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Urbino, 16 aprile 2012

il Ducato
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Periodico dellIstituto per la formazione al giornalismo di Urbino

Le vie per uscire dalla crisi del debito


di Domenico Alessandro Mascialino

Gli Stati dellEurozona in bilico per la crisi economica. Com iniziata e come se ne potrebbe uscire nel parere degli esperti

il Ducato

Docenti universitari, analisti nanziari, mondo bancario e premi Nobel spiegano co

Le vie per uscire dalla cri


DOMENICO A. MASCIALINO

siste una possibile soluzione alla crisi dei debiti sovrani? Quali saranno i mutamenti ai quali lEuropa dovr andare incontro per far fronte allindebitamento degli Stati? Abbiamo messo a confronto sul tema i pareri di docenti di economia, giornalisti e mondo bancario e nanziario. Una visione del problema e delle possibili soluzioni ce la da il professore di Economia della Sapienza di Roma, Francesco Guerrieri. Le terapie per uscire dalla crisi sono strettamente legate alla diagnosi della crisi stessa afferma il docente. La diagnosi attuale che la crisi deriva da una serie di Paesi che hanno sperperato denaro pubblico a causa di consumi elevati e welfare troppo costosi, e per questo non sono riusciti a sostenere i loro debiti. Se la causa questa, la soluzione quella di una politica di austerit, di un taglio delle spese e un aumento delle entrate, cio le ricette seguite dai Paesi in crisi. Gli effetti di questa ricetta sono che lEuropa in recessione, ma la crisi non stata ancora superata. Per il professore ci sono delle terapie alternative, ma bisogna partire da una diagnosi diversa. La crisi del debito in realt nasce da un da un eccesso di debito privato e una crisi bancaria europea. Il debito privato delle banche non pi sostenibile e genera una situazione di diffuso dissesto dei sistemi bancari europei. Leccesso dei debiti pubblici, dunque, leffetto e non la causa della crisi. Se queste sono le cause, sorge il problemi di capire come smaltire questo eccesso di debiti privati e pubblici e come consolidare i conti in un modo che non strangoli leconomia. I singoli Paesi hanno difcolt a risanare i propri conti da soli prosegue Guerrieri - perci servono forme di condivisione dei debiti europei, come gli Eurobond, che permettano laggiustamento a tassi di interesse bassi e tempi adeguati. Inoltre lEuropa non pu procedere ad un aggiustamento in condizioni di recessione: servono politiche per far crescere lEuropa nel suo complesso. Servirebbero pi responsabilit europea e politiche pi integrate, ma un passo che non si vuole fare. La ricetta giusta, si immagina, quella di singoli Paesi che portano avanti singoli processi di aggiustamento allinsegna dellausterit. Insiste sulla neces-

La diagnosi delle cause della crisi errata. Tutto nasce dal crack bancario del 2008

sit di maggiore integrazione europea anche Dino Pesole, giornalista de Il Sole 24 ore. Alla crisi ci si arrivati con uno scarso coordinamento delle politiche economiche e con un approccio che non sembrato allaltezza della gravit del problema. Dopodich c stata unaccelerazione degli eventi specialmente quando, dalla scorsa estate, la crisi e la speculazione internazionale si sono rivolte non solo alla Grecia ma anche ad altri anelli deboli dellUE, tra cui il nostro Paese. A quel punto si dato vita a questo meccanismo di stabilizzazione del fondo salva Stati (lEfsf) nellattesa di una modica strutturale attraverso lEsm. La Grecia stata costretta a forti tagli di bilancio prosegue Pesole - cui sono seguiti recessione e problemi di tenuta sociale. Ora il punto pensare a risolvere il vero problema dellEuropa: oltre al rigore nei conti pubblici, fondamentale riprendere a crescere. Lintegrazione europea una necessit sentita anche dallAbi (Associazione bancaria italiana): secondo il direttore generale, Giovanni Sabatini, "Il problema si risolver quando l'Europa far la sua parte a anco dei singoli Stati per garantire politiche di rigore, equit e sviluppo", mentre riguardo allItalia il presidente, Giuseppe Mussari, afferma di sperare in una ripresa per lultimo trimestre dellanno. Unaltra misura che si ritiene importante un nuovo ruolo della Bce: secondo lAiaf (Associazione italiana analisti nanziari), per assicurare la tenuta dell'area dell'euro la Banca Centrale Europea dovr proseguire negli acquisti di titoli di Stato. E anche il professor Ruggiero ritiene molto auspicabile un nuovo ruolo della Bce come prestatore di ultima istanza: Dovr diventare come la Federal Reserve americana e come la Banca dInghilterra, e poter prestare denaro agli Stati tutte le volte che necessario. Inoltre, secondo lAiaf, la governance europea dovrebbe fare un salto di qualit, spingendosi a prevedere organismi istituzionali che accentrino parte della sovranit scale oggi di competenza dei singoli Paesi. A questo ne sarebbero necessarie speciche modiche dei trattati. Anche i premi nobel spingono per unEuropa pi coordinata. In unintervista a Le Monde del 31 gennaio scorso, Paul Krugman spiegava che l'Europa non riuscita a trovare risposte adeguate alla crisi perch pensa che sia solo un problema di bilanci sttali. Ma non vero, vi mancano competitivit e ussi di capitali. Per Krugman la Bce dovrebbe, oltre a comprare il debito degli Stati,

La Bce. A sinistra il diret


favorire lespansione monetaria. Cos aumenterebbe l'inazione, che per non un problema, anzi, per voi la soluzione. E continua: Per restaurare la competitivit in Europa, nei prossimi cinque anni i Paesi meno competitivi dovrebbero abbassare i salari del 20% in rapporto alla Germania. Con un po' di inazione, questo aggiustamento sarebbe pi facile da realizzare. Per Krugman la soluzione sarebbe la creazione degli Stati Uniti dEuropa e di obbligazioni comuni europee, oltre a una politica monetaria meno rigorosa e una inazione pi alta. Ma per ora, afferma il premio nobel, sono prospettive di difcile realizzazione. Pessimisti anche i due premi nobel Roubini e Stiglitz: secondo Roubini, intervistato da un quotidiano tedesco, a mettere in ginocchio le imprese saranno la stretta creditizia, il peso del debito pubblico, la mancanza di competitivit e i continui piani di austerity, che deprimeranno sempre di pi i consumi e gli investimenti. Stiglitz invece lamenta che le risposte della politica sono state incerte, senza entusiasmo, e, soprattutto, tardive. Di questo passo lo scenario pi probabile sembra essere caratterizzato da tagli ancora maggiori, economie deboli, disoccupazione crescente, decit fuori controllo. E ai politici europei i premi nobel chiedono pi coraggio e determinazione. Le parole dordine per rimettere a posto i conti europei, dunque, sembrano essere crescita, pi integrazione nelle politiche dei vari Stati, un nuovo ruolo della Bce come prestatore di ultima istanza, una diversa gestione della politica monetaria con un possibile aumento dellinazione. Saranno necessari forse anche titoli di debito europei per combattere la speculazione. Ma ancor pi, serviranno coraggio da parte dei politici europei e pazienza da parte dei cittadini.

DOSSIER

ome il continente potrebbe venire fuori dalla impasse in cui precipitato

isi del debito sovrano


Il giornalista del Sole spiega il futuro del continente

AllEuropa servono crescita e integrazione


DOMENICO A. MASCIALINO

ino Pesole un giornalista del Sole 24 ore esperto di economia internazionale. Gli abbiamo fatto alcune domande sullevoluzione delle istituzioni europee. Dottor Pesole, quale sar il nuovo ruolo della Bce in futuro? Il ruolo della Bce e' gia' mutato rispetto alla sua mission originaria, perch ' intervenuta con massicci acquisti sul mercato secondario dei titoli dei Paesi sotto attacco della speculazione ed ha immesso liquidita' in due tranche per mille miliardi all'1 per cento a beneficio del sistema bancario. Si discute se possa acquisire piu' marcatamente il ruolo di "prestatore di ultima istanza" sul modello della Fed. Il fondo Esm (Meccanismo europeo di stabilit) costituisce una buona soluzione per la crisi?

giunta, che trovi concordi le istituzioni europee, compresa la Gran Bretagna. Serve un meccanismo che veda interagire il modello europeo con quello comunitario, per un futuro pi stabile per lintera Europa. Eurobond: una proposta che non si pu rifiutare? E una pratica avviata che non si concretizzata per la persistente opposizione della Germania. E una strada, la pi adatta per dare la sensazione che lUe si muove nella stessa direzione. Pu funzionare ma mi sembra che non siano ancora maturi i tempi. Non c rischio che la sovranit degli Stati si vada perdendo e che il popolo faccia sentire sempre meno la propria voce?

ttivo del Fondo Monetario Internazionale con a destra la presidente Christine Lagarde

CONTROINFORMAZIONE ALLATTACCO

Le critiche della rete


Nei siti di controinformazione le opinioni non sono tenere verso loperato delle istituzioni europee. All nuovo fondo Esm, operativo da luglio, si critica linviolabilit (sancita da trattato costitutivo) dei documenti e limmunit di amministratore delegato e personale dalle autorit giudiziarie; alla Bce il fatto di essere una banca privata manovrata dai grandi interessi finanziari, allUnione Europea in genere lessere ostaggio dei grandi poteri economici e delle dottrine neoliberiste, che starebbero portando interi Paesi allo sfacelo in nome del pareggio di bilancio, sacrificando lo stato sociale e la classe media. Il rischio pi sentito quello della creazione di unEuropa nelle mani di pochi tecnocrati di Bruxelles e con sempre minore voce in capitolo per i popoli.

La necessit di fare passi in avanti verso una maggiore integrazione politica e economica dell Ue Potrebbe funzionecessita di cesnare come detersioni di sovranit. rente. Se i mercati Questo accaduto percepiscono che gi con lingresso uno degli Stati non nelleuro. Quello pu pagare i propri che conta che le debiti, se ha lommisure siano coorbrello di un fondo dinate e abbiano il cos importante, via libera delle questo potrebbe istituzioni euroessere un elemenpee. Il rischio c, to di dissuasione ma non c altra per i mercati per strada che una dirigere le attivit maggiore integraspeculative verso zione. Si da una un altro Paese. risposta ai cittadiAccanto al fondo di stabilizzazione, l Il giornalista del Sole 24 ore Dino Pesole ni che vedono Europa come sogdato che crisi getto estraneo ai propri interessi solo sistemica, bisogna guardare oltre: la sfida dando lidea che siamo in una realt semquella della crescita e di una maggiore pre pi integrata. Comunque i popoli integrazione delle politiche economiche in faranno sentire la loro voce nei parlamenti Europa, se no non si va da nessuna parte. nazionali, che la trasferiranno a livello Occorre far fronte a una crisi da cui si esce europeo. tutti insieme. LEsm pu essere uno strumento ma non la soluzione defintiva a Il vincolo di bilancio nelle costituzioni. tutti i mali. Una misura inevitabile? E possibile che sar creato un Ministro E una delle misure che la Germania ha delle Finanze europeo? imposto e preso per prima. Molti altri Paesi lo stanno facendo, pu essere un rafforzaQuesto possibile e va nella direzione di mento delle discipline di bilancio, ma non una maggiore integrazione delle politiche ritengo che un vincolo costituzionale sia economiche; non servono per nuove figuun deterrente da questo punto di vista. Noi re istituzionali di cui Europa abbonda, ma abbiamo lart. 81 che non stato osservato definire una strategia comune condivisa da per decenni. Serve una politica di bilantutti capi di Stato e di governo, poi si pu cio che garantisca il pareggio vero, e un affidare compito a una sola voce di parlare equilibrio tra entrate e uscita, da fare con per tutti, ma non lo vedo nellimmediato. grande accortezza in periodo di crisi. Pu La soluzione non una moltiplicazione servire ma non mi sembra risolutivo. delle poltrone, ma ci vuole un azione con-

il Ducato

Le vicende che hanno coinvolto leconomia dellUE dal 2008 ai giorni nostri

Le tappe della crisi europea


Come siamo arrivati n qui, partendo dalla crisi dei mutui Usa per arrivare al rischio default degli Stati
DOMENICO A. MASCIALINO

a crisi economica che sta investendo lEuropa il prodotto della crisi dei mutui subprime originata negli Stati Uniti nellestate del 2007. Ripercorriamo le tappe della vicenda, in modo da capire da dove veniamo e dove stiamo andando. -Giugno 2007 La crisi dei mutui subprime inizia a pesare sulle Borse. Inizia il crollo di Wall Street, che brucer 31mila mililardi in tutto il mondo. -Marzo 2008 La crisi si allarga alle banche di tutto il mondo. La americana Bear Sterns nisce in crisi di liquidit e viene salvata da Jp Morgan e dalla Fed. A febbraio il governo britannico aveva nazionalizzato Northern Rock, banca di credito ipotecario, dopo il panico dei risparmiatori per il rischio fallimento. - Settembre2008 Il crack di Lehman Brothers. La banca daffari nisce in bancarotta il 15 e il governo Usa decide di non salvarla. Inizia un crollo delle Borse. Il governo Usa interviene per salvare Fannie Mae e Freddie Mac, e annuncia un piano di salvataggio da 700 miliardi per acquistare titoli tossici dalle banche. - Fine 2008 La recessione globale. La crisi nanziaria si trasforma in crisi delleconomia reale. Vanno in difcolt industrie e famiglie, mentre molti Paesi niscono in recessione per la prima volta su scala mondiale. - Gennaio 2009 Obama viene eletto presidente degli Stati Uniti. Il nuovo presidente interviene a favore delleconomia con misure per contenere la crisi. Il primo trimestre dellanno rappresenta il momento di maggiore contra-

A destra: le proteste a Piazza Syntagma, Atene, contro le misure di austerit decise dalla Troika (UE, BCE, FMI) e accettate del Parlamento greco
zione delleconomia nei principali Paesi del mondo: quella del 2009 considerata la peggiore recessione dal 1929. Per tutto lanno la Bce interviene in modo non convenzionale per sostenere le banche. - Giugno 2009 La Bce vara il primo programma di acquisto delle obbligazini garantite. - Ottobre 2009 Il governo Papandreou annuncia che il decit di bilancio raggiunger almeno il 12% del Pil. Il doppio rispetto alla stima precedente. - Dicembre 2009 Dopo la scoperta che i conti dello Stato ellenico sono truccati, l'agenzia Fitch abbassa il rating della Grecia da A- a BBB+. E' l'inizio di un downgrade che porter i titoli greci a livelli spazzatura. - Maggio 2010 Primo salvataggio di Atene da parte di Ue e Fmi. Alla Grecia sono destinati aiuti per 110 miliardi a fronte di un piano triennale di lacrime e sangue. Dopo lesperienza ellenica nasce lEfsf, il fondo europeo salva stati, dotato di 440 miliardi di euro. - Novembre 2010 Anche lIrlanda chiede aiuto nanziario. Ue e Fmi intervengono con 85 miliardi. - Maggio 2011 Il Portogallo dichiara la propria incapacit di far fronte ai debiti. Ue e Fmi mettono a disposizione 78 miliardi. - Ottobre 2011 La Grecia non riesce a far quadrare i conti. LUe trova unintesa su un secondo piano daiuti da 130 miliardi. La condizione che occorre un accordo tra Atene e i creditori privati per ridurre di 100 miliardi il valore dei titoli greci in loro possesso. - Novembre 2011 LItalia entra nel mirino della speculazione. Lo spread BtpBund sale alle stelle, mentre la Bce acquista titoli italiani gi da alcuni mesi. Silvio Berlusconi si dimette da primo ministro: gli seguir il nuovo governo tecnico Monti. In Grecia Lucas Papademos, ex vicepresidente della Bce, diventa premier di un nuovo esecutivo. -Dicembre2011 I Paesi dell'area euro stringono un nuovo patto di bilancio, che richiede bilanci almeno in pareggio, e decidono un maggiore coordinamento delle politiche economiche. Inoltre stabiliscono di rafforzare le regole delle procedure per i disavanzi eccessivi, anticipare l'entrata in vigore dell'Esm a luglio 2012 e riesaminare il limite di 500 miliardi di euro per il fondo stesso. - Febbraio 2012 Sono richieste nuove misure, soprattutto dalla Germania, al governo greco per ottenere un altro piano di assistenza nanziaria. Il parlamento greco lo approva, con tagli dei salari minimi e 15mila statali messi in mobilit. Il 21 l'Eurogruppo concede con riserva un prestito di 130 miliardi allo Stato greco che, in cambio, deve accettare un controllo pi stretto dei bilanci da parte della Troika (Ue, Bce, Fmi).

Gl os sar io
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Le parole chiave per capire la crisi


Agenzie di rating Sono agenzie private che assegnano un giudizio, o rating, sullaffidabilit di imprese e Stati nel far fronte ai propri debiti. Le pi importanti sono tre, Standard & Poors, Moodys e Fitch, tutte statunitensi. Sono state al centro di polemiche negli ultimi anni perch i loro giudizi sono emessi su richiesta degli enti giudicati e a pagamento, e perch la presenza di numerose societ private tra gli azionisti pu far sor-

gere conflitti di interessi. Bce La Banca Centrale Europea, con sede a Francoforte, ha il compito controllare linflazione e la massa monetaria presente nei 17 Paesi dellEurozona, mantenendo la stabilit dei prezzi. Emette l8 per cento della moneta emessa dal sistema europeo delle banche centrali. E stata istituita col Trattato sullUnione Europea ed ha iniziato a svolgere le sue funzioni nel gennaio del 1999. Lattuale presidente Mario Draghi.

Crescita Si intende l'incremento, in un sistema economico, di variabili come la ricchezza, i consumi, la produzione di merci e servizi, l'occupazione, lo sviluppo tecnologico. Default E la condizione di insolvenza di uno Stato, cio quando uno Stato non pi in grado di far fronte ai propri debiti. Efsf (European Financial Stability Facility) Il Fondo Europeo di Stabilit Finanziaria, o fondo salva-

Stati, stato creato nel maggio 2010 per finanziare gli Stati dell Eurozona in caso di difficolt economica. E una societ di diritto lussemburghese con sede a Lussemburgo, lattuale presidente il tedesco Klaus Regling. Pu emettere obbligazioni o altri strumenti di debito, e attualmente ha una capacit di prestito di 440 miliardi di euro, di cui 200 sono stati gi impegnati per aiutare Irlanda, Grecia e Portogallo. Dal luglio 2012 sar sostituito dallEsm.

DOSSIER

I leader cercano soluzioni alle sde in atto

Il momento cruciale per tutta lUnione


Vertici Ue e contrasti fra Stati, cos lEuropa vive lemergenza
DOMENICO A. MASCIALINO
i stiamo avvicinando al momento piu' difficile della crisi perch oggi si sommano gli effetti della recessione, quelli psicologici e finanziari nelle tasche dei cittadini dal riassetto dei conti pubblici e quelli di una gestione del tutto inadeguata a livello europeo ma il Paese ha le forze per uscirne''. Questa lopinione del Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, sulla situazione in cui si trova attualmente lItalia. Dopo le riforme, il lavoro continuer a favore della crescita. E oltre agli interventi strutturali (liberalizzazioni, semplificazioni, lavoro) vogliamo far affluire risorse nell'economia anche nel breve termine, accelerando infrastrutture grandi e piccole. Nel Belpaese la situazione resa poco sostenibile da un tasso di disoccupazione del 9,2% e un numero impressionante di suicidi di piccoli imprenditori (almeno 23) per motivi economici da inizio anno. Stime del Fondo Monetario Internazionale prevedono per lItalia un calo del Pil dell1,9% nel 2012 e una diminuzione della crescita del 0,3%, meglio solo di Grecia e Portogallo, e peggio della Spagna. Nel resto dellEuropa le cose non vanno meglio. In Grecia c la task force costituita dalla Commissione Europea per aiutare il Paese a gestire i fondi comunitari e segretari della Troika (Commissione, Fmi, Bce) che vigilano sullapplicazione del memorandum sottoscritto dal governo greco a marzo 2012. Il Paese voter un nuovo esecutivo il 6 maggio. La Bce si prepara a nuovi acquisti di titoli per aiutare la Spagna, che vanno a sommarsi agli aiuti erogati a Grecia, Italia e Portogallo. Secondo il World Economic Outlook del Fmi, in Grecia e Portogallo, dove continuano le misure di aggiustamento dei programmi europei e del Fondo Monetario, e in Italia e in Spagna, dove gli spread rimangono elevati, la recessione diventer ancora pi profonda e la ripresa inizier solo nel 2013. Fino ad aprile stato aperto il contrasto tra il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e la Germania di Angela Merkel per quanto riguarda il ruolo della Bce. Per il primo, infatti, questa dovrebbe assumere la funzione stabile di prestatore di ultima istanza, mentre la Cancelliera tedesca contraria ad ogni sua modifica. In un vertice del 1 marzo, il presidente della Commissione, Jos Barroso, ha invitato i leader europei ad onorare i loro impegni per la crescita e loccupazione. Occorre che tutti loro avviino politiche concordate. Inoltre i Paesi Ue tranne Regno Unito e Repubblica Ceca hanno firmato un trattato intergovernativo per rafforzare la disciplina di bilancio nellarea euro. Ora si attende la ratifica di almeno 12 Paesi dellEurozona perch il trattato possa entrare in vigore. Il trattato prevede che, in caso di deficit superiore allo 0,5% del Pil, il bilancio vada riportato in equilibrio sotto la supervisione degli altri Paesi dellUe.

Sopra a sinistra: Mario Draghi, presidente della Bce e Mario Monti. A destra: il presidente della Commissione, Manuel Barroso.

Anche per Eugenio Benetazzo allEuropa serve pi unit

Parola di economista fuori dal coro


DOMENICO A. MASCIALINO
nche gli economisti fuori dal coro, quando si tratta di soluzioni per la crisi, sembrano concordare con docenti universitari e analisti. Eugenio Benetazzo, autodefinitosi il pi autorevole economista fuori dal coro in Italia, ospite negli scorsi anni di trasmissioni come Anno Zero e autore di libri editi da Chiarelettere, indica come via di uscita una serie di soluzioni che coincidono con quelle di altri esperti di economia, a dimostrare come su questo tema le scelte non sembrano essere molte. Benetazzo indica per prima cosa un nuovo modo di operare della Bce, che dovrebbe diventare una Banca federale europea, e quindi un vero organismo monetario sovranazionale, con una politica monetaria pro-

pria nellinteresse di tutta lUe. E che dovrebbe avere strumenti come gli stability bond (Eurobond), obbligazioni della Bce che dovrebbero essere emessi sul mercato in nome e per conto dellUe. Il denaro raccolto a quel punto sarebbe a un tasso pi conveniente di quello raccolto dagli altri Paesi. Si tratterebbe di strumenti consuetudinari, e non da usare in momenti di tensione. Anche secondo Benetazzo, poi, occorrerebbe guardare a una soluzione simile agli Stati Uniti dEuropa: Servirebbe ricreare il modello federale Usa, sia nella gestione della base monetaria che nei rapporti fra Stati, ma credo che non succeder mai. In pi occorrerebbe rivedere le regole che riguardano la detenzione del debito europeo: il dieci per cento del debito dellEurozona ad esempio nella mani di Pechino, e questo non

un buon segnale. Per leconomista poi impossibile regolare i mercati, servirebbe lintervento di unautorit sovranazionale, ma si riuscirebbe sempre a bypassare la regolamentazione, magari sfruttando la legislazione di altre aree del pianeta. La Tobin tax (tassa sulle transazioni finanziarie), ad esempio, non serve a niente se non applicata a livello planetario. Applicata solo a livello europeo potrebbe anche avere delle ripercussioni negative sulloccupazione. E per finire, sullausterity applicata nei vari Stati, non serve cos pressante, sar una cura che far morire il cavallo. Leconomista indica anche tre possibili vie per ridurre il debito pubblico italiano: la creazione di obbligazioni italiane spinte da incentivi fiscali, laccorpamento degli enti locali e la defiscalizzazione delle ricevute di pagamento.

Esm (European Stability Mechanism) Il Meccanismo Europeo di Stabilit un fondo approvato dal Parlamento europeo nel marzo 2011 e entrer in vigore nel luglio 2012. Avr una dotazione di 500 miliardi di euro ed emetter titoli simili a quelli dellEfsf, di cui prender il posto. Avr sede a Lussemburgo. Eurobond Sono titoli di debito europeo, attualmente non esistenti, con cui lintera Eurozona dovrebbe ottenere liquidit per le sue esigenze

corrispondendo bassi tassi di interesse e facendo cos fronte alla speculazione internazionale. Sono invocati da molti economisti come possibile rimedio per difendere i Paesi pi deboli dellEurozona, che avrebbero la possibilit di finanziarsi a tassi di interesse pi bassi. Fmi Il Fondo Monetario Internazionale un organizzazione composta dai governi di 186 Paesi, nata nel maggio di 1946 in seguito agli accordi di Bretton Woods. Ha tra i suoi scopi

promuovere la cooperazione monetaria internazionale e facilitare l'espansione del commercio internazionale. Ha sede a Washington e gli Stati Uniti ne detengono il 17% dei voti e delle quote. Seguono Giappone e Germania con il 6%. Il suo operato stato criticato da premi nobel come Joseph Stiglitz, che accusano il Fmi di favorire in modo eccessivo i Paesi occidentali. E intervenuto di recente concedendo prestiti alla Grecia e altri Paesi a rischio default.

Mercati Sono i luoghi dove si acquistano e vendono strumenti finanziari, compresi i titoli di debito degli Stati. Si dividono in mercato primario, dove si svolgono le prime operazioni sugli strumenti emessi, e in mercato secondario, dove sono trattati i titoli gi in circolazione. Speculazione internazionale Si intende l'insieme delle operazioni compiute sui mercati internazionali da operatori alla ricerca del massimo profitto. Si caratterizzano per

l'alto grado di rischio. Nella crisi del debito, si fa spesso riferimento alla compravendita di titoli di debito di Stati a rischio insolvenza, ad alto tasso di interesse. Spread E il differenziale tra il tasso di interesse promesso dai titoli di debito di un Paese e quello promesso da un altro Paese considerato come riferimento. Per lItalia, il paragone si fa col Bund tedesco.

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