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Capannoni e stalle crollati. Tra i tanti danni della neve, gravissimi quelli subiti dallagricoltura
LEDITORIALE
on so se sia giusto o corretto che lEditore occupi uno spazio sul suo giornale. Ma spero che il Direttore della testata e i giovani giornalisti me lo consentano. In questi giorni di #emergenzaneveaurbino (uso lhashtag per essere dentro largomento) lIfg, editore del Ducato, ha svolto un servizio di grande importanza per la collettivit. Il mio orgoglio (che c sempre) aumentato quando ho visto gli allievi della Scuola organizzarsi autonomamente per raccontare ci che stava accadendo nei giorni di emergenza. Dire a loro bravi troppo facile. Li ho visti lavorare senza sosta. Li ho visti, sentiti e letti nelle principali testate nazionali. Ho ricevuto tante telefonate, e-mail, messaggi su twitter, etc, di gratitudine per il lavoro svolto. Ho anche ricevuto messaggi da nostri ex allievi che stanno lavorando in tutto il territorio nazionale e non solo e che insieme si
Si usano le scarpe come dicono i ragazzi. Si studiano materie indispensabili per svolgere una professione sempre pi difficile e complessa, ma si realizzano prodotti veri, che seguono le regole del just in time e che sono sottoposti a una valutazione immediata e diretta di lettori, ascoltatori e popolo della rete. Allora ho avuto la certezza che questa nostra Scuola appartenga un po a tutta la collettivit e ho la certezza che questa collettivit non la vorr perdere perch una di quelle risorse che quando serve porta energia che nel nostro caso informazione e conoscenza. Quello che accaduto in questi giorni del nevone la testimonianza che nella Scuola di Giornalismo di Urbino si formano professionisti che non solo hanno appreso il mestiere ma anche la sua etica, il rispetto e lattaccamento al territorio. Lella Mazzoli, direttore Ifg
Sport
il Ducato
Un cappello di lamiera per la chiesa dei Cappuccini. Salva una pala di 7 metri
corre rumorosa lungo le vie della citt, si insinua tra le bre del cemento inltrandosi tra i coppi mentre la neve scivola gi sciogliendosi. lacqua, il pi grande nemico del legno che ora insidia le travi che sorreggono i tetti. Se prima a far temere erano i crolli per i tre metri di neve accumulati sulle case di Urbino, ora che nita la prima fase dellemergenza e che la maggior parte delle coperture stata ripulita grazie allincredibile spiegamento di forze (dai vigili del fuoco allesercito, dai volontari specializzati a quelli che non lo erano) del Montefeltro e di quelle provenienti da tutta Italia - il pericolo pi grande sono le inltrazioni. Lacqua fa paura. Lo scioglimento della neve provoca danni indiretti - dice lingegnere Alessandro Cioppi, responsabile dellarea tecnica dellArcidiocesi di Urbino e scampato per un sofo al crollo del tetto della chiesa dei Cappuccini - le travi marciscono, gi sono state messe a dura prova dal carico della neve, poi con lacqua si indeboliscono ancora di pi. Questo rende pi serio il rischio dei crolli. Travi rotte e spezzate, il simbolo della grande nevicata dopo il blizzard, il freddo vento che ha sofato da nord. La neve stata buttata gi dai tetti, ora non c pi, ma il suo peso resta impresso nelle strutture portanti: Molte sono state deformate dalla neve - sottolinea
Domenico Fucili, a capo dellquipe di ingegneri volontari che dai primi giorni di febbraio ha fatto interventi su tutto il territorio - e ora sono pericolose forse pi di quanto lo fossero quando erano ricoperte di neve. Travi pericolanti, esse, alcune gi erose dai tarli - afferma lingegnere Roberto Cioppi - come potevano reggere il peso di tre metri di neve? un miracolo che molti tetti abbiano retto. Ingegneri e vigili del fuoco sono intervenuti con sopralluoghi e puntellamenti, ma in alcuni casi non si fatto in tempo, come successo alla chiesa dei Cappuccini, dove il tetto crollato lasciando uno squarcio di sette metri e una gran paura ad Alessandro Cioppi e Federico Borghini che erano l e che sono stati sbalzati indietro di alcuni metri. Salvi. Metteremo un cappello di lamiera alla chiesa, la copriremo con una struttura metallica temporanea e questo ci permetter di rimuovere le macerie e le opere darte - dice Cioppi - non sappiamo assolutamente cosa c l sotto, ci sono almeno quattro metri di calcinacci. Sprazzi di colore tra il grigio omogeneo delle rovine, erano affreschi, erano dipinti e chiss cosaltro. A parte il complesso dei Cappuccini e la chiesa di S.Francesco - dove una trave ha ceduto e hanno dovuto sfondare il tetto per ripararla - la maggior parte del patrimonio storico culturale di Urbino salvo. Molte strutture sono state evacuate, come il convento di San Bernardino, ma
le opere sono state tutte trasferite e portate in luoghi sicuri. Alcune pale daltare sono alte anche sette metri - conda lingegnere - e qualche difcolt labbiamo avuta a trasportarle, per le molte strade bloccate e la neve di due metri ai lati. Ma alla ne ce labbiamo fatta. Il nevone ha colpito duro sullArcidiocesi di Urbino: il danno di qualche decina di milioni di euro, dice lingegnere Cioppi, che non pu fare un conto preciso perch stanno ancora cercando di contenere i danni, non possono ancora risolvere. I crolli della chiesa dei Cappuccini, di San France-
sco, del Cinema Ducale, delle abitazioni in via Budassi e in via Bramante e del tetto del ristorante cinese Nuovo Sole, sono stati una battaglia e come dopo ogni guerra, anche quella bianca dovr avere la sua ricostruzione. Ma non se parla ancora. Qualcuno riesce solo a sussurrare questa parola, perch lemergenza non ancora nita. Non siamo alla ne - fa sapere lingegnere Domenico Fucili - vale la pena fare ispezioni per tutte le categorie dabitazione, stiamo raccogliendo i dati di tutto quello che successo e una classicazione dei costi ora difcile, perch
ogni tetto ha bisogno della propria indagine, ogni struttura della propria ricognizione. I danni sono stati tanti, forse troppi. Qualunque cifra per ricostruire la citt sarebbe ipotetica. Quello che certo che sar pesantissima, da aggiungere al mezzo milione di euro gi speso durante la prima emergenza per ruspe, spalaneve, esercito e ospitalit. Dobbiamo trovare i soldi necessari - fa sapere Gabriele Cavalera, capoufcio stampa del Comune - speriamo in tempi celeri. Il tempo, forse, il problema pi grande. Non ne abbiamo molto per rimettere in piedi la citt.
PRIMO PIANO
Aziende agricole e allevamenti distrutti dai crolli. Danni per milioni di euro
a neve un manto bianco, cantato dai poeti e amato dai bambini. Nessuno si sofferma su quello che c sotto. E qui, nel Montefeltro, sotto la neve c il disastro. Distrutti enili, ricoveri per gli attrezzi, stalle e serre. Bruciati dal gelo, spezzati o piegati a terra alberi da frutto e piantagioni di ulivi. Per i vivai si deve attendere che la neve si sciolga, perch si potrebbero allagare. Poi, a causa dei crolli delle strutture e dei tetti, gli agricoltori devono fare i conti con trattori e macchinari irrecuperabili e centinaia di animali morti, rimasti intrappolati sotto le macerie. Ma il grande gelo non ha riservato sorte migliore al bestiame sopravvissuto: mucche, pecore, maiali, galline e conigli rimasti traumatizzati da freddo e carenza di cibo e acqua, ora producono meno e spesso abortiscono. E chiss per quanto tempo succeder ancora. Nei giorni della bufera la vita degli allevatori stata una continua corsa a ostacoli. Impossibile per molti abbeverare gli animali a causa delle tubature ghiacciate. Le strade bloccate non consentivano loro di raggiungere le stalle e portare da mangiare alle bestie. I frequenti black out e le difcolt nei trasporti hanno fatto andare a male intere produzioni di latte e cicli di trasformazione. Ci vorranno mesi prima che le aziende agricole e gli allevamenti riprendano la produzione abituale. Sono centinaia le imprese che hanno segnalato danni subiti alle associazioni di categoria, come Coldiretti e Cia (Confederazione italiana agricoltori). Si parla di milioni di euro, ma al momento la cifra esatta incalcolabile perch la situazione in continua evoluzione. Ogni giorno spiega Davide Serani, responsabile dello sportello Coldiretti di Urbino ci arrivano nuove segnalazioni. Finora ne abbiamo ricevute una quarantina, ma non niranno certo qui. Ancora ci sono delle aziende che solo in queste ore stanno valutando i danni. Infatti alcune, a causa delle strade inagibili, non sono ancora riuscite a raggiungere i capanni. Tutti da scoprire i problemi che saranno causati dallo scioglimento della neve: se sar troppo veloce potrebbe provocare allagamenti, frane e smottamenti. Per non lasciare le aziende sul lastrico e farle ripartire, le associazioni chiedono aiuto alla Regione. Oltre alla dichiarazione dello stato di calamit sottolinea Giannalberto Luzi, presidente di Coldiretti Marche servono provvedimenti per far ripartire da subito le imprese che si trovano strette tra danni, mancata produzione e pagamenti da effettuare. Penso
A lato uno dei capannoni crollati dellazienda agricola Mattei di Montegrimano. Sotto,una navetta Adriabus durante la grande nevicata. Nella pagina accanto, in esclusiva, le due foto del tetto crollato della chiesa dei Cappuccini (per gentile concessione dei vigili del fuoco di Urbino)
eve, ghiaccio e strade in tilt non sono state un problema: a Urbino, durante il nevone, per spostarsi non servito lesercito. Bastavano gli autobus. Ora che la situazione tornata alla normalit, dopo due settimane di corse soppresse e tragitti deviati a causa delle condizioni critiche delle strade innevate, lAdriabus lazienda pubblico-privata che gestisce il trasporto pubblico locale in citt e in tutta la provincia pu vantarsi di aver mantenuto un servizio di qualit nonostante lemergenza. Ma la professionalit ha un prezzo: anche per loro arrivato il momento di tirare le somme. E contare i danni. A oggi spiega Giorgio Londei, presidente dellAdriabus impossibile quantificare il danno economico con precisione. Ma sicuramente abbiamo un mancato incasso del 33%. Gi dalla prima nevicata lazienda ha infatti provveduto a sospendere tutti i controlli sul pagamento dei biglietti, destinando i controllori verso i settori che avevano
pi bisogno di personale. Nonostante gli autobus fossero sempre pieni, utilizzati anche da chi solitamente preferisce la propria macchina, lazienda ha venduto un terzo in meno dei biglietti previsti. A questa cifra va poi aggiunto il costo della manutenzione dei mezzi usurati,
sottoposti a un utilizzo senza precedenti, e quello sostenuto per mantenere le officine aperte 24 ore su 24, sette giorni su sette. Per Londei, lunica soluzione resta quella
di rivolgersi alla regione Marche. Se verr riconosciuto lo stato demergenza sostiene chiederemo che una parte dei fondi venga destinata a coprire i danni che abbiamo subito durante queste settimane di calamit. Lavoro e sforzo incessante sono stati riconosciuti anche dai cittadini, come testimonia il commento di Maria su internet: Mi sento di dover ringraziare di cuore lAmi per non aver mai fermato i suoi mezzi e aver permesso a chi vive nelle periferie di non restare isolato. Veramente ammirevoli gli autisti, che con fatica e coraggio hanno affrontato strade quasi impraticabili pur di portare i passeggeri a destinazione. Il servizio di trasporto pubblico di Urbino stato veramente lodevole nonostante la situazione critica. Anche Londei ringrazia i suoi uomini. Ho indirizzato una lettera di ringraziamento a tutti gli autisti che per due settimane hanno sopportato doppi turni e riposi mancati pur di offrire a urbinati e studenti un servizio il pi possibile regolare ed efficiente. Abbiamo svolto un ruolo fondamentale per la citt.
il Ducato
Le storie/1
Tavoleto, stalle distrutte e decine di animali morti Montegrimano, la neve sotterra la ditta Mattei
n fienile distrutto, tre stalle crollate, 27 animali morti e 307 trasportati in ricoveri di fortuna. Cinquecentomila euro di danni strutturali, tra i settanta e gli ottantamila euro di guadagno perduto. il bilancio della grande nevicata per lazienda agricola di Luca Pala. Una delle pi grandi realt di produzione biologica di formaggi e carni presenti sul territorio provinciale, una ditta di 120 ettari nel comune di Tavoleto al confine con lEmilia Romagna. Pala ricorda quello che successo con le lacrime agli occhi: Questa nevicata ci ha dato il colpo di grazia. Con la crisi abbiamo gi dovuto ridimensionare lattivit e vendere molti animali, perch non riuscivamo a sostenerne i costi. Ora non sappiamo come andare avanti e, ho paura a dirlo, ma forse dovremo chiudere. In pochi giorni ha visto lazienda che conduce insieme al padre sbriciolarsi sotto il peso della neve. Prima crollato il fienile di trecento metri quadrati. Sotto le macerie racconta sono rimasti i trattori e le scorte di grano e fieno. Due giorni dopo venuto gi anche il tetto della stalla adiacente, sono morti otto maiali e una mucca, tutti ancora intrappolati sotto le rovine. A uno a uno ha trasportato le undici mucche e sedici maiali rimasti in unaltra stalla, ma anche quella non ha resistito ed crollata quando la neve ha iniziato a sciogliersi. Il peso si alleggerito sui lati del tetto e si accumulato nella parte compresa tra le travi di sostegno, che non sono riuscite pi a reggerlo. Ora i capi si trovano in una struttura abbandonata, senza neanche
lo spazio per muoversi. Si frantumata anche la stalla delle pecore: diciotto sono morte, le 280 sopravvissute sono state portate in un altro capanno, anche questo molto stretto e precario. Rallentata tutta la produzione: nella parte adibita a caseificio e mattatoio ha ceduto anche la copertura sopra le celle frigorifero, una distrutta, quattro sono inagibili perch incastrate tra le macerie. Mi rimane solo una cella disponibile spiega Pala quindi dovr ridurre lintera realizzazione di formaggi e carni. In frenata anche la produzione di latte: Gli animali hanno subito un forte stress, un po per il freddo, un po per lalimentazione sballata. Nei giorni della bufera, le stalle sono rimaste isolate per diverso tempo e i capi hanno saltato spesso i pasti. Avremo una perdita del dieci percento rispetto a quello che rendono normalmente in questo periodo. Le mucche gravide, che avrei potuto mungere ancora per due o tre mesi, si asciugheranno e la loro produzione persa. I problemi non si esaurisco qui. Le scorte alimentari rimaste sono bagnate e non posso comprarne di nuove, perch al momento non posso permettermi anche questa spesa. Ci vorr molto tempo per tornare alla normalit, compromessa lintera annata. In crisi anche la distribuzione dei prodotti alla rete di clienti, formata soprattutto da gruppi di acquisto equo e solidale. Il risultato unulteriore perdita di incassi. Con settanta o ottanta mila euro in meno di guadagno confessa e ancora debiti da pagare non posso neanche progettare la ricostruzione delle strutture crollate. Se non ci bloccheranno le scadenze dei pagamenti e non ci concederanno degli aiuti economici, lunica prospettiva sar chiudere i battenti e dedicarsi ad altro.
MADDALENA OCULI
e trecento vacche, un tempo grasse, dellazienda agricola Mattei di Montegrimano sono ora impaurite e infreddolite, alcune ferite. Addirittura stressate, come dice Giovanni, il loro allevatore. Hanno le ginocchia nella neve e forse si ammaleranno di polmonite. Non sono abituate a vedere il loro ambiente abituale sconvolto, a sopportare temperature estreme, ad alimentarsi senza orari e quantit prestabilite. Loro erano curate e accudite con passione e attenzione. Da quando il blizzard, il gigante del gelo, ha raggiunto le loro colline, i tetti delle confortevoli stalle sono crollati sotto il peso di quattro metri di neve. Venti di loro sono morte schiacciate dal peso delle macerie, altre sono rimaste ferite. Quelle uscite illese dalla catastrofe sono rimaste segnate dal trauma del gelo che hanno dovuto e che continueranno a subire ancora per settimane o mesi, il tempo di ricostruire tutto. Tanto che proprio laltra notte una di loro ha abortito. Pi che ondata di maltempo, per la famiglia Mattei i quindici giorni di neve ininterrotta sono stati unondata di catastrofi. Oltre alla morte dei venti capi di bovini marchigiani su trecento che allevavano nella loro azienda di zootecnia, i danni si contano su magazzini e attrezzature. Duecento metri quadri di capannoni, pilastro dopo pilastro, hanno ceduto rovinosamente sotto il peso della grande nevicata. Non erano tutte stalle, ma anche fienili e magazzini con scorte, trattori e
macchinari. Ora sono pieni di acqua e di neve, totalmente inutilizzabili. E nei giorni in cui la bufera impazzava come nel Montefeltro non si vedeva da anni, raggiungere gli allevamenti era impresa praticamente impossibile: Per diversi giorni racconta Giovanni Mattei proprietario dellazienda le strade bloccate ci impedivano di raggiungere le bestie. Non sapevamo come fare a portare loro rifornimenti, avevamo fretta di verificare la situazione e liberarle dalle macerie. A un certo punto ci siamo messi gli sci: era lunico modo per muoversi. Le bestie non potevano aspettare ancora. La voce disperata di chi si visto dissolvere in una distesa di neve i sacrifici di una vita, cerca di quantificare il disastro: Saranno cinquecento o seicento mila euro di danni solo per i capannoni e le attrezzature - spiega Mattei se si contano le scorte andate a male e le bestie morte, pi gli aborti che ci saranno e le vacche che presto moriranno perch non possono vivere in queste condizioni di gelo e stress, i danni ammontano a un milione di euro. Gli effetti insomma si vedranno per mesi, o forse per un anno intero, tanto che lazienda, a conduzione familiare, confida disperatamente in aiuti e fondi regionali o europei che siano: Un milione di euro ci servirebbe solo per ristrutturare lazienda. Dove lo prendiamo? E altri soldi per ripartire chi ce li d? La situazione del nostro settore era gi difficile prima - confessa preoccupato Mattei - ora diventata un inferno. Qua lavoriamo giorno e notte per risistemare tutto quello che possiamo con le nostre forze, ma se non ci arrivano aiuti saremo costretti a chiudere.
PRIMO PIANO
Le storie/2
Il dramma della Rio e del Panicio Urbinate La Comit una delle aziende pi colpite
nora al freddo nella bufera di neve, con le maniche corte e le ciabatte. Erano le tre e un quarto di notte di sabato undici febbraio, quando Fiorenzo Orzelli, proprietario del Panificio Urbinate e tre donne che lavoravano con lui, erano fuggiti fuori dal forno. Eravamo dentro a lavorare - racconta Orzelli - a un tratto abbiamo sentito un boato, sembrava il terremoto. Abbiamo avuto una grande paura e siamo subito scappati fuori. Pensavamo che venisse gi il soffitto, ma girando intorno al capannone abbiamo visto che era crollato quello attaccato al nostro. I lampi di fuoco provocati dalla corrente sembravano fuochi di artificio. Novecento metri quadrati di tetto sono venuti gi per la neve nel capannone adiacente al panificio e hanno distrutto macchinari, mobili e attrezzature della societ Rio, che produce arredi per case di riposo, in localit Sasso. andato tutto in pezzi, i mobili e anche un camion che era pronto per partire dove cerano gli arredi da consegnare alla clientela. Da quel sabato siamo fermi completamente - spiega Loris Rusciadelli, socio della Rio - ci stiamo organizzando per ricomprare lattrezzatura perch dobbiamo ricominciare con il lavoro. Abbiamo degli ordini da chiudere e merce da consegnare ai nostri clienti con termini di scadenza precisi. Il danno molto grave anche nei confronti della clientela, visto che si tratta di arredi per strutture destinate agli anziani. Rusciadelli sta ancora quantificando i danni perch bisogna fare linventario di tutti i materiali che cerano allinterno, il calcolo dellattrezzatura, dei
muretti e considerare anche il fermo azienda. I danni sono ingenti e potrebbero essere oltre i centomila euro, anche duecentomila. Nella notte del crollo, i vigili del fuoco chiamati dal proprietario del panificio, erano subito giunti sul posto e avevano dichiarato linagibilit del forno. Avevano aiutato i fornai a tirare fuori un po di pane, anche se l80 per cento del fatturato di quella notte stato buttato via. A noi non crollato il tetto, abbiamo avuto delle infiltrazioni e sono venuti gi alcuni pannelli - dice Bruna Borgoni, moglie di Orzelli - ma siamo rimasti chiusi una settimana e abbiamo ricominciato a lavorare solo due giorni fa. Un grande disagio, ma ci hanno aiutato gli altri fornai. Il panificio infatti rifornisce le mense delluniversit, gli ospedali di Urbino e Cagli e venti supermercati tra Fermignano, Montelabbate, Serra De Conti, Fabriano, Pergola, Pieve di Cagna, Lucrezia, Fano. In pi saltata tutta la produzione di dolci per il carnevale, visto che era la settimana del giovedi grasso. La prima stima fatta dalla Cna di Pesaro - Urbino di sessanta milioni di euro di danni per le aziende della provincia, escluse quelle della fascia costiera. Ogni impresa ha avuto una perdita di circa 700-800 euro al giorno - ha detto Camilla Fabbri, responsabile provinciale della Cna se la moltiplichiamo per le sedici mila imprese del nostro territorio e per i sette giorni di emergenza, fanno circa cinquantasei milioni di euro di perdita. La riduzione del fatturato per le imprese edili del 100 per cento, per quelle di autotrasporto dell80 per cento, per la meccanica del 50 per cento, per la mobile del 70 per cento. (m.s.m.)
roduzioni bloccate, caduta dei tetti, macchinari distrutti, inltrazioni dacqua, fermo azienda: questa la situazione comune delle imprese colpite dallemergenza neve. E questi sono i giorni della lenta ripresa delle aziende e della stima dei danni. La situazione non facile: alcuni stabilimenti hanno ripreso, seppur modestamente, i lavori, altri devono ricominciare quasi da capo. Sono una sessantina i capannoni distrutti a Fermignano, secondo Attilio Campari, proprietario della Comit, una ditta di carpenteria metallica: Ci venuto gi il capannone per circa 500 - 600 metri quadrati, ma ancora bisogna controllare se la parte di tetto non caduta potr reggere ancora. Lattivit ferma da tre settimane, non stiamo lavorando e ci vorr un mese per la ricostruzione. Il geometra aveva detto che il tetto poteva sopportare 120-140 chilogrammi di neve, ma sopra ce nera un metro abbondante. Il softto cadendo ha provocato altri danni, ha fatto crollare il blindosbarra, il blindoluce, e infatti in una parte non hanno la corrente. I soci della Comit stanno cercando di tamponare il disastro, rimettendo a posto la struttura e togliendo la neve. Si sono rotti alcuni macchinari - continua Campari - l impianto elettrico, della luce, dellaspirazione, il radiatore e parti del motore del camion che era dentro. Solo per il tetto ci hanno fatto un preventivo di 130 mila euro per rimetterlo a posto, con le altre spese si arriver a 180 mila euro, senza contare poi il fermo di un mese. Anche la Moretti Ugo, unimpresa di
carrelli elevatori, stata messa a dura prova. La societ ha tre stabili a Fermignano, solo quello dellunit lavorativa rimasto intatto. Nel magazzino, dove cerano i carrelli niti e da consegnare ai clienti crollato il solaio. Noi siamo ancora quasi fermi - dice Mara Guazzolini, responsabile dellamministrazione della ditta oggi siamo andati a riprendere i carrelli, ma la maggior parte distrutta, quindi dobbiamo rimetterli a posto per poi riconsegnarli. Non posso andare in fatturazione dato che i materiali che avevo li devo risistemare. Cominciamo da questa settimana a fare le prime consegne. La ditta ha avuto danni anche in un altro stabile, afttato al proprietario della palestra Yellow Gym, dove anche qui caduto il softto. Al momento del crollo dentro la struttura cerano sette persone, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Le bambine della danza erano uscite mezzora prima - racconta la Guazzolini - i due ragazzi che erano negli spogliatoi si sono salvati perch si sono rifugiati sotto la trave e gli altri che facevano il tapis roulant, erano nella stanza delle macchine cardio dove c il doppio softto rimasto intatto. Ho la palestra, il magazzino in gravi condizioni e anche il mancato guadagno del cliente. Saranno circa 500 mila euro di danni. A Gallo e a Petriano la situazione non migliore, molti stabili industriali sono stati distrutti dalla neve. Nellazienda Sarreda che produce divani, sono caduti 1000 metri quadrati di softto, che hanno rovinato i macchinari e i prodotti che vi si trovavano. Gli operai hanno frenato il crollo puntellando la struttura, ma la produzione rester ferma per almeno due mesi e i danni potrebbero raggiungere i 250 mila euro.
il Ducato
I sei obiettivi per far fronte allemergenza. Parla il presidente della Provincia
sciuti i danni. Quali sono? Comuni e province in questi giorni hanno speso soldi che non hanno. Vogliamo che lo Stato rimborsi queste spese. Il Governo ha fatto una promessa: ora non pu tirarsi indietro. Per i comuni colpiti necessaria una deroga al patto di stabilit (che costringe gli enti locali ad accantonare soldi, far quadrare i conti pubblici, ndr). Abbiamo poche risorse e vogliamo usarle per riparare strade, edifici e per far fronte al dissesto idrogeologico che minaccia il nostro territorio. Chiediamo un tavolo con il ministro dellAgricoltura e gli istituti di credito, per il riconoscimento dello stato di calamit naturale per agricoltura e zootecnia. E fondamentale che il Governo riconosca lo stato di emergenza richiesto dalla Regione: questo ci permetterebbe di ricevere dei fondi e ripartirli fra le aziende e i privati che hanno subito dei danni. Su proposta del consigliere Elisabetta Foschi (PdL, ndr) cercheremo di attingere risorse dallEuropa, attraverso il fondo di solidariet europea. Lultimo punto ottenere dal Parlamento una legge speciale per i nostri beni culturali: il Montefeltro un gioiello e dobbiamo tutelarlo. Cosa potrebbe accadere se venissero meno gli aiuti da parte dello Stato? Tutti gli enti locali uscirebbero dal patto di stabilit. Il maltempo ha indebolito la tenuta del territorio, delle strade, dellarredo urbano. Leconomia del nostro territorio in ginocchio: abbiamo subito pi di altri la crisi economica: prima dellemergenza neve, le nostre aziende sono state per quasi due settimane senza lavorare. Banca delle Marche e Banca dellAdriatico hanno detto che metteranno a disposizione dei finanziamenti agevolati per le imprese e i privati colpiti dal maltempo. E unottima iniziativa. Le banche hanno compreso che questa una vera e propria calamit naturale. La situazione drammatica e c bisogno dellaiuto di tutti.
Due immagini del convento di San Francesco dopo il crollo del tetto
PRIMO PIANO
I comuni del Montefeltro non hanno risorse per superare la grave situazione
ALBERTO SOFIA igli che la neve di Roma noi lavremmo spalata in canotta e ciabatte: questo messaggio inviato da un cittadino al presidente della provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci durante la diretta su Matrix il simbolo di una comunit che, nonostante i tre metri di neve che hanno colpito tutto il Montefeltro, si rimboccata le maniche per fronteggiare la vera emergenza. Rispetto agli scorsi anni la buona volont non per bastata. Cos tra ruspe, trattori e lospitalit per i diversi reparti di soccorso le spese si sono moltipilicate. Per il comune di Urbino, il pi colpito della provincia, i primi conti sono gi salati: Abbiamo gi preventivato spese per circa mezzo milione di euro, ma le cifre non sono ancora definitive, ha spiegato il sindaco Franco Corbucci. E i soldi sono stati ripartiti nei settori pi svariati, come fanno sapere dallUfficio tecnico del Comune, che chiarisce: Le stime sono al ribasso e mancano ancora diversi capitoli di spesa. Quelli gi presenti sono in costante aggiornamento.
Dalla benzina ai buoni pasto
452 mila
Il totale delle spese che il comune di Urbino dovr anticipare per lemergenza
448
Consumazioni erogate dallErsu al personale dei reparti di soccorso
Dati Ufficio tecnico del Comune di Urbino, fermi al 19 febbraio 2012. * Trattori, ruspe e mezzi per ripulire le strade. ** Straordinari pagati per i dipendenti comunali. *** Pale, badili, caschi e carriole **** Mancano ancora le cifre fornite dallHotel Tortorina, dove hanno alloggiato i reparti di soccorso. Costi anticipati dai Comuni al momento della consegna delle fatture. Il governo Monti ha per promesso che si far carico delle spese dellemergenza neve.
degli emendamenti ad hoc in Parlamento, altrimenti con le attuali norme sarebbe ancora inevitabile un nuovo aumento delle accise. Proprio attraverso una proposta di legge potrebbero arrivare risorse inattese. C infatti chi, come Oriano Giovanelli, deputato del Pd, pensa a nuove strade: Ci sono i presupposti per chiedere una legge speciale, soprattutto per tutelare il patrimonio artistico, traino del territorio. Una soluzione condivisa anche dal sindaco Corbucci. Aspettando per i fondi statali, per il comune di Urbino gi arrivato il tempo di inevitabili scelte. Anche se il governo Monti dovesse mantenere le promesse, il Comune - date le spese che si aggiungeranno per i danni - dovr rimettere mano al bilancio. Dove intervenire? Sar inevitabile ritoccare il bilancio. Siamo gi al lavoro anche se
2 ore
Tempo necessario per attraversare lintero territorio ducale (al 78 posto per estensione in Italia). Un fattore che ha pesato sui soccorsi
ancora presto per definire i dettagli. Per lassessore Muci lemergenza neve costringer il Comune a rivedere alcune decisioni. Tra le ipotesi possibili un ritocco dellaliquota Imu per gli affitti a canone concordato (dal 4 per mille al 4,5). Per fortuna lo scorso anno avevamo aggiunto 100 mila euro per la manutenzione, conclude. Ma non basta. Cos il Comune sta verificando dove poter tagliare spese superflue, oltre a trovare nuove risorse dai residui attivi del bilancio.
Al 19 febbraio la cassa del Comune batte 452 mila euro. E sullo scontrino la voce Mezzi quella pi onerosa, pesando per poco pi di 364 mila euro. Poi ci sono le spese per il personale, ovvero gli straordinari pagati per i dipendenti comunali. Costretti a un lavoro extra, alcuni di loro hanno dormito anche fuori casa: il servizio supera i 33 mila euro. Nei conti per fronteggiare lemergenza neve ci sono ovviamente i costi per il sale (9 mila euro circa), per i carburanti (oltre 16 mila euro) e per gli attrezzi, come pale, badili, caschi e carriole (tra i 3.500 e i 4 mila euro). Infine ci sono le spese per pasti e alloggio dei vari reparti di soccorso: qui per il momento sullo scontrino siamo gi a 19 mila euro. Lunico dato certo sono i pasti erogati dallErsu: 448 consumazioni a prezzo ridotto, circa sei euro e 50 centesimi per pasto, spiega lassessore al Bilancio Maria Clara Muci. Ma se il totale mette gi i brividi, in realt di totale non si tratta. Mancano altri dati (come quelli dellhotel Tortorina che ha ospitato militari, soccorso alpino e protezione civile), oltre alle spese per il crollo del magazzino comunale e della segnaletica stradale. Senza dimenticare il
uffici sono in attesa di provvedimenti ufficiali, a livello nazionale, sulla sospensione della scadenza o sulla disapplicazione degli interessi per ritardo nei pagamenti ma il fatto che lo scorso 8 febbraio lAgenzia, con un suo comunicato, valutava la disapplicazione per causa di forza maggiore delle sanzioni previste per ritardi nelleffettuazione degli adempimenti tributari, anche in relazione ad eventuali provvedimenti che potranno individuare le aree interessate da tali eventi, per Minervini lascia uno spiraglio aperto. Francesco Ricci, direttore dellInps provinciale, non a conoscenza di notizie ufficiali su provvedimenti di disapplicazione delle sanzioni per pagamento in ritardo, che devono essere decisi in altra sede. La richiesta delle imprese, aggiunge sentita da tutto il territorio, che effettivamente stato oggetto di una calamit naturale. Ma lo stato attuale delle cose, se non arrivano proroghe o sospensioni fiscali, questo: sanzioni che sono conteggiate in base ai giorni di ritardo nel pagamento, e superano il tre per cento dinteresse oltre i 30 giorni di ritardo; perci, la Cna aveva consigliato ai propri iscritti per chi pu, di mettersi in regola anche se diverse
decine di aziende ci hanno chiesto di non procedere al pagamento delle imposte in automatico, afferma il responsabile fiscale della confederazione provinciale, Denis Santini. E il prossimo 16 marzo toccher alla liquidazione Iva dellultimo trimestre 2011, da ottobre a dicembre: Si tratta di importi calcolati su fatturati diversi da quelli attuali: ora quei soldi che gli imprenditori dovevano accantonare per lIva- spiega Guerra- non ci sono pi, perch li hanno spesi per ripartire al pi presto. Oltre a quelle ditte che non hanno inviato il modello F24 online allAgenzia delle Entrate nei prossimi 10 giorni ci torneranno indietro gli eventuali insoluti, quelli che hanno comunque pagato entro il termine ma non hanno sufficiente liquidit sul conto corrente stima Fabrizio Bucci della Cna di Urbino, dove il Comune ha iniziato la conta dei danni, invitando le attivit produttive a raccogliere la documentazione comprovante i danni causati dallemergenza neve e a valutare il danno emergente o lucro cessante derivante dalla chiusura degli esercizi commerciali durante i giorni della bufera.
il Ducato
Parla Serena Riglietti, la matita che ha disegnato i libri del celebre maghetto
la mano che ha disegnato la bacchetta magica del piccolo mago con gli occhiali, amato da tutto il mondo. Da Urbino a Hogwarts, dalla scuola darte della citt ducale a quella di stregoneria di Harry Potter. La storia di Serena Riglietti passa per i vicoli di Urbino: prima alla Scuola del Libro (sezione Disegno animato) e poi nei laboratori dellAccademia delle Belle arti dove attualmente insegna le tecniche dellillustrazione. Lincontro con il mago nato dalla penna di Joanne Rowling avviene alla era del libro di Milano. Girando con il suo book di illustrazioni sotto il braccio la Riglietti si ferma di fronte lo stand della Salani Editore. Prima le illustrazioni di La casa per le bambole non si tocca, poi nel 1997 il botto; esce nelle librerie italiane Harry Potter e la pietra losofale, il primo grande successo di massa per lillustratrice. Del maghetto di Hogwarts la Riglietti disegner tutte e sette le copertine delledizione italiana e per i primi cinque libri anche le illustrazioni interne. Il libro nato per rivolgersi ai ragazzi, dunque come un progetto fatto di parole e disegno racconta - poi diventato un fenomeno che ha coinvolto anche i pi grandi e quindi, dal quinto libro, non ci sono pi state allinterno nessun tipo di immagini.Serena Riglietti ha iniziato presto a immaginare mondi animati, passando il tempo a fantasticare lontano da quella Rozzano, periferia di Milano, dove cresciuta: Era meglio immaginare che guardarsi attorno. Le sue opere vivono dello spirito dei ragazzi e dei ricordi dinfanzia. Vivo la mia persona e quindi anche il mio lavoro con un grande senso di responsabilit nei confronti dei giovani dice lartista ma non voglio che si pensi che questi lavori facciano il verso a quel mondo. C una grossa differenza tra la semplicit e la semplicazione. Le sue tavole diventano dei veri e propri contenitori della sua storia: Disegno per raccontare con i segni, i simboli e le metafore. Come fossero parole. Si possono scrivere libri disegnando: Devi vedere le parole, diceva il mio maestro. Questo il lavoro di un illustratore: vive di una narrazione che si sviluppa per immagini. Il suo primo lavoro alla scuola darte di Urbino fu uno story-board per un disegno animato. Alla ne della sua esperienza accademica le sue opere vennero esposte a Palazzo Ducale, nella cornice della
Disegno per raccontare con i segni, i simboli e le metafore. Come fossero parole
CULTURA
Non solo vini, ai tavoli pagine dautore
A sinistra tre immagini dellillustratrice Serena Riglietti tratte dai sette libri di Harry Potter nelledizione italiana. In basso a sinistra una pagina del libro di incisioni Il cielo sopra Urbino di Alina Shapalaku. A destra lAtabulus
ancavano le bottiglie, il caff, i libri. I fornitori arrancavano. Era gioved e doveva esserci linaugurazione, guardavo dalla finestra la neve nel cortile interno. Quando ha superato met finestra mi sono messo quasi a piangere. Poi io e Ross ci siamo calmati e abbiamo cominciato a spalare. Dopo due giorni lAtabulus ha aperto. LAtabulus, in latino vento di scirocco, ha spalancato i battenti incurante di quello siberiano che si infilava, insieme alla neve, nelle fessure della sua porta. Gli scaffali, che dovevano essere occupati dai libri, restavano vuoti mentre quelli dei vini erano riempiti dalle prime bottiglie. In quei giorni i proprietari, il mantovano Emanuele Meneghini e il salernitano Ross Indino, hanno faticato non poco per aprire la loro enoteca-libreria, in cui si pu gustare un calice di vino a soli 80 centesimi, leggere una delle opere di Garcia Marquez, e assaporare una frisa salentina o dei taralli pugliesi. Urbino sembrava, con le sue ambientazioni cos vicine alla fumosa Dublino di Joyce, la citt ideale per replicare quellatmosfera mitteleuropea dove i caff erano i luoghi culturali favoriti da artisti e scrittori. Una tendenza che continua in una citt come Parigi, dove non esiste vineria che non sia anche luogo di cultura, in cui poter affiancare a una bottiglia di vino un testo di narrativa. Esattamente come facevano Henry Miller, Scott Fitzgerald e Ernest Hemingway pi di un secolo fa. A Montparnasse pagando un caff si poteva restare tutta la mattinata in un locale: la vita culturale passava da quei luoghi solitari. Aprendo a Urbino, i due soci non pensavano di trovare un
clima di emergenza neve che rendeva pi simile la loro enoteca a una baita montana. Nella confusione di questi giorni stiamo ancora ricevendo pacchi di libri ordinati pi di un mese fa. Solo oggi abbiamo riempito la zona della libreria. Gli spazi del locale si offrono a ritrovi letterari: alla presentazione di libri per esempio, o ai caff letterari. La crisi che ha colpito il mondo dei libri ha spinto Emanuele -gi proprietario di una libreria a Urbino, la Goliardica a cercare di conquistare i propri clienti prendendoli per la gola. In questo modo spiega Meneghini spero di avere risultati migliori rispetto a quelli deludenti dellanno scorso. Due stanze, pochi tavolini, lAtabulus vorrebbe essere il ritrovo di docenti e studenti. Per questo sugli scaffali si spazia da libri di narrativa a testi universitari, per questo ci sono bottiglie di vino a buon prezzo. Per questo i proprietari stanno valutando di diventare anche concessionari di e-book. Ne sto studiando la realt, le normative. Mi informo attraverso lesperienza di librai amici che lavorano con Amazon. Si tratterebbe di vendere password, per entrare in un bookstore on line e accedere alla lettura digitale di libri, a un prezzo pi conveniente rispetto a quello che si trova sul web. A Urbino, dove la stesura della prima tesi in formato e-book risale al 28 ottobre del 2008 e sono tanti gli studenti alle prese con appartamenti troppo piccoli per ospitare libri universitari e di narrativa, il libro digitale potrebbe essere il futuro. Ma il libro uninvenzione perfetta - dice Meneghini passer parecchio prima che le-book possa sostituirla. Ora aspettano soltanto che lunivesit riapra. Perch studenti e docenti, con le porte di Via Saffi chiuse alle lezioni, scarseggiano.
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A destra un momento dello spettacolo, In alto Gaia de Laurentis. Nella pagina accanto, Genta Sulaj
commedia non bisogna dimenticare la carica critica del teatro greco: Il potere era un baluardo da abbattere per i commediogra di allora prosegue Artissunch Aristofane lo faceva attraverso la satira. Ad avvicinare lopera allepoca moderna sono proprio le ultime parole di Lisistrata, che mette in guardia gli uomini del futuro: Per il felice evento, balli ai Numi intrecciamo; e dora innanzi dal pi cadere in colpa ognun si guardi. Artissunch raccoglie il messaggio: poco prima che il sipario si chiuda rimane sul palco una distesa di croci illuminate, mentre una voce legge le lettere dei soldati e dei condannati a morte durante la resistenza: Il saluto nale era sempre rivolto alla madre, alla sorella o alla danzata.Con Lisistrata abbiamo cercato di personicare questa sensibilit femminile, Lisistrata la terra madre.
car te llo ne
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Cinema
HUGO CABRET Ducale Venerd e sabato: 20,00-22,15 Domenica: 16,30 -19 21,30 Di Martin Scorsese, con Asan Butterly, Ben Kingsley, Jude Law e Cristopher Lee. Candidato a 11 premi Oscar. La storia dellorfano Hugo che vive nascosto nella stazione di Montparnasse e incrocer la sua vita con quella del grande regista George Mlis.
Cineforum
BREAD AND ROSES Collegio Tridente, Aula esterna Marted 28: 21,30.
Incontri
MATEMATICA E... Universit di Urbino Venerd 24 febbraio Venerd 2 marzo Rinviati a causa della neve ritornano gli appuntamenti del ciclo di lezioni Matematica e... Si ricomincia venerd 24 febbraio con matematica e archittettura e si prosegue venerd 2 marzo con la matematica e societ. Per informazioni: www.uniurb.it W FOR WELLES Sala consiliare comune di Pesaro. Venerd 24 febbraio Ore 18,00 Con Umberto Spadoni, critico cinematografico. Nuovo appuntamento per il ciclo Il Mistero del cinema, Iniziativa promossa dalla Mediateca delle Marche. Questa volta al centro dellincontro ci sar la figura di Orson Welles.
Di Ken Loach, con Adrien Brody, Elpidia Carrillo, Pilar Padilla. La storia di Maya, unimmigrata messicana illegale, sfruttata e sottopagata. Scoprir la forza di rivendicare i suoi diritti grazie a un giovane sindacalista.
SPETTACOLI
architetto Giancarlo de Carlo aveva un sogno: trasformare la citt ducale in una piccola Oxford, dove studenti e professori chiacchierano passeggiando a braccetto per i vicoli rinascimentali e la popolazione affolla i collegi universitari, disegnati per ospitare concerti, proiezioni, dibattiti e molto altro. Sar che De Carlo era un gran sognatore, sar che tra il dire e il fare c' sempre di mezzo il mare, ma non andata esattamente cos. E s, tra Colle, Tridente e Aquilone ci sono gruppi di studenti che si ingegnano per organizzare cineforum e laboratori teatrali, ma chiunque abbia passato pi di un paio di notti in collegio, sa che si potrebbe fare molto di pi. La neonata ARCCO, una sigla che sta per attivit ricreative e culturali collegi, ha un obiettivo ambizioso: trasformare il Colle dei Cappuccini in un vero e proprio campus, sulla falsariga di quelli che (purtroppo) siamo abituati a vedere solo nei film americani. Se l'idea una naturale evoluzione del CASCO, il servizio di ascolto degli studenti dell'Ersu, la novit la stretta collaborazione tra studenti e docenti. "La finalit di ARCCO duplice: da una parte vogliamo intercettare e favorire tutte le iniziative che gi esistono negli spazi comuni dei collegi. Ma allo stesso tempo vogliamo ampliare l'offerta, cercando di capire quali siano le esigenze di chi vive in collegio e ideando di volta in volta nuove iniziative" spiega Vincenzo
i chiamano Drude. Come il nome di battaglia che avevano tante donne partigiane nel 43-45. Ma non portano armi e non si nascondono sulle montagne. Stanno alluniversit e il loro obbiettivo lautocoscienza delle donne. Sono un collettivo, un nucleo di dieci ragazze, a cui se ne aggiungo unaltra decina durante gli incontri. E tra gli strumenti con cui combattono questa battaglia non violenta c anche un cineforum. Uno di quelli classici a cui seguir dibattito. Cinque appuntamenti, per cinque marted, alle 21,30 nellAula esterna 3/4 del Collegio Tridente. Cinque lm su un tema specico: donne in fabbrica. Un tema attuale ci raccontano Lidia, Chiara, Ilaria e Francesca, visto quello che sta accadendo in Italia in questi giorni: C ancora gente che pensa che le donne non debbano lavorare. Si riferiscono al caso
della Ma-Vib di Inzago dove lamministratore ha licenziato tutte le donne dello stabilimento con la giusticazione cos stanno a casa con i gli. Un tema su cui
nel nostro paese magari ancora un po di riessione non farebbe male. E cos hanno cominciato con Bordertown, marted 21 febbraio [], un lm sulla silenziosa
strage di operaie donne a Ciudad Juarez, in Messico. Il 28 febbraio seguir Bread and Roses e il 6 marzo In quesyto mondo libero, entrambi di Ken Loach. Il 13 marzo le Drude proietteranno Louise Michelle e concluderanno il ciclo con qualcosa di pi leggero: We Want Sex, il 20 marzo. Il Collettivo Drude nato quasi un anno fa: l8 marzo 2011. Le fondatrici del gruppo si sono conosciute frequentando laula occupata C1. Vengono un po da tutta Italia, ma principalmente sono del sud e del centro, con qualche rara Druda da nord del Po. Nonostante il collettivo sia aperto alle sole donne, non sono sessiste. Ma hanno le idee chiare: Dagli anni 50 il capitalismo ha tradito le sue promesse - ci raccontano- e lemancipazione non avvenuta. Ecco: magari in realt qualche passettino in avanti dallepoca delle mondine labbiamo fatto, ma c sempre altra strada da fare. Chiss se con un paio di lm la faremo pi in fretta.
Eventi Culturali
SALONE DEL TARTUFO Domenica 26 febbraio SantAngelo in Vado (PU) Piazza Umberto I La prima edizione del Salone del Tartufo Nero un appuntamento dedicato agli amanti dellenogastronomia. Per loccasione saranno aperti i grottini di Teatro Zuccari e le stuzzicherie che faranno gustare ricchi antipasti, perfetti per stimolare l'appetito con gusto. DRUMMIN CIRCLE Mercoled 29 febbraio Ore 21,00 - via Fangacci 35 bis, Acqualagna (PU) Musica e meditazione per entrare in connessione con noi stessi e con la dimensione divina. Nel Drumming Circle potrai scegliere lo strumento che preferisci e potrai fare lesperienza di suonare insieme ad altri esprimendo la tua energia. Per info: www.lamuda.net
Concerti
THE ROAR AT THE DOOR Pala J, Porto Marina dei Cesari (PU) Sabato 21 febbraio Ore 21,30 Un altro appuntamento con il Fano Jazz network. Questa volta il turno del gruppo The Roar at The Door. Il Pala J sar aperto alle 20, con Jazz food e jazz wine. Per informazioni e prenotazioni: info@fanojazznetwork.org, tel. 0721 803 043
Spettacoli
HANSEL E GRETEL Teatro Sanzio di Urbino. Domenica 26 ore 17,00. Regia di Vincenzo Marra Liberamente tratto dalla favola di Hansel e Gretel. Spettacolo per ragazzi. Una storia cruda e di grande suggestione, coinvolge lo spettatore in un gioco emotivo avvincente: paura, rabbia, tristezza, gioia, attesa, speranza, sorpresa CYRANO DE BERGERAC Teatro della fortuna, Pesaro Marted 28 e mercoled 29, Ore: 21,00 Regia di Alessandro Preziosi. Dalla celebre opera di Edmond Rostand. Alessandro Preziosi dirige e interpreta il romantico Cyrano, il pi celebre poeta e spadaccino della storia della letteratura.
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Difcile passare gli esami di Lingue, molti i bocciati nella prima sessione
ette, undici, tredici. Ma anche dodici, dieci e sedici. Non sono i numeri della tombola, ma le pesanti cifre dei risultati degli esami scritti nella Facolt di Lingue a Urbino. Dove per Inglese III e Spagnolo II se becchi il 18 al primo colpo sei uno studente fortunato. Ho provato quattro volte, spero che la prossima sia quella giusta, racconta Maria, primo anno fuori corso, mentre Paolo al primo anno commenta: la seconda volta che mi bocciano, normale. Chi invece riesce a superare prendendo un bel 24, come Lucia, commenta: Ci vuole una conoscenza specifica della lingua come linglese parlato da irlandesi, americani o australiani. Quella di Lingue a Urbino una tra le facolt pi prestigiose, oggi al quarto posto tra le migliori in Italia. Nel 2009 era la prima del Paese, secondo la classifica RepubblicaCensis, un posto oggi occupato dalla facolt di Lingue e Letterature straniere di Udine. Se lalto standard regala notti insonni agli studenti di Piazza Rinascimento, c da dire che per chi frequenta non lasciato solo, anzi. La facolt organizza continuamente corsi di recupero e una intensa attivit di tutoraggio, per non lasciare indietro nessuno. Noi non regaliamo niente racconta la preside di facolt Anna Teresa Ossani - ma facciamo di tutto per integrare e far raggiungere tutti a un livello qualitativo alto. Abbiamo a cuore la formazione dello studente. Organizziamo seminari
oliziotti al magistero e Carabinieri in rettorato. iniziata cos luned 20 la guerra per la C1, laula del magistero occupata ininterrottamente da quattro anni dagli studenti del Collettivo. Lucchetto alla porta, un foglio che dice che tutto il materiale presente stato portato in un magazzino delluniversit e forze dellordine attivate anche da Bologna per presidiare laula nei giorni successivi. Ma la situazione sembra tranquilla, rassicura il questore di Pesaro Italo DAngelo. Lo sgombero avvenuto domenica per lesigenza, come si legge nel comunicato del Rettore Stefano Pivato, di usare tutte le aule per lattivi-
t didattica. Dopo la neve alcune non sono pi agibili e lUniversit vuole risparmiare sullaffitto di altre strutture. Ma gli studenti del collettivo non ci stanno. Se laula fosse servita per le lezioni lavremmo data come abbiamo fatto in passato dice Rafael Campagnolo, uno dei militanti della C1 autogestita ma con questo atto di forza il Rettore ha dimostrato di non voler dialogare con noi. Rettore che afferma che il provvedimento di sgombero era stato comunicato al Senato Accademico gi nella seduta del 20 dicembre e che due lettere inviate dal Delegato agli studenti non avevano avuto risposta. Il responsabile del progetto studenti aveva poi proposto di trasferirsi nellaula C3, ma gli studenti hanno visto lofferta
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UNIVERSIT
anche ammassate nella neve e bilancieri a bagno in una pozza dacqua che si allarga sul pavimento della palestra della Facolt di Scienze Motorie in via dellAnnunziata, diventata, in parte, una palestra a cielo aperto. E questa la struttura universitaria che ha sofferto di pi per la grande nevicata. Uno dei blocchi che compongono il tetto crollato sul pistino di atletica e su parte della palestra, che conteneva 300.000 euro di attrezzature. Di queste, solo una parte stata danneggiata; le pi preziose - quelle con dispositivi elettronici - sono state messe in salvo. La situazione particolarmente delicata perch la copertura spaccata in amianto che, sebbene sia stato trattato a norma di legge, ha richiesto lintervento di una ditta specializzata. La sola rimozione dei frammenti del tetto potrebbe costare no a 40.000 euro. Grazie a interventi tempestivi stato possibile sottrarre a una simile sorte molti altri edici universitari. Il Rettore ha stilato una lista di priorit, e il 16 febbraio un gruppo di ingegneri ha organizzato le azioni preventive per liberare i tetti dalla neve. Al primo posto Palazzo Bonaventura e Palazzo Albani, edici storici gi in situazioni critiche. Poi Palazzo Veterani, dove sono intervenuti
Nella foto in alto, la palestra della Facolt di Scienze Motorie allagata, con il tetto crollato. Nella foto a sinistra, operai al lavoro sul tetto della piscina di Mondolce. Nella pagina accanto la polizia allingresso del Magistero
causa della posizione difcilmente raggiungibile. Qui crollata una struttura reticolare di collegamento. Il timore era che ledicio nel suo complesso potesse cedere, ma la neve si sciolta in fretta e il Campus sceso in fondo alla lista delle priorit. Con lemergenza neve in fase conclusiva, si iniziano a fare i conti. Tasto dolente per lUniversit, che ancora non ha stilato una lista delle spese. Non si sbilancia il Direttore amministrativo, Dottor Luigi Botteghi: E troppo presto, gli interventi sono ancora in corso. Qualsiasi ipotesi sarebbe fuorviante. Molteplici le voci di spesa. Nonostante laiuto di molti volontari, i costi per gli operai che hanno lavorato in condizioni straordinarie saranno notevoli. Ancora da calcolare gli importi per la ricostruzione di diverse parti crollate, a cui si aggiungono la manutenzione e la messa in sicurezza di edici sotto osservazione. Preoccupanti le inltrazioni, che deteriorano lentamente i softti e le travi. Intanto si avvicina al 12 marzo, data di ripresa dellattivit didattica. Oltre ad organizzare le lezioni e gli esami da recuperare, sar necessario trovare posto agli studenti rimasti senza aula. In primo luogo ai 400 studenti di Scienze Motorie, che seguivano le lezioni al Cinema Ducale, dove il 13 febbraio crollata parte del tetto. Lidea di spostarli allAula Magna del Magistero ma, spiega il Preside Stocchi, la situazione impone una regia centralizzata per dividersi tutte quante le aule che sono a disposizione.
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irko Larghetti un ragazzo di 29 anni, nato a Urbino e ora vive a Frontino, il pi piccolo comune della provincia di Pesaro Urbino, poco pi di trecento abitanti inerpicati su montagne che arrivano anche a mille metri. Fa il muratore, il manovale, va a lavorare dove capita, dove lo chiamano. Dovunque c da faticare non si tira indietro. Intanto va in palestra, ama la boxe e si allena sul sacco nellaccademia pugilistica Valconca di San Clemente, a Morciano. 1 metro e 86 centimetri di altezza, 88 chili di peso, forza muscolare esplosiva e resistenza fisica aerobica, un fisico da toro. L il suo primo allenatore, Riccardo Maestri, si accorge che quel giovane montanaro ha del potenziale, un blocco di marmo da cui scolpire un pugile statuario. Lo fa salire sul ring, e Mirko colleziona vittorie, scala la classifica dei pugili dilettanti fino a vincere il titolo italiano dei pesi massimi nel 2009 e diventa pugile professionista. Lo scorso novembre, al Palazzetto dello Sport di SantAngelo in Vado, il match pi importante. Pugni precisi, potenti, gambe leggere, rapide. Per vincere non si possono aspettare dodici riprese, anche contro un avversario, temibile, esperto, che picchia duro, lungherese Laszlo Hubert. Basta il sesto round. Mirko, gi in vantaggio ai punti, stende il magiaro ko con una lunga scarica di colpi e alza i guantoni al cielo con la cintura dei pesi massimi leggeri, il titolo internazionale silver categoria Cruiser WBC (World Boxing Council). E dire che per questo imponente ragazzo di montagna la carriera nel mondo della boxe professionista cominciata per caso, come uno sport che fanno in tanti: La mia avventura nel pugilato iniziata sei
A sinistra e in basso il pugile Mirko Larghetti, 29 anni. A destra Ilenia Rossi, con il trofeo di campionessa italiana di snow board della Protezione civile
anni fa nella palestra dellaccademia pugilistica Valconca di Riccardo Rico Maestri ricorda Mirko - la passione mi ha poi spinto ad andare avanti e dal semplice allenamento sul sacco, sono passato a dare i primi colpi sul ring. Ora fa parte dellaccademia pugilistica Padana di Ferrara di Massimiliano Duran, ed l che si prepara per gli incontri, ma non si ferma mai. Si allena gi dalla mattina anche a casa sua, a Frontino. In questa comunit montana del Montefeltro, si respira aria buona e la sua palestra spesso la strada: Vado a correre lungo la provinciale parla il pugile per unora, unora e mezzo e ogni tanto mi fermo, faccio ginnastica, e poi a casa mi alleno agli attrezzi. Per i suoi fans, in quellarea indefinita tra Marche e Romagna
che si chiama Valconca, il Toro del Frontino. Mirko boxa aggressivo, cos ricorda un po Toro Scatenato Jake La Motta, comunque, quand sul quadrato, il mito che lo ispira Joe Frazier, leggendario pugile della Carolina del Sud morto di tumore al fegato a 67 anni lo scorso 7 novembre, dieci giorni prima dellultima impresa di Mirko. Come stile pugilistico - commenta il suo maestro di boxe Duran -Mirko rientra negli aggressori alla Frazier. Certo, non ha quellincredibile movimento di tronco e quel micidiale gancio sinistro, ma attacca dentro la guardia avversaria, con combinazioni di colpi rapide, lunghe e potenti. Ha unottima resistenza, bisogna lavorare sulla strategia. Spesso nel pugilato conta pi la forza mentale che quella fisica.
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SPORT
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MARTINA ILARI
MASSIMILIANO COCCHI i certo non si annoiano. E non si fermano mai. Saccheggiamo tutti i luoghi comuni: si somigliano come due gocce dacqua, sono due peperini, hanno largento vivo addosso. Fine delle frasi fatte. A Fermignano le conoscono tutti, ma continuano a confonderle, vedere per credere: Ilenia e Ixia Rossi, spiccicate, fotocopia una dellaltra. Uguali anche come gu-
sti e carattere, iron woman identiche anche negli sport. Quali? Beh tutti. A 6 anni pap ci ha portato per la prima volta a sciare - raccontano le gemelle - diventata subito una passione. Dagli sci allo snow board il passo breve. Quando arrivata questa moda abbiamo deciso di provare, non abbiamo pi smesso. Tanto che Ilenia si presa la soddisfazione di vincere un titolo italiano. Sulle nevi di Brusson e di Ayas, in Valle dAosta, lo scorso gennaio, ha messo dietro tutte le sue colle-
ghe nel trofeo della Protezione civile. Dunque lo sci prima di tutto? Non proprio - precisano - parte tutto dal karate. Anche quello abbiamo cominciato a praticarlo da piccole, spinte da pap. Le arti marziali ci hanno insegnato coordinazione e disciplina. Poi arriva il momento che puoi fare di testa tua. E allora le gemelline vanno contro corrente. A scuola durante la ricreazione giocavamo a calcio con i compagni, quando abbiamo saputo che cera una squadra femminile vicino a Morciola siamo andate. E cos le gemelle Rossi sono diventate la coppia centrale nella difesa del Rio Sasso. Sempre insieme, vicine anche in campo. Ilenia con il 5, Ixia con il 6. E meno male che avevamo il numero - scherzano - altrimenti anche larbitro avrebbe fatto fatica a riconoscerci. Se fosse stato per loro avrebbero continuato a indossare le scarpette, perch il calcio ci piace davvero, ma con la famiglia gestiamo un agriturismo, si lavora soprattutto il sabato e la domenica. Abbiamo dovuto smettere. Ma per fermarle ci vuole ben altro. Sul profilo facebook di Ilenia campeggia una moto in piega. Tuta di pelle e ginocchio in terra. Roba da piloti veri, insomma. Quando le chiedi se davvero lei Ilenia quasi si offende. una yamaha R6 da 120 cavalli. Finch non ho compiuto 21 anni non potevo guidarla perch una moto troppo potente. Cos appena presa la patente mi sono comprata una Ducati Monster depotenziata, ma appena ho raggiunto let ho realizzato il sogno. Quella che hai visto sono io sulla pista di Magione, in Umbria. Le scappa un timido sorriso. E la sorella dov ? No lei ha preferito una Vespa.
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MASS MEDIA
ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: STEFANO PIVATO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo". Vice: DARIO GATTAFONI, Presidente dellOrdine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l'Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIUSEPPE PAIONI; per l'Ordine: STEFANO FABRIZI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: SIMONE SOCIONOVO, ALFREDO SPARAVENTI; per la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/giornalismo; e-mail: redazioneifgurbino@gmail.com Direttore responsabile: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl - Urbino - 0722328733 Registrazione Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
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sono limiti alla voglia di amare e procreare. La stessa sera, lagenzia ha dovuto pubblicare la smentita, una volta chiarito il non trascurabile equivoco. Ma quello dei profili falsi su Twitter un fenomeno diffuso da tempo allestero: gi nelle presidenziali del 2008, negli Stati Uniti circolavano tweet di fasulli Barack Obama, mentre lo scorso inverno il sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, durante la campagna elettorale ha dovuto fare i conti con un falso account che aveva pi follower di quello ufficiale. Nel giugno scorso, invece, aveva fatto scalpore in Russia il sondaggio di un finto Medvedev, che chiedeva agli utenti cosa pensassero dellingresso in politica del miliardario Mikhail Prokhorov e come avrebbero valutato la sua nomina a premier russo. Tremila utenti del microblog espressero il loro parere, tra il panico e il clamore degli opinionisti politici. Fino al comunicato ufficiale di smentita dellufficio internet del Cremlino. Ma come riconoscere i profili fasulli, quando non sconfinano in assurdit di vario genere? Luca Conti, autore del libro Comunicare con Twitter, intervistato attraverso il social network, ci dice: Per riconoscere un profilo falso bene seguire il linguaggio dei precedenti tweet: chi segue, a chi risponde, da quanto esiste. I fake sono sempre esistiti: su Twitter, su Facebook o sui blog, come quello di Steve Jobs. Se se ne parla, la tentazione sale. Conti parla anche dello sviluppo futuro del social network: Twitter continuer a crescere, non ha ancora espresso il suo potenziale. Diventer pi pervasivo, una infrastruttura della rete. Altri consigli di autodifesa li d il sito Pubblicodelirio.it: cercare account segnalati su siti ufficiali, verificare se tra i follower ci sono personaggi famosi come quello in questione e se vengono ripostati i messaggi pubblicati sulla pagina ufficiale di Facebook, diffidare delle foto palesemente prese da internet. Se poi il personaggio, come Gianni AIemanno, prega @er Paletta di sgomberare il vialetto di @ritadallachiesa per cortesia, allora forse il caso di avere qualche dubbio sullidentit di chi scrive.
Il social network crescer e si svilupper ancora, ma non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Diventer sempre pi pervasivo, una vera infrastruttura della Rete