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Storie Vere: Antologie, #4
Storie Vere: Antologie, #4
Storie Vere: Antologie, #4
Ebook108 pages1 hour

Storie Vere: Antologie, #4

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About this ebook

Una raccolta di racconti fantascientifici, distopici, surreali: l'unica cosa vera è che tutto è falso.

LanguageItaliano
Release dateNov 2, 2013
ISBN9781301731756
Storie Vere: Antologie, #4
Author

Massimo Bolognino

Massimo Bolognino, classe '63. Nato a Novara, vive a Canneto Pavese in provincia di Pavia. Appassionato di lettura fin da piccolo. Dai fumetti ai romanzi, dalla fantascienza ai saggi. Ha pubblicato una raccolta di Poesie e alcuni libri di fotografie. Ha collaborato a diverse Antologie tra cui "Vite deragliate" e "Amori (s)cacciati". Contatti: http://www.maxbolo.com

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    Storie Vere - Massimo Bolognino

    Storie Vere

    Antologia di racconti

    By

    Massimo Bolognino

    SMASHWORDS EDITION

    * * * * *

    PUBLISHED BY:

    Massimo Bolognino on Smashwords

    Storie Vere

    Copyright © 2013 by Massimo Bolognino

    All rights reserved. Without limiting the rights under copyright reserved above, no part of this publication may be reproduced, stored in or introduced into a retrieval system, or transmitted, in any form, or by any means (electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise) without the prior written permission of both the copyright owner and the above publisher of this book.

    This is a work of fiction. Names, characters, places, brands, media, and incidents are either the product of the author's imagination or are used fictitiously. The author acknowledges the trademarked status and trademark owners of various products referenced in this work of fiction, which have been used without permission. The publication/use of these trademarks is not authorized, associated with, or sponsored by the trademark owners.

    Smashwords Edition License Notes

    This ebook is licensed for your personal enjoyment only. This ebook may not be re-sold or given away to other people. If you would like to share this book with another person, please purchase an additional copy for each person you share it with. If you're reading this book and did not purchase it, or it was not purchased for your use only, then you should return to Smashwords.com and purchase your own copy. Thank you for respecting the author's work.

    * * * * *

    Questo libro è un’opera di fantasia.

    Personaggi e luoghi citati sono invenzioni dell’autore e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione.

    Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è assolutamente casuale.

    © 2013 Massimo Bolognino

    © Copertina a cura di Massimo Bolognino

    Indice

    Prefazione

    Ricordi

    Come ho cambiato il mondo

    Legge 0

    L’intervista

    La guerra di Maggio

    La missione

    Refusi

    Eresia

    Il giuramento

    Il mistero che non c’è

    Prefazione

    L'unica cosa vera è che tutto è falso.

    Torna all'indice

    Ricordi

    Dedicato a Eskymo

    Yet each man kills the thing he loves

    By each let this be heard,

    Some do it with a bitter look,

    Some with a flattering word,

    The coward does it with a kiss,

    The brave man with a sword!

    Some kill their love when they are young,

    And some when they are old;

    Some strangle with the hands of Lust,

    Some with the hands of Gold:

    The kindest use a knife, because

    The dead so soon grow cold.

    Some love too little, some too long,

    Some sell, and others buy;

    Some do the deed with many tears,

    And some without a sigh:

    For each man kills the thing he loves,

    Yet each man does not die.

    From: The Ballad Of Reading Gaol by Oscar Wilde

    1

    Io non sono pazzo.

    Mi chiamo René, sono chiuso qui dentro da tre mesi.

    All’inizio non mi ricordavo nulla, nemmeno quello che era successo il giorno prima, poi, piano piano, qualcosa mi è tornato alla mente. Maurice, il dottore che mi sta curando, un passo alla volta, mi sta facendo ricordare tutto quanto. Il dottore non mi ordina di dimenticare dopo l’ipnosi e quindi io, alla fine, mi ricorderò tutto. E’ il dottore che mi ha detto di scrivere tutte le cose, man mano che mi tornano in mente.

    Io lo so che servono a lui per la terapia, ma servono anche a me per fermare i ricordi, soprattutto quelli che mi si affollano nella mente dopo una seduta di ipnosi, perché se non li scrivo poi mi sfuggono di nuovo.

    2

    L’ho uccisa io, anche se questo per ora me lo ricordo solo vagamente; mi hanno detto che l’ho pugnalata al cuore in casa mia, le ho staccato la testa e ho fatto a pezzi il resto del corpo.

    Ho messo ogni pezzo in un sacchetto di plastica nel frizer.

    Quando mi hanno arrestato mancavano alcuni pezzi.

    Dicono che li ho mangiati.

    Io non me lo ricordo, non mi ricordo niente di tutto questo... come posso aver fatto queste cose? Eppure le ho fatte, di questo sono sicuri, l’ho uccisa, l’ho fatta a pezzi e l’ho mangiata, la stavo mangiando un pezzo alla volta quando mi hanno arrestato. Ma non è vero che sono pazzo come hanno deciso in tribunale.

    Mi hanno mandato qui per quello ma io ora ricordo molte cose e ricordo anche che non sono pazzo.

    3

    Mi ricordo Renée.

    Ricordo che era bellissima, alta, formosa, di un biondo quasi rosso, occhi grigio chiari ma con la stessa profondità che hanno gli occhi neri.

    Con l’ipnosi sono tornato a quattro anni fa.

    Ci eravamo conosciuti per puro caso. Lei era a capo dell’ufficio del personale dell’azienda del marito, una finanziaria con più di cento dipendenti a Parigi e filiali estere; era a caccia di persone da assumere per l’Equity Desk. Io sono... ero un mago della finanza e avevo grande esperienza di equity. Poi ho cominciato a dire delle cose senza senso, questo me l’ha detto il dottore, perché io di questo non ricordo niente, forse Maurice lo dice solo per farmi restare qui dentro, ma io non sono pazzo, avrò farfugliato qualche parola senza senso, ma non sono pazzo.

    4

    Ora ricordo quando tutto è iniziato.

    Mi sono innamorato di lei durante il colloquio.

    Lei era aggressiva, tipico per un head hunter, ma era anche femminile, molto femminile e molto sexy. Era seduta di fronte a me, una camicetta bianca, di seta, trasparente, molto trasparente, attraverso si vedeva un reggiseno di pizzo a sostenere due tette spettacolari. E ci giocava su questo, mi metteva in confusione, faceva dei sorrisetti che volevano dire: lo so dove stai guardando...

    Siamo diventati colleghi, ho conosciuto il marito, il capo supremo della baracca, un tipo intelligente, simpatico e molto molto ricco. Anche io non me la passavo male, ma non ero certo paragonabile a lui. Da subito però ho notato che c’era qualcosa che ci attirava; abbiamo cominciato già dal colloquio scherzando sui nostri nomi, cioè sul fatto che avevamo lo stesso nome, uno maschile e l’altra femminile.

    Poi nella mia regressione i ricordi sono diventati confusi, come in un sogno, Maurice ha ragione, questa volta anche io ricordo di aver detto parole strane, di cui non so il significato, ricordo: brenno, ho detto brenno, eppure sono sempre sicuro di non essere pazzo. Quelle strane parole le dicevo a Renée, la mia Renée, ma era vestita in modo strano e i suoi capelli erano lunghissimi, era ancora più bella, eravamo in un bosco fittissimo e poi non ricordo più nulla.

    5

    Ci incontravamo alla macchina del caffè, andavamo a pranzo insieme, ora ricordo i nostri giochi di sguardi, una seduzione sottile, gli ammiccamenti, le battute, era divertente, era eccitante. Il marito di Renée era spesso lontano per lavoro, a Londra, a New York, io invece ero solo, ero sempre a Parigi e avevo tutte le serate libere.

    Una sera Renée aveva due biglietti per un concerto ma era rimasta da sola e mi invitò, per farmi compagnia, disse. Arrivammo davanti al teatro, lei mi guardò dritto negli occhi e mi chiese a bruciapelo se veramente volevo vedere quel concerto.

    Quella sera diventammo amanti.

    Ma il ricordo di quella prima volta si è fatto confuso, prima eravamo nel mio appartamento a Parigi, poi però ho visto una piccola radura, vicino a un torrente, intorno a noi cespugli, ma io li ho chiamati barros, in spagnolo, ma io non so che vuol dire barros, e in mezzo a quei cespugli io e Renée eravamo nudi e facevamo l’amore sull’erba, come animali e lei era l’altra lei, quella coi capelli lunghissimi e ancora più bella. Il dottore dice che forse queste mie fantasie sono dovute alla mia difficoltà a vivere in un ambiente troppo cittadino, all’alienazione dell’uomo moderno e altre cose del genere.

    Eppure questo ricordo era così reale, così preciso, così... so di non essere pazzo ma nella mia testa c’è qualcosa di strano, ci sono strani ricordi.

    6

    Quello che ricordo di Renée è sesso, è voglia di saltarle addosso, di baciarla, di toccarla, dovunque, sempre.

    Era facile, era bello, era

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