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I segreti dello gnomo: Tennis
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Ebook54 pages1 hour

I segreti dello gnomo: Tennis

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Si cresce, c’è un maestro, c’è un mondo là fuori che non ci è più estraneo. Lo comprendiamo meglio, anche se le nostre forze non sempre bastano. C’è una magia e anche noi siamo un po’ maghi, anche se il coniglio non sempre esce dal cilindro.
Così il gioco cresce d’importanza, ci assorbe più energie, diventa il filtro della nostra vita. E ogni volta che ne dobbiamo fare a meno ci sembra di morire, di perdere un amico, tanto tutto sembra irreparabile. Ma come: ora che finalmente iniziavamo a capire, dobbiamo cambiare città, salutare il nostro allenatore, fare a meno dei nostri compagni? Ci pare terribile, triste, ingiusto. Ci sentiamo persi, senza più una strada, con le ruote e con il cuore sgonfio. Ci sembra che nessuno capisca come sia importante giocare. Perché i grandi fanno sempre cose sbagliate e non ascoltano i piccoli?
Enzo Pettinelli invece guarda, ascolta, e prende nota. Osserva, non giudica. C’è se ti devi togliere una spina, ti ci puoi appoggiare il giorno che zoppichi. Non si sa se Enzo sia un piccolo grande o un grande piccolo. Ma non importa. Lui crede nelle favole, in un mondo dove tante cose possono capitare, dove siamo tutti un po’ artisti, perché creiamo sogni e emozioni. E ci giochiamo la partita.
Ci sono allenatori che per tutta la vita cercano l’errore, ossessionati dalla perfezione. E si condannano all’infelicità, biasimando i loro allievi, incapaci di realizzare una trama senza sbavature.
Pettinelli invece cura l’errore perché crede sia una qualità. Bisogna essere maghi per sapere che non c’è mai molto di sbagliato nel gioco di un bambino. Nemmeno quando diventa grande.

Emanuela Audisio

LanguageItaliano
Release dateSep 7, 2012
ISBN9788890679261
I segreti dello gnomo: Tennis
Author

Enzo Pettinelli

Enzo Pettinelli at 8 years old begins to play ping-pong in the parish church of San Martino, in Senigallia. When playing double matches with his twin brother Giovanni as a partner, they are invincible. Enzo, like all children, plays football, volleyball, swims, skates. In skating he is 4th at the National Championship. When he is older he dedicates himself to ping-pong, right up to the National championship of B division. Then he feels that ping-pong can be played in a different way. He is fascinated by the musicality of the rhythm and by the beauty of the technical gesture. He leaves the agonistic activity and dedicates his time teaching this Sport. Three young lyceum students follow him: one of them, Domenico Ubaldi, will become later the President of “Tennistavolo Senigallia”, a club founded by them in 1959 and in 2010 rewarded by the CONI with the Gold Star for Sports merit. The first Italian titles arrive. For the 100th anniversary of the reunification of Italy, two youngsters of Pettinelli’s school are called to join the national team at the International exhibition in Tourin in 1961. After this event the parish priest of San Martino, Father Giuliano Grassi, covers the courtyard and creates a little gymnasium. A sales representative of sport equipment, Neri Ravini, accidentally sees the gymnasium, he gets touched by seeing so many little children around just one “rickety” table, and gives 3 bright new tables as a gift. The game, based on aesthetic beauty and on musicality, gives more incentive and new Italian titles. A sponsor, Otello Montesi, gives economic help, without asking nothing back. The results come and bring the Club at the first place in Italy. The school, already opened, opens further, and receives players from all Italy. Including players that play or have played against each other . Pettinelli will be many times the Italian National team’s coach, coach of the Republic of San Marino. Honorary Member of the Republic of Malta, for the given collaboration. Among his pupils we remember: Costantini, record of presence with the National team; Moretti, Cardinali and Ricci that will be many times at the World Championship, European Championship and at the Mediterranean Games. The work and passion of this “Great Teacher” for ping-pong, has inspired the film director Claudio Colombo that has realized a feature film, “Shot”, already winner at two festivals, dedicated to him. Among the actors we remember Enrico Beruschi, that has skilfully interpreted Enzo Pettinelli’s part. ITALIANO: Enzo Pettinelli a 8 anni inizia a giocare a ping-pong nella parrocchia di San Martino, nella città di Senigallia. Nelle partite di doppio in coppia con il fratello gemello Giovanni, sono imbattibili. Enzo, come tutti i bambini, gioca a calcio, pallavolo, nuota, pattina. Nel pattinaggio e’ 4° ai Campionati Nazionali. Quando è più grande si dedica al ping-pong, fino al Campionato Nazionale di serie B. Poi sente che il ping-pong può essere giocato in modo diverso. E’ affascinato dalla musicalità del ritmo e dalla bellezza del gesto tecnico. Abbandona l’attività agonistica e si dedica all’insegnamento di questo Sport. Lo seguono tre giovani liceali; uno di loro, Domenico Ubaldi, diventerà Presidente del “Tennistavolo Senigallia”, società da loro fondata nel 1959 e premiata dal CONI nel 2010 con la Stella d’Oro al merito sportivo . Arrivano i primi titoli italiani. In occasione del Centenario dell’Unità d’Italia, due giovani della scuola di Pettinelli vengono convocati in azzurro agli Internazionali di Torino del 1961. In seguito il parroco di San Martino, Padre Giuliano Grassi, fa coprire il cortile e crea una palestra. Un rappresentante di articoli sportivi, Neri Ravini , capita per caso nella palestra, si commuove nel vedere tanti bambini intorno a un solo tavolo “ sgangherato “, e regala 3 tavoli nuovi di zecca. Il gioco, basato sulla bellezza estetica e sulla musicalità, produce stimoli e nuovi titoli italiani. Uno sponsor, Otello Montesi, fornisce l’aiuto economico, senza chiedere nulla in cambio. Arrivano i risultati che portano la Società al primo posto in Italia. La scuola, già aperta, si apre ulteriormente, e ospita giocatori da tutta Italia. Compresi avversari che giocano o hanno gareggiato contro. Pettinelli sarà più volte tecnico della Nazionale Italiana, tecnico della Repubblica di San Marino. Membro onorario della Repubblica di Malta, per la collaborazione prestata. Tra i suoi allievi si citano: Costantini, record di presenze in azzurro; Moretti, Cardinali e Ricci parteciperanno più volte a Mondiali, Europei ed ai Giochi del Mediterraneo. Il lavoro e la passione di questo “Grande Maestro” per il ping-pong, ha ispirato il regista Claudio Colombo che ha realizzato un cortometraggio, “Shot”, vincitore già di due festival, dedicato proprio a lui. Tra gli attori ricordiamo Enrico Beruschi, che ha interpretato magistralmente la parte di Enzo Pettinelli.

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    Book preview

    I segreti dello gnomo - Enzo Pettinelli

    Prefazione

    Quando si è piccoli si gioca per giocare. Fuori, dentro, non importa. Il gioco è tutto, mescola emozioni che non si sapeva di avere. Si suda, ci si affanna, il respiro si accorcia, il cuore batte forte. Davanti a noi c’è qualcosa che si spalanca e noi vogliamo afferrarlo, anche se non sappiamo bene cosa sia.

    Il gioco ci scardina, non esistono più orari, né voglia di fare altro. Sembra che tutto nasca dal caso, dal nostro entusiasmo, non si è mai stanchi.

    Poi un giorno qualcuno ci spiega che il gioco ha anche regole, disciplina, tecnica. E noi ci meravigliamo: com’è che prima nessuno ce lo aveva mai detto? E così il gioco diventa sempre più attraente, aveva dei segreti che ora noi sappiamo, e incontriamo dei nuovi amici, anche loro vogliono migliorarsi. Imparare diventa bellissimo.

    Si cresce, c’è un maestro, c’è un mondo là fuori che non ci è più estraneo. Lo comprendiamo meglio, anche se le nostre forze non sempre bastano. C’è una magia e anche noi siamo un po’ maghi, anche se il coniglio non sempre esce dal cilindro.

    Così il gioco cresce d’importanza, ci assorbe più energie, diventa il filtro della nostra vita. E ogni volta che ne dobbiamo fare a meno ci sembra di morire, di perdere un amico, tanto tutto sembra irreparabile. Ma come: ora che finalmente iniziavamo a capire, dobbiamo cambiare città, salutare il nostro allenatore, fare a meno dei nostri compagni? Ci pare terribile, triste, ingiusto. Ci sentiamo persi, senza più una strada, con le ruote e con il cuore sgonfio. Ci sembra che nessuno capisca come sia importante giocare. Perché i grandi fanno sempre cose sbagliate e non ascoltano i piccoli?

    Enzo Pettinelli invece guarda, ascolta, e prende nota. Osserva, non giudica. C’è se ti devi togliere una spina, ti ci puoi appoggiare il giorno che zoppichi. Non si sa se Enzo sia un piccolo grande o un grande piccolo. Ma non importa. Lui crede nelle favole, in un mondo dove tante cose possono capitare, dove siamo tutti un po’ artisti, perché creiamo sogni e emozioni. E ci giochiamo la partita.

    Ci sono allenatori che per tutta la vita cercano l’errore, ossessionati dalla perfezione. E si condannano all’infelicità, biasimando i loro allievi, incapaci di realizzare una trama senza sbavature.

    Pettinelli invece cura l’errore perché crede sia una qualità. Bisogna essere maghi per sapere che non c’è mai molto di sbagliato nel gioco di un bambino. Nemmeno quando diventa grande.

    Emanuela Audisio

    La Sfida

    In un piccolo paese, accarezzato da un lago, si specchiano le colline colorate di primavera. Sullo sfondo, un coro di montagne, severe e distaccate. Incappucciate di bianco brillano al sole. Un bambino con il padre passeggia, con un gelato in

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