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AGNS DESMAZIRES Preliminary version of an article published in: Annali di storia moderna e contemporanea 13 (2007), 159-192

Agostino Gemelli e gli intellettuali cattolici francesi nel secondo dopoguerra La nouvelle thologie vista da Milano (1946-1951) La vitalit del cattolicesimo francese nel secondo dopoguerra si tradotta tra laltro in vigorose controversie teologiche. La pi nota certamente quella relativa alla cosiddetta nouvelle thologie, su cui si focalizzata lattenzione dei contemporanei, sia francesi sia italiani. Le parti che a partire dal 1946 si contrappongono i domenicani della provincia di Tolosa, da un lato, e i gesuiti della scuola di Fouvire1, dallaltro sono entrambe frutto di quel rinnovamento intellettuale che si avviato nel cattolicesimo doltralpe negli anni Venti e Trenta e sono riconducibili, rispettivamente, al tomismo di Jacques Maritain e alla filosofia di Maurice Blondel. Al momento della Liberazione, questo moto di rinnovamento trova la sua espressione pi piena in campo teologico, e in particolare proprio sul tema fondamentale della natura della teologia. Limportanza di tale conflitto teologico e la messe di fonti francesi disponibile hanno suscitato diversi studi in Francia, a partire da quelli di Etienne Fouilloux2. La questione invece dellimpatto che tale dibattito ha avuto allestero, e in Italia in particolare, non stata molto indagata3, malgrado tutto ci che ne seguito. Basti pensare allallontanamento dei gesuiti coinvolti da Lione e alla pubblicazione dellenciclica Humani Generis (1950), che ha avuto di mira proprio il rinnovamento teologico francese4. Nellarchivio del rettorato dellUniversit Cattolica del Sacro Cuore di Milano, conservata una rilevante corrispondenza fra p. Agostino Gemelli e alcuni protagonisti della querelle. Gli scambi di maggiore interesse sono quelli tra il francescano e il domenicano francese, Reginald Garrigou-Lagrange, professore allAngelico e qualificatore al SantUffizio5. Questultimo ha fortemente contributo, con diversi articoli, a infiammare la polemica e a richiamare lattenzione dei teologi italiani sul dibattito francese. La corrispondenza fra i due, iniziata in 1937, permette di ripercorrere la controversia in un quadro pi ampio, prestando attenzione anche alla sua genesi. Linteresse di Gemelli per il dibattito non si limita ai carteggi, ma si esprime anche in diversi articoli, fra i quali Lincredulit degli intellettuali in Francia e lattivit dei cattolici francesi sul terreno della cultura: pubblicato nel marzo 1948 su Vita e Pensiero6, ha avuto una particolare risonanza sia in Italia che in Francia.
1 Sulla recente rivalutazione dell'espressione scuola di Fourvire : E. FOUILLOUX, Une cole de Fourvire ?, Gregorianum , LXXXIII (2002), pp. 451-459; D. AVON, Une cole thologique Fourvire in E. FOUILLOUX e B. HOURS (eds.), Les jsuites Lyon XVIe - XXe sicle, Lione, ENS ditions 2005, pp. 231-246. 2 La presentazione pi completa della controversia: E. FOUILLOUX, Dialogue thologique? (1946-1948) in S.-T. BONINO (ed.), Saint Thomas au XXe sicle. Actes du colloque du Centenaire de la Revue thomiste 25-28 mars 1993 Toulouse, Parigi, Saint-Paul, 1994, pp. 153-195. 3 Ad eccezione di uno studio della recezione spagnola della nuova teologia: E. FOUILLOUX, La nouvelle thologie franaise vue d'Espagne (1948-1951), Revue d'histoire de l'Eglise de France , XC (2004), pp. 279293. 4 Le sens d'une soumission. La rception franaise de l'encyclique Humani generis (1950-1951), Revue thomiste , CV (2005), pp. 273-306. 5 Le carte Gemelli offrono sulla partecipazione al dibattito del domenicano alcuni chiarimenti. Nell'impossibilit infatti di consultare larchivio di Garrigou-Lagrange, molte ipotesi avevano preso forma. 6 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia e l'attivit dei cattolici francesi sul terreno della cultura, Vita e Pensiero, XXXI (1948), pp. 157-165.

Esso testimonia del rilancio dei contatti culturali franco-italiani, per i quali lUniversit Cattolica e, in primo luogo, il suo rettore sono mediatori privilegiati. Infatti, Gemelli, che conosceva bene il francese, si era legato damicizia, fin dal inizio degli anni Dieci, con diversi scienziati francesi, in occasione di un soggiorno di studio a Parigi. Fino al 1935 si era poi recato regolarmente in Francia per diversi eventi scientifici e religiosi. Cos, si era costituito unampia rete di corrispondenti francesi. Le pubblicazioni doltralpe erano oggetto di unattenzione particolare. Per, lirrigidimento dei controlli del regime fascista nei confronti delle relazioni con lestero nella seconda met degli anni Trenta e, successivamente, la guerra rendono i contatti pi difficili, se non quasi impossibili. Quindi, lo scoppio della controversia della nouvelle thologie coincide con una riscoperta italiana del cattolicesimo francese, dopo dieci anni di distacco. In dieci anni, i parametri della cultura cattolica francese sono profondamente mutati. La linea direttrice del presente studio sarebbe, quindi, quella di cercare di capire come Gemelli abbia percepito questi cambiamenti e vi reagisca. Focalizzandosi sul suo articolo di marzo 1948, possono essere distinti tre momenti della maturazione del pensiero di Gemelli: lelaborazione di un progetto di intervento, sotto linfluenza di Garrigou-Lagrange, la presa di parola e la reazione alla recezione strumentalizzata del suo articolo.

1. Genesi di un articolo Considerato in una prospettiva ampia, larticolo di 1948 appare come il frutto di una lunga preparazione che trova la sua origine nelle controversie filosofiche degli anni Trenta. La fine della Seconda guerra mondiale e lo spostamento, in Francia, del dibattito dal campo filosofico al terreno teologico hanno accelerato il processo di mobilizzazione. Dopo una fase di discussioni private con Garrigou-Lagrange e di sondaggi delle posizioni della Curia romana, Gemelli decide di intervenire contro le prese di posizione dei francesi in favore dellevoluzionismo.

a. Gemelli e Garrigou-Lagrange: un fronte metafisico comune I legami fra Gemelli e Garrigou-Lagrange si sono rinsaldati progressivamente col favore di eventi fondatori che li hanno mobilitati entrambi. Tre fasi possono essere identificate : la presa di coscienza di una comune posizione metafisica prima della Seconda guerra mondiale, la maturazione di unazione comune nel corso della guerra e linizio della sua concretizzazione nel Secondo dopoguerra. La fase di presa di contatto inizia con il secondo Congresso tomistico internazionale, che si svolge a Roma dal 23 al 28 novembre 1936, per liniziativa dellAccademia pontificia S. Tommaso dAquino. Liniziativa del questo congresso risponde alla volont tanto di commemorare la pubblicazione, trecento anni prima, del Discours de la mthode di Descartes, quanto di chiarire latteggiamento dellAccademia di fronte alluso contemporaneo della filosofia di Descartes. La prima sessione del Congresso mette in luce due attitudini filosofiche contrapposte, che Charles Boyer, segretario dellAccademia, definisce come criticorum e metaphysicorum7. La prima rappresentata da Lon Nol, presidente dellIstituto superiore di filosofia di Lovanio, che si appoggia sul cogito cartesiano per proporre un tomismo definito non pi a partire dalla metafisica
7 Manifestum est duas tendentias apparuisse, quae eo fere modo describi possunt: una dici potest criticorum, qui, cum omnia iustificata esse velint, proclives sunt ad aliquod universale dubium initio philosophicandi instaurandum, vel incipiendum esse censent ab aliqua positione quae eis cum idealistis sit communis; altera potest vocari metaphysicorum, qui, volentes omnia esse salva, insistunt ut vera metaphysica et dignitate et ordine criticae anteponatur (discussione di F. OLGIATI, Il Problema della conoscenza nella filosofia moderna ed il realismo scolastico in Acta secundi congressus thomistici internationalis invitante Academia R. S. Thomae Aquinatis ROMAE a die 23 ad 28 Novembris 1936 celebrati, Torino-Roma, Marietti, 1937, p. 70).

aristotelica ma da una critica della conoscenza, ispirata a Descartes e a Kant8. La seconda sostenuta da mons. Francesco Olgiati, professore di filosofia moderna alla Cattolica, che rivendica il primato della metafisica sullepistemologia. Significativamente, il P. Garrigou-Lagrange e il filosofo Jacques Maritain manifestano la loro piena adesione alla posizione di Olgiati. Quello che si viene abbozzando dunque un fronte franco-italiano in difesa del tomismo metafisico, contro il tomismo critico di Lovanio. Tale consapevolezza metafisica maturata, tanto in Italia quanto in Francia, nel corso delle lotte per imporre il tomismo nellUniversit. Infatti, lUniversit Cattolica dirige la resistenza cattolica tomista allidealismo gentiliano, sin dal Congresso di filosofia di Roma di 19299. , dunque, significativo che Olgiati faccia un parallelo fra lidealismo di Kant, difeso da Lovanio, e quello di Giovanni Gentile10. In Francia, dal 1931, i filosofi cattolici si affrontano nella controversia della filosofia cristiana con i filosofi razionalisti della Sorbonne, sullo statuto della metafisica. Prendendo posizione nel dibattito, Reginald Garrigou-Lagrange rifiuta, nel suo intervento al Congresso tomistico, le tesi razionalistiche che Lon Brunschvicg, specialista di Descartes, aveva presentato al Congresso internazionale di filosofia di Budapest in 193411. Lunit fra i due movimenti tomisti appare necessaria, considerando il fatto che la critica di un tomismo metafisico non si limita al solo ambito laico universitario, ma si sviluppa allinterno del tomismo stesso. in questo contesto che si avvia la corrispondenza fra i PP. Gemelli e Garrigou-Lagrange. Nellagosto 1937 il domenicano ringrazia il rettore per linvio di due volumi: il fascicolo speciale della Rivista di filosofia neo-scolastica, Cartesio nel terzo centenario del Discorso del metodo, al quale aveva contribuito, e La filosofia di Descartes di Olgiati12. Si esprime cos: Je suis heureux dapprendre que le volume de Mons. Olgiati contient une confirmation lumineuse des ides que lui et moi avons dfendues au congrs thomiste international de Rome13. Nellottobre del 1942 le relazioni fra Gemelli e Garrigou-Lagrange entrano in una nuova fase, sotto la pressione di un doppio contesto: la ripresa della polemica di Olgiati contro il tomismo critico; la messa allindice di Une cole de thologie, le Saulchoir di Marie-Dominique Chenu. Nel 1942 Francesco Olgiati rilancia loffensiva contro il tomismo critico e, concretamente, contro il francescano svizzero Lon Veuthey (1896-1974), professore di critica al Ateneo De Propaganda Fide14. Questi aveva presentato al Congresso tomistico di 1936 una comunicazione nella quale difendeva una posizione criticista. In occasione della terza edizione del libro di Veuthey, Critica de valore objectivo cognitionis disquisitio (1941), dove il francescano
8 L. NOL, L'pistmologie thomiste, Acta secundi congressus thomistici internationalis, pp. 31-46. 9 Sui rapporti fra Gemelli e Gentile, v. M. BOCCI, Agostino Gemelli rettore e francescano. Chiesa, regime, democrazia, Brescia, Morcelliana, 2003, pp. 263-314. 10 F. OLGIATI, Il Problema della conoscenza, p. 55. 11 R. GARRIGOU-LAGRANGE, De relationibus inter philosophiam et religionem in Acta secundi congressus thomistici internationalis..., pp. 379-405. Oltre alla relazione di Garrigou-Lagrange, due comunicazioni del congresso tomistico internazionale si concentrano sul problema della filosofia cristiana: C. COLOMBO, Intorno alla filosofia cristiana, pp. 432-449; J. de BLIC, Quonam sensu recta sit locutio "philosophia christiana"?, pp. 450453. Sulla controversia relativa alla filosofia cristiana: E. FOUILLOUX, Une Eglise en qute de libert. La pense catholique franaise entre modernisme et Vatican II 1914-1962, Parigi, Descle de Brouwer, 1998, pp. 150-154. 12 F. OLGIATI, La filosofia di Descartes, Milano, Vita e Pensiero, 1937; Cartesio nel terzo centenario del Discorso del metodo, Rivista di filosofia neo-scolastica, XIX (1937), 2 supplemento speciale. R. Garrigou-Lagrange fa una recensione dei due libri in Angelicum XV (1938), pp. 563-567. Ha cos lavvio uno scambio intellettuale, per cui i volumi di Garrigou-Lagrange vengono presentati sulla Rivista di filosofia neo-scolastica, mentre quelli di Gemelli e di Olgiati lo sono sulla rivista Angelicum. 13 Lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 2 agosto 1937 (AS UCSC, Fondo corrispondenza [ormai FC], cart. 77, fasc. 118, sotto-fasc. 1108). 14 A. DERVILLE, VEUTHEY (Lon) in Dictionnaire de spiritualit, vol. XVI (1992), coll. 520-522.

reiterava le sue critiche contro le posizioni espresse da Olgiati, questultimo replica, in un articolo della Rivista di filosofia neo-scolastica, appoggiandosi proprio sul pensiero del P. GarrigouLagrange15. Daltra parte, nel febbraio 1942, la messa allIndice dellopuscolo del Rgent des tudes del convento dei domenicani francesi del Saulchoir, il P. Chenu: Une cole de thologie. Le Saulchoir16, segnala linizio di unoffensiva romana contro la nouvelle thologie francese. Commentando la condanna sullOsservatore romano, Mons. Pietro Parente, qualificatore del SantUffizio, identifica la corrente rappresentata da Chenu con una nuova teologia, rimproverando il suo atteggiamento critico verso la teologia speculativa, e quindi la sua concezione relativistica del dogma17. Nel suo libro, Chenu promuoveva un tomismo storico, aperto alle scienze positive, dal quale derivava una concezione storica della teologia, definita con una formula audace : Une thologie digne de ce nom, cest une spiritualit qui a trouv des instruments rationnels adquats son exprience religieuse18. Il suo confratello Garrigou-Lagrange, che aveva gi espresso nel 1938 la sua disapprovazione dellopuscolo, precisa ora in una lettera a Gemelli del 15 ottobre 1942, i motivi della sua ostilit verso Chenu. Egli punta il dito sulle conseguenze di una definizione filosofica della verit che metta in discussione limmutabilit delle formule dogmatiche e vede nel contribuito filosofico di Olgiati un rimedio a tale tendenza relativistica :
Jai crit il y a trois jours M Olgiati pour lui dire longuement tout le bien de son article sur le P. Lon Veuthey, et sur la ncessit de dfendre la dfinition traditionnelle de la vrit, conformit de notre jugement, et gr pas seulement avec notre vie subjective, mais avec ltre extramental. Je trouve les travaux de M Olgiati sur Descartes et les modernes, excellents, et je crois quil faut insister sur ce point lheure actuelle pour la dfense de la vrit des articles de foi, de leur conformit non pas seulement avec les exigences subjectives de notre vie, mais avec ltre extramental et avec ltre mme de Dieu19.
gr

Garrigou-Lagrange conclude la sua lettera con la proposta di un incontro a Roma con Gemelli e Olgiati, per discutere dellargomento. Padre Gemelli accetta linvito, manifestando la sua approvazione al programma di riabilitazione della definizione oggettiva della verit suggerito dal teologo romano : Nous sommes bien daccord quil faut dfendre un principe fondamental pour notre religion et qui malheureusement nest pas admis par les philosophes qui ne se rendent pas compte des dernires rpercussions de leur doctrine20. In questo modo si rinsaldano i legami fra Garrigou-Lagrange e Gemelli, non soltanto contro il tomismo critico di Lovanio, ma anche contro quello storico del Saulchoir, il punto comune fra questi due essendo la contestazione del fondamento metafisico della filosofia e la relativizzazione tanto della teologia quanto del dogma. Si manifesta una pi grande attenzione prestata al contesto teologico francese. Il progetto comune ancora sotterraneo. Si deve aspettare la fine della Seconda guerra mondiale e lo scoppio della controversia sulla nouvelle thologie allinizio del 1947 per dare concretezza ad unazione comune.
15 F. OLGIATI, Il problema critico e P. Lon Veuthey, Rivista di filosofia neo-scolastica, XXXIV (1942), p. 63 e p. 69. 16 M.-D. CHENU, Une cole de thologie. Le Saulchoir, Kain-lez-Tournai Etiolles, 1937 (trad. it. con una introduzione di G. ALBERIGO, Le Saulchoir: una scuola di teologia, Casa Monteferrato, Marietti, 1982). 17 P. PARENTE, Nuove tendenze teologiche , Osservatore romano, 9-10 febbraio 1942, p. 1. Sulla condanna di Chenu, v. E. FOUILLOUX, Autour d'une mise l'Index in Marie-Dominique Chenu. Moyen-Age et modernit. Colloque organis par le Dpartement de la recherche de l'Institut catholique de Paris et le Centre d'tudes du Saulchoir Paris, les 28 et 29 octobre 1995 sous la prsidence de Joseph Dor et Jacques Fantino, Les Cahiers du Centre d'tudes du Saulchoir V, Paris, Cerf, 1997, pp. 25-56. 18 M.-D. CHENU, Une cole de thologie, p. 75. 19 Lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 15 ottobre 1942 (FC 127, 220, 1768). L'anno successivo, questa posizione sar sviluppata in un testo pubblicato dalla Accademia Pontificia S. Tomaso : La notion pragmatiste de la vrit et ses consquences en thologie, Acta Pont. Academiae romanae S. Thomae Aq. et religionibus catholicae, Nova series 9, Roma-Torino, Marietti, 1944, pp. 153-178. 20 Copia della lettera di A. Gemelli a R. Garrigou-Lagrange del 23 ottobre 1942 (FC 127, 220, 1768).

Lespressione nouvelle thologie conosce una rinnovata attualit nel discorso di settembre di Pio XII alla Congregazione generale gesuita del 17 settembre 194621. Il papa, usando per conto suo lespressione di Parente, vi denunzia tendenze teologiche sospette, senza identificarle chiaramente. Un articolo del P. Garrigou-Lagrange, pubblicato al inizio del 1947, La nouvelle thologie o va-t-elle?, rilancia con una certa eco lespressione papale, indicando alcuni nomi di gesuiti francesi colpevoli, secondo il domenicano, di nouvelle thologie : sopratutto Henri Bouillard, e anche Henri de Lubac, Gaston Fessard e Pierre Teilhard de Chardin, spesso identificati con la scuola di Fourvire. Suggerisce inoltre una continuit fra la posizione di Chenu e quella dei gesuiti: Nest-ce pas la nouvelle dfinition de la vrit qui se trouve sous la nouvelle dfinition de la thologie: La thologie nest autre quune spiritualit ou exprience religieuse qui a trouv son expression intellectuelle 22. questa definizione soggettivistica e relativistica che, a suo giudizio, sarebbe alla radice della nouvelle thologie. Il teologo romano indica poi le implicazioni della nouvelle thologie nel campo delle dottrine e si sofferma sul caso del peccato originale, denunciando linfluenza della teoria dellevoluzione. In questa terza fase, si manifesta una cooperazione concreta, pi stretta fra il domenicano e il francescano. In due successive lettere, del 20 febbraio e del 21 marzo 1947, Gemelli si congratula con Garrigou-Lagrange per il suo articolo. Il francescano appare tormentato dallambiente teologico contemporaneo. Di fronte ad un contesto intellettuale che gli sfugge, non pu fare a meno di interpretarlo secondo lo schema intransigente tradizionale, usando le categorie di modernismo e di eresia23. Daltra parte, Gemelli ribadisce che la sua incompetenza teologica lo impedisce di formare un giudizio teologico sicuro sulla nouvelle thologie e, ancora pi, di esprimerlo. Quella che emerge cio unambivalenza fra, da un lato, unintuizione teologica che lo spinge ad intervenire e, dallaltro lato, una lacuna nella sua armatura teologica che gli proibisce di passare allazione. In questo contesto, interessante osservare che Gemelli vede in Garrigou-Lagrange il consigliere teologico ideale, capace tanto di pronunciarsi sulle derive teologiche attuali quanto di convalidare le sue proprie intuizioni24. Questa scelta non si spiega soltanto in forza del radicamento nel tempo delle loro relazioni, ma anche del carattere quasi ufficiale della presa di posizione di Garrigou-Lagrange e, poi, di una comune tradizione intransigente. Allinterno della terna Gemelli-Olgiati-Garrigou, una divisione delle responsabilit emerge chiaramente : difesa sul campo filosofico da parte di Olgiati, consulenza teologica affidata a Garrigou-Lagrange e organizzazione dellazione assegnata a Gemelli. Di fronte al teologo domenicano, Gemelli si pone come un uomo dazione25 che ha bisogno di un avviso filosofico e
21 Allocutiones. 1. Ad Patres Societatis Iesu in XXIX Congregatione generali electores, 2. Ad Patres delegatos ad Capitulum generale Ordinis Fratrum Praedicatorum, Acta Apostolicae Sedis, ser. II, XXVIII (1946), pp. 381-385 e pp. 385-389. 22 R. GARRIGOU-LAGRANGE, La nouvelle thologie o va-t-elle?, Angelicum , XXIII (1946), p. 131. 23 Copia della lettera di A. Gemelli a R. Garrigou-Lagrange del 20 febbraio 1947 (FC 187, 333, 2414). 24 Cos, il 21 marzo 1947, il rettore della Cattolica indica che stato profondamente sorpreso dal libro del gesuita francese, Henri de Lubac, Surnaturel (1946) e domanda al teologo domenicano il suo parere: Qui si scambia il desiderio della vita soprannaturale, e siamo sempre nello stesso errore di voler togliere alla vita soprannaturale il suo fondamento da Dio. Non so che cosa Ella pensi e gradirei avere una Sua parola in merito (copia della lettera di A. Gemelli a R. Garrigou-Lagrange del 20 febbraio 1947 [FC 187, 333, 2414]). La risposta di Garrigou-Lagrange conferma l'intuizione di Gemelli : Je voudrais bien rpondre exactement votre question sur le livre du P. de Lubac Le Surnaturel. Je l'ai lu en grande partie au mois d'aot, mais il n'est plus ma disposition. Les principales erreurs que j'y ai trouves, p. 254 et 275, sont celles que j'ai notes dans mon rcent article de l'Angelicum: La nouvelle thologie, o va-t-elle? p. 132 et 133 sur la distinction de l'ordre de la nature et de celui de la grce (lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 21 marzo 1947 [FC 187, 334, 2417]). Gemelli sembra soddisfatto di questa esplicitazione dell'allusione a de Lubac nellarticolo del domenicano: Le sono molto grato per la Sua lettera del 28 corrente; rilevo dalla Sua che ho capito giusto (copia della lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 28 marzo 1947 [FC 187, 334, 2418]). 25 M. MANGIAGALLI, La Rivista di Filosofia neo-scolastica (1909-1959) , vol. 1, Milan, Vita e Pensiero, 1991, p. 50.

teologico autorevole per intervenire. Lo scambio di lettere testimonia, pertanto, la maturazione di una riflessione in Gemelli, durante larco di dieci anni, sugli sviluppi recenti della filosofia e della teologia contemporanea. Gemelli sembra allontanarsi dal tomismo di Lovanio, che era stato il suo modello di azione intellettuale negli anni Dieci e Venti. Questa prossimit di pensiero fra Gemelli e Garrigou-Lagrange suggerisce linfluenza di un tomismo metafisico, al quale il domenicano d uninflessione intransigente, difensiva e romana, condivida dal francescano nella sua lettura in chiave modernista della nouvelle thologie. Lintervento di Gemelli nella controversia, nel maggio 1947, rappresenta la concretizzazione di una scelta tanto dottrinale quanto pastorale.

b. Due articoli precursori Forte dellapprovazione del teologo domenicano, Agostino Gemelli si lancia nella controversia con due articoli, pubblicati rispettivamente a maggio e a luglio del 1947 nella rivista Vita e Pensiero, che mettono in luce le due assi maggiori del suo pensiero circa il dibattito sulla nouvelle thologie e, pi ampiamente, la sua percezione dellattivismo cattolico francese. Il titolo del primo testo - Pu esservi una Teologia delle realt terrene? - fa riferimento al libro-programma del teologo belga Gustave Thils, Thologie des ralits terrestres (1947). Gemelli vi rivela le sue preoccupazioni apologetiche, riflettendo sulla vita del cristiano mobilitato tanto dagli impegni terrestri quanto dalla sua vocazione soprannaturale26, prendendo atto della realt di un mondo che si allontanato da Dio e nel quale, di conseguenza, lappello a una riconciliazione fra la Chiesa e il mondo si fa pi urgente. In questo senso, egli considera che il saggio di Thils abbia un grande merito, e cio di averci indicato come si debbono affrontare i problemi che sorgono per il fatto che il mondo moderno nella vita del pensiero, nelle arti e nelle scienze, cos come in ogni attivit sociale, afferma la propria indipendenza dalla Chiesa e si sottrae alle legge di Dio27. Ma Gemelli va oltre e prende esplicita posizione nella controversia, giudicando la teologia delle realt terrene proposta da Thils come un tentativo di nuova teologia. Il francescano giustifica questa sua lettura con il fatto che loggetto della teologia di Thils non pi la realt divina, come nella teologia tradizionale, ma le realt terrene28. Si mostra per molto cauto in tale assimilazione, sottolineando la differenza fra la teologia del Belga e quella sviluppata dai Francesi. , peraltro, proprio questo il motivo per cui si sofferma sulla discussione del libro di Thils, piuttosto che su quelli dei gesuiti francesi. Infatti, i nuovi teologi francesi meritano soltanto una nota, nella quale Gemelli rimprovera loro di essere poco costruttivi29. Per parte sua si accontenta di riproporre il modello neo-tomista dellimpegno apologetico, promosso da Leone XIII, inteso in un senso ottimista :
Per impedire che, a fianco di un pensiero laico, dominatore del mondo, che sotto veste di marxismo, di idealismo, di esistenzialismo o di altri sistemi, accaparri gli ingenui pronti a cogliere ci che il pensiero umano presenta di nuovo, per impedire che i seguaci del pensiero cristiano abbiano a vivacchiare una loro vita grama e chiusa senza capacit di influenzare la vita moderna, bisogna coraggiosamente affrontare in una larga sintesi tutto ci che il pensiero moderno apporta e fare come ha fatto San Tomaso con Aristotele, cristianizzare tutto quanto in una concezione generale delluniverso30.

In questa prospettiva, interessante il riferimento alla filosofia politica di Jacques Maritain come
26 27 28 29 A. GEMELLI, Pu esservi una teologia delle realt terrene?, Vita e Pensiero, XXX (1947), 5, p. 265. Ibid., p. 269. Ibid., p. 268. Ibid., n. 1 p. 267. Questa nota che un elenco di referenze di studi francesi manifesta che Gemelli perfettamente al corrente delle tendenze che egli critica. 30 Ibid., pp. 269-270.

linea di condotta dellazione del cattolico: Noi cattolici possiamo lavorare per il magnifico ideale del Humanisme integral [sic] del quale Maritain ci ha eloquentemente tracciato le linee fondamentali e possiamo applicare al nostro vivere le conclusioni di questo insegnamento31. Il filosofo francese, che Gemelli conosce sin dallinizio delle anni Venti e aveva invitato alla Cattolica per un ciclo di conferenze nel 1931, appare, dunque, come una figura di intellettuale cattolico, positiva e aperta, capace di rivaleggiare con i nuovi teologi. Nel luglio del 1947, Agostino Gemelli pubblica, sotto pseudonimo (I. Fergusson32) un secondo articolo, intitolato: Gli uomini-scimmia del Sud Africa, in riferimento alla scoperta recente da parte dellantropologo Roberto Bloom di un cranio nellAfrica del Sud, che sembra confermare la realt di una continuit tra la scimmia e luomo. Questa scoperta suscita un interesse rinnovato per levoluzione e una profusione di pubblicazioni sullargomento. La questione dellevoluzione si rivela il centro di interesse maggiore per lo scienziato Gemelli. Le diverse note redazionali contenute nellarticolo, molto probabilmente redatte dal francescano, precisano il contesto religioso e scientifico che ha condotto lautore a intervenire, facendo in particolare riferimento a due eventi dellaprile 1947. In un articolo della rivista belga Nouvelle revue thologique, Lhomme. Gense et cheminement, il paleontologo gesuita Edouard Bon approva la tesi dellevoluzione33. Dal 17 al 23 aprile, si tenuto a Parigi un simposio internazionale sullevoluzione, finanziato dalla Fondazione Rockefeller e dal Centre National de la Recherche Scientifique Francese. I biologi e i paleontologi l riuniti hanno unanimemente sostenuto il valore scientifico dellevoluzione. Gemelli particolarmente colpito dalla presa di posizione dello scienziato francese Vallois che ha espresso il suo appoggio alle tesi del P. Pierre Teilhard de Chardin. Il presidente dellAccademia pontificia delle Scienze preoccupato dal rilancio delle tesi del gesuita, dopo un lungo periodo di silenzio imposto da Pio XI al quale proprio Gemelli avrebbe segnalato la pericolosit del pensiero di Teilhard34. Infatti, dopo la seconda guerra mondiale, le teorie del gesuita si sono largamente diffuse fra i cattolici francesi, grazie a una diffusione sotterranea dei suoi saggi sotto forma di fogli ciclostilati, e a unoffensiva editoriale in diverse riviste di volgarizzazione, come la rivista gesuita di cultura Etudes o la nuova rivista di psicoanalisi, Psych. Infine, in una nota fatta menzione di una recente discussione fra il rettore dellInstitut catholique di Tolosa, Bruno de Solages, e il P. Garrigou-Lagrange. Solages aveva conosciuto Teilhard alloccasione di una retraite intellectuelle organizzata da Maurice Vaussard, amico di Gemelli e promotore della Cattolica in Francia, nel 192835. De Solages a partire da quel momento si era appassionato al pensiero del gesuita ed aveva contribuito alla sua diffusione. Forte del prestigio delle sue attivit di resistenza durante la guerra, in occasione della sua visita ad limina a Roma nel 1946 si era fatto avvocato della nouvelle thologie francese. Nellaprile del 1947 era anche
Ibid., p. 266. I. Fergusson si presenta come uno scienziato anglo-sassone credente, amico di Gemelli da molto tempo. I. FERGUSSON, Gli uomini-scimmia del Sud Africa, Vita e Pensiero, XXX (1947), 7, n. 2 p. 417. Lo segnala al P. Garrigou-Lagrange, il 20 febbraio 1947: Costui ha gi scritto anni or sono e malamente intorno all'origine dell'uomo, e io ho dovuto segnalare a chi di dovere quegli scritti. P. Teilhard aveva detto che non si sarebbe pi occupato di questo argomento, ma vedo invece che la lingua batte dove il dente duole (FC 187, 333, 2414). E' ancora pi esplicito il 6 giugno 1950, con il cardinale Ruffini, autore di un articolo nellOsservatore romano del 3 giugno, Responsabilit dei paleoantropologi cattolici. Origine del corpo umano: Speriamo che l'articolo di Vostra Eminenza rappresenti un punto fermo per molti, e anche per quelli che hanno osato muovere critiche al di Lei volume; sopratutto al Padre Theillard [sic] de Chardin, che io ho segnalato a S.S. Pio XI quando era vivente e so che la segnalazione ebbe buon esito, per quanto il P. Theillard [sic] non si attenne a quanto gli fu prescritto (FC 214, 376, 2737). Per, si deve anche sottolineare un atteggiamento favorevole al gesuita nella sua proposta del 1936 di farlo accademico pontificio, proposta respinta da Pio XI (R. LADOUS, Des Nobel au Vatican. La fondation de l'acadmie pontificale des sciences, Parigi, Cerf, 1994, pp. 58-60). 35 C. CUNOT, Pierre Teilhard de Chardin. Les grandes tapes de son volution, Parigi, d. du Rocher, 41986, n. 1 p. 113. 31 32 33 34

intervenuto nella controversia pubblica per difendere lamico gesuita contro loffensiva del domenicano36. Riferendosi a questultimo episodio, Gemelli inserisce la sua critica dellevoluzione nel contesto delle discussioni francesi. Nei suoi due articoli, Gemelli fa riferimento al cattolicesimo francese soltanto nelle note, come se egli desiderasse eludere la polemica o, per lo meno, evitare di prendere posizione. Al motivo del deficit di competenza teologica, si aggiunge, nel caso dellevoluzione, quella di una impreparazione paleontologica, che gli impedisce di formulare un giudizio scientifico. sintomatico al riguardo luso dello pseudonimo. Il francescano lo spiega cos a due corrispondenti francesi: Je ne lai pas sign de mon nom, parce que je ne suis pas un palanthropologue [sic]37. anche significativa la scelta di uscire su una rivista non scientifica, come Vita e Pensiero. Unaltra ragione sembra la distanza che egli prende da Garrigou-Lagrange. Se il francescano si trova daccordo con il domenicano contro Teilhard e la nouvelle thologie, non pare tuttavia condividere appieno la sua prospettiva esclusivamente difensiva; lottimismo della sua apologetica contrasta poi con la chiusura del teologo romano nei confronti del pensiero moderno. Il riferimento alla filosofia di Maritain suggerisce un atteggiamento di Gemelli pi vicino a quello del tiers parti38, distinto tanto dalle posizioni innovative dei gesuiti quanto dal conservatorismo teologico di Garrigou-Lagrange e rappresentato dagli interventi della Revue thomiste, rivista di teologia dei domenicani di Tolosa, ispirata da Maritain. Il rettore, per, non identifica come tale questa via media39. Infine, appare uno spostamento dellinteresse del francescano dalle questioni teologiche della nouvelle thologie al problema scientifico dellevoluzionismo, promosso di Teilhard.

c. Dichiarazione del cardinal Linart sullevoluzionismo e necessit di una presa di posizione La necessit di un chiarimento appare con la pubblicazione, nel dicembre 1947, di una dichiarazione del cardinale Achille Linart (1884-1973), vescovo di Lilla e presidente dellAssemblea dei cardinali e arcivescovi di Francia40, che legittima la teoria dellevoluzione e la sua utilizzazione da parte degli intellettuali cattolici francesi. Il testo pubblicato da Etudes, rivista gesuita di informazioni generali, che aveva ospitato di recente diversi articoli del P. Teilhard, ed presentato dalla redazione come una mise au point41 sulla questione dellevoluzione. Il cardinale francese non si limita a considerare levoluzione come unipotesi scientifica, ma riconosce la realt del processo. Significativamente, Linart appoggia questa affermazione sul Simposio parigino dellaprile 1947 e, anche, sullarticolo di Bon:
Le fait de lvolution, cest--dire du passage de la vie dune espce une autre, et par consquent de lorigine animale du corps humain est maintenant considr comme un fait acquis. Lors des Colloques de Palontologie qui ont runi Paris, au mois davril de cette anne, une lite de palontologistes et de biologistes de France, dAngleterre, dAmrique, de Sude, tous sans distinction de tendances philosophiques, ont t unanimes sur ce point42. 36 I. FERGUSSON, Gli uomini-scimmia del Sud Africa, n. 2 p. 418, che fa allusione a B. de SOLAGES, Pour l'honneur de la thologie. Les contre-sens du R.P. Garrigou-Lagrange, Bulletin de littrature ecclsiastique, IIL (1947), pp. 65-84. 37 Copia della lettera di A. Gemelli a O. Fribault e A. Dubois del 29 dicembre 1948 (FC 209, 370, 2680). 38 Etienne Fouilloux definisce il tiers parti come soucieux de rpondre au dfi de Fourvire de faon purement positive, par la mise en vidence de la supriorit de la sagesse thomiste pour la solution des problmes du temps, dans le cadre dune libre discussion excluant tout appel lautorit (Dialogue thologique? (1946-1948), pp. 184185). 39 Nei due articoli di Gemelli, non c' nessun riferimento allintervento della Revue thomiste nel dibattito. 40 P. GLORIEUX, Linart (Achille), Catholicisme , vol. VII (1975), coll. 737-738 ; C. MASSON, Le cardinal Linart, vque de Lille, 1928-1968, Parigi, Cerf, 2001. 41 Nota della redazione che introduce l'articolo del cardinale A. LINART: Le chrtien devant les progrs de la science, Etudes , CCLV (1947), 12, p. 289. 42 Ibid., p. 291. Riguardo a Bon: n. 1 p. 289.

Il prelato nega che vi siano conseguenze dellevoluzione sul dogma, distinguendo, nella terza parte della sua dichiarazione, levoluzione, ormai provata, dal poligenismo, teoria che invece divide gli scienziati. Solo il poligenismo presenta un pericolo per il dogma del peccato originale e della redenzione43. Gemelli e Garrigou-Lagrange non sono rimasti indifferenti a questo articolo al quale la firma di Linart conferisce un carattere ufficiale. Il francescano non nasconde, in una lettera al P. Garrigou-Lagrange del 16 gennaio 1948, la forza dellimpatto che larticolo di Linart ha avuto su di lui:
Ritengo che Lei abbia letto la lettera del Card. Lienart, Vescovo di Lilla, pubblicata nelle Etudes. Ne sono rimasto esterrefatto; il solo aggettivo con il quale posso dire lo stato del mio animo, e non riesco a capire quale lorientamento attuale di questi uomini in Francia. Mi reca dolore vedere che un Cardinale di S. Romana Chiesa prende le loro difese44.

Il domenicano, nella sua risposta, suggerisce che lintervento di Linart non sia isolato, ma il risultato di una discussione avvenuta in occasione dellAssemblea degli Arcivescovi e Cardinali francesi:
Je pense comme plusieurs professeurs dici quelle a t compose aprs une runion des Archevques de France, pour faire comprendre aux polygnistes que des publications sur ce sujet sont au moins prmatures, tant donn que la science positive ne peut rien conclure ni pour ni contre. Je crois que ctait le but de cette lettre, qui a voulu tre trs modre pour obtenir un rsultat, au moins celui du silence et viter des discussions qui troublent la foi des fidles, comme il est arriv ces derniers mois par des interventions qui sont tout le moins des plus imprudentes. On demande peu, pour tre sr dtre cout et obi. Je crois que cest la pense des Archevques.45

Questo contesto rinforza la solennit della presa di posizione del cardinale francese. Una conferma di questa nuova linea francese, che concede levoluzione per rifiutare il poligenismo, viene, secondo Garrigou-Lagrange, da Tolosa, dove, per linaugurazione dellanno accademico dellInstitut Catholique, sono stati pronunciati tre discorsi in favore dellevoluzione. Particolarmente significativi sono quelli del cardinale Salige, arcivescovo di Tolosa, e di Bruno de Solages. Questultimo svolge una nuova difesa, pi moderata, di Pierre Teilhard de Chardin. Il rettore dellInstitut Catholique di Tolosa, come nota Garrigou-Lagrange, non difende pi apertamente il poligenismo46. Oggetto di questo scambio di lettere tra Gemelli e Garrigou-Lagrange non soltanto una consultazione teologica, come in precedenza, ma anche una richiesta dinformazioni sulla recezione dellarticolo di Linart a Roma. Il francescano si interroga sullopportunit di una riposta a questa dichiarazione e domanda al domenicano non solo il suo parere personale, ma anche una conferma delle posizioni della Curia romana: Vorrei prima avere il Suo parere; Ella dovrebbe avere anche la bont di dirmelo schiettamente, tenendo conto di quello che si pensa di questi avvenimenti nella Curia romana47. Il francescano sembra cosciente della posta in gioco, tanto pi cruciale per il fatto che a esprimersi sia stato un cardinale. Per tale motivo, questa volta decide di affrontare la questione dellevoluzione sul terreno scientifico. Informa Garrigou-Lagrange di volere intervenire come biologo e come filosofo su una rivista scientifica, come ad esempio la Rivista di filosofia neoscolastica48. Latteggiamento scientifico lo porta a distinguere, sulla linea
43 44 45 46 47 48 A. LINART, Le chrtien devant les progrs de la science, p. 299. Copia della lettera di A. Gemelli a R. Garrigou-Lagrange del 16 gennaio 1948 (FC 197, 352, 2557). Lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 22 gennaio 1948 (FC 197, 352, 2557). Ibid. Copia della lettera di A. Gemelli a R. Garrigou-Lagrange del 16 gennaio 1948 (FC 197, 352, 2557). Ibid.

di Linart, il problema dellevoluzione da quello del poligenismo e a privilegiare il primo, pi importante secondo lui, da un punto di vista scientifico e filosofico49. Per parte sua, invece, il domenicano, preoccupato prevalentemente per le conseguenze dogmatiche, si concentra sul poligenismo50. Unapprovazione romana ufficiosa viene dal cardinale Pizzardo, prefetto della Congregazione dei Seminari e delle Universit, che Garrigou-Lagrange ha incontrato di recente:
Je crois pouvoir dire quici Rome, on serait content si vous publiez quelques articles du point de vue scientifique sur ces deux questions en les distinguant, et mme si vous faisiez crire par plusieurs savants trs comptents une srie darticles sur ces sujets, pour dfendre les conclusions que vous venez de mcrire dans votre seconde lettre [...]. Jai parl rcemment de ces questions avec le cardinal Pizzardo, et jai compris quil avait t tonn comme vous de larticle paru dans les Etudes et dun autre publi un peu avant par La Vie intellectuelle51.

Lappello ad una collaborazione degli scienziati un richiamo alla responsabilit di Gemelli come presidente dellAccademia Pontificia delle Scienze e allaiuto che essa potrebbe dare per risolvere le questioni sensibili. Giustifica anche lo spostamento della riflessione del francescano dal problema della nouvelle thologie alla questione scientifica dellevoluzione.

2. Anatomia dell incredulit francese Il progetto di intervento si concretizza con la pubblicazione di un articolo di nove pagine, Lincredulit degli intellettuali in Francia e lattivit dei cattolici francesi sul terreno della cultura, pubblicato negli ultimi giorni di marzo52. Il testo si divide in quattro parti. Nella prima parte, introduttiva, Gemelli si sofferma sullimportanza dellargomento e fa un paragone tra i il contesto intellettuale francese e quello italiano. In un secondo tempo mette in luce levoluzione del contesto francese, dalla crisi modernista fino al presente. Il francescano presenta in un terzo momento lattivit editoriale cattolica francese. Nella lunga parte finale egli descrive poi latteggiamento originale dei cattolici francesi. Il tema dellevoluzione marginalizzato rispetto al progetto precedente, maturato negli scambi con Garrigou-Lagrange. Giovandosi di nuove fonti dinformazione, Gemelli muove verso unanalisi fenomenologica degli intellettuali francesi, dove la nozione di incredulit centrale. Questo rinnovato punto di vista lo induce a un apprezzamento pi positivo della situazione francese.

a. Una situazione di incredulit Gemelli, pubblicando su Vita e Pensiero un articolo di attualit culturale generale, cambia radicalmente e rapidamente di prospettiva. Due motivi contribuiscono a spiegare questa svolta. Il primo la pubblicazione nel dicembre 1947 di un articolo del filosofo francese, Jean Guitton (19011999), Les sources de lincroyance intellectuelle en France, che costituisce la sua principale fonte dinformazione sugli intellettuali francesi. A questo si aggiunge lemergere, allinizio del 1948, in seno alla Curia romana di una corrente desiderosa di mettere pace nel dibattito sulla nouvelle
49 Copia della lettera di A. Gemelli a R. Garrigou-Lagrange del 27 gennaio 1948 (FC 197, 352, 2559). 50 Il domenicano sta preparando un articolo sullargomento: R. GARRIGOU-LAGRANGE, Le monognisme n'est-il nullement rvl pas mme implicitement?, Doctor communis, I (1948), pp. 191-202. 51 Lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 2 febbraio 1948 (FC 198, 353, 2560). Il domenicano fa riferimento al articolo del confratello D. DUBARLE: Sciences de la vie et dogme chrtien, La Vie intellectuelle, XV (1947), pp. 6-23. 52 Una prima testimonianza della recezione dellarticolo viene dallOsservatore romano: Dove va il cattolicesimo francese?, Osservatore romano, 2 aprile 1948, p. 2.

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thologie; limportanza poi delle elezioni italiane dellaprile modifica il contesto ecclesiale. Nella rivista belga di pedagogia religiosa, Lumen vitae, Guitton propone una spiegazione della controversia che contrasta con altri interventi coevi. Per prima cosa lautore un laico. Il suo latteggiamento tipico dello spectateur engag. Non prende posizione nella discussione, al contrario dei teologi. Per la sua formazione filosofica presso Henri Bergson e Jacques Chevalier, Guitton si situa lontano del tomismo intransigente. Per Guitton propone unanalisi distaccata delle condizioni che hanno condotto a questa situazione di conflitto intellettuale allinterno del cattolicesimo francese. Scrivendo su una rivista straniera a vocazione internazionale, offre una spiegazione del contesto particolare della societ francese fondata sulla nozione di incredulit:
On voit des penseurs catholiques adopter les revendications, les horizons, les exigences de lme moderne, exprimer leur foi dans un langage inaccoutum des thologiens. Ceci peut surprendre un tranger et laisser croire quil y a dans lEglise de France des fils terribles, svres, indlicats. Mais ce nest l quune apparence: ces tmrits viennent dune sympathie avec lincroyance, maladroite peut-tre, mais toute pure dans le fonds53.

Secondo il filosofo, la Seconda guerra mondiale avrebbe innescato tra i cattolici una presa di coscienza dellincredulit presente nei loro contemporanei e della necessit di fornirvi una risposta. Guitton ne testimonia personalmente, evocando una discussione avuta con un amico quando erano entrambi prigionieri in Germania54. Nella definizione che fornisce dellincredulit, insiste sul carattere polimorfo di questultima e sulla sua forza di persuasione, che contribuisce alla confusione dei valori, colpendo insidiosamente anche i cattolici:
Lincroyance moderne est une forme de pense et plus encore un tat desprit: elle na point sopposer, elle se suffit. [...] Ainsi se crent un monde, un milieu, un tat o il est difficile de savoir ce qui est cause et ce qui est effet, mais qui a ce caractre de se clore sur lui-mme. Une fois quon est membre dun tel corps, il est bien difficile dy chapper. Et, comme les valeurs modernes ont t dcouvertes dans cette ambiance (ainsi lexistence, la concrtive, la totalit, la libert, lhistoire, la communaut, la fraternit, etc...), elles paraissent le fruit de lincroyance55.

Questo testo, che fornisce uninterpretazione del contesto francese fortemente concettualizzata, ha attirato lattenzione di Gemelli, che faticava a comprendere la prospettiva propria degli scienziati e dei teologi cattolici francesi. Cos si rif pi volte allarticolo di Guitton56. Riprende poi anche il concetto di incredulit e ne fa la chiave dinterpretazione della mentalit cattolica francese. Il titolo dato allo studio sottolinea la centralit di tale nozione nel suo pensiero e il collegamento tra questo atteggiamento tipicamente francese e le prese di posizione degli intellettuali cattolici francesi, che destano sorpresa allestero. Infine, Gemelli prende ispirazione dagli esempi forniti dal filosofo francese. Per cui il suo contributo in Vita e Pensiero si configura propriamente come un adattamento italiano dellarticolo di Guitton. Questi infatti ha proposto una sintesi molto chiara, ben informata e problematizzata della situazione. Il suo ricorso al concetto di incredulit favorisce una contestualizzazione capace di placare la controversia teologica, aderendo in questo alla volont di una parte dellambiente vicino al papa. difficile valutare con precisione leventuale influenza di una corrente curiale pacificatrice su Gemelli, in assenza di informazioni nella sua corrispondenza. Dallinizio di febbraio fino alla pubblicazione dellarticolo, la corrispondenza con Garrigou-Lagrange si interrompe. Il
53 J. GUITTON, Les sources de l'incroyance intellectuelle dans la France contemporaine, Lumen Vitae , II (1947), pp. 625-626. 54 Ibid., p. 616. 55 Ibid., p. 615. 56 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali francesi, n. 1 p. 158, n. 2 p. 159 e p. 162.

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domenicano non avvertito della svolta nel progetto gemelliano, per il quale era stato consultato in precedenza. Alcuni articoli dellOsservatore romano rivelano una lotta, nel primo trimestre 1948, fra la corrente pacificatrice e la corrente intransigente e suggeriscono una sua possibile influenza sullarticolo di Padre Gemelli. Una volont di pacificazione allinterno del dibattito si manifesta nelle prese di posizioni di un redattore anonimo, p.d., nella cronaca settimanale dell Osservatore romano: Congiunture doggi57. Per placare le critiche gli sembra necessaria una spiegazione a riguardo del contesto francese; nella cronaca sono presentate alcune recenti pubblicazioni che testimoniano della vitalit apostolica del cattolicesimo francese. Il 5 febbraio lanonimo autore fa riferimento proprio al testo di Guitton58. Il suo atteggiamento irenico va fino ad attenuare la portata degli interventi di Reginald Garrigou-Lagrange, che aveva rinfocolato la polemica con un articolo su Angelicum, Les notions consacres par les conciles, dove richiamava con veemenza limmutabilit della verit e condannava tutte le novit teologiche59. Lanonimo p.d., commentandolo, suggerisce una via media fra gli eccessi della nouvelle thologie e le posizioni troppo difensiviste di un Garrigou-Lagrange:
Sfogliando le riviste teologiche dei nostri giorni possiamo constatare che gli articoli, da un lato trattano con molta erudizione le dottrine dei teologi del medio evo e, dallaltra, tentano delle vie nuove con molte audacia e spesso senza solido fondamento. La nostra epoca ancora non arrivata alla grande sintesi che attendiamo, ma collabora alla realizzazione di questa. Nellattaccamento sulla tradizione ci si ferma molte volte troppo lontano, oppure nella ricerca di risultati soddisfacenti, purtroppo si lascia la base sicura per la ricerca di novit. Quale la via giusta? Nessuna delle due. Una vera sintesi deve trovare lequilibrio fra la tradizione teologica e le esigenze del nostro tempo. Perci forse sbagliano di meno quelli che si fermano anzitempo, bench non portino molto in avanti la nostra teologia di quelli che nella loro audacia devono poi ritornare sconfitti ai loro stessi errori60.

Poco dopo, mentre il Maestro del Sacro Palazzo, P. Mariano Cordovani aveva difeso sullOsservatore romano posizioni molto simili a quelle di Garrigou-Lagrange, sullo stesso giornale un prelato francese, mons. Jean Calvet, aveva attenuato la portata di questo intervento, proponendo una spiegazione sociale e ottimista delle innovazioni francesi61. SullOsservatore romano appaiono dunque, nello stesso momento, prese di posizione romane diverse sul dibattito francese. I pro-francesi sembrano i pi attivi, per la loro difesa moderata, attenta a non opporsi frontalmente ai teologi romani pi rigidi. La loro percezione positiva del fenomeno francese dovuta a una concezione apologetica ottimista. Il metodo privilegiato per placare la controversia la sua contestualizzazione, che, da una parte, rende conto del dinamismo, dellardore apostolico francese e, dallaltra parte, limita le ripercussioni teologiche e pastorali alla sola Chiesa francese. Lattivismo tanto della corrente moderata quanto di quella intransigente sembra suggerire una difficolt di Pio XII a intervenire. In effetti, i suoi due discorsi di 1946 sulla nouvelle thologie non hanno messo a tacere i teologi pi progressisti, come forse sperava. Al contrario, gli articoli di Garrigou-Lagrange hanno infiammato la controversia e condotto a denuncie personali, che Pio XII aveva evitato di esprimere pubblicamente. L11 marzo Gemelli fa, per la prima volta, allusione al tema dell incredulit francese in occasione di una conferenza preparatoria alla Giornata universitaria. La solennit dellintervento segnalata dal luogo: laula magna della Gregoriana, dove affluiscono numerose personalit
57 Gli articoli menzionati potrebbero anche essere un tentativo di Paolo Dezza, rettore della Gregoriana, di salvare i suoi confratelli francesi. 58 p.d., Congiunture d'oggi, Osservatore romano, 5 febbraio 1948, p. 3. 59 R. GARRIGOU-LAGRANGE, Les notions consacres par les conciles, Angelicum, XXIV (1947), pp. 217-230. 60 p.d., Congiunture d'oggi, Osservatore romano, 18 marzo 1948, p. 3. 61 M. CORDOVANI, Verit e novit in teologia , Osservatore romano, 15-16 marzo 1948, pp. 1-2; J. CALVET, Gli aspetti spirituali della Francia, Osservatore romano, 25 marzo 1948, p. 3.

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politiche ed ecclesiastiche, come i cardinali Tisserant e Pizzardo, i ministri Fanfani e Gonella, i rappresentanti dellAzione cattolica, come Veronese, o i membri dellAccademia pontificia delle scienze62. Lallocuzione, intitolata Il compito delle Universit cattoliche in un mondo che si trasforma, chiaramente influenzata dal contesto politico italiano, allavvicinarsi delle elezioni dellaprile 1948. La nozione di incredulit assimilata allateismo comunista, e lo si capisce nel contesto di una mobilizzazione delle Universit cattoliche per la crociata anti-comunista:
Compito delle Universit Cattoliche, ha soggiunto [Gemelli], sar quello di smontare idealmente pezzo per pezzo ledificio di incredulit che si vuol ora costruire, in un magnifico rifiorire di pensiero profondamente cattolico, ed ha sottolineato lapporto fondamentale degli atenei cattolici in questo ultimo periodo, citando in particolar modo quelli di Parigi, di Lovanio e di Friburgo nella Svizzera. Contro il pensiero cattolico, anche per causa della lotta politica e dellatmosfera di violenza che ci circonda, si sta sferrando una campagna per cui pi che mai si rende opportuna la stretta unione delle Universit in una difesa comune, in un unico fronte di battaglia63.

Il rettore della Cattolica vede nella diffusione delle tesi evoluzionistiche unazione della propaganda comunista. Concretamente, egli esprime riprovazione nei confronti della promozione dellevoluzione orchestrata da La Pense, rivista francese vicina della partito comunista:
Nel mondo scientifico, ha detto lillustre oratore, si vedono riaffacciarsi concezioni filosofiche che sembravano defintivamente [sic] tramontate, ed ha citato quale esempio la ricomparsa su una rivista francese, di grande diffusione, di concezioni materialistiche sostenute e difese con un accanimento e volgarit di polemica che non trova fondamento in serie argomentazioni scientifiche, mentre per contro ben altre tendenze manifestano le scienze fisiche e filosofiche. necessario pertanto che i cattolici abbiano ben pronta una parola sicura da dire in queste circostanze, in modo da portare sempre nuovi chiarimenti nel problema della scienza e della fede64.

Il francescano riprende unargomentazione gi sviluppata, in privato, nella sua corrispondenza con Garrigou-Lagrange: strumentalizzazione comunista dellevoluzione allo scopo di sedurre i cattolici65. Questo appello, indirizzato ai dirigenti delle Universit cattoliche, a rifiutare levoluzione ha senza dubbio di mira il rettore dellInstitut catholique di Tolosa, Bruno de Solages, che sar esplicitamente criticato da Cordovani qualche giorno dopo66. Quella che si abbozza pertanto una convergenza di critiche nei confronti dei sostenitori di Teilhard. Dallesame fin qui condotto si pu trarre la conclusione dellesistenza di una duplice influenza. Da una parte, il fatto che la stessa problematica del suo testo si ispiri a Guitton indica uninfluenza maggiore della corrente moderata. Gemelli, molto attento alle tendenze curiali, come testimonia la sua corrispondenza con Garrigou-Lagrange, ha certamente preso in considerazione le linee di difesa francesi esposte sullOsservatore romano, che non sono senza una certa somiglianza con quelle sviluppate nel suo articolo sulla teologia delle realt terrene. , inoltre, verosimile che egli sia entrato in contatto diretto con tale corrente moderata, in occasione della venuta a Roma nella prima met di febbraio, per linaugurazione dellanno accademico dellAccademia pontificia delle scienze67. Dallaltra parte, lorientamento del discorso alla Gregoriana rivela un atteggiamento pi vicino alla corrente intransigente che a quella moderata. Lanticomunismo di Gemelli sembra
62 Il testo del discorso di Gemelli non mai stato pubblicato. Lo storico deve quindi accontentarsi del resoconto pubblicato nellOsservatore romano: La conferenza di Padre Gemelli in preparazione della Giornata Universitaria, Osservatore romano, 12 marzo 1948, p. 3. 63 Ibid. 64 Ibid. 65 Copia della lettera di A. Gemelli a R. Garrigou-Lagrange del 27 gennaio 1948 (FC 197, 352, 2559). 66 M. CORDOVANI, Verit e novit in teologia, pp. 1-2. 67 In questa occasione, anche ricevuto in udienza privata da Pio XII (Nostre informazioni, Osservatore romano, 4 febbraio 1948, p. 1).

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esserne il motivo principale. Questo suggerisce un legame fra conservatorismo politico e conservatorismo religioso. Appare chiaramente nel discorso a causa del contesto italiano nel quale stato pronunciato: prospettive elettorali, presenza di ministri democraticocristiani e, anche, ambiente romano. Larticolo di Vita e Pensiero testimonia una comprensione pi positiva dellincredulit, che pu spiegarsi anche per lambiente - pi milanese che romano - al quale indirizzato. In pi, focalizzando la sua critica in particolare sulle innovazioni francesi relative al tema dellevoluzione e facendo opera di volgarizzazione, Gemelli dimostra di voler replicare esplicitamente allarticolo di Linart e, anche, a quelli di Teilhard su Etudes. Questa risposta, per esser ascoltata necessita sia di fermezza che di comprensione. Sotto linfluenza di diversi contesti, il rettore della Cattolica alterna pertanto rigore e apertura.

b. Superamento dello schema interpretativo intransigente? Lo schema interpretativo contestualizzante di Guitton si rivela particolarmente interessante per il suo robusto apparato concettuale, articolato con la nozione di incredulit. Mentre il punto di partenza del ragionamento di Guitton intransigente, egli si allontana progressivamente di uninterpretazione modernistica della crisi per sottolinearne gli aspetti originali. Questo ha, senza dubbio, sedotto Gemelli. Seguendo Guitton, il francescano vede nel positivismo ottocentesco, condannato nel Syllabus, le radici del razionalismo francese contemporaneo:
Non si pu dire che domini un determinato orientamento filosofico, per quanto non si possa non riconoscere che in questi ultimi anni le preferenze vanno ad un neomaterialismo che per noi vieux style. E non deve ingannare il fiorire delle varie correnti esistenzialiste; se vi un esistenzialismo cristiano di Gabriel Marcel, lesistenzialismo di Sartre rivela troppa affinit con il pi vieto positivismo, forse attraverso la via indiretta del marxismo rinnovato.68

Per, riguardo al atteggiamento dei cattolici verso gli increduli, il francescano, sempre sulle orme di Guitton, distingue chiaramente il dibattito attuale dalla crisi modernista. In primo luogo, egli richiama lautenticit della fede dei protagonisti:
Questa temerariet di atteggiamenti intellettuali, questo maldestro porre problemi, queste ganchries nella polemica non debbono far ritenere che siamo ritornati al modernismo del 1907; allora le proteste facili sul labbro dei modernisti dissimulavano infedelt profonde; il modernismo del 1907 era ambiguo e subdolo; oggi invece negli scrittori francesi anche di quelli che appaiono pi temerari (cito il gesuita Teilhard de Chardin, Danilou, Fessard, Brouillard [sic], de Laboc [sic], Bruno de Solages, Emmanuel Mounier, per ricordare solo i maggiori) sono uomini generosi, che grazie alla loro fedelt alla Chiesa vorrebbero attirare ad essa quelli che ne sono lontani ed hanno non saprei dire se il coraggio o la debolezza di insistere sui retardes che si possono trovare nelle opinioni correnti degli uomini della Chiesa. In fondo sono uomini che amano sinceramente la Chiesa e vorrebbero che i nemici abbassassero le armi e procurano di togliere loro di mano gli argomenti o di spostarne le forze69.

In secondo luogo, Gemelli riconosce la legittimit delle discussioni teologiche francesi, e in particolare quella sullevoluzione: La polemica [...] sempre rimasta lealmente condotta e la lettura di queste riviste riesce istruttiva70. Questa insistenza sulla legittimit del dibattito teologico contrasta con latteggiamento dogmatico di Garrigou-Lagrange nel suo sforzo di chiudere, con i propri interventi, la discussione.
68 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia, p. 158. v. J.GUITTON, Les sources de l'incroyance intellectuelle, pp. 622-623. 69 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia, p. 161. J. GUITTON, Les sources de l'incroyance intellectuelle, p. 626. 70 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia, p. 162.

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Inoltre, Gemelli condivide la simpatia di Guitton per leffervescenza intellettuale cattolica francese. C una reale empatia fra lo scienziato italiano convertito e tutti gli intellettuali francesi convertiti, e in primo luogo Charles Pguy71. Questa empatia con la rifioritura intellettuale della Chiesa francese si manifesta anche nellomaggio pubblico che egli rende alla rivista Esprit, significando la comune prospettiva apologetica fra lui e Mounier:
Non si pu ricordarsi che E. Mounier nella prima linea della battaglia in difesa del pensiero cristiano da un ventennio, e che lha combattuta con vigore e con modernit di vedute in anni tristi in cui troppi seguivano un conformismo di moda e anche troppo invocato72.

Una differenza di obiettivo tuttavia ben percepibile fra Gemelli e Guitton proprio in relazione alla contestualizzazione. Mentre Guitton si indirizza a specialisti internazionali di pastorale e propone loro una spiegazione distaccata della crisi francese, Gemelli si concentra su un pubblico di italiani colti e difende una politica di containment delleffervescenza francese. In questo contesto italiano, il francescano utilizza il concetto di incredulit, sviluppato da Guitton, per circoscriverne la realt al solo ambito francese e prevenire la sua influenza sullintellighenzia cattolica italiana:
Ho accennato alla posizione degli italiani solo per ricordare che nello scimmiottare come frequente fanno alcuni pseudo-intellettuali italiani, sempre pronti a malamente e anche fuor di luogo tradurre in lingua italiana persino le note espressioni usate dai cattolici francesi personnalisme, prsence, tmoignage rivelano in fondo lignoranza della profonda differenza tra il mondo intellettuale italiano e quello francese. Ogni popolo ha un suo modo di essere incredulo; [...] la esperienza altrui vale solo come una esperienza di vita che pu essere tenuta presente come tale, ma che non fornisce una indicazione precisa per il nostro orientamento73.

La contestualizzazione effettuata qui da Gemelli ha pertanto lo scopo di salvaguardare il pensiero intransigente in Italia, mentre un orientamento pi progressista considerato se non lecito, almeno comprensibile in Francia. L Osservatore romano, in una breve presentazione dellarticolo lo segue in questa direzione:
Il P. Agostino Gemelli tratta di una questione di interessantissima attualit: latteggiamento dellintellettualismo cattolico di Francia nei riguardi del pensiero ateo o agnostico. Vi si indicano acutamente gli aspetti positivi e negativi di una attivit culturale che si distingue per arditezza di posizioni, per fervore polemico e soprattutto per un atteggiamento di larga condiscendenza verso i non cattolici: atteggiamento che si spiega nel clima religioso e culturale dalla Francia ma che, osserva esattamente lA., e ne spiega le ragioni, in Italia sarebbe fuori luogo74.

Attraverso una lettura dellinterpretazione contestualizzante volta a favorire la permanenza della posizione intransigente, in definitiva Gemelli riconosce implicitamente la legittimit della prima e deprezza la seconda. Questa posizione, molto ambigua, tanto pi che la posta in gioco nel dibattito riguarda il problema dellimmutabilit o dellevoluzione della teologia, e, ultimamente, del dogma,
71 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia, p. 163. Linteresse di Gemelli per gli intellettuali cattolici francesi si manifesta in alcune pubblicazioni della casa editrice Vita e Pensiero, come L'Annunzio a Maria (1931) di Paul Claudel o La miseria e noi (1936) di Daniel-Rops. Lo si vede anche in diversi articoli della rivista del Secondo dopoguerra, dove sono presentati i diversi correnti letterari francesi. Da segnalare gli articoli del francese Robert Perroud, professore alla Cattolica. 72 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia, p. 160. Questo apprezzamento della rivista confermato da una lettera di Agostino Gemelli a Paul Fraisse, uno dei suoi animatori: Jaime la revue ESPRIT comme jai aim son inoubliable fondateur, qui a fait tant de bien dans le champ de la culture : je suis ESPRIT avec une me de passion. Je vous dirai quune de mes Revues (Vita e Pensiero qui est peut-tre la Revue catholique la plus rpandue en Italie) a la mme direction (Lettera di A. Gemelli a P. Fraisse del 31 marzo 1954 [FC 266, 446, 3246]). 73 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia, p. 157-158. 74 Dove va il cattolicesimo francese?, p. 2.

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manifesta una difficolt di posizionamento, caratteristica di questo momento della controversia e che si ritrova negli articoli dell Osservatore romano. Gemelli mentre da un lato adotta uno schema contestualizzante per spiegare latteggiamento degli intellettuali francesi, dallaltro lato si trincera su una posizione intransigente quando si tratta di evoluzione. La scelta di pubblicare il suo articolo su una rivista culturale come Vita e Pensiero testimonia di una volont di replicare allarticolo di Linart sul suo stesso terreno. Gemelli fornisce un commento allarticolo del cardinale Linart articolato in due punti, iniziando con la critica e finendo con gli elogi. Per prima cosa contesta, da un punto di vista scientifico, la realt dellevoluzione. Se il francescano contesta il fissismo, non d per per scontato lesistenza di unevoluzione dei viventi. Rimprovera allarcivescovo di avere estratto una dottrina da quella che, a suo giudizio, soltanto una ipotesi, una teoria, un modo di ragionare75. Successivamente il francescano insiste sugli aspetti positivi della dichiarazione del cardinale, confrontandone la seconda parte, che trattava dei rapporti fra scienza e fede, con il discorso di Pio XII alla Pontificia Accademia delle Scienze dell8 febbraio 1948. Il papa, pur rispettando la libert dello scienziato, vi richiamava con insistenza la libera azione di Dio sul cosmo, contro le teorie materialistiche che la negavano, avendo in questo senza dubbio di mira la scienza sovietica76. Da questi due interventi Gemelli ricava un ritratto dello scienziato cattolico, che sarebbe definito da tre caratteri: 1. la libert nella ricerca, che trae origine dallautonomia della scienza nei confronti della religione; 2. come corollario ne segue limpegno dello scienziato cattolico a essere competente nellambito che gli proprio; 3. lobbedienza dello scienziato cattolico alla dottrina proposta dalla Chiesa. Questa concezione dei rapporti tra scienza e fede originale, perch muove da un punto di partenza non propriamente teologico, ma chiaramente scientifico. Gemelli difende la scienza come scienziato e indica i limiti dellinfluenza della teologia. Questa presa di posizione scientifica si articola con un atteggiamento apologetico, rinforzato dal contesto di lotta contro il comunismo. Egli infatti considera la competenza dello scienziato cattolico come unarma apologetica:
Questo in fondo il miglior modo per avvicinare gli intellettuali; mostrare che noi conosciamo ci che loro conoscono; mostrare che noi maneggiamo gli stessi strumenti del lavoro mentale, e pur tuttavia tutto questo non ci porta alcun turbamento nella nostra adesione alla Fede cristiana, alla quale restiamo fedeli per quei motivi che le scienze teologiche ci insegnano77.

Da ultimo, lautonomia riconosciuta alla scienza implica una non interferenza di questultima con la teologia e, pertanto, una obbedienza, quasi cieca, agli insegnamenti dottrinali della Chiesa. Gemelli si oppone con tanta forza a Teilhard perch, secondo lui, il gesuita non rispetta questi caratteri dello scienziato cattolico. Per primo, egli non ha la competenza per parlare dellevoluzione: le P. Teilhard de Chardin nest pas un anthropologue, ni mme un palanthropologue [sic], mais simplement un gologien [sic], de sorte quil na pas la comptence pour se prononcer dans cette question78. La sua apologetica sbagliata a causa degli errori scientifici sulla quale si basa. Inoltre, il francescano rampogna Teilhard per non aver obbedito alle richieste di Roma di non diffondere le sue tesi. Lindecisione del rettore a intervenire motivata da una motivazione della stessa natura.
75 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia, p. 164. 76 L'immutabilit delle leggi naturali e il governo supremo di Dio nel mondo. L'alto discorso del Santo Padre alla inaugurazione del XII anno della Pontificia Accademia delle Scienze, Osservatore romano, 9-10 febbraio 1948, pp. 1-2. 77 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia, p. 165. 78 Copia della lettera di A. Gemelli a O. Fribault e A. Dubois del 29 dicembre 1948 (FC 209, 370, 2680).

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Ci che alla fine lo spinge ad agire il parere di alcuni Academici Pontifici, incontrati verosimilmente in occasione dellinaugurazione dellanno accademico:
Il est vrai que moi aussi he [sic] ne suis pas un palanthropologue [sic], mais simplement un psychologue, mais en parlant avec mes collgues de lAcadmie Pontificale des sciences, dont je suis le Prsident, et surtout avec quelques collgues de cette acadmie, qui sont Prix Nobel, et donc des hommes trs autoriss et non italiens, jai eu leur tmoignage de linopportunit des ides du P. Teilhard de Chardin79.

La competenza di questi colleghi lo autorizza a parlare, come presidente dellAccademia, a loro nome. Da questo punto di vista, significativo che il suo articolo sia immediatamente preceduto da una relazione di un Accademico Pontificio, il patologo Pietro Rondoni: Libert e vincoli nel pensiero scientifico. Lautore glossa il discorso di Pio XII, facendo unapologia della libert dello scienziato, molto simile, nellispirazione, al testo di Gemelli80. La simultanea pubblicazione di questi due articoli d concretezza al suggerimento avanzato da P. Garrigou-Lagrange di impegnare gli Accademici Pontifici nel dibattito teologico, per con una inflessione positiva chiara e una limitazione ai soli aspetti scientifici del problema, entrambe ispirate al discorso di Pio XII. Il carattere informativo di Vita e Pensiero impedisce a Gemelli di fermarsi tanto sulla nouvelle thologie quanto sullevoluzione, temi che vengono solo menzionati, sopratutto al fine di chiarire i principi di una moderna apologetica. Egli si riserva una discussione approfondita dellevoluzione in un articolo documentario e dottrinale, del quale annuncia ufficialmente la pubblicazione sulla Rivista di filosofia neo-scolastica81.

3. Recezioni Larticolo annunciato conosce alcune vicissitudini. Lo studio di Gemelli sugli intellettuali francesi ha avuto un impatto in Francia forse non del tutto previsto e ha generato qualche equivoco. Inoltre, la sua recezione coincide con uninflessione della linea vaticana in favore dellevoluzione e della quale il francescano ha dovuto tenere conto. La pubblicazione dellenciclica Humani Generis, infine, lo porta a tracciare un bilancio dei suoi contributi in ordine allevoluzione. a. Letture francesi: Gemelli integrista o progressista? La recezione dellarticolo di Gemelli in Francia coincide con un periodo di fausse accalmie82 nella controversia della nouvelle thologie. Mentre i teologi francesi tacciono, il dibattito si internazionalizza con lintervento di diversi teologi romani. Larticolo di Cordovani, tradotto su diverse pubblicazioni cattoliche francesi, come La Croix, La Documentation catholique o La Pense catholique, ha riscosso grande attenzione83. In diversi paesi vengono pubblicati resoconti
79 Ibid. 80 Lo scienziato credente, proprio in quanto credente, non deve aver paura della libert del pensiero scientifico; n deve lasciare agli increduli il privilegio di difendere la cos detta libert di pensiero [...]. La libert di pensiero di coloro che in teoria negano aprioristicamente i principi religiosi simile a quella di coloro che in pratica assaltano le chiese. Il credente sa che le scoperte nel campo delle scienze naturali non possono portare a risultati contrastanti coi sani principi religiosi, i quali stanno ad un livello diverso e superiore; e sa anzi che, come stato giustamente detto, una mezza scienza pu allontanare da Dio, mentre una scienza pi profonda ci avvicina a Lui (P. Rondoni, Libert e vincoli nel pensiero scientifico, Vita e Pensiero, XXXI [1948], 3, p. 148). 81 A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia..., p. 162. 82 E. FOUILLOUX, Une Eglise en qute de libert, Parigi, Descle de Brouwer, 1998, p. 287. 83 Segnalata da R. Garrigou-Lagrange (lettera a Gemelli del 9 aprile 1948[FC 195, 349, 2529]). v. G. H., Vrit et nouveaut en thologie. Un article du R. P. Cordovani, La Croix, 27 marzo 1948, p. 3; M. CORDOVANI, Vrit et nouveaut en thologie, Documentation catholique, 25 aprile 1948, coll. 525-528; Un article de

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critici delle discussioni francesi. Questa internazionalizzazione provoca, in Francia, un allargamento dellinteresse per la controversia, che non si limita pi ai soli specialisti, filosofi e teologi, ma si diffonde tra il clero e anche tra i laici. A partire dalla corrispondenza di Gemelli possono essere identificati tre canali di diffusione dellarticolo uscito su Vita e Pensiero. Lo stesso francescano, lo invia ad alcune sue conoscenze, come Bruno de Solages o il nunzio Roncalli. Garrigou-Lagrange si incarica, da parte sua, di informare i suoi contatti francesi, fra i quali la rivista integrista La Pense catholique84. Da ultimo, la breve nota dellOsservatore romano ha favorito una diffusione internazionale dellarticolo85. Ne emergono tre progetti editoriali che manifestano la preoccupazione di favorire unampia diffusione allarticolo di Gemelli, indirizzata tanto al clero quanto ai laici impegnati nellAzione cattolica. Una prima iniziativa viene da Paul Lesourd, professore di missionologia presso lInstitut catholique di Parigi, che propone di tradurlo sulla rivista Clerg-informations e di inviare il fascicolo alle diverse universit cattoliche e a tutti i parroci86. Un commento viene per altro verso pubblicato sulla prima pagina del settimanale della Fdration nationale de lAction catholique francese, France catholique, il 21 maggio 1948. Ne autore il canonico Jean Rupp (1905-1983), sotto-direttore delle Opere di Parigi, e si presenta come un compendio delle idee sviluppate da Gemelli su Vita e pensiero. Infine, La Pense catholique manifesta il proprio interesse tramite il sac. Luc Lefvre, corrispondente di P. Garrigou-Lagrange87. Perch scegliere proprio larticolo di Gemelli, nella profusione di pubblicazioni straniere sulla nouvelle thologie? Da una parte, lautorit del francescano e la sua conoscenza documentata del contesto francese hanno suscitato linteresse di suoi interlocutori88. Dallaltra parte, il fatto che Gemelli non si fosse rivolto a un pubblico di specialisti, come invece avevano fatto gli altri autori stranieri, permette una pi ampia diffusione del suo articolo. Lambiguit, gi sottolineata, della sua riflessione favorisce poi anche una utilizzazione a doppio senso del suo intervento. Bruno de Solages propone una prima lettura del testo di Gemelli che potrebbe essere definita come progressista moderata. Risponde allinvio dellarticolo di Vita e pensiero con una lettera di quattro pagine, alla quale aggiunge il testo del suo discorso allInstitut catholique89. Solages crede di potersi fidare di Gemelli per la sua difesa di Teilhard. Linvio da parte del rettore della Cattolica appare infatti a de Solages come un richiamo a unantica amicizia, alla quale egli fa riferimento, descrivendo lincontro fra Gemelli e Teilhard alloccasione di feste dellAcadmie franaise. Questo episodio riflette una perenne speranza di fare di Gemelli un avvocato italiano di Teilhard. Solages, con la complicit del suo arcivescovo Salige, orchestra una campagna in favore del libro del gesuita, Le Phnomne humain, finora proibito dalla Curia generalizia gesuita. Di questa campagna testimoniano tanto la sua corrispondenza con Gemelli quanto il discorso da lui tenuto allInstitut catholique di Tolosa, che egli si sforza di spiegare a Gemelli. Lintervento del rettore di Tolosa presso il francescano si spiegherebbe nel contesto di un nuovo tentativo di ottenere lautorizzazione per la pubblicazione, in occasione di una visita ad limina, prevista in giugno. Infatti, il motivo principale della lettera quello di ottenere da Gemelli un appoggio presso il Vaticano:Impossible jusquici, darracher cette autorisation la
lOsservatore romano. Vrit et nouveaut en thologie, La Pense catholique, 1948, 7, pp. 33-36. 84 Lettera di L. Lefvre ad A. Gemelli del 13 aprile 1948 (FC 195, 349, 2530). 85 Lettera di P. Lesourd ad A. Gemelli del 5 aprile 1948 (FC 195, 349, 2530). 86 Non mi stato possibile consultare questa rivista. Dalle lettere ricevute da Gemelli, sembra che la traduzione sia stata pubblicata in agosto (lettere di O. Dubois del 21 agosto 1948 e di G. Soulages del 25 agosto 1948 [FC 200, 355, 2591]). 87 Lettera di L. Lefvre ad A. Gemelli del 13 aprile 1948 (FC 195, 349, 2530). 88 P. C., Revue des Revues, La Pense catholique, 1948, 8, p. 122; J. RUPP, Les armes de l'incrdulit et les intellectuels franais, France catholique, 21 maggio 1948, p. 1. 89 Lettera di B. de Solages ad A. Gemelli del 8 aprile 1948 (FC 195, 349, 2529).

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Curie Gnralice des Jsuites qui a peur du St-Office [...]. Si vous y pouvez quelque chose, aidezmoi, vous qui comprenez nos problmes et qui serez plus cout au Vatican et au St -Office que moi- A tout le moins tenez compte de ce que je vous cris dans votre article sur lEvolution90. Solages ha anche coscienza della possibilit di un atteggiamento critico persistente di Gemelli verso Teilhard e delle conseguenze gravi di una sua presa di posizione ostile nella Rivista di filosofia neoscolastica, cosa che egli vorrebbe prevenire. Riconoscendo i legami fra levoluzionismo e il comunismo, de Solages volge largomento in favore del gesuita. Egli giustifica il valore apologetico del pensiero del gesuita presso i giovani francesi, fortemente attratti dal comunismo e considera il sistema di Teilhard come la risposta cattolica alloffensiva marxista:
Les milieux communistes intellectuels redoutent Teilhard comme la plus grande force apologtique du Christianisme. Les anticlricaux attendent sa condamnation Jattends avec impatience la condamnation du P. Teilhard. Quelle arme merveilleuse ce sera contre lEglise, disait, il ny a pas trs longtemps le directeur du Muse de lhomme. Les milieux intellectuels catholiques attendent eux la parution de cette synthse magnifique, qui serait, elle, une arme merveilleuse contre le matrialisme marxiste dans les milieux de jeunes. Vous comprendrez pourquoi je suis intervenu avec vigueur91.

Solages mette in rilievo il significato di una proposta formulata da una corrente progressista moderata, che abbia Teilhard per capofila, nei confronti della antagonista corrente progressista procomunista. Una seconda lettura, integrista, fatta dal P. Garrigou-Lagrange e viene diffusa negli ambienti raggiunti dalla rivista La Pense catholique, sulla quale il domenicano aveva gi richiamato lattenzione di Gemelli nel gennaio 194892. La rivista fondata nel 1946 da quattro ecclesiastici dellOvest francese, tutti formatisi negli anni Venti presso il Seminario francese di Roma. Legati allAction franaise, sono figure emblematiche del cattolicesimo integrale francese93. Fin dallinizio, la rivista ha combattuto contro levoluzionismo di Teilhard94. Il 9 aprile, Garrigou-Lagrange accusa ricevuta dellarticolo di Gemelli, mettendo laccento sul lato critico del testo:
Jai lu trs attentivement et jai fait lire autour de moi lexcellent article Lincredulit degli intellettuali in Francia; jai particulirement apprci ce que vous dites p. 164 au sujet de larticle du cardinal Linart, et en note sur le dernier livre de Lecomte de [sic] Nouy95.

Quindi, il teologo romano si concentra sul problema dellevoluzione, su cui gi si era focalizzata la loro corrispondenza, e tace le sue impressioni sull incredulit francese. In questo contesto, la
90 Ibid.. Nel 1944 Teilhard aveva infatti cozzato contro un rifiuto della Curia generalizia gesuita circa la pubblicazione del Phnomne humain, saggio scritto durante il suo esilio cinese, fra 1938 e il 1940. Nellottobre 1948 il gesuita si reca a Roma per un nuovo tentativo, infruttuoso. Il testo sar pubblicato solo dopo la morte di Teilhard, nel 1955 (J. ARNOULD, Pierre Teilhard de Chardin, Parigi, Perrin, 2005, pp. 313-314; ID., Darwin, Teilhard de Chardin et Cie, Parigi, Descle de Brouwer, 1996, pp. 60-64). 91 Ibid. 92 La revue La Pense catholique publie par le Chanoine Lusseau prof. l'Univ. cath. d'Angers France et dite par Tqui [...] a publi dans son dern. n de dc. un bon article de Charnay sur le transformisme (lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 22 gennaio 1948 [FC 197, 352, 2559]). 93 P. AIRIAU, Les hommes de la Pense catholique, Catholica, 1998, 60, pp. 59-74 e ID., La Pense catholique 1946-1956: romanit la franaise ou intgrisme, tesina per il DEA di storia, Institut d'tudes politiques de Paris, 1995 (relatore: J.-M. MAYEUR). 94 Nel primo fascicolo pubblicato larticolo di uno degli animatori della rivista, che denuncia i fogli ciclostilati di Teilhard: H. LUSSEAU, Passer aux Barbares, La Pense catholique, 1946, 1, pp. 24-41. 95 Lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 9 aprile 1948 (FC 195, 349, 2529). Gemelli criticava, nel suo articolo (A. GEMELLI, L'incredulit degli intellettuali in Francia, n. 2 p. 163), il libro di Pierre Lecomte du Nouy, Human Destiny (1947) e il resoconto che ne ha fatto il P. de SAINT-SEINE (Le sillage de Pierre Lecomte du Nouy, Etudes, CCLV [1947], 12, pp. 375-381).

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diffusione che egli fa dellarticolo risente di tale lettura parziale. Infatti, il 13 aprile, Luc Lefvre, un altro dei animatori della rivista, scrive a Gemelli domandogli di pubblicare una traduzione del suo articolo e motiva la sua richiesta, fondandosi sulla lettura che ne ha fatto Garrigou-Lagrange :
Le R. P. Garrigou-Lagrange mcrit que vous venez de donner dans Vita e pensiero un important article o vous refusez ce qua concd le Cardinal Linart sur lEvolutionnisme [...]. Plusieurs articles ont t donn par nos collaborateurs dans les premiers Cahiers de 1947 qui ont t, vous le savez, fort blms dans les milieux catholiques en France, tant engags dans la Nouvelle Thologie , tout entirement fonde sur le postulat, sur le dogme nouveau de lEvolution. Votre haute autorit nous serait trs prcieuse et nous ferions du bien tant de lecteurs qui sont dans le dsarroi96.

Questa richiesta di appoggio contrasta con quella fatta, sul fronte avverso, da de Solages e dimostra linfluenza che i Francesi attribuiscono a Gemelli, tanto in Francia quanto in Italia e a Roma. Quando la rivista prende conoscenza del testo del articolo, le reazioni sono contrastate. Il Dott. A. Dubois, che aveva pubblicato, poco prima, con O. Fribault, nella Pense catholique97, esprime la sua approvazione98. Per Louis Jugnet, professore di filosofia a Tolosa e autore, nella stessa rivista, sotto lo pseudonimo di Ren Charnay, di un articolo nel quale contestava le posizioni di Teilhard e del suo difensore Solages99, rimprovera a Gemelli di essere un peu trop optimiste sur les intentions profondes de gens comme Teilhard de Chardin100. Cos si spiegherebbe il fatto che siano pubblicati soltanto alcuni brani dellarticolo tratto da Vita e Pensiero. tipico del modo di polemizzare della Pense catholique questa strumentalizzazione del pensiero di Gemelli. Essa si appoggia su diverse autorit romane, fra cui quella del presidente dellAccademia pontificia delle Scienze non certo irrelevante, in considerazione dellargomento. Il commento al testo di Gemelli non privo di critica verso lapologetica scientifica dello psicologo, peraltro ispirata al discorso di Pio XII allAccademia pontificia delle scienze:
Connatre ce que connaissent les savants, oui, cest notre ambition. Mais il faut ouvrir le bon oeil pour savoir discerner ce qui est scientifique et ce qui ne lest pas. Un crivain catholique ne doit pas tre un naf. Il na pas le droit de sincliner devant toutes les prtentions dune fausse science qui a fait et fera des dupes. La science des hommes dEglise na pas tre la remorque des tenants didologies primes. Pouvons-nous accepter, joyeusement dtre tromps par les forts tnors dun Rationalisme antiscientifique ou pour le moins a-scientifique? Ici, nous refusons toujours dtre des nafs et des dupes101.

Sono due differenti letture del discorso di Pio XII che qui si contrappongono: allappello apologetico e ottimista di Gemelli risponde un atteggiamento difensivo, caratteristico della rivista francese. In pi, interpretato alla luce delleditoriale del primo numero della rivista, che sottolinea il primato della teologia nella gerarchia delle scienze102, questo brano suggerisce unopposizione fra due concezioni dello statuto della scienziato. Mentre Gemelli rivendica lautonomia dello scienziato, proprio in nome dellautonomia delle scienze, La Pense catholique privilegia una
96 Lettera di L. Lefvre ad A. Gemelli del 13 aprile 1948 (FC 195, 349, 2530). 97 O. FRIBAULT e A. DUBOIS, La question de lhomme fossile, La Pense catholique , 1948, 7, pp. 92-102. 98 Lettera di A. Dubois ad A. Gemelli del 21 agosto 1948 (FC 200, 355, 2591). 99 R. Charnay, A propos de l'volutionnisme catholique, La Pense catholique , 1947, 4, pp. 52-78. 100 Lettera di L. Jugnet ad A. Gemelli del 13 gennaio 1949 (FC 206B, 347B, 2653B). 101 P. C., Revue des Revues, La Pense catholique , 1948, 8, p. 123. 102 Philosophie, thologie, exgse, biologie, morale, littrature, histoire et art, rien de ce qui est susceptible d'une relation doctrinale ne sera exclu. Nos connaissances, inspiratrices et guides de notre action, sont ncessairement le fruit d'une Synthse harmonieuse. Nous accordons sans doute chaque discipline une indpendance en son ordre, mais nous voyons qu'il y a une hirarchie de leurs objets matriels et formels. La subalternation des sciences ne risque pas de faire mpriser l'une ou l'autre d'entre elles; chacune sert, son rang, pour mener l'homme, orient par en haut, jusqu'au sommet du savoir humain: la thologie (LE COMIT DE RDACTION, Prsentation au lecteur, La Pense catholique , 1946, 1, p. 4).

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concezione delle scienze come subalterne alla teologia. Una terza posizione, irenica, si distingue dal fatto che non si preoccupa tanto di prendere partito nella controversia ma piuttosto di placarla. Essa parrebbe da individuarsi nellentourage dellarcivescovo di Parigi, il card. Suhard, con lappoggio del nunzio Roncalli103. Larticolo di Gemelli non privo di somiglianza con la lettera per la Quaresima, pubblicata qualche giorno prima, dal cardinale Suhard. Larcivescovo di Parigi, allinizio del suo discorso, senza tuttavia far ricorso allespressione incredulit, pone laccento sullassenza di Dio nella societ contemporanea e mette in rilievo linfluenza di questo fatto sullatteggiamento dei cattolici che, pur facendo prova di grande generosit e apertura ai valori umanistici dei non credenti, spesso dimenticano il senso di Dio104. La vicinanza fra le spiegazioni dellarcivescovo e quelle del rettore della Cattolica invita a unappropriazione del testo del secondo nellintento di sostenere le idee sviluppate dal primo. Linsistenza di Rupp, nel suo commentario, sulla questione della specifica mentalit francese potrebbe esserne un segno. La risposta riservata dal nunzio allinvio del fascicolo di Vita e Pensiero sembra essere una conferma di questo atteggiamento irenico. Roncalli conosce Gemelli dagli anni in cui era segretario presso il vescovo di Bergamo, mons. Radini Tedeschi, quando svolgeva alcune ricerche storiche presso lAmbrosiana, e le loro relazioni si sono sviluppate sotto il segno dellerudizione105. Per primo, il nunzio prende le difese del cardinale Linart, sottolineando le sue buone intenzioni:
Ella ha toccato il punto pi debole. In realt lintenzione del porporato di Lilla nelle sue note per Etudes era molto onesta, cio: mettere un po di ordine nelle teste degli adolescenti che correvano pericolo di avvelenarsi attingendo alle fonti clandestine che omai [sic] pifacile [sic] individuare e che speriamo si possano prosciugare106.

Quindi, egli sembra approvare la strategia del episcopato francese e richiede implicitamente a Gemelli di sottacere i suoi dubbi riguardanti levoluzione. Significativamente, larticolo di France catholique non fa allusione alla risposta di Gemelli al vescovo di Lilla. Peraltro, Roncalli apprezza liniziativa di Gemelli, che va in controtendenza rispetto ai diversi interventi intransigenti romani:
Parmi che un colloquio amichevole e fraterno fra i cattolici intellettuali, al di qu e al di l delle Alpi, debba riuscire molto utile e opportuno. E mi piace constatare un elevarsi di grado e di tono, nella mutua comprensione delle anime. Dopo la tempesta, dai rami dellalbero abbattuto si sollevano nuove fronde verdeggianti107.

Per concretizzare questo dialogo fra Italia e Francia, promosso da Gemelli, il nunzio ha suggerito il suo nome per intervenire alla Settimana degli intellettuali cattolici francesi del 1949: Con qualche notabile di qui ho insinuato la convenienza al invitare di Padre Gemelli per la settimana degli intellettuali cattolici nel prossimo anno. La prego vivamente di accettare. La sua presenza e la sua parola faranno un piacere ed un bene immenso in questo buon disposto ambiente
103 Come sottolinea Etienne Fouilloux nell'introduzione alle agende di Roncalli, molto difficile percepire dalle allusioni del nunzio il carattere delle sue relazioni con l'arcivescovo di Parigi (E. FOUILLOUX, Introduction in A. G. RONCALLI GIOVANNI XXIII, Anni di Francia. Agende del nunzio, 1945-1948, Bologna, Istituto per le scienze religiose di Bologna, 2004, p. IX. 104 Le sens de Dieu. Lettre pastorale de S. Em. Le cardinal Suhard, archevque de Paris, pour le Carme de l'an 1948, La Documentation catholique, 25 aprile 1948, coll. 532 -533. La lettera stata pubblicata la prima volta prima nella Semaine religieuse de Paris, 13 e 20 marzo 1948. 105 A Parigi, il nunzio svolge alcune ricerche bibliografiche per il rettore della Cattolica; in cambio questi gli invia le pubblicazioni della sua Universit (Lettera di A. Roncalli ad A. Gemelli del 10 maggio 1946 e copia della risposta di Gemelli del 24 maggio 1946 [FC 172, 309, 2243]). 106 Biglietto di A. G. Roncalli ad A. Gemelli del 10 maggio 1948 (FC 190.339.2461). 107 Ibid.

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francese108. Il 18 aprile, il nunzio, in compagnia di Suhard, aveva partecipato alla chiusura della Settimana degli intellettuali cattolici e aveva notato con piacere la sintonia tra gli intellettuali cattolici presenti e il magistero romano109.

b. Il progetto fallito della Rivista di filosofia neo-scolastica Nellaprile del 1948 larticolo sullevoluzione, che Gemelli aveva promesso per la Rivista di filosofia neoscolastica, quasi pronto per la pubblicazione110. Per non appare sulla rivista, n nel 1948 e neppure nel 1949. Agli inizi di aprile del 1948 esce sugli Acta Apostolicae Sedis una lettera della Commissione biblica in risposta a una richiesta del cardinale Suhard, scritta su sollecitazione di de Solages111. Questo documento, che si situa lungo la linea aperta dellenciclica Divino Afflante Spiritu (1943), autorizza uninterpretazione meno letterale dei primi capitoli della Genesi e suscita un movimento in favore dellevoluzionismo. Non tanto in Francia, dove questa dottrina ha gi da tempo sostenitori fra i cattolici, ma sopratutto, e questo un dato nuovo, in Italia. Alla testa della corrente evoluzionista moderata, si trova lantropologo gesuita Vittorio Marcozzi, autore di un libro dal titolo evocatore: Evoluzione o creazione? (1948). Reagendo contro le peraltro caute prese di posizione di Marcozzi, il cardinale Ernesto Ruffini, arcivescovo di Palermo, fa pubblicare in fretta un suo opuscolo inedito risalente al 1936, La teoria della evoluzione secondo la scienza e la fede. Senza tenere conto degli aggiornamenti del pontificato di Pio XII, egli si pronunciava in favore di un fissismo intransigente. Nel settembre del 1948, la Gregoriana manifesta la sua adesione alle posizioni di Marcozzi, in occasione della Settimana di teologia da essa organizzata. Lantropologo gesuita vi tiene una relazione, dove distingue il problema del poligenismo, che di competenza della Chiesa, dal momento che le scienze naturali non sono in grado di risolverlo, da quello dellevoluzione. Come scienziato, prendendo atto del congresso di Parigi del 1947 e delle recenti scoperte paleontologiche, dichiara che levoluzione unipotesi seria, vale a dire non priva di qualche solido fondamento112. Ne segue una polemica fra Marcozzi e Ruffini seguita attentamente da Gemelli, che corrisponde con Marcozzi. In questo contesto, larticolo di Linart anticipava abilmente la decisione della Commissione biblica ed era pertanto inopportuno criticarlo, come aveva suggerito Roncalli a Gemelli. Lappoggio di Pizzardo ha indotto Gemelli a sottovalutare lemergere di un evoluzionismo moderato in Italia. Mentre lOsservatore romano tace la controversia fra Marcozzi e Ruffini, la
108 Ibid. 109 Tutto riuscito con viva edificazione e perfetta intonazione romana. [...] I tre discorsi: Speaight, Guardini e Gilson alla Mutualit specialmente Gilson - furono impregnati dalla nota papale. A sera il convito a Club-cit termin col mio toast all'ottimismo ed all'incoraggiamento (A. G. RONCALLI, Anni di Francia, p. 446). 110 Alla richiesta del P. Garrigou-Lagrange di trasmetterglielo (lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 9 aprile 1948 [FC 195, 349, 2529], il francescano risponde : Non appena mi avranno portato le bozze del mio articolo per la Rivista di filosofia Neoscolastica, e spero che sia tra breve, glielo far avere, cos Ella le potr utilizzare nel modo migliore (copia della lettera di A. Gemelli a R. Garrigou-Lagrange del 12 aprile 1948 [FC 195, 349, 2529]). 111 Acta officiorum: Comissio Pontificia de Re biblica: Epistula ad Emum P. D. Emmanuelem Caelestinum S. R. E. Presbyterum Cardinalem Suhard, Archiepiscopum parisiensem: De Tempore documentorum Pentateuchi et de genere litterario undecim priorum capitum Genesi, Acta Apostolicae Sedis, ser. II, XV (1948), p. 45-48. R. Gabel attesta che il fascicolo appena uscito, il 7 aprile 1948 (Deux importants documents pontificaux, La Croix, 7 aprile 1948, p. 3). Infatti, La Semaine religieuse de Paris pubblica la lettera a Suhard il 17 aprile. 112 V. MARCOZZI, Poligenesi ed evoluzione nelle origini dell'uomo, Gregorianum XXIX (1948), p. 343-391. Oltre Marcozzi, due professori della Gregoriana si pronunciano per un'interpretazione larga dei interventi pontifici, contro il fissismo di Ruffini: Maurizio Flick e Charles Boyer (M. FLICK, L'origine del corpo del primo Uomo alla luce della filosofia cristiana e della teologia, Gregorianum, XXIX (1948), pp. 392-416 ; Resoconto della Teoria dell'evoluzione secondo la scienza e la fede di E. Ruffini, Gregorianum XXIX (1948), pp. 599-601 ; C. BOYER, Recensione della Teoria dell'evoluzione secondo la scienza e la fede di E. Ruffini, Doctor communis I (1948), pp. 301-302).

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Civilt cattolica, dopo aver dimostrato un atteggiamento favorevole al primo in occasione della Settimana della Gregoriana, si trincera nel 1949 su una posizione di neutralit113. La prudenza degli organi ufficiosi vaticani hanno certamente portato Gemelli a mantenere il silenzio. La pubblicazione di un articolo di Ruffini sullOsservatore romano, il 3 giugno 1950, sembra indicare una svolta in favore della corrente intransigente. Il cardinale prende atto dellimportanza del dibattito in Italia114. Insiste sul pericolo che rappresenta levoluzione per la dottrina cattolica e se la prende con le tesi eccessive di Teilhard115. L articolo loccasione, per Gemelli, di riprendere contatto con Ruffini, con il quale aveva molto lavorato ai tempi di Pio XI, quando Rufini era segretario della Congregazione dei seminari e delle universit. In questa occasione il francescano, che approva la presa di posizione di Ruffini, e soprattutto la sua critica a Teilhard, manifesta, di nuovo, il desiderio di esprimersi sullargomento: Mi rimasto [...] nellanimo [sic] il desiderio di scrivere qualche cosa per illuminare i cattolici116. Ci conferma lattesa, da parte di Gemelli di un contesto pi favorevole in Italia, del quale larticolo di Ruffini sembra segnalare lalba. La pubblicazione, per, nellagosto 1950, dellenciclica Humani Generis, che chiarifica le posizioni del Magistero di fronte alle innovazioni teologiche francesi, presenta una nuova svolta. Mentre il testo pontificio molto critico nei riguardi degli sviluppi francesi sulla natura della teologia, si mostra invece pi aperto a proposito dellevoluzione, distinguendola dal poligenismo. Lenciclica, senza prendere posizione in favore dellevoluzione, riconosce la libert di discussione sullargomento, dal momento che i teologi sono pur sempre pronti a sottomettersi al Magistero. Lenciclica accolta molto positivamente da Agostino Gemelli che, di sua propria iniziativa, lancia subito una campagna di promozione del documento. Quattro giorni dopo la pubblicazione dellenciclica, domanda a Carlo Colombo, professore alla facolt di teologia di Milano, un commento per Vita e Pensiero. Pubblicato in ottobre, uno dei primi commentari allenciclica117. In un secondo tempo il rettore progetta un numero speciale della Rivista di filosofia neo-scolastica sullHumani Generis. In questa occasione Gemelli si propone di scrivere un articolo sullevoluzione. Olgiati inviato in missione a Roma, per interrogare il P. Garrigou113 Un anno dopo la Settimana di teologia, il resoconto favorevole della Settimana di teologia di M. FLICK (La Settimana di Teologia alla Pontificia Universit Gregoriana (20-25 settembre 1948), Civilt cattolica IC [1948], 2363, p. 490-496), G. Bosio si mostra pi cauto, invitando a non sottostimare l'ipotesi fissista (Evoluzionisti e fissisti, Civilt cattolica, C [1949], 2388, pp. 584-596). Forse le conseguenze teologiche della teoria dell'evoluzione hanno spinto alla cautela, come sembrano indicare le riserve espresse dallOsservatore romano allinizio del 1949 riguardo all'opera di Teilhard (Precisazione, Osservatore romano, 30 gennaio 1949, p. 1 in riposta ad un altro articolo, favorevole al gesuita: I lavori dei cappellani dell'Azione Cattolica Operaia francese, Osservatore romano, 4 dicembre 1948, p. 4). 114 Anche in Italia si asserito recentemente, in Riviste ed in Convegni di studio, che dal punto di vista teologico e filosofico pu sostenersi la tesi che l'uomo, in quanto al corpo, il derivato ultimo della lunga evoluzione della materia vivante (E. RUFFINI, Responsabilit dei paleoantropologi cattolici. Origine del corpo umano, Osservatore romano, 3 giugno 1950, p. 1). 115 I materialisti di tutte le tinte si sono aggrapati volontieri alla teoria dell'Evoluzione sperando di spiegare l'universo senza bisogno di ricorrere alla potenza, alla sapienza, alla bont di Dio; n si sono arrestati davanti all'uomo, che tutt'intero secondo loro entra nella serie interminabile dei prodotti evolutivi della materia cosmica. I Cattolici, naturalmente, non aderiscono a tesi cos radicale; per qualcuno in Francia e non dei meno rappresentativi giunto a vedere confuso il limite tra la materia e lo spirito e perfino a metterlo in dubbio. Tanto forte la logica delle cose! Quando si pone un principio assai difficile limitare le conseguenze, anche le meno pensate, le meno volute Toccare l'origine dell' uomo, modificando e cambiando in merito l'antica credenza, sempre un punto che potrebbe condurre, se non all'errore aperto, all'indebolimento di posizioni importantissime per la Fede (E. RUFFINI, Responsabilit dei paleoantropologi cattolici, p. 2). 116 Copia della lettera di A. Gemelli a E. Ruffini del 6 giugno 1950 (FC 214, 376, 2237). 117 C. COLOMBO, Il significato dell'Enciclica Humani Generis, Vita e Pensiero, XXXIII (1950), 10, pp. 509518.

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Lagrange sullopportunit di questa pubblicazione e per sollecitare un suo contributo. Il domenicano accoglie con favore il progetto, precisando in un post scriptum: Dans la 1re partie de mon article je cite sur le relativisme les principaux passages de lEncycl. pour quon ne dise pas que jexagre par la manire dont je les rsume. Tous les mots que jemploie sont pess118. Per avere un parere ufficiale, sembra che, in ottobre, Gemelli si sia recato di persona al Vaticano e abbia parlato delle sue iniziativi ad Angelo DellAcqua, nuovo sotto-segretario aggiunto della Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari119. Il primo fascicolo del 1951 della Rivista di filosofia neo-scolastica dedicato allenciclica. Invece di esprimersi specificamente sullevoluzione, il rettore propone il testo di un discorso generico, pronunciato in occasione della festa annuale della Cattolica, l8 dicembre 1950: Il Significato storico della Humani generis. Giustifica la sua scelta con lorientamento filosofico della rivista, che gli impedisce di esprimere un punto di vista scientifico. Inoltre, prosegue, il carattere dottrinale della materia dellarticolo invita a un esame non tanto scientifico quanto piuttosto dottrinale120. Questo taglio dottrinale trae origine dal discorso di Pietro Parente per linaugurazione dellanno accademico 1950-1951 presso lAteneo De Propaganda Fide, intitolato Significato storico e dottrinale della Enciclica Humani Generis. Il francescano aveva manifestato il suo desiderio di pubblicarlo nel numero speciale della Rivista di filosofia neoscolastica e Parente gli aveva indicato, per giustificare il suo rifiuto, che il suo testo con tutta probabilit sar diffuso come commento autorizzato121. Tenendo conto di quello che gi stato espresso da Parente, Gemelli sceglie di non proporre un commentario lineare dellenciclica, ma piuttosto alcuni appunti sui motivi storici dellintervento pontificio. In questa occasione egli ripropone la sua interpretazione del confronto fra la Chiesa e il mondo moderno, insistendo, nella linea di Parente, sul pericolo di unapologetica troppo compiacente nei confronti della modernit e mettendo laccento sulla valenza universale della situazione che ha spinto il Magistero ad esprimersi. Il tema dellevoluzione ha unimportanza notevole nel discorso di Gemelli ed legato alla sua storia personale, che egli evoca per la prima volta pubblicamente:
Pio XII ha posto termine a quella situazione di disagio in cui si sono trovati molti scienziati cattolici quando la dottrina comune dei teologi e latteggiamento del Magistero erano sfavorevoli ad ammettere la compatibilit della dottrina della evoluzione e la sua applicazione allorigine del corpo umana con il dato rivelato. Io stesso ho sperimentato questa dolorosa situazione nel lontano 1909, talch, dopo alcune polemiche, ho finito per tacere attendendo tempi migliori122.

Scienziato convertito al cattolicesimo, Gemelli era stato sedotto, nei primi anni della sua vita

118 Lettera di R. Garrigou-Lagrange ad A. Gemelli del 2 ottobre 1950 (FC 218, 382, 2793). 119 Copia della lettera di A. Gemelli ad A. Dell'Acqua del 25 ottobre 1950 (FC 214, 376, 2738). Pochi giorni dopo Dell'Acqua sollicita la partecipazione del rettore della Cattolica alla campagna di sottomissione delle universit cattoliche allHumani generis (lettera di A. Dell'Acqua ad A. Gemelli del 6 novembre 1950 [FC 225, 390, 2863]). L'adesione, firmata da tutto il corpo accademico della Cattolica, pubblicata sullOsservatore romano del 30 novembre 1950: LUniversit Cattolica del S. Cuore per lEnciclica Humani Generis. Un filiale omaggio al Santo Padre (p. 1). 120 A. GEMELLI, Il Significato storico della Humani generis, Rivista di filosofia neo-scolastica, XLIII (1951), n. 1 p. 37. 121 Lettera di P. Parente ad A. Gemelli del 9 novembre 1950 (FC 229, 395, 2900). Un compendio del discorso viene pubblicato dallOsservatore romano: Linaugurazione dellAnno Accademico al Pontificio Ateneo Lateranense, Osservatore romano, 6-7 novembre 1950, p. 3 Il testo integrale del discorso edito in un fascicolo della rivista della Propaganda (P. PARENTE, Struttura e significato storico-dottrinale dell'Enciclica Humani generis, Euntes docete 1951, pp. 23-45). Uno scambio di lettere fra il rettore della Propaganda e Mons. Montini introduce il fascicolo, che presentato a Pio XII in occasione di un'udienza (L. CIAPPI, Lenciclica Humani generis nel luminoso commento dellEuntes Docete, Osservatore romano, 16 maggio 1951, p. 3). 122 A. GEMELLI, Significato storico della Humani generis, p. 37.

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religiosa, dal modernismo, nel quale aveva visto uno strumento di apologetica123. Il giovane francescano aveva promosso un concordisme fra scienza e fede e si era pronunciato, in diversi studi, in favore dellevoluzione. Levoluzione era e rimarr, per lui, fino al 1950, il luogo per eccellenza dellincontro fra scienza e fede. Commosso dallenciclica Pascendi, si era impegnato, a partire dal 1908, nella lotta anti-modernista, sotto linfluenza di Pio X che laveva convinto, in occasione di diverse udienze, della legittimit della sua linea intransigente. Per non aveva mai rinnegato le sue prese di posizione evoluzionistiche. La diffusione dellevoluzionismo in Francia e il tentativo di concordisme di Teilhard lo spingono, nel 1948, a una sconfessione. Spiegando a Solages il suo progetto di articolo nella Rivista di filosofia neo-scolastica, Gemelli indica che il progresso delle conoscenze scientifiche lincita a fare autocritica:
Jai t volutioniste [sic] et, aux temps lointains de mes premires recherches biologiques, jai publi entre autres une srie dcrits destins montrer comment les catholiques doivent rgler leur comportement en fonction du problme de lvolution. Avec les annes, mesure que mes connaissances sapprofondissaient, jai d revoir ma position intellectuelle: aussi larticle annonc aura-t-il le caractre dun examen de conscience tel que le peut faire un homme arriv soixant-dix [sic] ans, la fin de sa carrire scientifique124.

La strumentalizzazione dellevoluzione da parte della propaganda comunista ne fornisce unaltra ragione125. Se la presa di posizione aperta dellenciclica sulla questione dellevoluzione gli impedisce di pronunziarsi pubblicamente nella Rivista di filosofia neo-scolastica, egli non muta per ci il suo atteggiamento. Al contrario, nellintervento pontificio Gemelli vede soprattutto una conferma della sua concezione dei rapporti fra scienza e fede, fondata sul rispetto dellautonomia delle scienze: Non evidentemente compito del Pontefice di pronunciarsi sulla validit o meno della dottrina dellevoluzione126. Pio XII, rifiutando di prendere posizione nel dibattito scientifico, ristabilisce questa dignit della scienza, messa in discussione da Pio X nella Pascendi. Inoltre, il papa distingue lipotesi dalla dottrina, autorizzando Gemelli ad esprimere i suoi dubbi riguardo alla teoria dellevoluzione proposta dai paleontologi127. Infine, il sommo pontefice richiama la sottomissione che lo scienziato deve al Magistero. Gemelli pertanto iscrive lHumani Generis nella linea della lettura, favorevole alla scienza, dei discorsi papali allAccademia pontificia delle scienze che egli aveva gi proposto nel suo articolo del 1948, valorizzando la libert intellettuale dello scienziato. In conclusione, il punto di vista di Gemelli sulla controversia potrebbe esser definito come tipicamente milanese. Mettendo laccento sullautonomia delle scienze, il francescano si distacca da un approccio romano che mira al controllo vaticano su tutte le sfere intellettuali e a una sintesi cattolica. Il progetto dellUniversit cattolica lo manifesta chiaramente. Questo primato scientifico si manifesta anche nellimportanza data allevoluzione, mentre tale questione rimasta accessoria nel dibattito della nouvelle thologie . La posizione del rettore si mostra anche irriducibile a unanalisi in termini di progressismo e integrismo, secondo il bipolarismo francese. Se infatti Gemelli manifesta qualche simpatia per il cattolicesimo integrale di Garrigou-Lagrange e della Pense catholique, ha anche scelto come punti di riferimento intellettuale figure di cattolici francesi che non possono
123 P. ALBONETTI, Padre Gemelli e il modernismo, Fonti e documenti, II (1973), pp. 621-699; G. COSMACINI, Gemelli. Il Machiavello di Dio, Milano, Rizzoli, 1985, pp. 93-99. 124 Copia della lettera di A. Gemelli a B. de Solages del 22 aprile 1948 (FC 195, 349, 2529). 125 Nella mia giovent sono stato evoluzionista e lo sono stato proprio per quei motivi per i quali sono evoluzionisti oggi i marxisti, i quali credono di trovare in Marx il nuovo verbo. Proprio per reazione a quelli atteggiamenti, giunto in et avanzata, ho sentito il bisogno di una revisione critica (copia della lettera di A. Gemelli al P. Bosio del 23 dicembre 1949 [FC 220, 384, 2809]). 126 Ibid., p. 37. 127 A. Gemelli, Significato storico della Humani generis, n. 1 p. 39.

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esser sospette di integrismo: Jacques Maritain e Emmanuel Mounier128. Quello che colpisce la non messa a fuoco, da parte di Gemelli, della terza via abbozzata dai domenicani della Revue thomiste, che mira appunto ad uscire dalla dialettica integrismo / progressismo. Gemelli non pi tornato in Francia dagli anni Trenta e, di riflesso, la conoscenza che ha degli ambienti francesi dipende solo dalle letture effettuate e da quanto gliene restituiscono i suoi interlocutori. Il francescano non in diretto contatto con i protagonisti francesi, ad eccezione del romanizzato Garrigou-Lagrange, che non condivide la posizione moderata dei suoi confratelli. Pi decisiva per interpretare latteggiamento di Gemelli nella controversia, sembra una spiegazione psicologica : la tensione, che si esprime nei suoi scritti, fra apertura apologetica e intransigenza dottrinale. Lorientamento positivo e ottimista di Vita e Pensiero esprime la persistenza del dinamismo apologetico, del desiderio di concordisme che avevano condotto il francescano a simpatizzare con il modernismo. Da unaltra parte, e ci corrisponde alla sua svolta anti-modernista dopo lenciclica Pascendi, c in Gemelli una fermezza dottrinale che si rivela nel suo impegno in favore della filosofia tomista e concretamente nella fondazione, nel 1908, della Rivista di filosofia neo-scolastica. Questo atteggiamento si manifesta anche nella sua obbedienza viscerale al sommo pontefice. In questa prospettiva, il francescano appare molto attento a cogliere gli indici di una presa di posizione papale. Il nulla di fatto relativo allarticolo per la Rivista di filosofia neo-scolastica, che pu spiegarsi con il sospetto di una contestazione da parte di Pio XII delle posizioni intransigenti riguardo allevoluzione, ne un esempio emblematico. Un altro motivo di questo fallimento la difficolt, pi volte sottolineata, per Gemelli di posizionarsi, non essendo teologo, n filosofo o paleontologo. Il problema della competenza scientifica un corollario della sua premessa milanese relativa allautonomia delle scienze. Limpossibilit di avere unautorit scientifica legittima nel campo dellevoluzione lo induce, gi prima della pubblicazione dellenciclica Humani Generis, a cambiare obiettivo e a concentrarsi su un terreno a lui pi familiare, quello della psicologia, esprimendo, senza alcuno scrupolo questa volta, le sue critiche relative alla simpatia dei cattolici francesi per la psicoanalisi129.

128 Questa simpatia varr a Gemelli e a Vita e Pensiero qualche difficolt negli anni Cinquanta. Il sostegno di Gemelli a Maritain, in occasione della campagna dei gesuiti della Civilt cattolica contro l'Umanesimo integrale in 1954-1956, notevole (J.-D. DURAND, La grande attaque de 1956, Cahiers Jacques Maritain, 1995, 30, pp. 2-31). 129 Primo articolo di una lunga serie di interventi in Vita e Pensiero : A. GEMELLI, Psicoanalisi e cattolicesimo. Un cattolico pu accettare la dottrina della psicoanalisi ? E utile che un cattolico a scopo didattico ovvero a scopo terapeutico si faccia analizzare ?, Vita e Pensiero, XXXIII (1950), 5, pp. 254-254.

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