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Una finestra aperta su NOVENTA VICENTINA E DINTORNI: politica notizie riflessioni cultura

Anno 4 - n. 1 - Luglio 2012

di Cristina Rossi Ritorna l'Uomo Qualunque, ritorna il qualunquismo, quell'atteggiamento che allontana l'uomo dalla politica, quell'atteggiamento di sfiducia verso le istituzioni, verso i politici, ma che allo stesso tempo ci fa perdere di vista i problemi reali, ci che veramente ci dovrebbe interessare, ci che veramente ci dovrebbe indignare e ci che veramente dovremmo fare. Stiamo dunque attenti perch la storia ci insegna che l'allontanamento dalla politica conduce ad un peggioramento della qualit dei politici e, non cosa da poco, della qualit delle decisioni politiche. Stiamo anche attenti allo stesso tempo a non farci distrarre dai nuovi linguaggi politici, da linguaggi "urlati", persuasivi, seduttivi, che fabbricano paura, perch proprio la paura di un "nemico fantasma" porta i politici a conservare il potere e proprio da questa sono nate le dittature, Spinoza infatti diceva che "una moltitudine libera guidata pi dalla speranza che dalla paura mentre una moltitudine schiava guidata pi dalla paura che dalla speranza". Ricordiamoci che la nostra distrazione fa si che nel silenzio pi assoluto la GIUSTIZIA perda il suo valore pi profondo: fondamento della nostra vita associativa. Ricordiamoci che solo cittadini informati sui fatti e capaci di esercitare il loro giudizio mantengono in vita la DEMOCRAZIA. Recuperare il significato di Giustizia e Democrazia stato uno dei tanti obiettivi del nostro circolo, attraverso i nostri incontri pubblici e attraverso le discussioni interne al circolo, abbiamo ripercorso la strada della conoscenza per risvegliare in noi il desiderio di un nuovo progetto di civilt. Sintesi di quanto fatto in questo nostro anno di impegno politico la troverete in questo giornale. Ci siamo occupati soprattutto di diritti e servizi sociali, di quel welfare che, oggi come non mai, entrato in profonda crisi. A seguire riportiamo un sommario degli argomenti principali che troverete allinterno:

Disabilit: perch demolire i diritti dei disabili che dovrebbero essere intoccabili? Lettera del Presidente dell'associazione disabili, Cagnes, proposta della FISCH; riflessioni di Claudio Rizzato (ex responsabile regionale della Sanit) pag. 2 Nuovo Piano Socio Sanitario, medicina integrata e Ospedale di Noventa pag. 3 Il Welfare del volontariato di Emilia Laugelli pag. 3 Profughi ambientali di Gianni Sartori pag. 4 Giovani a Noventa: possibile riappropriarci del Bar San Vito per avere uno spazio pubblico ricreativo ma allo stesso tempo educativo? pag. 5 Terza farmacia: ascoltiamo gli abitanti di Saline pag. 6 Emergenza gioco d'azzardo: lettera alle Istituzioni Noventane di Cristina Rossi pag. 7

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e cos come avviene in ogni ambito del sociale, anche nellambito della disabilit si sta cercando di demolire quanto di positivo sin qui costruito. Il nostro sistema legislativo ricco di leggi a tutela dei diritti delle persone disabili, ma quanto oggi trovano reale applicazione queste leggi? Si pensi alla legge 104/92, legge quadro che disciplina gli interventi a favore delle persone disabili in ogni ambito: scolastico, lavorativo, servizi, tempo libero,... La legge 328/2000 voluta dal governo di centro sinistra e realizzata dallallora ministro Livia Turco. E la legge in cui dovrebbero trovare risposta, oltre che le esigenze del singolo, anche i bisogni della famiglia a cui esso appartiene. E la legge che afferma il diritto alle prestazioni, e per la prima volta non vede pi il cittadino solo in veste di colui al quale destinata lassistenza, ma come portatore di diritti e in quanto tale lo vede inserito, assieme al terzo settore, nella programmazione e costruzione dei servizi stessi. E per rendere reale i tali contenuti viene istituito un fondo nazionale per il sociale, al quale seguiranno poi i vari fondi dedicati dei quali oggi, grazie a chi ci ha governato nel recente passato, se ne persa ogni traccia. Pari opportunit per le famiglie Esclusione dalla vita sociale , lavorativa, parit di opportunit tra donna e donna madre di disabile. A distanza di 2 anni dalla sua formulazione. Il 25 febbraio 2009 lItalia ha ratificato la Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilit. Convenzione che da sola, qualora fosse interamente applicata vedrebbe realizzati tutti i diritti dei disabili in ogni ambito della loro vita. A noi il compito di rendere esigibili i diritti dei nostri figli, fratelli ecc.. E a tutti coloro che non vivono sulla propria pelle le problematiche legate alla disabilit affidiamo le nostre speranze. La famiglia da sola non basta. La tutela dei diritti non pu e non deve interessare solo il disabile e la sua famiglia. Ciascuno di noi deve sentirsi chiamato a costituirsi parte civile ogni qualvolta vede calpestata la dignit del disabile, ogni qualvolta vengo2

no calpestati gli inalienabili diritti dei pi deboli. Quindi, coraggio, a testa alta, DIRITTI, questo che chiediamo e non concessioni.

A conferma di quanto segnalato dal Presidente dell'associazione disabili di Vicenza, Riccardo Cagnes, riportiamo di seguito le riflessione di Claudio Rizzato, ex responsabile sanit regionale del P D
Il bilancio della regione stato approvato e contiene un taglio netto ai servizi sociali. La Giunta regionale ha disatteso la mozione del Consiglio regionale che la impegnava a non tagliare il sociale e ad incrementare le risorse destinate alla disabilit e alla non autosufficienza, invece i finanziamenti sono stati ridotti e di conseguenza i servizi subiranno tagli e ridimensionamenti. Diventa cos particolarmente difficile la situazione per i disabili e le persone non autosufficienti, alle quali viene chiesto di pagare rette inaccettabili e subire liste d'attesa sempre pi lunghe; alle famiglie dei disabili viene chiesto poi da parte dei Comuni di compartecipare alle spese nei centri diurni . A questo proposito e necessario ribadire ancora una volta che deve essere respinta la richiesta fatta dalla Conferenza dei Sindaci dell'Ulss 6 di Vicenza di modificare l'articolo 6 della legge regionale n.30/2009 riguardante i servizi e il fondo per la non autosufficienza (anziani e disabili), articolo che stabilisce che "non prevista alcuna compartecipazione delle famiglie alle spese per le prestazioni a carattere semiresidenziale erogate presso i centri diurni a favore dei soggetti disabili". Mentre con la legge 30/2009 stato confermato il sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie non la prima volta che I Sindaci dell'Ulss 6 tentano di scaricare sulle persone pi deboli i loro problemi di bilancio invece di rivolgersi alla G i u n t a r e g i o n a l e . Sono convinto che la politica debba scegliere le priorit e partire dalle istanze dei pi deboli e avere come obiettivo l'assistenza e la cura dei malati prima dei bilanci. Vale anche per la dignit delle persone, specialmente se disabili. Non evidentemente questo il punto di vista della maggioranza Lega-PDL che governa il Veneto che nel Bilancio 2012 ha azzerato o dimezzato le risorse a favore dei disabili e delle loro famiglie.

Intervento di Riccardo Cagnes: Presidente Comitato Vicentino Famiglie con disabili Non posso fare a meno di manifestare un certo imbarazzo ogni qualvolta si parli dei diritti delle persone con disabilit. Imbarazzo dovuto al continuo assistere alla purtroppo ormai frequente inapplicazione della fiorente legislazione in materia di disabilit. Al comune cittadino, a chi non coinvolto in questo universo, questa realt appare come un contesto dove tutto vada per il meglio, dove, in virt dellimmagine che spesso viene data dai mass media, tutto funzioni e che, in fondo, poco hanno di che lamentarsi le persone disabili e le loro famiglie. Ma la realt, purtroppo, come ben sappiamo non questa. Sempre pi frequentemente le famiglie, o le associazioni, sono costrette a dover ricorrere alla giustizia per vedere riconosciuti i propri diritti. Ci non vuol dire che tutto va male. Nella nostra Regione, grazie alle battaglie portate avanti dalle associazioni dei familiari che hanno avuto il merito di stimolare e suggerire politiche innovative, le cose non vanno proprio male, ma non ci possiamo permettere di abbassare la guardia. Proprio in questi ultimi anni, con la solita scusante della carenza di risorse economiche, si stanno mettendo in discussione tutta una serie di conquiste

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giori competenze ai sindaci, che pure sono chiamati a una crescente compartecipazione all'organizzazione e finanziamento dei servizi. Mentre risultano sempre chiare le dotazioni ospedaliere (posti letto, reparti, servizi...) ancora non si voluto scrivere nero su bianco i livelli essenziali di assistenza del territorio, con il rischio di forti disparit di trattamento tra ulss e ulss. Se i servizi territoriali non vengono attivati, il peso dell'assistenza cadr sulle spalle delle famiglie, costrette a un crescente disagio sociale, oltre che economico. Rimane una grave carenza sul fronte della risposta alla non autosufficienza, senza un deciso incremento del fondo per le rette delle case di riposo i costi per le famigl i e di ve n t a n o i n sos t en i b i l i .
Nuovo piano sociosanitario del veneto: luci e ombre

Il Welfare Italiano, come possiamo ben comprendere, ha esaurito i finanziamenti e di conseguenza le sue funzioni. E' necessaria una riforma profonda, ma finch aspettiamo che lo Stato provveda, chi risponde alle esigenze del nostro sistema sociale? di Emilia Laugelli (psicologa -psicoterapeuta, componente ass. naz. del PD)

di

STEFANO

FRACASSO

Il nuovo piano indirizza l'assistenza alle mutate condizioni demografiche (invecchiamento della popolazione) e sanitarie (crescita delle malattie croniche) della popolazione veneta. Sposta il "baricentro" dei servizi sanitari dall'ospedale a "fuori" dell'ospedale, vale a dire alla medicina del territorio. Prevede quindi che si sviluppino l'assistenza domiciliare integrata, gli ospedali di comunit, che i medici di famiglia si aggreghino per costituire le Medicine di Gruppo Integrate, dove poter accedere dalle 8 del mattino alle 20 e poter fare anche prelievi, esami diagnostici, consulti. Mentre in ospedale si andr meno e, quando ci si andr, si rimarr meno. Il piano prevede inoltre di mantenere una stretta integrazione tra la sanit e il sociale, di mettere in relazione i servizi ospedalieri con quelli extraospedalieri, comprese le case di riposo, le riabilitazioni, i distretti. Si tratta di un cambiamento che implica un forte protagonismo delle comunit locali, dei comuni, oltre che di tutto il mondo delle professioni sanitarie e sociali. Purtroppo a fronte di questa nuova impostazione, il potere di governo del sistema rimane ancora troppo accentrato sulla figura del Direttore Generale e non vengono assicurate mag-

dalla Regione Veneto il consigliere del PD Stefano Fracasso


Con gli obiettivi contenuti nel nuovo piano l'ospedale di Noventa dovrebbe configurarsi come ospedale integrativo della rete. In questo senso rimarrebbe valida la proposta fatta dalla conferenza dei sindaci lo scorso anno. Ovviamente fino a quando non vedremo le schede ospedaliere non avremo garanzia.

APPROVATO NUOVO PIANO SOCIO SANITARIO


Sul Corriere del Veneto del 21 giugno appare questo titolo: ZAIA ORA CHIUDIAMO QUALCHE OSPEDALE Il 20 giugno scorso, il Consiglio Regionale ha dato il voto definitivo al nuovo piano socio sanitario regionale. Con 30 voti a favore (lega, pdl), 19 contrari (PD, Verso il Nord, Fed.Sinistra) e 3 astenuti (UDC). Nel corso della discussione sono stati accolti numerosi emendamenti, anche del gruppo PD. Sono stati respinti i tentativi della Giunta, in particolare dellAss. Coletto, di togliere al Consiglio il potere vincolante delle schede ospedaliere, schede che decideranno il futuro dei nostri ospedali. Il Cons. regionale del PD, Stefano Fracasso dice che, nonostante il contributo al miglioramento del piano venuto dal gruppo del PD, risulta inefficiente tutta la parte sociale. 3

In questo contesto si vive il volontariato come il pi capace di rispondere in modo "solidale" e viene sottovalutato il ruolo degli enti locali. In tutto il sistema del welfare, chi ha sempre sostenuto il ruolo di garante stato ed ancora il volontariato; oggi acquista il ruolo di protagonista a cui guardano con marcato interesse soprattutto le istituzioni. In buona sostanza: a fronte di un arretramento dell'azione del sistema sociale nazionale, si chiede maggiore forza al volontariato. Ma questo sempre maggiore riconoscimento del volontariato nasconde in realt un'insidia e un rischio: quello che lo Stato investa sempre meno nel sociale, confidando nel ruolo supplente e a "costo zero" di innumerevoli associazioni in ogni parte d'Italia. Una progressiva deresponsabilizzazione su un tema cos delicato rischia di sfociare in una sorta di delega non scritta, che potrebbe gravare oltre o investire di ulteriori aspettative chi gi sta facendo pi della propria parte. Oggi pi che mai fondamentale sostenerlo con azioni che ribadiscano la centralit delle politiche sociali nel nostro Paese e alle quali corrisponda una "regia" in cui Stato ed Enti locali guidino il processo di assistenza e cura. Non pu esistere nessun sistema sociale o sociosanitario in grado di reggersi senza l'appoggio della comunit nel suo insieme. Questa ormai una realt consolidata, ma nulla toglie che in una nuova ottica di sistema welfare, tutto ci possa rivisto, lasciando spazio alle comunit locali e a forme di lavoro coordinate tra le stesse associazioni, in ambiti pi ristretti, tradotte in azioni concrete per far crescere i valori della solidariet e della giustizia sociale. Riusciremo a far ripartire e a migliorare il welfare italiano in chiave attuale, nella misura in cui comprenderemo che non pu esistere nessun sistema sociale e sociosanitario che possa reggersi senza l'appoggio della comunit nel suo insieme.

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DIRITTI UMANI: il diritto internazionale prevede la protezione delle vittime di guerra o delle vittime di conflitti armati, la Convenzione di Ginevra del 1951, sembra per non essere pi adeguata per i nuovi problemi posti dai: PROFUGHI AMBIENTALI di Gianni Sartori In base ai dati forniti dal secondo State of Environmental Migrations 2010, documento pubblicato dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e dall'Institut du develloppement durable et des relations internationales (IDDRI), nel 2010 i profughi ambientali per catastrofi naturali sarebbero stati pi di 38 milioni. Nel 2008 le persone costrette ad abbandonare le loro case in conseguenza di guerre e conflitti erano 4,6 milioni. Molte di pi, 20 milioni, quelle colpite da cause di origine ambientale. Una marea di profughi e sfollati che in tre anni raddoppiata anche se nel 2009 si era registrata una leggera flessione (soltanto 15 milioni). Quanto al 2011, i dati finora raccolto non consentono previsioni ottimistiche. Tra gli eventi dalle conseguenze pi drammatiche negli ultimi anni, il coordinatore dell'inchiesta elencava lo tsunami e l'incidente di Fukushima (in realt causato dal terremoto anche se le autorit nipponiche hanno fatto di tutto per nasconderlo nda), le inondazioni in Thailandia, in Cina e nelle Filippine. Devastanti anche le inondazioni in Pakistan, gli incendi in Russia e i terremoti di Haiti e Cile. E ormai i cambiamenti

LA COSTITUZIONE ITALIANA
di Elisabetta Benetti Mi stato chiesto di scrivere qualcosa sulla Costituzione e ho pensato per un po a ci che avrei potuto scrivere. La Costituzione una cosa bella, meravigliosa, ma come comunicare in poche righe il senso della nostra Costituzione? Da che parte cominciare per dirlo? Di questi tempi poi, che la politica cos impopolare. E allora comincio con una storia raccontata da Piero Calamandrei nel 1955 agli studenti milanesi. Calamandrei afferma che una delle offese pi gravi che si possono fare alla Costituzione l'indifferenza alla poli-tica, il non mimporta. E prosegue: E a me, quando sento fare questo discorso, viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscer, di quei due emigranti, due contadini, che traver-savano l'Oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l'altro stava sul ponte e si accorgeva che c'era una gran burrasca con delle onde altissime e che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino, impaurito, domanda a un marinaio: Ma siamo in pericolo? E questo dice: Se continua questo mare, tra mezz'ora il bastimento affonda. Allora lui corse nella stiva a svegliare il compagno e dice: Beppe!

climatici non colpiscono solo il Sud del mondo. A causa dell'uragano Xinthia, in Francia migliaia di persone avevano dovuto abbandonare definitivamente le loro abitazioni. Dalle inchieste effettuate da studiosi di Sciences Po-Paris emerso come non siano soltanto gli eventi improvvisi e spettacolari a provocare massicce migrazioni. Un lento degrado ambientale come lo scioglimento dei ghiacciai nel Nepal e del Bhutan pu determinare lo spostamento non volontario di intere popolazioni. In altre aree del pianeta (come nel Darfur e nel Nordest brasiliano) a causare le migrazioni la siccit di lunga durata. In Amazzonia una delle cause principali la deforestazione mentre gli atolli del Pacifico sono colpiti dall'innalzamento del livello marino. In futuro alcune zone del pianeta potrebbero diventare inabitabili con gli abitanti costretti a emigrare o soccombere. I dati del Centro di ricerca sull'epidemiologia dei disastri (CRED, Universit cattolica di Lovanio) confermano che dal 1970 le catastrofi di tipo ambientale sono in aumento. Tesi condivisa dal rapporto pubblicato nel 2011 dal Gruppo di esperti intergovernativo sull'evoluzione del clima (GIEC) secondo cui la frequenza di avvenimenti meteorologici estremi destinata a crescere. Con l'aumento dei profughi diventer indispensabile rivedere il diritto internazionale. La Convenzione di Ginevra del 1951, infatti, non appare adeguata per i nuovi problemi posti dai migranti ambientali. Gianni Sartori

Beppe! Beppe!, Che c'? Se continua questo mare, tra mezz'ora il bastimento affonda! Quello dice: Che me ne importa? Non mica mio. Questo l'indifferentismo alla politica. Mi pare che questa storia spieghi bene che cosa si intende per responsabilit e per libert. La libert non il poter fare tutto, ma la conquista di unidentit autentica e di un pensiero critico indipendente. La responsabilit ci che ci fa sentire parte di una comunit. La Costituzione proprio lo sfondo che permette alla nostra libert e alla nostra responsabilit di esprimersi. Luna e laltra sono fondamentali e imprescindibili per garantire a ciascuno e a tutti il diritto alla felicit. La Costituzione cerca proprio di coniugare la libera espressione di ciascuno con la costruzione di un progetto comune volto a 4

dare sicurezza a tutti. Per questo dovremmo amarla molto la nostra Carta costituzionale, pensare che un bel regalo che ci hanno fatto, che noi labbiamo trovata qui, pronta, subito, ma che nessuno ci garantisce che esista per sempre. E in fondo prima della Costituzione ci son stati ventanni di dittatura e poi c stata la resistenza e la nostra Costituzione nasce in quella situazione difficile, in unItalia che arranca, ma che vuole darsi un sogno di democrazia, in unItalia che alza la testa dopo la guerra attraverso il senso di fratellanza e di solidariet. La nostra Carta diventa per noi un monito ad attuarla pienamente l dove non lo ancora e una responsabilit per garantire al mondo che verr i diritti che a noi sono stati affidati.

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NOTIZIE DA NOVENTA VICENTINA

In quasi tutti i paesi esiste il classico Bar dellOratorio (vedi comuni non molto lontani da noi es Pojana, vedi la frazione di Noventa, Saline) ma a Noventa, che conta una comunit di quasi 9000 abitanti, perch non esiste un luogo di ritrovo ludico ricreativo per i nostri giovani? Vogliamo portare cos allattenzione della cittadinanza una questione che riguarda la gestione del Bar San Vito. Per lungo tempo il nostro oratorio stato il luogo di aggregazione, storia di una parrocchia, di unevoluzione del territorio, di una coscienza sociale di un intero paese. Luogo educativo per eccellenza, per generazioni ha risposto alla domanda di integrazione dei giovani, contribuendo a risolvere il divario di differenziazione sociale. Una zona sicura, promotrice di relazioni sane, passioni virtuose, attenzione e cura verso il ben-essere delle future generazioni. Lattuale gestione del bar San Vito risulta essere quanto pi distante da un luogo educativo e male si integra, anzi si confonde pericolosamente, con le finalit del luogo e le altre attivit in essere. Risponde ad una gestione privata che come tale ha finalit di lucro in una logica di mercato. Il risultato negli anni stato quello di creare uno spazio sregolato, che non ammicca alla trasgressione ma la promuove esplicitamente, con finalit aggregative orientate al consumo-abuso di alcolici, con iniziative ed eventi orientati a raggiungere il massimo in termini di volgarit e trivialit; basta leggere alcuni post o iniziative della pagina facebook. E gli adulti dove sono? Tutti lo sanno, tutti ne parlano colpa di tutti e responsabilit di nessuno? Ci permettiamo di dire che sono diverse le offerte aggregative che rispondono a logiche di intrattenimento puro, in questi ultimi anni molti locali animano i pomeriggi e le serate del nostro centro ed giusto che sia cos! Allora bisogna avere il coraggio di ricreare almeno una offerta capace di mettere da parte linteresse di qualcuno in nome dellinteresse della collettivit. Il bar San Vito va ripensato, deve tornare ad essere luogo educativo non contro qualcuno o qualcosa, ma spazio di aggregazione che si integra con le altre offerte del territorio caratterizzandosi e differenziandosi per metodi, contenuti, messaggi. L'educazione ha tra i suoi scopi quello di inserire i giovani nel mondo, invece che a

sfuggirlo, introducendoli nella societ in modo proficuo e critico. L'oratorio (ed il suo bar), pi che un posto di passivo riparo dovrebbe esser un trampolino di lancio, dove si va per vivere il mondo anche nelle sue contraddizioni, e di tanto in tanto, come luogo dove trovare un rifugio per costruire senso. Gli adulti accusano i giovani di superficialit, assenza di valori e senso civico. Ma la logica crudele sta nel chiedere senza offrire alternative reali. Insomma siamo noi adulti che plasmiamo a nostra immagine e somiglianza le generazioni future, proiettando su di loro i nostri malcostumi, ingabbiandoli in una prigione allapparenza dorata! E possibile riappropriarci di uno spazio pubblico, non schiacciato da logiche di lucro, capace di mettere assieme una proposta educativa pensata per rispondere alle esigenze ludico ricreative dei nostri giovani? Per esempio si potrebbe scegliere aderire ad associazioni di oratori nazionali (Noi Associazione, Anspi, Csi ecc) per avere una organizzazione meglio strutturata, o rivolgersi a cooperative onlus che da tempo nei territori veneti sono state capaci di promuovere esperienze positive o, perch no, agli stessi giovani che desiderano impegnarsi con buoni propositi in una attivit davvero alternativa per i loro coetanei? E una questione che riguarda i cittadini ma soprattutto chi ha compiti di amministrazione pubblica dallAmministrazione Comunale al Consiglio Pastorale Parrocchiale e Commissione Economica, Diocesi inclusa. Negli Orientamenti pastorali dellEpiscopato italiano per il decennio 2010-2020

Educare alla vita buona del Vangelo si legge a pagina 21: La comunit cristiana offre il suo contributo e sollecita quello di tutti perch la societ diventi sempre pi terreno favorevole alleducazione [..]. Ci richiede il coinvolgimento non solo dei genitori e degli insegnanti, ma anche degli uomini politici, degli imprenditori, degli artisti, degli sportivi, degli esperti della comunicazione e dello spettacolo [..]. Inoltre, i vari ambienti di vita e di relazione non ultimi quelli del divertimento, del tempo libero e del turismo esercitano uninfluenza talvolta maggiore di quella dei luoghi tradizionali, come la famiglia e la scuola. Insomma argomento che tocca tutta la comunit e soprattutto chi in questo momento ha compiti di gestione e amministrazione della cosa pubblica. Smettiamola con i rimpalli di responsabilit, esiste una necessit educativa che ci tocca tutti da vicino e che da troppo tempo di proposito ignoriamo! Il nostro bellissimo comune possiede ancora un patrimonio di giovani/adulti che si sono formati e sono cresciuti sotto lombra del campanile, non disperdiamo questa ricchezza umana e culturale, testimonianza di una comunit viva, attiva e solidale. Cercando di superare la logica della colpa che per definizione si orienta ad individuare il colpevole di una evento che si gi verificato, in uno svolgimento che si orienta al passato; apriamoci invece al principio di responsabilit che implica un necessario riferimento al futuro, assumendoci lonere di saper ben ponderare le decisioni di oggi in riferimento ai possibili esiti futuri.

Apriamo i cancelli ai nostri giovani"


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NOTIZIE DA NOVENTA VICENTINA


CHE FINE HANNO FATTO? Che fine hanno fatto i progetti di ARREDO URBANO della pur bella Piazza 4 Novembre? I vasoni con le piante sono rilegati in fondo alla piazza, le uniche panchine sono lungo il corso (pregando e sperando nella bravura di chi sta parcheggiando.!) e la gente continua ad andare a passeggiare la sera ad Este o Montagnana! Speriamo non dover aspettare la campagna elettorale delle prossime amministrative per avere novit!
Che fine hanno fatto i PALAZZETTI DELLO SPORT? Dovevano essere completati entro dicembre 2010, dovevano non costare niente alla comunit di Noventa ed invece e siamo certi che il tutto sia a costo zero per le casse comunali? Alla data attuale non si hanno notizie di quando diventeranno operativi. Dove giocheranno le squadre di Noventa i prossimi campionati? Speriamo non ancora fuori paese!!!

LO STRANO CASO DELLA TERZA FARMACIA.


Da sempre Noventa pu vantare due farmacie. Storiche, in centro al paese, familiari a generazioni di noventani, certe e inamovibili come il Municipio e la Chiesa. Il tempo passa, Noventa si ingrandisce e si apre la possibilit, secondo i parametri di legge, di aprirne una terza. Dove? Secondo i pareri ufficiali dellUlss, dellAssociazione dei farmacisti e secondo quanto logica vorrebbe, sarebbe unottima occasione per mettere a disposizione dei cittadini di Saline un cos importante servizio. Finalmente una decisione chiara e che metterebbe tutti daccordo? No, la Giunta prima delibera di localizzarla in Largo Rezzonico, dietro Villa Barbarigo, poi ritorna sui suoi passi, e, sfidando la logica di cui sopra, prima licenzia una seconda delibera individuando la sola via Carlo Porta, poi, dopo una petizione presentata dai consiglieri di minoranza, con una raccolta di ben 400 firme di abitanti di Saline, ne rilascia una terza che individua un nuovo stupefacente compartimento EST di Noventa Vicentina a partire da Via C. Porta fino a Localit Saline compresa, il quale conta una popolazione residente di circa 3900 abitanti, dista da m 500 a m 3500 dalle gi esistenti farmacie ed e totalmente priva di presidio farmaceutico (delibera di Giunta n.143 del 30/05/12). Anche in quest'ultima delibera non si abbandona Via C. Porta, un farmacista che vorr aprire un nuovo presidio farmaceutico, non sar pertanto incentivato ad aprire a Saline.

La SALA PROVE DI MUSICA Paolo Tosetto delle Are, costruita con fondi di 11 Comuni del Basso Vicentino e perci aperta ai gruppi di tutta la zona, viene chiusa per problemi strutturali della scuola. Che fine faranno i gruppi che suonavano allinterno? E le strutture che vi sono allinterno? Il Comune sta cercando un nuovo sito per promuovere questo tipo di aggregazione soprattutto giovanile?

Ringraziamo tutti i relatori che hanno partecipato ai nostri incontri pubblici. Ringraziamo in particolar modo l'assessore ai servizi sociali Mattia Veronese, che ci ha dato la possibilit di organizzare assieme all'Amministrazione Comunale un importante incontro sul tema "Minori e legalit", incontro che ha portato alla nascita della "Consulta nuove generazioni e famiglie". Questo dimostra che quando si toccano temi sensibili e di interesse comune possibile costruire cose buone anche superando le logiche di partito.
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Come Partito Democratico, ogni commento ci sembra superfluo, ma una sola domanda ci viene spontanea: perch? Stiamo a vedere il finale di questa vicenda, forse solo allora capiremo... Ci auguriamo per che qualche farmacista ascolti le tante voci dei residenti a Saline che conta non solo 1000 abitanti, ma anche 700 lavoratori che transitano per la zona industriale della frazione.

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LUDOPATIA
QUANDO IL GIOCO E UNA MALATTIA
Una nuova forma di disagio sociale sulla quale meglio aprire gli occhi per tempo, prima che diventi unepidemia inarrestabile. Abbiamo quindi ritenuto utile inviare la seguente lettera al comune e allULSS .

Al Signor Sindaco di Noventa Vicentina, Marcello Spigolon All Assessore alle Politiche Sociali, Mattia Veronese Al Dirigente SERT, Mauro Codogno
Sentiamo la necessit di condividere con Voi la preoccupazione per un fenomeno che sicuramente gi alla vostra attenzione. Ci riferiamo alla ludopatia o gambling, una forma nuova di dipendenza che sta assumendo dimensioni tali da costituire un vero e proprio allarme sociale: per la salute delle persone, per gli equilibri familiari, per il rischio concreto di rovine economiche e professionali. Sale scommesse, gratta e vinci, lotterie, slot machine, tabaccherie e bar con spazi sempre pi grandi dedicati ai giocatori, stanno dilagando ovunque ma soprattutto nella mente di molti, troppi cittadini. La preoccupazione cresce nel constatare che le fasce di popolazione colpite sono le pi varie ma che quelle pi a rischio sono proprio le pi fragili dal punto di vista psicologico e le pi esposte alla grave crisi economica, finanziaria ed occupazionale in corso. Molte sono le Istituzioni che si stanno attivando nel tentativo di limitare i danni in una lotta assai

difficile contro interessi forti, caratterizzati anche dalla presenza inquietante della criminalit organizzata. Per non parlare poi dalla martellante ed ingannevole pubblicit del Monopoli di Stato, generando la surreale condizione di uno Stato che droga i propri cittadini per poi dover intervenire per curarli. Tuttavia le Amministrazioni Locali, per loro natura pi vicine e sensibili ai problemi delle persone, stanno dando segnali positivi. Sindaci come quelli di Vicenza e Pavia (tanto per citare orientamenti politici diversi) hanno emesso ordinanze per limitare le nuove aperture e vietare la presenza di tali attivit vicino a luoghi sensibili quali le scuole ed i luoghi di ritrovo giovanile e della terza et. LAssessore Regionale Sernagiotto sta pensando ad una riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sociali di competenza, arrivando a ridenominare SerD gli attuali SerT, da servizi per le tossicodipendenze a servizi per le dipendenze. A livello nazionale, per fare chiarezza sulle competenze e per non rendere vana lopera dei Sindaci, lon. Daniela Sbrollini ha presentato uninterrogazione al Ministro dellInterno relativamente al fatto che sia il Questore l'unico soggetto abilitato a rilasciare licenze per l'attivazione degli apparecchi di video lotteria e come la stessa
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Questura abbia la facolt di disattendere le eventuali restrizioni imposte dagli amministratori locali con appositi regolamenti. Ora, fatte le debite proporzioni, di tutta evidenza che il problema esiste anche nel nostro territorio. esperienza comune entrare in alcuni esercizi pubblici e notare la costante presenza di persone che giocano o scommettono cifre anche consistenti. A fronte di tutto ci, noi crediamo che, accanto ad interventi amministrativi e di cura, sia importante iniziare unopera preventiva di sensibilizzazione ed informazione della popolazione. In tal senso ci permettiamo di suggerire, nelle forme che riterrete pi opportune, di unire le forze di tutti gli enti, i servizi sul territorio, le associazioni politiche e culturali interessate. Fare il punto delle situazione, instaurare un monitoraggio mirato, organizzare incontri pubblici, potrebbero costituire dei buoni punti d partenza. Ringraziando per lattenzione ed auspicando un incontro sul tema, porgiamo cordiali saluti. Per il Partito Democratico di Noventa Vicentina La Coordinatrice Cristina Rossi Noventa Vicentina, 20/06/2012

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STILLE DI POESIA
Per questioni di Euro, viviamo giorni in cui guardiamo torvi Atene. Ci fu tuttavia un tempo in cui la Grecia partor lEuropa: non dato ai figli rinnegare la propria madre. Il mare Egeo, crocevia nel primo millennio a.C. di popoli che poi tanto hanno segnato la nostra civilt, tutto un pullulare di isole, meta, ai nostri giorni, di orde di villeggianti al sole. Santorini, Milo, Samo, Paro sono nomi che richiamano avvenimenti, miti che perdurano nel tempo. Allestremo est del mare Egeo, attorno e sulle coste dellodierna Turchia, fiorirono due stirpi greche: gli Ioni e gli Eoli. I primi furono gli iniziatori della filosofia greca con Talete, Anassimandro e Anassimene. I secondi furono i creatori della poesia monodica con Alceo e Saffo. Il luogo ove questultimi vissero, fra il settimo ed il sesto secolo a.C., fu lisola di Lesbo, non lontana dalla costa turca. A quel tempo lisola viveva di navigazione ed agricoltura. Intensa fu anche la sua vita intellettuale e culturale tra le classi aristocratiche, sotto il governo del sapiente Pittaco. La comunit femminile era riunita in tiasi, dove diffusa era lomosessualit. Di una di queste fece parte la poetessa Saffo che nella poesia che segue descrive il forte turbamento provocatole dalla visione, reale o evocata, di un uomo ed una donna in dolce colloquio damore. Qual lorigine di tale turbamento? Gelosia od altro? Non dato saper con certezza.

PERICLE: LA SAGGEZZA DEI PADRI


Ancora la Grecia, terra di poeti, filosofi e statisti. Riportiamo il famoso Discorso agli Ateniesi di Pericle, stratega e uomo politico. Siamo nel 461 a.C. ma sembra scritto adesso.

Simile a un Dio mi sembra quelluomo che siede davanti a te e da vicino ti ascolta mentre tu parli con dolcezza e con incanto sorridi. E questo fa sobbalzare il mio cuore nel petto. Se appena ti vedo, subito non posso pi parlare: la lingua si spezza: un fuoco leggero sotto la pelle mi corre: nulla vedo con gli occhi e le orecchie mi rombano: un sudore freddo mi pervade: un tremore tutta mi scuote: sono pi verde dellerba: e poco lontana mi sento dallesser morta.
A cura di Bruno Lombardo

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo cos. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti delleccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sar, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povert non costituisce un impedimento. Qui ad Atene noi facciamo cos. La libert di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi luno dellaltro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo cos. Ci stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nelluniversale sentimento di ci che giusto e di ci che buon senso. Qui ad Atene noi facciamo cos. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e bench in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicit sia il frutto della libert, ma la libert sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene la scuola dellEllade e che ogni ateniese cresce sviluppando in s una felice versalit, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed per questo che la nostra citt aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo cos."
a cura di Maurizio Thiene

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