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FEB 2009
#1
Bread&Butter 2009
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La nuova collana Jouvence
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Angel Hitomi
Sommario
Editoriale
02 " 06 " 10 " 12 " 16 " 18 " 20 " 24 " 28 " 32 " 34 " 36 " 40 " 42 " 44 " 46 " 48 " 50 "
ANGEL HitoMi
GiovANNi FrENdA
Rubrica
LA StrAvAGANzA
No profit a teatro
NEwS
BArCA FiLMS
Il montaggio ritmo
LorEdANA MANtELLo
Esploratrice danime
riCiCLArtE
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...oggi in quella piazza non ci sono pi bimbi che corrono, i ragazzi che si conoscono e che si innamorano...
proprie competenze, oppure esprimendo semplicemente i propri pensieri, ognuno autore del blog in cui scrive, indipendentemente dal fatto che il blog lo abbia creato lui o no. Successivamente sono nati i social network. Ora sta spopolando Facebook, 15 milioni di persone sono attualmente iscritte con un incremento mensile spaventoso.
Comunicare on line
Cera una volta un bel paese. Quando uscivi da casa la gente ti salutava, ti chiedeva come stavi o come stavano i tuoi figli. La sera, invece di guardare la televisione, tutti preferivano uscire per incontrarsi in piazza. Una bella piazza con un albero secolare nel centro. L si parlava e sparlava, si rideva, nascevano amicizie e amori, si litigava anche, ma la cosa bella, era che non ti sentivi mai solo! Quando ti sedevi sulle panchine del parco cera sempre qualcuno che si sedeva a chiacchierare li con te. Oggi in quella piazza non ci sono pi i bimbi che corrono, i ragazzi che si conoscono e che sinnamorano, le persone anziane che si fanno compagnia e che giocano a carte. Oggi quella piazza non pi pedonale, ma ci sono tante auto parcheggiate ad occuparla. Lalbero stato abbattuto per far posto ad una rotonda. Le madri non mandano pi i ragazzini nella piazza, considerata pericolosa: troppe auto e troppe persone che non si conoscono. Anche i giovani non si incontrano pi nella piazza e gli anziani preferiscono passare le giornate in casa, guardando e sognando di vivere le cose che la tv gli fa vedere. Ho iniziato questo mio intervento con questa storia molto semplice per raccontare il bisogno degli uomini di socializzare, il bisogno di condividere le proprie esperienze, di conoscere e di scambiarsi informazioni, di un amico.
di parlare, di ridere, di piangere, in certi casi, sulla spalla Molti amministratori pubblici, di molti paesi, sanno che c bisogno di luoghi dove socializzare. In Italia invece generalmente questo non considerata una priorit nelle scelte politiche che riguardano il territorio. Forse, in modo molto semplicistico, uno dei motivi del successo di molti social network dato da questa necessit e dalla difficolt di socializzare in modo reale. Molti hanno imparato che ci si pu incontrare anche senza avere una piazza fisica, hanno incominciato a capire e a conoscere che ci sono tantissime persone che avevano i loro stessi desideri, le loro stesse aspettative, che avevano il loro stesso bisogno di conoscersi, di parlarsi, di sentirsi parte di un gruppo, di una comunit e sono nate cos le chat. Per anni tante persone si sono conosciute, si sono scritte, hanno condiviso i loro problemi, le loro passioni alcune si sono poi anche incontrate e magari sposate. Mancava in questo caso per il senso di comunit, il senso di appartenenza, la condivisione di una passione ed ecco nascere delle vere e proprie comunit, spesso tematiche, dove la gente si incontrava per parlare delle proprie passioni, per condividerle, per conoscersi, per confrontarsi. Piano piano sono nati tantissimi blog, dove ognuno ha la facolt di esprimersi e di dare il proprio contributo,
Di facebook si scritto di tutto. Semplificando si pu dire che un luogo dove puoi incontrare i tuoi amici, condividere i blog preferiti, scrivere le tue emozioni, chattare con il compagno di banco dellasilo che non vedevi da tantissimi anni. Puoi incontrare di nuovo la tua prima fidanzata oppure dialogare con gli amici e pianificare cosa fare il giorno dopo, puoi creare pagine personalizzate, rispondere ai pensieri degli amici, condividere foto e video Molti si sono scagliati con furia contro facebook o contro tanti altri social network, senza considerare che non sono altro che nuovi strumenti di comunicazione. Forse pi opportuno chiedersi come vengano utilizzati questi mezzi di comunicazione ed chiaro che, come qualsiasi altro mezzo di comunicazione, Facebook pu essere utilizzato in modo giusto oppure in modo non etico o sbagliato. Mi sono chiesto spesso il motivo del successo di Facebook o di tanti altri social network che si incontrano nella rete. Facebbok atipico e forse deve a questo il suo successo. E un luogo di ritrovo e rappresenta molto bene la piazza di cui parlavo allinizio, dove puoi incontrare la persona che ami, gli amici di sempre o dei nuovi amici. Dove ritrovi persone che ti scrivono e con cui vuoi condividere pensieri, idee, parti della tua vita personale. Ha al suo interno persone che ti dimostrano affetto, attenzione e altre invece che non ti considerano. Le dinamiche sociali sono le stesse di un rapporto diretto, filtrate dal fatto che sei solo, in casa , davanti al tuo computer e che spesso la lontananza dallaltra persona, ti d il coraggio di esprime un pensiero che altrimenti non avresti espresso. Esistono naturalmente tantissimi altri social network. Io amo ad esempio www.anobii.com un luogo dove ci sincontra per condividere le letture. Al suo interno, forte il senso di appartenenza che unisce le persone che partecipano attivamente al suo successo, attraverso dibattiti sui libri, e recensioni degli stessi, commenti e discussioni. A breve nascer un altro social network che sar on line nel giro di pochi giorni www.wiaggi.it Si tratta di un social network sui viaggi attraverso il quale ognuno potr costruire il proprio viaggio posizionando su una cartina il proprio itinerario. Gli altri utenti potranno suggerire mete alternative, punti dinteresse, hotel, ristoranti , musei, discoteche, pub. Nei viaggi molto importante lesperienza di chi ha appena fatto lo stesso percorso e anche qui il senso di appartenenza, il piacere di condividere la propria esperienza, sar la molla per cercare il successo di Wiaggi. Ogni giorno nascono nuovi strumenti di comunicazione, e ognuno di essi con una propria peculiarit. Ne potrei fare un elenco infinito. Sarebbe bello tracciare un profilo delle persone che attivamente partecipano ai social network. Il bisogno principale quello di comunicare in modo attivo, il piacere di essere al centro dellattenzione, di non essere passivo come accade davanti alla televisione, di contribuire con la propria esperienza, con le proprie competenze, ma anche per il piacere di condividere la propria quotidianit, le proprie peculiarit, i propri successi. Un valore importante anche quello di sentirsi allinterno di una comunit, apprezzato e valorizzato, il bisogno sentirsi parte di un gruppo, di sentirsi accettato e valorizzato. Insomma, un po un ritorno alla piazza, nel centro del paese, dove non ti sentivi mai solo dove in qualsiasi ora del giorno potevi parlare, confrontarti, scherzare, ridere o piangere, in compagnia di un amico.
Giovanni Frenda