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FACCIAMO IL PUNTO SUGLI OGM (organismi geneticamente modificati)

di Antonella Livraga

La questione OGM: quanta confusione corriere.it Organismo geneticamente modificato - Wikipedia it.wikipedia.org Alimenti OGM guidaacquisti.net Sicurezza alimentare - Introduzione salute.gov.it Sicurezza alimentare - Etichettatura salute.gov.it Sicurezza alimentare - Piano nazionale OGM salute.gov.it Flop commerciale degli OGM in UE. Dati settore biotech confermano greenpeace.org Basf si ritira dall'Europa, gli OGM non piacciono greenpeace.org

La questione OGM: quanta confusione


Dopo le dichiarazioni del Ministro per lAmbiente, si scatenato il dibattito. importante la quantit, ma anche qualit
da: scienze > corriere.it 24 marzo 2012 Poveri i comuni mortali che, per capirci qualcosa dellaffare OGM, prestano attenzione a quanto dicono o scrivono i personaggi che a vario titolo sono chiamati a dare il loro parere. Quanta confusione, fatta di dichiarazioni contrastanti, giudizi entusiastici o fortemente critici, professioni di ottimismo per possibili vantaggi o di pessimismo per il timore di danni per la salute e per lambiente. In questi giorni ha toccato il parossismo. Ha iniziato il Ministro per lambiente dichiarando in unintervista su questo giornale (gioved 15 marzo) che senza lingegneria genetica oggi non avremmo alcuni fra i nostri prodotti pi tipici. E dopo averne citati alcuni, tra cui il grano duro, il pomodoro San Marzano e il basilico ligure, ha concluso dicendo che questi prodotti sono stati ottenuti grazie agli incroci e con la mutagenesi sui semi. Architettato in questo modo, il discorso non poteva non portare chi non sa niente di genetica (praticamente la stragrande maggioranza di noi) a credere che quei prodotti tipici fossero stati ottenuti grazie alle tecniche di ingegneria genetica, quelle appunto che si utilizzano per produrre gli OGM . Sbagliato, gli incroci e la mutagenesi che, come dice giustamente il ministro, ci hanno dato quei prodotti, non generano OGM perch non introducono geni estranei nellorganismo su cui si opera, ma rimescolano (nel caso degli incroci) o modificano (come nel caso della mutagenesi operata su alcune variet di grano duro come il Creso) quelli che lorganismo naturalmente possiede nel suo genoma. Dunque, se avete paura degli OGM, state tranquilli, il pomodoro San Marzano (se lo trovate) o il basilico ligure per il pesto genovese non sono transgenici. Bene ha fatto la Coldiretti a chiarire immediatamente la questione, altrimenti si rischiava un crollo nei consumi dei prodotti tipici citati dal ministro! Alle parole del ministro sono seguite tante dichiarazioni di esperti o presunti tali. E la confusione aumentata. Il prof. Veronesi ha dichiarato su un quotidiano nazionale (Unit del 16 marzo) che le moderne biotecnologie sono la naturale evoluzione del progresso avviato dagli agronomi nel secolo scorso con la rivoluzione verde per risolvere il problema del cibo e dellacqua nel mondo . Messa cos, laffermazione potrebbe portare il lettore a pensare che la rivoluzione verde abbia avuto successo nei paesi in via di sviluppo e che lintroduzione degli OGM in quei paesi porter a completa soluzione il problema della fame che affligge tante persone. I dati per sono questi: il numero degli affamati sceso s a 870 milioni nel periodo iniziale della rivoluzione verde, ma poi risalito ad oltre un miliardo e cento milioni. La rivoluzione verde, impostata sul modello dellagricoltura industriale occidentale - costosissima in termini economici, ambientali e energetici - ha portato ad un aumento dei costi insostenibile fin dallinizio in Africa e poi in altri paesi in via di sviluppo. Il costo maggiore stato, secondo i genetisti, la perdita di gran parte delle specie e delle variet di piante utilizzate localmente da secoli per alimentare le popolazioni locali, un patrimonio inestimabile di variabilit genetica da cui i genetisti hanno sempre attinto per creare attraverso incroci e miglioramento genetico convenzionale (quindi no OGM) nuove variet pi adatte a determinate situazioni pedoclimatiche e agronomiche. La perdita di tale biodiversit potrebbe determinare una tragedia immane in un periodo di cambiamento climatico come quello attuale che necessita di variet che si adattino a tali cambiamenti (dati FAO). Lesperienza della rivoluzione verde deve servire dunque come monito e invitare alla cautela chi appoggia lintroduzione delle colture GM nei paesi in via di sviluppo.

Il prof. Veronesi fa altre due affermazioni che meritano di essere commentate. Le piante biotech, essendo pi resistenti alle malattie, porteranno anche alla diminuzione delluso dei pesticidi; con enormi vantaggi ambientali ed economici, perch per gli agricoltori il costo di protezione dei raccolti sar molto inferiore. Io non sarei tanto ottimista. Le piante coltivate, per effetto delle pratiche agricole oggi in uso, sono afflitte da tantissime malattie causate da varie specie di insetti, di funghi, batteri e virus. Quindi, devono essere trattate continuamente con tanti pesticidi differenti. Poich le piante transgeniche possono essere dotate di resistenza ad un numero limitato di agenti patogeni , devono essere trattate anchesse con pesticidi per combattere tutte le altre malattie cui non sono resistenti. Inoltre va anche tenuta presente la capacit dei patogeni di sviluppare rapidamente meccanismi di aggressione alle piante sempre pi potenti e di diventare resistenti a certi pesticidi. Questo crea ovviamente la necessit di produrre continuamente nuove piante transgeniche resistenti. Sarebbe una storia infinita! Riguardo al risparmio evocato per gli agricoltori, c da dire che i semi transgenici vengono pagati sempre di pi dagli agricoltori anche perch gravati dai costi crescenti derivanti dalle royalties imposte alle multinazionali. E ancora, per sostenere a spada tratta la causa degli OGM Veronesi sostiene che Oggi linsulina prodotta con un batterio, lEscherichia coli in cui stato inserito il gene che produce linsulina nelluomo. Qui c chiaramente una forzatura. Non si pu omologare questa sostanza (linsulina) alle piante transgeniche perch non si consuma il batterio transgenico che lo produce ma linsulina prodotta che poi viene accuratamente purificata. Invece le piante transgeniche o loro parti vengono utilizzate come alimenti tali e quali. Inoltre, mentre i batteri vengono mantenuti nei fermentatori chiusi delle aziende farmaceutiche, per le piante transgeniche esiste il rischio concreto che esse si possano diffondere nellambiente attraverso i pollini e i semi. Questi infatti sono trasportati a distanza non solo da agenti naturali come vento, acqua, insetti e animali terricoli, ma inavvertitamente anche dalluomo. Ad esempio, un agricoltore che ha nel suo campo una variet transgenica in fioritura, si impregna inevitabilmente di polline. Andando a trovare un agricoltore amico anche a 100 km di distanza, che ha la sua stessa coltura, ma non geneticamente modificata pu inquinare con il suo polline questa coltura. Stesso rischio con i semi transgenici. Se uno solo si attacca alle suola delle scarpe o alle pieghe dei pantaloni, lagricoltore se lo porta in giro e pu diffondere cos inconsapevolmente piante transgeniche anche a miglia di chilometri di distanza (se fa un viaggio in aereo). Un illustre scienziato, il prof. Boncinelli conferma anche se in maniera un po tortuosa lesistenza di questo rischio quando afferma che (Corriere della sera, 16 marzo) Certi organismi potrebbero sfuggire al controllo e andare a invadere altri campi o allevamenti. Ci non impossibile ma estremamente improbabile . Improbabile, stando al Sabatini Colletti un evento che, sulla base di considerazioni ragionevoli, non dovrebbe accadere , quindi non c certezza che non accada. Ma non finisce qui. Due genetisti di chiara fama, lo stesso Boncinelli prima citato e il prof. Buiatti hanno espresso opinioni completamente diverse riguardo alla nocivit degli alimenti GM. Il primo sostiene che : In teoria non c alcuna possibilit che nuocciano, perch non pu essere un gene in pi o in meno, oltre alle decine di migliaia che questi esseri gi contengono, che li rende pericolosi. Il secondo invece del parere che lalto grado di imprevedibilit derivante dal trasferimento di geni tra organismi anche molto diversi luno dallaltro, richiede una particolare attenzione. Mi schiero decisamente dalla parte del secondo perch, data la complessit delle interazioni tra i geni di cui non si ha ancora completa conoscenza, non possibile oggi prevedere tutti gli effetti che lintroduzione di geni estranei pu determinare a livello della qualit dei prodotti. Da pi parti si parlato in questi giorni anche di OGM in relazione alla qualit e alla tipicit dei prodotti. A mio avviso, la qualit non si migliora soltanto arricchendo alimenti di particolari sostanze mediante le modificazioni genetiche (ad esempio il riso che stato arricchito, ma di ben poco, di vitamina A e poi si parla di arricchire tanti prodotti di sostanze salutari). In questo modo un alimento assume pi la funzione di integratore che quella di nutrimento. Per il consumatore, la qualit alimentare data invece dal concerto di tante diverse qualit,

nutrizionale (contenuto in nutrienti), organolettica (sapore e aromi), salutistica (equilibrato pool di sostanze salutari) e sanitaria (assenza o ridotto contenuto di pesticidi e di altre sostanze nocive). E tutto ci si pu ottenere, oltre che ricorrendo alle variet adatte, adottando delle buone pratiche agricole che rispettano la fertilit naturale dei suoli e non rendano necessarie eccessive concimazioni azotate. ormai chiaro che le concimazioni con nitrati, che pure hanno il merito di aver contribuito ad aumentare le produzioni di cibo in maniera strabiliante, influenzano negativamente diversi aspetti della qualit se gestite scriteriatamente. Nel caso del grano ci sono dati scientifici che fanno addirittura sospettare che esse, insieme al miglioramento genetico, abbia portato ad un aumento delle frazioni di glutine coinvolte nella celiachia. Per concludere, non sono contrario alla ricerca sulle piante agrarie transgeniche a condizione per che essa sia svolta in modo da garantire la assoluta sicurezza, e che sia utile per lavanzamento delle nostre conoscenze e non per servire interessi di bottega. Ma il furore per la modernit dellingegneria genetica non deve farci dimenticare che esistono altri campi di ricerca, come la fisiologia vegetale, la genetica classica, lagronomia e lecologia agraria, che possono dare risultati utili per fare unagricoltura che produca in maniera soddisfacente e dia prodotti di qualit. Lavori scientifici, come quello durato un ventennio che ha riguardato la sostenibilit, in termini ecologici ed energetici dellagricoltura biologica e biodinamica (i risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Science qualche anno fa), sono quanto mai preziosi e attuali. Perch noi abbiamo oggi il difficile compito di trovare soluzioni affinch lagricoltura continui a dare alte produzioni, ma di qualit, e nello stesso tempo cessi di essere causa di degrado ambientale e di spreco di acqua e fonti energetiche non rinnovabili. Ci sono tanti aspetti della nostra agricoltura che vanno rivisti e corretti (selezione varietale, gestione della fertilit dei suoli, rispetto del territorio e della biodiversit, impiego di pesticidi, consumi idrici ed energetici). Lintroduzione delle piante transgeniche in questo contesto agricolo cos deteriorato, e senza cambiare mentalit e metodo, rischia di essere, a mio avviso, un rimedio inutile se non addirittura peggiore del male. Prof. Matteo Giannattasio Docente di Alimenti e salute del consumatore allUniversit di Padova (m.giannattasio@libero.it)

Organismo geneticamente modificato - Wikipedia


da: wikipedia.org

GloFish, pesci dacquario resi fluorescenti tramite transgenesi. Sono i primi animali da compagnia geneticamente modificati. Un organismo geneticamente modificato (OGM) un essere vivente che possiede un patrimonio genetico modificato tramite tecniche di ingegneria genetica, che consentono laggiunta, leliminazione o la modifica di elementi genici.

Definizione di Organismi Geneticamente Modificati

Con il termine Organismo Geneticamente Modificato (OGM) si intendono soltanto gli organismi in cui parte del genoma sia stato modificato tramite le moderne tecniche di ingegneria genetica. Non sono considerati organismi geneticamente modificati tutti quegli organismi il cui patrimonio genetico viene modificato a seguito di processi spontanei (modificazioni e trasferimenti di materiale genetico avvengono infatti in natura in molteplici occasioni e tali processi sono allorigine della diversit della vita sulla terra), o indotti dalluomo tramite altre tecniche che non sono incluse nella definizione data dalla normativa di riferimento (ad esempio con radiazioni ionizzanti o mutageni chimici). Gli OGM vengono spesso indicati come organismi transgenici: i due termini non sono sinonimi in quanto il termine transgenesi si riferisce allinserimento, nel genoma di un dato organismo, di geni provenienti da un organismo di specie diversa. Sono invece definiti OGM anche quegli organismi che risultano da modificazioni che non prevedono linserimento di alcun gene (es. sono OGM anche gli organismi dal cui genoma sono stati tolti dei geni), cos come gli organismi in cui il materiale genetico inserito proviene da un organismo donatore della stessa specie. In questo secondo caso alcuni studiosi parlano di organismi cisgenici.

Tecniche principali
Ai fini della definizione di OGM data dalla Direttiva 2001/18/CE, sono considerate tecniche che hanno come risultato un organismo geneticamente modificato: tecniche di ricombinazione del materiale genetico che comportano la formazione di nuove combinazioni mediante lutilizzo di un vettore di molecole di DNA, RNA o loro derivati, nonch il loro

inserimento in un organismo ospite nel quale non compaiono per natura, ma nel quale possono replicarsi in maniera continua; tecniche che comportano lintroduzione diretta in un organismo di materiale ereditabile preparato al suo esterno, tra cui la macroiniezione e il microincapsulamento; fusione cellulare (inclusa la fusione di protoplasti) o tecniche di ibridazione per la costruzione di cellule vive, che presentano nuove combinazioni di materiale genetico ereditabile, mediante la fusione di due o pi cellule, utilizzando metodi non naturali. Sono esclusi dalla definizione gli organismi ottenuti per mutagenesi o fusione cellulare di cellule vegetali di organismi che possono scambiare materiale genetico anche con metodi di riproduzione tradizionali, a condizione che non comportino limpiego di molecole di acido nucleico ricombinante.

Tecniche di miglioramento genetico


La modificazione del genoma degli esseri viventi da parte delluomo una pratica antichissima. Essa pu essere fatta risalire a circa 14.000 anni fa con laddomesticamento del cane. Le modificazioni genetiche indotte in tal modo sono state per in larga parte inconsapevoli ed solo a partire dalla prima met del 1900 che luomo ha preso coscienza delleffetto a livello genetico indotto dai propri programmi di selezione. I metodi utilizzati tradizionalmente per modificare il patrimonio genetico degli esseri viventi sono essenzialmente due: la mutagenesi e lincrocio. La mutagenesi un fenomeno che strutturalmente presente, anche se a bassa frequenza, in tutti gli esseri viventi ed basato sulle imprecisioni o gli errori di replicazione del genoma durante i processi di divisione cellulare. Le mutazioni vengono poi sottoposte a selezione o dallambiente o dalluomo e se vantaggiose vengono mantenute nella popolazione. Nei programmi di miglioramento genetico, la frequenza con cui avvengono queste mutazioni viene generalmente amplificata utilizzando radiazioni o agenti chimici mutageni. Le mutazioni, che possono interessare una singola base del DNA o anche intere porzioni di cromosomi (inserzioni, traslocazioni, duplicazioni e delezioni), hanno portato nel tempo ad evidenti modifiche fenotipiche negli esseri viventi (si pensi alla diversit tra le varie razze canine). Luomo, nei secoli, ha sfruttato la variabilit prodotta dalle mutazioni (quale ad esempio lincapacit di perdere i semi da parte della spiga del frumento) per selezionare e costruire molte cultivar e razze animali oggi fondamentali per la sua sopravvivenza. Un esempio storico di mutazioni indotte dalluomo ai fini del miglioramento genetico rappresentato dalla variet di frumento Creso, ottenuto per irradiazione dallENEA. Esso stato negli anni ottanta una delle variet di punta per la produzione di pasta (circa 1 spaghetto su 4) ed oggi uno dei genitori delle attuali variet commerciali. Un altro esempio dato dalla differenza tra mais giallo e mais bianco che riconducibile alla mutazione di un singolo gene. Lincrocio invece una tecnica che permette di unire le caratteristiche presenti in due individui diversi, anche non appartenenti alla medesima specie, grazie al rimescolamento dei loro genomi sfruttando la riproduzione sessuale. In tal modo sono stati prodotti il mulo o il bardotto, ma anche gli ibridi oggi utilizzati per le produzioni animali e vegetali. Il vantaggio di tale tecnica la possibilit, una volta identificata fenotipicamente una caratteristica di interesse in una razza o in una variet (ad esempio la resistenza ad una malattia), di trasferirla in unaltra attraverso incroci mirati. La differenza sostanziale tra queste due tecniche di miglioramento genetico e lingegneria genetica (alla base dello sviluppo degli OGM) sta nella modalit con cui luomo induce le modificazioni genetiche. Nel caso della mutazione o dellincrocio viene infatti effettuata una selezione fenotipica, in base a caratteristiche visibili, allinterno di popolazioni molto grandi (alcune decine di migliaia nelle piante e alcune centinaia negli animali). Nellingegneria genetica invece possibile progettare deterministicamente la modifica genetica

da effettuare. Inoltre, una volta ottenuto un certo numero di organismi geneticamente modificati, essendo questi geneticamente distinguibili dagli altri, possono venire selezionati genotipicamente, ovvero in base alle loro caratteristiche genetiche, e non pi unicamente fenotipicamente come accade invece per le tecniche tradizionali, per le quali non possibile conoscere a priori le modificazioni genetiche indotte.

Storia
Il primo OGM moderno fu ottenuto nel 1972 da Stanley Norman Cohen (Stanford University School of Medicine) e Herbert Boyer (University of California, San Francisco). I due ricercatori, grazie alluso combinato delle nuove tecniche di biologia molecolare che si stavano sviluppando in diversi laboratori, come luso dellenzima ligasi (1967), degli enzimi di restrizione e della trasformazione batterica (1970-72), riuscirono per primi a clonare un gene di rana allinterno del batterio Escherichia coli, dimostrando che era possibile trasferire materiale genetico da un organismo ad un altro tramite lutilizzo di vettori plasmidici in grado di autoreplicarsi, abbattendo di fatto le barriere specie-specifiche. Questi risultati ebbero un tale impatto da indurre la comunit scientifica ad autoimporre nel 1974 una moratoria internazionale sulluso della tecnica del DNA ricombinante per valutare la nuova tecnologia ed i suoi possibili rischi. Quello stesso anno fu la Conferenza di Asilomar, tenutasi a Pacific Grove (California) a concludere che gli esperimenti sul DNA ricombinante potessero procedere a patto che rispettassero severe linee guida, poi redatte dai National Institutes of Health (NIH) ed accettate dalla comunit scientifica. Queste linee guida, pubblicate per la prima volta nel 1976 e successivamente aggiornate, sono tuttora seguite dai laboratori che effettuano esperimenti di trasformazione genica. Dal 1976 ad oggi gli OGM sono passati dallo stato di mera possibilit tecnologica ad una realt. Si sono dovuti attendere infatti solo due anni da Asilomar per avere il primo prodotto ad uso commerciale derivato da un OGM. La Genentech, fondata da Herbert Boyer, riuscita infatti a produrre attraverso E. coli importanti proteine umane ricombinanti: la somatostatina (1977) e linsulina (1978), il farmaco biotecnologico pi noto, che stato commercializzato a partire dal 1981. La commercializzazione dellinsulina ha segnato un cambiamento epocale per lindustria del farmaco, aprendo il settore biotecnologico (precedentemente confinato nei laboratori di ricerca) allindustrializzazione, e rivoluzionando il processo di drug discovery e lo sviluppo di nuove terapie non invasive. Poco dopo lo sviluppo dellinsulina ricombinante, nel 1983 si ebbe negli Stati Uniti la prima battaglia sul rilascio nellambiente di organismi geneticamente modificati. Al centro del dibattito la sperimentazione dei cosiddetti batteri ice-minus, una variante di Pseudomonas syringae incapace di produrre la proteina di superficie che facilita la formazione dei cristalli di ghiaccio. I ricercatori della Advanced Genetic Sciencies e della University of California, Berkeley svilupparono questa variante allo scopo di introdurla nel terreno per proteggere le piante dal gelo. La richiesta di effettuare esperimenti in campo aperto con questo OGM scaten una forte contestazione da parte degli ambientalisti. Solo dopo una battaglia legale durata tre anni, nel 1986 i batteri ice-minus furono i primi OGM ad uscire dai laboratori ed essere introdotti nellambiente. Pochi anni dopo si scopr che questa variante esisteva anche in natura e lazienda detentrice del brevetto, visto il contesto non favorevole agli OGM, decise di proseguire gli esperimenti solo sulla variante naturale. Gli ice-minus ricombinanti non vennero mai commercializzati. Dopo pi di 30 anni dalla Conferenza di Asilomar, allalba del XXI secolo si conoscono molte delle potenzialit e dei limiti di questa tecnologia e, in molti casi, si dispone dei protocolli di gestione necessari a consentirne una applicazione in sicurezza. In particolare il Protocollo di Cartagena, ratificato nel 2000, si pone come strumento internazionale per la protezione della biodiversit dai possibili rischi derivanti dalla diffusione dei prodotti delle nuove tecnologie. Ad oggi la tecnica del DNA ricombinante stata utilizzata non solo per la produzione di nuovi

farmaci, ma anche di enzimi per ridurre limpatto ambientale dellindustria, piante e animali con caratteristiche migliorative in termini di resistenza alla malattie o di performance produttive e ambientali, ma anche organismi quali loncotopo, usato nella ricerca sul cancro, che hanno portato con s importanti quesiti etici oltre ad aver aperto la strada a dispute per luso a fini sperimentali o commerciali delle innovazioni scientifiche. La possibilit di brevettare gli OGM ha acceso un forte dibattito sulla propriet intellettuale delle risorse genetiche del pianeta e sulla liceit di una ricerca e di unindustria che non si ponga anche dei limiti etici o che non sappia mettersi in ascolto delle domande presenti nellopinione pubblica creando consenso attorno alle proprie iniziative di ricerca e business. Non da ultimo esistono perplessit sulla creazione di essere umani geneticamente modificati. La commercializzazione degli OGM sta conquistando anche altri tipologie di mercati: nel 2003 a Taiwan furono venduti i primi animali OGM a scopo domestico: si tratt di un centinaio di pesci dacquario resi fluorescenti tramite linserimento di geni di medusa. Nel dicembre 2003 la vendita di pesci fluorescenti stata permessa anche negli Stati Uniti, dopo che la Food and Drug Administration dichiar la non rilevanza a scopi alimentari di questi pesci, mentre tuttora vietata la loro introduzione in Europa.

Applicazioni
Gli OGM sono oggi utilizzati principalmente nellambito dellalimentazione, dellagricoltura, della medicina, della ricerca, e dellindustria.

Produzione di OGM
Le tecniche per ottenere gli OGM sono relativamente recenti. Oggi sono presenti sul mercato solo OGM, che presentano modifiche circoscritte a caratteri di natura mendeliana, ovvero caratteri facilmente controllabili tramite linserimento di uno o pochi geni che servono a fornire direttamente una data caratteristica (es. resistenza a una malattia). Lesponenziale aumento di informazioni rese disponibili nellultimo decennio dalla genomica consente per di mettere a punto organismi che presentino modifiche genetiche molto complesse su caratteri quantitativi (es. resistenza agli stress, produzione). Gli OGM vengono ottenuti attraverso luso di tecniche di ingegneria genetica che permettono di inserire, allinterno del genoma di un organismo, frammenti di DNA provenienti anche da altri organismi. Il DNA cos ottenuto definito DNA ricombinante. I frammenti di DNA da inserire vengono estratti dal genoma di origine attraverso luso di enzimi di restrizione, che funzionano come vere e proprie forbici molecolari, e inseriti in un vettore ricevente grazie ad un altro enzima: la DNA ligasi. I vettori possono essere sia piccole molecole circolari di DNA, i plasmidi che possono accogliere frammenti fino a circa 15.000 paia di basi, sia alcune strutture derivate da virus, in grado di contenere quantit maggiori di materiale genetico (fino a circa 70.000). Esistono inoltre vettori che rappresentano dei veri e propri cromosomi artificiali ad esempio in lievito (noti come YAC, dallinglese Yeast Artificial Chromosomes) o in batteri (BAC, Bacterial Artificial Chromosomes) che permettono linserimento di oltre 300.000 paia di basi - cio oltre lo 0,01% del genoma di un mammifero.

Classi di OGM Procarioti

Per inserire nuovi frammenti di DNA negli organismi si usano dei vettori. I vettori sono generalmente piccole molecole circolari di DNA, i plasmidi, o strutture derivate da virus in grado di immagazzinare materiale genetico. Sono tre i processi attraverso cui possibile modificare il genoma batterico. La trasformazione batterica un processo, osservabile in natura, attraverso il quale alcuni procarioti (detti competenti) sono in grado di ricevere del DNA esterno in grado di produrre nuove caratteristiche di fenotipo. Questo fenomeno fu scoperto nel 1928 da Frederick Griffith ma venne confermato solo nel 1944. La biologia molecolare si servita dei batteri competenti per studiarne i meccanismi. Oggi sono state sviluppate alcune tecniche, per quanto molto empiriche, in grado di rendere competenti anche batteri che non lo sono naturalmente. stato dimostrato, infatti, che lingresso di DNA ampiamente facilitato dalla presenza di certi cationi, come Ca2+, o dallapplicazione di una corrente elettrica (tecnica detta della elettroporazione). I vettori utilizzati nelle trasformazioni sono essenzialmente plasmidi: in seguito allingresso, i plasmidi non si integrano nel genoma, ma rimangono autonomi (in uno stato detto episomale). Nella coniugazione batterica, il DNA trasferito da un batterio allaltro attraverso un pilum (concettualmente un tubo che pu collegare per breve tempo i due batteri). Un plasmide pu essere cos trasferito da un organismo allaltro. La coniugazione, molto frequente in natura, poco sfruttata come tecnica di modificazione genetica. La trasduzione infine linserimento di materiale genetico nel batterio attraverso un virus batteriofago. Per inserire il segmento di DNA che codifichi il gene voluto, necessario conoscere la funzione dei geni su cui si sta operando. Nei batteri, relativamente semplice identificare la funzione di un gene specifico: i ricercatori a tale scopo sono soliti realizzare dei ceppi batterici cosiddetti knock out. In questi ceppi viene eliminato il DNA relativo al gene dinteresse: osservando le conseguenze sulla vita del batterio, possibile identificare la funzione del gene stesso. Luso di knock out molto diffuso, non solo per i procarioti. possibile realizzare knock out in numerosi organismi modello. Il gene responsabile della fibrosi cistica, ad esempio, stato individuato in topi knock-out: una volta individuato il presunto gene della fibrosi cistica (chiamato CFTR) nelluomo, i ricercatori hanno individuato lomologo nel genoma del topo, ne hanno fatto un knock out verificando poi che senza tale gene il topo presentava tutti i sintomi clinici della malattia.

Modifica genetica delle piante


La scorticatura su una radice generata da Agrobacterium tumefaciens. La principale tecnica di modificazione genetica per le piante legata alla capacit naturale del batterio Agrobacterium tumefaciens di infettare piante e causare una crescita paragonabile a quella tumorale presente negli animali, tale patologia nota come galla del colletto. A. tumefaciens in grado di infettare la pianta trasferendo un plasmide che in grado di integrarsi nel genoma dellospite. Il plasmide contiene diversi geni che, una volta letti dalla pianta, generano la galla e producono nutrienti per il batterio consentendone la crescita. Diversi scienziati, a partire dalla seconda met degli anni sessanta, hanno contribuito a comprendere il meccanismo e le condizioni attraverso cui tale plasmide viene trasferito ed integrato nel genoma della pianta: tra questi Jeff Schell, Marc Van Montagu, Georges Morel, Mary-Dell Chilton e Jacques Temp. Grazie a tali scoperte, a partire dal 1983 stato possibile trasformare le conoscenze biologiche acquisite, in tecniche biotecnologiche e quindi sviluppare versioni del plasmide disarmate, ovvero senza i geni che davano origine alla malattia, in cui erano invece presenti geni di interesse, permettendo cos di produrre le prime piante transgeniche, oggi molto utilizzate per fini di ricerca o agro-alimentari.

Un altro processo largamente utilizzato per produrre piante OGM il metodo biolistico (anche detto gene gun o particle gun), che permette di sparare microproiettili ricoperti di DNA allinterno delle cellule vegetali. Tale metodo stato utilizzato, ad esempio, per la produzione del pi comune cereale OGM, il Mon810. Le tecniche biolistiche sono spesso utilizzate per piante monocotiledoni, mentre A.tumefaciens ed altri agrobatteri sono utilizzati per modificare dicotiledoni, anche se recentemente sono stati messi a punto ceppi di questo batterio in grado di trasformare anche le monocotiledoni. Queste tecniche sono in generale complementari e non sostitutive di quelle, pi empiriche, gi sviluppate allinterno del millenario processo di umanizzazione delle piante di interesse agroalimentare che oggi si trovano sulle nostre tavole: il loro patrimonio genetico ha infatti subito nel corso del tempo modifiche genetiche rilevanti con tecniche convenzionali (oppure, si potrebbe dire, biotecnologie classiche), che hanno dato origine alla stessa agricoltura: selezione artificiale o, pi recentemente, linduzione di mutazioni per mezzo di raggi X o raggi gamma. Sicuramente i campi in cui le piante transgeniche vengono usate maggiormente a fini sperimentali quello dei vaccini (sono state prodotte piante con antigeni di tantissimi agenti eziologici di malattie quali ad esempio AIDS, papilloma virus, epatiti, carie dentale, vaiolo), biorisanamento di siti contaminati, genomica funzionale (per scoprire cio le funzioni di geni e proteine poco conosciute).

Animali
Diverse tecniche sono utilizzate per la produzione di animali transgenici. Il primo esperimento di successo di transgenesi animale fu ottenuto utilizzando un retrovirus. Questa tecnica si ispira a un fenomeno che avviene in natura: durante le infezioni virali, lRNA dei retrovirus entra nella cellula dellanimale infetto, viene modificato in DNA e integrato nel genoma dellospite. Questa propriet fa del retrovirus un buon vettore per materiale genetico, anche se questa tecnica presenta alcune limitazioni. Altri esperimenti hanno usato cellule staminali embrionali o germinali, ma il trasferimento nucleare (la tecnica utilizzata per la produzione della pecora Dolly) associato alla manipolazione in vitro di colture cellulari attualmente la tecnica pi in uso. Gli scopi principali della transgenesi animale sono i seguenti: Produzione di biomedicine. Sebbene la produzione di biomolecole da parte di batteri o lieviti sia pi economica, queste tecniche presentano alcuni limiti dovuti alle differenze metaboliche delle cellule batteriche rispetto a quelle animali. Per questo motivo si sviluppato un grande interesse per lo sfruttamento di tecniche di transgenesi per far produrre agli animali grandi quantit di molecole utilizzabili in terapia e prevenzione, quali farmaci, anticorpi o vaccini. La produzione di biomolecole pu avvenire attraverso diversi liquidi biologici, di cui quello di pi facile sfruttamento sarebbe il latte, che viene prodotto in grandissime quantit. Tra le biomolecole prodotte da animali transgenici gi ad uno stadio avanzato di sviluppo (alcune gi in fase di approvazione per la vendita negli Stati Uniti) ci sono anticorpi policlonali e lattoferrina prodotti da bovini, fattore antitrombina III prodotto da capre e calcitonina prodotta da coniglie. Alcuni effetti non desiderati sono tuttavia stati riscontrati a volte negli animali impiegati a questi scopi, come per esempio inferiori produzioni di latte o inferiore durata della lattazione e infertilit. Topi geneticamente modificati possono essere usati per la ricerca sul cancro. Modelli per la ricerca su malattie umane. Molte malattie hanno unorigine genetica, o hanno nel genoma fattori predisponenti. Lo studio di alcune malattie pu essere estremamente facilitato usando modelli animali sperimentali che riproducano alcuni tratti del genoma umano che sono alla base di alcune patologie. Luso di animali da laboratorio (specialmente topi e ratti) geneticamente modificati gi diffuso per lo studio di una serie di malattie, principalmente il cancro.

Xenotrapianti. Uno dei settori di ricerca delle biotecnologie riguarda lo studio di animali che possano essere donatori di organi per xenotrapianti. Gli xenotrapianti sono trapianti di organi da una specie non umana alluomo, e potrebbero essere una nuova frontiera, considerando che la disponibilit di organi per gli allotrapianti (da uomo a uomo) sempre inferiore alle richieste. Il suino considerato la specie pi adatta a questo scopo, perch presenta delle somiglianze dal punto di vista anatomico. Il maggiore ostacolo tuttavia quello immunologico, cio che lorganismo ricevente rigetti il trapianto producendo anticorpi contro lorgano trapiantato. In questo senso gli approcci transgenici puntano a inibire le reazioni ancticorpali responsabili del rigetto. Altri studi hanno invece puntato sul trapianto di cellule o tessuti transgenici, che potrebbero offrire interessanti possibilit per la cura di diverse malattie, ad esempio il morbo di Parkinson. Miglioramento delle produzioni animali. Tra le ricerche sulla transgenesi animale, alcune hanno il fine di aumentare la redditivit dellallevamento puntando sulla modificazione genetica volta a migliorare la qualit di alcune produzioni (ad esempio latte, lana), ad aumentare la produzione di carne, la prolificit o la resistenza alle malattie. Un esperimento del 2003 ha dimostrato che possibile modificare geneticamente le vacche in modo che producano un latte a pi alto contenuto in caseina, una proteina importante nel processo di produzione del formaggio. Altri ricercatori hanno studiato, nel topo, la possibilit di produrre un latte a ridotto contenuto in lattosio, che potrebbe essere assunto anche da soggetti intolleranti.

Rischi
I punti maggiormente controversi in relazione alluso degli OGM in ambito agroalimentare riguardano i potenziali rischi per lambiente o per la salute umana e animale, la possibilit di coesistenza tra colture OGM e non-OGM e limpatto economico-sociale della loro introduzione in aree rurali, soprattutto in paesi in via di sviluppo. Fin dai primi esperimenti utilizzando le tecniche di ingegneria genetica negli anni 70, si considerato che, accanto ai potenziali benefici che la nuova tecnica poteva offrire, avrebbero potuto comparire nuovi rischi difficilmente prevedibili allo stato delle conoscenze. Gi quando luso della tecnica era confinato allambiente del laboratorio, si temeva ad esempio che batteri normalmente innocui potessero trasformarsi in patogeni pericolosi per luomo a causa dellintroduzione in essi di geni della resistenza agli antibiotici, o che li rendessero in grado di produrre tossine, o che li trasformassero in agenti cancerogeni. Quando poi sono state sviluppate piante geneticamente modificate per uso alimentare, si sono profilati alcuni rischi specifici legati a questa applicazione, in particolare rischi ambientali e per la salute. Un elenco di potenziali rischi da tenere in considerazione prima di diffondere nellambiente un OGM stato stilato dallEFSA e comprende: rischi ambientali relativi a cambiamenti nellinterazione tra pianta modificata e ambiente biotico, tra cui persistenza e invasivit, induzione di resistenza negli insetti infestanti cui le piante sono resistenti, interazioni con organismi non-target (ad esempio, effetti su api e altri insetti non infestanti, con conseguenze sulla biodiversit); possibili rischi per la salute umana o animale, tra cui effetti tossicologici causati da proteine sintetizzate dai geni inseriti, o tossicit di costituenti diversi dalle proteine, allergenicit, cambiamenti nel valore nutritivo e trasferimento di resistenza agli antibiotici.

La distribuzione nel mondo


Nel mondo intero vi sono oltre 114 milioni di ettari di coltivazioni di piante geneticamente modificate, oltre la met delle quali si trovano negli Stati Uniti (51%) mentre ben l87% di esse nel continente americano. Il 99% delle coltivazioni, concentrata in pochi paesi: Stati Uniti, Canada, Sud

America (Argentina, Brasile e Paraguay), India, Cina, e Sud Africa. In alcune nazioni europee come Francia, Spagna, Portogallo, Polonia, Germania, Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania permesso coltivare piante transgeniche, mentre in altre (Austria e Grecia) vietato. Ancora diversa la situazione in Italia, Regno Unito, Danimarca, Svezia, Finlandia, Ungheria e Slovenia, dove la legge proibisce la coltivazione di piante OGM ma non la loro importazione.

Il dibattito sugli OGM


Oltre ai rischi ambientali e per la salute, valutabili attraverso la ricerca scientifica, lintroduzione di organismi geneticamente modificati (in particolare nel settore agroalimentare) pu avere potenziali conseguenze economiche e sociali sullo sviluppo delle aree ad economia agricola in cui vengono coltivati. Tutti questi diversi elementi di rischio sono al centro di accesi dibattiti in corso a livelli nazionali e internazionali, creando spesso forti polarizzazioni allinterno dellopinione pubblica e sollevando dibattiti anche nella comunit scientifica. Tra i temi pi dibattuti, oltre ai paventati rischi sopra descritti, vi sono la legittimit di brevettare sequenze genetiche e gli organismi geneticamente modificati, pratica attualmente possibile in gran parte dei paesi sviluppati ed impegnati nella ricerca genetica, anche se con diverse limitazioni, e le implicazioni etiche legate alluso di animali ingegnerizzati per fini sperimentali (ad esempio loncotopo), o alluso di cellule embrionali umane a fini di ricerca (trasformazione, clonazione, chimerizzazione).

Normativa sugli OGM


In molti Paesi del mondo esiste un quadro di riferimento normativo che regola il settore OGM, per garantire la biosicurezza, ossia un utilizzo in rispetto dei necessari livelli di sicurezza ambientale, della salute umana e di quella animale. I principi legislativi di riferimento a livello internazionale in tema di biosicurezza sono contenuti allinterno del Protocollo di Cartagena. In Europa il contesto normativo sugli OGM, basato sul principio di precauzione, oggi costituito dai seguenti testi: Direttiva 2001/18/CE, che, sostituendo la 90/220/CEE, riscrive le regole base per lautorizzazione al rilascio nellambiente di un nuovo OGM; Regolamenti 1829 e 1830/2003/CE, che regolano lautorizzazione e letichettatura/tracciabilit degli alimenti e dei mangimi (food & feed) costituiti o derivati da OGM; Raccomandazione 556/2003, che indica le linee guida sulla coesistenza tra colture OGM e convenzionali, cui le norme nazionali e regionali dovrebbero allinearsi. LItalia ha recepito la direttiva 2001/18/CE attraverso il decreto legislativo 224/2003.

Alimenti OGM

da: guidaacquisti.net - La parola a chi sta dalla parte del consumatore

Gli alimenti OGM sono prodotti modificati geneticamente attraverso sofisticate tecnologie scientifiche. Le autorit pubbliche europee e statunitensi, li trattano con cautela mentre le multinazionali li promuovono. Cerchiamo di capire cosa sono e quali potrebbero essere gli eventuali effetti negativi.

Definizione
Un Ogm, ovvero un organismo geneticamente modificato, un organismo la cui materia genetica stata alterata mediante tecniche di ingegneria genetica, altrimenti note come tecniche di Dna ricombinante. Con questo metodo si intende la combinazione in vitro di diverse molecole di Dna per creare un nuovo gene, che viene successivamente inserito in un organismo che pu essere vivente o meno. Erroneamente si suole indicare tutti gli organismi Ogm come transgenici, in realt si parla di transgenesi solo quando si inseriscono geni esogeni in un altro organismo, ovvero un ente strutturato riceve dei geni non suoi; mentre si parla di organismi cisgenici quando si ricombinano geni dello stesso organismo. In entrambi i casi si tratta sempre di Ogm. Ma cosa spinge gli scienziati a queste ricombinazioni genetiche? Di sicuro il fattore tempo, non si aspetta pi che la natura faccia il suo corso, ma si accelera il tutto intervenendo direttamente sulle molecole di Dna. I soggetti pi predisposti agli esperimenti transgenici sono gli animali (in particolare i topi), i pesci, le piante, microbi, funghi e batteri. Le motivazioni principali sono le scoperte scientifiche in campo biologico e medico, la produzione di farmaci ed enzimi industriali, per il miglioramento (qui la situazione diventa pi controversa) delle condizioni di salute umana o in campo agricolo. Soprattutto questultimo un campo ormai pervaso dalle sperimentazioni genetiche, per tentare di prevedere e/o annullare i difetti di madre natura: creare piante che siano auto-resistenti a insetti ed erbicidi, alle condizioni climatiche estreme; oppure rallentare il processo di maturazione di frutta e verdura, in modo da poter resistere di pi sul mercato ed essere vendute sempre e comunque; addirittura aumentar le propriet nutritive di alcuni agroalimentari. Per quanto riguarda i batteri transgenici, invece, si usano per lo pi in medicina. Alcuni di questi batteri, ad esempio, sono utilizzati per produrre insulina utile ai diabetici, ma altri batteri sono adoperati per velocizzare la crescita dei raccolti. Lentamente i batteri Ogm si sono spostati dai campi agricoli alluomo. Ad esempio, la nostra bocca produce un particolare tipo di batterio chiamato Streptococco, che lautore principale delle carie dentali. Gli scienziati hanno geneticamente modificato questo batterio, portandolo a produrre etanolo. In questo modo, usato in maniera appropriata, pu eliminare del tutto le carie o altro problemi della cavit orale. Altri microbi transgenici sono stati creati ed utilizzati per

combattere alcuni tipi di tumore come quello del colon.

Origine
Il primo Ogm risale ad un gene di rana. Siamo nel 1973 e i due pionieri degli ibridi genetici sono Stanley Cohen delluniversit di Stanford e Herbert Boyer di quella californiana. In quel periodo erano in via di sviluppo nuove tecniche di biologia molecolare fra cui luso dellenzima legasi, degli enzimi di restrizione e la trasformazione batterica. Questi due scienziati, allinizio degli anni 70, riuscirono a clonare un gene di rana, dimostrando per la prima volta la possibilit di trapiantare materiale genetico da un organismo allaltro. Tutto ci era possibile mediante luso di vettori plasmidici, ovvero filamenti circolari di Dna situati nel citoplasma la cui peculiarit proprio quella di potersi spostare fra le varie cellule. Questa scoperta risult tanto esaltante quanto spaventosa, tanto che lanno successivo alla scoperta, nel 1974, la comunit scientifica impose una moratoria internazionale per bloccare luso della neonata tecnica del dna ricombinante, tutto ci per permettere agli scienziati di capire meglio gli effetti e le conseguenze di tale scoperta. Le conclusioni non tardano ad arrivare quello stesso anno, ma solo nel 1976, cio due anni dopo, che vengono pubblicate le linee guida ancora oggi usate dai laboratori che si occupano di trasformazioni genetiche. La Conferenza di Asilomar stabil che era possibile continuare con lutilizzo di questa innovativa tecnica genetica ma solo a patto che si seguissero in maniera rigorosa le linee guida stabilite. Il primo grande utilizzo della ricombinazione genetica, passando dal laboratorio alla realt, linsulina (nel 1978), il quale ha dato vita al settore biotecnologico e alle terapie non invasive. Ma ben presto la nuova tecnica inizia a creare non pochi problemi sul versante ambientale, nel 1983, infatti, si attua negli Stati Uniti la prima battaglia per il rilascio degli Ogm nellambiente. Il fattore scatenante fu una proteina creata in laboratorio per proteggere le piante dal gelo e salvare moltissimi raccolti che rischiavano di andar persi. Pochi anni dopo si scopr che questa proteina esisteva anche natura e che non vi era nessuna necessit di commercializzare questi specifici Ogm.

Applicazioni
I primi Ogm generati erano strutturalmente molto semplici, con modifiche elementari e di natura mendeliana. Negli ultimi anni, per, le nuove scoperte genomiche hanno permesso di creare modificazioni genetiche molto pi complesse. Per ricombinare il Dna si utilizzano gli enzimi di restrizione che, agendo come delle forbici, permettono di estrarre frammenti di Dna dal genoma di origine; successivamente, mediante un altro enzima chiamato Dna ligasi, i frammenti estratti vengono inseriti nel vettore ricevente. I vettori possono essere di varia natura; i plasmidi, ma anche i virus, il lievito e alcuni batteri. Le mutazioni genetiche, per, non avvengono solo tramite lingegneria genetica ma anche attraverso tecniche naturali quali la mutazione casuale e gli incroci. Ma qual la differenza fra lingegneria genetica e il miglioramento genetico tradizionale? In sostanza si tratta della predittivit dei risultati. Nel caso del miglioramento con tecniche naturali si agisce mediante selezione fenotipica, ovvero in base a peculiarit visibili. Con lingegneria, invece, la selezione genotipica, quindi ci si basa sulle caratteristiche genetiche per ottenere i risultati voluti. Le applicazioni degli Ogm sono svariate, dalla creazione di nuovi farmaci, a quella di enzimi particolari atti a limitare i danni dellindustria sullambiente, ma soprattutto per migliorare la resistenza alle malattie e la crescita di piante e animali. Alcuni utilizzi sono fondamentali per la ricerca contro il cancro, come ad esempio loncotopo. I batteri Ogm sono utilizzati in agricoltura per proteggere le piante dal ghiaccio, come gli azoto-

fissatori, ma anche in medicina (linsulina) e nellindustria per degradare gli idrocarburi. Le piante sono gli organismi pi modificati per lo pi a livello agricolo per renderle pi tolleranti allo stress idrico e salino e per essere pi resistenti. Mentre per lutilizzo alimentare le piante vengono modificate geneticamente per migliorarne la qualit nutrizionale, questo vale anche per gli animali, per migliorare la qualit di latte e carne.

Effetti sulla nostra salute


Nonostante gli scienziati sottolineino il valore umanitario e positivo di queste sperimentazioni genetiche, la maggior parte delle persone molto diffidente nei confronti degli Ogm. In Italia non ci sono coltivazione dirette di Ogm, ma vengono comunque importati dagli Stati Uniti e sono prodotti a scopi commerciali in 21 Paesi. Ad oggi, in Europa, gli unici a produrli sono la Spagna, la Francia, la Germania, il Portogallo e la Repubblica Ceca. Per quanto riguarda la sperimentazione degli Ogm, invece, in Italia solo due regioni se ne occupano, la Sicilia e la Basilicata. Le porte per gli Ogm sono state aperte in Europa nel 2004, prima di allora erano assolutamente vietati, ora possono essere prodotti e importati ma seguendo un rigido protocollo. In sintesi sono due gli obblighi fondamentali per lingresso degli Ogm sul mercato Europeo: etichettatura per tutti quei prodotti che contengono pi dello 0,9% di Ogm, la percentuale vale per ogni singolo componente del prodotto e non per il prodotto totale. Inoltre, c lobbligo di mantenere per 5 anni i dati sulla composizione, origine e destinazione di questi prodotti. In realt non tutti gli Ogm alimentari sono autorizzati, sono circa venti e fra i pi comuni troviamo mais, soia e colza. Per quanto riguarda leffettiva pericolosit per la salute delluomo, ancora nessuno studio scientifico ne ha provato lesistenza. Nonostante le controversie fra scienziati e ambientalisti (Greenpeace ad esempio) negli ultimi anni sono state pubblicate solo alcune ricerche che hanno riscontrato delle modificazioni fisiologiche reversibili con la sospensione dellassunzione di Ogm. Ci che preoccupa maggiormente limpatto ambientale e il controllo della regolarit delle coltivazioni Ogm. Alcune ricerche svolte da Greenpeace, infatti, avrebbero rivelato che campi Ogm troppo vicini a coltivazioni naturali possono disseminare anche questi ultimi, senza che nessuno se ne renda conto e quindi senza che il consumatore sia consapevole di acquistare e mangiare Ogm. Nonostante ci, nessuno Paese coltivatore di Ogm ha attuato precise distanze di isolamento fra campi Ogm e naturali e n tanto meno vi sono leggi che li regolamentino.

Etichettatura
La sindrome Ogm ha invaso tutto il mercato e tutti i consumatori tanto da farlo diventare un baluardo di genuinit per chi non ne fa uso. Infatti, non insolito trovare sugli scaffali etichette con il logo senza Ogm, Ogm free, ecc. In realt questa dicitura non dovrebbe essere necessaria, in quanto potrebbe sottendere che i prodotti che non riportano questa dicitura allora siano Ogm. In realt la forte diffidenza verso questi prodotti ha indotto il mercato italiano a fare quasi del tutto a meno di questi alimenti geneticamente modificati, infatti, girando fra gli scaffali, difficilmente ci capiter di imbatterci in un prodotto classificato Ogm. Per concludere letichetta No Ogm non garanzia di qualit, ma si tratta solo di una strategia di marketing, controlliamo, invece, sempre letichetta del prodotto che stiamo acquistando, per legge, infatti, devono essere messi in chiaro tutti gli elementi che lo compongono e la sua derivazione.

Lalimento pu non essere Ogm, ma avere comunque provenienze incerte. Ad ogni modo letichettatura Ogm, obbligatoria dal 18 aprile 2004, un modo per rendere trasparente la provenienza del prodotto che si va ad acquistare, senza necessariamente essere un simbolo di rischio, altrimenti ne sarebbe vietata la commercializzazione. Secondo la legge la segnalazione deve essere fatta scrivendo, in maniera chiara e visibile, prodotto geneticamente modificato. Inoltre, la sigla Ogm deve essere posta accanto allingrediente transgenico. Questo vale per i prodotti confezionati, per quelli sfusi, invece, come ad esempio il mais dolce, bisogna segnalarlo tramite appositi cartelli o espositori. Piccolo accorgimento, controlliamo la data di produzione del prodotto, se risale a prima del 18 aprile 2004 la legge non prevede obbligo di etichettatura Ogm. Letichetta non prevista dalla legge nemmeno sotto la soglia dello 0,9% di quota Ogm. I cibi in cui pi probabile trovare tracce di Ogm sono quelli derivati da soia e da mais, quali ad esempio i cereali per la prima colazione, la margarina ma anche dolciumi vari, gelati e la cioccolata. Autore: Andrea Pilotti - Ultimo aggiornamento: 17 gennaio 2012 Per essere informato sulle nuove guide allacquisto di prodotti e servizi iscriviti alla newsletter gratuita. Aiutiamo i consumatori italiani a scegliere in base a criteri di qualit, prezzo e convenienza reale.

SICUREZZA ALIMENTARE
A cura di: Direzione generale per ligiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione Ministero della Salute - salute.gov.it

Introduzione
Gli OGM attualmente sviluppati, autorizzati e commercializzati sono piante, (mais, soia, colza e cotone), modificate geneticamente per conferire loro caratteristiche che non hanno, come la resistenza a certi insetti o la tolleranza ad alcuni erbicidi. In Italia, ad oggi, nessuna di queste piante geneticamente modificate viene coltivata a fini commerciali, anche se consentita la commercializzazione dei loro prodotti nel rispetto delle regole di etichettatura. Un OGM o un suo prodotto derivato pu essere immesso sul mercato europeo solo dopo che sia stato autorizzato sulla base di una procedura complessa, che comprende una valutazione del rischio per la salute umana e per lambiente. La normativa di riferimento in campo alimentare per il settore degli organismi geneticamente modificati rappresentata principalmente dal Regolamento (CE) n. 1829/2003 e dal Regolamento (CE) n. 1830/2003, entrambi in applicazione dal 18 aprile 2004. Il Regolamento (CE) n. 1829/2003, relativo agli alimenti e ai mangimi GM, definisce, fra laltro, la procedura di autorizzazione per limmissione in commercio di un OGM o di un alimento o un mangime GM, stabilisce i requisiti specifici in materia di etichettatura e fissa la soglia di tolleranza della presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di OGM. In virt di tale disciplina comunitaria gli alimenti e mangimi GM possono essere immessi sul mercato solo previo rilascio di unautorizzazione da parte della Commissione europea (CE) alle condizioni ed alle eventuali restrizioni riportate nellautorizzazione stessa. La procedura di autorizzazione centralizzata. Gli operatori interessati presentano una domanda di autorizzazione per ciascun OGM e i suoi possibili impieghi alimentari/mangimistici allAutorit nazionale competente di uno Stato membro. Il dossier con le informazioni relative allOGM valutato dallAutorit europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che invia il parere alla Commissione europea e agli Stati membri, mettendo a disposizione del pubblico il dossier per le eventuali osservazioni. Successivamente la CE predispone una proposta di Decisione da sottoporre allapprovazione degli Stati membri nelle opportune sedi comunitarie. Dal momento in cui viene emanata la Decisione di autorizzazione lOGM e i relativi prodotti oggetto della stessa possono essere immessi sul mercato europeo, quindi anche in Italia, alle condizioni previste nel provvedimento. Consulta l elenco della normativa di riferimento OGM. Leggi le informazioni disponibili sugli OGM che possono essere immessi sul territorio europeo, contenute nel registro comunitario.

Etichettatura
I prodotti costituiti o contenenti o derivati da OGM, sia alimenti che mangimi, sono soggetti ai requisiti di etichettatura e tracciabilit stabiliti con i Regolamenti comunitari n. 1829/2003 e n. 1830/2003. Ci garantisce che vengano fornite informazioni ai consumatori e utilizzatori di tali prodotti, permettendo loro di effettuare una scelta consapevole. Il Regolamento (CE) n. 1829/2003 stabilisce requisiti specifici in materia di etichettatura e fissa le soglie di tolleranza della presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di OGM, per cui anche gli alimenti derivati da OGM, destinati al consumatore finale o ai fornitori di alimenti per la collettivit, devono riportare in etichetta la dicitura relativa alla presenza di OGM. Tale obbligo non si applica tuttavia agli alimenti che contengono OGM autorizzati, oppure sono costituiti o prodotti a partire da OGM autorizzati in proporzione non superiore allo 0.9% degli ingredienti alimentari, purch tale presenza sia accidentale o tecnicamente inevitabile (art. 12, comma 2 del Regolamento). La definizione della soglia di tolleranza sopra indicata scaturisce dalla impossibilit nellUnione europea, come nei Paesi terzi, di impedire la presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di OGM nei prodotti convenzionali durante le fasi di coltivazione, manipolazione, stoccaggio, trasporto. Con il Regolamento (CE) n. 1830/2003 gli alimenti GM devono rispettare anche le prescrizioni stabilite in materia di tracciabilit che definita, in modo specifico per questo settore, come la capacit di rintracciare OGM e prodotti ottenuti da OGM in tutte le fasi dellimmissione in commercio attraverso la catena di produzione e di distribuzione. Per garantire la tracciabilit gli operatori che trattano prodotti contenenti, costituiti o ottenuti da OGM hanno lobbligo di fornire al successivo operatore della filiera, in tutte le fasi di produzione e distribuzione, una specifica informazione in merito. In conclusione, tutti i prodotti alimentari costituiti o contenenti OGM o derivati da essi, con una presenza superiore allo 0.9%, destinati al consumatore finale devono riportare in etichetta la dicitura contiene organismi geneticamente modificati o contiene (nome dellorganismo) geneticamente modificato.

Piano nazionale OGM


Nel contesto della normativa vigente la Direzione generale per ligiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione predispone, ogni tre anni il Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti, in collaborazione con il Centro di referenza nazionale per la ricerca degli OGM (CROGM) e lIstituto superiore di sanit. Il Piano Nazionale OGM, approvato dal Coordinamento tecnico interregionale interdisciplinare per la sicurezza alimentare, ha lo scopo di facilitare la programmazione e il coordinamento delle attivit di controllo svolte in questo specifico settore dalle Autorit sanitarie regionali e provinciali nonch dagli Uffici periferici USMAF del Ministero della salute. Ci in applicazione sia dei Regolamenti (CE) 1829/2003 e 1830/2003, sia del Regolamento (CE) 882/2004. Il documento si articola in pi parti definendo per tutti i soggetti coinvolti ruoli ed obiettivi, individuando i principali gruppi alimentari da sottoporre al controllo e fornendo dettagliate indicazioni applicative del relativo campionamento. In breve, lattuazione del Piano per le parti e negli ambiti territoriali di rispettiva competenza affidata: alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano per la programmazione e il coordinamento delle attivit di vigilanza e controllo sul territorio regionale di competenza alle ASL per lespletamento delle attivit di vigilanza e controllo agli USMAF per le attivit di controllo sui prodotti destinati allalimentazione umana presentati allimportazione agli IIZZSS, alle ARPA, alle ASL e agli altri laboratori designati dalle Autorit competenti per il controllo ufficiale per leffettuazione delle analisi di laboratorio al CROGM per quanto riguarda la raccolta dei dati relativi alle attivit di controllo database - e il supporto tecnico per le procedure di analisi allISS per le revisioni di analisi su campioni di alimenti non conformi. Consulta il Piano Nazionale OGM 2012-2014.

Flop commerciale degli OGM in UE. Dati settore biotech confermano


da: greenpeace.org Comunicato stampa - 8 febbraio, 2012

I dati annuali del settore biotech confermano il fallimento commerciale degli OGM in Europa. Secondo quanto pubblicato nel rapporto annuale dellInternational Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications (ISAAA), struttura finanziata dalle aziende biotech per promuovere le colture OGM, nel 2011 solo lo 0,06 per cento del territorio agricolo dellUE stato utilizzato per coltivare OGM. Il dato dellindustria biotech per la coltivazione di OGM in Europa nel 2011 si attestato intorno ai 114 mila ettari, rispetto ai circa 179 milioni di ettari di superficie agricola totale utilizzata in UE [1]. La diffusa opposizione dei cittadini, le preoccupazioni di carattere ambientale espresse da diversi governi europei, scienziati e agricoltori, hanno di fatto reso gli alimenti geneticamente modificati un flop commerciale nellUE. Solo la Spagna - che da sola coltiva oltre l85 per cento degli OGM in Europa - nel 2011 ha registrato un incremento nella coltivazione, aumentando leggermente il dato complessivo europeo dopo tre anni consecutivi di declino. La pubblicazione della relazione annuale dellISAAA segue lannuncio dello scorso gennaio di BASF, la pi grande azienda chimica del mondo, di abbandonare lo sviluppo e la commercializzare di alimenti geneticamente modificati in Europa a causa dellopposizione della maggior parte dei consumatori, agricoltori e politici [2]. La coltivazione del prodotto di spicco della BASF, la patata resistente agli antibiotici Amflora, stata irrisoria gi a partire dallottenimento della controversa autorizzazione nel marzo del 2010 - e nel 2011 scesa sotto i venti ettari [3]. Lunico OGM che sar ancora coltivato in Europa nel 2012, il mais MON810 della Monsanto, che rimane comunque vietato in diversi Paesi europei a causa delle preoccupazioni di carattere ambientale e sanitario. Nel mese di gennaio, Monsanto ha annunciato che non cercher pi di vendere il suo mais OGM in Francia, asserendo che non sussistono condizioni favorevoli per la vendita del MON810 in Francia nel 2012 e oltre [4]. Il flop europeo degli OGM confermato dagli stessi dati del settore biotech - sostiene Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di Greenpeace - Un misero 0,06 per cento di suolo coltivato a OGM in Europa spiega bene perch BASF sia in fuga e Monsanto tentenni. I cittadini e gli agricoltori europei non vogliono gli OGM e lo dicono chiaramente da tempo. Dopo sedici anni di aggressive strategie commerciali, oltre l80 per cento della produzione globale di OGM ancora limitata a soli quattro Paesi del continente americano: Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina. I recenti tentativi di introdurre riso OGM in Cina e melanzane OGM in India sono falliti.

This field is mandatory! Basf si ritira dallEuropa, gli OGM non piacciono

da: greenpeace.org Comunicato stampa - 16 gennaio, 2012 BASF, tra le prime compagnie chimiche al mondo, ha annunciato oggi che sta abbandonando i suoi piani per sviluppare e commercializzare colture OGM in Europa [1]. BASF ammette che gli europei non vogliono le colture OGM e hanno buone ragioni per non volerli. Non solo a causa delle preoccupazioni per i rischi sanitari, ma perch gli OGM vanno a braccetto con lagricoltura di stampo industriale, luso di pesticidi, la resistenza a infestanti e parassiti e hanno rese deludenti a lungo termine. - commenta Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di Greenpeace. Gli europei non sono i soli a rifiutare gli OGM. La fuga di BASF in America, il risultato di una serie di sconfitte negli ultimi due anni in Cina, India, Filippine, Thailandia e altrove. Oltre il 90 per cento degli OGM a uso alimentare viene oggi coltivato in soli quattro paesi del continente americano. Nel 2011, lIndia ha respinto lautorizzazione della melanzana OGM, lunico alimento transgenico per il quale era stata chiesta lautorizzazione, mentre nel settembre 2011 la Cina ha sospeso la commercializzazione di riso OGM. Anche Filippine e Thailandia hanno respinto riso geneticamente modificato. BASF sta accantonando la sua patata OGM resistente agli antibiotici, lAmflora, una delle uniche due colture OGM autorizzate per la coltivazione in alcuni paesi europei. Una coltivazione biotech che si rivelata un vero e proprio flop commerciale. Nota: [1] Comunicato stampa BASF: www.basf.com/group/pressrelease/P-12-109

Sitografia
http://it.wikipedia.org/wiki/Organismo_geneticamente_modificato&docid=v7rWUwmvCp9r2M&imgurl =http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f2/GloFish.jpg/3 http://robertobrumat.wordpress.com/category/appelli/&docid=_GYE2wXRuLpE1M&imgurl=http://rober tobrumat.files.wordpress.com/2008/11/topini.jpg&w=450&h=293&ei=JkGtT8uAI82Otgah76XCDA&zo om=1&iact=hc&vpx=871&vpy=349&dur=1858&hovh=181&hovw=278&tx=140&ty=173&sig=114463 965966913005238&page=1&tbnh=111&tbnw=148&start=0&ndsp=23&ved=1t:429,r:21,s:0,i:142 http://www.liboriobutera.com/2012/03/17/ogm-il-rischio-non-e-ancora-scongiurato-stiamoattenti/&docid=BZX80GtLV-fE6M&imgurl=http://www.liboriobutera.com/wpcontent/uploads/2012/03/Noogm.jpg&w=635&h=458&ei=JkGtT8uAI82Otgah76XCDA&zoom=1&iact=hc&vpx=606&vpy=339&du r=4207&hovh=191&hovw=264&tx=147&ty=168&sig=114463965966913005238&page=2&tbnh=135& tbnw=185&start=23&ndsp=28&ved=1t:429,r:24,s:23,i:200

http://ilcyrano.wordpress.com/2011/11/15/ogm-uno-sguardo-alfuturo/&docid=IngkrYFmHGOa0M&imgurl=http://ilcyrano.files.wordpress.com/2011/11/8887366ricercatore-con-microscopio-con-una-verdura-ogm-geneticamente-modificati-organismo-o-geo-quipianta.jpg&w=400&h=267&ei=okKtT76QF87Qsgafs7D7Aw&zoom=1&iact=hc&vpx=769&vpy=155& dur=9376&hovh=183&hovw=275&tx=137&ty=98&sig=114463965966913005238&page=24&tbnh=13 1&tbnw=175&ndsp=28&ved=1t:429,r:25,s:644,i:184 http://padovanews.it/in-cucina&docid=X4tKO3Qj7x-PjM&imgurl=http://cdn.gingerandtomato.com/wpcontent/uploads/2012/05/106556389.jpg&w=500&h=331&ei=EkStT8a4HNHntQa8rc2LBA&zoom=1&i act=rc&dur=668&sig=114463965966913005238&page=7&tbnh=145&tbnw=195&ndsp=24&ved=1t:42 9,r:0,s:140,i:111&tx=111&ty=72

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