You are on page 1of 1

SABATO 31 MARZO 2012

LA SICILIA

lo SPETTACOLO

.29

LA FATA, GES E IL COCCODRILLO DI GHIRARDI E ALLEMAND

Una favola moderna tra divieti e censure


ANITA TANIA GIUGA

Mentre lItalia del buon cinema autoriale tornato sotto i riflettori con lOrso doro ai Taviani, anche Catania ha inaugurato il suo primo festival del cinema; il "Gold Elephant World - International Film & Musical Festival" che ha alternato produzioni indipendenti e giovanissimi freschi dAccademia. Un film, fra i tanti in lizza, spiccava senza incertezze: La fata, Ges e il Coccodrillo, girato e co-sceneggiato da Marco Ghirardi e Barbara Allemand. Tuttavia, nonostante la qualit, i motivi della sorpresa si sono rivelati presto molteplici. Marco Ghirardi, uno dei due registi, fu contattato una settimana prima dellevento da Cateno Piazza (co-conduttore del Festival e responsabile di Unieventi), il quale gli comunic che il film era stato preselezionato. Piazza lo richiam, dice sempre Ghirardi, affermando che La fata Ges e il Coccodrillo era tra i 10 film che sarebbero stati premiati; al che Ghirardi gli chiese per quale categoria gli sarebbe stato attribuito il premio, dato che desiderava dirlo ai suoi collaboratori. Ghirardi gli domand anche se doveva portare a Catania Leonardo (suo figlio), protagonista del film. Piazza gli ramment che lesito della giuria segreto, ma che se avesse portato con s Leonardo ne sarebbero stati, comunque, tutti molto lieti. Eppure il film non vince, poich bloccato - cos ha detto a malincuore Fioretta Mari - da una battuta fatale, che la Nostra non ha ripetuto. Cos, lattrice, pur definendo pubblicamente il film un capolavoro, ha riaffermato che a causa dellasserzione del bambino (pap, ma vero che p dio non si pu dire?) e del mancato passaggio dalla censura (?), lopera non si sarebbe aggiudicata, contestualmente, premi. Tuttavia, il regolamento menzionava motivi di sanzione (la violenza e la volgarit), che per nulla hanno avuto a che spartire con il lungometraggio stesso. La fata, Ges e il Coccodrillo , al contrario, unopera di

sensibilit pittorica e di devozione al visuale, condotto con una doppia regia che potremmo definire realistico-magica. Una regia lieve e rispettosa, che inscrive linfelice butade del fanciullo spiegandola con lossessiva curiosit dei bambini per i divieti. Elegiache anche le vedute dei paesaggi innevati e simbiotica la colonna sonora originale di Marco Biscarini. Leonardo, sette anni, come molti bambini ha problemi a relazionarsi con i genitori in crisi e soprattutto con la madre - infelice, frustrata e incapace di dargli affetto - cos si rifugia nellimmaginazione. Fantasia espressa in modi inaspettati e sorprendenti; vedi la costruzione e distruzione di dolmen negli alvei dei fiumi, o i teatrini collocati nei boschi, costruiti con disegni di personaggi fiabeschi fissati a semplici fili di nylon. In fine, la trasformazione/distruzione di giocattoli della sorella, che, gli ha rubato una parte del cuore dei genitori. Tutto ci fino allo scioglimento di Ges dalla croce, anzi, da plurime croci, sottratte alla custodia di scuole e case, con un Ges moltiplicato e uguale; finalmente libero di danzare con la ballerine di un carillon o di scorazzare a bordo di una macchina giocattolo. Secondo il bambino un rimedio al messaggio macabro e crudele che la religione cattolica sostiene da duemila anni, assimilandolo a colpe e false credenze che ostacolano il percorso di consapevolezza dellumanit. E ancora il circo; come momento onirico per eccellenza, dentro il quale amore e gioco si mescolano sotto lo sguardo canino di un pastore tedesco, con una voce cos simile a quella del sassone pastore di anime. Linvenzione/immaginazione di personaggi/amici (la fata, Ges e il Coccodrillo) lo accompagneranno e consiglieranno durante tutto lapologo laico, cos reali da essere visti dal padre verso la fine della storia. Una favola moderna e un monito sullinfinito potenziale dellinfanzia, che molto ha da insegnare agli adulti.

You might also like