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Parlamento 2.

0 Strategie di comunicazione politica in internet


a cura di Sara Bentivegna @sarabentivegna

In numerose democrazie occidentali, tra cui anche lItalia, lo stato dei rapporti tra politica e cittadini spesso descritto tramite il ricorso a termini come distanza, disaffezione, disinteresse e disincanto. Lambiente comunicativo proprio dei media tradizionali, con le ben note tendenze alla personalizzazione e spettacolarizzazione, non contribuisce certo a far recuperare terreno sul fronte del rapporto tra rappresentanti e rappresentati. Invece, le caratteristiche dellambiente digitale possono consentire, ammesso che lo si voglia, dinamiche comunicative di tuttaltra natura: nelle varie declinazioni dellambiente web, infatti, sia esso 1.0 o 2.0, scompaiono le tradizionali mediazioni dei mainstream media e pu realizzarsi la piena autonomia del soggetto. Cos, i parlamentari interessati a farlo possono mettere in atto strategie comunicative e relazionali tese a narrare la politica tramite ladozione di punti di vista pi vicini ai cittadini nonch a recuperare occasioni di ascolto e interazione. evidente che ladozione di tali strategie agevolata dalla diffusione di internet tra i cittadini (che devono essere nella condizione di connettersi) nonch da un sistema elettorale candidate centered piuttosto che party centered. Non a caso, nei paesi dove si registra una forte digitalizzazione della popolazione e vige un sistema elettorale basato sul candidato, la constituency communication si declina ormai in termini elettronici e un numero significativo di parlamentari online.

I parlamentari italiani online Con lobiettivo di descrivere puntualmente la situazione italiana stata condotta una ricerca empirica che ha monitorato per circa un mese (febbraio 2011) la presenza e lattivit dei parlamentari in internet. Il quadro che ne emerge , a dire il vero, non proprio brillante. Complessivamente, presente nella websfera solo il 55,5% dei parlamentari, con uno scarto di circa 10 punti tra Camera (58,3%) e Senato (49,8%). Per dare unidea dellarretratezza della situazione italiana, sufficiente porre a confronto i dati relativi alladozione del sito espressione pi compiuta del web 1.0 e ormai superata dal web partecipativo con quelli di paesi con caratteristiche simili (forniti dai periodici Rapporti dellInter Parliamentary Union): 25% vs 81%. N va meglio sul fronte dei social network, ovvero lultima tentazione tecnologica prontamente adottata da circa 2 milioni di cittadini italiani. I dati registrati nel 2012 vedono i parlamentari italiani presenti nella misura del 21% contro il 70% dei loro colleghi statunitensi e il 49% degli ospiti di Westminster.

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Fig. 1 Adozione dei siti e di Twitter in Italia e nel mondo

Facebook la piattaforma pi utilizzata. La presenza complessiva dei parlamentari in internet si distribuisce sulle diverse piattaforme confermando, anche in ambito politico, la forza di attrazione del web partecipativo: Facebook, infatti, la piattaforma pi utilizzata, seguita a grande distanza dal sito, dal blog, da YouTube e da Twitter. Fig. 2 Le piattaforme comunicative dei parlamentari italiani

Il PD e i partiti minori sono pi tecnologici Se si assume a riferimento il totale dei deputati e dei senatori, i parlamentari del gruppo del PD - con un valore pari al 41.6% - guidano la graduatoria dei rappresentanti approdati su internet. Li seguono i parlamentari del PDL (31,7%), della Lega (7%), dellUDC (4,6%), dellIDV (4,4%) e del FLI (2,8%). Evidentemente, tale distribuzione risente della presenza numerica dei diversi gruppi. Per rendere pi chiara la propensione tecnologica dei diversi partiti pu essere utile assumere a riferimento il gruppo parlamentare di appartenenza. Ebbene, in questo caso, il 69,7% dei rappresentanti del PD online, seguito dal 68,6% di quelli dellUDC, dal 67,6% dellIDV, il 50% di FLI, il 46,1% del PDL, il 43,5% della Lega. Con leccezione del PD, questi dati testimoniano la maggiore propensione al web da parte dei partiti minori ad esclusione della Lega, unica formazione che ancora pu contare su unemittente radiofonica e un quotidiano.

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Fig.3 I membri dei Gruppi parlamentari in rete

Cercami su Facebook e ti dir chi sono Ma come utilizzano le piattaforme tecnologiche i parlamentari italiani? Le usano per informare e interagire con i cittadini o, piuttosto, per realizzare strategie di self promotion e/o autocelebrazione? Innanzitutto, i parlamentari presenti su Facebook hanno a disposizione un profilo aperto (55%), un profilo chiuso (27,2%) e una pagina 17,8%). In questo spazio, gli eletti ne approfittano per realizzare una self presentation basata, soprattutto, su materiale foto-video (relativo a eventi ufficiali e/o alla vita privata), su informazioni biografiche, su attivit e interessi e cos via. Ne approfittano, in breve, per cercare di superare quellopacit che circonda la maggioranza dei parlamentari, presentandosi come persone e non rappresentanti di unideologia. Fig. 4 Le info dei parlamentari su Facebook

Sono su Facebook per . Minore attenzione, invece, viene prestata alla presa di parola e allinterazione con gli amici o con i fan: il 22,5% non ha mai postato nulla sulla propria bacheca, il 28,7% non ha mai ricevuto commenti e il 59,9% non ha mai pubblicato risposte. Insomma, questi dati fanno intuire una diffusa difficolt ad essere presenti sui social network e ad attivare interazioni discorsive con i cittadini. Riguardo agli argomenti trattati nei post, si segnala una netta prevalenza della politica nazionale (il 69,7%) contro unattenzione pi contenuta per la politica locale (38,6%). Questo disinteresse per la dimensione locale estraneo soltanto ai parlamentari della Lega - si giustifica alla luce dellassenza di rapporti diretti tra eletti ed elettori in conseguenza delle legge elettorale vigente.

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Stili di presenza su Facebook: dai dormienti agli intraprendenti Per sintetizzare i diversi stili di presenza dei parlamentari su Facebook riguardo alla disponibilit ad abbracciare la cultura partecipativa del web sono stati costruiti 4 gruppi: i dormienti (22,2%), coloro che non hanno mai postato nulla nel corso del mese di rilevazione; i pigri (53,5%), coloro che hanno pubblicato occasionalmente post e che saltuariamente hanno interagito con gli amici; i tradizionalisti (11,7%), coloro che hanno pubblicato comunicati stampa e pubblicizzato gli eventi nei quali erano coinvolti; gli intraprendenti (12,6%), coloro che hanno pubblicato regolarmente e interagito frequentemente con i membri del proprio network. Lungo il continuum che va dal conformismo comunicativo si su Facebook perch di moda allattivismo comunicativo si su Facebook per prendere la parola e interagire con i cittadini i parlamentari italiani si collocano decisamente sul versante del conformismo. Fig. 5 Stili di presenza dei parlamentari su Facebook

Twitter revolution Nel gennaio 2012, 198 Parlamentari italiani risultavano iscritti a Twitter, con un incremento di oltre l'85% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (107 account). Un incremento davvero notevole che certifica il fascino esercitato dalla piattaforma di microblogging sui politici italiani. Un fascino che cresciuto nel corso del tempo, tanto da passare dai due early adopters del 2007 (Di Pietro e Palmieri) ai 198 attuali. Fig. 6 Trend di crescita di Twitter tra i parlamentari

Tra i parlamentari approdati su Twitter, il 23,3% siede alla Camera e il 15,9% al Senato. Non si registrano significative differenze in termini di genere (gli uomini sono il 20,7% e le donne il 21%) ma vi sicuramente uno spiccato divario generazionale (il 41,4% degli utenti ha meno di 50 anni). LIDV il

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partito che ha adottato Twitter con maggiore convinzione (il 44,1% dei parlamentari del gruppo su questa piattaforma), seguito da FLI (36,7%), UDC (31,4%), e PD (22,9%). I twitter users sono dunque relativamente pi giovani o in linea con let media dei parlamentari (56,7 anni), militanti in piccole formazioni o in quelle dellopposizione (rispetto alla passata maggioranza di governo).

Il network dei parlamentari In media, i parlamentari che dispongono di un account su Twitter sono seguiti da 2265 utenti (followers) ma tendono a seguire altri utenti con molto meno entusiasmo (323 following in media). In generale, non sono particolarmente attivi (11 tweet a settimana), sono poco retwettati da altri utenti (10 re-tweet a settimana) e poco menzionati (20 citazioni settimanali). Questo quadro presenta tuttavia significative eccezioni che riguardano soprattutto le political celebrities (ovvero i segretari di partito e le altre cariche partitiche, i capigruppo e i ministri del precedente governo) che, sebbene rappresentino appena il 13% dei twitter users, in virt della visibilit acquisita sui media mainstream, sono i parlamentari pi influenti della rete, anche se talvolta i pi pigri.

In Italia, oggi Twitter protagonista di una piccola rivoluzione: divisi nella politica reale, i parlamentari presenti sulla piattaforma sembrano andare tutti d'accordo: compiaciuti dall'appartenenza al social network pi la page del momento, i nostri rappresentanti si seguono a vicenda indipendentemente dal colore politico.

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Fig. 7 Il network di alcuni parlamentari presenti su Twitter (febbraio 2012)

CONTATTI E MATERIALI: Patrizia Carrarini @patcarrarini mobile: 3316203149 patrizia.carrarini@uniroma1.it

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