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7 del 14/03/2012

A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Sommario:
Democrazi

Enti Locali strozzati: Spi-Cgil 2 nel 2011 63% di risorse dallo Stato

Economi

E
PETIZIONE POPOLARE

Massimo Rossi: sulle pensioni lUnio- 3 ne Europea meno ipocrita del governo italiano La crisi ancora in pieno corso. Intervista a Vladimiro Giacch La crisi ha distrutto welfare e diritti Lappello degli economisti: una svolta per lEuropa 3

NO ISEE

PER LESCLUSIONE DALLA COMPARTECIPAZIONE


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ISEE DELLE PRESTAZIONI E I SERVIZI SANITARI E SOCIOSANITARI

egnaliamo in

oscana
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noiseetoscana@gmail.com

Campagna regionale NO ISEE: Le ragioni Hanno dichiarato...

www. noisee.it
Le associazioni promotrici e i cittadini sottoscrittori della petizione popolare chiedono al Presidente della Giunta Regionale Toscana di continuare a salvaguardare il diritto allassistenza sanitaria gratuito e universale nella nostra Regione escludendo la compartecipazione ISEE dai servizi e le prestazioni sanitarie e sociosanitarie che rientrano nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) come recita la nostra CARTA COSTITUZIONALE: LA SALUTE UN BENE COLLETTIVO E UN DIRITTO FONDAMENTALE DELLA PERSONA ASSOCIAZIONI PROMOTRICI: ADINA; Consulta comunale degli Invalidi e Handicappati Comune di Firenze; Consulta Salute Mentale Firenze; Medicina Democratica; Associazione Disabili Psicofisici Empoli; Coordinamento Etico Nazionale Caregiver; Diritti e Societ Toscana Onlus; AMA Livorno. ASSOCIAZIONI ADERENTI: PRC Toscana; O.S. CUB Sanit; Associazione Nazionale Italo-Filippina Giustizia e Diritto;
Siamo su Facebook: FdS-Verdi Gruppo Toscana

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rovince
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LI: Lettera di un operaio in mobilit PI: rete anti abusivi PI: San Giuliano - respinta dal PD la proposta di un consiglio comunale su gestione del servizio idrico LU: Sopralluogo alla discarica Le carbonaie FI: FdS in Provincia dalla parte dei lavoratori del Nuovo Corriere di FI e AR

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...dal

onsiglio
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Comunicati stampa Interrogazioni e mozioni

e su internet: www.prcgruppotoscana.it www.pdcitoscana.blogspot.com - www.rifondazionetoscana.it www.liberamentefds.blogspot.com

n. 7 del 14/03/2012

Enti Locali strozzati: SPI-CGIL nel 2011 63% di risorse dallo Stato
Tratto da: rassegna.it
Lo SPI-CGIL ha effettuato una analisi dettagliata dei bilanci di previsione di 7.537 comuni su tutto il territorio nazionale. Dalla analisi emerge un quadro definito molto preoccupante: interventi e spesa sociale tagliati, tasse locali esplose. Il 60% delle risorse alla burocrazia, solo il 30% al welfare [] Il 2011, annus horribilis della politica sociale. Secondo lo Spi-Cgil, lanno da poco concluso pu essere definito a tutti gli effetti lannus horribilis della politica sociale nel nostro paese. I Fondi nazionali per gli interventi sociali, infatti, hanno perso il 63% delle risorse stanziate dallo Stato rispetto allanno precedente. In particolare il Fondo per le politiche sociali che serve a finanziare interventi di assistenza alle persone e alle famiglie dal 2010 al 2011 passato da 929,3 milioni di euro ad appena 273,9 milioni. stato invece cancellato del tutto quello per la non autosufficienza, per il quale era previsto uno stanziamento di 400 milioni di euro. Drastiche riduzioni sono state operate, inoltre, al Fondo per le politiche per la famiglia (da 185,3 mln a 51,5 mln), a quello per le politiche giovanili (da 94 mln a 12,8 mln), a quello per linfanzia e ladolescenza (da 30 mln a 3 mln) e a quello per il servizio civile (da 299,6 mln a 110,9 mln). Una fortissima riduzione ha riguardato, infine, il Fondo per il sostegno allaccesso alle abitazioni in locazione, che porta benefici soprattutto alle persone anziane alle prese con il caro-affitti e che passato da 143,8 mln a 32,9 mln. Tasse aumentate. Lanalisi dei bilanci dei comuni mostra inoltre come nel 2011 si sia registrato un aumento dei tributi rispetto al 2010, passati da 355,5 euro a 418 euro pro- sud, invece, la diminuzione stata dallo 0,9% ma in questo capite. caso rappresenta solo il 22,5%. Tale aumento si legge - Riduzioni meno sensibili si sodeterminato da un maggior getno registrate al nord ovest (tito derivante da tributi federali0,6%) e al nord est (-0,2%). sti, da quello relativo alladdizionale Irpef e da quello riferito alla Cala la spesa sociale. La tassa sui rifiuti solidi urbani. spesa sociale dei comuni (che A livello nazionale limposta sui comprende servizi a favore deredditi ha subito un aumento gli anziani, dei minori, dei disadell11% mentre la Tarsu del bili e rivolti verso il disagio) 12%. LIrpef ha subito aumenti diminuita nel 2011 dell1,8% maggiori a Roma (+82,5%), a con una riduzione di 166,5 miBrindisi (+36,4%), a Bari (32%), lioni di euro e una minore incia Napoli (15,6%) e a Firenze denza sulla spesa corrente del(15,2%). Casi limite sono quelli lo 0,6%. Lanalisi segnala che di Marsala, Carrara, Cremona, la diminuzione stata pi forte Lamezia Terme e Imola, dove nei comuni del centro (-4,4%), gli aumenti hanno superato il in quelli del sud (-2,8%), in quelli che hanno tra i 20 mila e 100%. i 50 mila abitanti (-2,9%) e in In aumento le entrate extratri- quelli che superano i 50 mila butarie. In aumento del 7,2% abitanti (-3%). anche le entrate extratributarie, con una spesa pro-capite di 14 Investimenti in caduta verticale. La voce di spesa dei coeuro in pi. muni (riservata agli investimenti Tale aumento si registrato in finalizzati alla realizzazione e particolare nei comuni del nordalla manutenzione straordinaria ovest (+9,4%), del sud (+8%) e di infrastrutture) in caduta in quelli che superano i 50.000 libera e ha perso l8,8% rispetto abitanti (+11,3%). al 2010 con un taglio di quasi 4 I proventi di servizi pubblici miliardi e mezzo di euro. (tariffe e compartecipazioni ai costi dei cittadini, multe) sono Difficile equilibrio di bilancio. Molti Comuni vivono la difficolt aumentati, invece, del 6%. a raggiungere lequilibrio di biIl quadro trova motivi di preoc- lancio della spesa corrente, cupazione anche da un altro che su scala nazionale al dato: il 60% delle risorse delle 97,8%. Tale percentuale inamministrazioni comunali viene feriore nei comuni del nord odestinato alle funzioni generali vest (96,9%), in quelli del sud di amministrazione. (97,7%) e in quelli con pi di 50 mila abitanti (96,7%). In questi La spesa per il welfare si atteultimi due casi la percentuale sta, invece, al 30% del totale addirittura in flessione rispetto si puntualizza - e riguarda serviallanno precedente (-0,1%, zi sociali, politiche culturali, i0,2%). struzione, sport e tempo libero. Questa voce ha subito una Secondo il rapporto dello Spiflessione rispetto al 2010 dell1- Cgil, un saldo economico infe% e una contrazione delle risor- riore al pareggio di bilancio porse pari a 252 milioni di euro. ta i comuni ad avere problemi sulla spesa corrente, che riNei comuni del Centro Italia schia cos di non trovare le cosegnala lo Spi-Cgil - la spesa perture finanziarie se non verper il welfare diminuita del ranno attivate altre entrate tri2,3%, rappresentando il 30,6% butarie o azioni straordinarie. della spesa totale. In quelli del

n. 7 del 14/03/2012

Massimo Rossi*: Sulle pensioni lUnione Europea meno ipocrita del governo italiano
Sulle pensioni, lUnione Europea meno ipocrita del governo italiano e della maggioranza che lo sostiene. Dopo tante bugie sul fatto che gli italiani andavano in pensione troppo presto, mentre la media era in linea con quella europea, e che il sistema costava troppo, mentre lInps era abbondantemente in attivo, adesso con il Libro bianco della Commissione Europea c la conferma che gi nel 2020, a causa della riforma Monti-Fornero, let di pensionamento in Italia sar la pi elevata tra i 27 paesi europei. Ma lEuropa non si accontenta di un governo che ha fatto i compiti per casa con pi solerzia, e pi iniquit, degli altri e raccomanda anche il concorso delle pensioni integrative private come integrazione del reddito degli anziani, visto che le pensioni, in rapporto alla retribuzione finale, si ridurranno in 40 anni del 15% dellimporto. E cos si scopre palesemente il vero obiettivo della riforma Monti-Fornero: non mettere a posto conti che gi funzionavano, ma fare lennesimo regalo a banche e assicurazioni. * Portavoce nazionale Federazione della Sinistra

La crisi ancora in pieno corso. Intervista a Vladimiro Giacch


Daniele Cardetta - www.controlacrisi.org
Secondo i dati eurostat la disoccupazione in netto aumento in tutta la zona Euro, questo a che prospettive pu portare? L'aumento della disoccupazione a livello europeo significa che la crisi e' ancora in pieno corso, che essa non e' dovuta al debito sovrano, e che le terapie di austerity imposte praticamente in tutti i paesi europei non migliorano la situazione, ma la peggiorano. Le prospettive purtroppo non sono buone. Il punto di svolta e' ben lontano, anche perch ci si ostina ad affrontare questa crisi con le idee vecchie del liberismo trionfante degli anni Ottanta: smantellamento dello stato sociale, privatizzazioni, liberalizzazioni, deflazione salariale. Il problema oggi e' il governo dell'economia, ma si preferisce che i governi seguano i diktat dei mercati, e i risultati si vedono. Fare aprire una srl ai giovani a un euro secondo lei una misura che pu avere utilit reale o solo propaganda? Se si riteneva propaganda l'idea di BerlusconiTremonti di facilitare la nascita di nuove imprese abolendo le autorizzazioni necessarie, bisogna considerare allo stesso modo questa idea di Monti. I capitali che servono a un' impresa per funzionare non si possono abolire per decreto. E il vero problema dell'economia italiana non e' che nascano troppo poche imprese, ma che ne muoiano troppe. E questo dovuto al fatto che troppe imprese hanno dimensioni inadeguate a reggere la competizione internazionale. su questo che si dovrebbe intervenire. [] Hollande in Francia ha parlato di tassare i grandi redditi al 75%. una misura praticabile o anche l solo propaganda? Tecnicamente e' senz'altro praticabile: negli Stati Uniti degli anni Settanta l'aliquota pi elevata era maggiore di questa. Il problema e' se lo e' anche politicamente. Certamente si tratterebbe di una rottura con la pi recente tradizione socialdemocratica, che ha seguito (e in qualche caso superato) le destre nella detassazione delle imprese e dei redditi pi elevati (emblematico al riguardo il governo Schroeder in Germania qualche anno fa). Infine un suo pensiero sulla Tav. Economicamente servirebbe al Paese un'impresa di questo tipo? No. La Torino-Lione non appartiene alle infrastrutture utili, e la cosa e' stata messa in chiaro anche da economisti e ricercatori non sospetti di bolscevismo: al riguardo si sono espressi economisti de lavoce.info e anche una ricerca del Politecnico di Milano, di cui ha dato notizia il Sole 24 Ore del 31 gennaio, ha messo in dubbio l'economicit di quest'opera.

n. 7 del 14/03/2012

Presentazione rapporto diritti globali 2011: La crisi ha distrutto il welfare e i diritti


Dalla crisi non passiamo indenni. E non si tratta solo del Pil o della produzione industriale ben lontani dai livelli raggiunti qualche anno fa. Si tratta di una nuova concezione dello Stato, che lascia indietro i pi deboli, le persone senza lavoro, che stentano a pagare l'affitto, sempre pi penalizzate dai tagli del welfare. La crisi, insomma, ha segnato la fine dello "stato sociale europeo". Sul welfare la spesa stata tagliata del 78,7% passando da 2.527 milioni stanziati nel 2008 ai 538 milioni della legge di stabilit 2011. Il Fondo per le politiche sociali, per esempio, arriver nel 2013 ad appena 44 milioni. Il Fondo per la famiglia passato dai 346,5 milioni del 2008 ai 52,5 milioni attuali (il taglio del 71,3%). Il Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati semplicemente sparito. Sparito anche il "piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socioeducativi per la prima infanzia". Stessa fine per il "Fondo per la non autosufficienza". Si rotta la coesione sociale. Una quota importante di italiani non vuole che il welfare sia universalistico e che ne possano fruire soggetti 'non meritevoli'. Si ritiene in qualche modo legittimo che dal welfare possano essere esclusi proprio coloro che ne avrebbero pi bisogno. La povert relativa oscilla tra il 10,2% e l'11,4% e negli ultimi anni stabile. Aumentano inoltre i "vulnerabili", cio i candidati a diventare i prossimi poveri. Tra loro ci sono i bambini: il 22% dei minorenni vive in condizioni di povert relativa in Italia e 650.000 (il 5,2%) in condizioni di povert assoluta. Chi perde il lavoro nel 72% gi in una situazione difficile. Ma ci sono anche i "working poor". L'incidenza della povert nelle famiglie con persona di riferimento occupata dell'8,9% con oscillazioni tra il 4% del Nord e il 19,8% del Sud. Gli operai stanno peggio (il 14,9% working poor). E ci sono persino i lavoratori "poveri assoluti", saliti al 3,6%. L'Italia, si dice sempre, il Paese dei proprietari di casa. Ma chi in affitto si trova spesso in grave difficolt: tra il 1991 e il 2009 l'incremento dei canoni di mercato in citt stato pari al 105%. Chi sta in affitto appartiene alle fasce meno abbienti, e quindi in media il canone "brucia" il 31,2% del reddito. Non stupisce che quindi siano aumentati gli sfratti: il 78,8% sono per morosit. Spesso, poi, si trova in difficolt anche chi ha comprato la casa ma deve sostenere il rimborso di un mutuo oneroso: i mutui sospesi a fine 2010 sono diventati 30.868. L'Italia al sesto posto nella classifica Ocse della diseguaglianza sociale. Se il salario netto medio mensile di 1.260 euro al mese, una lavoratrice guadagna il 12% in meno; un lavoratore di una piccola impresa (e in Italia sono la stragrande maggioranza) il 18,2% in meno; un lavoratore del Mezzogiorno il 20% in meno; un immigrato il 24,7% in meno; un lavoratore a tempo determinato il 26,2% in meno; un giovane lavoratore (15-34 anni) il 27% in meno e infine un lavoratore con contratto di collaborazione il 33,3% in meno. Si pu imprimere una svolta alla politica economica e sociale del Paese per "tenere sui diritti"? La proposta sembrer a molti utopistica, e riprende quella della "Finanziaria Possibile" dell'associazione Sbilanciamoci: 40 miliardi di euro per abbattere la povert, da ottenere da una riforma fiscale che tassi le rendite, tagli le spese militari ma anche le "grandi opere" inutili, e in genere da un riequilibrio e da una razionalizzazione della spesa pubblica. Per arrivare a un reddito minimo garantito che garantisca anche la dignit, oltre che salvaguardare "un modello sociale che ambisce alla coesione".

Lappello degli economisti: una svolta per lEuropa


lappello su: http://www.cgil.it/petizione/crisieconomicaeuropea/

Il Forum CGIL delleconomia lancia un appello alle istituzioni UE, gi sottoscritto da molti studiosi: la linea Merkel/Sarkozy ha fallito. Con lausterit non si esce dalla peggior crisi degli ultimi 70 anni. Bisogna ripartire dal lavoro. Basta con la linea dellausterit e del rigore di bilancio: pi che una linea un binario morto. Qualcosa che non serve a tirar fuori lEuropa dalla pi grave recessione che si sia mai vista dagli anni 20 e 30 del secolo scorso. Nasce da questa considerazione lappello per

una nuova politica europea contro la recessione promosso dal Forum Cgil dell'economia e gi stato sottoscritto da molti studiosi. Si tratta di una scelta che intende proporre lassoluta necessit di assumere il cambiamento delle politiche europee, oggi ciecamente orientate su un austerit che azzera ogni prospettiva di sviluppo economico, come condizione per riorganizzare il modello di sviluppo, rafforzare il ruolo pubblico, promuovere politiche di piena occupazione.

n. 7 del 14/03/2012

NO ISEE:
le ragioni della campagna regionale, promossa da numerose associazioni, per escludere la compartecipazione dei cittadini alla spesa per i servizi sanitari e alla quota sanitaria di quelli socio-sanitari
Numerose associazioni toscane che si occupano di non autosufficienza, handicap, salute mentale e pi in generale della tutela della salute, promuovono una campagna regionale, denominata NO ISEE, al cui centro prevista la sottoscrizione di una petizione popolare che chiede al Presidente della Giunta Regionale -salvaguardando, in questo modo, il diritto allassistenza sanitaria gratuito e universale nella nostra Regione-, di tornare indietro rispetto alla decisione presa di far compartecipare i cittadini toscani anche alla spesa sanitaria. Con l'ultima finanziaria 2012 la Regione ha infatti previsto la compartecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, anche sui servizi e le prestazioni sanitarie e per la quota sanitaria dei sociosanitari/e in ambito regionale. Il livello di compartecipazione alla spesa verr definito attraverso il calcolo ISEE. Il nostro Gruppo Consiliare ha decisamente contrastato -durante la discussione consiliare della finanziaria-, questo provvedimento, presentando anche uno specifico emendamento in cui se ne chiedeva l'abrogazione. Il provvedimento rischia di avere come primo effetto una ricaduta pesantissima sulle famiglie costrette a dovere inserire un loro anziano in una residenza sanitaria assistita. Famiglie infatti gi gravate del pagamento della quota sociale e impoverite dalla grave crisi economica che non ha certamente risparmiato la nostra Regione, dovrebbero sobbarcarsi anche la quota sanitaria, col rischio che rinuncino al ricovero e lanziano si trovi abbandonato. La campagna NO ISEE parla anche quindi della difesa del carattere di universalit dellaccesso al sistema sanitario e sociosanitario. Mettere in discussione tale carattere universale comporterebbe infatti gravi rischi: da una parte di aprire alla sanit integrativa e assicurativa e dall'altra con il disegnare una sanit pubblica residuale, per i poveri. Se la situazione di grave carenza di fondi causata dalle varie manovre finanziarie governative che hanno colpito in particolare regioni ed enti locali su comparti fondamentali come la sanit e il sociale, ma anche trasporto pubblico, casa, scuola primaria rischia di far saltare il sistema dei servizi essenziali e di conseguenza se il problema il reperimento delle risorse allora riteniamo che non ci si possa basare come nel caso dell'ISEE, su una modulazione della compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi e delle prestazioni, ma sarebbe necessario aprire- come pure accennato nella stessa finanziaria regionale-, alla possibilit di una politica regionale delle entrate, in merito al possibile utilizzo della fiscalit regionale progressiva. Certamente, una leva fiscale regionale che salvaguardi il lavoro, distribuisca il carico fiscale in modo equo tutelando le fasce pi deboli della popolazione toscana e sia finalizzata a obiettivi specifici e verificabili. Si tratta, insomma, di ragionare con la maggioranza su forme di politiche delle entrate come potrebbe essere, ad esempio, l'introduzione di una tassa di solidariet regionale sopra i redditi alti. Certo non si pu estendere la compartecipazione ai servizi sanitari e alla quota sanitaria per quelli socio sanitari, da qui il nostro sostegno alla campagna! Monica Sgherri
Capogruppo Fed. SinistraVerdi in Regione Toscana

Danielle Vangieri
Responsabile sanit e sociale PRC Toscana

USA: appello integrale dei Premi Nobel al Presidente Obama contro il pareggio di bilancio in Costituzione
http://keynesblog.com/2012/03/12/lappello-dei-premi-nobel-contro-il-pareggio-di-bilancio/

n. 7 del 14/03/2012

Campagna NO ISEE. Hanno dichiarato...


Sintesi delle dichiarazioni rilasciate nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna NO ISEE Firenze, 13 marzo. [] per Monica Sgherri capogruppo regionale di Federazione della Sinistra Verdi che sostiene la campagna La compartecipazione, tramite Isee, anche sulla parte sanitaria andrebbe ad aggiungersi alle spese gi sostenute per la parte sociale, che gi oggi sta provocando impoverimento e sofferenze delle famiglie degli assistiti. La somma potrebbe quindi produrre effetti devastanti, quali lasciar lanziano solo in casa, abbandonato a s stesso: una regressione di civilt. necessario comunque, anche come risultato parziale di questa campagna, avere proiezioni sullapplicazione della compartecipazione alla spesa sanitaria sulle fasce di reddito, al fine di avere garanzia di esenzione per molte delle fasce di reddito medesime. Fra le associazioni promotrici la Campagna anche Adina (Associazione per la difesa dei diritti delle persone non autosufficienti) che interviene tramite la sua presidente Anna Nocentini: vogliamo sensibilizzare i toscani su un problema che avrebbe conseguenze inimmaginabili. Se vi fosse lestensione della compartecipazione alla spesa per le prestazioni sanitarie verrebbe leso il principio costituzionale al diritto alla sanit gratuita per tutti. Confidiamo di poter interloquire con la Giunta Regionale per cambiare questa situazione. Michele Cirrincione, Presidente della Consulta Invalidi del Comune di Firenze afferma che Inviteremo tutti i cittadini, a sottoscrivere la petizione: sbaglierebbe chi pensasse ad una difesa corporativa di privilegi. Vogliamo difendere il diritto alla salute riconosciuto dalla nostra Carta Costituzionale e garantito ai disabili dalla Convenzione ONU del 2006, ratificata dal Parlamento. Giovanna Borri, della Consulta della Salute Mentale del Comune di Firenze, ricorda che La Consulta da dieci anni tutela i malati psichici in carico ai Servizi Sanitari di Salute Mentale, e nei LEA ha trovato un valido strumento di supporto per la definizione dei percorsi di salute mentale soprattutto per quei malati che usufruiscono di pensione di invalidit, non sono in grado di lavorare e sono ospiti dei servizi residenziali e semi residenziali di competenza sanitaria. Si tratta di persone che dipendono dalla famiglia, non hanno coniuge o figli in grado di supplire alle loro necessit e si affidano quindi interamente ad una pensione di 270 euro. ingiusto e neppure produttivo applicare loro il calcolo ISEE, togliendo anche un solo euro ai loro gi scarsi mezzi. Il Coordinamento etico nazionale Caregiver, attraverso Gianfranco Mannini, ha dichiarato:Si tratta di combattere non una legge ingiusta ma una legge illegittima e anticostituzionale, che va a danno dei soggetti pi fragili della nostra comunit. Per Rolando Terreni, membro dellAssociazione Disabili Psicofisici di Empoli: Troppo diffusamente si ipotizza di considerare gli invalidi come se fossero ricchi e in grado di sostenere ticket tassando lassistenza. Troppo si pensa di poter prelevare sul reddito percepito dal disabile e costringerlo alla compartecipazione per lassistenza offerta; oltre a non essere in grado di svolgere gli atti quotidiani della vita, bisogner dimostrare pure di essere indigenti e che la propria famiglia sia alla miseria. Scenari a cui il movimento delle persone con disabilit tenter in tutti i modi di opporsi, ben sapendo che in gioco il futuro, linclusione o la reclusione, la miseria o la dignitosa sopravvivenza. Danielle Vangieri, responsabile regionale Sanit di Rifondazione Comunista afferma infine che Il PRC Toscano aderisce e sosterr la campagna NO ISEE, per l'esclusione dalla compartecipazione ISEE delle prestazioni e dei servizi sanitari e dalla quota sociale dei sociosanitari, perch convinti da sempre della necessit di difendere il carattere universale dellaccesso al sistema sanitario. Evidenziando anche i gravi rischi che comporterebbe spaccare il carattere universale del nostro sistema sanitario. Rischi, come a pi riprese sottolineato dal nostro partito, che vedrebbero da una parte l'apertura a forme di sanit integrativa e assicurativa e dall'altra finirebbero con il disegnare una sanit pubblica residuale, per i poveri.

n. 7 del 14/03/2012

DIRITTO ALLA CITT FUTURA


La partecipazione democratica nei processi decisionali per la modifica del territorio. Quattro incontri pubblici per introdurre al processo partecipativo sui nuovi strumenti urbanistici della citt.

Venerd 16 marzo 2012 ore 17:30


Presso Ex Chiesa degli Armeni - Sala Riunioni Via della Madonna, 32 Livorno
Dopo lapprovazione della mozione in merito alla celere attivazione dei percorsi di valutazione della L.R. 69/2007 Legge Regionale per la partecipazione in ottemperanza dellart. 26 c. 2 della legge medesima.

Incontriamo la prima presentatrice per un bilancio politico di 5 anni di attuazione e sua prosecuzione, dopo lapprovazione in Consiglio Regionale:

Monica SGHERRI
Capogruppo Federazione della Sinistra-Verdi in Regione Toscana.

Lettera di un operaio in mobilit indirizzata a Michele Mazzola, Presidente Commissione Lavoro Provincia di Livorno
Buongiorno Signor presidente, Chi le scrive un ex operaio oggi in mobilit da 2 anni che a seguito delle riforme, Sacconi prima, Fornero poi, vive, assieme a centinaia di altre persone della nostra citt una situazione di ansia. Come noto i lavoratori in mobilit sono dipendenti licenziati a seguito di ristrutturazioni o chiusure di aziende, cui lInps eroga un sussidio in base allet che arriva fino a 3 anni. una prassi consolidata da anni di mandare in mobilit i pi vecchi (anzich i pi giovani) che permette di andare in pensione alla fine della mobilit stessa, salvando chi, avendo meno anni si ritroverebbe senza lavoro. La legge 122 del 2010 a firma Sacconi, ha rotto un principio che esonerava da tutte le riforme o leggi, i lavoratori che trovandosi in mobilit erano di fatto fuori dal lavoro e quindi impossibilitati a poter allungare la propria vita lavorativa. La 122 allungava la finestra da 9 mesi a di 1 anno, lasciando scoperti economicamente migliaia di persone, e salvandone solo 10000, come una lotteria dalla gestione ad oggi poco chiara. La legge Fornero ha rivoluzionato negativamente tutte le aspettative pensionistiche, alzando let e gli anni di contributi necessari alla pensione. Ancora una volta noi lavoratori in mobilit siamo stati penalizzati, in quanto si limitato lesonero a detta legge a tutti quelli che ci sono andati entro il 2011, ma con un limite di spesa annuo, che non garantisce linclusione di tutti quelli che sono in mobilit, esodati e autorizzati alla contribuzione volontaria. Lesenzione a tale riforma di tutti quelli andati in mobilit, esodati o autorizzati alla contribuzione volontaria entro il 2011, ci lascia perplessi, in quanto si fa riferimento a LIMITI di spesa annui, con incognite di scoperture future. Qui in citt abbiamo fondato con l'aiuto della Fiom Cgil un comitato dei lavoratori in mobilit, cui faccio parte, e che include anche lavoratori esodati (Poste) e licenziati a seguito di chiusura di aziende. La richiesta che le facciamo signor Presidente, di incontrarci per far discutere in consiglio una mozione di solidariet delle forze politiche presenti nel consiglio. Sappiamo che tale mozione solo simbolica e che risolvere il nostro problema non nei vostri poteri istituzionali, ma noi pensiamo che la citt con le sue istituzioni, ci debba essere vicina per sensibilizzare i partiti nazionali a correggere le ingiustizie di chi ha lavorato una vita. La ringrazio comunque per quello che Lei potr fare, e mi dichiaro disponibile a qualsiasi altro chiarimento o incontro che Lei voglia fare. Distinti saluti

n. 7 del 14/03/2012

Rete anti-abusivi a Pisa. Sgherri ed Allocca: se la notizia fosse confermata si tratterebbe di un fatto gravissimo e inaccettabile
Firenze 6 marzo. Nello stesso giorno di unencomiabile iniziativa che vede la citt di Pisa allavanguardia nei progetti educazione sugli stili di vita, emerge dalla stampa la notizia secondo cui lassessore ai lavori pubblici del comune di Pisa avrebbe partorito la trovata della rete antiabusivi o anti-senegalesi con il doppio scopo dichiarato di bloccare gli irregolari e allontanarli dalla pineta. Se la notizia trovasse conferma sarebbe gravissimo ed inaccettabile. Cos Monica Sgherri e Salvatore Allocca rispettivamente Capogruppo regionale di Federazione della Sinistra Verdi e Assessore Regionale al Welfare. Se la situazione proseguono Sgherri ed Allocca - non fosse drammatica -con ancora vivo il ricordo dei cittadini senegalesi uccisi a Piazza Dalmazia alcuni mesi fa e non esistesse il rischio, giorno dopo giorno pi palpabile, di un vero e proprio clima di caccia alle streghe nei confronti degli immigrati la pensata qualora trovasse conferma - potrebbe essere liquidata, come hanno gi fatto altri, come una colossale sciocchezza. La questione , per drammaticamente seria, perche sono proprio iniziative come questa che rischiano di alimentare un clima che mette a dura prova la tenuta della cultura dellintegrazione e della coesione sociale nella nostra Regione. Se la vicenda si confermasse nei termini che stanno emergendo una rete o staccionata anti abusivi - saremmo di fronte ad uno scenario inquietante e inaccettabile che evoca un vero e proprio ghetto in stile apartheid locale.

San Giuliano (PI): Respinta dal PD la proposta di un Consiglio comunale aperto sulle proroghe della concessione di gestione del servizio idrico
Anche il Consiglio Comunale di San Giuliano Terme ha respinto la mozione presentata da Sinistra Unita e Italia dei Valori che chiedeva un consiglio comunale aperto per discutere lincredibile posizione dei Sindaci dellATO 2 che avevano senza informare nessuno, neppure i consigli comunali - approvato la proroga delle concessioni di gestione del servizio idrico fino al remoto 2026, in completo dispregio delle indicazioni scaturite dal referendum. Questa squallida operazione che fa strame del risultato referendario stata assunta senza discussione alcuna dai sindaci del PD, che hanno dimostrato, se ancor ve ne fosse bisogno, che le societ di gestione dei servizi pubblici e la loro privatizzazione sono funzionali a un sistema di potere che le utilizza come strumento di gestione clientelare e come ufficio di collocamento per funzionari ed ex amministratori non altrimenti sistemabili. Quello che pi sgomenta che coloro che si erano battuti per la vittoria referendaria, zitti zitti e a testa bassa, hanno approvato un ordine del giorno che il PD provinciale ha imposto a tutti i consigli comunali dove si racconta un mucchio di frottole sulla necessit di prorogare (per 15 anni!) i contratti in corso con i privati. Agli zelanti assertori della necessit giuridica di disattendere i risultati referendari non possiamo che dire: Vergognatevi!. A chi crede alla storiella che il risultato referendario avrebbe creato un vuoto legislativo (anche questo ci hanno propinato!) e che nessuno, senza i privati che guadagnano a scatola chiusa il 7%, avrebbe pi investito per l ammodernamento degli impianti, non possiamo che rammentare che stanno tradendo limpegno che avevano assunto con gli elettori. A coloro che hanno votato per le bufale che sono state loro propinate non possiamo che augurare che non si trovino un domani a doversi dire convinti che Ruby la nipote di Mubarak. Claudio Bolelli e Marco Carioni
Consiglieri di Sinistra Unita per San Giuliano Terme

n. 7 del 14/03/2012

Sopralluogo alla discarica Le carbonaie a Viareggio


Isaliana Lazzerini
Federazione della Sinistra - Cons. provinciale Lucca e Presidente commissione ambiente
Bonifica della discarica e percolato al depuratore. La commissione ambiente provinciale si recata alla discarica le carbonaie. La discarica inserita nel piano regionale di bonifica delle aree inquinate e consiste nel trasferimento dei rifiuti dalla discarica, vecchia di oltre 40 anni, in area impermeabilizzata. L'impianto di tre vasche era stato realizzato in conformit al DPR 915/1982. [...] La discarica Le carbonaie tra quelle pi interessanti dal punto di vista ambientale perch nata vicino al Lago di Massaciuccoli e il percolato da discarica ha contaminato la falda acquifera continuando ad avere parametri quali il Ferro, Zinco, e solfati con valori alti nettamente superiori ai valori limite del D.M. 47/99, come pure sono state rilevate anche concentrazioni di Piombo e Nichel superiori ai valori limite, valori di Cromo di poco superiori al limite di riferimento, oltre a Cloruri e Conducibilit molto elevati. Il valore massimo dell'Arsenico stato di 10,4 microg/l., mentre in un pozzo privato esterno all'area di bonifica, a monte idrogeologico della discarica stata rilevata un'alta concentrazione di arsenico pari a 131,8 microg/l. []

Forte dei Marmi: il sindaco Buratti espone la statua dedicata al figlio di Mussolini
Sintesi - Mario Navari portavoce Federazione della Sinistra (PRC-PdCI) - Versilia
La scultura alta 2.60 metri, commissionata da Benito Mussolini per il figlio camerata-aviatore, rimasta dal '43 ad oggi nei laboratori della Campolonghi. Questo perch nessun governo o amministrazione ha mai avuto la faccia tosta di esporre tale omaggio fascista raffigurante Bruno Mussolini. Adesso, invece, il sindaco Pd di Forte dei Marmi Umberto Buratti, con tanto di corteo e fanfara, si appresta ad inaugurare tale statua nella Villa Bertelli, gioiello della cultura fortemarmina. Dopo la nostra presa di posizione nei confronti della scelta scellerata di Buratti di inaugurare una statua del figlio del Duce, Bruno Mussolini, sono seguite diverse critiche. Abbiamo letto con piacere le posizione di ANPI Provinciale, SEL e IDV ma al nostro appello mancano ancora gli interventi auspicati. Silenzi pesanti come macigni sono soprattutto quelli di coloro che siedono di fianco al Sindaco di Forte dei Marmi in consiglio comunale, per non parlare del Pd. Si registra un estremo imbarazzo da parte di coloro che sono impegnati nella campagna elettorale. Dobbiamo segnalare che il Sindaco Michele Silicani del comune di Stazzema, Medaglia d'oro per i sette comuni della Versilia, ha annunciato sulla pagina facebook che non parteciper all'inaugurazione perch non approva tale scelta. Gli altri Sindaci, il Presidente della Provincia e altre istituzioni cosa pensano? []

Rifondazione Comunista dalla parte dei lavoratori del Nuovo Corriere di Firenze e Arezzo. Aperta la vertenza per contrastare la chiusura dei quotidiani e salvaguardare il lavoro loccupazione, salari e il pluralismo dellinformazione
Andrea Cal e Lorenzo Verdi - Gruppo consiliare PRC provincia di Firenze
Firenze, 12/03/2012 - Apprendiamo che sono a rischio chiusura Il Nuovo Corriere di Firenze e Il Nuovo Corriere Aretino. Si tratta di due quotidiani molto radicati sul territorio e in tutte le articolate realt istituzionali e sociali delle Provincie che stanno contribuendo a mantenere un carattere plurale ad un informazione sempre pi nelle mani di pochi. Rischiano il proprio posto di lavoro giornalisti, collaboratori, poligrafici, personale di alta professionalit che ha qualificato entrambe le testate. In questo contesto di grave crisi economica e in piena recessione lazienda deve fare chiarezza su quali sono le prospettive e se in gioco la tenuta occupazionale. Cos come vanno indagate fino in fondo le ragioni che stanno sullo sfondo della minacciata chiusura, dove sicuramente peseranno le scelte in materia di editoria compiute dal Governo centrale e la situazione economica della propriet. Per contrastare la chiusura e la pesante ricaduta sociale delle scelte aziendali il comitato di redazione ha votato allunanimit un pacchetto di cinque giorni di sciopero di cui il primo fissato per il 15 marzo. Lassemblea dei giornalisti e poligrafici ha richiesto un incontro urgente allAmministratore per avere chiarimenti sul futuro dei quotidiani, sul piano industriale nonch sulla riorganizzazione, il rilancio delle attivit e la salvaguardia dei posti di lavoro. Pesante la situazione allinterno dei quotidiani dove si continua a lavorare con contratti a termine scaduti e non rinnovati e altri prossimi alla scadenza, cos come a tuttoggi irrisolto il pagamento dei compensi ai vari collaboratori: una vera e propria precarizzazione lavorativa e salariale. RC esprime la piena solidariet ai giornalisti e poligrafici a rischio del proprio posto di lavoro ed esprime il proprio sostegno politico ed istituzionale alla vertenza rendendosi disponibile a mettersi in campo per dare un proprio contributo alla soluzione posta dai lavoratori: difesa delloccupazione, dei diritti, e della dignit del lavoro. RC si appella a tutte le amministrazioni locali per mantenere alta lattenzione e a sostenere la vertenza dei lavoratori del Nuovo Corriere.

n. 7 del 14/03/2012

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Autostrada Tirrenica. Interrogazione in Regione Toscana della Capogruppo FdS-Verdi Monica Sgherri
Sgherri: la Regione sostenga in tutte le sedi la gratuit dal pedaggio per i residenti e pendolari per tutta la durata della concessione. Altrimenti si corre il rischio di un possibile danno economico e insostenibile impatto ambientale Firenze, 1 marzo. La Regione sostenga con determinazione in tutte le sedi la gratuit dal pedaggio per i residenti e pendolari per tutta la durata della concessione a Sat. Misura necessaria perch altrimenti si potrebbe rischiare la configurazione di un danno economico per la parte pubblica nonch insostenibili impatti ambientali, per due motivi: il primo perch lAurelia fu a suo tempo realizzata con soldi pubblici e quindi della collettivit e la cessione dellattuale infrastruttura medesima rappresenta per Sat gi un notevole risparmio, il secondo perch senza questa misura un grande volume di traffico di attraversamento si scaricherebbe sulla viabilit ordinaria generando appunto un impatto ambientalmente non sostenibile; e questo condurrebbe alla necessit di realizzare, praticamente subito dopo lapertura dellautostrada, nuove strade di circonvallazione che sarebbero economicamente nuovamente in carico al pubblico. Tutto ci tanto pi alla luce del fatto che con il diniego di Sat alle osservazioni regionali la viabilit alternativa da potenziare realizzare a quanto appreso risulta fortemente ridimensionata rispetto ai progetti precedenti. Cos Monica Sgherri spiega linterrogazione presentata oggi alla Giunta su questo tema. Agire in tutte le sedi in questa direzione spiega Sgherri tanto pi necessario alla luce del vero e proprio schiaffo che Sat a quanto appreso ha dato a Regione ed enti locali respingendo le loro osservazioni prescrizioni sul progetto della Tirrenica, che, sugli aspetti suddetti oltre che su altri dal punto di vista del tracciato, risulta nel complesso fortemente peggiorato. necessario quindi tenere ben ferma la barra in quanto in primis laspetto gratuit di transito per residenti e pendolari aspetto irrinunciabile

Paolo Marini: vertenza Breda e Lucchini devono essere risolte in sede nazionale
La riunione del Consiglio comunale di Pistoia, che si svolta ieri, inaspettatamente non accolta allinterno dello stabilimento Breda come invece sempre avvenuto in momenti decisivi per la sorte dello stabilimento, ha evidenziato ancora una volta lassenza di una politica industriale nazionale. urgente che il Governo nazionale si preoccupi, oltre che del pareggio dei conti, anche della definizione di un piano per il rilancio delleconomia nazionale, che pu passare solo dal rilancio della produzione manifatturiera. La Regione Toscana ha individuato nei propri atti programmatici il polo ferroviario come strategico per lo sviluppo delleconomia regionale non solo per limportanza del trasporto ferroviario nella visione dello sviluppo sostenibile, ma anche per il fondamentale ruolo che lAnsaldo Breda ha nel territorio quale azienda trainante dellintera economia della provincia di Pistoia, sia per lalta professionalit delle proprie maestranze sia per limportanza dellindotto attivato. Cos come fondamentale risolvere il problema Lucchini, anche larea di Piombino basa tutta la propria economia sulla presenza dello stabilimento siderurgico, intorno al quale negli anni si consolidata una struttura produttiva costituita da medie e piccole imprese che vivono grazie alla presenza del polo siderurgico. La vertenza Breda, cos come la vertenza Lucchini devono essere risolte in sede nazionale in quanto esse rappresentano tutta leconomia di due importanti aree produttive toscane. Appare incomprensibile lassenza di risposte da parte del Governo alla lettera che il Presidente Enrico Rossi ha indirizzato al Ministro Corrado Passera nel novembre scorso, nella lettera il Governatore toscano chiedeva lapertura di un tavolo nazionale per affrontare e risolvere le due pi importanti problematiche della nostra regione. Non pi procrastinabile lapertura di un tavolo nazionale sulle problematiche industriali della Toscana che, partendo dalle problematiche Breda e Lucchini affronti e disegni la futura strategia industriale della nostra regione. Tutte le istituzioni, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni di Categoria imprenditoriali sono chiamate a collaborare affinch venga aperto dal Governo il Tavolo Toscana per far ripartire leconomia regionale e dare risposte concrete, per oggi e per il domani, ai territori ed ai cittadini.

n. 7 del 14/03/2012

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TPL: Sgherri chiede una cabina di regia sullo stato della situazione e sulle possibili soluzioni
Trasporto pubblico locale. Sgherri: a causa dei tagli nazionali la Regione rischia nonostante gli sforzi di finire sul banco degli accusati. Ho richiesto una cabina di regia sullo stato della situazione e sulle possibili soluzioni. Perdere il TPL sarebbe infatti devastante per i toscani Firenze 1 marzo. Lallarme e preoccupazione sul futuro, anche immediato, del trasporto pubblico sta raggiungendo livelli altissimi. Questo quanto emerge ripetutamente da diverse settimane sulle cronache locali di tutte le province in merito ai tagli effettuati, che si sommeranno a quelli paventati, con conseguenze disastrose, e dagli appelli lanciati sia dalle organizzazioni sindacali che dalle aziende di trasporto medesime. La Regione Toscana rischia di essere completamente travolta da questa ondata di critiche e preoccupazioni pesanti. In parole povere il grosso sforzo economico che in questi due anni ha autonomamente assunto al fine di limitare, non potendo di fatto azzerare, la quasi cancellazione dei trasferimenti statali rischia di non essere colto e soprattutto di essere sostanzialmente insufficiente rispetto a quello che si viene paventando come vero e proprio smantellamento del servizio pubblico: in termini di perdita dei posti di lavoro e di linee essenziali per pendolari, studenti, lavoratori e cittadini. quindi inderogabile riprendere con forza nei confronti del governo la richiesta di azzeramento dei tagli, perch la mancanza di trasporto pubblico si scaricherebbe in maniera insopportabile, soprattutto in un periodo di crisi economica come quella che stiamo vivendo, sugli strati sociali pi deboli e colpiti dalla crisi. altrettanto urgente una cabina di regia che veda protagonista anche il Consiglio Regionale per capire come e quanto questi allarmi siano fondati e come scongiurarli, e per capire su cosa e come agir la futura azienda unica regionale. Tutto ci perch abbiamo il dovere di individuare soluzioni capaci di salvaguardare il servizio pubblico, i bisogni dei cittadini pendolari e studenti, e non ultimo i lavoratori del settore. Lo smantellamento del trasporto pubblico sarebbe infatti un passo indietro di civilt per la nostra regione che non ci possiamo permettere. Queste le ragioni della richiesta da me avanzata oggi alla settimana commissione consiliare di istituire una cabina di regia sul trasporto pubblico.

Decesso del cittadino tunisino presso la Questura di Firenze Sgherri: necessarie strutture rispettose della dignit della persona
Decesso del cittadino tunisino presso la Questura di Firenze. Approvata mozione con prima firmataria Monica Sgherri. Sgherri: necessarie strutture rispettose della dignit delle persone per i fermati nonch visita medica preventiva Firenze 7 marzo. Grande soddisfazione per lapprovazione, oggi in aula, della mozione sulla vicenda del decesso del cittadino tunisino RHimi Bassem,. Cos Monica Sgherri Capogruppo di Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale in merito alla suddetta mozione, di cui prima firmataria e sottoscritta anche dai Capigruppo della maggioranza Bugli e Gazzarri, e Ciucchi. La vicenda, avvenuta nei giorni scorsi presso la questura di Firenze, prosegue Sgherri, al di l delle indagini della magistratura - pone con urgenza la questione della mancanza di sedi idonee cio che permettano condizioni di permanenza decenti e rispettose della dignit delle persone per coloro che si trovano in stato di fermo e in attesa di convalida. Ma soprattutto con celerit di dover assicurare alle persone nella condizione suddetta almeno una visita medica preventiva: questo per la tranquillit dei soggetti stessi, dei loro familiari e anche delle stesse forze dellordine. Una tragedia del genere che si tratti di italiano o straniero non doveva succedere e non dovr ripetersi. Questo lobbiettivo di fondo, attraverso gli impegni sopra richiamati che supporta anche le dichiarazioni del Garante per i detenuti della mozione approvata.

Atti in Consiglio
Interrogazioni orali: n. 543 del 05/03/2012 In merito alla vicenda riguardante limmobile sito in Via dellOcchio a Pisa di propriet dellAzienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario
A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Mozioni: n. 386 del 06/03/2012 In merito alle norme dellart. 14 DLn. 5/2012 (decreto semplificazioni) n. 387 del 06/03/2012 Per una positiva soluzione della vertenza legata al licenziamento di 5 redattori di TV1

Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 Fax: 055 2387 570

Siamo su Facebook: FdS-Verdi Gruppo Toscana

Interrogazione n. 543 del 05/03/2012 Vicenda dellimmobile di Via dellOcchio a Pisa.

e su internet: www.prcgruppotoscana.it www.pdcitoscana.blogspot.com www.rifondazionetoscana.it

Sgherri chiarezza sulla vicenda e battere tutte le strade ad esempio quella dellauto recupero che mantengano propriet e finalit pubbliche e sociali dellimmobile Firenze, 5 marzo. Vicenda dellimmobile di Via dellOcchio a Pisa. Perch lAzienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario nel 2006 acquist dal Comune di Pisa limmobile quando era gi nelle sue disponibilit grazie ad un contratto di comodato duso gratuito? Acquistato ad un prezzo altres assai oneroso al quale si dovevano per giunta aggiungere altri finanziamenti per ristrutturarlo; finanziamenti mai giunti e situazione che port conseguentemente allabbandono dello stabile. Ritiene la Regione Toscana per quanto di competenza opportuno mettere in atto ogni azione al fine di soprassedere alla vendita dellimmobile da parte di ARDSU, cos da evitare la possibilit che si possa ingenerare un danno economico per lAzienda medesima (dopo due aste deserte il ribasso sarebbe certo una cifra pi bassa di quanto speso a comprarlo), oltre allevitare che venga meno la propriet e le finalit pubbliche e sociali legate limmobile in questione? Ed inoltre ritiene opportuno approfondire per il futuro dellimmobile lopzione dellauto recupero? Opzione supportata magari dalle politiche della Regione Toscana che permetterebbero agevolazioni assai rilevanti, anche dal punto di vista economico che porterebbe ad un evidente forte risparmio in quanto i lavori sarebbero a carico degli attuali occupanti, gi resisi disponibili. Soluzione che potrebbe garantire le finalit pubbliche e sociali compenetrando le esigenze degli occupanti e dei posti letto per studenti. Queste le domande di fondo che pone Monica Sgherri Capogruppo di Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale in un interrogazione presentata oggi alla Giunta. Bisogna conclude Sgherri da una parte fare luce su una vicenda gestita male e proseguita peggio ed evitare per il futuro da una parte che si possa generare un danno economico per lazienda di diritto allo studio e quindi al pubblico, dallaltra battere ogni strada per preservare propriet ed uso a finalit pubbliche dellimmobile, strade che ci sono e che farebbero ottenere risparmi consistenti oltre a tutelare le esigenze degli attuali occupanti e degli studenti.

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