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Nicolò Marfella
Mi trovavo in una di quelle situazioni sociali in cui si è costretti ad ascoltare i discorsi delle persone quando si vorrebbe solo andare via ma non prima di aver ucciso tutti. Si esatto. Non che c...view moreMi trovavo in una di quelle situazioni sociali in cui si è costretti ad ascoltare i discorsi delle persone quando si vorrebbe solo andare via ma non prima di aver ucciso tutti. Si esatto. Non che ci fosse qualcosa di male sul dov’ero o sul con chi ero, beninteso, solo che ero in mezzo alla gente. Gente stupida. E non potevo andar via. Poi io odio la gente, soprattutto quella stupida. In primo luogo però odio la gente. Non mi sono mai sentito così solo, se non in mezzo alla gente. Eppure, eppure. Eppure non si può vivere come dei cazzo di reclusi per sempre, no? Non si può costantemente girare intorno a se stessi sperando che qualcosa cambi, no? E così uno si sforza di scrollarsi di dosso un po’ tutti i problemi che la vita gli riserva e cerca di distrarsi stando in compagnia, pur sentendosi come se gli avessero piantato un cazzotto alla bocca dello stomaco. Pur come se non ci fosse aria a sufficenza. O che quella cazzo di aria sia talmente... troppa da essere opprimente. Da sentirsela addosso come una coperta che pesa 20 kg. Uno si sforza, sperando sempre che ogni volta sia diverso, sperando che questa volta succederà qualcosa; possibilmente qualcosa di bello, ma già qualcosa sarebbe sufficiente. Sperando di incontrare delle persone interessanti, delle persone brillanti. Qualcuno che ti prende per mano e ti dice: “Guarda che non sei solo eh? Che non c’è bisogno che fingi con me. Che ridi sforzandoti o che bevi per non pensare. Con me non c’è mica bisogno che fai così” Vi ho mai detto qual è la definizione di follia?view less
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