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il Ducato
La neve ha congelato le polveri nocive. Adesso iniziano i problemi
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Quindicinale - 16 aprile 2012 - Anno 22 - Numero 7 Ducato on line: ifg.uniurb.it

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Periodico dellIstituto per la formazione al giornalismo di Urbino

Citt

Amianto, le nostre paure


Lo smaltimento dei veleni costa caro. La mappa dei rischi e le contromisure
Il nevone ormai un ricordo, ma restano i tanti danni provocati alla citt ideale. Tetti che non sarebbero crollati se non fra anni e anni hanno ceduto sotto il peso di tre metri e mezzo di neve. Il problema che erano in eternit, il materiale in fibre di amianto, nocivo per la salute pubblica. Il Dipartimento di prevenzione e sicurezza sul lavoro dellAsur ha contato centosessanta tetti in amianto, che sono stati rimossi e smaltiti. Il dirigente della struttura, Eugenio Carlotti, spiega quali sono i veri rischi e come aggirare lo spettro dellallarmismo. Le procedure per sono lunghe e costose e tante aziende non hanno ancora finito, nonostante siano passati quasi due mesi dalla nevicata di febbraio. Moltissime le zone che devono essere ancora bonificate. Matteo Rusciadelli, proprietario con il padre della Rio Rusciadelli, lazienda di mobili per case di cura e uffici, parla della sua esperienza, delle difficolt da affrontare davanti a migliaia di metri quadri di eternit infranto. Il racconto di chi si accollato oneri spettanti a qualcun altro. alle pagine 2 e 3

La Data ancora un cantiere: mancano i fondi


Continua la ristrutturazione delle ex stalle del Duca Federico, che dovrebbero diventare un museo darte moderna. A quasi quindici anni dallinizio dei lavori, i costi sono sempre pi alti: dei 14 miliardi di lire stanziati nel 1998, mancano ancora quattro milioni di euro del ministero per i Beni culturali. a pagina 4

I primi passi del centro commerciale

Economia

Quelle banche cos diffidenti


Febbraio 2012: Banca Marche e Banca dellAdriatico mettono a disposizione finanziamenti a tasso agevolato per famiglie e imprese colpite dal maltempo. A due mesi di distanza, poche aziende hanno beneficiato del credito. Intervista ad Agostino Sebastiani di Banca Marche. a pagina 7

Universit

inaugurazione del centro commerciale Consorzio non ha lasciato indifferente gli urbinati, che nei giorni scorsi hanno affollato i porticati del complesso. Per ora i negozi sono dieci, ma entro fine mese diventeranno dodici. Per la palestra e il poliambulatorio, bisogna aspettare settembre.
a pagina 6

Ora la neve porta il conto alla Carlo Bo


La direzione amministrativa fa la lista dei danni della neve. In tutto 600 mila euro da pagare alle imprese private. Il prorettore allo sviluppo Vilberto Stocchi: Non aumenteremo le tasse, n i costi dei servizi. Sono convinto che n il governo, n la Regione ci aiuteranno. Faremo da soli. a pagina 13

LEDITORIALE

hi si accontenta gode, dice un vecchio proverbio. Vuol dire che chi si accontenta sta al di qua dello steccato, con la sicurezza del conosciuto. Chi non si accontenta va al di l, cerca nuove direzioni, vuole scoprire gli spazi infiniti dellignoto. Accontentarsi vuol dire apprezzare il bello, ma rinunciare a ricercarlo, dentro e fuori di noi. Il proverbio ci venuto in mente guardando i dati del turismo pasquale a Urbino. I turisti non hanno voltato le spalle alla citt di Raffaello. Non c stato il flop registrato altrove, anche nelle citt darte. Il calo generale era prevedibile: la gente ha meno soldi in tasca; il costo della benzina sfiora i due euro al litro; linsicurezza diventata compagna assillante del nostro vivere quotidiano; gli italiani si muovono meno e anche chi non ha rinunciato alla vacanza del ponte pasquale ha ridotto il soggiorno e la distanza delle destinazioni. Urbino tiene, ma non un risultato su cui cullarsi. Semmai il

E venuto il momento di rifondare il turismo


segnale ulteriore che il Montefeltro ha un tesoro inestimabile che valorizza solo in minima parte. Ci si accontenta del turista che arriva per la visita al Palazzo Ducale, alla casa di Raffaello e se ne va. Un po poco per una citt patrimonio dellumanit che dovrebbe vivere, crescere e prosperare grazie alleconomia turistica. Con la politica del tirare a campare non si va molto lontano. Urbino dovrebbe valorizzare appieno le potenzialit del distretto culturale e proporsi come territorio, non solo come citt darte. Non pu e non deve accontentarsi del pubblico colto richiamato dai gioielli del Palazzo Ducale. C una domanda pi ampia che va assecondata con una offerta adeguata che deve prevedere luoghi darte e mostre, ma anche percorsi fra gli oratori, passeggiate alla scoperta degli angoli meno noti (e ci sono scoperte incredibili), cucina, buona tavola, artigianato artistico, prodotti locali. Insomma, la vera sfida alzare la qualit dellofferta, creare una vera cultura dellaccoglienza con il coinvolgimento diretto dei residenti. Da parte della popolazione c una forma di passivit, di indifferenza, a volte quasi di fastidio verso il turista. Abbiamo incontrato italiani e stranieri e abbiamo raccolto le loro lamentele per la mancanza di informazioni e per i troppi luoghi chiusi, soprattutto in questo periodo pasquale che segna la ripresa del movimento vacanziero e d

le prime indicazioni sulla stagione turistica ormai alle porte. La risposta purtroppo banale e incomprensibile per chi arriva in visita a Urbino: in questi giorni lUniversit chiusa e la vita in citt in tono minore. Se si vuole sfruttare a dovere le potenzialit di una citt che patrimonio dellumanit bisogna rovesciare questa cultura. A questo proposito c una interessante ricerca, svolta nel 2007 da Lella Mazzoli, Laura Gemini e Stefania Antonioni che hanno analizzato il caso di Levanto. Il libro (edizioni Franco Angeli) si intitola Turisti per casa e propone ai cittadini di Levanto un esercizio di travestitismo, cio guardare la realt territoriale con occhio differente, indossando i panni del turista. Se si fosse ragionato con questa logica si sarebbe evitato anche quel gigantesco pachiderma di cemento armato, sotto le mura, proprio allingresso della citt. Che non il miglior biglietto da visita per chi arriva nella culla del Rinascimento.

Cultura

Fiori e colori vestono la citt


Un viaggio tra gli alberi e i fiori tipici del nostro territorio che sbocciano con larrivo della bella stragione. Dai ciliegi ai salici, dalle peonie alle violacciocche, in campagna, nei giardini e lungo le strade un tripudio di profumi e colori. La responsabile dellOrto Botanico: I fiori cambiano in base al tipo di impollinazione alle pagine 8 e 9

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il Ducato

PRIMO PIANO
Nella foto centrale il crollo del tetto in eternit del deposito Rusciadelli. A sinistra vedute dallesterno e dallinterno del tetto dellEkofarma. Accanto operai spacializzati bonicano la palestra di Scienze Motorie

Coperture sfondate di capannoni industriali e agricoli. tutta colpa del nevone

Il responsabile Asur della prevenzione

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Amianto, parola che fa paura


Il Dipartimento di prevenzione e sicurezza sul lavoro dellAsur fa i conti: sono 160 i tetti in eternit crollati
DORIANA LEONARDO
cercato di accelerare i tempi. Le ditte poi - dice il dottor Carlotti - ci hanno sottoposto i piani di lavoro che abbiamo analizzato e approvato in due giorni. Tutto questo continuando a fare sopralluoghi, seguendo i lavori di smaltimento e bonica no alla ne. A pi di un mese e mezzo dalla neve di febbraio, per, non tutti gli edici interessati da crolli hanno nito i lavori, proprio perch le procedure sono particolari, un iter complesso per la rimozione e abbastanza dispendioso. Lamianto altamente nocivo per la salute, pu portare a malattie gravi come lasbestosi e il mesotelioma maligno. Solo nelle Marche dal 1996 al 2008 sono stati trecentotre i casi di tumori da amianto. Perci un materiale che va smaltito come riuto speciale, e poi tutta larea venuta in contatto con la sostanza va bonicata, utilizzando isolanti e aspiratori. Luso dellamianto disciplinato dalla legge 257 del 1992 che vieta il suo utilizzo e stabilisce regole e procedure per lo smaltimento e la bonica. Oggi non necessario eliminare leternit se ben conservato, scatta invece lobbligo nel caso di amianto friabile, il tipo pi nocivo, che si sfalda sotto qualsiasi pressione, e nel caso in cui leternit degradato, anche se compatto, con bre inglobate in matrici di cemento e quindi meno pericoloso. I tetti in eternit, come quelli crollati sotto il peso del nevone, sono fatti di amianto compatto e probabilmente senza quei tre metri e mezzo di neve sarebbero rimasti l sopra ancora a lungo. Invece sono stati dilaniati, squarciati. La neve, che ha seppellito tutti i materiali crollati e leternit, ha bloccato per le bre di amianto, che non hanno potuto disperdersi subito in atmosfera. La polvere ha dovuto aspettare solo un p di tempo, quando, sciolta la neve, arrivato il vento. Aziende come lEkofarma e la Rio Rusciadelli, oltre a subire danni alla produzione e ai macchinari per migliaia di euro hanno dovuto sobbarcarsi anche un onere in pi: Stiamo spendendo trenta euro a metro quadro, per smaltire circa seicento metri quadri di tetto in eternit - dicono allEkofarma - intanto bonichiamo, poi vedremo. Nella regione Marche nel 2007 stato effettuato un censimento per valutare la presenza di amianto. Nella zona di Urbino sono state inviate dodicimila lettere, di queste solo il ventidue per cento tornato indietro. Sulla base dei questionari ricevuti, sono stati censiti 841 edici con eternit, per un totale di diecimila tonnellate di amianto compatto. Tutti questi edici sono stati classicati, attribuendo una categoria di pericolosit decrescenti da uno a quattro, a seconda del tipo di amianto, delluso pubblico o privato delledicio e di quanto sia esposto. I siti in classe uno, la pi rischiosa, sono dieci, sessantadue sono in classe due, mentre i restanti 769 sono in classe tre e quattro. Ora che nella zona di Urbino sono crollati tutti questi tetti in eternit, bisogner rivalutare al ribasso le stime del censimento.

Eugenio Carlotti Inutili allarmismi sui crolli di eternit

omini in tuta bianca, con mascherine, guanti e copri scarpe raccolgono polveri leggere come cipria, ma pesanti come piombo se inalate. Quasi impalpabili, queste bre rendono laria pesante e si attaccano alla pelle, agli abiti, agli oggetti. Aggrediscono e se respirate o liberate nellaria provocano un disastro, per lambiente e per la salute. lasbesto, pi comunemente noto come amianto, un minerale molto diffuso in natura, resistente al calore e ormai identicato con leternit, il materiale praticamente eterno composto da cemento e, appunto, amianto utilizzato per costruire di tutto: tubi, acquedotti, coibentazione di navi, tegole, pavimenti, vernici, oriere, tute ignifughe dei vigili del fuoco. Soprattutto, di onduline in eternit inconfondibilmente grigie sono stati inondati i tetti delle case, dei capannoni industriali e di quelli agricoli. Le stesse coperture crollate a causa della grande nevicata di febbraio. Centosessanta sono i crolli ufciali di tetti in amianto registrati dal Dipartimento di prevenzione e sicurezza sul lavoro, contando tutti i ventinove comuni compresi nella ex zona 2 dellAsur di Urbino. Dieci le coperture crollate nella citt ducale, tra cui un tetto di seicento metri quadrati dellEkofarma, una ditta che si occupa di mobili e arredi di farmacie, uno di circa mille metri quadrati del deposito di mobili Rio Rusciadelli e la copertura della palestra di Scienze motorie (cfr. pag 13). Gli altri sette sono capannoni agricoli. Nella zona industriale di Fermignano, i casi di tetti in eternit crollati sono cinquantacinque. Un bel da fare per i vigili del fuoco, per i tecnici del Comune e per il Dipartimento di prevenzione e sicurezza sul lavoro che proprio a Fermignano ha la sua sede principale. LAsur stata, ed tuttora, completamente ingolfata - spiega il dottor Eugenio Carlotti, direttore responsabile del dipartimento sovraccarichi di lavoro noi e lArpam di Pesaro, lAgenzia regionale per la protezione ambientale che ha il compito di analizzare i campioni di eternit per capire se c effettivamente amianto. Per tutti i centosessanta casi abbiamo effettuato un primo sopralluogo continua Carlotti - poi abbiamo campionato i manufatti e li abbiamo inviati allArpam per le analisi. Una volta accertato che si trattava di amianto lAsur ha chiesto ai sindaci dei comuni di riferimento unordinanza durgenza per motivi di sanit pubblica, obbligando cos i proprietari degli immobili a rimuovere i materiali nocivi, afdandosi poi a una ditta abilitata e specializzata nella rimozione dellamianto. In condizioni particolari - dice il responsabile del Dipartimento di sicurezza c bisogno anche di due mesi di tempo, ma in una situazione cos demergenza abbiamo

Tetti in amianto crollati durante la neve di febbraio Dieci i casi a Urbino, 55 a Fermignano, secondo lAsur

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ono stati giorni pesanti quelli della neve di febbraio, giorni in cui le segnalazioni di tetti in eternit crollati si accavallavano luna dopo laltra. Prima erano una ventina, poi sono diventate trenta, poi quaranta. Fino ad arrivare allultima cifra: centosessanta. Il Dipartimento di prevenzione e sicurezza sul lavoro, guidato dal dottor Eugenio Carlotti, ha lavorato contro il tempo:Noi facciamo prevenzione - dice il responsabile del Dipartimento - eliminiamo il rischio prima che lamianto possa agire. Per questo abbiamo accelerato i tempi delle procedure. Dottor Carlotti, come fate a essere certi che qualche copertura in eternit non sia sfuggita? La realt che non abbiamo la certezza che il dato sia completo, potrebbe mancare tutta una parte sommersa, soprattutto per quel che riguarda i capannoni agricoli e i privati cittadini. Le industrie devono passare necessariamente da noi, perch se anche si rivolgono solo alle ditte specializzate, poi queste devono presentare un piano di lavoro che noi studiamo e approviamo. Avete chiesto di segnalarvi solo le coperture in eternit messe in posa prima del 1992, anno della legge che vieta lutilizzo dellamianto? Siamo a conoscenza di un tetto posato nel 97, che anche se datato post 92 comunque in eternit. Dallintroduzione del divieto qualche furbetto che ha utilizzato lastre in amianto c stato, lo sappiamo. Perci quando abbiamo chiesto ai sindaci di inviarci le segnalazioni, abbiamo indicato tutti i manufatti no al 2000. C un p di allarmismo intorno alleternit e allamianto. Il rischio immenso linalazione delle bre damianto, direttamen-

te e in maniera costante e ravvicinata oppure perch la sostanza, in qualche modo, si liberata nellatmosfera. Anche la normativa vigente, infatti, prevede leliminazione del cemento-amianto solo in caso di degradazione, perch se ben conservato non c motivo di rimuoverlo, anzi, si fanno pi danni cercando di smaltire che non lasciando tutto l dov. Nellimmaginario comune tutti i tetti in eternit sono pericolosi, ma non cos, bisogna sfatare questo mito. Una grande paura giusticata dai grandi rischi. Con imponenti esposizioni allamianto si possono contrarre malattie non reversibili, prive di terapie efcaci, come il mesotelioma pleurico che non d scampo. Dal momento in cui si manifesta la patologia non si hanno pi di dieci o undici mesi di vita. Ma stiamo parlando di esposizioni lavorative. Ricordo il caso di un operaio che lavorava negli anni60, alla coibentazione, in unindustria produttrice di caschi per parrucchiere. Lintercapedine del casco era in cartone damianto. Quando tagliavano quei cartoni, senza alcuna protezione si respiravano tutte le bre. E poi, si doppiamente esposti al rischio di ammalarsi se si predisposti geneticamente a contrarre la patologia. In caso contrario si potrebbe teoricamente inalare tanto amianto e stare sempre bene. Quindi i tetti crollati non hanno esposto ad alcun rischio? Assolutamente no. Erano coperti dalla neve, non si creata la condizione per liberare le bre damianto in aria. Una signora era venuta da noi terrorizzata, dicendo che vicino casa sua un capannone era caduto. Sono poche bre, non sono esposizioni signicative. Lallarmismo non serve. (d.l.)

LA LEGGE
Legge 27 marzo 1992, n. 257 - Norme relative alla cessazione dellimpiego dellamianto Dopo lutilizzo diffuso negli anni 70 e 80, nel 92 arriva una legge che vieta lestrazione, limportazione, la lavorazione, la commercializzazione e la produzione di amianto. Non obbligatorio rimuovere leternit se non degradato, ma nel caso di eternit mal conservato la norma prevede la rimozione, lo smaltimento dellamianto e la bonica dellarea interessata. previsto un sostegno per i lavoratori dellamianto e pensionamento anticipato.

I COSTI
- Incapsulamento: dagli 8 ai 10 euro a metro quadro. Si utilizza nel caso in cui lamianto ben conservato. Si sparge un impregnante che ssa le bre per un anno o due, in modo che non possano liberarsi. - Rimozione, smaltimento e bonica: dai 10 ai 30 euro, a seconda della complessit del lavoro e della conservazione delleternit. Il cemento amianto viene completamente eliminato e smaltito in unapposita discarica. Nella regione Marche ce n solo una spacializzata a Jesi. Poi larea viene bonicata con sacchi e aspiratori.

I RISCHI DELLAMIANTO
Le patologie: lasbestosi e il mesotelioma Due gruppi di malattie da amianto: non tumorali e tumorali. Fra le non tumorali, tipica patologia lasbestosi, una malattia polmonare provocata dallinalazione di grandi quantit di amianto. Fra i sintomi, difcolt respiratorie, tosse, debolezza, perdita di peso, cianosi. Una complicazione dellasbestosi la neoplasia polmonare. La patologia tumorale caratteristica dellesposizione da amianto il mesotelioma maligno, che colpisce prevalentemente la pleura, il rivestimento dei polmoni. Per contrarre questa patologia possono essere sufcienti esposizioni limitate nel tempo, anche a concentrazioni non elevatissime, soprattutto in presenza di una suscettibilit genetica. Per manifestarsi, il mesotelioma impiega almeno 30 anni, no ad arrivare ai 50. Il Registro dei Mesoteliomi delle Marche, che dal 1996 rileva tutti i casi diagnosticati nella regione, ha rilevato 303 casi, di questi 74 sono nella provincia di Pesaro Urbino, 136 nella provincia di Ancona, 45 in provincia di Macerata e 48 in quella di Ascoli Piceno.

Matteo Rusciadelli: Il magazzino completamente devastato

Dopo la neve, polveri in libert


D
a anni costruiscono arredi per case di riposo e ufci, da anni erano a Urbino, nella zona Sasso, dove avevano la linea di montaggio, attrezzature e macchinari, un ufcio amministrativo e uno show room pieno di cataloghi. La Rio Rusciadelli a Urbino aveva tutto questo, ma dopo che il nevone di febbraio ha fatto crollare ledicio, stata costretta a spostare tutte le attivit a Gallo. La nostra una piccola industria - dice Matteo Rusciadelli - forse non ha neanche la dignit di essere chiamata industria, ma la notte fra il 10 e l11 febbraio abbiamo tremato. Dottor Rusciadelli, sapevate che il tetto era in eternit? Non avevate mai pensato di rimuoverlo? Personalmente non sapevo che fosse in amianto. Lo si poteva desumere dal fatto che il fabbricato era datato tra gli anni 60 e 70, periodo in cui veniva utilizzato moltissimo. Il tetto, prima della neve, era integro, non cerano motivi di preoccupazione. In realt non abbiamo pensato al tetto per il semplice fatto che dovere del proprietario denunciare la presenza dellamianto e noi non siamo i proprietari dellimmobile. Per avete dovuto sobbarcarvi le spese di rimozione, smaltimento e bonica. Dopo il crollo, abbiamo pi volte chiesto e sollecitato il proprietario. I termini sono sempre passati inevasi allora a un certo punto ci siamo mossi noi. Cera una pluralit di proli da tutelare: ambientale e di salute pubblica, in primis. Poi, in realt, speravamo di riuscire a recuperare qualcosa dei mobili e delle attrezzature sotto le macerie. Ma stato infruttuoso. Appunto, erano macerie. Non siete riusciti a salvare nulla, contando anche che la zona va bonicata e che tutto quello che va in contatto con lamianto, se non si riesce a separarlo, va smaltito. Era quasi tutto da buttare. Se qualcosa poteva essere salvato, stato rovinato dalle intemperie. I mobili e le attrezzature non possono essere rimosse se prima la zona non viene bonicata e tutto questo tempo legnami e ferri sono stati esposti totalmente al sole, al vento, alla pioggia. Perch il tetto non esiste pi, cielo aperto. Almeno ci siamo fatti carico di unattivit importante. La bonica ancora in corso, ci sono ancora i sacchi con pezzi di eternit dentro e se tutto va bene niremo per ne aprile. Se non altro stiamo salvaguardando la salute pubblica e adempiamo a un dovere civico. Unosservanza ai doveri di cittadino che vi costata molto cara, visto che non siete voi i proprietari delledicio. Stiamo pagando 30 euro al metro quadro, moltiplicando per circa mille metri quadrati di tetto in eternit, diciamo pure che ci aggiriamo intorno ai trentamila euro. Questo senza contare i danni ai materiali, ai macchinari e alla liera produttiva. Ora con il proprietario in atto un contenzioso per recuperare le spese sostenute, ma le stime sono molto basse. (d.l.)

Le tonnellate di amianto compatto nella zona di Urbino Nel 2007, il censimento sulla presenza di amianto nella regione Marche

10milioni 303

Casi di mesotelioma nella regione Marche Il Registro dei Mesoteliomi delle Marche rileva tutti i casi dal 1996

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il Ducato

CITT

Sparita larea del centro commerciale, per la sosta resta solo il Bocciodromo

Inaugurazione delle scuderie ducali, poi abbandonate con la ne del Ducato

1492

Primo intervento di recupero: il Genio civile riapre i nestroni murati

1968

Approvato il progetto De Carlo. Partono i lavori, Sgarbi li blocca nel 2001

1998

Riprendono i lavori. Nuova interruzione nel 2006 per mancanza di fondi

2003

Riapre il cantiere. Nel 2011 ospita la mostra destinata alla Biennale

2009

Non un paese per camper


I camperisti si dividono. Le piazzole sono in pendenza, ma c chi elogia i servizi: La zona attrezzata
MASSIMILIANO COCCHI DINO COLLAZZO

Nonostante i lavori in corso, ledicio ha ospitato due mostre nel solo 2011

La Data, incompiuta storica


Le scuderie del Duca, sei secoli senza pace: giardino incantato, spazio museale, cantiere permanente
GIORGIA GRIFONI
dellallestimento: 150.000 euro per le due sedi di Ancona e Urbino. La seconda stata invece a Natale, con una mostra sui presepi. Uno spazio indenito, che serve tanto alle esposizioni di arte contemporanea quanto a quelle di tradizioni popolari. Ma non era questo il senso delledicio, in origine: destinato in un primo momento a diventare una mensa universitaria, si era pensato anche a un centro per le informazioni turistiche e poi, con il progetto De Carlo, a un museo darte moderna, chiamato Osservatorio della Citt. Ma a lavori ancora in corso il Comune, daccordo con la Soprintendenza che ne supervisiona la riqualicazione, ne decide la destinazione duso volta per volta. Alla domanda su che cosa il Comune, gestore degli spazi, voglia fare della Data, Gabriele Cavalera stato chiaro: E ancora un cantiere. Vedremo quando sar nito. Paradossalmente, servito pi nei 300 anni in cui stato abbandonato: riempito con del terreno fertile su cui sono cresciuti orti e giardini, conosciuto come Orto dellAbbondanza. Alla faccia della noncuranza.

I costi dellintervento

on sono ancora state restaurate, eppure i loro interni hanno ospitato ben due mostre nel 2011. Sono senza riscaldamento e il terzo piano ancora da completare. Sono le stalle del Duca Federico, lenorme edicio ai piedi del Palazzo Ducale costruito tra il 1487 e il 1492 su progetto dellarchitetto Francesco Giorgio de Martini. La Data termine derivato dal latino volgare per indicare una dogana che probabilmente si trovava in quel punto Federico non la vide mai, perch mor prima del suo completamento. Un destino che si ripete, beffardo, dopo cinquecento anni: il suo restauro cominciato nel 1998 ma non mai terminato. Nel mezzo, uno stop ai lavori imposto dallallora sottosegretario ai beni culturali Vittorio Sgarbi, al quale non piacque la copertura ideata dallarchitetto Giancarlo de Carlo perch troppo ardita. E terminarono anche i soldi, quei 14 miliardi di lire stanziati dal Ministero per i Beni Culturali con i fondi del gioco del Lotto. Con il passaggio alleuro i 14 miliardi di lire sono diventati quasi 12 milioni di euro. In un primo momento si era pensato a sistemare le imponenti mura esterne. Gli interni, circa 2500 mq che sono stati divisi da una struttura in acciaio e vetro in tre piani, aspettano ancora la riqualicazione completa. Mancano ancora circa 4 milioni allappello chiarisce laddetto stampa del Sindaco Corbucci, Gabriele Cavalera e li stiamo aspettando da Roma. Nel frattempo, ci teniamo a dare un segnale signicativo al Ministero per i Beni Culturali: la Data non un rudere, anche se il lavoro non ancora stato ultimato. Per questo vi sono state organizzate due mostre nellultimo anno: la prima - buffa coincidenza - inaugurata da Sgarbi stesso il 28 giugno scorso sulla sezione marchigiana alla 54esima Biennale di Venezia. Fortemente voluta dalla Regione Marche, che ha pagato il conto

14 miliardi di lire
I fondi destinati al recupero della Data nel 1998 da parte del ministero per i Beni culturali

11 milioni di euro
Il costo totale dellintervento stimato nel 2009 dallarchitetto Biagio De Martinis della Soprintendenza

4 milioni di euro
La cifra mancante nel 2012 al completamento dellopera secondo il Comune di Urbino

Scandalo Lega, parla Giorgio Cancellieri, sindaco di Fermignano

Povero Umberto, scivolato sul Trota


MADDALENA OCULI

epicentro del terremoto verde a Gemonio, in Veneto, ma le scosse si sono sentite fin qui, nelle Marche. Sullo scandalo della Lega parla il sindaco di Fermignano Giorgio Cancellieri, il Bossi del Montefeltro. Com venuto a conoscenza dello scandalo che ha travolto il suo partito? Allinterno del movimento si sapeva da parecchi mesi che qualcosa non andava, che cerano questioni tenute nascoste. Si sapeva che il nostro Belsito non voleva far quadrare i conti. In che senso? Cera molto malcontento nel movimento per la gestione economica dei conti. Non era chiaro perch questo tesoriere investisse in Tanzania o da altre parti. Io avevo percepito il disagio e linsofferenza frequentando alcuni dirigenti. Ma lo scandalo grosso, anchio, come voi lho scoperto dai media. E come si sentito? Mi sento tradito dal mio stesso partito. Io sono un leghista della prima ora, nel partito ci ho messo tutte le mie energie, ci ho messo la faccia. Sono amareggiato e deluso. Fa male sapere che alcuni dirigenti predicano bene e si comportano come quelli che noi abbiamo storicamente combattuto: la vecchia partitocrazia romana e le sue nefandezze. Noi

Secondo lei, Umberto Bossi era alloscuro di tutto? Spero tanto di s. Se lUmberto sapeva sarei ancora pi deluso. Io sono entrato nella Lega per lui e per tutti gli che propinava. Faccio fatica a pensare che sapesse tutto. Non lo so, la giustizia far il suo corso. stato un errore lanciare il figlio in politica? Assolutamente s, Renzo Bossi partito palesemente col vantaggio del cognome che porta, evidente che con un sistema a preferenze stato eletto molto pi facilmente di unaltra persona. stato un errore candidarlo come consigliere regionale, doveva dimostrare il proprio valore facendo militanza allinterno del partito come labbiamo fatta tutti. Giorgio Cancellieri, sindaco di Fermignano Lei ha mai conosciuto, di persona, i protagonisti di questa vicenda? Alla fine del 93 ho conosciuto Rosy tutta la militanza. per questo che bisoMauro, per esempio. gna fare presto pulizia di tutte quelle perChe impressione le fece? sone che hanno approfittato del partito Certamente non mi era simpatica a per godere di privilegi e arricchimento pelle, ma questo non vuol dire niente. Io personale. Se no poi la gente fa di tutta ho conosciuto tutti i dirigenti della Lega, lerba un fascio. Io so che il 99% della da allora fino ad oggi. militanza non avrebbe mai permesso Fa il tifo per Roberto Maroni nuovo leatutto ci. Nella Lega ci sono persone che der? ci hanno messo il cuore, la passione. Ci Tifo per tutti quelli che decideranno di hanno messo la propria persona e ci pulire e di cambiare questo movimento. hanno messo anche dei soldi. Abbiamo Se sar Maroni, ben venga. dato tutto. siamo nati proprio per contrastare quel sistema che credevamo pieno di privilegi e non meritocratico. Che cosa vuol dire oggi presentarsi a una candidatura col simbolo della lega? Questo scandalo lede limmagine di

una scelta di vita. C' chi proprio alla comodit della casa non riesce a rinunciare tanto da portarselo dietro anche quando va in vacanza. E' il camperista. Ma se passa dalle parti di Urbino dovr prepararsi a una brutta sorpresa. Trovare un posto non sar una passeggiata. E' successo anche nel week end di Pasqua. Le case viaggianti hanno invaso la citt del Duca e non ci hanno messo molto a riempire l'unica area attrezzata per la sosta: la zona del Bocciodromo, in via Pablo Neruda, pu ospitare una cinquantina di camper e nei giorni festivi una lotta all'ultima piazzola. "Siamo arrivati domenica nel primo pomeriggio - racconta Gianni, uno che prima di visitare Urbino aveva chiesto informazioni sul forum Camperlife - ma la zona per la sosta era troppo lontana dal centro. Cos abbiamo preferito parcheggiare in piazza Mercatale e fermarci solo per alcune ore". Se proprio si cerca una sistemazione a due passi da piazza della Repubblica c' una sola alternativa: via Bruno Buozzi, purch non sia di sabato."Illuminata e con una fontanella dell'acqua ci si possono trascorrere comodamente un paio di notti - dicono Giovanni e Paola che da pi di 20 anni girano l'Italia con il loro Challenger 141 - unico inconveniente la salita al ritorno". Carla e Gianpaolo invece si sono accontenati e hanno scelto di fermarsi una notte nell'area di via Neruda. "Molti amici ci avevano sconsigliato la zona perch il piazzale pi grande in pendenza, ma quella l'unica attrezzata. Non volendo rinunciare abbiamo passato la notte nel

Nella foto larea di via Pablo Neruda, unica zona attrezzata per la sosta dei camper. I camperisti lasciano vuoto il piazzale grande perch in pendenza

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parcheggio di fronte". Una ventina di posti in piano. Ad attenderli al risveglio, per, la brutta sorpresa: la navetta giusta non passa. Carla e Gianpaolo, con il loro figlio Matteo sono costretti a farsi la salita a piedi fino a giro dei debitori. E per raggiungere il centro ne avrebbero dovute fare altre, ma ancora non lo sapevano. "Ma quali brutte sorprese", ribatte Marco quando gli chiediamo, prevenuti, come si sia trovato. Viene da Parma e ha visto di peggio: "Nelle Marche le aree per camperisti

ci sono e funzionano. Qui a Urbino ci sono addirittura due scarichi per le acque chiare in modo che non si crea mai la fila. L'unico problema l'attacco per l'acqua, ce n' uno soltanto e deve servire tutti". Anche la presa della corrente unica per tutti, "ma in genere non ne abbiamo bisogno - ribatte Marco - oramai quasi tutti i camper hanno i loro generatori e i pi moderni sono muniti di pannelli fotovoltaici". Girando per la citt c' qualcuno che si ricorda ancora

della vecchia area e preferisce parcheggiare dove oggi sorge il centro commerciale Consorzio. "Quella una volta era la zona destinata ai camper - conferma il dirigente del settore affari Cultura e Turismo Angelo Brincivalli ma con la cessione del terreno a privati l'unica area pubblica quella del Bocciodromo. Ce ne sono altre private, come il camping". In fondo la situazione non cos male. Basterebbero un paio di rubinetti e qualche posteggio in pi, per rendere felici i navigatori di terra.

Parcheggi in piano Sono le piazzole preferite dalla maggior parte dei camperisti

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Servizi Una pompa dellacqua, due scarichi e una centralina della corrente

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il Ducato

ECONOMIA

Grande successo per il week-end inaugurale della mostra sulle Citt Ideali

La Pasqua del Duca sorridente


Gli albergatori: Bene, ma un turismo da tre giorni lanno e un evento non bastano a salvare leconomia
ROSSELLA NOCCA

U
I negozianti del centro storico: Noi non abbiamo paura della concorrenza

Il Consorzio dellottimismo
Entro settembre il complesso edilizio ospiter unarea ristorazione, una palestra e un poliambulatorio
NADIA FERRIGO
n due parole? Ci voleva. Linaugurazione del neonato centro polifunzionale Consorzio non certo passata inosservata. Sar che Urbino non ha mai avuto un centro commerciale tutto per s, sar che difficile non notare la struttura poggiata a ridosso delle mura, proprio allingresso della citt, fatto sta che in questi giorni nessun urbinate ha rinunciato a dare una sbirciatina. Mamme con passeggino incorporato e coppie di anziani per curiosare tra i porticati, ancora un po spogli. Certo il complesso non piace a tutti, c chi brontola fin dallinizio dei lavori nel luglio del 2008 e lo definisce un pugno in un occhio, lamentandosi per il contrasto della struttura con il maestoso complesso di mura rinascimentali: Va bene, ce nera bisogno, ma potevano farlo in una posizione un po pi nascosta, certo non un gran biglietto da visita per una citt considerata patrimonio dellumanit commenta un anziano signore, tra i cenni di approvazione dei presenti. Meno male che a mettere tutti daccordo c il nuovo parcheggio (gratuito), facilmente raggiungibile dalla rotonda della Croce dei Missionari. Linaugurazione del 4 aprile andata bene e tra i commercianti c un cauto ottimismo. Per ora non ci possiamo lamentare, la curiosit tanta e negli ultimi giorni c stato molto movimento. Ma un vero bilancio lo potremo fare solo tra un paio di mesi, ora direi che davvero presto dice Valentina Sgroi, titolare del negozio di giocattoli Un, due, tre stella. Pare soddisfatta anche Jennie Ciccolini, giovanissima titolare di Pretty White: Il posto mi sembrato bello e mi piaciuto subito, sia come struttura che come posizione. E poi aprire un negozio di abbigliamento sempre stato il mio sogno. Un supermercato, un paio di negozi di moda, un temporay outlet, giocattoli, intimo e scarpe: al momento i negozi aperti sono una decina. Per la fine di aprile in programma lapertura di un centro di telefonia e di una parafarmacia. Ma che cosa sarebbe un centro commerciale senza un bar? E per settembre che la struttura sar davvero completa, con larea ristorazione, una palestra con scuola di danza e una sala giochi. E tra qualche mese termineranno anche i lavori del poliambulatorio. I locali ancora in attesa di una destinazione definitiva sono solo tre. Per ora andato tutto bene, linaugurazione stata un successo e di certo non ci possiamo lamentare di niente, soprattutto dato il periodo che stiamo attraversando, di sicuro non uno dei pi felici. Anche se per fare un bilancio vero e proprio bisogner aspettare almeno un anno commenta Sauro Torelli, titolare della ditta di costruzioni, la Torelli Dottori s.p.a., proprietaria della struttura. Certo i lavori non sono ancora del tutto completati, mancano delle finiture, il giardino piantato di fresco e non c ancora la copertura erbosa che dovrebbe camuffare la struttura e integrarla nel territorio. E i commercianti del centro storico cosa dicono? Temono la concorrenza del Consorzio? Sbaglia chi pensa siano inviperiti. Stefano Gamba, titolare dellEmporio Gamba, non pare preoccuparsi troppo, anzi. La nostra clientela composta principalmente da studenti universitari che vivono in centro e turisti, che non credo proprio verranno mai a Urbino per visitare il centro comerciale. Il complesso edilizio potrebbe addirittura trasformarsi in unattrattiva per chi abita il circondario; dopo le compere, potrebbe anche venirgli voglia di fare due passi per le vie della citt. Non sembra particolarmente turbato nemmeno Matteo Ugolini, titolare dellerboristeria La Mandragola di via Raffsello. Un po si dovr dividere la fetta di mercato anche con i negozianti del complesso, ma secondo me i danni agli affari saranno molti limitati: la clientela del centro storico diversa da quella del centro commerciale.

La supercie totale occupata dai negozi: dieci hanno gi aperto, tre locali sono ancora liberi

2500 mq

1000 mq

Lo spazio complessivo a disposizione di ufci e della direzione del centro polifunzionale Consorzio

970 mq

Al piano interrato entro settembre verr realizzata una palestra con scuola di danza annessa

La supercie complessiva del complesso, che comprende anche un parcheggio interrato con 185 posti auto

5650 mq

rbino immune al flop del turismo pasquale. La patria di Raffaello infatti tra le poche citt darte che a Pasqua, nonostante la crisi, i turisti non hanno rinunciato a visitare. Se il numero di italiani che hanno trascorso almeno una notte lontano da casa calato del 10,3 per cento rispetto a Pasqua 2011, nella citt ducale laffluenza si mantenuta costante. Le strutture alberghiere si sono riempite per il 70-80 per cento, con picchi del 95 per cento. Quello di Pasqua stato anche il primo week-end di apertura della mostra Le Citt Ideali. Dal sabato santo a Pasqua, sono stati staccati 6.264 tagliandi di ingresso a Palazzo Ducale, con un picco nel giorno di Pasquetta. Dati che indicano un aumento del 21,9 per cento rispetto al 2011 e del 71 per cento rispetto al 2010. 1.812 i soli biglietti per scoprire Le Citt ideali, che promettono cos di fare concorrenza al grande evento del 2009, la mostra Raffaello e Urbino. Allora nel week-end di apertura si registrarono 2.525 accessi. Lassessore comunale al turismo, Lucia Pretelli, ha espresso soddisfazione per i risultati: Il bilancio del primo week-end estremamente positivo, la citt era piena di persone, il maltempo non ha scoraggiato. Molto apprezzata, secondo lassessore, anche la Tourist Card, introdotta il primo aprile. In controtendenza le visite alla casa natale di Raffaello: solo 700 paganti fra Pasqua e Pasquetta contro gli 845 dello stesso periodo del 2011 e i ben 1.200 del 2009, anno della mostra dedicata a Raffaello. Ma la doccia fredda arriva dagli albergatori, che precisano di non aver avuto alcuna prenotazione legata alla mostra, di cui la maggioranza dei turisti non era nemmeno a conoscenza. Questo, a causa di una promozione che ritengono sia stata fatta male e troppo tardi. Secondo il segretario di Confcommercio Urbino Egidio Cecchini,la gente non ha fatto in tempo ad accorgersi che cera la mostra, anche perch sui giornali le notizie sono uscite il gioved e il venerd e non cera il tempo per organizzarsi. Si parte troppo tardi con la promozione. Con eventi del genere dicono dalla direzione dellAlbergo Italia - bisogna cominciare un paio danni prima, non si pu mettere un totem allingresso della citt nel giorno dellinaugurazione. Dello stesso parere Luciana Cecconi, titolare dellhotel San Giovanni: Non ci hanno mandato alcun depliant o poster. Lunica cosa che ho della mostra una fotocopia presa un mese e mezzo fa al punto informativo. Ma lassessore Pretelli ci tiene a precisare che la promozione dellevento fa capo alla Soprintendenza.

Turisti a piazza della Repubblica. Nella pagina accanto il Consorzio, il nuovo centro commerciale

Se la Pasqua al di l delle polemiche - andata bene, gli albergatori concordano tuttavia che c poco da festeggiare. Non si accontentano pi del turismo mordi e fuggi e di un afflusso concentrato in pochi giorni dellanno. S, a Pasqua abbiamo avuto una buona affluenza considerato anche il maltempo,

l80% su 60 stanze dice Gianluigi Campagna, titolare dellhotel Meridiana - ma non si pu vivere di tre giorni allanno di turismo. A Urbino c loro e non sappiamo sfruttarlo. Campagna, che anche responsabile provinciale del Coordinamento Assoturismo Confesercenti, porta avanti da

anni in Comune una proposta, quella di richiedere listallazione di un cartello autostradale con su scritto Urbino citt patrimonio Unesco, come esiste per altre localit. Unaltra idea per rilanciare il turismo quella di Confcommercio: creare un portale web in collaborazione fra le istituzioni del territorio

(Comune, Universit etc) che promuova il marchio Urbino. Ben vengano il biglietto unico e gli eventi come la mostra spiega Cecchini - ma Urbino il primo evento e va valorizzato sempre. Intanto gli albergatori sperano nel week-end del primo maggio. E fanno gli scongiuri che non piova.

I soldi ci sono ma i crediti alle imprese arrivano col contagocce

Quelle banche con le braccia corte


VALERIO MAMMONE
assata la tempesta. Cos lIstituto per la Formazione al Giornalismo ha deciso di intitolare la mostra dedicata al nevone che ha seppellito Urbino a febbraio. Passata la tempesta, ma non i guai, aggiungerebbero gli imprenditori della Provincia di Pesaro-Urbino. Per loro neve sinonimo di tetti crollati, capannoni inagibili, macchinari distrutti, produzione bloccata. Guai, insomma. Eppure, il 10 febbraio 2012 non pochi imprenditori della zona hanno tirato un sospiro di sollievo leggendo i titoli dei giornali: Aiuti alle Pmi da Banca Marche e Banca dellAdriatico. Finanziamenti agevolati a favore di imprese e privati colpiti dal maltempo nellItalia centrale. Lo sforzo dei due istituti di credito notevole: Banca Marche mette a disposizione 100 milioni di euro (da distribuire tra Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Molise) per finanziamenti agevolati di un massimo di 40 mila euro per le aziende del settore agricolo e di 30 mila euro per gli altri settori. Il plafond di Banca dellAdriatico, rivolto a famiglie e imprese marchigiane, ammonta, invece, a 50 milioni di euro. Importi diversi per uno stesso obiettivo: aiutare le imprese dei territori colpiti ad affrontare una situazione di emergenza, aggravata dalleccezionale ondata di maltempo. Qual la situazione dopo due mesi? Quante richieste sono state rifiutate e quante accolte? Qual il tasso medio di interesse applicato? Lo abbiamo chiesto ai due istituti di credito, dopo che due imprenditori della zona (che hanno preferito mantenere lanonimato) ci hanno raccontato di essersi visti rifiutare le richieste di finanziamen-

to. Le uniche risposte che abbiamo ottenuto, per la verit molto parziali, sono arrivate da Banca Marche. Agostino Sebastiani, responsabile dei servizi commerciali dellistituto di credito marchigiano, fa sapere che ad oggi sono stati erogati finanziamenti per 661 mila euro a 24 soggetti, fra privati e aziende, ma non stato in grado (per il momento) di fornire dati relativi alle richieste di finanziamento rifiutate e ai tassi di interesse applicati. Banca dellAdriatico ha risposto con un laconico: Al momento non siamo in grado di estrarre i dati richiesti. Quando arriveranno, saremo felici di pubblicarli. Dottor Sebastiani, ad oggi Banca Marche ha erogato meno dell1% dellimporto totale messo a disposizione a febbraio. Un po poco, no? S, sono daccordo con lei. E poco rispetto ai 100 milioni di euro messi a disposizione da Banca Marche. Ma evidente che 100 milioni non sarebbero stati richiesti, perch non ci sono nemmeno stati quei danni l. Secondo la Regione Marche ci sono stati danni per 248 milioni di euro soltanto al settore agricolo. Senta, trentamila euro non si negano a nessuno. Se noi abbiamo detto di no a qualcuno, ammesso che lo abbiamo fatto, c un motivo ben preciso. Quale? Lazienda deve essere in grado di rimborsare il finanziamento. Prima di erogarlo noi valutiamo diversi fattori: rischio di controparte, rating del cliente, capacit di rimborso della rata, patrimonio. Liniziativa di Banca Marche era finalizzata a sostenere le imprese in un momento di grande difficolt. Non crede che applicare vincoli cos stringenti possa ridimen-

sionare questo proposito e ridurre drasticamente il numero delle aziende che possono permettersi un finanziamento? Infatti il merito di credito non lunico fattore che consideriamo. Alcuni imprenditori hanno gi beneficiato di altre forme di credito: a qualcuno abbiamo concesso uno scoperto di conto per tre mesi, ad altri un finanziamento pi consistente. Questa banca dallinizio dellanno ha erogato solo di operazioni a medio e lungo termine quattrocento milioni di euro. Sono numeri distanti dai due imprenditori che le hanno detto di non aver ottenuto il finanziamento. E poi mi permetta di dire unaltra cosa. Prego.. Chi ha subito danni cos ingenti, prima si lecca le ferite, mi passi lespressione, poi cerca di capire come ripartire attraverso una pianificazione a breve e a lungo termine. E probabile che chi ha avuto un problema vero non vada a fare un prestito da 30 mila euro ma cerchi di ottenerne uno pi alto. Ma come fa a ottenerne uno pi alto se non ha ottenuto nemmeno quello da trenta mila euro? Guardiammettiamo che un imprenditore sia gi impegnato con noi per certe somme; ammettiamo che la banca abbia gi definito qual il massimo intervento possibile per quel caso specifico. E chiaro che se quellimprenditore chiede altri trenta, quaranta mila euro la banca decide di non darglieli. Ma come lei mi ha detto che trenta mila euro non si rifiutano a nessuno. Ma dipende da quanti gliene ho dati prima, scusi. E comunque io conosco i comportamenti della mia banca e so che non si tirer indietro.

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il Ducato

CULTURA
Folletti e pietre : la magia di Francesca

Dallalbero di Giuda alle violacciocche, la natura un trionfo di ori e colori

La rivincita della primavera


Giovanna Giomaro, responsabile dellOrto Botanico: Non tutti sanno che le piante sono timide o sfacciate
VALENTINA BICCHIARELLI
nostre zone. S, timidi, perch hanno uninorescenza molto sobria: tanti piccoli orellini, che oscillano dal bianco, al giallino, al verdastro, raggruppati in un unico asse, tanto da sembrare un solo ore di forma allungata, che penzola dai rami quasi fosse un orecchino. La differenza spiega la Giomaro che questi tipi di alberi hanno unimpollinazione anemogama, cio ad opera del vento. Non serve quindi che i ori siano vistosi, basta che abbiano una forma adatta ad essere trasportati, com quella p e n d e n t e. Lalbero di Giuda o quelli da frutto, invece, hanno unimpollinazione zoogama, cio ad opera degli insetti. Producono ori cos appariscenti e profumati proprio per attirare gli animali. I tappeti bianchi di pollini pelosi sono un altro segnale tipico dellarrivo della primavera, lo sa bene chi soffre di allergie. Sono i pioppi femmine a produrre questi frutti, che hanno il seme circondato da lanugine. Sono cos comuni perch anche il pioppo molto amato come pianta ornamentale, ma al momento della piantumazione non si tenuto conto della distinzione tra gli esemplari femmine e maschi, precisa la Giomaro. Lo spettacolo continua nel sottobosco con primule, anemoni, viole, margherite e bucan e v e . Percorrendo i sentieri dei monti Catria e Nerone, attenti a non calpestare i narcisi, specie protetta. Per non sbagliarvi ricordate che i narcisi sono profumatissimi, bianchi o giallini, hanno una corolla di petali con al centro una corona a forma di campanella. Tipica della montagna anche la primula veris, da non confondere con la primula vulgaris, caratteristica delle nostre colline. La prima pi alta e ha un solo asse oreale dal quale si irradiano pi ori, abbastanza piccoli; la seconda si irradia dal basso e forma una cupola di ori, ampi e colorati, ognuno spunta sulla cima di un asse. Se nei giardini le peonie sono le regine, sulle mura della citt le violacciocche nascono a grappoli. Sono profumate e gialle, appena quattro petali. Il tulipano rosso, inne, ama i nostri prati, anche se oggi raro incontrarlo come esemplare spontaneo, perch le arature profonde e i diserbanti hanno contaminato il suo habitat.

Il mondo fantasy un sogno a fumetti


NOEMI BICCHIARELLI

a i verdi umidi margini / La violetta odora, / il mandorlo sinora / trillan gli uccelli a vol. La primavera, Giosu Carducci. Il clima capriccioso ci fa dimenticare, in certi giorni freddi e piovosi, che la primavera sbocciata. En cen pi le messe stagion, dicevano i nostri vecchi, e avevano ragione. Giornate di sole si alternano a piogge e abbassamenti repentini di temperatura, dallestate allinverno nel giro di poche ore. Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi lombrello, recita un altro detto popolare, che sembra adattarsi per fet t a ment e anche a questo aprile. Ma la natura, lei, sente il richiamo, e rinasce. Spunta un raggio di sole ed ecco che le prime viole e margherite fanno capolino nei campi. Passeggiare o guidare per i colli urbinati acquista un altro sapore, o meglio un altro profumo, mentre la vista si appaga di colori vivaci, brillanti, che segnano il passaggio a vita nuova. Proprio qui, su queste colline, dove la citt si fonde e si intreccia con la natura, tutto ancora pi magico. Gli alberi di Giuda dominano le strade e i giardini delle case con i loro ori fucsia, ttissimi, come delle spugne di petali aggrappate sui rami. E un tripudio di alberi da frutto: ciliegi e peschi vestiti di ori bianchi o leggermente rosati, delicatissimi. Sfacciate, cos G i o v a n n a G i o m a r o , responsabile dellOrto Botanico in via Bramante, descrive queste piante. Sono sfacciate chiarisce perch oriscono prima di mettere su le foglie e si addobbano di ori vistosi, che attraggono subito lattenzione. Lalbero di Giuda, in realt, non autoctono del nostro territorio, ma ormai diventato comunissimo, perch molto usato come pianta ornamentale. Originario dellarea appenninica, legato alla tradizione per cui Giuda Iscariota si sarebbe impiccato a uno dei suoi rami, la sua diffusione da noi cos forte che ormai si spontaneizzato, ha trovato, cio, le condizioni idonee per riprodursi da solo. Timidi, invece, i salici, i pioppi, gli ontani, i carpini, gli avellani, le roverelle e i noci, tipici delle

Fioriscono anche gli alberi da frutto Le peonie dominano nei giardini

N
Nella foto grande un albero di Giuda lungo la strada delle Cesane. In alto una pianta di peonie. Qui sopra lOrto Botanico. A sinistra un ciliegio in ore. A destra il fumetto Niki Batsprite

I narcisi sono specie protetta La primula veris tipica delle zone di montagna

Passata la tempesta

Open Day il 6-7 maggio

Il nevone vissuto dagli allievi dellIfg

In mostra le attivit delle Belle Arti

nanziana donna si fa strada in un sentiero nevoso che le arriva fino alle spalle, alcuni studenti percorrono una via ghiacciata del centro, una squadra di alpini sul tetto del convento di San Francesco spala per alleggerirlo dal peso della neve, crolli di case e di fabbricati, i bromboli: spade di Damocle che pendono sulle teste. Senza dimenticare Nica, la bambina nata in casa, isolata dal resto del mondo, durante la bufera. Tutto questo immortalato nei 66 scatti degli studenti dellIstituto per la Formazione al giornalismo di Urbino, in mostra fino al 25 aprile al Collegio Raffaello, in piazza della Repubblica. Visitabile dal luned al venerd dalle 9 alle 13 e dalle 13.30 alle 17.30 e nei festivi e prefestivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, la mostra stata curata da Michele Barone e Davide Caporaletti, fotografi di professione e docenti dellIstituto. Il primo passo stato capire che taglio dare alla mostra - racconta Caporaletti - volevamo raccontare i diversi punti di vista e per farlo ho preferito foto che, magari non erano tecnicamente perfette, ma dal punto di vista emozionale davano di pi. e.v.

opo lUniversit, ora anche lAccademia delle Belle Arti di Urbino organizza un Open Day domenica 6 e luned 7 maggio per mostrare ai ragazzi delle scuole superiori le attivit nei diversi laboratori. C una fase nella vita degli adolescenti in cui il contatto con la realt rischia di aggiungersi alle insicurezze personali tipiche di questa et, appena prima dei venti anni. Tante diverse offerte formative rischiano di confondere pi che orientare. Per questo motivo le universit e i corsi di specializzazione aprono le porte ai ragazzi delle scuole superiori allultimo anno di studi per mostrare loro le attivit e la didattica che offrono. La principale sede dellAccademia, lex convento dei Carmelitani Scalzi, le sedi di via Timoteo Viti e di via del Giro del Cassero saranno aperte dalle 10 alle 17 per spiegare il lavoro dei laboratori di tecniche dellincisione, di fonderia e di ceramica, oltre a mostrare gli ambienti della scuola. Per la prima volta nella storia dellAccademia, le iscrizioni nellanno accademico in corso hanno superato quota 400 arrivando a 420. Nel 2010-11 le iscrizioni sono state 380. e.v.

i k i Batsprite per noi solo un fumetto, p e r Francesca Urbinati molto di pi. Ne parla davanti a una tazza di caff e sembra che i personaggi fantasy da lei realizzati siano l con noi, pare esistano davvero. Ragazza alta, acqua e sapone, Francesca disegna e produce fumetti. I miei animaletti vivono con me, tutti i personaggi sono miei amici, ci convivo dal '96, da quando nato il primo disegno di Niki. Loro sono il mio mondo. E' cresciuta tra favole, cartoni animati, videogiochi e lm, ama le storie. Il suo progetto iniziato l'anno scorso a luglio, con il lancio della serie a fumetti Niki Batsprite. Quattro volumi gi pubblicati, a ne aprile uscir il quinto e in estate arriver una versione digitale per tutti i tablet. Pi di mille copie vendute per ogni volume. Tenere tra le mani il proprio fumetto, un'emozione non da poco: La prima pubblicazione come la nascita di un glio, una tua creatura. Sono cose che vivono solo nella tua testa spiega Francesca ti senti un po' pazzo, poi quando ci che tu solo immaginavi diventa realt, ti accorgi che nalmente anche gli altri vedono ci che vedi tu. Un successo inaspettato, un riscontro positivo da parte di lettori, distributori di fumetti e piccoli editori. Signica che il tuo messaggio passato, che sei arrivata, anche se noi abbiamo appena cominciato. Noi? S il fumetto un lavoro di squadra, con me collaborano amici, familiari, le persone che incontro alle ere, io interagisco con tutti. Anche i fans sono fondamentali, ci danno continuamente delle idee. Si crea una scaletta e una sceneggiatura, poi c' la bozza a mano in bianco e nero e inne si dipinge sul computer. Niki un folletto-pipistrello che fa gare di volo acrobatico, un atleta niente buoni o cattivi dunque si diverte a fare gare e

il suo compito quello di prendersi cura di Moari, un coniglio, l'unico guardiano dell'equilibrio. Unico guardiano di cosa? Francesca ne parla come se il suo mondo fantastico, Munia, tra pinguini irriverenti e folletti colorati, sia reale. Insomma Niki, capelli blu e mantello viola, non il classico eroe, anche se dietro ogni volume c' una morale. Ti puoi avvicinare al fumetto come vuoi, fermarti alle battute o andare pi in profondit. Ai lettori la scelta. Francesca giovane, fa un lavoro particolare, una scelta coraggiosa. Ho aperto in proprio per far conoscere ci che avevo nel cassetto, era il modo pi semplice. Non mi sono mai arresa, questo il messaggio che voglio veicolare. Se sei determinato ce la farai, l'alternativa vegetare. Noi ne siamo la prova, non siamo i migliori disegnatori o marchettari al mondo, eppure eccoci. Migliorarsi sempre e non mollare: Quando dicevo di voler disegnare fumetti mi dicevano Ok ma intanto che lavoro fai? Eppure io non mi sono mai data per vinta, quello che ti insegnano tutti i personaggi fantasy, guarda Cenerentola o Biancaneve, tieni duro e alla ne andr tutto bene. E' una sorta di allegoria di come vivere la vita. Non si fatta spaventare Francesca dal periodo di crisi o dalla chiusura che solitamente si ha verso i neo-imprenditori, anzi mi piace che Niki abbia visto la luce in un momento buio per l'Italia, questo signica che per tutti c' speranza. Quest'anno il folletto parler anche altre lingue, inglese e francese e ci sono gi assaggi di fumetti diffusi su internet, una bella iniziativa non convenzionale per soddisfare anche gli utenti nell'era del webcomic (fumetti sul web) e farli appassionare gratuitamente. La versione cartacea invece si trova nelle fumetterie. Lo scrittore fantasy Terry Brooks scrisse che la magia funziona solo se creduta. Io ci ho creduto, ho perseverato. Sono serviti anni ma alla ne la mia piccola magia diventata reale.

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SPETTACOLI

Da Parigi arriva sul palco del teatro Sanzio la coreograa di Ambra Senatore

Al via il workshop dellUrbino laptop orchestra

Un Passocontemporaneo
Uno spettacolo che gioca sulleffetto sorpresa. Liberiamo e trasformiamo il senso attraverso la danza
MARTINA MANFREDI

ella vita come nel palcoscenico, i piccoli gesti quotidiani possono sorprendere e anche far ridere. E non parliamo di teatro, ma di danza contemporanea. E questo lobiettivo dello spettacolo di Ambra Senatore, Passo, portato in scena al teatro Sanzio gioved 19 aprile alle 21: la danzatrice interpreta sul palco urbinate una coreograa incentrata sul corpo dei ballerini, usato per fare un ritratto ironico della quotidianit, lavorando sulla continua trasformazione del senso. E unosservazione degli essere umani spiega la coreografa e dei loro semplici gesti di tutti i giorni, sempre sotto i nostri occhi, ma rappresentati con ironia. Un progetto di danza contemporanea ideato dalla Senatore, ma sviluppato insieme ai suoi danzatori, co-autori dello spettacolo: Caterina Basso, Claudia Catarzi, Matteo Ceccarelli, Elisa Ferrari e Tommaso Monza. In particolare, il movimento dei ballerini ruota intorno a due grandi questioni: il rapporto tra realt e nzione e quello tra individuo e collettivit. Giochiamo con la nzione teatrale continua Ambra - e con la variazione inaspettata e continua del senso: come nel gioco teatrale, anche nella vita c un continuo trasformarsi del senso di quello che incontriamo che ci chiede elasticit, capacit critica e allenamento al dubbio, alla messa in discussione. Passo ha debuttato nel 2010 a Roma e ora torna in Italia direttamente dal teatro de la Ville di Parigi, la mecca della danza contemporanea francese. In Francia riusciamo a lavorare meglio spiega la coreografa, nata a Torino e impegnata nel teatro di danza in Italia e in Francia dal 1997 ma siamo contenti di aver trovato ospitalit anche nel circuito marchigiano. Lo spettacolo rientra nella stagione teatrale organizzata dallassessorato alla cultura e al turismo del comune di Urbino in

A sinistra, le immagini prese da due momenti dello spettacolo Passo. Foto di Viola Berlanda. A destra, in alto lesibizione della Urbino Laptop Orchestra. In basso, concorrenti al traguardo nelledizione 2011 del Palio della Rana di Fermignano.

Ur.l.o. in concerto con 25 computer


Prima esperienza in Italia dopo quelle di Princeton e Stanford
MARIA SARA BERTUCCIOLI
tale anni '50 di Stockhausen e quella anni '80 dei Kraftwerk, come spiega l'ideatore, il sound designer Alessandro Petrolati: I ragazzi hanno installato un software nei loro computer che sono collegati a un mixer centrale, poi viene scelto un tema e si improvvisa. Un'esperienza aperta agli appassionati il 18 e il 19 aprile per il secondo workshop di Ur.l.o, organizzato dall'Associazione Cavaspina alla Sala del Maniscalco. I suoni dell'orchestra scorrono come un usso di pensieri, per citare Virginia Woolf, fermato solo da Petrolati: Intervengo solo quando i ragazzi 'degenerano'. Petrolati, diplomato in Pianoforte e musica elettronica al Conservatorio Rossini di Pesaro, preferisce essere denito regista e non direttore, perch nell'orchestra non esiste uno spartito e quindi non c' alcun bisogno di dirigere. E' un'improvvisazione continua composta da suoni campionati attraverso due software creati dallo stesso Petrolati, Density/Pulsaret che hanno avuto un buon riscontro in tutto il mondo. La loro caratteristica? Permettono di analizzare il suono campionato a livello microstrutturale. Ognuno registra il proprio materiale e lo rende interattivo insieme agli altri e sviluppiamo il tutto in tempo reale spiega il compositore. L'esperienza di Ur.l.o. arrivata per prima in Italia a partire dalle sperimentazioni della Princeton Laptop Orchestra (Plork) fondata nel 2005 e Stanford Laptop Orchestra (Slork) nel 2008. Loro emulano le orchestre reali, noi lasciamo andare le cose e improvvisiamo racconta Petrolati. Con quindici concerti in un anno ormai Ur.lo una realt conosciuta a livello nazionale e non. Grazie anche a un concerto al Planetario di Roma con Ennio Morricone ma anche a 'situazioni' come il concerto all'interno del teatro di Urbania: sul palco un pianoforte e attorno ragazzi con il proprio laptop. E' stata una delle esperienze pi belle che ho vissuto dice l'ideatore di Urlo il mix tra il vecchio e il contemporaneo, come il dolce e il salato. Quello che potrebbe accadere a Urbino, visto che esiste un'esperienza unica italiana come la Ur.lo. La Data potrebbe essere utilizzata spiega Carlo Carloni dell'Associazione Cavaspina, organizzatore del workshop Ur.lo come festival dei linguaggi contemporanei. E' stata proprio l'associazione Cavaspina a fare 'uscire' dalle mura accademiche l'esperienza Ur.lo. E' proprio una prerogativa dell'associazione dare la possibilit alle eccellenze formative come l'Accademia e l'Isia spiega Carloni di essere vissute dalla cittadinanza e non solo relegate al contesto accademico. Per partecipare al workshop di Ur.l.o necessario un computer Windows o Mac, un paio di cufe e un cavo stereo. Il laboratorio, coordinato da Petrolati e Carlo Fatigoni, 'sound artista', prevede per il primo giorno la prova dei software che saranno forniti gratuitamente ai partecipanti. Poi si d il via alle prime generazioni di materiali ossia registrazioni di suoni. Il secondo giorno si passer all'azione con le sessioni di improvvisazione e per le 18 il concerto nale. Attraverso il workshop cerchiamo di scoprire nuovi talenti e inglobarli nell'orchestra, ma anche la dimostrazione di come possa essere allestito un concerto in un giorno - conclude Petrolati.

D
R

imenticate un'orchestra tradizionale con i ati, gli archi, le percussioni e un direttore. A Urbino dall'anno scorso c' Ur.l.o. (Urbino Laptop Orchestra), un ensemble di ragazzi dell'Accademia di belle arti che suona con i propri computer. Esperienza unica in Italia, lorchestra realizza musica elettronica che potrebbe essere denita a met tra quella sperimen-

Le emozioni del 48 Palio, levento pi atteso di Fermignano

Rane e scariolanti, ritorno al medioevo


collaborazione con lAmat e nel calendario dellottava edizione della rassegna TeatrOltre. A colpire lo spettatore sar, prima di tutto, una grande attenzione alla qualit del movimento e al corpo, perch per la coreografa questo la danza, una sapienza del corpo che conosce nel piccolo il suo muoversi e nel grande leco che pu avere negli occhi dello spettatore. E questo il bello, il mistero continua e la capacit della danza di liberare il senso, che pu arrivare anche molto lontano dai suoi moventi di partenza e dalle intenzioni dellautore. Tanto lontano che Ambra Senatore preferisce non raccontare troppo dei suoi spettacoli. Saranno i movimenti, suoi e degli altri ballerini, a condurre gli spettatori in una rappresentazione che si fonda sul capovolgimento delle prospettive, creando un continuo effetto sorpresa. Sorpresa che richiede prima silenzio. Basta parole, su il sipario. Il costo dei biglietti va dagli 8 ai 15 euro. Per informazioni e prenotazioni: 0722 2281 (Teatro Sanzio), 0721 1836768 (biglietteria Amat Pesaro).

PREMIO EQUILIBRIO

La vittoria del 2009


Per la capacit di saper coniugare danza e dimensione concettuale con grande intelligenza e ironia. Con questa motivazione lo spettacolo Passo ha vinto il Premio Equilibrio 2009, aggiudicandosi un contributo di 20mila euro per approfondire il progetto. E nata cos la forma lunga della coreografia che ha debuttato nel 2010 a Roma.

isa e profumo di arrosto dalle taverne avvolgono il paese, mentre musici suonano ininterrottamente note che si perdono lungo le rive del Metauro. Le rane gracchiano in lontananza. Come nel 1607, quando Fermignano ottenne lindipendenza amministrativa dal Ducato di Urbino, anche questo ne settimana il comune del Montefeltro ha celebrato il 48 Palio della Rana. Il rito di celebrare lindipendenza ogni prima domenica dopo Pasqua si interrompe per quando Fermignano torna a far parte dello stato Ponticio, per essere rispolverato solo nel 1966 a opera dellassociazione Pro Loco. Si iniziato venerd pomeriggio con mostre, giullari, giochi darmi e processi per stregoneria, per continuare con mercatini dellartigianato, dimostrazione di antichi mestieri, esibizione dei musici del Palio e spettacoli di combattenti in armatura e falconieri. Ma levento pi atteso stato sicuramente la gara delle rane. I 28 concorrenti, quattro scariolanti per ognuna delle sette contrade del paese, si sono sdati su un percorso lungo 170 metri spingendo una carriola e una rana. Il 'dispettoso' anbio viene trasportato sul carretto no al traguardo e recuperato ogni qualvolta decida di scendere. (p.r.a.)

car te llo ne
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Cinema
QUASI AMICI INTOUCHABLES Ducale Feriali: 20,30 22,30 Festivi: 16,30 18,30 - 20,30 22,30 Di Olivier Nakache, Eric Toledano. Con Franois Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Clotilde Mollet, Audrey Fleurot. Il racconto dello sviluppo di unimprobabile amicizia tra Philippe, ricco tetraplegico, e il suo badante Driss, giovane delinquente di origine senegalese. ROMANZO DI UNA STRAGE Ducale Feriali: 20,30 22,30 Festivi: 17,30 20,00 - 22,30

Mostre
LA CITTA IDEALE Palazzo Ducale Mart-dom: 8.30 - 19.15 Lun: 8.30 - 14 Fino 8 luglio DALLA CITTA IDEALE ALLA CITTA REALE Casa natale di Raffaello Fino al 30 aprile DALLE FINESTRE DEL DUCA Sale Castellare Palazzo Ducale Mart-dom: 9.30 - 19.30 Lun: 9.30- 14.30 Mostra Fotografica. Uno sguardo senza tempo sulla citt e il paesaggio con le foto dello statunitense Claude Victor Offray III. La mostra in esposizione nelle sale del Castellare di Palazzo Ducale fino al 6 maggio 2012.

Teatro e danza
PASSO - AMBRA SENATORE Teatro Sanzio 19 aprile ore 21 STANNO SUONANDO LA NOSTRA CANZONE Teatro Sanzio 24 aprile ore 21

Eventi e concerti
(R)ESISTENZE ANOMALE Piazza della Repubblica 25 aprile dalle 19.30 CONCERTI NEI LOCALI Caff del Sole (Via Mazzini 34) - Fuori Tema (Via Posta Vecchia 7) Mercoled 18 aprile, per laperitivo delle 20, al Caff del Sole si esibir il cantautore torinese Francesco Patella. Domenica 22 concerto di musica blues sempre a partire dalle 20. Al Fuori Tema marted 17 Carmen City in concerto.

Di Marco Tullio Giordana. Con Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Laura Chiatti, Fabrizio Gifuni. Il film ricostruisce le vicende, ancora da chiarire, legate allattentato di Piazza Fontana, avvenuto a Milano il 12 dicembre 1969.

LUtopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaello. Viaggio nella civilt rinascimentale fiorita nella seconda met del 400 ad opera di Federico da Montefeltro, Duca di Urbino, il pi dotto ed illuminato fra i signori del suo tempo.

Lesposizione, organizzata da Pro Urbino come evento parallelo della prestigiosa mostra La citt ideale, presenta le straordinarie vedute di Urbino dal 1500 al 1860 circa (incisioni, disegni, litografie, acqueforti), in originale, di collezione privata (Vincenzo Feligiotti - Padova).

Ambra Senatore, coreografa e danzatrice, segue con la sua compagnia una personalissima strada di ricerca autoriale nellambito del teatro di danza in Italia e in Francia. A Urbino presenta Passo, spettacolo vincitore del Premio Equilibrio 2009.

Regia di Gianluca Guidi, con Giampiero Ingrassia e Simona Samarelli. Una brillante commedia musicale di Neil Simon, con musiche di Marvin Hamlisch e liriche di Carol Bayer Sager. Esordisce a Broadway nel 1979, arriva in Italia nel 1981 con Gigi Proietti

III festa delle resistenze d'oggi. Assemblea Permanente organizza incontri, mostre e una serata di concerti in Piazza della Repubblica in occasione del 25 aprile. Sul palco, Carmen City Band (Urbino), Obelisco Nero (Fano) e Laskarnemurta (Parma).

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il Ducato

UNIVERSIT

Marketing digitale, la prima cattedra in Italia

Il prorettore Vilberto Stocchi Luniversit non far pesare il conto sugli iscritti

A lezione di creativit: con i social network il manager si fa ninja


STEFANO STRANO

Ateneo, la neve batte cassa


La stima dei danni da parte dellamministrazione: 486 mila euro. Contando anche lIva si arriva a 600 mila euro
FRANCESCO MARINELLI
dice Stocchi - che di risorse esterne non ne arriveranno, neanche parzialmente, n dal Ministero, n dalla Regione. Luniversit dovr farsene carico da sola. Il prorettore ha pronta nel cassetto della sua scrivania una lettera per il Presidente del Consiglio Mario Monti. In attesa di inviarla e ricevere risposta sostiene che luniversit frontegger da sola tutte queste spese: Abbiamo un fondo di riserva, pi le voci di bilancio di 200-300.000 euro che ogni anno dedichiamo alle emergenze. Faremo comunque il possibile per avere risorse aggiuntive. Se agli studenti non verranno aumentate le tasse e i servizi saranno mantenuti, a rimetterci saranno probabilmente gli investimenti dei prossimi anni. Come ad esempio per la nuova facolt di Scienze motorie che secondo S t o c c h i dovrebbe essere pronta tra 2-3 a n n i . Dovrebbe. Gli studenti intanto seguiranno le lezioni di questo secondo semestre nellaula magna del N u o v o Magistero perch dove andavano prima, il Cinema Ducale, ha subito un crollo; anche l parte del tetto venuta gi. Ora ci saranno tutta una serie di ripristini e sistemazioni: 25.000 euro a Palazzo Veterani, 100.000 euro al Colle dei Cappuccini, 30.000 euro nella sede centrale dove c il rettorato. Dobbiamo mantenere tutti un equilibrio e prenderci le nostre responsabilit. Abbiamo dimostrato in questi anni di saper gestire bene le nostre risorse e cos faremo anche in questo caso. I danni non ricadranno sugli studenti.

ocial media, viralit, etnografia digitale, i nuovi mezzi non convenzionali di analisi del mercato, le conoscenze del manager postmoderno. Con questi insegnamenti luniversit di Urbino allavanguardia nelle forme digitali di marketing e comunicazione. La Carlo Bo possiede la prima cattedra in Italia a utilizzare metodologie originali e spesso sconosciute in altre realt accademiche nazionali. Il corso di laurea magistrale in Comunicazione e pubblicit per le organizzazioni (Cpo) della facolt di Sociologia si tiene nella sede distaccata di Pesaro, nel primo semestre dellanno accademico 2012-2013, ed presieduto dalla sociologa della comunicazione Lella Mazzoli. Nascono cos giovani laureati con una nuova concezione di imprenditorialit, che trasfigura limmagine consueta del manager colletto bianco in giacca e cravatta con codici pi informali di pensiero, cultura e creativit, attraverso le potenzialit delle tecnologia dellera digitale. Tra i docenti c Alessandro Alex Giordano, il primo a portare in Italia le teorie del marketing non convenzionale, co-fondatore nel 2004 di Ninjamarketing, il blog di marketing pi seguito, premiato al Blogfest del 2007 tra i primi dieci pi visitati in Italia.La scelta del guerriero ninja spiega Giordano una metafora, indica una forma di marketing che sceglie lintuito e la creativit, non usa grandi mezzi, le risorse economiche delle campagne pubblicitarie, non aggredisce il mer-

cato con attacchi frontali, si muove come unombra perch ha unottima conoscenza del territorio soprattutto di quello locale, nel terreno non convenzionale delle nuove tecnologie di social media marketing, tribal marketing, brand reputation, etnografia digitale, vale a dire lanalisi delle informazioni che derivano interazioni degli utenti della Rete, come singoli e in azioni collettive come i flash mob, per identificare le scelte di consumo, monitorando soprattutto le discussioni che riguardano certi marchi e prodotti. E gli sbocchi occupazionali sono promettenti. con una formazione simile afferma il docente di marketing creativo a un colloquio di lavoro i ragazzi possono rispondere senza esitazione alla domanda Che cosa sai fare? Hanno una conoscenza di strumenti operativi molto innovativi e una visione diversa: sanno che ora il pubblico utente che definisce limmaginario dei prodotti. Le grandi manovre delle campagne di advertisement sono superate. Il mercato si espande nei social media, viene stravolta la pubblicit classica attraverso video virali sul web girati dagli stessi utenti-consumatori e cos genera le tendenze, attraverso il passaparola. I precetti del Ninjamarketing possono far crescere anche leconomia, specie quella locale: La maggior parte dei miei studenti - prosegue Giordano lavora in agenzie di comunicazione e in centri di ricerca, anche internazionali, ma alcuni, il 20-30 per cento su una classe di 25 persone, hanno ripreso unattivit di famiglia, anche rurale-contadina, lhanno trasformata in agriturismo

o in pet therapy e con internet possono rivolgersi ad una clientela internazionale. Un ragazzo ha creato una piattaforma che riunisce i piccoli produttori di alimenti tipici locali, anche rari, come il maiale macchiaiolo, che sono tagliati fuori dalla grande distribuzione, ha creato gruppi di acquisto solidale, una filiera corta che consente di pagare pi i produttori e contenere i prezzi per i consumatori su beni di alta qualit.

Dal Texas a Urbino per parlare come Dante

Italiano, lingua ideale


GLORIA BAGNARIOL

onoscere una lingua straniera non signica semplicemente avere uno strumento essenziale per chiedere indicazioni e comunicare con gli altri. La lingua il primo strumento di integrazione, condivisione e conoscenza di valori diversi. Ne convinta Giovanna Carloni, responsabile didattico di Lingua Ideale, spin-off delluniversit nato a settembre 2011 per promuovere la lingua e la cultura italiana. Spin-off una parola ostica che serve ad indicare una societ a responsabilit limitata che nasce a partire da una struttura pre esistente, in questo caso lUniversit di Urbino. LAteneo ducale ha messo la sua quota nel capitale iniziale e si impegnato a fornire le aule per i primi tre anni di attivit.Lingua ideale stata voluta dallUniversit per offrire nuovi servizi, ma Giovanna Carloni ci tiene a sottolineare lindipendenza del progetto e la forza di unidea che non ha intenzione di chiudersi nelle aule universitarie. La lingua inscindibile dalla cultura e il suo insegnamento solo una parte delle attivit che vengono svolte in Via Saf 42. Si parte dai

verbi irregolari per arrivare magari alle proposizione ottative, ma si passa anche da corsi di cucina e spettacoli a teatro per poter coinvolgere i suoi studenti a 360 gradi. Il progetto in fase iniziale, ma ambizioso: non si rivolge semplicemente a chi approtta dei corsi di italiano per passare due settimane allombra delle colline urbinati, ma anche a chi quelle colline le abita e dopo una giornata di lavoro apre i libri per sentirsi un po pi parte della comunit che ha scelto come nuova casa.Summer Course quindi, ma anche lezioni pomeridiane per migranti. Sono solamente i primi mesi di vita e ancora non sono stati attivati tutti quanti i corsi, ma Carloni si dice molto soddisfatta: Non siamo neanche al primo anno di attivit, c gi molto interesse, su Facebook abbiamo pi di 500 contatti, il nostro prolo Twitter molto attivo e seguito in tutto il mondo, le iscrizioni stanno arrivando.Per ora si sono seduti ai banchi ideali 150 studenti, molti di loro Erasmus, ma non solo: da gennaio una decina di ragazzi americani hanno studiato litaliano sotto i Torricini, vengono dallUniversit di SantAntonio, in Texas, e hanno scelto Urbino per il loro percorso di studio allestero.

n tempi di crisi a pagare sono sempre gli stessi. Cos si dice. Ma questa volta per sembra che si possa fare uneccezione. LUniversit di Urbino ha subto una serie di danni, a causa della neve, pari a 486.000 euro. Non un centesimo ricadr sugli studenti, n sar aumentato il costo dei servizi universitari. Cos dice Vilberto Stocchi, prorettore allo sviluppo, che ha tra le mani un foglio pieno di voci e di cifre. Cifre che peseranno sulle casse delluniversit, considerando che a quel totale bisogna aggiungere lIva, arrivando cos a 600.000 euro circa. La direzione amministrativa dellateneo ha iniziato a saldare i primi pagamenti alle imprese private che si sono occupate, gi nei giorni del Blizzard, di spalare neve e sgomberare quei mucchi bianchi caduti dallalto. Sopra la piscina delluniversit (900 metri quadri di copertura), dopo la prima settimana, cera un metro e sessanta centimetri di neve. Abbiamo agito di prevenzione, fortunatamente, perch poi sarebbe arrivato quel maledetto venerd. La neve sarebbe raddoppiata e quel tetto crollato dicono gli ingegneri. Niente neve in acqua quindi, ma tanta ne caduta invece nella palestra della sede di scienze motorie in via dellAnnunziata, tra strumenti e apparecchi elettronici per un valore di 350.000 euro. Tutti recuperati e messi in salvo. Tranne il tetto, una costruzione in eternit che qualche preoccupazione lha creata. Abbiamo preso tutte le precauzioni per evitare il contatto con le polveri sottili afferma Stocchi. Un tetto costruito negli anni cinquanta che gi dieci anni fa aveva subito un trattamento per lamianto del valore di 200.000 euro. Ora quel tetto non c pi. Nel giro di un mese verr costruita la nuova struttura in metallo da 50-60.000 euro afferma il prorettore - anche se con leternit non ci sono mai stati problemi, neanche durante levacuazione del materiale. Tutti gli operai erano protetti da tute e mascherine ad hoc. Lelenco dei danni lungo: il rettorato, i collegi universitari e infiltrazioni varie. Per Palazzo Albani era gi stato stanziato un milione di euro per la sua sistemazione, a prescindere dalla neve. Ora si aggiungono altri 40.000 euro per controsoffitti e restauro delle volte. Dove si prendono i soldi? Sono abbastanza convinto -

Sono fermamente convinto che il governo e la Regione ci faranno soffrire

Il bilancio dei danni


Strutture Sede Scienze Motorie Edificio prefabbricato Centro medico Sede centrale - Rettorato Palazzo Albani Palazzo Veterani Colle Cappuccini Facolt di Giurisprudenza Campus E. Mattei Palazzo Passionei San Girolamo Tinteggiatura varie sedi Segreteria Scienze Biomolecolari Sistemazione grondaie Palazzo Albani e altre sedi Collegi universitari Spese per spalamento neve TOTALE
Fonte: Direzione Amministrativa Universit Carlo Bo

Importi stimati 85.000 20.000 30.000 55.000 25.000 100.000 5.000 25.000 2.000 20.000 20.000 15.000 10.000 20.000 54.000 486.000

Dopo gli sgomberi, le associazioni chiedono luoghi di incontro

Studenti alla conquista dello spazio perduto


S
DOMENICO A. MASCIALINO i autodeniscono studenti alla conquista dello spazio. Sono i membri della ex C1 autogestita, di Fuorikorso, Collettivo Drude e altre associazioni studentesche che, dopo lo sgombero della aula C1e dopo quello dellex Skorpio (locale che era stato occupato dagli stessi studenti per alcuni giorni), hanno riaperto la questione degli spazi messi a disposizione da Universit, Ersu e Comune. I ragazzi hanno annunciato per il 16 aprile la nascita di un comitato per la liberazione degli spazi, aperto alla partecipazione di tutti gli studenti, e difeso l occupazione dellex Skorpio come un azione volta a utilizzare un immobile pubblico altrimenti abbandonato. Non si pu far nta che il problema non ci sia,
agli studenti serve unaltra socialit sono le parole di Rocco Stasi, dellex C1 autogestita. Ci serve uno spazio dove fare progetti, feste, iniziative. Vogliamo un modo nuovo di vivere la citt al di fuori del controllo del rettore o dellErsu, un piccolo centro sociale da autogestire. Laula C1 stata sgomberata anche perch era un luogo dove si organizzavano incontri su temi che davano fastidio. Durante loccupazione dellex Skorpio avevamo presentato un progetto valido allErsu per gestire quello spazio, ma ci hanno sgomberato prima di poterlo illustrare a cittadini e amministrazione. La risposta di Nicola Giannelli, delegato rettorale agli studenti, favorevole a un uso concertato degli spazi universitari: Si convenuto che gli spazi siano gestiti in comune in base alle esigenze e alle proposte di tutte le associazioni, e non siano utilizzati stabilmente solo da alcuni. Fuori dalluniversit, importante che ci siano spazi disponibili la sera per attivit ludiche e culturali che coinvolgano studenti e cittadini. Se i ragazzi vogliono qualcosa come un centro sociale, dovrebbero pensarlo come un luogo di servizio per la citt. Per il vicesindaco, Lorenzo Tempesta, la soluzione individuata dal Comune quella dellutilizzo dei locali del Golem o della casa della musica, ma sempre sotto la supervisione dellamministrazione. Per altri tipi di progetti, comunque, lamministrazione disposta a sedersi a un tavolo e parlarne. Secondo il presidente dellErsu, Giancarlo Sacchi,invece, i ragazzi dovrebbero portare in consiglio un progetto tramite i loro rappresentanti.

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il Ducato

SPORT

Torna il circolo ippico Le Cesane. Gli allievi si preparano per le competizioni

Hop, hop, siamo a cavallo


Gare, corsi di monta sincronizzata e gimcane. Gli amanti dellequitazione ritrovano uno spazio per allenarsi
STEFANIA BERNARDINI
disciplina che si pratica in coppia, quadriglia o doppia quadriglia. Movimenti di equitazione devono essere eseguiti in maniera speculare e sincronica su una base musicale. il primo anno che in Italia viene indetto il campionato nazionale e regionale di questa abilit e il nostro circolo ne ospiter una tappa racconta ancora Carla. Luned 9 aprile, durante la prima gara sociale organizzata dal circolo, c stata una dimostrazione di questa nuova disciplina che sembra essere stata ampiamente apprezzata dai frequentatori del maneggio presenti allevento. Ma sono varie le iniziative della nuova gestione come la gimcana tra le botti; la benedizione dei cavalli impartita da padre Riccardo lultima domenica di gennaio e che ha divertito soprattutto i bambini; o il corso Parelli che ha ospitato uno dei quattro istruttori riconosciuti in Italia e che attraverso un programma intensivo insegna a capire la psicologia del proprio cavallo per migliorare lapproccio con lanimale. Finora sono 46 gli iscritti al circolo e tra loro anche 5 studenti universitari. Per i tesserati Cus il centro Le cesane offre sconti sulle lezioni individuali o in coppia per un minimo di tre prenotazioni e unofferta per lacquisto di pacchetti da 10 lezioni tra teoriche e pratiche, con 135 euro compresa anche lassicurazione. Paolo e Carla sono soddisfatti della loro avventura soprattutto per lambiente amichevole e famigliare che si venuto a creare tra tutti i frequentatori del maneggio: Soprattutto nel periodo della neve c stata una grandissima collaborazione tra tutti noi. I nostri allievi, i proprietari dei cavalli, ragazzi e bambini venivano qui e ci aiutavano a spalare la neve, abbeverare i cavalli. Si monta in sella, si va in passeggiata o ci si allena, e alla fine si pu anche restare tutti insieme a mangiare tra i nitriti di Bin, Saskia, Nautilus e gli altri inquilini del circolo.

rati verdi e alberi in fiore, qualche curva e si arriva a destinazione. La testa bianca di un cavallo sporge dal muro dingresso rosso per accogliere i fantini e le amazzoni urbinati e cos si entra nel circolo ippico Le Cesane. Per gli studenti e i residenti della citt ducale tornata la possibilit di passeggiare e riscoprire il proprio territorio in sella a splendidi cavalli. Mentre Jebel, un bel baio scuro del Monte Catria, ti osserva dal paddok sopra le stalle, nel campo coperto Wendy, uno dei tre pony, trotta insieme a una allieva del centro. Io e mio marito eravamo interessati al ristorante, ma ci hanno proposto di prendere tutta la struttura con il maneggio racconta Carla Bischi, la proprietaria del circolo noi avevamo gi un cavallo e cos abbiamo assecondato la passione di nostra figlia e abbiamo iniziato questa nuova attivit. Dopo essere rimasto chiuso per quasi otto anni, lo scorso luglio il centro di equitazione Le Cesane tornato in funzione. Un campo enorme da concorso allaperto, un altro al coperto e circa 18 cavalli tra quelli della scuola e quelli di propriet. Percorsi di un'ora immersi nella natura o la possibilit di passare lintera giornata in sella alla scoperta dei ruderi del Montefeltro nella cittadella di Fossombrone, sono solo alcune delle proposte del nuovo maneggio. Il circolo ippico lunico nelle vicinanze di Urbino e da settembre sono iniziati i corsi e le preparazioni a varie gare per giovani e adulti. I nostri istruttori sono tutti qualificati Fise o Fitetrek e ora stiamo selezionando alcuni atleti sotto i 14 anni per il trofeo giovanissimi di Trek che si terr a Citt di Castello spiega Carla. Unaltra novit anche la monta sincronizzata, una nuova

Centotrenta iscritti, ma pochi maschi: cos non si pu gareggiare in misto

Lentusiasmo va sulle rotelle


Dopo il secondo posto nel trofeo Ventre, in autunno al via uno stage con lallenatrice della Nazionale
Sopra, cavalli in passeggiata; nelle foto a sinistra,una gara nel campo coperto e un allenamento. Nella pagina accanto: a sinistra, Danilo Decembrini; a destra, le atlete della Fermignano Roller (Foto Studio Gulini)
ANTONIO RICUCCI
quistato il secondo posto nel trofeo Mariele Ventre, organizzato dallAntoniano di Bologna: piazzamento che la squadra marchigiana ha conquistato su 22 partecipanti. Quello che i giudici hanno valutato in questo esercizio di squadra, spiega Paradisi, sono stati contenuto artistico, stile, coreografia, tecnica: in particolare, velocit, altezza dei salti, completezza dei giri nelle trottole. Molti allenamenti, cinque volte a settimana per chi pratica agonismo, sopra i sette anni, di cui due insieme a Danilo Decembrini, campione mondiale di pattinaggio a rotelle artistico (titolo vinto in coppia con Sara Venerucci). I pattinatori metaurensi, da questanno, si battono anche nelle gare ufficiali della Federazione italiana hockey e pattinaggio (Fihp). E in autunno, stato concordato uno stage insieme a Sara Locandro, allenatrice della Nazionale, e Antonio Merlo. Una formazione al massimo livello che spinge al rialzo le iscrizioni, oltre 130, con presenze di paesi limitrofi: il miglior risultato di semprecommenta con soddisfazione la fondatrice. Nuove leve quasi solo rosa, con solo sette maschi iscritti; facile intuire perch la Fermignano Roller finora non ha ancora corsi di pattinaggio a rotelle in coppia. C spazio anche per gli amatori, per, che vengono a pattinare qui nei fine settimana; nei prossimi mesiannuncia De Angelis- faremo venire qui degli istruttori di freestyle, pattinaggio a ritmo di musica. Ma come si diventa campioni
delle quattro rotelle (e un freno)? Equilibrio, velocit e destrezza il tris magico; logico che prima sinizia, meglio , poich i pi piccoli riescono a essere pi sciolti, un po grazie alla loro incoscienza. I pi piccoli vengono a tre anni, aggiunge Paradisi. Laltra istruttrice precisa che i bambini che cadono non si fanno male, perch imparano a cadere. Ho visto pi traumi nella ginnastica artistica che qui. La preparazione consiste in una parte atletica e una coreografica: la prima, spiega Pignotti, si rivolge soprattutto agli obbligatori: le atlete imparano a disegnare sui pattini delle circonferenze pi precise possibili, seguendo dei cerchi tracciati in pista. Una volta raggiunto questo livello, sinizia a fare movimenti pi difficili, come linversione di marcia. Le trottole, invece, si fanno facendo roteare lasse del corpo su una sola rotella, interna o esterna, del pattino di un solo piede.

frecciano, poi saltano e infine atterrano con una trottola: sui loro scarponcini a rotelle, i pattinatori della Fermignano roller sembrano avere le ali sotto i piedi. Lassociazione fermignanense nasce venti anni fa grazie a Isabella de Angelis; insieme a lei, il gruppo si allena con Maeba Paradisi e Silvio Pignotti, gi vicecampione europeo di pattinaggio artistico nel 2003. Ora mi sto specializzando in Farmacia a Urbino- racconta Pignotti- perch in questo sport, al di fuori della nazionale, non ci sono guadagni sufficienti per vivere solo di questo. Questa disciplina, infatti, a differenza della variante su ghiaccio (molto diffusa nei paesi dellEst) non una disciplina olimpica: niente pass per Londra, dunque. Dal 2008, la Fermignano Roller gestisce la struttura comunale del Pala Banca credito cooperativo; in cambio simpegna a pagare le spese delle utenze. Un salto di qualit, per Paradisi, dopo il primo decennio di attivit di allenamenti su una pista lunga 15 metri, allinterno della palestra di una scuola media. Quella attuale, invece, in cemento legivato al quarzo, lunga 37 metri e larga 20, omologata per gare fino al livello regionale. E a maggio i rollers scenderanno in pista ad Ancona, Jesi e Osimo per gli assoluti delle Marche; subito dopo, a giugno, tutti a esibirsi nel saggio finale. Gi a gennaio, per, i piccoli atleti con le rotelle ai piedi hanno con-

Senza manutenzioni, la sede cade a pezzi

Scienze motorie immobili


DAVIDE MARIA DE LUCA
rrivati a Scienze Motorie sembra di essere in una zona terremotata. La neve pu essere proprio micidiale, viene da pensare. Ma lequivoco chiarito in fretta, lo dicono gli stessi studenti: prima del nevone la sede cadeva gi a pezzi. Certo: danni da neve ce ne sono stati e tanti (vedi articolo a pag. 13). Oggi larea disponibile per gli esercizi dimezzata dal crollo del tetto della palestra. Gli attrezzi e i macchinari sono stati spostati dalle aree crollate e ammucchiati negli angoli, coperti dalla pioggia con un telo di plastica o dai pezzi di tetto che ancora resistono. Ma il problema, ancora prima dei crolli, che la sede vecchia. Negli anni cinquanta era un lanificio, poi dal 67 ha ospitato lIsef e quindi la facolt di Scienze motorie. Da allora di lavori significativi se ne sono visti pochi. Poi negli ultimi anni la situazione peggiorata. Macchie di umidit sui muri, teli di plastica nera alle finestre, mucchi di terra vicino al parcheggio (e quello che hai sotto le suole quando esci dalla macchina si fa fatica a chiamarlo ancora asfalto). Ci raccontano che quando piove devono sistemare una decina di bacinelle in tre stanze perch lacqua filtra dai tetti.

Ma latmosfera dellarea terremotata la restituiscono in particolare le strutture provvisorie. Una decina di container, una sorta di prefabbricati, vengono usati dai 1.500 studenti della facolt, come spogliatoio. E poi ci sono i due grandi palloni. Lo spazio pi vasto da usare ora che la palestra chiusa. Con un piccolo problema: a maggio diventano dei forni. Diciamo ai ragazzi di portarsi lacqua. Ma ogni anno c sempre qualcuno che sta male, ci raccontano. A parlare pi chiaro di tutti sullo stato della sede la professoressa Calavalle. Devono cambiarci sede dagli anni 70. Qui ci piove dentro, squallido, gelido di inverno e torrido destate. Secondo il prorettore Stocchi questa per non una situazione destinata a durare: entro due o tre anni sar aperta una sede completamente nuova per la facolt di Scienze Motorie. Di questa nuova sede per, la professoressa Calavalle sente parlare dal 2009 e ancora non ha visto niente. Quando chiediamo ai ragazzi cosa pensino della struttura la risposta secca: fa schifo. Pi difficile andare nello specifico. Cosa c che non va? Le risposte diventano vaghe. Si avvicinato un altro professore. Tanto tra due anni faranno la sede nuova, spiega. Che anche la risposta ufficiale di Stocchi. Nellattesa agli studenti c solo da augurare in bocca al lupo.

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il Ducato

MASS MEDIA

I leader sempre pi circondati da esperti della comunicazione sul web

La Rete intrappola i politici


Vendola il re dei social network, Michele Emiliano il politico che cinguetta di pi e Berlusconi, a sorpresa, continua a crescere
GABRIELE MICELI

ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: STEFANO PIVATO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo". Vice: DARIO GATTAFONI, Presidente dellOrdine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l'Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIUSEPPE PAIONI; per l'Ordine: STEFANO FABRIZI, SIMONETTA MARFOGLIA; per la Regione Marche: SIMONE SOCIONOVO, ALFREDO SPARAVENTI; per la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/giornalismo; e-mail: redazioneifgurbino@gmail.com Direttore responsabile: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl - Urbino - 0722328733 Registrazione Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
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e il "mi piace" corrispondesse alle intenzioni di voto, in Italia vincerebbe il Partito democratico, ma se si votasse per le primarie il trionfo spetterebbe al governatore della Puglia Nichi Vendola. E' questo il responso della politica nell'era di Facebook. La ragnatela di internet ha ormai intrappolato i politici e i loro partiti, sempre pi attenti a spostare l'agor nelle 'piazze' digitali. Un fenomeno che negli ultimi quattro anni ha cambiato anche le logiche degli uffici stampa (specializzati nella diffusione dei contenuti online) e dei leader politici (attenti a circondarsi di specialisti della comunicazione sul web). Ma partiamo dai numeri: sia su Facebook che su Twitter il podio spetta a Nichi Vendola, tra i politici pi seguiti d'Europa con oltre 500mila "mi piace" e 188mila "follower". A seguire, su Facebook, troviamo l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e i due Idv Luigi De Magistris e Antonio Di Pietro. Su Twitter invece si fa spazio il segretario del Pd Pierluigi Bersani, oggi al terzo posto con quasi 108mila follower, ma ancora poco "social" su Facebook. E se Bersani la spunta su Twitter, lo stesso non si pu dire per Angelino Alfano seguito da poco pi di 22mila utenti: negli ultimi quattro mesi per (insieme a Berlusconi) ha ottenuto il maggior incremento di utenti su Facebook. Ma l'uomo che cinguetta di pi il sindaco di Bari Michele Emiliano, senza rivali per numero di tweet. Quanto ai partiti politici le intenzioni di voto "virtuali" si differenziano di poco tra i due social network, anzi l'alternanza solo tra il Pd, primo su Facebook con quasi 60mila "mi piace" e Sel, primo su Twitter con oltre 34mila "follower". Ma la gestione dei vari profili richiede un'organizzazione "ad hoc". Per esempio, l'ufficio stampa dell'Italia dei valori cura il sito del partito, il blog del presidente Di Pietro, in pratica tutti i contenuti online: "Il web - dicono - una piattaforma importantissima, un bacino d'informazione democratico e trasversale, in cui girano anche notizie alternative alle agende dei quotidiani". E proprio Antonio Di Pietro si pu considerare un anticipatore dei tempi: il primo politico a iscriversi su Second Life, il primo leader di partito ad aprire un blog personale

nel 2006 e uno dei primi a registrarsi su Facebook nel 2008. Nel Pdl (terzo per contatti su entrambi i social network) la gestione dei contenuti spetta invece a un apposito staff. Per chi amministra la cosa pubblica per, stare in rete vuol dire anche essere oggetto di critiche continue. Una sorta di referendum quotidiano che ha fatto saltare l'idillio tra il sindaco di New York Michael Bloomberg e i social network, sfogo arrivato lo scorso 21 marzo durante la sua visita a Singapore. In Italia, per, non tutti la pensano cos. Massimo Chierici il community menager di Giuliano Pisapia: "Per noi le critiche sono in primis un'opportunit per mettere meglio a fuoco i bisogni della cittadinanza e, ancora pi spesso, sono un punto di partenza per poter spiegare il funzionamento della pubblica amministrazione". A seguire il sindaco milanese un gruppo di volontari, professionisti del web, che ha impostato la campagna elettorale sin dalle primarie. Della stessa idea Dino Amenduni, consulente di comunicazione politica di Proforma e coordinatore dello staff social media di Nichi Vendola: "Non ho mai bannato nessuno e di questo sono molto orgoglioso. Bloomberg ha un account nel quale mescola contenuti personali con informazioni istituzionali. E' un po' lo stesso problema che abbiamo noi: le notizie seguono tre centri di produzione diversi (Regione, Sel e Fabbrica di Nichi) e stare dietro a tutti un po' difficile". Secondo l'onorevole Antonio Palmieri, responsabile settore internet e nuove tecnologie del Pdl, "il web non pu esaurire il rapporto tra politica e cittadini. "Lasciamo spazio ai commenti tranne nei casi di insulti gratuiti. Internet - conclude - come un bambino che ha sempre fame, serve equilibrio e poi ci sono casi in cui le informazioni devono rimanere riservate". Non tutti hanno puntato sul web per la comunicazione politica, anzi da Verona c' chi d ragione a Bloomberg. Il sindaco Flavio Tosi ha solo un account su Facebook, gestito dal suo comitato elettorale. Una scelta strategica, come ha sottolineato il portavoce Franco Bolis: "Non c' bisogno di nessun commento diretto al Sindaco, Tosi sempre in citt, se qualcuno gli deve dire qualcosa pu trovarlo in giro. E poi i social network sono un'arma a doppio taglio, soprattutto per chi amministra".

Internet non pu esaurire il rapporto tra politica e cittadini (Antonio Palmieri, Pdl). Per noi le critiche sono unopportunit per mettere a fuoco i bisogni della cittadinanza (Massimo Chierici, staff di Giuliano Pisapia)

I magnifici otto su Facebook


PAGINA UFFICIALE Nichi Vendola Silvio Berlusconi Luigi De Magistris Antonio Di Pietro Rita Levi Montalcini Matteo Renzi Giuliano Pisapia Vincenzo De Luca
Fonte: www.baroncelli.eu (aggiornato al 12/04/12)


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