E così è andata». fu gratificata meglio, nono-
L’uomo che riapre il cam- stante i momenti di scoramen-
pionato non è stato invocato to e i dubbi inevitabili. «Quel
come un messia, non è finito venerdì pomeriggio iniziai a
per settimane sulle prime pa- camminare, camminare, cam-
gine dei giornali, non è stato minare finché, poco dopo le
al centro di dibattiti. Mentre 18, salii nella sede del Milan e
l’Italia in quei giorni discute- dissi a Galliani: ‘‘Chiami pure
va dell’affare Tevez e del co- i carabinieri, ma io non vado
mandante Schettino, Maxi Lo- via di qua senza che lei abbia
pez — che in passato aveva depositato il contratto di Ma-
giocato nel River Plate e nel xi’’» svela ora D’Amico, che
Barcellona di Ronaldinho — dell’ex giocatore del Catania
non ha curato solo il passag-
gio al club rossonero.
«Gli sono stato vicino,
era fondamentale che
non si scoraggias-
se».
Chissà se Ma-
xi Lopez ha ri-
pensato a quei
momenti sa-
bato notte
mentre Gallia-
ni e Braida lo
abbracciavano fe-
steggiando la presta-
zione del Friuli. Finalmen-
te ha abbandonato le ciabatte
da camera usa e getta dell’ho-
tel, e si è trasferito con la fami-
glia nella sua nuova casa, in
zona San Siro. Ha due bambi-
ni, Costantino e Valentino
Recuperi
Alllegri sorride, si svuota
l’infermeria: Abbiati,
Boateng e Nesta
sono a disposizione
mentre un terzo è in arrivo. È
sposato con la super sexy
Wanda Nara, un’autentica ce-
lebrità in Argentina (infatti ha
più di 700 mila followers su
Twitter), avendo condotto il
popolare programma tv «Bai-
lando por un sueno». La sua
passione sono le auto sportive
e l’alta velocità.
Per poco Maxi non ha vissu-
to un infuocato derby in fami-
glia: l’effervescente sorella di
Wanda, la modella Zaira, è sta-
ta nel giugno scorso a un pas-
so dalle nozze con l’attaccante
interista Diego Forlan. Il matri-
monio è saltato proprio venti
giorni prima della data fatidi-
ca a causa di un improvviso ri-
pensamento del centravanti
uruguaiano (ma i due ex fidan-
zati a colpi di tweet si sono
rimpallati colpe e responsabili-
tà per diverso tempo).
«Io e Braida siamo stati abi-
li a tenere in stand by il gioca-
Affari Cambiata squadra, hanno subito lasciato il segno
tore per settimane senza mai
rompere con il suo club, il Ca-
tania, che pur aveva ricevuto
un’offerta allettante. È stata
Da Pinilla a Caracciolo,
il bello dei saldi invernali
una mossa nuova nel calcio»
sospira l’ad milanista che ha
già voltato pagina. Ha appena
ricevuto la chiamata di Munta-
ri («le prometto che farò un
grande campionato» ha di- MILANO — Chi, se non loro? Attac-
chiarato l’ex interista in arrivo canti di scorta, terzini di riparazione e
domani a Milano) e si appre- centrocampisti di complemento, arri-
sta a vivere la notte di Cham- vati nel mercato di gennaio: uomini
pions con l’Arsenal. L’inferme- con la valigia, che hanno fretta di la-
ria si sta svuotando (Boateng, sciare il segno e aiutano le loro squa-
Abbiati e Nesta saranno a di- dre a cambiare marcia, perché sono
sposizione di Allegri; Pato e stati chiamati per quello. Maxi Lopez,
Flamini stanno recuperando), Andrea Caracciolo, Mauricio Pinilla,
e da sabato notte sotto la Ma- Daniele Dessena: tre partite sulle sei
donnina fa un po’ meno fred- giocate finora in questa giornata fram-
do. mentata dalla neve e dal calendario so-
Monica Colombo no state decise da loro, i ragazzi del se-
© RIPRODUZIONE RISERVATA A segno Pinilla (LaPresse) Ritorno Caceres (LaPresse) condo semestre.

Serie A/23ª giornata Serie A Classifica U Punti totali U In casa U Fuori casa Serie B Classifica U Punti totali U In casa U Fuori casa Fotofinish
* una partita in meno G giocate V vinte N nulle P perse F reti fatte S reti subite G giocate V vinte N nulle P perse F reti fatte S reti subite

LAZIO CESENA 3-2 Punti G V N P V N P V N P F S Punti G V N P V N P V N P F S VOLLEY

MILAN 47 23 14 5 4 7 3 1 7 2 3 45 20 SASSUOLO 53 26 15 8 3 8 3 2 7 5 1 36 18
Mutu (Ce) 14', Iaquinta (Ce) rig. 35',
Hernanes (La) 8' s.t., Lulic (La) 15' s.t.,
Kozak (La) 18' s.t.
JUVENTUS
LAZIO
45
42
21
23
12 9 0 7 4
12 6 5 6 4
0
2
5
6
5
2
0
3
33
37
13
24
TORINO
PESCARA
53
51
26
25
15
16
8
3
3
6
9
10
4
1
0
1
6
6
4
2
3
5
32
55
16
36
Monza stende Verona
Arbitro: Romeo di Verona VERONA 51 27 15 6 6 9 3 2 6 3 4 36 25
UDINESE 41 23 12 5 6 10 1 1 2 4 5 34 22 Risultati 6ª di ritorno A1: Trento-Modena 3-0, Roma-San Giustino
UDINESE MILAN 1-2 PADOVA 45 26 13 6 7 8 3 2 5 3 5 38 28 1-3, Ravenna-Cuneo 1-1 (sospesa), Macerata-Vibo Valentia 2-3,
INTER 36 23 11 3 9 6 2 4 5 1 5 34 30 VARESE 44 27 12 8 7 4 5 4 8 3 3 34 25
Di Natale (Ud) 19', Maxi Lopez (Mi) 32' Padova-Belluno 0-3, Monza-Verona 3-0, Piacenza-Latina 3-1.
s.t., El Shaarawy (Mi) 40' s.t. ROMA 35 22 10 5 7 6 3 2 4 2 5 36 26 REGGINA 39 26 10 9 7 7 3 3 3 6 4 44 34
Arbitro: Bergonzi di Genova NAPOLI 31 22 7 10 5 4 5 2 3 5 3 36 24
SCHERMA — Mara Navarria ha vinto a Doha la prima prova
BRESCIA 38 26 10 8 8 5 3 5 5 5 3 29 26 della Coppa del Mondo di spada. La squadra azzurra di fioretto
CAGLIARI PALERMO 2-1 PALERMO 31 23 9 4 10 9 0 2 0 4 8 33 34 SAMPDORIA 37 26 8 13 5 3 7 3 5 6 2 31 21 femminile ha ottenuto il pass per Londra 2012
Pinilla (Ca) 11' s.t., Dessena (Ca) 36' s.t., CAGLIARI 30 23 7 9 7 4 6 2 3 3 5 22 24 BARI (-2) 36 27 10 8 9 3 5 5 7 3 4 32 30
Hernandez (Pa) rig. 38' s.t. GENOA 30 22 9 3 10 7 2 2 2 1 8 31 42 CITTADELLA 34 27 9 7 11 6 3 5 3 4 6 32 36
Arbitro: Giannoccaro di Lecce
FIORENTINA 28 21 7 7 7 6 3 2 1 4 5 23 19 GROSSETO 34 27 8 10 9 5 5 4 3 5 5 28 36
ATALANTA LECCE 0-0 JUVE STABIA (-4) 33 26 10 7 9 7 3 3 3 4 6 36 34
SCI
CATANIA 27 21 6 9 6 5 4 2 1 5 4 27 29
Arbitro: Gervasoni di Mantova
CATANIA GENOA 4-0
PARMA
CHIEVO
27
27
21
22
7 6 8 5 3
7 6 9 5 3
2
3
2
2
3
3
6
6
27
19
34
28
LIVORNO
VICENZA
30
28
27
27
7
6
9
10
11
11
3
4
4
4
6
5
4
2
5
6
5
6
29
30
31
38 Marsaglia e la Moelgg beffati
Lodi (Ca) rig. 7', Barrientos (Ca) 4' s.t., CROTONE (-1) 27 27 6 10 11 3 6 5 3 4 6 28 36
ATALANTA (-6) 24 22 7 9 6 4 5 2 3 4 4 25 27 Nella supercombinata di Sochi, Matte0 Marsaglia è stato preceduto
Barrientos (Ca) 7' s.t., Bergessio (Ca) 17' MODENA 24 24 5 9 10 3 4 4 2 5 6 25 40
s.t. BOLOGNA 22 21 5 7 9 3 2 5 2 5 4 18 26 EMPOLI 23 26 6 5 15 4 4 6 2 1 9 31 44 da Kostelic (Cro), Feuz (Svi) e Mermillod (Fra); 8˚ Innerhofer,
Arbitro: Giacomelli di Trieste SIENA 20 21 4 8 9 4 3 3 0 5 6 21 22 10˚Fill. Kostelic, leader della Coppa, ha accusato un dolore a un
ALBINOLEFFE 23 26 5 8 13 3 5 5 2 3 8 27 41
INTER NOVARA 0-1 LECCE 18 23 4 6 13 1 3 7 3 3 6 22 38 GUBBIO 23 26 5 8 13 5 4 4 0 4 9 24 38 ginocchio: potrebbe trattarsi di un menisco rotto. Quarto posto
Caracciolo (No) 11' s.t. CESENA 16 22 4 4 14 2 3 5 2 1 9 15 34 ASCOLI (-7) 22 26 8 5 13 3 3 7 5 2 6 28 36 azzurro anche tra le donne: nel gigante di Soldeu, vinto dalla
Arbitro: Russo di Nola (Na) NOVARA 16 23 3 7 13 2 5 5 1 2 8 20 42 NOCERINA 18 27 3 9 15 1 5 8 2 4 7 34 50 Worley (Fra), la Moelgg cede il podio nella seconda discesa (era 2ª).
PARMA FIORENTINA Rinviata 27ª giornata
MARCATORI: 17 RETI: Di Natale (UDI) 15 RETI: Ibrahimovic (MIL) 12 RETI: Cavani (NAP), Palacio
Arbitro: Celi di Campobasso CITTADELLA-BRESCIA 0-2 CROTONE-GROSSETO 2-2 MODENA-PADOVA Rinviata
(GEN), Denis (ATA), Milito (INT), Jovetic (FIO) 11 RETI: Klose (LAZ) 10 RETI: Miccoli (PAL) 9
BOLOGNA JUVENTUS Rinviata RETI: Matri (JUV), Calaio' (SIE), Giovinco (PAR) 7 RETI: Nocerino (MIL), Osvaldo (ROM), Mutu
PESCARA-JUVE STABIA Rinviata REGGINA-EMPOLI 3-2 SAMPDORIA-ALBINOLEFFE 1-0 SHORT TRACK
TORINO-NOCERINA 3-1 VARESE-GUBBIO 1-0 VERONA-ASCOLI 2-0
Arbitro: Banti di Livorno
NAPOLI CHIEVO oggi 20.45
(CESENA), Hernanes (LAZ)

PROSSIMO TURNO: Venerdì 17/2, ore 20.45: Fiorentina-Napoli,

BARI-SASSUOLO 1-2 LIVORNO-VICENZA

PROSSIMO TURNO: Sabato 18/2, ore 15.00: AlbinoLeffe-Pescara,

1-1
Fontana, Coppa nei 500 m
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto (Tv)
Inter-Bologna. Sabato 18/2, ore 20.45: Juventus-Catania. Domenica 19/2, Ascoli-Grosseto, Brescia-Modena, Livorno-Bari, Nocerina-Cittadella, Vincendo a Dordrecht, nell’ultima tappa del tour, Arianna
SIENA ROMA oggi 20.45 ore 12.30: Lecce-Siena. ore 15.00: Cesena-Milan, Genoa-Chievo, Padova-Empoli, Sassuolo-Varese, Verona-Gubbio, Vicenza-Crotone. ore Fontana ha conquistato la Coppa del Mondo di short track nei
Arbitro: Rocchi di Firenze Novara-Atalanta, Roma-Parma. ore 20.45: Palermo-Lazio, Udinese-Cagliari. 18.00: Juve Stabia-Reggina. Lunedì 20/2, ore 20.45: Torino-Sampdoria. 500 metri. La Fontana, alla quarta affermazione stagionale,
diventa la prima azzurra a vincere in una singola distanza, la
Inghilterra Spagna Germania Lega Pro 1ª div./A Lega Pro 1ª div./B seconda di sempre dopo Fabio Carta (1998-99 e nel 2002-03).
Seconda un’altra italiana, Martina Valcepina.

MANCHESTER UNITED LIVERPOOL 2-1 RACING SANTANDER ATLETICO MADRID 0-0 WOLFSBURG FRIBURGO 3-2 PISA LUMEZZANE 0-2 BARLETTA BASSANO 1-0
BLACKBURN ROVERS QUEEN'S PARK RANGERS 3-2 OSASUNA BARCELLONA 3-2 BAYERN MONACO KAISERSLAUTERN 2-0 TARANTO CARPI 1-1 CREMONESE SIRACUSA 3-1 TENNIS
BOLTON WANDERERS WIGAN ATHLETIC 1-2 BETIS SIVIGLIA ATHLETIC BILBAO 2-1 BORUSSIA DORTMUND BAYER LEVERKUSEN 1-0 TRITIUM MONZA 1-3 FERALPI SALO' PERGOCREMA 0-3
EVERTON
FULHAM
SUNDERLAND
CHELSEA
STOKE CITY
ARSENAL
2-0
2-1
1-2
ESPANYOL
MALAGA
REAL SARAGOZZA
MAIORCA
0-2
3-1
MAINZ 05
STOCCARDA
HANNOVER 96
HERTHA BERLINO
1-1
5-0
VIAREGGIO
BENEVENTO
FOGGIA
TERNANA
0-2
oggi 15,00
PORTOGRUARO
TRAPANI
SUDTIROL
SPEZIA
1-0
1-0
Italia k.o. 1-4, ora lo spareggio
RAYO VALLECANO GETAFE 2-0 WERDER BREMA HOFFENHEIM 1-1 AVELLINO PRO VERCELLI 18/2 - 14,30 TRIESTINA LATINA 2-2 Repubblica Ceca-Italia di Coppa Davis a Ostrava si chiude sul
SWANSEA NORWICH CITY 2-3 FOLIGNO PAVIA 19/2 - 14,30
VALENCIA SPORTING GIJON 4-0 BORUSSIA MONCHENGLADBACH SCHALKE 04 3-0 PRATO ANDRIA 19/2 - 14,30 4-1: Rosol-Seppi 4-6, 6-3, 6-4; Bolelli-Cermak 6-4, 6-4. Ora
TOTTENHAM HOTSPUR NEWCASTLE UNITED 5-0
VILLARREAL GRANADA CF 3-1 AUGSBURG NORIMBERGA 0-0 REGGIANA SORRENTO 19/2 - 14,30 FROSINONE CARRARESE 29/2 - 14,30
WOLVERHAMPTON WEST BROMWICH ALBION 1-5
SPAL COMO 29/2 - 14,30
lo spareggio (14-16 settembre) per non tornare in serie B.
ASTON VILLA MANCHESTER CITY 0-1 REAL MADRID LEVANTE 4-2 COLONIA AMBURGO 0-1 VIRTUS LANCIANO PIACENZA 7/3 - 14,30
REAL SOCIEDAD SIVIGLIA oggi 21.00 Classifica: 46 Borussia Dortmund 44 Bayern Mo- Classifica: 48 Ternana 46 Taranto (-3) Classifica: 46 Trapani 40 Siracusa (-5)
Già ai quarti anche Spagna, Austria, Usa, Croazia e Argentina.
Classifica: 60 Manchester City 58 Manchester Uni-
ted 53 Tottenham Hotspur 43 Arsenal, Chelsea 42 Classifica: 58 Real Madrid 48 Barcellona 40 Valen- naco 43 Borussia Monchengladbach 41 Schalke 41 Carpi 40 Pro Vercelli 38 Sorrento (-2) 35 Cremonese (-6), Spezia, Barletta CICLISMO — Elia Viviani (Liquigas) vince anche la seconda
Newcastle United 39 Liverpool 35 Norwich City 33 cia 32 Levante, Espanyol 31 Atletico Madrid, Mala- 04 33 Werder Brema 31 Bayer Leverkusen, Han- 35 Benevento (-2) 31 Lumezzane, Avelli- 34 Carrarese, Portogruaro 32 Sudtirol, Vir- e ultima tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria.
Sunderland, Everton 30 Swansea, Fulham, Stoke Ci- ga, Osasuna 30 Athletic Bilbao 28 Rayo Vallecano nover 96 27 Wolfsburg 26 Stoccarda, Amburgo no 30 Foggia (-2), Como (-2), Tritium 27 tus Lanciano (-1), Pergocrema (-2) 27 Tri- Lance Armstrong finisce 2˚ nell’Ironman (70,3 miglia) di
ty 29 West Bromwich Albion 28 Aston Villa 21 Que- 27 Getafe 26 Siviglia, Betis Siviglia, Villarreal 25 Ma- 25 Hoffenheim 24 Colonia 23 Mainz 05 22 Norim- Pisa 26 Reggiana (-2) 21 Monza 18 Spal estina 23 Latina, Frosinone 22 Prato Panama: 8 km di nuoto, 90 km di bicicletta, 21 km di corsa.
en'S Park Rangers, Blackburn Rovers, Wolverhamp- iorca, Granada Cf 24 Real Sociedad 23 Racing San- berga 20 Hertha Berlino 18 Kaiserslautern, Aug- (-4) 15 Viareggio (-1) 12 Foligno (-4) 21 Andria 19 Piacenza (-6), Bassano
ton 20 Bolton Wanderers 19 Wigan Athletic tander 19 Sporting Gijon 15 Real Saragozza sburg 17 Friburgo 10 Pavia 17 Feralpi Salo'

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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Sport 45 #

L’analisi Poker Montella ok

Rossoneri come Panatta Catania show

Sinistro La rete di Maxi Lopez
che ha deciso Udinese-Milan (Photoviews)
Un anno fa il Milan accelerò il passo
verso lo scudetto anche grazie a Cassa-
no, Van Bommel, ed Emanuelson. Sa-
bato a Udine ha trovato la vittoria del-
la possibile svolta con un guizzo (e
mezzo) di Maxi Lopez, non esattamen-
te la prima scelta sul mercato di genna-
io, ma un usato sicuro quanto basta
per riprendere il testa a testa con la Ju-
ve.
Proprio i bianconeri in Coppa Italia
avevano dato una lezione al Milan con
il turnover e le facce nuove e vincenti
di Caceres (autore della doppietta che
ha sbancato San Siro), Padoin e Bor-
riello: puntelli che si riveleranno utili
pure in campionato, specialmente
adesso che il calendario compresso
dalla neve costringerà anche la squa-
dra di Conte a giocare ogni tre giorni.
Certo, quando al centravanti scelto
nel catalogo dei saldi invernali, si ag-
giunge anche un allenatore lontano
Posticipi Giallorossi impegnati a Siena, la squadra di Mazzarri ospita il Chievo
Roma e Napoli cercano la via della Champions
È il lunedì di Roma e Napoli, che nel
posticipo di stasera con Siena e Chievo
tentano un avvicinamento alla zona
Champions League. I giallorossi in Tosca-
na (previsioni meteo per il Franchi tra i
meno 6 e meno 7 alle 22) cercano di tro-
vare continuità dopo l’esaltante 4-0 al-
l’Inter. La via sarà la solita, come ha an-
nunciato Luis Enrique: «La squadra gio-
dalla serie A dal 2004, la vittoria vale
doppio e forse qualcosa in più: come
quella del Novara a San Siro contro
l’Inter, grazie al gol di Caracciolo (il pri-
mo in 7 presenze) e alla sagacia di
Mondonico. Un altro dei nuovi acqui-
sti piemontesi, Garcia, ha rischiato di
rovinare tutto con il fallo da rigore su
Poli, ma per sua fortuna non ci è riusci-
to.
A proposito di coppie: Pinilla e Des-
sena sono sbarcati in Sardegna da po-
che settimane e sabato sera hanno bat-
tuto il Palermo con un gol a testa. Il
cileno tra le altre cose si è tolto la sod-
Tris bianconero
La Juve si gode Caceres,
Borriello e Padoin,
il Cagliari Dessena
cherà sempre all’attacco». Mancheranno
De Rossi e Gago, ma il tecnico assicura:
«Non c’è nessuna emergenza. Giochere-
mo sempre in undici». Torna fra i convo-
cati Osvaldo.
«Il Napoli è vivo, ma deve ritrovare la
giusta umiltà». Così Walter Mazzarri in-
troduce il match del San Paolo contro il
Chievo, che nelle ultime tre sfide ha sem-
disfazione di segnare alla sua ex squa-
dra, che fin qui si era goduta due inne-
sti importanti come il portiere Vivia-
no e il centrocampista Donati. Perché
il mercato si è chiuso da un paio di set-
timane e qualcuno dei nuovi arrivati
si era già fatto sentire. Il record spetta
a Michele Pazienza, tornato all’Udine-
se (dalla Juve) e subito in gol contro il
Lecce l’1 febbraio dopo appena 2’: nel-
le 52 partite della sua esperienza prece-
dente in Friuli non aveva mai segnato.
Anche Vincenzo Iaquinta ha segnato
al suo debutto col Cesena: giovedì
non è bastato per passare all’Olimpico
con la Lazio, ma l’importante è riparti-
re, come hanno fatto Gilardino al Ge-
noa (già fermo ai box per infortunio)
e Amauri alla Fiorentina. Per rilancia-
re se stessi e poi, se possibile, anche la
squadra che ha puntato su di loro.
Paolo Tomaselli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
pre battuto il Napoli. «Una partita impor-
tantissima — dice il tecnico —. Bisogna
cercare il risultato, anche se non si gioca
bene. Servono gli attributi che lo scorso
anno ci hanno permesso di vincere tante
partite». Mazzarri pensa a qualche cam-
bio anche in vista della partita di Cham-
pions di martedì 21 al San Paolo col Chel-
sea: ballottaggio fra Hamsik e Pandev.
Il Genoa
Evitato il baratro adesso crolla ancora
possono riprendersi tutto fuori casa
MILANO — Noi non sappia- mente da uno scenario del gene- Catania
mo se alla fine il Milan riuscirà a
bruciare la Juve in fotofinish e a
re la figura di Massimiliano Alle-
gri sarebbe uscita indebolita, an-
4
conquistare il suo scudetto nu- che in considerazione del fatto Genoa
mero 19. E non riusciamo nep-
pure a ipotizzare quale potrà es-
che il recente prolungamento
del suo contratto al 2014 non ne
0
sere il cammino rossonero in Eu- garantisce la certezza del posto:
Marcatori: Lodi (rig.) 7’ p.t.;
ropa dopo quattro bocciature nel calcio perfino le coppie più
Barrientos 4’ e 7’, Bergessio 17’
consecutive nelle battute d’av- solide possono scoppiare per ca-
s.t.
vio della fase ad eliminazione di- renza di risultati.
retta. A Udine, in quella prima ora CATANIA (4-3-3): Kosichy 7;
Di certo possiamo affermare trascorsa sull’orlo del crepaccio, Motta 7, Legrottaglie 7, Spolli 6,5,
che sabato sera a Udine i campio- il Milan è parso più volte sul Marchese 6,5; Izco 7 (Biagianti 6
ni d’Italia hanno puntellato la lo- punto di precipitare. Certo, l’im- 18’ s.t.) Lodi 6,5, Almiron 6,5
ro stagione sociale, salvandola presa di Adriano Panatta che nel (Ricchiuti 6 26’ s.t.); Barrientos
da esiti catastrofici. Non v’è in- 1976 agli Internazionali d’Italia 7,5 (Llama 6 23’ s.t.), Bergessio 7,
fatti dubbio che, perdendo in di tennis riuscì a sconfiggere Gomez 7. All.: Montella 7,5
Friuli, il rischio fosse quello del- l’australiano Warwick dopo
l’azzeramento delle certezze e avergli annullato 11 match-ball GENOA (4-4-2): S. Frey 6; Mesto
resta difficilmente riproducibile 6, Granqvist 5,5, Kaladze 5,5,
però, nel loro piccolo, anche i Rossi 6; Jankovic 6 (Veloso 6 22’
Scintilla rossoneri sono riusciti a inverti- s.t.), Belluschi 6, Biondini 6,5,
re il destino disinnescando un Birsa 5,5 (Jorquera 6 5’ s.t.);
La rimonta di Udine Palacio 5,5 (Ze Eduardo 5,5 27’
paio di occasioni per il raddop-
è un viatico fondamentale pio capitate ai friulani. Ce l’han- s.t.), Sculli 6. All.: Marino 5
per la sfida di Champions no fatta con le intuizioni (tardi-
Arbitro: Giacomelli 6,5
ve) di Allegri e con un pizzico di
Ammoniti: Birsa, Biondini,
buona sorte che in effetti non
Jankovic, Kaladze, Mesto
del crollo generalizzato dell’en- guasta mai: gli infortuni capitati
Recuperi: 2’ più 3’
tusiasmo. Raramente la mano- a Isla e a Di Natale hanno infatti
vra milanista è infatti parsa così oggettivamente penalizzato l’U-
priva di contenuti — senza dinese. Così la sfida che avrebbe CATANIA — Il Catania qua-
un’idea, senza alcun senso — co- potuto incanalare in qualcosa di si impeccabile travolge il Ge-
me nell’ora abbondante che ha simile a un punto di non ritorno noa dell’ex Pasquale Marino,
preceduto la sostituzione di un la stagione del Milan e quella lungamente applaudito dalla
esangue Nocerino con il cotona- del suo allenatore rischia invece tifoseria locale.
to Maxi Lopez. Tenuto conto del di trasformarsi nella scintilla del Eppure le premesse della
fatto che non è che l’Udinese si cambiamento, nell’occasione vigilia potevano far prevede-
stesse esprimendo su livelli di per riappropriarsi di tutto quel- re qualche difficoltà per la
gioco stratosferici e che, nono- lo che sembrava perduto. A co- squadra di Montella, costret-
stante questo, Amelia meritasse minciare dal buonumore. Non è to a ripiegare sulla difesa a
certamente la nomination di mi- pertanto un caso che ieri, dopo quattro per l’indisponibilità
gliore in campo, se ne evince le il successo del Novara a San Si- di due esterni e un centrale.
pericolosa precarietà della situa- ro, nella repubblica rossonera Subito in campo, quindi, il
zione. abbia preso a circolare una sorta nuovo acquisto Motta, che ha
Essere agguantati al secondo di velenoso (per tutti gli interi- dimostrato di essere in otti-
posto della classifica dalla for- sti) divertissement. «Quest’an- ma condizione. Il Catania ha
mazione di Guidolin ritrovando- no il Milan ha messo a segno tre potuto contare anche sulla ri-
si poi virtualmente a -7 dalla Ju- imprese in campionato: la vitto- trovata vivacità di Gomez, in-
ventus non sarebbe neppure sta- ria a Lecce dopo essere stato sot- contenibile a sinistra, e sulla
to un buon viatico in vista del- to di tre gol, la vittoria di Udine prestazione di Barrientos, il
l’incombente appuntamento di e la sconfitta nel derby». migliore in campo, coronata
Champions con l’Arsenal, avreb- Alberto Costa da due reti che confermano le
be rischiato di inquinarlo. Ovvia- © RIPRODUZIONE RISERVATA sue grandissime qualità.
Il Genoa, alla quarta scon-
fitta consecutiva in trasferta
Siena, ore 20.45 Napoli, ore 20.45 (con ben 18 gol incassati), ha
subìto costantemente l’ag-
gressività del Catania e, an-
Siena Roma Napoli Chievo che per la giornata-no di Pala-
4-4-2
25 Pegolo
2 Vitiello
4-3-3
24 Stekeklenburg
87 Rosi
(3-4-3)
1 De Sanctis
21 Fernandez
(4-3-1-2)
54 Sorrentino
20 Sardo
cio, solo intorno al 30’ del p.t.
è riuscito ad alzare il baricen-
13 Rossettini 4 Juan 6 Aronica 15 Acerbi tro del gioco creando qualche
19 Terzi 5 Heinze 85 Britos 12 Cesar pericolo per Kosichy. Il portie-
3 Del Grosso 11 Taddei 11 Maggio 93 Dramè re esordiente ha coronato
7 Giorgi 30 Simplicio 20 Dzemaili 10 Luciano una giornata indimenticabile
8 Vergassola 92 Viviani 88 Inler 16 Rigoni
14 Gazzi 15 Pjanic 8 Dossena 6 Bradley addirittura con lunghissimo
23 Brienza 8 Lamela 29 Pandev 77 Thereau rinvio-assist dalla propria
11 Calaiò 10 Totti 22 Lavezzi 23 Paloschi area per Bergessio, che ha se-
22 Destro 31 Borini 7 Cavani 31 Pellissier
Arbitro: ROCCHI di Firenze Arbitro: GAVA di Conegliano
gnato il quarto gol.
Tv: ore 20.45 Sky Calcio 2 Hd, Supercalcio Hd, Tv: ore 20.45 Sky Sport 1 Hd, Sky Calcio 1 Hd, Daniele Lo Porto
Premium Calcio 2 Premium Calcio 1, Premium Calcio Hd2 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Calcio estero
Senza reti Per i bergamaschi due pali e un rigore reclamato. Colantuono rinnova fino al 2014. Cosmi: «Giusto il pareggio»
Il Man City
al comando Assedio dell’Atalanta, il Lecce resiste e spera
Real a +10 BERGAMO — «Non era facile. sioni gli atalantini sono troppo Atalanta colari emozioni. C’è Colantuono

Il Manchester City di
Mancini si riprende la vetta
della Premier battendo 1-0
a Birmingham l’Aston Villa
grazie a un gol del difensore
Lescott al 18’ della ripresa. Il
City, senza Balotelli, sale a
quota 60, a +2 sullo United
— che sabato aveva battuto
2-1 il Liverpool — e a +5 sul
Tottenham. Nell’altra
partita di ieri, 5-1 del West
Bromwich a
Wolverhampton. In Spagna,
il Real Madrid regola nel
posticipo il Levante per 4-2
(per i madridisti, andati in
svantaggio, tripletta di
Ronaldo e gol di Benzema):
ora, complice il k.o. del
Barcellona a Osasuna, il
vantaggio sui catalani è
salito a 10 punti.
Quelli del Lecce si sono chiusi
molto bene. Erano tutti sistemati
dietro la linea del pallone: non
hanno fatto un tiro in porta». Ste-
fano Colantuono, che alla vigilia
ha rinnovato il contratto l’Atalan-
ta fino al 2014, riassume così una
partita che porta alla sua squadra
un solo punto e a lui qualcosa da
rivedere. Un solo successo nelle
ultime cinque partite e otto indi-
sponibili fra i bergamaschi.
Il Lecce ha un solo obiettivo:
non perdere per non appesantire
ulteriormente la già difficile clas-
sifica. La squadra di Cosmi è com-
patta così i nerazzurri faticano,
fin dai primi minuti, a muoversi
e districarsi negli spazi degli av-
versari. L’Atalanta parte molto ag-
gressiva: Moralez cerca di aprire
gli spazi, Schelotto è bravo a
sfruttarli con cross precisi ma sia
Denis che Marilungo non riesco-
no a concretizzare. In certe occa-
imprecisi come al 4’ quando Pelu-
so calcia alto sopra la traversa. O,
proprio sfortunati, perché al 21’
e al 23’ si ritrovano a colpire due
pali. Nella prima occasione Oddo
perde un pallone in area ma Mari-
lungo, da ottima posizione, colpi-
sce il legno. Due minuti più tardi
Peluso cerca di finalizzare un’oc-
casione creata da Moralez-Sche-
lotto, con Julio Sergio fuori gio-
co, ma centra il palo esterno.
Tanta buona volontà e poca
incisività. E, se nella prima parte
della gara è l’Atalanta a fare la
partita, nella ripresa il Lecce rial-
za la testa: Cosmi inserisce Di
Matteo e Muriel che portano più
dinamicità alla squadra e riesco-
no a mettere in crisi il centrocam-
po nerazzurro. Mentre sugli spal-
ti compare uno striscione contro
Doni, l’ex idolo della curva impli-
cato nell’ultimo scandalo scom-
Assalto Un vano tentativo di Peluso contrastato da Bertolacci (Ansa) messe, la sfida finisce senza parti-
0 che si aggrappa a un rigore non
concesso al 28’ della ripresa per
Lecce fallo di Blasi su Denis: «Non sia-
0 mo stati fortunati e forse anche
imprecisi. Ma non siamo stati for-
tunati nemmeno con le decisioni
ATALANTA (4-4-1-1): Polito 6;
arbitrali. Ultimamente capita. Il ri-
Lucchini 5,5 (Raimondi 5,5 5’ s.t.),
gore su Denis era netto, non lo di-
Stendardo 5,5, Manfredini 6,
Schelotto 6,5; Carmona 5,5
co io ma la moviola».
(Cazzola 5,5 13’ s.t.), Brighi 5,5,
Sorride Serse Cosmi, dopo es-
Peluso 6,5, Moralez 6,5; Marilungo
sersi agitato per novanta minuti
6 (Gabbiadini 6 25’ s.t.); Denis 6. davanti alla panchina, e non per
All.: Colantuono 6 il grande freddo, spiega con estre-
ma tranquillità. «Nel primo tem-
LECCE (3-5-2): Julio Sergio 6;
po l’Atalanta meritava il vantag-
Oddo 6, Esposito 6 (Di Matteo 6 6’
gio perché ha giocato meglio di
s.t.), Miglionico 5,5; Cuadradro 6,
noi. Non eravamo entrati in cam-
Giacomazzi 6, Blasi 5,5, Delvecchio
6, Brivio 5,5; Di Michele 6
po con il giusto atteggiamento.
(Bertolacci s.v. 40’ s.t.), Bojinov
Nella ripresa non abbiamo fatto
5,5 (Muriel 6 14’ s.t.) All.: Cosmi 6
cose strabilianti ma siamo andati
meglio. Avremmo potuto creare
Arbitro: Gervasoni 6 qualche occasione in più ma il pa-
Ammoniti: Stendardo, Giacomazzi,
reggio è giusto».
Miglionico
Giancarla Ghisi
Recuperi: 1’ più 3’
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
Ambienti sportivi ottimisti
Roma 2020
ore decisive
Monti riceve
Alemanno
in pressing
La storia/1
Lin, il cinese di Harvard
apre la terza era Nba
Da sconosciuto a leader: «È un sogno»
L’ultima zampata? L’altra sera a Minneapo-
lis: 20 punti e canestro della vittoria — la quin-
ta di fila — contro i Timberwolves guidati da
un altro ragazzotto dalla faccia tosta, lo spagno-
lo Ricky Rubio. La storia di Jeremy Lin, il play-
maker «signor nessuno» ma laureato ad Har-
vard, che in una settimana è diventato, nell’or-
dine, lo sportivo del momento su scala planeta-
ria, il redentore dei New
York Knicks e il miglior
collante per la traballan-
te panchina di Mike
D’Antoni, contiene in
realtà una morale che
esula dagli immediati ri-
svolti cestistici. La questio-
ne, infatti, ha ormai contorni di
impatto sociale (le Chinatown ci-
nesi negli Usa sono impazzite), di
comunicazione secondo lo stile
del terzo millennio (Lin è diventa-
to un eroe dei social network), di
marketing (provate a vedere se tro-
vate ancora, e a che prezzo, una ma-
glia numero 17 dei Knicks...). Ed è,
soprattutto, la prova che la Nba è en-
trata nella terza epoca della sua sto-
ria: se la prima è stata quella dell’au-
tarchia (di pelle bianca o nera, ma gio-
catori statunitensi al 100%), se nella se-
conda — avviata un quarto di secolo
fa — si è assistito al progressivo afflus-
so di cestisti del resto del mondo, la ter-
za era è quella nella quale un giocatore è
sì statunitense ma è pure figlio del «mel-
ting pot». Il padre di Jeremy emigrò da
Taiwan e Lin è così diventato il primo ci-
nese nella Nba a essere nato sul suolo Usa.
Doveva succedere, prima o poi. Ed è un
colpo ancora più grande, per la lega profes-
sionistica, aver trovato un nuovo perso-
naggio in grado di veicolare il suo mes-
saggio al pubblico asiatico e a un conti-
nente giudicato strategico: dopo il riti-
ro di Yao Ming serviva un nuovo cam-
pione che sapesse stregare quei merca-
ti. La sorte ha voluto che il suo uomo
fosse un ventitreenne uscito da un’uni-
versità non di eccelse tradizioni cestisti-
che, ma, di certo, una delle più famose e
costose. Lo stesso ateneo, per intenderci,
Battuta in casa da Sassari
21ª giornata
Così sabato
CREMONA-BOLOGNA 83-80
Così ieri
MILANO-SASSARI 71-81
CASALE M.-CASERTA 76-77
SIENA-BIELLA 104-78
VARESE-ROMA 76-78
29/2, ore 20.30: AVELLINO-TERAMO
13/3, ore 20.30: MONTEGRANARO-VENEZIA
Rinviata: PESARO-CANTÙ
Ha riposato: TREVISO
Classifica
SIENA 30 (15-5) CASERTA 18 (9-10)
MILANO 24 (12-8) BIELLA 18 (9-10)
BOLOGNA 24 (12-8) ROMA 18 (9-11)
SASSARI 24 (12-8) TREVISO 16 (8-11)
VENEZIA 22 (11-7) MONTEGR. 14 (7-12)
PESARO 22 (11-7) TERAMO 12 (6-12)
CANTÙ 22 (11-8) CREMONA 12 (6-14)
AVELLINO 22 (11-8) CASALE M. 10 (5-15)
VARESE 20 (10-10)
italia: 515249535254
ROMA — Dentro o fuori, si va avanti o
ci si ferma: oggi, per la candidatura
olimpica di Roma, è il giorno del
giudizio. Mario Monti, di ritorno dagli
Stati Uniti, nella serata di ieri ha
contattato il sindaco Gianni Alemanno,
che gli aveva chiesto disponibilità per
un incontro, e gli ha dato «udienza»
per oggi: l’ultima telefonata ci sarà
stamattina, per decidere l’orario
dell’appuntamento. Un vertice molto
probabilmente a due, nel quale il
premier dirà se firmerà oppure no
l’impegno del governo a sostenere i
costi (9,8 miliardi di investimento
complessivo, 4,7 miliardi di denaro
pubblico) che comporterebbe
organizzare i Giochi olimpici del 2020
nella Capitale. Il presidente del Coni
Gianni Petrucci, quello del comitato
promotore «Roma 2020» (e deputato
Pdl) Mario Pescante, e l’ex
Con Jeremy in campo New York è diventata imbattibile
Sorpresa di 7 presidenti, di 40 vincitori del Nobel e dei
guru dell’informatica Bill Gates e Mark Zucker-
Jeremy Lin, berg. Il bello è che dopo appena una settimana
play-guardia di magie e di prodezze (26,8 punti di media, 38
dei Knicks, come massimo contro i Lakers), non si esita ad
asioamericano accostare Jeremy Lin a tutta quella razza di no-
di 23 anni, è mi. Esagerazione? Vilipendio dell’«alma mater»
l’uomo che sta di Cambridge (area metropolitana di Boston)
rilanciando che ha per motto «Veritas»? Sì e no.
New York: con È chiaro che le iperboli giornalistiche adesso
lui in campo hanno buon gioco: si parla di «Lin-mania», di
da titolare, «Lin-sanity» (follia), di «New York Lin», di
vinte cinque «Mamba giallo» da contrapporre al «Mamba
partite di fila. nero», cioè Kobe Bryant. Ma la risposta è anche
Lin sta no, perché quanto sta capitando a Lin è una del-
segnando le cose più entusiasmanti mai registrate nello
26,8 punti sport. Jeremy sta vivendo la gloria, anzi, «il so-
di media gno più bello della mia vita», dopo l’anonima-
a incontro to.
(Epa) Anche le università della natia California, in
fondo, l’avevano snobbato; la scelta di Harvard
derivò da qui, nonostante il ragazzo l’abbia poi
legittimata con un videoclip autoprodotto (Le
cinque cose necessarie per finire ad Harvard)
che danno la misura di quanto sia ironico e sim-
patico. Nemmeno la carriera «pro» aveva butta-
to bene: rilasciato da San Francisco e Houston,
durante la serrata era stato offerto a Teramo e a
Varese. Ma lui chiedeva
la clausola di uscita, nel
caso la Nba fosse partita:
ecco perché non l’abbia-
mo visto in Europa. New
York l’aveva parcheggiato
in fondo alla panchina: per so-
stenere la regia i Knicks hanno
puntato su Baron Davis. Ma quando il «Baro-
ne» si è fatto male, seguito da Stoudemire e An-
thony, l’arrancante D’Antoni ha buttato Lin nel-
la mischia. E il gruppo, da perdente è diventato
invincibile.
La verità — non a caso il motto di Harvard
— è che a basket non si vince con le stelle,
bensì con le squadre. Jeremy Lin ne ha scova-
ta una, la sua. E la sta guidando. Non sarà
Cenerentola, non tornerà ad attività margi-
nali e reiette: pure questo è un dettaglio ma-
ledettamente affascinante della sua folle
esplosione.
Flavio Vanetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I tifosi gridano: Milano vergogna
E va, soltanto Siena, a valanga su Biella. Dietro, soltanto la polvere di
(presunte) stelle. Si è fermata, esaurita, Bologna nel sabato di Cremona. Ha
perso, malissimo, Milano in casa contro Sassari. E il Forum inviperito grida
«vergogna». L’insostenibile leggerezza dell’Armani si spiega così: prendere
più rimbalzi degli avversari e fare meno assist, ma perdere più palloni.
Dov’è l’errore? Nel gioco, che non c’è. Mentre Sacchetti mette la sua Sassari
su binari lineari, con l’impressionante locomotiva Hosley (31 punti) a tirare.
Eppur l’avremmo giurato, che dopo le vittorie contro Pesaro, Bologna e
Kazan, Milano aveva svoltato. Ma dietro l’angolo un altro burrone. Si vede
che nell’anima della squadra (che è lo spogliatoio) qualcosa si è rotto.
Risultato? Ormai palese insofferenza del Forum per Nicholas (attualmente il
buon Drew è un ex giocatore?), Mancinelli desaparecido, in crisi nera Cook
e inguardabile Giachetti. Sopravvissuti soltanto Bremer (17) e Gentile (15).
Werther Pedrazzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
sottosegretario alla presidenza del Doha. Monti, in questi giorni, si è
consiglio Gianni Letta sono in attesa:
al vertice con Monti, fino a ieri sera,
non erano previsti ed è probabile che
chiuso nel riserbo più assoluto,
nonostante le molte sollecitazioni che
gli sono arrivate da più parti. Al Coni e
Alemanno li relazioni in un secondo
momento. A seconda della risposta del
premier, il dg del comitato Ernesto
Albanese ha già un volo prenotato per
al Campidoglio, in base ai segnali
arrivati da Palazzo Chigi, c’è
ottimismo: l’idea dei soggetti
interessati è che Monti dica sì, anche
Losanna, sede del Cio, per domani
mattina: il termine per presentare le
risposte al questionario del bureau
se il premier non ha dato indicazioni
olimpico internazionale scade infatti
mercoledì. Tutti i documenti sono già
pronti, comprese delle lettere dei
ministri Passera (Sviluppo economico)
e Gnudi (Sport) per alcuni aspetti più
tecnici della candidatura. Ma l’Italia,
che in questa corsa era partita con
largo anticipo e anche in vantaggio
sugli altri concorrenti, sarà in ogni
caso l’ultima a rispondere all’appello
dopo Madrid, Istanbul, Tokyo, Baku, Premier Mario Monti (Ansa)
La storia/2 Slitta il debutto: il Lampo potrebbe essere andato a curarsi
Infortunio o viaggio d’affari
Bolt non corre ed è giallo
Salta il debutto sui 400, Blake già veloce
Doveva essere il primo crono della stagio-
ne olimpica, 400 metri di batticuore, cartoli-
ne e sorrisi da spedire al mondo da Kingston,
dandoci appuntamento a primavera in Euro-
pa: tanti baci da Usain Bolt. È diventato, inve-
ce, un giallo in piena regola.
Sui blocchi di partenza del giro di pista del
Camperdown Classic, la modesta riunione
d’atletica diretta da coach Glen Mills dove
aveva annunciato di voler accendere il moto-
re in vista di Londra 2012, infatti, sabato il
Lampo non si è mai accosciato. Forfait. Men-
tre il suo più acerrimo rivale, il connazionale
e compagno di allenamenti Yohan Blake —
l’uomo giusto al posto giusto quando al Mon-
diale 2011 di Daegu Bolt ha deciso di suicidar-
si con una falsa partenza nella finale dei 100
metri — rompeva il ghiaccio con la pista li-
165
Giorni ai Giochi di
Londra, dove Bolt
difenderà tre ori
45’’
e 28 centesimi
il personale di Bolt
sui 400 metri
mando il suo personale sui 400 (46’’49) e mi-
nacciando a gran voce la concorrenza: «Ri-
spetto all’anno scorso mi sento trasformato:
sono diventato molto più forte e più veloce»
ha annunciato il campione del mondo dello
sprint, che vola sul tartan alla spaventosa ve-
locità di 22 anni e due ori iridati.
Dove è Bolt? Mistero. «All’estero per busi-
ness: si sta occupando di progetti molto inte-
ressanti per il futuro» fa sapere il suo agente,
Ricky Simms, un inglese che di solito gli sot-
trae le alette di pollo fritto da sotto il naso e
le ragazze da dentro il letto alla vigilia di una
gara importante, un segugio in doppiopetto
che lo segue dappertutto e non si vede per-
ché, curandone gli interessi, si sia perso que-
sto misterioso e improvviso «viaggio d’affa-
ri». «Bolt è stato visto in Germania due gior-
ni fa e la sua foto dell’arrivo all’aeroporto è
stata postata su Internet» rilancia da King-
ston il Jamaica Observer, aprendo ulteriori
scenari. Perché a Berlino ha sede la Puma, lo
Codice cliente:
Sport 47 #
di nessun tipo. In ogni caso,
ultimamente, per la candidatura di
Roma sono scesi in campo sportivi,
attori, donne e uomini di cultura,
premi Nobel, diversi uomini del
governo. E anche al livello politico la
conflittualità tra i partiti pare superata:
solo la Lega (basta vedere il recente
battibecco Maroni-Alemanno) è
rimasta contro i Giochi, mentre
nell’Idv il senatore Stefano Pedica
chiede «che si cambino i nomi dei
protagonisti del comitato, e che il
premier controlli bene il casellario
giudiziario». Oggi, comunque, la
verità. Se la candidatura andrà avanti,
gli altri due passaggi saranno a maggio
(quando il Cio deciderà la short list di
quattro città) e poi a settembre 2013
per l’assegnazione dei Giochi.
Ernesto Menicucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rivalità sponsor che garantisce al triplo campione
olimpico un trattamento simile a quello di
Yohan Blake, Cristiano Ronaldo con Nike (32 milioni di
22 anni, in dollari in 4 anni). Ma a Monaco ha lo studio
pista ieri il dottor Hans-Wilhelm Mueller-Wolfahrt, re-
nell’esordio sponsabile sanitario del Bayern, il guru a cui
stagionale il giamaicano si rivolge in caso di infortuni e
sui 400 acciacchi, colui che stoppò la stagione 2010
a Kingston, di un Bolt piegato in due dal mal di schiena
dove era dopo il clamoroso k.o. con Tyson Gay sui 100
assente Bolt, metri di Stoccolma. Ed è proprio la tesi del-
25 anni, l’infortunio, la più inquietante a 165 giorni
sopra. Blake dai Giochi in cui sarà chiamato a difendere
è il campione tre ori e tre record del mondo, a essere caval-
del mondo cata dall’agenzia France Presse, che citando
dei 100 e una fonte anonima (ma attendibile), ieri ha
uno dei pochi scritto: «Bolt avrebbe lasciato la Giamaica
rivali credibili per farsi curare un infortunio ricorrente». La-
del Lampo sciando con un palmo di naso i giornalisti vo-
(Reuters) lati in Giamaica da tutto il pianeta per testi-
moniare i primi passi ufficiali dentro il
2012 del ragazzo d’oro dello sport.
«Non è infortunato e non è minima-
mente preoccupato da nulla: Usain è
via per lavoro e rientrerà nel paese la
settimana prossima per riprendere re-
golarmente ad allenarsi» chiude la
questione (per ora) Carole Be-
ckford, manager dell’atleta.
«È via per ragioni persona-
li» ha aggiunto Mills senza
dipanare il mistero. E il col-
po di volano decisivo alla te-
si complottista dell’infortu-
nio è stato dato da Blake do-
po la gara: «Sta bene, lo rive-
drete correre al solito livel-
lo. È partito per fare un bi-
lancio generale, ma tornerà
presto...».
Da ridefinire, a questo
punto, quando il Lampo
sarà uscito dalla sua lati-
tanza, la data dell’esordio
stagionale. Il 25 febbraio al
Gibson Classic? Il 17 mar-
zo all’Uwi Invitational? Di cer-
to, per debuttare sui 400 (una
tradizione che, tranne l’anno
scorso, rispetta dal 2005), Bolt
necessita di salute e buona for-
ma. Grandi imprese, oltre al-
l’Olimpiade (e a una rocambole-
sca sfida con il principe Harry
d’Inghilterra, in visita ufficiale in
Giamaica a marzo), lo attendono.
Già firmati i contratti per gli ap-
puntamenti della Diamond Lea-
gue di Roma (31 maggio) e Oslo
(7 giugno), mentre la sua squadra
di manager sta trattando il lauto
ingaggio (per meno di 250 mila
dollari il Lampo non scende nem-
meno dal letto) per altri appunta-
menti, la star più grande che l’atleti-
ca abbia mai prodotto sarà nel miri-
no dei media, qualsiasi cosa faccia e
dica, da qui al 12 agosto, quando su
Londra verrà ammainata la bandiera
olimpica. Nel frattempo, lo si nota
quasi di più quando non c’è di quan-
do c’è (vedi Daegu).
Gaia Piccardi
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48 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
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CorriereMotori
Evitano di rimanere Il pilota
in panne e
garantiscono «Però guidate
sicurezza riducendo con prudenza
di più di due terzi lo L’aderenza
spazio di frenata resta bassa»
sui fondi innevati I rischi, in
gara, si
presentano di
continuo.
Vittorio
MADONNA DI CAMPIGLIO (Tren- Brambilla,
to) — Auto rimaste in sosta per gior- copilota ai
ni e giorni. Coperte di neve, immobi- mondiali di
lizzate a bordo strada. Poi viabilità Vittorio rally, ne sa
singhiozzante, veicoli in panne e al- Brambilla qualcosa. Ma
tri che slittano sulle lastre di ghiac- fronteggiare
cio. Da Roma a Bologna, con la neve le insidie non significa
sono arrivati anche i crucci per gli trascurare la sicurezza. Forte
automobilisti. Specie quelli più im- della sua esperienza, Brambilla
preparati. Ma non c’è tempo per le snocciola il vademecum della
scuse: in tutto il Paese fioccano deci- giuda sicura con la neve. Con
ne di ordinanze (per ora 180) che una postilla: «Non siamo
impongono l’obbligo di circolare invincibili». Quindi: buon
con «speciali pneumatici invernali» senso, velocità ridotta, niente
o «idonei mezzi antisdrucciolevoli» manovre aggressive.
nel bagagliaio. Del resto, quando la Nevica, che fare?
colonnina del mercurio si abbassa «Il problema va affrontato
sotto i 7 gradi (praticamente in tut- prima della nevicata. Verso
t’Italia), le condizioni di guida cam- ottobre, quando le temperature
biano. E qui sta il valore aggiunto medie scendono. Su strade
delle gomme invernali. Più sicure e gelide, bagnate e, poi, innevate,
capaci di bissare, per esempio in fre- occorre viaggiare con le gomme
nata, le potenzialità delle catene. invernali. Non con le estive».
Qualche mito va sfatato. Parlare I vantaggi delle invernali?
di «pneumatici da neve» è ridutti- «Fanno più presa in
vo. Meglio «gomme invernali», per- accelerazione e in frenata e
ché sono molte altre le variabili da danno più tenuta laterale. Ma
considerare nei mesi più freddi. An- ciò non significa zero rischi:
che in città. «In base alle temperatu- l’aderenza resta bassa».
re medie, tra dicembre, gennaio e Bisogna cambiare guida?
febbraio, solo Reggio Calabria supe- «Già. Si scivola, per cui serve
ra gli 8 gradi», spiega Fabio Bertolot- buon senso, per evitare di
ti, direttore di Assogomma. Va da sé metterci in situazioni critiche.
che in tutte le altre zone, tra ottobre La prima regola è comunque
e marzo, si dovrebbe montare pneu- ridurre la velocità».

matici invernali, caratterizzati da
una serie di lamelle sul battistrada
che intrappolano la neve e migliora-
no l’aderenza.
Ma non tutti hanno pensato di at-
trezzarsi. Piccole manovre ordinarie
sono diventate così un rischio po-
tenziale. Come fermarsi a uno stop,
immettersi in una rotatoria o sem-
plicemente svoltare. Ma qual è la so-
luzione per guidare in sicurezza con
la neve? I test organizzati a Madon-
na di Campiglio dal gruppo produt-
tori di Assogomma hanno confron-
tato, a parità di condizioni, le presta-
zioni di gomme estive, invernali e
catene. E qui i dilemmi trovano qual-
che risposta. Una frenata di emer-
genza (la tipica inchiodata) su fon-
do innevato, in discesa e a 45 orari,
non ha gli stessi spazi di arresto.
Con gomme estive, un’auto si ferma
Gli sgommati
Quanti rischi sulle strade senza pneumatici invernali
frena in 31 metri, con invernali si
ferma dopo 12 metri. Cinquanta me-
tri prima delle gomme estive.
Ancora più insidiosa la soluzione
«mista», con due gomme invernali,
solo sulle ruote di trazione. In que-
sto caso, in una semplice rotatoria è
sufficiente accelerare bruscamente
per inciampare nel testacoda. La rac-
comandazione è d’obbligo: meglio
nali per avere omogeneità di reazio-
ne tra asse anteriore e posteriore.
Fuoristrada e veicoli 4x4 in genere
non sono esclusi: la trazione integra-
le non basta. Sia in curva sia nelle
partenze in salita.
A sollecitare gli automobilisti ora
ci pensano le amministrazioni. Co-
muni e Province sono corsi ai ripari,
emanando ordinanze che, in linea
Strada, impongono l’obbligo di cir-
colare con pneumatici invernali o ca-
tene a bordo. «Nella stagione
2010/11 abbiamo contato 84 ordi-
nanze — precisa Bertolotti — ora so-
no già 180».
Parallelamente il mercato delle
gomme invernali è in piena impen-
nata. «Oggi, su 36,5 milioni di auto-
veicoli, il 25% ha il doppio treno»,
no i numeri si gonfiano. «L’inverno
scorso — aggiunge — s’è chiuso
con 6,5 milioni di pezzi venduti e
montati, contro i 4,5 milioni del
2009/10». L’exploit continua: que-
st’anno i pezzi immessi sul mercato
sono 10 milioni e per ora il venduto
sfiora gli 8 milioni. Ma la stagione è
ancora aperta.
Marika Damaggio
Bene. E in curva?
«Entrare più piano del solito:
niente staccate all’ultimo. Il
volante va manovrato con
estrema dolcezza, arrotondando
il più possibile le traiettorie».
Perché? Quali sono i rischi?
«Quanto più siamo aggressivi,
non soltanto sullo sterzo, ma
anche sull’acceleratore e sui
freni, tanto più la macchina
reagisce bruscamente. L’inerzia
del fondo sdrucciolevole può
provocare l’uscita di strada».
E quando si perde aderenza?
«Dipende dall’asse che sta
"partendo". Se una vettura parte
in testacoda, vuol dire che perde
aderenza dietro. Quindi occorre
controsterzare».
m.da.
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dopo 63 metri, con estive più catene montare quattro pneumatici inver- con le modifiche del Codice della commenta Bertolotti. Di anno in an- © RIPRODUZIONE RISERVATA

La novità Si chiama Silver, nasce dall’esperienza Pirelli in F1, e ha un battistrada molto resistente per chi usa tutti i giorni auto da 150-350 cavalli

Un nuovo P Zero d’assalto per le sportive da tutti i giorni
SIVIGLIA — Un super pneu-
matico per l’auto di tutti i
giorni: la Pirelli l’ha realizza-
to per berline e coupé. E per
chi cerca la misura da 19 polli-
ci, la più sportiva: una nic-
chia in rapida espansione
(+260 per cento). È l’ultima
scoperta del mercato: la «ta-
glia» fino a ieri prerogativa
delle sportive da oltre 300 ora-
ri, comincia a prendere lette-
ralmente piede su vetture più
abbordabili.
Ma la vera peculiarità del-
l’ultimo arrivato nella fami-
glia P Zero, il fiore all’occhiel-
lo del costruttore milanese, è
la maggiore durata: è la gom-
ma per chi usa tutti i giorni
vetture da 150-350 cavalli e
non intende rinunciare al pia-
cere di una guida brillante. Il
nuovo P Zero Silver garanti-
sce 20-25 mila km di percor-
renza, con una perdita di pre-
stazioni che alla fine del ciclo
vita non dovrebbe superare il
5/10 per cento.
Rispetto al P Zero, montato
come primo equipaggiamen-
to su Ferrari, Lamborghini,
Maserati e Porsche, il Silver
perde qualcosina in termini
di precisione di guida, ma
guadagna in frenata, grazie a
un profilo che garantisce
maggiore impronta a terra. In
termini grossolani è aumenta-
ta l’area della gomma a con-
tatto con la strada: viene così
incrementata la tenuta, ma a
scapito della reattività dello
sterzo. Una scelta che premia
l’uso quotidiano in condizio-
ni diverse di asfalto e di me-
teo, e salvaguarda la sicurez-
za. Il range di utilizzo del Sil-
ver è infatti compreso tra 10
e 50 gradi per coprire un’am-
pia stagionalità. Ed è un dop-
pia mescola per garantire con-
fort e prestazioni.
Il Silver ha il medesimo
aspetto grintoso del P Zero:
profilo ribassato e battistrada
asimmetrico (la spalla ester-
na è più rigida, per un buon
appoggio in curva). Sviluppo
e progettazione hanno richie-
sto un anno di lavoro e circa
100 mila km di test. La proget-
tazione è mutuata dalla F1, di
cui Pirelli è fornitore unico:
non a caso la sigla Silver con-
traddistingue la mescola più
dura dei nuovi pneumatici da
asciutto realizzati per la F1.
Il nuovo P Zero Silver garantisce 20-25 mila km di percorrenza Un breve test su strada, in
Spagna, tra Jerez e Siviglia, e
qualche giro della pista di
Monteblanco, hanno permes-
so di saggiare le qualità del
nuovo prodotto, che sorpren-
de per l’irreprensibile com-
portamento sul bagnato e per
la stabilità in frenata. Senza
avventurarci in considerazio-
ni da piloti provetti (non è il
nostro caso), il Silver dà la
sensazione di un pneumatico
coerente nelle risposte. E con
un buon margine di tenuta. A
patto che vengano sempre ri-
spettate le raccomandazioni
della casa, più che in un pro-
dotto standard.
«Sui pneumatici per alte
prestazioni, il controllo conti-
nuo della pressione e del bi-
lanciamento è indispensabile
per garantire costanza di ren-
dimento e usura corretta»,
spiega Stefano Bizzi, respon-
sabile dello sviluppo tecnico.
D’altronde si parla di una
gomma omologata fino a 350
orari ed è intuibile il livello di
sollecitazione che può sop-
portare.
Nella gamma Pirelli il P Ze-
ro Silver si inserisce tra il Cin-
turato P7 e il P Zero ed è
l’anello di congiunzione tra
l’uso turistico e quello pretta-
mente sportivo. Rispetto al
secondo, abbraccia una gam-
ma di misure più ristretta (ot-
to in tutto) e un calettamento
del cerchio circoscritto a 19
pollici (contro il 17-20 del P
Zero, proposto in 130 misu-
re). Costo? Tra 486 e 791 eu-
ro, a seconda delle dimensio-
ni. Un cinque per cento in più
del «fratello maggiore».
Paolo Lorenzi
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50 Motori italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

La prova La nuova versione dell’auto più amata. Trazione integrale sulla sette posti

Punto è tutta nuova

Freemont si fa in 4
Fiat per la città e il fuoriporta
BALOCCO (Vercelli) — Per usare un gioco di parole: è La scheda
sempre ed ancora un Punto di riferimento. La Punto
2012 ha un passato da leader, cominciato nel 1993, quan- della Freemont
do la sua linea e la sua tecnologia fecero scalpore. Ne so-
no state immatricolate da allora circa 8.5 milioni, in 66
Paesi del mondo, tra cui mercati importanti come Fran-
cia (705 mila), Germania (672 mila), Inghilterra ( 675 mi-
la) e Spagna (325 mila), per arrivare sino all’Asia . Forse DIMENSIONI
è stata la prima vera Fiat globale, in Italia ne sono state Lunghezza 489
consegnate 4 milioni e 350 mila e, da 18 anni, è la più centimetri,
venduta. In Europa, per ben cinque volte, è stata in testa larghezza 188
alle vetture del suo segmento, quello B, confrontandosi centimetri,
con altri modelli che, poco a poco, sono diventati trenta. altezza 174
È stata la prima a montare un cambio manuale a sei centimetri.
rapporti, la prima ad adottare l’automatico a variazione Passo 289 centimetri
continua, la prima ad utilizzare un motore Common Rail TRAZIONE
che da solo permetteva di risparmiare il 20% di carburan- Integrale
te, aumentando contem-
poraneamente la poten-
za del 30% rispetto ai
diesel tradizionali del
tempo, la prima con il
Multijet, tecnologia che
perfeziona ulteriormen-
te i piccoli diesel, la pri- ci che giocano, esternamente, sulle sfumature del blu, cofano, a renderla unica: il piccolo motore a benzina da
ma con il Multiair, il bal- del rosso e del grigio. L’abitacolo è rivestito da tessuti 0.9 litri e 85 cavalli di potenza, che si colloca all’interno
La scheda
zo più importante per i alla moda, inserti lucidi nella plancia, con sedili acco- di una serie di interventi specifici per migliorare ulterior- della Punto
propulsori a benzina. glienti e strumenti posizionati «ad hoc» . Tre linee mente confort e prestazioni. Sulla strada, attraversando
Un’inchiesta, nel (Comfort, Sport, Fun to Drive) con tre allestimenti (Pop, piccoli paesi, in modalità Eco, si riduce la coppia a dispo-
2011, ha accertato che Easy, Lounge) che seguono la ricerca della personalità sizione, normalmente non utilizzata.
la Punto continua ad es- del cliente. La natura giovane, un po’ maschia, si espri- Il cambio a sei marce risponde rapidamente, con
sere ritenuta dai clienti me completamente nelle versioni sportive ( Racing e fluidità, anche nei passaggi tra prima e seconda, nei lun- DIMENSIONI
innovativa, avanzata, Sport). ghi tratti permette di viaggiare a bassi regimi, con una Lunghezza: 406 cm;
ecologica, giovane, viva- CAMBIO Un capitolo a parte merita la Punto TwinAir che si di- potenza invariata. Disponibili, comunque, altre dieci mo- larghezza: 168 cm;
ce e moderna. Automatico a 6 stingue per la sua anima ecologica, sottolineata, per il torizzazioni alimentate a benzina, diesel, metano o GPL, altezza: 149 cm
Sul nuovo modello il frontale ha ritrovato quel caratte- rapporti lancio, da un colore verde acceso, abbinato al tetto nero, tutti dotati di Stop&Start, con Gear Shift Indicator, che MOTORI
re agile e grintoso che è sempre stato la sua caratteristica MOTORI che la evidenziano tra le altre. È il bicilindrico, sotto il suggerisce al conducente quando è necessario cambiare A due e quattro
principale, un muso che fa simpatia grazie al paraurti in I motori sono due: il marcia. Da segnalare
tinta della carrozzeria, le griglie spostate in secondo pia- 2.0 turbodiesel da l’introduzione, in gam-
no, con una trama esagonale e i fari dalla forma intrigan- 170 cavalli e il 3.6 V6 ma, del 1.3 Multijet di
te. La parte posteriore è stata personalizzata con un moti- benzina da 280 cv seconda generazione,
vo scavato, raggruppa alle sue estremità, la fanaleria sup- BAGAGLIAIO da 85 cavalli che emette
plementare, a led. Un design che sottolinea il suo caratte- Da 145 a 1.461 litri solamente 90 gr/km di
re da berlinetta a due volumi, all’italiana, distinto da cer- PREZZI Co2. La Punto 2012 è
chi in lega da 15 pollici e dai mille disegni, da colori viva- da 32.750 euro già in concessionaria,
con prezzi che partono
da 9.500 euro. Da aprile
sarà disponibile anche
la versione TwinAir.
Le novità in casa Fiat
non sono finite. È stata
presentata anche la ver-
sione 4x4 della Free-
mont, l’auto polivalen- cilindri. Cinque a
te, a sette posti, che interpreta il ruolo di suv per la posi- benzina, tre
zione di guida e la trazione integrale, di MPV per la flessi- diesel, uno a Gpl
bilità dello spazio interno e di station wagon per dimen- e uno a metano
sioni, maneggevolezza e versatilità. CAMBIO
Il successo del modello finora a listino — 25mila ordi- Manuale a 5 o 6
ni, 16.500 consegne in meno di sette mesi — ha indotto marce e automatico
un aumento della produzione per il 2012, un caso anoma- POTENZE
lo visto l’andamento generalizzato al ribasso del mercato Da 69 a 135 cavalli
europeo. Erano previsti 30 mila pezzi, ne verranno co- VELOCITA MASSIMA
struiti 35 mila, circa il 20% in più (la Freemont verrà Da 156 a 205 cavalli
esportato anche in Cina e Russia, è già in vendita in Brasi- PREZZI
le). L’adozione della trazione integrale AWD, di progetta- Da 9.500 euro
zione Jeep (la Freemont in America si chiama Journey e

Sorpresa Aumentano le dotazioni sulla berlina, sulla station wagon e sulla coupé, disponibili in tre varianti di equipaggiamento

Mercedes fa più ricca la Classe E, ma il listino resta invariato
ORBETELLO (Grosseto) —
La crisi c’è e si fa sentire an-
che nei quartieri alti, super-
bollo a parte. I ricchi magari
non piangono e i benestanti
neppure, ma comprano co-
munque qualche bella auto
in meno rispetto a prima.
La situazione non è delle
più facili neppure per il ca-
vallo di battaglia principale
della Mercedes, la gamma
della Classe E. Che, oltre a ri-
sentire delle difficoltà di
mercato, deve oltretutto fa-
re i conti con le novità lan-
ciate lo scorso anno dalle
principali concorrenti tede-
sche.
Presentata a inizio 2009
come berlina, la famiglia
della Classe E è stata seguita
dalle versioni Station Wa-
gon, Coupé e infine Cabrio.
Soprattutto come berlina,
l’auto di punta della Casa di
Stoccarda continua ad avere
un più che discreto succes-
so dopo essere stata in cima
alla hit parade del suo seg-
mento sino ai primi mesi
del 2011. Ad ogni buon con-
to, anticipando quello che
sarà il previsto e immanca-
bile restyling di mezza età,
la filiale italiana della Merce-
des ha deciso di affinarne la
Berlina
Tra tutte le versioni la più
venduta è la berlina,
che ha totalizzato il 50
per cento delle consegne
politica di vendita. In sinte-
si, i modelli disponibili da
giugno in tre varianti di
equipaggiamento saranno
più riccamente equipaggiati
mantenendo prezzi simili a
prima.
La versione Executive si
propone con fari bixeno a il-
luminazione variabile, luci
a led anteriori e posteriori,
ruote in lega da 17 pollici,
volante in pelle, impianto
audio con bluetooth e letto-
re Cd. Chi ama le finiture di
lusso può scegliere l’allesti-
mento Elegance che con un
sovrapprezzo di 2.520 euro
offre inserti in radica di no-
ce per gli interni.
Le varianti più ricche ri-
mangono le Avantgarde
con paraurti e aerodinamica
Amg, ruote da 18 pollici, so-
spensioni sportive, sedili in
pelle e tessuto e, soprattut-
to, il sistema multimediale
Comand Online che incor-
pora navigatore satellitare,
schermo ad alata definizio-
ne e collegamento a Inter-
net. A seconda del motore,
le Avantgarde costano da
circa 3.850 a 6.500 euro in
più. Si paga infine meno, cir-
ca il 60 per cento il kit spor-
tivo Amg con aerodinami-
ca, sospensioni e sterzo con-
cepiti per uno stile di guida
più marcatamente sportivo.
Tra le novità è da segnala-
re l’arrivo, sempre a giugno,
dell’ibrida con il motore tur-
La Mercedes Classe E. Le varianti più ricche sono le bodiesel di 2,2 litri da 204
Avantgarde con paraurti e aerodinamica Amg, sedili in pelle cavalli abbinato a un elettri-
e tessuto e il sistema multimediale con navigatore satellitare co da 20 kW, per un totale
di 231 cv. La E 300 Bluetec
Hybrid, questo il suo nome,
dovrebbe costare solo 2.000
euro in più della corrispon-
dente berlina E 250 Cdi con
un'offerta certamente allet-
tante, dato che i già conte-
nuti consumi della turbodie-
sel si riducono di un ulterio-
re 15% circa. Rimane interes-
sante la Coupé, che garanti-
sce una superiore manegge-
volezza grazie al pianale del-
la Classe C e che è stata scel-
ta da più di un cliente su
quattro della Classe E. La
palma di più venduta rima-
ne comunque alla berlina,
che ha totalizzato il 50% del-
le consegne e che si propo-
ne, per concludere, anche
come E 200 Ngt nella dop-
pia alimentazione benzi-
na/metano con motore di
1,8 litri da 163 cavalli.
Roberto Gurian
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Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Motori 51

Inchiesta Il gas costa meno della metà della verde, ma trovare stazioni di servizio è difficile

Benzina, diesel, Gpl, metano o ibrida?

Quale auto conviene in tempo di crisi
Chi vince e chi perde nella «sfida» tra diversi tipi di carburante
MILANO — Benzina e gaso-
lio alle stelle. Che cosa può fa-
re il povero automobilista?
Cercare una strada alternativa
(Gpl, metano, ibrido) è possi-
bile. Prendiamo per esempio
Gpl e metano. Se consideria-
mo il prezzo alla pompa il pri-
mo costa «appena» 0,752 euro
al litro, il secondo arriva 0,943
euro. Meno della metà in un
caso e poco più nell’altro ri-
spetto a benzina e gasolio.
L’alternativa è l’ibrido che
garantisce autonomia d’impie-
go e consumi ridotti, ma di
contro paga un prezzo d’acqui-
sto più alto. Ecco perché, alla
luce di queste considerazioni,
proponiamo un confronto che
aiuti a fare chiarezza.
La scelta dei veicoli è ovvia-
mente arbitraria, ma abbiamo
cercato, nei limiti del possibi-
le, una certa uniformità tra
modelli, cilindrate e potenze. Dall’alto: la nuova Fiat Punto,
Qualcuno potrebbe forse ecce- la Peugeot 207 e la Toyota Auris
pire sui centimetri cubici e sul-
la maggiore potenza della degli incentivi statali, nel 2011
Toyota Auris che però è stata le vendite dei Gpl sono crolla-
preferita ad altre ibride per il te dell’80%, quelle dei modelli
consumo medio più basso. a metano del 42%.
Vincitori? Nemmeno l’industria auto-
mobilistica spinge più di tan-
Sotto il profilo dei prezzi to; fanno eccezione la Fiat che
dei combustili come abbiamo ha 31 modelli in listino e, in
visto non c’è partita, ma sui maniera più timida, la
consumi ecco le prime sorpre- Volkswagen. Un’altra variabile
se: la Peugeot 207 diesel fa me- importante è costituita dalla
glio sia della Fiat Punto a meta- rete di distribuzione. A fronte
no sia della sorella a Gpl, che di circa 23.000 stazioni di rifor-
addirittura finisce alle spalle nimento che forniscono benzi-
della Peugeot 207 a benzina. na e gasolio, troviamo 2.892 di-
Ogni soluzione d’altronde ha stributori di Gpl e appena 864
indossa il marchio Chrysler) si avvale di un comando le sue peculiarità e il gas deri- di metano. Ciò nonostante il
elettronico che agisce sui differenziali anteriore, poste- vato dal petrolio sconta una settore resta fiducioso: secon-
riore e centrale, su fondo stradale aderente si comporta minore resa energetica; ecco do Rita Caroselli, direttore ge-
come una classica vettura a trazione anteriore. Un giun- perché consuma più degli al- nerale di Assogasliquidi: «I
to, elettromeccanico Electronically Controlled Coupling tri. Di contro, valutando il consumi di Gpl sono in au-
(ECC), collega i due assi nel caso in cui le centraline del- prezzo del carburante, la gra- mento e quasi tutte le regioni
l’ESP e TCS (che gestiscono normalmente la traiettoria e duatoria si capovolge perché impongono Gpl e metano ai
la trazione) rivelino una perdita di aderenza delle ruote con dieci euro di metano si fa
sul terreno. L’ intervento dell’ECC trasferisce la coppia nuovi distributori». Più prag-
molta più strada rispetto al die- matico Dante Natali, presiden-
necessaria all’asse posteriore, fino ad un massimo del sel (253 km contro 141) e si fa
50%, nella fase preventiva inserisce la trazione integrale te di Federmetano: «L’Italia di-
per evitare lo slittamento dei pneumatici in caso di bru- persino meglio dell’ibrido che pende al 75% dal metano, ma
sca accelerazione, nella fase di controllo interviene per paga lo scotto della benzina ne- trasformarlo in energia elettri-
correggere una perdita di aderenza improvvisa, nella fa- cessaria al motore termico. ca comporta una perdita note-
se di miglioramento della guidabilità ottimizza le traiet- Il consumo medio e l’emis- vole di energia. Tanto vale
torie in curva, aumentando la sicurezza attiva. Il cambio, sione di Co2 rilanciano invece usarlo direttamente per muo-
automatico, a sei marce, dispone di AutoStick sequenzia- la Toyota Auris che finisce in vere le auto». E l’ibrido? Il futu-
le che consente al guidatore di scegliere anche la modali- fondo alla lista dei costi chilo- ro sembra appartenergli: alla
tà manuale. I motori in adozione sono il Multijet II, 2.0 metrici. Il motivo è presto spie- prossima 24 Ore di Le Mans
litri, a gasolio da 170 cavalli o il Pentastar, 3.6 litri, a ben- gato: il suo alto prezzo di listi- per la prima volta correranno
zina, da 280 cavalli. Un allestimento, al top della gamma, no deve essere ammortizzato due Audi a propulsione ibrida.
battezzato Lounge, offre dagli interni in pelle, ai cerchi con una percorrenza molto
satinati da 19 pollici, per arrivare al navigatore con tele- Ma il bello arriverà con la pros-
camera posteriore. Porte aperte, previste, presso le con- più ampia. In effetti, conside- più complessa. E le tabelle del- di Milano ha aperto la strada: no la circolazione quando scat- sima Ferrari Enzo, che monte-
cessionarie, il 25/26 febbraio, con un prezzo di lancio rando la vita di un’auto e quin- l’Aci, da cui abbiamo recupera- per circolare nell’area C paga- ta l’allarme inquinamento. Ma rà un sistema derivato dal
che dovrebbe essere inferiore ai 30 mila euro, identico di i costi di gestione (assicura- to i dati, forniscono una chia- no tutti tranne ibride, elettri- senza sostegni economici il «kers» della F1 per il recupero
per benzina o diesel. zione, manutenzione, ricam- ve di lettura immediata. che e vetture a Gpl e metano, mercato dei sistemi a gas ri- dell'energia in frenata.
Bianca Carretto bi), la convenienza economica Poi c’è il tema della mobili- almeno per un anno. Altre cit- schia di fermarsi. Dopo il Paolo Lorenzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA va considerata sotto una luce tà nei centri storici. Il comune tà, Roma in testa, ne agevola- boom del 2010, l’ultimo anno © RIPRODUZIONE RISERVATA

La ricerca Insieme con i sofisticati sistemi di sicurezza, i guidatori chiedono sempre più tecnologia al servizio dell’intrattenimento

Il desiderio dell’automobilista: in macchina come in salotto cheggi semi-automatici, sen-

MILANO — Certo, i siste-
mi di chiamata d’emergenza.
Certo, i sensori per la visione
notturna e l’allarme che se-
gnala la stanchezza. Ma l’ot-
tanta per cento (più o meno)
degli automobilisti vorrebbe
trasformare la propria auto
in un ufficio, uno studio, un
angolo dove telefonare, riflet-
tere, mandare sms o guardar-
si un film. Una stanza tutta
per sé.
E, esattamente come ipotiz-
zava nel 1929 Virginia Woolf,
l’automobilista moderno ha
capito una cosa fondamenta-
le: quella mezz’ora al giorno
in auto, da soli, vibranti di
una certa indipendenza, ren-
de saldi, sicuri. Più sereni,
forse. Lo confermano i dati
di una ricerca svolta da Ac-
centure, azienda di consulen-
za direzionale: accanto a quel-
l’ottanta per cento che chie-
de più sicurezza (a comincia-
re dai sistemi anti-bloccag-
gio e ai sensori per la retro-
marcia), c’è un 79 per cento
che in auto vorrebbe avere
monitor (ovviamente sui se-
dili posteriori) per permette-
re ai passeggeri di guardare
dvd o lo schermo tv, il 75 per
cento auspica di poter con-
trollare lo smartphone dal vo-
lante. E leggere le e-mail
mentre si guida è il sogno del
73 per cento degli utenti in-
tervistati. Efficienza metropo-
litana? Forse qualcosa di più.
Osservando le risposte,
vien da pensare che si tratti
piuttosto di un desiderio di
privatezza: un abitacolo sicu-
ro e confortevole ma «con-
nesso», provvisto di ogni ti-
po di tecnologia e forma
avanzata di intrattenimento.
Quasi un prolungamento
della casa ma senza il/la con-
vivente. O di un ufficio senza
i colleghi. Dice bene Marcello
Tamietti, Managing Director
Accenture del gruppo Con-
nected Vehicle: «La presenza
delle più recenti tecnologie
all’interno degli odierni vei-
coli connessi è ormai un fat-
tore determinante per le ven-
dite al pari di design, consu-
mi ridotti e prestazioni».
Forse il punto sta qui: ob-
bligati a coesistenze forzate
dalla precarietà o dalle ristret-
tezze economiche (giovani
Gli interni di un’auto del futuro, quelli della Kia KV7 concept che dividono l’appartamen-
to, impiegati spogliati della
privacy dagli openspace do-
ve ogni soffio viene condivi-
so), sedotti irrimediabilmen-
te dalla potenza massiccia
dei social network, vuoi vede-
re che la privacy la si ritrova
in auto?
Affiora questo dalla ricerca
Accenture: da una parte, con
i sistemi di sicurezza, si chie-
de alla macchina una sempre
maggiore «autonomia gestio-
nale» (freni intelligenti, par-
Scelte
«La tecnologia all’interno
dell’auto è ormai un
fattore decisivo per le
vendite al pari del design»
sori per il mantenimento del-
la corsia o etilometro a bordo
del veicolo), dall’altro le si
chiede di diventare un’isola
di intrattenimento.
Conclude Tamietti: «La sfi-
da più importante per le case
automobilistiche sarà di sta-
re al passo con la continua
evoluzione delle tecnologie
più desiderate dagli acquiren-
ti e valorizzare il grande po-
tenziale di crescita che il mer-
cato IVI rappresenta». Curio-
sità: la ricerca ha interessato
automobilisti di vari Paesi e
in Malesia l’81 per cento vor-
rebbe il servizio per monito-
rare e recuperare il veicolo ru-
bato prima ancora che la chia-
mata d’emergenza in caso di
malore del conducente
(77%).
Come dire, Paese che vai.
Roberta Scorranese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
52
Corrado Fabi e Patrizia Zuppini profondamen-
te addolorati per la prematura scomparsa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
sono vicini alla moglie Gigliola e ai figli.
- Pechino, 12 febbraio 2012.
Partecipano al lutto:
– Gianpiero Capoferri.
– Silvana Menapace.
Francesco Valenti addolorato partecipa al lutto
della famiglia per la scomparsa del caro amico
dott. ing. Giuliano Zuccoli
ricordando Gianni.
- Desenzano del Garda, 12 febbraio 2012.
Sergio Galimberti ricorda con stima
Giuliano Zuccoli
ed è vicino alla famiglia in questo triste momen-
to. - Milano, 12 febbraio 2012.
Sergio Garribba ricorda con grande affetto e
amicizia
Giuliano Zuccoli
ed è vicino alla sua famiglia.
- Milano, 12 febbraio 2012.
Alfredo e Amelina Tricomi piangono con Gi-
gliola e figli la prematura scomparsa del caro
amico di sempre
Giuliano
- Bergamo, 12 febbraio 2012.
Angelo Provasoli con Rory partecipa commosso
al dolore dei familiari per la scomparsa improv-
visa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
al quale ha avuto la fortuna di essere vicino in
momenti di rilevanti mutamenti strategici ed in-
dustriali e di cui ha ammirato le alte doti profes-
sionali ed umane. - Milano, 12 febbraio 2012.
Mario Mauri è vicino con affetto alla famiglia
nel ricordo dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
uomo intelligente e onesto che ha avuto il corag-
gio di avere sogni e visioni e la capacità di rea-
lizzarli.- "Amici semper".
- Milano, 12 febbraio 2012.
Alberto e Cecilia Sciumè, nel dolore per la no-
tizia della sua scomparsa, ricordano con affetto
e stima
Giuliano Zuccoli
e sono vicini ai suoi familiari nel momento di
grande prova a cui sono chiamati.
- Milano, 12 febbraio 2012.
Gian Maria Gros-Pietro ricorda commosso la
figura dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
del quale ha ammirato capacità, dedizione e de-
terminazione. - Torino, 12 febbraio 2012.
Gabriele Albertini partecipa, commosso, al lut-
to della famiglia per la scomparsa dell'amico ed
impareggiabile collaboratore
Giuliano Zuccoli
ricordandolo con profonda stima e sincera grati-
tudine. - Milano, 13 febbraio 2012.
Alessandro Clerici si unisce al dolore dei fami-
gliari per la scomparsa di
Giuliano Zuccoli
e ricorda con affetto la profonda amicizia che li
ha legati sin dal primo Consiglio di AEM SpA.
- Milano, 11 febbraio 2012.
Lo Studio Legale Bonelli Erede Pappalardo par-
tecipa al dolore della famiglia per la scomparsa
del Presidente
Ing. Giuliano Zuccoli
- Milano, 12 febbraio 2012.
Partecipano al lutto:
– Sergio Erede.
– Mario Roli.
Il Presidente, il Consiglio Direttivo e tutti i soci
del Gruppo Pensionati AEM esprimono con sen-
tito rimpianto la perdita dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
nostro socio onorario.- Con lui non ci siamo mai
sentiti soli: la sua comprensione ha costituito uno
stimolo costante al nostro senso di appartenenza
all'azienda. - Milano, 12 febbraio 2012.
Il Presidente Lanfranco Senn, il Direttore Ge-
nerale Stefano Cetti, i Dirigenti ed i dipendenti
tutti di Metropolitana Milanese SpA, sono vicini
alla famiglia in questo momento di grande dolo-
re per la perdita dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
- Milano, 12 febbraio 2012.
I vertici del Gestore dei Servizi Energetici SpA,
il Presidente Emilio Cremona, il Vice Presidente
Silvio Liotta e l'Amministratore Delegato Nando
Pasquali, esprimono il loro cordoglio per la scom-
parsa dello stimato
Ing. Giuliano Zuccoli
- Roma, 13 febbraio 2012.
Bruno Lescoeur Amministratore Delegato del
Gruppo Edison S.p.A. partecipa al dolore ed al
lutto della famiglia per la scomparsa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
- Milano, 13 febbraio 2012.
L'Amministratore Delegato ed i colleghi tutti del
Gruppo Edison S.p.A. partecipano al dolore ed al
lutto della famiglia per la scomparsa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
- Milano, 13 febbraio 2012.
Il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sin-
dacale, l'Organismo di Vigilanza del Gruppo Edi-
son S.p.A. partecipano al dolore ed al lutto della
famiglia per la scomparsa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
- Milano, 13 febbraio 2012.
Umberto Quadrino con Rosa e Paola si stringe
con affetto a Gigliola ed a tutta la famiglia Zuc-
coli nel ricordo di
Giuliano
- Milano, 13 febbraio 2012.
Gian Maria Gros-Pietro, ricordandolo con ami-
cizia e stima, partecipa al dolore per la scompar-
sa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
- Milano, 13 febbraio 2012.
Domenico Siniscalco, Paul Schapira e i colleghi
di Morgan Stanley partecipano con profondo cor-
doglio al dolore della famiglia per la perdita dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
- Milano, 11 febbraio 2012.
Il Presidente, Salvatore Machì, l'Amministrato-
re Delegato Matteo Codazzi, i Consiglieri di Am-
ministrazione di Cesi S.p.A. e tutti i dipendenti,
partecipano con profondo cordoglio al lutto della
famiglia per la scomparsa di
Giuliano Zuccoli
- Milano, 12 febbraio 2012.
Il presidente Carlo Magri, e Gianfranco Lucini
direttore, partecipano con i collaboratori al lutto
per la grave perdita di
Giuliano Zuccoli
presidente di A2A, socio fondatore di Milano Ac-
cademia di Formazione.
- Milano, 12 febbraio 2012.
Il Presidente, Giuseppe Pasini, i Vice Presidenti,
il Consiglio Direttivo, gli associati tutti e il Diret-
tore Generale di Federacciai, Federazione Impre-
se Siderurgiche Italiane, partecipano con cordo-
glio al dolore della famiglia per la scomparsa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
- Milano, 12 febbraio 2012.
La Direzione di Alpiq AG e i dirigenti del Grup-
po Alpiq in Italia partecipano al dolore della fa-
miglia per la scomparsa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
per anni indimenticabile membro del Consiglio
di Amministrazione di Alpiq AG.
- Olten - Milano, 12 febbraio 2012.
Il Presidente Gian Francesco Imperiali, l'Ammi-
nistratore Delegato Barbara Frei e tutto il perso-
nale di ABB SpA sono vicini alla famiglia dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
e ne ricordano le alte doti di umanità e profes-
sionalità.
- Sesto San Giovanni, 12 febbraio 2012.
Il Presidente di Fiera Milano SpA Michele Peri-
ni, l'Amministratore Delegato Enrico Pazzali, il
Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sinda-
cale, insieme ai dirigenti e dipendenti tutti par-
tecipano al lutto per la scomparsa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
- Rho, 12 febbraio 2012.
Il Presidente e l'Amministratore Delegato di
Falck Renewables SpA, Ingegner Federico Falck
e Ingegner Piero Manzoni, e il Consiglio di Am-
ministrazione tutto, partecipano con profondo di-
spiacere e costernazione al dolore della famiglia
per la scomparsa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
che verrà sempre ricordato per la sua lungimi-
ranza e per le sue qualità umane.
- Milano, 13 febbraio 2012.
Henri Proglio, Presidente di Electricitè de Fran-
ce, partecipa al dolore della famiglia ed unita-
mente al Gruppo EDF esprime il proprio cordo-
glio per la scomparsa dell'
Ing. Giuliano Zuccoli
- Parigi, 12 febbraio 2012.
Marisa Flenkenthaller è vicina con affetto a
Giovanni nel dolore per la perdita della sua ado-
rata mamma
Maria Adele Albertini
- Milano, 11 febbraio 2012.
Massimo partecipa con affetto al dolore di Gio-
vanni per la perdita della mamma
Maria Adele Camussone
Albertini
- Milano, 12 febbraio 2012.
Romana, Franca, Marco e Elena Ferrari parte-
cipano commossi al dolore della famiglia per la
scomparsa della cara
Adele Camussone Albertini
- Milano, 12 febbraio 2012.
Alessandro, Emma, Stefania, Umberto, Danie-
la, Sanjoy sono vicini all'amico Giovanni nel do-
lore per la scomparsa della mamma
Maria Adele Camussone
Albertini
- Milano, 11 febbraio 2012.
Sandro con Donatella e Sandrino è affettuosa-
mente vicino a Giovanni amico di sempre nel do-
lore per la perdita della mamma
Maria Adele Camussone
Albertini
dolce figura materna nello svolgersi delle età tra-
scorse insieme. - Milano, 12 febbraio 2012.
I condomini di via Andreani 4 Milano si asso-
ciano al lutto della famiglia Albertini per la scom-
parsa della madre
Maria Adele Camussone
Albertini
e formulano le più sentite condoglianze.
- Milano, 12 febbraio 2012.
Cara mamma, ci hai lasciato per raggiungere
il tuo amatissimo Lucky.- Con grandissimo dolore
Davide con Helena, Roberto con Consuelo e le
adorate nipoti Beatrice e Valentina annunciano
la scomparsa di
Saviana Arminio ved. Garuti
- Barasso (VA), 12 febbraio 2012.
italia: 515249535254
È serenamente mancato all'affetto dei suoi cari
Aldo Giannetti
Ne danno l'annuncio la moglie Angela, il figlio
Gigi, la sorella Liuccia e la nipote Rita.- I funerali
si svolgeranno martedì 14 febbraio alle ore 11
nella Basilica di San Babila.- Si ringraziano sen-
titamente il Professore Luigi Campolo, il Profes-
sore Luciano Bet ed il Dottore Giorgio Sala per le
amorevoli cure prestategli.
- Milano, 10 febbraio 2012.
Come tu ci hai insegnato
Aldo Giannetti
"memento audere semper".- Stefano con Adi, Vit-
torio, Rossana con Alberto, Carlo con Victoria ed
i pronipoti Brando, Filippo, Jacopo, Micol, Sa-
muel ed Ilan. - Milano, 10 febbraio 2012.
La cognata Cicci, Dora, Antonella, Margot e
Valeria profondamente addolorate per la scom-
parsa del caro
Aldo
partecipano al dolore di Angela, Gigi e Rita.
- Milano, 10 febbraio 2012.
Ciao
zio Aldo
ti porteremo sempre nel cuore e porgeremo il
braccio alla tua Angela come facevi tu.- Gianluca
con Donatella, Massimiliano con Valentina.
- Milano, 10 febbraio 2012.
Pinuccia e Amedeo ricordano commossi il co-
gnato
Aldo
e si stringono con affetto alla cara Angela.
- Milano, 10 febbraio 2012.
Tutti i collaboratori della S.A.G.I.M. S.r.l. pro-
fondamente commossi partecipano al lutto per la
perdita del loro titolare
Geom. Aldo Giannetti
- Milano, 10 febbraio 2012.
Nonno
grazie per tutto quello che hai fatto per me.- Gra-
zie per tutti i bellissimi momenti passati insieme
e per avermi insegnato a vivere con forza e de-
terminazione.- Ti voglio bene, Rita.
- Milano, 12 febbraio 2012.
Anna, Cesare, Rosanna e figli sono addolorati
e ricordano con tanto affetto
Aldo Giannetti
- Milano, 12 febbraio 2012.
Lo Studio Pagliarello ricorda con grande stima
ed affetto il
Geom. Aldo Giannetti
e partecipa al dolore della famiglia.
- Milano, 12 febbraio 2012.
Domenica mattina si è spenta con serenità
Adelaide (Dely) Garufi
mettendo fine ad una vita caratterizzata anche
da sofferenze e disagi, che però non offusche-
ranno il ricordo delle cose buone e del bene che
vivranno nel cuore di chi ha potuto godere ed
apprezzare i suoi lati migliori.- Ne danno notizia
il figlio Corrado, le nipotine Beatrice e Sofia e la
figlia Silvana, i quali ringraziano di cuore il per-
sonale e gli ospiti dell'Istituto Villa Rovera Molina
di Barasso, per l'affetto, l'assistenza ed il conforto
dimostrati nei suoi confronti, rendendole sollievo
in questi ultimi mesi.
- Milano, 12 febbraio 2012.
Partecipano al dolore del collega Corrado
Macchi i soci e amici David, Veronica e Maria per
la perdita di
Adelaide Garufi
- Milano, 12 febbraio 2012.
Matteo ed Elena Bruzzo con il figlio Giacomo,
Benedetto e Chiara Bruzzo con i figli Raffaele, Ali-
ne, Giovanna sono vicini ad Alessandro, Laura,
Andrea, Luca ricordando con affetto
Anna Maria (Pupa) Biaggi
De Blasys
riconoscenti per i tanti momenti di serenità e
spensieratezza passati insieme.
- Genova, 12 febbraio 2012.
Sara, Carlo, Giovanni e gli amici del Carotte si
stringono a Barbara ricordando i bei momenti
trascorsi insieme a lei e a
Matteo
- Milano, 11 febbraio 2012.
L'ufficio comunicazione Ducati Motor Holding
partecipa al lutto per la scomparsa di
Matteo Mastromauro
unendosi al cordoglio della famiglia, dei colleghi
della redazione del TG5 e dei tanti amici.- Ci
mancheranno la sua professionalità, la sua di-
sponibilità, il suo sorriso, il suo coraggio e la sua
amicizia.
- Borgo Panigale (BO), 12 febbraio 2012.
Samsung Electronics Italia partecipa al dolore
di Barbara Mastromauro e della famiglia per la
scomparsa dell'amico
Matteo
- Cernusco sul Naviglio, 12 febbraio 2012.
Il Direttore Claudio Brachino e tutta Videonews
si stringono alla famiglia di
Matteo Mastromauro
in questo momento di grande dolore.
- Cologno Monzese, 12 febbraio 2012.
I giornalisti della redazione Rai di Milano pian-
gono l'amico
Matteo Mastromauro
e abbracciano con tanto affetto la moglie Barba-
ra partecipando al lutto della famiglia.
- Milano, 12 febbraio 2012.
Tutti i componenti delle famiglie di Stefano, Al-
berto e Federico Versace partecipano, a tumula-
zione avvenuta, la scomparsa della carissima
Serafina (Nella) Siriaco
Versace
- Milano, 12 febbraio 2012.
Partecipano al lutto:
– I fratelli Ercole, Irene e Maria Pia Versace.
Maurizio e Barbara Mattioli con Letizia, Ricciar-
da, Caterina, ricordano con grande commozione
l'indimenticabile amica
Nella Versace
e sono vicini con tantissimo affetto a Stefano, Al-
berto, Federico e alle loro famiglie.
- Milano, 10 febbraio 2012.
Sandra, Silvia e Lino profondamente addolo-
rati, abbracciano Stefano e tutta la sua famiglia,
ricordando con tanto affetto la carissima amica
Nella Versace
- Milano, 13 febbraio 2012.
Alfio e Cesira Noto sono vicini con affetto a
Stefano ed a tutta la famiglia per la scomparsa
della cara amica
Nella Versace
- Milano, 13 febbraio 2012.
"È dell'uomo previdente non mancare
mai di niente".
Caro
Paolo
ci mancherà invece la tua riservatezza, professio-
nalità ed ironia che con amore ci hai donato.-
Buon viaggio, ora in pace.- Simonetta.
- Milano, 11 febbraio 2012.
Giovanni e Hillary Recordati sono vicini con af-
fetto alla famiglia del
Dott. Paolo Ribotto
di cui ricordano la grande signorilità e umanità
di uomo e l'appassionata dedizione di medico.
- Milano, 12 febbraio 2012.
Gianni e Giovanna Marongiu con Carlo e Cri-
stina, Paola e Gaetano e i nipotini sono affettuo-
samente vicini a Geppi e a Lanfranco e piangono
la scomparsa del carissimo
Guido Fanti
partecipando al generale cordoglio per la dipar-
tita di un uomo politico probo e capace che seppe
guidare Bologna e la propria regione e partecipò
con pari rigore alla vita delle istituzioni rappre-
sentative nazionali ed europee.
- Genova, 12 febbraio 2012.
Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera
È mancato all'affetto dei suoi cari l' Nel trentunesimo anniversario della scompar-
sa della sua adorata mamma
Ing. Massimiliano Basso Ricci
di 72 anni.- Ne danno il triste annuncio la moglie Maddalena Cirolli
Marisella, i figli Silvana e Vittorio, i fratelli Edoar- ved. Bettarello
do e Federico, le cognate, i parenti tutti e la fa-
miglia Calatrò.- La cerimonia funebre si svolgerà il figlio Vittorio, la nuora Manya e la nipote Ma-
martedì 14 febbraio alle ore 14.30 partendo nuela la ricordano sempre con infinito affetto.
dall'abitazione in via Crema n. 2 per la chiesa - Milano, 13 febbraio 2012.
parrocchiale di Castel Gabbiano (CR), indi pro-
seguirà per la cremazione.- I familiari ringrazia- Lia con Graziella, Guido e le loro famiglie ri-
cordano con profondo amore e rimpianto il
no di cuore quanti partecipano al loro dolore.
- Castel Gabbiano, 12 febbraio 2012.
Prof. Emilio Bartalini
Il 10 febbraio 2012 ci ha lasciato il mancato al loro affetto il 13 gennaio 2012.- Una
Santa Messa verrà celebrata nella chiesa di San
Prof. Roberto Rocca Barnaba in via Commenda il 16 febbraio alle ore
A funerale avvenuto ne dà l'annuncio, ai tanti che 18. - Milano, 13 febbraio 2012.
lo hanno conosciuto ed apprezzato nella sua at-
tività pedagogica e di formatore, la famiglia che Ciao adorabile, fantastico papà
con amore gli è stata vicina anche nella sofferen-
za della sua malattia. Vittorio Carlo Rossi
- Lissone, 13 febbraio 2012. con immutato amore e struggente nostalgia, ri-
cordo il tuo coraggio, la generosità, l'ironia, la
La moglie Iride, i figli Giovanni e Antonio an- tempra d'acciaio.- Grazie per avermi indicato il
nunciano con grande tristezza la scomparsa di bello, il buono, il giusto.- Alex.
Michele Capuano
- Milano, 13 febbraio 2012.
I funerali si svolgeranno nella chiesa parrocchiale La moglie Sandra e i figli Paolo, Silvia e Marco
Beata Vergine Assunta in Bruzzano Milano.- Per con il nipotino Lorenzo ricordano con immenso
giorno e ora si prega contattare lo 02.6880234. affetto e rimpianto
- Milano, 12 febbraio 2012.
Emilio Bigi
Marco ed Elsa Meda con Alessandra Caterina nel terzo anniversario della sua scomparsa.
Carla Titti e Anna, Paola Meda Teani con Lucia - Milano, 13 febbraio 2012.
Renata Gigi e Betta partecipano con grande af-
fetto al dolore di Ambrogina Laura Paolo e An- 13 febbraio 1972 - 13 febbraio 2012
drea per la scomparsa del carissimo amico
Santo Calori
Cardelio Pedrana Con l' immenso affetto di sempre le figlie ricor-
- Milano, 13 febbraio 2012. dano il loro caro papà.
- Milano, 13 febbraio 2012.
Sono vicino ai familiari del
Roberta, Giancarlo, Claudio, Cecilia, Enrico ri-
Prof. Luigi Uboldi cordano sempre l'
mio grande maestro di vita, con infinita ricono-
scenza ed affetto.- Gianfelice Volpato con fami- ing. Walter Carapellese
glia. - Milano, 12 febbraio 2012. - Cologno Monzese, 13 febbraio 2012.
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 Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012 italia: 515249535254
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La situazione meteorologica particolarmente rigida e sotto certi aspetti imprevedibile che ha interessato tutto il nostro Paese nei prossimi giorni tenderà ad
L’Aquila attenuarsi. Nonostante ciò ci saranno ancora delle precipitazioni, più probabilmente sulle regioni insulari e meridionali, mentre quelle centrali e settentrionali
assisteranno ad una maggiore presenza di rasserenamenti ma anche al ritorno di varie nebbie specie durante le ore più fredde.
ROMA
Campobasso IN EUROPA H
Bari
L'afflusso da Nordest di Alta
Pressione
aria gelida di origine -7
Potenza
Napoli continentale è esteso a Helsinki
tutto il territorio Oslo L
Stoccolma
-2 Bassa
europeo, ma l'anticiclone -3
Pressione
delle Azzorre si Edimburgo
Copenaghen Kiev
0
presenta più forte e 8
6
4
-11
Berlino
vicino rispetto alle Dublino -1 Varsavia
Catanzaro -4
scorse settimane e Amsterdam Praga
5 Fronte
Cagliari -2 Caldo
quindi inevitabilmente Londra
0 Vienna
farà sentire la propria 4
LE TEMPERATURE DI OGGI Parigi -4 Belgrado 0 Ankara
influenza nei prossimi Milano
-5
Palermo Bucarest
0 Aosta 3 Genova 3 Roma 10 R. Calabria giorni. Sull'Italia 1
0 Torino -1 Bologna -1 Campobasso 10 Catania l'eccezionale ondata di Roma Tirana Fronte
Barcellona 7 Freddo
1 Milano 0 Firenze 7 Napoli 9 Palermo freddo ha le ore contate Madrid 7 3 Atene
4 Trento -2 Perugia 7 Bari 6 Alghero
e pian piano lascerà Lisbona 6 16
spazio ad un ritorno alla 12 Tunisi
2 Venezia 1 Ancona -1 Potenza 7 Cagliari Algeri
a cura di normalità. 10 Fronte
1 Trieste 0 L’Aquila 5 Cata 4 Olbi 6
Occluso

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ragazze. Complice la loro esibizioni, ma pure i BRIGANTI. Miniserie. 0.25 RAI 150 ANNI. LA 21.05 FILM IL MONDO DEI 2008). Regia di Varietà. Con Alessia Telefilm. Con Gary Lerner 20.00 LOREM IPSUM.
Con Daniele Liotti, STORIA SIAMO NOI. REPLICANTI. John Woo. Con Marcuzzi Sinise, Carmine 23.45 INNOVATION. 20.20 VIA MASSENA. Serie
strepitosa canzone-colonna servizi dei tg dietro le quinte Raffaella Rea, Attualità. Con (Fantascienza, Usa, Chen Chang, Yong 0.15 MAI DIRE GRANDE Giovinazzo, Hill Attualità. Con Lucia 21.00 30 GRADI DI
sonora L’omaggio prosegue delle serate, le contestazioni e Danilo Brugia Giovanni Minoli 2009). Di J.Mostow Hou, Jun Hu FRATELLO. Varietà Harper Loffredo, Ivo Mej SEPARAZIONE.
con Uno sguardo dal cielo molto altro. Il conduttore con TG1 60 SECONDI. 1.20 TG PARLAMENTO. Att. 22.40 FILM BANLIEUE 13. 0.05 FILM SETA. (Dramm., 1.00 TG 5 NOTTE. 23.00 FILM NICKNAME: 0.20 TG LA7. 21.30 LE NOVE VITE DI
dove l’attrice recita con più Festival sulle spalle? 23.20 PORTA A PORTA. 1.30 SORGENTE DI VITA. (Azione, Francia, Canada/Fr./Italia, 1.30 STRISCIA LA ENIGMISTA. 0.30 (AH)IPIROSO. CHLOE KING. Telefilm
Denzel Washington. Pippo Baudo (foto). Attualità Attualità 2004). Di P.Morel. 2007). Di François NOTIZIA. Tg Satirico 0.45 ASPETTANDO Attualità. Con 22.30 DEEJAY CHIAMA
0.55 TG1 NOTTE. 2.00 METEO 2. 24.00 TG3 LINEA NOTTE. Girard. 2.15 UOMINI E DONNE. OKTAGON - Antonello Piroso ITALIA. Varietà
Omaggio a Whitney Houston Sanremo fronteretro TG1 FOCUS. Attualità 2.05 I MAESTRI DELLA 1.05 FUORI ORARIO. COSE 2.30 PIANETA MARE. Talk show. Con THAIBOXEMANIA. 1.25 MOVIE FLASH. DATI DI PROGRAMMAZIONE
1.25 CHE TEMPO FA. FANTASCIENZA. Telefilm (MAI) VISTE. Att. Attualità Maria De Filippi Rubrica sportiva Attualità FORNITI DA COMPUTIME
Sky Cinema Hits, ore 21.10 Rai Storia, ore 11.30

Film e programmi
Willis detective Invasori in arrivo
cambia il mondo dalla Marcuzzi

Rai4 Rai5 Rai Rai Rai Rai Boing La7d

rai.it rai.it
Storia rai.it
Movie rai.it
Gulp rai.it
YoYo rai.it boingtv.it la7.it
9.00 FISICA O CHIMICA III. 13.40 COOL TOUR. Attualità 19.00 RES GESTAE 6.30 FILM OPERAZIONE 19.45 TOOGULP. Ragazzi 21.00 SAM IL POMPIERE 2. 20.05 THE GARFIELD SHOW. 18.40 CUOCHI E FIAMME.
2054: gli umani affidano le Uno strano gruppo di Serie 14.15 DAVID LETTERMAN PERSONAGGI. SAN GENNARO. 19.50 VICTORIUS. Telefilm Cartoni Cartoni Attualità
10.30 TORCHWOOD - SHOW. Talk show Documenti 8.15 FILM NEL GIORNO 20.15 TORADORA. Cartoni 21.10 BOB AGGIUSTATUTTO 20.35 LA PANTERA ROSA & 19.40 I MENÙ DI
loro relazioni ad androidi invasori è atteso al reality di CHILDREN OF THE 15.05 PASSEPARTOUT. 19.05 L’APPRODO. DEL SIGNORE. 20.45 SCUOLA DI SPIE XIV. Cartoni CO. Cartoni BENEDETTA. Attualità
«surrogati» rimanendo nella Alessia Marcuzzi. Il loro EARTH. Serie Attualità Documenti 9.55 APPUNTAMENTO AL (M.I.) III. Telefilm 21.20 POCOYO. Cartoni 21.00 NINÌ. Telefilm 20.40 G’ DAY. Tg Satirico
sicurezza delle loro case. Un intento? Insediarsi nella Casa 11.25 FARSCAPE. Serie 15.40 NO RESERVATIONS. 19.20 CULT BOOK CARGO DI CINEMA. Attualità 21.15 LOLA E VIRGINIA. 21.30 PEPPA PIG. Cartoni 21.50 TAKESHI’S CASTLE. 21.10 CUOCHI E FIAMME.
12.15 EUREKA. Serie Documentario GEORGE SIMENON. 10.00 FILM IL GRANDE
detective (Bruce Willis, foto) e negli spazi già «colonizzati» 12.55 STREGHE II. Serie 16.30 GLOBE TREKKER. Documenti ATTACCO. Telefilm 21.40 L’ALBERO AZZURRO. Varietà Attualità
rimette tutto in gioco. dai concorrenti in gara. 13.45 FISICA O CHIMICA III. Documentario 19.25 UN’ORA CON... 11.50 FILM THE STUPIDS. 21.40 NATURALLY SADIE. Attualità 22.15 JOHNNY BRAVO. 23.10 EFFETTI PERSONALI.
Serie 17.20 COOL TOUR. Attualità GEORGES SIMENON. 13.25 FILM LA CITTÀ Telefilm 22.00 BEAR NELLA Cartoni Attualità
Il mondo dei replicanti Grande Fratello 22.10 KARKU. Telefilm GRANDE CASA BLU 22.40 MUCCA E POLLO. 23.40 THE SHOW MUST GO
15.10 ENTOURAGE III. Serie 17.55 TOUS LES HABITS DU Documenti PROIBITA.
Rai3, ore 21.05 Canale 5, ore 21.10 15.35 BEING ERICA. Serie MONDE. 20.00 ART NEWS. 15.20 FILM LA CORSA 22.35 VICTORIUS. Telefilm II. Pupazzi animati Cartoni OFF. Varietà
16.20 ONE TREE HILL V. Documentario Documenti DELL’INNOCENTE.
Serie 18.30 LE CASE PIÙ VERDI 20.30 VISIONI PRIVATE 17.10 FILM BALLROOM -
17.10 EUREKA. Serie DEL MONDO. TULLIO GREGORY. GARA DI BALLO. Iris Cielo La5 Tv
Isola, dopo i ritiri Paola e Chiara 17.50 FARSCAPE. Serie
18.40 LOST WORLD III.
Documentario
19.00 NO RESERVATIONS.
Documenti
20.55 DA QUI - IL PONTE SUL
18.50 FILM ...E POI LO
CHIAMARONO IL 2000
forse nuovi arrivi dalla Parodi Serie
19.30 TORCHWOOD -
Documentario
19.55 GLOBE TREKKER.
FIUME PO. Documenti
21.00 DIXIT GUERRE
MAGNIFICO.
21.00 FILM BLUEBERRY.
iris.mediaset.it cielo.it mediaset.it tv2000.it

CHILDREN OF THE Documentario SOLDATI FEDELI: WAR (Western). Regia di 20.13 A-TEAM III. Telefilm 19.00 UNO PSICOLOGO DA 20.15 GRANDE FRATELLO 21.20 PRESENTAZIONE
Va in onda stasera la quarta Benedetta Parodi ospita nella EARTH. Serie 20.45 PASSEPARTOUT. DOGS. Documenti Jan Kounen. 21.05 FILM PROVA A CANI - DOG LIVE. Reality CRITICO TEATRALE.
20.25 SUPERNATURAL IV. Attualità 22.00 DIXIT GUERRE 23.10 FILM SCOMODI INCASTRARMI. WHISPERER. 20.25 EXTREME 21.25 SERATA TEATRO -
puntata del reality per evitare sua cucina le sorelle Paola e 23.22 FILM I PADRONI Documentario MAKEOVER HOME OPERA TEATRALE: IL
Serie 21.15 DESIGN FOR THE LIFE SOLDATI FEDELI: I OMICIDI. (Thriller).
Sanremo. Dopo i due ritiri nelle Chiara Iezzi. La conduttrice 21.10 FILM DIAMOND - SOGNANDO COLORI DELLA Regia di Lee DELLA CITTÀ. 20.00 TOP CHEF - ALL EDITION. GIARDINO DEL SACRO,
puntate precedenti si scoprirà realizzerà un menù intitolato DOGS. (Azione). PHILIPPE STARCK. GUERRA: AMERICANI, Tamahori. 23.28 FERDINANDO DI LEO STAR. Varietà Documentario REGIA DI LORENZA
se sbarcherà in Honduras un «festival!» preparando con le 22.40 FILM DOWN - Documentario 4ª PARTE. Documenti 1.00 FILM MIRROR - CHI - L’ARISTOCRATICO 21.00 FILM MAX PAYNE. 21.10 HO SPOSATO UN ZAMBON.
DISCESA INFERNALE. 22.10 DINASTIE. 23.00 BELLISSIME 2 - III VIVE IN QUELLO DI GENERE. (Azione, Canada/Usa, CALCIATORE. 22.25 RETROSCENA I
nuovo concorrente. sue ospiti mini cheesecake. (Azione). Documentario PUNTATA. Documenti SPECCHIO? (Horror). Varietà 2008) Miniserie SEGRETI DEL TEATRO.
L’isola dei famosi I menù di Benedetta 0.30 APPUNTAMENTO AL 23.05 INSTANT MOVIE. 23.55 DA QUI - LA VESPA. Regia di Ulli 1.19 FILM SCUSI, LEI 23.00 SPARTACUS: SANGUE 23.15 UOMINI E DONNE. 23.05 GOCCE DI MIELE.
Rai2, ore 21.05 La7, ore 12.30 CINEMA. Attualità Documentario Documenti Lommel. CONOSCE IL SESSO? E SABBIA. Telefilm Talk show 23.10 MAPPERÒ.

Corriere della Sera Lunedì 13 Febbraio 2012
Pay Tv
Film
e programmi
Decisione drastica
per Paola Cortellesi
Rimasta al verde dopo la morte
del marito, una donna di 35
anni, asfissiata dai debiti (Paola
Cortellesi, foto) prende una
drastica decisione e diventa una
escort.
Nessuno mi può giudicare
Sky Cinema 1, ore 21.10
Denzel è nei guai:
lo salva Eva Mendes
Matt (Denzel Washington) viene
messo nei guai dall’amante
e accusato di due omicidi. Lo
salverà la moglie (Eva Mendes,
foto con Washington) da cui sta
per divorziare.
Out of time
Cinema Energy, ore 21.15
Nicholson detesta
il suo futuro genero
Vedovo, assicuratore, Warren
Schmidt (Jack Nicholson, foto)
intraprende un lungo viaggio
per partecipare al matrimonio
della figlia. Ha una pessima
opinione del futuro genero.
A proposito di Schmidt
Sky Cinema Passion, ore 21
I galeotti riemergono
dal passato Mediaset Premium
Terzo appuntamento con la
serie evento firmata da J.J.
Abrams, l’inventore di «Lost».
I reclusi della prigione di
Alcatraz, scomparsi nel 1963,
riappaiono ai giorni nostri.
Alcatraz
Premium Crime, ore 21.15
Sky
Cinema
14.05 THE COMPANY MEN Bobby Walker
(B. Affleck) ha tutto ciò che desidera
ma quando viene licenziato è
costretto a ricominciare da zero. Sky
Cinema Passion HD
14.45 THE TOURIST Frank (J. Depp) è in
vacanza in Italia per dimenticare un
amore ma improvvisamente conosce
la travolgente Elise (A. Jolie). Sky
Cinema 1 HD
15.45 UNA SIRENA SULLA SPIAGGIA Dee
Dee (A. Funicello), una stella della
canzone, si lancia con il paracadute
su una spiaggia della California.
MGM
THE LAST STATION La storia di
Sofia, moglie di Tolstoj da 50 anni,
che scopre che il marito sta per
lasciare tutto al popolo invece che
alla famiglia. Sky Cinema Hits HD
16.30 WILL HUNTING - GENIO RIBELLE
In Will, ragazzo delle pulizie, si
nasconde un genio della
matematica. Oscar per la
sceneggiatura ai giovani B. Affleck e
M. Damon. Sky Cinema 1 HD
17.40 RAGAZZI MIEI Dopo la morte della
moglie, Joe si ritrova a crescere due
figli e ad insegnare loro ad andare
avanti lontani dalle convenzioni. Sky
Cinema Hits HD
18.40 HOOK - CAPITAN UNCINO
L’avvocato Peter (R. Williams) si
catapulta nell’Isola che non c’è per
Serie Tv
14.00 JESSIE Disney Channel
15.00 VICTORIUS Rai Gulp
16.05 TUTTO IN FAMIGLIA Fox HD
17.15 ZACK E CODY SUL PONTE DI
COMANDO Disney Channel
18.00 ICARLY Nickelodeon
19.00 VICTORIOUS Nickelodeon
19.40 AMERICAN DAD Fox HD
20.10 LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE
Fox Crime HD
21.00 C.S.I. MIAMI Fox Crime HD
WHITE COLLAR Fox HD
GREY’S ANATOMY Fox Life
21.15 LOLA E VIRGINIA Rai Gulp
21.55 PAN AM Fox Life
22.10 KARKU Rai Gulp
22.35 VICTORIUS Rai Gulp
22.55 LE SORELLE FANTASMA Disney
Channel
7.23 CHANTE! I. Telefilm MYA
8.10 HAMBURG DISTRETTO 21 IV.
Telefilm STEEL
8.10 UNDER THE INFLUENCE. Show
Studio Universal
8.11 V II. Telefilm JOI
8.23 AMORE CON INTERESSI. Film
Premium Cinema
8.40 SHERLOCK HOLMES: SOLUZIONE
SETTEPERCENTO. Film Studio Universal
recuperare i suoi figli rapiti da
Capitan Uncino (D. Hoffman). Sky
Cinema 1 HD
19.15 STANNO TUTTI BENE Un padre (R.
De Niro) attraversa gli Stati Uniti per
cercare di riunire i suoi figli. Remake
dell’omonimo film di Tornatore. Sky
Cinema Passion HD
21.00 LA DONNA DEL GIORNO L’amore
travagliato tra un cronista sportivo
(S. Tracy) e una redattrice politico-
mondana (K. Hepburn). Oscar alla
sceneggiatura. MGM
INTRIGO INTERNAZIONALE A.
Hitchcock dirige un thriller
perfettamente oliato. Famosa la
sequenza di C. Grant attaccato da un
aereo in aperta campagna. Sky
Cinema Classics
RAPUNZEL - L’INTRECCIO DELLA
TORRE Ispirato alla favola dei fratelli
Grimm, il film racconta la storia di
Raperonzolo, che a 18 anni fugge
dalla Torre in cui è rinchiusa. Sky
Cinema Family
REAZIONE A CATENA Keanu
Reeves è un tecnico di laboratorio,
ricercato dalla CIA. Dirige Andrew
Davis. Sky Cinema Max HD
A PROPOSITO DI SCHMIDT Da
vedovo, un pensionato (J. Nicholson)
si mette in viaggio per dare un senso
ai suoi ultimi anni. Commedia amara
diretta da A. Payne. Sky Cinema
Intrattenimento
14.00 AMERICA’S NEXT TOP MODEL Sky
Uno
15.00 NON DITELO ALLA SPOSA! LEI
16.30 JERSEYLICIOUS E!
17.25 GLI SGOMMATI Sky Uno
18.05 VADO A VIVERE DA SOLO Fox Life
19.15 ACE OF CAKES - IN TORTA
MAGNA Sky Uno
20.00 KEEPING UP WITH THE
KARDASHIANS E!
21.50 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
21.55 CAMBIO CUOCO LEI
22.45 JUNIOR MASTERCHEF AUSTRALIA
Sky Uno
23.50 IN CURA DALLA NATURA LEI
GLI SGOMMATI Sky Uno
23.55 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
0.15 NAKED & FUNNY E!
0.20 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
8.58 THE MIDDLE I. Telefilm JOI
10.04 THE PERFECT MAN. Film Premium
Cinema
10.08 SOPHIE PAQUIN II. Telefilm MYA
10.32 JOI ON AIR ‘12. Show JOI
10.44 PACKED TO THE RAFTERS III.
Telefilm JOI
11.50 DECEMBER BOYS. Film Premium
Cinema
11.50 FRINGE III. Telefilm STEEL
italia: 515249535254
Passion HD
21.10 NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE
Vedova e sul lastrico, Alice si
trasferisce in periferia e intraprende
la carriera di escort. Poi incontra
Marco... Sky Cinema 1 HD
PERCY JACKSON E GLI DEI
DELL’OLIMPO: IL LADRO DI
FULMINI Poco prima di essere
espulso da scuola, Percy scopre di
essere figlio di Poseidone. Si
trasferisce così sull’Empire State
Building. Sky Cinema Hits HD
23.00 RAGAZZI DI PROVINCIA New York
rappresenta il mito del successo ma
un jazzista e una ragazza al verde si
dovranno ricredere, anche se
troveranno l’amore. MGM
23.15 MINE VAGANTI Hozpetek racconta
le vicende dei due rampolli della
famiglia Cantone, industriali pugliesi:
Tommaso (R. Scamarcio) e Antonio
(A. Preziosi). Sky Cinema Hits HD
23.25 RISO AMARO Indimenticabile
Silvana Mangano che interpreta una
mondina. Con Vittorio Gassman e Raf
Vallone. Sky Cinema Classics
0.15 TESORO, MI SI SONO RISTRETTI I
RAGAZZI Il professor Szalinski,
grazie a una nuova invenzione,
rimpicciolisce per sbaglio i suoi figli
e quelli dei vicini. Come ritrovarli?
Sky Cinema Family
Ragazzi
18.10 POKÉMON - NERO & BIANCO K2
19.10 THE LOONEY TUNES SHOW
Boomerang
20.00 LO STRAORDINARIO MONDO DI
GUMBALL Cartoon Network
21.00 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
I FANTAEROI K2
21.05 PHINEAS E FERB Disney Channel
SPONGEBOB Nickelodeon
21.15 CUCCIOLI CERCA AMICI
Boomerang
21.40 GLI ORSETTI DEL CUORE
Boomerang
MUCCA E POLLO Cartoon
Network
21.55 DUE FANTAGENITORI Nickelodeon
22.05 NOUKY & I SUOI AMICI Boomerang
IL LABORATORIO DI DEXTER
Cartoon Network
12.00 ONE TREE HILL VII. Telefilm MYA
12.27 V II. Telefilm JOI
12.40 FRINGE III. Telefilm STEEL
14.10 MARIA DI SCOZIA. Film Studio
Universal
14.55 MEN IN TREES - SEGNALI
D’AMORE I. Telefilm MYA
15.14 SATURNO CONTRO. Film Premium
Cinema
16.45 4400 IV. Telefilm STEEL
Sport
14.00 BASKET: NORTH CAROLINA -
DUKE NCAA Sky Sport 2 HD
15.00 CALCIO: UDINESE - MILAN Serie A
Sky Sport 1 HD
15.30 CALCIO: CATANIA - ROMA Serie A
Sky Sport 1 HD
15.45 VELA: EP. 11 America’s Cup World
Series Yacht & Sail
16.00 CALCIO: INTER - NOVARA Serie A
Sky Sport 1 HD
16.30 CALCIO: LAZIO - CESENA Serie A
Sky Sport 1 HD
MOTOCICLISMO: KAZAN. EP. 4 F1
H2O World Championship Yacht & Sail
17.00 BASKET: VARESE - ROMA Serie A
RaiSport 1
CALCIO: CHIEVO - NAPOLI Serie A
Sky Sport 1 HD
17.30 CALCIO: BOLOGNA - JUVENTUS
Serie A Sky Sport 1 HD
18.00 CALCIO: SUNDERLAND - ARSENAL
Premier League Sport Italia
20.40 CALCIO: NAPOLI - CHIEVO Serie A.
Diretta Sky Sport 1 HD
21.00 BASKET: NEW YORK KNICKS -
LOS ANGELES LAKERS NBA Sky
Sport 2 HD
21.05 WRESTLING: THIS WEEK ON WWE
Eurosport
21.45 WRESTLING: VINTAGE
COLLECTION Eurosport
22.15 MOTOCICLISMO: SHARJAH UAE.
EP. 11 F1 H2O World Championship
Yacht & Sail
Documentari
13.00 COME È FATTO Discovery
Channel HD
14.00 AFFARI DI FAMIGLIA: UN VERO
PICASSO! History Channel
15.00 TOP GEAR Discovery Channel HD
16.00 DEADLIEST CATCH: DIETRO LE
QUINTE Discovery Channel HD
17.00 A SURFER’S PARADISE Yacht & Sail
18.00 MITI DA SFATARE Discovery
Channel HD
19.05 LA VERA STORIA DI HOLLYWOOD/E!
TRUE HOLLYWOOD STORY E!
20.30 AFFARI DI FAMIGLIA: ESPLOSIONI
History Channel
21.00 VIETNAM: UNA GUERRA SENZA
FINE History Channel
21.55 VENEZIA PRONTO INTERVENTO
National Geographic
22.00 COME È FATTO Discovery Channel
16.46 I PILASTRI DELLA TERRA.
Miniserie JOI
17.01 POLVERE DI STELLE 2011.
Documentario Premium Cinema
17.06 MOONLIGHT SERENADE. Film MYA
17.11 C’È CHI DICE NO . Film Premium
Cinema
19.29 ER - MEDICI IN PRIMA LINEA VII.
Telefilm JOI
19.31 ONE TREE HILL VII. Telefilm MYA
Codice cliente:
55
Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
A fil di rete
di Aldo Grasso
Segnali di ripresa
per la tv generalista
M
ezz’ora secca in più: i dati del consumo televi-
sivo degli ultimi quindici giorni segnalano un
periodo super per il piccolo schermo. 317 mi-
nuti di tv vista nel corso della giornata, ovve-
ro 5 ore e 17 minuti medi, con un incremento di 30 minu-
ti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (quando
la media si fermava a 286 minuti). A guadagnarci, più di
tutte, la programmazione
del daytime, con una cre-
Top & Flop scita di 24 minuti; cresco-
no un po’, ma in maniera
Milan-Juventus meno rilevante, sia il pri-
Ibrahimovic tiene la palla me time che la seconda se-
rata. Un iper-consumo
che riguarda trasversal-
mente tutte le fasce demo-
grafiche, che pure manten-
Milan-Juventus (I tempo) gono le consuete differen-
9.475.000 spettatori, 29,6% ze fra spettatori giovani
di share. Rai1, mercoledì 8 (tre ore e 13 minuti medi
febbraio, ore 20.48. Minuto di tv fra i 15 e i 24 anni) e
picco: 10.164.000 spettatori, spettatori anziani (oltre
il pallone in possesso della sette ore per gli spettatori
squadra di Ibrahimovic con più di 65 anni).
(ore 21.13) A guadagnarci è soprat-
tutto la tv generalista, che
torna a intercettare circa
«Nine» 75% del consumo «prime
Nicole Kidman balla e canta time», col 25% che finisce
invece alle «altre tv» (cana-
li nativi digitali, locali, sa-
tellite, pay). E così le me-
die degli ascolti delle reti
nazionali tornano a cresce-
«Nine», 715.000
re e a respirare. A capitaliz-
spettatori, 2,41% di share
Rai3, venerdì 10 febbraio, zare più di tutti la rete che
ore 21.10. Minuto picco: aveva vissuto un periodo
643.000 spettatori, di garanzia autunnale par-
pezzo musicale
con protagonista Nicole
ticolarmente critico, Cana-
le 5: negli ultimi quindici
Kidman (ore 21.49) giorni la sua media tocca i
6 milioni di spettatori, gra-
zie a successi come «Ita-
lia’s got talent» (quasi nove milioni di spettatori), «Ze-
lig» (6.250.000 spettatori), «Il tredicesimo apostolo» (ol-
tre 6 milioni), e «Striscia la notizia» (con picchi di quasi
9 milioni). Rai1 capitalizza col calcio (la Tim cup), e le
fiction («Che dio ci aiuti», «La vita che corre»).
Insomma, non clamorose novità nell’offerta, quanto
piuttosto il combinato disposto di crisi economica e mal-
tempo che paiono portar bene solo alla tv.
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazio-
ne Geca Italia su dati Auditel.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
20.08 MYA MAG. Rubrica MYA 21.15 L’ULTIMO SAMURAI. Film JOI
20.15 JOI ON AIR ‘12. Show JOI 21.15 COVERT AFFAIRS II. Telefilm MYA
20.23 V II. Telefilm JOI 22.50 WAREHOUSE 13 III. Telefilm STEEL
20.23 ONE TREE HILL VII. Telefilm MYA 22.55 CONSTANTINE. Film Studio
20.25 4400 IV. Telefilm STEEL Universal
20.30 SIGLE STUDIO UNIVERSAL. Rubrica 22.57 NIP’N TUCK II. Telefilm MYA
Studio Universal 23.55 GOSSIP GIRL V. Telefilm MYA
21.15 I MERCENARI - THE 0.47 PRETTY LITTLE LIARS II. Telefilm
EXPENDABLES. Film Premium MYA
Cinema 0.53 ROYAL PAINS II. Telefilm JOI
56 italia: 515249535254 Lunedì 13 Febbraio 2012 Corriere della Sera

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