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PIAE 2009-2028

PROVINCIA DI FERRARA
Servizio Piani Provinciali

Piano Infraregionale per le Attivit Estrattive (PIAE) 2009-2028

Documento di Piano

Maggio 2011

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Coordinatore e Responsabile del Procedimento Arch. Moreno Po (Dirigente Ufficio per il Piano Territoriale) Gruppo di lavoro interno Arch. Massimo Mastella (Dirigente Settore Pianificazione Territoriale e energia) Arch. Manuela Coppari (Resp. UOPC Pianificazione Urbanistica) Dott. Geol. Gabriella Dugoni (Dirigente Servizio Sviluppo sostenibile V.I.A.) Dott. Geol. Alceste Zecchi (Resp. UOPC Geologico e Protezione Civile) Arch. Sara Ardizzoni (Ufficio per il Piano Territoriale) Geom. Fausto Bertoncelli (Ufficio Attivit Estrattive ed energia) Rag. Mauro Mainardi
(Ufficio per il Piano Territoriale)

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1.1. Il primo PIAE (1995 - 2001) La prima esperienza di pianificazione nel settore, affrontata nella seconda met degli anni novanta della nostra come delle altre Province emiliane in occasione della L.R. 17/92, punt essenzialmente sulla determinazione di un primo bilancio sul fabbisogno di inerti e sulla individuazione dei limiti di sostenibilit per le attivit estrattive. La prima linea di attivit consent di definire i parametri di calcolo sullimpiego di inerti nelle singole attivit di costruzione e di trasformazione del territorio, oltre che ovviamente determinare un primo calcolo di fabbisogno poliennale (stimato in circa 12,3 milioni di mc. nel periodo 1995/2001) che rester come termine di paragone e come verifica di prestazione anche per il sucessivo piano e per quelli a venire. Nel secondo filone di lavoro ci si preoccup di effettuare una prima valutazione delle potenzialit quantitative del nostro territorio, vale a dire la disponibilit di risorse sfruttabili dalle attivit di estrazione di inerti fuori dagli alvei fluviali, e contemporaneamente di individuare con precisione gli ambiti territoriali in cui la attivit di estrazione non comunque compatibile con il corretto mantenimento del sistema territoriale o, come meglio diremmo oggi, non sostenibile a prescindere dalle potenzialit rilevate o dalle quantit estraibili. Ne consegu un piano articolato su tre livelli: 1. determinazione delle aree sottratte permanentemente alle attivit di settore; 2. individuazione degli ambiti particolarmente vocati alle attivit, per potenzialit rilevate e per sostenibilit degli effetti indotti nelle fasi di lavorazione e di abbandono dei siti esauriti; 3. indirizzi alla pianificazione comunale (generale e settoriale) per la puntuale localizzazione dei siti da attivare rispetto alle quantit concordemente determinate come compatibili con la poliennalit del primo P.I.A.E. Il bilancio del primo P.I.A.E. impostato in questo modo, si dimostr positivo per almeno quattro determinanti aspetti: a. le previsioni poliennali furono sostanzialmente rispettate, dimostrando sia la buona capacit di risposta degli operatori ma anche la effettiva sintonia tra livelli diversi di governo locale, determinando un indice di realizzazione pari al 70% che, ai fini di questo nuovo PIAE, sar assunto come base di prestazione minima la valutazione del secondo P.I.A.E. 2002-2011; b. non si verificarono situazioni di disagio o di tensione nelle aree (e tra le popolazioni) interessate dalla attuazione dei poli estrattivi previsti nel P.I.A.E.; c. la operativit del settore si avvi al consolidamento, selezionando le aziende estrattive rispetto alla loro capacit di fare impresa ampliando la redditivit del settore su molte linee collaterali alla pura estrazione e vendita dei materiali vergini, tanto da poter oggi appunto individuare un settore e non un gruppo di operatori; d. diminuirono fortemente, anche se non scomparvero, le attivit irregolari o improprie -pur con la necessit di mantenere quindi una guardia alta- altamente rischiose per lassetto del territorio che in passato caratterizzavano le modalit di procacciamento di inerti in un ambito di regolazioni farraginose. Un bilancio quindi di compartecipazione, trasparenza, certezza delle condizioni operative che ha
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consentito di avere un primo atto copianificato tra Provincia e Comuni e di dare prospettiva di lungo periodo al settore e ai suoi operatori.

1.2. Il secondo PIAE (2002/2011). Dal sostanziale positivo bilancio del primo PIAE, part la attivit di progettazione del secondo Piano settoriale, con lobiettivo generale di migliorare su tutti i livelli le prestazioni del Piano precedente, in particolare: 1. Aumentare la precisione del Piano sia migliorando ulteriormente il rapporto tra previsione e realizzazione quantitativa, sia incrementando la griglia di valutazione per la individuazione degli ambiti estrattivi nei P.A.E. comunali; 2. Aumentare la integrazione del Piano di settore sia con la pianificazione generale ed in particolare con le azioni di corretta gestione del paesaggio sia con la programmazione economica locale; 3. Incrementare la sostenibilit del Piano, in particolare favorendo il recupero di materiali inerti ed il suo rapporto percentuale di concorso al raggiungimento dei quantitativi globali stimati nel P.I.A.E.:

La stima delle dimensioni del secondo P.I.A.E. part dalla base consolidata nel primo Piano dimostratasi, come detto, realistica rispetto alle capacit del settore e sostenibile rispetto alle potenzialit del territorio. Il nuovo calcolo sul versante uscite risult impostato sulle seguenti linee: a. Proiezione nel periodo di validit del Piano del fabbisogno derivante dalle attivit di costruzione e di trasformazione del territorio rilevabili dalle ipotesi dei P.R.G. vigenti, applicando i parametri di consumo per attivit definiti nel primo P.I.A.E.; b. Fabbisogno derivante da grandi opere di infrastrutturazione di realizzazione certa nel periodo di validit del P.I.A.E., determinato sulla base dei progetti definitivi od esecutivi gi approvati, incrementato delle quantit segnalate dai soggetti gestori delle infrastrutture come fabbisogni per le attivit ordinarie di manutenzione territoriale; c. Fabbisogno derivante dalle attivit industriali presenti sul territorio, stimato sui dati forniti dalle organizzazioni di categoria; d. Fabbisogno derivante dalle esportazioni a compensazione di materiali non disponibili nella Provincia. Per la parte di grandi infrastrutture valutate non realizzabili con certezza nel periodo di validit del P.I.A.E. si procedette a differenza del primo Piano ad una stima separata ed approssimata, indicando le modalit di concertazione da attivare nel caso singole opere fossero venute a concretizzarsi nel periodo del Piano, per revisionare il P.I.A.E. ed i P.A.E. comunali conseguenti anche attraverso Accordi di Pianificazione. Come si pu notare la stima del fabbisogno proseguiva la stessa linea del primo PIAE, ovvero quella di trasformazione del settore da sola attivit estrattiva a settore di trasformazione industriale del materiale estratto -sottolineando una delle positivit prodotte dal primo P.I.A.E.- a vantaggio del consolidamento di operatori pi legati alla permanenza sul territorio e nel suo sistema produttivo anche oltre (e dopo) la disponibilit di risorse in loco.
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Questa scelta consentiva inoltre di cominciare a distinguere i materiali anche in base alla loro effettiva qualit, sottolineando come il sottosuolo ferrarese fosse ricco di georisorse particolarmente adatte alla trasformazione industriale e, quindi, ad alto valore aggiunto del prodotto. Aspetto questo che diverr determinante nella strutturazione del nuovo P.I.A.E., sia per quanto riguarda la proposta di sua durata poliennale, sia per quanto riguarda la proposta di temporizzazione delle autorizzazioni ad estrarre. Sul lato entrate, per dimensionare il secondo P.I.A.E. si tenne conto; a. dei materiali importati da altri territori, stimati sulla base dei dati forniti dagli operatori della commercializzazione e da quelli forniti dalle imprese industriali consumatrici di inerti; b. dei materiali derivanti dalla realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche valutate come attuabili nel periodo di validit del Piano, stimati sulla base dei progetti definitivi ed esecutivi approvati integrati, con i dati forniti dagli Enti ed Aziende di manutenzione del territorio; c. dei materiali derivanti dalla realizzazione di opere civili (non pubbliche) oggetto di concessione edilizia o di autorizzazione edilizia specifica, incrementati dai materiali di recupero minori in precedenza conferiti alle discariche per inerti. A tale stima venne assegnata, in via sperimentale e presuntiva, una prestazione minima non inferiore al 20% in rapporto alla quantit di materiali vergini estraibili nel periodo di Piano; d. dei materiali vergini estraibili nel periodo di validit del Piano, dimensionati rispetto alle prestazioni rilevate con la attuazione del Piano precedente. Il bilancio formato dal raffronto di tali dati viene considerato, come detto nel Quadro Conoscitivo, la base di calcolo e di successiva per il nuovo Piano, nonch per la definizione delle prestazioni assegnate ai P.A.E. comunali e per le decisioni sulle necessit di revisione che si presentassero in corso di validit del P.I.A.E. 1.3. Le modifiche intervenute nella pianificazione generale (PTPR-PTCP) e nella regolazione del settore. Dopo la entrata in vigore del secondo P.I.A.E. non sono intervenuti aggiornamenti della pianificazione generale sovra ordinata (PTPR e PTCP) tali da comportare modifica al quadro delle aree escluse dalle attivit di PIAE in quanto incompatibili con lo sfruttamento delle georisorse. Per contro, la approvazione della variante specifica per la introduzione nel PTCP del progetto per la realizzazione della Rete Ecologica Provinciale di primo livello (REP) ha fornito le basi conoscitive, i parametri di valutazione e gli indirizzi progettuali necessari a determinare le condizioni di fattibilit delle trasformazioni territoriali dalle quali possibile ricavare materiali inerti di risulta, ammissibili alla commercializzazione allinterno dei PAE comunali. Come detto precedentemente, tali materiali avrebbero potuto (potranno) concorrere significativamente al raggiungimento dellobbiettivo di PIAE assegnato ai materiali di recupero da attivit differenti da quelle di cava, e la loro regolazione commerciale avrebbe potuto (potr) fornire un ulteriore efficace strumento per combattere le pratiche surrettizie ai limiti dellabusivismoancora presenti nel territorio.
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Purtroppo la generalizzata mancata predisposizione dei Regolamenti comunali specifici, auspicata tra gli indirizzi del PIAE vigente, insieme alla sostanziale assenza nella pianificazione generale comunale in corso di revisione (PSC singoli o associati) di indirizzi alla qualificazione paesistica ed ambientale del territorio, utili a definire le priorit da assecondare anche attraverso lautorizzazione a commercializzare materiali di risulta, hanno in buona parte vanificato gli obiettivi iniziali del secondo PIAE. La entrata in vigore della REP fornisce ora un livello di pianificazione ed un dettaglio per la progettazione degli interventi utile quanto meno a sopperire temporaneamente alla mancanza di strumentazione comunale, ferma restando comunque la necessit di regolazione comunale dei materiali di recupero e, in ogni caso, utile a definire luoghi prioritari ed obiettivi qualitativi per gli interventi di trasformazione territoriale, rispettando ed attuando, in tal senso, gli indirizzi e le prescrizioni poste dalla Regione allatto della approvazione del vigente PIAE. Altro importante elemento introdotto a livello provinciale successivamente alla approvazione del PIAE vigente, lAccordo di programma per il recupero dei residui da costruzione e demolizione nella Provincia di Ferrara, approvato con atto Presidenziale n. 104117 del 18 dicembre 2006, che si propone come strumento organico per una corretta ed efficace gestione dei residui da costruzione e demolizione.. attraverso il quale garantire un elevato livello di tutela ambientale. Finalit specifiche dellAccordo sono: la riduzione delle quantit di rifiuti prodotti e della loro pericolosit; il riutilizzo, riciclaggio e recupero della massima quantit possibile di rifiuti; la quantit di rifiuti avviati a discarica e il corretto smaltimento della frazione residua non altrimenti valorizzabile; la prevenzione e repressione dellabbandono dei rifiuti e di altri comportamenti illeciti a danno dellambiente e della salute dei cittadini; il miglioramento della qualit dei materiali inerti riciclati e la creazione delle condizioni di mercato favorevoli al loro utilizzo. Tra le molteplici azioni con cui si declinano gli obiettivi e finalit dellAccordo, ai fini del PIAE va sottolineata la azione che si propone di mettere in atto iniziative utili ad aumentare la quota di rifiuti conferiti ad idonei centri di trattamento e riciclaggio, tramite la creazione di reti efficienti e diffuse di centri di raccolta a servizio delle imprese e tramite la razionalizzazione ed il potenziamento della rete degli impianti di trattamento attivi, concepiti e gestiti in modo da minimizzarne limpatto ambientale e opportunamente e razionalmente dislocati sul territorio. In questa direzione il nuovo PIAE pu ben operare, in raccordo stretto con laltro piano di settore (PPGR) che si occupa specificamente della gestione dei rifiuti e che , contemporaneamente al PIAE, in fase di revisione poliennale, non solo diffondendo capillarmente in tutti i Comuni ladozione e lutilizzo dello specifico regolamento per gli inerti di recupero gi auspicato nel secondo PIAE e di recente sperimentato nel Comune di Bondeno, ma anche inserendo tra i contenuti progettuali del PIAE la individuazione degli impianti di raccolta e trattamento degli inerti in contiguit (o in collegamento funzionale diretto) con i poli estrattivi previsti dal Piano. Tale scelta andr nella direzione di minimizzare limpatto ambientale complessivo sul sistema insediativo, unificando (e rendendo maggiormente controllabili ed efficienti) punti fortemente generatori di traffico e comunque legati a penalizzazioni ambientali (polveri, rumore, acque sotterranee) meritevoli di attenzione e, anche, completando il ciclo degli inerti in luoghi
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specializzati del territorio in grado di avvicinare le soglie dimensionali ed operative coerenti con una loro progressiva qualificazione come aree produttive ecologicamente attrezzate, laddove esitano i presupposti per una prosecuzione della attivit industriale nel campo degli inerti anche dopo la cessazione della attivit estrattiva tradizionale.

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2.1. Individuazione delle risorse disponibili. Per comprendere la distribuzione superficiale attuale dei sedimenti nel territorio della Provincia di Ferrara e fare ipotesi sulla loro localizzazione in profondit, al fine di valutare la potenzialit dei diversi poli estrattivi individuati, in occasione della formazione del secondo PIAE si provvide a ricostruire quella che stata la storia geologica e geomorfologica di questa parte di territorio padano. Per fare questo furono utilizzati numerosi lavori precedenti, in modo particolare quelli prodotti in collaborazione con il Dipartimento di Scienza della Terra della Universit di Ferrara (Bondesan, Ferrari ed altri) che gi costituirono basi fondamentali per la definizione della parte paesistica del PTCP e di altri strumenti di settore dedicati alla difesa del suolo ed alla sicurezza della popolazione. In particolare furono analizzate le carte geologica e geomorfologica della Provincia, al fine di ottenere una stima la meno approssimativa possibile delle potenzialit del territorio. Per questo terzo PIAE, vengono riutilizzate le medesime fonti informative e le medesime elaborazioni in quanto, per loro caratteristica intrinseca, mantengono esattezza di documentazione anche nel lungo periodo e non sono ad oggi superate da altre e pi attendibili conoscenze. Ovviamente, qualora studi in corso o in programma in particolare per la predisposizione della carta sismica della Provincia- dovessero portare a significative modifiche o integrazioni utili al settore, sar cura della Provincia apportare i necessari aggiornamenti al QC ed agli altri documenti di Piano, secondo le procedure previste dalla LR 20/2000.

2.2. Analisi della carta geologica della Provincia di Ferrara. La carta geologica pi recente della provincia di Ferrara, uno stralcio della carta geologica di pianura dellEmilia Romagna edita dalla R.E.R nel 1999, alla scala 1:250.000, che rappresenta una prima sintesi delle conoscenze della geologia di superficie. Tale carta stata costruita soprattutto con lanalisi fotointerpretativa di riprese aeree (volo G.A.I., 1950, 1955; volo R.E.R, 1988), lanalisi di immagini telerilevate (Landsat TM, bande 3-56), lesame di cartografie storiche e della bibliografia di settore, e lanalisi dellaltimetria di pianura, desunta da piani quotati e da rilievi aerofotogrammetrici prodotti dai Consorzi di Bonifica. Il riscontro e la taratura delle suddette analisi avvenuto dallesame dei dati provenienti da 3500 fra sondaggi e trivellate, fatti in funzione della costruzione della cartografia dei suoli. Per i criteri e i dati utilizzati, le informazioni contenute nella carta sono sostanzialmente riferibili alla superficie; oltre alla caratterizzazione litologica dei depositi superficiali, stato anche possibile, attraverso lanalisi dei processi deposizionali e il riconoscimento delle facies, la suddivisione in ambienti deposizionali. Dallanalisi della carta risulta pertanto che la provincia ferrarese suddivisibile in tre aree distinte per ambienti deposizionali, anche se tale divisione non sempre cos netta: 1) Il settore pi occidentale, a Ovest di unideale congiungente Ro Ferrara Gaibana Ospital Monacale, costituito da depositi di piana alluvionale, caratterizzato dai deposi di sabbie medie e grossolane corrispondenti ai depositi di argine e di rotta circostanti lattuale corso del Po per tutto il suo percorso fino a Berra.
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Lo stesso tipo di sabbie si trova anche in corrispondenza dellantico alveo del Po di Ferrara e del Poazzo, attivo in Et Etrusca. In tali terreni si trovano le cave di Settepolesini (Bondeno), Fondo Sbarra (Vigarano-Ferrara, esaurita), Fondo Casino o Casaglia (VigaranoFerrara), Coda di Cavallo (Ro). Appartengono a questo settore anche le alluvioni ascrivibili ai diversi alvei, sia naturali che artificiali percorsi nel tempo dal fiume Reno. Si tratta di sabbie medie fini, di spessore decimetrico, passanti lateralmente ed intercalate a sabbie fini e finissime limose, subordinatamente limi argillosi. Localmente si trovano anche sabbie medie e grossolane in corpi lenticolari e nastriformi. Sono essenzialmente depositi di canale e di argine prossimale. Si estendono su unarea abbastanza ampia che partendo da Cento, prosegue verso Nord, passando per S. Agostino, Mirabello, Vigarano Mainarda, da qui la fascia ripiega verso Sud e passa per Borgo Scoline, San Martino, San Bartolomeo, fino ad arrivare a S. Maria Codifiume. Allinterno di questa fascia, nel ramo sud-occidentale della Provincia, e al contorno della fascia stessa, nelle aree dove sorgono Poggio Renatico e Chiesa Nuova, e ancora pi a Est, a ridosso del vecchio corso del Po di Primaro, affiorano sedimenti correlati ai sedimenti sopradescritti in quanto di facies deposizionale corrispondente agli argini distali. Si tratta di limi sabbiosi, sabbie fini e finissime, argille limose e subordinatamente sabbie limosoargillose intercalate in strati di spessore decimetrico. Infine il quarto terreno presente in questo settore della Provincia costituito da sedimenti di area interfluviale e depositi di palude. Si tratta di argille limose, argille e limi argillosi laminati, con concentrazioni di materiali organici parzialmente decomposti. Il comparto pi consistente, dotato per altro di materiali di qualit elevata, occupa la parte maggiormente depressa delle vecchie Valli del Burana, nel territorio Bondenese al confine con le Province di Modena e di Mantova. 2) Il settore centrale, che a Est della congiungente sopra menzionata raggiunge la linea pi occidentale delle dune emerse, lungo la linea virtuale Contarina Codigoro Comacchio Valli di Comacchio, costituito da depositi di piana deltizia, nel quale troviamo essenzialmente tre tipi di terreno. Il primo costituito dai depositi di canale distributore e di argine relativi ai paleoalvei principali che in un qualche momento dellevoluzione di questa parte di pianura hanno percorso il territorio. Tra i principali ricordiamo il Po di Volano, il Padovetere, il Po di Primaro. Il secondo terreno che caratterizza il settore centrale della provincia costituito da limi e limi argillosi intercalati, con localmente livelli organici parzialmente decomposti. Si tratta di depositi di palude che affiorano in pratica in corrispondenza dei bacini interfluviali, determinati dai paleoalvei sopradescritti. La parte pi orientale del settore in esame caratterizzata dai terreni di bonifica pi o meno recente. Si tratta di argille limose, limi e sabbie finissime in strati decimetrici, intercalati a livelli torbosi, talora anche potenti, e/o a sostanza organica parzialmente decomposta, localmente gusci di molluschi, sabbie fini e finissime limose in sottili corpi nastriformi.

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Lambiente deposizionale doveva essere quello di una baia interdistributrice. La continuit di questi sedimenti interrotta da alcuni paleoalvei ad andamento Est Ovest, tra cui si riconoscono quelli percorsi dal Po di Volano in tempi diversi e il Gaurus ad andamento Nord Sud. Su questi terreni sono poste le cave di argilla di Argine Vallone (Ostellato) ed ex-Fornace Sace-Seia (Migliaro), esaurite, il polo di argille di Migliarino (in coltivazione) e quello di Campotto (Argenta) pianificato ed in fase di autorizzazione, oltre ai poli di sabbia Cavallara (Ostellato) e di Filo di Argenta, entrambi in coltivazione. Un ulteriore polo di sabbie era stato previsto nel Comune di Portomaggiore, ma non mai stato pianificato da quel Comune per sopravvenute differenti considerazioni di opportunit, congiunte a stime di resa di materiale non in linea con lobiettivo dello sfruttamento di lunga durata posto a base delle scelte prioritarie del secondo (come di questo) PIAE. 3) Il settore pi orientale, che si estende dalla linea sopra menzionata fino al mare e che costituito da depositi di piana di sabbia e di fronte deltizia dove i tipi di terreni affioranti sono essenzialmente due. Il primo consiste di sabbie medie e fini con intercalati livelli decimetrici di gusci di molluschi, subordinatamente livelli di limi sabbiosi e di sostanza organica parzialmente decomposta. Rappresentano i depositi di cordone litorale e di dune eoliche, attualmente ancora emerse. In questi terreni ubicato il polo intercomunale di sabbia Codigoro-Mesola, in corso di attuazione e coltivazione, comprendente le vecchie cave Ca Bruciata, Bellagamba e Ca Finessi (Codigoro), tutte in fase di esaurimento, e la cava Ambito Sud Ovest (Lagosanto), progettata nel primo PIAE ma non attivata in conseguenza di un contenzioso amministrativo non ancora definito. Lateralmente a questi depositi sono associati i depositi di palude salmastra, che consistono di limi, sabbie e sabbie fini, livelli decimetrici di sostanza organica decomposta, intercalati a sabbie fini e a limi argillosi. Saltuariamente si trovano intercalazioni di livelli torbosi e di gusci di molluschi; localmente si trovano anche sabbie fini.

2.3. Analisi della carta geomorfologia. Lo studio e linterpretazione della carta geomorfologica della Provincia risultano piuttosto complessi in quanto essa costituita da un groviglio fitto di tracce di paleoalvei che si sono intersecati e sovrapposti nel tempo. Solo la parte pi orientale, corrispondente al terzo settore descritto nella carta geologica, caratterizzato dalla presenza dei cordoni dunali emersi, ad andamento mediamente Nord Sud. Tra i paleoalvei principali, cio quelli che hanno unestensione laterale e longitudinale maggiori, e la cui ubicazione considerata certa, si riconoscono: 1) Il Po di Ferrara, che si distacca dal Po attuale allansa di Stellata e con andamento Nord Sud prosegue fino a Sud di Settepolesini. Qui piega verso Est, passa per Ferrara, poi appena ad Est della citt si divide in due rami: il Po di Primaro e il Po di Volano. 2) Il Poazzo, corrispondente ad un alveo del Po molto antico, presumibilmente di Et Etrusca, anchesso ad andamento Nord Sud, in corrispondenza dellansa di Stellata, che doveva proseguire verso Est, sotto il tracciato del Po di Ferrara. Ne resta
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testimonianza nel Meandro di Cassana, ad Ovest di Ferrara. Questo antico alveo doveva provenire in qualche modo da Ovest, come si vede dalla Carta Geomorfologica della Pianura Padana (AA.VV., 1997), anche se non se ne trova riscontro nella carta geomorfologica della Provincia. Il polo di Settepolesini impostato sulle sabbie del Poazzo, nella sua parte pi settentrionale, mentre le cave di Fondo Casino e Fondo Sbarra (polo intercomunale Vigarano-Ferrara) sono impostate sulle sabbie del Meandro di Cassana. I paleoalvei del Reno, che sono riferibili a momenti diversi della sua evoluzione e che si trovano nellarea in cui affiorano le sabbie fini descritte nel settore pi occidentale della carta geologica. Il Po di Primaro ha direzione circa Nord Sud fino allabitato di Traghetto; qui giunto svolta verso Est, passa per Argenta, Filo e si dirige verso il mare. I poli del Comune di Argenta cavano le sabbie e le argille di questo paleoalveo che, per, avendo qui un andamento molto rettilineo, stato certamente deviato artificialmente dal suo corso naturale e quindi ha percorso questo tratto per un periodo relativamente breve. Il Po di Volano ha direzione circa Est Ovest e passa per Migliarino, Migliaro, Massa Fiscaglia, Codigoro, arrivando poi al mare con un evidente delta, il cui apice sottolineato dal caratteristico andamento delle dune. Si affiancano in diverse parti alvei minori, pi o meno paralleli al Volano, che ne testimoniano le divagazioni. Risulta ad esempio abbastanza evidente il paleoalveo minore in prossimit del quale stato fondato labitato di Tresigallo. A ridosso del paleoalveo del Volano sono situate le cave di argilla dellex Fornace Sace Seia e di Vallicella, a testimonianza della difficolt di ubicare in modo molto preciso un elemento geomorfologico. E anche possibile che per un qualche evento non conosciuto, nelle aree in cui si trovano le cave il fiume abbia depositato materiale fine, anzich lusuale sabbia: forse in quel punto esistevano delle paludi che si sono formate in un momento successivo allestinzione del Po di Volano. Il Po di Copparo, che si stacca dal Volano presso lansa che questo forma prima di Fossalta. Questo paleoalveo passa per Tamara, Copparo, Coccanile, e poi se ne perdono le tracce poco pi a Est. In prossimit di questantico corso attivata la cava dargilla di Possessione Bellaria (Copparo, primo PIAE), in unarea in cui la carta riporta la presenza di tracce accennate di alvei minori. Il Po di Voghenza, che si stacca dal Volano presso Codrea e prosegue appunto per Voghiera, Voghenza, Rovereto, Dogato, e sembra continuare nel paleoalveo del Pada Eridano, di cui si dir di seguito. Su questo ramo del Po erano situate le cave di sabbia di Campanella e Verginese (Portomaggiore), entrambe esaurite, ed il polo di Portomaggiore previsto nel secondo PIAE, non pianificato. Il paleoalveo del Pada Eridano, documentato a partire da Ostellato verso Est; dopo San Giovanni piega verso Sud ed alla fine nascosto dalle acque delle Valli di Comacchio e della Valle Fattibello. Attualmente percorso per un tratto notevole dal Canale Navigabile. In prossimit di Ostellato, in unarea a Sud e abbastanza distante dal Pada Eridano, sono attive la cava di argilla dellArgine Vallone e il polo di sabbie della Cavallara. In corrispondenza di queste cave, come per la cava di Possessione Bellaria, la carta geomorfologica riporta le tracce di altri paleoalvei minori.

Per quanto riguarda i cordoni dunali, esistono diversi studi che ne trattano. In modo particolare si fa riferimento a Ciabatti (1966) e Bondesan (1985; 1990).
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Come detto, la disposizione dei cordoni testimonia levoluzione diacronica dellarea deltizia: la trasgressione flandriana ha portato la linea di costa molto ad Ovest della linea di riva attuale e i cordoni dunosi sepolti e affioranti finora rintracciati segnano le varie posizioni assunte dalla costa nel successivo periodo di espansione della pianura. E interessante il fatto che tali cordoni si presentano a quote differenti; ci pu essere ricondotto a cause molteplici (Ferrari, 1996): la subsidenza: strutture sepolte pi occidentali tale fenomeno ha agito pi a lungo; le variazioni del livello marino: esse determinano differenti altezze degli apparati di spiaggia e, quindi, anche delle dune litoranee; lunghe permanenze della costa nella stessa posizione che favoriscono linnalzamento delle dune; lenti arretramenti della linea di costa: in queste condizioni il cordone assume un maggior spessore come conseguenza di un arricchimento indiretto di materiale sabbioso, diventando perci meno costipabile; al contrario, in corrispondenza di periodi di pi rapido avanzamento della costa, le dune litoranee raggiungono altezze minori oppure non si formano affatto. Per quanto riguarda le et dei diversi cordoni individuati sul territorio, si fa riferimento alla figura seguente.

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Allineamenti dei cordoni dunali (Bondesan, 1990)

Il polo intercomunale di sabbie Codigoro-Mesola, attualmente parzialmente attivo e comunque totalmente pianificato, impostate su cordoni dunali riferibili allEt Romana.

2.4. La carta di sintesi delle potenzialit estrattive. Da quanto fin qui esposto risulta evidente che levoluzione cos complessa nel tempo e nello spazio del territorio della provincia ferrarese rende problematico ogni tipo di previsione sulla precisa localizzazione e, soprattutto, sullo spessore dei diversi tipi di terreno adatti ad eventuali attivit di cava. Gli unici dati certi, al momento attuale, sono quelli ricavabili dalle cave ancora attive o gi esaurite, dati che per altro cominciano ad avere una loro certa consistenza, come si pu desumere dal QC di questo Piano.
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In attesa che il Servizio Geologico Italiano pubblichi la nuova cartografia geologica alla scala 1:50.000 della Pianura Padana, basata essenzialmente sullanalisi di molti sondaggi meccanici, penetrometrie e sondaggi elettrici per cui verranno date anche numerose informazioni sui litotipi presenti nei primi 40 metri di profondit, in questo momento si possono solo fare delle considerazioni di carattere generale, basate sulla conoscenza dellevoluzione del territorio e sui meccanismi dei processi fisico-geomorfologici che hanno determinato nel passato i diversi ambienti deposizionali. In linea generale si pu dire, con buona approssimazione, che i sedimenti trasportati dai fiumi hanno granulometria che passa da pi grossolana (per il territorio ferrarese essenzialmente sabbia media) a pi fine (limi e argille), via via che si passa dagli alvei e dagli argini naturali fino ai bacini intra-fluviali, nei quali la sedimentazione avveniva per decantazione delle peliti in sospensione nelle acque delle paludi. Inoltre la granulometria delle sabbie nei paleoalvei passa da media, nel settore occidentale, fino a fine nel settore centrale (vedi il capitolo sullinterpretazione della carta geologica), in virt della diminuzione di energia legata alla diminuzione di pendenza del terreno, via che ci si avvicina al mare. Infine, sempre per quanto riguarda le sabbie dei paleoalvei, queste dovrebbero essere pi grossolane e pulite, quindi di qualit migliore, in corrispondenza di alvei percorsi dal Po, piuttosto che quelli percorsi da fiumi appenninici, in quanto le litologie affioranti nei loro bacini di alimentazione sono in gran parte argilliti e le loro portate sono state sempre di gran lunga inferiori a quelle del Po. Per quanto riguarda poi gli spessori dei corpi sabbiosi che costituiscono i paleoalvei, sembra logico supporre che siano maggiori in corrispondenza di corsi che sono stati importanti, con portata liquida notevole, e che sono stati stabili per molti secoli, avendo avuto in questo modo il tempo e lenergia per depositare a lungo grandi quantit di sabbia. Inoltre, in queste tipologie di paleoalvei pu talora succedere, come avviene nella cava di Settepolesini, che le sabbie del paleoalveo siano in continuit con le sabbie della pianura glaciale. In questo caso gli spessori complessivi delle sabbie possono raggiungere anche i 50m, con granulometrie che tendono ad aumentare verso il basso sono, infatti, segnalate localmente anche ghiaie fini. Alla luce di queste considerazioni di carattere generale, e con lausilio dei dati provenienti dalle cave presenti sul territorio, possibile distinguere, anche sulla base delle informazioni date dalla carta geologica: potenti depositi di sabbia mediamente di ottima qualit (importanti e riconosciuti paleoalvei del Po), con uno spessore medio, stimato su tutta larea di affioramento, di circa 10m. Localmente lo spessore pu raggiungere i 50m (cava di Settepolesini). Questi terreni, data la modalit di estinzione di un paleoalveo di grandi dimensioni, sono spesso sepolti da uno strato che va da 1 a 2m di terreno a grana fine; depositi di sabbia pi fine, talora limosa o limoso-argillosa (paleoalvei del Reno; tratti terminali di alvei del Po), mediamente meno potenti (circa 3 4m di spessore medio, stimato su tutta larea di affioramento). Si tratta di depositi sub-affioranti, con copertura che, mediamente, non supera il metro; depositi di sabbia fine, pulita, di origine eolica (cordoni dunali del settore orientale della provincia), affioranti o sub-affioranti. Lo spessore medio stimato si aggira intorno ai 6m.
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In continuit laterale con questi depositi, e spesso con passaggio molto graduale, si trovano i terreni pi fini: limi argillosi e argille limose, pi raramente argille e limi, che rappresentano il prodotto della sedimentazione in ambienti palustri. Questi sedimenti, che si trovano praticamente in superficie, si prestano bene ad essere cavati come materiale per laterizi. Laddove la palude rimasta attiva pi a lungo, e nei territori di recente bonifica, a questi terreni possono essere intercalati livelli, talora anche potenti, di torba o materiale organico parzialmente decomposto. In questi casi la qualit dei terreni ai fini estrattivi si abbassa drammaticamente. Naturalmente bisogna sottolineare che lattendibilit di questa stima, sia a riguardo dellarea di affioramento che dello spessore dei terreni, non pu essere troppo elevata, in quanto la variazione verticale e quella laterale sono estremamente accentuate, come si pu desumere dallo studio dellevoluzione geomorfologica del territorio provinciale. Su queste basi di conoscenza e valutazione si pu dire che le risorse potenziali complessive del territorio, al lordo dei vincoli ambientali che qui non sono stati considerati, ammontano a circa 10 miliardi di m3, dei quali circa la met sono costituiti da sabbia di qualit da buona a scadente. La sabbia di buona qualit potrebbe ammontare a circa 1.5 miliardi di m3 ed localizzata pi consistentemente nel settore occidentale del territorio provinciale. Per passare alla carta delle risorse sfruttabili necessario poi sottrarre alla carta delle georisorse potenziali le aree soggette a vincolo. Infine, per quanto riguarda la compatibilit ambientale dellattivit estrattiva, si deve tener conto che i territori orientali della Provincia, che hanno quota inferiore al livello medio marino, nei quali saranno esclusi poli estrattivi per evitare danni alle falde acquifere. Allo stesso modo le dune affioranti e le spiagge fossili sarano essere preservate in quanto costituiscono una barriera naturale allingressione del mare. Di conseguenza i principali poli estrattivi per le sabbie (confermati, tutti quelli ancora in attivit) sono localizzati di preferenza nel settore occidentale della provincia, possibilmente cercando di reperire i quantitativi di sabbia ritenuti necessari per il nuovo piano con approfondimenti delle cave gi attive. A questo proposito, fatte le dovute e imprescindibili valutazioni della stabilit delle sponde, forse possibile arrivare allesaurimento del giacimento senza allargare il perimetro di cava. Contenuti del terzo P.I.A.E. (2009-2028). Nell'elaborazione del terzo Piano Infraregionale delle Attivit Estrattive sono stati seguiti gli indirizzi forniti dalla Regione Emilia-Romagna compendiati, oltre che nel quadro normativo di riferimento gi esposto al precedente paragrafo 1., nella nota regionale n. 4402/191 del 10 giugno 1992, Criteri per la formazione dei Piani infraregionali e comunali delle attivit estrattive, e nella Deliberazione di C.R. n. 173 del 4 aprile 2001, Atto di indirizzo e di coordinamento tecnico per lattuazione della L.R. 24 marzo 2000, n. 20. Contenuti conoscitivi e valutativi dei Piani e Conferenza di pianificazione, gi usati per il secondo PIAE . Analogamente, nella scelta delle aree estrattive e nel precisare le quantit estraibili stata posta in primo piano l'esigenza di tutelare il patrimonio culturale, ambientale e paesistico del
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territorio in esame, sia escludendo modalit di esercizio dellattivit estrattiva che interessino vaste superfici a bassa profondit, sia definendo in via preliminare le opportune modalit di recupero ambientale e paesaggistico per le aree interessate dalle cave previste. Gli elementi di priorit per le scelte di pianificazione operate anche per questo terzo PIAE, sono stati i seguenti: 1) salvaguardia dei valori ambientali ed in primo luogo delle risorse idriche, attraverso: conferma di tutte le aree incompatibili, per valore ambientale, con lattivit estrattiva, ed aggiornamento allattuale PTCP (REP) delle elaborazioni di analisi precedenti; adeguamento della verifica della compatibilit ambientale con le azioni indicate come obiettivo che definiscono, nellambito della valutazione di sostenibilit ambientale e territoriale, anche le misure di mitigazione da adottarsi in via preventiva allatto dellindividuazione delle zonizzazioni; scelta prioritaria dei poli estrattivi fra i siti gi pianificati o comunque interessati da attivit estrattive, individuati nel secondo PIAE; localizzazione dei nuovi poli, dopo valutazioni in merito alle infrastrutture occorrenti per la gestione. Per i nuovi poli di argille di Bondeno e Mirabello, la previsione delle aree di estrazione dovr avvenire in sede di PAE, previa individuazione dei soggetti imprenditoriali proponenti la migliore soluzione progettuale; 2) flessibilit dello strumento per consentire ai Comuni di effettuare comparazione tra scelte alternative, nonch varianti migliorative allinterno dello stesso; 3) promozione delle risorse alternative provenienti da attivit diverse, al fine di diminuire il fabbisogno richiesto e di sfruttare al meglio le risorse del territorio; 4) contenimento delle attivit sul territorio con individuazione solo di poli estrattivi e la conferma della esclusione di ambiti inferiori al 1.000.000 di mc. potenzialmente estraibili; 5) ottimale e completo sfruttamento dei poli pianificati; 6) aumento della efficienza del PIAE tramite la procedura di copianificazione estesa alla maggiora parte dei Comuni e ai loro strumenti settoriali attuativi (PAE). I contenuti del Piano sono ovviamente rispettosi di quanto disposto dalla legislazione regionale di settore, pur proponendo motivatamente una maggiore durata poliennale delle previsioni di Piano ed una pi certa durata temporale delle autorizzazioni alla coltivazione dei poli individuati, in presenza di risorse di qualit elevata da destinare pi opportunamente al mercato della trasformazione industriale, regolato da tempi di utilizzo delle materie prime e da necessit di certezze nel lungo periodo coerenti con i piani di ammortamento degli impianti di trasformazione. Il terzo PIAE, pertanto, contiene: a) la quantificazione su scala Provinciale dei fabbisogni dei diversi materiali per un arco temporale ventennale; b) lindividuazione dei poli estrattivi di valenza Provinciale sulla base delle risorse utilizzabili, della quantificazione di cui alla precedente lettera a) e dei fattori di natura fisica, territoriale e paesaggistica, nonch delle esigenze di difesa del suolo e dellacquifero sotterraneo; c) la definizione dei criteri e degli indirizzi per la localizzazione degli ambiti di trasformazione territoriale ammissibili alla commercializzazione dei materiali, nel rispetto ed in attuazione delle
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prescrizioni, direttive ed indirizzi contenuti nel PTCP ed in particolare nel progetto di Rete Ecologica Provinciale (REP); d) i criteri e le metodologie per la coltivazione e la sistemazione finale delle cave nuove, nonch per il recupero di quelle abbandonate e non sistemate, anche in questo caso nel rispetto delle direttive e degli indirizzi contenuti nel PTCP e nella REP; e) i criteri per le destinazioni finali delle cave a sistemazioni avvenute, perseguendo ove possibile il restauro naturalistico, gli usi pubblici, gli usi sociali, con priorit alla realizzazione della REP secondo gli indirizzi e direttive del PTCP vigente. In particolare si operato per: 1) favorire le proposte con i migliori livelli di efficienza per garantire il rispetto dei parametri di efficacia e di impatto ambientale e sociale; 2) favorire la nascita del minor numero di poli nuovi e favorire lampliamento di attivit esistenti, e/o lo sfruttamento di risorse plurime, per non diffondere gli impatti sul territorio e consentire tramite il riconvenzionamento il recupero di degradi preesistenti, nonch facilitare ai Comuni le procedure di controllo; 3) favorire la pianificazione congiunta tra PIAE e PAE comunali, che si concretizzata con la stipula di accordi specifici tra la Provincia e 19 dei Comuni interessati, volti a far assumere al PIAE valore anche di PAE comunale ; 4) favorire la fornitura di materiali il pi possibile vicini ai poli di domanda per limitare limpatto complessivo sul sistema dei trasporti; 5) favorire il proseguimento in attivit degli impianti idonei esistenti, nel rispetto della equit tra operatori; 6) favorire la soluzione di altri problemi ambientali quali il miglioramento del regime idraulico di aree soggette ad esondazioni periodiche, anche attraverso la realizzazione di adeguate casse di espansione, sempre nel rigoroso rispetto dellambito di azione del PIAE che, per tale attivit, si limita a regolare la commercializzazione dei materiali di risulta dalle opere di assetto idraulico individuate dalla pianificazione generale comunale o dalla programmazione degli Enti idraulici competenti; 7) massima valorizzazione del materiale estratto: lattivit estrattiva , per definizione, una attivit non sostenibile in quanto usa, e consuma, un bene non rinnovabile. Pertanto la ricerca della sostenibilit ambientale passa attraverso la massima valorizzazione del materiale estratto, che dovr essere impiegato in modo da sfruttare appieno le caratteristiche meccaniche, chimiche e fisiche del materiale; 8) massimo recupero del materiale da demolizioni: in questi anni con un processo quasi spontaneo la quota del materiale di recupero aumentata. Nei prossimi anni lincidenza di tali materiali dovr ulteriormente aumentare, in modo da costituire una conveniente alternativa ai materiali naturali non solo per sottofondi o riempimenti ma anche in lavorazioni pi pregiate, quali malte e conglomerati; 9) tutela delle falde: il monitoraggio sui poli attivati nei primi due PIAE e le valutazioni preliminari per le nuove localizzazioni intendono garantire la massima tutela delle falde acquifere impedendo qualsiasi forma di contaminazione delle acque, da scavi o per facilitazione allingresso degli inquinanti. Particolare attenzione, con relativi disposti normativi ai poli l collocati, stata posta al contenimento del fenomeno dellingressione del cuneo salino nel Basso Ferrarese.

3.2. Dimensionamento del Piano.

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Come per il PIAE precedente si sono prese in esame le caratteristiche strutturali e le condizioni evolutive dei comparti delleconomia locale che pi direttamente influenzano la domanda di materiali inerti, ritenendo che compito prioritario del Piano settoriale sia quello di soddisfare nella misura maggiore possibile la domanda interna. Nei passati periodi di programmazione si assistito ad una decisa evoluzione della politica aziendale dei principali operatori ferraresi nel settore estrattivo, divenuti consci della particolare qualit dei materiali ottenibili nella maggior parte delle aree estrattive della nostra provincia, sia per le sabbie che per le argille. La qualit elevata del prodotto ha consentito una sempre maggiore affermazione delle produzioni destinate alle industrie di trasformazione (laterizi, collanti industriali, ceramiche) a discapito dei materiali utilizzati tal quale (per riempimenti, sottofondi stradali, ricoperture di discariche eccetera), con evidente beneficio sugli utili del settore, sulla oculata gestione delle risorse disponibili, sulla occupazione diretta ed indotta del settore in sede locale. La recente impennata di costo dellenergia, pur se oggi congiunturalmente mitigata dalla crisi internazionale e dal generale ribasso dei prezzi petroliferi, ha indotto comportamenti nuovi nelle imprese consumatrici di inerti riguardo alle fonti di approvvigionamento dei materiali di base; comportamenti che stanno privilegiando la vicinanza del punto di fornitura (oltre alla qualit dei materiali e alla affidabilit dei fornitori) rispetto alla pura valutazione del costo franco cava. Per quanto riguarda larea ferrarese, questo ha incentivato correnti di consumo di materiali gi trasformati (sabbie essiccate e deferrizzate) prima poco o nulla influenti sulla domanda, rivalutando il ruolo delle concentrazioni produttive nel settore ceramiche e laterizi contigue alla Provincia o operanti in raggi di trasporto molto contenuti (Bassa Modenese, pianura Veronese, Ravennate), configurando un mercato attento anche alla logica del chilometri zero non solo come scelta di certificazione di qualit e sostenibilit dei prodotti ma, anche, come strategia di riassetto dei fattori di produzione. Prendendo a riferimento i trend segnati dalle principali aziende del settore estrattivo operanti nella Provincia, si pu rilevare che, per le sabbie, la commercializzazione media annua di materiale umido attualmente pari al 74% della produzione, mentre il materiale essiccato si attesta sul 20% della produzione e quello deferrizzato (per le ceramiche) raggiunge gi il 6% della produzione nonostante il brevissimo periodo di presenza sul mercato. Le stime di settore indicano in circa 3 milioni di tonnellate/anno i fabbisogni di materiali idonei al soddisfacimento del settore ceramico nella regione, fabbisogno al cui soddisfacimento la Provincia di Ferrara pu realisticamente concorrere con una quota oscillante tra il 5 ed il 10%, in dipendenza non tanto della disponibilit di materiale di qualit, quanto della attivazione di ulteriori impianti per la lavorazione in sito. Una crescita in questo settore, pu portare nel periodo di programmazione di questo PIAE vicino alla soglia di parit quantitativa tra materiali commercializzati tal quali e materiali lavorati in sito, in modo da valorizzare ulteriormente il prodotto del territorio e allungare sensibilmente la durata delle georisorse utilizzabili. Le altre tradizionali fonti di domanda sono riferibili alla attivit di edificazione di opere pubbliche e private, in attuazione della pianificazione comunale vigente e della programmazione settoriale (comunale e sovra comunale) dagli stessi piani comunque regolata.
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Landamento delle attivit edilizie nella Provincia di Ferrara, ha mostrato nel periodo recente il seguente andamento (espresso in mc. vuoto per pieno) :
Concessioni o permessi di costruire ritirate/i Anni Totale Provincia 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007(*) 2008(*) Media 1.678.158 2.905.555 1.951.369 1.871.696 1.752.222 1.723.035 1.572.635 1.527.266 1.872.742 1.383.376 2.501.536 1.546.082 1.462.091 1.498.544 1.352.425 1.175.426 1.127.592 1.505.884 Di cui nuove costruzioni Concessioni o permessi di costruire ritirate/i Di cui nuove Totale costruzioni Comune capoluogo 774.202 739.880 352.989 608.580 397.067 434.114 365.091 356.837 503.594 478.923 588.012 334.417 554.167 371.565 288.125 342.285 289.462 405.869

(*) dati provvisori Fonte: Camera di Commercio dellIndustria e dellArtigianato della Provincia di Ferrara, 2009.

Va comunque rilevato che sia i dati della tabella precedente, relativi alla attivit edificatoria reale dal 2000 ad oggi, sia le valutazioni di crescita contenute nei PSC dovranno essere tarate secondo i trends in atto nel mercato immobiliare locale, non dissimili da quelli rilevati in ambito nazionale, che denunciano una fase di rallentamento nelledilizia residenziale (- 3.8% su base annua) solo parzialmente compensata da una crescita di edifici per altri usi. Tale ripiego ha laspetto di una parziale risposta-rifugio per le aziende del settore costruzioni, con linevitabile congiunturalit del dato conseguente, non compatibile nel medio e lungo periodo con i trend di sviluppo dei settori immobiliari industriali, commerciali e di altri usi non residenziali forniti dal territorio provinciale nellultimo quarantennio o attesi per il prossimo decennio. A dimostrazione di ci, valga anche la scelta di molti PSC in corso di approvazione di ridefinire le politiche di assetto territoriale delle aree produttive e dei poli di servizio, tesa a confermare e meglio organizzare lesistente (ed in particolare le parti strategiche di questo) piuttosto che non a prevedere nuove aree di espansione di un qualche rilievo. Per il settore delle opere infrastrutturali, il precedente PIAE formava le sue previsioni di fabbisogno con riferimento alle sole opere previste come fattibili concretamente nel periodo di validit del Piano (10 anni), con verifica a met periodo di programmazione e contemplando, comunque, la revisione del Piano in caso di approvazione del progetto esecutivo di opera non prevista al momento della formazione del Piano o di opera anticipatamente realizzabile rispetto alla originaria temporizzazione. Modalit che si ripropone per questo terzo PIAE, con la sola modifica della temporizzazione (20 anni) con conferma della verifica quinquennale e della revisione in caso di grande opera approvata. Il complesso del secondo PIAE, fu quindi determinato in 15.806.619 mc. (di cui 12.756.619 provenienti da cave) suddivisi come descritto nella tabella seguente:
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NUOVA PREV. COMUNE U/M Sabbia ARGENTA BONDENO *CODIGORO *MESOLA COMACCHIO COPPARO CENTO *FERRARA *VIGARANO MAIN. MIGLIARINO OSTELLATO PORTOMAGGIORE RO FERRARESE TRESIGALLO FORMIGNANA MC MC MC 1.000.000 MC MC MC MC MC 2.300.000 MC MC MC MC MC MC MC MC 8.000.000 2.200.000 1.000.000 1.000.000 600.000 600.000 1.000.000 1.700.000 Argilla 1.000.000

RESIDUO

RECUPERO

Sabbia 138.845 350.000 491.135

Argilla

Sabbia

Argilla 100.000 200.000

900.000

1.000.000 400.000 50.000 100.000 726.788 23.952 60.000 129.001 187.848 49.050 100.000 300.000 100.000 1.967.618 589.001 1.900.000 1.150.000 200.000

In un caso (Portomaggiore) il non adeguamento ha portato alla sostanziale scomparsa del polo di sabbie previsto in quel territorio, mentre non si registrano altre situazioni in cui ci sia avvenuto. Sul versante delle previsioni, le indicazioni del PIAE sono state parzialmente inattuale nel caso del nuovo polo di sabbie di Ostellato (S.Giovanni) che stato pianificato ed autorizzato per una risorsa disponibile non superiore ai 700.000 mc., con un saldo negativo di 300.000 mc. rispetto al previsto e, soprattutto, non sono realizzabili le previsioni di materiali di recupero (sabbie) derivanti dal nuovo porto turistico di Comacchio-Lido Estensi in quanto la giacitura dei terreni interessati dalla edificazione connessa la bacino portuale (servizi e residenza turistica) assorbir quote di materiale addirittura superiori a quelle escavate per realizzare il bacino nautico. Si pu quindi affermare che il bilancio finale del secondo PIAE (2002/2011) soddisfacente per quanto riguarda la pianificazione dei poli estrattivi (8.900.000 mc. su un totale di 10.200.000 mc., pari al 87.25%); poco soddisfacente per quanto riguarda la rapidit di attivazione
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delle autorizzazioni ad estrarre le quantit programmate (3.500.000 mc. su un totale di 10.200.000 mc di nuove autorizzazioni, pari al 34.31%), di poco pi performante se si rapporta al totale comprese le autorizzazioni per i residui dal piano precedente (5.467.000 mc. su un totale di 12.756.000 mc, pari al 42.85%). La tabella seguente, restituisce la situazione del materiale effettivamente prelevato dai poli programmati nel secondo PIAE alla data del 30/11/2008.

PREVISIONE 2 PIAE COMUNE U/M Sabbia ARGENTA BONDENO *CODIGORO *MESOLA COPPARO *FERRARA *VIGARANO MAIN. MIGLIARINO OSTELLATO PORTOMAGGIORE MC MC MC MC MC MC MC MC MC MC MC 1.000.000 1.187.848 10.018.568 2.660.000 2.726.788 323.952 660.000 1.138.845 2.150.000 991.135 500.000 1.000.000 Argilla 1.000.000

ESTRATTO AL 30/11/08 RESIDUO PIANIFICATO

Sabbia 116.911 1.696.352 628.024 0

Argilla 0

Sabbia 1.021.934 453.648 363.111 500.000

Argilla 1.000.000

320.077 1.999.772 23.952 57.664 103.327 Non pianif. 4.568.338 377.741 896.673 Non pianif. 4.262.382 727.016 300.000

679.923

602.336

2.282.259

* Poli intercomunali.

Nel determinare la localizzazione dei punti di cava per il soddisfacimento del fabbisogno, nel settore orientale della Provincia si confermata la scelta di non attivare attivit estrattive nella fascia ad est della Romea e pi in generale nellambito di Costa definito dal PTCP. I poli attualmente attivi in aree prossime alla fascia costiera (Codigoro-Mesola e S.Giovanni di Ostellato) sono stati confermati come utilizzabili solo a profondit ridotta e viene loro assegnato un nuovo quantitativo di materiale pari al 50% di quello attribuito dal secondo PIAE. Il comparto argille non ha mai rivestito un particolare rilievo nelle due precedenti tornate di programmazione settoriale, pur essendo la Provincia dotata di georisorse di elevata consistenza e qualit, concentrate in particolare nellarea occidentale corrispondente alle vecchie Valli del Burana e del Reno (queste ultime con propaggini significative anche nellarea Argentana, anche se pi correttamente dovrebbero essere identificate come zone vallive del Primaro) oltre che nella parte ad est della citt, nel comparto delle Terre Vecchie tra i corsi storici del Po di Primaro e del Po di Volano.
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Negli ultimi anni per, il comparto ha mostrato una decisa vivacit dovuta probabilmente al venir meno di materiali in altre regioni vicine e, anche, dallaumento del costo dellenergia che porta le aziende di trasformazione ad approvvigionarsi di materie prime a distanze contenute, dando priorit a tale fattore rispetto a quello del costo puro del prodotto franco cantiere. Quindi, anche in considerazione della notevole disponibilit di georisorse nella provincia, si ritenuto sostenibile lampliamento del numero dei poli dedicati alle argille, in particolare nelle parti occidentale e centrale della Provincia per riequilibrare anche geograficamente lorganizzazione del settore. La buona disponibilit di materiali (in particolare argillosi, ma anche sabbiosi) in poli pianificati ma non ancora utilizzati, ha supportato la scelta di distribuzione dei quantitativi di nuova programmazione sullarco di tre periodi, due quinquennali ed uno decennale, a copertura dellarco di validit del terzo PIAE. Nella fase di discussione del documento preliminare si provveduto a raccogliere le istanze di inserimento o modifica al PIAE pervenute da soggetti imprenditoriali o privati, attraverso la preventiva valutazione da parte dei Comuni territorialmente interessati, con il risultato di cui sotto: Proposte di nuovi poli di sabbia: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Bondeno (S.Biagio) prossimit Cavo Napoleonico Portomaggiore (Sandolo) prossimit ex cava Campanella Portomaggiore (Sandolo) podere Malatesta Berra (Cologna) Lagosanto (strada Rossonia) ampliamento ambito esistente Lagosanto (capoluogo) ampliamento ambito esistente.

Proposte di nuovi poli di argilla: 1. 2. 3. 4. 5. Mirabello, prossimit Cavo Napoleonico Argenta, via Canne Argenta, podere Alba Masi Torello (Borgo S.Anna) prossimit area produttiva Masi S.G. Bondeno (Gavello) prossimit Collettore di Burana.

Proposte di ampliamento poli esistenti: 1. Bondeno, polo Settepolesini (sabbia) 2. Argenta, polo Ponte Bastia (argilla) 3. Argenta, polo Garusola (sabbia). Sono inoltre pervenute istanze da parte dellUnione Industriali (opportunit di dotare di adeguate garanzie di continuit le attivit industriali impegnate nella estrazione e prima lavorazione dei materiali a maggiore qualit e valore aggiunto) e di alcune aziende operanti nei poli di Ostellato (Cavallara) e di Argenta (Ponte Bastia), che chiedono un incremento di quantitativo in poli gi esistenti e confermabili.
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Le istanze sono state valutate rispetto allo stato di fatto, ai criteri di sostenibilit ed ai contenuti programmatici dichiarati nel Documento Preliminare e suoi allegati, approvato dalla Giunta Provinciale con atto 425/106272 del 23/12/2008 e sottoposto alla Conferenza nella prima seduta, oltre che verificati con i Comuni territorialmente interessati che hanno motivatamente espresso le loro valutazioni anche in previsione del ruolo di PAE che si ritiene di assegnare alladottando PIAE. Il Comune di Portomaggiore, con propria nota nn. 4182 del 06/03/2009, ha ribadito la indisponibilit ad accettare nuove attivit estrattive sul proprio territorio gi interessato nel primo PIAE da due ambiti estrattivi (oggi esauriti) e nel secondo PIAE da un polo mai attivato, motivo della principale criticit rilevata a consuntivo nel comparto sabbie. Il Comune di Poggiorenatico, con propria nota nn.12810 del 10/11/2008, ha analogamente dichiarato di non essere interessato a realizzare poli e/o ambiti estrattivi sul proprio territorio. Le richieste in Comune di Lagosanto, che configurerebbero la nascita di ben due nuovi poli estrattivi per sabbie (pur in ampliamento di ambiti pianificati dal primo PIAE e mai attivati per sopravvenuti ricorsi in sede amministrativa), non vengono esaminate in quanto una decisione di merito sulla loro ammissibilit creerebbe condizioni di interferenza con il contenzioso in corso presso il TAR dellEmilia-Romagna. Una valutazione specifica potr essere effettuata in sede di verifica periodica del PIAE e solo una volta che sia stata definitivamente chiusa la vertenza in atto, pur rammentando che lorientamento della Conferenza a non incrementare lo sforzo estrattivo nelle aree pi prossime allambito costiero. Richiamati gli indirizzi a non aumentare i poli estrattivi per le sabbie, sentito il Comune di Bondeno che non ritiene opportuno incrementare le superfici destinate alle attivit estrattive nella parte orientale del proprio territorio in prossimit del Cavo Napoleonico e di altri corsi dacqua importanti come il Panaro ed il Collettore di Burana, verificate le condizioni di difficile accessibilit e di forti limitazioni alla estrazione dei siti proposti per un nuovo polo e per lampliamento di quello esistente in Settepolesini, si sono ritenute non assentibili le richieste di nuovo polo a S.Biagio e di ampliamento a sud del polo di Settepolesini. Per quanto riguarda la proposta avanzata dal Comune di Berra, tenuto conto del particolare materiale disponibile nel sito (sabbiella e limi) e della sostanziale diversit con quello disponibile negli altri poli attivi (sabbie per uso industriale) di maggiore potenza e di pi lunga previsione, si ritiene provveduto ad individuare un ambito idoneo ad accogliere un nuovo polo estrattivo, limitandone la produttivit a non oltre 1.000.000 mc. e prevedendone la attivazione a partire dal secondo quinquennio di validit del PIAE. Le proposte di nuovi poli di argilla di Argenta (podere Alba), di Bondeno, di Masi Torello e di Mirabello vengono ritenute sostenibili, tenendo conto della esiguit dei poli oggi attivi per tale settore, della loro sostanziale concentrazione nella parte orientale della Provincia, della forte domanda derivante dagli usi di trasformazione industriale che negli anni scorsi ha evidenziato linteresse per la qualit dei materiali disponibili nel nostro territorio. Per tali nuovi ambiti, si sono definite priorit di attivazione avendo riguardo allindirizzo di accorpare ove possibile le attivit estrattive agli ambiti produttivi esistenti, indicando per quelli di Bondeno e Mirabello, in ragione della presenza di pi soggetti interessati, la necessit
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del ricorso a procedure di evidenza pubblica per determinare i perimetri di PAE ed inoltre individuando precise modalit di recupero ed inserimento territoriale degli ambiti una volta esauriti, tenendo conto degli indirizzi del PTCP quanto allo sviluppo dei poli della REP al confine con la Provincia di Modena, La collocazione dei quantitativi nellarco di validit del PIAE stata definita anche rispetto alle previsioni della limitrofa Provincia di Ravenna. Per tutto quanto sopra detto, il dimensionamento ventennale del terzo PIAE (2009-2028) viene definito in 19,7 milioni di mc. complessivi, esclusi i quantitativi che saranno necessari alla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali che dovessero raggiungere lo stato di progettazione definitiva nellarco di validit del Piano. Per i poli attivi nel secondo PIAE vengono inoltre confermati come residuo i quantitativi gi pianificati anteriormente alla data di adozione del presente Piano. Tali quantit saranno aggiunte a quelle del terzo PIAE e comporteranno la diversa scansione poliennale dei quantitativi assegnati ai singoli poli, come dettagliatamente descritto in ciascuna scheda di polo parte integrante di questo Piano. Viene confermato lobiettivo del 20% di copertura del fabbisogno (pari a 3,9 milioni di mc.) con materiali provenienti da attivit diverse da quelle di cava. La tabella seguente fornisce un prospetto delle quantit programmate per ogni Comune sede di uno o pi poli estrattivi, fermo restando che il 20% di recupero sar genericamente attribuito allintero sistema provinciale e sar quindi soggetto a verifica annuale di attuazione, con conseguente revisione del PIAE una volta raggiunto il quantitativo previsto.
RESIDUO PIANIFICATO COMUNE U/M Sabbia ARGENTA BERRA BONDENO *CODIGORO *MESOLA COPPARO *FERRARA *VIGARANO MAIN. MASI TORELLO MIGLIARINO MIRABELLO OSTELLATO MC MC MC MC MC MC MC MC MC MC MC MC 896.673 727.016 300.000 0 602.336 0 1.000.000 1.021.934 0 453.648 363.111 500.000 679.923 2.500.000 300.000 1.000.000 400.000 1.000.000 1.896.673 0 Argilla 1.000.000 Sabbia 1.150.000 1.000.000 1.500.000 500.000 250.000 600.000 3.227.016 600.000 1.000.000 1.002.336 1.000.000 1.000.000 Argilla 1.000.000 Sabbia 2.171.934 1.000.000 1.953.648 863.111 750.000 1.279.923 1.000.000 Argilla 2.000.000 PREVISIONE 3 PIAE TOTALE COMUNALE

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MC * Poli intercomunali.

4.262.382

2.282.259

8.200.000

5.000.000

12.462.382

7.282.259

Secondo le raccomandazioni della Conferenza di Pianificazione, si provveduto alla assegnazione decennale dei quantitativi ai singoli poli, con priorit ai poli gi attivi e che hanno gi dimostrato la sostenibilit della loro conduzione, prevedendo una revisione quinquennale dellandamento del Piano e la eventuale riassegnazione delle quote non ancora attivate. Nella tabella che segue, vengono indicate le previsioni poliennali per i singoli Comuni demandando sempre alle singole schede di polo il dettaglio nella attribuzione delle previsioni e le eventuali condizioni di attivazione.
TOTALE PIANO 1 QUINQUENNIO (2009-2013) COMUNE ARGENTA U/M Sabbia 521.934 Argilla 500.000 2 QUINQUENNIO (2014-2018) Sabbia 650.000 Argilla 500.000 2 DECENNIO (2019-2028) Sabbia 1.000.000 Argilla 1.000.000 Sabbia 2.171.934 Argilla 2.000.000

MC

BERRA

MC

500.000

500.000

1.000.000

BONDENO

MC

953.648

300.000

750.000

300.000

250.000

400.000

1.953.648

1.000.000

*CODIGORO

MC

363.111

300.000

200.000

863.111

*MESOLA

MC

250.000

250.000

250.000

750.000

COPPARO

MC 1.227.016

479.923

500.000

300.000

1.279.923

*FERRARA *VIGARANO MAIN. MASI TORELLO MIGLIARINO

MC

1.000.000

1.000.000

3.227.016

MC 300.000

300.000

300.000

600.000

MC

300.000

400.000

1.000.000

MC

302.336

350.000

350.000

1.002.336

MIRABELLO

MC 596.673

250.000

250.000

500.000

1.000.000

OSTELLATO

MC

600.000

700.000

1.896.673

TOTALE

MC

3.912.382

2.132.259

4.350.000

2.200.000

4.200.000

2.950.000

12.462.382

7.282.259

19.744.641 * Poli intercomunali. PIAE 2009-2028 25

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Per la durata delle autorizzazioni ad estrarre si ravvisa la opportunit di adottare tempi coerenti con la differente qualit dei materiali presenti nei poli, tutelando in particolare la durata e la produttiva gestione delle georisorse di pi elevata qualit destinate alla trasformazione industriale. A tal fine il PIAE propone la ammissibilit di autorizzazioni quinquennali automaticamente rinnovabili per una volta alla loro scadenza, salva la verifica di assolvimento degli impegni contrattuali assunti dai titolari in sede di primo rilascio e la corretta gestione dellimpianto per la durata della prima autorizzazione.

2.3. Griglia di sostenibilit e indirizzi per la Pianificazione Comunale. La scansione degli elementi su cui valutare il Piano per la sostenibilit (pi compiutamente e dettagliatamente descritta nella Relazione Ambientale per la Valsat-VAS del Piano) parte del lavoro gi fatto nei due PIAE precedenti, integrato dalle valutazioni sulla forma del territorio e sulla integrazione settoriale messe a punto nei percorsi di costruzione del nuovo P.T.C.P. , in particolare per la definizione del progetto di REP e per la definizione del sistema provinciale dei poli produttivi e delle infrastrutture di rango regionale, nonch per la costruzione dell'Intesa con la Regione Emilia-Romagna per l'integrazione delle politiche territoriali (2007-2013) ai fini del Programma di sviluppo locale sul nuovo Obiettivo 2. Sotto laspetto della sostenibilit, il terzo P.I.A.E. opera per: a) garantire il consolidamento e lo sviluppo del settore economico direttamente interessato, senza incrementare in valore assoluto la quantit di materiali vergini estratti rispetto alle precedenti poliennalit, rapportate alla poliennalit ventennale proposta in questo terzo PIAE; b) ridurre la estrazione di materiali vergini, in rapporto percentuale sul totale dei consumi del sistema territoriale provinciale rispetto al precedente P.I.A.E.; c) perseguire la minimizzazione degli impatti da cava, contenendo il numero dei poli estrattivi e favorendo lo sfruttamento dei siti a pi lunga potenzialit stimata; d) favorire il consolidamento dei poli estrattivi - in particolare quelli a maggiore potenzialit come poli produttivi a tutti gli effetti, ottimizzando il sistema dei servizi attivato insieme alla attivazione del polo stesso; e) perseguire il consolidamento dei poli di cui sopra come nodi di una rete logistica destinata al recupero, smaltimento, trattamento e trasformazione dei materiali inerti, in attuazione dellAccordo di programma per il recupero dei residui da costruzione e demolizione sottoscritto tra Provincia, Comuni e Categorie professionali, sostituendo inoltre il sistema delle discariche specifiche oggi non pi compatibili con la legislazione in materia di rifiuti e non regolabile nellambito della pianificazione territoriale comunale.; f) favorire la localizzazione dei nuovi poli e degli ambiti estrattivi nelle situazioni in cui labbandono finale consenta lincremento delle occasioni di lavoro e reddito in sede locale basate sulla messa in valore delle qualit del territorio; g) dare priorit, nella individuazione dei siti da parte dei P.A.E. comunali, alle situazioni che concorrano alla regolazione idraulica del territorio (sempre nei limiti di competenza del PIAE e nel rispetto della programmazione delle Autorit di Settore), alla messa in sicurezza degli insediamenti umani, alla realizzazione del progetto di Rete Ecologica Provinciale, alla ricostruzione e riqualificazione degli ambiti paesaggistici provinciali di maggiore valore identitario;
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h) incrementare la integrazione dei P.A.E. comunali con gli altri strumenti di programmazione economica e territoriali locali, nello spirito di univocit delle azioni sostenibili nelle singole aree; i) incrementare lefficienza e lefficacia della programmazione settoriale, anche attraverso luso allargato della copianificazione.

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Comune di Argenta

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

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POLO ALBA TIPOLOGIA DI POLO

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Argilla, con presenza di quote minori di sabbie limose e limi.

COMUNE INTERESSATO Argenta

INQUADRAMENTO DELLAREA

L area ubicata nella Bonifica del Mantello, nel Comune di Argenta, nei pressi dellabitato di Menate. Confina a nord con il Canale Circondariale, a sud con il Collettore Pioppa, a est con lo Scolo Patachina e ad ovest con lo Scolo Lucca (c.t.r. n 204161 204162 205133). Larea ha unestensione pari a 105 ha ed il quantitativo estraibile previsto dal piano pari a 500.000 m3 di argilla, con possibilit di ospitare in sede di revisione periodica quote residue non utilizzate in altri poli, sino alla concorrenza massima di 1.000.000 di mc. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarso valore agronomico, coltivata a seminativo, ed a bassa densit abitativa. Sul confine nord dellarea sono presenti alcuni laghetti, risultati di escavazioni avvenute negli anni 60, in discrete condizioni di qualit ambientale.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Larea adibita a polo ricade nella Unit di Paesaggio delle Valli, nel comparto meridionale delle Valli del Mezzano e Mantello separate dal Canale Circondariale. Non insistono sullarea particolari zonizzazioni di tutele dal parte del PTCP, richiamando esso solo il rispetto dei contenuti strutturali dellUnit di Paesaggio di riferimento. Non sono noti vincoli ope legis sullarea interessata dal polo, neppure per quanto attiene le acque pubbliche, essendo la zona interamente valliva non bonificata al momento della emanazione dei provvedimenti di tutela in tal senso. Non sono noti vincoli archeologici sullarea, n indicazioni sulla sensibilit al rischio archeologico. Resta comunque ferma la disposizione del PIAE che prevede la notifica di ogni ritrovamento, in caso di effettiva coltivazione del polo individuato.
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GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA Il nuovo polo adibito allestrazione dellargilla individuato in corrispondenza di depositi di area interfluviale e di palude e la carta geologica mostra appunto argille limose, argille e limi argillosi sub affioranti. Tale area, che si trova come detto nel comparto meridionale delle vecchie Valli dacqua dolce ad ovest della antica linea di costa, presenta depositi marginali di materiali limosi ed occasionalmente sabbiosi soprattutto negli strati superficiali- connessi alle divagazioni dei paleoalvei degli antichi corpi idrici che si impaludavano nel Mantello. Questa caratteristica rende il nuovo polo particolarmente interessante per lapprovigionamento dei vicini impianti produttivi di laterizi, dal momento che anche i limi e le sabbie limose sono normalmente e proficuamente utilizzate nella produzione e ad oggi data la ascarsit della disponibilit in loco- i produttori insediati nei Comuni di Argenta, di Alfonsine e di Ravenna sono costretti a recuperarla a notevole distanza. La coltivazione del nuovo polo quindi, ridurr il chilometraggio per la produzione con benefici sul livello di emissione in atmosfera, sul consumo delle infrastrutture viarie e sul costo finale dei prodotti laterizi.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE Per quanto riguarda larea adibita allo scavo dellargilla non ci sono dati che ci possano dare informazioni sufficienti. Si pu presumere che i terreni si comportino da aquitard e, come tali, siano sede di una falda a basso e bassissimo flusso. Potrebbe essere interessante valutare le interazioni con lacqua del Canale Circondariale che si trova a nord dellarea, in pozione dominante, in considerazione e che separata da questo solo da un argine. La prima acqua salata si trova a circa 15 m di profondit ed separata dalla falda superficiale da un deposito argilloso torboso di circa 10 12 m di spessore, che garantisce limpossibilit di interferenza tra le due falde.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili, per loro stessa natura, hanno caratteristiche geotecniche scadenti. Sar molto importante valutare il fattore di sicurezza delle sponde delle fosse di escavazione, sia in condizioni statiche che dinamiche, a causa dei parametri meccanici intrinsecamente bassi del materiale e per la presenza delle lenti sabbiose e limose che, contenendo una falda, creano problemi di rammollimento delle argille circostanti.

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CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 105 ha. Per quanto riguarda la stima dei volumi, le indagini geologiche hanno evidenziato la presenza superificale di argille di buona qualit, seguite da ulteriori strati argillosi sino a profondit molto elevate, intervallate alla profondit di 6 ml. dalla presenza di torba Trattandosi di depositi di area valliva e di palude, si pu ragionevolmente supporre per gli strati di argilla utile uno spessore medio variabile tra 3 e 5 m, cui corrisponde un volume stimato, per larea considerata, variabile tra 3.000.000 m3 e 5.000.000 m3, comprensivi delle quote marginali di limi e sabbie limose.

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

La durata dellestrazione sar prevista in venti anni e la sua destinazione finale dovr privilegiare la realizzazione di unoasi naturalistica con opportune modellazioni superficiali, sistemazione idraulica ed un opportuno progetto di messa a dimora di piante ed arbusti che proponga un completamento ed una integrazione morfologica con il litrofo areale del Mezzano. Larea gi stata sede di operazioni di estrazione negli anni 60, quindi la nuova attivit estrattiva si pone lobiettivo anche di incorporare i vecchi bacini di cava nellambito della realizzazione dei nuovi ambienti umidi che conseguiranno allabbandono finale dei lotti di cava successivamente coltivati. La vicinanza del Circondariale e la contiguit di fatto con lAreale del Mezzano individuato tra le componenti fondamentali della Rete Ecologica Provinciale e parte della Rete Natura 2000- colloca il nuovo sito allinterno del possibile corridoio secondario di collegamento fra questo e lantico corso del Po di Primaro (oggi fiume Reno, corridoio primario della REP), a prosecuzione delle condizioni gi create con la coltivazione del polo di sabbie della vicina Cava Garusola, confermata e potenziata in questo stesso PIAE. Sar obbligatorio installare una rete di monitoraggio con piezometri per il controllo quali quantitativo della falda e tutte le misure mitigative per il contenimento dei livelli di rumore e delle polveri. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle attuazione. Nella localizzazione del nuovo polo estrattivo si operato per preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo Norme tecniche di

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lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

. VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


0

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

500.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

500.000

INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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POLO PONTE BASTIA

TIPOLOGIA DI POLO

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Argilla

COMUNE INTERESSATO Argenta INQUADRAMENTO DELLAREA

L area ubicata nei pressi di Ponte Bastia, nel Comune di Argenta. E delimitata a sud dalla Strada Provinciale 10 e dal limite provinciale di Ravenna, ad ovest dalle Valli di Campotto e da una serie di strade comunali, a nord e ad est delimitata da strade comunali e da canali di scolo, quali lo Scolo Zaffardino, lo Scolo Parata e lo Scolo Bindella (c.t.r. n 222031 222034 222033). Larea ha unestensione pari a 218 ha ed il quantitativo estraibile previsto dal piano pari a 2.000.000 m3 di argilla, di cui 500.000 nel primo quinquennio e 500.000 nel secondo quinquennio, derivanti dal residuo pianificato nel PAE precedente, e 1.000.000 nel secondo decennio di PIAE. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarso valore agronomico ed a bassa densit abitativa.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Larea adibita a polo comprende una fascia di territorio vincolata secondo gli articoli 19 e 25 del P.T.C.P. Zone di tutela naturalistica, paesaggistico ambientale, lattivit estrattiva sar per consentita solo allesterno di questa fascia che ricade, come si vede dalle tavole del P.I.A.E. 6/07 6/09 Carta delle zone incompatibili allinterno dei vincoli assoluti, ossia in zona ove non possibile lattivit di cava. E inoltre interessata per una minima parte da unarea vincolata secondo gli articoli 18 e 20 del P.T.C.P. Dossi e dune allesterno dellarea costiera, che rientrano nei vincoli relativi, qui lattivit consentita quando si sia in grado di dimostrare che non esiste pi evidenza morfologica del dosso. La parte a sud del Reno ricompressa nel perimetro della stazione di Campotto del Parco Regionale del Dalta del Po classificato come pre parco. (si veda anche al punto F della scheda la tav. STRALCIO CARTA DEI VINCOLI).

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GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA La parte del polo adibito allestrazione dellargilla individuato in corrispondenza di depositi di area interfluviale e di palude e la carta geologica mostra appunto argille limose, argille e limi argillosi sub affioranti. Tale area, che si trova in destra Reno, a ridosso del paleoalveo del Po di Primaro, nel quale il fiume Reno stato incanalato in epoca storica.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE Per quanto riguarda larea adibita allo scavo dellargilla non ci sono dati che ci possano dare informazioni sufficienti. Si pu presumere che i terreni si comportino da aquitard e, come tali, siano sede di una falda a basso e bassissimo flusso. Potrebbe essere interessante valutare le interazioni con lacqua del bacino di Valle Santa che si trova a Ovest dellarea in considerazione e che separata da questa solo da un argine. La prima acqua salata si trova a circa 20 m di profondit ed separata dalla falda superficiale da un deposito argilloso torboso di circa 15 18 m di spessore, che garantisce limpossibilit di interferenza tra le due falde.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE Particolare attenzione deve essere prestata alla stabilit delle sponde delle fosse di scavo. Infatti risulta questa la parte pi problematica, sia per lapertura di nuove cave, sia per lapprofondimento di fosse gi esistenti. Lanalisi deve essere fatta per condizioni statiche e dinamiche, al fine di valutare la corretta inclinazione delle sponde.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 218 ha allo scavo di argilla di area interfluviale e depositi di palude. Per quanto riguarda la stima dei volumi dellargilla a sud del Reno, non avendo avuto a disposizione alcun sondaggio, stato possibile fare solo delle considerazioni sullo spessore del materiale cavabile in base allambiente deposizionale. Trattandosi di depositi di area interfluviale e di palude, si pu ragionevolmente supporre per essi uno spessore medio variabile tra 3 e 5 m, cui corrisponde un volume stimato, per larea considerata, variabile tra 6.500.000 m3 e 10.900.000 m3.

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MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

Il P.A.E. comunale dovr determinare le caratteristiche ed i contenuti dei due poli ricompresi nellarea, con le specifiche caratteristiche di polo per argilla e polo per sabbia. In particolare il polo di argilla ricompresso nella parte sud del Reno dovr essere attivato dopo lapprovazione dei Piano Territoriale della Stazione Campotto del Parco Regionale del Delta del Po, che lo escluder in maniera definitiva dalla perimetrazione. Il Comune di Argenta dovr provvedere a modificare ed integrare il Piano trasmesso in Regione come da delibera della G.R. n 361/97. La durata dellestrazione sar prevista in venti anni e la sua destinazione finale dovr privilegiare la realizzazione di unoasi naturalistica con opportune modellazioni superficiali, sistemazione idraulica ed un opportuno progetto di messa a dimora di piante ed arbusti che proponga un completamento ed una integrazione morfologica con loasi di Campotto. Lintervento potr essere attuato per lotti funzionali e il nuovo assetto della viabilit, adeguato alla coltivazione delle cave, dovr essere concordato con il Comune di Lavezzola (Provincia di Ravenna). Sar obbligatorio installare una rete di monitoraggio con piezometri per il controllo quali quantitativo della falda e tutte le misure mitigative per il contenimento dei livelli di rumore e delle polveri. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle Norme tecniche di attuazione. Per la localizzazione dei poli estrattivi necessario preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

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. VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


500.000

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


500.000

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

1.000.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

500.000

500.000

1.000.000

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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POLO GARUSOLA

TIPOLOGIA DI POLO Polo esistente ampliato.

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini.

COMUNE INTERESSATO Argenta, localit Molino di Filo

INQUADRAMENTO DELLAREA

L area ubicata in localit Corte Garusola e Garusolina, tra le frazioni di Menate e Molino di Filo, nel Comune di Argenta. E delimitata a nord dallo Scolo Campo del Vero, ad ovest, ad est e a sud con terreni agricoli a colture estensive (c.t.r. n 204162 204163 222041- 222044). Larea ha unestensione complessiva pari a 179 ha, di cui 73 ha gi delimitati come polo dal secondo PIAE, ed il quantitativo estraibile previsto dal piano di 650.000 di m3 di sabbia oltre ad un residuo gi pianificato pari a 521.934 m3 , per il primo decennio (2009-2018) e di ulteriori 1.000.000 mc per il secondo decennio. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarso valore agronomico ed a bassissima densit abitativa.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Larea adibita a polo ricade nella Unit di Paesaggio delle Valli, nel comparto meridionale delle Valli del Mezzano e Mantello separate dal Canale Circondariale. Non insistono sullarea particolari zonizzazioni di tutele dal parte del PTCP, richiamando esso solo il rispetto dei contenuti strutturali dellUnit di Paesaggio di riferimento. Non sono noti vincoli ope legis sullarea interessata dal polo, neppure per quanto attiene le acque pubbliche, essendo la zona interamente valliva non bonificata al momento della emanazione dei provvedimenti di tutela in tal senso.

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Non sono noti vincoli archeologici sullarea, n indicazioni sulla sensibilit al rischio archeologico. Resta comunque ferma la disposizione del PIAE che prevede la notifica di ogni ritrovamento, pur non avendo ad oggi casi rilevati nel polo gi coltivato.

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA Il polo, costituito dalla vecchia cava Garusola, dal polo individuato nel secondo PIAE e dallampliamento definito con il terzo PIAE, si trova in sinistra Reno, in corrispondenza di depositi di discreta consistenza e continuit. Si tratta delle sabbie medie e fini depositate dal fitto reticolo di divagazioni afferenti allantico Po di Primaro, nonch da episodi di tracimazione e/o rotta fluviale del Primaro stesso, come si pu desumere dallo spessore del materiale granulare che non supera i 4 m, al di sotto dei quali iniziano terreni argillosi di consistenza rilevante.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE I depositi sabbiosi in sito sono sede di una falda freatica e localmente semiconfinata, che ha una soggiacenza di circa 2 m, la cui alimentazione risulta provenire principalmente dal paleoalveo del Po di Primaro, oltre che dai canali di bonifica. La prima acqua salata si trova a circa 20 m di profondit ed separata dalla falda superficiale da un deposito argilloso torboso di circa 15 18 m di spessore, che garantisce limpossibilit di interferenza tra le due falde.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE Le sabbie cavabili hanno caratteristiche geotecniche mediamente buone e stato di addensamento variabile con la profondit. Particolare attenzione deve essere prestata alla stabilit delle sponde delle fosse di scavo. Infatti risulta questa la parte pi problematica, sia per lapertura di nuove cave, sia per lapprofondimento di fosse gi esistenti. Lanalisi deve essere fatta per condizioni statiche e dinamiche, al fine di valutare la corretta inclinazione delle sponde. La coltivazione del sito, sino ad oggi, stata condotta con una profondit massima di 3.50 m. Lesito di tali coltivazioni positivo sia dal punto di vista dello sfruttamento della risorsa, sia dellinserimento delle successive opere di ripristino allinterno di un quadro ambientale sostenibile.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 179 ha. Le sezioni analizzate mostrano un deposito sabbioso e sabbioso limoso con base ad una profondit variabile tra 3.5 m e 4.00 m. dal piano campagna. Ne consegue che il volume stimato per le sabbie medie e fini di circa 6.800.000 m3
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MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

Per il polo, il metodo di coltivazione sar a cielo aperto di tipo a fossa, la durata dellestrazione prevista in venti anni, il progetto di riassetto ambientale dovr prevedere la creazione di una zona umida artificiale con valenza di uso ricreativo turistico. Sar obbligatorio installare una rete di monitoraggio con piezometri per il controllo quali quantitativo della falda e tutte le misure mitigative per il contenimento dei livelli di rumore e delle polveri. Come gi detto nel Polo Alba (sempre nel Comune di Argenta, immediatamente a nord di questo Polo) la vicinanza del Circondariale e la contiguit di fatto con lAreale del Mezzano individuato tra le componenti fondamentali della Rete Ecologica Provinciale e parte della Rete Natura 2000colloca il sito Garusola ed il suo ampliamento allinterno del possibile corridoio secondario di collegamento fra questo e lantico corso del Po di Primaro (oggi fiume Reno, corridoio primario della REP), ad integrazione delle condizioni che si creeranno con la coltivazione del polo di argille della vicina Alba. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle Norme tecniche di attuazione. Per la localizzazione dei poli estrattivi necessario preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

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VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


521.934

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

650.000

1.000.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

521.934

650.000

1.000.000

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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Comune di Berra

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

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TIPOLOGIA DI POLO Polo di nuova programmazione. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbielle, sabbie limose e limi.

COMUNE INTERESSATO Berra INQUADRAMENTO DELLAREA Larea proposta per la realizzazione di un nuovo polo estrattivo del comune di Berra ubicata a sud della localit Cologna. Larea oggetto di questo PAE confina a a ovest con una strada provinciale e a est con una strada provinciale e una comunale, altre due strade comunali definiscono il confine del polo a nord e a sud. Larea ha unestensione pari a 128 ha ed il quantitativo estraibile previsto dal piano pari a 1.000.000 mc. di sabbielle e sabbie limose, suddiviso in 500.000 mc. nel secondo quinquennio di programmazione (2014-2018) ed i rimanenti nel secondo decennio del PIAE (2019-2028). Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarso valore agronomico, coltivata a seminativo, con appezzamenti a maglia larga ed a bassa densit abitativa.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Larea adibita a polo ricade nella Unit di Paesaggio delle Masserie, nella parte pi orientale di quel paesaggio di origine relativamente antica, collocato a ridosso del corso del Po Grande stabilizzatosi dopo la Rotta di Ficarolo, nel secolo XII. Larea preposta alla realizzazione del polo estrattivo di Berra si inserisce quindi in un sistema paesaggistico caratterizzato da ampie zone ad uso agricolo sviluppatesi attorno a centri di modeste dimensioni e caratterizzate da appezzamenti a maglia larga e abbastanza regolare. Larea in oggetto in particolare si sviluppa in una zona depressa, ai confini con lU.P. delle risaie, della quale mantiene alcuni dei principali caratteri. Questa U.P. rappresenta larea pi depressa della pianura ferrarese ed caratterizzata dal susseguirsi di bonifiche che hanno determinato la formazione di un territorio agricolo appiattito e ormai trasformato in un vero strumento di produzione.

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Non insistono sullarea particolari zonizzazioni di tutele dal parte del PTCP, richiamando esso solo il rispetto dei contenuti strutturali dellUnit di Paesaggio di riferimento. Non sono noti vincoli ope legis sullarea interessata dal polo, neppure per quanto attiene le acque pubbliche, essendo la zona interamente valliva non bonificata al momento della emanazione dei provvedimenti di tutela in tal senso. Non sono noti vincoli archeologici sullarea, n indicazioni sulla sensibilit al rischio archeologico. Resta comunque ferma la disposizione del PIAE che prevede la notifica di ogni ritrovamento, in caso di effettiva coltivazione del polo individuato.

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA Il nuovo polo adibito allestrazione di sabbie di qualit medio-bassa individuato in corrispondenza di depositi da divagazione fluviale antica. Tale area, che si trova nella fascia di pianura antica tra il Po ed il Canal Bianco, presenta depositi interessanti di materiali limosi ed occasionalmente sabbiosi soprattutto negli strati superficiali- connessi alle divagazioni dei paleoalvei degli antichi corpi idrici che percolavano verso la depressione di Jolanda. Questa caratteristica rende il nuovo polo particolarmente interessante per lapprovvigionamento di materiali utili a riempimenti e attivit a impiego diretto, ormai scarsi anche nel nostro territorio, oltre che per usi complementari nel settore dellindustria laterizia dal momento che anche i limi e le sabbie limose sono normalmente e proficuamente utilizzate nella produzione degli impianti collocati nel Basso Ferrarese. La coltivazione del nuovo polo quindi, ridurr il chilometraggio per la produzione con benefici sul livello di emissione in atmosfera, sul consumo delle infrastrutture viarie e sul costo finale dei prodotti laterizi.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili, per loro stessa natura, hanno caratteristiche geotecniche scadenti. Sar molto importante valutare il fattore di sicurezza delle sponde delle fosse di escavazione, sia in condizioni statiche che dinamiche, a causa dei parametri meccanici intrinsecamente bassi del materiale e per la presenza di falda superficiale.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 128 ha. Per quanto riguarda la stima dei volumi, le indagini geologiche hanno evidenziato la presenza superficiale di sabbielle di qualit commerciabile, estendentesi a profondit mediamente non superiori ai 7 ml. Dal piano di campagna.

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Si pu ragionevolmente supporre per gli strati utili uno spessore medio variabile tra i 5 ed i 7 m dal piano campagna, cui corrisponde un volume stimato, per larea considerata, variabile tra 6.000.000 m3 e 8.500.000 m3.

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

La durata dellestrazione sar prevista in venti anni e la sua destinazione finale dovr privilegiare la realizzazione di unoasi naturalistica con opportune modellazioni superficiali, sistemazione idraulica ed un opportuno progetto di messa a dimora di piante ed arbusti che proponga un completamento ed una integrazione morfologica con il corridoio ecologico primario definito dal Po a nord e dal Canale Bianco a sud. Sar obbligatorio installare una rete di monitoraggio con piezometri per il controllo quali quantitativo della falda e tutte le misure mitigative per il contenimento dei livelli di rumore e delle polveri. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle. Norme tecniche di attuazione del PIAE. Nella localizzazione del nuovo polo estrattivo si operato per preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

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VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


0

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

500.000

500.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

500.000

500.000

INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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Comune di Bondeno

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

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POLO SETTEPOLESINI

TIPOLOGIA DI POLO Polo esistente confermato nella pianificazione provinciale quale polo per la produzione di

materiali pregiati a destinazione prevalente di trasformazione industriale .

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie di origine alluvionale

COMUNE INTERESSATO Bondeno, localit Settepolesini

INQUADRAMENTO DELLAREA

Larea ubicata in localit Settepolesini, nel Comune di Bondeno, confina a nord con la strada comunale Bondeno Settepolesini, a ovest col Cavo Napoleonico, a sud col canale di Burana e ad est con il canale cittadino (CTR n185104). Larea nella quale collocato il polo di sabbia, ha unestensione pari a 300.4 ha ed il quantitativo estraibile previsto dal 3 PIAE sar pari a 1.250.000 di m3 oltre ad un residuo pianificato dal PAE vigente nel Comune di Bondeno, per il polo gi in esercizio pari a 453.648 m3 , per il primo decennio di PIAE e di ulteriori 250.000 mc per il secondo decennio. La ripartizione poliennale della quota assegnata al polo meglio dettagliata nella successiva tabella sui volumi scavabili, parte integrante di questa scheda. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a bassa densit abitativa, in unarea a scarso valore agronomico ed a bassa fertilit. Parte del polo occupato da un sito di stoccaggio dei fanghi mineralizzati provenienti dal dismesso zuccherificio di Bondeno. Tale stoccaggio non pi attivo dal 2004 e non ha interferenze con lattivit di coltivazione del polo.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P.


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Larea adibita a polo comprende una fascia di territorio al rispetto dei corsi dacqua esistenti vincolata secondo gli articoli 19 e 25 del P.T.C.P. Zone di tutela naturalistica, paesaggistico ambientale, lattivit estrattiva viene pertanto per consentita solo allesterno di questa fascia che ricade nelle zone vietate (Tav. 3/2 del PIAE), ossia in zona ove non possibile lattivit di cava.

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA Dal punto di vista geomorfologico il polo si situa interamente nellarea del Poazzo, antico ramo del Po attivo presumibilmente in et etrusca. Essendosi trattato di un ramo molto importante, ha depositato ampi spessori di sabbie di buona qualit, che attualmente sono sfruttate dalla cava di Settepolesini. Dallanalisi della carta di sintesi della potenzialit estrattiva e osservando la carta allegata alla scheda si evince che il polo si trova quasi interamente nellarea di affioramento dei depositi di piana a meandri, consistenti prevalentemente di sabbie di buona qualit. Solo larea del polo che ne costituisce la propaggine pi sud orientale caratterizzata dalla presenza in affioramento di depositi di area interfluviale e di palude, costituiti da argille limose, argille e limi argillosi. Se, nellottica dello sfruttamento di questa parte del polo, tali terreni debbano essere considerati come un cappellaccio di poco spessore potr essere valutato solo in base ad una serie di accertamenti quali sondaggi meccanici o indagini geoelettriche.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE La situazione idrogeologica strettamente condizionata dalla storia evolutiva di questarea. Si tratta come detto di depositi sabbiosi molto potenti (fino a oltre 50 m), con intercalazioni di sedimenti fini, non continui lateralmente. I terreni sono quindi sede di una falda che, a seconda della situazione stratigrafica, pu essere freatica superficiale o confinata. Laddove la sabbia continua per ampi spessori, la falda risulta freatica, ma con livello di base profondo. In questo caso, per esempio nella cava attuale di Settepolesini, si ha una commistione delle acque dei due tipi di falda. Lalimentazione dovrebbe essere regolata soprattutto dai canali di irrigazione per quanto riguarda la falda freatica pi superficiale, mentre per la parte confinata si tratta di unalimentazione proveniente dal Po attuale. Per la falda freatica a livello di base profondo lalimentazione prevalentemente quella dal Po.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili dal polo hanno caratteristiche geotecniche ottime: si tratta infatti per la gran parte di sabbie a granulometria media, impiegabili sia nelledilizia che nellindustria.

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Particolare attenzione dovr essere posta nellanalisi della stabilit delle sponde in quanto, trattandosi necessariamente di scavi sotto falda, lequilibrio delle sponde dipende dal loro profilo geometrico.

CALCOLO DEI VOLUMI DISPONIBILI. Larea complessiva del polo di 300.4 ha. Lo spessore medio equivalente, considerato, del giacimento di sabbia di 30 m. Il volume complessivo equivalente di materiale cavabile risulta quindi essere di circa 90.000.000m3.

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

Essendo previsto per questo polo lampliamento di unattivit esistente si prevede che le modalit di escavazione rimangano le stesse dellintervento precedente che consistono in una cava di tipo a fossa, con escavazione a cielo aperto. La profondit di scavo potr essere mantenuta al massimo di 30 m. gi raggiunto dalla cava in esercizio. Tale profondit da intendersi come indirizzo, ai sensi dellart. 22 delle Norme Tecniche di Attuazione. Laccertamento delle condizioni di stabilit dei fronti di scavo sar regolato dal D.M. del Ministero dei Lavori Pubblici dell11/03/88, alla sezione G. Durante il periodo di coltivazione della cava e soprattutto al termine dello stesso dovr essere attuato un insieme organico di opere tendenti al recupero dellarea a fini naturalistici e ricreativi con la conservazione e la valorizzazione dellambiente umido che si venuto a creare, ad integrazione funzionale e paesaggistica dellintervento esistente. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle Norme tecniche di attuazione del PIAE. La conferma del polo di Settepolesini stata valutata anche dal punto di vista del preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99. Le aree comprese nel perimetro di polo sono interamente destinate a coltivazioni estensive, prevalentemente per produzione di foraggiere o zuccherine per alimentazione animale.

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VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


453.648

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

500.000

750.000

250.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

953.648

750.000

250.000

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
SETTEPOLESINI

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO

COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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POLO GAVELLO

TIPOLOGIA DI POLO

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Argilla.

COMUNE INTERESSATO Bondeno

INQUADRAMENTO DELLAREA

Il polo estrattivo del comune di Bondeno ubicato in localit Gavello, a nord dellabitato e nelle vicinanze del Canale collettore di Burana. Larea destinata ad attivit estrattiva, oggetto di questo PAE, si sviluppa su un territorio ad uso agricolo interamente compreso allinterno delle antiche Valli del Rusco. Una parte di area viene individuata allesterno della zona di scavo effettivo, sino a raggiungere la strada comunale per S.Martino Spino, con il solo scopo di identificare le aree necessarie alla realizzazione delle infrastrutture per lallontanamento dei materiali dal sito di cava.

Larea ha unestensione pari a 33 ha ed il quantitativo estraibile previsto dal piano pari a 600.000 m3 di argilla. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarso valore agronomico, coltivata a seminativo, ed a bassa densit abitativa. Sul confine nord dellarea presente un laghetto ad uso irriguo, di recente realizzazione

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Il sistema paesaggistico in cui il polo inserito quello tipico delle valli pi antiche della provincia di Ferrara, in cui si riconoscono ancora oggi i segni delle principali vie dacqua attorno alle quali si articolava lassetto territoriale. Landamento dei fondi agricoli si presenta infatti per lo pi con maglia ortogonale rispetto alla via dacqua, ed il taglio dei fondi stessi e medio-piccolo, pur se in

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anni recenti si assiste ad un progressivo accorpamento, gestionale prima ancora che proprietario, dei fondi originari. Di particolare significato la presenza, a nord del sito di cava, di residue tracce dellantico corso del Fiume Rusco, componente della idrografia medievale imperniata sullo scomparso Gavello e limite orientale delle ultime centuriazioni organizzate dalla Via Hostilia . Non insistono sullarea particolari zonizzazioni di tutele dal parte del PTCP, richiamando esso solo il rispetto dei contenuti strutturali dellUnit di Paesaggio di riferimento. Non sono noti vincoli ope legis sullarea interessata dal polo. Non sono noti vincoli archeologici sullarea, n indicazioni sulla sensibilit al rischio archeologico. Resta comunque ferma la disposizione del PIAE che prevede la notifica di ogni ritrovamento, in caso di effettiva coltivazione del polo individuato.

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA Il nuovo polo adibito allestrazione dellargilla individuato in corrispondenza di depositi di area interfluviale e di palude e la carta geologica mostra appunto argille limose, argille e limi argillosi sub affioranti. Tale area, che si trova come detto nella parte centrale e pi depressa delle vecchie Valli dacqua dolce del Burana, un tempo estendentisi tra il Modenese, il Mantovano ed il Ferrarese, presenta depositi marginali di materiali limosi ed occasionalmente sabbiosi soprattutto negli strati superficiali- connessi alle divagazioni dei paleoalvei degli antichi corpi idrici presenti nellarea (Rusco, Gavello). Questa caratteristica rende il nuovo polo particolarmente interessante per lapprovigionamento degli impianti produttivi di laterizi delle vicine zone mantovane, modenesi e veronesi, dal momento che anche i limi e le sabbie limose sono normalmente e proficuamente utilizzate nella produzione, come per altro testimoniato dallelevato numero di fornaci che un tempo operavano nellarea. La coltivazione del nuovo polo quindi, ridurr il chilometraggio per la produzione con benefici sul livello di emissione in atmosfera, sul consumo delle infrastrutture viarie e sul costo finale dei prodotti laterizi.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE Per quanto riguarda larea adibita allo scavo dellargilla non ci sono dati che ci possano dare informazioni sufficienti. Si pu presumere che i terreni si comportino da aquitard e, come tali, siano sede di una falda a basso e bassissimo flusso. Potrebbe essere interessante valutare le interazioni con lacqua del Canale di Burana che si trova a nord dellarea, pur se non in posizione dominante data la giacitura ancora parzialmente ad incasso rispetto al piano di campagna circostante.

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La prima acqua fossile salata si trova a non meno di 25 m di profondit ed separata dalla falda superficiale da un deposito argilloso torboso di circa 15 18 m di spessore, che garantisce limpossibilit di interferenza tra essa e le falde superficiali.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili, per loro stessa natura, hanno caratteristiche geotecniche ottime. Sar comunque importante mantenere i fattori di sicurezza delle sponde delle fosse di escavazione, sia in condizioni statiche che dinamiche.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 33 ha. Per quanto riguarda la stima dei volumi, le indagini geologiche hanno evidenziato la presenza superficiale di argille di buona qualit, seguite da ulteriori strati argillosi sino a profondit molto elevate, intervallate alla profondit di 9 ml. dalla presenza di argille liquide. Trattandosi di depositi di area valliva e di palude, si pu ragionevolmente supporre per gli strati di argilla utile uno spessore medio variabile tra 5 e gli 8 m, cui corrisponde un volume stimato, per larea considerata, variabile tra 1.650.000 m3 e 2.640.000 m3, comprensivi delle quote marginali di limi e sabbie limose.

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

La durata dellestrazione sar prevista in 10 anni e la sua destinazione finale dovr privilegiare la realizzazione di unoasi naturalistica con opportune modellazioni superficiali, sistemazione idraulica ed un opportuno progetto di messa a dimora di piante ed arbusti. Il polo estrattivo di Gavello si trova nella parte pi antica della pianura ferrarese. Questo si sviluppa su un territorio prettamente agricolo, in parte ricompreso (e comunque a diretto contatto con) in una delle aree nodali di progetto individuate dalla rete ecologica provinciale . Le aree di progetto hanno il ruolo di rispondere alle carenze ecologiche geograficamente

individuate, coerentemente con la maglia dei collegamenti ecologici, quindi in contiguit con i corridoi o nei punti di intersezione tra gli stessi. Quella che si sviluppano attorno e nellarea prevista per la realizzazione del nuovo polo estrattivo ha lo scopo di compensare una zona scarsamente dotata (ovest del Panaro) e di ampliare
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consistentemente il nodo ecologico esistente nella Provincia di Modena, a sud dellabitato di S.Martino Spino (Mirandola) in corrispondenza che le antiche valli Le Comuni, parte dello stesso bacino del Rusco-Burana. La cava del polo di Gavello, a seguito della sua dismissione e del suo recupero, pu trasformarsi in unarea umida ed integrarsi al sistema ecologico provinciale costituendo un primo importante tassello del nodo interregionale organizzabile nelle antiche Valli del Burana.

Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle attuazione.

Norme tecniche di

Nella localizzazione del nuovo polo estrattivo si operato per preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

. VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


0

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

300.000

300.000

400.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

300.000

300.000

400.000

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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Comune di Codigoro-Mesola

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

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TIPOLOGIA DEL POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini COMUNI INTERESSATI
Codigoro , Mesola

INQUADRAMENTO DELLAREA

Larea ubicata in localit Caprile allinterno del Comune di Codigoro. E delimitata a est dalla strada Statale 309 Romea, a ovest da un canale di bonifica che corre parallelo alla strada comunale che unisce Caprile a Case Straforini, a sud da una strada comunale e a nord dal confine col Comune di Mesola. Larea prevista per lindividuazione del polo ha unestensione pari a 344 ha, si tratta di un polo a cui stata assegnata una quantit estraibile pari a 1.250.000 mc. di sabbia, oltre ad un residuo pianificato pari a 363.111 mc. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarso valore agronomico e bassa densit abitativa, oltre che scarsa fertilit.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Larea nella quale collocare il polo comprende una piccola fascia di territorio vincolata secondo gli articoli 18 e 20 del P.T.C.P. Dossi e dune interne o sul confine dellarea costiera, lattivit estrattiva sar per consentita solo allesterno di questa fascia che ricade, come si vede dalla tavola del P.I.A.E. 6/04 carta delle zone incompatibili allinterno dei vincoli assoluti, ossia in zona ove non possibile lattivit di cava. Si ricorda che il P.I.A.E. approvato nel 1996 riportava la seguente motivazione alla presenza del polo estrattivo in corrispondenza dellarea vincolata: [Il polo ricade nella zona di particolari disposizioni di tutela di specifici elementi (art. 20 P.T.P.R.) individuati come dossi di pianura, in sede di attuazione del P.I.A.E. si ritenuto necessario derogare da tale disposizione, sulla base di motivate disposizioni. Le prime sono di carattere geomorfologico, lambito del sito si trova in unarea interclusa tra due corpi dunosi, il primo, a ovest che ospita labitato di Caprile, il secondo posto pi a est in corrispondenza dellattuale sede della SS Romea
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La seconda considerazione riguarda in generale lintero ambito costiero ove la presenza del territorio del Parco Regionale del Delta del Po preclude allattivit estrattiva; per contro non si ritiene percorribile lipotesi di attivare cave in corrispondenza degli assi principali dei cordoni dunosi, le ubicazioni ricompresse tra i cordoni sono individuate come potenzialmente idonee] (si veda anche al punto F della scheda la tav. STRALCIO CARTA DEI VINCOLI).

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA Il polo in oggetto sar individuato interamente nei cordoni dunali di et romana, costituiti da sabbie medie e fini che passano lateralmente ai depositi di palude salmastra caratterizzati da limi e sabbie fini debolmente argillosi. Analizzando la carta dei GEOMATERIALI allegata alla scheda al punto F, si vede che i terreni pi fini affiorano, per una piccola area, nella parte nord orientale, essenzialmente nel Comune di Mesola. Dallo studio poi delle sezioni stratigrafiche si evince come questi terreni a granulometria pi fine abbiano uno spessore che supera i 5 m, cio la lunghezza dei sondaggi, in quanto vengono trovati ancora a fondo foro. Essendo comunque costituiti essenzialmente da sabbie fini, debolmente limose, con resti vegetali, possono comunque essere considerati materiale da scavare, piuttosto che come cappellaccio.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE I terreni che costituiscono il polo estrattivo, essendo formati quasi esclusivamente da sabbia, almeno nei primi 5 7 m di profondit, sono sede di una falda freatica, alimentata direttamente dalle precipitazioni atmosferiche e dai canali. Come per tutta la fascia costiera provinciale, la situazione idrogeologica particolarmente delicata in quanto siamo nellarea dellingressione del cuneo salino e lacqua dolce poggia su quella salmastra e salata. Proprio il peso dellacqua dolce mantiene basso il livello di quella salata e, quindi, andrebbe evitato tutto ci che pu turbare questo delicato equilibrio.Infatti un abbassamento del cuscinetto dacqua dolce e/o un rimescolamento delle due acque porterebbe ad una progressiva risalita dellacqua salata con conseguenze disastrose per lambiente e le colture agricole.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili dal polo hanno caratteristiche geotecniche da buone a medie: si tratta infatti per la gran parte di sabbie a granulometria media e fine, in alcune parti debolmente limose, con resti vegetali. Il grado di addensamento variabile con la profondit ma generalmente basso in corrispondenza delle dune eoliche.

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Via via che si proceder allapprofondimento dello scavo si dovr porre attenzione alla stabilit delle sponde, conducendo, per ogni approfondimento della fossa, le specifiche analisi di stabilit, sia in condizioni statiche che dinamiche.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 344 ha . Lo spessore medio equivalente del giacimento della sabbia a granulometria medio fine e pulita, di 4.45 m; mentre quello della sabbia fine e limosa di 1.05 m. Il volume complessivo equivalente di materiale cavabile risulta quindi essere di circa 15.480.000 m3 per la prima litologia e di circa 3.500.000 m3 per la seconda, raggiungendo un valore complessivo di 18.980.000 m3 . In realt i sondaggi a disposizione arrivano solo fino a 7 m di profondit, ma non stata raggiunta la base della sabbia e quindi il volume ottenuto certamente sottostimato.

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

Essendo previsto per questo polo lampliamento di unattivit esistente si prevede che le modalit di escavazione rimangano le stesse dellintervento precedente che consistono in una cava di tipo a fossa, con escavazione a cielo aperto. La profondit di scavo potr essere aumentata fino ad un massimo di 7 m, laccertamento delle condizioni di stabilit dei fronti di scavo sar regolato dal D.M. del Ministero dei Lavori Pubblici dell11/03/88, alla sezione G). Il piano di sistemazione finale dovr prevedere, come per il piano precedente, la realizzazione di unoasi naturale, con la creazione di un grande bacino idrico e di unampia zona ricreativa. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO attuazione. La durata dellattivit del polo prevista in dieci anni. Per la localizzazione dei poli estrattivi necessario preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99. II delle Norme tecniche di

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VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


363.111

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

250.000

550.000

450.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

613.111

550.000

450.000

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA BELLAGAMBA

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CA FINESSI

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CA BRUCIATA

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO

COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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Comune di Copparo

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

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TIPOLOGIA DI POLO

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Argille, limi e limi argillosi, sabbie da medie a fini.

COMUNE INTERESSATO Copparo, localit Ponte San Pietro

INQUADRAMENTO DELLAREA

Larea si trova a nord della localit Ponte S. Pietro, nel Comune di Copparo, confina ad ovest con la strada comunale di collegamento tra Copparo e Guarda, a nord con il canale Seminiatello, a est e a sud con una serie di strade comunali e con la nuova Strada Provinciale Copparo Berra (c.t.r. n 186062 - 186073). Larea del polo di argilla ha unestensione di circa 210 ha ed il quantitativo estraibile pari a 1.279.923 m3, comprensivo del residuo della cava autorizzata in esercizio, pari a 479.923 m3, collocata a sud della Strada Provinciale Copparo Berra. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarsa densit abitativa caratterizzata da colture intensive.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO AGLI ARTICOLI DEL P.T.C.P. Allinterno del polo non esiste alcun vincolo che possa limitare lattivit estrattiva (si veda anche al punto F della scheda la tav. STRALCIO CARTA DEI VINCOLI).

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA

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Il polo si situa ai margini dellantico Po di Copparo, in unarea dove la carta geologica riporta, a Sud, depositi di canale distributore e di argine, quindi sabbie da medie a fini, mentre a Nord sono riportati depositi di palude, nella forma di limi e limi argillosi. Siamo nella zona di interdigitazione dei due ambienti deposizionali: evidentemente, data labbondante presenza di materiale fine, lultimo evento sedimentario stato quello relativo alla palude.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE Data la bassa permeabilit dei terreni,il loro comportamento idrogeologico quello dellaquitard. Questo significa che, qualora la profondit della cava superi il livello della falda freatica, che qui segnalata con una soggiacenza di circa 2 m, la fossa verr lentamente riempita dal rifluimento dellacqua di falda circostante. Certamente le sabbie che affiorano allinterno del polo sono sede di una falda freatica la cui alimentazione deriva sia dalle acque di precipitazione che dai canali circostanti, e probabilmente anche dal paleoalveo di Copparo.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili dal polo hanno caratteristiche geotecniche scadenti. Via via che si procede allapprofondimento dello scavo si dovr porre attenzione alla stabilit delle sponde, cercando di dare una pendenza adeguata o proteggendo, se necessario, con palancolate o altro. Il valore del fattore di sicurezza dovr essere valutato con opportune analisi di stabilit, sia in condizioni statiche che dinamiche.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di circa 210 ha (come perimetrato al punto F della scheda nella tav. COROGRAFIA). Lo spessore medio equivalente del giacimento dellargilla, considerando linsieme delle argille plastiche e delle argille limose, di circa 4.6 m, per un computo complessivo del volume del giacimento di circa 9.614.000 m3. Poich i sondaggi a disposizione arrivano a 5 m di profondit, il conteggio stato fatto solo per questa profondit di indagine. In realt il risultato ottenuto certamente sottostimato in quanto nei sondaggi non stata raggiunta la base del giacimento (vedi punto F della scheda tav. GEOMATERIALI).

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

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Il piano di sistemazione finale dovr privilegiare la realizzazione di unoasi naturalistica, a funzione plurima di : cassa idraulica di espansione con funzioni di laminazione funzioni di fruizione naturalistica con servizi. La destinazione finale andr concordata con il Consorzio di Bonifica e con il Comune di Copparo. Si dovr raccordare lintervento di ripristino con il sistema dei percorsi naturalistici in via di realizzazione nel comprensorio del Copparese. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle Norme tecniche di attuazione. Per la localizzazione dei poli estrattivi necessario preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

VOLUMI SCALABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


679.923

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

300.000

300.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

679.923

300.000

300.000

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO

LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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Comune di Ferrara-Vigarano

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

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TIPOLOGIA DI POLO

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini

COMUNI INTERESSATI Ferrara, Vigarano Mainarda

INQUADRAMENTO DELLAREA

Larea ubicata a nord degli abitati di Porotto e Cassana, nel Comune di Ferrara, confina a nord con il Canale Bianco, a ovest con una strada privata, a sud con il Canale di Burana e ad est con una serie di strade private (CTR n185113 1851142). Larea del polo di sabbia, ha unestensione pari a 208 ha si tratta di un polo a cui stata assegnata una quantit estraibile nel 3 PIAE pari a 3.100.000 m3 oltre ad un residuo pianificato di attivit in esercizio pari a 727.016 m3 . Larea del polo ricade in ambito specializzato per attivit estrattive, secondo il PSC del Comune di Ferrara.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Larea adibita a polo comprende una fascia di territorio vincolata in base agli articoli 19 e 25 del P.T.C.P. Zone di tutela naturalistica, paesaggistico ambientale, lattivit estrattiva sar per consentita solo allesterno di questa fascia che ricade, come si vede dalla tavola del P.I.A.E. 3/2 allinterno dei vincoli assoluti, ossia in zona ove non possibile lattivit estrattiva .

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA Dal punto di vista geomorfologico il polo si situa interamente nellarea del meandro di Cassana che costituisce, insieme al Poazzo, le vestigia di un antico corso del Po, attivo presumibilmente in et
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etrusca. Tale antico fiume ha depositato ampi spessori di sabbie di buona qualit, che attualmente sono sfruttate dalla cava di Fondo Casino Fondo Sbarra e che verrano cavate anche nella cava di Casaglia. Dallanalisi della carta di sintesi della potenzialit estrattiva e osservando la carta allegata alla scheda si evince che la parte pi meridionale del polo si trova interamente nellarea di affioramento dei depositi di area interfluviale e di palude, costituiti da argille limose, argille e limi argillosi. Questi sedimenti hanno qui uno spessore piuttosto modesto (1 2 m) e quindi costituiscono un cappellaccio di poca potenza al giacimento sabbioso sottostante. Nella parte del polo che si sviluppa tra il Canale Cittadino a Nord e il Canale Emissario a Sud affiorano i depositi di area interfluviale per circa un quarto dellarea, mentre la restante parte costituita dalle sabbie di piana a meandri. Lanalisi delle sezioni stratigrafiche mostra che lo spessore dei depositi di palude arriva, in un solo sondaggio, fino allo spessore di circa 7 m, mantenendosi per mediamente intorno ai 2 m.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE Lidrogeologia della zona condizionata dalla sua evoluzione geomorfologia che ha portato ad avere alternanze di sabbie prevalenti e sedimenti fini che si comportano, a seconda della loro granulometria, come aquiclud o aquitard. Le sabbie invece sono sede di falda, libera se la sabbia affiorante, confinata dove la sabbia ricoperta da sedimenti fini. E molto probabile la continuit laterale tra i due tipi di falda. Lalimentazione degli acquiferi freatici avviene prevalentemente da Sud, cio dal paleoalveo di Ferrara che in continuit idraulica con le acque del Po attuale, mentre la soggiacenza media di qualche metro. Per il primo acquifero confinato invece lalimentazione da Nord Ovest.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili dal polo hanno caratteristiche geotecniche da buone a ottime: si tratta infatti per la gran parte di sabbie a granulometria media o fine oppure di sabbie limose con grado di addensamento variabile con la profondit. Deve essere comunque posta particolare attenzione alla stabilit delle sponde in quanto, trattandosi necessariamente di scavi sotto falda, lequilibrio delle sponde dipende dal loro profilo geometrico. Inoltre importante anche fare lanalisi della stabilit delle sponde scavate nel materiale fine di copertura che presenta caratteristiche geotecniche decisamente pi sfavorevoli. In modo particolare sar necessario considerare la spinta dellacqua nellanalisi della stabilit delle sponde tagliate nel materiale del cappellaccio in relazione alla presenza di giunti di trazione che si formano per ritiro nei periodi caldi e secchi dellanno.
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Il progetto di apertura di nuove fosse di estrazione o di approfondimento delle esistenti deve quindi essere accompagnato da analisi di stabilit in condizioni statiche e in condizioni dinamiche.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 208 ha (come perimetrato al punto F della scheda nella tav. COROGRAFIA). Lanalisi delle sezioni stratigrafiche mostra che il giacimento formato da due litotipi: il primo costituito da sabbia media e fine, con uno spessore medio equivalente nellarea della cava di Casaglia, in corso di attivazione, di circa 6.2 m, e nellarea della cava di Fondo Sbarra Fondo Casino di circa 9.0 m; il secondo litotipo costituito da sabbia fine limosa, con uno spessore medio equivalente di 4.3 m nellarea della cava di Casaglia e di 1.2 m nellarea della cava Fondo Sbarra Fondo Casino. Mediando sullarea dellintero polo si ottiene un volume della sabbia a granulometria media di circa 12.900.000 m3, e un volume di circa 8.950.000 m3 per la sabbia fine limosa. Complessivamente il volume stimato per lintero giacimento raggiunge quindi i 21.850.000 m3. Il volume complessivo per sottostimato in quanto nellarea di Casaglia solo un sondaggio arriva a 40 m di profondit, raggiungendo la base della sabbia che situata alla profondit di circa 37 m. Seguono poi circa 7 m di terreno limoso argilloso al di sotto del quale riprende la sabbia fino ad una profondit di circa 80 m (vedi punto F della scheda tav. GEOMATERIALI).

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

Il progetto di sistemazione finale e recupero ambientale dovr essere coordinato fra tutte le aziende che fossero interessate allattivit nel polo estrattivo e inserito nel contesto territoriale ferrarese, in particolare integrandosi con il parco urbano della citt. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle Norme tecniche di attuazione. Per la localizzazione dei poli estrattivi necessario preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

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VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


727.016

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

500.000

1.300.000

1.300.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

1.227.016

1.300.000

1.300.000

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

CASAGLIA

PIAE 2009-2028

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PIAE 2009-2028

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

PIAE 2009-2028

124

PIAE 2009 - 2028

PIAE 2009-2028

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PIAE 2009 - 2028

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PIAE 2009 - 2028

PIAE 2009-2028

127

PIAE 2009 - 2028

PIAE 2009-2028

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PIUAE 2009 - 2028

PIAE 2009-2028

129

PIUAE 2009 - 2028

Comune di Masi Torello

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

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PIUAE 2009 - 2028

TIPOLOGIA DI POLO

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Argilla.

COMUNE INTERESSATO Masi Torello INQUADRAMENTO DELLAREA

Il nuovo polo estrattivo del comune di Masi Torello ubicato in localit Borgo SantAnna. Larea destinata ad attivit estrattiva, oggetto di questo PAE, si sviluppa su un territorio ad uso agricolo ed delimitata a sud da una strada ad alto scorrimento.

Il sistema paesaggistico in cui il polo inserito quello tipico delle valli pi antiche della provincia di Ferrara, in cui si riconoscono ancora oggi i segni delle principali vie dacqua attorno alle quali si articolava lassetto territoriale. Landamento dei fondi agricoli si presenta infatti per lo pi con maglia ortogonale rispetto alla via dacqua, ed il taglio dei fondi stessi e medio-piccolo (maglia a piantata).

Larea ha unestensione pari a 35 ha ed il quantitativo estraibile previsto dal piano pari a 600.000 m3 di argilla. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarso valore agronomico, coltivata a seminativo, ed a bassa densit abitativa.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Il sistema paesaggistico in cui il polo inserito quello tipico delle terre pi antiche della provincia di Ferrara, in cui si riconoscono ancora oggi i segni delle principali vie dacqua attorno alle quali si articolava lassetto territoriale. Landamento dei fondi agricoli si presenta infatti per lo pi con maglia ortogonale rispetto alla via dacqua, ed il taglio dei fondi stessi e medio-piccolo, pur se in anni recenti si assiste ad un progressivo accorpamento, gestionale prima ancora che proprietario, dei fondi originari.

PIAE 2009-2028

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PIUAE 2009 - 2028

LUnit di Paesaggio Delle Valli Vecchie (in cui il polo si colloca) si estende a sud-est della citt di Ferrara. I Comuni interessati sono principalmente Ferrara, Voghiera, Argenta, Masi Torello, e in parte Copparo e Formignana, Tresigallo, Migliarino, Migliaro, Ostellato, Portomaggiore, Argenta, e Massafiscaglia. Essa comprende i pi antichi dossi, che proprio da Ferrara si dipartono: il dosso dellantico Po di Ferrara, il dosso del Volano,la cui matrice insediativa si articola maggiormente a causa del doppio tracciato determinato dal fiume e dalla sua amplissima ansa, e del Po di Primaro. I centri presenti, pur di piccole dimensioni, presentano nuclei antichi di sicuro interesse soprattutto se letti come sistema storico-insediativo. E questo il settore della provincia in cui presente al 1814 la pi estesa porzione di pianura asciutta, emersa naturalmente. Anche le depressioni a ridosso degli alvei del Volano e del Primaro si sono progressivamente compattate e presentano una omogenea morfologia paesistica con le pi estese sub-aree asciutte. Landamento dei fondi agricoli si presenta per lo pi con maglia ortogonale rispetto alla via

dacqua,ed il taglio dei fondi stessi e medio-piccolo (maglia a piantata). Nelle zone di conca la maglia fondiaria diviene pi irregolare ,labirintica, anche se resta evidente una netta predominanza di elementi infrastrutturali naturali. Questa unit di paesaggio sicuramente quella che presenta il maggior numero di insediamenti sparsi di valore storico artistico posti sulle principali direttrici storiche, oltre a frequenti concentrazioni di materiale archeologico.

Non insistono sullarea particolari zonizzazioni di tutele dal parte del PTCP, richiamando esso solo il rispetto dei contenuti strutturali dellUnit di Paesaggio di riferimento. Non sono noti vincoli ope legis sullarea interessata dal polo.

Non sono noti vincoli archeologici sullarea, n indicazioni sulla sensibilit al rischio archeologico. Resta comunque ferma la disposizione del PIAE che prevede la notifica di ogni ritrovamento, in caso di effettiva coltivazione del polo individuato.

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA

Il sito del polo estrattivo e della cava, collocato in un ambito di catino interfluviale in cui si rileva la massiccia presenza di argille ad elevata plasticit, individuato in corrispondenza di depositi di area interfluviale e di palude e la carta geologica mostra appunto argille limose, argille e limi argillosi sub affioranti. Per i caratteri morfologici, si rimanda a quanto appena scritto nel paragrafo precedente.

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PIUAE 2009 - 2028

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE Per quanto riguarda larea adibita allo scavo dellargilla non ci sono dati che ci possano dare informazioni sufficienti. Si pu presumere che i terreni si comportino da aquitard e, come tali, siano sede di una falda a basso e bassissimo flusso. La prima acqua fossile salata si trova a non meno di 15 m di profondit ed separata dalla falda superficiale da un deposito argilloso torboso di circa 10 13 m di spessore, che garantisce limpossibilit di interferenza tra essa e le falde superficiali.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili, per loro stessa natura, hanno caratteristiche geotecniche ottime. Sar comunque importante mantenere i fattori di sicurezza delle sponde delle fosse di escavazione, sia in condizioni statiche che dinamiche.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 35 ha. Per quanto riguarda la stima dei volumi, le indagini geologiche hanno evidenziato la presenza superficiale di argille di buona qualit, seguite da ulteriori strati argillosi sino a profondit molto elevate. Trattandosi di depositi di area valliva e di palude, si pu ragionevolmente supporre per gli strati di argilla utile uno spessore medio variabile tra 5 e 8 m, cui corrisponde un volume stimato, per larea considerata, variabile tra 1.750.000 m3 e 2.800.000 m3, comprensivi delle quote marginali di limi e sabbie limose.

MODALITA di ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

La durata dellestrazione sar prevista in 10 anni e la sua destinazione finale dovr privilegiare la realizzazione di unoasi naturalistica con opportune modellazioni superficiali, sistemazione idraulica ed un opportuno progetto di messa a dimora di piante ed arbusti., con attenzione alla riproposizione dei caratteri propri delle Terre Vecchie e, in particolare, di quelli proposti per lAreale delle Siepi nella Rete Ecologica Provinciale.

Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle attuazione.


PIAE 2009-2028

Norme tecniche di

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PIUAE 2009 - 2028

Nella localizzazione del nuovo polo estrattivo si operato per preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


0

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

300.000

300.000

400.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

300.000

300.000

400.000

PIAE 2009-2028

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PIUAE 2009 - 2028

INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

PIAE 2009-2028

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PIAE 2009-2028

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PIAE 2009 - 2028

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Comune di Migliarino

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

PIAE 2009-2028

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PIAE 2009 - 2028

TIPOLOGIA DI POLO

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Argille, sabbie limose ,torbe

COMUNE INTERESSATO Migliarino

INQUADRAMENTO DELLAREA

Larea si trova per met nel Comune di Migliarino e per laltra met nel Comune di Migliaro, la zona di ampliamento del polo ricade solamente nel Comune di Migliarino. Il polo situato tra le localit C Rossa, Migliarino e Migliaro. Confina a sud con la strada comunale di collegamento tra Migliaro e Migliarino, a ovest con la strada Provinciale 4, a nord e a est con due strade comunali (c.t.r. n 186163 186162 204044 204041). Larea del polo di argilla ha unestensione di 170 ha ed il quantitativo estraibile previsto di 400.000 m3, oltre ad un residuo pianificato pari a 602.336 m3. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola coltivata a seminativo ed a bassa densit abitativa.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Il polo ricade in una zona di vincolo relativo, previsto sulla cartografia del P.I.A.E. tav. 6/07 Carta delle zone incompatibili, il vincolo previsto relativo allarticolo 8 del P.T.C.P. Unit di paesaggio delle Terre Vecchie. Tale vincolo, comunque non pone limiti alle cave di argilla, bens a quelle di sabbia (si veda anche al punto F della scheda la tav. STRALCIO CARTA DEI VINCOLI).

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA Il polo in esame si trova nellarea di influenza del paleoalveo del Po di Volano. Lanalisi delle sezioni stratigrafiche mostra un ambiente deposizionale complesso, con alternanze di argille e lenti di limi sabbiosi e sabbie limose. Questo fa pensare che la sedimentazione sia avvenuta in un ambiente di palude in cui, di quando in quando, arrivavano sedimenti pi grossolani in relazione alle piene del fiume adiacente. A supporto di questa ipotesi pu essere addotta la
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PIAE 2009 - 2028

presenza delle argille organiche e in modo particolare le torbe vere e proprie che si trovano alla base dellargilla cavata nella cava dellex fornace SACE SEIA. In mancanza di dati, si ritenuto di estendere le stesse considerazioni alla zona pi occidentale del polo, che corrisponde quasi alla met dellarea complessiva. Nel caso in cui si intendesse aprire una cava in questa zona, sar naturalmente necessario fare una serie di sondaggi pi approfonditi per valutare leffettiva presenza e lo spessore delle argille cavabili. Infatti la carta geologica evidenzia la presenza di depositi di un canale distributore e di un argine e dunque essenzialmente di sabbie.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE Trattandosi di unarea caratterizzata dalla presenza di abbondante argilla con lenti di limo sabbioso e sabbie fini, la falda vera e propria confinata nei sedimenti a grana pi grossolana, mentre, a causa della bassa permeabilit dellargilla, questa si comporta come aquiclud. Difficile stabilire lalimentazione della falda: possibile, se non probabile, che questa avvenga direttamente dal Po di Volano, soprattutto se si immaginano i sedimenti grossolani come lenti depositate durante le piene del paleofiume e quindi in continuit con il suo alveo.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili, per loro stessa natura, hanno caratteristiche geotecniche scadenti. Sar molto importante valutare il fattore di sicurezza delle sponde delle fosse di escavazione, sia in condizioni statiche che dinamiche, a causa dei parametri meccanici intrinsecamente bassi del materiale e per la presenza delle lenti sabbiose e limose che, contenendo una falda, creano problemi di rammollimento delle argille circostanti.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di circa 170 ha. Lanalisi delle sezioni stratigrafiche, disegnate su sondaggi fatti nella cava di Valicella (Migliarino) e nella cava dellex fornace SACE SEIA (Migliaro), mostra la presenza di argille e argille organiche. Lo spessore equivalente delle argille di circa 2.4 m, cui corrisponde un volume, esteso su tutto il polo, di circa 4.080.000 m3. Lo spessore medio equivalente delle argille organiche invece di 1.6 m, con un volume di circa 2.720.000 m3. Accomunando i due litotipi in un unico giacimento si ottiene un volume totale di circa 6.800.000 m3. Tale valore risulta comunque sottostimato poich solo i sondaggi della cava dellex fornace SACE SEIA hanno raggiunto la base del giacimento che qui si trova a circa 4.5 m dal piano campagna.
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PIAE 2009 - 2028

I sondaggi fatti nella cava Valicella, alcuni dei quali arrivano fino a 6.9 m di profondit, terminano ancora in argilla (vedi punto F della scheda tav. GEOMATERIALI).

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

Il piano di sistemazione finale dovr privilegiare la realizzazione del completamento delloasi naturalistica prevista, con conseguente sistemazione idraulica e messa a dimora di piante, nel caso in cui sia previsto il mantenimento di acqua allinterno della cava dovranno essere assicurate le condizioni idrauliche atte ad evitare il loro impaludamento. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle Norme tecniche di attuazione. Per la localizzazione dei poli estrattivi necessario preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


302.336

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


350.000

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

350.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

302.336

350.000

1.002.336

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
VALICELLA

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO

COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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Comune di Mirabello

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

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PIAE 2009 -2028

TIPOLOGIA DI POLO

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Argilla.

COMUNE INTERESSATO Mirabello

INQUADRAMENTO DELLAREA

Il nuovo polo estrattivo del comune di Mirabello ubicato in un territorio ad uso agricolo estensivo posto a nord ovest dellabitato di Mirabello, presso i confini con i Comuni di Bondeno e S.Agostino.

Lambito interamente compreso allinterno di antichi bacini vallivi bonificati, prima per colmata poi in forma meccanica, tra lXI ed il XIX secolo e presenta la forma a conca tipica di tali zone. I principali elementi infrastrutturali vicini sono la SP di Correggio, a nord, che corre in gran parte su un antico serraglio di bonifica, ed il Cavo Napoleonico o scolmatore del Reno, che si colloca immediatamente ad ovest dellarea individuata dal PAE.

Il sistema paesaggistico in cui il polo inserito quello tipico delle valli pi antiche della provincia di Ferrara, in cui si riconoscono ancora oggi i segni delle principali vie dacqua attorno alle quali si articolava lassetto territoriale e quelli, altrettanti importanti, delle opere di regimazione idraulica avviate sin dallalto Medio evo.

Larea ha unestensione pari a 17.5 ha ed il quantitativo estraibile previsto dal piano pari a 1.000.000 m3 di argilla. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarso valore agronomico, coltivata a seminativo, ed a bassa densit abitativa.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE


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PIAE 2009 -2028

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Il sistema paesaggistico in cui il polo inserito quello tipico delle valli pi antiche della provincia di Ferrara, in cui si riconoscono ancora oggi i segni delle principali vie dacqua attorno alle quali si articolava lassetto territoriale. Landamento dei fondi agricoli si presenta infatti per lo pi con maglia ortogonale rispetto alla via dacqua, ed il taglio dei fondi stessi e medio-piccolo, pur se in anni recenti si assiste ad un progressivo accorpamento, gestionale prima ancora che proprietario, dei fondi originari. Di particolare significato la presenza, a nord del sito di cava, di residue tracce dellantico corso del Fiume Rusco, componente della idrografia medievale imperniata sullo scomparso Gavello e limite orientale delle ultime centuriazioni organizzate dalla Via Hostilia . Non insistono sullarea particolari zonizzazioni di tutele dal parte del PTCP, richiamando esso solo il rispetto dei contenuti strutturali dellUnit di Paesaggio di riferimento. Non sono noti vincoli ope legis sullarea interessata dal polo. Non sono noti vincoli archeologici sullarea, n indicazioni sulla sensibilit al rischio archeologico. Resta comunque ferma la disposizione del PIAE che prevede la notifica di ogni ritrovamento, in caso di effettiva coltivazione del polo individuato.

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA

Il sito del polo estrattivo e della cava, collocato in un ambito di catino interfluviale in cui si rileva la massiccia presenza di argille ad elevata plasticit, individuato in corrispondenza di depositi di area interfluviale e di palude e la carta geologica mostra appunto argille limose, argille e limi argillosi sub affioranti. La morfologia del paraggio non ha particolari rilevanze, essendo caratterizzata dal permanere dei caratteri propri della bonifica meccanica che la accomunano alle zone meridionali del Comune di Bondeno (Serraglio di S.Bianca), a quelle occidentali del Comune di Poggiorenatico ed alle molte altre zone un tempo recapito delle spagliature dei fiumi Panaro e Reno e di altri minori corsi dacqua discendenti dalla pedecollina bolognese e modenese.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE Per quanto riguarda larea adibita allo scavo dellargilla non ci sono dati che ci possano dare informazioni sufficienti. Si pu presumere che i terreni si comportino da aquitard e, come tali, siano sede di una falda a basso e bassissimo flusso. Potrebbe essere interessante valutare le interazioni con lacqua del Canale Scolmatore del Reno (o Cavo Napoleonico) che si trova ad ovest dellarea,

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PIAE 2009 -2028

in posizione dominante rispetto al piano di campagna circostante e protetto da arginature di notevole elevazione appoggiate sullo stesso piano campagna. La prima acqua fossile salata si trova a non meno di 25 m di profondit ed separata dalla falda superficiale da un deposito argilloso torboso di circa 15 18 m di spessore, che garantisce limpossibilit di interferenza tra essa e le falde superficiali.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE I terreni estraibili, per loro stessa natura, hanno caratteristiche geotecniche ottime. Sar comunque importante mantenere i fattori di sicurezza delle sponde delle fosse di escavazione, sia in condizioni statiche che dinamiche.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 17.5 ha. Per quanto riguarda la stima dei volumi, le indagini geologiche hanno evidenziato la presenza superficiale di argille di buona qualit, seguite da ulteriori strati argillosi sino a profondit molto elevate. Trattandosi di depositi di area valliva e di palude, si pu ragionevolmente supporre per gli strati di argilla utile uno spessore medio variabile tra 5 e 8 m, cui corrisponde un volume stimato, per larea considerata, variabile tra 875.000 m3 e 1.400.000 m3, comprensivi delle quote marginali di limi e sabbie limose.

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

La durata dellestrazione sar prevista in 10 anni e la sua destinazione finale dovr privilegiare la realizzazione di unoasi naturalistica con opportune modellazioni superficiali, sistemazione idraulica ed un opportuno progetto di messa a dimora di piante ed arbusti, ponendo particolare attenzione alle modalit di connessione con il vicinissimo Cavo Napoleonico, parte del SIC-ZPS Fiume Po.

Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle attuazione.

Norme tecniche di

Nella localizzazione del nuovo polo estrattivo si operato per preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.
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VOLUMI SCAVABILI

Colonna 1

Colonna 2

Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013


0

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018


0

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028


0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009

Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028

250.000

250.000

500.000

Potenzialit estrattiva complessiva del polo

250.000

250.000

500.000

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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Comune di Ostellato

Provincia di Ferrara

P.I.A.E.
(2009-2028)
Piano imfraregionale per le Attivit Estrattive (Legge Regionale n. 17 del 18.7.1991)

SCHEDE DI POLO

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TIPOLOGIA DI POLO

LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato

INQUADRAMENTO DELLAREA

Larea ubicata in localit Cavallara presso labitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato. Confina a sud con la Strada Provinciale 1, a ovest con la strada comunale, a nord con la Superstrada Ferrara Mare e ad est con il confine comunale (c.t.r. n 205063). Larea del polo di sabbia, ha unestensione pari a 255 ha ed il quantitativo estraibile prevista dal 3 PIAE pari a 1.000.000 di mc. oltre ad un residuo pianificato nel secondo PIAE di 896.673 mc. Lattivit estrattiva situata in una zona agricola a scarso valore agronomico, a bassa fertilit ed a bassa densit abitativa.

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE

INQUADRAMENTO IN RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA DEL P.T.C.P. Larea nella quale si prevede il polo comprende inserita parzialmente in zona vincolata secondo gli articoli 18 e 20 del P.T.C.P. Dossi e dune vincolate, come si vede dalla tavola 6/08 del P.I.A.E. Carta delle zone incompatibili, che rientrano nei vincoli relativi, qui lattivit estrattiva consentita quando, dopo uno studio approfondito, si sia in grado di dimostrare la non evidenza morfologica del dosso (si veda anche al punto F della scheda la tav. STRALCIO CARTA DEI VINCOLI).

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DELLAREA Il polo situato parzialmente sul paleoalveo del Pada Erdano (Padovetere), e in parte sui depositi di cordoni dunali e di baia interdistributrice. La carta geologica indica essenzialmente sabbie da medie a fini affioranti, anche se nei sondaggi analizzati, tutti perforati nellarea di influenza dellantico alveo, il tetto del deposito sabbioso, come detto, si trova ad una profondit media di circa 2 3 m. I sedimenti fini che la ricoprono sono i depositi legati allimpaludamento e alla chiusura dellalveo dellantico Erdano.
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PIAE 2009 - 2028

Data limportanza del palealveo sopra menzionato, sembra ragionevole supporre che il deposito sabbioso legato al paleoalveo stesso, cos come le sabbie delle dune, possano avere uno spessore notevole.

CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE La falda contenuta nella sabbia di origine alluvionale ha caratteristiche di falda confinata, trattandosi di un acquifero ricoperto per almeno 2 m da limi e argille. Laddove la sabbia diventa affiorante, particolarmente in relazione con la presenza delle dune eoliche, si ha una falda di tipo freatico. Bench il polo si trovi nella propaggine pi orientale del territorio provinciale, e quindi in prossimit del mare, linterfaccia acqua dolce acqua salmastra si trova ad una profondit di oltre 100 m, quindi al di sotto della zona di influenza dellattivit di cava.

CARATTERISTICHE GEOTECNICHE Le sabbie cavabili hanno caratteristiche geotecniche mediamente buone e stato di addensamento variabile con la profondit, variabile da medio a alto, per le sabbie relative al paleoalveo, mentre con addensamento inferiore per quelle delle dune. Particolare attenzione deve essere prestata alla stabilit delle sponde delle fosse di scavo. Infatti risulta questa la parte pi problematica, sia per lapertura di nuove cave, sia per lapprofondimento di fosse gi esistenti. Inoltre, per quanto riguarda i terreni a grana fine che costituiscono il cappellaccio del giacimento, le analisi preliminari allindividuazione del polo estrattivo deveno tenere conto della presenza di eventuali giunti che si formano per la diminuzione di volume del materiale in condizioni di forte evaporazione. Tali giunti infatti, oltre a diminuire drasticamente i parametri meccanici del terreno, convogliano anche lacqua delle precipitazioni atmosferiche in profondit. Lanalisi deve essere fatta per condizioni statiche e dinamiche, al fine di valutare la corretta inclinazione delle sponde.

CALCOLO DEI VOLUMI Larea complessiva del polo di 255 ha . Il tetto della sabbia si trova ad una profondit, rispetto alla quota del piano campagna, di circa 2 3 m. Il letto del giacimento nei sondaggi analizzati, spinti fino ad una profondit massima di 10 m, non mai stato raggiunto. Lo spessore medio equivalente delle sabbie di 4.5 m, con un volume stimato del giacimento di circa 11.475.000 m3. Questo cubaggio certamente sottostimato in quanto, come detto, la base del giacimento non mai stata raggiunta.
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PIAE 2009 - 2028

MODALITA DI ATTUAZIONE DELLINTERVENTO

Lo studio idrogeologico preliminare al progetto dovr comprendere unarea relativamente ampia per valutare la sensibilit e linfluenza dellintervento su scala superiore a quella individuata dalla scheda progetto. Lo studio morfologico preliminare dovr fornire tutti gli elementi di riconoscibilit delle dune e dei dossi come previsto in normativa del P.T.C.P. Durante il periodo di coltivazione della cava e soprattutto al termine dello stesso dovr essere attuato un insieme organico di opere tendenti al recupero dellarea a fini naturalistici e ricreativi con la conservazione e la valorizzazione dellambiente umido che si venuto a creare, con particolare attenzione allinserimento nel sistema ambientale del canale Navigabile. Le modalit di attuazione dellintervento sottostanno al TITOLO II delle Norme tecniche di attuazione. Per la localizzazione dei poli estrattivi necessario preservare i suoli ad elevata vocazione agricola (art. A -16, Capo A - IVA della L.R. 24/03/2000, n. 20), tutelando e garantendo lo sviluppo delle attivit agricole orientate alle produzioni tipiche ai sensi dei Regolamenti CEE 2081/92, 2082/92, L.N. 164/92 e L.R. 28/99.

VOLUMI SCAVABILI
Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3

Polo n.

Quantitativo assegnato al polo 2009-2013 596.673

Quantitativo assegnato al polo 2014-2018 300.000

Quantitativo assegnato al polo 2019-2028 0

Volumi gi pianificati al 30/11/2009 Potenzialit estrattiva in ampliamento PIAE 2009-2028 Potenzialit estrattiva complessiva del polo

300.000

700.000

596.673

600.000

700.000

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA OSTELLATO

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INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO

COROGRAFIA GEOMATERIALI STRALCIO CARTA DEI VINCOLI

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