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BIMESTRALE A CURA DELLA CONSULTA GIOVANILE DI PALAZZO ADRIANO

VIi Uscita

Comunicare atto primario e necessario per luomo Farlo in un piazza la sua massima realizzazione. ..
Loggetto della comunicazione, cosa lindividuo comunica nella piazza? Lo si pu facilmente capire o quanto meno immaginare,osservando le numerose espressioni che esso utilizza nella faccenda comunicativa. La comunicazione dunque,o lagire comunicativo lo strumento per eccellenza dellagire sociale,infatti gli attori della comunicazione sono prima di tutto attori sociali. Non potendo,per limitate qualit umane,accedere alle discussioni di tutti coloro i quali nella piazza manifestano la loro attiva capacit recitativa,cerchiamo di interpretare attraverso la mimica facciale,gli atteggiamenti posturali,la gestualit,quelli che possono essere gli argomenti del giorno,la vana e tanto gratificante sparlascia del momento,oppure i vari stati danimo che notiamo o appunto immaginiamo dopo aver sentito dire lavvenimento accaduto ad una determinata persona. Tante volte ho sentito e ho detto vorrei essere una mosca per sentire cosa dicono Bene,non serve trasformarsi nellinsetto,la fantasia umana di gran lunga superiore a qualsiasi trasformazione antropomorfa. Quindi,attraverso la faccia,che certamente il pi importante canale della nostra espressivit,cerchiamo di immaginare stati danimo conseguenti e diverse e colorite situazioni. Da questo nasce inevitabilmente il linguaggio degli sguardi,che viene usato in diversi e ambigui modi,a volte maliziosi a volte curiosi ma sempre necessari a scaturire il quesito pi usato in piazza chi ave di taliare? Da qui si apre un vasto mondo di eccitanti risposte che tutti noi conosciamo,ognuno nel proprio intimo Gli atteggiamenti posturali. Questi stanno ad indicare il modo in cui gli individui si muovono e occupano lo spazio e gestiscono il proprio corpo,rappresenta una forte costante di segnali attraverso cui essi manifestano la propria personalit e i propri stati affettivi Spesso a tutti noi capitato di osservare in piazza come al viale, coppiette di piccoli attori sociali atti a manifestare pubblicamente la loro enfasi sentimentale troppo spesso ci siamo lasciati guidare dai commenti e dalle stupide affermazioni Affermazioni del tutto necessarie quando comunque, i suddetti atteggiamenti,varcano i confini della decenza e, coinvolgono lattenzione di noi tutti,rischiando di trasformare la stessa enfasi in volgare accettazione dellaltro Limiti morali che dovrebbero appartenere agli adulti e di cui gli adolescenti non si curano. (Spesso gli adulti sono i primi ad emergere in questo senso). La gestualit va a collocarsi nella piazza,soprattutto durante le varie discussioni animate tra individui discordanti . Da quelle mani che,con avvenente disinvoltura marcano loggetto della contesa,noi immaginiamo immense distese giuridiche,ufficiali pronti allazione e diversi soggetti familiari coinvolti nella discussione Altre volte ancora da un semplice gesto nascono valide amicizie e rassicuranti sorrisi. Insomma che dir si voglia della piazza questa necessaria per la nostra realizzazione . Che sia di tipo individuale o collettivo . E la piazza loggetto del nostro vivere quotidiano e della continua manifestazione pubblica dei nostri limiti (e non) prettamente umani! Ma, ahim per noi, la verit una sola ovvero che si i petre da chiazza putissiro parlare, sa quantu cose avissiro di dire. MARIA GRAZIA PROFETA

NOTIZIE IN RILIEVO:

Lacqua non si vende

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Ni Videmo a chiazza La Piazza...tappa obbligatoria Alla ricerca della fede Palazzo Adriano nel 3000 LArs amatoria Piccoli consigli

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COMMUNIS Palazzo Adriano MESE DI OTTOBRE

La piazza: incontrarsi senza darsi appuntamento

Ni videmu a chiazza! Quante volte labbiamo detto o sentito?

E gridava forse per opporsi a questo il Pazzo di Giancaldo?

S, perch anche per noi, come per gli antichi gre- La piazza mia! La piazza mia! mezzanotte, devo chiudere la piazza! La piazza mia, picciotti ci, l il luogo dincontro per antonomanon scherzate! La piazza mia! La piazza mia! sia. Per gli ellenici la piazza era il luogo del mercato, il Forse era solo stanco di vedere tutta quella gente e centro economico e religioso, vi sorgevano edifici voleva solo godesi la pace e il silenzio di quella piazza surreale, a met fra il Western e la Sicilia, pubblici, uffici, templi e altari, contemporaneacos per come lha definita Marco Amenta. mente il posto dove si svolgeva gran parte della vita politica, del dibattito e del confronto di tutti i Non si vergognava di gridare e dire alla gente punti di vista ed interessi. quanto fosse infastidito da quella presenza incesInsomma molte similitudini con ci che rappresen- sante. In realt non chiedeva nulla di cos improponibile e poteva non essere davvero cos pazzo ta per noi la nostra storica Piazza Umberto I. come si crede. Il luned le classiche bancarelle del mercatino che ravvivano e colorano un po quel bianco prevalen- Un pazzo! qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, te; una di fonte allaltra, le due chiese di rito latino tu, lettore? In quale categoria ti schieri? In quelle e bizantino che eternamente si guarderanno negli degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero occhi; il Palazzo Municipale e la gaia Fontana ot- la possibilit di scegliere, la tua vanit preferirebbe certo l'ultima condizione. Gustave Flaubert tagonale che ha dissetato gente proveniente da qualsiasi parte del mondo e i cui zampilli sono immortalati da numerosissimi fotografi che amano i EPIFANIA LO PRESTI giochi di luce che si creano dallimpatto delle goccioline con i raggi solari; dibattito, confronto beh, forse qui un po qui le cose cambiano direi invece glossa, biasimo, frustrazione, pettegolezzo.

COMMUNIS Palazzo Adriano MESE DI OTTOBRE Mille pregi in solo difetto LA PIAZZA, OBBLIGATORIO Irresistibile tappa per chi vive a Palazzo Adriano
La piazza mia!!! diceva qualcuno nel 1988. Nel 1988 nessuno minacciava la propriet di questuomo e sempre nel 1988 i palazzesi gli permettevano di chiudere le piazza a mezzanotte. Mah!?! Non penso che i palazzesi avrebbero permesso che un solo uomo fosse il proprietario della piazza. E soprattutto mi difficile credere che a mezzanotte tutti lasciavano la piazza perch la si doveva chiudere. semplicemente impossibile. Quindi o questuomo era il pazzo della piazza, oppure quello che ho visto era soltanto un film. La piazza, o meglio, a chiazza , non ha padroni e soprattutto non chiude mai. Siamo orgogliosi del nostro paese, ma della piazza in particolar modo. Ne siamo gelosi e profondamente innamorati. Ci vediamo in piazza, Passiamo dalla piazza, Lho sentito dire in piazza, Fermiamoci in piazza, Andiamo a bere in piazza, Vediamo chi c in piazza, la nominiamo continuamente e uscendo da casa non possiamo proprio farne a meno. Ma cos la piazza? Perch ne siamo cos attratti? Beh, ci sono molte spiegazioni tutte in base alle differenze dei suoi amatori. C chi la frequenta la mattina presto perch nei diversi bar vi si pu fare colazione e fermarsi senza problemi di parcheggio, o quasi asp che mi piglio u caf e mi ni vaio(vigili permettendo). C chi, vista la sua centralit, la usa come punto di ritrovo di lavoratori. C chi passa, si ferma a bere un sorso dacqua e va via. I meno giovani fanno lunghe passeggiate, chiacchierando, parlando e s-parlando ... a sintiste sta cosa? No, nunn accussi io ntise natra cosa Gli anziani invece, pi saggi, se ne stanno seduti spalle al muro davanti ai propri circoli, pronti a giudicare senza problemi qualche malcapitato giovane seguace di una propria strana ma legittima moda ah chi giovent, e me tempe sti cose nun cerano . Inoltre se sei disoccupato e non hai voglia di faticare, in essa trovi loccupazione che fa per te passiare di iurnata e cuntare i petre da chiazza. Poi ci sono i giovani, quelli che la piazza la vivono fino in fondo, la vivono ad ogni ora del giorno e in un modo diverso per ogni situazione perch della piazza non se ne pu proprio fare a meno. Durante i giorni scolastici alle 6.30 del mattino il giovane ha gi conquistato la piazza. Un centinaio di ragazzi si danno appuntamento per attendere larrivo degli autobus che li porteranno nelle rispettive scuole superiori che, ahim, non abbiamo a Palazzo Adriano. Certo la mattina a quellora la conquista giovane della piazza si spegne nel giro di unora. Una volta passati gli autobus non resta pi nessuno di quei ragazzi ma come se avessero piantato una bandiera, il segno che non passer molto e la piazza verr riconquistata. Ed cos che passata qualche ora cominciano a ricomparire coloro che studenti non sono pi, ma giovani continuano ad esserlo e soprattutto a farlo. Basta quindi andare in piazza e la compagnia la trovi sicuro. E se sei un appassionato di calcio avrai pane per i tuoi denti, perch la mattina i bar e i tabacchini sono strapieni di allenatori ed esperti in materia. La piazza poi magica in inverno quando per nessun motivo ci si vuole staccare dal riscaldamento della propria auto e quindi in essa trovi lo spazio per posteggiare una macchina accanto allaltra, anche tre o quattro macchine di amici, cosa impossibile allo stradale, ad esempio. innanzi tutto lhub, il mozzo, come un grande aeroporto da cui prima si deve passare per raggiungere qualsiasi altra destinazione Pizza tra amici? Appuntamento in piazza. Serata fuori paese? Appuntamento in piazza. Devi incontrare qualcuno? Appuntamento in piazza. Aspetti un forestiero? Appuntamento in piazza. Devi andare in qualsiasi posto? Appuntamento in piazza. inutile, un passaggio obbligato e credo nessuno possa dire il contrario. Arrivati alla sera/notte, man mano che passano le ore, alcuni dei giovani che durante il giorno erano stati banditi dalla piazza fanno ritorno protetti dal buio e se la riprendono perch si sa, la notte giovane e di conseguenza lo diventa pure la piazza. Sembra quasi automatico. Tutti i ragazzi che durante il giorno frequentano il viale rientrano la sera in piazza, perch comunque stare al viale ha senso soltanto se c gente, in piazza invece si pu stare anche da soli, ti fanno puntualmente compagnia le campane della chiesa ogni quarto dora esatto, ti fa compagnia lacqua della fontana, sottofondo perfetto per pensare o, se in compagnia, per parlare con gli amici, ti fanno compagnia i personaggi celebri di Palazzo Adriano, gli stessi che rendono la piazza cos speciale. Uno di loro ti chiede continuamente una sigaretta e in cambio ti delizia con capolavori di poesia e letteratura, laltro ti invita a cantare e con la sua semplicit e la sua immensa simpatia rende allegro il tempo. E cos facendo si fa tardi, si fa notte fonda, si fa pure giorno (chi non ha mai aspettato lalba in piazza???).E se da un lato lorologio ti ricorda che arrivata lora di andare a letto, dallaltro lintera piazza ti abbraccia e non ti fa andare via. Cos, mentre i ragazzi di Palermo, di Milano Marittima, di Barcellona, di Berlino, di Praga, di Amsterdam usciti stracotti dalle discoteche provano a tornare a casa e vanno a letto, i giovani di Palazzo Adriano sono ancora appoggiati ai bordi della fontana. Magari stanno parlando proprio dei loro coetanei di Palermo, Milano Marittima, Barcellona, Berlino, Praga, Amsterdam, forse invidiandoli, forse commentandone le disgrazie, o forse, pi semplicemente, stanno organizzando qualcosa da fare, unattivit, una mangiata o qualsiasi altra cosa. Nel frattempo per si fatto davvero tardi, ultimo sorso dacqua alla fontana e di corsa a letto ci vediamo domani in piazza! (anzi a chiazza!). Questa la piazza, questa come la si vive. Meravigliosa, non c dubbio. Che poi vi sembrer strano, ma un difetto la mitica piazza ce lha la principale causa, o forse lunica, della disoccupazione a Palazzo Adriano. Mi spiego meglio. Perch nel nostro paese il lavoro c, ce n tantissimo, il problema la piazza. Si, perch la mattina il palazzese si sveglia presto, esce da casa c una bella giornata di sole, arriva in piazza, splendida, le due chiese che ti abbracciano, la fontana al centro con lacqua sempre fresca, gli amici tutti al bar, a leggere il giornale, a parlare e a prendere il caff uno si guarda intorno e dice mah, vuoi vedere che lunico scemo che deve andare a lavorare sono io?!?.

FRANCESCO MARINO

COMMUNIS Palazzo Adriano MESE DI OTTOBRE

Lacqua non si vende nessuno pu venderci La nostra acqua !


Raccolte pi di cinquecento firme a Palazzo Adriano per sostenere la campagna referendaria promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per lAcqua a favore dell ACQUA PUBBLICA. Nello stesso tempo ,oltre a firmare in favore dei tre referendum proposti i palazzesi ,cosi come molte altre migliaia di siciliani , hanno firmato per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare: Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia. La media dei firmatari nel nostro comune stata altissima, infatti se consideriamo che quasi il cinquanta percento degli aventi diritto al voto si recato a firmare nelle due domeniche in cui stato allestito un banchetto di raccolta presso latrio del palazzo comunale, possiamo dire che liniziativa stata un grande successo. Il buon risultato si potuto raggiungere anche grazie allimpegno del Presidente del Consiglio, di alcuni Consiglieri Comunali e dei ragazzi della consulta giovanile che hanno materialmente provveduto allallestimento del banchetto e alla raccolta delle firme. I moduli con le firme autenticate e certificate sono stati depositati entro il 21 luglio 10 presso la Corte di Cassazione di Roma dalla Segreteria Campagna Referendaria Acqua Pubblica. Per indire il referendum era necessario raccogliere almeno cinquecentomila firme in tutto il territorio italiano, ma in pochi giorni di raccolta hanno firmato a sostegno del referendum pi di un milione di italiani; segno evidente di quanto gli italiani giudichino negativamente la gestione da parte di privati del bene pubblico ACQUA. Per quanto riguarda la Proposta di legge d iniziativa popolare doveva essere presentata accompagnata da almeno dieci mila firme all Assemblea Regionale Siciliana entro la fine di agosto dove sar discussa, e speriamo approvata, dai deputati regionali. Ma quali sono le differenze tra i tre referendum?, cosa si vuole ottenere? E che cosa prevede la proposta di legge di iniziativa popolare che sar presentata allARS? I tre quesiti referendari vogliono eliminare le norme che in questi anni hanno spinto verso la privatizzazione dell Acqua togliendo cosi la possibilit a societ private di lucrare su un bene comune ed essenziale che appartiene a tutti . Con il primo quesito che ha la finalit di fermare la privatizzazione dell acqua si propone l abrogazione dell art. 23 bis della legge n. 133/2008, relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. La norma che si vuole abrogare stabilisce come modalit ordinaria di gestione del servizio idrico l affidamento a soggetti privati attraverso gara o l affidamento a societ a capitale misto pubblico-privato, allinterno delle quali il privato detenga almeno il quaranta percento, cosi stando le cose tutti gli ATO che non lo hanno ancora fatto dovranno, entro il dicembre 2011, trasformarsi in societ miste con capitale privato al quaranta percento. Abrogare questa norma significa rallentare la consegna ai privati dei servizi idrici. Con il secondo quesito referendario si vuole aprire la strada verso la ripubblicizzazione, infatti si propone labrogazione dell art. 150 del Decreto Legislativo n. 152/2006 relativo alla scelta della forma di gestione e procedure di affidamento, segnatamente al servizio idrico. Labrogazione di questo articolo non consentirebbe pi laffidamento della gestione a societ private, favorendo il percorso verso la gestione del servizio idrico da parte di enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e delle comunit locali. Col terzo quesito referendario si propone l abrogazione dell art. 154 del decreto legislativo n. 152/2006 il quale dispone che la tariffa per il servizio idrico deve essere determinata tenendo conto dell adeguatezza della remunerazione del capitale investito. Eliminando questa norma si eliminer la possibilit di ottenere profitti dalla gestione dellacqua. Invece la proposta di legge regionale diniziativa popolare comprende diciassette articoli che dettano le finalit con cui deve essere utilizzato, gestito e governato il patrimonio idrico regionale prefiggendosi lobbiettivo di favorire la definizione di un governo pubblico e partecipato del ciclo integrato dell acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale. Fondamentali appaiono i principi enunciati nell articolo 4 Principi relativi alla gestione del servizio idrico secondo il quale il servizio idrico integrato da considerarsi servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e la sua gestione non deve avere finalit lucrative ma di carattere sociale e ambientale; e i principi presenti nell articolo 5 Governo pubblico del ciclo integrato dell acqua secondo cui la gestione delle acque avviene mediante servizio idrico integrato e secondo cui le dighe , le sorgenti gli acquedotti e tutte le strutture inerenti con la distribuzione dell acqua sono di propriet degli enti locali i quali non possono cederli a privati.

COMMUNIS Palazzo Adriano MESE DI OTTOBRE

La raccolta delle firme stato lultimo atto di una battaglia contro la privatizzazione dell acqua che non sta, di certo, iniziando ora. Ma come si arrivati a tutto questo? La vicenda degli ATO idrici inizia con la legge Galli del 1994. Questa legge aveva lo scopo di semplificare la selva di norme che si occupavano delle gestione dellacqua, il territorio italiano fu quindi diviso in Ambiti Territoriali Ottimali (ATO ) ; allinterno degli ATO il potere di controllo e di indirizzo viene affidato ad organi pubblici ( primo tra tutti la Conferenza dei Sindaci) mentre le competenze tecniche ed economiche vanno a un gestore pubblico o privato, scelto dalle stesse autorit dell ATO. La Regione Siciliana recepisce la legge Galli a partire dal 1999 e istituisce nove ATO, uno per ogni provincia. Questo equiparamento appare alquanto improprio infatti gli ATO avrebbero dovuto corrispondere al bacino idrografico e non ad un territorio cos vasto come le Province. In Sicilia il processo di privatizzazione stato avviato con la partecipazione inizialmente passiva ed inconsapevole della gran parte dei sindaci. In Sicilia sono state celebrate le gare e stipulati i contratti con il gestore privato in sei province su nove (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo, Siracusa). LATO 1 Palermo, che risulta costituito dagli 82 comuni pi il presidente della Provincia, nel 2002 decide di affidare ad un gestore privato il servizio idrico (scartando la candidatura di un gestore pubblico come lAmap Spa che gestisce il servizio idrico nella citt di Palermo). Il gestore privato doveva essere individuato tramite gara aperta, con un minimo di due candidati. Dopo diverse gare andate deserte, viene nominato un commissario ad acta che decide la validit della gara anche in presenza di un solo candidato. Si presenta unica candidata, e vince, la Acque Potabili Siciliane Spa anche se due autorit di vigilanza (Antitrust e Autorit di vigilanza sui contratti pubblici) hanno espresso parere contrario alla procedura con un solo candidato. Viene da chiedersi come mai in una gara per lassegnazione di un cos importante appalto si presenti una sola candidata... La risposta potrebbe essere che laffare non sia poi cos appetibile oppure Lasciamo alla vostra immaginazione ogni altra eventuale risposta. Ad oggi ,sia nei comuni che hanno gi ceduto la gestione del servizio idrico sia in quelli che si sono rifiutati di farlo, cresce la protesta dei cittadini e degli amministratori contro laffidamento ad una societ privata del servizio idrico che nei comuni in cui il passaggio della gestione gi avvenuto ha portato all aumento del canone e dei costi di manutenzione. Anche nel nostro comune gi dal giugno 2007 alcuni Consiglieri Comunali (Marino e Corrado) avevano cominciato a mettere in evidenza la pericolosit della questione ACQUA. In quella occasione era stato organizzato un incontro con la popolazione alla quale sono intervenuti i principali fautori della campagna antiprivatizzazione cio i rappresentanti dellassociazione LIBERACQUA ed il Sindaco di Caltavuturo, onorevole Giannopolo, oltre che al Presidente del Consiglio Comunale e al Sindaco di Palazzo Adriano che dopo un iniziale scetticismo ha sposato in pieno la campagna per l ACQUA PUBBLICA rifiutandosi pi volte di consegnare gli impianti e lacquedotto comunale. Un ulteriore segnale in favore dell ACQUA PUBBLICA arrivato da tutto il Consiglio Comunale che ha votato ad unanimit l articolo 78 Gestione del servizio idrico del nuovo Statuto Comunale. Questo articolo prevede il servizio idrico integrato come servizio pubblico senza scopo di lucro, gli utenti vengono quindi chiamati a coprire solo i costi del servizio cosa non possibile quando a gestire il servizio una societ privata che ovviamente si prefigge un guadagno dalla vendita di un bene che vendibile non . GIOVANNI MARINO

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Palazzo Adriano tra le due Chiese

ALLA RICERCA DELLA FEDE


Luoghi di culto o luoghi di chiacchiere C qualcosa che rende la piazza ancora pi interessan- Con gioia e nuove speranze si cercato di accogliere i te oltre alla fontana, oltre allidea di un cinema, che nuovi arrivati, affidando loro unintera comunit che ha i turisti sperano di trovare arrivando a Palazzo Adriano. ancora tanto da fare, che ha ancora bisogno di crescere, confidando nellaiuto di Dio, affinch si possa seguire Perfettamente incastonate in uno splendido scenario urbanistico, ecco che l si ergono i due pilastri che an- un cammino di fede per linteresse comune. cora oggi reggono la piazza, anzi no, lintero paese: le Ma non tutti abbiamo accolto, non tutti abbiamo gioito. due Chiese, che da sempre si guardano, l dritte negli Il dolore del distacco forse ancora non riesce a far acocchi, puntando direttamente al cuore di ogni palazze- cettare la perdita, col tempo le ferite si rimargineranse. no!!!! Cerchiamo una guida che possa aiutarci a comprendere il significato dellavere vera fede. Luoghi di culto , templi della fede dove si innalzano lodi a Dio, diverse per tradizione ma unite nel seguire Nessuno ha il diritto di giudicare, ma di sicuro fede non un unico profondo fine: pregare e professare la fede nel lattaccamento alle cose, la fede non si identifica neSignore. gli Angeli della Gloria o nel Christs Ansti, la vera fede in Dio non si dimostra No!Non cosi?! Non rappresentano nellallestire e nelladdobbare gli altari, ununica Santa Chiesa? Non vi si riunisce Dio non vuole atteggiamenti di ostilit nei la comunit per pregare? Ah gi!! Greci e confronti dellaltro. E parliamo di un unico Latini non sono la stessa comunit, parliaDio o forse esiste un Dio greco ed un latimo di due gruppi che vivono s nello stesno, ognuno dei quali vuole cose diverse?! Il so territorio ma hanno poco in comune cammino di fede che seguiamo sembra ( la fede in Dio solo un piccolo dettaquello che va dal sacrato di una chiesa fino al suo absiglio!!). de e lo sguardo che volgiamo in alto sembra si fermi E le Chiese, nel senso fisico del termine , a volte, si alle volte per ammirare gli affreschi, anche se sbiaditi. trasformano in centri di divulgazione di chiacchiere, Forse non vediamo oltre le navate e laltare, forse gli che poi inevitabilmente si riversano in piazza per poi occhi sono impediti alla vista dalle figure diffondersi. delliconostasi, ma la Chiesa non solo ledificio soSi, perch la vita ecclesiastica ha da sempre animato prattutto lunione di uomini che condividono la medesilinteresse della gente. Due parroci arrivano e due se ma fede religiosa. vanno, una chiesa sarricchisce e laltra no. Ultimamente non sono per niente mancati gli argomento da Chiesa La fede si ha a prescindere da chi indossa i paramenti, a prescindere se si prega dicendo Amn o no. La fede -Piazza. rimane anche se i preti vanno. Larrivo dei nuovi pastori questo ha animato la piazMa siamo un popolo di dannati?! No, la maggior parte za negli ultimi mesi. La notizia del cambio-turno ha destato malumori (ma anche no) tra noi palazzesi, per- di noi prega col cuore rivolto a Dio, la maggior parte ha ch non solo viviamo con fervore le attivit ecclesiasti- un unico Dio. Ma qualche pecorella smarrita c semche, ma ci siamo anche legati ai precedenti parroci con- pre stata!!! dividendo gioie, dolori e profonda amicizia oltre ad aver condiviso la fede in Dio, rivedendo in loro una guida spirituale. ANGELA CAVALLARO

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EMERGENZA

PALAZZO ADRIANO DEL 3000:


PAESE FANTASMA O EVOLUZIONE TECNOLOGICA?

Vi siete mai chiesti come sar il nostro paese tra un migliaio di anni? Avete mai immaginato cosa lasceremo ai futuri cittadini??? Molti di voi sicuramente penseranno che non affar proprio pensare ad un futuro in cui noi non ci saremo pi. Ma allora che futuro avr il nostro paese? Cosa lasceremo? Lasceremo, spero, una societ civilizzata con una cultura e non una societ incivile e priva di cultura. Basti pensare ai servizi, all andatura giovanile e a ci che potrebbe offrire il nostro paese. Per esempio, il nostro tasto dolente: lospedale. Esso continuer ad esistere o peggiorer? E se migliorasse continuando a dar cura e lavoro? La scuola: i ragazzi del futuro rimarranno dove sono, torneranno nell edificio originario o saranno trasferiti in un altro paese? Davvero dobbiamo dipendere da un altro paese? Il campetto sportivo: davvero i tornei sportivi di pallavolo si devono fare in un campo inadatto? La palestra riaprir?? Sicuramente no!!! Inoltre, gli spogliatoi sono cos malconci Io non mi sto lamentando, ma sto gettando semplicemente un campanello dallarme per poter far riflettere sulla nostra condizione non del tutto drastica, non culturalmente: siamo un paese ricco di tradizioni soprattutto religiose, ma riusciremo a tramandarle e le manterranno vive anche in futuro? Sono tutte domande la cui risposta difficile da dare con certezza, ma senza impegno la pianta non crescer mai e non ci sar alcun cambiamento. Ma davvero vogliamo un paese fantasma e poco evoluto, oppure un paradiso per tecnologici??? Chi lo sa se magari un giorno ci saranno i robot nelle nostre case e le astronavi nei garage. E se i cani impareranno a parlare e a cucinare (!?) o magari esisteranno cani che andranno in giro per tecnonegozi e insieme a noi si proverebbero virtualmente gli abiti. E se anche a Palazzo (nel futuro) ci fossero le vasche con la riproduzione tridimensionale del mare??? E se potessimo volare??? Ma anche vero che per poter volare servono le ali, per proiettarci volando verso il futuro. Il futuro non sar solo a livello tecnologico ma anche sociale e noi saremo pronti per l evoluzione??? Chi lo sa Palazzo Adriano: paese fantasma o evoluzione tecnologica e sociale nel futuro?? Vi lascio con questa domanda che spero faccia riflettere!!!
KATIA RUSSO

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Ars amatoria
Com cambiato il modo di amare e sedurre da ieri ad oggi
Come il grande Ovidio 2000 anni fa, cos voglio provare a far anchio parlare damore. Lui di certo era un grande scrittore e seppe scrivere un manuale damore (sia per gli uomini che per le donne). Io invece voglio soltanto, tramite il suo capolavoro, parlare con voi su come, a distanza di oltre venti secoli, gli uomini e le donne non siano mai cambiati se posti dinanzi allamore. Ma conosciamolo meglio Publio Ovidio Nasone. Nasce nel 43 a.C. a Sulmona, in Abruzzo. Un tipo particolare, senza dubbio. A ventanni si era gi sposato tre volte, ma se nei primi due casi divorzia presto, il terzo matrimonio gli durer sino alla morte. Ebbe soltanto una figlia da una delle due prime mogli. Nell8 d.C. viene esiliato per ordine di Augusto a Tomi, citt dellattuale Romania, dove vi morir nel 17 d.C.. il primo scrittore della storia ad essere censurato per ci che scriveva. Riguardo allamore Ovidio consiglia di non innamorarsi mai, ma di saper vivere lamore come un gioco. Poco alla volta analizzeremo parti della sua opera, per capire se larte damare cambiata o rimasta sempre la stessa.

LARTE DAMARE

di Publio Ovidio Nasone

Lezione 1

Se c tra voi chi non conosca ancora larte damare, legga il mio poema e fatto esperto colga nuovi amori! A dirmi il carme lesperienza. Seguitate dunque il vate esperto. Ci chio canto il vero! Prima fatica, o tu che vieni allarmi, soldato nuovo per la prima volta, cercare colei che vuoi amare; quindi piegarla con le tue preghiere; per ultimo, far s che il vostro amore possa durare a lungo. Ella ai tuoi piedi non ti verr a cader come dal cielo; dovrai cercarla tu, con i tuoi occhi. Ed anche tu, che cerchi donna e per un lungo amore, scegli dapprima i luoghi dove in folla tu ne possa trovare. Ma non voglio che tu per questo innalzi vele al vento: per ci che cerchi credimi, non serve far molta strada. Se mai ti prende voglia danni teneri, subito avrai davanti agli occhi, intatta, qualche fanciulla; se vuoi donna giovane, saranno mille giovani a piacerti: sarai costretto a non saper chi scegliere. Se poi ti piacer gi pi matura, gi fatta esperta, credimi, ne avrai solo per te eserciti. Ma i teatri, siano riservati alle tue cacce: ce n da soddisfare ogni capriccio. Tutto vi troverai: amore e scherzo, quella che ti godrai solo una volta, quella che val la pena mantenere. Cos, tutta agghindata, corre ai giochi la donna l, dove la folla densa. E quante sono! A me sovente accadde di non saper chi scegliere. A vedere viene la donna e per essere veduta: luogo fatale, questo, al suo pudore.

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Cosa unica tra i poeti classici, Ovidio non chiede ispirazione a qualche Musa della poesia (come fecero ad es. Omero e Virgilio). Per comporre la sua opera si serve semplicemente dellesperienza, sua e della sua societ. Ribadisce di parlare del vero, non usa limmaginazione. Rivolgendosi in questa prima parte agli uomini, subito invita a cercare la donna della quale, grazie alle sue istruzioni, conquister il cuore. realistico Ovidio. La donna va cercata, non viene da sola. Beh, diciamo che nel 2010 quasi rimasto tutto uguale, quasi. Personalmente negli ultimi anni ho per assistito ad un cambio di tendenza. Forse gli uomini sono sempre meno cacciatori, o semplicemente gli uomini sono sempre meno uomini, o forse le donne sono pi emancipate. Fatto sta che sempre pi sono le storie damore e di passione nate grazie alla prima mossa del gentil sesso. Ad essere sincero me ne vergogno un po, luomo che dovrebbe essere cacciatore!!! Ovidio consiglia inoltre, per trovare una donna, di cercarla in posti specifici, in posti largamente frequentati. Soprattutto rassicura di non dover fare molta strada perch gi vicini a noi abbiamo quello che cerchiamo, fanciulla, donna giovane o donna matura. Penso che il suo consiglio valga anche ai giorni nostri e sia valido per le nostre zone. Sento spesso molti maschietti lamentarsi di quello che il nostro paese non offre, ma non cos, anzi, credo di poter benissimo affermare che Palazzo Adriano sia pieno di belle ragazze e donne meravigliose delle quali interessarsi. Ma si sa, quando non si riesce ad arrivare alluva si dice che sia rancida! Altra cosa che rimasta perfettamente identica a distanza di 2000 anni lattenzione che la donna mostra a se stessa prima di andare in posti affollati. Tutta agghindata ,dice Ovidio, o tutta ntillicchiata ,dico io, la donna frequenta i posti pubblici. Perch anchio penso, cos come credo pensiate anche voi, che la donna si vesta bene e vada in luoghi molto frequentati si per guardare, ma soprattutto per essere guardata. Non ho mai conosciuto una donna a cui dispiacciano i complimenti, se ben rivolti comunque. Finisce qui il primo confronto tra lamore visto da Ovidio e lamore visto da noi. A tal proposito invito tutti a fare commenti, critiche, opposizioni, domande, a suggerire e a parlare damore insieme a Communis.

Fatelo inviando tutto tramite:

consultapalazzo@libero.it; facebook al nome Consulta Giovanile Palazzo Adriano; sms al numero 3292659355 in maniera anonima scrivendo: *s# seguito dal testo del messaggio.
e-mail allindirizzo

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PICCOLI CONSIGLI
di MariaGrazia

UNA CANZONE DA ASCOLTARE

PIAZZA GRANDE Lucio Dalla

Santi che pagano il mio pranzo non ce n' sulle panchine in Piazza Grande, ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n'. Dormo sull'erba e ho molti amici intorno a me, gli innamorati in Piazza Grande, dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no. A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io. A modo mio avrei bisogno di sognare anch'io. Una famiglia vera e propria non ce l'ho e la mia casa Piazza Grande, a chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho. Con me di donne generose non ce n', rubo l'amore in Piazza Grande, e meno male che briganti come me qui non ce n'. A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io. Avrei bisogno di pregare Dio. Ma la mia vita non la cambier mai mai, a modo mio quel che sono l'ho voluto io Lenzuola bianche per coprirci non ne ho sotto le stelle in Piazza Grande, e se la vita non ha sogni io li ho e te li do. E se non ci sar pi gente come me voglio morire in Piazza Grande, tra i gatti che non han padrone come me attorno a me

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Elizabeth ha tutto ci che una giovane donna ambiziosa potrebbe desiderare: un marito, una bella casa nei sobborghi di New York e una solida carriera come giornalista. Ma non si sente appagata e decide di dare una svolta alla propria vita: lascia casa, lavoro e parte per un coraggioso viaggio alla ricerca di se stessa. Prima tappa: Italia, per sperimentare il piacere puro, sotto forma di grandi abbuffate, avventure e nuove amicizie. Seconda tappa: India, dove si ritira in un ashram a meditare e a digiunare per raggiungere l'illuminazione spirituale. Terza tappa: Indonesia per ritrovare l'equilibrio perduto e forse anche il vero amore...

UN FILM DA VEDERE
BENVENUTI AL SUD
Alberto un mite responsabile delle poste della bassa Brianza a un passo dal tanto sospirato trasferimento nel centro di Milano. Quando gli comunicano che la promessa rilocazione gli stata revocata per dare precedenza a un collega disabile, Alberto, per non deludere le speranze della moglie e del figlio, decide di fingersi a sua volta disabile. Durante la visita di controllo, commette per un'imprudenza e, come punizione, gli viene imposto un trasferimento in Campania, in un piccolo paese del Cilento. Per un lombardo abitudinario e pieno di preconcetti sul Sud Italia come lui, la prospettiva di vivere almeno due anni in quei luoghi rappresenta un incubo, cui si prepara con un nuovo guardaroba di vestiti leggeri e giubbotto antiproiettile...

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In collaborazione con: Maria Grazia Profeta ( vice Direttore)


a di : a cur iornale del G ro Cavalla Angela La ne direzio

Epifania lo Presti Francesco Marino Katia Russo

Il primo degli assiomi della comunicazione dice che non possibile non comunicare: qualunque cosa facciamo appare agli altri come comunicazione e ogni comportamento altrui, ogni stato del mondo, ci appare dotato di senso, quindi ci comunica qualcosa..
Il Giornale quindi non altro che un mezzo di comunicazione che permette di relazionarci, potendo scambiare vicendevolmente: informazioni , curiosit ,opinioni e tutto ci che si propone positivamente alla nostra crescita personale e del nostro paese. Siamo pertanto aperti alle vostre critiche e alle vostre idee, aiutandoci a migliorare il nostro lavoro!!
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