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2 del 08/02/2012

A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Sommario:

egnaliamo in Italia ...


2 3

Beni comuni e partecipazione Dai beni comuni al Bene comune dellumanit

Economi

E
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La dottrina tedesca che distrugge LEuropa

Democrazi

E
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Ricorso Federconsumatori ad Acque SpA su proroga AATO2

egnaliamo in

oscana

Aziende in crisi: un tavolo regionale per 6 lInthema di Subbiano Cassa integrazione alla Solvay 6

egnaliamo a

irenze
7

Dalla RSU di Ateneo

...dal

onsiglio

Work in progress Il messaggio vale anche per noi. Continuiamo ad affinare ledizione di Liberamente - Appunti di lavoro. Dai territori sono arrivate fin dal primo numero richieste di pagine aggiuntive dedicate alle loro realt. Lauspicio che questa possibilit venga colta da tutte le realt provinciali, e perch no anche dalle realt comunali. un arricchimento reciproco! Lauspicio che con il contributo di tutte e tutti si possa fare un buon mezzo di comunicazione e informazione, da fare girare sulle liste e perch no anche in copia cartacea per mettere sul tavolo delle case del popolo. Un piccolo contributo per rispondere allassenza del quotidiano e al black out mediatico.

Comunicati stampa

Interrogazioni e mozioni presentate

Siamo su Internet www.prcgruppotoscana.it e Facebook Federazione della Sinistra - Verdi Toscana

n. 2 del 08/02/2012

Beni comuni e partecipazione


Massimo Rossi (Portavoce nazionale Federazione della Sinistra) Sintesi della relazione svolta al tavolo tematico su Beni comuni e partecipazione Forum di Napoli (versione integrale su: www.rifondazione.it)

30/01/2012 - Quasi venti anni or sono, a Grottammare, lavvio di un processo di partecipazione diretta dei cittadini alle scelte riguardanti luso delle risorse economiche e naturali e la gestione dei servizi pubblici, ci appariva lunica strada per sottrarre quel territorio e quella comunit da un destino di saccheggio, mercificazione e privatizzazione. [] Oggi il Governo Monti appare un vero e proprio braccio armato dei poteri forti, che si dimostra nei fatti pi aggressivo di quello precedente. [] questo Governo, sostenuto dalla sua deforme maggioranza (in questo caso addirittura allargata allIdV e alla Lega!), si avvia ad imporre al Paese due strettissime camicie di forza rappresentate dal vincolo costituzionale al pareggio di bilancio e dalla sottoscrizione dei patti europei di riduzione forzata e sanzionata del debito. E come se il popolo italiano non si fosse pronunciato con forza e con chiarezza nel referendum di appena sei mesi orsono [] territorio, acqua, risorse, patrimoni collettivi e naturali, servizi pubblici fondamentali come quelli dei trasporti e dei rifiuti sono quindi pericolosamente sotto le grinfie dei soliti gruppi daffari nazionali ed internazionali. In realt, [] larga parte del sistema politico dominante non riesce neppure a concepire possibili scenari alternativi, tanto sul piano nazionale che locale, rispetto al pensiero unico della concorrenza, del mercato e della messa a reddito di ogni bene. [] Lapertura alla partecipazione diretta dei cittadini, diventa quindi lunica possibilit di sottrarre dalle grinfie dei predatori risorse e beni comuni. [] La partecipazione oltre ad essere lunica possibilit per immaginare e costruire un futuro fuori dalle spietate logiche di mercato, anche lunica possibilit per

rinnovare, ridare senso, utilit, dignit, efficacia alla politica. Solo attraverso la partecipazione pu essere rimesso in discussione il distorto rapporto tra coloro che delegano (gli elettori) e coloro che sono delegati (gli eletti); pu intravvedersi una via duscita dalle secche di una politica separata, auto conservativa, leaderistica [] prospettive in cui beni comuni e partecipazione fanno la fine di fazzoletti usati. Daltra parte non pu per certamente essere eluso il problema della soggettivit politica, della rappresentanza. [] E allora i temi da sviluppare non sono, quelli che alludono allesorcizzazione delle soggettivit politiche, ma quelli invece di una gelosa autonomia del movimento. Sono la rigorosa priorit dei contenuti e del progetto, rispetto alle spesso machiavelliche logiche di schieramento. [] E allora che fare? Dove, come qui a Napoli, la volont corale della comunit locale ha trovato uno sbocco credibile nellamministrazione cittadina, rompendo (guarda caso!) i tradizionali schieramenti sempre pi omologati, bisogna fare sul serio come gi si cominciato! [] Bisogna in sostanza che lamministrazione comunale si offra ostaggio dei cittadini al fine di vaccinarsi da lusinghe ed ingerenze dei gruppi che possono e che contano nei rispettivi territori. Ma sia qui, dove lamministrazione apre le porte, e soprattutto altrove (nella maggioranza delle situazioni), bisogna dar vita a spazi politici e sociali condivisi, laboratori collettivi, aperti a tutti i soggetti che intendono far valere i diritti costituzionali, il bene comune, la vita, sulle spietate logiche del mercato. Siano essi forum o costituenti dei beni comuni; Spazi e strumenti volti a promuovere nellimmediato una larga opposizione al

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saccheggio ed allappropriazione indebita, ma anche e soprattutto a progettare contestualmente modelli di gestione e di governo alternativi di beni e di servizi. A dar corpo [] a veri e propri modelli economici e sociali alternativi e praticabili su cui innescare vertenze, certamente pi forti ed efficaci. E allora la mia proposta che questo Forum non si riduca ad un evento, ma possa diventare un progetto permanente e capillare. Che la piattaforma che si sta delineando possa diventare la base di una sorta di patto federativo tra Comuni per i beni comuni e sia sottoscritta dai soggetti che si riconoscono nei fini, nei contenuti e nelle pratiche. Soggetti che si impegnino a dar vita localmente a quei forum per i beni comuni aperti ed inclusivi, a cui ho gi fatto riferimento; una sorta di cantieri per lalternativa che nellimmediato siano in grado di mettere in atto una dura vertenza col Governo, praticata se necessario anche con efficaci azioni di disobbedienza se la posta in gioco, come appare chiaro a tutti noi, la difesa stessa della democrazia e dei diritti fondamentali contenuti nella nostra Costituzione. Proviamoci. necessario. urgente. Ce la possiamo fare!

Dai beni comuni al Bene comune dellumanit


Francois Houtart e Birgit Daiber - Sintesi della prefazione alla versione definitiva del manifesto del Bene Comune dell'Umanit (versione integrale su www.puntorosso.it)

Di crisi in crisi: da dove veniamo, dove stiamo andando? Dobbiamo davvero distruggere il pianeta per consentire lo sviluppo? La crescita economica richiede il sacrificio di milioni di uomini e donne? Davvero la disoccupazione giovanile il prezzo per salvare l'economia? [] Le iniziative per risolvere le crisi continuano a fallire: il caso della Conferenza Onu sul clima nel 2009 e successive, senza decisioni vincolanti. Le raccomandazioni della Conferenza Onu sulla crisi economica e finanziaria per contenere gli effetti distruttivi del capitale speculativo sono rimaste lettera morta. giunto il momento di agire e di farlo attraverso lo sviluppo di nuove idee. Tentare di porre rimedio alle disfunzioni dell'economia di mercato capitalistica, predicando il capitalismo verde, regolamentando i mercati finanziari, ridistribuire gli aiuti nella lotta contro la po-

vert, costruire sistemi di sicurezza sempre pi militaristi e che criminalizzano la resistenza non sono altro che modi per adeguare il sistema esistente. Abbiamo bisogno ora un cambiamento radicale, un altro paradigma: in altre parole, un orientamento radicalmente nuovo nella vita degli esseri umani sul pianeta. Il sistema capitalistico ha fatto il suo corso: distrugge pi di quanto non crei. La maggior parte delle persone vivono in confusione, mentre numerosi politici annunciano unuscita graduale dalla crisi, nonostante tutti i segnali indichino il contrario. I partiti politici considerati progressisti sono diventati, di fatto, i gestori della crisi, mentre le istituzioni morali di solito si limitano a denunciare gli abusi senza indicare le cause o condannare la logica del sistema. La precariet economica di ampi settori della popolazione tende a far s che questa si aggrappi a ci che ha acquisito con grande sforzo, piuttosto che ad assumersi il rischio del

cambiamento. quindi ora di pensare, analizzare e anticipare. [] Per questo dobbiamo guardare ai movimenti e ai tanti progetti che hanno gi preso in carico questa nuova sfida. I movimenti degli Indignados in Europa, Occupy Wall Street negli Stati Uniti, le reti per la giustizia globale, i movimenti ambientalisti, i movimenti indigeni, i movimenti dei senza terra e dei piccoli agricoltori, e i movimenti per la democrazia in Africa settentrionale e nel mondo arabo []. Progetti notevoli come la nuova banca di sviluppo regionale in America Latina e il nuovo sistema di pagamento tra paesi latinoamericani a prova di speculazione, il reddito garantito per i piccoli agricoltori in India, la Rete per la trasformazione e 5 protezione sociale nel Sud-Est asiatico e molti altri mostrano la determinazione di persone che lavorano per un futuro migliore.

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La dottrina tedesca che distrugge lEuropa


Mario Pianta - Il Manifesto - 1 febbraio 2012

Il patto fiscale di Bruxelles impone a tutta Europa la dottrina tedesca dellausterit. La vittoria di Merkel una sconfitta per Monti e per lEuropa. Per rispettare gli impegni su debito e deficit, lItalia dovrebbe ridurre di un sesto la spesa pubblica: una politica che devasterebbe leconomia e la societ, e porterebbe a una grande depressione. Nelle pieghe del Patto fiscale accettato lunedi a Bruxelles da 25 dei 27 paesi Ue (Londra e Praga esclusi) c una grande vittoria politica per Angela Merkel. La dottrina tedesca dellausterit diventata un obbligo per lEuropa; il pareggio di bilancio sar scolpito nelle Costituzioni di tutti gli stati, sui deficit e sullobbligo di riduzione del debito avr poteri la Corte di Giustizia europea: i limiti al debito saranno vincolanti e validi per sempre ha dichiarato il cancelliere, non si riuscir mai a cambiarli attraverso maggioranze parlamentari. Grazie a questa vittoria, Merkel avr il consenso dei tedeschi alla concessione del secondo finanziamento demergenza ad Atene, 130 miliardi di euro entro marzo, senza il quale la Grecia smetterebbe di funzionare. Lo sconfitto pi immediato Mario Monti. La nuova credibilit dellItalia ha ottenuto soltanto mo-

difiche minime al Patto fiscale e, facendo i suoi conti, il nostro Presidente del consiglio ha misurato ieri le dimensioni della sconfitta. Questanno lItalia sperava di avere un Prodotto interno lordo intorno a 1.600 miliardi di euro; secondo il Fondo monetario internazionale la recessione lo far cadere del 2,2%, circa 35 miliardi in meno. Su una spesa pubblica vicina a 800 miliardi di euro, la recessione potrebbe significare 15 miliardi di minori entrate fiscali, e altrettante potrebbero essere le maggiori spese dovute al rialzo dei tassi dinteresse sui 1.900 miliardi di debito pubblico italiano. Limpegno accettato a Bruxelles di rimborsare un ventesimo del debito lanno vorrebbe dire per lItalia 95 miliardi di euro di spesa ulteriore: in tutto 125 miliardi sottratti al bilancio dello stato rispetto al 2011: un sesto dellintesa spesa pubblica, una cifra enorme. Si pu stimare che met del rimborso del debito vada a creditori stranieri, sottraendo risorse al paese: la caduta del Pil a questo punto sarebbe dellordine del 6%, senza calcolare gli effetti indiretti del calo di redditi, spesa pubblica e consumi. LItalia smetterebbe di funzionare. I dati di ieri sulla disoccupazione record in Italia non sono che linizio di un bollettino di guerra che potrebbe arrivare a oltre 800 mila po-

sti di lavoro perduti, soprattutto nellindustria. A fronte di questo crollo delloccupazione, da Bruxelles venuto un piano per la crescita e loccupazione che si affida a 82 miliardi di euro di avanzi di bilancio, di cui 8 miliardi per lItalia. Una proposta ridicola. Questi conti non si trovano nelle dichiarazioni dei ministri, ma danno la misura del rischio di grande depressione provocata dalla dottrina tedesca. Siamo davvero alla ripetizione di tutti gli errori degli anni trenta. Tutto questo in un anno che dovrebbe portare alle elezioni politiche italiane. Con un ulteriore, massiccio impoverimento di lavoratori e classi medie, il paese potrebbe andare in pezzi. Potrebbe scoppiare una reazione populista antieuropea, cavalcata da centrodestra e Lega. La democrazia sarebbe a rischio. E, come lItalia, potrebbe andare in pezzi lEuropa. A meno che. Siamo ancora in tempo per fermare la dottrina tedesca. Perch non convocare a Roma un vertice dei paesi europei senza Berlino, per accordarsi su politiche diverse? Perch non convocare un incontro delle opposizioni ai governi di Merkel e Sarkozy per lanciare una politica alternativa alla grande depressione?

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Federconsumatori Toscana ricorre al TAR contro il prolungamento delle concessioni di ATO2 ad Acque SpA
02/02/2012 - Federconsumatori ha impugnato con un ricorso al Tar della Toscana la delibera dell'AATO2 (basso Valdarno) del 6 dicembre, che estende di 5 anni fino al 2026 la durata della concessione di gestione del servizio idrico ad Acque Spa. La decisione stata illustrata oggi a Firenze: ''La deliberazione afferma l'associazione - ha di fatto operato un affidamento senza gara del servizio stesso. come se si fosse effettuata una trattativa privata, ed un atto illegittimo, violando contestualmente i principi della concorrenza''. Secondo Federconsumatori, che aveva chiesto a tutti i sindaci dell'area di soprassedere, si e' voluto consentire ad Acque Spa di ammortizzare i costi dei nuovi investimenti violando per il decreto legislativo 152/2006 e il decreto legislativo 163/2006. ''Eventuali investimenti necessitati possono naturalmente essere ammortizzati dal gestore subentrante, qualora questi si protraessero oltre la scadenza della Concessione, spiega l'associazione, che sottolinea ''l'anomala e sospetta circostanza dei tempi nei quali stata assunta tale illegittima delibera: il varo della nuova legge regionale che istituisce un'unica Autorit idrica, varata in via definitiva il 28 dicembre''. (ANSA).

Sgherri:Le motivazioni di FederConsumtatori confermano le nostre critiche alla scelta del prolungamento: sbagliata nel merito e nel metodo
03/02/2012 - Le motivazioni addotte da Federconsumatori Toscana per il ricorso al Tar, riportate oggi dalla stampa, confermano le forti criticit che anche noi avevamo mosso a questa decisione profondamente sbagliata. Saluto quindi con favore lazione promossa da Federconsumatori medesima. Cos Monica Sgherri Capogruppo di Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale commenta lannuncio del ricorso al Tar da parte dellassociazione dei consumatori contro la decisione dellAto 2 Basso Valdarno del dicembre scorso - di prolungamento di cinque anni delle concessioni del servizio idrico ad Acque S.p.A. Il presidente di FederConsumatori prosegue Sgherri fa infatti presente sulla stampa che siamo di fronte ad un atto illegittimo che viola il principio della libera concorrenza che rappresenta una regalia al gestore privato. Ed inoltre come avevamo sottolineato anche noi a suo tempo, Federconsumatori evidenzia che eventuali investimenti necessitati possono naturalmente essere ammortizzati, qualora si protraessero oltre la scadenza della concessione, dal Gestore subentrante che sottolinea Sgherri visto lesito del referendum dello scorso giugno - chiediamo sia pubblico. Parimenti, prosegue Sgherri, Federconsumatori sottolinea inoltre un altro elemento che anche noi avevamo avanzato nello stigmatizzare la decisione del prolungamento, cio che non rispondesse a nessun carattere di urgenza se non proprio non la vicinissima scadenza il 31 dicembre scorso degli Ato medesimi e lentrata in vigore della nuova legge regionale sul tema. Sul punto Federconsumatori sottolinea secondo dichiarazioni riportate dallAnsa lanomala e sospetta circostanza dei tempi nei quali stata assunta tale illegittima delibera: il varo della nuova legge regionale, varata in via definitiva il 28 dicembre. Risulta - conclude Sgherri quindi evidente che la corsa al prolungamento delle concessioni fosse unicamente motivata da compierla prima dello scioglimento degli ATO e dellapprovazione della nuova legge regionale sul tema. Decisione quella del prolungamento delle concessioni quindi sbagliata nel merito e nel metodo, come conferma oggi anche FederConsumatori.

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Aziende in crisi : un tavolo regionale per lInthema di Subbiano


03/02/2012 - Tra le numerose vertenze aziendali di cui ci stiamo occupando e che seguiamo c quella dellInthema di Subbiano in provincia dArezzo. Storico marchio del tessile, che in passato ha lavorato per le grandi firme da Ungaro a Valentino lInthema da almeno tre anni sta passando fasi non facili da gestire. Sparite le grandi commesse per le firme mondiali, dal febbraio dellanno scorso iniziata la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione. Ma i lavoratori, per ora, hanno ricevuto lo stipendio per quattro mesi e poi stato il black out. A novembre, come Federazione della Sinistra abbiamo organizzato un incontro con le istituzioni presso il Comune, per cercare insieme una strada percorribile che consenta ai lavoratori di ritrovare i loro diritti. AllInthema in questo momento ci sono 80 dipendenti, una sessantina sono gli operai e i magazzinieri interessati dalla cassa integrazione a rotazione, gli altri dipendenti sono gli amministrativi, per il momento non coinvolti nella cassa integrazione. Come commissione regionale che si occupa delle emergenze occupazionali abbiamo proposto lapertura di un tavolo regionale che chiami a raccolta i lavoratori, il sindacato, le istituzioni tutte e lazienda. Sono molte le ombre che si addensano sul futuro dellInthema e quello che serve fare un po di chiarezza e nellimmediato far ripartire la cassa integrazione dovuta ai dipendenti. Il fatto che lazienda abbia aperto due sedi in Tunisia, negli ultimi otto anni, che danno lavoro a quattrocento persone, non fa dormire sonni tranquilli. Per questo urgente che lazienda si presenti al tavolo e manifesti le sue intenzioni. Limpegno della Federazione della Sinistra a fare in modo che questo avvenga al pi presto. Paolo Marini presidente commissione regionale emergenza occupazionale

Solvay annuncia la cassa integrazione per 23 lavoratori. Sgherri:inaccettabile diktat, che sarebbe legato al braccio di ferro fra azienda e comunit locali. Lavorare invece per soluzioni che tutelino
03/02/2012 Esprimiamo preoccupazione per lannuncio, da parte dellazienda Solvay, di voler mettere in cassa integrazione, per ora, 25 lavoratori nel sito di Ponteginori: sembra di voler parlare a suocera perch nuora intenda e lo si fa sulla pelle dei lavoratori: la motivazione infatti sarebbe legata al braccio di ferro fra comunit locali e azienda sul mancato rinnovo delle concessioni minerarie relative allestrazione di salgemma e al blocco dei prelievi idrici a Montescudaio. Vi la massima attenzione e presenteremo in merito un interrogazione. necessario impegnarsi per soluzioni che tutelino loccupazione e nel contempo lambiente e la salute e quindi inaccettabile che invece lazienda voglia far pagare lo stallo ai lavoratori con di fatto un diktat! Sullaspetto del prelievo idrico, vi sono e conosciamo soluzioni quali lutilizzo anche di acqua di mare che permetterebbero di utilizzare meno acqua buona e produrrebbero inoltre minor depauperamento della risorsa sale. Tutto ci in un quadro che vede ad oggi a livelli insostenibili di depauperamento della risorsa idrica, delle subsidenze di fiumi quali il Cecina e di inquinamento dei pozzi vicenda sulla quale siamo gi intervenuti -. Insomma vi sono alternative, che Solvay dovrebbe adottare, per poter svolgere s le attivit ma tutelando la falda acquifera, e quindi lavoro, e ambiente. Bisogna lavorare in questa direzione, senza forzature ne imposizioni da parte aziendale, per quanto ci riguarda faremo la nostra parte, per contribuire ad addivenire ad una seria pianificazione che tenga conto delle necessit di tutela per lavoratori, ambiente e cittadini. Monica Sgherri Presidente Gruppo consiliare Fds-Verdi

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RSU d'Ateneo 2012


a cura della RSU dell'Ateneo di Firenze -- Edizione telematica http://www.unifi.it/rsu/rsu_index.html e mail: <rsu-l@unifi.it>

Firenze, 6 febbraio 2012 LArticolo 18 non si tocca Dopo il taglio delle pensioni e l'allungamento dell'et pensionabile, il Governo Monti minaccia la cancellazione dell'articolo 18, che svolge una funzione di garanzia contro i licenziamenti discriminatori, cio senza giusta causa e giustificato motivo, impedendo che si possa venir licenziati per le proprie idee politiche e sindacali, per gli orientamenti sessuali, per il colore della pelle, per la propria dignit nel dire no ai ricatti nei posti di lavoro. In un paese come il nostro che vede chiudere una azienda dopo un'altra, con un tasso di disoccupazione giovanile del 30%, ci vogliono raccontare che la crisi dovuta alla mancanza di flessibilit in uscita? E 46 forme contrattuali, tale la giungla del mercato del lavoro italiano, non sono sufficienti rispetto all'articolazione delle esigenze produttive? La crisi dipende da tutt'altro: dalla mancanza di politiche industriali, dalla mancanza di investimenti pubblici in formazione e ricerca, dalla mancanza di investimenti del capitale privato in ricerca ed ammodernamento degli impianti, dalla diseguale distribuzione della ricchezza, dalla precariet e dalla disoccupazione, da un sistema fiscale che colpisce solo lavoratori dipendenti e pensionati, dalla piaga dellevasione fiscale, dalle spese militari che vedono lItalia all8 posto nel mondo, dal taglio dello stato sociale - pensioni, sanit e soprattutto scuola pubblica. Come RSU dellUniversit di Firenze in rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici del nostro Ateneo - dobbiamo far sentire la nostra voce. Chiediamo alle organizzazioni sindacali di organizzare la mobilitazione unitaria di tutto il mondo del lavoro per contrastare le proposte del Governo fino ad arrivare alla proclamazione dello Sciopero Generale se necessario - a sostegno delle seguenti parole di ordine: - l'articolo 18 non si tocca; - la partita delle pensioni non e' chiusa; - tassa patrimoniale e riforma fiscale a favore di lavoratori dipendenti, precari e pensionati; - priorit della lotta alla precariet e alla disoccupazione; - abrogazione delle norme vessatorie dei Decreti 133/2008 e 150/2009, e dellart. 8 della L. 148/2011; -rinnovo dei contratti nazionali di lavoro nel pubblico impiego. Non pi il tempo dei tentennamenti, il momento della lotta!

La RSU dellUniversit di Firenze

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Gli studenti toscani in mostra per la sicurezza


Inaugurata a Palazzo Bastogi lesposizione sui materiali realizzati dalle scuole toscane sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. In molti casi hanno sfoderato una fantasia e una creativit degna di pubblicitari professionisti. Cos sono nati slogan, video, elaborati, logo; anche il Pegaso, simbolo della Regione Toscana, stato dotato di un provvidenziale casco. Si tratta degli studenti toscani, dalle scuole dellinfanzia fino alle secondarie superiori, che hanno partecipato al bando di concorso regionale Promozione della cultura della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro e negli ambienti domestici tramite la scuola. Sono stati selezionati 35 lavori e organizzata una mostra che stata inaugurata questa mattina, dal titolo e vissero tutti sicuri e contenti . In palazzo Bastogi, via Cavour 18, i lavori resteranno esposti fino al 17 febbraio, dal luned al venerd dalle ore 9 alle ore 18. In genere si parla di sicurezza solo quando accadono gli incidenti ha detto lassessore regionale al Diritto alla salute Daniela Scaramuccia e invece bello parlarne con i giovani e con un po di allegria. Perch creare una cultura della sicurezza fondamentale: serve cultura come prevenzione, vigilanza, formazione. Spero che questi giovani, quando saranno lavoratori o datori di lavoro, daranno per scontate le buone pratiche in materia di sicurezza. Anche Paolo Marini, presidente della commissione per lEmergenza occupazionale del Consiglio regionale ha sottolineato limportanza della cultura della sicurezza. Dal punto di vista legislativo la Toscana si dotata di buoni strumenti ha commentato Marini - che ci permettono di dire che si fatto il possibile; ora bisogna agire su altri versanti, anche se va riconosciuto che il Dipartimento di prevenzione in questi anni ha lavorato molto e bene. Purtroppo fenomeni come la precariet incidono sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e questi sono temi che dovremo affrontare. A curare laccoglienza alla mostra saranno invece i ragazzi dellIstituto tecnico per il turismo Marco Polo e dellIstituto professionale Sassetti-Peruzzi

Easy Green ex ISI. Interrogazione dei consiglieri Sgherri e Marini: situazione delicata. Necessario proseguire nel seguirla con la massima attenzione
02/02/2012 - Si deve continuare a seguire attentamente la vicenda Easy Green ex ISI di Scandicci e ottenere massima chiarezza. La questione lo impone in quanto si tratta del futuro del sito produttivo e di trecento lavoratori; la nuova propriet ha rassicurato in tal senso ma, memori dei numerosi stop alla ripartenza produttiva avuti nel tempo, dobbiamo mantenere alta la guardia, visto il momento delicato: la fine, il 7 febbraio prossimo, del periodo di curatela e il fatto che uno dei partner aziendali EnEco ha annunciato di voler trasferire parte della produzione in altro sito. Anche a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, cio la volont di occupare 75 lavoratori, va scongiurato il rischio di uno spacchetta-mento proprietario, magari con altri partner che seguano En Eco, che potrebbe mettere a repentaglio lunitariet del progetto di rilancio aziendale e loccupazione. Cos Monica Sgherri nellinterrogazione presentata alla Giunta, sottoscritta anche dal collega Paolo Marini. A quanto appreso in un recente incontro fra tutti gli attori della vicenda la nuova propriet ha annunciato di voler mantenere gli impegni, fra cui la presentazione prossima del piano industriale: anche la Regione, come hanno sempre fatto sia la Giunta che Consiglio, deve essere vigile perch non ci si potrebbe permettere un nuovo stop al rilancio. Inoltre c da comprendere come verranno selezionati i 75 lavoratori che, nelle intenzioni di EnECo verranno impiegati in altro sito produttivo.

Rifiuti. Sgherri:la Toscana terra di conquista dellemiliana Hera. Inceneritore a Case Passerini? Inaccettabile laccelerazione prima delle risposte di VIA e VAS
30/01/2012 - La Toscana terra di conquista dellEmilia Romagna? Sembra di si, attraverso Hera, partner forte nella societ incaricata di realizzare a Case Passerini linceneritore e che inoltre partecipa al bando per il gestore unico rifiuti nellATO toscana Sud. Operazioni da parte di una societ che, ancorch a maggioranza pubblica, quotata in borsa; insomma sembra sia in corso una privatizzazione pi che una aziendalizzazione. Sulla vicenda Case Passerini preoccupante la presentazione del progetto con relativo annuncio di ravvicinato avvio dei lavori, senza il pronunciamento della provincia sulla VIA. Cos Monica Sgherri. Una nostra richiesta storica che su tutta larea del futuro impianto, ma dove sono previsti e progettati altri siti inquinanti, si procedesse a compiere una Valutazione Ambientale Strategica: ad oggi non abbiamo nessuna comunicazione sui suoi risultati ed inoltre non vi il pronunciamento della Provincia sulla VIA, e si d una bella accelerata al progetto!. VIA che oltre a verificare la compatibilit ambientale deve verificare le alternative meno inquinanti per lo smaltimento dei rifiuti: insomma ci sono buone normative che per sembrano perdersi per strada nella loro applicazione. Inaccettabile!

Mozioni: n. 357 del 02/02/2012


Azioni contro la violenza di Genere Premesso che in Italia la violenza maschile la prima causa di morte per le donne dai 16 ai 44 anni; [] Si impegna la Giunta Regionale: A rendere operativi i progetti e gli iter inerenti al sostegno delle donne, a partire dallallontanamento effettivo e tutelato dal nucleo familiare e la momentanea permanenza nei centri antiviolenza [] sostenendo a tal fine iniziative pubbliche, del volontariato e del privato sociale, come case famiglia o altri interventi simili; A sviluppare politiche culturali ed educative volte alla formazione di relazioni tra i generi sane e consapevoli; A informare la cittadinanza su servizi e percorsi dedicati alle vittime di violenza, comprendendo anche un percorso nelle scuole che favorisca la possibilit di denunciare le violenze anche da parte di soggetti minorenni vittime dirette o indirette [] A promuovere azioni positive per leguaglianza di genere in tutti i campi del vivere associato-politico, economico e culturale

A cura del Gruppo Consiliare

Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 / Fax: 055 2387 570

Atti in Consiglio
Interrogazioni Orali: n. 562 del 03/02/2012 In merito alla situazione di crisi a San Carlo Terme

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A San Carlo Terme, frazione collinare del Comune di Massa, opera la societ Terme e Sorgenti San Carlo SpA, azienda del settore delle acque termali, anche a uso sanitario, di propriet del gruppo Vichi Holding di Roma dal 2007: I dipendenti hanno avanzato la proposta di subentrare alla propriet, formando una cooperativa di gestione per evitare il prolungamento dellinterruzione della produzione; Il Sindaco di Massa Roberto Pucci e lAssessore al Lavoro della Provincia Raffaele Parrini si sono gi fatti promotori dincontri istituzionali con i dipendenti, in cui sono state raccolte le istanze da rappresentare alla propriet; Si interroga la Giunta per conoscere: Se la Regione intenda impegnarsi nella ricerca di una interlocuzione con il gruppo Vichi, convocando un tavolo di concertazione, insieme a Provincia e Comune, o favorendo un passaggio nel territorio per chiarire le motivazioni che hanno comportato il disimpegno della propriet e se esistono possibilit di rilancio; Se la Regione intende favorire la costituzione di normali relazioni fra propriet e rappresentanza sindacale, relazione ad oggi inesistente; []

n. 560 del 02/02/2012 In merito agli sviluppi della vicenda riguardante il sito produttivo Easy Green ex ISI
Premesso che il perdurare, ormai da molti mesi, della situazione di incertezza per il sito produttivo Easy Green ex ISI e per gli oltre 300 lavoratori ivi impegnati impone il massimo dellimpegno per soluzioni chiare che permettano la ripartenza del medesimo. Ripartenza e certezze che nel passato hanno vissuto numerosi annunci che poi hanno incontrato difficolt a realizzarsi. Tutto ci anche in relazione alla stringente tempistica richiesta, in particolare riguardo alla scadenza del prossimo 7 febbraio, giorno stabilito per la chiusura del rapporto di curatela. Si interroga la Giunta per conoscere: Quali siano i prossimi appuntamenti nella quale la medesima si trover impegnata a confrontarsi, in ogni sede, in merito alla vertenza ex ISI-Easy Green; [] Se sia a conoscenza dei criteri con i quali verranno selezionati i 75 lavoratori che, nelle intenzioni di EnEco, verranno impegnati in un sito produttivo diverso da quello di Scandicci. I testi integrali degli atti presentati in Consiglio: www.prcgruppotoscana.it

prossimo numero:
Mobilit e tra-

sporto pubblico
Privatizzazione

ATAF grave pregiudizio a mobilit pubblica

n. 2 del 08/02/2012

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