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PUNTI DI DOMANDA: Lallenatore deve essere distaccato, autonomo nelle decisioni relative allallenamento e alla squadra, oppure deve condividere le scelte con i ragazzi? Un giocatore ti dice: o mi fai giocare in tutte le partite o io smetto di venire!!; tu cosa rispondi? Oppure o mi fai giocare titolare oppure io non vengo pi a giocare!!!; cosa rispondi?
Latteggiamento che adotti nel caso precedente si modifica a seconda del giocatore che ti trovi di fronte? (giocatore forte, medio, scarso) o si modifica se ti trovi di fronte ad atleti giovani, bambini o adulti? Cosa per te fa di un gruppo una squadra?
Il
tuo stile di allenatore si modifica o rimane invariato in una squadra di adolescenti e in una squadra amatoriale? In una squadra di adolescenti qual , secondo te, il ruolo primario dellallenatore?
SECONDO GLI ATLETI un buon allenatore deve: Capirli nei momenti di difficolt Essere astuto in gara Favorire laffiatamento allinterno della squadra Far sentire importanti tutti i giocatori Dialogare con loro Tenere unito lo spogliatoio Pretendere il massimo da ognuno Caricarli prima della partita Essere capace di dare sicurezza Sfruttare al massimo le capacit tecniche e psicologiche.
Le funzioni
Mantenere vivi interesse e motivazione Impostare il lavoro sul piacere ed il successo Variare gli allenamenti in base alle condizioni degli atleti e del contesto Favorire laffiatamento Puntare sulla tecnica e la tattica individuale Preparare ed organizzare gli esercizi Fare rispettare le regole e le decisioni Educare ed affinare le capacit generali e speciali
Favorire la partecipazione Trattare tutti allo stesso modo, cio valutare con gli stessi criteri senza favoritismi Premiare i comportamenti altruistici e i sacrifici fatti dai singoli per il bene della squadra Smorzare i comportamenti individualistici e trovare soluzioni tattico-tecniche per equilibrare i rapporti tra gli atleti Promuovere occasioni per stare insieme anche al di fuori degli allenamenti e delle gare
Formare atleti con mentalit vincente, capaci di dar fondo a tutte le loro energie per vincere, amanti della competizione, capaci di rimanere calmi e concentrati in gara e di assumere responsabilit in situazioni delicate; Stabilire obiettivi di prestazione e non solo di risultato; Rendere piacevole e divertente sia il momento dellallenamento sia quello della gara; Creare e gestire il gruppo in quanto squadra con una sua struttura propria.
DUNQUE, allenare secondo i principi della metodologia operativa significa assumere contemporaneamente le funzioni di educatore/formatore, di tecnico/organizzatore e di leader. La capacit di passare da una funzione allaltra scegliendo di volta in volta il ruolo pi adatto determina il patrimonio professionale pi prezioso per lallenatore nuovo. COMPITI DELLALLENATORE: In quanto educatore, lallenatore ha il compito di formare atleti maturi fisicamente e psicologicamente, il pi possibile completi sul piano tecnico
STRUMENTI UTILI ALLALLENATORE PER FAR ACQUISIRE AGLI ATLETI I GESTI MOTORI E LA TATTICA INDIVIDUALE IN MODO PLASTICO (cio adottabili in ogni situazione):
Mostrare personalmente il gesto da eseguire Avvalersi di immagini filmiche Presa di coscienza da parte dellatleta delle informazioni propriocettive ed eterocettive, Analisi dellaggiustamento motorio da parte dellatleta Ripetizione al fine di CREARE LAUTOMATISMO
In questo
quali: attenzione verso il proprio corpo e verso lesterno analisi e valutazione della situazione selezione decisione sullazione tattica da adottare.
Tutto questo porta inoltre a: Sviluppare l autonomia e lautocontrollo dellatleta. infatti, egli deve preparare sia il singolo che la squadra a prendere proprie decisioni usando proprie valutazioni
la mancanza di autonomia sempre un dato negativo dal punto di vista educativo, e spesso porta anche a risultati agonistici scadenti
dunque, un buon allenatore interverr per ridurre qualsiasi forma di dipendenza,in quanto allenare dovrebbe proprio significare incrementare lindipendenza, portare gli atleti a pensare oltre che ad agire da soli se resi pi autonomi e indipendenti essi sono, infatti, maggiormente in grado di riconoscere e controllare i sintomi generatori di stress: es. in situazioni emotive molto forti che necessitano di autocontrollo e che accadono generalmente alla fine della partita, quando subentra la stanchezza e non si riesce pi a pensare lucidamente, oppure quando il pubblico rumoreggia o inveisce contro un atleta.